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TARIFFA R.O.C. – POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE AUT.MBPA/LO-NO/150/A.P./2016 ART.1, COMMA 1 S/NA
40 A NNI
DI HEROES
FOTO
MARILLION JACO PASTORIUS LOCANDA DELLE FATE
CONCERTI ITALIANI 30 ANNI DOPO L’ULTIMO VALZER INEDITE
BUBBLEMATH
MAGIA AL CONFINE
ROCK CECOSLOVACCO
ANNI 70
GONG + ROBERT WYATT
PIAZZA NAVONA 1975
1977
● PROG IN VINILE ● ACQUA FRAGILE ● MIRIODOR ● LIVING LIFE ● GIZMODROME ● BENT KNEE ● MELLOW RECORDS ● ANTHONY PHILLIPS
● UNREAL CITY ● STEVE VAI ● MÖBIUS STRIP ● FRANCO BATTIATO ● TANGENT ● PETER HAMMILL ● JOHN MCLAUGHLIN ● RECOVERED
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Direzione
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Non si accetta Reviva srl. I termini
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Welcome
l tempo trascorre più veloce in compagnia di «Prog» Italia, almeno per me. Trovo sempre
questa pagina bianca ad aspettarmi quando penso che sia stato appena chiuso il numero
precedente, invece sono trascorsi già due mesi. I risultati della rivista in edicola sono sod-
disfacenti, persino sorprendenti, ma non bastano a metterci al riparo dalle preoccupazioni
comuni ai prodotti editoriali, persino a quelli dai numeri decisamente più grandi dei nostri.
F. DESMAELE
Rimane la solita dinamica insondabile della distribuzione. Impossibile risolvere questo “mistero
glorioso” contro cui tanti prima di noi hanno combattuto con scarsi risultati. Perciò, sembra assurdo dopo
più di due anni, continuate a mandarci le vostre segnalazioni su dove trovate «Prog» Italia, l’unico modo
per ampliare l’informazione corretta sulla circolazione delle copie, altrimenti ai tanti che ci scrivono per
avere informazioni non sappiamo mai cosa rispondere. Grazie in anticipo, mandate una mail o andate al
link www.progressivamente.com/?page_id=547 e inserite direttamente le informazioni.
Questo numero 14 festeggia anche le 25 edizioni del Progressivamente Free Festival, che si tiene, come
negli ultimi anni, al Planet Live Club di Roma. Cinque giorni di rock progressivo, sospeso tra band storiche
e gruppi nuovi, rock sinfonico e jazz rock, avanguardia e omaggi a una storia importante. Sempre all’inse-
gna della voglia di vivere un po’ di musica insieme, la manifestazione regge con lo sforzo di tutti quelli che
collaborano gratuitamente: artisti in primis e poi gli altri. Il Festival non ha sponsor e l’ingresso è gratuito
proprio per il motivo di cui sopra. Solo la SIAE prende soldi… ma non credo tornino indietro proprio agli
artisti che parteciperanno .
In questa occasione mi piace mandare un augurio a Gianluca e Angela Chiti di Bologna, che vengono
in viaggio di nozze a Roma per immergersi nella nostra musica, davvero un atto d’amore. Cinque doppi
concerti e passa la paura . Da segnalare i Flea on the Etna: Elio Volpini (Uovo di Colombo, Etna e Flea)
ha deciso di risuonare alcuni brani dei Flea e degli Etna e l’esordio avverrà il 30 settembre prima dei CAP
e dei Jumbo. Siete avvertiti… Beneath the Geyser, apertura dell’album ETNA del 1975, è un brano jazz-rock
che spacca.
Questa edizione è dedicata alla memoria di alcune persone che non ci sono più e vivevano per e nella mu-
sica: John Wetton, Greg Lake, Allan Holdsworth, Maurizio Zarrillo, Olga Siciliani, Adria Ackerman.
I primi quattro erano artisti, amici come Maurizio e Allan, mentre Olga e Adria stavano fuori dai riflettori.
Con Olga ho diviso tanti concerti e conferenze stampa, vorrei ricordarla in modo allegro e credo che le
Per la De Agostini
il 23 settembre esce STORIA
sarebbe piaciuto. Il Planet è l’ex Alpheus, un posto che lei ha molto amato. La dedica ad Adria l’avevo
DI UN MINUTO DELLA PFM, promessa a un grande appassionato prog, e non solo, Umberto Montanari. Il nostro mondo è fatto anche
primo numero della collana
PROG ROCK ITALIANO,
di persone normali.
60 album in vinile a 180 In questo numero due recuperi fotografici di valore assoluto, grazie all’amico Piero Togni («Muzak», «Ciao
grammi con fascicolo
di otto pagine formato Lp.
2001»). Nel 40ennale di HEROES ha tirato fuori il servizio inedito di quando David Bowie venne a Roma
In edicola ogni 15 giorni. nell’ottobre 1977 per presentare l’album alla RAI… c’era solo lui a scattare per conto di «TV Sorrisi e Can-
zoni», fortunatamente è rimasto nel suo archivio per quattro decenni… oggi torna a vivere.
pr
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VINYL
180 gramm
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PFM PRIMO
Sempre Piero mi ha dato i negativi e le diapositive colore di un concerto pazzesco a cui ho assi-
ck IS F REVE
FASCICOLO
STORIA DI UN MINUTO (1972) +VINILE stito il 27 giugno 1975 a Piazza Navona, Roma: Henry Cow con Robert Wyatt e i Gong!!!
R
italiano
Poi lo speciale sul rock cecoslovacco, deciso prima della recente scomparsa di Marián Varga,
VIAGGIO NELLA RIVOLUZIONE a soli
DELLA MUSICA ITALIANA ¤ 7,99 tastierista d’immensa bravura e anima dei Collegium Musicum. Ringrazio in modo partico-
lare Peter Procházka-Stanley, fotografo di Bratislava, per averci donato le sue foto, senza
di quelle lo speciale sarebbe stato monco… parla solo slovacco e per intenderci è stata una
impresa .
Ai primi di ottobre arriva la Legacy Edition di IO SONO NATO LIBERO del Banco con LA
LIBERTÀ DIFFICILE, un secondo Cd di nuove registrazioni, effettuate poco prima di questa
pubblicazione. Era dal 1994, IL 13, che non usciva così tanto materiale inedito del gruppo.
Chi vuole ascoltare qualcosa degli artisti presenti nella rivista può andare su Spotify e cercare
Pubblicazione quattordicinale,
https://goo.gl/4W8jCV
Data prima immissione
Salvo variazione aliquote La collezione si compone di 60 uscite.
Guido Bellachioma
23/09/2017.
fiscali. L’Editore si
deagostini.it /progvinile
bellak@alice.it • www.progressivamente.com
riserva il diritto di variare
Prezzo prima uscita
la sequenza delle uscitePrezzo uscite successive €16,99.
€7,99.
dell’Opera e/o i prodotti
allegati.
Prog-Vinile_cartone_N1_39x45-fin
al-loghi.indd 1
30/08/17 09:58
sommario
#14 • PROG MUSIC 2017
8 DAVID BOWIE
Quarant’anni di HEROES e foto inedite
24 BUBBLEMATH
15 anni per un capolavoro
28 MARILLION
Live in Italy: Roma e Milano
34 ANTHONY PHILLIPS
THE GEESE & THE GHOST
40 ACQUA FRAGILE
Intervista e nuovo album
46 PETER HAMMILL
Dalla A alla Z
52 JACO PASTORIUS
Peter Erskine parla del grande
bassista americano
58 MIRIODOR
Il gruppo canadese in Europa
per un mini tour
62 MELLOW RECORDS
Le etichette del prog in Italia
28 64
MARILLION JOHN
SIMON LOWERY
MCLAUGHLIN
prog
rock
COLLEZIONA I CAPOLAVORI
DELLA RIVOLUZIONE MUSICALE
italiano ITALIANA DEGLI ANNI 70
Uscita dopo uscita, riscopri i gruppi e gli artisti più importanti del Progressive Made in Italy in una
collezione unica di vinili da 180 grammi. Dalla PFM al Banco, dagli Area ai New Trolls, fino a Le Orme,
Battiato e tanti altri. Album e band che hanno fatto la storia della musica italiana.
DOPPIO
ALBUM
E QUESTO
È SOLO
L’INIZIO...
DEMETRIO PREMIATA
CLAUDIO ROCCHI
STRATOS FORNERIA MARCONI
VINYL
180 gram
mi PRIMA USCITA:
IS FOREV PRIMO FASCICOLO + VINILE 180 GR
ER
64 JOHN MCLAUGHLIN
Intervista
69 UNREAL CITY
Codice contenuti prog
72 MÖBIUS STRIP
Tentativo di sintesi
74 LIVING LIFE
Jazz-rock e prog dall’Italia dei 70
78 SPECIALE PROG
CECOSLOVACCO
Collegium Musicum, Blue Effect e altre storie
78 LOCANDA
96
PETER PROCHÁZKA-STANLEY
DAVID
BOWIE DOPO
40 ANNI
L’ARCHIVIO
DELL’AMICO
PIERO TOGNI,
NEGLI ANNI 70
FOTOGRAFO TRA
ra l’8 ottobre 1977. In quel pe-
riodo seguivo come fotografo i
vari servizi video realizzati per la
trasmissione Odeon su Rai2 di
Brando Giordani ed Emilio Ra-
vel. I filmati erano realizzati da
grandi registi con soggetti cine-
matografici e musicali.
Pubblicavo i miei servizi
fotografici per «TV Sorrisi e Canzoni», set-
timanale molto diffuso, ma quello di David
Bowie, ho dimenticato la ragione, non uscì.
Per questo motivo ho conservato in archivio
le diapositive relative a quel momento, dove
sono rimaste per 40 anni… dove sarebbero
rimaste ancora se non ci fosse stata una ri-
vista come «Prog» Italia, che ha pro-
fondo rispetto della musica e di
chi, in un modo o nell’altro,
ha contribuito a crearne
I PIÙ CONSIDERATI, la storia. Le vostre pa-
SI È APERTO PER gine hanno il profu-
«PROG ITALIA». mo degli anni 70 con
la visione dell’oggi,
HA TIRATO FUORI non la nostalgia un
ALCUNE “COSE” po’ piagnona di trop-
pe trasmissioni sugli
MAGICHE, TRA CUI anni 60 e 70 nazional-
QUESTO SERVIZIO popolari, con tutto il ri-
spetto per quelle situazioni.
INEDITO SU Le mie foto sono apparse su ri-
DAVID BOWIE, viste come «Ciao 2001», «Muzak»,
REALIZZATO «Radiocorriere TV», «Playmen», «L’E-
spresso», «Panorama», «Stern», «Epo-
A ROMA PER LA ca»… ma neanche allora ai fotografi si dava
PROMOZIONE la giusta considerazione, non c’era la cultura
di capire che le nostre immagini applicate
DELL’ALBUM alla musica erano importanti quasi come la
HEROES. musica stessa. Il set delle riprese era uno stu-
dio di registrazione a Roma, con la presenza
scenografica solo di un pianoforte e di una
scala. Avevo fotografato molti artisti stranieri
ma era la prima volta che incontravo Bowie.
Arrivando nello studio, una delle sale di re-
gistrazione della RCA Italiana nell’ormai leg-
gendaria sede di via Sant’Alessandro 7, tra-
versa di via Tiburtina a Roma, pensavo di
ritrovarmi con il solito stuolo di gior-
nalisti e fotografi musicali. In-
vece, ero solo e con
«Quando
io e Brian Eno
siamo entrati in
studio per HEROES
non avevamo
nessuna idea
sul che fare»
40 anni di
he questo disco sia ca un chitarrista solista, poco ingessato e
d’importanza capitale molto avventuroso, uno che possiede un
per tutta la popular music suono solo suo, riconoscibile tra mille, dota-
probabilmente non inte- to di tecnica sopraffina ma allo stesso tempo
resserà al lettore me- capace di suonare due-note-due, quelle che
dio di «Prog» Italia, poi si rivelano assolutamente giuste, essen-
troppo impegnato al ziali. Se tale chitarrista di cognome fa Fripp
decimilionesimo ascolto di FRAGILE degli è tutto di guadagnato. Si aggiunge infine una
Yes o in piena esaltazione dopo l’ennesimo patina di tastiere e sax e poi si va al micro-
concerto di una tribute band dei Genesis. fono e si cantano tutte le cose che vengono
Però, essendo questa una rivista dedicata a in mente, senza alcuna censura, dall’anima
un genere musicale che tra le sue principali alla laringe. Si scelgono le frasi migliori che
caratteristiche ha quella di essere “in evolu- sono venute fuori, si esegue un montaggio
zione”, non possiamo certo esimerci dal par- e si ricantano i testi formati grazie a questo
lare di un album che è esso stesso sinonimo escamotage. In questo modo è nato HERO-
di evoluzione. Spero ne converrete. ES, cogliendo in presa diretta il meglio di
Come si concepisce un lavoro del genere? È ognuno dei musicisti coinvolti, spremendoli
semplice, si entra in studio di registrazione a fondo per far sì che dessero il loro massimo,
con un produttore che non teme limiti, come rielaborando il tutto con una produzione mai
Tony Visconti, solo qualche vaga idea e qua- udita prima e impacchettando un prodotto
si nessuna canzone predefinita. Si prende una destinato alla leggenda.
sezione ritmica formata da un chitarrista, un Gli Hansa Studios di Berlino sono testimoni
bassista e un batterista (che nel nostro caso della nascita di quello che sarebbe stato con-
si chiamano rispettivamente Carlos Alo- siderato, dopo il precedente LOW, il secondo
mar, George Murray e Dennis Davis), la si tassello della cosiddetta “trilogia berlinese”.
fa jammare per ore e si registra tutto quello In realtà HEROES è l’unico album realmente
che esce fuori. Poi si ascolta e si scelgono gli “berlinese” dei tre, visto che LOW e LODGER
spunti migliori, ci si lavora di nuovo assieme furono concepiti rispettivamente in Francia e
ai tre e quando si è soddisfatti si stendono la in Svizzera/USA. L’atmosfera della città tede-
basi definitive per una serie di pezzi. Fatto ciò sca e di certo krautrock erano comunque già
si da tutto in mano a uno sperimentatore ben presenti in LOW ma su HEROES è come
senza barriere, uno che destrutturando le se tutto ciò si solidificasse ulteriormente. In
strutture non abbia paura di “sporcare” questo disco c’è il futuro, moltissima della
le idee con suoni marziani, rumori musica che si sentirà dal momento della sua
e filtri vari. Se il destrutturato- uscita in avanti prenderà spunti da questi
re si chiama Brian Eno la suoni, che sono allo stesso tempo scarni e
cosa sarà più semplice. ricchissimi. La prima facciata inanella cinque
Siamo quasi alla canzoni, una più bella dell’altra. E per “bella”
fine, man- non intendo solo piacevole all’ascolto
ma profonda, avventurosa,
10
«Non si può
improvvisare niente
senza un minimo di
studio e di criterio,
neanche la musica
sfugge a questa
legge»
impalpabile e fascinosa. fa maggiormente evidente quando, girando
Ascoltate attentamente que- la facciata del vinile, ci imbattiamo in una
sti pezzi; su semplici strutture serie di composizioni strumentali firmate
rock, che raramente escono dal dalla coppia Bowie/Eno, in special modo
canonico 4/4 (l’influenza motorick di i tredici minuti della suite Sense Of Doubt/
band come Neu! e Can è palese) ci sono Moss Garden/Neuköln. Qui si fa a meno an-
straordinarie costruzioni melodiche ma an- che della forma canzone e ci si lancia nel puro
che strati su strati di rumori alieni, chitarre descrittivismo; i pezzi sono quadri sonori che
deliranti, tastiere dai suoni impossibili, voci evocano scenari di volta in volta inquietanti
di fantasmi nella notte buia del gelo tedesco o paradisiaci. La mano di Eno si sente parec-
di metà anni 70, quando la città è ancora di- chio, come si sentì nell’altra epocale facciata
visa in due zone ben distinte e guardie arma- B, quella di LOW, con la spettrale e magnilo-
te sono pronte a sparare a chiunque provi ad quente Warszawa a imperare. Ma Bowie stesso
attraversare il confine. La musica di HEROES non è da meno con il suo dipingere atmosfere
è la perfetta colonna sonora di questa atmo- sontuose grazie al fido Chamberlin (il precur-
sfera plumbea e soffocante. Ma è dotata an- sore del Mellotron). Il finale di The Secret Life
che di puri bagliori di luminosità e speranza Of Arabia serve ad allentare la tensione di un
(vedi la famosa title-track con l’abbacinante disco sempre teso allo spasimo e funge da
chitarra di Fripp a fungere da traino melodi- ponte con le sonorità esotiche che caratte-
co principale), sogni fantascientifici (Sons Of rizzeranno parte di LODGER. Siete padroni di
The Silent Age), desiderio di buttare giù ogni continuare a pensare che David Bowie sia un
tipo di muro, musicale e politico (Beauty And semplice canzonettaro commerciale e frivolo
The Beast, Blackout). HEROES è un mix per- ma i fatti parlano chiaro: il Duca Bianco è sta-
sonalissimo di krautrock, atmosfere crimso- to, fino in punto di morte, un artista vero che
niane, paesaggi elettronico-ambientali e non ha mai dormito sugli allori, si è sempre
rock. La semplice canzone in questo album messo in discussione, ha osato, ha fatto tut-
si affranca definitivamente dal suo essere to e il suo contrario, non ha avuto paura ed
mero intrattenimento e diventa arte. Se è sempre stato avanti a tutti. Per quello che
c’è una musica che merita in pieno mi riguarda è diventato uno degli emblemi
l’appellativo di art-rock questa stessi della filosofia del prog rock! Mettetevi
è indiscutibilmente quella all’ascolto attento di HEROES, aprite bene le
contenuta in HEROES. La orecchie e riponete i paraocchi. Non tornere-
sensazione poi si te più indietro.
«Stiamo
creando
un linguaggio
musicale, che riesca
a trascendere
dall’elemento
moda»
A INIZIO ldo Bagli, giornalista che ha incon-
trato varie volte Bowie durante la
OTTOBRE 1977 sua breve vita (morto nella secon-
DAVID BOWIE da metà degli anni 80) sul n. 43
STA PER PUBBLICARE della rivista «Ciao 2001» (30
ottobre) intervista l’artista
UNO DEI 33 GIRI inglese nel corso del giro
PIÙ SIGNIFICATIVI promozionale organizzato dalla sua casa
discografica.
DI SEMPRE, CHE A 40
ANNI ANCORA ESPRIME Come sapete, David è un profondo amatore
dell’Italia e dei suoi prodotti più tipici, dal
FORZA CREATIVA FUORI vino ai sigari, del suo patrimonio storico-
DAGLI SCHEMI. monumentale e forse anche dello stato di
decadenza in cui questa versa da parecchi
anni. Il cantante si è fermato a Roma per
ben cinque giorni: ha preso parte a pro-
grammi televisivi e radiofonici, ha parte-
cipato a numerose interviste e conferenze
stampa. E in tutto questo “concedersi” al
pubblico e agli addetti ai lavori ha trovato
anche il tempo di sparire misteriosamente
tre volte, lasciando con un palmo di naso
tutto il suo acidissimo e severissimo entou-
rage. Abbiamo passato con David diverse
ore (tralasciamo quelle formali dei ricevi-
menti all’aeroporto Leonardo Da Vinci) nel-
le quali si è creato un feeling notevole dove
il Bowie uomo è emerso quasi pienamente.
Anzi, quando ci siamo lasciati il cantan-
te ha detto: “Non ti sembra che la musica
sia stata messa un pochino da parte. Mi hai
fatto veramente felice, ho avuto la possibili-
tà di levarmi per un attimo i panni del divo,
che viene a raccontare due luoghi comuni a
una folla affamata di simili cose”. David è un
ragazzo gentilissimo, piuttosto disponibile al
contatto umano e intellettuale, un abile gio-
coliere che studia profondamente il suo
interlocutore. Ma in ogni
l’album
destinato
alla
leggenda
Testo: Aldo Bagli
14
«Oggi
poche persone
riescono a vivere
in una casa
riuscendo a essere
completamente
autosufficienti»
cosa in tato, ci incontravamo e miscelavamo le
questo suo nostre elaborazioni.
soggiorno roma-
no c’è stata sempre Da quello che tu hai detto, possiamo ca-
una componente di pire che si tratta di un tipo di spontanei-
distacco, di pacato disin- tà piuttosto guidata. Avete addirittura
teresse, che ha qualcosa di seguito, nel modo di composizione del
aristocratico e di cerebrale. I mo- materiale, dei principi matematici e fi-
menti in cui abbiamo parlato con losofici ben precisi.
lui sono stati diversi nel tempo: per- Hai centrato il problema, io credo ancora
ciò vi proponiamo un resoconto unico molto in categorie come libertà, creatività e
di tre giorni d’incontri, confessioni, risate così via, ma sopra di tutte però deve essere
tremende (per David ridere è importante). posto l’ordine, che è l’armonia razionale e
L’intervista è divisa in due momenti, uno unificatrice. Non si può improvvisare nien-
musicale e l’altro intellettuale-umano, che te senza un minimo dl studio e di criterio,
nella realtà non sono stati così separati, che neanche la musica sfugge a questa legge.
noi abbiamo scisso soltanto per comodità
espositiva. Insieme con Fripp ed Eno hai dato vita
a un sodalizio artistico non indifferente.
È indubbio che con LOW e HEROES si Più che artistico lo definirei intellettuale.
è aperto un nuovo momento creativo. Quando tre persone s’incontrano, al di là
Quali sono i suoi tratti pertinenti? degli interessi economici che ne potrebbero
In realtà il tratto pertinente è uno soltanto: derivare, ci sono anche motivi che supera-
la spontaneità. A prima vista quest’affer- no la professione stessa. Siamo tre caratteri
mazione potrebbe sembrare contradditto- molto diversi, che però trovano il punto di
ria, invece non lo è affatto. Dopo essermi contatto nel riso, nel ridere con la mente,
messo nei panni di Ziggy Stardust e poi in nell’autoironia. Quando lavoriamo intorno
quelli dell’Intrattenitore (sfrutta mode) ho alla musica, il più del tempo lo passiamo a
deciso di creare una mia personale dimen- ridere, mettendo in un’atroce disperazione
sione artistica. In poche parole, con questi Tony Visconti, che invece considera il suo
due album, ho fatto quello che ho voluto lavoro di produttore sacro.
liberamente, senza nessun tipo di condizio-
namento esterno che potesse influenzare le Secondo noi, questo tuo nuovo album è
mie scelte. In questo senso sono spontanei. classificabile come avanguardia. Anche
nella prima facciata, assistiamo a uno
Ma la loro musica non sembra essere stravolgimento del codice rock, e una
spontanea… sua disintegrazione.
Lo è in realtà. Quando io e Brian Eno sia- Stiamo creando un linguaggio musicale, che
mo entrati in studio per HEROES non riesca a trascendere dall’elemento moda:
avevamo nessuna idea sul che fare. Poi nulla in questa nuova lingua deve prevalere
ci siamo messi a comporre, seguendo rispetto a un singolo componente.
uno schema abbastanza preciso:
prima di tutto sceglievamo una Appena hai messo piede in Italia, la tua
sequenza orizzontale di note, prima dichiarazione è stata: farò un
dopo ognuno di noi si ritirava concerto al Colosseo. Cosa c’è di vero?
in una stanza e la elabora- Essere artisti vuol dire provocare. Comunque
va a suo piacimento. qualcosa di vero c’è: la mia voglia di suonare
Passato uno spazio in Italia. Il mio management sta prendendo
di tempo pre- contatti per un concerto gratuito nel giugno
ciso e de- prossimo all’Arena di Verona. Penso che sa-
limi- rebbe divertente: adoro il carattere estrema-
mente ricettivo degli Italiani.
«Uno
dei miei
principali difetti
è intellettualizzare
ogni mio
comportamento
e parola»
In car-
riera hai
mandato nella
disperazione più
nera molti dei tuoi fan,
anche qui da noi, quando
hai smesso di indossare i
panni di Ziggy Stardust.
Nel giro di un anno si cambiano
una marea di indumenti, di occhiali e
così via, anche un artista che si rispet-
ti non può indossare i costumi di scena
per molto tempo. Finirebbe per inaridirsi
completamente e diventare un manichino
senz’anima. Immagina che noia per me
andare sul palco ancora con quegli abiti
colorati, con tutta quella porporina. No, al
momento opportuno bisogna anche saper
dire basta.
el 1973 l’aria era davvero surriscalda- Dopo i box del SALVADANAIO non sono appannate dalla polvere del tem-
ta, sia dalla creatività della gente che po, positivamente per quello che riguarda
dagli sconvolgimenti socio-culturali. e di DARWIN! del Banco del Mutuo l’arte, negativamente per quanto concerne
IO SONO NATO LIBERO arrivò, figlio Soccorso, la Sony ha deciso l’uomo. Vittorio con il rinnovato Banco del
naturale di queste dimensioni paral- Mutuo Soccorso proprio in questa direzione
lele, a parlare di libertà in modo diret- di pubblicare la Legacy Edition ha diretto lo sguardo, andando alla ricerca
to eppure “alto”, col linguaggio che non si di IO SONO NATO LIBERO, a cui dell’essenza di quei giorni per carpirne la vi-
limitava alle rime baciate ma neanche agli talità e portarla nel nostro tempo. Per questo
slogan della politica d’accatto. Il terzo album è abbinato un secondo Cd di brani motivo la Legacy Edition ha voluto unire le
per un gruppo è un po’ la prova del nove… il
momento in cui deve diventare grande e tro-
inediti, ispirati al tema della libertà. registrazioni del 1973 a quelle recenti man-
tenendone la totale autonomia artistica,
vare la dimensione più confacente all’artista LA LIBERTÀ DIFFICILE: 30 minuti, anzi ribadendola, dando un titolo unitario
e, ovviamente, all’uomo. Nel 2017 l’esigenza alle nuove composizioni. IO SONO NATO
di libertà è quanto mai attuale, purtroppo
praticamente un album intero negli LIBERO porta direttamente a LA LIBERTÀ
le “cose” narrate in IO SONO NATO LIBERO anni 70. Al BMS non capitava da tempo. DIFFICILE, non come sterile rievocazione del
18
passato ma come voglia di mantenere salde bile. Intendo alludere alla carica e ai conte-
le proprie radici senza far finta che non siano nuti umani imprescindibili per portare avan-
trascorsi quasi 45 anni. Brani nati con la pas- ti la storia di questo gruppo. Una delle carat-
sione antica per il rock diretto e senza limiti… teristiche centrali della nostra storia è stata
quella dimensione del Banco sin dall’inizio questa: le parole che abbiamo cantato per
aveva rispetto solo per la completa espressio- quasi 50 anni sono sempre state sentite pro-
ne artistica e voleva creare un corto circuito fondamente da ognuno di noi, non erano i
col linguaggio musicale del momento, che testi di canzoni e basta, frutto più o meno
portava anche ad abolire le costrizioni del ispirato di slanci poetici e creativi. Erano di
L’
cronometro. Per raccontare questa storia nel uomo della musica del Banco torna più, erano paradigmi di esistenza privata, di
libretto di 40 pagine non ci sono foto solo del con la memoria al 1973 e ripercor- scelte quotidiane, insomma erano il baricen-
periodo storico ma di tanti momenti vissuti re i momenti che hanno portato tro della nostra vita, nascevano dai principi
dal Banco, c’è un albero genealogico con le alla costruzione di IO SONO NATO LIBERO, che avevamo scelto come riferimento valo-
copertine degli album e una intervista audio classico senza tempo del Banco del Mutuo riale. Quindi, per poter essere il Banco, è indi-
nel Cd, dove Vittorio racconta del 1973 e del Soccorso, prendendo come esempio Canto spensabile che ci siano anzitutto i presuppo-
2017, di IO SONO NATO LIBERO e LA LIBER- nomade per un prigioniero politico, brano mani- sti umani, privati, individuali, senza i quali
TÀ DIFFICILE, come farebbe un amico intor- festo di una naturale ricerca di libertà. non saremmo credibili come artisti. E quan-
no a un tavolo per parlare del nostro pane do un artista non è più credibile per quello
quotidiano: LA MUSICA… non quei suoni da Avete pubblicato le Legacy Edition del che dice e fa… si rompe un incantesimo irri-
sottofondo che scivolano senza disturbare… SALVADANAIO e di DARWIN, inserendo petibile. Se io canto Prova a pensare un po’ di-
se non disturbano non è musica… la musi- alcune bonus track, mentre per IO SONO verso non posso essere poi una persona che
ca deve colpire, anche quando l’atmosfera è NATO LIBERO il materiale aggiunto è vive una vita fatta di conformismi, di pigrizia
suadente, deve arrivare al cuore e mettere in diventato un vero e proprio disco auto- spirituale. Devo veramente pensare diverso
subbuglio il cervello. I compagni nel viaggio nomo, LA LIBERTÀ DIFFICILE. Trenta per primo, e allora lo slancio che metterai
del Banco del Mutuo Soccorso, di ieri e di minuti di musica inedita, anche se alcuni nell’interpretare dal vivo quel brano ti rac-
oggi, sono tanti e ognuno è a suo modo im- momenti prendono spunto dall’album conterà profondamente: arriverà al pubblico
portante ma oggi il mio cuore, spero mi per- del 1973, più della lunghezza di molti 33 come deve essere, con tutta la passione e la
donino tutti, batte per Francesco Di Giacomo giri degli anni 70. Il Banco non aveva più visionarietà indispensabili a far diventare un
e Rodolfo Maltese, senza nessuna malinco- pubblicato così tanto materiale inedito concetto vera poesia. La creazione artistica,
nia, anzi con gioia, perché è grazie anche a Fotosession
da IL 13, album del 1994. Cosa significa? nel nostro caso, non può partorire una “reci-
voi se ho imparato ad amare questa magia sul Tevere per Dopo la registrazione di UN’IDEA CHE NON tina” sul palco di turno, altrimenti si perde-
sonora, unica, chiamata rock “progressivo”… URGENTISSIMO. PUOI FERMARE il Banco doveva riprende- rebbe il sentimento vitale che è la scintilla
re la sua strada naturale, che non può essere vivifica dell’arte. Non ne faccio un fatto di
solo quella dei concerti live, ma riavviare coerenza ideologica, ma qualcosa di più sot-
enz a di libertà una stagione di produzioni discografiche tile e profondo. Siamo inevitabilmente i figli
7 l’esig , purtroppo
inedite. Se questa storia-mito del BMS deve della nostra generazione e, nel bene e nel
el 2 0 1 proseguire, può farlo solo a tempo pieno, ri- male, questo significa qualcosa di preciso,
«N
p iù u rgente spondendo alle aspettative del nostro pub- non anacronistico ma “impegnativo”, soprat-
e
è sempr “cose” narrate E RO
blico al quale dobbiamo ancora molto. È tutto di questi tempi in cui la mistificazione,
ovvio che un conto è pensarle certe cose e un la demagogia populista e la presunzione
le
A TO LI B conto riuscire a realizzarle concretamente. E ignorante dilagano. Quindi nell’accettare
NO N li che mai»
perché questo avvenga ci vogliono soprat- l’invito della Sony a pubblicare una Legacy
in IO S O tutto due cose, quelle essenziali: le persone e Edition di IO SONO NATO LIBERO è stato
attua
sono più
le idee. Posso dire che oggi ci sono entrambi necessario, dentro di me, chiarire una serie
questi elementi nel BMS 2017: il nuovo or- di aspetti fondamentali. Non m’interessava
ganico della band è costituito anzitutto da affatto la cosa se fosse stata solo una scelta
“persone”, qualcosa che per me è irrinuncia- aziendale per lavorare solo il catalogo. Per
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banco del mutuo soccorso
(La libertà difficile) e quella per il cuore umano
d’improvvisare. Per esprimere la seconda ho
scelto la rivisitazione di Non mi rompete
(All’improvviso: un viaggio alato!). Negli arran-
giamenti del 2017 abbiamo dato molto spa-
zio ai suoni delle due chitarre elettriche,
quindi quasi per un contrappasso dantesco
ho pensato di riproporre Non mi rompete affi-
dandola esclusivamente al pianoforte, che
ho suonato per la prima volta proprio in stu-
dio registrazione: se della libertà d’improvvi-
sare col cuore volevo parlare ancora una
volta dovevo proprio improvvisare l’esecu-
zione, senza preparare nulla di scritto, tran-
ne una cadenza in Mi – anch’essa appuntata
direttamente pochi minuti prima di regi-
strarla. Per il nuovo testo, firmato da Manlio
Rondoni, devo raccontare che anch’esso è
far questo non serve il coinvolgimento stato improvvisato: avevo appena finito la
dell’artista. I dischi sono proprietà della casa registrazione del pianoforte e Gianni No-
ssivo
discografica e li pubblica autonomamente. cenzi, presente durante tutte le registrazioni
L’intervento dell’artista deve rispondere ad
progre in studio, mi porge lo scritto che un nostro
altre analisi: in che modo un’opera come
«Il rock precisa scelta i vecchio amico aveva scritto a lui dopo un
questa poteva arricchirsi di nuovi e coerenti
me zion suo concerto. Era così bello, e io ero ancora
contributi, registrati apposta per questa rie-
nasce co e standardizza così pieno dell’improvvisazione appena ter-
lcare l
dizione? Da qui l’idea di ispirarmi alle com- minata, che in un attimo ho pensato che sa-
posizioni originali per i nuovi brani. Ma in
di scava l rock and roll» rebbe stato perfetto per una lettura a braccio
che modo? Mi è sembrato bello prendere
piccoli spunti tematici, come il giro ostinato
de sul pianoforte. E così ho fatto, sentendomi
veramente libero di non dover dimostrare
della seconda parte strumentale di Canto proprio nulla, libero invece di lasciar galleg-
nomade per un prigioniero politico, e scri- giare il cuore accanto al cervello. Quasi mira-
verci sopra un nuovo brano (Je suis), con fuoco in piazza per dimostrare contro l’inva- colosamente quella lettura è finita nello
parti tematiche inedite. È servito a verificare Sopra: consegna
sione dei carri armati sovietici a Praga, e poi stesso momento della musica, quasi avessi
quanto siano ancora vive queste composi- del disco d’oro Je suis piazza Tien An Men, Je suis Saraje- studiato tutto con attenzione anziché im-
zioni, al punto da ispirare nuova scrittura al BMS da parte vo, Je suis Siria, Je suis i morti in Adriati- provvisare. È stato un lavoro intenso, vissu-
musicale, sulla quale si è espressa poi in re- di Guido Rignano, co, Je suis i migranti di ogni parte del to con passione particolare, pensando che il
presidente
gistrazione l’attuale formazione, composta della Ricordi.
