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PROGRESSIVAMENTE FREE FESTIVAL 25TH EDITION, ROMA 27-9 | 1-10

TARIFFA R.O.C. – POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE AUT.MBPA/LO-NO/150/A.P./2016 ART.1, COMMA 1 S/NA

40 A NNI
DI HEROES
FOTO
MARILLION JACO PASTORIUS LOCANDA DELLE FATE
CONCERTI ITALIANI 30 ANNI DOPO L’ULTIMO VALZER INEDITE
BUBBLEMATH
MAGIA AL CONFINE
ROCK CECOSLOVACCO
ANNI 70
GONG + ROBERT WYATT
PIAZZA NAVONA 1975
1977
● PROG IN VINILE ● ACQUA FRAGILE ● MIRIODOR ● LIVING LIFE ● GIZMODROME ● BENT KNEE ● MELLOW RECORDS ● ANTHONY PHILLIPS
● UNREAL CITY ● STEVE VAI ● MÖBIUS STRIP ● FRANCO BATTIATO ● TANGENT ● PETER HAMMILL ● JOHN MCLAUGHLIN ● RECOVERED
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Direzione

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Holdsworth
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Non si accetta Reviva srl. I termini
della
proprietà
Welcome
l tempo trascorre più veloce in compagnia di «Prog» Italia, almeno per me. Trovo sempre
questa pagina bianca ad aspettarmi quando penso che sia stato appena chiuso il numero
precedente, invece sono trascorsi già due mesi. I risultati della rivista in edicola sono sod-
disfacenti, persino sorprendenti, ma non bastano a metterci al riparo dalle preoccupazioni
comuni ai prodotti editoriali, persino a quelli dai numeri decisamente più grandi dei nostri.

F. DESMAELE
Rimane la solita dinamica insondabile della distribuzione. Impossibile risolvere questo “mistero
glorioso” contro cui tanti prima di noi hanno combattuto con scarsi risultati. Perciò, sembra assurdo dopo
più di due anni, continuate a mandarci le vostre segnalazioni su dove trovate «Prog» Italia, l’unico modo
per ampliare l’informazione corretta sulla circolazione delle copie, altrimenti ai tanti che ci scrivono per
avere informazioni non sappiamo mai cosa rispondere. Grazie in anticipo, mandate una mail o andate al
link www.progressivamente.com/?page_id=547 e inserite direttamente le informazioni.
Questo numero 14 festeggia anche le 25 edizioni del Progressivamente Free Festival, che si tiene, come
negli ultimi anni, al Planet Live Club di Roma. Cinque giorni di rock progressivo, sospeso tra band storiche
e gruppi nuovi, rock sinfonico e jazz rock, avanguardia e omaggi a una storia importante. Sempre all’inse-
gna della voglia di vivere un po’ di musica insieme, la manifestazione regge con lo sforzo di tutti quelli che
collaborano gratuitamente: artisti in primis e poi gli altri. Il Festival non ha sponsor e l’ingresso è gratuito
proprio per il motivo di cui sopra. Solo la SIAE prende soldi… ma non credo tornino indietro proprio agli
artisti che parteciperanno .
In questa occasione mi piace mandare un augurio a Gianluca e Angela Chiti di Bologna, che vengono
in viaggio di nozze a Roma per immergersi nella nostra musica, davvero un atto d’amore. Cinque doppi
concerti e passa la paura . Da segnalare i Flea on the Etna: Elio Volpini (Uovo di Colombo, Etna e Flea)
ha deciso di risuonare alcuni brani dei Flea e degli Etna e l’esordio avverrà il 30 settembre prima dei CAP
e dei Jumbo. Siete avvertiti… Beneath the Geyser, apertura dell’album ETNA del 1975, è un brano jazz-rock
che spacca.
Questa edizione è dedicata alla memoria di alcune persone che non ci sono più e vivevano per e nella mu-
sica: John Wetton, Greg Lake, Allan Holdsworth, Maurizio Zarrillo, Olga Siciliani, Adria Ackerman.
I primi quattro erano artisti, amici come Maurizio e Allan, mentre Olga e Adria stavano fuori dai riflettori.
Con Olga ho diviso tanti concerti e conferenze stampa, vorrei ricordarla in modo allegro e credo che le
Per la De Agostini
il 23 settembre esce STORIA
sarebbe piaciuto. Il Planet è l’ex Alpheus, un posto che lei ha molto amato. La dedica ad Adria l’avevo
DI UN MINUTO DELLA PFM, promessa a un grande appassionato prog, e non solo, Umberto Montanari. Il nostro mondo è fatto anche
primo numero della collana
PROG ROCK ITALIANO,
di persone normali.
60 album in vinile a 180 In questo numero due recuperi fotografici di valore assoluto, grazie all’amico Piero Togni («Muzak», «Ciao
grammi con fascicolo
di otto pagine formato Lp.
2001»). Nel 40ennale di HEROES ha tirato fuori il servizio inedito di quando David Bowie venne a Roma
In edicola ogni 15 giorni. nell’ottobre 1977 per presentare l’album alla RAI… c’era solo lui a scattare per conto di «TV Sorrisi e Can-
zoni», fortunatamente è rimasto nel suo archivio per quattro decenni… oggi torna a vivere.
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VINYL

180 gramm
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PFM PRIMO
Sempre Piero mi ha dato i negativi e le diapositive colore di un concerto pazzesco a cui ho assi-
ck IS F REVE
FASCICOLO
STORIA DI UN MINUTO (1972) +VINILE stito il 27 giugno 1975 a Piazza Navona, Roma: Henry Cow con Robert Wyatt e i Gong!!!
R

italiano
Poi lo speciale sul rock cecoslovacco, deciso prima della recente scomparsa di Marián Varga,
VIAGGIO NELLA RIVOLUZIONE a soli
DELLA MUSICA ITALIANA ¤ 7,99 tastierista d’immensa bravura e anima dei Collegium Musicum. Ringrazio in modo partico-
lare Peter Procházka-Stanley, fotografo di Bratislava, per averci donato le sue foto, senza
di quelle lo speciale sarebbe stato monco… parla solo slovacco e per intenderci è stata una
impresa .
Ai primi di ottobre arriva la Legacy Edition di IO SONO NATO LIBERO del Banco con LA
LIBERTÀ DIFFICILE, un secondo Cd di nuove registrazioni, effettuate poco prima di questa
pubblicazione. Era dal 1994, IL 13, che non usciva così tanto materiale inedito del gruppo.
Chi vuole ascoltare qualcosa degli artisti presenti nella rivista può andare su Spotify e cercare
Pubblicazione quattordicinale,

questo link… giusto alcune ore di musica .


uscita n. 1 del 23/09/2017.

https://goo.gl/4W8jCV
Data prima immissione
Salvo variazione aliquote La collezione si compone di 60 uscite.

Guido Bellachioma
23/09/2017.
fiscali. L’Editore si
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sommario
#14 • PROG MUSIC 2017
8 DAVID BOWIE
Quarant’anni di HEROES e foto inedite

18 BANCO DEL MUTUO


SOCCORSO
IO SONO NATO LIBERO LEGACY EDITION

24 BUBBLEMATH
15 anni per un capolavoro

28 MARILLION
Live in Italy: Roma e Milano

34 ANTHONY PHILLIPS
THE GEESE & THE GHOST

40 ACQUA FRAGILE
Intervista e nuovo album

46 PETER HAMMILL
Dalla A alla Z

50 OVER L’album di Hammill compie


quarant’anni

52 JACO PASTORIUS
Peter Erskine parla del grande
bassista americano

58 MIRIODOR
Il gruppo canadese in Europa
per un mini tour

62 MELLOW RECORDS
Le etichette del prog in Italia

28 64
MARILLION JOHN
SIMON LOWERY

MCLAUGHLIN
prog
rock
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DELLA RIVOLUZIONE MUSICALE
italiano ITALIANA DEGLI ANNI 70
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Battiato e tanti altri. Album e band che hanno fatto la storia della musica italiana.
DOPPIO
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BANCO DEL IL ROVESCIO


FRANCO BATTIATO AUTORI VARI
MUTUO SOCCORSO DELLA MEDAGLIA

AREA NEW TROLLS OSANNA

E QUESTO
È SOLO
L’INIZIO...

DEMETRIO PREMIATA
CLAUDIO ROCCHI
STRATOS FORNERIA MARCONI

THE TRIP ARTI E MESTIERI DELIRIUM

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L’Editore si riserva il diritto di variare la sequenza delle uscite dell’Opera
e/o i prodotti allegati.
sommario
#14 • PROG MUSIC 2017

64 JOHN MCLAUGHLIN
Intervista

69 UNREAL CITY
Codice contenuti prog

72 MÖBIUS STRIP
Tentativo di sintesi

74 LIVING LIFE
Jazz-rock e prog dall’Italia dei 70

78 SPECIALE PROG
CECOSLOVACCO
Collegium Musicum, Blue Effect e altre storie

96 LOCANDA DELLE FATE


Lucciole per sempre

100 FRANCO BATTIATO I multiformi: DIECI STRATAGEMMI

104 PIAZZA NAVONA 1975


Intervista a Robert Wyatt e foto inedite
di Gong, Henry Cow e Wyatt

112 TANGENT Senza peli sulla lingua

116 BENT KNEE Quanta musica da Boston

120 STEVE VAI Parole strane: Tengo na minchia tanta!

123 PROG IN VINILE Il rock italiano degli anni 70 in edicola

124 GIZMODROME Tornano i supergruppi?

130 RECOVERED Le copertine storiche ripensate:


SONGS FROM THE WOOD
dei Jethro Tull, 1977

78 LOCANDA
96
PETER PROCHÁZKA-STANLEY

ROCK DELLE FATE


IN CECOSLOVACCHIA IL N° 15 SARÀ IN EDICOLA
IL 17 NOVEMBRE
MARIÁN VARGA
quel gior no con

DAVID
BOWIE DOPO
40 ANNI
L’ARCHIVIO
DELL’AMICO
PIERO TOGNI,
NEGLI ANNI 70
FOTOGRAFO TRA
ra l’8 ottobre 1977. In quel pe-
riodo seguivo come fotografo i
vari servizi video realizzati per la
trasmissione Odeon su Rai2 di
Brando Giordani ed Emilio Ra-
vel. I filmati erano realizzati da
grandi registi con soggetti cine-
matografici e musicali.
Pubblicavo i miei servizi
fotografici per «TV Sorrisi e Canzoni», set-
timanale molto diffuso, ma quello di David
Bowie, ho dimenticato la ragione, non uscì.
Per questo motivo ho conservato in archivio
le diapositive relative a quel momento, dove
sono rimaste per 40 anni… dove sarebbero
rimaste ancora se non ci fosse stata una ri-
vista come «Prog» Italia, che ha pro-
fondo rispetto della musica e di
chi, in un modo o nell’altro,
ha contribuito a crearne
I PIÙ CONSIDERATI, la storia. Le vostre pa-
SI È APERTO PER gine hanno il profu-
«PROG ITALIA». mo degli anni 70 con
la visione dell’oggi,
HA TIRATO FUORI non la nostalgia un
ALCUNE “COSE” po’ piagnona di trop-
pe trasmissioni sugli
MAGICHE, TRA CUI anni 60 e 70 nazional-
QUESTO SERVIZIO popolari, con tutto il ri-
spetto per quelle situazioni.
INEDITO SU Le mie foto sono apparse su ri-
DAVID BOWIE, viste come «Ciao 2001», «Muzak»,
REALIZZATO «Radiocorriere TV», «Playmen», «L’E-
spresso», «Panorama», «Stern», «Epo-
A ROMA PER LA ca»… ma neanche allora ai fotografi si dava
PROMOZIONE la giusta considerazione, non c’era la cultura
di capire che le nostre immagini applicate
DELL’ALBUM alla musica erano importanti quasi come la
HEROES. musica stessa. Il set delle riprese era uno stu-
dio di registrazione a Roma, con la presenza
scenografica solo di un pianoforte e di una
scala. Avevo fotografato molti artisti stranieri
ma era la prima volta che incontravo Bowie.
Arrivando nello studio, una delle sale di re-
gistrazione della RCA Italiana nell’ormai leg-
gendaria sede di via Sant’Alessandro 7, tra-
versa di via Tiburtina a Roma, pensavo di
ritrovarmi con il solito stuolo di gior-
nalisti e fotografi musicali. In-
vece, ero solo e con

Testo e foto: Piero Togni


8
una pic-
cola troupe
per la realizzazio-
ne di un’intervista, gi-
rata nei vari angoli dello
studio e al pianoforte. Bowie
con me è stato molto cortese
e, utilizzando le luci dello studio,
abbiamo realizzato il servizio in varie
pose. L’intervista è stata montata, poi,
come un racconto dei vari momenti della
sua vita coniugale ed artistica. Lui in quel
momento viveva a Berlino, mi ha colpito
molto il suo racconto sulla coppia innamo-
rata che s’incontrava ogni pomeriggio sotto
il Muro, proprio davanti le finestre dell’Hansa
by the Wall, lo studio dove stava registrando
HEROES. Quell’atmosfera, romantica, dura e
struggente, si respirava nei brani dell’album
e nelle sue parole. Non ho più incontrato
Bowie ma quel giorno mi è rimasto
nel cuore e oggi lo rivivo con
la medesima emozio-
ne di allora… avevo
quasi dimenticato
queste foto, che
gioia vederle pub-
blicate per la pri-
ma volta dopo
tutto questo
tempo.

«Quando
io e Brian Eno
siamo entrati in
studio per HEROES
non avevamo
nessuna idea
sul che fare»
40 anni di
he questo disco sia ca un chitarrista solista, poco ingessato e
d’importanza capitale molto avventuroso, uno che possiede un
per tutta la popular music suono solo suo, riconoscibile tra mille, dota-
probabilmente non inte- to di tecnica sopraffina ma allo stesso tempo
resserà al lettore me- capace di suonare due-note-due, quelle che
dio di «Prog» Italia, poi si rivelano assolutamente giuste, essen-
troppo impegnato al ziali. Se tale chitarrista di cognome fa Fripp
decimilionesimo ascolto di FRAGILE degli è tutto di guadagnato. Si aggiunge infine una
Yes o in piena esaltazione dopo l’ennesimo patina di tastiere e sax e poi si va al micro-
concerto di una tribute band dei Genesis. fono e si cantano tutte le cose che vengono
Però, essendo questa una rivista dedicata a in mente, senza alcuna censura, dall’anima
un genere musicale che tra le sue principali alla laringe. Si scelgono le frasi migliori che
caratteristiche ha quella di essere “in evolu- sono venute fuori, si esegue un montaggio
zione”, non possiamo certo esimerci dal par- e si ricantano i testi formati grazie a questo
lare di un album che è esso stesso sinonimo escamotage. In questo modo è nato HERO-
di evoluzione. Spero ne converrete. ES, cogliendo in presa diretta il meglio di
Come si concepisce un lavoro del genere? È ognuno dei musicisti coinvolti, spremendoli
semplice, si entra in studio di registrazione a fondo per far sì che dessero il loro massimo,
con un produttore che non teme limiti, come rielaborando il tutto con una produzione mai
Tony Visconti, solo qualche vaga idea e qua- udita prima e impacchettando un prodotto
si nessuna canzone predefinita. Si prende una destinato alla leggenda.
sezione ritmica formata da un chitarrista, un Gli Hansa Studios di Berlino sono testimoni
bassista e un batterista (che nel nostro caso della nascita di quello che sarebbe stato con-
si chiamano rispettivamente Carlos Alo- siderato, dopo il precedente LOW, il secondo
mar, George Murray e Dennis Davis), la si tassello della cosiddetta “trilogia berlinese”.
fa jammare per ore e si registra tutto quello In realtà HEROES è l’unico album realmente
che esce fuori. Poi si ascolta e si scelgono gli “berlinese” dei tre, visto che LOW e LODGER
spunti migliori, ci si lavora di nuovo assieme furono concepiti rispettivamente in Francia e
ai tre e quando si è soddisfatti si stendono la in Svizzera/USA. L’atmosfera della città tede-
basi definitive per una serie di pezzi. Fatto ciò sca e di certo krautrock erano comunque già
si da tutto in mano a uno sperimentatore ben presenti in LOW ma su HEROES è come
senza barriere, uno che destrutturando le se tutto ciò si solidificasse ulteriormente. In
strutture non abbia paura di “sporcare” questo disco c’è il futuro, moltissima della
le idee con suoni marziani, rumori musica che si sentirà dal momento della sua
e filtri vari. Se il destrutturato- uscita in avanti prenderà spunti da questi
re si chiama Brian Eno la suoni, che sono allo stesso tempo scarni e
cosa sarà più semplice. ricchissimi. La prima facciata inanella cinque
Siamo quasi alla canzoni, una più bella dell’altra. E per “bella”
fine, man- non intendo solo piacevole all’ascolto
ma profonda, avventurosa,

Testo: Fabio Zuffanti


GIULIA FERRANDO

10
«Non si può
improvvisare niente
senza un minimo di
studio e di criterio,
neanche la musica
sfugge a questa
legge»
impalpabile e fascinosa. fa maggiormente evidente quando, girando
Ascoltate attentamente que- la facciata del vinile, ci imbattiamo in una
sti pezzi; su semplici strutture serie di composizioni strumentali firmate
rock, che raramente escono dal dalla coppia Bowie/Eno, in special modo
canonico 4/4 (l’influenza motorick di i tredici minuti della suite Sense Of Doubt/
band come Neu! e Can è palese) ci sono Moss Garden/Neuköln. Qui si fa a meno an-
straordinarie costruzioni melodiche ma an- che della forma canzone e ci si lancia nel puro
che strati su strati di rumori alieni, chitarre descrittivismo; i pezzi sono quadri sonori che
deliranti, tastiere dai suoni impossibili, voci evocano scenari di volta in volta inquietanti
di fantasmi nella notte buia del gelo tedesco o paradisiaci. La mano di Eno si sente parec-
di metà anni 70, quando la città è ancora di- chio, come si sentì nell’altra epocale facciata
visa in due zone ben distinte e guardie arma- B, quella di LOW, con la spettrale e magnilo-
te sono pronte a sparare a chiunque provi ad quente Warszawa a imperare. Ma Bowie stesso
attraversare il confine. La musica di HEROES non è da meno con il suo dipingere atmosfere
è la perfetta colonna sonora di questa atmo- sontuose grazie al fido Chamberlin (il precur-
sfera plumbea e soffocante. Ma è dotata an- sore del Mellotron). Il finale di The Secret Life
che di puri bagliori di luminosità e speranza Of Arabia serve ad allentare la tensione di un
(vedi la famosa title-track con l’abbacinante disco sempre teso allo spasimo e funge da
chitarra di Fripp a fungere da traino melodi- ponte con le sonorità esotiche che caratte-
co principale), sogni fantascientifici (Sons Of rizzeranno parte di LODGER. Siete padroni di
The Silent Age), desiderio di buttare giù ogni continuare a pensare che David Bowie sia un
tipo di muro, musicale e politico (Beauty And semplice canzonettaro commerciale e frivolo
The Beast, Blackout). HEROES è un mix per- ma i fatti parlano chiaro: il Duca Bianco è sta-
sonalissimo di krautrock, atmosfere crimso- to, fino in punto di morte, un artista vero che
niane, paesaggi elettronico-ambientali e non ha mai dormito sugli allori, si è sempre
rock. La semplice canzone in questo album messo in discussione, ha osato, ha fatto tut-
si affranca definitivamente dal suo essere to e il suo contrario, non ha avuto paura ed
mero intrattenimento e diventa arte. Se è sempre stato avanti a tutti. Per quello che
c’è una musica che merita in pieno mi riguarda è diventato uno degli emblemi
l’appellativo di art-rock questa stessi della filosofia del prog rock! Mettetevi
è indiscutibilmente quella all’ascolto attento di HEROES, aprite bene le
contenuta in HEROES. La orecchie e riponete i paraocchi. Non tornere-
sensazione poi si te più indietro.
«Stiamo
creando
un linguaggio
musicale, che riesca
a trascendere
dall’elemento
moda»
A INIZIO ldo Bagli, giornalista che ha incon-
trato varie volte Bowie durante la
OTTOBRE 1977 sua breve vita (morto nella secon-
DAVID BOWIE da metà degli anni 80) sul n. 43
STA PER PUBBLICARE della rivista «Ciao 2001» (30
ottobre) intervista l’artista
UNO DEI 33 GIRI inglese nel corso del giro
PIÙ SIGNIFICATIVI promozionale organizzato dalla sua casa
discografica.
DI SEMPRE, CHE A 40
ANNI ANCORA ESPRIME Come sapete, David è un profondo amatore
dell’Italia e dei suoi prodotti più tipici, dal
FORZA CREATIVA FUORI vino ai sigari, del suo patrimonio storico-
DAGLI SCHEMI. monumentale e forse anche dello stato di
decadenza in cui questa versa da parecchi
anni. Il cantante si è fermato a Roma per
ben cinque giorni: ha preso parte a pro-
grammi televisivi e radiofonici, ha parte-
cipato a numerose interviste e conferenze
stampa. E in tutto questo “concedersi” al
pubblico e agli addetti ai lavori ha trovato
anche il tempo di sparire misteriosamente
tre volte, lasciando con un palmo di naso
tutto il suo acidissimo e severissimo entou-
rage. Abbiamo passato con David diverse
ore (tralasciamo quelle formali dei ricevi-
menti all’aeroporto Leonardo Da Vinci) nel-
le quali si è creato un feeling notevole dove
il Bowie uomo è emerso quasi pienamente.
Anzi, quando ci siamo lasciati il cantan-
te ha detto: “Non ti sembra che la musica
sia stata messa un pochino da parte. Mi hai
fatto veramente felice, ho avuto la possibili-
tà di levarmi per un attimo i panni del divo,
che viene a raccontare due luoghi comuni a
una folla affamata di simili cose”. David è un
ragazzo gentilissimo, piuttosto disponibile al
contatto umano e intellettuale, un abile gio-
coliere che studia profondamente il suo
interlocutore. Ma in ogni

l’album
destinato
alla
leggenda
Testo: Aldo Bagli

14
«Oggi
poche persone
riescono a vivere
in una casa
riuscendo a essere
completamente
autosufficienti»
cosa in tato, ci incontravamo e miscelavamo le
questo suo nostre elaborazioni.
soggiorno roma-
no c’è stata sempre Da quello che tu hai detto, possiamo ca-
una componente di pire che si tratta di un tipo di spontanei-
distacco, di pacato disin- tà piuttosto guidata. Avete addirittura
teresse, che ha qualcosa di seguito, nel modo di composizione del
aristocratico e di cerebrale. I mo- materiale, dei principi matematici e fi-
menti in cui abbiamo parlato con losofici ben precisi.
lui sono stati diversi nel tempo: per- Hai centrato il problema, io credo ancora
ciò vi proponiamo un resoconto unico molto in categorie come libertà, creatività e
di tre giorni d’incontri, confessioni, risate così via, ma sopra di tutte però deve essere
tremende (per David ridere è importante). posto l’ordine, che è l’armonia razionale e
L’intervista è divisa in due momenti, uno unificatrice. Non si può improvvisare nien-
musicale e l’altro intellettuale-umano, che te senza un minimo dl studio e di criterio,
nella realtà non sono stati così separati, che neanche la musica sfugge a questa legge.
noi abbiamo scisso soltanto per comodità
espositiva. Insieme con Fripp ed Eno hai dato vita
a un sodalizio artistico non indifferente.
È indubbio che con LOW e HEROES si Più che artistico lo definirei intellettuale.
è aperto un nuovo momento creativo. Quando tre persone s’incontrano, al di là
Quali sono i suoi tratti pertinenti? degli interessi economici che ne potrebbero
In realtà il tratto pertinente è uno soltanto: derivare, ci sono anche motivi che supera-
la spontaneità. A prima vista quest’affer- no la professione stessa. Siamo tre caratteri
mazione potrebbe sembrare contradditto- molto diversi, che però trovano il punto di
ria, invece non lo è affatto. Dopo essermi contatto nel riso, nel ridere con la mente,
messo nei panni di Ziggy Stardust e poi in nell’autoironia. Quando lavoriamo intorno
quelli dell’Intrattenitore (sfrutta mode) ho alla musica, il più del tempo lo passiamo a
deciso di creare una mia personale dimen- ridere, mettendo in un’atroce disperazione
sione artistica. In poche parole, con questi Tony Visconti, che invece considera il suo
due album, ho fatto quello che ho voluto lavoro di produttore sacro.
liberamente, senza nessun tipo di condizio-
namento esterno che potesse influenzare le Secondo noi, questo tuo nuovo album è
mie scelte. In questo senso sono spontanei. classificabile come avanguardia. Anche
nella prima facciata, assistiamo a uno
Ma la loro musica non sembra essere stravolgimento del codice rock, e una
spontanea… sua disintegrazione.
Lo è in realtà. Quando io e Brian Eno sia- Stiamo creando un linguaggio musicale, che
mo entrati in studio per HEROES non riesca a trascendere dall’elemento moda:
avevamo nessuna idea sul che fare. Poi nulla in questa nuova lingua deve prevalere
ci siamo messi a comporre, seguendo rispetto a un singolo componente.
uno schema abbastanza preciso:
prima di tutto sceglievamo una Appena hai messo piede in Italia, la tua
sequenza orizzontale di note, prima dichiarazione è stata: farò un
dopo ognuno di noi si ritirava concerto al Colosseo. Cosa c’è di vero?
in una stanza e la elabora- Essere artisti vuol dire provocare. Comunque
va a suo piacimento. qualcosa di vero c’è: la mia voglia di suonare
Passato uno spazio in Italia. Il mio management sta prendendo
di tempo pre- contatti per un concerto gratuito nel giugno
ciso e de- prossimo all’Arena di Verona. Penso che sa-
limi- rebbe divertente: adoro il carattere estrema-
mente ricettivo degli Italiani.

«Uno
dei miei
principali difetti
è intellettualizzare
ogni mio
comportamento
e parola»
In car-
riera hai
mandato nella
disperazione più
nera molti dei tuoi fan,
anche qui da noi, quando
hai smesso di indossare i
panni di Ziggy Stardust.
Nel giro di un anno si cambiano
una marea di indumenti, di occhiali e
così via, anche un artista che si rispet-
ti non può indossare i costumi di scena
per molto tempo. Finirebbe per inaridirsi
completamente e diventare un manichino
senz’anima. Immagina che noia per me
andare sul palco ancora con quegli abiti
colorati, con tutta quella porporina. No, al
momento opportuno bisogna anche saper
dire basta.

Inoltre hai riportato all’attenzione


generale due artisti piuttosto difficili
come Lou Reed e Iggy Pop. Hai dovuto
faticare?
Le maggiori fatiche le ho compiute nel
convincere i discografici che Lou e Iggy
erano ancora artisti in grado di combinare
qualcosa di buono. Per Il resto non ho avu-
to problemi: Lou sa quello che vuole e di
solito crea dei film incredibili ai quali non
partecipa assolutamente. Al contrario Iggy
è un sensitivo, un ragazzo alla ricerca di un
qualcosa che non troverà mai. Si entusia-
sma per tutto e per niente. Gli opposti che,
come vedi, vengono sempre a toccarsi.

Hai espresso dei pareri non molto otti-


misti sul futuro dell’uomo.
E mi hanno accusato di essere nazista sol-
tanto perché ho detto che l’Inghilterra sta
andando sempre di più verso una dit-
tatura. Con te preferisco scendere su
considerazioni generali: come cau- Oggi poche persone a non
sa c’è la rivoluzione industriale, riescono a vivere in una essere ope-
come effetto la divisione del casa riuscendo a essere completa- rativo: è capace di
lavoro. Il risultato è uno mente autosufficienti. Tu, sei in grado di discutere per anni sull’e-
sviluppo disarmonico riparare un rubinetto che si rompe, oppure sistenza di un fenomeno, senza
delle capacità un elettrodomestico che fonde? però sentire l’esigenza di andare
umane. a vedere a che cosa (da un punto di
No. vista positivo) questo possa servire. La
E questo non conoscere l’ambiente in cui si frattura uomo-ambiente è ormai quasi in-
vive sta portando la razza umana in un pe- sanabile e le macchine non fanno che au-
ricoloso precipizio: il caos, il disordine, un mentarla giorno dopo giorno.
tipo di anarchia che è sempre consentita da
chi ha in mano le redini. Viviamo in una so- Tu però non ipotizzi un ritorno bucolico?
cietà permissiva e repressiva al tempo stes- No, assolutamente, non sono così stupido e
so. Al centro dai miei interessi non c’è la sola reazionario.
speculazione filosofica. Oggi l’unico discorso
culturale valido da fare è quello che ipotizzi Al contrario di molte rockstar tu hai
una sempre maggiore conoscenza dell’uo- anche una vita intellettuale piuttosto
mo sulle macchine. La nostra vita è ormai intensa.
determinata dalle macchine, e non saperle Uno dei miei principali difetti è proprio quel-
usare in maniera razionale potrebbe anche lo di intellettualizzare ogni mio comporta-
significare la nostra fine. Guarda sul piano mento e parola. Ritengo che il vivere sia una
ecologico quello che è accaduto: nei giro di scienza, non imparare almeno i fondamenti
cinquant’anni sono stati distrutti mari, fiu- di questa dottrina significa soltanto non ac-
mi, aria pura. Smettiamo di sognare, e apria- costarsi a questa scienza, quindi non saper
mo gli occhi. L’uomo ha sempre la tendenza vivere o non vivere.
17
ioma
u i d o Bellach
Testo: G

el 1973 l’aria era davvero surriscalda- Dopo i box del SALVADANAIO non sono appannate dalla polvere del tem-
ta, sia dalla creatività della gente che po, positivamente per quello che riguarda
dagli sconvolgimenti socio-culturali. e di DARWIN! del Banco del Mutuo l’arte, negativamente per quanto concerne
IO SONO NATO LIBERO arrivò, figlio Soccorso, la Sony ha deciso l’uomo. Vittorio con il rinnovato Banco del
naturale di queste dimensioni paral- Mutuo Soccorso proprio in questa direzione
lele, a parlare di libertà in modo diret- di pubblicare la Legacy Edition ha diretto lo sguardo, andando alla ricerca
to eppure “alto”, col linguaggio che non si di IO SONO NATO LIBERO, a cui dell’essenza di quei giorni per carpirne la vi-
limitava alle rime baciate ma neanche agli talità e portarla nel nostro tempo. Per questo
slogan della politica d’accatto. Il terzo album è abbinato un secondo Cd di brani motivo la Legacy Edition ha voluto unire le
per un gruppo è un po’ la prova del nove… il
momento in cui deve diventare grande e tro-
inediti, ispirati al tema della libertà. registrazioni del 1973 a quelle recenti man-
tenendone la totale autonomia artistica,
vare la dimensione più confacente all’artista LA LIBERTÀ DIFFICILE: 30 minuti, anzi ribadendola, dando un titolo unitario
e, ovviamente, all’uomo. Nel 2017 l’esigenza alle nuove composizioni. IO SONO NATO
di libertà è quanto mai attuale, purtroppo
praticamente un album intero negli LIBERO porta direttamente a LA LIBERTÀ
le “cose” narrate in IO SONO NATO LIBERO anni 70. Al BMS non capitava da tempo. DIFFICILE, non come sterile rievocazione del
18
passato ma come voglia di mantenere salde bile. Intendo alludere alla carica e ai conte-
le proprie radici senza far finta che non siano nuti umani imprescindibili per portare avan-
trascorsi quasi 45 anni. Brani nati con la pas- ti la storia di questo gruppo. Una delle carat-
sione antica per il rock diretto e senza limiti… teristiche centrali della nostra storia è stata
quella dimensione del Banco sin dall’inizio questa: le parole che abbiamo cantato per
aveva rispetto solo per la completa espressio- quasi 50 anni sono sempre state sentite pro-
ne artistica e voleva creare un corto circuito fondamente da ognuno di noi, non erano i
col linguaggio musicale del momento, che testi di canzoni e basta, frutto più o meno
portava anche ad abolire le costrizioni del ispirato di slanci poetici e creativi. Erano di

L’
cronometro. Per raccontare questa storia nel uomo della musica del Banco torna più, erano paradigmi di esistenza privata, di
libretto di 40 pagine non ci sono foto solo del con la memoria al 1973 e ripercor- scelte quotidiane, insomma erano il baricen-
periodo storico ma di tanti momenti vissuti re i momenti che hanno portato tro della nostra vita, nascevano dai principi
dal Banco, c’è un albero genealogico con le alla costruzione di IO SONO NATO LIBERO, che avevamo scelto come riferimento valo-
copertine degli album e una intervista audio classico senza tempo del Banco del Mutuo riale. Quindi, per poter essere il Banco, è indi-
nel Cd, dove Vittorio racconta del 1973 e del Soccorso, prendendo come esempio Canto spensabile che ci siano anzitutto i presuppo-
2017, di IO SONO NATO LIBERO e LA LIBER- nomade per un prigioniero politico, brano mani- sti umani, privati, individuali, senza i quali
TÀ DIFFICILE, come farebbe un amico intor- festo di una naturale ricerca di libertà. non saremmo credibili come artisti. E quan-
no a un tavolo per parlare del nostro pane do un artista non è più credibile per quello
quotidiano: LA MUSICA… non quei suoni da Avete pubblicato le Legacy Edition del che dice e fa… si rompe un incantesimo irri-
sottofondo che scivolano senza disturbare… SALVADANAIO e di DARWIN, inserendo petibile. Se io canto Prova a pensare un po’ di-
se non disturbano non è musica… la musi- alcune bonus track, mentre per IO SONO verso non posso essere poi una persona che
ca deve colpire, anche quando l’atmosfera è NATO LIBERO il materiale aggiunto è vive una vita fatta di conformismi, di pigrizia
suadente, deve arrivare al cuore e mettere in diventato un vero e proprio disco auto- spirituale. Devo veramente pensare diverso
subbuglio il cervello. I compagni nel viaggio nomo, LA LIBERTÀ DIFFICILE. Trenta per primo, e allora lo slancio che metterai
del Banco del Mutuo Soccorso, di ieri e di minuti di musica inedita, anche se alcuni nell’interpretare dal vivo quel brano ti rac-
oggi, sono tanti e ognuno è a suo modo im- momenti prendono spunto dall’album conterà profondamente: arriverà al pubblico
portante ma oggi il mio cuore, spero mi per- del 1973, più della lunghezza di molti 33 come deve essere, con tutta la passione e la
donino tutti, batte per Francesco Di Giacomo giri degli anni 70. Il Banco non aveva più visionarietà indispensabili a far diventare un
e Rodolfo Maltese, senza nessuna malinco- pubblicato così tanto materiale inedito concetto vera poesia. La creazione artistica,
nia, anzi con gioia, perché è grazie anche a Fotosession
da IL 13, album del 1994. Cosa significa? nel nostro caso, non può partorire una “reci-
voi se ho imparato ad amare questa magia sul Tevere per Dopo la registrazione di UN’IDEA CHE NON tina” sul palco di turno, altrimenti si perde-
sonora, unica, chiamata rock “progressivo”… URGENTISSIMO. PUOI FERMARE il Banco doveva riprende- rebbe il sentimento vitale che è la scintilla

re la sua strada naturale, che non può essere vivifica dell’arte. Non ne faccio un fatto di
solo quella dei concerti live, ma riavviare coerenza ideologica, ma qualcosa di più sot-

enz a di libertà una stagione di produzioni discografiche tile e profondo. Siamo inevitabilmente i figli

7 l’esig , purtroppo
inedite. Se questa storia-mito del BMS deve della nostra generazione e, nel bene e nel

el 2 0 1 proseguire, può farlo solo a tempo pieno, ri- male, questo significa qualcosa di preciso,
«N
p iù u rgente spondendo alle aspettative del nostro pub- non anacronistico ma “impegnativo”, soprat-
e
è sempr “cose” narrate E RO
blico al quale dobbiamo ancora molto. È tutto di questi tempi in cui la mistificazione,
ovvio che un conto è pensarle certe cose e un la demagogia populista e la presunzione
le
A TO LI B conto riuscire a realizzarle concretamente. E ignorante dilagano. Quindi nell’accettare

NO N li che mai»
perché questo avvenga ci vogliono soprat- l’invito della Sony a pubblicare una Legacy

in IO S O tutto due cose, quelle essenziali: le persone e Edition di IO SONO NATO LIBERO è stato
attua
sono più
le idee. Posso dire che oggi ci sono entrambi necessario, dentro di me, chiarire una serie
questi elementi nel BMS 2017: il nuovo or- di aspetti fondamentali. Non m’interessava
ganico della band è costituito anzitutto da affatto la cosa se fosse stata solo una scelta
“persone”, qualcosa che per me è irrinuncia- aziendale per lavorare solo il catalogo. Per
19
banco del mutuo soccorso
(La libertà difficile) e quella per il cuore umano
d’improvvisare. Per esprimere la seconda ho
scelto la rivisitazione di Non mi rompete
(All’improvviso: un viaggio alato!). Negli arran-
giamenti del 2017 abbiamo dato molto spa-
zio ai suoni delle due chitarre elettriche,
quindi quasi per un contrappasso dantesco
ho pensato di riproporre Non mi rompete affi-
dandola esclusivamente al pianoforte, che
ho suonato per la prima volta proprio in stu-
dio registrazione: se della libertà d’improvvi-
sare col cuore volevo parlare ancora una
volta dovevo proprio improvvisare l’esecu-
zione, senza preparare nulla di scritto, tran-
ne una cadenza in Mi – anch’essa appuntata
direttamente pochi minuti prima di regi-
strarla. Per il nuovo testo, firmato da Manlio
Rondoni, devo raccontare che anch’esso è
far questo non serve il coinvolgimento stato improvvisato: avevo appena finito la
dell’artista. I dischi sono proprietà della casa registrazione del pianoforte e Gianni No-

ssivo
discografica e li pubblica autonomamente. cenzi, presente durante tutte le registrazioni
L’intervento dell’artista deve rispondere ad
progre in studio, mi porge lo scritto che un nostro
altre analisi: in che modo un’opera come
«Il rock precisa scelta i vecchio amico aveva scritto a lui dopo un
questa poteva arricchirsi di nuovi e coerenti
me zion suo concerto. Era così bello, e io ero ancora
contributi, registrati apposta per questa rie-
nasce co e standardizza così pieno dell’improvvisazione appena ter-

lcare l
dizione? Da qui l’idea di ispirarmi alle com- minata, che in un attimo ho pensato che sa-
posizioni originali per i nuovi brani. Ma in
di scava l rock and roll» rebbe stato perfetto per una lettura a braccio
che modo? Mi è sembrato bello prendere
piccoli spunti tematici, come il giro ostinato
de sul pianoforte. E così ho fatto, sentendomi
veramente libero di non dover dimostrare
della seconda parte strumentale di Canto proprio nulla, libero invece di lasciar galleg-
nomade per un prigioniero politico, e scri- giare il cuore accanto al cervello. Quasi mira-
verci sopra un nuovo brano (Je suis), con fuoco in piazza per dimostrare contro l’inva- colosamente quella lettura è finita nello
parti tematiche inedite. È servito a verificare Sopra: consegna
sione dei carri armati sovietici a Praga, e poi stesso momento della musica, quasi avessi
quanto siano ancora vive queste composi- del disco d’oro Je suis piazza Tien An Men, Je suis Saraje- studiato tutto con attenzione anziché im-
zioni, al punto da ispirare nuova scrittura al BMS da parte vo, Je suis Siria, Je suis i morti in Adriati- provvisare. È stato un lavoro intenso, vissu-
musicale, sulla quale si è espressa poi in re- di Guido Rignano, co, Je suis i migranti di ogni parte del to con passione particolare, pensando che il
presidente
gistrazione l’attuale formazione, composta della Ricordi.
mondo e il rosario proseguirebbe all’infini- significato maggiore fossero proprio quei
da Filippo Marcheggiani e Nicola Di Già Da sinistra in alto: to, purtroppo. Tra i nuovi contenuti sottoli- fan, così appassionati, con i quali c’incon-
alle chitarre, Fabio Moresco alla batteria, Nicola Di Già, neo due concetti, che ci erano sfuggiti allo- triamo ogni tanto fuori dai concerti, che ci
Marco Capozi al basso. La parte vocale l’ab- Fabio Moresco, ra… allora parlavano delle idee politiche o testimoniano quanto il Banco, o l’idea del
biamo affrontata in tre: io, Filippo Marcheg- Tony D’Alessio, dei sogni (Non mi rompete) ma non di due Banco, appartenga ormai profondamente
Vittorio Nocenzi,
giani e Tony D’Alessio. Una volta scelta la Filippo Marcheggiani, esigenze di cui oggi c’è un bisogno urgente e alla loro vita privata. Ed è pensando a loro
chiave di accesso, è stato tutto molto facile. Marco Capozi. assoluto: la libertà basata sulla conoscenza che ho scelto i criteri con cui reinterpretare
L’altro aspetto necessario era appunto quel-
lo della credibilità: in che modo avremmo
parlato di libertà oggi, nel 2017 (a un’età or-
mai non più verde, anzi disillusa dal paesag-
gio contemporaneo) rispetto ai sacri furori
con cui l’abbiamo fatto quando avevamo
poco più di venti anni? Era un nodo essen-
ziale per me. E allora quando mi venne in
mente di cantare Je suis libre, utilizzando quel
FOTO FRANCESCO DESMAELE, TRANNE D’ALESSIO, FOTO STEFANO DELIA

Je suis oggi tristemente noto come modo di


dire per esprimere solidarietà alle vittime e
condanna agli attentati terroristici, tutto si è
composto nella maniera opportuna. E tutto
è scivolato fluido, logico, ispirato da quella
visione della vita che avevamo in comune…
così nascono le nostre pagine più credibili.
Scoprire oggi quanto sia ancora attuale la
musica e i contenuti ideali di quest’opera del
1973, mi riempirebbe di orgoglio se non fos-
se doloroso che a renderla attuale sono le
atrocità che l’essere umano continua a per-
petrare ieri come oggi. Nel 1973 avremmo
dovuto cantare Je suis Salvador Allende,
prima ancora Je suis Budapest, Je suis Jan
Palach (di cui non ci si ricorda mai abba-
stanza), quel giovane boemo che si dette
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FOTO FRANCESCO DESMAELE
anche Dopo niente è più lo stesso connetten- il jazz, la musica classica, il folk: insomma
dolo al nuovo brano Apres rien, rien n’est plus contribuisce fortemente alla grande stagio-
le meme. Sono sempre stato particolarmente ne di musica europea che ha caratterizzato
affezionato alla parte etnica di questa com- gli anni 70. Ho ripetuto in tante occasioni
posizione, mi sembrava opportuno sottoli- che se vogliamo sintetizzare il manifesto
nearla con una rivisitazione più popolare e del rock progressivo, bisogna parlare es-
folk possibile. Un mio amico editore musi- senzialmente di musica anarchica, alla
cofilo, Luciano Vanni, sapendo il mio amo- quale va strettissimo ogni recinto di genere
re per la musica delle nostre radici, aveva musicale, e a tale proposito parlo sempre
registrato a S. Paolo Albanese, provincia di delle uniche due categorie riconoscibili: la
Potenza, un coro di voci popolari, che can- musica buona e quella cattiva. Il resto sono
tano un augurio a una novella sposa. Im- “staccionate orpello”, sovrastrutture inutili,
mediatamente ho pensato che sarebbe sta- termini che servivano più ai giornalisti per
to bello ed evocativo iniziare con questo parlare di qualcosa che va ascoltato e non
canto. Il protagonista del testo originale letto (la musica) che agli artisti che doveva-
(un soldato di ritorno dalla battaglia di Sta- no comporre musica.
lingrado, che non riconosce i propri antichi Se però ci dovessimo ritrovare a scrivere
sentimenti, ormai cancellati dal sangue musica di maniera, limitandoci a un pugno
della guerra) torna al villaggio natale nei di tempi dispari e ad argomenti inusua-
Paesi balcanici durante una festa nuziale li per una canzone rock, sarebbe un vero
ma avverte dentro il profumo della morte, arbitrio parlare ancora di prog rock. LA
che l’esperienza della guerra ha generato. LIBERTÀ DIFFICILE è un vero album prog
Sono contento della qualità del lavoro svol- proprio perché ha cercato di creare mondi
to, perché è un vero album di una vera prog sonori e testuali che non facessero il verso
FOTO FRANCESCO DESMAELE

band. Era la prima volta che il Banco regi- a se stessi, affrontando qualcosa di nuovo
strava tanto materiale inedito senza Fran- anche negli arrangiamenti e nei testi. Ad
cesco e Rodolfo. Doveva essere un disco vero, esempio, ho adoperato per la prima volta
lontano mille chilometri da dinamiche aziendali i mandolini, suonati da Nicola Di Già, in-
di sterile rilancio di un catalogo. E così è stato. sieme al piano Fender e a un pad elettro-
Sono consapevole che questi rimandi sono nico: è un’orchestrazione astrusa, fuori dai
percepibili pienamente solo da chi conosce canoni, ma che ha svolto la sua funzione
a memoria il brano originale. Nel rifaci- (quella di prenderci alla bocca dello stoma-
mento, infatti, del testo originale, sono ri- In alto Vittorio sato ma la voglia di non abbandonarsi co, con una sorta di saudade partenopea).
masti solo due brevissimi frammenti recita- Nocenzi, sopra a sterili riletture di album già scritti, la Oppure far lavorare insieme gli arpeggi del
Gianni Nocenzi,
tivi, per cui tutti questi rimandi non sono entrambi ripresi
consapevolezza di essere tra i padri del clavicembalo e della chitarra elettrica, due
evidentissimi, ma ci stanno, eccome. Dice- ai Forward Studios rock progressivo ma la consapevolezza mondi timbrici lontani fra loro, mentre so-
va una vecchia signora: “Quando cucini, se di Grottaferrata di provare ad andare avanti utilizzando pra c’è una melodia polifonica. Ecco, credo
ce lo metti, ce lo ritrovi!”. Queste connessio- durante in modo creativo il tuo dna prog. Cosa che questo sia il futuro del prog, ribadire la
ni sono solo alcune di quelle che legano LA registrazioni può essere il prog negli anni 2000 ormai libertà della ricerca timbrica e compositiva
e missaggi
LIBERTÀ DIFFICILE a IO SONO NATO LIBE- di LA LIBERTÀ ben avviati? al di là e al di fuori delle staccionate obsole-
RO. Sono legami a volte concettuali, ideali, DIFFICILE. Dipenderà da una cosa essenzialmente: te dei generi musicali. È ovvio che ci vuole
tematici, in totale libertà, come pretendeva- Sotto: il Banco se il prog eviterà come la peste di cadere però rigore poetico, intendo dire che il pri-
no giustamente i titoli delle due opere. a Londra per nel cliché di se stesso, o se invece lo farà. mo bersaglio è l’espressività, l’emozione
l’incisione
di BANCO. Abbiamo già parlato altre volte di questa prima ancora che l’originalità. Altrimenti
Nonostante la vita travagliata del Ban- questione. Il rock progressivo nasce come si cade dalla padella nella brace, si evita lo
co negli ultimi anni, che purtroppo ha precisa scelta di scavalcare le standardiz- stereotipo e si cade nella ricerca da esibire
lasciato segni profondi, mi sembra che zazioni del rock and roll. Prende linfa vitale come trofeo, quanto di più lontano dall’ispi-
in questo disco ci sia l’energia del pas- dal mix di vari stili musicali, come il rock, razione ci possa essere.

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banco del mutuo soccorso
la stessa storia: lui mette le mani al pianofor- te molto particolari, per me. Mi viene in
te e mi fa ascoltare le sue cose. Puntualmen- mente il Il visconte dimezzato, romanzo di Italo
te mi fa venire voglia di scriverci sopra. Così Calvino. Non credo sia difficile capire come
è accaduto anche stavolta. La libertà difficile ci si senta dopo aver perso due compagni di
è un suo brano, che mi è arrivato come un un lungo cammino, non solo artistico. “Solo”
pugno allo stomaco la prima volta che l’ho è un eufemismo superficiale, banale. Dire
ascoltato, facendomi decidere subito di sce- disorientato è già più verosimile. Gli interro-
glierlo come track conduttrice. È essenziale, gativi che ti vengono in mente sono tanti, a
sintetico, senza sbrodolamenti inutili, ma partire dal classico: Ma è stata vera gloria?
profondo e universale. Il riff è davvero una All’altrettanto classico: Sei un privilegiato,
bella pagina di rock, arricchita dal testo di non puoi lamentarti! Che senso ha ostinarti
Paolo Logli, con cui collaboro in pianta sta- a voler proseguire questo viaggio? Domande
bile dopo la scrittura dei testi dell’Orlando. simili te le poni ma la risposta più forte che
Il contenuto ideale delle liriche è un punto ho sentito dentro e intorno a me è: c’è tanta
essenziale della mia esistenza. Sentivo il gente, insospettabile, che ha vissuto que-
bisogno di esprimere la conoscenza come sta lunga storia del Banco come una parte
momento centrale dell’esistenza. Notevole è centrale della propria vita. Chi è diventato
la profondità concettuale del pensiero, però professore o direttore in Conservatorio,
espresso con leggerezza adeguata. chi ha scelto di vivere con la musica, chi
ha proseguito a fare l’operaio ma ti cerca
In studio hai lavorato molto a contatto per sapere come stai, se ti sei ripreso, se
con la band e tuo figlio Michelangelo. Il va tutto bene, quando risuonerai dal vivo?
suono è potente, con le chitarre ben in
I F F IC I LE Dove? Io non ho mai dato tutto questo per
evidenza, anche se non mancano certo
I B E R TÀ D scontato, non mi appartiene come persona

«L A L è un album prog ssato»


le tue tastiere e in un brano il pianoforte il farlo. Anzi mi colpisce profondamente
acustico. Quanto ha influito quest’atmo- questo trasporto umano, generato da tanti
sfera di condivisione emotiva nel realiz-
e il verso al pa anni di musica insieme. Credo che, a par-
r
senza fa
zare a tempo di record il nuovo album, te la mia famiglia, sia la cosa più preziosa
cercando di metterlo in sintonia con IO che il destino abbia voluto regalarmi. Ma
SONO NATO LIBERO? i regali mi hanno sempre condizionato,
Sì, è vero, in studio ho lavorato in sintonia perché fanno scattare l’obbligo di onorarli
con i ragazzi della band e con mio figlio ricambiandoli, non per convenzione e for-
Michelangelo. Debbo dire che all’inizio ero In un’epoca in cui ci s’improvvisa punti di malismo ma per la necessità di esprimere il
bloccato davanti a questo progetto, volevo riferimento per una società sempre più su- mio apprezzamento interiore. Questo credo
trovare a ogni costo prima i criteri di approc- perficiale, in cui si diventa “mitici” con un’ap- che sia il motivo principale per cui ho rea-
cio, il manifesto programmatico del lavoro, parizione in tv, in cui proliferano gli ignoranti lizzato il nuovo lavoro con questa intensità
senza del quale sarebbe stato buono tutto e Registrazione supponenti, in cui sapere di non sapere non e queste modalità. E allora accettare l’in-
il contrario di tutto. In questa fase così cru- di COME è più la prima forma di sapere… dire che si è vito a pubblicare registrata una mia guida
ciale e delicata, il confronto con Michelange- IN UN’ULTIMA veramente liberi solo se si corteggia la cono- all’ascolto è dettata dal sentimento appe-
CENA con Peter
lo è stato determinante. Mi sono già trovato Kaukonen, fratello scenza, significa sottendere che l’ignoranza na espresso. A proposito del quale devo
a parlare di questa esperienza, cioè della col- di Jorma dei ci rende schiavi. Non basta credere di saperlo raccontare un piccolo aneddoto. Io, per la
laborazione con mio figlio. Ormai è rodata, Jefferson Airplaine già, c’è bisogno di dirlo con rinnovato vigore. mia salute, ho iniziato a camminare molto,
profonda, dopo aver lavorato intensamente e Hot Tuna, al mixer cosa che non avevo fatto mai prima nella
Neve 8048.
per quattro anni alla futura opera contem- 1976, Roma,
Qual è il legame tra i due album? mia vita. E vado spesso lungo le “olmate”
poranea sull’ORLANDO FURIOSO: è nata Chantalain Studio Il primo ha ispirato il secondo con il concept di Genzano, dove vivo, che sono bellissimi
un’intesa che mi stimola tanto. Ogni volta è di Bobby Solo. sulla libertà e con alcuni dei suoi temi. Que- viali alberati (appunto gli olmi) al centro
sto tecnicamente. Artisticamente sono due della città. Il responsabile del fan club del
pagine che s’interfacciano naturalmente, Banco non sapeva più cosa rispondere alle
proprio per il modo in cui è nata la secon- persone che chiedevano mie notizie, e allo-
da. Inoltre entrambi i lavori sono due sfide ra molto spontaneamente disse loro: venite
raccolte con coraggio. Di LA LIBERTÀ DIF- a chiederglielo direttamente. Così è iniziata
FICILE mi pare di aver parlato diffusamen- una nuova tradizione: l’Olmata Brancaleo-
te. IO SONO NATO LIBERO è la sfida che ne, cioè una passeggiata con i fan del Ban-
accettammo con coraggio… trasformare un co, preceduta dal caffè rituale al chiosco di
dibattito ideologico e filosofico in poesia ed Giotto all’inizio dell’olmata e poi… passeg-
emozioni: entrambi parlano della libertà e giata e pranzo con le pappardelle al sugo di
della pace come presupposti indispensabili lepre. Insomma una vera convention de noan-
per la dignità della vita umana. Mi dispiace tri ai colli Albani. Durante questi incontri, il
ribadire che a quasi 45 anni i problemi sono momento conviviale ispira, la familiarità è di
persino peggiorati. casa e così le domande e le chiacchiere che
su esse si articolano. Dei momenti bellissi-
Nel Cd c’è una tua intervista, sorta di gui- mi, ai quali ho pensato quando ho accettato
da all’ascolto del materiale del 1973 e l’idea di rispondere a delle domande e fare
del 2017. Racconti storie, racconti come una specie di guida all’ascolto del disco,
se fossi intorno a un camino col fuoco ac- trasformando il Cd in una stanza di casa
ceso, come se avessi radunato gli amici mia parlando del Banco e della sua musica.
a casa tua per ascoltare musica, come Anche questo è un modo diverso per sentirsi
troppo raramente si fa oggi… liberi, soprattutto dai luoghi comuni. Questo
Questi ultimi due anni sono stati ovviamen- è vero Prog!!!
22
aspettando
PROGRESSIVAMENTE
23 settembre 2017
PLANET LIVE CLUB

Inizio concerto ore 22 – ingresso 15.00 €


www.progressivamente.com | www.planetliveclub.com | www.locandadellefate.com
USANDO UNA METAFORA indipendente, andò solo poche ore alla
idealmente a colma- settimana per pro-
SCIENTIFICA CHE A LORO re il vuoto lasciato vare il materiale era
PIACEREBBE, I BUBBLEMATH dagli Echolyn, altri diventato difficol-
SI SONO PERSI DENTRO campioni d’impre-
vedibilità musica-
toso, testimonian-
do, loro malgrado,
UN TUNNEL SPAZIO-TEMPORALE le, aggiungendo un quanto sia complica-
CHE LI HA RISUCCHIATI senso dell’umorismo to realizzare un album
estraneo a molti grup- se il fare musica non è
PER QUINDICI ANNI. TANTO pi progressive, in parte la tua professione prima-
C’È VOLUTO PER CONSEGNARCI debitore dell’episodico estro ria. In effetti, ascoltando il
di Frank Zappa. Le scelte stili- risultato contenuto su EDIT PEP-
IL SECONDO ALBUM, EDIT stiche e gli arrangiamenti dei Bubblemath TIDE (titolo palindromo nello spirito go-
PEPTIDE, CON IL QUALE LA BAND rimangono molto personali, andando a liardico/scientifico tipico del gruppo), non
DI MINNEAPOLIS FA RIPARTIRE creare una densità di stratificazioni tale
da condensare ritmiche eccessive e una
solo registrare e assemblare ogni brano
avrà sicuramente impegnato un conside-
LA PROPRIA CARRIERA marcata elettronica futurista e geometri- revole lasso di tempo, ma mixare e editare
NEL MIGLIORE DEI MODI. ca in stile Devo all’interno di una cornice una bestia del genere deve essere stato un
concepita con il piglio da guastatori sonori incubo. L’ipotesi viene confermata dallo
zappiani. stesso Esbensen quando racconta come
Testo: Lorenzo Barbagli
il problema principale sia stato trovare un

S
LA LUNGA STRADA DEL RITORNO ingegnere del suono adeguato ed esperto,
ANARCHIA ORDINATA Se per registrare SUCH FINE PARTICLES un’impresa che è costata ai Bubblemath
e il valore musicale di OF THE UNIVERSE ci sono voluti “solo” quattro anni di ricerca. A occuparsi del
una band si misurasse in due anni, se ne sono dovuti attendere mix sono stati effettivamente Smith e Al-
gradi di preparazione e quindici per arrivare a EDIT PEPTIDE. binson, tuttavia, poiché la complessità
originalità i Bubblemath Come ricorda Esbensen, la prima seduta in della musica dei Bubblemath non risiede
sarebbero probabilmente studio per l’album risale al dicembre 2001 solo nella partitura, ma anche nella visio-
dei campioni di popo- e da quel momento in poi il destino ha fat- ne d’insieme dell’architettura sonora. Ciò
larità. Invece, come accade a molti altri to in modo di accostare il nome dei Bub- ha richiesto un intervento più profondo
loro colleghi, si ritrovano ingiustamente blemath ad altre famigerate attese infinite affidato alla consulenza di Adam Tucker
a frequentare l’ambiente musicale solo ben più note, come quella per CHINESE del Signature Tone Recordings di Minnea-
come ripiego secondario. Un presupposto DEMOCRACY dei Guns N’Roses o quella polis. Un aspetto che la band ha curato
che ha pesato molto sulle varie vicissitu- attuale per il nuovo album dei Tool. L’a- nei minimi dettagli e al quale ha dedica-
dini che hanno portato al nuovo album spettativa, per chi già conosceva il gruppo, to gran parte delle proprie aspettative. Il
EDIT PEPTIDE (pubblicato il 26 maggio è stata ancora più estenuante dato che il quintetto si è rivolto a svariati ingegneri
dalla Cuneiform Records), costringendo quintetto aveva immediatamente confer- del suono, che potessero empatizzare con
i Bubblemath a ripresentarsi al pubblico mato e annunciato una seconda prova le loro idee, per dare una giusta forma alla
come fossero degli sconosciuti esordienti. che, con il passare degli anni, era diven- resa dinamica e sonica all’album. Tucker
In realtà, se finora non avete mai sentito tata una vera e propria chimera, anche se è riuscito in un compito altrettanto im-
parlare dei Bubblemath non sareste da i Bubblemath, nonostante aggiornamenti pegnativo quanto suonare quei pezzi: in
biasimare, quindi è bene precisare che dosati con il contagocce, non hanno mai pratica quello che cercava il gruppo era un
la loro storia come band parte da molto fatto intendere di voler gettare la spugna. sesto membro che capisse le loro aspetta-
lontano, dall’autunno del 1992 per esse- Per giustificare un tale gap temporale la tive e fosse all’altezza di preservare ogni
re esatti, quando a Minneapolis i quattro band ha parlato di una serie di sfortunati rifinitura e sfumatura. Si pensi che quasi
compagni di scuola Blake Albinson (chi- EDIT PEPTIDE eventi: inconvenienti tecnici, problemi fa- tutto il 2004 è stato speso per armonizza-
tarra, tastiere, sax tenore, voce), Jay Bur- (Cuneiform, 2017) miliari e logistici, persino ritrovarsi anche re, arrangiare e registrare propriamente A
ritt (basso, voce), Kai Esbensen (tastiere, Void That I Can Depart To, uno dei pezzi più
voce), Jonathan G. Smith (chitarra, voce, lunghi della tracklist, il che descrive bene
flauto, clarinetto, percussioni, gong, glo- la meticolosità con la quale il gruppo ha
ckenspiel, xilofono, dulcimer, mandolino, affrontato questo progetto. In un periodo
banjo) si mettono a comporre i primi bra- di tempo così dilatato è quasi ovvio quindi
ni. Malgrado l’impedimento costituito da che il suo nome sia andato perso nell’oblio
un cambio costante di batteristi il gruppo delle infinite proposte progressive rock
va avanti fino a che, nel 1998, viene tro- contemporanee. Ma questo eccellente ri-
vato il giusto candidato nella persona di torno sulle scene ha tutte le caratteristiche
James Swensen Flagg. Vista l’abilità ri- per essere ricordato con forza, visto l’im-
chiesta dalla natura oltremodo complessa patto suscitato da EDIT PEPTIDE.
delle partiture proposte dal quintetto, non
c’è da stupirsi dell’instabilità di quel ruolo. UN’ATTESA BEN RIPAGATA
La prima opera, SUCH FINE PARTICLES Non c’è niente nel panorama odierno che
OF THE UNIVERSE, è infatti un debutto assomigli anche vagamente ai Bubble-
sorprendente a base di tastiere elettro- math: il loro frenetico patchwork potreb-
niche, repentine variazioni tematiche e be trovare forse un parallelismo nel Mike
testi irriverenti che non mancò di destare Keneally dei tempi andati, ma i suoni or-
FOTO DI ELI STONE

sorpresa nei sotterranei della comunità diti dalla band sono assolutamente unici. I
progressive rock, grazie alla sua verve ca- costanti e convulsi cambi di traiettoria se-
maleontica, anticonvenzionale e iconocla- guono di pari passo le ingegnose liriche di
sta. Quell’album, uscito nel 2002 in modo Esbensen, ancora una volta intrise di iro-
25
bubblemath
nia e giochi di parole, come a voler smenti- aperta anche il più avvezzo proghead. Senza mantenuto tanto nelle atmosfere più me-
re chi sostiene che il progressive rock è una alcuna pietà i Bubblemath ci catapultano lodiose di A Void That I Can Depart To e Get
musica che si prende troppo sul serio. Il subito nei dodici minuti di evoluzioni da A Lawn, quanto in quelle più aggressive di
fatto ancor più sorprendente è che la lunga capogiro di Routine Maintenance, accostan- The Sensual Con, fino a sembrare l’equiva-
incubazione di EDIT PEPTIDE non ne ha do contrappunti dissonanti e ardite invo- lente sonoro di un cubo di Rubik manipo-
intaccato la freschezza, anzi arriva in luzioni armoniche. All’interno vi si trovano lato a perdifiato o, al limite, un rompicapo
un momento in cui, paradossalmen- acrobazie disorientanti di botta e risposta in stile tangram. Inoltre, l’uso di strumenti
te, il math rock progressivo gode SUCH FINE tra strumenti, fusion cubista incline all’ac- insoliti come banjo e xilofono su Making
di una popolarità underground PARTICLES cumulo di deviazioni, quasi mai stilistica- Light Of Traffic – plasmato similmente al
OF THE UNIVERSE
piuttosto consistente. Di fronte a (Sounds Reasonable mente uguale all’esposizione precedente. flash rock degli Utopia di Todd Rundgren
tutta questa scena il nuovo album Records, 2001) Su Destiny Repeats Itself, ad esempio, mette e a una versione postmoderna della scuola
si pone come un gigante in grado un’idea sul piatto, introducendola con una di Canterbury – è imprevedibile e creativo
di spazzare via qualsiasi concor- ritmica latinoamericana, divertendosi poi tanto nell’alimentare la tensione melodi-
rente, così i musicisti si piazzano a a smontarla e rimontarla attraverso incur- ca quanto nel dettare la ritmica. Saltando
loro volta avanti anni luce a chiun- sioni fusion ed electro-prog. Avoid That Eye repentinamente da un umore all’altro è
que, figuriamoci se l’album fosse Candy è quasi accostabile a una canzone comunque inutile assegnare un’atmosfera
stato realizzato dieci anni fa. Forse pop prog con i suoi allegri passaggi funky ben precisa ai brani, ma la cosa più incre-
il gruppo ha voluto infrangere il e jazz. Questo è il massimo che la dibile è che nelle sue continue evoluzioni
record di cambi di tempo in un band può offrire in quanto a im- EDIT PEPTIDE non dà l’idea di toccare ge-
solo album o provare a rende- «LA mediatezza, infatti Perpetual neri ben precisi come metal, jazz, classica
re inutile qualsiasi metro-
nomo; se già SUCH FINE
PROPOSTA Notion ci riporta su sentieri
musicalmente ingegnosi
o folk, ma fluttua in un universo a se stan-
te. Questa è musica che, molto semplice-

FOTO DI MIKE ROSS


PARTICLES OF THE UNI- MUSICALE da procurare vertigini nel mente, si spinge ai limiti nella frenetica ri-
VERSE risultava com-
plesso, ora il maelstrom DEI BUBBLEMATH suo dipanarsi a spirale.
L’alto livello nell’abi-
cerca di qualcosa di nuovo, in due parole:
“progressive rock” nella sua accezione più
può lasciare a bocca SI SPINGE AI LIMITI lità compositiva viene compiuta.

NELLA FRENETICA
RICERCA
DI QUALCOSA
DI NUOVO»

26
KANSAS
LEFTOVERTURE - LIVE & BEYOND
creatività&grafica - info@linkdesign.it

Dopo il successo di “The Prelude Implicit” i Kansas


pubblicano il live di celebrazione del loro storico album
“Leftoverture”, qui riproposto nella sua interezza.
Quasi due ore di musica per festeggiare i 40 anni dalla
data di release.

DISPONIBILE DAL 3 NOVEMBRE 2017

www.sonymusic.it Disponibili in tutti i negozi di dischi e store digitali


I MARILLION
TORNANO IN ITALIA
A OTTOBRE
DOPO L’UNICA
DATA VERONESE
DELLO SCORSO ANNO…
Testo: Ezio Candrini
Foto: Simon Lowery

l loro ultimo album, FEAR, è sta-


to portato in giro per il mondo
con concerti quasi sempre da
tutto esaurito, senza grossa pro-
mozione e pubblicità. Segno di
un affetto tangibile e non facil-
mente replicabile in altri ambiti.
Solo due date in Italia: martedì
3 ottobre a Roma, Auditorium
Parco della Musica (Sala S. Ce-
cilia), mercoledì 4 ottobre a
Milano, Teatro degli Arcimbol-
di. Di seguito l’intervista collettiva ai mem-
bri della band.

28
L’intesa tra i due
Steve, Rothery
a sinistra e Hogarth
a destra, sul palco
è molto intensa.

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FEAR segna il ritorno a sensazione che chi possiede così tanti soldi nostri figli? Voi, come gruppo, avete
Da sinistra:
composizioni più complesse, dopo sia al di là della legge e della stessa società, un messaggio da dare?
Steve Rothery S.R.
una serie di album più semplici, Ian Mosley I.M. può decidere di deriderci quotidianamente. S.H.: Lasceremo un mondo molto buio.
senza, tuttavia, risultare datato. Steve Hogarth S.H. Eldorado parla della paura di perdere il nostro Smettiamo di contare i nostri soldi e guar-
Ci ricorda episodi come BRAVE e Mark Kelly M.K. benessere materiale e come ciò finisce per diamoci nel cuore. Non posso parlare per
MARBLES. Pensate che un giorno Pete Trewavas P.T. corrompere la nostra moralità. L’oro… mi nessun altro del gruppo ma il mio mes-
potrà essere considerato uno dei vergogno particolarmente per il nostro Pa- saggio è che tutti nel mondo siamo ugua-
vostri capolavori? ese che ha deciso di ignorare i senzatetto, i li dentro (citando il finale di The Space del
Pete Trewavas: Sì, secondo me verrà deboli e i disperati. Noi costruiamo dei cam- 1989), tutti ridiamo, amiamo, piangiamo,
visto come uno dei nostri lavori migliori. pi per i rifugiati ma che tipo di paese civile mangiamo, dormiamo. Dobbiamo smette-
Potresti quasi dire che ha il DNA dei Maril- mette i bambini orfani in campi per rifugiati? re di fingere di essere diversi. Siamo solo
lion che lo attraversa negli arrangiamenti, La mia paura per il futuro è peggiorata da persone e dobbiamo imparare a sentire il
incredibilmente complessi e con un’at- quando ho scritto i testi, speravo di essere dolore degli altri.
tenzione maniacale ai particolari, che può nel torto eppure abbiamo avuto la Brexit, l’e-
esserci solo se ti dedichi totalmente alla lezione di Trump, il governo inglese che pat- Eldorado è ispirato alla guerra in
musica. C’è un motivo per cui i nostri dischi teggia con i fondamentalisti cristiani. Chissà Iraq, il brano che apriva l’album
escono ogni 4/5 anni: non smettiamo di es- cosa ci riserverà il futuro? precedente parlava della striscia
sere creativi, solo dobbiamo incanalare le di Gaza. Come scrivi i testi per
nostre idee musicali nel contesto adatto per The Leavers prevedeva la Brexit, canzoni così? Vengono prima della
far partire il nuovo viaggio. Devo sottoline- anche se parla di tutt’altro. Il mondo musica e la ispirano?
are che la stessa attenzione la pone anche in generale non sembra essere in S.H.: Sì, vengono prima della musica,
Mike Hunter, il nostro produttore. buono stato in questo momento. Che sono provati con diverse idee musicali,
tipo di società stiamo lasciando ai solo dopo decidiamo quale sarà il contesto
Avete detto che l’album è molto migliore per le parole. La musica comincia
scuro e con testi difficili, la sotto forma di jam session, quindi una cosa
sensazione di paura del mondo improvvisata in studio. Una volta decisa la
moderno è palpabile ovunque. direzione usiamo quello che abbiamo e cer-
La stessa New Kings fu ispirata chiamo di costruisci attorno la canzone. Le
dai nuovi magnati russi. In breve canzoni sono lunghe solo perché i miei testi
FEAR esprime un misto di ansia e «La nostra musica contengono molte parole!
impotenza. in che modo spieghereste
questo concetto?
nasce dalle jam session, Una domanda per Mark; com’è
Steve Hogarth: È una sensazione di pau- dall’improvvisazione stata scritta la musica per FEAR?
Negli ultimi dischi sembravi molto
ra per il futuro, in realtà. New Kings parla an-
che della gente che dirige le banche e non in studio» più sullo sfondo ma questa volta sei
solo dei nuovi super ricchi russi. Riguarda la decisamente tornato in primo piano.
30
Mark Kelly: Iniziamo a comporre le P.T.: Di solito uso le parti che vengono vostra attività più sostenibile,
canzoni sempre allo stesso modo, improv- fuori improvvisando in studio. Trovo più specialmente in un momento difficile
visando in studio. Con FEAR, ma anche in facile presentare le mie idee con il basso per l’industria discografica. Poi
parte con il disco precedente, molte idee in mano piuttosto che andare alle registra- avete escogitato l’idea dei Marillion
iniziali arrivano dalle mie tastiere, vengono zioni con una demo. Se ci tengo proprio a weekend, che rimane qualcosa
dai suoni semplicemente provando in ma- comunicare un’idea più completa uso un di unico: tre giorni straordinari
niera non strutturata, cercando di capire loop master, in questo modo comunico il nell’ascoltare musica e condividere
cosa emerge. Un processo inconsapevole in potenziale senza dettare le parti che gli altri esperienze con altri fan del gruppo.
cui non penso mai a ciò che sto suonando. dovranno suonare. Preferisco sempre parti- Avete intenzione di continuare
Partire da un soundscape, da una bella pro- re da un’idea e vedere in che modo svilup- a lungo per questa strada?
gressione di accordi, per arrivare a un bra- parla collettivamente. S.R.: Credo che continueremo con i Ma-
no definito può risultare un processo molto rillion weekend finché saremo insieme e
lungo, può richiedere la partecipazione di I Beatles avevano il quinto fisicamente in grado di realizzarli. Penso
tutto il gruppo ma anche di Mike Hunter, componente in sir George Martin, che ne faremo di più nel 2019 ma dobbia-
il nostro produttore. Senza la chimica che James Guthrie ha avuto un ruolo mo essere realistici, capire che non ce ne
lega la band le mie idee sarebbero sempli- simile nei Pink Floyd; dato che voi rimangono moltissimi. Tra dieci anni non
cemente dei punti di partenza interessanti. siete già in cinque, come potremmo mi ci vedo a continuare come oggi.
Ovviamente anche i testi servono per de- definire Mike Hunter?
cidere che tipo di musica eseguire e in che I.M.: È un genio che lavora con noi da Avete dei fan molto fedeli ma è
direzione portarla. La musica deve riflettere molti anni, sembra sapere come ricavare le un affetto meritato, dato che li
il significato delle parole, succede spesso prestazioni migliori da ognuno. Per quanto seguite in modi che altri gruppi
che molte delle idee che funzionano meglio mi riguarda è il sesto componente dei Ma- non hanno mai pensato di fare.
partono proprio dalle mie parti di tastiere. rillion. Avete realizzato dei Cd esclusivi,
P.T.: Anche per me è diventato il sesto di solito nel periodo natalizio, per
Stiamo ancora aspettando il tuo componente del gruppo, non riuscirei a esempio. Questi lavori mostrano
disco di esordio solista… vedere una situazione in cui lui non lavora un lato diverso del gruppo anche
M.K.: Lavorare a un disco solista per me con noi. per quanto riguarda il look, chi è
è difficile. Senza il resto del gruppo non ar- responsabile di queste trovate?
rivo mai a qualcosa che mi soddisfi. Vorrei Nonostante il gruppo abbia avuto S.R.: Tutti insieme pensiamo a diverse
realizzarlo ma ci sto impiegando più tempo un’evoluzione piuttosto lineare, c’è opzioni per il Cd natalizio, qualche volta è
del previsto! stata una tappa molto innovativa una registrazione dal vivo mentre altre vol-
nella vostra carriera, RADIATION. te un rifacimento di qualche canzone, però
Qual è la fonte d’ispirazione quando Steve Rothery: È stato un tentativo di ogni anno diventa più difficile trovare qual-
state lavorando a un nuovo album? fare qualcosa di diverso dal punto di vista cosa di diverso.
Vi è mai capitato di entrare in studio musicale, suonare in maniera più attuale.
con dei pezzi già definiti? Oggi ho diversi tipi di sentimenti riguardo a Vent’anni fa avete coinvolto i fan
Ian Mosley: In tutta la nostra carriera quel disco. Alcuni brani li ascolto volentie- offrendo loro delle basi strumentali
non ricordo che qualcuno di noi sia entra- ri, altri trovo abbiano una durezza che poi di due o tre pezzi del vostro
to in studio con un pezzo completo. Il no- ha reso l’ascolto successivo difficile. Tutto repertorio, dando un premio per
stro processo di scrittura è molto organico, ciò è stato migliorato nel remix fatto suc- l’interpretazione migliore, se non
siamo semplicemente noi nello studio che cessivamente da Hunter. ricordo male avete premiato un
suoniamo, registriamo ogni nota nella spe- coro di bambini che ha eseguito
ranza di trovare per caso il momento ma- Qualche anno dopo con Beautiful. Rifareste un concorso del
gico. Una volta che abbiamo abbastanza Hogarth è il fulcro ANORAKNOPHOBIA avete genere?
dell’immagine
idee prendiamo le nostre preferite e le svi- Marillion rivoluzionato il rapporto con i S.R.: Perché no? È sempre interessante
luppiamo. nei concerti. fan: rendendo grazie a loro la ascoltare altra gente interpretare la nostra
musica.

Steve (Rothery), sei il componente


più attivo fuori dal gruppo. Un tour
da solista e la partecipazione al
disco delle Ranestrane. Come ha
avuto inizio questa collaborazione?
S.R.: Ho contribuito con qualche assolo
nel loro terzo album, A SPACE ODYSSEY
PART I MONOLITH del 2013. Hanno aper-
to il mio primo e terzo concerto da solista,
condividendo la strumentazione. Andan-
do molto d’accordo sul piano personale e
amandone la musica, ho chiesto a Riccardo
Romano, il loro tastierista, di unirsi al mio
gruppo poco prima di realizzare l’album
THE GHOSTS OF PRIPYAT. Hanno aperto
per la Steve Rothery Band in tutte le date
europee e ad ottobre apriranno per i Maril-
lion in Giappone.

Ci sono brani inediti del primo periodo?


I.M.: Probabilmente c’è un sacco di ma-
31
Le foto sono
del tour europeo
di luglio 2016.

teriale, difficilmente guardiamo indietro lington, Count Basie, Artie Shaw, Ben-
ma forse un giorno, tempo permettendo, ny Goodman, Art Tatum, Oscar Peter-
daremo un’occhiata agli archivi per vedere son. Aveva una grande collezione di dischi
se c’è qualcosa che vale la pena pubblicare. jazz. Man mano che crescevo mi faceva
notare, capendo quanto mi appassionassi
Alcuni vostri lavori sono alla musica, gli arrangiamenti o perché al-
generalmente considerati pietre cuni artisti fossero considerati più seri di
miliari mentre altri, per esempio altri. Poi iniziai a scoprire le cose da solo
SOMEWHERE ELSE del 2007, e, essendo cresciuto tra i 60 e i 70, amai
vengono visti come momenti di Beatles, Stones, Kinks, Who, Small Fa-
transizione; questo contiene il ces, poi la psichedelia con i Beach Boys
gioiello The Last Century For Man, di Good Vibrations, i Traffic e una marea di
dall’incedere apocalittico che altri gruppi. Per un certo periodo rimasi
ricorda, seppure vagamente, A Day molto legato alla musica del primo grup-
In The Life dei Beatles. Non so se i po di Alice Cooper, interpretava grandi
Beatles possono essere annoverati canzoni come Halo Of Flies, Know More Mr
tra le vostre influenze ma SGT. Nice Guy e I Love The Dead. In seguito passai
PEPPER’S quest’anno festeggia il agli Yes, ai Genesis… gli altri gruppi prog
mezzo secolo… è l’inizio dell’era dei primi anni 70 come gli olandesi Alquin
prog o segna la fine del beat? (quattro album tra il 1972 e il 1976) e la
Psichedelia lisergica? Dove inizia la PFM. Ho visto Le Orme dal vivo quando
musica che vi ha influenzato? suonarono al Friars, famoso rock club di
P.T.: Ascoltavo musica già a tre/quattro Aylesbury, la mia città natale (3 novem-
anni, ancora prima di BBC Radio 1 mi sin- bre 1973 di spalla ai Wolf di Darryl Way,
tonizzavo, sempre alla BBC, sulla stazione ex violinista dei Curved Air; Ian Mosley,
The Light Programme, che suonava un po’
di tutto… da Sinatra ai Beatles, passando
«Dopo FEAR futuro batterista dei Marillion, allora suo-
nava proprio coi Wolf). Un bell’inizio, direi.
per Buddy Holly o Herb Alpert: tutto ciò dovremo reinventarci
che era popolare. Ha chiuso le trasmissio- I Marillion hanno influenzato altri
ni il 30 settembre 1967 e si è trasformata nuovamente. Sarà gruppi? Conoscete cover band dei
Marillion e cosa ne pensate?
in Radio 2. Durante i fine settimana ascol-
tavo principalmente la musica delle big qualcosa di radicale» I.M.: Sono lusingato quando i gruppi di-
band, che mio padre adorava: Duke El- chiarano di essere stati influenzati da noi!
32
Ian, la tua carriera inizia negli anni
70 con i Trace, Steve Hackett, Iris,
Edison’s Children, Darryl Way’s
Wolf… quale esperienza ricordi con
più piacere?
I.M.: Tutte le esperienze sono state piace-
voli ma dovendone scegliere una… scelgo
Steve Hackett che, oltre a essere un chi-
tarrista fenomenale, mi stimolava con parti
ritmiche davvero difficili da suonare e io
amo le sfide.