mondo e il rosario proseguirebbe all’infini- significato maggiore fossero proprio quei
da Filippo Marcheggiani e Nicola Di Già Da sinistra in alto: to, purtroppo. Tra i nuovi contenuti sottoli- fan, così appassionati, con i quali c’incon-
alle chitarre, Fabio Moresco alla batteria, Nicola Di Già, neo due concetti, che ci erano sfuggiti allo- triamo ogni tanto fuori dai concerti, che ci
Marco Capozi al basso. La parte vocale l’ab- Fabio Moresco, ra… allora parlavano delle idee politiche o testimoniano quanto il Banco, o l’idea del
biamo affrontata in tre: io, Filippo Marcheg- Tony D’Alessio, dei sogni (Non mi rompete) ma non di due Banco, appartenga ormai profondamente
Vittorio Nocenzi,
giani e Tony D’Alessio. Una volta scelta la Filippo Marcheggiani, esigenze di cui oggi c’è un bisogno urgente e alla loro vita privata. Ed è pensando a loro
chiave di accesso, è stato tutto molto facile. Marco Capozi. assoluto: la libertà basata sulla conoscenza che ho scelto i criteri con cui reinterpretare
L’altro aspetto necessario era appunto quel-
lo della credibilità: in che modo avremmo
parlato di libertà oggi, nel 2017 (a un’età or-
mai non più verde, anzi disillusa dal paesag-
gio contemporaneo) rispetto ai sacri furori
con cui l’abbiamo fatto quando avevamo
poco più di venti anni? Era un nodo essen-
ziale per me. E allora quando mi venne in
mente di cantare Je suis libre, utilizzando quel
FOTO FRANCESCO DESMAELE, TRANNE D’ALESSIO, FOTO STEFANO DELIA
band. Era la prima volta che il Banco regi- a se stessi, affrontando qualcosa di nuovo
strava tanto materiale inedito senza Fran- anche negli arrangiamenti e nei testi. Ad
cesco e Rodolfo. Doveva essere un disco vero, esempio, ho adoperato per la prima volta
lontano mille chilometri da dinamiche aziendali i mandolini, suonati da Nicola Di Già, in-
di sterile rilancio di un catalogo. E così è stato. sieme al piano Fender e a un pad elettro-
Sono consapevole che questi rimandi sono nico: è un’orchestrazione astrusa, fuori dai
percepibili pienamente solo da chi conosce canoni, ma che ha svolto la sua funzione
a memoria il brano originale. Nel rifaci- (quella di prenderci alla bocca dello stoma-
mento, infatti, del testo originale, sono ri- In alto Vittorio sato ma la voglia di non abbandonarsi co, con una sorta di saudade partenopea).
masti solo due brevissimi frammenti recita- Nocenzi, sopra a sterili riletture di album già scritti, la Oppure far lavorare insieme gli arpeggi del
Gianni Nocenzi,
tivi, per cui tutti questi rimandi non sono entrambi ripresi
consapevolezza di essere tra i padri del clavicembalo e della chitarra elettrica, due
evidentissimi, ma ci stanno, eccome. Dice- ai Forward Studios rock progressivo ma la consapevolezza mondi timbrici lontani fra loro, mentre so-
va una vecchia signora: “Quando cucini, se di Grottaferrata di provare ad andare avanti utilizzando pra c’è una melodia polifonica. Ecco, credo
ce lo metti, ce lo ritrovi!”. Queste connessio- durante in modo creativo il tuo dna prog. Cosa che questo sia il futuro del prog, ribadire la
ni sono solo alcune di quelle che legano LA registrazioni può essere il prog negli anni 2000 ormai libertà della ricerca timbrica e compositiva
e missaggi
LIBERTÀ DIFFICILE a IO SONO NATO LIBE- di LA LIBERTÀ ben avviati? al di là e al di fuori delle staccionate obsole-
RO. Sono legami a volte concettuali, ideali, DIFFICILE. Dipenderà da una cosa essenzialmente: te dei generi musicali. È ovvio che ci vuole
tematici, in totale libertà, come pretendeva- Sotto: il Banco se il prog eviterà come la peste di cadere però rigore poetico, intendo dire che il pri-
no giustamente i titoli delle due opere. a Londra per nel cliché di se stesso, o se invece lo farà. mo bersaglio è l’espressività, l’emozione
l’incisione
di BANCO. Abbiamo già parlato altre volte di questa prima ancora che l’originalità. Altrimenti
Nonostante la vita travagliata del Ban- questione. Il rock progressivo nasce come si cade dalla padella nella brace, si evita lo
co negli ultimi anni, che purtroppo ha precisa scelta di scavalcare le standardiz- stereotipo e si cade nella ricerca da esibire
lasciato segni profondi, mi sembra che zazioni del rock and roll. Prende linfa vitale come trofeo, quanto di più lontano dall’ispi-
in questo disco ci sia l’energia del pas- dal mix di vari stili musicali, come il rock, razione ci possa essere.
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banco del mutuo soccorso
la stessa storia: lui mette le mani al pianofor- te molto particolari, per me. Mi viene in
te e mi fa ascoltare le sue cose. Puntualmen- mente il Il visconte dimezzato, romanzo di Italo
te mi fa venire voglia di scriverci sopra. Così Calvino. Non credo sia difficile capire come
è accaduto anche stavolta. La libertà difficile ci si senta dopo aver perso due compagni di
è un suo brano, che mi è arrivato come un un lungo cammino, non solo artistico. “Solo”
pugno allo stomaco la prima volta che l’ho è un eufemismo superficiale, banale. Dire
ascoltato, facendomi decidere subito di sce- disorientato è già più verosimile. Gli interro-
glierlo come track conduttrice. È essenziale, gativi che ti vengono in mente sono tanti, a
sintetico, senza sbrodolamenti inutili, ma partire dal classico: Ma è stata vera gloria?
profondo e universale. Il riff è davvero una All’altrettanto classico: Sei un privilegiato,
bella pagina di rock, arricchita dal testo di non puoi lamentarti! Che senso ha ostinarti
Paolo Logli, con cui collaboro in pianta sta- a voler proseguire questo viaggio? Domande
bile dopo la scrittura dei testi dell’Orlando. simili te le poni ma la risposta più forte che
Il contenuto ideale delle liriche è un punto ho sentito dentro e intorno a me è: c’è tanta
essenziale della mia esistenza. Sentivo il gente, insospettabile, che ha vissuto que-
bisogno di esprimere la conoscenza come sta lunga storia del Banco come una parte
momento centrale dell’esistenza. Notevole è centrale della propria vita. Chi è diventato
la profondità concettuale del pensiero, però professore o direttore in Conservatorio,
espresso con leggerezza adeguata. chi ha scelto di vivere con la musica, chi
ha proseguito a fare l’operaio ma ti cerca
In studio hai lavorato molto a contatto per sapere come stai, se ti sei ripreso, se
con la band e tuo figlio Michelangelo. Il va tutto bene, quando risuonerai dal vivo?
suono è potente, con le chitarre ben in
I F F IC I LE Dove? Io non ho mai dato tutto questo per
evidenza, anche se non mancano certo
I B E R TÀ D scontato, non mi appartiene come persona
S
LA LUNGA STRADA DEL RITORNO ingegnere del suono adeguato ed esperto,
ANARCHIA ORDINATA Se per registrare SUCH FINE PARTICLES un’impresa che è costata ai Bubblemath
e il valore musicale di OF THE UNIVERSE ci sono voluti “solo” quattro anni di ricerca. A occuparsi del
una band si misurasse in due anni, se ne sono dovuti attendere mix sono stati effettivamente Smith e Al-
gradi di preparazione e quindici per arrivare a EDIT PEPTIDE. binson, tuttavia, poiché la complessità
originalità i Bubblemath Come ricorda Esbensen, la prima seduta in della musica dei Bubblemath non risiede
sarebbero probabilmente studio per l’album risale al dicembre 2001 solo nella partitura, ma anche nella visio-
dei campioni di popo- e da quel momento in poi il destino ha fat- ne d’insieme dell’architettura sonora. Ciò
larità. Invece, come accade a molti altri to in modo di accostare il nome dei Bub- ha richiesto un intervento più profondo
loro colleghi, si ritrovano ingiustamente blemath ad altre famigerate attese infinite affidato alla consulenza di Adam Tucker
a frequentare l’ambiente musicale solo ben più note, come quella per CHINESE del Signature Tone Recordings di Minnea-
come ripiego secondario. Un presupposto DEMOCRACY dei Guns N’Roses o quella polis. Un aspetto che la band ha curato
che ha pesato molto sulle varie vicissitu- attuale per il nuovo album dei Tool. L’a- nei minimi dettagli e al quale ha dedica-
dini che hanno portato al nuovo album spettativa, per chi già conosceva il gruppo, to gran parte delle proprie aspettative. Il
EDIT PEPTIDE (pubblicato il 26 maggio è stata ancora più estenuante dato che il quintetto si è rivolto a svariati ingegneri
dalla Cuneiform Records), costringendo quintetto aveva immediatamente confer- del suono, che potessero empatizzare con
i Bubblemath a ripresentarsi al pubblico mato e annunciato una seconda prova le loro idee, per dare una giusta forma alla
come fossero degli sconosciuti esordienti. che, con il passare degli anni, era diven- resa dinamica e sonica all’album. Tucker
In realtà, se finora non avete mai sentito tata una vera e propria chimera, anche se è riuscito in un compito altrettanto im-
parlare dei Bubblemath non sareste da i Bubblemath, nonostante aggiornamenti pegnativo quanto suonare quei pezzi: in
biasimare, quindi è bene precisare che dosati con il contagocce, non hanno mai pratica quello che cercava il gruppo era un
la loro storia come band parte da molto fatto intendere di voler gettare la spugna. sesto membro che capisse le loro aspetta-
lontano, dall’autunno del 1992 per esse- Per giustificare un tale gap temporale la tive e fosse all’altezza di preservare ogni
re esatti, quando a Minneapolis i quattro band ha parlato di una serie di sfortunati rifinitura e sfumatura. Si pensi che quasi
compagni di scuola Blake Albinson (chi- EDIT PEPTIDE eventi: inconvenienti tecnici, problemi fa- tutto il 2004 è stato speso per armonizza-
tarra, tastiere, sax tenore, voce), Jay Bur- (Cuneiform, 2017) miliari e logistici, persino ritrovarsi anche re, arrangiare e registrare propriamente A
ritt (basso, voce), Kai Esbensen (tastiere, Void That I Can Depart To, uno dei pezzi più
voce), Jonathan G. Smith (chitarra, voce, lunghi della tracklist, il che descrive bene
flauto, clarinetto, percussioni, gong, glo- la meticolosità con la quale il gruppo ha
ckenspiel, xilofono, dulcimer, mandolino, affrontato questo progetto. In un periodo
banjo) si mettono a comporre i primi bra- di tempo così dilatato è quasi ovvio quindi
ni. Malgrado l’impedimento costituito da che il suo nome sia andato perso nell’oblio
un cambio costante di batteristi il gruppo delle infinite proposte progressive rock
va avanti fino a che, nel 1998, viene tro- contemporanee. Ma questo eccellente ri-
vato il giusto candidato nella persona di torno sulle scene ha tutte le caratteristiche
James Swensen Flagg. Vista l’abilità ri- per essere ricordato con forza, visto l’im-
chiesta dalla natura oltremodo complessa patto suscitato da EDIT PEPTIDE.
delle partiture proposte dal quintetto, non
c’è da stupirsi dell’instabilità di quel ruolo. UN’ATTESA BEN RIPAGATA
La prima opera, SUCH FINE PARTICLES Non c’è niente nel panorama odierno che
OF THE UNIVERSE, è infatti un debutto assomigli anche vagamente ai Bubble-
sorprendente a base di tastiere elettro- math: il loro frenetico patchwork potreb-
niche, repentine variazioni tematiche e be trovare forse un parallelismo nel Mike
testi irriverenti che non mancò di destare Keneally dei tempi andati, ma i suoni or-
FOTO DI ELI STONE
sorpresa nei sotterranei della comunità diti dalla band sono assolutamente unici. I
progressive rock, grazie alla sua verve ca- costanti e convulsi cambi di traiettoria se-
maleontica, anticonvenzionale e iconocla- guono di pari passo le ingegnose liriche di
sta. Quell’album, uscito nel 2002 in modo Esbensen, ancora una volta intrise di iro-
25
bubblemath
nia e giochi di parole, come a voler smenti- aperta anche il più avvezzo proghead. Senza mantenuto tanto nelle atmosfere più me-
re chi sostiene che il progressive rock è una alcuna pietà i Bubblemath ci catapultano lodiose di A Void That I Can Depart To e Get
musica che si prende troppo sul serio. Il subito nei dodici minuti di evoluzioni da A Lawn, quanto in quelle più aggressive di
fatto ancor più sorprendente è che la lunga capogiro di Routine Maintenance, accostan- The Sensual Con, fino a sembrare l’equiva-
incubazione di EDIT PEPTIDE non ne ha do contrappunti dissonanti e ardite invo- lente sonoro di un cubo di Rubik manipo-
intaccato la freschezza, anzi arriva in luzioni armoniche. All’interno vi si trovano lato a perdifiato o, al limite, un rompicapo
un momento in cui, paradossalmen- acrobazie disorientanti di botta e risposta in stile tangram. Inoltre, l’uso di strumenti
te, il math rock progressivo gode SUCH FINE tra strumenti, fusion cubista incline all’ac- insoliti come banjo e xilofono su Making
di una popolarità underground PARTICLES cumulo di deviazioni, quasi mai stilistica- Light Of Traffic – plasmato similmente al
OF THE UNIVERSE
piuttosto consistente. Di fronte a (Sounds Reasonable mente uguale all’esposizione precedente. flash rock degli Utopia di Todd Rundgren
tutta questa scena il nuovo album Records, 2001) Su Destiny Repeats Itself, ad esempio, mette e a una versione postmoderna della scuola
si pone come un gigante in grado un’idea sul piatto, introducendola con una di Canterbury – è imprevedibile e creativo
di spazzare via qualsiasi concor- ritmica latinoamericana, divertendosi poi tanto nell’alimentare la tensione melodi-
rente, così i musicisti si piazzano a a smontarla e rimontarla attraverso incur- ca quanto nel dettare la ritmica. Saltando
loro volta avanti anni luce a chiun- sioni fusion ed electro-prog. Avoid That Eye repentinamente da un umore all’altro è
que, figuriamoci se l’album fosse Candy è quasi accostabile a una canzone comunque inutile assegnare un’atmosfera
stato realizzato dieci anni fa. Forse pop prog con i suoi allegri passaggi funky ben precisa ai brani, ma la cosa più incre-
il gruppo ha voluto infrangere il e jazz. Questo è il massimo che la dibile è che nelle sue continue evoluzioni
record di cambi di tempo in un band può offrire in quanto a im- EDIT PEPTIDE non dà l’idea di toccare ge-
solo album o provare a rende- «LA mediatezza, infatti Perpetual neri ben precisi come metal, jazz, classica
re inutile qualsiasi metro-
nomo; se già SUCH FINE
PROPOSTA Notion ci riporta su sentieri
musicalmente ingegnosi
o folk, ma fluttua in un universo a se stan-
te. Questa è musica che, molto semplice-
NELLA FRENETICA
RICERCA
DI QUALCOSA
DI NUOVO»
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KANSAS
LEFTOVERTURE - LIVE & BEYOND
creatività&grafica - info@linkdesign.it
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L’intesa tra i due
Steve, Rothery
a sinistra e Hogarth
a destra, sul palco
è molto intensa.
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FEAR segna il ritorno a sensazione che chi possiede così tanti soldi nostri figli? Voi, come gruppo, avete
Da sinistra:
composizioni più complesse, dopo sia al di là della legge e della stessa società, un messaggio da dare?
Steve Rothery S.R.
una serie di album più semplici, Ian Mosley I.M. può decidere di deriderci quotidianamente. S.H.: Lasceremo un mondo molto buio.
senza, tuttavia, risultare datato. Steve Hogarth S.H. Eldorado parla della paura di perdere il nostro Smettiamo di contare i nostri soldi e guar-
Ci ricorda episodi come BRAVE e Mark Kelly M.K. benessere materiale e come ciò finisce per diamoci nel cuore. Non posso parlare per
MARBLES. Pensate che un giorno Pete Trewavas P.T. corrompere la nostra moralità. L’oro… mi nessun altro del gruppo ma il mio mes-
potrà essere considerato uno dei vergogno particolarmente per il nostro Pa- saggio è che tutti nel mondo siamo ugua-
vostri capolavori? ese che ha deciso di ignorare i senzatetto, i li dentro (citando il finale di The Space del
Pete Trewavas: Sì, secondo me verrà deboli e i disperati. Noi costruiamo dei cam- 1989), tutti ridiamo, amiamo, piangiamo,
visto come uno dei nostri lavori migliori. pi per i rifugiati ma che tipo di paese civile mangiamo, dormiamo. Dobbiamo smette-
Potresti quasi dire che ha il DNA dei Maril- mette i bambini orfani in campi per rifugiati? re di fingere di essere diversi. Siamo solo
lion che lo attraversa negli arrangiamenti, La mia paura per il futuro è peggiorata da persone e dobbiamo imparare a sentire il
incredibilmente complessi e con un’at- quando ho scritto i testi, speravo di essere dolore degli altri.
tenzione maniacale ai particolari, che può nel torto eppure abbiamo avuto la Brexit, l’e-
esserci solo se ti dedichi totalmente alla lezione di Trump, il governo inglese che pat- Eldorado è ispirato alla guerra in
musica. C’è un motivo per cui i nostri dischi teggia con i fondamentalisti cristiani. Chissà Iraq, il brano che apriva l’album
escono ogni 4/5 anni: non smettiamo di es- cosa ci riserverà il futuro? precedente parlava della striscia
sere creativi, solo dobbiamo incanalare le di Gaza. Come scrivi i testi per
nostre idee musicali nel contesto adatto per The Leavers prevedeva la Brexit, canzoni così? Vengono prima della
far partire il nuovo viaggio. Devo sottoline- anche se parla di tutt’altro. Il mondo musica e la ispirano?
are che la stessa attenzione la pone anche in generale non sembra essere in S.H.: Sì, vengono prima della musica,
Mike Hunter, il nostro produttore. buono stato in questo momento. Che sono provati con diverse idee musicali,
tipo di società stiamo lasciando ai solo dopo decidiamo quale sarà il contesto
Avete detto che l’album è molto migliore per le parole. La musica comincia
scuro e con testi difficili, la sotto forma di jam session, quindi una cosa
sensazione di paura del mondo improvvisata in studio. Una volta decisa la
moderno è palpabile ovunque. direzione usiamo quello che abbiamo e cer-
La stessa New Kings fu ispirata chiamo di costruisci attorno la canzone. Le
dai nuovi magnati russi. In breve canzoni sono lunghe solo perché i miei testi
FEAR esprime un misto di ansia e «La nostra musica contengono molte parole!
impotenza. in che modo spieghereste
questo concetto?
nasce dalle jam session, Una domanda per Mark; com’è
Steve Hogarth: È una sensazione di pau- dall’improvvisazione stata scritta la musica per FEAR?
Negli ultimi dischi sembravi molto
ra per il futuro, in realtà. New Kings parla an-
che della gente che dirige le banche e non in studio» più sullo sfondo ma questa volta sei
solo dei nuovi super ricchi russi. Riguarda la decisamente tornato in primo piano.
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Mark Kelly: Iniziamo a comporre le P.T.: Di solito uso le parti che vengono vostra attività più sostenibile,
canzoni sempre allo stesso modo, improv- fuori improvvisando in studio. Trovo più specialmente in un momento difficile
visando in studio. Con FEAR, ma anche in facile presentare le mie idee con il basso per l’industria discografica. Poi
parte con il disco precedente, molte idee in mano piuttosto che andare alle registra- avete escogitato l’idea dei Marillion
iniziali arrivano dalle mie tastiere, vengono zioni con una demo. Se ci tengo proprio a weekend, che rimane qualcosa
dai suoni semplicemente provando in ma- comunicare un’idea più completa uso un di unico: tre giorni straordinari
niera non strutturata, cercando di capire loop master, in questo modo comunico il nell’ascoltare musica e condividere
cosa emerge. Un processo inconsapevole in potenziale senza dettare le parti che gli altri esperienze con altri fan del gruppo.
cui non penso mai a ciò che sto suonando. dovranno suonare. Preferisco sempre parti- Avete intenzione di continuare
Partire da un soundscape, da una bella pro- re da un’idea e vedere in che modo svilup- a lungo per questa strada?
gressione di accordi, per arrivare a un bra- parla collettivamente. S.R.: Credo che continueremo con i Ma-
no definito può risultare un processo molto rillion weekend finché saremo insieme e
lungo, può richiedere la partecipazione di I Beatles avevano il quinto fisicamente in grado di realizzarli. Penso
tutto il gruppo ma anche di Mike Hunter, componente in sir George Martin, che ne faremo di più nel 2019 ma dobbia-
il nostro produttore. Senza la chimica che James Guthrie ha avuto un ruolo mo essere realistici, capire che non ce ne
lega la band le mie idee sarebbero sempli- simile nei Pink Floyd; dato che voi rimangono moltissimi. Tra dieci anni non
cemente dei punti di partenza interessanti. siete già in cinque, come potremmo mi ci vedo a continuare come oggi.
Ovviamente anche i testi servono per de- definire Mike Hunter?
cidere che tipo di musica eseguire e in che I.M.: È un genio che lavora con noi da Avete dei fan molto fedeli ma è
direzione portarla. La musica deve riflettere molti anni, sembra sapere come ricavare le un affetto meritato, dato che li
il significato delle parole, succede spesso prestazioni migliori da ognuno. Per quanto seguite in modi che altri gruppi
che molte delle idee che funzionano meglio mi riguarda è il sesto componente dei Ma- non hanno mai pensato di fare.
partono proprio dalle mie parti di tastiere. rillion. Avete realizzato dei Cd esclusivi,
P.T.: Anche per me è diventato il sesto di solito nel periodo natalizio, per
Stiamo ancora aspettando il tuo componente del gruppo, non riuscirei a esempio. Questi lavori mostrano
disco di esordio solista… vedere una situazione in cui lui non lavora un lato diverso del gruppo anche
M.K.: Lavorare a un disco solista per me con noi. per quanto riguarda il look, chi è
è difficile. Senza il resto del gruppo non ar- responsabile di queste trovate?
rivo mai a qualcosa che mi soddisfi. Vorrei Nonostante il gruppo abbia avuto S.R.: Tutti insieme pensiamo a diverse
realizzarlo ma ci sto impiegando più tempo un’evoluzione piuttosto lineare, c’è opzioni per il Cd natalizio, qualche volta è
del previsto! stata una tappa molto innovativa una registrazione dal vivo mentre altre vol-
nella vostra carriera, RADIATION. te un rifacimento di qualche canzone, però
Qual è la fonte d’ispirazione quando Steve Rothery: È stato un tentativo di ogni anno diventa più difficile trovare qual-
state lavorando a un nuovo album? fare qualcosa di diverso dal punto di vista cosa di diverso.
Vi è mai capitato di entrare in studio musicale, suonare in maniera più attuale.
con dei pezzi già definiti? Oggi ho diversi tipi di sentimenti riguardo a Vent’anni fa avete coinvolto i fan
Ian Mosley: In tutta la nostra carriera quel disco. Alcuni brani li ascolto volentie- offrendo loro delle basi strumentali
non ricordo che qualcuno di noi sia entra- ri, altri trovo abbiano una durezza che poi di due o tre pezzi del vostro
to in studio con un pezzo completo. Il no- ha reso l’ascolto successivo difficile. Tutto repertorio, dando un premio per
stro processo di scrittura è molto organico, ciò è stato migliorato nel remix fatto suc- l’interpretazione migliore, se non
siamo semplicemente noi nello studio che cessivamente da Hunter. ricordo male avete premiato un
suoniamo, registriamo ogni nota nella spe- coro di bambini che ha eseguito
ranza di trovare per caso il momento ma- Qualche anno dopo con Beautiful. Rifareste un concorso del
gico. Una volta che abbiamo abbastanza Hogarth è il fulcro ANORAKNOPHOBIA avete genere?
dell’immagine
idee prendiamo le nostre preferite e le svi- Marillion rivoluzionato il rapporto con i S.R.: Perché no? È sempre interessante
luppiamo. nei concerti. fan: rendendo grazie a loro la ascoltare altra gente interpretare la nostra
musica.
teriale, difficilmente guardiamo indietro lington, Count Basie, Artie Shaw, Ben-
ma forse un giorno, tempo permettendo, ny Goodman, Art Tatum, Oscar Peter-
daremo un’occhiata agli archivi per vedere son. Aveva una grande collezione di dischi
se c’è qualcosa che vale la pena pubblicare. jazz. Man mano che crescevo mi faceva
notare, capendo quanto mi appassionassi
Alcuni vostri lavori sono alla musica, gli arrangiamenti o perché al-
generalmente considerati pietre cuni artisti fossero considerati più seri di
miliari mentre altri, per esempio altri. Poi iniziai a scoprire le cose da solo
SOMEWHERE ELSE del 2007, e, essendo cresciuto tra i 60 e i 70, amai
vengono visti come momenti di Beatles, Stones, Kinks, Who, Small Fa-
transizione; questo contiene il ces, poi la psichedelia con i Beach Boys
gioiello The Last Century For Man, di Good Vibrations, i Traffic e una marea di
dall’incedere apocalittico che altri gruppi. Per un certo periodo rimasi
ricorda, seppure vagamente, A Day molto legato alla musica del primo grup-
In The Life dei Beatles. Non so se i po di Alice Cooper, interpretava grandi
Beatles possono essere annoverati canzoni come Halo Of Flies, Know More Mr
tra le vostre influenze ma SGT. Nice Guy e I Love The Dead. In seguito passai
PEPPER’S quest’anno festeggia il agli Yes, ai Genesis… gli altri gruppi prog
mezzo secolo… è l’inizio dell’era dei primi anni 70 come gli olandesi Alquin
prog o segna la fine del beat? (quattro album tra il 1972 e il 1976) e la
Psichedelia lisergica? Dove inizia la PFM. Ho visto Le Orme dal vivo quando
musica che vi ha influenzato? suonarono al Friars, famoso rock club di
P.T.: Ascoltavo musica già a tre/quattro Aylesbury, la mia città natale (3 novem-
anni, ancora prima di BBC Radio 1 mi sin- bre 1973 di spalla ai Wolf di Darryl Way,
tonizzavo, sempre alla BBC, sulla stazione ex violinista dei Curved Air; Ian Mosley,
The Light Programme, che suonava un po’
di tutto… da Sinatra ai Beatles, passando
«Dopo FEAR futuro batterista dei Marillion, allora suo-
nava proprio coi Wolf). Un bell’inizio, direi.
per Buddy Holly o Herb Alpert: tutto ciò dovremo reinventarci
che era popolare. Ha chiuso le trasmissio- I Marillion hanno influenzato altri
ni il 30 settembre 1967 e si è trasformata nuovamente. Sarà gruppi? Conoscete cover band dei
Marillion e cosa ne pensate?
in Radio 2. Durante i fine settimana ascol-
tavo principalmente la musica delle big qualcosa di radicale» I.M.: Sono lusingato quando i gruppi di-
band, che mio padre adorava: Duke El- chiarano di essere stati influenzati da noi!
32
Ian, la tua carriera inizia negli anni
70 con i Trace, Steve Hackett, Iris,
Edison’s Children, Darryl Way’s
Wolf… quale esperienza ricordi con
più piacere?
I.M.: Tutte le esperienze sono state piace-
voli ma dovendone scegliere una… scelgo
Steve Hackett che, oltre a essere un chi-
tarrista fenomenale, mi stimolava con parti
ritmiche davvero difficili da suonare e io
amo le sfide.
An ps
34
th ony Philli
Per una buona
parte dei lettori
di «Prog» Italia,
il 1977 è l’anno
da incidere sulla lapide
sepolcrale del prog.
L’anno in cui
il punk lo assassina
con una Sex Pistol,
scaricandolo
nel cesso insieme
a un barile di “phoney
beatlemania”.
Eppure proprio
in quell’anno vede
la luce quello che
può essere considerato
l’ultimo capolavoro
del prog classico…
THE GEESE
& THE GHOST
di Anthony Phillips.
Testo:
Simone Mazzilli
35
anthony phillips
U
n disco giusto nel momento
i scritti
sbagliato: sound, testi, co-
«Io e Mike avevamo dei framment
ne sis,
insieme ai tempi dei primi Ge
pertina e strumentazione.