Consigliate un vostro disco dal vivo


a qualcuno che non vi conosce o
che non ha mai assistito a un vostro
concerto…
I.M.: Per il primo periodo REAL TO REEL,
per il resto OUT OF THE BOX, Dvd dalla no-
stra convention del 2015.

Ho visto gli StillMarillion [tributo al pe- Quest’anno è il trentesimo


riodo con Fish, il cantante Martin Jakubski anniversario di CLUTCHING AT
ha collaborato con Steve Rothery, ndr] e mi STRAWS e «Prog» UK ha ricreato la
sono sembrati molto bravi. copertina originale arricchendola
con alcuni personaggi…?
Domanda per Pete: ogni tanto M.K.: L’ho vista e non mi ha colpito parti-
stacchi dai Marillion per i colarmente. È anche vero che non mi piace-
Transatlantic. Qual è stato il tuo va nemmeno la copertina originale.
ruolo come compositore all’interno
del gruppo? I loro album hanno In un modo o in un altro avete
una forte componente sinfonica continuato a ricevere premi ai Prog
di stampo tradizionale mentre i Awards. Cosa vi piace della scena
Marillion sono considerati i padri prog attuale?
del movimento new prog, quindi M.K.: Mi piacciono sia i Big Big Train che
molto più difficili da etichettare Steven Wilson. La scena è migliore rispetto
rispetto ai Transatlantic. agli anni 80, in quel momento molti gruppi
P.T.: il mio ruolo nei Transatlantic è non facevano altro che scimmiottare i vari
cresciuto negli anni. Nel primo album, Yes, Genesis e Pink Floyd.
SMPT:E del 2000, ho portato pochissima
musica, limitandomi ad abbellire, e ag- State attraversando un periodo
giungere delle parti a ciò che esisteva già, di grazia ma avete conosciuto
in particolare a Camouflaged In Blue. Già per dei brutti momenti. Con il senno
il secondo, BRIDGE ACROSS FOREVER di poi, un disco che non dovevate
del 2001, ho scritto venti minuti di musica realizzare?
appositamente per il progetto, compreso M.K.: Il momento peggiore fu quan-
qualche tema portante, l’inizio di Stranger do lasciammo la EMI e prima di iniziare
In Your Soul e altri pezzi. Di solito mi occu- i vari progetti di crowdfunding, cioè dal
po dei testi per le sezioni musicali e Neal 1996 al 2001, periodo in cui realizzammo
Morse fa qualche modifica per adattarli ai I live della band quello eseguito al synth, e cantato la pri- tre album. Non dico che siano dei brutti
temi. inglese sono ma strofa con Roine Stolt mentre Neal dischi ma, secondo me, non raggiungo-
praticamente
Le cose sono andate nello stesso modo sempre sold out. e Mike Portnoy hanno fatto la seconda. no gli standard di BRAVE, AFRAID OF
per THE WHIRLWIND del 2009. Ho com- Evermore è guidata dalla mia linea di bas- SUNLIGHT o degli ultimi due. Non si può
posto il primo tema di Overture/Whirlwind, so, che ho trovato durante la registrazio- tornare indietro, però se avessimo avuto
ne del disco. A un certo punto Mike ci ha un produttore come Mike Hunter o Dave
detto che serviva qualcosa di allegro, ha Meegan e un po’ di tempo in più… quei
cominciato a proporci una cosa in stile dischi sarebbero stati migliori.
Bill Bruford, io ho cominciato a suonare
e tutto è partito da questo. Non mi sono Che effetto vi fa sapere che c’è gente
accorto della cosa, limitandomi a seguire che vi ascolta da oltre 30 anni?
il mio istinto. Il mio contributo principale M.K.: Provo lo stesso stupore a pensare
è stato Is It Really Happening e la sezione che anche noi stiamo insieme da tanto tem-
temporalesca della suite. È un collage po e ci piace ancora fare musica.
sonoro dove ho inserito varie cose che si
sentono sul disco, come fatto, più o meno, Cosa ci sarà dopo FEAR per i
su Kaleidoscope. Avevo una sequenza di Marillion?
accordi, tipo Funeral For A Friend di Elton S.H.: Dovremo reinventarci nuovamen-
John, che divenne la base di Black As The te. Non riusciremo a superare FEAR senza
Sky; però la maggior parte del lavoro que- qualcosa di radicale. Fa un po’ paura a pen-
sta volta è stato opera di Roine. sarci adesso. Vedremo.
33
oca in cui si diceva
«Ricordo una recensione dell’ep
che i fan del prog avevano
che TG&TG era uscito così tardi
ere musicale. Era uno scherzo
iniziato ad ascoltare un altro gen mento storico non fosse
certo, ma ciò non toglie che il mo
ANTONIO DE SARNO

dei più adatti»

An ps
34
th ony Philli
Per una buona
parte dei lettori
di «Prog» Italia,
il 1977 è l’anno
da incidere sulla lapide
sepolcrale del prog.
L’anno in cui
il punk lo assassina
con una Sex Pistol,
scaricandolo
nel cesso insieme
a un barile di “phoney
beatlemania”.
Eppure proprio
in quell’anno vede
la luce quello che
può essere considerato
l’ultimo capolavoro
del prog classico…
THE GEESE
& THE GHOST
di Anthony Phillips.
Testo:
Simone Mazzilli

35
anthony phillips

U
n disco giusto nel momento
i scritti
sbagliato: sound, testi, co-
«Io e Mike avevamo dei framment
ne sis,
insieme ai tempi dei primi Ge
pertina e strumentazione.
Tutto in penosa controten-
denza rispetto alle mode cose che tenevamo per noi…»
del 1977. Eppure anche per
questo THE GEESE & THE
An s
GHOST è un disco da amare thony Phillip
e diffondere, perché esempio
nobile di musica ben scritta e re la Guildhall School of Music and Drama; libero inatteso. Tutti questi ritardi e la pro-
ben suonata, con intenzioni artisti- nel 1973, quando torna in attività e rimette verbiale acribia di Phillips, che a ogni occa-
che oneste e profonde, sebbene non più com- mano alle vecchie composizioni è diventato sione ritocca le tracce o aggiunge strumenti,
patibili col mercato del tempo. Col passare un musicista ancora più maturo. Riprende si rivelano dannosi dal punto di vista com-
degli anni, questo disco ha avuto ragione la frequentazione dei vecchi compagni, spe- merciale: la Charisma, in fibrillazione per il
delle mode passeggere ed è stato riscoperto, cialmente Rutherford, col quale si ritrova a punk che comincia a gracchiare dalle radio,
anche grazie all’opera di chi, dagli anni 90, suonare ogni volta che gli impegni coi Ge- ritira la propria disponibilità a pubblicare un
si è dato da fare perché la figura artistica di nesis glielo consentono. Ascoltando Misty album dal sound così sfrontatamente fuori
Anthony Phillips tornasse a essere studiata Battlements e Death Of A Knight (le sezioni moda e alla fine il manager Tony Smith, pur
e considerata come una delle più eminenti di Henry composte in questo periodo) si capi- di farlo uscire, decide di dare vita a una nuo-
della storia del movimento progressivo in- sce quanto i due musicisti siano cresciuti in va etichetta, la Hit & Run, che inaugurerà le
ternazionale e non solo per la sua brevissima tecnica e affiatamento. sue pubblicazioni proprio con questo disco;
militanza nel gruppo più amato del prog (in negli USA, invece, la Passport si offre di scrit-
Italia questa riscoperta si deve soprattutto a La pubblicazione tardiva turare Phillips, sbloccando finalmente l’im-
Mario Giammetti, che tra l’altro ha dedica- La notizia del ritorno di Ant incuriosisce passe sulla pubblicazione. Il disco esce nel
to ad Anthony l’unico saggio monografico anche la Charisma, che decide di finanzia- marzo del 1977. L’impatto visivo è affasci-
mai scritto su di lui). Il più schivo e influente re la produzione di un album a nome anche nante e anche spiazzante. Un dipinto a tem-
membro dei Genesis delle origini ha mante- di Mike Rutherford. La produzione è però pera in stile figurativo, incorniciato come se
nuto fede alla sua promessa di non calcare pesantemente condizionata dall’agenda del fosse un’insegna o una finestra, rappresenta
mai il palcoscenico, ma da allora ha pubbli- bassista dei Genesis, impegnatissimo con un cantore in abiti brancaleonici placida-
cato oltre quaranta album e oggi è conosciu- Le tre copertine
le registrazioni di THE LAMB LIES DOWN mente seduto sotto un albero, che suona
to come persona gioviale e umile: a chi lo della nuova ON BROADWAY, tanto da convincere pre- un liuto al fantasma di una donna alata. Un
va a trovare a casa, prima dell’immancabile versione in doppio sto Ant a portare avanti il progetto paesaggio verdeggiante e un castello al tra-
cenetta presso il suo ristorante italiano di Cd e Dvd pubblicata soltanto a nome suo. Si dovrà monto circondano la scena. Sul retro, un’o-
fiducia, riserva volentieri un mini concerto dalla Esoteric aspettare il 1975 perché si comin- ca in armatura da guerra; invisibili o quasi
nel marzo del 2015.
personale, con le oche e i fantasmi sempre ci a registrare i take definitivi, (specialmente nella copertina del Cd, dove
intorno a lui… anche approfittando dell’infor- si perde buona parte della suggestione), dei
tunio alla mano di Steve Ha- minuscoli particolari nascosti che ci divertia-
La genesi dell’opera ckett, che costringe i Genesis mo a individuare, circostanza che diventerà il
Possiamo distinguere alcune fasi creative a rimandare le date inglesi più distintivo cliché artistico di Peter Cross,
trainanti durante i sette anni abbondanti del Lamb tour, lascian- autore della copertina e da allora sodale di
che separano la scrittura della prima nota do a Mike del tempo Phillips per la maggior parte delle sue pub-
di THE GEESE & THE GHOST dalla sua pub- blicazioni. Come c’era da aspettarsi, qualche
blicazione. La prima avviene quando Ant è recensione feroce e l’ostracismo dei media
ancora nei Genesis. All’epoca, nel gruppo, In basso, non consentono all’album di raccogliere il
i legami d’amicizia liceali sono ancora de- Simone Mazzilli successo che meriterebbe e le vendite, pur
con Anthony Phillips
terminanti per la scrittura dei pezzi: da una a Londra nel 1998.
buone (questo resterà l’album più venduto
parte Gabriel e Banks, dall’altra Ruther- nella carriera del nostro), non sono con-
ford e Phillips, che creano a coppie sepa- frontabili con gli standard dell’area Genesis.
rate dei bozzetti di composizioni affinché Non a caso, per anni, il disco sarà di difficile
diventino brani dei Genesis da sviluppare reperibilità; fortunatamente oggi ne esistono
insieme. Una buona mole di materiale resta ristampe lussuose, tra cui anche una in Dvd
inutilizzata, e verrà in parte recuperata per con audio remissato in multicanale.
THE GEESE & THE GHOST. La title-track e
Collections sono state concepite in questo
periodo: 1969-1970. La seconda fase creati-
va è immediatamente susseguente all’uscita
di Phillips dai Genesis, nel 1970: come una
bottiglia stappata alla fine del gran pre-
mio, esplode la bolla creativa di Ant, ferito
nell’orgoglio. Ispiratissimo, che in meno di
due settimane scrive un fiume di canzoni
dal mood malinconico e introspettivo, tra le
quali Which Way The Wind Blows, buona
parte di Henry e God If I Saw Her Now. La
famosa storia della sua avversione ai con-
certi, evidentemente, non basta a spiegare
la scelta di uscire dal gruppo né una simile
reazione emotiva. Phillips si prende quindi
una pausa sabbatica, iniziando a frequenta-
36
anthony phillips

Guida
all’ascolto Ant nel suo studio

Lato A casalingo.

1.
ANTONIO DE SARNO
Wind-Tales
Eccolo, il suono senza tempo! Cosa
sono? Archi? Oboe? L’inizio fia-
besco di THE GEESE & THE
GHOST è come un sipario
che si apre sui “racconti
portati dal vento come le
onde”, cui allude il titolo:
idealmente ci si prospetta
la scena della copertina e
ci predisponiamo alla sua
quiete, magia e ironia. Il
richiamo al passato tardo- con alterazioni nei pitch e nelle equa-
medievale e al fantasy è la
componente più misteriosa e
suggestiva di questo breve stru-
mentale d’apertura; l’effetto è ottenuto
lizzazioni dal risultato entusiasmante.
Altra sorpresa è la voce di Phil Collins,
registrata appena prima che il batterista
sostituisse Gabriel come frontman dei
3. Henry
con un espediente ben calcolato. Ciò Genesis: il canto di Phil è intenso e La composizione più ambiziosa e suggestiva
che ascoltiamo, infatti, è in realtà il suo timbro è perfetto per queste dell’album è questo lungo strumentale, che
una parte del brano conclusivo, atmosfere. Il testo è fondamen- occupa oltre metà del primo lato del disco.
Sleepfall, riprodotta al contrario. tale per chiarire quale sia ve- Suddivisa in sottobrani, si tratta di un pezzo
Phillips, in una delle trecento- ramente l’intenzione artistica di musica descrittiva ambientato nella corte
mila interviste che ha conces- di questa opera: sullo sfondo di Enrico VIII (circostanza sufficiente a far
so alla rivista «Dusk», confida di una storia d’amore finita, indispettire il coautore Rutherford, preoccu-
a Mario Giammetti di essere è una riflessione distaccata pato di un confronto con il disco di Rick Wa-
“molto attratto da questo tipo e serena sulla neutralità del keman dedicato allo stesso personaggio). I
di esperimenti” e sceglie questa destino, sull’imparzialità della brani sono accompagnati da didascalie che
soluzione proprio perché produce natura nei confronti delle vicen- spiegano gli avvenimenti raccontati dalla
una melodia sospesa e una musica de umane. C’è una lieve tristezza musica: la vittoriosa campagna militare del
non sorretta da un ritmo ben definito… di fondo, ma c’è anche accettazione re contro i francesi, sia dal punto di vista del
senza tempo, appunto! per la propria condizione, senza abban- monarca inglese, sia da quello di un cavalie-
donarsi all’autocommiserazione o alla di- re che perisce in battaglia, un fantomatico sir
Label a confronto: sperazione. Un atteggiamento più tibetano Guy. Le Fanfare d’apertura chiariscono subito

2.
in quella della che stilnovista e considerazioni filosofiche che il viaggio nel tempo compiuto in questo
ristampa in vinile
tutt’altro che medievali. Il passato cavallere- disco raggiunge qui la sua sponda più re-
Which Way Esoteric del 2015
la suite Henry:
Portraits from Tudor
sco, quindi, è un non-luogo di pura fantasia,
in cui rifugiarsi per ritrovare quegli ideali e
mota: una processione solenne e sfarzosa si
svolge per la corte di Enrico; Lutes’ Chorus e il
The Wind Blows Times presenta
una sezione in più.
quelle suggestioni che sono, per così dire,
passate di moda nel mondo contempora-
suo incedere cantabile ci trasporta nei saloni
agghindati dove i cavalieri si abbandonano
Note riverberate di chitarra elettrica a 12 neo. A queste condizioni, si accettano con alle ultime danze e facezie prima della cam-
corde aprono questo brano favoloso, preva- maggiore condiscendenza anche la fatina e pagna di guerra. Pochi hanno notato che nel-
lentemente incentrato sugli strumenti a cor- le oche bardate in copertina; l’artista ci pre- le più recenti ristampe dell’album questa se-
da, suonati e registrati egregiamente da Ant senta con ironia il mondo incantato dove zione è stata allungata con un giro di chitarre
e Mike. Il grande merito di chi ha prodotto ambienta le sue considerazioni, vere e attua- e flauti in più. Con Misty Battlements entriamo
questo disco è proprio quello di essere riu- li, sulla propria vita. Nella coda strumentale, nel vivo della vicenda drammatica. L’alba
scito a ricavare delle sonorità inedite da una l’aggiunta del basso elettrico e delle tastiere accoglie l’accampamento circondato dalla
strumentazione classica. Queste chitarre, ce contribuisce a fugare l’equivoco: non stiamo nebbia, i soldati scrutano l’orizzonte cercan-
ne sono infinite in questa canzone, hanno ascoltando un disco di pseudo-folk (come do indizi della presenza francese; la quiete è
un suono unico, riconoscibile, che certa- lo definiranno sprezzanti alcune recensioni finita: la paura e la sete di gloria si imposses-
mente rimanda ad atmosfere di altri tempi, superficiali e acrimoniose dell’epoca), ma sano dei cuori dei cavalieri. Il ricordo delle
ma che incredibilmente riesce a conservare un album che sa sfruttare le suggestioni pro- ultime occasioni liete trascorse a corte si fa
un che di moderno, grazie a un misuratis- curate dagli strumenti di ogni tempo. Anzi, strada nella mente dei cavalieri durante la
simo e ben nascosto ricorso all’elettronica, senza tempo. reprise del “Lutes’ Chorus”, il cui tema è ora ese-
37
ebbe mai
anthony phillips «La parte finale del disco non sar
ato tutta
guito con una punta di mestizia. Ant aveva venuta fuori se non avessi ascolt »
originariamente tagliato questa parte poiché quella musica classica e sinfonica
temeva che il ritorno del tema precedente
potesse annoiare l’ascoltatore e allungasse
An s
troppo il brano; per fortuna nelle ristampe thony Phillip
successive al 2007 (con l’eccezione di quella therford e Phillips, ma l’aspetto migliore del
in vinile per il Record Store Day del 2015) la brano sta nell’utilizzo di strumenti a corda e
sezione è stata ripristinata, rendendo più gra- fiati, con accostamenti inconsueti ma sem-
duale e riuscito il passaggio che porta all’ini- pre suadenti e raffinati, sebbene, a differen-
zio della battaglia. Henry Goes To War è a sua za della suite del lato A, in questo caso non
volta suddivisa in due parti, una dedicata alla si produca un sound altrettanto evocativo
preparazione della battaglia, ritmata e pim- e originale. Il titolo del brano, poi trasferito
pante, e una dedicata al massacro vero e pro- all’album, non ha alcuna origine fantasy: le
prio, al termine del quale muore il cavaliere “oche” e il “fantasma” altro non sono che i
co-protagonista della canzone: la vittoria è nomignoli attribuiti ai timbri del sintetiz-
arrivata, ma a carissimo prezzo. Death Of A zatore in alcuni passaggi del brano. Peter
Knight è il momento più struggente: la morte Cross, autore della copertina, ringrazia!
di sir Guy è raccontata attraverso la compo-
sta tristezza della sua amata, che lo aspetta
invano dopo la guerra. Un arpeggio da morsa
al cuore (quello di Misty Battlements ma con
tempo diverso) che sorregge una melodia di
fiati da orazione funebre, tutto appoggiato
“Eravamo entrambi vergini”, confida lui, “la
amavi più di me vero?”, risponde lei; la de-
licatezza della melodia e del rapporto tra i
3. Collections
sul pedale basso di Mike; improvvisamente due è uno dei momenti più riusciti del disco, Il testo di Collections, sarcastico e pessimi-
ci ritroviamo nelle radure nevose dove Fang tanto è autentica la sensazione di intimità. sta, affronta il tema della disillusione e del-
veniva sbudellato dal signore dei lupi di Whi- Ancora a legare tutto si trova una patina di la mancata realizzazione dei sogni e delle
te Mountain: TRESPASS non è così lontano… malinconia, che i protagonisti manifestano aspettative, con linguaggio apparentemente
A lato, dettagli
La conclusiva Triumphant Return ospita anche della splendida
con dignità, certi che vi siano tragedie più aulico ma spiccatamente moderno e collo-
una sezione corale sul tema del “Lutes’ Cho- copertina illustrata grandi e questioni più importanti delle loro quiale, per sottolineare l’aderenza alla realtà
rus”, il momento più epico, naif e rétro di tutto da Peter Cross. confidenze: la leggerezza nella profondità emotiva dell’autore e spazzare via ogni re-
l’album, che chiude compiutamente la suite. Sopra, SEVENTH e la consapevolezza della propria insignifi- siduo equivoco sull’ambientazione folk del
HEAVEN canza rispetto alle grandi vicende umane, disco, per mezzo di un lessico decisamente
(Voiceprint, 2012).
del resto, sono il tema principale del disco. contemporaneo. Tramite il ricorso ad alcune

4. God If I
“massime”, citate a principio di ogni strofa, si
descrive una situazione iniziale che dovreb-

Lato B
be preludere a qualcosa di buono, che infi-
ne non succede; nell’ultima stanza l’autore
Saw Her Now pare alludere anche ai propri errori, le cui
conseguenze ormai pesano irrevocabili: “Me
Il dialogo schietto e vagamente piccante tra ne stavo con la pistola in mano, la rondine stava
un uomo vissuto e una giovane pulzella che volando a incontrare il suo amore, e appena lo ha
tenta di sedurlo è lo sfondo di questa dol-
cissima canzone, cantata magistralmente
da Phil Collins e dalla compianta Viv Mc-
Cauliffe. Lui parla di un suo vecchio amore,
1. Chinese
raggiunto io l’ho abbattuta, ma adesso sono io che
non riesco a volare”. Questi temi si ritrovano
approfonditi anche in un altro brano coevo,
Master Of Time, la migliore delle outtake del
lei lo stuzzica, comprensiva e provocante: Mushroom Cloud periodo (inclusa in tutte le ristampe in Cd),
segno ulteriore di quanto Phillips avesse
Il secondo lato del disco ha un sound più a cuore questo genere di ragionamenti, al
attuale e proprio per questo un po’ meno tempo. Collections, grazie anche al canto ac-
affascinante. Questo brevissimo strumentale corato e lacrimoso dello stesso Anthony e
d’apertura prelude al lungo brano successivo, all’arrangiamento orchestrale drammatico,
di cui anticipa il tema della seconda parte. è una commovente conclusione del disco.
Da bravi pseudo-menestrelli, ci avviamo a
un finale in diminuendo, pronti alla fatidica

2. The Geese
lacrimuccia.

& The Ghost


Questo “Strumentale in Re”, come Ant e
4. Sleepfall:
Mike lo chiamavano dal 1969, è la compo-
sizione più antica del disco e conserva una
the Geese Fly West
marcata impronta genesisiana. Suddiviso In origine parte della stessa Collections, la
in due parti, con svariati temi musicali ri- conclusione strumentale dell’album è af-
correnti, si distingue per l’eleganza della fidata a questo brano malinconico ed ete-
scrittura e la piacevolezza d’ascolto, nono- reo, con il tema nostalgico che si protrae
stante la lunga durata. Le sporadiche parti fino quasi all’infinito, guidato dal piano e
di batteria sono suonate dagli stessi Ru- dall’orchestra dei Send Barns studios.
38
anthony phillips
ne andai invece il nuovo materiale arrivò come un fiume in
piena. Ci fu poi una terza fase, quando io e Mike ci vedem-
mo più spesso, a cavallo tra il 1973 e il 1974, per pianificare
l’album. In quel periodo scrivemmo le sezioni strumentali
che mancavano per completare Henry: Portrait From Tudor
Times. Ho messo in prospettiva le varie fasi di lavorazione
di TG&TG per sottolineare come l’album sia in realtà un mi-
racolo di varie influenze. Se io e Mike avessimo pubblicato
già nel 1970 quello che avevamo scritto, per farti un chiaro
esempio, le parti degli archi di Collections sarebbero state
impensabili perché non avevo ancora studiato armonia e
composizione come feci dopo aver lasciato i Genesis. Idem
per tutta la parte finale del disco, non sarebbe mai venuta
fuori se non avessi ascoltato nel frattempo tutti quei com-
positori di musica classica e sinfonica che mi hanno così
profondamente influenzato. Da una parte in TG&TG rimane
intatta quella sonorità onirica e naif fatta di intrecci con le
12 corde che già era presente in TRESPASS, ma è bilanciata
da tutti i colori e le influenze musicali che sono giunti dopo
altri cinque anni di esperienza sia da parte mia che di Mike.

Testo: Francesco Gazzara

L’
uscita di una ristampa curata nei minimi partico- maggio e giugno, poi ad agosto Mike fu costretto dai suoi
lari, quella dedicata all’album SLOW DANCE del impegni a uscire dalla fase delle registrazioni e io rimasi
1990, è in realtà l’occasione per parlare con Ant di solo con Simon Heyworth per il missaggio. Il problema è
THE GEESE & THE GHOST, attingendo ad aneddoti, ricor- che io non lavoravo a un album in studio da cinque anni ed
di e dettagli musicali che Ant non lesina di certo. Dalla New ero molto insicuro su ogni minima decisione da prendere.
Age a TRESPASS, da Rachmaninov a Mike Rutherford, pas- Mike al contrario, benché molto incerto sul destino della
sando per il Roland Jupiter e Andrea Bocelli, così a caso… sua band, aveva invece le idee ben chiare su come si stava
in studio a lavorare su un disco, retaggio anche dei nume-
Come è stato tornare a lavorare quarant’anni dopo su rosi tour già intrapresi con i Genesis. In fondo siamo stati
THE GEESE & THE GHOST in occasione della ristampa molto fortunati, TG&TG avrebbe potuto naufragare per le
del 2015? nostre rispettive e diverse incertezze. Anche la Charisma,
Innanzitutto va detto che personalmente non sono stato se avesse seguito i parametri delle etichette odierne, avreb- Le due canzoni che hai citato erano cantate da Phil Col-
coinvolto nella fase del missaggio in Surround 5.1, se ne be potuto mollare sicuramente il mio album e forse anche i lins. Non ancora la voce solista dei Genesis ma indub-
sono occupati Simon Heyworth e Andy Myles. Per me è Genesis. Se ci penso bene, in quello che ti sto raccontando biamente un timbro vocale dal fascino unico al tempo e
stato naturale così, in quanto Simon aveva missato l’album c’è tutta la differenza tra la musica di ieri e quella di oggi. ancora di più in retrospettiva. Hai più pensato a scrivere
all’epoca, quindi chi meglio di lui poteva ricostruirne l’equi- Se adesso molte cose suonano tutte uguali tra loro non è qualcosa per una voce già nota e riconoscibile dal gran-
librio sonoro? Così ho lasciato entrambi liberi di riascoltare solo colpa degli artisti, ma soprattutto di chi non lascia loro de pubblico?
tutto il materiale e di scegliere il modo migliore per presen- il tempo di evolversi e migliorare. La discografia di 40 anni Per pura coincidenza proprio in questi giorni sto valutan-
tarlo con un mix aggiornato ma rispettoso dell’originale. fa permetteva spesso di compiere un percorso originale, do l’ipotesi di iniziare a cercare seriamente un interprete
In parallelo Jonathan Dunn, che ha preparato per loro le diversificando tanto l’offerta sul mercato. Non dimenti- diciamo così “di fama”. Nell’album orchestrale di qualche
session di missaggio scegliendo e raccogliendo le varie chiamoci che i Genesis non fecero soldi veri per almeno sei anno fa, SEVENTH HEAVEN, realizzato col mio amico com-
sovraincisioni, ha lavorato anche sulle tracce dei dischi bo- o sette anni, eppure la loro label non li mollò e addirittura positore Andrew Skeet, c’era il brano di apertura, Credo In
nus. Lì sono intervenuto in qualche caso, chiedendo minimi rese possibile un album come il mio. Cantus, che era cantato dalla soprano lirica Lucy Crowe.
cambiamenti. Qualche tempo dopo abbiamo registrato un altro disco, che
Pensando al materiale scritto per TG&TG, c’era qualco- tuttora è inedito, riuscendo a migliorare quello che non ci
Quali sono i ricordi più limpidi, ma anche quelli ancora sa che avevi già abbozzato durante la tua permanenza era piaciuto a livello di orchestrazione sinfonica nel primo
nebbiosi, risalenti alle session di TG&TG e alla collabo- nei Genesis o è tutto scaturito insieme prima delle ses- album e con l’occasione abbiamo fatto cantare quello stes-
razione con un amico della prima ora come Mike Ruther- sion del 1975? so brano a un tenore. Ebbene, credici o no, tra gli addetti
ford? Io e Mike avevamo dei frammenti scritti insieme ai tempi al settore che hanno ascoltato e gradito quella versione in
Circa Mike confesso che con il passare degli anni mi rendo dei primi Genesis, cose che tenevamo per noi. Una parte privato c’è anche Andrea Bocelli! L’idea che in futuro pos-
sempre più conto di quanto sia stato difficile per lui, so- di queste sono finite in TG&TG, mentre le canzoni intere, sa uscire una collaborazione di quel calibro mi ha spinto a
prattutto per il poco tempo a disposizione che gli rimane- Which Way The Wind Blows e God If I Saw Her Now, le scrissi registrare altri brani di quel tipo e non ti nascondo un mio
va dagli impegni con i Genesis, partecipare a TG&TG con immediatamente dopo la mia uscita dalla desiderio: ascoltare degli interpreti vocali come Il Divo, o Il
tale supporto creativo e logistico. Era un momento chiave band, nella seconda parte del 1971. È cu- Volo che sono anche italiani, alle prese con queste mie trac-
per la band di cui avevo fatto parte: ancora non così cono- rioso che con i Genesis, dal dicembre ce nuove. Per questo mi sto mettendo in moto per trovare i
sciuta, ancora in debito col management, capace però di 1970 all’agosto 1971, vivemmo un parolieri giusti. Lo so, parlavi di Phil Collins e siamo finiti
continuare a fare album e tour. Finché un bel giorno il loro periodo compositivamente steri- con Il Volo, ma ti assicuro che la curiosità è anche
cantante e frontman, grande voce e personalità, non decise le, scrivendo soltanto un brano quella di sentirli cantare un genere di musica
di andarsene. Il futuro diventava di nuovo incerto, i quat- nuovo. Per il resto registram- diverso dai soliti tormentoni operistici!
tro superstiti decisero di andare avanti ma senza sapere mo lo stesso set di canzoni che
bene come, insomma si era aperta un’altra nuova grande avevamo già composto alla fine Anthony Phillips:
crisi per i Genesis, con l’aggravante che subito dopo Steve del 1969. Non c’era tanto tempo il maestro
Hackett si allontanò temporaneamente per registrare il suo per scrivere roba nuova e nessuno della 12 corde.
primo album solista. Ebbene, questo era lo scenario in cui di noi sembrava partico-
Mike, con tutto quello che aveva a cui pensare in quei gior- larmente ispirato a
ni, decise di investire tempo e denaro nella realizzazione di farlo. Appena me
TG&TG. Col passare degli anni cresce sempre di più il mio
plauso nei confronti di Mike per la sua decisione di andare
avanti col disco. Inevitabilmente tutto ciò si verificò nell’e-
state del 1975, anche se poi l’album uscì soltanto nel 1977.
Immaginate il Rutherford di quei giorni, impegnato nelle
audizioni disperate dei Genesis per trovare un nuovo can-
tante, senza ancora la minima idea di affidare quel ruolo
a Phil Collins. Al tempo un batterista che fosse anche
il frontman della band non era un’opzione contem-
plabile! Ricordo che lavorammo sul disco nei mesi di
A NEW CHANT
è il terzo album
della band di
Bernardo Lanzetti,
Piero Canavera
e Franz Dondi
in uscita per Esoteric.
Arriva a più
di 40 anni
da ACQUA
FRAGILE (1973)
e MASS MEDIA
STARS (1974).
Testo: Franco Vassia

ELEONORA PRADELLA

40
li Acqua Fragile hanno Grazie all’interessamento della Premiata pest, Curved Air, Audience, Uriah Heep e
scritto pagine importanti Forneria Marconi e alla spinta del loro ma- Gentle Giant.
del rock italiano anni 70 con nager Franco Mamone, la band cominciò Il 33 giri di esordio, dinamico e cerebrale,
due eccellenti album a ottenere buoni consensi, nonostante il esprimeva compiutamente il verbo progres-
nella prima parte della cantato in lingua risultasse una scommes- sivo ed evidenziava l’istrionica voce di Lan-
decade. Formatisi nel sa piuttosto ibrida e alquanto inusuale per zetti; accusato al tempo per alcune influenze
1971 sulle ceneri degli Bernardo Lanzetti, il nostro Paese, arrivando a calcare i palchi provenienti dalla West Coast e da mostri sa-
Immortali, da dove prove- Piero Canavera più prestigiosi della nostra penisola con Soft cri quali Genesis e Gentle Giant, il lavoro si
nivano Bernardo Lanzetti e Franz Dondi. Machine, Alexis Korner & Snape, Tem- sviluppava in modo piuttosto diversificato.
(chitarra e voce), Gino Campanini (voce, chi- MASS MEDIA STARS, uscito nel 1974 per la
tarra elettrica e acustica) e Piero Canavera Ricordi su interessamento di Claudio
(voce, batteria e chitarra acustica), gli Acqua Fabi, fu un ulteriore salto in avanti
Fragile allargarono i ranghi con gli innesti e presentava testi che davano
di Maurizio Mori (tastiere e voce) e di Franz una scudisciata violentissima
Dondi (chitarra basso). verso il mondo dei media e
del potere, un’analisi stra-
ordinariamente lucida e
abrasiva: “Intelligenti,
brillanti, giovani odo-

«L’avvicinamento al prog, con la nostra


dimensione mentale, non poteva essere
che amore a prima vista»
FRANZ DONDI
rosi d’inchiostro / e quelli che
abbaiano forte nell’aria / solo
i più meritevoli, quelli che
hanno il tocco politico / sono
facili arraffatori, facili parlato-
ri / Ego Tripper è scritto sul loro
tesserino / con una tacita intesa ar-
rivano in forze / e ti costringono ad am-
mirare / la loro potenza sorprendente, il
loro galà frivolo / Vi presentiamo le stelle
dei Mass Media / siamo pieni di swing, Stel-
le dei Mass Media. / Grosse borse e labbra
volgari, siamo delle Lolite frivole / sappiamo
fare il rock’n’roll meglio di Elvis / agitiamo
sapientemente il ventre / nei mille trucchi
che conosciamo”.
Salta agli occhi, in tempi non sospetti e an-
ticipando alcune tematiche del THE WALL
dei Pink Floyd, anche il veemente at-
tacco alle istituzioni scolastiche:
“Lui non insegna, lui non è un
maestro / grattandosi il naso
sapiente / falso esperto, oc- Il nuovo album lingua inglese, ad esempio, non solo ci ha
chio fastidioso, cravatta ricorda la grafica sbarrato la strada alla Rai, all’epoca ancora
degli Acqua Fragile
nera a farfalla / pensa di anni 70. monopolio, ma ci ha reso scomodi alle no-
avere una cattedra coperta stre stesse case discografiche, Numero Uno
di meriti / appende il suo prima e Ricordi poi. Ciò che è sempre stato
vizio in ogni galleria d’arte permesso ai gruppi svedesi (Abba, Roxette,
/ grida e urla, ti mette sotto Flower Kings) non ci è mai stato perdonato.
processo / Caro professore, a È interessante ricordare che Seymour Stein,
che serve dare voti se i nostri errori già scopritore di Ramones e Pretenders poi
non sono importanti? / Le frustate rosse e boss di Madonna, aveva intrapreso un viag-
blu non lasciano segni sui nostri corpi / sia- gio fino a Parma per vederci dal vivo perché
mo ancora in corsa / siamo sempre in corsa” desideroso di lanciare MASS MEDIA STARS
(da Professor). Verso la fine del 1974, dopo lo negli USA. Ebbene, per quanto convinto e
scioglimento dei Trip, Joe Vescovi prese il po- sinceramente interessato, non riuscì mai ad
sto di Maurizio Mori. Una militanza che durò avere una risposta dalla Ricordi. I telex acco-
pochi mesi, giusto il tempo per tramandare rati dagli USA cadevano sistematicamente
ai posteri il bootleg LIVE IN EMILIA: Ber- nel vuoto. Mi è stato riferito che così avven-
nardo Lanzetti decise di abbandonare il pro- ne perché, a quel piano della Ricordi, non
getto per dirigersi verso i lidi della Premiata c’era nessuno che sapesse l’inglese. Tra gli
Forneria Marconi, gruppo col quale incise tre altri motivi che hanno reso non facile il no-
fondamentali album: CHOCOLATE KINGS stro percorso ci furono, senza alcun dubbio,
(1975), JET LAG (1977) e PASSPARTÙ il provenire da una città allora considerata
(1978). Privato del loro esponente di mag- di provincia ma soprattutto il non avere una
gior impatto e talento, gli Acqua Fragile si precisa collocazione nella galassia politica
sciolsero nel corso del 1975. della sinistra che si nutriva più di parole che
A maggio 2013, in occasione del VOX 40, di musica.
concerto celebrativo dei 40 anni musicali di Artisticamente poi, non negavamo le nostre
Bernardo Lanzetti, i cinque componenti ori- fonti d’ispirazione che venivano però cata-
ginali si ritrovarono e due di loro, Piero Ca- logate come fastidiose “copiature”, pur se
navera e Franz Dondi, si unirono ai Tango tecnici e musicologi competenti, per anni,
Spleen Orquesta per una riproposta classi- hanno precisato che nessuna delle nostre
co/acustica dei brani più significativi dei due melodie, fraseggi e quant’altro potevano
album AF. Un momento creativo per dar lin- Acqua Fragile considerarsi copiate dal lavoro di più illustri
fa a un’idea che il bassista Franz Dondi non negli anni 70. colleghi.
aveva mai abbandonato: quella di riunire il
gruppo per pubblicare un terzo album con
brani nuovi… e a ottobre 2017 arriva A NEW
CHANT.