Tutto in penosa controten-
denza rispetto alle mode cose che tenevamo per noi…»
del 1977. Eppure anche per
questo THE GEESE & THE
An s
GHOST è un disco da amare thony Phillip
e diffondere, perché esempio
nobile di musica ben scritta e re la Guildhall School of Music and Drama; libero inatteso. Tutti questi ritardi e la pro-
ben suonata, con intenzioni artisti- nel 1973, quando torna in attività e rimette verbiale acribia di Phillips, che a ogni occa-
che oneste e profonde, sebbene non più com- mano alle vecchie composizioni è diventato sione ritocca le tracce o aggiunge strumenti,
patibili col mercato del tempo. Col passare un musicista ancora più maturo. Riprende si rivelano dannosi dal punto di vista com-
degli anni, questo disco ha avuto ragione la frequentazione dei vecchi compagni, spe- merciale: la Charisma, in fibrillazione per il
delle mode passeggere ed è stato riscoperto, cialmente Rutherford, col quale si ritrova a punk che comincia a gracchiare dalle radio,
anche grazie all’opera di chi, dagli anni 90, suonare ogni volta che gli impegni coi Ge- ritira la propria disponibilità a pubblicare un
si è dato da fare perché la figura artistica di nesis glielo consentono. Ascoltando Misty album dal sound così sfrontatamente fuori
Anthony Phillips tornasse a essere studiata Battlements e Death Of A Knight (le sezioni moda e alla fine il manager Tony Smith, pur
e considerata come una delle più eminenti di Henry composte in questo periodo) si capi- di farlo uscire, decide di dare vita a una nuo-
della storia del movimento progressivo in- sce quanto i due musicisti siano cresciuti in va etichetta, la Hit & Run, che inaugurerà le
ternazionale e non solo per la sua brevissima tecnica e affiatamento. sue pubblicazioni proprio con questo disco;
militanza nel gruppo più amato del prog (in negli USA, invece, la Passport si offre di scrit-
Italia questa riscoperta si deve soprattutto a La pubblicazione tardiva turare Phillips, sbloccando finalmente l’im-
Mario Giammetti, che tra l’altro ha dedica- La notizia del ritorno di Ant incuriosisce passe sulla pubblicazione. Il disco esce nel
to ad Anthony l’unico saggio monografico anche la Charisma, che decide di finanzia- marzo del 1977. L’impatto visivo è affasci-
mai scritto su di lui). Il più schivo e influente re la produzione di un album a nome anche nante e anche spiazzante. Un dipinto a tem-
membro dei Genesis delle origini ha mante- di Mike Rutherford. La produzione è però pera in stile figurativo, incorniciato come se
nuto fede alla sua promessa di non calcare pesantemente condizionata dall’agenda del fosse un’insegna o una finestra, rappresenta
mai il palcoscenico, ma da allora ha pubbli- bassista dei Genesis, impegnatissimo con un cantore in abiti brancaleonici placida-
cato oltre quaranta album e oggi è conosciu- Le tre copertine
le registrazioni di THE LAMB LIES DOWN mente seduto sotto un albero, che suona
to come persona gioviale e umile: a chi lo della nuova ON BROADWAY, tanto da convincere pre- un liuto al fantasma di una donna alata. Un
va a trovare a casa, prima dell’immancabile versione in doppio sto Ant a portare avanti il progetto paesaggio verdeggiante e un castello al tra-
cenetta presso il suo ristorante italiano di Cd e Dvd pubblicata soltanto a nome suo. Si dovrà monto circondano la scena. Sul retro, un’o-
fiducia, riserva volentieri un mini concerto dalla Esoteric aspettare il 1975 perché si comin- ca in armatura da guerra; invisibili o quasi
nel marzo del 2015.
personale, con le oche e i fantasmi sempre ci a registrare i take definitivi, (specialmente nella copertina del Cd, dove
intorno a lui… anche approfittando dell’infor- si perde buona parte della suggestione), dei
tunio alla mano di Steve Ha- minuscoli particolari nascosti che ci divertia-
La genesi dell’opera ckett, che costringe i Genesis mo a individuare, circostanza che diventerà il
Possiamo distinguere alcune fasi creative a rimandare le date inglesi più distintivo cliché artistico di Peter Cross,
trainanti durante i sette anni abbondanti del Lamb tour, lascian- autore della copertina e da allora sodale di
che separano la scrittura della prima nota do a Mike del tempo Phillips per la maggior parte delle sue pub-
di THE GEESE & THE GHOST dalla sua pub- blicazioni. Come c’era da aspettarsi, qualche
blicazione. La prima avviene quando Ant è recensione feroce e l’ostracismo dei media
ancora nei Genesis. All’epoca, nel gruppo, In basso, non consentono all’album di raccogliere il
i legami d’amicizia liceali sono ancora de- Simone Mazzilli successo che meriterebbe e le vendite, pur
con Anthony Phillips
terminanti per la scrittura dei pezzi: da una a Londra nel 1998.
buone (questo resterà l’album più venduto
parte Gabriel e Banks, dall’altra Ruther- nella carriera del nostro), non sono con-
ford e Phillips, che creano a coppie sepa- frontabili con gli standard dell’area Genesis.
rate dei bozzetti di composizioni affinché Non a caso, per anni, il disco sarà di difficile
diventino brani dei Genesis da sviluppare reperibilità; fortunatamente oggi ne esistono
insieme. Una buona mole di materiale resta ristampe lussuose, tra cui anche una in Dvd
inutilizzata, e verrà in parte recuperata per con audio remissato in multicanale.
THE GEESE & THE GHOST. La title-track e
Collections sono state concepite in questo
periodo: 1969-1970. La seconda fase creati-
va è immediatamente susseguente all’uscita
di Phillips dai Genesis, nel 1970: come una
bottiglia stappata alla fine del gran pre-
mio, esplode la bolla creativa di Ant, ferito
nell’orgoglio. Ispiratissimo, che in meno di
due settimane scrive un fiume di canzoni
dal mood malinconico e introspettivo, tra le
quali Which Way The Wind Blows, buona
parte di Henry e God If I Saw Her Now. La
famosa storia della sua avversione ai con-
certi, evidentemente, non basta a spiegare
la scelta di uscire dal gruppo né una simile
reazione emotiva. Phillips si prende quindi
una pausa sabbatica, iniziando a frequenta-
36
anthony phillips
Guida
all’ascolto Ant nel suo studio
Lato A casalingo.
1.
ANTONIO DE SARNO
Wind-Tales
Eccolo, il suono senza tempo! Cosa
sono? Archi? Oboe? L’inizio fia-
besco di THE GEESE & THE
GHOST è come un sipario
che si apre sui “racconti
portati dal vento come le
onde”, cui allude il titolo:
idealmente ci si prospetta
la scena della copertina e
ci predisponiamo alla sua
quiete, magia e ironia. Il
richiamo al passato tardo- con alterazioni nei pitch e nelle equa-
medievale e al fantasy è la
componente più misteriosa e
suggestiva di questo breve stru-
mentale d’apertura; l’effetto è ottenuto
lizzazioni dal risultato entusiasmante.
Altra sorpresa è la voce di Phil Collins,
registrata appena prima che il batterista
sostituisse Gabriel come frontman dei
3. Henry
con un espediente ben calcolato. Ciò Genesis: il canto di Phil è intenso e La composizione più ambiziosa e suggestiva
che ascoltiamo, infatti, è in realtà il suo timbro è perfetto per queste dell’album è questo lungo strumentale, che
una parte del brano conclusivo, atmosfere. Il testo è fondamen- occupa oltre metà del primo lato del disco.
Sleepfall, riprodotta al contrario. tale per chiarire quale sia ve- Suddivisa in sottobrani, si tratta di un pezzo
Phillips, in una delle trecento- ramente l’intenzione artistica di musica descrittiva ambientato nella corte
mila interviste che ha conces- di questa opera: sullo sfondo di Enrico VIII (circostanza sufficiente a far
so alla rivista «Dusk», confida di una storia d’amore finita, indispettire il coautore Rutherford, preoccu-
a Mario Giammetti di essere è una riflessione distaccata pato di un confronto con il disco di Rick Wa-
“molto attratto da questo tipo e serena sulla neutralità del keman dedicato allo stesso personaggio). I
di esperimenti” e sceglie questa destino, sull’imparzialità della brani sono accompagnati da didascalie che
soluzione proprio perché produce natura nei confronti delle vicen- spiegano gli avvenimenti raccontati dalla
una melodia sospesa e una musica de umane. C’è una lieve tristezza musica: la vittoriosa campagna militare del
non sorretta da un ritmo ben definito… di fondo, ma c’è anche accettazione re contro i francesi, sia dal punto di vista del
senza tempo, appunto! per la propria condizione, senza abban- monarca inglese, sia da quello di un cavalie-
donarsi all’autocommiserazione o alla di- re che perisce in battaglia, un fantomatico sir
Label a confronto: sperazione. Un atteggiamento più tibetano Guy. Le Fanfare d’apertura chiariscono subito
2.
in quella della che stilnovista e considerazioni filosofiche che il viaggio nel tempo compiuto in questo
ristampa in vinile
tutt’altro che medievali. Il passato cavallere- disco raggiunge qui la sua sponda più re-
Which Way Esoteric del 2015
la suite Henry:
Portraits from Tudor
sco, quindi, è un non-luogo di pura fantasia,
in cui rifugiarsi per ritrovare quegli ideali e
mota: una processione solenne e sfarzosa si
svolge per la corte di Enrico; Lutes’ Chorus e il
The Wind Blows Times presenta
una sezione in più.
quelle suggestioni che sono, per così dire,
passate di moda nel mondo contempora-
suo incedere cantabile ci trasporta nei saloni
agghindati dove i cavalieri si abbandonano
Note riverberate di chitarra elettrica a 12 neo. A queste condizioni, si accettano con alle ultime danze e facezie prima della cam-
corde aprono questo brano favoloso, preva- maggiore condiscendenza anche la fatina e pagna di guerra. Pochi hanno notato che nel-
lentemente incentrato sugli strumenti a cor- le oche bardate in copertina; l’artista ci pre- le più recenti ristampe dell’album questa se-
da, suonati e registrati egregiamente da Ant senta con ironia il mondo incantato dove zione è stata allungata con un giro di chitarre
e Mike. Il grande merito di chi ha prodotto ambienta le sue considerazioni, vere e attua- e flauti in più. Con Misty Battlements entriamo
questo disco è proprio quello di essere riu- li, sulla propria vita. Nella coda strumentale, nel vivo della vicenda drammatica. L’alba
scito a ricavare delle sonorità inedite da una l’aggiunta del basso elettrico e delle tastiere accoglie l’accampamento circondato dalla
strumentazione classica. Queste chitarre, ce contribuisce a fugare l’equivoco: non stiamo nebbia, i soldati scrutano l’orizzonte cercan-
ne sono infinite in questa canzone, hanno ascoltando un disco di pseudo-folk (come do indizi della presenza francese; la quiete è
un suono unico, riconoscibile, che certa- lo definiranno sprezzanti alcune recensioni finita: la paura e la sete di gloria si imposses-
mente rimanda ad atmosfere di altri tempi, superficiali e acrimoniose dell’epoca), ma sano dei cuori dei cavalieri. Il ricordo delle
ma che incredibilmente riesce a conservare un album che sa sfruttare le suggestioni pro- ultime occasioni liete trascorse a corte si fa
un che di moderno, grazie a un misuratis- curate dagli strumenti di ogni tempo. Anzi, strada nella mente dei cavalieri durante la
simo e ben nascosto ricorso all’elettronica, senza tempo. reprise del “Lutes’ Chorus”, il cui tema è ora ese-
37
ebbe mai
anthony phillips «La parte finale del disco non sar
ato tutta
guito con una punta di mestizia. Ant aveva venuta fuori se non avessi ascolt »
originariamente tagliato questa parte poiché quella musica classica e sinfonica
temeva che il ritorno del tema precedente
potesse annoiare l’ascoltatore e allungasse
An s
troppo il brano; per fortuna nelle ristampe thony Phillip
successive al 2007 (con l’eccezione di quella therford e Phillips, ma l’aspetto migliore del
in vinile per il Record Store Day del 2015) la brano sta nell’utilizzo di strumenti a corda e
sezione è stata ripristinata, rendendo più gra- fiati, con accostamenti inconsueti ma sem-
duale e riuscito il passaggio che porta all’ini- pre suadenti e raffinati, sebbene, a differen-
zio della battaglia. Henry Goes To War è a sua za della suite del lato A, in questo caso non
volta suddivisa in due parti, una dedicata alla si produca un sound altrettanto evocativo
preparazione della battaglia, ritmata e pim- e originale. Il titolo del brano, poi trasferito
pante, e una dedicata al massacro vero e pro- all’album, non ha alcuna origine fantasy: le
prio, al termine del quale muore il cavaliere “oche” e il “fantasma” altro non sono che i
co-protagonista della canzone: la vittoria è nomignoli attribuiti ai timbri del sintetiz-
arrivata, ma a carissimo prezzo. Death Of A zatore in alcuni passaggi del brano. Peter
Knight è il momento più struggente: la morte Cross, autore della copertina, ringrazia!
di sir Guy è raccontata attraverso la compo-
sta tristezza della sua amata, che lo aspetta
invano dopo la guerra. Un arpeggio da morsa
al cuore (quello di Misty Battlements ma con
tempo diverso) che sorregge una melodia di
fiati da orazione funebre, tutto appoggiato
“Eravamo entrambi vergini”, confida lui, “la
amavi più di me vero?”, risponde lei; la de-
licatezza della melodia e del rapporto tra i
3. Collections
sul pedale basso di Mike; improvvisamente due è uno dei momenti più riusciti del disco, Il testo di Collections, sarcastico e pessimi-
ci ritroviamo nelle radure nevose dove Fang tanto è autentica la sensazione di intimità. sta, affronta il tema della disillusione e del-
veniva sbudellato dal signore dei lupi di Whi- Ancora a legare tutto si trova una patina di la mancata realizzazione dei sogni e delle
te Mountain: TRESPASS non è così lontano… malinconia, che i protagonisti manifestano aspettative, con linguaggio apparentemente
A lato, dettagli
La conclusiva Triumphant Return ospita anche della splendida
con dignità, certi che vi siano tragedie più aulico ma spiccatamente moderno e collo-
una sezione corale sul tema del “Lutes’ Cho- copertina illustrata grandi e questioni più importanti delle loro quiale, per sottolineare l’aderenza alla realtà
rus”, il momento più epico, naif e rétro di tutto da Peter Cross. confidenze: la leggerezza nella profondità emotiva dell’autore e spazzare via ogni re-
l’album, che chiude compiutamente la suite. Sopra, SEVENTH e la consapevolezza della propria insignifi- siduo equivoco sull’ambientazione folk del
HEAVEN canza rispetto alle grandi vicende umane, disco, per mezzo di un lessico decisamente
(Voiceprint, 2012).
del resto, sono il tema principale del disco. contemporaneo. Tramite il ricorso ad alcune
4. God If I
“massime”, citate a principio di ogni strofa, si
descrive una situazione iniziale che dovreb-
Lato B
be preludere a qualcosa di buono, che infi-
ne non succede; nell’ultima stanza l’autore
Saw Her Now pare alludere anche ai propri errori, le cui
conseguenze ormai pesano irrevocabili: “Me
Il dialogo schietto e vagamente piccante tra ne stavo con la pistola in mano, la rondine stava
un uomo vissuto e una giovane pulzella che volando a incontrare il suo amore, e appena lo ha
tenta di sedurlo è lo sfondo di questa dol-
cissima canzone, cantata magistralmente
da Phil Collins e dalla compianta Viv Mc-
Cauliffe. Lui parla di un suo vecchio amore,
1. Chinese
raggiunto io l’ho abbattuta, ma adesso sono io che
non riesco a volare”. Questi temi si ritrovano
approfonditi anche in un altro brano coevo,
Master Of Time, la migliore delle outtake del
lei lo stuzzica, comprensiva e provocante: Mushroom Cloud periodo (inclusa in tutte le ristampe in Cd),
segno ulteriore di quanto Phillips avesse
Il secondo lato del disco ha un sound più a cuore questo genere di ragionamenti, al
attuale e proprio per questo un po’ meno tempo. Collections, grazie anche al canto ac-
affascinante. Questo brevissimo strumentale corato e lacrimoso dello stesso Anthony e
d’apertura prelude al lungo brano successivo, all’arrangiamento orchestrale drammatico,
di cui anticipa il tema della seconda parte. è una commovente conclusione del disco.
Da bravi pseudo-menestrelli, ci avviamo a
un finale in diminuendo, pronti alla fatidica
2. The Geese
lacrimuccia.
L’
uscita di una ristampa curata nei minimi partico- maggio e giugno, poi ad agosto Mike fu costretto dai suoi
lari, quella dedicata all’album SLOW DANCE del impegni a uscire dalla fase delle registrazioni e io rimasi
1990, è in realtà l’occasione per parlare con Ant di solo con Simon Heyworth per il missaggio. Il problema è
THE GEESE & THE GHOST, attingendo ad aneddoti, ricor- che io non lavoravo a un album in studio da cinque anni ed
di e dettagli musicali che Ant non lesina di certo. Dalla New ero molto insicuro su ogni minima decisione da prendere.
Age a TRESPASS, da Rachmaninov a Mike Rutherford, pas- Mike al contrario, benché molto incerto sul destino della
sando per il Roland Jupiter e Andrea Bocelli, così a caso… sua band, aveva invece le idee ben chiare su come si stava
in studio a lavorare su un disco, retaggio anche dei nume-
Come è stato tornare a lavorare quarant’anni dopo su rosi tour già intrapresi con i Genesis. In fondo siamo stati
THE GEESE & THE GHOST in occasione della ristampa molto fortunati, TG&TG avrebbe potuto naufragare per le
del 2015? nostre rispettive e diverse incertezze. Anche la Charisma,
Innanzitutto va detto che personalmente non sono stato se avesse seguito i parametri delle etichette odierne, avreb- Le due canzoni che hai citato erano cantate da Phil Col-
coinvolto nella fase del missaggio in Surround 5.1, se ne be potuto mollare sicuramente il mio album e forse anche i lins. Non ancora la voce solista dei Genesis ma indub-
sono occupati Simon Heyworth e Andy Myles. Per me è Genesis. Se ci penso bene, in quello che ti sto raccontando biamente un timbro vocale dal fascino unico al tempo e
stato naturale così, in quanto Simon aveva missato l’album c’è tutta la differenza tra la musica di ieri e quella di oggi. ancora di più in retrospettiva. Hai più pensato a scrivere
all’epoca, quindi chi meglio di lui poteva ricostruirne l’equi- Se adesso molte cose suonano tutte uguali tra loro non è qualcosa per una voce già nota e riconoscibile dal gran-
librio sonoro? Così ho lasciato entrambi liberi di riascoltare solo colpa degli artisti, ma soprattutto di chi non lascia loro de pubblico?
tutto il materiale e di scegliere il modo migliore per presen- il tempo di evolversi e migliorare. La discografia di 40 anni Per pura coincidenza proprio in questi giorni sto valutan-
tarlo con un mix aggiornato ma rispettoso dell’originale. fa permetteva spesso di compiere un percorso originale, do l’ipotesi di iniziare a cercare seriamente un interprete
In parallelo Jonathan Dunn, che ha preparato per loro le diversificando tanto l’offerta sul mercato. Non dimenti- diciamo così “di fama”. Nell’album orchestrale di qualche
session di missaggio scegliendo e raccogliendo le varie chiamoci che i Genesis non fecero soldi veri per almeno sei anno fa, SEVENTH HEAVEN, realizzato col mio amico com-
sovraincisioni, ha lavorato anche sulle tracce dei dischi bo- o sette anni, eppure la loro label non li mollò e addirittura positore Andrew Skeet, c’era il brano di apertura, Credo In
nus. Lì sono intervenuto in qualche caso, chiedendo minimi rese possibile un album come il mio. Cantus, che era cantato dalla soprano lirica Lucy Crowe.
cambiamenti. Qualche tempo dopo abbiamo registrato un altro disco, che
Pensando al materiale scritto per TG&TG, c’era qualco- tuttora è inedito, riuscendo a migliorare quello che non ci
Quali sono i ricordi più limpidi, ma anche quelli ancora sa che avevi già abbozzato durante la tua permanenza era piaciuto a livello di orchestrazione sinfonica nel primo
nebbiosi, risalenti alle session di TG&TG e alla collabo- nei Genesis o è tutto scaturito insieme prima delle ses- album e con l’occasione abbiamo fatto cantare quello stes-
razione con un amico della prima ora come Mike Ruther- sion del 1975? so brano a un tenore. Ebbene, credici o no, tra gli addetti
ford? Io e Mike avevamo dei frammenti scritti insieme ai tempi al settore che hanno ascoltato e gradito quella versione in
Circa Mike confesso che con il passare degli anni mi rendo dei primi Genesis, cose che tenevamo per noi. Una parte privato c’è anche Andrea Bocelli! L’idea che in futuro pos-
sempre più conto di quanto sia stato difficile per lui, so- di queste sono finite in TG&TG, mentre le canzoni intere, sa uscire una collaborazione di quel calibro mi ha spinto a
prattutto per il poco tempo a disposizione che gli rimane- Which Way The Wind Blows e God If I Saw Her Now, le scrissi registrare altri brani di quel tipo e non ti nascondo un mio
va dagli impegni con i Genesis, partecipare a TG&TG con immediatamente dopo la mia uscita dalla desiderio: ascoltare degli interpreti vocali come Il Divo, o Il
tale supporto creativo e logistico. Era un momento chiave band, nella seconda parte del 1971. È cu- Volo che sono anche italiani, alle prese con queste mie trac-
per la band di cui avevo fatto parte: ancora non così cono- rioso che con i Genesis, dal dicembre ce nuove. Per questo mi sto mettendo in moto per trovare i
sciuta, ancora in debito col management, capace però di 1970 all’agosto 1971, vivemmo un parolieri giusti. Lo so, parlavi di Phil Collins e siamo finiti
continuare a fare album e tour. Finché un bel giorno il loro periodo compositivamente steri- con Il Volo, ma ti assicuro che la curiosità è anche
cantante e frontman, grande voce e personalità, non decise le, scrivendo soltanto un brano quella di sentirli cantare un genere di musica
di andarsene. Il futuro diventava di nuovo incerto, i quat- nuovo. Per il resto registram- diverso dai soliti tormentoni operistici!
tro superstiti decisero di andare avanti ma senza sapere mo lo stesso set di canzoni che
bene come, insomma si era aperta un’altra nuova grande avevamo già composto alla fine Anthony Phillips:
crisi per i Genesis, con l’aggravante che subito dopo Steve del 1969. Non c’era tanto tempo il maestro
Hackett si allontanò temporaneamente per registrare il suo per scrivere roba nuova e nessuno della 12 corde.
primo album solista. Ebbene, questo era lo scenario in cui di noi sembrava partico-
Mike, con tutto quello che aveva a cui pensare in quei gior- larmente ispirato a
ni, decise di investire tempo e denaro nella realizzazione di farlo. Appena me
TG&TG. Col passare degli anni cresce sempre di più il mio
plauso nei confronti di Mike per la sua decisione di andare
avanti col disco. Inevitabilmente tutto ciò si verificò nell’e-
state del 1975, anche se poi l’album uscì soltanto nel 1977.
Immaginate il Rutherford di quei giorni, impegnato nelle
audizioni disperate dei Genesis per trovare un nuovo can-
tante, senza ancora la minima idea di affidare quel ruolo
a Phil Collins. Al tempo un batterista che fosse anche
il frontman della band non era un’opzione contem-
plabile! Ricordo che lavorammo sul disco nei mesi di
A NEW CHANT
è il terzo album
della band di
Bernardo Lanzetti,
Piero Canavera
e Franz Dondi
in uscita per Esoteric.
Arriva a più
di 40 anni
da ACQUA
FRAGILE (1973)
e MASS MEDIA
STARS (1974).
Testo: Franco Vassia
ELEONORA PRADELLA
40
li Acqua Fragile hanno Grazie all’interessamento della Premiata pest, Curved Air, Audience, Uriah Heep e
scritto pagine importanti Forneria Marconi e alla spinta del loro ma- Gentle Giant.
del rock italiano anni 70 con nager Franco Mamone, la band cominciò Il 33 giri di esordio, dinamico e cerebrale,
due eccellenti album a ottenere buoni consensi, nonostante il esprimeva compiutamente il verbo progres-
nella prima parte della cantato in lingua risultasse una scommes- sivo ed evidenziava l’istrionica voce di Lan-
decade. Formatisi nel sa piuttosto ibrida e alquanto inusuale per zetti; accusato al tempo per alcune influenze
1971 sulle ceneri degli Bernardo Lanzetti, il nostro Paese, arrivando a calcare i palchi provenienti dalla West Coast e da mostri sa-
Immortali, da dove prove- Piero Canavera più prestigiosi della nostra penisola con Soft cri quali Genesis e Gentle Giant, il lavoro si
nivano Bernardo Lanzetti e Franz Dondi. Machine, Alexis Korner & Snape, Tem- sviluppava in modo piuttosto diversificato.
(chitarra e voce), Gino Campanini (voce, chi- MASS MEDIA STARS, uscito nel 1974 per la
tarra elettrica e acustica) e Piero Canavera Ricordi su interessamento di Claudio
(voce, batteria e chitarra acustica), gli Acqua Fabi, fu un ulteriore salto in avanti
Fragile allargarono i ranghi con gli innesti e presentava testi che davano
di Maurizio Mori (tastiere e voce) e di Franz una scudisciata violentissima
Dondi (chitarra basso). verso il mondo dei media e
del potere, un’analisi stra-
ordinariamente lucida e
abrasiva: “Intelligenti,
brillanti, giovani odo-
ELEONORA PRADELLA
CHANT, è rimasto favorevolmente impres-
sionato e ha definito la raccolta delle com-
posizioni, la loro relazione, l’insieme dei
messaggi musicali e delle sfumature sonore,
come un insieme “sinfonico”, nel senso più
esteso del termine. Nel 2017 il gruppo permesso di essere puro interprete di frasi so del giudice in corte e viene qui usata a
ha recuperato importanti e tormentate: “Sto annegando esortazione per il pubblico come un “tutti in
lo spirito originale.
Veniamo al disco vero e pro- nell’amore di qualcun altro, la luna a segna- piedi per la musica” nel finale di un ipotetico
prio… re la fine, l’acqua mi trascina sotto la striscia concerto.
B.L.: Il mio impegno è stato nera”. How Come riprende la tradizione di Acqua
soprattutto rispetto alla for- Wear Your Car Proudly è il brano più antico. Fragile, quella di una traccia breve e sem-
ma, propriamente poetica All’epoca non trovò posto nel già affollato plice: chitarra, voce, cori: “Com’è che sei sal-
e più concreta della parola MASS MEDIA STARS e il testo era andato tata nella mia canzone e all’improvviso sei
stessa, che racchiude forza perduto. Non riuscivo a ricordarlo e il fatto sparita, lasciando il tuo fantasma a grattare
e nobiltà. Già dall’inizio ho mi bloccava. Liberatorio è stato affidare le contro questa gabbia che chiamano amo-
compreso che ciò sarebbe parole al collega Andrea Anzaldi, un eccel- re?”. A New Chant, che conclude l’album,
stato credibile cercando e ac- lente chitarrista/bassista che ha lavorato di- celebra il carattere liberatorio e mistico del
cettando energie esterne. versi anni in USA. Bella la sua idea di usare canto, attività umana e arte che l’industria
Nel breve e ultimo tour italiano del il titolo originale e ricostruirvi attorno una e il mercato vanno pian piano sottraendo
compianto Greg Lake, in occasione del suo corsa automobilistica immaginaria, perfet- alla società. Musicalmente, il nuovo album
invito sul palco a Piacenza, mi si parlò del tamente collegata ai fraseggi ossessivi e ip- di AF propone una varietà di ritmi pari e
sito a cui Pete Sinfield ha affidato le sue notici degli strumenti. dispari, armonie classiche, ardite e/o sottin-
liriche più famose e anche originalissimi Tu per lei è il primo e unico brano in ita- tese. Le melodie cantate percorrono l’album
componimenti poetici. Fu così che arrivai liano, recita uno dei pensieri filosofici sulla inseguendosi, attorcigliandosi per poi aprirsi
in Spagna all’inizio dell’inverno del 2014 musica che maggiormente condivido. Chi si verso l’esterno esplodendo o scomparendo
con l’idea di musicare Rain Drops, una sua avvicina a essa non deve pensare ai vantaggi all’orizzonte… La “ricerca” è ben presente nel
breve poesia pescata nel web. Mi ricordo che può ricevere quanto all’impegno per far- brano My Forte, dove il tempo dispari viene
molto ispirato ad assemblare accordi e a la crescere. Si rischia spesso di banalizzare il ulteriormente suddiviso pur mantenendo-
sovrapporre le parole in un gioco magico. I due album prog cantando in italiano, allora i cori senza si fluido. Anche l’impiego di soli strumenti
Realizzai un provino casalingo con il lettore degli anni 70. parole all’inizio e nel finale “confezionano” la acustici è un’unicità importante nel pano-
mp3, sovrapponendo la traccia audio a quel- traccia. Ritengo poi molto valida la mossa di rama contemporaneo. Altre proposte nuove
le midi trascritte dalla chitarra: uno dei miei sovrapporre la melodia della strofa a quella sono la marcetta di Tu per lei o la melodia di
demo migliori! Certo, dovevo farlo sentire a del ritornello in una marcetta fantasmagori- All Rise, che cambia tonalità senza che que-
Pete Sinfield per avere la sua approvazione ca dal sapore popolare. sta venga immediatamente avvertita. L’ac-
e come fare, visto che, dopo i seri problemi L’ironica My Forte porta avanti il mio recu- cordatura particolare della chitarra acustica
di salute, una forte depressione lo isolava pero di parole italiane presenti nel vocabola- in How Come permette una proposta “liquida”
completamente dal mondo? Nessun riscon- rio anglosassone. Chi conosce il mio lavoro ma molto articolata. Sono presenti piccole
tro alle email, alle telefonate, neppure allo potrà ricordare ad esempio Umbrella, Mass citazioni colte e abbastanza sottili, sia nei
stesso Greg Lake che andava a bussare alla Media, Peninsula o Quasi English. In ogni testi che negli arrangiamenti ma, precisan-
porta di casa. brano la voce solista e i cori si sono adattati do che alcuni di questi sono “non sospetti”
Più tardi, fu la famiglia del sassofonista Da- alle parole e ai temi trattati. perché attivati dagli ospiti più giovani, forse
vid Jackson, ex Van der Graaf Generator, da All Rise è la formula che annuncia l’ingres- individuarli e segnalarli sarà gioco della cri-
poco trasferitasi nel paesino dove vive anche tica e del pubblico.
Sinfield, a raggiungere il poeta che, una vol- Michelangelo Ferilli e Alessandro Sgob-
ta ascoltato il mio lavoro, approvò il tutto bio, già di Acqua Fragile Project 2005…
firmando anche i documenti per il deposito Alessandro Giallombardo, che, pur non
presso la SIAE. avendo suonato in tutti i brani, è stato
Nel libretto del Cd ho cercato di mantene- molto attivo con la chitarra e le idee di ar-
re l’ordine delle battiture del testo, ovvero rangiamento, ma anche partecipando ai
quello zigzagare “fluxus” delle ultime parole cori e suonando le tastiere… Alessandro
che raccontano come una delle due gocce di Mori, figlio di Maurizio, tastierista storico
pioggia innamorate trascini l’altra “innocen- di Acqua Fragile, ha suonato i tamburi in
temente verso il letto”. All Rise… Tango Spleen Orquesta, che è il
L’amicizia con il paroliere Nick Clabburn ponte tra passato e futuro di Acqua Fragile.
(John Hackett, Steve Hackett, Chris Squire) Lo special guest è Jonathan Mover, che col
e le sue visite a Castiglione del Lago, hanno suo drumming ha posto gli accenti giusti
propiziato il brano The Drowning che mi ha sul lavoro.
44
Keith Emerson, Le Orme, Peter Gabriel, Van der Graaf Generator,
Premiata Forneria Marconi, Edgar Allan Poe, Alice, Random Hold…
Testo: Paolo Carnelli
Q
uella di Peter Hammill, B. Bosé, Miguel. D. Disengage.
storico leader dei Van der L’incontro tra Hammill e il L’amore di Robert Fripp per
Graaf Generator, è una cantante spagnolo si con- Hammill si era già palesato
carriera lunghissima co- cretizza nel 1984 in occa- all’inizio degli anni 70,
stellata di produzioni disco- sione dell’album BANDI- quando Bob aveva deciso di
grafiche di natura molto va- DO. Hammill, che compare fare uno strappo alla regola
ria e diversa: oltre ai tredici in diverse tracce come cori- e prestare la sua chitarra a
album in studio con il gruppo realizzati tra il 1969 sta e che si occupa dei testi due album dei Van der
e il 2016, Hammill conta infatti ben trentacinque di un brano, South Of Sahara, viene ringraziato Graaf Generator (H TO HE, 1970, e PAWN HE-
album solisti tra i quali è quasi impossibile trovare espressamente da Bosé nei credits “per il suo en- ARTS, 1971) e al primo lavoro solista di Hammill,
un vero e proprio filo conduttore, fatti come sono tusiasmo e la sua positività”. Uno dei pezzi conte- FOOL’S MATE, del 1971. Così, quando nel 1979
di svolte improvvise e idee fissate sul supporto nuti nell’album, Odio vivere adagio, verrà risuonato arrivò il turno di Fripp a dare il via alla sua carrie-
analogico o digitale, da sempre, con un’urgenza e ricantato da Hammill nell’album IN A FOREIGN ra in solitaria con EXPOSURE, toccò a Hammill
artistica viscerale che li rende tutti a loro modo im- TOWN del 1988. venire in soccorso del vecchio amico alle prese
prescindibili. Le ventisei lettere dell’alfabeto a no- con qualche problema “burocratico” legato alle
stra disposizione in questa rubrica ci permettono C. California, Randy. parti vocali già registrate da Daryl Hall. Il leader
quindi di fornire una panoramica inevitabilmente Il chitarrista degli Spirit, tra- dei VdGG volò a New York dove con l’aiuto di una
parziale sull’universo hammilliano, ma rappresenta- gicamente scomparso nel bottiglia di cognac fornì a Fripp quello che stava
no (o almeno così speriamo) almeno uno stimo- 1997, è presente come ospi- cercando: una voce sull’orlo di una crisi di nervi.
lante punto di partenza per approfondire questo te in un brano contenuto Disengage e I May Not Have Had Enough Of Me But
mondo ai più ancora sconosciuto. Per chi volesse nel terzo album di Ham- I’ve Had Enough Of You, entrambe presenti nell’al-
farlo di persona, ricordiamo che Hammill sarà in mill, THE SILENT CORNER bum, sono probabilmente i due pezzi più estremi
tour nel nostro Paese il prossimo novembre. Que- AND THE EMPTY STAGE mai cantati da Hammill nella sua carriera.
ste le date: 9/11 – Roma, Auditorium Parco della (1974). “Randy incise le parti di chitarra per quel
Musica, 10/11 – Napoli, Basilica di San Giovanni pezzo nella primavera del 1973 in uno studio a E. Emerson, Keith.
Maggiore, 11/11 – Terni, Teatro Secci, 13/11 – Chia- Notting Hill Gate”, ricorda Hammill. “Ci eravamo La collaborazione tra Ham-
ri (BS), Auditorium Toscanini, 14/11 – Milano, La incontrati tramite un amico di un mio amico. Era mill e il compianto tastieri-
Salumeria della Musica, 15/11 – Tolmezzo (UD), un grande musicista e una persona molto carina. sta inglese ha un po’ le tinte
Teatro Candoni, 17/11 – Livorno, La Goldonetta. Prima che morisse è venuto a vedere un mio con- di un giallo. Verso la metà
certo a Los Angeles e mi ha detto che gli avrebbe degli anni 80, infatti, Emer-
A. Alice. fatto piacere se avessimo inciso qualcos’altro in- son decide di contattare
Per Carla Bissi l’illuminazio- sieme”. Red Shift è una ballata ipnotica originaria- Hammill per chiedergli di
ne sulla via di Damasco av- mente composta da Hammill negli anni 60, su cui scrivere i testi per alcuni suoi nuovi brani. Il risul-
viene alla metà degli anni Randy Craig Wolfe distende la sua chi- tato non lo soddisfa completa-
80, prima con PARK HOTEL tarra nella forma di un lungo e ispirato mente Emerson, ma uno dei
(1986) e poi con IL SOLE contributo psichedelico (“pulsating pezzi piace a tal punto a Ham-
NELLA PIOGGIA (1989). In lead guitar” nei credits). Lo stesso bra- mill che l’artista di Ealing de-
quest’ultimo la- no venne pubblicato in Ita- cide di rielaborarlo e pubbli-
voro, oltre a Steve Jansen e Ri- lia come 45 giri, diviso carlo sul suo album del 1986
chard Barbieri (Japan), Dave in due parti e in una AND CLOSE AS THIS, solo
Gregory (XTC), Paolo Fresu e versione legger- che a quanto pare si dimenti-
John Hassell, è presente mente differen- ca di chiedere il permesso a
anche Hammill come au- te rispetto a Emerson (comunque corret-
tore della traccia conclu- quella dell’al- tamente citato come autore
siva, Now And Forever, in bum. Sulla della parte musicale). La bel-
cui è chiamato a duetta- cover del sin- lezza del risultato finale, ov-
re con la stessa Alice. La golo è presente la dicitu- vero la splendida Empire Of Delight, fortunatamen-
collaborazione avrà un ra: “featuring the galactic te mette tutti d’accordo, anche se la comunicazio-
seguito nel 1998 in occa- guitar of Randy Califor- ne tra i due musicisti avrebbe indubbiamente po-
sione dell’album EXIT. nia”. tuto funzionare meglio.
46
Il prof. Hammill
al conservatorio G. Nicolini
di Piacenza, 18/1/2014.
EMILIO MAESTRI
peter hammill
F. FELONA E SORONA. mente il fido Guy Evans. Pubblicato nel luglio del ne, Meurglys III The Songwriter’s Guild, contenuta
L’incontro tra Hammill e Le 1974, viene massacrato dalla critica che non ne nell’album dei Van der Graaf Generator WORLD
Orme avviene nel 1972, digerisce l’eterogeneità. Straordinaria la foto di co- RECORD (1976).
quando il trio veneto, trami- pertina di Mike Van der Vord, con Hammill cavalie-
te il giornalista e fotografo re oscuro avvolto in un mantello chiuso da un fer- N. Nadir, Rikki.
Armando Gallo, propone a maglio di argento scintillante. L’alter ego per eccellenza di
Hammill di aprire i concerti Peter, il rabbioso cantante e
della tournée teatrale previ- J. Jour après Jour. chitarrista dalla scintillante
sta per l’inverno. Durante il tour, Tony Pagliuca, Se volete ascoltare Hammill Stratocaster blu responsabile
Michi Dei Rossi e Aldo Tagliapietra hanno modo di cantare in francese dovete del quinto album solista di
raccontare a Peter le vicende narrate nel nuovo al- recuperare l’album tributo Hammill, NADIR’S BIG
bum del gruppo che verrà pubblicato l’anno suc- HOMMAGE TO POLNA- CHANCE (1975). Pratica-
cessivo: il celebre concept fantascientifico sui due REFF, pubblicato nel 1999, a mente il primo album punk della storia, nonostante
pianeti in antitesi tra loro cattura l’interesse di cui Peter prende parte con l’artista di Ealing abbia più volte rinnegato questo
Hammill che si offre di curare i testi per la versione una cover di questo brano imprimatur. Eppure è innegabile che a John Lydon
inglese, che vedrà poi effettivamente la luce su eti- del 1968. Insieme al Nostro, nell’album sono pre- NADIR piacesse un sacco, come OVER del resto. Rikki
chetta Charisma nel 1973 come FELONA AND SO- senti tra gli altri anche Pulp, Nick Cave, Marc Al- ebbe il privilegio di pubblicare anche due 45 giri a suo
RONA. L’operazione dell’artista inglese è degna di mond, Saint Etienne e The Residents. nome, Birthday Special (1975) e The Polaroid (1979).
interesse in quanto più che di una semplice tradu-
zione dei testi dall’italiano all’inglese si tratta di K. K Group. O. OFFENSICHTLICH
una parziale rielaborazione della storia originaria. Dopo lo scioglimento dei Van GOLDFISCH.
der Graaf nel 1978, il ritorno La passione di Hammill per la
G. Gabriel, Peter. al gruppo da parte di Ham- lingua teutonica lo spinge a
I due Peter. Vicini di casa, mill avviene nel 1981 con il K pubblicare nel 1993 quest’al-
compagni di etichetta prima Group, quartetto dalle sono- bum decisamente singolare,
e di management poi. Tra i rità scarne e decisamente contenente dodici canzoni
due c’è sempre stata grande rock in cui accanto al leader originariamente pubblicate
stima reciproca, tanto che maximo ritroviamo la sezione ritmica del Generatore tra il 1986 e il 1992 ricantate
già nel 1974 Hammill fu – Guy Evans alla batteria e Nic Potter al basso – oltre in tedesco. La traduzione dei testi è opera del musi-
chiamato ad aprire alcuni al chitarrista John Ellis, proveniente dalla live band cista Heinz Rudolf Kunze. Il risultato in molti casi è
concerti dei Genesis. Nel 1982 PH contribuisce con di Peter Gabriel. Con questa formazione, Hammill/K veramente interessante e suggestivo. Curiosamen-
un brano inedito alla compilation MUSIC & registrerà due album in studio – ENTER K (1982) e te, anche Peter Gabriel si era cimentato in una ope-
RHYTHM, pubblicata da Gabriel, e nel luglio dello PATIENCE (1983) – girando l’Europa per una serie di razione simile all’inizio degli anni 80, pubblicando
stesso anno sale sul palco del primo Womad Festi- concerti poi documentati nello splendido doppio sia PG III che PG IV in due nuove versioni ricantate
val insieme a Gabriel, Shankar, Stuart Copeland, live THE MARGIN, pubblicato nel 1985. in tedesco.
Larry Fast, e David Rhodes per un unico e irripeti-
bile evento. Hammill è presente anche nei credits L. Lucas, Gary. P. Premiata
di due album dell’ex Genesis, IV e US, come ba- Eccezionale chitarrista noto Forneria Marconi.
cking vocals. ai più per le sue collabora- Trent’anni dopo l’incontro
zioni con Captain Beefheart con le Orme, nel 2002 si
H. Harrison, Phil. e Jeff Buckley, ma iperattivo concretizza per Hammill la
Vi ricordate dei The Korgis, protagonista di variegate collaborazione con un altro
quelli della hit del 1980 avventure musicali con nu- dei gruppi più importanti
Everybody Got To Learn Some- merosi altri artisti quali della scena progressiva ita-
times (malamente coverizza- Brian Ferry, Lou Reed, Nick Cave. L’incontro con liana, la Premiata Forneria
ta da Zucchero diversi anni Hammill, di cui Lucas è grande fan, si materializza Marconi. L’occasione arriva
fa)? Il tastierista della band, nel gennaio del 2013: due sole giornate in studio con la pubblicazione da par-
Phil Harrison, è presente da cui emerge OTHERWORLD (2014), album semi te della Premiata di LIVE IN
come ospite al Synclavier nell’album di Hammill improvvisato e semi sperimentale, in cui il contat- JAPAN, registrazione audio e video del concerto
SITTING TARGETS (1981). to tra i due universi musicali si concretizza nella tenuto il 12 maggio presso il “Club Città” di Kawa-
genesi di un nuovo “pianeta” sonoro, “altro” rispet- saki, in Giappone. “Abbiamo pensato – ricorda il
I. IN CAMERA. to a quelli di partenza. batterista Franz Di Cioccio – che sarebbe stato bel-
Probabilmente l’album più lo inserire nel disco anche un pezzo inedito cantato
intrigante e suggestivo M. Meurglys. in inglese, a testimonianza della ritrovata “interna-
dell’intera discografia ham- Il nome della spada di Gane- zionalità” del gruppo. Franco [Mussida, chitarrista
milliana. Si va dai languidi lon nel poema epico Le della PFM, ndr] aveva questo nuovo brano, dalla
accordi psichedelici dell’ini- Chanson de Roland è an- musica bellissima, che volevamo appunto
ziale Ferret And Featherbird al che il nome che completare con un testo in inglese…
rock ruvido e senza compro- Peter ha as- negli anni 70 avevamo collaborato
messi di Tapeworm, dalla poesia di Again alle archi- segnato con Peter Sinfield ma ora in giro
tetture barocche di Faint Heart And The Sermon, in- nel cor- grandi nomi non ce n’erano.
farcita di sovraincisioni di synth monofonici (ARP so degli anni alle sue chitar- Se non che a Iaia [De Capita-
2600). Sul lato B, accanto a una gemma acustica re elettriche. La più celebre ni, manager del gruppo,
come The Comet The Course The Tail troviamo la deri- è indubbiamente la Guild ndr] venne in mente Peter
va gotica di Gog che si inabissa nella musique con- nera denominata Meur- Hammill”. Il contatto va a
crète di Magog: sperimentazione estrema sotto tutti glys III, chiaramente visibi- buon fine, ma c’è di più:
i punti di vista. È il primo album della sua produ- le sulla copertina di OVER Hammill non si limita a
zione in cui Hammill fa tutto da solo, con l’eccezio- (1977), a cui Hammill ha scrivere il testo del nuovo
ne delle parti di batteria di cui si occupa egregia- dedicato anche una canzo- brano, intitolato Sea Of Me-
48
peter hammill
mory, ma finisce anche per registrare tutte le parti T. Time To Burn. Y. Yoga.
cantate. È l’inizio di una breve ma intensa collabo- Il profondo legame sviluppatosi nel corso degli Non sappiamo se Hammill
razione che vede il gruppo italiano e l’artista ingle- anni tra Hammill e Tony Stratton Smith, il boss abbia mai praticato questa
se condividere lo stesso palco in diverse occasioni della Charisma Records scomparso nel 1987, è te- disciplina, ma quel che è
tra il 2002 e il 2003 sia in Italia che all’estero. stimoniato da questo struggente brano, presente certo è che lo yoga è prota-
nell’album IN A FOREIGN TOWN (1988) ed espres- gonista di uno dei brani
Q. Queen. samente composto e dedicato da Hammill al cele- contenuti nell’album del
Purtroppo non esistono bre discografico. 1977 OVER, intitolato per
duetti tra Peter Hammill e l’appunto (On Tuesday She Used to Do) Yoga. Il riferi-
Farrokh Bulsara, ma un le- U. Usher. mento in questo caso non è dei più felici, come
game c’è. Il produttore dei All’inizio degli anni 70 la spiega chiaramente il testo della canzone: “On
primi quattro album dei Van passione per la produzione Tuesday she used to do yoga, on Tuesday she went
der Graaf Generator, nonché letteraria di Edgar Allan Poe away”.
del primo solista di Hammill spinge Hammill a progetta-
è quel John Anthony che all’inizio degli anni 70 re la messa in scena di una Z. Zwei.
scoprì e guidò al debutto discografico proprio il vera e propria opera rock Nel corso degli anni non
gruppo di Brian May e Freddie Mercury. Non a ispirata dal racconto The Fall sono stati molti gli album
caso, il pianoforte Bechstein a coda immortalato of the House of Usher. Ad aiutarlo nell’impresa c’è il pubblicati da Hammill con
nella copertina interna del primo album di Ham- fido Chris Judge Smith, compagno di avventure altri artisti, e quando queste
mill, FOOL’S MATE (1971), è lo stesso che i Queen musicali fin dai primordi del Generatore. L’opera collaborazioni a pieno titolo
utilizzeranno qualche anno dopo per incidere la però vedrà la luce solo nel 1991 su etichetta Some si sono concretizzate è sem-
celeberrima Bohemian Rhapsody. Bizarre, e successivamente (1999) Hammill ne pre stato nell’ambito non
pubblicherà una nuova versione riveduta e corret- canonico e non convenzionale, come nel caso di
R. Random Hold. ta tramite la sua etichetta personale, la Fie! Re- quella già citata con il chitarrista Gary Lucas o di
L’incontro tra Peter Hammill cords. Il cast è di ottimo livello: Sarah Jane Morris, quella con il tastierista Roger Eno. Nel 1987 è inve-
e i Random Hold, prometten- Andy Bell, Herbert Gronemeyer, Lene Lovich ma ce la volta di un progetto incentrato sull’improvvi-
te band new wave/art rock/ purtroppo non è mai stato possibile finanziare l’al- sazione e sull’utilizzo dei sampler e del sistema
post punk inglese capitanata lestimento scenico dell’opera. MIDI, che vede coinvolti Hammill e il batterista dei
dal bassista Bill MacCormick Van der Graaf Generator, Guy Evans. Il progetto,
(Matching Mole, Brian Eno, V. Van der Graaf Generator. inizialmente denominato “Zwei”, vedrà la luce all’i-
Robert Wyatt, Phil Manzane- Per chi non lo sapesse, nizio del 1988 su cassetta e Cd a nome Peter Ham-
ra, 801) avviene tramite Peter Gabriel: l’ex Genesis Hammill è uno dei membri mill & Guy Evans con il titolo SPUR OF THE MO-
avrebbe dovuto occuparsi della produzione del pri- fondatori (insieme a Chris MENT.
mo album del gruppo ma la sua carriera solista gli Judge Smith) dello storico In basso a sinistra,
impedisce di sedersi davanti ai cursori del mixer. Al gruppo inglese, nonché gli uffici della Charisma
suo posto subentra Hammill, ma il rapporto con il cantante, leader e principa- negli anni 70,
quartetto si rivela tutt’altro che idilliaco. Dopo due le compositore del reperto- con Tony Stratton
Smith seduto
album e un Ep pubblicati tra il 1979 e il 1980, i Ran- rio della band. Con i VdGG alla scrivania.
dom Hold vengono tagliati dalla Polydor e la loro ha pubblicato tredici album
avventura giunge rapidamente al termine. in studio, l’ultimo dei quali,
DO NOT DISTURB, nel 2016.
S. Sofa, Rodney.
Un altro degli pseudonimi di W. Whitehead, Paul.
Hammill: Rodney Sofa è il Oltre ad aver firmato le coper-
ANTONIO DESARNO
tecnico del suono immagi- tine di alcuni dei lavori più
nario che è presente nei cre- importanti di Genesis e Van
dits del secondo e terzo al- der Graaf Generator, il cele-
bum dell’artista inglese. Il bre disegnatore ha realiz-
nome del personaggio rap- zato anche l’artwork per i
presenta in un certo senso la proiezione del nome primi due album di
dato da Hammill al suo studio di registrazione ca- Hammill: FOOL’S MATE (1971) e CHAMELEON
salingo inaugurato alla fine del 1972: inizialmente IN THE SHADOWS OF THE NIGHT (1973).
il “Sofa Sound” studio comprendeva unicamente
un registratore 4 tracce a bobina della Teac, un pic- X. X MY HEART.
colo mixer, un microfono e un paio di cuffie. Una Unico album di Hammill,
curiosità: il sito internet ufficiale di Hammill si pubblicato nel 1996, ad
chiama sofasound.com. essere stato intera-
mente registrato
con il PHQuartet,
formazione atipi-
ca comprendente
oltre a Hammill (voce, chitarra elettrica,
pianoforte) anche il sassofonista dei Van
der Graaf Generator David Jackson, il bat-
terista Manny Elias (Tears for Fears) e il
violinista Stuart Gordon. Il quartetto fu pro-
tagonista nel 1994 di alcuni splendidi con-
certi in Italia, dei quali purtroppo non è rima-
sta traccia ufficiale.
49
1977-2017
L’album
avrebbe dovuto
te
originariamen
r My
intitolarsi “Ove e
Shoulder”, com
pa
riporta la stam
giapponese.
PETER
HAMMILL
OVER la vergogna per
il
Charisma cit at a in un articolo su als), e l’a tta c-
che nel 1972 veni
va dimento
CAS 1125 – 1977 a a evadere tra
ch e am an o «S ou nd s» am or osamente intent ga z- co frontale all’amico
onosco persone e Durata: 46’27’’ on de nz a in di riz zata al suo ra tra di tore (“Gli ami-
e altre ch la corrisp di Worth,
OVER alla follia, lla pi cc ol a ca sa
ci? Hanno tutti
dei
mmeno ad zo, sul prato de o insieme. Quel-
non riescono ne Lato A: , in cu i viv ev an lte lli na sc os ti da
co lta rlo . M a de l resto non 1. Cr ying Wolf West Sussex a di fa tto de di ca ta la co , e no n
as cui er qualche pa rte
tutta la di- 2. Autumn la stessa Alice a a nell’album
è così un po’ con Ro om , co nt en ut l’o ra di fic ca r-
ra fia di Ha m m ill? Basti 3. Time Heals str uggente My
r Gr aa f Ge ne ra tor vedono a” – Be tra-
scog
capolavoro dei
Van de lla schien
pensare a quello
che il buon 4. Alice
Go ) at o al l’ini zio de l 1976. teli ne le d’ am or e ormai
to pro- (Let tin g
L LIFE, pubblic a yed), le pa ro
rece nt em en te sc rit ST IL
certo pu nt o Al ice si er
lice, This Sid e Of The Looking
vecchio Fish ha ol o tra i suoi dieci Pe r la cronaca, a un str at to pr inci- vane (A cr on ico (“Il martedì lei
di
OV ER , in se re nd La to B:
pe tta re il su o di s), il fa ta lis m o
pr io su
sempre: “Il mio am me
ore pe r
1. This Side stancat a di as ncerti e Gl as yoga. Un m dì ar te
album preferiti di g , se m pr e intento a fare co so lito an dava a lezione di ed To
(On Tuesday She Us
vo co Look in az zu rro re
e a quando lavora Of Th e pe di scappa
questo disco risal Sp ey m ou th . Gl ass re gistr ar e di schi, e aveva deciso e, tra se n’è andata via” – e len ta op er a di
in Scozia, a ie dei VdGG. Ch o alla faticos a
guardia forestale em i tra - 2. Be tra yed
via co n un o de i ro ad
i migliori Do ) Yo ga ), fin
tentativo di rip ar-
to le emozioni ch 3. (On Tuesdays oria anche uno de nvincimento nel
Mi piacevano mol oc a in ve ce l’a ltr o, er a in te do p- au to co te . E so no di
ragazza dell’ep She Used To Do
)
l suo ex ragazzo.
È da questo e (“Sono libero,
finalmen
smetteva. La mia ce e co sì qu an do am ici de rc or so di tir et titi il ve sti to ro sso,
non sopportava
quella vo Yoga ende il via il pe nuovo innamorat
o. M
um lei usciva dalla sta
nza. 4. Lost And pio colpo che pr et ta to da Hammill in hé sta sera usciamo” –
Lost And
mette vo su l’a lb sto . Ho e rin as cit a pr oi - pi cc ol a, pe rc gis trazioni
op po un d m or te ca e di e le re
A me invece susc
itava l’effetto Fo
ca nz on i: c’è la rabbia cie un d). Si na rra che durant e
uno stile vocale
sim ile a un pugn o di tti (Crying Fo io, nelle ca pagn m
adottato spesso Ly do n ha ut tiv a di re tta contro tutto e tu ne s- de ll’a lb um, ai Foel Stud ’u ltim a te lefo-
e anche Johnny str n an ette un
quello di Peter, ia degli eventi co Galles, Peter ricev
m m ill co m e una delle sue Wolf), la cronistor ca pa cità ne l riuscire del di Al ice . Nel corso della
con-
citato spesso Ha OV ER ch ia ra zio ne di in na ta da pa rte di una
e sa di to (“Dicono una tempe sta
che è certo, è ch e quanto è accadu a io sto versazione, scoppiò
influenze”. Quel da as co lta re a di m en tic ar di sp az za re via
più indicato ferite, m che rischiò
non è l’album a de lu sio ne se n- ch e il te mpo curi tutte le – Tim e He - violenza inaudita ich e ele ttr ich e dei ful-
ci da un o insieme a te” l’intero studio: le
scar
quando si è redu infatti ancora bruciand ngo i pavimenti e
il fienile
le: la sc rit tu ra dei brani trae i co rre va no lu
timen ta re la zio ne pl u- m in
oc o. Fu il pa nico. Il
fine della casa prese fu
linfa proprio dalla in gl es e fu or i da lla
nd, Dave An rso de n,
anni) tra l’artista ista degli Hawkwi
riennale (ben sette , av ve nu ta ba ss er fo rtu na Pe ter
su a co m pa gn a storica, Alice er a il te cn ico del suono: “P vo d-
ice
e la
prima. Quella ste
ssa Al sé una bottiglia di
solo pochi mesi aveva portato con sen-
io di bei bicchieri ci
ka. Dopo un pa lio ”.
to meg
timmo subito mol
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tendersi quale presa visione, nel colophon della rivista, dell’Informativa completa ex art. 13 d.lgs. 196/03, nonché consenso espresso al trattamento ex art. 23 d.lgs. 196/03 in favore dell’Azienda.
Peter Erskine, suo compagno
nei Weather Report, parla di Jaco
e dell’album TRUTH, LIBERTY
& SOUL (doppio Cd live, registrato
nel 1982 a New York), uscito da po
co
su Resonance Records in 5000 co
pie
per celebrare i trent’anni dalla
scomparsa del leggendario bassi
sta
(21 settembre). Un lavoro che filtra
la selvaggia energia di Jaco con
la
raffinatezza della scrittura per un
a
big band di rara forza espressiva.
N
Jazz? Sì, “progressivamente”
in divenire “altro”… el 1982, anno di questa
registrazione live, Jaco
Testo: Zev Feldman era al culmine della
popolarità. I Weather
Report di Joe Zawi-
nul e Wayne Shorter,
gruppo stratosferi-
co sotto ogni punto
di vista e capace come pochi altri di
coniugare le diversità delle proprie
anime in un universo sonoro
immediatamente riconoscibile,
sempre nel 1982 furono costretti a
rinunciare a lui per i troppi proble-
mi legati alla sua dipendenza dalle
droghe e alla depressione. Special-
mente con Zawinul i rapporti erano
davvero pessimi, anche se Joe nel
1976, quando Jaco entrò nel grup-
po, affermava: “C’era della magia
in lui, lo stesso tipo di magia di
Jimi Hendrix. Cominciammo a
registrare il tutto esaurito nelle
grandi sale da concerto, ovun-
que andassimo”. Nel 1981 Jaco
pubblicò l’eccellente WORD OF
MOUTH, da quell’anno al 1983
guidò in giro per il mondo que-
sta fantastica avventura. Formazione
stellare con Bob Mintzer ai sassofoni,
Randy Brecker alla tromba, Othel-
lo Molineaux alla steel drums, Don
Alias alle percussioni, Peter Erskine
alla batteria, una sezione fiati di 16
TOM COPI
Quando tutto
è andato bene
la sezione ritmica,
TOM COPI
piano)
dicendoci che non avrebbe pubblicato quel Rémi Leclerc r Bernard Falaise: Nel nostro Paese si re- corso del tempo hanno lasciato il posto alla
materiale ma si sarebbe potuto occupare (batteria, spira un’ottima aria per arte e musica. Mon- mia personalità artistica.
della distribuzione, nel caso avessimo otte- percussioni) tréal è una città molto creativa. Inoltre il r Nicolas Lessard: Prima di entrare nella
nuto un contratto di produzione. Per questo Nicolas Lessard nostro Governo aiuta l’espressione artistica band ero intrigato dal suo modus operandi.
motivo abbiamo pubblicato il nostro primo (basso, tastiere, di più che negli Stati Uniti, nonostante i tagli Solitamente uno di noi propone lo sche-
contrabbasso)
disco come indipendenti, inizialmente con al budget per la cultura che stiamo subendo. letro della composizione, un tema o un riff
58
per avere l’idea della struttura, che poi vie- Quell’approccio era impossibile all’epoca di insieme intrigante, anche se si tratta in larga
ne arricchito dagli altri guardando il brano ELASTIC JUGGLING o MEKANO, prima parte di un’esperienza del tutto individuale.
da differenti angolazioni. È un metodo che che gli studi di registrazione a casa permet- L’istante in cui trovi qualcosa mentre nulla
porta via parecchio tempo ma è l’unico per tessero di avere tanto tempo a disposizione a esisteva qualche minuto prima è… assolu-
ottenere un certo tipo di risultato. un basso costo. tamente magico. Qualcosa viene creato dal
r R.L.: L’approccio nei Miriodor è molto r P.G.: Con COBRA FAKIR siamo di nuovo nulla, che sia una bella progressione, una
differente da quello di altre band, in quanto rimasti in tre e questa situazione ha genera- intrigante melodia, un’atmosfera comple-
si tratta puramente di un progetto artistico to l’utilizzo massiccio della tecnologia e con tamente fuori dal mondo da cui puoi trarre
senza alcun compromesso nel processo di lunghi periodi trascorsi in studio. E siamo molte idee e muoverti verso altre destina-
composizione della musica. arrivati al presente con SIGNAL 9, in cui sia- zioni.
mo un quartetto con l’ingresso del bassista r N.L.: Credo che l’esibizione dal vivo sia
Potete descrivere la Nicolas Lessard. È un album estremamen- qualcosa di terapeutico, almeno per me.
musica dei Miriodor ai te denso e con molti dettagli, parole strane Talvolta la registrazione ti fa sentire come se
lettori di «Prog» Italia, venute fuori dalle improvvisazioni che sono raggiungessi l’essenza di un’idea e la stessi
almeno a quelli che state poi rilavorate. Il primo ascolto può pro- mettendo in scatola, quando tutto ciò fun-
non vi conoscono? durre un effetto simile alla vista di un grande ziona…
r P.G.: RENCONTRES non doveva essere dipinto di Jérôme Bosch. r R.L.: Registrare in studio è molto impe-
il nostro album d’esordio ma semplicemente gnativo e può essere stressante e frustran-
un demo. Nonostante siano presenti delle Cosa significa te. Il live è un momento estatico con molta
influenze ovvie, c’è già qualche elemen- per voi la musica? energia scambiata tra noi e il pubblico.
to distintivo della band. Il secondo album L’idea ha ancora
(MIRIODOR) è stato una grande sfida con un senso nel 2017? La tecnica è
la partenza di uno dei fondatori, François r N.L.: Assolutamente sì, rimango stupito importante quando
Émond, che ha reso la band un trio (Rémi in continuazione dalle cose che ascolto per suoni uno strumento
Leclerc, Sabin Hudon, Pascal Globensky) la prima volta. E suonare è sempre un modo ma le idee sono
rispetto ai sei musicisti del primo disco. Con- incredibile di comunicare tra musicisti, con essenziali... cosa
tavamo molto sulla tecnologia MIDI, nuova il pubblico, con il cosmo… potete dire a tutti quei
all’epoca, per avere un suono più pieno. In Da sopra: r R.L.: La musica è qualcosa di magico, musicisti che mettono
3RD WARNING (il terzo album) la forma- SIGNAL 9, razionale e irrazionale allo stesso tempo. la tecnica prima di
zione è ancora triangolare ma più matura MEKANO, AVANTI!, Questo può anche essere un vero balsamo qualsiasi altra cosa?
RENCONTRES.
che in precedenza. Ho sempre pensato che curativo per la vita di tutti i giorni che risulta r B.F.: La tecnica, secondo me, dovrebbe
questo lavoro non abbia ricevuto l’atten- sempre più esigente. essere un mezzo, mai il fine. L’invenzione,
zione che meritava. ELASTIC JUGGLING è l’onestà, l’immaginazione e l’accuratezza
incentrato sul tema circense, il titolo origi- Qual è il momento poetica sono ciò che è importante. Preferisco
nale era CABARET CIRKUS CONCERTO. più importante ascoltare una grande composizione eseguita
Molti brani avevano a che fare col circo ed per un artista? in modo approssimativo piuttosto che un
è il nostro primo lavoro con un chitarrista La composizione, bravo musicista eseguire un brano insipido
(Bernard Falaise), cosa assolutamente nuo- la registrazione o autoreferenziale.
va per noi: è l’ultimo album col sassofonista in studio o l’esibizione r N.L.: Quando troviamo una band che è
storico, Sabin Hudon… ci ha posto all’atten- Dal vivo o in studio dal vivo? migliore di noi, la mettiamo sempre sul con-
i Miriodor sono
zione del movimento RIO e dei fan della mu- r P.G.: Sono tutte fasi molto eccitanti del fronto poetico e sui motivi per cui noi siamo
concentrati
sica d’avanguardia. MEKANO presenta per al massimo costruire musica. Personalmente, la compo- meglio!
la prima volta uno dei nostri collaboratori sulla loro musica. sizione risulta il momento più importante e r R.L.: Sono d’accordo con Bernard. La
storici, Nicolas Masino (basso e pianofor-
te). Componiamo musica sempre più com-
plessa e intricata, con Falaise e Masino che
hanno scritto gli arrangiamenti per i nostri
compagni di lavoro al sax (Marie-Chantal
Leclair) e al violino (Marie-Soleil Bélanger).
PARADE è sullo stesso filone, stessa line-up
con l’introduzione di pezzi improvvisati e al-
tri più complessi; abbiamo avuto la possibi-
lità di collaborare col grande Lars Hollmer
(Samlas Mammas Manna), registrando una
sua composizione inedita, Talrika. Col suc-
cessivo AVANTI! abbiamo voluto uno stile
più groovy, centrato su noi quattro (Falaise,
Globensky, Leclerc, Masino) e facendo meno
leva su collaborazioni esterne.
r B.F.: È il primo album dei Miriodor che ho
prodotto e missato. Abbiamo avuto anche il
tempo per fare degli overdubbing sulle par-
ti aggiuntive, composte durante le prove. Il
CREDIT PATRICK LA ROQUE
tende a dedicare più attenzione alla mu- r P.G.: Avere una band che è insieme da piuttosto quattro musicisti molto concen-
sica quando ascolta un Lp. La durata di così tanto tempo, con un album fuori ogni trati su quello che stanno eseguendo e che
una facciata è l’ideale per mantenere viva quattro anni, ricco d’idee forti e consistenti. interagiscono tra loro.
l’attenzione, consente una pausa invece La qualità e la coerenza dei Miriodor attra- r N.L.: Sorpresa!
dell’ascolto non stop. Ma dal punto di vi- verso gli anni sono le cose di cui vado più r R.L.: Un momento unico ed estremamen-
sta sonoro un Cd o un supporto digitale fiero. te divertente per tutti.
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Breve storia della MELLOW RECORDS
Sanremo non è patria solo dei fiori, del Festival che prende il nome della città
o del premio Tenco… nel prog è sinonimo di Mellow Records. Dagli anni 90 a oggi,
tra ristampe, album di gruppi nuovi, italiani e stranieri, il suo catalogo
ha pochi eguali a livello internazionale.