LE PAROLE DELL’ACQUA FRAGILE


Pur con due soli album all’attivo gli Ac-
qua Fragile sono riusciti a ritagliarsi un
notevole spazio nell’Olimpo del progres-
sive rock…
Bernardo Lanzetti: Lo scorrere del tempo ha gio-
cato a nostro favore. A mio avviso, il gruppo
è sempre stato un “outsider”. Il cantare in
42
Franz Dondi: Uno dei motivi che ha saputo MASS MEDIA STARS
proiettare gli Acqua Fragile nell’Olimpo del aveva un fascino parti-
progressive rock è stata senz’altro la qualità colare e un collante che
compositiva ed esecutiva espressa. lo legava, soprattutto
Piero Canavera: Al momento dell’uscita i nostri per le timbriche della voce, all’u-
album erano stati definiti in modo estrema- niverso genesisiano e alle elucubra-
mente positivo. Le critiche, per l’ispirazione zioni di Roger Chapman dei Family…
a Genesis, Yes e Gentle Giant, arrivarono B.L.: Accetto tutto, anche che facevamo il
successivamente. Oggi, riascoltando tutto, verso agli Yes e a Crosby, Stills, Nash &
La voglia di prog
questa pressione è alquanto ammorbidita. I Young. Comicamente, mi hanno anche de-
non è diminuita canti sono originali e si riesce ad apprezzare scritto influenzato da Fish, che storicamente
col trascorrere maggiormente ogni espressione musicale. cominciò la sua produzione musicale solo
del tempo. Sono passati tanti anni, ci si ferma, si fanno alcuni anni più tardi.
altre cose, ci si assopisce e non c’è neanche F.D.: MASS MEDIA STARS non è solo la gran-
più la possibilità di inventare qualcosa. Le ri- de voce di Bernardo ma è lo scoppiettante
stampe hanno tenuto in vita l’Acqua Fragile, urlo dell’Acqua Fragile che nulla ha a che
prima con un pregiato packaging, poi, grazie fare con l’universo genesisiano. Non sono
alla Esotering Recordings, con le rimasteriz- d’accordo su questo. Se la voce lega a un
zazioni. pensiero di questo tipo proviamo a immagi-
nare i brani senza. Trovi qualcosa che possa
L’indubbia capacità tecnico-creativa e legarci alle melodie/armonie dei Genesis?
soprattutto il cantato in lingua inglese Direi piuttosto che tutto l’album, libero da
sono stati il propellente del vostro suc- preconcetti, e in particolar modo il brano che
cesso artistico che, è bene dirlo, si è ma- ne dà il titolo, sia uno dei punti di riferimen-
terializzato negli anni successivi. to dell’intero progressive rock.
B.L.: Le nostre debolezze in patria sono di-
ventate i punti di forza all’estero. Qual è stata quella scintilla che ha acce-
F.D.: Due lavori riconosciuti universalmente so la voglia di rimettervi in gioco?
“belli e innovativi” e dalla chiara impronta B.L.: Tutto si è materializzato al VOX 40, dove
internazionale. Erano assolutamente liberi Mariano Speranza e la Tango Spleen Orque-
da vincoli politici e di mercato, usciti dalla sta sono stati così generosi di critiche, così
mente e dal cuore di un manipolo di ragazzi come gli amici intervenuti al concerto.
carichi di passione; suonavamo dalla matti- P.C.: La febbre di un ritorno sulle scene ha
na alla sera per sviluppare le miriadi d’idee preso anche noi, così com’è successo ad altri
che continuavano magicamente a fluttuar- gruppi prog. Ci siamo ritrovati ad ascoltare
ci intorno. A quei tempi non avremmo mai nuovo materiale proposto da Bernardo e
potuto scrivere nella nostra lingua, il nostro siamo ripartiti per questa nuova avventura.
background culturale ci arrivava fuori dei
nostri confini. Bernardo, per lungo tempo, A NEW CHANT è l’album del ritorno, che
aveva studiato e suonato in America; io raccoglie otto nuove composizioni e che
avevo appena terminato il servizio militare resta legato al vostro periodo d’oro, tan-
durante il quale mi ero fatto travolgere dalla to da aver favorevolmente impressionato
Beat Generation, una cultura che fece esplo- anche Claudio Fabi.
dere in me un desiderio di libertà a 360 gra- B.L.: Il nuovo lavoro è riuscito a riprendere,
di. Le stesse scelte musicali con gli Immor- senza sforzo, alcune delle caratteristiche più
tali erano tendenzialmente improntate verso tipiche del nostro suono anni 70. Quindi ci
un indirizzo inglese o americano. L’avvicina- sono le chitarre acustiche arpeggianti o con
mento al prog, con questa dimensione men- accordature “open” quando puramente rit-
tale, non poteva essere che amore a prima miche, le frasi strumentali all’unisono, gli
vista. Ci tuffammo così in mezzo a note stra- interventi di tastiere prog, i tempi dispari
namente combinate fra loro; ci inoltrammo “amici” e i cambi improvvisi di atmosfera,
alla scoperta di ritmi spezzati e ricomposti in le armonizzazioni vocali. La mia voce soli-
un susseguirsi di meravigliosi sogni canori. sta, romantica o drammatica, si fa notare
Ci ritrovammo così immersi in immagini e anche per una maggiore estensione rispetto
colori fantasmagorici nell’urgenza di trovare al passato. Rispetto al passato è presente
una nostra dimensione. Il condizionamento anche un brano in italiano. Un’altra piccola
generale della società era troppo avanzato novità è l’introduzione dell’Animoog, sin-
per essere capiti. Finalmente, dopo qual- tetizzatore App usato per colori o piccoli
che anno, i giudizi su di noi mutarono fraseggi “psichedelici”. Come già ne-
in positivo. gli album precedenti, anche questo

«Il nuovo lavoro è riuscito a riprendere,


ELEONORA PRADELLA

senza sforzo, alcune delle caratteristiche


più tipiche del nostro suono anni 70»
BERNARDO LANZETTI
43
nuovo lavoro rivela un grande
rispetto per la vocalità e per
il messaggio nobile che essa
può veicolare. I brani sono
strutturati come micro-suite,
oppure come semplici canzoni
non convenzionali e ancora inni,
strumentali ostinati, canti propizia-
tori e una marcetta. Claudio Fabi, già
produttore dei nostri due album storici,
nonché dei primi dischi PFM, CHOCOLATE
KINGS compreso, dopo l’ascolto di A NEW

ELEONORA PRADELLA
CHANT, è rimasto favorevolmente impres-
sionato e ha definito la raccolta delle com-
posizioni, la loro relazione, l’insieme dei
messaggi musicali e delle sfumature sonore,
come un insieme “sinfonico”, nel senso più
esteso del termine. Nel 2017 il gruppo permesso di essere puro interprete di frasi so del giudice in corte e viene qui usata a
ha recuperato importanti e tormentate: “Sto annegando esortazione per il pubblico come un “tutti in
lo spirito originale.
Veniamo al disco vero e pro- nell’amore di qualcun altro, la luna a segna- piedi per la musica” nel finale di un ipotetico
prio… re la fine, l’acqua mi trascina sotto la striscia concerto.
B.L.: Il mio impegno è stato nera”. How Come riprende la tradizione di Acqua
soprattutto rispetto alla for- Wear Your Car Proudly è il brano più antico. Fragile, quella di una traccia breve e sem-
ma, propriamente poetica All’epoca non trovò posto nel già affollato plice: chitarra, voce, cori: “Com’è che sei sal-
e più concreta della parola MASS MEDIA STARS e il testo era andato tata nella mia canzone e all’improvviso sei
stessa, che racchiude forza perduto. Non riuscivo a ricordarlo e il fatto sparita, lasciando il tuo fantasma a grattare
e nobiltà. Già dall’inizio ho mi bloccava. Liberatorio è stato affidare le contro questa gabbia che chiamano amo-
compreso che ciò sarebbe parole al collega Andrea Anzaldi, un eccel- re?”. A New Chant, che conclude l’album,
stato credibile cercando e ac- lente chitarrista/bassista che ha lavorato di- celebra il carattere liberatorio e mistico del
cettando energie esterne. versi anni in USA. Bella la sua idea di usare canto, attività umana e arte che l’industria
Nel breve e ultimo tour italiano del il titolo originale e ricostruirvi attorno una e il mercato vanno pian piano sottraendo
compianto Greg Lake, in occasione del suo corsa automobilistica immaginaria, perfet- alla società. Musicalmente, il nuovo album
invito sul palco a Piacenza, mi si parlò del tamente collegata ai fraseggi ossessivi e ip- di AF propone una varietà di ritmi pari e
sito a cui Pete Sinfield ha affidato le sue notici degli strumenti. dispari, armonie classiche, ardite e/o sottin-
liriche più famose e anche originalissimi Tu per lei è il primo e unico brano in ita- tese. Le melodie cantate percorrono l’album
componimenti poetici. Fu così che arrivai liano, recita uno dei pensieri filosofici sulla inseguendosi, attorcigliandosi per poi aprirsi
in Spagna all’inizio dell’inverno del 2014 musica che maggiormente condivido. Chi si verso l’esterno esplodendo o scomparendo
con l’idea di musicare Rain Drops, una sua avvicina a essa non deve pensare ai vantaggi all’orizzonte… La “ricerca” è ben presente nel
breve poesia pescata nel web. Mi ricordo che può ricevere quanto all’impegno per far- brano My Forte, dove il tempo dispari viene
molto ispirato ad assemblare accordi e a la crescere. Si rischia spesso di banalizzare il ulteriormente suddiviso pur mantenendo-
sovrapporre le parole in un gioco magico. I due album prog cantando in italiano, allora i cori senza si fluido. Anche l’impiego di soli strumenti
Realizzai un provino casalingo con il lettore degli anni 70. parole all’inizio e nel finale “confezionano” la acustici è un’unicità importante nel pano-
mp3, sovrapponendo la traccia audio a quel- traccia. Ritengo poi molto valida la mossa di rama contemporaneo. Altre proposte nuove
le midi trascritte dalla chitarra: uno dei miei sovrapporre la melodia della strofa a quella sono la marcetta di Tu per lei o la melodia di
demo migliori! Certo, dovevo farlo sentire a del ritornello in una marcetta fantasmagori- All Rise, che cambia tonalità senza che que-
Pete Sinfield per avere la sua approvazione ca dal sapore popolare. sta venga immediatamente avvertita. L’ac-
e come fare, visto che, dopo i seri problemi L’ironica My Forte porta avanti il mio recu- cordatura particolare della chitarra acustica
di salute, una forte depressione lo isolava pero di parole italiane presenti nel vocabola- in How Come permette una proposta “liquida”
completamente dal mondo? Nessun riscon- rio anglosassone. Chi conosce il mio lavoro ma molto articolata. Sono presenti piccole
tro alle email, alle telefonate, neppure allo potrà ricordare ad esempio Umbrella, Mass citazioni colte e abbastanza sottili, sia nei
stesso Greg Lake che andava a bussare alla Media, Peninsula o Quasi English. In ogni testi che negli arrangiamenti ma, precisan-
porta di casa. brano la voce solista e i cori si sono adattati do che alcuni di questi sono “non sospetti”
Più tardi, fu la famiglia del sassofonista Da- alle parole e ai temi trattati. perché attivati dagli ospiti più giovani, forse
vid Jackson, ex Van der Graaf Generator, da All Rise è la formula che annuncia l’ingres- individuarli e segnalarli sarà gioco della cri-
poco trasferitasi nel paesino dove vive anche tica e del pubblico.
Sinfield, a raggiungere il poeta che, una vol- Michelangelo Ferilli e Alessandro Sgob-
ta ascoltato il mio lavoro, approvò il tutto bio, già di Acqua Fragile Project 2005…
firmando anche i documenti per il deposito Alessandro Giallombardo, che, pur non
presso la SIAE. avendo suonato in tutti i brani, è stato
Nel libretto del Cd ho cercato di mantene- molto attivo con la chitarra e le idee di ar-
re l’ordine delle battiture del testo, ovvero rangiamento, ma anche partecipando ai
quello zigzagare “fluxus” delle ultime parole cori e suonando le tastiere… Alessandro
che raccontano come una delle due gocce di Mori, figlio di Maurizio, tastierista storico
pioggia innamorate trascini l’altra “innocen- di Acqua Fragile, ha suonato i tamburi in
temente verso il letto”. All Rise… Tango Spleen Orquesta, che è il
L’amicizia con il paroliere Nick Clabburn ponte tra passato e futuro di Acqua Fragile.
(John Hackett, Steve Hackett, Chris Squire) Lo special guest è Jonathan Mover, che col
e le sue visite a Castiglione del Lago, hanno suo drumming ha posto gli accenti giusti
propiziato il brano The Drowning che mi ha sul lavoro.
44
Keith Emerson, Le Orme, Peter Gabriel, Van der Graaf Generator,
Premiata Forneria Marconi, Edgar Allan Poe, Alice, Random Hold…
Testo: Paolo Carnelli

Q
uella di Peter Hammill, B. Bosé, Miguel. D. Disengage.
storico leader dei Van der L’incontro tra Hammill e il L’amore di Robert Fripp per
Graaf Generator, è una cantante spagnolo si con- Hammill si era già palesato
carriera lunghissima co- cretizza nel 1984 in occa- all’inizio degli anni 70,
stellata di produzioni disco- sione dell’album BANDI- quando Bob aveva deciso di
grafiche di natura molto va- DO. Hammill, che compare fare uno strappo alla regola
ria e diversa: oltre ai tredici in diverse tracce come cori- e prestare la sua chitarra a
album in studio con il gruppo realizzati tra il 1969 sta e che si occupa dei testi due album dei Van der
e il 2016, Hammill conta infatti ben trentacinque di un brano, South Of Sahara, viene ringraziato Graaf Generator (H TO HE, 1970, e PAWN HE-
album solisti tra i quali è quasi impossibile trovare espressamente da Bosé nei credits “per il suo en- ARTS, 1971) e al primo lavoro solista di Hammill,
un vero e proprio filo conduttore, fatti come sono tusiasmo e la sua positività”. Uno dei pezzi conte- FOOL’S MATE, del 1971. Così, quando nel 1979
di svolte improvvise e idee fissate sul supporto nuti nell’album, Odio vivere adagio, verrà risuonato arrivò il turno di Fripp a dare il via alla sua carrie-
analogico o digitale, da sempre, con un’urgenza e ricantato da Hammill nell’album IN A FOREIGN ra in solitaria con EXPOSURE, toccò a Hammill
artistica viscerale che li rende tutti a loro modo im- TOWN del 1988. venire in soccorso del vecchio amico alle prese
prescindibili. Le ventisei lettere dell’alfabeto a no- con qualche problema “burocratico” legato alle
stra disposizione in questa rubrica ci permettono C. California, Randy. parti vocali già registrate da Daryl Hall. Il leader
quindi di fornire una panoramica inevitabilmente Il chitarrista degli Spirit, tra- dei VdGG volò a New York dove con l’aiuto di una
parziale sull’universo hammilliano, ma rappresenta- gicamente scomparso nel bottiglia di cognac fornì a Fripp quello che stava
no (o almeno così speriamo) almeno uno stimo- 1997, è presente come ospi- cercando: una voce sull’orlo di una crisi di nervi.
lante punto di partenza per approfondire questo te in un brano contenuto Disengage e I May Not Have Had Enough Of Me But
mondo ai più ancora sconosciuto. Per chi volesse nel terzo album di Ham- I’ve Had Enough Of You, entrambe presenti nell’al-
farlo di persona, ricordiamo che Hammill sarà in mill, THE SILENT CORNER bum, sono probabilmente i due pezzi più estremi
tour nel nostro Paese il prossimo novembre. Que- AND THE EMPTY STAGE mai cantati da Hammill nella sua carriera.
ste le date: 9/11 – Roma, Auditorium Parco della (1974). “Randy incise le parti di chitarra per quel
Musica, 10/11 – Napoli, Basilica di San Giovanni pezzo nella primavera del 1973 in uno studio a E. Emerson, Keith.
Maggiore, 11/11 – Terni, Teatro Secci, 13/11 – Chia- Notting Hill Gate”, ricorda Hammill. “Ci eravamo La collaborazione tra Ham-
ri (BS), Auditorium Toscanini, 14/11 – Milano, La incontrati tramite un amico di un mio amico. Era mill e il compianto tastieri-
Salumeria della Musica, 15/11 – Tolmezzo (UD), un grande musicista e una persona molto carina. sta inglese ha un po’ le tinte
Teatro Candoni, 17/11 – Livorno, La Goldonetta. Prima che morisse è venuto a vedere un mio con- di un giallo. Verso la metà
certo a Los Angeles e mi ha detto che gli avrebbe degli anni 80, infatti, Emer-
A. Alice. fatto piacere se avessimo inciso qualcos’altro in- son decide di contattare
Per Carla Bissi l’illuminazio- sieme”. Red Shift è una ballata ipnotica originaria- Hammill per chiedergli di
ne sulla via di Damasco av- mente composta da Hammill negli anni 60, su cui scrivere i testi per alcuni suoi nuovi brani. Il risul-
viene alla metà degli anni Randy Craig Wolfe distende la sua chi- tato non lo soddisfa completa-
80, prima con PARK HOTEL tarra nella forma di un lungo e ispirato mente Emerson, ma uno dei
(1986) e poi con IL SOLE contributo psichedelico (“pulsating pezzi piace a tal punto a Ham-
NELLA PIOGGIA (1989). In lead guitar” nei credits). Lo stesso bra- mill che l’artista di Ealing de-
quest’ultimo la- no venne pubblicato in Ita- cide di rielaborarlo e pubbli-
voro, oltre a Steve Jansen e Ri- lia come 45 giri, diviso carlo sul suo album del 1986
chard Barbieri (Japan), Dave in due parti e in una AND CLOSE AS THIS, solo
Gregory (XTC), Paolo Fresu e versione legger- che a quanto pare si dimenti-
John Hassell, è presente mente differen- ca di chiedere il permesso a
anche Hammill come au- te rispetto a Emerson (comunque corret-
tore della traccia conclu- quella dell’al- tamente citato come autore
siva, Now And Forever, in bum. Sulla della parte musicale). La bel-
cui è chiamato a duetta- cover del sin- lezza del risultato finale, ov-
re con la stessa Alice. La golo è presente la dicitu- vero la splendida Empire Of Delight, fortunatamen-
collaborazione avrà un ra: “featuring the galactic te mette tutti d’accordo, anche se la comunicazio-
seguito nel 1998 in occa- guitar of Randy Califor- ne tra i due musicisti avrebbe indubbiamente po-
sione dell’album EXIT. nia”. tuto funzionare meglio.
46
Il prof. Hammill
al conservatorio G. Nicolini
di Piacenza, 18/1/2014.

EMILIO MAESTRI
peter hammill
F. FELONA E SORONA. mente il fido Guy Evans. Pubblicato nel luglio del ne, Meurglys III The Songwriter’s Guild, contenuta
L’incontro tra Hammill e Le 1974, viene massacrato dalla critica che non ne nell’album dei Van der Graaf Generator WORLD
Orme avviene nel 1972, digerisce l’eterogeneità. Straordinaria la foto di co- RECORD (1976).
quando il trio veneto, trami- pertina di Mike Van der Vord, con Hammill cavalie-
te il giornalista e fotografo re oscuro avvolto in un mantello chiuso da un fer- N. Nadir, Rikki.
Armando Gallo, propone a maglio di argento scintillante. L’alter ego per eccellenza di
Hammill di aprire i concerti Peter, il rabbioso cantante e
della tournée teatrale previ- J. Jour après Jour. chitarrista dalla scintillante
sta per l’inverno. Durante il tour, Tony Pagliuca, Se volete ascoltare Hammill Stratocaster blu responsabile
Michi Dei Rossi e Aldo Tagliapietra hanno modo di cantare in francese dovete del quinto album solista di
raccontare a Peter le vicende narrate nel nuovo al- recuperare l’album tributo Hammill, NADIR’S BIG
bum del gruppo che verrà pubblicato l’anno suc- HOMMAGE TO POLNA- CHANCE (1975). Pratica-
cessivo: il celebre concept fantascientifico sui due REFF, pubblicato nel 1999, a mente il primo album punk della storia, nonostante
pianeti in antitesi tra loro cattura l’interesse di cui Peter prende parte con l’artista di Ealing abbia più volte rinnegato questo
Hammill che si offre di curare i testi per la versione una cover di questo brano imprimatur. Eppure è innegabile che a John Lydon
inglese, che vedrà poi effettivamente la luce su eti- del 1968. Insieme al Nostro, nell’album sono pre- NADIR piacesse un sacco, come OVER del resto. Rikki
chetta Charisma nel 1973 come FELONA AND SO- senti tra gli altri anche Pulp, Nick Cave, Marc Al- ebbe il privilegio di pubblicare anche due 45 giri a suo
RONA. L’operazione dell’artista inglese è degna di mond, Saint Etienne e The Residents. nome, Birthday Special (1975) e The Polaroid (1979).
interesse in quanto più che di una semplice tradu-
zione dei testi dall’italiano all’inglese si tratta di K. K Group. O. OFFENSICHTLICH
una parziale rielaborazione della storia originaria. Dopo lo scioglimento dei Van GOLDFISCH.
der Graaf nel 1978, il ritorno La passione di Hammill per la
G. Gabriel, Peter. al gruppo da parte di Ham- lingua teutonica lo spinge a
I due Peter. Vicini di casa, mill avviene nel 1981 con il K pubblicare nel 1993 quest’al-
compagni di etichetta prima Group, quartetto dalle sono- bum decisamente singolare,
e di management poi. Tra i rità scarne e decisamente contenente dodici canzoni
due c’è sempre stata grande rock in cui accanto al leader originariamente pubblicate
stima reciproca, tanto che maximo ritroviamo la sezione ritmica del Generatore tra il 1986 e il 1992 ricantate
già nel 1974 Hammill fu – Guy Evans alla batteria e Nic Potter al basso – oltre in tedesco. La traduzione dei testi è opera del musi-
chiamato ad aprire alcuni al chitarrista John Ellis, proveniente dalla live band cista Heinz Rudolf Kunze. Il risultato in molti casi è
concerti dei Genesis. Nel 1982 PH contribuisce con di Peter Gabriel. Con questa formazione, Hammill/K veramente interessante e suggestivo. Curiosamen-
un brano inedito alla compilation MUSIC & registrerà due album in studio – ENTER K (1982) e te, anche Peter Gabriel si era cimentato in una ope-
RHYTHM, pubblicata da Gabriel, e nel luglio dello PATIENCE (1983) – girando l’Europa per una serie di razione simile all’inizio degli anni 80, pubblicando
stesso anno sale sul palco del primo Womad Festi- concerti poi documentati nello splendido doppio sia PG III che PG IV in due nuove versioni ricantate
val insieme a Gabriel, Shankar, Stuart Copeland, live THE MARGIN, pubblicato nel 1985. in tedesco.
Larry Fast, e David Rhodes per un unico e irripeti-
bile evento. Hammill è presente anche nei credits L. Lucas, Gary. P. Premiata
di due album dell’ex Genesis, IV e US, come ba- Eccezionale chitarrista noto Forneria Marconi.
cking vocals. ai più per le sue collabora- Trent’anni dopo l’incontro
zioni con Captain Beefheart con le Orme, nel 2002 si
H. Harrison, Phil. e Jeff Buckley, ma iperattivo concretizza per Hammill la
Vi ricordate dei The Korgis, protagonista di variegate collaborazione con un altro
quelli della hit del 1980 avventure musicali con nu- dei gruppi più importanti
Everybody Got To Learn Some- merosi altri artisti quali della scena progressiva ita-
times (malamente coverizza- Brian Ferry, Lou Reed, Nick Cave. L’incontro con liana, la Premiata Forneria
ta da Zucchero diversi anni Hammill, di cui Lucas è grande fan, si materializza Marconi. L’occasione arriva
fa)? Il tastierista della band, nel gennaio del 2013: due sole giornate in studio con la pubblicazione da par-
Phil Harrison, è presente da cui emerge OTHERWORLD (2014), album semi te della Premiata di LIVE IN
come ospite al Synclavier nell’album di Hammill improvvisato e semi sperimentale, in cui il contat- JAPAN, registrazione audio e video del concerto
SITTING TARGETS (1981). to tra i due universi musicali si concretizza nella tenuto il 12 maggio presso il “Club Città” di Kawa-
genesi di un nuovo “pianeta” sonoro, “altro” rispet- saki, in Giappone. “Abbiamo pensato – ricorda il
I. IN CAMERA. to a quelli di partenza. batterista Franz Di Cioccio – che sarebbe stato bel-
Probabilmente l’album più lo inserire nel disco anche un pezzo inedito cantato
intrigante e suggestivo M. Meurglys. in inglese, a testimonianza della ritrovata “interna-
dell’intera discografia ham- Il nome della spada di Gane- zionalità” del gruppo. Franco [Mussida, chitarrista
milliana. Si va dai languidi lon nel poema epico Le della PFM, ndr] aveva questo nuovo brano, dalla
accordi psichedelici dell’ini- Chanson de Roland è an- musica bellissima, che volevamo appunto
ziale Ferret And Featherbird al che il nome che completare con un testo in inglese…
rock ruvido e senza compro- Peter ha as- negli anni 70 avevamo collaborato
messi di Tapeworm, dalla poesia di Again alle archi- segnato con Peter Sinfield ma ora in giro
tetture barocche di Faint Heart And The Sermon, in- nel cor- grandi nomi non ce n’erano.
farcita di sovraincisioni di synth monofonici (ARP so degli anni alle sue chitar- Se non che a Iaia [De Capita-
2600). Sul lato B, accanto a una gemma acustica re elettriche. La più celebre ni, manager del gruppo,
come The Comet The Course The Tail troviamo la deri- è indubbiamente la Guild ndr] venne in mente Peter
va gotica di Gog che si inabissa nella musique con- nera denominata Meur- Hammill”. Il contatto va a
crète di Magog: sperimentazione estrema sotto tutti glys III, chiaramente visibi- buon fine, ma c’è di più:
i punti di vista. È il primo album della sua produ- le sulla copertina di OVER Hammill non si limita a
zione in cui Hammill fa tutto da solo, con l’eccezio- (1977), a cui Hammill ha scrivere il testo del nuovo
ne delle parti di batteria di cui si occupa egregia- dedicato anche una canzo- brano, intitolato Sea Of Me-
48
peter hammill
mory, ma finisce anche per registrare tutte le parti T. Time To Burn. Y. Yoga.
cantate. È l’inizio di una breve ma intensa collabo- Il profondo legame sviluppatosi nel corso degli Non sappiamo se Hammill
razione che vede il gruppo italiano e l’artista ingle- anni tra Hammill e Tony Stratton Smith, il boss abbia mai praticato questa
se condividere lo stesso palco in diverse occasioni della Charisma Records scomparso nel 1987, è te- disciplina, ma quel che è
tra il 2002 e il 2003 sia in Italia che all’estero. stimoniato da questo struggente brano, presente certo è che lo yoga è prota-
nell’album IN A FOREIGN TOWN (1988) ed espres- gonista di uno dei brani
Q. Queen. samente composto e dedicato da Hammill al cele- contenuti nell’album del
Purtroppo non esistono bre discografico. 1977 OVER, intitolato per
duetti tra Peter Hammill e l’appunto (On Tuesday She Used to Do) Yoga. Il riferi-
Farrokh Bulsara, ma un le- U. Usher. mento in questo caso non è dei più felici, come
game c’è. Il produttore dei All’inizio degli anni 70 la spiega chiaramente il testo della canzone: “On
primi quattro album dei Van passione per la produzione Tuesday she used to do yoga, on Tuesday she went
der Graaf Generator, nonché letteraria di Edgar Allan Poe away”.
del primo solista di Hammill spinge Hammill a progetta-
è quel John Anthony che all’inizio degli anni 70 re la messa in scena di una Z. Zwei.
scoprì e guidò al debutto discografico proprio il vera e propria opera rock Nel corso degli anni non
gruppo di Brian May e Freddie Mercury. Non a ispirata dal racconto The Fall sono stati molti gli album
caso, il pianoforte Bechstein a coda immortalato of the House of Usher. Ad aiutarlo nell’impresa c’è il pubblicati da Hammill con
nella copertina interna del primo album di Ham- fido Chris Judge Smith, compagno di avventure altri artisti, e quando queste
mill, FOOL’S MATE (1971), è lo stesso che i Queen musicali fin dai primordi del Generatore. L’opera collaborazioni a pieno titolo
utilizzeranno qualche anno dopo per incidere la però vedrà la luce solo nel 1991 su etichetta Some si sono concretizzate è sem-
celeberrima Bohemian Rhapsody. Bizarre, e successivamente (1999) Hammill ne pre stato nell’ambito non
pubblicherà una nuova versione riveduta e corret- canonico e non convenzionale, come nel caso di
R. Random Hold. ta tramite la sua etichetta personale, la Fie! Re- quella già citata con il chitarrista Gary Lucas o di
L’incontro tra Peter Hammill cords. Il cast è di ottimo livello: Sarah Jane Morris, quella con il tastierista Roger Eno. Nel 1987 è inve-
e i Random Hold, prometten- Andy Bell, Herbert Gronemeyer, Lene Lovich ma ce la volta di un progetto incentrato sull’improvvi-
te band new wave/art rock/ purtroppo non è mai stato possibile finanziare l’al- sazione e sull’utilizzo dei sampler e del sistema
post punk inglese capitanata lestimento scenico dell’opera. MIDI, che vede coinvolti Hammill e il batterista dei
dal bassista Bill MacCormick Van der Graaf Generator, Guy Evans. Il progetto,
(Matching Mole, Brian Eno, V. Van der Graaf Generator. inizialmente denominato “Zwei”, vedrà la luce all’i-
Robert Wyatt, Phil Manzane- Per chi non lo sapesse, nizio del 1988 su cassetta e Cd a nome Peter Ham-
ra, 801) avviene tramite Peter Gabriel: l’ex Genesis Hammill è uno dei membri mill & Guy Evans con il titolo SPUR OF THE MO-
avrebbe dovuto occuparsi della produzione del pri- fondatori (insieme a Chris MENT.
mo album del gruppo ma la sua carriera solista gli Judge Smith) dello storico In basso a sinistra,
impedisce di sedersi davanti ai cursori del mixer. Al gruppo inglese, nonché gli uffici della Charisma
suo posto subentra Hammill, ma il rapporto con il cantante, leader e principa- negli anni 70,
quartetto si rivela tutt’altro che idilliaco. Dopo due le compositore del reperto- con Tony Stratton
Smith seduto
album e un Ep pubblicati tra il 1979 e il 1980, i Ran- rio della band. Con i VdGG alla scrivania.
dom Hold vengono tagliati dalla Polydor e la loro ha pubblicato tredici album
avventura giunge rapidamente al termine. in studio, l’ultimo dei quali,
DO NOT DISTURB, nel 2016.
S. Sofa, Rodney.
Un altro degli pseudonimi di W. Whitehead, Paul.
Hammill: Rodney Sofa è il Oltre ad aver firmato le coper-

ANTONIO DESARNO
tecnico del suono immagi- tine di alcuni dei lavori più
nario che è presente nei cre- importanti di Genesis e Van
dits del secondo e terzo al- der Graaf Generator, il cele-
bum dell’artista inglese. Il bre disegnatore ha realiz-
nome del personaggio rap- zato anche l’artwork per i
presenta in un certo senso la proiezione del nome primi due album di
dato da Hammill al suo studio di registrazione ca- Hammill: FOOL’S MATE (1971) e CHAMELEON
salingo inaugurato alla fine del 1972: inizialmente IN THE SHADOWS OF THE NIGHT (1973).
il “Sofa Sound” studio comprendeva unicamente
un registratore 4 tracce a bobina della Teac, un pic- X. X MY HEART.
colo mixer, un microfono e un paio di cuffie. Una Unico album di Hammill,
curiosità: il sito internet ufficiale di Hammill si pubblicato nel 1996, ad
chiama sofasound.com. essere stato intera-
mente registrato
con il PHQuartet,
formazione atipi-
ca comprendente
oltre a Hammill (voce, chitarra elettrica,
pianoforte) anche il sassofonista dei Van
der Graaf Generator David Jackson, il bat-
terista Manny Elias (Tears for Fears) e il
violinista Stuart Gordon. Il quartetto fu pro-
tagonista nel 1994 di alcuni splendidi con-
certi in Italia, dei quali purtroppo non è rima-
sta traccia ufficiale.
49
1977-2017

Testo: Paolo Carnelli

L’album
avrebbe dovuto
te
originariamen
r My
intitolarsi “Ove e
Shoulder”, com
pa
riporta la stam
giapponese.
PETER
HAMMILL
OVER la vergogna per
il
Charisma cit at a in un articolo su als), e l’a tta c-
che nel 1972 veni
va dimento
CAS 1125 – 1977 a a evadere tra
ch e am an o «S ou nd s» am or osamente intent ga z- co frontale all’amico
onosco persone e Durata: 46’27’’ on de nz a in di riz zata al suo ra tra di tore (“Gli ami-
e altre ch la corrisp di Worth,
OVER alla follia, lla pi cc ol a ca sa
ci? Hanno tutti
dei
mmeno ad zo, sul prato de o insieme. Quel-
non riescono ne Lato A: , in cu i viv ev an lte lli na sc os ti da
co lta rlo . M a de l resto non 1. Cr ying Wolf West Sussex a di fa tto de di ca ta la co , e no n
as cui er qualche pa rte
tutta la di- 2. Autumn la stessa Alice a a nell’album
è così un po’ con Ro om , co nt en ut l’o ra di fic ca r-
ra fia di Ha m m ill? Basti 3. Time Heals str uggente My
r Gr aa f Ge ne ra tor vedono a” – Be tra-
scog
capolavoro dei
Van de lla schien
pensare a quello
che il buon 4. Alice
Go ) at o al l’ini zio de l 1976. teli ne le d’ am or e ormai
to pro- (Let tin g
L LIFE, pubblic a yed), le pa ro
rece nt em en te sc rit ST IL
certo pu nt o Al ice si er
lice, This Sid e Of The Looking
vecchio Fish ha ol o tra i suoi dieci Pe r la cronaca, a un str at to pr inci- vane (A cr on ico (“Il martedì lei
di
OV ER , in se re nd La to B:
pe tta re il su o di s), il fa ta lis m o
pr io su
sempre: “Il mio am me
ore pe r
1. This Side stancat a di as ncerti e Gl as yoga. Un m dì ar te
album preferiti di g , se m pr e intento a fare co so lito an dava a lezione di ed To
(On Tuesday She Us
vo co Look in az zu rro re
e a quando lavora Of Th e pe di scappa
questo disco risal Sp ey m ou th . Gl ass re gistr ar e di schi, e aveva deciso e, tra se n’è andata via” – e len ta op er a di
in Scozia, a ie dei VdGG. Ch o alla faticos a
guardia forestale em i tra - 2. Be tra yed
via co n un o de i ro ad
i migliori Do ) Yo ga ), fin
tentativo di rip ar-
to le emozioni ch 3. (On Tuesdays oria anche uno de nvincimento nel
Mi piacevano mol oc a in ve ce l’a ltr o, er a in te do p- au to co te . E so no di
ragazza dell’ep She Used To Do
)
l suo ex ragazzo.
È da questo e (“Sono libero,
finalmen
smetteva. La mia ce e co sì qu an do am ici de rc or so di tir et titi il ve sti to ro sso,
non sopportava
quella vo Yoga ende il via il pe nuovo innamorat
o. M
um lei usciva dalla sta
nza. 4. Lost And pio colpo che pr et ta to da Hammill in hé sta sera usciamo” –
Lost And
mette vo su l’a lb sto . Ho e rin as cit a pr oi - pi cc ol a, pe rc gis trazioni
op po un d m or te ca e di e le re
A me invece susc
itava l’effetto Fo
ca nz on i: c’è la rabbia cie un d). Si na rra che durant e
uno stile vocale
sim ile a un pugn o di tti (Crying Fo io, nelle ca pagn m
adottato spesso Ly do n ha ut tiv a di re tta contro tutto e tu ne s- de ll’a lb um, ai Foel Stud ’u ltim a te lefo-
e anche Johnny str n an ette un
quello di Peter, ia degli eventi co Galles, Peter ricev
m m ill co m e una delle sue Wolf), la cronistor ca pa cità ne l riuscire del di Al ice . Nel corso della
con-
citato spesso Ha OV ER ch ia ra zio ne di in na ta da pa rte di una
e sa di to (“Dicono una tempe sta
che è certo, è ch e quanto è accadu a io sto versazione, scoppiò
influenze”. Quel da as co lta re a di m en tic ar di sp az za re via
più indicato ferite, m che rischiò
non è l’album a de lu sio ne se n- ch e il te mpo curi tutte le – Tim e He - violenza inaudita ich e ele ttr ich e dei ful-
ci da un o insieme a te” l’intero studio: le
scar
quando si è redu infatti ancora bruciand ngo i pavimenti e
il fienile
le: la sc rit tu ra dei brani trae i co rre va no lu
timen ta re la zio ne pl u- m in
oc o. Fu il pa nico. Il
fine della casa prese fu
linfa proprio dalla in gl es e fu or i da lla
nd, Dave An rso de n,
anni) tra l’artista ista degli Hawkwi
riennale (ben sette , av ve nu ta ba ss er fo rtu na Pe ter
su a co m pa gn a storica, Alice er a il te cn ico del suono: “P vo d-
ice
e la
prima. Quella ste
ssa Al sé una bottiglia di
solo pochi mesi aveva portato con sen-
io di bei bicchieri ci
ka. Dopo un pa lio ”.
to meg
timmo subito mol
50
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tendersi quale presa visione, nel colophon della rivista, dell’Informativa completa ex art. 13 d.lgs. 196/03, nonché consenso espresso al trattamento ex art. 23 d.lgs. 196/03 in favore dell’Azienda.
Peter Erskine, suo compagno
nei Weather Report, parla di Jaco
e dell’album TRUTH, LIBERTY
& SOUL (doppio Cd live, registrato
nel 1982 a New York), uscito da po
co
su Resonance Records in 5000 co
pie
per celebrare i trent’anni dalla
scomparsa del leggendario bassi
sta
(21 settembre). Un lavoro che filtra
la selvaggia energia di Jaco con
la
raffinatezza della scrittura per un
a
big band di rara forza espressiva.