Testo: Giuseppe Di Spirito
B
asterebbe anche solo il dato alcune parti di YS, poi rilanciando il gruppo ma, band ligure tra le prime a proporsi in
quantitativo a far capire l’im- con TRYS), Museo Rosenbach, Celeste, Italia con il prog. Il doppio Lp (edito anche
portanza della Mellow Records Alphataurus, Errata Corrige, Corte dei in Cd singolo con qualche brano in meno)
come punto di riferimento del Miracoli, rimasti “in soffitta” per tanto, recupera registrazioni inedite d’epoca e ci
prog, italiano e internazionale, troppo tempo. Non sempre la qualità audio permette di ascoltare musicisti già “avanti”
degli ultimi 25 anni: oltre 450 titoli! è all’altezza, considerando anche le fonti di rispetto ai connazionali, considerando che
La storia inizia nel 1992, quando sembrava provenienza, ma si parla di documenti im- si tratta di composizioni dal 1969 al 1971.
ci fosse un rinnovato interesse verso il pro- portanti per ricostruire meglio un periodo Inoltre, pian piano, parallelamente all’at-
gressive rock, su iniziativa di Ciro Perrino davvero d’oro. E in tal senso è addirittura tività di ristampa (che ha investito anche
(musicista che negli anni 70 ha legato il suo fondamentale il primo titolo in catalogo, artisti francesi come Emeraude, Percep-
nome, tra gli altri, a gruppi come Il Sistema IL VIAGGIO SENZA ANDATA del Siste- Finisterre, 1997. tion, Travelling, Triode, Alpha Centau-
e Celeste) e di Mauro Moroni, collezionista
e profondo conoscitore della materia. Mo-
roni col tempo è diventato il deus ex machina
del progetto, che ha gestito a suo piacimen-
to senza badare a compromessi, scovando
artisti in ogni parte del globo.
I primi tempi si caratterizzano soprattutto
per l’apprezzato lavoro di ristampa di album
storici diventati introvabili: Nuova Idea,
Alan e Jenny Sorrenti, Saint Just, Bari-
centro, Alusa Fallax, Apoteosi, Murple,
Maxophone, Paese dei Balocchi, Campo
di Marte, Jumbo, Latte e Miele, Duello
Madre, Living Life, Gialma 3, Guercia,
Mo.Do. (giusto per citarne alcuni). La Mel-
low, grazie a un attento lavoro di ricerca e
con le conoscenze di Perrino, riesce anche
a pubblicare album inediti e live di altri
gruppi storici come Biglietto per l’Infer-
no, Balletto di Bronzo (demo in inglese di
62
20
TOP
Mellow
Records
1. Finisterre
FINISTERRE
2. Moongarden
THE GATES OF OMEGA
3. D.F.A.
DUTY FREE AREA
4. Germinale
…E IL SUO RESPIRO ANCORA
AGITA LE ONDE…
Moogg, 2016. 5. Groovector
ULTRAMARINE
ri e altri ancora) la label ha dimostrato Negros, lo slavo Djordje Ilijin (ex Tako), 6. Discus
di essere una fucina di talenti emergenti. i belgi Finnegans Wake, gli olandesi Use 1ST
Basterebbe un nome su tutti: Finisterre. of Ashes e gli uzbeki X Religion, mentre 7. It
All’inizio del 1995 esce il primo, bellissimo, all’inizio degli anni 2000 dalla Finlandia ORDER THROUGH CHAOS
album del gruppo genovese, che fa segnare arrivano Moon Fog Prophet, Groovec- 8. La Maschera di Cera
un balzo verso l’alto per la qualità del prog tor, Giant Hogweed Orchestra, Scarlet IL GRANDE LABIRINTO
italiano. Ed è anche il trampolino di lan- Thread, Overhead, Aardvark, Project,
cio per Fabio Zuffanti, tra le personalità con la ciliegina sulla torta con la riscoperta
9. Ako Doma
AKO DOMA
di maggior spicco del prog degli ultimi dei fantastici Haikara.
cinque lustri. Tra l’altro sarà sem- Non bisogna dimenticare la 10. Haikara
pre la Mellow a pubblicare al-
TUHKAMAA
creazione della Fruit Salad
tri progetti di quest’ultimo Division, la sottoetichetta 11. Prowlers
(Hostsonaten, Maschera che raccoglie una serie di SWEET METAMORFOSI
di Cera, Lazona, Aries, album più vicini alla psi- 12. Sunscape
Quadraphonic). Ma se chedelia, trascinata dagli SUNSCAPE
i Finisterre, con i loro Effervescent Elephants 13. Dono Celeste
primi due lavori, possono di Ludovico Ellena. SO LINGER
essere visti come la punta Altro capitolo importante 14. Hostsonaten
di diamante della Mellow, è quello dei tributi. THE RI- HOSTSONATEN
sono davvero numerose le pro- VER OF CONSTANT CHAN- 15. A Piedi Nudi
poste prelibate prodotte: D.F.A., GE, doppio Cd che omaggia i Gene- ECLISSI
Moongarden, Germinale, A Piedi Nudi, sis con il contributo di tante giovani prog 16. Giant Hogweed Orchestra
Prowlers, Dono Celeste, Garden Wall, band, nel 1995 inizia quella che ben presto GIANT HOGWEED ORCHESTRA
Notturno Concertante, Aviolinee Uto- diviene una moda. In questo campo la Mel- 17. Egoband
pia, Quasar Lux Symphoniae, Contrap- low si mostra lungimirante, dando spazio EARTH
punto Project, Taproban, Zaal, Apryl, a scene intere come quella finlandese, alla 18. Kundalini
Tilion, 3vel, Zaq, Odessa, Sunscape, scuola di Canterbury e toccando il culmine ASYLUM FOR ASTRAL
Doracor, Mary Newsletter, Egoband, Si- con un cofanetto di quattro Cd dedicato TRAVELLERS
thonia, Theatre, Notabene, Greenwall, al prog italiano degli anni 70, ZARATHU- 19. Nightales
Fabio Antonelli, Mindflower sono solo STRA’S REVENGE. THE VOYAGE
alcuni dei tanti nomi che hanno riportato Come tutte le realtà discografiche la Mel-
20. Garden Wall
in alto il prog italiano. low ha dovuto affrontare la forte crisi del FORGET THE COLOURS
Ovviamente l’attività frenetica di ricerca di mercato attuale. Con il crollo delle ven-
artisti da lanciare non si è limitata ai confini dite, anche per la maggiore accessibilità
nazionali, la Mellow ha pescato ovunque, della musica su Internet, legale e non, ristampa di LE PORTE DEL SILENZIO dei
sempre alla ricerca della qualità. Non è un inevitabilmente si è dovuta adeguare alle Malibran, fuori catalogo da tempo.
caso che nel suo catalogo spiccano nomi da nuove circostanze. Se per un lungo perio- Difficile oggi prevedere quale potrà essere
ogni parte del mondo: Kundalini, Chame- do ha fatto uscire decine di Cd all’anno, è il futuro della Mellow. Dopo tutti questi
leon e Roots of Echo (Svezia), It, French stato necessario un ridimensionamento anni di attività resta un catalogo invidia-
TV, Nightales, Kurt Rongey, Advent (Sta- che negli ultimi tempi è diventato netto bile, per la sua vastità e per standard qua-
ti Uniti), Ako Doma (Slovacchia), Anima con la scelta di privilegiare l’attività su litativi di tutto rispetto; gli appassionati
Mundi (Cuba), Patrick Broguiere, Rara Bandcamp e la vendita digitale. Nonostan- A sinistra l’etichetta possono così deliziarsi con una marea di
di Aviolinee Utopia.
Avis in Terris, Outside e Sens (Francia), te ciò non sono mancati colpi di coda a dir Sopra, dall’alto dischi, importanti nella storia del prog re-
Onza, Altair, Snowdonia e Dracma (Spa- poco interessanti. Basti pensare ai due al- verso il basso: DFA, cente e non. Speriamo che la passione e il
gna), Discus (Indonesia), Group Therapy, bum dei Moogg, una delle meraviglie del DUTY FREE AREA e fiuto di Mauro Moroni ci facciano conosce-
Interface e Tipographica (Giappone), Er. jazz-rock progressivo italiano degli ultimi LAVORI IN CORSO re altri nuovi artisti, in grado di regalarci
– Discus, 1ST –
J. Orchestra (Ucraina). La storia prose- anni, all’elegante esordio dei Periplo, al Egoband, EARTH
ulteriori emozioni.
gue coi sudamericani Alpha III e Jinetes secondo lavoro di Stefano Testa e alla – Finisterre, 1 – Chiudiamo con la Mellow Top 20, indican-
Germinale, CIELO E do un album per artista. Con rammarico la-
TERRA e …E IL SUO sciamo fuori tante opere che meriterebbero
«La Mellow nel primo periodo si segnala RESPIRO ANCORA
AGITA LE ONDE
attenzione, ma riteniamo che quelli scelti
per le ristampe del rock italiano dei 70» – Giant Hogweed
Orchestra, GHO.
siano di grande fascino e ben indicativi del
lavoro svolto dalla Mellow Records.
63
L’intera carriera di John McLaughlin anni 70 si dedicò alla musica indiana
con gli Shakti. Attualmente è il lea-
è stata caratterizzata dal desiderio der dei 4th Dimension, ma rimane un
di spingere la sua chitarra e la sua grande e instancabile esploratore, ve-
loce non solo sulla chitarra ma anche
musica verso territori inesplorati. nella capacità di migliorare e amplia-
Dopo aver contribuito a dare vita re le proprie potenzialità artistiche. I puristi sono
alla fusione tra jazz e rock, si è infatti “La musica ci ricorda che abbiamo
tutti qualcosa in comune, che ci uni-
la piaga della
cimentato in ogni ambito musicale, sce. È una emozione bellissima”. musica. Pensano
dal funk alla musica indiana, Cosa ti ha spinto a registrare i
di sapere cos’è la
fino al flamenco. concerti che hai tenuto recen- musica e invece si
temente al Ronnie Scott Club di
Testo: David West Londra?
tratta solo di fisime
dettate dai loro
A
Eravamo in cartellone per due serate
lla fine degli anni 60, Davis, impressionato dalla velocità di fila e questo ci ha permesso di la-
qualcosa stava per cam- del chitarrista inglese, dalla sua fluidi- vorare bene, anche perché al Ronnie
gusti personali,
biare. Jimi Hendrix tà nel fraseggio e dalla sua creatività, ci sono già tutte le apparecchiature vogliono solo che
aveva capito che c’era la gli chiese di suonare su IN A SILENT pronte per registrare. Sono stato pro-
possibilità di coniugare WAY e BITCHES BREW. I tre prio io a chiedere di suo- tutti la pensino
l’improvvisazione del jazz con l’ener- album fecero a pezzi tutte le nare lì. È bello esibirsi al come loro. Hanno
gia del rock, James Brown aveva am- regole del jazz e le riscrissero Barbican o alla Royal Fe-
plificato il groove tipico del r&b fino a ex novo: ora non si chiama- stival Hall, per carità, sono sempre grandi
creare il funk, e Miles Davis e il bat- va più jazz, ma jazz rock. Era delle sale stupende. Sarà problemi ad
terista Tony Williams non vedevano forte, i critici lo odiavano, stata la nostalgia, però ho
l’ora di oltrepassare i limiti imposti ma era inarrestabile. “Il pe- pensato a quanto sarebbe accettare tutto ciò
dal jazz acustico. Nato in Inghilterra, riodo a cavallo tra anni 60 e stato emozionante tor- che è innovativo
nell’antica contea dello Yorkshire, 70 è stato un grande periodo Il nuovo album di nare al Ronnie dopo così
hlin con
John McLaughlin era un chitarrista – dice McLaughlin – e io mi McLaug tanti anni. Ho fatto par-
The 4th Dimension,
di grande talento che lavorava nel ci trovai proprio in mezzo. LIVE AT RONNIE te della house band [la
circuito londinese, quando Williams È stato un colpo di fortuna”. SCOTT’S. band residente del loca-
lo contattò e lo portò a New York per Nel 1971 McLaughlin fondò le, ndr] nel 1966/67, cioè
farlo entrare nella sua nuova band, il la Mahavishnu Orchestra per dare cinquant’anni fa… si chiamava Mike
Lifetime, debuttando con un album ulteriore linfa a questa nuova e feroce Carr Trio, eccellenti musicisti guidati
rivoluzionario come EMERGENCY!. forma musicale. Poi alla metà degli da un bravissimo organista. Del resto quello era il filo conduttore degli anni
60, l’organo Hammond. Sarò sempre
La Mahavishnu Orchestra: riconoscente a Ronnie (sassofonista e
(da sinistra a destra)
Jerry Goodman, John
“inventore” del club, morto nel 1996),
McLaughlin, Billy Cobham, e insieme a me lo sono sicuramente
Rick Laird, Jan Hammer. tanti altri musicisti. Inizialmente il
club stava a Wardour Street, prima di
trasferirsi a Frith Street all’inizio de-
gli anni 60. Comunque era un locale
molto piccolo. Quando Ronnie ha de-
ciso di spostarsi, l’ha tenuto aperto per
permettere ai musicisti più giovani di
DAVID REDFERN/REDFERNS/GETTY IMAGES
Shakti e McLaughlin
negli anni 70.
MICHAEL OCHS ARCHIVES/GETTY IMAGES
L’acustica di uno spazio più grande fatto che Larry Young avrebbe fatto to per te di formare un gruppo tutto anche se ascolti A LOVE SUPREME,
di solito è molto buona, ma non è parte della band, ma la cosa mi fece tuo”. Per me fu uno shock, perché Mi- ogni tanto senti che suona due o tre
possibile ricreare quello stesso livello tremendamente piacere. Era uno degli les era una persona molto sincera, la note contemporaneamente. Ci sono
di vicinanza e di comunicazione con innovatori dello strumento, cercava di più sincera che abbia mai conosciuto. degli armonici. È quello che amavo di
il pubblico, persino con gli altri com- staccarsi dal tipico stile r&b alla Jim- Così nell’arco di un mese cercai di re- Jimi Hendrix: la sua voglia di trovare
ponenti della band. È una cosa che mi my Smith. Larry portò nella nostra clutare i vari musicisti. Iniziai da Billy un nuovo suono per il suo strumen-
piace molto… il pubblico può vedere musica l’approccio armonico che Mc- Cobham: avevamo suonato in un al- to. Anche io negli anni 60 ero stufo
se ti sei tagliato le unghie o no. Coy Tyner aveva sviluppato con John bum tributo a Jack Johnson e mi era di quella timbrica jazzata che usciva
Coltrane all’inizio degli anni 60. Tra- piaciuto molto il suo modo di suona- fuori dalla classica chitarra pulita,
A proposito dell’organo Ham- sportò questo tipo di approccio all’or- re la batteria. A quel punto mi chiamò quasi acustica. Mi stavo facendo
mond, mi risulta che la prima gano e per me fu una cosa meraviglio- Miroslav Vitouš e mi disse: “John, le ossa con Coltrane, ascoltando a
incarnazione del Lifetime sa. Ci pagavano 20 dollari a stiamo formando una nuova band ripetizione A LOVE SUPREME o IN-
fosse per l’appunto un serata, non proprio un’e- con Wayne Shorter e Joe Zawinul, TERSTELLAR SPACE, musica piena
trio organistico… normità. Ma era bellissimo ci chiameremo Weather Report e di passione, così come era pieno di
Assolutamente. In realtà suonare con Tony. vogliamo che tu venga a suonare con passione Miles. Jimi riuscì a mostra-
prima di arrivare a New noi”. Oh cavolo! “Grazie Miroslav, ma re ai chitarristi come fare per tirare
York non ero al corrente del Come mai non hai mi è stato ordinato di formare una fuori più note dalla chitarra elettrica
adottato la formazio- mia band”. A quel punto Miroslav mi continuando a suonare una nota alla
ne in trio con l’orga- consigliò di contattare Jan Hammer, volta. È complicato da spiegare, ma
John McLaughlin è presente
no Hammond anche perché era un ottimo pianista. In quel Jimi ha avuto un impatto molto im-
su IN A SILENT WAY (1969) e
BITCHES BREW (1970) nella Mahavishnu Or- periodo Jan stava suonando con Sa- portante su di me dal punto di vista
di Miles Davis. chestra? rah Vaughan [celeberrima cantate del suono dello strumento. Del resto
66
john mclaughlin
laborare con Zakir Hussain, il suona- che non ero interessato alle tabla, gli
tore di tabla che faceva parte di Shakti, chiesi di aiutarmi con la voce. Ci in-
lui fu attaccato violentemente dai contrammo poco dopo e ci rendem-
critici perché suonava insieme a me: mo conto che né io né lui eravamo in
in questo modo la musica a detta loro grado di cantare. In ogni caso dopo
non era più pura. È una sciocchezza. la “lezione vocale” ci siamo fatti una
Quando con Paco De Lucia abbiamo bella risata e siamo diventati amici.
iniziato a suonare il flamenco, i puristi Fino al 1972 ho studiato le tradizioni
hanno subito detto: “È la fine, il vero dell’India del nord, poi sono passato
flamenco ormai è morto”. Che ti posso a quelle dell’India del sud, per avere
dire? I puristi sono la piaga della musi- una visione d’insieme. Nel 1973 ho
ca. Pensano di sapere cos’è la musica incontrato il violinista Lakshmina-
e invece si tratta solo di fisime dettate rayana Shankar e il percussionista
dai loro gusti personali, vogliono solo Ramnad Raghavan, che suona-
che tutti la pensino come loro. Hanno va per il mio guru Ramanathan, e
sempre grandi problemi ad accettare ho formato la prima line-up degli
tutto ciò che è innovativo. È accaduto Shakti. Avevo passato molti anni ad
anche a Coltrane dopo aver pubblica- approfondire le strutture ritmiche
to un album come A LOVE SUPREME: dei raga indiani, e provai a metterle
nell’arco di un paio d’anni ha inizia- in relazione con la mia conoscenza
to a fare cose come INTERSTELLAR dell’armonia occidentale, perché da
SPACE, suonando insieme a Pharaoh noi l’armonia è collegata all’utilizzo
Sanders, facendo urlare il sassofono di differenti scale. È una visione ver-
come se fosse una chitarra elettrica, ticale dell’armonia, dettata appunto
bellissimo. A me piaceva, ma i critici dalle varie scale e dalla formazione
continuavano a scrivere: “Ma che sta degli accordi. Ho ripreso a suona-
facendo? È un suono orrendo”. Non re la chitarra acustica e alla fine del
riuscivano a capirlo. Quando inizi a 1975 ho deciso che era il momento
fare cose che vanno fuori dagli schemi, di sciogliere la Mahavishnu Orche-
a rompere le convenzioni a cui sono
attaccati, i critici si innervosiscono,
diventano ansiosi: “Non è così che si
fa, è sbagliato” (ride). Ma è inevitabile,
accade in ogni contesto prima o poi.
Come ha scritto Oscar Wilde, l’impor-
tante è non venire completamente
ignorati.
È tutta colpa di
Miles. Una sera
Quando hai iniziato a suonare
con Zakir Hussain negli Shakti, eravamo in un club
hai dovuto imparare un nuovo a parlare e lui mi
linguaggio musicale?
È un’altra cultura, no? Musicalmente, ha detto: “È venuto
ci sono delle cose in comune tra il jazz il momento per te di
MICHAEL PUTLAND/GETTY IMAGES
ALESSIO BELLONI
ad ascoltare. Non è una questione di si: “Sì, ma sono pronto a prendermi
essere umili, anche perché fingere di tutte le responsabilità”. Ovviamente
esserlo è il modo più semplice per far- loro erano preoccupati per il lato eco-
si adulare. So di aver avuto un grande nomico, Shakti non vendette tanti
dischi, mentre la Mahavishnu era
McLaughlin sul palco
a Milano, 2017.
diventata una macchina da soldi per
le case discografiche. In India Shakti
è considerata una sorta di cult band,
è stata accolta molto calorosamente.
Mahavishnu è parte della mia storia
musicale, rappresenta comunque un
punto luminoso della mia carriera.
Non potrei essere quello che sono
senza la Mahavishnu. Le sono grato
per tutto quello che mi ha portato,
musicalmente, personalmente e spi-
ritualmente, comunque tu voglia de-
finirlo.
ALESSIO BELLONI
Anche se ho 75
anni, continuo
a imparare
cidentale. FLOATING POINT, l’album matica musicale indiana per riuscire successo nella mia carriera, però mi ogni giorno, ad
che ho registrato in India circa dieci a comunicare in modo coerente con è stato solo di stimolo per cercare di
anni fa, ne è un esempio. C’è un brano i miei fratelli musicisti indiani. Anche fare ancora meglio. Tutta la mia vita applicarmi ogni
in cui ci sono due chitarristi, ovvero se viviamo a migliaia di chilometri di è stata dedicata al mio strumento e giorno per essere
una chitarra e uno zitar (il sitar elet- distanza l’uno dall’altro, continuia- alla musica. E non ho intenzione di
trico) suonato da Niladri Kumar. Il mo a crescere e a conoscerci grazie fermarmi. Anche se ho 75 anni, con- meno ignorante.
modo in cui usa lo zitar è fortemente alla musica e all’amore. Perché senza tinuo a imparare ogni giorno, ad ap- Dato che so di
influenzato dai modelli occidentali. amore non può funzionare. C’è stato plicarmi ogni giorno per essere meno
È un incontro spontaneo, senza for- un momento negli anni 80 in cui si ignorante. Dato che so di esserlo, di esserlo, di sapere
zature. Non m’interessa sembrare un parlava di New World Music, e c’era sapere così poco, ho un desiderio in- così poco, ho
musicista indiano. Dopo aver studiato chi campionava un flauto Shakuhachi saziabile d’imparare nuove cose.
per anni gli strumenti indiani ho capi- giapponese per poi abbinarlo a una un desiderio
to che sono un chitarrista. Non ho la
capacità di suonare altri strumenti, ma
chitarra a 12 corde o a un flauto peru-
viano. Era tutto campionato. I dischi
Pensi che l’esperienza con la Ma-
havishnu abbia condizionato la
insaziabile di
la conoscenza della musica indiana vendevano e avevano successo, ma tua carriera? imparare nuove
che ho accumulato negli anni è detta-
ta esclusivamente dalla mia voglia di
quella non era musica. La musica è
quando c’è qualcuno che suda e che
Penso che più che condizionarla l’ab-
bia illuminata. La reputo un’esperien-
cose
comprendere meglio quel rischia di scivolare sul su- za molto positiva. Già all’epoca mi
tipo di universo sonoro. E dore che c’è sul pavimento, dedicavo con molta intensità alla me-
più lo comprendo, più rie- battendo il naso per terra. E ditazione e mentre mi rendevo conto
sco a capire i musicisti. È quello è l’unico tipo di mu- della mia stupidità, al tempo stesso
come imparare a parlare sica che voglio suonare: la vedevo che la Mahavishnu aveva un
in un’altra lingua. Io vivo vera musica improvvisata. successo straordinario e non riuscivo
68
McLaughlin ha registrato
FLOATING POINT
in India nel 2008.
FRAMMENTI
NOTTURNI
è il nuovo album
degli Unreal City,
che non lascia dubbi
sulla matrice della
musica. Non per
l’estetica fine a se
stessa, quanto per
il codice espressivo
dei contenuti.
I
l quartetto fa parte di quei gruppi I primi due album nella mitica sala prove Jungle Sound sui
considerati “giovani” anche con la degli UC. Navigli, Emanuele doveva portare in treno le
Sotto: foto live
pubblicazione del terzo disco, che di Enrico Rolandi.
tastiere… una faticaccia. Fondamentale per
segue l’Ep omonimo del 2012 e gli noi è stato il trasferimento della nostra sede
album LA CRUDELTÀ DI APRILE a Parma, con la costituzione di una nostra
del 2013 e IL PAESE DEL TRA- sala prove in cui tenere gli strumenti senza
MONTO del 2015. Ma gli Unreal doverli scarrozzare in treno. Dovrebbe esser-
City sembrano avere le idee chia- ci qualche registrazione live dei Syllogism,
re e se ne fregano, proponendo la sarebbe interessante andarle a ripescare. In
propria musica senza concessioni quel periodo iniziammo ad usare il nome,
a quello che deve essere il “giusto” Unreal City, espressione del comune amore
suono prog, anche se chiariscono di Emanuele e Francesca per la poetica di
quali sono i loro “amori”… T.S. Eliot e in particolare per quel meraviglio-
so poema che è The Waste Land, una sezione
Inevitabile… come nasce la band del quale si apriva proprio con l’immagine
e cosa succede prima di arrivare nell’ambiente milanese per qualche anno. inquietante di una “città irreale”.
all’esordio discografico? Facevamo principalmente cover di brani
È sempre interessante conoscere l’origine progressive rock anni 70, inserivamo cose Come si svolge il vostro viaggio alla
dei gruppi, perché di solito è già presente un po’ diverse, dal rock più sanguigno degli ricerca della propria dimensione
la traccia che rimarrà costante nel modo Who e dei Deep Purple al glam e alla new musicale?
di produrre. In questo caso è un sodalizio wave. Non c’erano soldi, ma si suonava tan- Suonando, fondamentalmente, in molti
artistico, quello fra Emanuele e Francesca. to, pur se in un ambiente ristretto, e ci si di- contesti, diversissimi fra loro: teatri in cui
La collaborazione nasce nel 2007 con la vertiva. Il problema più grosso erano gli stru- si suonava principalmente musica classica,
cover band The Syllogism, che ha suonato menti: provando settimanalmente a Milano, pub dediti all’acustico o al blues, fumosi lo-
cali hard rock, festival progressivi o indie in quando incon-
Italia e all’estero. I risultati sono stati sor- trammo a Genova il
prendentemente buoni, decisamente supe- nostro primo produttore artistico
riori alle più rosee aspettative. Il pubblico e il nostro primo fonico. Era già uscito l’Ep,
ascoltava e gradiva. Il metallaro, magari fan che, nonostante fosse registrato in modo
dei Van Halen, apprezzava gli assoli di chi- casalingo, aveva interessato Fabio Zuffanti,
tarra più gilmouriani di Francesca, il punk che produsse il lavoro di esordio, registra- essere il manifesto di un esistenzia-
s’incuriosiva per i suoni spaziali del Mini- to a gennaio 2013 e uscito nell’aprile dello lismo che riuscisse a recuperare un che di
moog con il delay a nastro o del Mellotron stesso anno. Per l’occasione registrammo “magico” senza diluirlo. L’accoglienza del
con il chorus. Il nostro tragitto live fra il nuovamente tre brani dell’Ep, riscrivendo i disco fu notevole, soprattutto all’estero, e
primo e il secondo album è stato una sco- testi in italiano, originariamente in inglese. questo ci permise di compiere un grande
perta (o una riscoperta) di come dovevano Quel disco aveva una forza notevole e per salto di qualità come resa live. Tornammo
suonare i brani in concerto. Ci sono alcuni la prima volta emersero le tinte dark che nello stesso studio e dallo stesso fonico,
aspetti che, nel bene e nel male, ci contrad- contraddistinguono il nostro suono. Non Rossano Villa, anche per il secondo album.
distinguono, come band e singoli musicisti, sopportavamo l’idea di un progressive rock Il progetto era più ambizioso perché vole-
primo fra tutti l’uso di una strumentistica che riciclasse per l’ennesima volta degli va unire tanti elementi: la morte, il sesso, il
inevitabilmente riconducibile al progres- usuratissimi temi fantasy o epici, presen- sogno, la colpa, l’inferno come condizione
sive rock classico: la Fender Stratocaster, tandoli come storielle allegre e spensierate: umana. Anche questo secondo disco andò
l’organo Hammond, il Mellotron, il piano- giocavamo a immergere i temi letterari e bene, promosso con molti concerti, anche
forte Rhodes, i sintetizzatori analogici. Non Sotto da sinistra: filosofici in un ambiente oscuro e dispera- in contesti importanti come aprire al Ban-
c’è inutile nostalgia, stanco passatismo, ma Emanuele Tarasconi, to. Dell’innocenza perduta, l’apertura, voleva co del Mutuo Soccorso (uno degli ultimi
Francesca Zanetta,
una reale convinzione circa una potenzia- Dario Pessina,
lità ancora significativamente inespressa. Federico Bedostri.
La nostra volontà (soprattutto con il nuovo
album) è proprio quella di far rivivere que-
sti strumenti, provare a donar loro una vi-
talità attuale, talvolta utilizzando la tecnica
esecutiva, talvolta con l’aiuto di effettistica
moderna.
LA CRUDELTÀ DI APRILE
e IL PAESE DEL TRAMONTO…
Ci chiamavamo già Unreal City nel 2012,
70
i cambiamenti) di una crisi, musicale e Quali sono i vostri ascolti?
personale. La parola crisi ha un’origine gre- Noi quattro abbiamo culture musicali diffe-
ca, ed appartiene ad un campo semantico renti. Emanuele ha avuto formazione pia-
non solo connotato negativamente: la crisi nistica, fondamentalmente classica, prima
è la divisione, un punto di non ritorno, ma è di innamorarsi perdutamente dell’organo
anche l’origine della scelta, il criterio, qual- Hammond e dell’elettronica. Nonostante
concerti con Francesco Di Giaco- cosa che ha a che fare con la ragione, con la l’amore mai sopito per il progressive rock
mo), suonare al Terra Incognita festival di UNREAL presa di posizione. La crisi, se risolta, porta classico, adora i cantautori italiani, france-
Québec City, al Prog Frog di Rotterdam… CITY con sé una decisione e questa decisione, si e americani, con particolare predilezione
Austria, Germania, Belgio e un piccolo tour voluta o meno ma di sicuro non pianificata, per il conterraneo Francesco Guccini, la
Formazione
nei Balcani. ci ha portato alla realizzazione del nuovo new wave più dark, come Bauhaus e Sisters
Emanuele Tarasconi materiale. Le tematiche mitologiche, lette- of Mercy, il jazz di Jimmy Smith e la psiche-
FRAMMENTI NOTTURNI: (tastiere, voce) rarie, filosofiche vengono in gran parte a delia angloamericana degli anni 60. Fran-
composizione, preproduzione, Francesca Zanetta cadere per far posto a brani che vogliono cesca, da sempre amante del rock classico
(chitarre)
registrazione, missaggio, suono… Dario Pessina
esprimere qualcosa del mondo interno di e del progressive rock più sinfonico, condi-
FRAMMENTI NOTTURNI traccia un solco (basso, voce) chi li ha scritti; la struttura delle canzoni, vide con lui la passione per i Pink Floyd e
profondo rispetto al passato. La sua idea- Federico Bedostri pur rimanendo ancorata a un modello – se fra i suoi ascolti più frequenti ci sono King
zione e realizzazione può essere descritta (batteria) così vogliamo chiamarlo – progressivo, di Crimson, Camel, Yes, ELP, Van der Graaf
nel segno dell’urlo gabrieliano di Supper’s fatto viene depotenziata, presa sperimen- Generator, ma anche Black Sabbath, l’heavy
Ready: “All change!”. Non è stata una scelta talmente “a cazzotti” dalla natura stessa metal classico e alcune cose recenti. Dario è
presa a tavolino ma il risultato (come tutti della musica. C’è meno centralismo delle più influenzato dal rock moderno e dal pop,
tastiere, più vuoto in cui far risuonare l’eco mentre Marco è amante del jazz e di Porcupi-
del canto della civetta e il batter d’ali della ne Tree, Steven Wilson e Tesseract.
falena. Ha un suono più sporco dei prece-
denti, più oscuro, crepuscolare e in alcuni Realtà discografica e concertistica
tratti è al limite dell’implodere in se per gruppi come voi?
stesso, in un continuo rimando a Non so fino a che punto la nostra esperienza
un altro enigmatico ed evanescen- sia estendibile a gruppi “come noi” in que-
te che appare e scompare, come in sto ambiente, che ci ostiniamo a catalogare
un infinito gioco di specchi. Queste sotto l’unica bandiera di un non meglio pre-
erano le indicazioni con le quali cisato prog. Il fatto che gran parte del nostro
ci siamo rivolti ai bravi fonici del- pubblico si trovi all’estero, nonostante le no-
lo Studio2 di Padova, capitanati stre canzoni siano in italiano, ha qualcosa di
da Christopher Bacco al mixer, già paradossale. Il fatto che il concerto d’apertu-
al lavoro con il meraviglioso proget- ra del tour e il release party di FRAMMENTI
to Winstons. Abbiamo composto NOTTURNI non sia in Italia ma in Olanda ha
FRAMMENTI NOTTURNI du- qualcosa di paradossale. Il fatto che in Italia
rante un lungo periodo di al solo parlare di progressive rock i gestori
sospensione dei concerti, dei locali si mettano le mani nei capelli, ri-
e registrandolo abbia- cordando qualche disastrosa serata senza
mo fatto il possibile per pubblico, ha qualcosa di paradossale. Nel
portare quella tensione, nostro Paese, salvo qualche rara esperienza
quell’assenza, quel vuoto, locale, il progressive rock italiano non gira,
ai massimi livelli. Ci sono in molti festival i gruppi, anche quelli più
influenze nuove, strumen- navigati, sono confinati al ruolo di “apertu-
ti nuovi, idee nuove, tema- ra”. All’estero va meglio. Dopo i due festival
tiche nuove. A coronare la di Quebec City siamo abituati all’affetto che
ventata di cambiamento, per noi provano gli spettatori prog canadesi
abbiamo deciso di chiama- e questo discorso si può estendere agli olan-
re una brava cantante e una desi, inglesi, finlandesi, coreani, giapponesi,
cara amica, Camilla Pozzi, ad statunitensi e sud americani. Per la prima
affiancare Emanuele sia in volta, durante la promozione dell’album,
studio che dal vivo. Siamo suoneremo negli USA: per ora Boston, Chi-
molto contenti che questo cago, New Jersey ma la lista è in crescita. Ma
solco sia stata capito, apprez- l’Italia rimane una scena enigmaticamente
zato e stimolato dalla AMS, resistente. Nonostante aumentino i nostri
nostra casa discografica, che concerti italiani, sono complessi da orga-
per la prima volta ha deciso nizzare e gestire. Guardando nella direzione
di distribuire l’album anche dei tanti e talentuosi colleghi nella nostra
in vinile, oltre al Cd. Dietro medesima condizione, appare evidente che
la nascita e la realizzazione il pubblico italiano non sia ora interessato al
di quest’opera c’è stato amo- prog, che invece viene ascoltato, apprezzato,
re. FRAMMENTI NOTTURNI venduto all’estero.
parla d’amore. Amen…
71
C’
Testo: Paolo Carnelli
era una volta un giovane tra basso Lazio e Canterbury diventa realtà.
ingegnere appassionato di E proprio con Lorenzo abbiamo deciso di
musica che viveva in una approfondire il percorso che ha portato alla
piccola città lontana dalle realizzazione dell’album…
grandi metropoli. Il suo so-
gno era quello di riuscire a Partiamo dal nome del gruppo, che meri-
costruire un ponte, stabile ta un approfondimento…
e sicuro, ma al tempo stesso flessuoso e di- L’idea mi è venuta grazie a una lezione di
namico, che gli permettesse di raggiungere Analisi II, durante la quale il professore
la meta dei suoi sogni: Canterbury. Quel ra- aveva spiegato le peculiarità del “nastro di
gazzo si chiama Lorenzo Cellupica, suona il Möbius”: partendo da un punto qualsiasi del
pianoforte e le tastiere e insieme ad altri tre nastro e percorrendo un giro completo non
amici – il sassofonista Nico Fabrizi, il bas- ci si ritrova sul punto di partenza, ma sul
sista Eros Capoccitti e il batterista Davide punto presente sulla faccia opposta rispet-
Rufo – nel tentativo di costruire quel ponte to al punto iniziale, per cui sono richiesti
ha dato vita a una delle espressioni jazz rock due giri completi per tornare al punto di
più libere e interessanti emerse negli ultimi partenza. L’ho trovato molto interessante
anni nel nostro Paese. Se la storia vi ha incu- principalmente per due motivi. Prima di
riosito, potete ascoltare il risultato di questa tutto, trovo questa caratteristica del nastro
felice esperienza di “costruzione musicale” analoga al mio modo di comporre molti
nell’omonimo Cd dei Möbius Strip: sei trac- brani, che consiste nel partire da un’idea
ce, quasi tutte di lunga durata, in cui il ponte iniziale, svilupparla fino all’aggiunta di
nuovi elementi anche distanti da essa
(il “punto presente sulla faccia opposta”
di prima) per poi tornare successivamente
all’idea iniziale (i “due giri completi” neces-
sari per tornare al punto di partenza). Nello
specifico, ho cercato di tradurre il nastro in
musica nell’ultima parte del brano Möbius
Strip (brano conclusivo dell’album), sosti-
tuendo agli accordi maggiori del tema gli
omonimi accordi minori quando si raggiun-
ge la “faccia opposta”. L’altro aspetto che mi
GILBERTO FARINA
72
delle due facce e che raggiunge l’altra dopo suonare insieme, senza il chitarrista, che
un giro completo, ci piace pensare ai diversi
MÖBIUS nel frattempo si era trasferito per motivi
STRIP
generi e stili musicali come privi di confini e di studio: così sono nati i Möbius Strip.
raggiungibili attraverso dei percorsi che par- SAME
tono da un particolare genere per poi sconfi- Musea Parallèle 2017 Come è avvenuta la composizione
nare in un altro anche molto diverso. Credo Durata: 46’13’’ dei brani contenuti nell’album?
che questa idea sia alla base anche della filo- Ho scritto i brani presenti nell’album
sofia del progressive rock. 1. Bloo nei due anni in cui non abbiamo suo-
(9’37’’) nato insieme. Dopo qualche prova con i
Qual è stato il percorso musicale che ha 2. Déjà Vu neonati Möbius Strip ho fatto ascoltare il
(8’24’’)
portato fino a Möbius Strip? materiale agli altri componenti del gruppo,
3. First
Io e il batterista, Davide Rufo, suoniamo in- Impressions i quali si sono dimostrati interessati a pro-
sieme da quando avevamo rispettivamente (7’49’’) varli. All’inizio pensavamo di inserire anche
sedici e quindici anni. Noi quattro invece ab- 4. Call It A Day un chitarrista, ma dopo qualche prova ci sia-
biamo iniziato a suonare insieme nel 2010 in (2’43’’) mo resi conto che in quattro avevamo rag- ma ognuno ha contribuito con la propria
un altro gruppo che si chiamava Yellowcake, 5. Andalusia giunto una forte intesa e che sarebbe stato sensibilità. Alcune parti dei brani sono state
(8’30’’)
nel quale era presente anche un chitarrista: rischioso comprometterla con l’aggiunta di scritte insieme durante le prove, come i finali
6. Möbius Strip
facevamo jazz, dagli standard swing e bebop (8’48’’) un altro musicista. Anche il fatto di condi- di Bloo e Andalusia. Successivamente, ho ag-
a brani fusion. Quando ho iniziato a suonare videre l’ammirazione per gruppi come Wea- giunto alcune sovraincisioni di fiati e tastiere
con gli Yellowcake non era da molto che stu- Da sinistra a destra: ther Report e Yellowjackets, entrambi privi per rendere i brani più ricchi e imprevedibili.
diavo jazz, per cui si è rivelata un’esperienza Nico Fabrizi (sax di chitarrista (se si escludono i primi album
molto significativa grazie al forte legame che contralto, tenore degli Yellowjackets con Robben Ford), ci ha Influenze e rimandi musicali: quali sono
si è creato tra di noi, a livello sia musicale e flauto), Davide spinto a continuare in quartetto. Prima delle gli ascolti all’interno del gruppo?
Rufo (batteria),
che personale. Nel 2012 abbiamo dovuto Eros Capoccitti
prove ho inviato agli altri gli spartiti con le Ognuno di noi ha i propri gusti e influenze
sciogliere il gruppo a causa di impegni per- (basso), Lorenzo strutture dei brani, il tema del sax e qualche musicali. Quello che ci accomuna mag-
sonali, ma due anni dopo abbiamo ripreso a Cellupica (tastiere). idea per le linee guida di basso o batteria, giormente è l’ascolto dei già citati Weather
Report e Yellowjackets e di altri gruppi/
artisti come Chick Corea, Pat Metheny, Bre-
cker Brothers, Robert Glasper Experiment,
Snarky Puppy, solo per citarne alcuni. Sia-
mo anche grandi appassionati del jazz rock
della scena di Canterbury (Hatfield and the
North, Caravan, Soft Machine) e italiani
(Napoli Centrale, Perigeo, Arti e Mestieri,
Picchio dal Pozzo), oltre che del progressi-
ve (Gentle Giant su tutti). Personalmente,
ascolto molto anche il folk (Pentangle, John
Renbourn, Altan) e la musica classica (Bach,
Beethoven, Debussy). Siamo comunque
alla continua ricerca di uno stile e di un
sound che siano nostri e speriamo di
esserci riusciti con il nostro album
d’esordio.
I prossimi passi…
Ci siamo esibiti in diversi festival
locali e abbiamo altri concerti
in programma. All’inizio di ot-
tobre presenteremo l’album a
Roma, ma stiamo cercando di
organizzare un vero e proprio
tour. Non è facile proporre un
genere come il nostro (special-
mente in Italia) a un pubblico
che si dimostra sempre più
disinteressato verso un tipo di
«Fare Progressive Rock musica diverso da quello che va
in onda sulle radio commercia-
significa partire li, ma non ci vogliamo arrendere
da un particolare ambito all’idea che non sia possibile suo-
nare un genere un po’ fuori dagli
musicale per poi sconfinare schemi. Parallelamente abbiamo da
in un altro anche molto poco iniziato a lavorare sui brani del
diverso, abbattendo secondo album, anche se non abbiamo
ancora idea di quale sarà la data di uscita.
le barriere di genere» Sono molto curioso di vedere come si svi-
lupperanno le idee che abbiamo e di quanto
ci allontaneremo dal nostro al-
bum d’esordio…
non eravamo più ragazzini, quindi diciamo
che gli ho perdonato i problemi che avevamo
l gruppo pubblica due album a di- avuto nel passato e da lì è nata poi la nostra
stanza di ben sei anni l’uno dall’al- amicizia. Invece con Gianni ho avuto un al-
tro, LET: FROM EXPERIENCE progettato…insomma, poi quando siamo tro scazzo tornato dall’Afghanistan, perché
TO EXPERIENCE del 1975 e ritornati a Torino ho messo su i Living Life. ero andato a trovarlo a casa sua e gli avevo
MYSTERIOUS DREAM del 1981, regalato un po’ di fumo buono che avevo
sempre per la quasi introvabile LET: FROM EXPERIENCE TO EXPERIEN- portato da lì: dopo qualche tempo alcuni
Shirack Records, riconducibile allo CE è la prima pubblicazione della Shirak: amici comuni mi han detto che, quando me
stesso Betti. Siamo andati a parlare come era nata l’idea di aprire una casa n’ero andato, Gianni aveva perquisito tutta
con Betti e Quartarone per entrare discografica? casa perché aveva avuto paura che gli avessi
nel mondo dei Living Life. A me, anche nei Circus 2000, oltre che suo- nascosto dei grandi quantitativi di fumo per
nare mi piaceva organizzare il tutto, e così vendicarmi e avvertire la polizia… ma dai,
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1
LA STORIA
45 giri di Jazz
Q, Modrý Efekt,
Per illustrare le vicende del rock cecoslovac- Collegium Musicum
co è necessaria una breve disamina di ca- e Blue Effect.
rattere storico. Qualche lettore più giovane
infatti potrebbe avere oggi difficoltà a trova-
re la nazione sulla carta geografica, e inoltre
mai come in questo caso le vicende umane
hanno influenzato profondamente la storia
della musica.
La repubblica cecoslovacca è stata una na-
zione vissuta tra il 1918, anno della sua for-
mazione dalla dissoluzione dell’impero Au-
stro-Ungarico e il 1989, quando, in seguito
alla caduta del muro di Berlino, cessa di
esistere come tale, dividendosi in Repubbli-
ca Ceca e Slovacchia.
La vita di questa giovane nazione, però di
origini e di cultura antiche, fu purtroppo
travagliata. Tra l’anno di fondazione e il
1938 fu una repubblica parlamentare de-
mocratica ma nel 1938 venne invasa dalle
truppe naziste, che la smembrarono an-
nettendo la parte più occidentale con Pra- ga al Reich, mentre alla Slovacchia venne fu difficile per i comunisti impossessarsi del
Sotto: Jazz Q Praha, concessa un’indipendenza fittizia sotto la potere, inizialmente in modo democratico,
inizio anni 70.
A destra: Bratislava
guida del partito clericofascista di monsi- per poi successivamente spostare sempre di
1968 (Foto: Peter gnor Tiso. Finita la guerra la reazione agli più l’orbita della nazione e della politica
Procházka-Stanley). orrori del nazifascismo fu così forte che non verso l’Unione Sovietica, trasformando lo
80
«Ho iniziato
a fotografare coi carri
armati e ho proseguito
con la musica…
che non voleva
arrendersi»
Peter
Prochazka-Stanley
81
Bratislava
21 agosto 1985
(Foto: Peter
Procházka-Stanley).
«Cantare
in inglese nella
CecoslOvacchia
era “fortemente
Flamengo
sconsigliato”»
82
L’arrivo
di Alexander Dubcek
a Bratislava nel 1968
(Foto: Peter
Procházka-Stanley).
85
5
BLUE EFFECT
E DINTORNI
La prima delle due formazioni che meritata-
mente occupano la scena quando si parla
di rock cecoslovacco è quella dei Blue Ef-
fect, che era capitanata dal talentuoso Ra-
dim Hladik, vero artista della sei corde che,
nel corso della sua esistenza, è stato para-
gonato un po’ a tutti, da Jimi Hendrix ad
Alvin Lee. Assieme a lui Vladimír Mišík,
cantante ispirato e, negli anni a venire, ec-
cellente penna del miglior jazz rock cecoslo-
vacco. Dopo il 45 giri Sluneční hrob e l’Exten-
ded play omonimo, i Blue Effect pubblicano
all’inizio del 1970 MEDITACE, 33 giri di
grande spessore, fra i migliori in assoluto
del rock cecoslovacco, che, lasciandosi alle
spalle le composizioni beat più semplici,
senza tuttavia rinnegarle, propone un blues
corposo con qualche influenza jazz, ponte
d’unione ideale con le composizioni più ge-
nuinamente prog che seguiranno. Purtrop-
po questa gemma di valore assoluto, prima
facciata in lingua ceca e la seconda in ingle-
se, è l’ultima collaborazione tra Hladik e Sopra: Blue Effect l’orchestra jazz della Radio Cecoslovacca.
Mišík in quanto quest’ultimo abbandona e a destra il loro Godibilissimo ma, nel complesso, il meno
album MEDITACE.
per confluire nei Flamengo. Viene sostituito riuscito dei tre, nonostante per la prima
da Lešek Semelka, il cui primo compito è volta vi siano delle parti cantate, affidate a
reincidere il lato A in inglese per la versione Semelka, in cui si ha l’impressione che l’e-
per il mercato estero, intitolata KINGDOM sperimento stia entrando in un vicolo cie-
OF LIFE. Cantante di buone doti ma non co.
eccelso, Semelka ha il pregio d’introdurre le Radim Hladik
Completamente diverse le atmosfere che si
tastiere nel sound dei Blue Effect, che costi- e il polistrumentista respirano in MODRY EFEKT & RADIM
tuiranno uno dei perni musicali della for- slovacco Peci HLADIK (intitolato A BENEFIT OF RA-
mazione negli anni a venire. Sempre nel Uhercik nel 2007 DIM HLADIK nella versione da esportazio-
a Bratislava
1970 i BE pubblicano CONIUNCTIO, altro (Foto: Peter
ne) del 1975, che torna a frequentare le at-
lavoro d’importanza storica, registrato in Procházka-Stanley). mosfere del rock più semplice e immediato,
presa diretta in collaborazione con i Jazz Q
Praha di Jiři Stivin e Martin Kratochvíl,
una delle migliori formazioni di jazz rock
d’avanguardia del Paese. Diversamente da
molti altri tentativi simili nel rock la fusione
è perfetta, non c’è mai una parte che si so-
vrappone o che tende a risultare preponde-
rante sull’altra, troviamo un succedersi di
temi musicali, frasi e assoli che lascia stu-
pefatti: avrebbe trovato con merito posto
tra le migliori colonne sonore degli anni
70. L’esperimento risulta talmente riusci-
to che anche il successivo NOVÀ SINTÈZA
(1971) prosegue sulla strada delle collabo-
razioni, questa volta con l’orchestra jazz
della Radio Cecoslovacca, diretta da Kamil
Hàla. È l’ennesima grande prova di versa-
tilità della band, ora costretta a cambiare il
proprio nome in Modry Efekt. L’album
risulta certamente meno estremo e di più
facile fruibilità del suo predecessore, e
questo ne aumenta il successo con il pub-
blico. La serie degli album di commistione
tra rock e jazz si conclude nel 1974 con
NOVÀ SINTÈZA II, ancora realizzato con
86
strizzando un occhio anche a un jazz meno Bratislava 1980
virtuosistico. Si tratta di fatto di un disco (Foto: Peter
Procházka-Stanley).
solista di Hladik, ora libero di dare sfogo Etichette Blue Effect
alla sua chitarra, meno intrappolato in e Modry Efekt.
strutture musicali che in passato l’hanno
quasi sovrastato, come si percepisce nella
deliziosa Cajovna, brano destinato a rimane-
re nella storia del gruppo e sempre presente
nei concerti dal vivo.
Dopo tre anni di silenzio il gruppo conclude
la sua storia, perlomeno su disco, con una Hladik, pubblicato nel 1993, per poi conti-
trilogia che è quanto di più affine alla defi- nuare a portare avanti il nome dei Modry
nizione progressive rock si possa immagina- Efekt per tutti gli anni 2000, con concerti
re. I tre dischi in questione sono SVITANIE dal vivo nei quali si affiancava a giovani
del 1978, SVET HLEDACU, dell’anno se- promettenti della scena musicale ceca, fino
guente e 33 del 1980. Nonostante l’entra- alla sua scomparsa.
ta nella band di nomi prestigiosi quali
Oldřich Vesely, proveniente dai Synkopy KINGDOM OF LIFE
e CONIUNCTIO
(nei primi due Lp) e Fedor Frešo, prestato dei Blue Effect.
dai Collegium Musicum (solo in SVITA- A BENEFIT
NIE), non si può dire che questi album ri- è la versione
sultino riusciti al 100%: volti a ricalcare le esportazione
di MODRY EFEKT
atmosfere del rock sinfonico degli Yes, ma
& RADIM HLADIK.
senza la versatile inventiva della band di
Jon Anderson. Il momento migliore in as-
soluto all’interno di questi lavori rimane la
seconda facciata di SVITANIE, interamen-
te occupata dalla ricca title-track, eccel-
lente testimonianza delle vere capacità
della band; per il resto si tratta di album
nei quali non c’è mai un momento debole
o uno scadimento nella banalità, ma è SVET HLEDAČŮ,
33 e SVITANIE
vero anche che i momenti memorabili ten-
degli M Efekt.
dono a farsi desiderare. Dopo il 1981 i
Modry Efekt non hanno più pubblicato al-
cun lavoro, pur rimanendo attivi nell’ambi-
to musicale. Radim Hladik prende parte a
LABUTIE PIESNE di Hammel – Varga –
87
6
MONDO
COLLEGIUM MUSICUM
In contrapposizione, quasi ideale, con i Mo-
dry Efekt si trova l’altra grande formazione
che ha fatto la storia del rock cecoslovacco,
i Collegium Musicum. Essendo slovacchi
il confronto è geografico, ma soprattutto
artistico, in quanto la loro musica presenta-
va un taglio marcatamente più prog rispet- della storia del rock cecoslovacco, in cui
to a quella dei loro colleghi praghesi. La trovano posto quattro lunghe composizioni
band è stata fondata, e condotta per tutta (una per lato) tra le quali spiccano la speri-
quanta la sua esistenza, da Marián Varga, mentale ed avanguardistica P.F.1972 e so-
tastierista con alle spalle una formazione I Collegium sto da Varga) che rifà il verso alla musica di prattutto Suita po tisìc a jednej noci, una rivi-
musicale classica, uno dei più grandi artisti Musicum erano Bach, imitandone la forma. Un vero e pro- sitazione (stavolta davvero in stile Emerson,
un grande gruppo,
nel suo campo che, se solo non avesse avu- prio esercizio di stile dunque, assai rischio- Lake & Palmer) delle Mille e una notte del
superiori a tanti
to la sfortuna di nascere nel momento sba- e celebrati gruppi. so considerato che si trattava di un disco compositore russo Rimsky-Korsakov; un
gliato della storia e nella parte meno fortu- d’esordio. Nel 1971 esce il primo Lp omoni- altro capolavoro senza rivali che se avesse
nata del mondo, forse oggi sarebbe mo, pubblicato in collaborazione con il visto la luce in occidente gli sarebbero stati
celebrato al pari di Keith Emerson o di Jon Club del disco cecoslovacco. La formazione, tributati grandi onori invece del solo ap-
Lord (per quanto, va detto, il suo stile si av- che accanto a Varga schiera Fredor Frešo prezzamento di una ristretta cerchia d’in-
vicinasse solo parzialmente a quello al basso, Rastislav Vacho alla chitarra e tenditori. Da notare, a titolo di curiosità,
dei due ora citati). La for- Dušan Hàjek alla batteria, decide di usare come la foto di copertina sia stata a suo
mazione esordisce col l’inglese; per la sua freschezza, innovazione tempo sottoposta a censura: dalla bocca di
45 giri Hommage A J.S. e, al tempo stesso, complessità, si avvicina Varga venne, infatti, fatto sparire uno spi-
Bach, 1970, che merita più a una versione embrionale della scuola nello! Sempre nel 1972 ZELENÀ POŠTA
di essere ricordato: di Canterbury piuttosto che ai maestri del viene pubblicato a nome Hammel-Varga,
non è una delle molte rock barocco di quegli anni, senza tutta- ovvero il cantautore Pavol Hammel dei
rivisitazioni in chiave via che vengano meno i momenti, co- Prudy insieme ai Collegium Musicum, che
rock della musica clas- rali e solisti, di maggior vicinanza al vede la partecipazione di Radim Hladik.
sica, di gran moda in rock progressivo più ortodosso. L’api- L’album, votato a suo tempo tra i migliori
quegli anni ma, al con- ce della parabola artistica dei Colle- in assoluto degli anni 70 in Cecoslovacchia,
trario, si tratta di un gium Musicum viene raggiunta risulta poco godibile per chi non conosce la
brano originale (firmato nel 1972 con i KONVERGEN- lingua, quindi non può dunque apprezzare
dalla band ma compo- TIE, primo doppio album le liriche del poeta Kamil Peteraj, ma merita
comunque un ascolto da parte degli appas-
Marián Varga sionati prog più curiosi e aperti alle conta-
a Bratislava nel 1972 minazioni. Nel 1973, con una formazione
con un pacchetto
di sigarette
triangolare e priva di chitarra, i Collegium
Ligeros. Musicum pubblicano LIVE che è un disco
inedito, fortemente improvvisato e registra-
to dal vivo a Bratislava nel luglio dello stes-
so anno. Analogamente ai Modry Efekt an-
che per i Collegium Musicum la fine della
decade coincide con un periodo ricco di
produzioni musicali ma non particolar-
mente ispirato, come del resto quasi impo-
neva la situazione culturale del Paese, in
quegli anni vessato da una cappa di oscu-
rantismo ideologico. MARIÁN VARGA &
COLLEGIUM MUSICUM (1975), CONTI-
NUO (1977) e ON A ONA (1979) valgono
l’ascolto perché la classe dei musicisti,
Varga in primo luogo, non viene mai a
mancare ma indubbiamente debbono es-
sere classificati un gradino al di sotto delle
eccellenze degli anni precedenti. A diffe-
renza dei Modry Efekt, tuttavia, i Colle-
gium Musicum chiudono con un colpo di
coda, lo splendido doppio album DIVER-
GENTIE del 1981, erede diretto di KON-
VERGENTIE, nel quale tornano le sonorità
d’avanguardia e di ricerca, per un lavoro
88
7
che certo non spicca in quanto a fruibilità HODINCACH, questo il
immediata ma che si lascia assaporare Copertine grandi: titolo dell’album, venne
profondamente solo col tempo. Da allora MARIÁN VARGA pubblicato dal Club del di-
Marián Varga è rimasto costantemente at- & COLLEGIUM sco cecoslovacco in tiratura
MUSICUM,
tivo sulla scena con numerosi lavori solisti ELEGIE dei Jazz
piuttosto limitata. Successiva-
e concerti, sempre dediti a un lavoro pa- Q, Hold On I’m mente due membri della formazione emi-
ziente di sperimentazione sonora fino alla Comin dei Framus IL ROCK PROGRESSIVO grano all’estero e questo va a discapito del
sua recentissima scomparsa. Five. CECOSLOVACCO NEL disco (emigrare era considerata una sorta
CUORE DEGLI ANNI 70 di disfattismo), che non viene mai più ri-
stampato fino alla caduta del muro ed è
Analizzate le vicende dei due gruppi più im- oggi molto raro. Kubik, dopo lo sciogli-
portanti di questa scena, cerchiamo di vi- mento del gruppo, insieme a due ex com-
sualizzare le vicende delle altre formazioni: pagni, Pavel Fořt e Vladimir Kulhànek,
alcune hanno prodotto lavori qualitativa- forma i Labirint, un gruppo da studio che
mente non inferiori, la cui carriera si è pro- accompagnerà, tra l’altro, il gruppo vocale
tratta per molti anni, altre hanno vissuto C&K Vocal nell’album GENERACE del
solo una stagione. I motivi di una maggio- 1977. Il disco merita di essere ricordato
re o minore longevità erano sovente ca- proprio perché, grazie alla spinta dei Labi-
suali e non necessariamente legati al suc- rint, non mancano gli elementi progressivi
cesso con il pubblico, spesso dipendenti di pregio, oltre alla presenza di cover come
da fattori esterni come, assai banalmente, Pilgrim degli Uriah Heep7 e di due estratti
poteva essere la chiamata al servizio mili- proprio da KURE V HODINCACH.
tare, ovviamente ineludibile e della durata
di due anni. Non propriamente vietato, ma
fortemente sconsigliato, era permettersi di
rifiutare un lavoro offerto dallo stato e an-
che questo poteva causare l’abbandono
della carriera musicale. Non si tratta, a
ben vedere, di un fenomeno proprio dei
Paesi dell’Est, anche dalle nostre parti
sono numerosi i casi di artisti che, quando
ancora il loro gruppo non era di successo,
hanno preferito seguire il “lavoro sicuro”.
Tra i gruppi che hanno pubblicato un solo
lavoro vanno ricordati prima di tutto i Fla-
mengo. Attivi già negli anni del beat, i Fla-
mengo del cantante Vladimir Mišìk e del
sassofonista Jan Kubìk (da non confon-
Dall’alto: dersi con un altro gruppo ceco, i Flamingo
ZELENÀ POŠTA di Flamengo
Hammell-Varga, che facevano soul e rhythm’n’blues e sui
DIVERGENCIE, quali non ci soffermiamo) producono nel
CONTINUO e ON A 1971 un capolavoro assoluto di jazz rock
ONA dei Collegium progressivo (alla Nucleus o alla Colos-
Musicum.
seum): strutturato in maniera impeccabile
dal punto di vista compositivo, perfino più
diretto e meno scolastico di quello delle
formazioni portate a paragone, ed esegui-
to con classe degna dei migliori maestri
Marián Varga,
28 dicembre 1973 del genere. Di grande spessore anche i testi
(Foto: Peter redatti dal poeta Joszef Kainar pochi mesi
Procházka-Stanley). prima della sua morte. Anche KURE V
89
8 9
SYNKOPY PROGRESS
ORGANIZATION,
I Synkopy sono fondamentali per le sorti del BARNODAJ
rock progressivo. Anche loro, come altri, atti- E PROGRES 2
vi dagli anni della scena beat, tornano a farsi Dall’alto: XANTIPA,
sentire nel 1973 (in questa fase ancora con il FORMULE 1, Più incostante ma costellata di episodi inte-
KŘÌDLENÌ e FLYING
vecchio nome Synkopy 61) con un’imposta- TIME dei Synkopy. ressanti anche la carriera dei Progress Orga-
zione artistica completamente mutata. La nization, il cui primo album, BARNODAJ, è
band esegue ora un hard-rock progressivo, datato 1971. Atmosfere che possano dirsi
che si distingue non tanto per la complessità propriamente prog sono ancora un po’ lonta-
del suono quanto, al contrario, per la sua ne, ma siamo di fronte a un lavoro interes-
estrema semplicità, con composizioni brevi e sante, soprattutto nella prima facciata, can-
dirette nello stile di band tipo Atomic Roo- tata in ceco e con tematiche legate alla
ster e Uriah Heep. Non è certo un caso che po’ freddo e industriale, a volte maggiormen- mitologia greca. Forse più debole il lato B in
ben due cover della band di David Byron, ov- te di gusto sinfonico, pure per l’apporto della inglese, dove compaiono cover, invero non
vero Bìlý Vràny (Easy Livin’) e Hrej se mnou fair strumentazione, che non ha nulla da invidia- esaltanti, di We Can Work It Out dei Beatles e I
(Look At Yourself) compaiano nel primo al- re a quella dei gruppi occidentali, con decine Feel Free dei Cream. Il gruppo rimane attivo
bum, XANTIPA, pubblicato dalla Panton nel di tastiere (suonate a quattro mani da Veselý come supporto di altre formazioni fino al
curioso formato a 10” (che ovviamente pena- e Pavel Pokornỳ) con tanto di Micromoog e 1976, quando sceglie il nuovo nome Barno-
lizza la resa sonora.) Decisamente in linea ARP Omni in bella vista. Ovviamente le bre- daj (ovvero è il titolo del 33 giri precedente) e
FORMULE 1 del 1975, sempre distribuito su vi canzoni a base di semplice strofa-ritornel- pubblica l’album MAUGLÌ,8 ispirandosi al
10”, anche se in questo album la mini suite lo del passato spariscono completamente, celeberrimo Libro della giungla di Rudyard Ki-
Touhy, che occupa per intero il secondo lato, le musiche acquistano dimensione e respiro pling. Ancora siamo lontani da un prog che
contribuisce a un ulteriore tocco di ricerca- mentre le parti cantate, pure eccellenti e cu- possa dirsi ortodosso, anzi il suono sembra
tezza esecutiva che cerca di distaccarsi dai rate da Pavel Vrba, figurano secondarie, ri- mescolare pop di qualità a una tarda psiche-
brani della durata di 3-4 minuti. In questo manendo quasi un supporto della comples- delia, assieme a diversi intermezzi acustici,
secondo lavoro entra a far parte del gruppo in sa trama musicale. I dischi registrati sono tuttavia rimane molto godibile. Subito dopo
maniera stabile il tastierista Oldřich Veselý, tre: SLUNEČNI HODINY del 1981, la pubblicazione dell’album il gruppo cambia
che quasi subito abbandona per entrare nei KRÌDLENÌ del 1985 e ZRCADLA del 1986, nuovamente e definitivamente nome: Pro-
Modry Efekt; il gruppo pertanto si scioglie. La ai quali bisogna aggiungere FLYING TIME, gres 2. È con questa sigla che vengono editi i
band torna a far parlare di sé negli anni tra il versione in lingua inglese di KRÌDLENÌ, uno lavori migliori, DIALOG S VESMÍREM (dia-
1982 e il 1986, ora sotto la guida indiscussa dei rari casi nel rock ceco di trasposizione in logo con l’universo) del 1978, che a suo tem-
di Veselý, quando pubblica tre album che inglese che si possano dire ben riusciti, pro- po venne messo in scena con uno spettacolo
sfoggiano uno stile completamente devoto al babilmente proprio in virtù della modernità di luci e immagini (avveniristico per la Ceco-
rock progressivo dei primi anni 80, a volte un della base musicale. slovacchia), e TRETÍ KNIHA DŽUNGLÍ (Il
Synkopy
90
ta si alternano invece sei
Progress brevi composizioni, maga-
Organization
ri non tutte all’altezza, in
quanto a ricchezza sonora,
della prima parte, ma comunque
di buona fattura. Prokop lavora come can-
tante per tutti gli anni 70, pubblicando a
proprio nome in maniera sporadica fino al
1980, quando con il marchio dei Framus
5 (ora scritto con la cifra) viene edito HO-
LUBI DANTE, un album forse più in stile
new wave che non prog ma ancora di otti-
ma caratura.