N
Jazz? Sì, “progressivamente”
in divenire “altro”… el 1982, anno di questa
registrazione live, Jaco
Testo: Zev Feldman era al culmine della
popolarità. I Weather
Report di Joe Zawi-
nul e Wayne Shorter,
gruppo stratosferi-
co sotto ogni punto
di vista e capace come pochi altri di
coniugare le diversità delle proprie
anime in un universo sonoro
immediatamente riconoscibile,
sempre nel 1982 furono costretti a
rinunciare a lui per i troppi proble-
mi legati alla sua dipendenza dalle
droghe e alla depressione. Special-
mente con Zawinul i rapporti erano
davvero pessimi, anche se Joe nel
1976, quando Jaco entrò nel grup-
po, affermava: “C’era della magia
in lui, lo stesso tipo di magia di
Jimi Hendrix. Cominciammo a
registrare il tutto esaurito nelle
grandi sale da concerto, ovun-
que andassimo”. Nel 1981 Jaco
pubblicò l’eccellente WORD OF
MOUTH, da quell’anno al 1983
guidò in giro per il mondo que-
sta fantastica avventura. Formazione
stellare con Bob Mintzer ai sassofoni,
Randy Brecker alla tromba, Othel-
lo Molineaux alla steel drums, Don
Alias alle percussioni, Peter Erskine
alla batteria, una sezione fiati di 16
TOM COPI

elementi e la presenza dell’armonici-


sta Toots Thielemans in un brano.
COME HAI FATTO A ENTRARE A FAR vo batterista per i Weather Report. che Ron rispose: “Be’, rispetto all’ulti-
PARTE DEI WEATHER REPORT? Dato che la Maynard Ferguson band ma volta ora abbiamo un nuovo bat-
È stato merito di Ron Tooley, il doveva esibirsi in Florida, Ron pensò terista. Magari ti può far piacere senti-
trombettista con cui suonavo nella di fare un colpo di telefono a Jaco per re come se la cava”. Ero un fan di Jaco,
Maynard Ferguson band, grazie a lui lasciargli un messaggio sulla segrete- come tutti coloro che avevano ascol-
ho potuto incontrare Jaco Pastorius, ria telefonica. Invece lui, inaspettata- tato il suo debut album del 1976. C’era
che era venuto a sentirmi in concer- mente, era a casa. Così si misero a par- qualcosa di molto singolare in lui: il
to. Dopo Jaco ha fatto il mio nome lare e Ron lo invitò al concerto, lui fu nome, il suo aspetto, quella foto in
a Wayne Shorter e Joe Zawinul, felice di assistere: “Ero presente anche bianco e nero in copertina, lo sguar-
che stavano cercando un nuo- l’ultima volta che avete suonato lì”. Al do così diretto… sembrava un pro-
53
Con Jaco era proprio andato al Roxy, perché
l’esaltazione
dello spettacolo
c’era Billy Cobham che suonava a
visivo dei Weather uno showcase della CBS. Jaco era seduto di
Report raggiunge fronte alla batteria, insieme ad altri artisti
il massimo. sotto contratto con la CBS, tra cui Stanley
Clarke. Il giorno dopo Jaco si era vantato
con me, mentre mi spiegava come mai non
ero riuscito a trovarlo, di essersi divertito a
tirare delle noccioline e degli acini d’uva a
Billy Cobham durante uno dei suoi assoli,
nel tentativo di riuscire a colpire le bac-
chette mentre si muovevano. Onestamente
all’epoca ho pensato che fosse una storia
inventata, ma qualche anno fa ne ho par-
dotto molto europeo e lato con Stanley Clarke e lui ha confermato
sofisticato. Si capiva che tutto: è così, amico mio. Io e Jaco ci siamo messi
qualcuno ci aveva lavorato a tirare delle cose a Billy durante il suo assolo.
sopra. Infatti quando poi l’ho
incontrato sono rimasto abba- E COSÌ QUANDO VI SIETE INCONTRATI?
stanza sbalordito. In breve, quel- Direttamente in studio. La mattina dopo de-
la sera vidi Ron Tooley che stava cido di andare a piedi alla sala prove, che era
parlando con qualcuno durante distante un paio di chilometri. Ovviamente
l’intervallo, teneva la sua tromba arrivo con largo anticipo, ma dato che dove-
sotto braccio, con il bocchino rivol- vo suonare con una nuova batteria ho pre-
to verso il basso. Così decisi di fargli ferito avere il tempo di sistemare tutto con
uno scherzo: sgattaiolai dietro di lui e calma. I tecnici sono già sul posto e sono
soffiai nella tromba, non proprio una molto amichevoli. Mentre stiamo sisteman-
cosa piacevole! Infatti Ron rimase un do la batteria, entra uno dei manager e ci
po’ sorpreso e infastidito, ma poi disse: comunica che gli altri musicisti – cioè Joe
Oh, Peter, sei tu! Ti presento Jaco Pastorius. Zawinul, Wayne Shorter e Jaco Pastorius
Alzai gli occhi e vidi questo tizio che in- – arriveranno con un paio d’ore di ritardo.
dossava una camicia a righe chiusa fino Passano due ore ed ecco che il manager
all’ultimo bottone, degli occhiali con entra di nuovo per dirci che ritarderanno di
una montatura gigantesca, aveva i un altro paio d’ore. Quindi sono le sette e le
capelli ruvidi, sporchi e nascosti sotto prove che erano state fissate per l’una o le
un cappellino da baseball dei Phila- due del pomeriggio devono ancora iniziare.
delphia Phillies. Non è possibile, pensai. Alla fine eccoli che arrivano. Wayne sorride
Jaco fu molto alla mano, parlammo un e sembra molto affabile. Zawinul ha un pez-
po’, poi mi scusai e mi preparai a salire zo di una canna che gli è rimasto attaccato
di nuovo sul palco. E proprio mentre mi alle labbra. Mi guarda un po’ in cagnesco
stavo allontanando, Jaco mi disse qualcosa e mi stringe la mano. Non è che ce l’abbia
che nessuno mi aveva mai detto prima: Ehi con me, sembra solo un po’ diffidente. Jaco
amico, divertiti. Non disse mi raccomando, suo- mi saluta da lontano, sorride e se ne va:
na bene, ma divertiti. Ed è esattamente quel- praticamente fa subito retromarcia, non
lo che feci. Sapevo che tra il pubblico c’era capisco cosa stia succedendo. Onestamente
anche lui, ci tenevo a fare bella figura però dopo tutti questi ritardi, mi sarei aspettato
volevo divertirmi. Non ero nervoso o preoc- che mi avessero chiesto subito di suona-
cupato, ovviamente quella sera Jaco deve re. Invece Zawinul fa finta di niente, prova
aver sentito qualcosa che gli piaceva nel le tastiere e si mette a parlare con uno dei
mio modo di suonare se alla fine mi tecnici. Wayne tira fuori il suo strumento.
raccomandò come nuovo batterista Così decido di sedermi alla batteria e ini-
dei Weather Report, però gran par- ziare a suonare. È come se avessi lanciato
te del merito fu di Ron Tooley. il guanto di sfida. Zawinul rimane sorpreso
e inizia a suonare anche lui, Wayne subito
COM’È STATO SUONARE dopo. Non appena abbiamo iniziato a tirare
PER LA PRIMA VOLTA CON JACO? fuori qualcosa dagli strumenti insieme, ecco
Ne parlo nel mio libro No Be- che arriva Jaco con un cartone di Heineken
ethoven. Comunque: parto e in lattina. Dal suo sguardo sembra come se
vado a Los Angeles, dove voglia dire: speravo proprio che accadesse qual-
ho un appuntamento con cosa del genere. Una volta messe in frigo le bir-
Jaco nel pomeriggio. re, sale sul palco dello studio, si gira alla sua
Non riesco a trovarlo sinistra e afferra al volo il suo basso Fender,
in hotel, anche se si che gli è stato lanciato da un roadie come
era raccomandato di da copione. Indossa la tracolla, si collega
alloggiare nel suo all’amplificatore e inizia anche lui a darci
stesso albergo, il sotto. Se non ricordo male, siamo andati
Sunset Marquis, avanti a improvvisare per una quarantina
TOM COPI

accanto al Roxy. di minuti, accennando parecchi brani dei


E infatti lui Weather Report.
COM’È ANDATA? abbiamo suonati dal vivo con una band è Joe aveva iniziato a doppiare le parti di bas-
Molto bene, naturalmente ero consapevo- stata una cosa un po’ improvvisata – ma so di Jaco e lui voleva liberarsi dalle limita-
le che quella era la mia grande occasione, quando c’è di mezzo Jaco non è detto che zioni imposte dall’uso dei sintetizzatori.
ma ero comunque felice di essere lì, mi sia una cosa negativa. Provammo a casa di
stavo divertendo. Poi a un certo punto ho Joni Mitchell. All’epoca era fidanzata con il COSA NE PENSI DELL’ESIBIZIONE AL KOOL
intravisto Tom Scott [celebre sassofonista percussionista americano Don Alias, che JAZZ FESTIVAL DA CUI È STATO TRATTO
jazz americano, ndr]: ero un grande fan di Jaco conosceva da un sacco di tempo. Le TRUTH, LIBERTY & SOUL?
Tom Scott, del resto chi non lo è? E lui era prove erano state organizzate in vista di Andammo un po’ in tour con la formazione
lì che ci guardava con la bocca aperta, in- un concerto a Manhattan, Seventh Ave- a cinque e poi ci fermammo a New York per
credulo! Dopo la jam ci siamo messi a suo- nue South. Il concerto era previsto il giorno provare con la big band e fare qualche con-
nare Gibraltar (dall’album dei Weather Re- dopo le prove o la sera stessa. In ogni caso, certo. Suonammo in Florida per il suo com-
port BLACK MARKET del 1976)… un altro solitamente quando qualcuno organizza un pleanno nel 1981, poi alla Savoy Ballroom di
pezzo che potrebbe continuare all’infinito. concerto cerca di fare più pubblicità possi- New York. Ma il concerto al Kool Jazz Festi-
A un certo punto Joe ci ha dato il segnale Dall’alto bile, in modo da riempire la sala. Ma Jaco val fu straordinario. C’era la crema del jazz,
di chiusura. Era come se avessimo suona- JACO PASTORIUS, era sicuro che la sala sarebbe stata piena e tutti amavano Jaco. Qualche giorno prima
to sempre insieme. Evidentemente l’intui- 1976, e WORD ugualmente, grazie al passaparola [in ingle- avevo registrato il mio primo album solista
OF MOUTH, 1981.
zione di Jaco di coinvolgermi era stata feli- se “word of mouth”, ndr]. Penso che sia stato con John Koenig per la Contemporary Re-
ce: si danno il cinque tra loro, buon segno. proprio in quel momento che gli è venuto in cords e in quel periodo ero spesso in tour
La mattina dopo siamo di nuovo tutti in mente il nome del gruppo, Word of Mouth. con gli Steps, prima che cambiassero nome
studio, stavolta non per suonare ma per Perché mi disse: Don’t worry. Word of mouth. in Steps Ahead. Mi esibivo sia con loro che
una sessione fotografica. Anche questo mi E infatti la sala era piena. Sul palco insieme con Jaco. In questo concerto Jaco suona di-
era sembrato un buon segno. Jaco, dopo a me e a Jaco c’erano Michael Brecker e Bob vinamente, e guida la band in modo magi-
aver dato un’occhiata a come ero vestito Mintzer ai fiati e Don Alias alle percussioni. strale. Riesce a modellare la musica a suo
mi disse di seguirlo per fare insieme un po’ Ero particolarmente contento di suonare piacimento. Mi ero dimenticato di quanto
di shopping. Andammo insieme in un ne- con Bob, ci conoscevamo dai tempi di scuo- fosse felice quel periodo perché di lì a poco
gozio di vestiti a Santa Monica Boulevard. la, dalla fine degli anni 60. In organico non iniziarono i problemi: un paio di settimane
Non è che voglio dubitare della buona fede era presente un tastierista perché Jaco vole- dopo, quando partimmo per il Giappone, la
di Jaco, ma credo che il motivo per cui era va staccarsi dal sound dei Weather Report, situazione degenerò. Anche quando suo-
così contento di accompagnarmi fosse che dove le tastiere di Joe Zawinul erano diven- nammo a Montreal, prima del Giappone,
in questo modo poteva approfittarne per tate sempre più dominanti e la musica dav- c’erano stati dei segnali che le cose non sta-
portarsi a casa gratis qualche maglietta: vero complessa, dove con la mano sinistra vano andando per il verso giusto.
in pratica si provava un capo di abbiglia-
mento e poi ne indossava sopra un altro, IN CHE SENSO?
in modo tale da nascondere quello sotto. Jaco salì sul palco con la faccia pitturata
Comunque io pagai tutti i miei vestiti…
Jaco alcuni sì e alcuni no. Quando tor-
"Dal vivo per WORD OF MOUTH non c’era come se dovesse andare in guerra. Se guardi
il video di quel concerto capisci subito che
nammo in studio per le foto, chiesi a Joe se
potevo dire ai miei amici che ero entrato a
il tastierista perché Jaco voleva staccarsi c’è qualcosa che non va. Quando andammo
in Giappone, già si
far parte dei Weather Report. Lui finalmen- dal sound dei Weather Report" sentivano cose
te si sbottonò un po’ e rispose: puoi dirgli brutte su di
che andrai a suonare in Giappone con noi. È lui. Mi ricor-
stato solo alla fine del tour giapponese che do che men-
Zawinul mi ha accolto ufficialmente nel tre ero in aero-
gruppo. Da quel momento in poi è iniziato
un sodalizio pluriennale.

QUAND’È CHE JACO HA INIZIATO A PARLARE


DEL PROGETTO WORD OF MOUTH E QUAL È Weather Report,
STATA LA TUA REAZIONE ALL’EPOCA? da sinistra:
Shorter, Erskine
Jaco doveva registrare il suo secondo (dietro),
album solista. Voleva farlo. Stava com- Zawinul,
ponendo nuovo materiale e provammo Pastorius.
insieme alcuni brani in Florida, al
Sunrise Theater, dove Jaco la-
vorava come turnista con
la Peter Graves Orchestra,
che era di fatto la band
che accompagnava Bob
Hope e Phyllis Diller du-
rante i loro spettacoli.
Testammo cose come
Liberty City e Three Views
Of A Secret. Il 33 giri
stava prendendo for-
ma, era caratterizzato
soprattutto dal Jaco
compositore, dai pez-
zi che aveva scritto.
La prima volta che li
55
porto in attesa di prendere l’aereo incontrai tanti assoli di basso e batteria. Quando l’ho
Jaco in sala d’attesa. Fu come quella scena riascoltato mi sono esaltato. Mi piace come
in Taxi Driver, quando la cinepresa svela
lentamente la nuova fisionomia di De Niro, "Questo album di jazz classico, finisce legandosi con Twins grazie all’uso dei
timpani. Non so come sono riuscito a tro-
con il taglio di capelli da moicano… ti ven-
gono i brividi. Davanti a me c’era Jaco con
r&b e musica etnica è il modo migliore vare l’intonazione giusta ma ce l’ho fatta.
L’inizio del disco con Invitation è grandioso,
i capelli cortissimi… proprio lui, quello che
aveva sempre portato i capelli molto lun-
per capire chi era Jaco" The Chicken è fantastica. Le parti con Toots
Thielemans all’armonica sono sorpren-
ghi. Lo salutai, mi lanciò uno sguardo, dis- denti. Jaco e Toots: tutti e due in gran for-
se in modo molto aggressivo: Ciao, ciccione. ma. Come tutti gli altri musicisti, del resto.
Evidentemente le premesse per il tour non Ognuno ha tirato fuori tutto quello che
erano incoraggianti… peccato perché Jaco aveva dentro. Personalmente avevo paura
aveva messo in piedi una line-up pazzesca: pire che è tutto sotto controllo. Praticamen- che ci fosse qualche problema all’ultimo
alla band di New York si erano aggiunti dei te stava cercando di chiudere proprio sul momento, che qualcosa non funzionasse.
musicisti dalla Florida e da Los Angeles, tut- filo di lana, quando mancavano solo pochi Invece è andato tutto bene. E suoniamo alla
ti amici di Jaco. Però era molto complicato, secondi alla chiusura nell’orario stabilito. grande. Penso che questa registrazione in
eravamo tanto preoccupati per il suo stato Jaco era fatto così: se avesse giocato a ba- particolare permetta di capire cosa aveva in
di salute. Avevamo paura. seball e avesse dovuto ricevere una sempli- mente Jaco con il progetto Word of Mouth.
ce palla spiovente dal battitore avversario, Non c’è modo migliore per capire che ascol-
PARLAMI DEI MUSICISTI PRESENTI invece di correre verso la palla e afferrarla tare questa registrazione.
NELL’ALBUM... comodamente con il guantone stando in
C’era una grande energia. Mi è venuta la piedi, avrebbe aspettato fino all’ultimo mo- C’È QUALCHE ASSOLO IN PARTICOLARE CHE TI
pelle d’oca a riascoltare la registrazione. È mento, poi si sarebbe buttato faccia a terra HA FATTO PIACERE RIASCOLTARE?
incredibile. Mi piace il mio solo, ma la cosa in mezzo all’erba e al fango, sarebbe scivo- Come dicevo, in questo concerto ogni mu-
straordinaria è come dall’assolo di batteria lato per qualche metro e avrebbe preso la sicista si esprime come capita raramente
si passa a Twins, che è un brano completa- palla al volo. Io sarei stato felice di prendere anche ai massimi livelli. Gli assoli di Bob
mente improvvisato: non ho mai sentito semplicemente la palla, ma lui doveva fare Mintzer al sax sono splendidi, come quelli
niente di simile. Molte persone quando le cose a modo suo. E con la chiusura del di Randy Brecker alla tromba. Toots è stra-
pensano alla big band di Jaco pensano a concerto fece la stessa cosa. Quando scen- ordinario. È la prima volta che ho la pos-
The Chicken o Fannie Mae, o magari a Liberty demmo dal palco ero dietro di lui, e George sibilità di riascoltare il concerto dall’inizio
City. Ma sono pezzi come Twins, piuttosto Wein era fuori di sé: non avevo mai visto alla fine, prima avevo potuto farlo solo con
sperimentale, che fanno capire realmente qualcuno così arrabbiato in vita mia. Jaco degli spezzoni in cassetta nel corso degli
dove stesse andando Jaco musicalmente. non capiva il motivo e indicava il suo oro- anni. Peter Gordon, David Bargeron, Lew
Per me il concerto di New York è stato il mi- logio. Il gestore sorrise e indicò l’orologio Soloff e Jon Faddis. E naturalmente Alan
gliore della big band: Randy Brecker e Bob presente in sala: è il nostro orologio che fa Rubin, Kenny Faulk e Ron Tooley: una se-
Mintzer suonano alla grande, credo che fede. In pratica avevamo finito per sforare zione di trombe fenomenale. Ma al di là
anche Gil Evans non l’abbia mai fatto così solo perché Jaco voleva divertirsi ad aspet- della bellezza degli assoli, è la scrittura di
bene. Tutti danno il massimo. tare fino all’ultimo secondo prima di uscire Jaco per la big band che emerge. Prendi In-
di scena, ma aveva calcolato male i tempi. vitation: il modo in cui la band entra ed esce
HAI QUALCHE ALTRO ANEDDOTO George Wein dovette pagare una penale di è eccezionale.
DA RACCONTARE? non so quante migliaia di dollari solo per
Sì, c’è una cosa in particolare. Quando uno stupido scherzo andato male. COSA HA SIGNIFICATO PER TE FARE PARTE
suoni in una sala concerti a New York devi DI UNA BAND DEL GENERE, UNA SORTA
stare molto attento ai tempi, perché se sfori Jaco quando QUAL È LA TUA TRACCIA PREFERITA? L’ASSOLO DI SUPERGRUPPO DELLA SCENA JAZZ
con i tempi, devi pagare un sovrapprezzo sorrideva DI BASSO E BATTERIA DI QUATTORDICI MINUTI DI NEW YORK?
per l’affitto della sala e per gli straordinari conquistava tutti, VERSO LA FINE DEL CONCERTO? Ogni volta che mi esibisco a New York pen-
purtroppo le sue
di tutto il personale: non stiamo parlan- paure lo hanno
L’assolo di batteria non è tanto lungo, si so sempre che è il posto migliore in cui suo-
do di pochi dollari, ma parecchie migliaia portato a farlo tratta più che altro del solo di basso. Ma è nare. Purtroppo durante il tour all’epoca
di dollari. George Wein, che produceva lo sempre meno… molto bello, non è autoreferenziale come alcuni musicisti furono rimpiazzati da tur-
spettacolo ci aveva avvertito che non dove- nisti reclutati sul posto, e così la big band
vamo assolutamente sforare, e così Jaco mi perdeva un po’ di coesione. Ma la line-up
aveva chiesto – o forse ero stato io a offrir- di New York era pazzesca: basta guarda-
mi volontario – di tenere d’occhio l’orolo- re al curriculum dei vari musicisti. Erano
gio. Il concerto va benissimo e arriviamo i migliori in assoluto. Jaco amava questi
al pezzo conclusivo, Fannie Mae. Jaco fa artisti e il fatto che fossero il top del top a
le presentazioni, parlando in modo New York. Li rispettava ed era entusiasta
un po’ strascicato, probabilmente di averli nella sua band. Loro erano ec-
era un po’ ubriaco oppure lo fa- citati di essere lì. Era una situazione
ceva semplicemente apposta. idilliaca. Nessuno aveva bisogno di
Comunque sia, i ringrazia- fingere il suo coinvolgimento.
menti si protraggono più
del dovuto: invece di dire COSA RIMANE DALL’ASCOLTO
semplicemente: “Bla bla DI UN CONCERTO DEL GENERE,
bla, grazie mille, buona- PER LA PRIMA VOLTA
notte”, sembra cercare ap- IN VERSIONE INTEGRALE?
positamente di tirarla per Come prima cosa, la qualità delle
DON HUNSTEIN

le lunghe. Lo guardo e gli composizioni. E la forza dell’im-


faccio segno di stare atten- maginazione. La speranza da
to all’orologio, ma mi fa ca- parte di Jaco di riuscire a dare for-
56
ma al suo amore per la musica da
big band. Amava le big band. Aveva
imparato ad amarle guardando gli spet-
tacoli in televisione e ascoltando gli album
di Frank Sinatra. In questo modo aveva svi-
luppato un legame viscerale con le big band
e con Wayne Cochran. Word of Mouth era la
sua idea di racchiudere tutto ciò che amava
in un unico progetto e sotto un unico tetto: l’ho sentito. Poi il
il tetto della Avery Fisher Hall in quella notte giro seguente suona
di giugno del 1982. Questa registrazione è la la stessa frase un semi-
testimonianza migliore di quello che voleva tono troppo in alto. È un
fare. Perciò quello che rimane è questa bel- modo divertente di ironiz-
lissima combinazione di jazz classico, r&b, zare sull’errore precedente.
musica etnica… Giappone, Cina, Isole Carai- Quello e Twins per me sono i
biche, Africa, Europa, America… è il modo due momenti più belli del concer-
migliore per capire chi era Jaco. Non è solo to: c’è tutto Jaco. Grazie all’album le
grande musica, ma anche musica intelligen- persone capiranno che la sua mu-
te. C’è un momento durante Invitation in cui sica è eterna. È l’unico conforto dopo
suona per errore una frase di basso un semi- una perdita enorme: per fortuna la musica
tono sotto. Sono rimasto sorpreso quando rimane e non mente mai.
SHIGERU UCHIYAMA

Quando tutto
è andato bene
la sezione ritmica,
TOM COPI

che è il vero motore


del gruppo,
sorride…
I
n occasione del mini tour europeo ab- La band canadese è una delle Immagino sia un po’ lo stesso dappertutto!
biamo contattato i Miriodor per parla- r Rémi Leclerc: I Miriodor non avrebbero
re un po’ di musica, visto che per loro realtà più interessanti della musica potuto andare avanti in questo modo senza
è la cosa che sta al centro di tutto… e senza demarcazioni precise, come l’aiuto del CALQ (Consiglio delle Arti e della
questo concetto ci piace assai! 16 settembre
al Rock in Opposition Festival di Carmaux,
dimostrato dall’ultimo album, Letteratura del Québec). Abbiamo usufruito
di molti fondi per comporre la musica, lavo-
Francia – 22 alla Casa di Alex a Milano insie- SIGNAL 9, edito dalla Cuneiform. rare sul nostro show dal vivo e portarlo in
me agli Yugen, altra band stimolante – 23 tour.
al Freakshow Art Rock Festival di Wurzburg Testo: Guido Bellachioma
in Germania. Come descrivereste
una tiratura di 500 copie e poi altre 500. il vostro approccio
Come siete arrivati Questa release ha attirato l’attenzione di musicale? Come
a registrare il vostro Steve Feigenbaum della Cuneiform Re- si è evoluto dal
primo album? MIRIODOR
cords per il nostro secondo album. Da allora passato fino a oggi?
r Pascal Globensky: il nostro primo al- co-produciamo tutti i nostri album con la r P.G.: Essendo un musicista autodidat-
bum, RENCONTRES, era una collezione di Formazione
stessa etichetta. ta, ho sempre avuto un approccio intuitivo
demo tapes registrati su quattro piste. Nel alla musica e questo non è cambiato molto.
1984-1985 abbiamo spedito il demo a varie Bernard Falaise Che aria si respira Nel primo album, che considero un “lavoro
case discografiche per ottenere un responso (chitarra, tastiere) in Canada nei di gioventù”, puoi ascoltare le mie influenze
positivo. Una delle cassette è arrivata sulla Pascal Globensky confronti dell’arte adolescenziali; ero aperto all’assimilazione
scrivania di Chris Cutler (Henry Cow e (tastiere, e della musica di tutti gli stili per costruire in seguito qual-
sintetizzatori,
Recommended Records). Ci ha risposto in particolare? cosa di personale. Infatti quelle influenze nel
CREDIT PATRICK LA ROQUE

piano)
dicendoci che non avrebbe pubblicato quel Rémi Leclerc r Bernard Falaise: Nel nostro Paese si re- corso del tempo hanno lasciato il posto alla
materiale ma si sarebbe potuto occupare (batteria, spira un’ottima aria per arte e musica. Mon- mia personalità artistica.
della distribuzione, nel caso avessimo otte- percussioni) tréal è una città molto creativa. Inoltre il r Nicolas Lessard: Prima di entrare nella
nuto un contratto di produzione. Per questo Nicolas Lessard nostro Governo aiuta l’espressione artistica band ero intrigato dal suo modus operandi.
motivo abbiamo pubblicato il nostro primo (basso, tastiere, di più che negli Stati Uniti, nonostante i tagli Solitamente uno di noi propone lo sche-
contrabbasso)
disco come indipendenti, inizialmente con al budget per la cultura che stiamo subendo. letro della composizione, un tema o un riff
58
per avere l’idea della struttura, che poi vie- Quell’approccio era impossibile all’epoca di insieme intrigante, anche se si tratta in larga
ne arricchito dagli altri guardando il brano ELASTIC JUGGLING o MEKANO, prima parte di un’esperienza del tutto individuale.
da differenti angolazioni. È un metodo che che gli studi di registrazione a casa permet- L’istante in cui trovi qualcosa mentre nulla
porta via parecchio tempo ma è l’unico per tessero di avere tanto tempo a disposizione a esisteva qualche minuto prima è… assolu-
ottenere un certo tipo di risultato. un basso costo. tamente magico. Qualcosa viene creato dal
r R.L.: L’approccio nei Miriodor è molto r P.G.: Con COBRA FAKIR siamo di nuovo nulla, che sia una bella progressione, una
differente da quello di altre band, in quanto rimasti in tre e questa situazione ha genera- intrigante melodia, un’atmosfera comple-
si tratta puramente di un progetto artistico to l’utilizzo massiccio della tecnologia e con tamente fuori dal mondo da cui puoi trarre
senza alcun compromesso nel processo di lunghi periodi trascorsi in studio. E siamo molte idee e muoverti verso altre destina-
composizione della musica. arrivati al presente con SIGNAL 9, in cui sia- zioni.
mo un quartetto con l’ingresso del bassista r N.L.: Credo che l’esibizione dal vivo sia
Potete descrivere la Nicolas Lessard. È un album estremamen- qualcosa di terapeutico, almeno per me.
musica dei Miriodor ai te denso e con molti dettagli, parole strane Talvolta la registrazione ti fa sentire come se
lettori di «Prog» Italia, venute fuori dalle improvvisazioni che sono raggiungessi l’essenza di un’idea e la stessi
almeno a quelli che state poi rilavorate. Il primo ascolto può pro- mettendo in scatola, quando tutto ciò fun-
non vi conoscono? durre un effetto simile alla vista di un grande ziona…
r P.G.: RENCONTRES non doveva essere dipinto di Jérôme Bosch. r R.L.: Registrare in studio è molto impe-
il nostro album d’esordio ma semplicemente gnativo e può essere stressante e frustran-
un demo. Nonostante siano presenti delle Cosa significa te. Il live è un momento estatico con molta
influenze ovvie, c’è già qualche elemen- per voi la musica? energia scambiata tra noi e il pubblico.
to distintivo della band. Il secondo album L’idea ha ancora
(MIRIODOR) è stato una grande sfida con un senso nel 2017? La tecnica è
la partenza di uno dei fondatori, François r N.L.: Assolutamente sì, rimango stupito importante quando
Émond, che ha reso la band un trio (Rémi in continuazione dalle cose che ascolto per suoni uno strumento
Leclerc, Sabin Hudon, Pascal Globensky) la prima volta. E suonare è sempre un modo ma le idee sono
rispetto ai sei musicisti del primo disco. Con- incredibile di comunicare tra musicisti, con essenziali... cosa
tavamo molto sulla tecnologia MIDI, nuova il pubblico, con il cosmo… potete dire a tutti quei
all’epoca, per avere un suono più pieno. In Da sopra: r R.L.: La musica è qualcosa di magico, musicisti che mettono
3RD WARNING (il terzo album) la forma- SIGNAL 9, razionale e irrazionale allo stesso tempo. la tecnica prima di
zione è ancora triangolare ma più matura MEKANO, AVANTI!, Questo può anche essere un vero balsamo qualsiasi altra cosa?
RENCONTRES.
che in precedenza. Ho sempre pensato che curativo per la vita di tutti i giorni che risulta r B.F.: La tecnica, secondo me, dovrebbe
questo lavoro non abbia ricevuto l’atten- sempre più esigente. essere un mezzo, mai il fine. L’invenzione,
zione che meritava. ELASTIC JUGGLING è l’onestà, l’immaginazione e l’accuratezza
incentrato sul tema circense, il titolo origi- Qual è il momento poetica sono ciò che è importante. Preferisco
nale era CABARET CIRKUS CONCERTO. più importante ascoltare una grande composizione eseguita
Molti brani avevano a che fare col circo ed per un artista? in modo approssimativo piuttosto che un
è il nostro primo lavoro con un chitarrista La composizione, bravo musicista eseguire un brano insipido
(Bernard Falaise), cosa assolutamente nuo- la registrazione o autoreferenziale.
va per noi: è l’ultimo album col sassofonista in studio o l’esibizione r N.L.: Quando troviamo una band che è
storico, Sabin Hudon… ci ha posto all’atten- Dal vivo o in studio dal vivo? migliore di noi, la mettiamo sempre sul con-
i Miriodor sono
zione del movimento RIO e dei fan della mu- r P.G.: Sono tutte fasi molto eccitanti del fronto poetico e sui motivi per cui noi siamo
concentrati
sica d’avanguardia. MEKANO presenta per al massimo costruire musica. Personalmente, la compo- meglio!
la prima volta uno dei nostri collaboratori sulla loro musica. sizione risulta il momento più importante e r R.L.: Sono d’accordo con Bernard. La
storici, Nicolas Masino (basso e pianofor-
te). Componiamo musica sempre più com-
plessa e intricata, con Falaise e Masino che
hanno scritto gli arrangiamenti per i nostri
compagni di lavoro al sax (Marie-Chantal
Leclair) e al violino (Marie-Soleil Bélanger).
PARADE è sullo stesso filone, stessa line-up
con l’introduzione di pezzi improvvisati e al-
tri più complessi; abbiamo avuto la possibi-
lità di collaborare col grande Lars Hollmer
(Samlas Mammas Manna), registrando una
sua composizione inedita, Talrika. Col suc-
cessivo AVANTI! abbiamo voluto uno stile
più groovy, centrato su noi quattro (Falaise,
Globensky, Leclerc, Masino) e facendo meno
leva su collaborazioni esterne.
r B.F.: È il primo album dei Miriodor che ho
prodotto e missato. Abbiamo avuto anche il
tempo per fare degli overdubbing sulle par-
ti aggiuntive, composte durante le prove. Il
CREDIT PATRICK LA ROQUE

modo di lavorare è diventato sempre più im-


portante nel corso dei successivi due album;
il processo di composizione e registrazione
avveniva praticamente allo stesso tempo e
l’uno influenzava l’altro, invece del proces-
so lineare di composizione e registrazione.
59
creatività è il cuore di un approccio artisti- è meglio. In ogni caso, a prescindere dal Parliamo dei Miriodor
co. L’originalità è anche un altro elemento supporto, la cosa più importante è avere e di altri artisti vostri
importante. il tempo necessario per un vero ascolto contemporanei. C’è
dedicato e concentrato, senza fare altre qualcosa o qualcuno
Chi è l’artista attività. che ha attirato la
più importante r R.L.: Io ascolto sempre album, mai mu- vostra attenzione
della vostra vita? Dal basso verso sica in streaming. Preferisco qualcosa che nella scena attuale?
l’alto: PARADE,
E quale quello JONGLERIES
ho scelto piuttosto che scartabellare una li- r N.L.: Mi piace molto un trio francese chia-
col quale vorreste ÉLASTIQUE, breria. Può essere qualsiasi cosa: rock, jazz, mato Poil. La complessità delle loro compo-
lavorare? 3RD WARNING/3È canzoni etc. sizioni, costruite su un poliritmo molto forte
r B.F.: Il bello è che il nome cambia tutti i AVERTISSEMENT, e compilato nei modi più strani è davvero
MIRIODOR.
giorni! Qual è il primo disco un risultato notevole. È difficile dire chi sia
r N.L.: L’artista che mi sorprende di più è che avete acquistato? il più importante nella storia. Se consideria-
J.S. Bach. Quello con cui avrei voluto lavora- r P.G.: BRIGHT WHITE e SECOND CONTRI- mo importanti coloro che hanno proposto
re è Frank Zappa. BUTION di Shawn Phillips sono stati la mia qualcosa di veramente diverso a un vasto
r R.L.: Impossibile a dirsi! Non mi sono introduzione al rock. A casa mio padre ascol- pubblico, la lista sarebbe lunga, dai Beatles
mai dedicato a un solo artista. Chris Cutler tava soprattutto musica francese (Jacques a Zappa passando per un numero consisten-
è stato molto importante per me e abbiamo Brel, Charles Aznavour e altri). te di artisti.
avuto la possibilità di collaborare nel proget- r B.F.: 1962-66 dei Beatles, UMMAGUMMA Se consideriamo chi ha cambiato le genera-
to André Duchesne’s Four Guitarists of the dei Pink Floyd. zioni successive e il loro modo di comporre,
Apocalypso-Bar. Quella fu un’esperienza Mio padre ascoltava classica ma le mie so- ce ne sarebbero altri ancora. I precursori di
indimenticabile come anche quella con Lars relle più grandi pensavano solo al rock (Led musica atonale (Schönberg), i minimalisti
Hollmer. Zeppelin, Alice Cooper, Yes, Genesis e roba (Steve Reich), i produttori di concrete music
simile). (Pierre Henri) fanno tutti parte di quella ca-
Cosa usate per r N.L.: PAUL’S BOUTIQUE dei Beastie Boys, tegoria.
ascoltare la musica? BSSM dei Red Hot Chili Peppers e ARE YOU
Amate sempre il suono EXPERIENCED? di Jimi Hendrix. Suonate per la prima
vintage del vinile r R.L.: UMMAGUMMA e A NICE PAIR dei volta in Italia.
oppure preferite Pink Floyd. Nick Mason è stata una vera ispi- r P.G.: Suoniamo metà del nuovo album
il Cd e la tecnologia razione. più due o tre brani dai nostri lavori pre-
digitale? cedenti. Sul palco non proponiamo effetti
r B.F.: Quello che mi piace del vinile è il Di cosa siete speciali, abiti sgargianti, musicisti che si
rituale di mettere un disco. In più la gente più orgogliosi? buttano per terra mentre fanno un assolo…
CREDIT PATRICK LA ROQUE

tende a dedicare più attenzione alla mu- r P.G.: Avere una band che è insieme da piuttosto quattro musicisti molto concen-
sica quando ascolta un Lp. La durata di così tanto tempo, con un album fuori ogni trati su quello che stanno eseguendo e che
una facciata è l’ideale per mantenere viva quattro anni, ricco d’idee forti e consistenti. interagiscono tra loro.
l’attenzione, consente una pausa invece La qualità e la coerenza dei Miriodor attra- r N.L.: Sorpresa!
dell’ascolto non stop. Ma dal punto di vi- verso gli anni sono le cose di cui vado più r R.L.: Un momento unico ed estremamen-
sta sonoro un Cd o un supporto digitale fiero. te divertente per tutti.
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Settembre
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Made in Italy
Breve storia della MELLOW RECORDS
Sanremo non è patria solo dei fiori, del Festival che prende il nome della città
o del premio Tenco… nel prog è sinonimo di Mellow Records. Dagli anni 90 a oggi,
tra ristampe, album di gruppi nuovi, italiani e stranieri, il suo catalogo
ha pochi eguali a livello internazionale.
Testo: Giuseppe Di Spirito

B
asterebbe anche solo il dato alcune parti di YS, poi rilanciando il gruppo ma, band ligure tra le prime a proporsi in
quantitativo a far capire l’im- con TRYS), Museo Rosenbach, Celeste, Italia con il prog. Il doppio Lp (edito anche
portanza della Mellow Records Alphataurus, Errata Corrige, Corte dei in Cd singolo con qualche brano in meno)
come punto di riferimento del Miracoli, rimasti “in soffitta” per tanto, recupera registrazioni inedite d’epoca e ci
prog, italiano e internazionale, troppo tempo. Non sempre la qualità audio permette di ascoltare musicisti già “avanti”
degli ultimi 25 anni: oltre 450 titoli! è all’altezza, considerando anche le fonti di rispetto ai connazionali, considerando che
La storia inizia nel 1992, quando sembrava provenienza, ma si parla di documenti im- si tratta di composizioni dal 1969 al 1971.
ci fosse un rinnovato interesse verso il pro- portanti per ricostruire meglio un periodo Inoltre, pian piano, parallelamente all’at-
gressive rock, su iniziativa di Ciro Perrino davvero d’oro. E in tal senso è addirittura tività di ristampa (che ha investito anche
(musicista che negli anni 70 ha legato il suo fondamentale il primo titolo in catalogo, artisti francesi come Emeraude, Percep-
nome, tra gli altri, a gruppi come Il Sistema IL VIAGGIO SENZA ANDATA del Siste- Finisterre, 1997. tion, Travelling, Triode, Alpha Centau-
e Celeste) e di Mauro Moroni, collezionista
e profondo conoscitore della materia. Mo-
roni col tempo è diventato il deus ex machina
del progetto, che ha gestito a suo piacimen-
to senza badare a compromessi, scovando
artisti in ogni parte del globo.
I primi tempi si caratterizzano soprattutto
per l’apprezzato lavoro di ristampa di album
storici diventati introvabili: Nuova Idea,
Alan e Jenny Sorrenti, Saint Just, Bari-
centro, Alusa Fallax, Apoteosi, Murple,
Maxophone, Paese dei Balocchi, Campo
di Marte, Jumbo, Latte e Miele, Duello
Madre, Living Life, Gialma 3, Guercia,
Mo.Do. (giusto per citarne alcuni). La Mel-
low, grazie a un attento lavoro di ricerca e
con le conoscenze di Perrino, riesce anche
a pubblicare album inediti e live di altri
gruppi storici come Biglietto per l’Infer-
no, Balletto di Bronzo (demo in inglese di
62
20