11
GATTCH E OLYMPIC
Del tutto oscure le vicende dei Gattch
(acronimo dei nomi dei musicisti), gruppo
di cui si sa davvero poco, perfino le note
presenti sul loro unico album, omonimo,
edito per la Opus nel 1971, indicano solo i
terzo libro della giungla) nel 1982 (edito nel della proposta, a cavallo tra jazz e rock pro- nomi dei componenti. Il disco, interamente
1985 anche in inglese): eccellenti, ora aperta- gressivo, con una fusione di stili meglio riu- strumentale, propone rock misto a jazz ed
mente schierati nel campo del rock progressi- scita rispetto ai lavori realizzati in collabo- avanguardia, l’ascolto è impegnativo, privo
vo che, a più frangenti, anticipano perfino razione con le orchestre dai Modry Efekt. La di passaggi facili e scontati. Il lavoro a suo
qualche sonorità power metal e all’interno dei prima parte del disco è occupata da una tempo ebbe poco risalto e oggi, come in
quali si possono ritrovare influenze che van- lunga suite dove si alternano tutti gli stru- tanti casi simili, risulta piuttosto raro. Mol-
no dagli Eloy ai Magma. MOZEK del 1984 e menti e le figure stilistiche del rock progres- to interessante e da segnalare la pubblica-
ZMENA del 1988 chiudono la discografia a sivo, dall’organo a canne, ai virtuosismi di zione nel 2002 di COMPLETE, doppio Cd
nome Progres 2, ma i musicisti hanno conti- chitarra, all’immancabile assolo di batteria, contenente l’album del 1971 e la registra-
nuato a vario titolo ad essere attivi sulla sce- senza dimenticare il ruolo di punta della zione di un concerto a Ostrava del 1972.
na fin quasi ai giorni nostri. voce di Prokop, forse non quella che si addi- Del tutto trascurabili invece le vicende anni
ce propriamente a un cantante rock, ma 70 degli Olympic, uno dei gruppi più longevi
10
calda e comunicativa. Sulla seconda faccia- del rock cecoslovacco, di cui abbiamo detto
A sinistra HOLUBÍ
DANTE dei Framus
5, Sotto: GATTCH,
MARATHON e
OVERHEAD degli
FRAMUS FIVE Olympic, MĚSTO ER
dei Framus 5.
91
molto bene nella sezione introduttiva relati-
va agli anni del beat. Purtroppo, a partire da
JEDEME JEDEME del 1971 e proseguendo
poi con OLYMPIC 4 del 1974, gli Olympic si
dedicano a un rock estremamente scolasti-
co, buono per tutte le stagioni (e probabil-
mente anche per il governo), strettamente
legato alla forma-canzone e sostanzialmen-
te privo di momenti esaltanti. Messi da par-
te i leggeri MARATHON e OVERHEAD
(questo in inglese) del 1978, il gruppo pub-
blica alcuni dischi che possono destare un
qualche interesse negli appassionati di rock
progressivo (meglio se amanti di pop elettro-
Da destra:
nico) quali PRÁZDNINY NA ZEMI…? del HUASCARAN
1980 (la versione in lingua inglese è dei Fermáta, una chiave di rivalsa nei confronti del domi- male o comunque studiato, come quello del
HOLYDAYS ON EARTH) e ULICE del 1981. SYMBIOSIS nio culturale bianco negli Stati Uniti d’Ame- jazz rock, piuttosto che musicisti istintivi,
Inutile dire che, negli anni del revival e della dei Jazz Q, ZRNKO rica. Inoltre la musica jazz, o jazz rock, era più magari di grande valore, ma poco avvezzi a
PÍSKU dei Bohemia
celebrazione, gli Olympic hanno rinverdito e MAHAGON spesso strumentale, pertanto poneva minori piegarsi alle direttive di comportamento det-
la loro carriera rimanendo attivi, con concer- dei Mahagon. problemi in termini di controllo e di censura. tate dall’establishment. A questo riguardo
ti, apparizioni televisive e quant’altro, per Abbiamo visto come, per poter essere formal- meritano di essere ricordati innanzitutto i
tutti gli anni 2000. mente accreditati quali musicisti, si dovesse- Jazz Q Praha di Martin Kratochvíl e Jiři Stivin,
ro sostenere difficili esami. Comprensibile attivi dal 1962 ma che esordiscono con CO-
12
dunque che, in Cecoslovacchia, e nelle altre NIUNCTIO in collaborazione con i Blue Ef-
nazioni del blocco socialista, si siano avvici- fect. Il primo lavoro autonomo è POZORO-
nati al rock artisti che, per formazione o indo- VATELNA del 1973, maturato nel corso delle
le, erano più vicini a un approccio di tipo for- lunghe tournée anche all’estero, nel quale la
chitarra si impone sulla strumentistica più
tipica delle sonorità jazz quali fiati e percus-
CONTAMINAZIONI sioni, e che a buon diritto può essere conside-
JAZZ ROCK rato di prog rock. L’anno seguente viene in-
vece pubblicato SYMBIOSIS, Long
I gruppi che contaminavano principalmente playing dalle atmosfere più composte
jazz e rock musicale erano trattati, in genera- e che si avvale della voce femminile
le, meglio da parte delle autorità. Questo per dell’irlandese Joan Duggan. I Jazz
un duplice ordine di ragioni. Innanzitutto, a Q hanno continuato, per tutta la
differenza del rock, visto come una sorta di decade, a pubblicare album
degenerazione della popular music, il jazz era che, a partire da ELEGIE del
immaginato come una forma di arte nobile, 1977, sono decisamente
anche perché considerato mezzo di espressio- orientati verso il jazz più
ne del popolo afroamericano, dunque come tradizionale.
«I Collegium Musicum
di Marián Varga
e i Blue Effect di Radim
Hladik sono i cardini
della scena cecoslovacca
degli anni 70»
92
13
The Plastic
People of the
Universe
FERMATA,
IMPULS, ENERGIT,
BOHEMIA E MAHAGON
Sempre a cavallo tra rock e jazz, che nella se-
conda parte di carriera si muovono verso la
fusion, sono i Fermata del chitarrista
František Griglàk, che già abbiamo visto
accanto a Marián Varga in KONVERGENCIE.
Il disco più jazzato è proprio il primo omoni-
mo, che esce sul mercato nel 1973, con una
rivisitazione della Rapsodia rumena di George
Enescu. Del 1974 è PIESEN Z HÔL’ dove
l’aggiunta del violino, suonato da Milan
Tedla, cerca, riuscendovi solo in parte, una
commistione tra folk e rock elettrico. Del
1977 è HUASCARAN, forse il miglior album
della formazione, ancora quasi interamente
strumentale (ma vi sono dei vocalizzi, seppur
privi di un vero testo), dedicato a una tragica rock, ma si distingue per la presenza di eccel- cemente non si curavano di ogni forma d’im-
esplorazione alpinistica in Perù da parte di lenti parti cantate. Infine i Mahagon, jazz posizione e sfidavano le istituzioni come
una squadra di rocciatori cecoslovacchi, con- rock con momenti funky ad altri più rilassati, potevano. Per organizzare un concerto era
clusasi in tragedia. DUNAJSKÀ LEGENDA pubblicano tre album: MAHAGON del 1978, necessario rivolgersi all’agenzia di spettacoli
del 1980, con Fedor Frešo al basso, e BIELA SIGNÀL CASU del 1980 e SLUNECNICE statale? Loro si rifiutavano di chiedere il per-
PLANÉTA, edito nel 1981, meritano attenzio- PRO VINCENTA VAN GOGHA del 1980. messo e suonavano in modo improvvisato
ne, prima che la musica diventi eccessiva- sulle pendici di una collina, con il pubblico
14
mente scolastica, come nel successivo GE- Dežo Ursiny accorso tramite passaparola o richiamato da
NERATION, sempre del 1981. Ci limitiamo a Provisorium. improvvisati volantini. Per essere riconosciu-
poco più che una menzione, lasciando ai let- ti come musicisti dallo stato bisognava pas-
tori il compito dell’eventuale approfondi- sare un esame? Semplicemente lo rifiutava-
mento, per gli Impuls, che nel 1977 pubbli- no e continuavano a vivere la loro condizione
cano un lavoro omonimo di puro jazz rock. di “dilettanti”. Per poter pubblicare i testi in
Stesso discorso per i validi Energit, che nel modo ufficiale sui dischi era necessario esse-
1975 propongono un altro album omonimo, THE PLASTIC PEOPLE re iscritti al sindacato dei poeti? Loro decide-
seguito da PIKNIK nel 1978. Grande schiera- I Fermáta, OF THE UNIVERSE vano di appoggiarsi a Egon Bondy, un poeta
mento di nomi per i Bohemia che allineano tecnicamente in rotta con il regime, uno dei maggiori espo-
Jan Kubík e Vladimir Kulhanek dei Fla- eccellenti, sono Abbiamo visto come fare musica nella Re- nenti della cultura alternativa di quegli anni
apprezzati anche
mengo, Lešek Semelka dei Blue Effect e Pa- dagli amanti pubblica federativa socialista di Cecoslovac- (sì, esisteva una cultura alternativa anche in
vel Trnavsky dei Jazz Q. L’esordio ZRNKO della fusion post chia non fosse poi impossibile purché, inteso, Cecoslovacchia!). Si rifiutarono perfino di
PÍSKU del 1978 è più vicino al jazz che al jazz-rock. venisse accettato il sistema di regole e di con- mutare in ceco il nome del gruppo, di chiara
trolli che abbiamo tratteggiato. Quasi tutti lo derivazione zappiana, rimanendo sempre
fecero, altrimenti lavorare sarebbe stato im- The Plastic People of the Universe. Natural-
possibile, ma qualcuno incredibilmente si ri- mente, per quanto una schitarrata con amici
fiutò. Non pubblicarono alcun disco (almeno in un prato fuori Praga non fosse in teoria
in patria) pur tuttavia sono passati alla storia: vietata da nessuna legge, la polizia non pote-
il loro nome era The Plastic People of the va accettare impunemente che centinaia di
Universe. Molto è stato scritto riguardo a persone si radunassero al di fuori di qualsiasi
questa band le cui vicende travalicano l’am- regola, pur se richiamate da eventi pretestuo-
bito musicale ed entrano a pieno diritto nella si come ad esempio un matrimonio (in alcuni
storia del XX secolo. Furono definiti una co- casi simulato)… perfino da un funerale. Ini-
mune (in effetti, per lungo tempo, vissero zialmente gli agenti si limitarono a infastidire
tutti assieme) ma il loro approccio, semplice i giovani presenti, così che molti furono fer-
e dimesso, cupo perfino nei colori, non aveva mati per vagabondaggio, altri subirono ritor-
nulla dello sgargiante flower power california- sioni a scuola e così via. L’attività under-
no. Sono stati paragonati a gruppi che hanno ground culminò il 21 febbraio del 1976, in
fuso la musica con la politica, come i Jeffer- occasione di quello che venne definito il Se-
son Airplane, ma in verità i rari testi delle condo festival della cultura alternativa, che vide
loro composizioni non erano di aperta conte- presenti non solo i Plastic People ma anche
stazione. Forse la definizione più giusta sa- altri gruppi che seguivano la loro filosofia. A
rebbe quella di “gruppo anarchico”, ma in ve- seguito di questo, il 17 marzo successivo, ben
rità neanche questa calza alla perfezione in 27 musicisti dei gruppi DG 307, Umela
quanto, a ben vedere, perfino l’anarchia ri- Hmota II and III, Hever and Vasilina e, na-
vendica le sue regole. I Plastic People sempli- turalmente, Plastic People vennero arrestati.
93
15
E ANCORA
Le loro case furono perquisite e ogni forma di SES, furono editi in Canada da Paul Wilson, TANTO ALTRO
materiale artistico sequestrata e persa per uno studente canadese che aveva fatto parte
sempre. Furono processati e la condanna a del gruppo e che era stato costretto ad abban- Quanto scritto ovviamente non copre tutto
un anno e mezzo di reclusione del manager donare la Cecoslovacchia in seguito al proces- quanto è stato prodotto in Cecoslovacchia in
Ivan Jirous, del sassofonista Vratislav Bra- so. La band rimane attiva per tutti gli anni 80, termini di musica rock, ma solo quanto aper-
benec e dei cantanti Svatopluk Karasek e sempre a livello semiamatoriale. Verso la fine tamente, o anche più alla lontana, possa ri-
Pavel Zajicek per “disturbo organizzato della della decade, con le prime liberalizzazioni por- tenersi pertinente al rock progressivo. Anche
quiete pubblica”, mentre il batterista Jaroslav tate dalla glasnost di Gorbaciov, possono perfi- in Cecoslovacchia esistevano gruppi rock
Vozniak prese due anni e mezzo per non es- no apparire in modo ufficiale sul palco, pur- senza pretese di virtuosismo, per intenderci
sersi presentato militare “opponendo la scusa ché accettino di cambiare nome (decisione su più simili agli Sweet o ai T. Rex, come ad
dell’obiezione di coscienza”. Le vicende di ragazzi cui il gruppo si spacca). Nascono così i esempio il gruppo di František “Ringo”
arrestati solo per aver suonato un po’ di rock Pu°lnoc, a cui viene perfino consentito di an- Cech, specializzato in Bubblegum music (ma
scuote perfino la monolitica Cecoslovacchia. dare all’estero; sono oramai i giorni del crollo fece anche un’ardita cover dei Black Sab-
Tra gli estimatori del gruppo c’è un giovane del muro e il gruppo si esibisce a New York in bath) o i Katapult con il loro onesto hard
Sopra: The Plastic
drammaturgo di nome Vaclav Havel, People of the
un concerto per MTV. Negli anni successivi i rock di grande successo commerciale; inoltre
anch’egli in rotta col regime. Assieme ad altri Universe. PŮLNOC Plastic People hanno visto realizzati i loro so- anche la Cecoslovacchia ha avuto la sua
coraggiosi Havel, a supporto dei Plastic Peo- e EGON BONDY’S gni più impensabili: hanno incontrato il loro scuola cantautorale e all’interno del disco di
ple, organizza la prima forma di dissenso de- HAPPY HEARTS idolo Frank Zappa, mentre il loro amico Va- un cantautore si possono trovare spunti mu-
CLUB BANNED.
mocratico all’interno della Cecoslovacchia clav Havel è stato eletto Presidente della Re- sicali prog. Ovviamente non possiamo sof-
comunista, il manifesto noto come Charta pubblica. Oggi forse non in tantissimi, soprat- fermarci su una produzione vastissima, dove
77, che venne firmato da migliaia di persone tutto tra i giovani, ricordano il loro nome. Ma tra tutti merita una segnalazione Dežo Ur-
Kataput al Detva
le quali, con la loro sottoscrizione, accettaro- Amphitheat, 1979 se possiamo dire che la musica non è solo di- siny & Provisorium. L’album omonimo del
no consapevolmente di poter andare incon- (Foto: Peter simpegno ma parte, per quanto piccola, della 1973, cantato in inglese, presenta quattro
tro a ritorsioni pesantissime. Havel, inoltre, Procházka-Stanley). storia, è anche grazie a loro. lunghe tracce, dove la voce di Ursiny, pacata
offre ai musicisti superstiti della scena under- e descrittiva, si sovrappone a trame musicali
ground il suo granaio di campagna, luogo ricchissime, specialmente in Cas vànoc,
abbastanza grande per poter organizzare dei suite che occupa l’intero lato A. Stesso di-
concerti ma che risultava proprietà privata e scorso per Vladimír Mišík, ex cantante di
dunque (entro certi limiti) al di fuori del cam- Blue Effect e Flamengo; THEY CUT OFF
po di azione della polizia. È in questo mo- THE LITTLE BOY’S HAIR del 1978, il suo
mento che, incredibilmente, vede la luce il secondo album dopo VLADIMÍR MISÍK del
primo disco della formazione. Edito nel 1978 1977, venne prodotto in lingua ceca e in in-
in Francia, dove, a nome di un sedicente Pla- glese, è un eccellente esempio di folk acido
stic People Defense Fund venne stampato, con contaminazioni elettriche e i testi del
utilizzando dei nastri portati oltre cortina di grande Joszef Kainar.
nascosto, EGON BONDY’S HAPPY
HEARTS CLUB BANNED, palese parodia Dežo
nel titolo del più celebre album dei Beatles. Si Ursiny
tratta di un vero album underground, basato
su un rock (se rock si può chiamare) minima-
lista, freddo e spigoloso, con uno sguardo ri-
volto al jazz e un altro alla scuola di Frank
Zappa e dei Velvet Underground. Un disco
di valore storico, grazie anche ai testi di Egon
Bondy, opera fondamentale e non solo per la
Cecoslovacchia. I successivi lavori della
band, A PASSION PLAY e LEADING HOR-
94
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ANO PI Ù, us cito nel 1977, è considerato dalla
N SI AM ive
FORSE LE LUCCIOLE NO gli appassionati l’ultimo grande disco del progress
de
stragrande maggioranza
sinfonico italiano.
Testo: Luciano Boero
40 della sua uscita La locanda delle fondammo la Locanda nel ’71, insieme la ri-
Fate ha deciso di ritirarsi dalla sce- componemmo nel ’94 e ancora insieme nel
ne con un ultimo giro di valzer. 2010, per gli ultimi sette anni di rivincita.
«Prog» Italia supporta il concer- Quando ci chiudemmo nella cantina di cor-
to romano di questo indimen- so Savona quello era il momento giusto; non
ticabile Farewell Tour, sabato prima né dopo. Nel frattempo si erano uniti
23 settembre al Planet Live Club (info: www. alla spicciolata Michele Conta, Alberto
planetliveclub.com). È inserito in una serata Gaviglio, Ezio Vevey e Leonardo Sasso:
particolare, intitolata Aspettando Progres- il calderone era pronto per l’alchimia, ba-
sivamente, che anticipa la 25esima edizio- stava buttarci gli ingredienti giusti, nella
ne del Progressivamente Free Festival, fattispecie le stupende melodie di Michele
a cui la Locanda ha partecipato due volte, ed Ezio, rivestite con le immagini di Alberto
2011 alla Casa del Jazz e 2014 al Planet. Da e, in piccola parte, mie. Era un bugigattolo
segnalare gli due ultimi concerti del tour pri- senza finestre, quella cantina: otto metri per
ma che il sipario chiuda: 7 ottobre – al teatro quattro. Eppure, quando la musica partiva,
Govi di Genova – e 9 dicembre – al teatro Al- quel bugigattolo diventava un cosmodromo:
fieri di Asti. Che siano tre momenti di festa le pareti scomparivano e noi cominciavamo
e grandi emozioni, non solo musicali. Per a fluttuare nell’aria, completamente scolle-
questo motivo abbiamo preferito che fosse gati dallo spazio e dal tempo. Eravamo ac-
Luciano, bassista e voce per gli “scritti” della
Locanda, a raccontarci un po’ di storie in pri-
ma persona, come aveva già fatto nel libro
Prati di lucciole per sempre del 2016.
96
“Se fossimo usciti prima
non avremmo tirato fuori FORSE LE LUCCIOLE...
così come lo conosciamo tutti”
luciano boero
lo conosciamo tutti. Sarebbe stato un rock e dei recenti video di Mediterraneo e di Let-
dalla tessitura grezza, approssimativa, come tera di un viaggiatore.
quello di altri gruppi d’inizio 70. L’abbiamo Se fossi scaramantico, direi che il nostro
fatto in ritardo? Meglio per noi, allora, e per numero è il sette. Ricorre spesso, nella sto-
chi ha imparato ad apprezzarlo fino a collo- ria della Locanda. Sette sono gli anni della
carci ai vertici del prog targato 70. A metà prima formazione – dal ’71 al ’78 –, sette i
degli anni 90, li ritrovai, quei compagni – componenti, sette i brani inseriti in FOR-
anche se non tutti – per HOMO HOMINI SE…, il primo disco è uscito nel ’77; non è
LUPUS, l’album scaturito dalla genialità di finita: sette sono gli anni della rivincita, dal
Ezio, frettolosamente definito non prog, ma 2010 al 2017. Sì, perché a fine anno, l’anno
sicuramente più prog di tanti album definiti della celebrazione dei quarant’anni di FOR-
tali, dove tutto era perfetto, con una maturi- SE LE LUCCIOLE…, la Locanda, di comune
tà musicale adulta ed essenziale. Poi un pe- accordo, scenderà definitivamente dal palco.
riodo di buio, dove sembrava che lucciole si Già… il 2017 (ancora un sette…) è l’anno
fossero davvero estinte… del Farewell Tour. L’ultimo atto si compirà il
cordati sulla stessa frequenza, ragionavamo La copertina Infine, nel 2010 ecco la reunion, resa possibile prossimo 9 dicembre al teatro Alfieri di Asti,
come un’unica entità. Gli arrangiamenti, dell’album
è considerata una
dai nuovi arrivi Maurizio Muha e Max Bri- là dove tutto era cominciato. È stata una de-
quegli intrecci certosini che ancor oggi mi delle migliori gnolo a raccogliere la non facile eredità la- cisione sofferta, perché non è facile lasciare
stupiscono quando li ascolto, erano opera degli anni 70. sciata da Michele ed Ezio. Con loro l’era della un amore della vita; ma è proprio per amore
di tutti. Insomma, era più importante il dise- Sotto una foto del “rivincita”, a riprenderci quel che ci era stato che l’abbiamo deciso. Sì, perché vorremmo
gno d’insieme di qualsiasi guizzo personale. Farewell Tour 2017. negato prima: concerti in giro per il mondo che la Locanda fosse ricordata per il meglio
Se fossimo usciti prima, non avremmo tira- sottolineati da un gran calore di pubblico, la che ha saputo dare, perché pensiamo che
to fuori FORSE LE LUCCIOLE… così come pubblicazione di THE MISSING FIREFLIES non bisogni troppo sfidare la sorte, giacché
pio, attendendo alle presentazioni del mio
libro Prati di lucciole per sempre (Ed. Araba
Fenice) laddove si può trovare tutto, ma pro-
prio tutto sulla Locanda, dalla genesi fino ai
giorni nostri, con aneddoti, curiosità, trucchi
in sala d’incisione; oppure, partecipando
alla promozione del cofanetto retrospettivo
Locanda che la AMS Records pubblicherà
a inizio 2018. Si tratterà di un Cd+Dvd con
il concerto che registrammo nel ’77 nello
Studio 3 del centro di produzione RAI di via
Teulada, andato in onda il 1° aprile 1977 su
RAI primo canale e debitamente restaurato,
audio e video, per l’occasione. Ma non è tut-
to: nello stesso cofanetto ci saranno anche
video e registrazioni live del primo periodo.
Info su: www.locandadellefate.com.
Le lucciole, che per tanti anni hanno simbo-
leggiato i nostri sogni, non si spegneranno
del tutto a fine anno, quindi.? Cito la frase
conclusiva di Prati di lucciole per sempre: “An-
che quando la Locanda delle Fate sarà solo
più un ricordo, son certo che quelle piccole
buona parte di noi viaggia ormai sulla set- vengono percepiti come “un atto di gioia”. Poster ufficiale luci ancora ci accompagneranno, magari
tantina (siamo uno dei pochi gruppi degli Non solo, abbiamo anche l’occasione di ab- del 1977. Sotto: chiuse a pugno dietro la schiena, impazienti
Farewell Tour
anni 70 che schiera quattro componenti ori- bracciare sul palco “vecchi” amici, nella fat- 2017… sempre
di librarsi nuovamente in volo, magari invi-
ginali). Vogliamo arrivare insieme alla meta, tispecie Alberto Gaviglio (l’“inventore” delle contenti dopo i tandoci a seguirle fino a diventare un tutt’u-
decidere noi di smettere prima che lo deci- lucciole) ed Ezio Vevey, con la immaginabile concerti. no con le stelle cadenti. Con la fantasia, ogni
da qualcun altro e, come ogni saggio attore commozione che certe rimpatriate compor- volta ancora voleremo. Per quanto la vita ci
dovrebbe fare. È ovvio che nessuno di noi tano. Dal 2018 in poi la Locanda, anche se possa cambiare, son certo che nel profondo
abbandonerà mai il palco. Continueremo a non ci saremo più noi a farla vivere sul palco, di ognuno di noi ci saranno prati di lucciole
calcarlo individualmente, coinvolti in altri son certo non morirà, anzi vivrà per sempre per sempre”.
progetti, magari più “easy”. Qualcuno di noi nel cuore e nelle orecchie di chi ha imparato
insieme, chissà – com’è già avvenuto in pas- e di chi ancora imparerà ad apprezzare quel
sato – magari sperimentando cose nuove. che abbiamo costruito in questi quarant’an-
Tutti sono dei buoni musicisti, ci si capisce al ni. Il tempo con noi, alla fine, è stato galan-
volo, perché no? Giorgio e Oscar sono fermi tuomo, e lo sarà sempre di più, ne siamo “L’ultimo atto si compirà
sostenitori di questa eventualità. certi. Lo dimostrano gli apprezzamenti sem- il prossimo 9 dicembre
Per l’intanto – per dirla con le parole di Max pre più lusinghieri a livello internazionale. al teatro Alfieri di Asti,
– godiamoci questo Farewell Tour, che dalle Da parte nostra, anche se per gentlemen’s
prime date risulta essere la realizzazione di agreement ci siamo imposti per il futuro che là dove tutto era cominciato”
quella che per noi è la forma musicale dota- nessuno di noi utilizzi il marchio del grup- luciano boero
ta della massima intensità emotiva: il con- po per i live, faremo di tutto per tenere alto
certo rock “classico”, in cui l’interazione tra lo stendardo della Locanda, promuovendo
i musicisti e il coinvolgimento del pubblico ogni attività che ci vedrà coinvolti. Ad esem-
rsi
mm ino lungo i perco ata.
ca log
Prosegue il e d’autore non omo
on ti
della canz AMÈ di Ivano Fossa I
R
Dopo MAC DIECI STRATAGEMM ottica
i l’
è la volta d ttiato… sempre con
a
di Franco B ” di un artista
e
“multiform a.
fuori schem
Testo: Marco Masoni
C
ome fa un compositore che nel
2004 ha già pubblicato 24 al-
bum in studio (oggi sono sei in
più), 3 dal vivo (ne seguiranno
altri tre), 7 dischi ‘colti’ (tra ope-
re classiche e colonne sonore) a
rimanere creativo, innovativo, non banale?
Come fa Franco Battiato a rimanere Franco
Battiato, ovvero a essere quasi sempre sor-
prendente, sperimentale, ‘oltre’?
In questa seconda puntata dei “Multiformi”
analizzeremo un disco non molto conside-
rato dal pubblico generico di Battiato, Dieci
Stratagemmi, uscito alla fine del 2004 solo
su Cd, da pochi anni ristampato su vinile
ma inconcepibilmente l’unico suo disco in
studio finora assente sia su Spotify che su
iTunes. Auspichiamo che questa falla nella
discografia digitale dell’artista catanese ven-
ga colmata presto, soprattutto per la validità
artistica del prodotto.
Sia il direttore di questa rivista sia chi scri-
Battiato
ve hanno già detto e sottolineato più volte al Palasport
e con forza che il prog più che un genere di Roma nei
musicale va considerato un’attitudine a sca- primi anni 70.
valcare confini, è una ricerca dell’evoluzione
costante sia dei suoni e delle strutture mu-
sicali che delle parole. Battiato è stato sicu-
ramente prog per i suoi primi quattro dischi
(FETUS, POLLUTION, SULLE CORDE DI
ARIES, CLIC), poi è diventato un astruso
e ostico sperimentatore. Dal 1979 si è dato
alle canzonette, cominciando da L’ERA DEL
CINGHIALE BIANCO, passando ovviamen-
te per il successo enorme e imprevedibile di
LA VOCE DEL PADRONE (18 settimane al
numero uno della classifica, primo 33 giri
italiano a superare la soglia del milione di
copie vendute), continui calembour testua-
GIOVANNI COCCIA
I (2004)
tando introspezione: anche il protagonista ato / musica di Ba o (il so gn o), 3:50
M
tti
avento suprem
TO
M
IA Ba
E
TT
G
BA
TA La porta dello sp
FRANCO
della canzone vive isolato in stile quasi mi-
litaresco, dominando il mondo dall’alto ma DIECI STRA B attiato , (te st o di Sgalambro, Batti
ato e Carlo W tta ieck /
galambro e F
ranc o
o)
assediato da “bugiardi imbonitori”. È bloccato, Testi di Manlio S o, eccetto do
ve indicato. musica di Battiat
B att iat
musiche di Fra
“mi tiene immobile nei limiti / l’ossessione dell’io”, nc o
voce, tastiere,
ma alla fine la speranza: “un magico pome- Franco Battiato: acce 2, 4, 9)
sesso e ca sti tà, 3: 26 o, acce 2, 10), chitarra (tr i
riggio dai riflessi d’oro / mi svegliai con l’aria di Tr a di Sg alam br an ofor te (tr
o a stormi, 3:27 (te rezione arch
sto pi
pioggia recente / che aveva lasciato frammenti di Le aquile non volan sh im a Kini m or i) Ca rlo Gu aitoli: pianoforte, di
di Battiato e Ya
gioia”. Il tutto su una musica mediamente Battiato / musica (tracce 1, 4-7)
C: chitarra
tranquilla, di nuovo con la English Chamber Ermeneutica, 3: 34 Davide Ferrario FS
Ba stian i, 21 Po lato FS C: batteria
Fortezza
3:
Orchestra: un pop che ricorda alcuni brani sto di Sgalam br o, Andrea
sp aro, (te ni FSC: basso
da Stefano Spallanza
3: 29
dell’Imboscata del 1996. Odore di polvere au riz io Arcieri) cia 4)
M ac
Saturnino: ba
tti at o e sso (tr
Odore di polvere da sparo è – mi espongo – il musica di Ba tastiera (tracce 5,
8, 9)
brano preferito di chi scrive. Il primo dei tre I’m that, 3:33 Sg al am bro e Johann Kr ism a: voce (traccia 9), 2, 3)
3:23 (testo di voce (traccia
pezzi del Cd con musica composta insieme a Conforto alla vita, di Battiato) Kumi Watanabe:
ica ab bia voce (traccia 6)
Cristina Sc
He rd er / m us o, :
Maurizio Arcieri dei Krisma. Comincia come Gottfried
om i, st o di Sgalambr ce (traccia 10)
os (te
lio Sgalambro: vo
23 coppie di crom
3:35
un pop rock elettronico dritto: durante le stro- M an (tracce 1, 4-7)
Orchestra: archi
Ar cie ri)
English Chamber
o e Mauriz io
fe è modale, un solo accordo, chitarre che musica di Battiat
contrappuntano la voce. Quando comincia
il ritornello, descrivendo una qualsiasi tipica
festa religiosa con processione della santa,
si manifesta la magia: la musica si svuota, usa una voce filtrata per fare vocalizzi acuti fisico o in quello astrale / tutto si dissolverà / Sulle
si alleggerisce ma i synth sotto continuano e una parlata ma in tonalità bassa per creare scogliere fissavo il mare / che biancheggiava nell’o-
pulsanti e magmatici. Esattamente il contra- un sottofondo, in cui cita passi del libro di scurità / tutto si dissolverà / Bisognerà per forza
rio di quello che si fa di solito nel pop, dove Sgalambro La morte del sole, da cui si evin- / attraversare alla fine / la porta dello spavento
una legge non scritta dice che il ritornello ce che “il denaro è un’allucinazione collet- supremo”. La seconda parte, sottotitolata il so-
deve essere più forte e denso del resto. Un tiva”. Arabeschi ci conducono al brevissimo gno, ha musica più ritmata di piano e il testo
piccolo capolavoro di arrangiamento. Curio- vero testo del brano: “To be a kangaroo / to be di Carlotta Wieck, con cui Battiato aveva già
so che il testo, opera del solo Sgalambro, citi a spider / metamorphosis is coming”. collaborato. Una serafica ed elegante visione
uno dei maestri principali di Battiato, ovvero Apparenza e realtà è il brano meno avvin- del paradiso: “Il nulla emanava la pietra grigia
Gurdjeff, che parlando della “Legge dell’acci- cente tra i tre in cui sono coinvolti i Kri- / e attorno campi di zafferano / passavano donne
dente” dice che in occidente la cultura domi- sma (Ovvero Christina Moser e Maurizio bellissime / in sete altere”.
nante costringe gli uomini ad avere gli stessi Arcieri che, ricordiamolo, sono stati veri Dopo DIECI STRATAGEMMI per Battiato
usi e costumi degli altri. Un’altra canzone innovatori in Italia a partire dalla metà dei verranno altri dischi, altri film, altri tour,
accusa, un altro stratagemma. 70, attraversando il punk, la new wave, il altre belle canzoni. Ma finora, e sono ormai
La sesta canzone è in inglese, usa altri strata- pop, l’elettronica. Maurizio veniva dai 60, tredici anni, non ha più pubblicato un disco
gemmi. Sgalambro parte da Hymn to Nara- dove aveva militato nei New Dada), un così vario, artisticamente solido e creativo.
yanal, un testo para-induista del 1785 di sir techno-pop che nel ritornello e nelle parti Riscoprite questo gioiello.