TOP
Mellow
Records

1. Finisterre
FINISTERRE
2. Moongarden
THE GATES OF OMEGA
3. D.F.A.
DUTY FREE AREA
4. Germinale
…E IL SUO RESPIRO ANCORA
AGITA LE ONDE…
Moogg, 2016. 5. Groovector
ULTRAMARINE
ri e altri ancora) la label ha dimostrato Negros, lo slavo Djordje Ilijin (ex Tako), 6. Discus
di essere una fucina di talenti emergenti. i belgi Finnegans Wake, gli olandesi Use 1ST
Basterebbe un nome su tutti: Finisterre. of Ashes e gli uzbeki X Religion, mentre 7. It
All’inizio del 1995 esce il primo, bellissimo, all’inizio degli anni 2000 dalla Finlandia ORDER THROUGH CHAOS
album del gruppo genovese, che fa segnare arrivano Moon Fog Prophet, Groovec- 8. La Maschera di Cera
un balzo verso l’alto per la qualità del prog tor, Giant Hogweed Orchestra, Scarlet IL GRANDE LABIRINTO
italiano. Ed è anche il trampolino di lan- Thread, Overhead, Aardvark, Project,
cio per Fabio Zuffanti, tra le personalità con la ciliegina sulla torta con la riscoperta
9. Ako Doma
AKO DOMA
di maggior spicco del prog degli ultimi dei fantastici Haikara.
cinque lustri. Tra l’altro sarà sem- Non bisogna dimenticare la 10. Haikara
pre la Mellow a pubblicare al-
TUHKAMAA
creazione della Fruit Salad
tri progetti di quest’ultimo Division, la sottoetichetta 11. Prowlers
(Hostsonaten, Maschera che raccoglie una serie di SWEET METAMORFOSI
di Cera, Lazona, Aries, album più vicini alla psi- 12. Sunscape
Quadraphonic). Ma se chedelia, trascinata dagli SUNSCAPE
i Finisterre, con i loro Effervescent Elephants 13. Dono Celeste
primi due lavori, possono di Ludovico Ellena. SO LINGER
essere visti come la punta Altro capitolo importante 14. Hostsonaten
di diamante della Mellow, è quello dei tributi. THE RI- HOSTSONATEN
sono davvero numerose le pro- VER OF CONSTANT CHAN- 15. A Piedi Nudi
poste prelibate prodotte: D.F.A., GE, doppio Cd che omaggia i Gene- ECLISSI
Moongarden, Germinale, A Piedi Nudi, sis con il contributo di tante giovani prog 16. Giant Hogweed Orchestra
Prowlers, Dono Celeste, Garden Wall, band, nel 1995 inizia quella che ben presto GIANT HOGWEED ORCHESTRA
Notturno Concertante, Aviolinee Uto- diviene una moda. In questo campo la Mel- 17. Egoband
pia, Quasar Lux Symphoniae, Contrap- low si mostra lungimirante, dando spazio EARTH
punto Project, Taproban, Zaal, Apryl, a scene intere come quella finlandese, alla 18. Kundalini
Tilion, 3vel, Zaq, Odessa, Sunscape, scuola di Canterbury e toccando il culmine ASYLUM FOR ASTRAL
Doracor, Mary Newsletter, Egoband, Si- con un cofanetto di quattro Cd dedicato TRAVELLERS
thonia, Theatre, Notabene, Greenwall, al prog italiano degli anni 70, ZARATHU- 19. Nightales
Fabio Antonelli, Mindflower sono solo STRA’S REVENGE. THE VOYAGE
alcuni dei tanti nomi che hanno riportato Come tutte le realtà discografiche la Mel-
20. Garden Wall
in alto il prog italiano. low ha dovuto affrontare la forte crisi del FORGET THE COLOURS
Ovviamente l’attività frenetica di ricerca di mercato attuale. Con il crollo delle ven-
artisti da lanciare non si è limitata ai confini dite, anche per la maggiore accessibilità
nazionali, la Mellow ha pescato ovunque, della musica su Internet, legale e non, ristampa di LE PORTE DEL SILENZIO dei
sempre alla ricerca della qualità. Non è un inevitabilmente si è dovuta adeguare alle Malibran, fuori catalogo da tempo.
caso che nel suo catalogo spiccano nomi da nuove circostanze. Se per un lungo perio- Difficile oggi prevedere quale potrà essere
ogni parte del mondo: Kundalini, Chame- do ha fatto uscire decine di Cd all’anno, è il futuro della Mellow. Dopo tutti questi
leon e Roots of Echo (Svezia), It, French stato necessario un ridimensionamento anni di attività resta un catalogo invidia-
TV, Nightales, Kurt Rongey, Advent (Sta- che negli ultimi tempi è diventato netto bile, per la sua vastità e per standard qua-
ti Uniti), Ako Doma (Slovacchia), Anima con la scelta di privilegiare l’attività su litativi di tutto rispetto; gli appassionati
Mundi (Cuba), Patrick Broguiere, Rara Bandcamp e la vendita digitale. Nonostan- A sinistra l’etichetta possono così deliziarsi con una marea di
di Aviolinee Utopia.
Avis in Terris, Outside e Sens (Francia), te ciò non sono mancati colpi di coda a dir Sopra, dall’alto dischi, importanti nella storia del prog re-
Onza, Altair, Snowdonia e Dracma (Spa- poco interessanti. Basti pensare ai due al- verso il basso: DFA, cente e non. Speriamo che la passione e il
gna), Discus (Indonesia), Group Therapy, bum dei Moogg, una delle meraviglie del DUTY FREE AREA e fiuto di Mauro Moroni ci facciano conosce-
Interface e Tipographica (Giappone), Er. jazz-rock progressivo italiano degli ultimi LAVORI IN CORSO re altri nuovi artisti, in grado di regalarci
– Discus, 1ST –
J. Orchestra (Ucraina). La storia prose- anni, all’elegante esordio dei Periplo, al Egoband, EARTH
ulteriori emozioni.
gue coi sudamericani Alpha III e Jinetes secondo lavoro di Stefano Testa e alla – Finisterre, 1 – Chiudiamo con la Mellow Top 20, indican-
Germinale, CIELO E do un album per artista. Con rammarico la-
TERRA e …E IL SUO sciamo fuori tante opere che meriterebbero
«La Mellow nel primo periodo si segnala RESPIRO ANCORA
AGITA LE ONDE
attenzione, ma riteniamo che quelli scelti
per le ristampe del rock italiano dei 70» – Giant Hogweed
Orchestra, GHO.
siano di grande fascino e ben indicativi del
lavoro svolto dalla Mellow Records.
63
L’intera carriera di John McLaughlin anni 70 si dedicò alla musica indiana
con gli Shakti. Attualmente è il lea-
è stata caratterizzata dal desiderio der dei 4th Dimension, ma rimane un
di spingere la sua chitarra e la sua grande e instancabile esploratore, ve-
loce non solo sulla chitarra ma anche
musica verso territori inesplorati. nella capacità di migliorare e amplia-
Dopo aver contribuito a dare vita re le proprie potenzialità artistiche. I puristi sono
alla fusione tra jazz e rock, si è infatti “La musica ci ricorda che abbiamo
tutti qualcosa in comune, che ci uni-
la piaga della
cimentato in ogni ambito musicale, sce. È una emozione bellissima”. musica. Pensano
dal funk alla musica indiana, Cosa ti ha spinto a registrare i
di sapere cos’è la
fino al flamenco. concerti che hai tenuto recen- musica e invece si
temente al Ronnie Scott Club di
Testo: David West Londra?
tratta solo di fisime
dettate dai loro

A
Eravamo in cartellone per due serate
lla fine degli anni 60, Davis, impressionato dalla velocità di fila e questo ci ha permesso di la-
qualcosa stava per cam- del chitarrista inglese, dalla sua fluidi- vorare bene, anche perché al Ronnie
gusti personali,
biare. Jimi Hendrix tà nel fraseggio e dalla sua creatività, ci sono già tutte le apparecchiature vogliono solo che
aveva capito che c’era la gli chiese di suonare su IN A SILENT pronte per registrare. Sono stato pro-
possibilità di coniugare WAY e BITCHES BREW. I tre prio io a chiedere di suo- tutti la pensino
l’improvvisazione del jazz con l’ener- album fecero a pezzi tutte le nare lì. È bello esibirsi al come loro. Hanno
gia del rock, James Brown aveva am- regole del jazz e le riscrissero Barbican o alla Royal Fe-
plificato il groove tipico del r&b fino a ex novo: ora non si chiama- stival Hall, per carità, sono sempre grandi
creare il funk, e Miles Davis e il bat- va più jazz, ma jazz rock. Era delle sale stupende. Sarà problemi ad
terista Tony Williams non vedevano forte, i critici lo odiavano, stata la nostalgia, però ho
l’ora di oltrepassare i limiti imposti ma era inarrestabile. “Il pe- pensato a quanto sarebbe accettare tutto ciò
dal jazz acustico. Nato in Inghilterra, riodo a cavallo tra anni 60 e stato emozionante tor- che è innovativo
nell’antica contea dello Yorkshire, 70 è stato un grande periodo Il nuovo album di nare al Ronnie dopo così
hlin con
John McLaughlin era un chitarrista – dice McLaughlin – e io mi McLaug tanti anni. Ho fatto par-
The 4th Dimension,
di grande talento che lavorava nel ci trovai proprio in mezzo. LIVE AT RONNIE te della house band [la
circuito londinese, quando Williams È stato un colpo di fortuna”. SCOTT’S. band residente del loca-
lo contattò e lo portò a New York per Nel 1971 McLaughlin fondò le, ndr] nel 1966/67, cioè
farlo entrare nella sua nuova band, il la Mahavishnu Orchestra per dare cinquant’anni fa… si chiamava Mike
Lifetime, debuttando con un album ulteriore linfa a questa nuova e feroce Carr Trio, eccellenti musicisti guidati
rivoluzionario come EMERGENCY!. forma musicale. Poi alla metà degli da un bravissimo organista. Del resto quello era il filo conduttore degli anni
60, l’organo Hammond. Sarò sempre
La Mahavishnu Orchestra: riconoscente a Ronnie (sassofonista e
(da sinistra a destra)
Jerry Goodman, John
“inventore” del club, morto nel 1996),
McLaughlin, Billy Cobham, e insieme a me lo sono sicuramente
Rick Laird, Jan Hammer. tanti altri musicisti. Inizialmente il
club stava a Wardour Street, prima di
trasferirsi a Frith Street all’inizio de-
gli anni 60. Comunque era un locale
molto piccolo. Quando Ronnie ha de-
ciso di spostarsi, l’ha tenuto aperto per
permettere ai musicisti più giovani di
DAVID REDFERN/REDFERNS/GETTY IMAGES

avere un posto dove suonare. È stato


molto generoso. Inoltre è merito suo
se sono potuto andare in America nel
1968. Era un grande sia come uomo
che come musicista. Mi ha fatto pia-
cere pubblicare anche io un LIVE AT
RONNIE SCOTT’S. È un titolo carino
e mi fa pensare a quelli che mi hanno
preceduto, tra cui Wes Montgomery,
Bill Evans, Art Blakey & the Jazz
64
dida
L’esploratore sonoro:
John McLaughlin, 2017
john mclaughlin
Messengers, Oscar Peterson, Dizzy Volevo dare vita a qual- jazz americana scomparsa
Gillespie, Buddy Rich, Chet Baker, cosa di diverso. Non devi nel 1990, ndr] e per me non
Nina Simone, Curtis Mayfield, Roy dimenticarti che stavo già poteva esserci una creden-
Ayers. suonando da un sacco di ziale migliore. Lo chiamai e
tempo: stiamo parlando lui rispose positivamente,
Che differenza c’è tra suonare in dell’inizio degli anni 60, perché voleva fare qualco-
un club oppure in un auditorium? quando stavo con Georgie EMERGENCY! sa di diverso. Era nell’aria,
Mi piacciono i club, sono cresciuto Fame and the Blue Fla- (1969). L’album di all’epoca, questa voglia di
o di Tony
suonandoci. Anche quando ero ne- mes. Era stato bellissimo, debutt s con John uscire dagli schemi pre-
William
gli Stati Uniti con Tony Williams e il ma dopo aver fatto anche McLaughlin. costituiti, di creare nuove
tastierista Larry Young suonavamo un paio di stagioni con il forme espressive. Ovvia-

MICHAEL OCHS ARCHIVES/GETTY IMAGES


sempre nei club. Non abbiamo fatto Lifetime non ce la facevo più. In più mente sapeva suonare anche il Fen-
grandi concerti fino a quando Jack volevo assolutamente che nella mia der Rhodes, che era proprio quello di
Bruce non è entrato nel gruppo, circa band ci fosse anche un violino e cui avevo bisogno.
un anno dopo. Del resto Jack era una m’intrigava il suono del piano Fender
sorta di star della formazione a quat- Rhodes. È accaduto tutto alla fine del Come hai sviluppato il caratteri-
tro del Lifetime. Lo stesso Miles Davis 1970, più o meno un mese dopo che stico sound jazz rock della Maha-
negli anni 60 e 70 preferiva suonare Miles Davis mi consigliò di dare vita vishnu?
principalmente nei club, perché c’è Miles Davis alla mia band. È tutta colpa sua. Una In un certo senso io vengo dal jazz,
un’atmosfera più intima, che è com- con Tony sera eravamo in un club a parlare anche se mi è sempre piaciuta qual-
Williams, 1963.
plicato ricreare in un auditorium. e mi ha detto: “È venuto il momen- che forzatura. Un po’ come Coltrane:

Shakti e McLaughlin
negli anni 70.
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L’acustica di uno spazio più grande fatto che Larry Young avrebbe fatto to per te di formare un gruppo tutto anche se ascolti A LOVE SUPREME,
di solito è molto buona, ma non è parte della band, ma la cosa mi fece tuo”. Per me fu uno shock, perché Mi- ogni tanto senti che suona due o tre
possibile ricreare quello stesso livello tremendamente piacere. Era uno degli les era una persona molto sincera, la note contemporaneamente. Ci sono
di vicinanza e di comunicazione con innovatori dello strumento, cercava di più sincera che abbia mai conosciuto. degli armonici. È quello che amavo di
il pubblico, persino con gli altri com- staccarsi dal tipico stile r&b alla Jim- Così nell’arco di un mese cercai di re- Jimi Hendrix: la sua voglia di trovare
ponenti della band. È una cosa che mi my Smith. Larry portò nella nostra clutare i vari musicisti. Iniziai da Billy un nuovo suono per il suo strumen-
piace molto… il pubblico può vedere musica l’approccio armonico che Mc- Cobham: avevamo suonato in un al- to. Anche io negli anni 60 ero stufo
se ti sei tagliato le unghie o no. Coy Tyner aveva sviluppato con John bum tributo a Jack Johnson e mi era di quella timbrica jazzata che usciva
Coltrane all’inizio degli anni 60. Tra- piaciuto molto il suo modo di suona- fuori dalla classica chitarra pulita,
A proposito dell’organo Ham- sportò questo tipo di approccio all’or- re la batteria. A quel punto mi chiamò quasi acustica. Mi stavo facendo
mond, mi risulta che la prima gano e per me fu una cosa meraviglio- Miroslav Vitouš e mi disse: “John, le ossa con Coltrane, ascoltando a
incarnazione del Lifetime sa. Ci pagavano 20 dollari a stiamo formando una nuova band ripetizione A LOVE SUPREME o IN-
fosse per l’appunto un serata, non proprio un’e- con Wayne Shorter e Joe Zawinul, TERSTELLAR SPACE, musica piena
trio organistico… normità. Ma era bellissimo ci chiameremo Weather Report e di passione, così come era pieno di
Assolutamente. In realtà suonare con Tony. vogliamo che tu venga a suonare con passione Miles. Jimi riuscì a mostra-
prima di arrivare a New noi”. Oh cavolo! “Grazie Miroslav, ma re ai chitarristi come fare per tirare
York non ero al corrente del Come mai non hai mi è stato ordinato di formare una fuori più note dalla chitarra elettrica
adottato la formazio- mia band”. A quel punto Miroslav mi continuando a suonare una nota alla
ne in trio con l’orga- consigliò di contattare Jan Hammer, volta. È complicato da spiegare, ma
John McLaughlin è presente
no Hammond anche perché era un ottimo pianista. In quel Jimi ha avuto un impatto molto im-
su IN A SILENT WAY (1969) e
BITCHES BREW (1970) nella Mahavishnu Or- periodo Jan stava suonando con Sa- portante su di me dal punto di vista
di Miles Davis. chestra? rah Vaughan [celeberrima cantate del suono dello strumento. Del resto
66
john mclaughlin
laborare con Zakir Hussain, il suona- che non ero interessato alle tabla, gli
tore di tabla che faceva parte di Shakti, chiesi di aiutarmi con la voce. Ci in-
lui fu attaccato violentemente dai contrammo poco dopo e ci rendem-
critici perché suonava insieme a me: mo conto che né io né lui eravamo in
in questo modo la musica a detta loro grado di cantare. In ogni caso dopo
non era più pura. È una sciocchezza. la “lezione vocale” ci siamo fatti una
Quando con Paco De Lucia abbiamo bella risata e siamo diventati amici.
iniziato a suonare il flamenco, i puristi Fino al 1972 ho studiato le tradizioni
hanno subito detto: “È la fine, il vero dell’India del nord, poi sono passato
flamenco ormai è morto”. Che ti posso a quelle dell’India del sud, per avere
dire? I puristi sono la piaga della musi- una visione d’insieme. Nel 1973 ho
ca. Pensano di sapere cos’è la musica incontrato il violinista Lakshmina-
e invece si tratta solo di fisime dettate rayana Shankar e il percussionista
dai loro gusti personali, vogliono solo Ramnad Raghavan, che suona-
che tutti la pensino come loro. Hanno va per il mio guru Ramanathan, e
sempre grandi problemi ad accettare ho formato la prima line-up degli
tutto ciò che è innovativo. È accaduto Shakti. Avevo passato molti anni ad
anche a Coltrane dopo aver pubblica- approfondire le strutture ritmiche
to un album come A LOVE SUPREME: dei raga indiani, e provai a metterle
nell’arco di un paio d’anni ha inizia- in relazione con la mia conoscenza
to a fare cose come INTERSTELLAR dell’armonia occidentale, perché da
SPACE, suonando insieme a Pharaoh noi l’armonia è collegata all’utilizzo
Sanders, facendo urlare il sassofono di differenti scale. È una visione ver-
come se fosse una chitarra elettrica, ticale dell’armonia, dettata appunto
bellissimo. A me piaceva, ma i critici dalle varie scale e dalla formazione
continuavano a scrivere: “Ma che sta degli accordi. Ho ripreso a suona-
facendo? È un suono orrendo”. Non re la chitarra acustica e alla fine del
riuscivano a capirlo. Quando inizi a 1975 ho deciso che era il momento
fare cose che vanno fuori dagli schemi, di sciogliere la Mahavishnu Orche-
a rompere le convenzioni a cui sono
attaccati, i critici si innervosiscono,
diventano ansiosi: “Non è così che si
fa, è sbagliato” (ride). Ma è inevitabile,
accade in ogni contesto prima o poi.
Come ha scritto Oscar Wilde, l’impor-
tante è non venire completamente
ignorati.
È tutta colpa di
Miles. Una sera
Quando hai iniziato a suonare
con Zakir Hussain negli Shakti, eravamo in un club
hai dovuto imparare un nuovo a parlare e lui mi
linguaggio musicale?
È un’altra cultura, no? Musicalmente, ha detto: “È venuto
ci sono delle cose in comune tra il jazz il momento per te di
MICHAEL PUTLAND/GETTY IMAGES

e la musica indiana. Penso che siano


le uniche istanze culturali ad avere formare un gruppo
qualcosa in comune, e quel qualcosa tutto tuo”. È stato
sono il ritmo e l’improvvisazione. Per
noi che uscivamo dal periodo psiche- uno shock
delico alla fine degli anni 60, l’Oriente
John McLaughlin
a Londra, 6 gennaio 1972. rappresentava il posto a cui guardare
per avere delle risposte alle nostre do-
mande esistenziali. Una volta che ini-
ha influenzato più di una generazione risonanza. Tony suonava sempre forte zi a guardare verso l’oriente – l’India
di chitarristi. perché gli piaceva il rock’n’roll. Poi c’è in particolare è stata il ricettacolo di
buon rock’n’roll e cattivo rock’n’roll… queste domande per migliaia di anni stra. Comunicai agli altri musicisti
Quanto ha pesato il tuo passato come c’è buon jazz e cattivo jazz. C’è – a un certo punto entri in contatto che intendevo concentrarmi esclusi-
nel Lifetime? del buono e del cattivo in ogni cosa. con la musica. Il mio incontro con vamente sugli Shakti. Andai in India
Quando fondò il Lifetime, Tony Wil- Zakir risale al 1969, quando entrambi e incontrai il suonatore di ghatam
liams era già un rivoluzionario della È vero che i critici musicali ce siamo arrivati negli Stati Uniti. Ave- (percussione) Vikku Vinayakram.
batteria. Mi piaceva Tony perché era l’avevano con la Mahavishnu Or- vamo un amico in comune che gesti- Continuai a studiare, imparando da
uno spirito libero, e applicava questa chestra? va un negozio di dischi e gli chiesi di grandi maestri come Zakir. Lui è pro-
sua concezione della vita al suo stru- Ci siamo presi gli insulti di un sacco avvertirmi se in negozio fosse capita- babilmente il miglior suonatore di
mento. Fantastico. Quando abbia- di musicisti jazz. I puristi del genere ci to qualche musicista indiano dispo- tabla vivente. L’unico più bravo di lui
mo iniziato a suonare insieme, dopo sono sempre stati e ci saranno sem- nibile a darmi qualche lezione. Quel all’epoca era suo padre, Alla Rakha.
pochi mesi ho dovuto acquistare un pre: loro pretendono di sapere cosa è musicista fu Zakir Hussain e puntual-
amplificatore più grande e cambiare veramente jazz e cosa no. È accaduta mente il proprietario del negozio mi Come hanno contribuito le in-
la mia semi acustica con un’elettrica, la stessa cosa anche quando ho dato fece un colpo di telefono. “Cosa suo- fluenze indiane a modellare il tuo
altrimenti la cassa sarebbe andata in vita a Shakti. Quando ho iniziato a col- na?”, chiesi. “Be’, suona le tabla”. Dato stile?
67
john mclaughlin
Ormai non ricordo più quante vol- in un territorio francofono e ti assi- Gli altri chitarristi ti considerano a crederci. Era diventato il fenomeno
te sono stato in India. Ma non è un curo che per entrare nella mentalità un dio. Non hai paura di soffrire di del momento, e tutti i fenomeni sono
processo che parte esclusivamente dal dei francesi devi saper parlare la loro delirio di onnipotenza? destinati ad andare e venire come la
mondo occidentale: anche in India ci lingua. Altrimenti è impossibile. Per Sì, ma il punto è che non credo a tutto marea, nell’arco di una notte. Non mi
sono tantissimi musicisti validi, che capire la mentalità e la cultura di un quello che dicono di me. Sono com- spaventava l’idea di perdere la popo-
sono in cerca d’ispirazione. Ascoltano popolo hai bisogno del linguaggio. A pletamente consapevole della mia in- larità che avevo guadagnato, anzi,
e cercano ispirazione nella musica oc- me serviva la padronanza della gram- capacità e della mia ignoranza. Infatti, la mia intenzione era proprio quella.
stamattina stavo proprio pensando Quando dopo la Mahavishnu parlai
The 4th Dimension a Milano, 2017: (da sinistra di pubblicare un album intitolato con la mia casa discografica e con il
a destra) Ranjit Barot, Etienne M’Bappé, “Muto, cieco e sordo” perché è esat- mio manager e gli spiegai che volevo
Gary Husband, John McLaughlin. tamente così che mi sento a volte. È fare Shakti, mi dissero che ero impaz-
molto carino tutto quello che dicono zito. Ci fu un tizio della casa discogra-
su di me e tutti questi riconoscimenti. fica, che all’epoca era la CBS, che mi
È adorabile, ma non significa niente. disse queste parole: “Ma cosa vuoi
È gratificante per il mio ego, ma so fare, sederti per terra a suonare la chi-
perfettamente che il mio ego è molto tarra acustica insieme a degli indiani?
stupido, quindi non ho voglia di starlo Sei diventato matto?”. E io gli rispo-

ALESSIO BELLONI
ad ascoltare. Non è una questione di si: “Sì, ma sono pronto a prendermi
essere umili, anche perché fingere di tutte le responsabilità”. Ovviamente
esserlo è il modo più semplice per far- loro erano preoccupati per il lato eco-
si adulare. So di aver avuto un grande nomico, Shakti non vendette tanti
dischi, mentre la Mahavishnu era
McLaughlin sul palco
a Milano, 2017.
diventata una macchina da soldi per
le case discografiche. In India Shakti
è considerata una sorta di cult band,
è stata accolta molto calorosamente.
Mahavishnu è parte della mia storia
musicale, rappresenta comunque un
punto luminoso della mia carriera.
Non potrei essere quello che sono
senza la Mahavishnu. Le sono grato
per tutto quello che mi ha portato,
musicalmente, personalmente e spi-
ritualmente, comunque tu voglia de-
finirlo.

ALESSIO BELLONI

Anche se ho 75
anni, continuo
a imparare
cidentale. FLOATING POINT, l’album matica musicale indiana per riuscire successo nella mia carriera, però mi ogni giorno, ad
che ho registrato in India circa dieci a comunicare in modo coerente con è stato solo di stimolo per cercare di
anni fa, ne è un esempio. C’è un brano i miei fratelli musicisti indiani. Anche fare ancora meglio. Tutta la mia vita applicarmi ogni
in cui ci sono due chitarristi, ovvero se viviamo a migliaia di chilometri di è stata dedicata al mio strumento e giorno per essere
una chitarra e uno zitar (il sitar elet- distanza l’uno dall’altro, continuia- alla musica. E non ho intenzione di
trico) suonato da Niladri Kumar. Il mo a crescere e a conoscerci grazie fermarmi. Anche se ho 75 anni, con- meno ignorante.
modo in cui usa lo zitar è fortemente alla musica e all’amore. Perché senza tinuo a imparare ogni giorno, ad ap- Dato che so di
influenzato dai modelli occidentali. amore non può funzionare. C’è stato plicarmi ogni giorno per essere meno
È un incontro spontaneo, senza for- un momento negli anni 80 in cui si ignorante. Dato che so di esserlo, di esserlo, di sapere
zature. Non m’interessa sembrare un parlava di New World Music, e c’era sapere così poco, ho un desiderio in- così poco, ho
musicista indiano. Dopo aver studiato chi campionava un flauto Shakuhachi saziabile d’imparare nuove cose.
per anni gli strumenti indiani ho capi- giapponese per poi abbinarlo a una un desiderio
to che sono un chitarrista. Non ho la
capacità di suonare altri strumenti, ma
chitarra a 12 corde o a un flauto peru-
viano. Era tutto campionato. I dischi
Pensi che l’esperienza con la Ma-
havishnu abbia condizionato la
insaziabile di
la conoscenza della musica indiana vendevano e avevano successo, ma tua carriera? imparare nuove
che ho accumulato negli anni è detta-
ta esclusivamente dalla mia voglia di
quella non era musica. La musica è
quando c’è qualcuno che suda e che
Penso che più che condizionarla l’ab-
bia illuminata. La reputo un’esperien-
cose
comprendere meglio quel rischia di scivolare sul su- za molto positiva. Già all’epoca mi
tipo di universo sonoro. E dore che c’è sul pavimento, dedicavo con molta intensità alla me-
più lo comprendo, più rie- battendo il naso per terra. E ditazione e mentre mi rendevo conto
sco a capire i musicisti. È quello è l’unico tipo di mu- della mia stupidità, al tempo stesso
come imparare a parlare sica che voglio suonare: la vedevo che la Mahavishnu aveva un
in un’altra lingua. Io vivo vera musica improvvisata. successo straordinario e non riuscivo
68
McLaughlin ha registrato
FLOATING POINT
in India nel 2008.
FRAMMENTI
NOTTURNI
è il nuovo album
degli Unreal City,
che non lascia dubbi
sulla matrice della
musica. Non per
l’estetica fine a se
stessa, quanto per
il codice espressivo
dei contenuti.

Testo: Guido Bellachioma

I
l quartetto fa parte di quei gruppi I primi due album nella mitica sala prove Jungle Sound sui
considerati “giovani” anche con la degli UC. Navigli, Emanuele doveva portare in treno le
Sotto: foto live
pubblicazione del terzo disco, che di Enrico Rolandi.
tastiere… una faticaccia. Fondamentale per
segue l’Ep omonimo del 2012 e gli noi è stato il trasferimento della nostra sede
album LA CRUDELTÀ DI APRILE a Parma, con la costituzione di una nostra
del 2013 e IL PAESE DEL TRA- sala prove in cui tenere gli strumenti senza
MONTO del 2015. Ma gli Unreal doverli scarrozzare in treno. Dovrebbe esser-
City sembrano avere le idee chia- ci qualche registrazione live dei Syllogism,
re e se ne fregano, proponendo la sarebbe interessante andarle a ripescare. In
propria musica senza concessioni quel periodo iniziammo ad usare il nome,
a quello che deve essere il “giusto” Unreal City, espressione del comune amore
suono prog, anche se chiariscono di Emanuele e Francesca per la poetica di
quali sono i loro “amori”… T.S. Eliot e in particolare per quel meraviglio-
so poema che è The Waste Land, una sezione
Inevitabile… come nasce la band del quale si apriva proprio con l’immagine
e cosa succede prima di arrivare nell’ambiente milanese per qualche anno. inquietante di una “città irreale”.
all’esordio discografico? Facevamo principalmente cover di brani
È sempre interessante conoscere l’origine progressive rock anni 70, inserivamo cose Come si svolge il vostro viaggio alla
dei gruppi, perché di solito è già presente un po’ diverse, dal rock più sanguigno degli ricerca della propria dimensione
la traccia che rimarrà costante nel modo Who e dei Deep Purple al glam e alla new musicale?
di produrre. In questo caso è un sodalizio wave. Non c’erano soldi, ma si suonava tan- Suonando, fondamentalmente, in molti
artistico, quello fra Emanuele e Francesca. to, pur se in un ambiente ristretto, e ci si di- contesti, diversissimi fra loro: teatri in cui
La collaborazione nasce nel 2007 con la vertiva. Il problema più grosso erano gli stru- si suonava principalmente musica classica,
cover band The Syllogism, che ha suonato menti: provando settimanalmente a Milano, pub dediti all’acustico o al blues, fumosi lo-
cali hard rock, festival progressivi o indie in quando incon-
Italia e all’estero. I risultati sono stati sor- trammo a Genova il
prendentemente buoni, decisamente supe- nostro primo produttore artistico
riori alle più rosee aspettative. Il pubblico e il nostro primo fonico. Era già uscito l’Ep,
ascoltava e gradiva. Il metallaro, magari fan che, nonostante fosse registrato in modo
dei Van Halen, apprezzava gli assoli di chi- casalingo, aveva interessato Fabio Zuffanti,
tarra più gilmouriani di Francesca, il punk che produsse il lavoro di esordio, registra- essere il manifesto di un esistenzia-
s’incuriosiva per i suoni spaziali del Mini- to a gennaio 2013 e uscito nell’aprile dello lismo che riuscisse a recuperare un che di
moog con il delay a nastro o del Mellotron stesso anno. Per l’occasione registrammo “magico” senza diluirlo. L’accoglienza del
con il chorus. Il nostro tragitto live fra il nuovamente tre brani dell’Ep, riscrivendo i disco fu notevole, soprattutto all’estero, e
primo e il secondo album è stato una sco- testi in italiano, originariamente in inglese. questo ci permise di compiere un grande
perta (o una riscoperta) di come dovevano Quel disco aveva una forza notevole e per salto di qualità come resa live. Tornammo
suonare i brani in concerto. Ci sono alcuni la prima volta emersero le tinte dark che nello stesso studio e dallo stesso fonico,
aspetti che, nel bene e nel male, ci contrad- contraddistinguono il nostro suono. Non Rossano Villa, anche per il secondo album.
distinguono, come band e singoli musicisti, sopportavamo l’idea di un progressive rock Il progetto era più ambizioso perché vole-
primo fra tutti l’uso di una strumentistica che riciclasse per l’ennesima volta degli va unire tanti elementi: la morte, il sesso, il
inevitabilmente riconducibile al progres- usuratissimi temi fantasy o epici, presen- sogno, la colpa, l’inferno come condizione
sive rock classico: la Fender Stratocaster, tandoli come storielle allegre e spensierate: umana. Anche questo secondo disco andò
l’organo Hammond, il Mellotron, il piano- giocavamo a immergere i temi letterari e bene, promosso con molti concerti, anche
forte Rhodes, i sintetizzatori analogici. Non Sotto da sinistra: filosofici in un ambiente oscuro e dispera- in contesti importanti come aprire al Ban-
c’è inutile nostalgia, stanco passatismo, ma Emanuele Tarasconi, to. Dell’innocenza perduta, l’apertura, voleva co del Mutuo Soccorso (uno degli ultimi
Francesca Zanetta,
una reale convinzione circa una potenzia- Dario Pessina,
lità ancora significativamente inespressa. Federico Bedostri.
La nostra volontà (soprattutto con il nuovo
album) è proprio quella di far rivivere que-
sti strumenti, provare a donar loro una vi-
talità attuale, talvolta utilizzando la tecnica
esecutiva, talvolta con l’aiuto di effettistica
moderna.

Quali erano e quali sono oggi i vostri


punti di riferimento musicali?
A nostro avviso, vi sono alcuni riferimenti
“stabili” nella nostra produzione e altri “tran-
sitori”. Fra i primi, che hanno influenzato in
modo imprescindibile la sonorità dark-prog
dei primi due album, vi sono i Pink Floyd
degli anni 70, i Van der Graaf Generator,
il Peter Hammill solista di IN CAMERA e A
BLACK BOX, gli ELP più estremi di BRAIN
SALAD SURGERY, ma anche il Banco del
Mutuo Soccorso oppure i Camel. Non vi è
solo progressive rock, però, ma anche molto
cantautorato italiano e francese, tanta new
wave e, soprattutto nell’uso degli effetti, un
approccio vicino alla psichedelia inglese e
americana degli anni 60. Per quanto riguar-
da le tastiere di Emanuele, i punti di riferi-
mento fondamentali sono Richard Wright,
Rick Wakeman e Vittorio Nocenzi, Jimmy
Smith e, specialmente in FRAMMENTI
NOTTURNI, Angelo Badalamenti. Come
testi l’ispirazione fondamentale, prima an-
cora del prog, è il cantautorato italiano e
francese. Per quanto riguarda la chitarra,
fondamentali sono i grandi interpreti del
rock classico, vedi David Gilmour, Tony
Iommi, Eric Clapton, George Harrison, e
del progressive rock, come Andy Latimer e
Robert Fripp.

LA CRUDELTÀ DI APRILE
e IL PAESE DEL TRAMONTO…
Ci chiamavamo già Unreal City nel 2012,
70
i cambiamenti) di una crisi, musicale e Quali sono i vostri ascolti?
personale. La parola crisi ha un’origine gre- Noi quattro abbiamo culture musicali diffe-
ca, ed appartiene ad un campo semantico renti. Emanuele ha avuto formazione pia-
non solo connotato negativamente: la crisi nistica, fondamentalmente classica, prima
è la divisione, un punto di non ritorno, ma è di innamorarsi perdutamente dell’organo
anche l’origine della scelta, il criterio, qual- Hammond e dell’elettronica. Nonostante
concerti con Francesco Di Giaco- cosa che ha a che fare con la ragione, con la l’amore mai sopito per il progressive rock
mo), suonare al Terra Incognita festival di UNREAL presa di posizione. La crisi, se risolta, porta classico, adora i cantautori italiani, france-
Québec City, al Prog Frog di Rotterdam… CITY con sé una decisione e questa decisione, si e americani, con particolare predilezione
Austria, Germania, Belgio e un piccolo tour voluta o meno ma di sicuro non pianificata, per il conterraneo Francesco Guccini, la
Formazione
nei Balcani. ci ha portato alla realizzazione del nuovo new wave più dark, come Bauhaus e Sisters
Emanuele Tarasconi materiale. Le tematiche mitologiche, lette- of Mercy, il jazz di Jimmy Smith e la psiche-
FRAMMENTI NOTTURNI: (tastiere, voce) rarie, filosofiche vengono in gran parte a delia angloamericana degli anni 60. Fran-
composizione, preproduzione, Francesca Zanetta cadere per far posto a brani che vogliono cesca, da sempre amante del rock classico
(chitarre)
registrazione, missaggio, suono… Dario Pessina
esprimere qualcosa del mondo interno di e del progressive rock più sinfonico, condi-
FRAMMENTI NOTTURNI traccia un solco (basso, voce) chi li ha scritti; la struttura delle canzoni, vide con lui la passione per i Pink Floyd e
profondo rispetto al passato. La sua idea- Federico Bedostri pur rimanendo ancorata a un modello – se fra i suoi ascolti più frequenti ci sono King
zione e realizzazione può essere descritta (batteria) così vogliamo chiamarlo – progressivo, di Crimson, Camel, Yes, ELP, Van der Graaf
nel segno dell’urlo gabrieliano di Supper’s fatto viene depotenziata, presa sperimen- Generator, ma anche Black Sabbath, l’heavy
Ready: “All change!”. Non è stata una scelta talmente “a cazzotti” dalla natura stessa metal classico e alcune cose recenti. Dario è
presa a tavolino ma il risultato (come tutti della musica. C’è meno centralismo delle più influenzato dal rock moderno e dal pop,
tastiere, più vuoto in cui far risuonare l’eco mentre Marco è amante del jazz e di Porcupi-
del canto della civetta e il batter d’ali della ne Tree, Steven Wilson e Tesseract.
falena. Ha un suono più sporco dei prece-
denti, più oscuro, crepuscolare e in alcuni Realtà discografica e concertistica
tratti è al limite dell’implodere in se per gruppi come voi?
stesso, in un continuo rimando a Non so fino a che punto la nostra esperienza
un altro enigmatico ed evanescen- sia estendibile a gruppi “come noi” in que-
te che appare e scompare, come in sto ambiente, che ci ostiniamo a catalogare
un infinito gioco di specchi. Queste sotto l’unica bandiera di un non meglio pre-
erano le indicazioni con le quali cisato prog. Il fatto che gran parte del nostro
ci siamo rivolti ai bravi fonici del- pubblico si trovi all’estero, nonostante le no-
lo Studio2 di Padova, capitanati stre canzoni siano in italiano, ha qualcosa di
da Christopher Bacco al mixer, già paradossale. Il fatto che il concerto d’apertu-
al lavoro con il meraviglioso proget- ra del tour e il release party di FRAMMENTI
to Winstons. Abbiamo composto NOTTURNI non sia in Italia ma in Olanda ha
FRAMMENTI NOTTURNI du- qualcosa di paradossale. Il fatto che in Italia
rante un lungo periodo di al solo parlare di progressive rock i gestori
sospensione dei concerti, dei locali si mettano le mani nei capelli, ri-
e registrandolo abbia- cordando qualche disastrosa serata senza
mo fatto il possibile per pubblico, ha qualcosa di paradossale. Nel
portare quella tensione, nostro Paese, salvo qualche rara esperienza
quell’assenza, quel vuoto, locale, il progressive rock italiano non gira,
ai massimi livelli. Ci sono in molti festival i gruppi, anche quelli più
influenze nuove, strumen- navigati, sono confinati al ruolo di “apertu-
ti nuovi, idee nuove, tema- ra”. All’estero va meglio. Dopo i due festival
tiche nuove. A coronare la di Quebec City siamo abituati all’affetto che
ventata di cambiamento, per noi provano gli spettatori prog canadesi
abbiamo deciso di chiama- e questo discorso si può estendere agli olan-
re una brava cantante e una desi, inglesi, finlandesi, coreani, giapponesi,
cara amica, Camilla Pozzi, ad statunitensi e sud americani. Per la prima
affiancare Emanuele sia in volta, durante la promozione dell’album,
studio che dal vivo. Siamo suoneremo negli USA: per ora Boston, Chi-
molto contenti che questo cago, New Jersey ma la lista è in crescita. Ma
solco sia stata capito, apprez- l’Italia rimane una scena enigmaticamente
zato e stimolato dalla AMS, resistente. Nonostante aumentino i nostri
nostra casa discografica, che concerti italiani, sono complessi da orga-
per la prima volta ha deciso nizzare e gestire. Guardando nella direzione
di distribuire l’album anche dei tanti e talentuosi colleghi nella nostra
in vinile, oltre al Cd. Dietro medesima condizione, appare evidente che
la nascita e la realizzazione il pubblico italiano non sia ora interessato al
di quest’opera c’è stato amo- prog, che invece viene ascoltato, apprezzato,
re. FRAMMENTI NOTTURNI venduto all’estero.
parla d’amore. Amen…
71
C’
Testo: Paolo Carnelli

era una volta un giovane tra basso Lazio e Canterbury diventa realtà.
ingegnere appassionato di E proprio con Lorenzo abbiamo deciso di
musica che viveva in una approfondire il percorso che ha portato alla
piccola città lontana dalle realizzazione dell’album…
grandi metropoli. Il suo so-
gno era quello di riuscire a Partiamo dal nome del gruppo, che meri-
costruire un ponte, stabile ta un approfondimento…
e sicuro, ma al tempo stesso flessuoso e di- L’idea mi è venuta grazie a una lezione di
namico, che gli permettesse di raggiungere Analisi II, durante la quale il professore
la meta dei suoi sogni: Canterbury. Quel ra- aveva spiegato le peculiarità del “nastro di
gazzo si chiama Lorenzo Cellupica, suona il Möbius”: partendo da un punto qualsiasi del
pianoforte e le tastiere e insieme ad altri tre nastro e percorrendo un giro completo non
amici – il sassofonista Nico Fabrizi, il bas- ci si ritrova sul punto di partenza, ma sul
sista Eros Capoccitti e il batterista Davide punto presente sulla faccia opposta rispet-
Rufo – nel tentativo di costruire quel ponte to al punto iniziale, per cui sono richiesti
ha dato vita a una delle espressioni jazz rock due giri completi per tornare al punto di
più libere e interessanti emerse negli ultimi partenza. L’ho trovato molto interessante
anni nel nostro Paese. Se la storia vi ha incu- principalmente per due motivi. Prima di
riosito, potete ascoltare il risultato di questa tutto, trovo questa caratteristica del nastro
felice esperienza di “costruzione musicale” analoga al mio modo di comporre molti
nell’omonimo Cd dei Möbius Strip: sei trac- brani, che consiste nel partire da un’idea
ce, quasi tutte di lunga durata, in cui il ponte iniziale, svilupparla fino all’aggiunta di
nuovi elementi anche distanti da essa
(il “punto presente sulla faccia opposta”
di prima) per poi tornare successivamente
all’idea iniziale (i “due giri completi” neces-
sari per tornare al punto di partenza). Nello
specifico, ho cercato di tradurre il nastro in
musica nell’ultima parte del brano Möbius
Strip (brano conclusivo dell’album), sosti-
tuendo agli accordi maggiori del tema gli
omonimi accordi minori quando si raggiun-
ge la “faccia opposta”. L’altro aspetto che mi
GILBERTO FARINA

La variopinta ha incuriosito riguarda invece il fatto che,


copertina così come le due facce opposte del nastro
dell’album
è opera di
possono essere messe in comunicazione
Francesco Tersigni. attraverso un percorso che inizia da una

72
delle due facce e che raggiunge l’altra dopo suonare insieme, senza il chitarrista, che
un giro completo, ci piace pensare ai diversi
MÖBIUS nel frattempo si era trasferito per motivi
STRIP
generi e stili musicali come privi di confini e di studio: così sono nati i Möbius Strip.
raggiungibili attraverso dei percorsi che par- SAME
tono da un particolare genere per poi sconfi- Musea Parallèle 2017 Come è avvenuta la composizione
nare in un altro anche molto diverso. Credo Durata: 46’13’’ dei brani contenuti nell’album?
che questa idea sia alla base anche della filo- Ho scritto i brani presenti nell’album
sofia del progressive rock. 1. Bloo nei due anni in cui non abbiamo suo-
(9’37’’) nato insieme. Dopo qualche prova con i
Qual è stato il percorso musicale che ha 2. Déjà Vu neonati Möbius Strip ho fatto ascoltare il
(8’24’’)
portato fino a Möbius Strip? materiale agli altri componenti del gruppo,
3. First
Io e il batterista, Davide Rufo, suoniamo in- Impressions i quali si sono dimostrati interessati a pro-
sieme da quando avevamo rispettivamente (7’49’’) varli. All’inizio pensavamo di inserire anche
sedici e quindici anni. Noi quattro invece ab- 4. Call It A Day un chitarrista, ma dopo qualche prova ci sia-
biamo iniziato a suonare insieme nel 2010 in (2’43’’) mo resi conto che in quattro avevamo rag- ma ognuno ha contribuito con la propria
un altro gruppo che si chiamava Yellowcake, 5. Andalusia giunto una forte intesa e che sarebbe stato sensibilità. Alcune parti dei brani sono state
(8’30’’)
nel quale era presente anche un chitarrista: rischioso comprometterla con l’aggiunta di scritte insieme durante le prove, come i finali
6. Möbius Strip
facevamo jazz, dagli standard swing e bebop (8’48’’) un altro musicista. Anche il fatto di condi- di Bloo e Andalusia. Successivamente, ho ag-
a brani fusion. Quando ho iniziato a suonare videre l’ammirazione per gruppi come Wea- giunto alcune sovraincisioni di fiati e tastiere
con gli Yellowcake non era da molto che stu- Da sinistra a destra: ther Report e Yellowjackets, entrambi privi per rendere i brani più ricchi e imprevedibili.
diavo jazz, per cui si è rivelata un’esperienza Nico Fabrizi (sax di chitarrista (se si escludono i primi album
molto significativa grazie al forte legame che contralto, tenore degli Yellowjackets con Robben Ford), ci ha Influenze e rimandi musicali: quali sono
si è creato tra di noi, a livello sia musicale e flauto), Davide spinto a continuare in quartetto. Prima delle gli ascolti all’interno del gruppo?
Rufo (batteria),
che personale. Nel 2012 abbiamo dovuto Eros Capoccitti
prove ho inviato agli altri gli spartiti con le Ognuno di noi ha i propri gusti e influenze
sciogliere il gruppo a causa di impegni per- (basso), Lorenzo strutture dei brani, il tema del sax e qualche musicali. Quello che ci accomuna mag-
sonali, ma due anni dopo abbiamo ripreso a Cellupica (tastiere). idea per le linee guida di basso o batteria, giormente è l’ascolto dei già citati Weather
Report e Yellowjackets e di altri gruppi/
artisti come Chick Corea, Pat Metheny, Bre-
cker Brothers, Robert Glasper Experiment,
Snarky Puppy, solo per citarne alcuni. Sia-
mo anche grandi appassionati del jazz rock
della scena di Canterbury (Hatfield and the
North, Caravan, Soft Machine) e italiani
(Napoli Centrale, Perigeo, Arti e Mestieri,
Picchio dal Pozzo), oltre che del progressi-
ve (Gentle Giant su tutti). Personalmente,
ascolto molto anche il folk (Pentangle, John
Renbourn, Altan) e la musica classica (Bach,
Beethoven, Debussy). Siamo comunque
alla continua ricerca di uno stile e di un
sound che siano nostri e speriamo di
esserci riusciti con il nostro album
d’esordio.

I prossimi passi…
Ci siamo esibiti in diversi festival
locali e abbiamo altri concerti
in programma. All’inizio di ot-
tobre presenteremo l’album a
Roma, ma stiamo cercando di
organizzare un vero e proprio
tour. Non è facile proporre un
genere come il nostro (special-
mente in Italia) a un pubblico
che si dimostra sempre più
disinteressato verso un tipo di
«Fare Progressive Rock musica diverso da quello che va
in onda sulle radio commercia-
significa partire li, ma non ci vogliamo arrendere
da un particolare ambito all’idea che non sia possibile suo-
nare un genere un po’ fuori dagli
musicale per poi sconfinare schemi. Parallelamente abbiamo da
in un altro anche molto poco iniziato a lavorare sui brani del
diverso, abbattendo secondo album, anche se non abbiamo
ancora idea di quale sarà la data di uscita.
le barriere di genere» Sono molto curioso di vedere come si svi-
lupperanno le idee che abbiamo e di quanto
ci allontaneremo dal nostro al-
bum d’esordio…
non eravamo più ragazzini, quindi diciamo
che gli ho perdonato i problemi che avevamo
l gruppo pubblica due album a di- avuto nel passato e da lì è nata poi la nostra
stanza di ben sei anni l’uno dall’al- amicizia. Invece con Gianni ho avuto un al-
tro, LET: FROM EXPERIENCE progettato…insomma, poi quando siamo tro scazzo tornato dall’Afghanistan, perché
TO EXPERIENCE del 1975 e ritornati a Torino ho messo su i Living Life. ero andato a trovarlo a casa sua e gli avevo
MYSTERIOUS DREAM del 1981, regalato un po’ di fumo buono che avevo
sempre per la quasi introvabile LET: FROM EXPERIENCE TO EXPERIEN- portato da lì: dopo qualche tempo alcuni
Shirack Records, riconducibile allo CE è la prima pubblicazione della Shirak: amici comuni mi han detto che, quando me
stesso Betti. Siamo andati a parlare come era nata l’idea di aprire una casa n’ero andato, Gianni aveva perquisito tutta
con Betti e Quartarone per entrare discografica? casa perché aveva avuto paura che gli avessi
nel mondo dei Living Life. A me, anche nei Circus 2000, oltre che suo- nascosto dei grandi quantitativi di fumo per
nare mi piaceva organizzare il tutto, e così vendicarmi e avvertire la polizia… ma dai,

Le avventure ho prima formato il gruppo, poi abbiamo


inciso l’album e infine, quando si è trattato
come puoi arrivare a pensare una cosa simi-
le? Quindi con Gianni i rapporti sono stati un

di Johnny di pubblicarlo, mi è venuta l’idea di aprire


un’etichetta con mia moglie Anna. Il nome
poi nasce dal nostro viaggio, perché Shirak in
po’ diversi.

Una curiosità: come mai nell’album i


Come è nata l’esperienza Living Life dopo lingua pashtun indica il fumo più buono! In- brani li firmi con uno pseudonimo, Nijo
fine dei Circus 2000 nel 1971? fatti la prima idea per il logo era un joint, ma Tibet?
Johnny Betti: La conclusione dell’espe- non l’abbiamo fatto perché ci saremmo in- L’idea mi è nata da un codice che usavano i
rienza con i Circus 2000 per me è stata trufolati in un discorso che non era il nostro, partigiani per i messaggi, il “trarincon”, cioè
molto negativa, ero così incazzato per la e alla fine abbiamo optato per la lampada gli incontrari: quindi spostando le sillabe
situazione che il loro secondo disco non con il genio che esce fuori. Quindi l’etichet- da Bet-ti veniva fuori Tibet e da John-ny ho
l’ho nemmeno sentito… Io, comunque, ta era nostra, mia e di mia moglie, mentre i preso Nijo. Tornando al disco, devo dirti che
musicalmente avevo già delle idee in testa ragazzi dei Living Life collaboravano a vario il musicista che mi ha aiutato più di tutti è
su cosa mi interessava fare, e cioè riavvi- I Living Life livello, spesso come musicisti nei vari dischi. stato però Walter Negri, il sassofonista, an-
cinarmi al jazz rock, e quindi quello era rappresentano che al flauto in qualche brano, ha pitturato
la storie di tante
ciò che volevo suonare, e inoltre mi inte- In questo primo album alla chitarra c’è sopra i brani che avevo composto degli assoli
valide formazioni
ressava, come ti ho detto, l’aspetto orga- degli anni 70: nuovamente Spooky, mentre nel secon- veramente fantastici, ha dato proprio la sua
nizzativo. Prima, però, ho fatto un viaggio album interessanti do album troviamo anche Gianni Bianco: impronta.
in Afghanistan, siamo andati solo io e mia ma difficilmente cos’era successo? Avevi quindi riallaccia-
moglie Anna, mio figlio Elvin l’abbiamo reperibili, to i rapporti con i Circus 2000? Tra l’altro, nello stesso periodo, sia Spo-
pochi concerti
lasciato qui, anche se lui ha cominciato a e ancor meno Sì, ormai il gruppo era sciolto, e quindi mi oky che Walter Negri, anche lui nei Living
strillare… credo che se fosse venuto anche documentazione sono rivisto con Marcello, a cui comunque Life, suonavano nel secondo disco di Pa-
lui saremmo rimasti lì. Tra l’altro siamo fotografica. ero affezionato, per cui l’ho coinvolto nel olo Conte, Spooky addirittura il sitar in
anche finiti in galera, perché avevamo gruppo: poi lo stimavo anche musicalmente, Genova per noi.
con noi dell’hashish, per cui non siamo tant’è che ha fatto altre cose per la Shirak. Vero, tieni conto che a Torino in quel periodo
riusciti ad andare in India, come avevamo Poi, comunque, era passato qualche anno, erano entrambi numeri uno nel loro stru-
74
A TORINO NEL 1975
DUE EX CIRCUS 2000,
JOHNNY BETTI
E MARCELLO
“SPOOKY”
QUARTARONE,
METTONO IN PIEDI
UNA NUOVA BAND,
CHE MISCELA JAZZ E
ROCK: LIVING LIFE.
Testo: Vito Vita

alla Vedette, ma non eravamo soddisfatti):


era gestita da un commerciante milanese
molto valido, Sergio De Gennaro, brava per-
sona che mi ha aiutato molto e sto parlando
di tutti i dischi, lui era molto attivo nella di- Lionetta, gruppo folk piemontese molto pre-
scomusic italiana, ma distribuiva bene tutto, parato.
il folk come i cantautori. Non so dirti bene
mento. Pensa che quando abbiamo finito di tutti i passaggi, ma con lui avevamo firma- Come si è conclusa l’esperienza della Shi-
registrare il disco, tramite Mondini, abbia- to un accordo anche per le edizioni musicali, rak?
mo contattato un manager inglese, un certo per cui i brani avevano due edizioni: ma lui a Non molto bene… io ormai avevo deciso di
Johnny Togo, che era quello che aveva orga- un certo punto ha venduto tutto e il risultato non pubblicare più cose commerciali, disco-
nizzato il primo Festival Pop italiano, quello è che oggi i diritti dei brani pubblicati dalla music e cose del genere, e stavo seguendo
di Palermo dove Arthur Brown si era tirato Shirak sono finiti alla EMI ma non a quella un lavoro con Franco D’Andrea, pianista del
giù i pantaloni. Insomma andiamo nel suo italiana, bensì alla EMI spagnola. Perigeo, che avremmo dovuto pubblicare a
ufficio, gli lasciamo la cassetta, poi partiamo breve, siamo a metà anni 80, con un ospite
per le vacanze, e al ritorno troviamo la sua Dopo con la Shirak avete pubblicato tanti come Anthony Braxton, un genio del sasso-
lettera in cui ci invitava a suonare al festival altri dischi, spaziando dal folk de La Lio- fono e del clarinetto… e con due lauree.
di Liegi prima dei Soft Machines: solo che, netta a un cantautore come Carlo Credi… Abbiamo anche organizzato un concerto
purtroppo, Walter, che stava già male prima, Sì, ma abbiamo anche prodotto tante cazza- al Politecnico in corso Sommeiller, e lui era
ha avuto un riacutizzarsi della malattia (ave- te, cose brutte e commerciali: invece avrem- venuto a suonare, completamente solo, free
va il Parkinson), poi anche Piercarlo Bettini mo dovuto dedicarci solo al folk, al jazz e alla jazz puro; prima di lui c’era Ella Armstrong,
aveva qualche problemino, mi mancava il musica d’avanguardia, non puoi pubblicare la figlia di Louis, con un sestetto e alla bat-
braccio destro e non potevamo presentarci musica commerciale se tu non sei per primo teria Elvin Jones, che ha regalato le bacchet-
così prima dei Soft Machine… e alla fine non convinto di questo: infatti mi son mangiato te a mio figlio, c’era il pienone. Insomma,
siamo andati. con la Shirak un mucchio di soldi, tutti quelli erano contatti che promettevano bene, con
guadagnati con i Circus 2000 e con altre at- D’Andrea sarebbe venuto fuori un lavoro
Nel secondo album invece la formazione tività. Avevamo aperto un ufficio in centro, molto bello. Solo che c’è stato un problema
cambia… via dei Mercanti 16, dove ci poteva arrivare la familiare… mio nipote ha fatto un buco allu-
Sì, perché erano peggiorati i problemi di Wal- cassetta da sentire… altre volte ascoltavamo cinante di milioni nell’attività di famiglia. Io
ter, alla fine ho rinunciato al sax: peccato per- noi qualcuno in giro, oppure lo conoscevamo sono stato così pirla da dire a mio sorella che
ché avevo ascoltato gente in gamba, tra cui già, come Carlo Credi, Giulio Camarca o La l’aiutavo, dandomi la zappa sui piedi; oltre ai
Massimo Urbani, romano, bravissimo e già soldi personali ho perso il capitale della Shi-
noto ma con troppi problemini con varie dro- rak, che è fallita perché mia sorella non mi ha
ghe… è rimasto più di un mese qui a Torino, restituito nulla di nulla, abbiamo infatti rotto
ospite a casa mia, ma alla fine non si è fatto i rapporti.
nulla, poi ho saputo che anni dopo è morto
proprio di droga. Comunque il secondo al- E quindi ti sei trasferito in Spagna?
bum dei Living Life ebbe un buon riscontro in Walter Negri Non subito, nel 1989 me ne sono andato
Giappone, come del resto altri gruppi torinesi in piedi; a destra in Pakistan, dove sono stato quindici anni
Roby Favaro
di jazz rock come gli Arti e Mestieri o i Deda- con il cappello,
a suonare. Ho imparato tutte le scale della
lus, che sono quasi più noti lì che in Italia. poi Johnny Betti, musica indiana, e poi mi sono trasferito in
Sandro Gianotti Spagna, dove invece mi sono dedicato al
Come funzionava la distribuzione dei di- con la chitarra, flamenco, suonando il pianoforte, e ho cono-
Piercarlo Bettini
schi della Shirak? sciuto molti bravi musicisti. Compongo pezzi
e Adalberto
Bene, grazie alla Panarecord che era il distri- Andreozzi nuovi, mi dedico anche all’elettronica, al jazz,
butore (tolti gli inizi in cui ci siamo affidati a sinistra. alla musica.
75
living life

deciso di pubblicare un Lp di Paolo Conte, e


mi ha chiesto se potevo suonarci: io oltre alle
chitarre mi sono portato pure il sitar, che ave-
vo comprato ai tempi dei Circus 2000, ci ho
messo una vita per imparare come accordar-
lo e suonarlo… c’è tutta una filosofia dietro.
Paolo Conte era “matto”, altro che la serietà
dell’avvocato. Appena ha visto il sitar mi
dice: “Ho un’idea, tu suonalo, io non ti dico
Hai mantenuto qualche contatto con Ai lati Johnny Betti, niente del pezzo, né tonalità né accordi, tu
Quartarone e Bianco? al centro Walter fai quello che vuoi”. La tonalità non è che mi
Negri.
Racconto questo episodio. Sono in Spagna servisse, il sitar è accordato in do, quindi mi
nel negozio dove lavora mia moglie, a un hanno registrato, poi dopo mi hanno aperto
certo punto lei vede una cliente e pensa: la traccia a un certo punto ben preciso del
“Ma io questa la conosco”. Questa la chia-
ma: “Anna”. Era Christie, la moglie di Spo- Le avventure testo, con un effetto strano, e così è venuta
fuori Genova per noi. Ma lavorare con Paolo
oky, i due si sono trasferiti da tempo in
Inghilterra, ma la sorella di Christie vive in
Spagna e ha un bar che si chiama Flamen-
di Marcello Conte è stata una bella esperienza, ricordo
che giocavamo tutti insieme a pallone nello
studio, che era molto grande.
co, vicino al negozio dove lavora mia mo- Dopo la conclusione dei Circus 2000
glie. Il mondo è piccolo, allora mi sono fatto come è avvenuto il passaggio ai Living E i Living Life, in questo contesto, come
dare il telefono di Spooky, l’ho sentito, sta Life? nascono?
bene e ha i figli ormai grandi nati in Inghil- Marcello Quartarone: Per un certo periodo, Johnny aveva deciso di mettere su un nuo-
terra. Spooky continua sempre a suonare, dopo la conclusione del gruppo, ho lavora- vo gruppo. Mi conosceva e mi ha chiamato:
anche se di lavoro fa il tecnico luci per un to come session man per l’etichetta DKF di non eravamo mai stati nemici, le tensioni
teatro; so che da anni non viene a Torino. Happy Ruggiero, che aveva anche uno studio le aveva con Silvana, quindi mi ha chiesto
Mentre invece con Gianni non ho alcun di registrazione, il Format. Ho inciso molti di- se volevo suonare nella band, che aveva già
rapporto, levare ho saputo che vive fuori schi, musiche per documentari, colonne so- un altro chitarrista, Bruno Avanzato. Prati-
città, in campagna, credo con la mamma, nore, non ricordo tutto: una serie tv a punta- camente i brani erano già pronti, quindi mi
ma con lui il rapporto era più freddo che te con Nanni Loy, un’orchestra d’archi e fiati sono messo a studiarli, non erano semplici:
con Spooky. Anche con Silvana Aliotta non di Praga, diretta da Ruggiero, sicuramente jazz, tempi dispari e cose così, ma in quegli
ho nessun rapporto. Marcovaldo dal libro di Calvino. Happy Rug- anni io suonavo molto e tutti i giorni, perché
giero a volte mi chiamava in studio per gli mi allenavo in cose nuove… non mi metteva
arrangiamenti, non solo a suonare: ho inciso paura quella musica. Il percussionista San-
CANTI DAL VANGELO SECONDO BARAB- dro Gianotti aveva una villa a Moncalieri,
BA nel 1977, dal sapore prog a tinte jazz, con dove abbiamo iniziato a suonare moltissi-
le parti vocali eseguite coralmente. Ci sono mo; abbiamo vissuto insieme per un po’ di
Gianni Bianco, Piercarlo Bettini alle tastiere, tempo, come in una comune, che avevamo
Arturo Vitale al sassofono e Giovanni Vigliar chiamato ironicamente Camarillo brillo, come
al violino, entrambi degli Arti e Mestieri, e la canzone di Frank Zappa dall’album OVER-
Maurizio Gianotti dei Procession e Venegoni NITE SENSATION del 1973: facevamo musi-
& Co. al sax; la copertina era di Renato Guttu- ca sperimentale e in quel periodo provava-
so. Credo fosse stato commissionato a Rug- mo i sintetizzatori costruiti da un ingegnere
giero dalla LDC, la casa editrice cattolica. I ba- napoletano. Dopo la pubblicazione del disco
rabba erano i giovani che avevano problemi, abbiamo suonato un po’ come Living Life nei
i carcerati, i piccoli delinquenti che stanno al circoli jazzistici.
carcere Ferrante Aporti di Genova, che aveva-
no scritto i testi, per questo il titolo VANGE- Hai inciso altre cose con la Shirak, alcune
LO SECONDO BARABBA. Happy Ruggiero con tua moglie Christine.
mi ha commissionato questa cosa in subap- Molte con pseudonimi vari, specialmente
palto, dato che la LDC l’aveva chiesta a lui, quelle da discoteca e più commerciali: dicia-
però alla fine è venuto un bell’album. Dalla mo che si cercava di sbarcare il lunario. Nel
copertina nessuno si sarebbe aspettato quei 1979 esce LOVE FILTERS di Christine, edito
temi musicali di stampo prog, con qualcosa come Chrissy G., in cui suoniamo nuova-
di jazz-rock. Ruggiero aveva pure un amico mente noi Circus 2000 (io, Gianni Bianco e
avvocato di Asti, Paolo Conte, che andava Louis Atzori alla batteria), con cui abbiamo
da lui a registrare i provini delle sue canzoni, partecipato al Cantagiro. In quell’occasione
che poi mandava ai cantanti famosi per farli ho conosciuto un signore dello stage mana-
ascoltare… quindi Azzurro a Celentano, Tripoli gement e gli ho risolto numerosi problemi
’69 a Patty Pravo, Mexico e nuvole a Jannac- tecnici dell’impianto audio; questa persona
ci, sono nate al Format. Un giorno Ruggiero alla fine del Cantagiro mi ha offerto un lavoro
mi ha chiamato per dirmi che la RCA aveva in teatro e ho accettato.
76
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BEAT, PROG, PSICHEDELIA… IL VERBO ROCK È STATO DECLINATO IN VARI MODI
NELL’UNIVERSO SONORO DELL’ORMAI EX CECOSLOVACCHIA. PROSEGUE IL
NOSTRO GIRO DEL MONDO ATTRAVERSO LE SCENE NAZIONALI.
Questo articolo è dedicato a Marián Varga (29 gennaio 1947 – 8 agosto 2017) e Radim Hladik (13 dicembre 1946 − 4 dicembre 2016).

Testo: Alessandro Pomponi als.pmp@iol.it


el 2016
la Tsunami
Edizioni ha
pubblicato
il libro Rock
oltre Cortina di
Alessandro Pomponi,
collezionista,
collaboratore
di riviste musicali
e autore nel 2005 del
volume La discografia
illustrata di Franco
Battiato. Con lui
affrontiamo il rock
cecoslovacco
con maggiore
attitudine prog,
in futuro
proseguiremo
il viaggio anche
in altri Paesi
dell’ex Patto
di Varsavia…

Peter Procházka-Stanley, nato a Bratislava


nel 1952, è un fotografo e cameramen.
Attivo dal 1968, quando fotografa
l’invasione sovietica, ha raccontato la storia
dal V Klub di Bratislava (con le immagini in
due libri per la casa editrice Marenčin: www.
marencin.sk). Sopra: autoritratto
di Peter, 1970. Nell’altra pagina: Marián
Varga. A sinistra: jam al V Klub nel 1974
con Radim Hladik (chitarra), Dusan Hajek
(batteria) e Josef Kůstka (basso).
(Foto: Peter Procházka-Stanley).

79
1
LA STORIA
45 giri di Jazz
Q, Modrý Efekt,
Per illustrare le vicende del rock cecoslovac- Collegium Musicum
co è necessaria una breve disamina di ca- e Blue Effect.
rattere storico. Qualche lettore più giovane
infatti potrebbe avere oggi difficoltà a trova-
re la nazione sulla carta geografica, e inoltre
mai come in questo caso le vicende umane
hanno influenzato profondamente la storia
della musica.
La repubblica cecoslovacca è stata una na-
zione vissuta tra il 1918, anno della sua for-
mazione dalla dissoluzione dell’impero Au-
stro-Ungarico e il 1989, quando, in seguito
alla caduta del muro di Berlino, cessa di
esistere come tale, dividendosi in Repubbli-
ca Ceca e Slovacchia.
La vita di questa giovane nazione, però di
origini e di cultura antiche, fu purtroppo
travagliata. Tra l’anno di fondazione e il
1938 fu una repubblica parlamentare de-
mocratica ma nel 1938 venne invasa dalle
truppe naziste, che la smembrarono an-
nettendo la parte più occidentale con Pra- ga al Reich, mentre alla Slovacchia venne fu difficile per i comunisti impossessarsi del
Sotto: Jazz Q Praha, concessa un’indipendenza fittizia sotto la potere, inizialmente in modo democratico,
inizio anni 70.
A destra: Bratislava
guida del partito clericofascista di monsi- per poi successivamente spostare sempre di
1968 (Foto: Peter gnor Tiso. Finita la guerra la reazione agli più l’orbita della nazione e della politica
Procházka-Stanley). orrori del nazifascismo fu così forte che non verso l’Unione Sovietica, trasformando lo

80
«Ho iniziato
a fotografare coi carri
armati e ho proseguito
con la musica…
che non voleva
arrendersi»
Peter
Prochazka-Stanley

81
Bratislava
21 agosto 1985
(Foto: Peter
Procházka-Stanley).

stato in repubblica popolare a guida comu-


nista, con conseguente repressione delle
più elementari libertà democratiche.
L’anno di svolta per la storia cecoslovacca
è il 1968. Viene infatti eletto alla guida del
Partito lo slovacco Alexander Dubček, che
comincia subito a implementare una serie
di riforme democratiche, a cominciare

«Cantare
in inglese nella
CecoslOvacchia
era “fortemente
Flamengo
sconsigliato”»
82
L’arrivo
di Alexander Dubcek
a Bratislava nel 1968
(Foto: Peter
Procházka-Stanley).

dall’abolizione delle censura e conse- Patto di Varsavia nella notte tra il 20 e il


guente introduzione della libertà di stam- 21 agosto 1968. I sovietici imporranno su-
pa, che la società civile richiedeva da tem- bito quella che venne definita “normaliz-
po. Nasce così la Primavera di Praga, zazione” ovvero il ripristino della linea po-
splendida stagione di fioritura delle arti, litica entro i binari più ortodossi con
della cultura e di crescita delle relazioni conseguente nuova chiusura della mag-
umane e politiche che sarà purtroppo gioranza degli spazi di libertà politica ed
stroncata dall’invasione delle truppe del umana ancor prima che culturale.
83
2
LA MUSICA NELLA
CECOSLOVACCHIA
COMUNISTA
Prima di addentrarci nell’analisi delle for-
mazioni che hanno costruito la storia del
rock cecoslovacco, è opportuno compren-
dere come, e in che misura, in questa nazio-
ne, e più in generale nei Paesi europei del
Patto di Varsavia, fosse liberamente con-
sentito fare musica rock.
Sotto questo punto di vista è assolutamente
necessario sgombrare il campo da un’idea
diffusa ma falsa, ovvero che nei Paesi comu-
nisti europei la musica rock fosse “vietata”, difficoltà sembravano talvolta insormontabi-
ovvero che ne fosse proibita la diffusione, li. Complesso era trovare gli spazi in cui suo-
che i dischi fossero sequestrati, i musicisti nare, per lo più ci si arrangiava in piccolissi-
arrestati e cose simili.1 Questo per due ordini mi club, difficile farsi conoscere e
di ragioni. In primo luogo lo stato non aveva pubblicizzare la propria attività, quasi impos-
alcun interesse a comprimere le libertà de- Mike Love chia furono editi, quasi in contemporanea sibile procurarsi gli strumenti musicali più
mocratiche oltre il limite del tollerabile, in dei Beach Boys con il “mondo libero” gli album dei Beatles A pregiati dall’estero. E stiamo ancora parlan-
e Jack Rieley,
quanto avrebbe innescato delle reazioni; ma manager del COLLECTION OF OLDIES (BUT GOL- do di gruppi amatoriali perché quando si vo-
anche volendolo fare (sebbene la rete fosse gruppo. DIES) e ABBEY ROAD,3 quest’ultimo corre- leva passare al professionismo si dovevano
ancora fantascienza) era di fatto impossibile Bratislava 1969 dato da uno splendido libro fotografico. An- superare dei severi esami di fronte a commis-
bloccare ogni forma di comunicazione con (Foto: Peter cor più dei 33 giri erano popolari le cassette, sioni ministeriali (verosimilmente di colleghi
Procházka-Stanley).
l’estero. Non valeva la pena di sorvegliare in facili da introdurre dall’estero, semplici da accademici che non sapevano neanche cosa
modo poliziesco ogni cittadino solo per evi- copiare, ne bastava una per farne cento. fosse il rock) incaricate di valutare se gli aspi-
tare che mettesse in piedi un gruppetto beat. Poco c’era invece d’aspettarsi dalla radio e ranti fossero o meno degni del titolo di “mu-
Le autorità comuniste non erano stupide; se dalla tv di stato (del resto anche in Italia, in sicisti”. Questo riconoscimento era ambito in
un fenomeno sociale non veniva considera- quegli anni, in quanto a spazi per la musica quanto comportava la possibilità di poter
to pericoloso per l’ordinamento dello stato giovane sulla tv nazionale non è che fossimo aspirare a passaggi sulla televisione, di poter
lo si lasciava libero di sopravvivere, magari messi benissimo) ma le frequenze di Radio pubblicare un disco o di organizzare un con-
senza concedergli alcuna forma di promozio- Lussemburgo passavano anche la cortina certo, ovviamente tutte situazioni statali, e
ne o tutela, ma senza reprimerlo apertamen- 1. Solo nella Germania dell’est, di ferro, così come quelle di Radio Free Eu- così via.
negli anni tra il 1965 e il 1970-71,
te. Evidentemente il rock non turbava più di ci fu di fatto un vero bando, di rope, l’emittente radiofonica alleata che cer- Ma a monte di tutto questo cosa c’era? Ov-
natura paragiuridica, della
tanto le gerarchie. Ovviamente, per quel che musica rock.
cava di convincere i cittadini oltre cortina viamente la censura. Nella nostra immagi-
riguarda le posizioni ufficiali, i Beatles e tut- 2. Vuole la leggenda (ma forse
davvero di leggenda si tratta)
delle meraviglie del capitalismo a suon di nazione, solo a sentir pronunciare questa
ti i loro imitatori erano regolarmente bollati che il celebre concerto dei Led Zeppelin. Riviste dedicate alla musica parola viene alla mente un qualche vecchio
Rolling Stones a Varsavia del
sui giornali di partito come “prodotto degenera- 1967 fosse stato una sorta di non ce n’erano, sebbene proprio in Cecoslo- burocrate di partito, che con un tratto di
to del capitalismo” ma si trattava, nella stra- “regalo personale” di Gomułka,
il leader polacco di quegli anni,
vacchia vennero pubblicati, quasi inutile dir- penna cancella qualche frase sgradita al re-
grande maggioranza dei casi, di dichiarazio- a suo figlio. Ovviamente le
relative libertà che abbiamo
lo nei mesi della Primavera di Praga, i 21 leg- gime, ma in realtà non era così. Innanzitutto,
ni di facciata. Che si facesse un po’ di musica tratteggiato in campo musicale gendari numeri di «Pop Music Expres», in una situazione politica come quella de-
debbono ritenersi riferite alle
rock, o che qualcuno andasse in giro coi ca- nazioni europee del blocco, una rivista per formato e contenuti simile al scritta, nessuno osava concepire un disco o
Cecoslovacchia, Ungheria
pelli un po’ lunghi o vestito in modo un po’ (questa particolarmente
nostro «Supersound». Rarissimi i concerti un’opera che fosse palesemente in contrasto
strambo, di fatto non importava più di tanto liberale), Polonia e Romania, in
misura assai minore alla
di musica rock di artisti occidentali (più fre- con le direttive provenienti dall’alto; c’era
a nessuno.2 Stabilito dunque che per gli Germania Est e alla Bulgaria. quenti quelli di jazz) nei Paesi del Patto di dunque una sorta di autocensura necessaria
Non all’Unione Sovietica dove
amanti del rock vigeva una relativa libertà di realmente ogni forma di Varsavia, spesso vietati non tanto per un mo- se si voleva sopravvivere. Poteva però capita-
comportamento “deviante”
azione, resta da comprendere in che modo, e rischiava di essere seriamente
tivo ideologico quanto perché i loro ingaggi, re che qualcuno andasse comunque un po’
attraverso quali canali, gli artisti cecoslovac- sanzionato dalle autorità.
3. In linea di massima la scarsità
da tradurre in biglietti, erano di fatto inarri- fuori dalle righe, sia per quel che concerne la
chi potevano farsi un’idea delle forme di di dischi di musica rock vabili per le tasche dei cittadini del blocco. Vi sua arte ma anche semplicemente con i suoi
occidentale nei Paesi del Patto
espressione musicale occidentali, in modo derivava più da una banalissima furono, nel corso di 20 anni, delle rare ecce- comportamenti. Si cercava allora di agire in
da poterle fare proprie e, eventualmente, rie- impossibilità di pagare i costosi
diritti d’autore che da una vera
zioni (ad esempio i Rolling Stones a Varsa- maniera più subdola. Un certo artista scrive-
laborarle. opposizione ideologica.
4. Con una sorta di
via nel 1967 o i Queen a Budapest nel 1986) va dei versi sgraditi, ecco allora che improv-
Il metodo principale, sembrerà banale, erano cancellazione di ogni forma di ma quasi nessuna in Cecoslovacchia dopo il visamente la casa discografica di stato deci-
comunicazione, dalla
i dischi. Contrariamente a quanto si crede, pubblicazione dei dischi, 1968. Le influenze del rock occidentale, in deva di rigettarne tutte le proposte. Qualcun
all’annullamento dei concerti e
nelle democrazie popolari vennero stampati perfino all’apparizione sulle
primo luogo di matrice anglosassone, ben- altro faceva chiasso al concerto in modo su-
un certo numero di dischi di rock occidenta- riviste, furono ad esempio puniti
per sei mesi gli Omega, in
ché filtrate giungevano comunque con gran- periore a quanto consentito? Ecco allora che
le. In Cecoslovacchia, in particolare, ne furo- Ungheria, a causa di de forza alle orecchie della gioventù cecoslo- “casualmente” e a lungo l’agenzia di spetta-
un’intervista critica che avevano
no realizzati di bellissimi negli anni della Pri- rilasciato in Gran Bretagna. vacca che, come accadde in ogni angolo del coli non riusciva a trovare alcun ingaggio.4
mavera di Praga, anche di autori controversi Grosso modo simile sarà il
destino della cantante ceca
mondo, tentò subito di riprodurre quei suoni Del resto uno stato che deteneva tutto il po-
come Bob Dylan (questo addirittura con un Marta Kubišovà, la cui carriera
venne stroncata dalle autorità
così rivoluzionari. E qui cominciavano i guai tere non aveva bisogno di usarlo in modo
libretto con le traduzioni dei testi delle can- per cause mai realmente veri. Divieti formali, come abbiamo visto, for- violento, quando lo poteva fare in maniera
chiarite.
zoni) o i Beach Boys. Sempre in Cecoslovac- se non ce n’erano neanche così tanti, ma le più morbida ed anche più efficiente.
84
3 4
IL BEAT L’ALBA DEL ROCK
DELLA PRIMAVERA PROGRESSIVO
DI PRAGA CECOSLOVACCO.
I DUE GRANDI
Sulle pagine di «Prog» Italia ovviamente non
ci dilunghiamo sulla musica beat, tuttavia Immediatamente dopo il colpo di stato so-
alcune formazioni meritano velocemente di vietico dell’agosto 1968 la situazione politi-
essere fotografate, innanzitutto in quanto da ca nel Paese non cambiò da un giorno
queste derivano i migliori gruppi della se- all’altro. Venne reputato necessario un lun-
guente era progressiva, ma anche perché i go periodo di transizione, durato forse un
loro lavori sono davvero validi e quindi pos- paio di anni, durante il quale le libertà de-
sono essere apprezzati da tutti gli appassio- mocratiche e le concessioni ottenute ven-
nati di rock, a prescindere dalle preferenze nero smantellate con una certa lentezza ma
musicali. Tra le formazioni leggendarie del con grande regolarità. Lo stesso Dubček,
beat cecoslovacco imprescindibile l’apporto come forma di autoespiazione, venne inca-
dei Matadors, del chitarrista Radim Hladik ricato di gestire la transizione e solo succes-
e del cantante Viktor Sodoma, paladini del- sivamente sarà espulso dal partito.6 Questo
la swinging Prague. Il loro unico album omo- lento passaggio da un regime liberale a uno
nimo del 1968 (molto raro nella versione più marcatamente autoritario si ritrova an-
originale con copertina a colori) è un capola- che nella musica, dove vengono imposte
voro assoluto di rhythm’n’blues con forti in- sempre più restrizioni. Il primo obbligo fu
fluenze psichedeliche, completato dall’im- quello di mutare il nome del gruppo se que-
mancabile cover di Dylan (It’s All Over Now sto aveva una forma anglosassone. Il canta-
Baby Blue) mentre la copertina flower power to in lingua inglese era invece, per così dire,
rappresenta una sorta di manifesto di quei “fortemente sconsigliato” ma ci furono rari
mesi di libertà irripetibili. Eccellenti anche i Sopra: Vlado
casi negli anni 70 in cui gli artisti si espres-
primi due album degli Olympic, ovvero Kassay dei Prudy. sero in questa forma. Venne inoltre imposto
ŽELVA (1968), eccellente e tra i più autenti- Sotto: Radim Hladik un taglio a tutti i comportamenti giudicati
camente psichedelici della scena cecoslo- al V Klub, 1969 eccessivi, che potevano andare dal vestia-
(Foto: Peter
vacca (anche questo molto raro nella veste rio, al taglio di capelli, all’esibirsi sul palco
Procházka-Stanley).
con copertina disegnata)5 e, in misura mi- con comportamenti particolarmente provo-
nore, il successivo PTÁK ROSOMÁK catori, finanche alle copertine dei dischi che
(1969). Fortemente slovacco nello spirito è venivano messi in commercio.
ZVOŇTE, ZVONKY (1969) dei Prudy, ope-
ra più marcatamente beat di quelle dei Ma-
tadors e degli Olympic, spesso considerato
il Sgt. Pepper slovacco, che ha il pregio di
aver iniziato la carriera del grande Marián
Varga. Interessantissimo anche l’album
omonimo, 1969, dei Framus Five di Mikal
Prokop, a cavallo tra blues e soul. Affonda-
no le radici negli anni 60 pure i Synkopy e i
Flamengo, formazioni che in questa decade
non riescono ad andare oltre il traguardo
prestigioso, considerati gli standard dell’e-
poca, del 45 giri, ma che occuperanno una
pagina importante quando si passerà a par- Da sotto: ŽELVA
lare di rock progressivo. degli Olympic,
MATADORS
dei Matadors,
Hommage À J. S.
Bach dei Collegium
Musicum, Framus
Five, PTÁK
ROSOMÁK degli
Olympic. A sinistra
ZVOŇTE, ZVONKY
dei Prudy.