William Jones e scrive I’m that, rispondendo strumentali è pienamente danzereccio; le
però nella seconda parte a delle “tirate di strofe invece sono interessanti e inusuali,
giacca” che coinvolsero Battiato nel 2003: per il modo in cui sono costruite le parti
andato a cantare alla festa di Alleanza Na- vocali e le ritmiche spezzate di bat-
zionale fu accusato di simpatie fasciste, lui teria e synth. Il testo, diviso tra
si smarcò prima con alzate di spalle, poi, italiano e tedesco, cita ancora
GUIDO BELLACHIOMA
evidentemente irritato, scrisse questo testo, una volta un filosofo amato
facendolo declamare a Cristina Scabbia dei da Sgalambro: stavolta tocca
metallari Lacuna Coil (che canta in tutto il all’inglese Francis Bradley,
brano): “Non sono musulmano né induista / né che indagò la dicotomia di –
cristiano né buddista / non sono per il martello né appunto – apparenza e realtà,
per la falce / né tantomeno per la fiamma tricolore che secondo lui sono nascoste
/ perché sono un musicista”. Un musicista canta una dentro l’altra, opposte ma
dove lo chiamano e dove lo pagano, portan- inscindibili. Il disco si chiude con
do sempre se stesso, questo è il sottinteso. un brano meraviglioso che lancia
Musicalmente è un brano rock abbastanza il pensiero alla vita dopo la morte,
elaborato ma la parte importante… è il testo. con uno sguardo concreto e rasse-
Il disco continua a confermarsi molto dina- gnato ma sereno: questo è La porta
mico, Conforto alla vita è un tipico brano dello spavento supremo, suonata dal
alla Battiato – se così si può dire: comincia solo Battiato al pianoforte e tastiere. Il
con una melodia larga, verso la metà ag- breve e intenso testo è cantato sia da
giunge ritmiche convulse e parti di synth e Sgalambro che da Battiato: “Quello
pianoforti sghembi. Testualmente è ottimi- che c’è ciò che verrà / ciò che siamo
sta, un vero invito alla vita ispirato testual- stati e comunque andrà / tutto
mente da Herder, filosofo tedesco del ’700: si dissolverà / Nell’apparenza
“La sera insegna ad attendere il giorno / che arriva e nel reale / nel regno
come sempre a chiudere i passaggi della notte”.
attiato
Una piccola perla. 23 coppie di cromosomi A destra B lle
stival de
è interessante sperimentazione elettronica, al Fe
ane
ville Tuscol l
guidata ancora dalle tastiere di Arcieri. Si su
di Frascati
i anni 90.
comincia citando Stockhausen, poi Battiato finire degl
Didascalia
di base nera
104
I Gong sul palco
di piazza Navona.
Chi vive nella musica ha sicuramente qualche sogno nel cassetto, specialmente
quando si tratta d’incontrare qualche artista amato… e Robert Wyatt è sicuramente
uno dei sogni più rari da tradurre in realtà…
Testo: Enzo Capua, Maurizio Malabruzzi Foto: Piero Togni
intervista a Robert Wyatt mostra dai finestrini opachi le ciminiere del- 27 giugno 1975: Robert Wyatt,
è tratta dal n. 2 di «Pris- le fabbriche grigiastre dell’Inghilterra in pie- Henry Cow e Gong a Roma.
ma», mensile di riflessi so- no ciclone Margaret Tatcher. Non ci sono
nori, edito a marzo 1981. campagne né brume rosate che ci possano Un magico pomeriggio a piazza Navona
La rivista era collegata a ricordare Canterbury, è lontana, distante tra musica e gente felice.
Millerecords, negozio di almeno un anno luce: non ha più gioie da re-
dischi tra i più rappresen- galare o nuove follie da reinventare. Fa parte Testo e foto: Piero Togni
tativi in Italia dagli anni 70, situato proprio ormai del flusso dei ricordi. Conserva gelosa-
a via dei Mille 41, a poche centinaia di metri mente un suo sapore caratteristico e indefi- Devo ammettere che non conoscevo i Gong, Robert Wyatt e gli
dalla Stazione Termini… non a caso molti nibile, come un buon vino d’annata. E come Henry Cow. Ma quando Giaime Pintor, il direttore di «Muzak»,
appassionati andavano a Roma col treno, un buon vino, questa bottiglia di vecchie mi disse che a piazza Navona ci sarebbe stata una manifestazi-
tramutavano tutti i loro soldi in vinile e ri- storie va stappata almeno un’ora prima di one con il loro concerto ci andai volentieri.
partivano più felici che mai, veri turisti della esser bevuta. Ed è proprio quello che stiamo Era pomeriggio e la piazza era già gremita, anche perché il tema
della manifestazione non era solo il concerto, allora intorno alla
musica. Il negozio, trasferito dal 2009 a via facendo ormai da un pezzo, ancora prima di
musica c’erano tante altre cose. Ovviamente, c’era tutta la stam-
Merulana 91, vicino al teatro Brancaccio (nei salire sul treno: questo incontro con Wyatt
pa musicale e alternativa a seguire l’evento. Il palco, per fortuna,
70 altro luogo deputato per il rock; www. ce lo stiamo pregustando ben bene. Abbia- era montato ad altezza umana ed era facilmente raggiungibile.
millerecords.it), fu fondato da Carlo Mari- mo già tolto il tappo dei ricordi e ci stiamo Non c’era nemmeno il solito servizio d’ordine a impedire l’accesso
gnoli, a cui è dedicato questo articolo, che lasciando dondolare fuori dal tempo, in uno all’interno. Tanto è vero che ho potuto scattare foto anche da di-
della rivista «Prisma» fu editore: sei numeri scompartimento vuoto, diretti a casa di uno etro, inquadrando il pubblico della piazza. Il resto è raccontato
tra il 1981 e il 1983. di quei musicisti di cui il rock si dimentica dalle immagini, suoni magici in un contesto ammaliante, dato
facilmente e di cui (noi lo sappiamo bene) che piazza Navona è uno dei luoghi più belli del mondo. Il concer-
Alla ricerca di Robert… non avrebbe potuto fare a meno. Chiedergli to, iniziato con gli Henry Cow e Robert Wyatt, con i vari interventi
Il trenino che ci sta portando a Twickenham dei Soft Machine? Di Canterbury? Dei tempi non musicali, è durato fino a notte. Dopo di allora non ricordo al-
– sobborgo mellifluo di una Londra ancora della Virgin? Ancora non lo sappiamo bene. tri concerti rock di questo tipo organizzati a piazza Navona, solo
scottata dalle bruciature new wave – non è Sappiamo di sicuro che sarebbe facile cedere cose di routine o legate alla politica istituzionale.
proprio una “morbida macchina” oleata e alle nostalgie, alle mitologie, alle “memories”
scorrevole. Traballa, singulta, ondeggia e ci andate. Cercheremo di non abusare di que-
sto fascino del passato e tenteremo di punta- discutere amabilmente, privandolo così di Le parole di Robert…
re sul presente. Questo presente che sembra connotati “professionali”, è forte. Ma il ti- Cosa hai fatto dopo RUTH IS STRANGER
vedere un Wyatt risorto sotto il patrocinio more di apparire come degli intrusi svanisce THAN RICHARD, che ormai risale a più di
della Rough Trade, dopo anni – molti anni presto: al suo ritorno, con un vassoio pieno cinque anni fa. Non è che ricordi bene…
– passati in semieremitaggio. Quando arri- di tazze fumanti e di biscotti, Wyatt ci chie- comunque ho collaborato a THE HAPLESS
viamo a Twickenham siamo i soli a scendere de dell’Italia. Dice che gli piacerebbe venirci CHILD (1976) e SILENCE (1977) con Carla
e il treno riparte subito. La stazione è presso- a trascorrere un po’ di tempo. Sul piatto del Bley e Michael Mantler. Le interessanti com-
ché deserta. È una situazione quasi hitchco- giradischi sta andando THE NEW VILLAGE posizioni erano di Michael e gli arrangia-
ckiana che viene appesantita col passare dei ON THE LEFT, 33 giri, edito nel 1977, del menti di Carla.
minuti, quando, dopo aver chiesto a due o quartetto di Marcello Melis con Enrico Rava, Materiale
tre persone la strada, ci accorgiamo di non Don Moye e i Robanu, gruppo sardo: questo promozionale Hai inciso anche
riuscire a trovare l’indirizzo. Finalmente, accostamento fra musica popolare italiana e del concerto. per la Obscure…
A destra Robert
dopo aver costeggiato a lungo il Tamigi, ri- jazz sembra interessarlo moltissimo. L’arrivo si accende una
Oh, sì. Ho cantato due brani di Cage, Expe-
usciamo a scovarla: è una stradina silenzio- della moglie, Alfie – una donna tenera e af- sigaretta sul palco riences No. 2 e The Wonderful Widow Of Eighteen
sa e assente, fatta di alberi e di villette non fascinante, dai gesti misurati e dallo sguar- dimenticando tutto. Springs, su VOICES AND INSTRUMENTS
molto dissimili fra loro. Anche la ricerca del do luminoso – ci distoglie dall’oggetto della (1978) di Jan Steele e John Cage, il quinto
numero è faticosa: tutto appare confuso, ab- conversazione (il concerto di piazza Navona disco per quell’etichetta.
bandonato, pur se non decadente. La casa di del 1975, con i Gong e gli Henry Cow, che
Wyatt appare quasi per caso: bianca, pulita, è stata anche la sua ultima apparizione dal Dimmi della tua musica…
col suo giardinetto curato e pieno di fiori. vivo). Be’… sono ritornato a essere un fan, non
Suoniamo. L’uomo che ci viene ad aprire – Alfie ci parla della casa e di Twickenham: un produttore di musica, perché mi piace
cordiale e caloroso come solo pochi inglesi dal modo di esprimersi cogliamo una certa ascoltarla. Riesco ad avere idee solo se sento
lo sanno essere – è proprio il Robert Wyatt insofferenza verso i vicini e gli abitanti del- qualcosa in testa che nessun altro ha. Ora
che ci aspettavamo: mobile, vivace, ospitale, la zona. I due vivono in una specie d’isola- sto scoprendo che la quantità è enorme,
pur nella sedia a rotelle sulla quale è costret- mento non voluto e mal digerito: gli amici probabilmente c’è sempre stata ma solo ora
to ormai da circa otto anni. I suoi occhi, più li hanno tutti a Londra e i rapporti con la l’avverto, così l’impeto originale a comporre
che il suo aspetto, però tradiscono dietro la gente del posto sono puramente formali. La per riempire un vuoto nella musica non c’è
loro viva intelligenza un velo di tristezza che loro “diversità” di artisti non trova spazi nel più… mi piace molta della musica che già
il tempo non ha saputo cancellare del tutto. freddo muro dell’incomunicabilità altrui. Ed esiste. Comporre ora sarebbe solo… forse
Perdere l’uso delle gambe è già drammatico è una condizione questa che pesa ancor di semplicemente non mi va; così interpreto le
ma per un batterista dev’essere decisamente più sulla loro già difficile condizione esisten- idee di qualcun altro che apprezzo.
più tragico. Può cancellare ogni aspirazione ziale. Non possiamo far altro che invitarli qui
a continuare a vivere. Per fortuna, nel caso da noi, in Italia. Robert sorride, compiaciuto Da cosa dipende il fatto
di Wyatt, non è andata cosi. Anzi, il materia- della nostra cordialità, e c’invita amabilmen- che hai lasciato la Virgin?
le che egli ha inciso dopo l’incidente, pur se te a iniziare l’intervista… Noi pensavamo che loro
scarso come quantità, possiede forza e den- non erano d’accordo con
sità espressiva veramente invidiabili. Tutto la tua nuova produzione.
ciò ci lascia nello stesso tempo intimoriti e «Il rock per me non è una religione Oh no, erano abbastanza contenti.
un po’ imbarazzati. Mentre Robert va in cuci- come può essere per altri.
na a preparare del caffè alla turca, vorremmo Non ti andava
quasi nascondere il registratore e la macchi- Non lo amo come Pete Townshend semplicemente
na fotografica. La tentazione di fare questo e non lo odio come Johnny Rotten» di registrare?
incontro un semplice pomeriggio passato a Giusto. Sto facendo molte cose, ho sempre
106
idee, ma nel contesto del gruppo io ero il creare degli artefatti perfetti in un mondo
batterista e scrivevo forse due tre canzoni «Sto lavorando a nuove canzoni… imperfetto ma non m’interessa più tanto.
in un anno. Ora che non posso suonare perché sono troppo giovane Ora penso più come un giornalista: faccio
il mio strumento mi rimangono le due o una cosa che mi stimola in questo momen-
tre canzoni all’anno, non sono certo suf- per morire. Però senza fretta, to, tra sei mesi potrebbe non interessarmi
ficienti per pubblicare un album. Non ho come sempre» più e perdere la sua importanza. È una rea-
il motore che può avere una persona in- zione veloce a circostanze immediate, prima
dipendente. Sono sempre stato abituato avevo un’idea più isolata dell’arte.
allo stimolo che ti offre il lavorare con al- Da sinistra: anni fa? Il rock sta forse
tra gente, ad avere la possibilità di potersi Lindsay Cooper, crescendo… Con quali musicisti
scambiare le idee. Questo ora non avviene: Robert Wyatt,
Dagmar Krause.
A dire il vero non sono molto interessato alla hai suonato
sto cercando la maniera per ricatturare il musica rock, quindi non posso giudicarne la per le registrazioni
feeling che si crea quando si collabora. È cultura, però è l’unico “posto” dove riesco a della Rough Trade?
una situazione difficile, perché non posso lavorare. Per me non è una religione come Ho lavorato con Bill McCormick al basso,
chiedere ad altri di vivere come vivo io, può essere per altri, ad esempio non lo amo Frank Roberts al piano; ho registrato con il
ma l’unico modo in cui si riesce a portare come Pete Townshend e non lo odio come poeta Peter Blackman e dei musicisti benga-
avanti un gruppo facilmente… di sicuro dice Johnny Rotten. Ora sto lavorando per- lesi che vivono a Londra.
non è stando seduto su di una sedia a ro- ché… sono troppo giovane per morire.
telle. In queste condizioni occorrono trop- Così pensi che la tua
pi preparativi per intraprendere un tour, Che cosa hai maniera di comporre
forse riuscirei a fare solamente delle tappe in programma? sia cambiata in questi
occasionali con amici, ma la migliore mu- Ho registrato qualcosa per la Rough Trade, ultimi anni? Ci sono state
sica viene fuori quando si trascorre molto perché li ho incontrati e ci siamo piaciuti. E influenze su di te?
tempo a suonare insieme. non riuscivo a pensare a una buona ragio- Molte cose nascoste sono cambiate. Mia ma-
ne per non farlo… sto lavorando a qualche dre una volta diceva che mi sarei reso conto
Pensi che la situazione canzone ma non so cosa succederà. Non ri- di essere invecchiato quando avrei visto i po-
nel comporre, suonare esco ad avere un rapporto soddisfacente con liziotti come ragazzi. Sai che stai diventando
e registrare sia migliore gli altri, non sono a mio agio. Fino a cinque un vecchio musicista quando i tecnici del
adesso che non cinque anni fa avevo l’idea romantica che potevo suono ti sembrano bambini. Quando iniziai
108
tilolo pezzo
DISPONIBILE ORA!
ato come progetto collaterale ca molto diversa, che non è generosa verso
ai PO90, il percorso dei Tan- i musicisti. Allora cos’altro potevi progettare
gent si apre e chiude con un in un umido martedì pomeriggio? Un disco!
discorso mai autoreferenziale Oggi non rientra più nella lista delle esigenze
che riguarda proprio il no- primarie.
stro genere di riferimento. Ogni lavoro dei Tangent dev’essere quello
THE MUSIC THAT DIED giusto, anche se sappiamo che non arrive-
ALONE, primo album del rà mai il vero successo commerciale. Sono
collettivo Tangent (o super soddisfatto di quanto realizzato nel tempo,
gruppo se si preferisce con, al suo interno, siamo riusciti ad avere la nostra personalità
vari personaggi, da David Jackson a Theo e non sembrare cloni degli artisti anni 70.
Travis, Roine Stolt e Jonas Reingold), po- Anche le amicizie all’interno del gruppo sono
neva al suo centro proprio la nostra musica importanti. È vero, ho pensato che i Tangent
che lentamente stava morendo di una morte
ignobile e solitaria mentre, un decennio più
tardi, A SPARK IN THE AETHER incorag-
giava gli ascoltatori a cercare le novità nella
musica e di non fossilizzarsi con le vecchie
«Abbiamo
canzoni straconosciute dai più. Il tutto con-
dito con un pizzico di sana goliardia (la bo-
nus track spacciata su YouTube come fal-
so inedito degli Yes per esempio) e tanta
passione per la musica a 360 gradi.
la nostra
Nel 2015, poco dopo l’uscita di A
personalità,
SPARK IN THE AETHER, hai detto
che i Tangent erano arrivati al capoli-
non siamo cloni
nea. È evidente che di tempo ne è pas-
sato da allora ma sarebbe interessante degli artisti
capire cosa è successo da allora.
Ci sono stati diversi momenti nella mia vita anni 70»
in cui ho pensato di smettere. La prima cosa
che pensai dopo l’infarto fu “a cosa mi serve
il gruppo?”. Secondo me una band deve ave-
re un motivo per esistere. Esempio lampante
sono i Genesis. Hanno passato tanti anni
con un obiettivo comune, focalizzandosi sul non avessero più niente da dire ma poi ho
lavoro e sull’arte, nonostante costasse tanta cambiato idea. Troppe cose son successe. A
fatica, non navigavano nell’oro. Anche quan- SPARK IN THE AETHER sembrava un bel
do la popolarità è arrivata non è che siano di- modo per chiudere il percorso avviato col pri-
ventati subito ricchi, per un periodo hanno mo disco, dalla copertina ai testi. Pensai: ba-
solo dovuto lavorare di più per uscire fuori da sta, cos’altro rimane da dire? Ma adesso non
situazioni difficili. Quando hanno raggiunto siamo più nel 2014, che a pensarci sembra
lo scopo, cercare di guadagnarsi da vivere quasi di vederlo con nostalgia come se fosse-
con quella musica meravigliosa, qualcosa si ro stati tempi felici, prima che arrivassero tut-
è guastato. Purtroppo molti artisti realizzano ti i politici di destra, Trump e la Brexit. Sono
il loro lavoro migliore proprio in quelle circo- contento di aver realizzato il nuovo album
stanze, quando manca tutto e cerchi di scri- ma vorrei che non fosse stato necessario e
vere per manifestare quelle difficoltà. Quelle che il mondo fosse un posto migliore.
situazioni difficili li resero più creativi. A un
certo punto della loro carriera, diciamo da La prima novità di THE SLOW RUST OF
MILES SKARIN
FRANK WHITE
117
bent knee
I testi sono un po’ meno diretti questa stato fatto. Siamo nati
volta. Per esempio, si fa fatica a capire con internet e io, per-
chi sia il narratore di Terror Bird. Di chi sonalmente, avevo già
siano i “minuscoli corpi per terra”… un indirizzo email alle
Una conseguenza del flusso ininterrotto di medie e il mio primo
notizie è che siamo costantemente esposti profilo Facebook all’uni-
a una tragedia senza fine. Spesso, vedendo versità. Per il nostro grup-
i telegiornali, provo qualcosa che non è più po è stato spesso l’unico
pienamente umano e mi chiedo perché non strumento per comuni-
mi sto buttando per terra in una pozzanghe- care con i nostri fan, ma
ra di lacrime. Se tutta l’umanità sta reagen- non bisogna confonde-
do perché sono così insensibile? Terror Bird re questo contatto con
è la lotta contro l’indifferenza che ci assale una vera connessione
nei confronti del mondo. Il narratore rappre- interpersonale.
senta tutti noi alle prese con l’apatia colletti-
va in un mondo iperconnesso e globalizzato. Chi sarebbe l’Holy Ghost?
Hai mai visto il video su TED Talk in
Hole sembra alludere alla dipendenza cui Elizabeth Gilbert [autrice del libro
dai social media e all’accettarsi. Voi sie- di successo Eat, Pray, Love] parla del
te un gruppo giovane, quindi vi chiedo “genio” come una forza esterna che esi-
se riuscite a ricordare come fosse la vita Discografia ste al di fuori dell’artista? In alcune culture
Bent Knee:
prima dei social media e in che modo de- SAME (2011), antiche questo genio si manifestava di tanto Sono riuscito, con fatica devo ammette-
terminano le vostre vite? SHINY EYED in tanto, concedendo all’artista un momento re, a trovare una recensione negativa del
Hole cerca di affrontare il problema della tec- BABIES (2014), visionario oppure, semplicemente, chiarezza. vostro album! Che impressione vi fa?
nologia che si evolve più velocemente di noi. SAY SO (2016). Oggigiorno abbiamo fuso questo “genio” nel Se le critiche contengono una chiave di
Impariamo ad adattarci dopo che il danno è nostro ego, piegando la creatività a essere lettura personale non vedo il problema.
una forza interna e non più esterna. Ciò ha Sono contento se qualcuno ha comunque
portato alla persistente idea che il dolore e la avuto una reazione viscerale a qualcosa
sofferenza siano necessari per creare un’arte che abbiamo fatto. Non siamo per tutti, se
superiore, anche a scapito dell’artista stesso. lo fossimo saremmo delle popstar, che, in
Ecco, la canzone parla di questa ricerca inu- ogni caso, attirerebbero anche critiche ne-
tile della sofferenza per trovare un contatto gative. A noi interessa la sperimentazione.
con questo “spirito santo”. Ci piace giocare con le aspettative che la
gente ha nei confronti della musica. Non è
Di cosa parla Time Deer? un approccio che piace a tutti, il che va be-
È il viaggio di un essere non nissimo. Alcuni dei lavori che più amo sono
umano che accompagna un es- disprezzati dalla maggior parte della gente.
sere umano indietro nel tempo, Mi preoccuperei se una recensione dicesse
attraverso una storia colma di di- che il nostro disco lascia indifferenti, a quel
struzione, per confrontarsi con le sue punto non staremmo creando nulla di vali-
origini, il filamento primario del DNA. do, secondo me.
«Lavoriamo continuamente
e i soldi sono pochi:
se non amassimo quello
che facciamo non potremmo
ANTONIO DE SARNO
andare avanti»
118
Abbiamo visto nel numero scorso che a Frank Zappa
faceva tanto ridere l’utilizzo ossessivo della parola minchia
nel linguaggio dei siciliani. Riprendiamo questa storia con Steve Vai,
allora chitarrista nella band dell’artista di Baltimora.
Testo: Massimo Bassoli
l 14 luglio 1982 Frank è allo Stadio Cosa ricordi del concerto? l’ha scritta Frank? Che periodo
La Favorita di Palermo per il con- Be’, ricordo che sono salito sul palco per folle, per suonare si lavorava
certo di chiusura del tour europeo, dare un’occhiata fuori e c’era più gente di duramente ma ogni tanto ci
che poi sfocia nei disordini raccon- quanto io abbia mai visto in vita mia in un si lasciava andare…
tati nei due documentari del regista solo posto… almeno così mi sembrava an-
Salvo Cuccia (L’estate di Frank del che per il gran casino intorno. Uno stadio Dovresti saperlo per-
2011 con Dweezil Zappa, Diva Zap- di calcio con una marea di persone in fila. Il ché eri il primo chitar-
pa, Massimo Bassoli; Summer 82 soundcheck con Frank era sempre interes- rista. Cosa ricordi del-
When Zappa Came to Sicily del 2013 con sante, perché faceva comunque qualcosa la tournée italiana?
Frank Zappa, Gail Zappa, Moon Unit Zappa, che non ti aspettavi: magari scrivere e regi- Be’, è stato davvero
Dweezil Zappa, Diva Zappa, Mathilda Dou- strare un brano nuovo, infatti così avevamo emozionante essere
cette Zappa, Megan Zappa, Massimo Basso- fatto quel pomeriggio. Aveva impostato dei in Italia, perché sono
li, Steve Vai, Thomas Nordegg, Tanino Libe- delay per le sue chitarre, distribuito alcuni cresciuto come un italo-
ratore, Joe Travers). Durante il soundcheck spartiti e avevamo registrato una base mu- americano e, finalmente, ero
Frank chiede a Massimo Bassoli, giornalista STEVE sicale. Credo che tu sia spuntato fuori e ab- lì! In due settimane siamo an-
e suo amico, di buttare giù un testo che pre- VAI bia cantato qualcosa mentre suonavamo, dati in tanti posti e la quantità di
veda, ovviamente, più volte minchia. Il tutto Formazione
giusto? Poi per il disco hai rifatto la voce in spettatori era pazzesca. Veramente
viene registrato su piste separate, come tour 1982 studio da Frank. enorme, decine di migliaia di perso-
succedeva spesso, e Frank, che intanto ha ne, molte di più rispetto a tanti altri posti
pulito e missato la base live, a settembre in- Ray White È stato qualcosa tipo… la lista delle pa- in cui avevamo suonato in tutte le nazioni.
vita Bassoli a cantare, si fa per dire, le parole (voce, chitarra) rolacce italiane che Frank voleva sapere Per me quel tour con Frank è stato uno dei
Steve Vai
che danno vita a un piccolo culto: Tengo na (chitarra) da me. momenti clou della mia carriera: la mia pri-
minchia tanta. Massimo, dato che è già a Tommy Mars Proprio così! È quello che stava scrivendo ma volta in Italia. Ma quando siamo arrivati
Los Angeles, non se lo fa ripetere e si attacca (voce, tastiere) nella foto? a Palermo mi è stato detto che era la prima
al microfono. La versione finale, base live più Bobby Martin volta che un gruppo rock come il nostro
voce in studio, nel 1987 è inclusa come bo- (voce, sassofono, Sì, esatto. Eravamo a Palermo e la chia- suonava in città. Quando siamo arrivati sul
nus track nella ristampa in doppio Cd dell’al- tastiere) ve ovunque era… minchia! Così mi ha luogo del concerto, ovviamente, erano pre-
FRANCESCO DESMAELE
Ed Mann
bum UNCLE MEAT. (percussioni) chiesto se potevo scrivere qualcosa con occupatissimi per quello che sarebbe potuto
Scott Thunes quella parola sulla base della canzone accadere. Mi hanno detto che c’erano circa
STEVE VAI… UNA CANZONE (basso) che ha utilizzato per riscaldare la band 180.000 spettatori! Impossibile, lo so, ma la
“NON CANZONE” E IL Chad Wackerman prima del concerto. confusione era così pazzesca che sembrava-
CONCERTO MAI FINITO… (batteria) E allora hai scritto Tengo na minchia tanta o no esserci davvero. Sul palco e nel backstage
120
k
so un dchec o è nata
«Nel rm
a Pale tanta…
erto
nc hia
del co go na minc rock»
Ten ronia
pura i
121
steve vai
parlavano tutti, anche se erano
gentilissimi. Abbiamo iniziato
a suonare puntuali per evitare
problemi. Dopo, più o meno,
30 minuti è cominciato un ca-
sino bestiale, anche se ricordo
quel poco che vedevo dal palco,
che era lontano dal pubblico. C’e-
rano le forze armate, i carabinieri con
scudi e armi da fuoco lungo tutto il perimetro
dello stadio. Noi sul palco eravamo in una
posizione troppo elevata, perché era molto ora di prendere le mie sigarette!”. Io regi-
alto da terra; improvvisamente qualcuno ha stro sempre tutto e ho una cassetta di tutto
superato le transenne e si è messo a correre quello che è successo. Solo che non so dove
verso la parte anteriore del palco. Sai, guar- sia. L’ho cercata molte volte ma si trova…
dando in basso vedevo solo un ragazzo che semplicemente sepolta in un mare di cas-
diceva felice: “Ehi, ehi, ciao! Sai, io sono qui, sette!
ce l’ho fatta”. E le guardie che lo riempivano
di botte… hanno reagito veramente in ma- Frank ti ha mai detto della visita a Parti-
niera esagerata e il pubblico si è inferocito. nico, il paese dei suoi avi?
Qualcuno ha preso una pietra e lanciandola Sì, un po’… ero giovane e non ricordo bene…
ha colpito un carabiniere, così si è innescata però era molto colpito da quella visita, lo
una vera rivolta. Ho visto quello che è suc- capivo perché vederlo così eccitato non era
cesso e ci sono stato malissimo… proprio usuale. Certo pensare che i suoi avi
fossero partiti da quel paese sperduto alla
Ricordi i lacrimogeni? volta degli Stati Uniti lo faceva pensare, spe-
Li lanciavano proprio nella direzione in cui cialmente dopo aver visto Partinico. È come
stavo andando io. Tutto a un tratto… io ero mio nonno e mia nonna che venivano da
in piedi qui, Frank era lì e la band dall’altra Dorno (vicino Garlasco, provincia di Pavia),
parte del palco… cominciarono ad arrivare benché abitassero nello stesso paese non si
dalla mia parte. Mentre i gas lacrimogeni si sono conosciuti sino a quando non sono ar-
diffondevano vedevo che la gente seduta ve- rivati a New York. Come è possibile?
niva colpita dai candelotti: panico assoluto
e tutti, in preda alla paura, si sono messi a Già, ma come ci sono arrivati? Da questo
correre. Il fumo alla fine ha raggiunto il palco, piccolo paese in Italia, così povero… è
abbiamo cominciato a lacrimare e a soffoca- davvero…
re. Frank ha interrotto il concerto perché era Sì, è veramente strano.
troppo pericoloso continuare; siamo scesi dal
palco e lo stadio è esploso totalmente contro Sono stati pionieri eroici…
la polizia. Noi eravamo dietro il palco… si Lo so, ci vuole molto coraggio. Prima di an-
sentivano spari e io stavo lì con Frank e con dare in Sicilia ci hanno detto: “Stai attento a
la band. La difficoltà era di farci uscire. Ricor- certe cose”. Essendo americano, non sei mai
do che John Smothers, la guardia del corpo sicuro di niente. Ed era molto diverso allora,
di Frank, si è avvicinato a Frank dicendo: stiamo parlando di più di 30 anni fa:
“Stanno sparando e devi indos- “Non baciare nessuna ragazza, al-
sare questo giubbotto antipro- trimenti dovrai sposarla”. Dopo
iettile”. il concerto, quando stavamo
E Frank ha risposto: per uscire, ci nascondevamo
“Ciò significa che è tra le auto per arrivare al fur-
gone. È stato l’ultimo spettacolo
del tour e siamo tornati in albergo.
Il giorno successivo mi sono svegliato, ho
preso l’aereo per New York, sono arrivato dai
miei genitori e sono andato diritto a dormire;
quando mi sono svegliato c’era un giornale
che parlava di tre ragazzi colpiti da colpi d’ar-
ma da fuoco a Palermo al concerto di Zappa.
Rimasi sbalordito, non mi sono mai trovato
in una situazione del genere e veramente
non ho mai capito quello che è realmente
accaduto.
Da tempo
il chitarrista in quel periodo era tutta una questione di politica
ha sposato in Italia. C’era una guerra di mafia dentro
il marchio Ibanez
la città di Palermo e noi ci siamo trovati incastrati
e la sua Steve
Vai Jem è ormai nel bel mezzo di questa situazione…
popolarissima. e nessuno ha mai detto niente…
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Da sinistra
Mark King,
Vittorio Cosma,
Stewart Copeland,
Adrian Belew.
STEWART
COPELAND
A
bbiamo parlato con i quattro
musicisti: Stewart e Adrian in
un albergo parigino, Vittorio in
VOLEVAMO ESSERE
UNA PROG BAND MA…
un’intervista telefonica e Mark
via e-mail.
ADRIAN
BELEW
LA CHITARRA
“NON CHITARRA”
Stewart era nel progetto Gizmo
da anni mentre tu sei stato attirato
con l’inganno…
(Ride) Effettivamente sono stato fregato! Mi
hanno chiamato per partecipare a un proget-
to senza particolare stress. Avevo già lavora-
to con Stewart e conoscevo Vittorio ma non
sapevo del coinvolgimento di Mark King.
Quando sono arrivato a Milano ci siamo
messi in questa grande stanza, ognuno con
i propri strumenti, in modo da formare un
quadrato e poter discutere mentre suonava-
mo. Una maniera inusuale di collaborare in
questi tempi, dove solitamente arrivi in stu-
dio, esegui la tua parte in solitudine e te ne
vai oppure dove un brano viene assemblato
come un collage di parti di musicisti che non
si sono mai visti prima. Qui abbiamo scritto
l’album alla vecchia maniera, abbiamo po-
tuto fare lunghe jam e soprattutto ascoltarci
a vicenda. A partire dal secondo giorno stavo
uscendo buona musica e mi faceva sperare
che non sarebbe stato un progetto a tempo.
COSMA
Io mi sono occupato degli arrangiamenti e di più a genio, non essendo tecnicamente il
fornire il “collante” nei differenti brani. musicista più dotato del mondo. L’aspet-
to compositivo ha funzionato bene nella
Al di fuori di questo progetto, Premiata, purtroppo a MISS BAKER non è
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