5. Accadeva infatti talvolta in


Cecoslovacchia che anche gli
album fossero distribuiti con
copertine generiche della casa
discografica.
6. Ebbe perlomeno salva la vita e
non fu impiccato come avvenne
invece con il leader della rivolta
ungherese del ’56 Imre Nagy.

85
5
BLUE EFFECT
E DINTORNI
La prima delle due formazioni che meritata-
mente occupano la scena quando si parla
di rock cecoslovacco è quella dei Blue Ef-
fect, che era capitanata dal talentuoso Ra-
dim Hladik, vero artista della sei corde che,
nel corso della sua esistenza, è stato para-
gonato un po’ a tutti, da Jimi Hendrix ad
Alvin Lee. Assieme a lui Vladimír Mišík,
cantante ispirato e, negli anni a venire, ec-
cellente penna del miglior jazz rock cecoslo-
vacco. Dopo il 45 giri Sluneční hrob e l’Exten-
ded play omonimo, i Blue Effect pubblicano
all’inizio del 1970 MEDITACE, 33 giri di
grande spessore, fra i migliori in assoluto
del rock cecoslovacco, che, lasciandosi alle
spalle le composizioni beat più semplici,
senza tuttavia rinnegarle, propone un blues
corposo con qualche influenza jazz, ponte
d’unione ideale con le composizioni più ge-
nuinamente prog che seguiranno. Purtrop-
po questa gemma di valore assoluto, prima
facciata in lingua ceca e la seconda in ingle-
se, è l’ultima collaborazione tra Hladik e Sopra: Blue Effect l’orchestra jazz della Radio Cecoslovacca.
Mišík in quanto quest’ultimo abbandona e a destra il loro Godibilissimo ma, nel complesso, il meno
album MEDITACE.
per confluire nei Flamengo. Viene sostituito riuscito dei tre, nonostante per la prima
da Lešek Semelka, il cui primo compito è volta vi siano delle parti cantate, affidate a
reincidere il lato A in inglese per la versione Semelka, in cui si ha l’impressione che l’e-
per il mercato estero, intitolata KINGDOM sperimento stia entrando in un vicolo cie-
OF LIFE. Cantante di buone doti ma non co.
eccelso, Semelka ha il pregio d’introdurre le Radim Hladik
Completamente diverse le atmosfere che si
tastiere nel sound dei Blue Effect, che costi- e il polistrumentista respirano in MODRY EFEKT & RADIM
tuiranno uno dei perni musicali della for- slovacco Peci HLADIK (intitolato A BENEFIT OF RA-
mazione negli anni a venire. Sempre nel Uhercik nel 2007 DIM HLADIK nella versione da esportazio-
a Bratislava
1970 i BE pubblicano CONIUNCTIO, altro (Foto: Peter
ne) del 1975, che torna a frequentare le at-
lavoro d’importanza storica, registrato in Procházka-Stanley). mosfere del rock più semplice e immediato,
presa diretta in collaborazione con i Jazz Q
Praha di Jiři Stivin e Martin Kratochvíl,
una delle migliori formazioni di jazz rock
d’avanguardia del Paese. Diversamente da
molti altri tentativi simili nel rock la fusione
è perfetta, non c’è mai una parte che si so-
vrappone o che tende a risultare preponde-
rante sull’altra, troviamo un succedersi di
temi musicali, frasi e assoli che lascia stu-
pefatti: avrebbe trovato con merito posto
tra le migliori colonne sonore degli anni
70. L’esperimento risulta talmente riusci-
to che anche il successivo NOVÀ SINTÈZA
(1971) prosegue sulla strada delle collabo-
razioni, questa volta con l’orchestra jazz
della Radio Cecoslovacca, diretta da Kamil
Hàla. È l’ennesima grande prova di versa-
tilità della band, ora costretta a cambiare il
proprio nome in Modry Efekt. L’album
risulta certamente meno estremo e di più
facile fruibilità del suo predecessore, e
questo ne aumenta il successo con il pub-
blico. La serie degli album di commistione
tra rock e jazz si conclude nel 1974 con
NOVÀ SINTÈZA II, ancora realizzato con
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strizzando un occhio anche a un jazz meno Bratislava 1980
virtuosistico. Si tratta di fatto di un disco (Foto: Peter
Procházka-Stanley).
solista di Hladik, ora libero di dare sfogo Etichette Blue Effect
alla sua chitarra, meno intrappolato in e Modry Efekt.
strutture musicali che in passato l’hanno
quasi sovrastato, come si percepisce nella
deliziosa Cajovna, brano destinato a rimane-
re nella storia del gruppo e sempre presente
nei concerti dal vivo.
Dopo tre anni di silenzio il gruppo conclude
la sua storia, perlomeno su disco, con una Hladik, pubblicato nel 1993, per poi conti-
trilogia che è quanto di più affine alla defi- nuare a portare avanti il nome dei Modry
nizione progressive rock si possa immagina- Efekt per tutti gli anni 2000, con concerti
re. I tre dischi in questione sono SVITANIE dal vivo nei quali si affiancava a giovani
del 1978, SVET HLEDACU, dell’anno se- promettenti della scena musicale ceca, fino
guente e 33 del 1980. Nonostante l’entra- alla sua scomparsa.
ta nella band di nomi prestigiosi quali
Oldřich Vesely, proveniente dai Synkopy KINGDOM OF LIFE
e CONIUNCTIO
(nei primi due Lp) e Fedor Frešo, prestato dei Blue Effect.
dai Collegium Musicum (solo in SVITA- A BENEFIT
NIE), non si può dire che questi album ri- è la versione
sultino riusciti al 100%: volti a ricalcare le esportazione
di MODRY EFEKT
atmosfere del rock sinfonico degli Yes, ma
& RADIM HLADIK.
senza la versatile inventiva della band di
Jon Anderson. Il momento migliore in as-
soluto all’interno di questi lavori rimane la
seconda facciata di SVITANIE, interamen-
te occupata dalla ricca title-track, eccel-
lente testimonianza delle vere capacità
della band; per il resto si tratta di album
nei quali non c’è mai un momento debole
o uno scadimento nella banalità, ma è SVET HLEDAČŮ,
33 e SVITANIE
vero anche che i momenti memorabili ten-
degli M Efekt.
dono a farsi desiderare. Dopo il 1981 i
Modry Efekt non hanno più pubblicato al-
cun lavoro, pur rimanendo attivi nell’ambi-
to musicale. Radim Hladik prende parte a
LABUTIE PIESNE di Hammel – Varga –
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MONDO
COLLEGIUM MUSICUM
In contrapposizione, quasi ideale, con i Mo-
dry Efekt si trova l’altra grande formazione
che ha fatto la storia del rock cecoslovacco,
i Collegium Musicum. Essendo slovacchi
il confronto è geografico, ma soprattutto
artistico, in quanto la loro musica presenta-
va un taglio marcatamente più prog rispet- della storia del rock cecoslovacco, in cui
to a quella dei loro colleghi praghesi. La trovano posto quattro lunghe composizioni
band è stata fondata, e condotta per tutta (una per lato) tra le quali spiccano la speri-
quanta la sua esistenza, da Marián Varga, mentale ed avanguardistica P.F.1972 e so-
tastierista con alle spalle una formazione I Collegium sto da Varga) che rifà il verso alla musica di prattutto Suita po tisìc a jednej noci, una rivi-
musicale classica, uno dei più grandi artisti Musicum erano Bach, imitandone la forma. Un vero e pro- sitazione (stavolta davvero in stile Emerson,
un grande gruppo,
nel suo campo che, se solo non avesse avu- prio esercizio di stile dunque, assai rischio- Lake & Palmer) delle Mille e una notte del
superiori a tanti
to la sfortuna di nascere nel momento sba- e celebrati gruppi. so considerato che si trattava di un disco compositore russo Rimsky-Korsakov; un
gliato della storia e nella parte meno fortu- d’esordio. Nel 1971 esce il primo Lp omoni- altro capolavoro senza rivali che se avesse
nata del mondo, forse oggi sarebbe mo, pubblicato in collaborazione con il visto la luce in occidente gli sarebbero stati
celebrato al pari di Keith Emerson o di Jon Club del disco cecoslovacco. La formazione, tributati grandi onori invece del solo ap-
Lord (per quanto, va detto, il suo stile si av- che accanto a Varga schiera Fredor Frešo prezzamento di una ristretta cerchia d’in-
vicinasse solo parzialmente a quello al basso, Rastislav Vacho alla chitarra e tenditori. Da notare, a titolo di curiosità,
dei due ora citati). La for- Dušan Hàjek alla batteria, decide di usare come la foto di copertina sia stata a suo
mazione esordisce col l’inglese; per la sua freschezza, innovazione tempo sottoposta a censura: dalla bocca di
45 giri Hommage A J.S. e, al tempo stesso, complessità, si avvicina Varga venne, infatti, fatto sparire uno spi-
Bach, 1970, che merita più a una versione embrionale della scuola nello! Sempre nel 1972 ZELENÀ POŠTA
di essere ricordato: di Canterbury piuttosto che ai maestri del viene pubblicato a nome Hammel-Varga,
non è una delle molte rock barocco di quegli anni, senza tutta- ovvero il cantautore Pavol Hammel dei
rivisitazioni in chiave via che vengano meno i momenti, co- Prudy insieme ai Collegium Musicum, che
rock della musica clas- rali e solisti, di maggior vicinanza al vede la partecipazione di Radim Hladik.
sica, di gran moda in rock progressivo più ortodosso. L’api- L’album, votato a suo tempo tra i migliori
quegli anni ma, al con- ce della parabola artistica dei Colle- in assoluto degli anni 70 in Cecoslovacchia,
trario, si tratta di un gium Musicum viene raggiunta risulta poco godibile per chi non conosce la
brano originale (firmato nel 1972 con i KONVERGEN- lingua, quindi non può dunque apprezzare
dalla band ma compo- TIE, primo doppio album le liriche del poeta Kamil Peteraj, ma merita
comunque un ascolto da parte degli appas-
Marián Varga sionati prog più curiosi e aperti alle conta-
a Bratislava nel 1972 minazioni. Nel 1973, con una formazione
con un pacchetto
di sigarette
triangolare e priva di chitarra, i Collegium
Ligeros. Musicum pubblicano LIVE che è un disco
inedito, fortemente improvvisato e registra-
to dal vivo a Bratislava nel luglio dello stes-
so anno. Analogamente ai Modry Efekt an-
che per i Collegium Musicum la fine della
decade coincide con un periodo ricco di
produzioni musicali ma non particolar-
mente ispirato, come del resto quasi impo-
neva la situazione culturale del Paese, in
quegli anni vessato da una cappa di oscu-
rantismo ideologico. MARIÁN VARGA &
COLLEGIUM MUSICUM (1975), CONTI-
NUO (1977) e ON A ONA (1979) valgono
l’ascolto perché la classe dei musicisti,
Varga in primo luogo, non viene mai a
mancare ma indubbiamente debbono es-
sere classificati un gradino al di sotto delle
eccellenze degli anni precedenti. A diffe-
renza dei Modry Efekt, tuttavia, i Colle-
gium Musicum chiudono con un colpo di
coda, lo splendido doppio album DIVER-
GENTIE del 1981, erede diretto di KON-
VERGENTIE, nel quale tornano le sonorità
d’avanguardia e di ricerca, per un lavoro
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7
che certo non spicca in quanto a fruibilità HODINCACH, questo il
immediata ma che si lascia assaporare Copertine grandi: titolo dell’album, venne
profondamente solo col tempo. Da allora MARIÁN VARGA pubblicato dal Club del di-
Marián Varga è rimasto costantemente at- & COLLEGIUM sco cecoslovacco in tiratura
MUSICUM,
tivo sulla scena con numerosi lavori solisti ELEGIE dei Jazz
piuttosto limitata. Successiva-
e concerti, sempre dediti a un lavoro pa- Q, Hold On I’m mente due membri della formazione emi-
ziente di sperimentazione sonora fino alla Comin dei Framus IL ROCK PROGRESSIVO grano all’estero e questo va a discapito del
sua recentissima scomparsa. Five. CECOSLOVACCO NEL disco (emigrare era considerata una sorta
CUORE DEGLI ANNI 70 di disfattismo), che non viene mai più ri-
stampato fino alla caduta del muro ed è
Analizzate le vicende dei due gruppi più im- oggi molto raro. Kubik, dopo lo sciogli-
portanti di questa scena, cerchiamo di vi- mento del gruppo, insieme a due ex com-
sualizzare le vicende delle altre formazioni: pagni, Pavel Fořt e Vladimir Kulhànek,
alcune hanno prodotto lavori qualitativa- forma i Labirint, un gruppo da studio che
mente non inferiori, la cui carriera si è pro- accompagnerà, tra l’altro, il gruppo vocale
tratta per molti anni, altre hanno vissuto C&K Vocal nell’album GENERACE del
solo una stagione. I motivi di una maggio- 1977. Il disco merita di essere ricordato
re o minore longevità erano sovente ca- proprio perché, grazie alla spinta dei Labi-
suali e non necessariamente legati al suc- rint, non mancano gli elementi progressivi
cesso con il pubblico, spesso dipendenti di pregio, oltre alla presenza di cover come
da fattori esterni come, assai banalmente, Pilgrim degli Uriah Heep7 e di due estratti
poteva essere la chiamata al servizio mili- proprio da KURE V HODINCACH.
tare, ovviamente ineludibile e della durata
di due anni. Non propriamente vietato, ma
fortemente sconsigliato, era permettersi di
rifiutare un lavoro offerto dallo stato e an-
che questo poteva causare l’abbandono
della carriera musicale. Non si tratta, a
ben vedere, di un fenomeno proprio dei
Paesi dell’Est, anche dalle nostre parti
sono numerosi i casi di artisti che, quando
ancora il loro gruppo non era di successo,
hanno preferito seguire il “lavoro sicuro”.
Tra i gruppi che hanno pubblicato un solo
lavoro vanno ricordati prima di tutto i Fla-
mengo. Attivi già negli anni del beat, i Fla-
mengo del cantante Vladimir Mišìk e del
sassofonista Jan Kubìk (da non confon-
Dall’alto: dersi con un altro gruppo ceco, i Flamingo
ZELENÀ POŠTA di Flamengo
Hammell-Varga, che facevano soul e rhythm’n’blues e sui
DIVERGENCIE, quali non ci soffermiamo) producono nel
CONTINUO e ON A 1971 un capolavoro assoluto di jazz rock
ONA dei Collegium progressivo (alla Nucleus o alla Colos-
Musicum.
seum): strutturato in maniera impeccabile
dal punto di vista compositivo, perfino più
diretto e meno scolastico di quello delle
formazioni portate a paragone, ed esegui-
to con classe degna dei migliori maestri
Marián Varga,
28 dicembre 1973 del genere. Di grande spessore anche i testi
(Foto: Peter redatti dal poeta Joszef Kainar pochi mesi
Procházka-Stanley). prima della sua morte. Anche KURE V

7. Solo nella versione da esportazione.

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8 9
SYNKOPY PROGRESS
ORGANIZATION,
I Synkopy sono fondamentali per le sorti del BARNODAJ
rock progressivo. Anche loro, come altri, atti- E PROGRES 2
vi dagli anni della scena beat, tornano a farsi Dall’alto: XANTIPA,
sentire nel 1973 (in questa fase ancora con il FORMULE 1, Più incostante ma costellata di episodi inte-
KŘÌDLENÌ e FLYING
vecchio nome Synkopy 61) con un’imposta- TIME dei Synkopy. ressanti anche la carriera dei Progress Orga-
zione artistica completamente mutata. La nization, il cui primo album, BARNODAJ, è
band esegue ora un hard-rock progressivo, datato 1971. Atmosfere che possano dirsi
che si distingue non tanto per la complessità propriamente prog sono ancora un po’ lonta-
del suono quanto, al contrario, per la sua ne, ma siamo di fronte a un lavoro interes-
estrema semplicità, con composizioni brevi e sante, soprattutto nella prima facciata, can-
dirette nello stile di band tipo Atomic Roo- tata in ceco e con tematiche legate alla
ster e Uriah Heep. Non è certo un caso che po’ freddo e industriale, a volte maggiormen- mitologia greca. Forse più debole il lato B in
ben due cover della band di David Byron, ov- te di gusto sinfonico, pure per l’apporto della inglese, dove compaiono cover, invero non
vero Bìlý Vràny (Easy Livin’) e Hrej se mnou fair strumentazione, che non ha nulla da invidia- esaltanti, di We Can Work It Out dei Beatles e I
(Look At Yourself) compaiano nel primo al- re a quella dei gruppi occidentali, con decine Feel Free dei Cream. Il gruppo rimane attivo
bum, XANTIPA, pubblicato dalla Panton nel di tastiere (suonate a quattro mani da Veselý come supporto di altre formazioni fino al
curioso formato a 10” (che ovviamente pena- e Pavel Pokornỳ) con tanto di Micromoog e 1976, quando sceglie il nuovo nome Barno-
lizza la resa sonora.) Decisamente in linea ARP Omni in bella vista. Ovviamente le bre- daj (ovvero è il titolo del 33 giri precedente) e
FORMULE 1 del 1975, sempre distribuito su vi canzoni a base di semplice strofa-ritornel- pubblica l’album MAUGLÌ,8 ispirandosi al
10”, anche se in questo album la mini suite lo del passato spariscono completamente, celeberrimo Libro della giungla di Rudyard Ki-
Touhy, che occupa per intero il secondo lato, le musiche acquistano dimensione e respiro pling. Ancora siamo lontani da un prog che
contribuisce a un ulteriore tocco di ricerca- mentre le parti cantate, pure eccellenti e cu- possa dirsi ortodosso, anzi il suono sembra
tezza esecutiva che cerca di distaccarsi dai rate da Pavel Vrba, figurano secondarie, ri- mescolare pop di qualità a una tarda psiche-
brani della durata di 3-4 minuti. In questo manendo quasi un supporto della comples- delia, assieme a diversi intermezzi acustici,
secondo lavoro entra a far parte del gruppo in sa trama musicale. I dischi registrati sono tuttavia rimane molto godibile. Subito dopo
maniera stabile il tastierista Oldřich Veselý, tre: SLUNEČNI HODINY del 1981, la pubblicazione dell’album il gruppo cambia
che quasi subito abbandona per entrare nei KRÌDLENÌ del 1985 e ZRCADLA del 1986, nuovamente e definitivamente nome: Pro-
Modry Efekt; il gruppo pertanto si scioglie. La ai quali bisogna aggiungere FLYING TIME, gres 2. È con questa sigla che vengono editi i
band torna a far parlare di sé negli anni tra il versione in lingua inglese di KRÌDLENÌ, uno lavori migliori, DIALOG S VESMÍREM (dia-
1982 e il 1986, ora sotto la guida indiscussa dei rari casi nel rock ceco di trasposizione in logo con l’universo) del 1978, che a suo tem-
di Veselý, quando pubblica tre album che inglese che si possano dire ben riusciti, pro- po venne messo in scena con uno spettacolo
sfoggiano uno stile completamente devoto al babilmente proprio in virtù della modernità di luci e immagini (avveniristico per la Ceco-
rock progressivo dei primi anni 80, a volte un della base musicale. slovacchia), e TRETÍ KNIHA DŽUNGLÍ (Il

Synkopy

8. È questa la grafia ceca di Mowgli, il protagonista dei racconti di


Kipling.

90
ta si alternano invece sei
Progress brevi composizioni, maga-
Organization
ri non tutte all’altezza, in
quanto a ricchezza sonora,
della prima parte, ma comunque
di buona fattura. Prokop lavora come can-
tante per tutti gli anni 70, pubblicando a
proprio nome in maniera sporadica fino al
1980, quando con il marchio dei Framus
5 (ora scritto con la cifra) viene edito HO-
LUBI DANTE, un album forse più in stile
new wave che non prog ma ancora di otti-
ma caratura.

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GATTCH E OLYMPIC
Del tutto oscure le vicende dei Gattch
(acronimo dei nomi dei musicisti), gruppo
di cui si sa davvero poco, perfino le note
presenti sul loro unico album, omonimo,
edito per la Opus nel 1971, indicano solo i
terzo libro della giungla) nel 1982 (edito nel della proposta, a cavallo tra jazz e rock pro- nomi dei componenti. Il disco, interamente
1985 anche in inglese): eccellenti, ora aperta- gressivo, con una fusione di stili meglio riu- strumentale, propone rock misto a jazz ed
mente schierati nel campo del rock progressi- scita rispetto ai lavori realizzati in collabo- avanguardia, l’ascolto è impegnativo, privo
vo che, a più frangenti, anticipano perfino razione con le orchestre dai Modry Efekt. La di passaggi facili e scontati. Il lavoro a suo
qualche sonorità power metal e all’interno dei prima parte del disco è occupata da una tempo ebbe poco risalto e oggi, come in
quali si possono ritrovare influenze che van- lunga suite dove si alternano tutti gli stru- tanti casi simili, risulta piuttosto raro. Mol-
no dagli Eloy ai Magma. MOZEK del 1984 e menti e le figure stilistiche del rock progres- to interessante e da segnalare la pubblica-
ZMENA del 1988 chiudono la discografia a sivo, dall’organo a canne, ai virtuosismi di zione nel 2002 di COMPLETE, doppio Cd
nome Progres 2, ma i musicisti hanno conti- chitarra, all’immancabile assolo di batteria, contenente l’album del 1971 e la registra-
nuato a vario titolo ad essere attivi sulla sce- senza dimenticare il ruolo di punta della zione di un concerto a Ostrava del 1972.
na fin quasi ai giorni nostri. voce di Prokop, forse non quella che si addi- Del tutto trascurabili invece le vicende anni
ce propriamente a un cantante rock, ma 70 degli Olympic, uno dei gruppi più longevi

10
calda e comunicativa. Sulla seconda faccia- del rock cecoslovacco, di cui abbiamo detto
A sinistra HOLUBÍ
DANTE dei Framus
5, Sotto: GATTCH,
MARATHON e
OVERHEAD degli
FRAMUS FIVE Olympic, MĚSTO ER
dei Framus 5.

Ancor più frammentaria l’avventura di Mi-


kal Prokop e dei suoi Framus Five. Dopo MAUGLÍ dei
Barnodaj, Píseň o
l’eccellente album del 1969, cui si è accen- jablku e Člověk stroj,
nato, la formazione pubblica nel 1971 ME- 45 giri dei Progres 2.
STO ER, un disco il cui unico limite sta
nella grande, forse eccessiva, complessità

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molto bene nella sezione introduttiva relati-
va agli anni del beat. Purtroppo, a partire da
JEDEME JEDEME del 1971 e proseguendo
poi con OLYMPIC 4 del 1974, gli Olympic si
dedicano a un rock estremamente scolasti-
co, buono per tutte le stagioni (e probabil-
mente anche per il governo), strettamente
legato alla forma-canzone e sostanzialmen-
te privo di momenti esaltanti. Messi da par-
te i leggeri MARATHON e OVERHEAD
(questo in inglese) del 1978, il gruppo pub-
blica alcuni dischi che possono destare un
qualche interesse negli appassionati di rock
progressivo (meglio se amanti di pop elettro-
Da destra:
nico) quali PRÁZDNINY NA ZEMI…? del HUASCARAN
1980 (la versione in lingua inglese è dei Fermáta, una chiave di rivalsa nei confronti del domi- male o comunque studiato, come quello del
HOLYDAYS ON EARTH) e ULICE del 1981. SYMBIOSIS nio culturale bianco negli Stati Uniti d’Ame- jazz rock, piuttosto che musicisti istintivi,
Inutile dire che, negli anni del revival e della dei Jazz Q, ZRNKO rica. Inoltre la musica jazz, o jazz rock, era più magari di grande valore, ma poco avvezzi a
PÍSKU dei Bohemia
celebrazione, gli Olympic hanno rinverdito e MAHAGON spesso strumentale, pertanto poneva minori piegarsi alle direttive di comportamento det-
la loro carriera rimanendo attivi, con concer- dei Mahagon. problemi in termini di controllo e di censura. tate dall’establishment. A questo riguardo
ti, apparizioni televisive e quant’altro, per Abbiamo visto come, per poter essere formal- meritano di essere ricordati innanzitutto i
tutti gli anni 2000. mente accreditati quali musicisti, si dovesse- Jazz Q Praha di Martin Kratochvíl e Jiři Stivin,
ro sostenere difficili esami. Comprensibile attivi dal 1962 ma che esordiscono con CO-

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dunque che, in Cecoslovacchia, e nelle altre NIUNCTIO in collaborazione con i Blue Ef-
nazioni del blocco socialista, si siano avvici- fect. Il primo lavoro autonomo è POZORO-
nati al rock artisti che, per formazione o indo- VATELNA del 1973, maturato nel corso delle
le, erano più vicini a un approccio di tipo for- lunghe tournée anche all’estero, nel quale la
chitarra si impone sulla strumentistica più
tipica delle sonorità jazz quali fiati e percus-
CONTAMINAZIONI sioni, e che a buon diritto può essere conside-
JAZZ ROCK rato di prog rock. L’anno seguente viene in-
vece pubblicato SYMBIOSIS, Long
I gruppi che contaminavano principalmente playing dalle atmosfere più composte
jazz e rock musicale erano trattati, in genera- e che si avvale della voce femminile
le, meglio da parte delle autorità. Questo per dell’irlandese Joan Duggan. I Jazz
un duplice ordine di ragioni. Innanzitutto, a Q hanno continuato, per tutta la
differenza del rock, visto come una sorta di decade, a pubblicare album
degenerazione della popular music, il jazz era che, a partire da ELEGIE del
immaginato come una forma di arte nobile, 1977, sono decisamente
anche perché considerato mezzo di espressio- orientati verso il jazz più
ne del popolo afroamericano, dunque come tradizionale.

Gli album Vladimír


di esordio degli Mišík
Energit e Impuls.

«I Collegium Musicum
di Marián Varga
e i Blue Effect di Radim
Hladik sono i cardini
della scena cecoslovacca
degli anni 70»
92
13
The Plastic
People of the
Universe

FERMATA,
IMPULS, ENERGIT,
BOHEMIA E MAHAGON
Sempre a cavallo tra rock e jazz, che nella se-
conda parte di carriera si muovono verso la
fusion, sono i Fermata del chitarrista
František Griglàk, che già abbiamo visto
accanto a Marián Varga in KONVERGENCIE.
Il disco più jazzato è proprio il primo omoni-
mo, che esce sul mercato nel 1973, con una
rivisitazione della Rapsodia rumena di George
Enescu. Del 1974 è PIESEN Z HÔL’ dove
l’aggiunta del violino, suonato da Milan
Tedla, cerca, riuscendovi solo in parte, una
commistione tra folk e rock elettrico. Del
1977 è HUASCARAN, forse il miglior album
della formazione, ancora quasi interamente
strumentale (ma vi sono dei vocalizzi, seppur
privi di un vero testo), dedicato a una tragica rock, ma si distingue per la presenza di eccel- cemente non si curavano di ogni forma d’im-
esplorazione alpinistica in Perù da parte di lenti parti cantate. Infine i Mahagon, jazz posizione e sfidavano le istituzioni come
una squadra di rocciatori cecoslovacchi, con- rock con momenti funky ad altri più rilassati, potevano. Per organizzare un concerto era
clusasi in tragedia. DUNAJSKÀ LEGENDA pubblicano tre album: MAHAGON del 1978, necessario rivolgersi all’agenzia di spettacoli
del 1980, con Fedor Frešo al basso, e BIELA SIGNÀL CASU del 1980 e SLUNECNICE statale? Loro si rifiutavano di chiedere il per-
PLANÉTA, edito nel 1981, meritano attenzio- PRO VINCENTA VAN GOGHA del 1980. messo e suonavano in modo improvvisato
ne, prima che la musica diventi eccessiva- sulle pendici di una collina, con il pubblico

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mente scolastica, come nel successivo GE- Dežo Ursiny accorso tramite passaparola o richiamato da
NERATION, sempre del 1981. Ci limitiamo a Provisorium. improvvisati volantini. Per essere riconosciu-
poco più che una menzione, lasciando ai let- ti come musicisti dallo stato bisognava pas-
tori il compito dell’eventuale approfondi- sare un esame? Semplicemente lo rifiutava-
mento, per gli Impuls, che nel 1977 pubbli- no e continuavano a vivere la loro condizione
cano un lavoro omonimo di puro jazz rock. di “dilettanti”. Per poter pubblicare i testi in
Stesso discorso per i validi Energit, che nel modo ufficiale sui dischi era necessario esse-
1975 propongono un altro album omonimo, THE PLASTIC PEOPLE re iscritti al sindacato dei poeti? Loro decide-
seguito da PIKNIK nel 1978. Grande schiera- I Fermáta, OF THE UNIVERSE vano di appoggiarsi a Egon Bondy, un poeta
mento di nomi per i Bohemia che allineano tecnicamente in rotta con il regime, uno dei maggiori espo-
Jan Kubík e Vladimir Kulhanek dei Fla- eccellenti, sono Abbiamo visto come fare musica nella Re- nenti della cultura alternativa di quegli anni
apprezzati anche
mengo, Lešek Semelka dei Blue Effect e Pa- dagli amanti pubblica federativa socialista di Cecoslovac- (sì, esisteva una cultura alternativa anche in
vel Trnavsky dei Jazz Q. L’esordio ZRNKO della fusion post chia non fosse poi impossibile purché, inteso, Cecoslovacchia!). Si rifiutarono perfino di
PÍSKU del 1978 è più vicino al jazz che al jazz-rock. venisse accettato il sistema di regole e di con- mutare in ceco il nome del gruppo, di chiara
trolli che abbiamo tratteggiato. Quasi tutti lo derivazione zappiana, rimanendo sempre
fecero, altrimenti lavorare sarebbe stato im- The Plastic People of the Universe. Natural-
possibile, ma qualcuno incredibilmente si ri- mente, per quanto una schitarrata con amici
fiutò. Non pubblicarono alcun disco (almeno in un prato fuori Praga non fosse in teoria
in patria) pur tuttavia sono passati alla storia: vietata da nessuna legge, la polizia non pote-
il loro nome era The Plastic People of the va accettare impunemente che centinaia di
Universe. Molto è stato scritto riguardo a persone si radunassero al di fuori di qualsiasi
questa band le cui vicende travalicano l’am- regola, pur se richiamate da eventi pretestuo-
bito musicale ed entrano a pieno diritto nella si come ad esempio un matrimonio (in alcuni
storia del XX secolo. Furono definiti una co- casi simulato)… perfino da un funerale. Ini-
mune (in effetti, per lungo tempo, vissero zialmente gli agenti si limitarono a infastidire
tutti assieme) ma il loro approccio, semplice i giovani presenti, così che molti furono fer-
e dimesso, cupo perfino nei colori, non aveva mati per vagabondaggio, altri subirono ritor-
nulla dello sgargiante flower power california- sioni a scuola e così via. L’attività under-
no. Sono stati paragonati a gruppi che hanno ground culminò il 21 febbraio del 1976, in
fuso la musica con la politica, come i Jeffer- occasione di quello che venne definito il Se-
son Airplane, ma in verità i rari testi delle condo festival della cultura alternativa, che vide
loro composizioni non erano di aperta conte- presenti non solo i Plastic People ma anche
stazione. Forse la definizione più giusta sa- altri gruppi che seguivano la loro filosofia. A
rebbe quella di “gruppo anarchico”, ma in ve- seguito di questo, il 17 marzo successivo, ben
rità neanche questa calza alla perfezione in 27 musicisti dei gruppi DG 307, Umela
quanto, a ben vedere, perfino l’anarchia ri- Hmota II and III, Hever and Vasilina e, na-
vendica le sue regole. I Plastic People sempli- turalmente, Plastic People vennero arrestati.
93
15
E ANCORA
Le loro case furono perquisite e ogni forma di SES, furono editi in Canada da Paul Wilson, TANTO ALTRO
materiale artistico sequestrata e persa per uno studente canadese che aveva fatto parte
sempre. Furono processati e la condanna a del gruppo e che era stato costretto ad abban- Quanto scritto ovviamente non copre tutto
un anno e mezzo di reclusione del manager donare la Cecoslovacchia in seguito al proces- quanto è stato prodotto in Cecoslovacchia in
Ivan Jirous, del sassofonista Vratislav Bra- so. La band rimane attiva per tutti gli anni 80, termini di musica rock, ma solo quanto aper-
benec e dei cantanti Svatopluk Karasek e sempre a livello semiamatoriale. Verso la fine tamente, o anche più alla lontana, possa ri-
Pavel Zajicek per “disturbo organizzato della della decade, con le prime liberalizzazioni por- tenersi pertinente al rock progressivo. Anche
quiete pubblica”, mentre il batterista Jaroslav tate dalla glasnost di Gorbaciov, possono perfi- in Cecoslovacchia esistevano gruppi rock
Vozniak prese due anni e mezzo per non es- no apparire in modo ufficiale sul palco, pur- senza pretese di virtuosismo, per intenderci
sersi presentato militare “opponendo la scusa ché accettino di cambiare nome (decisione su più simili agli Sweet o ai T. Rex, come ad
dell’obiezione di coscienza”. Le vicende di ragazzi cui il gruppo si spacca). Nascono così i esempio il gruppo di František “Ringo”
arrestati solo per aver suonato un po’ di rock Pu°lnoc, a cui viene perfino consentito di an- Cech, specializzato in Bubblegum music (ma
scuote perfino la monolitica Cecoslovacchia. dare all’estero; sono oramai i giorni del crollo fece anche un’ardita cover dei Black Sab-
Tra gli estimatori del gruppo c’è un giovane del muro e il gruppo si esibisce a New York in bath) o i Katapult con il loro onesto hard
Sopra: The Plastic
drammaturgo di nome Vaclav Havel, People of the
un concerto per MTV. Negli anni successivi i rock di grande successo commerciale; inoltre
anch’egli in rotta col regime. Assieme ad altri Universe. PŮLNOC Plastic People hanno visto realizzati i loro so- anche la Cecoslovacchia ha avuto la sua
coraggiosi Havel, a supporto dei Plastic Peo- e EGON BONDY’S gni più impensabili: hanno incontrato il loro scuola cantautorale e all’interno del disco di
ple, organizza la prima forma di dissenso de- HAPPY HEARTS idolo Frank Zappa, mentre il loro amico Va- un cantautore si possono trovare spunti mu-
CLUB BANNED.
mocratico all’interno della Cecoslovacchia clav Havel è stato eletto Presidente della Re- sicali prog. Ovviamente non possiamo sof-
comunista, il manifesto noto come Charta pubblica. Oggi forse non in tantissimi, soprat- fermarci su una produzione vastissima, dove
77, che venne firmato da migliaia di persone tutto tra i giovani, ricordano il loro nome. Ma tra tutti merita una segnalazione Dežo Ur-
Kataput al Detva
le quali, con la loro sottoscrizione, accettaro- Amphitheat, 1979 se possiamo dire che la musica non è solo di- siny & Provisorium. L’album omonimo del
no consapevolmente di poter andare incon- (Foto: Peter simpegno ma parte, per quanto piccola, della 1973, cantato in inglese, presenta quattro
tro a ritorsioni pesantissime. Havel, inoltre, Procházka-Stanley). storia, è anche grazie a loro. lunghe tracce, dove la voce di Ursiny, pacata
offre ai musicisti superstiti della scena under- e descrittiva, si sovrappone a trame musicali
ground il suo granaio di campagna, luogo ricchissime, specialmente in Cas vànoc,
abbastanza grande per poter organizzare dei suite che occupa l’intero lato A. Stesso di-
concerti ma che risultava proprietà privata e scorso per Vladimír Mišík, ex cantante di
dunque (entro certi limiti) al di fuori del cam- Blue Effect e Flamengo; THEY CUT OFF
po di azione della polizia. È in questo mo- THE LITTLE BOY’S HAIR del 1978, il suo
mento che, incredibilmente, vede la luce il secondo album dopo VLADIMÍR MISÍK del
primo disco della formazione. Edito nel 1978 1977, venne prodotto in lingua ceca e in in-
in Francia, dove, a nome di un sedicente Pla- glese, è un eccellente esempio di folk acido
stic People Defense Fund venne stampato, con contaminazioni elettriche e i testi del
utilizzando dei nastri portati oltre cortina di grande Joszef Kainar.
nascosto, EGON BONDY’S HAPPY
HEARTS CLUB BANNED, palese parodia Dežo
nel titolo del più celebre album dei Beatles. Si Ursiny
tratta di un vero album underground, basato
su un rock (se rock si può chiamare) minima-
lista, freddo e spigoloso, con uno sguardo ri-
volto al jazz e un altro alla scuola di Frank
Zappa e dei Velvet Underground. Un disco
di valore storico, grazie anche ai testi di Egon
Bondy, opera fondamentale e non solo per la
Cecoslovacchia. I successivi lavori della
band, A PASSION PLAY e LEADING HOR-
94
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ANO PI Ù, us cito nel 1977, è considerato dalla
N SI AM ive
FORSE LE LUCCIOLE NO gli appassionati l’ultimo grande disco del progress
de
stragrande maggioranza
sinfonico italiano.
Testo: Luciano Boero

40 della sua uscita La locanda delle fondammo la Locanda nel ’71, insieme la ri-
Fate ha deciso di ritirarsi dalla sce- componemmo nel ’94 e ancora insieme nel
ne con un ultimo giro di valzer. 2010, per gli ultimi sette anni di rivincita.
«Prog» Italia supporta il concer- Quando ci chiudemmo nella cantina di cor-
to romano di questo indimen- so Savona quello era il momento giusto; non
ticabile Farewell Tour, sabato prima né dopo. Nel frattempo si erano uniti
23 settembre al Planet Live Club (info: www. alla spicciolata Michele Conta, Alberto
planetliveclub.com). È inserito in una serata Gaviglio, Ezio Vevey e Leonardo Sasso:
particolare, intitolata Aspettando Progres- il calderone era pronto per l’alchimia, ba-
sivamente, che anticipa la 25esima edizio- stava buttarci gli ingredienti giusti, nella
ne del Progressivamente Free Festival, fattispecie le stupende melodie di Michele
a cui la Locanda ha partecipato due volte, ed Ezio, rivestite con le immagini di Alberto
2011 alla Casa del Jazz e 2014 al Planet. Da e, in piccola parte, mie. Era un bugigattolo
segnalare gli due ultimi concerti del tour pri- senza finestre, quella cantina: otto metri per
ma che il sipario chiuda: 7 ottobre – al teatro quattro. Eppure, quando la musica partiva,
Govi di Genova – e 9 dicembre – al teatro Al- quel bugigattolo diventava un cosmodromo:
fieri di Asti. Che siano tre momenti di festa le pareti scomparivano e noi cominciavamo
e grandi emozioni, non solo musicali. Per a fluttuare nell’aria, completamente scolle-
questo motivo abbiamo preferito che fosse gati dallo spazio e dal tempo. Eravamo ac-
Luciano, bassista e voce per gli “scritti” della
Locanda, a raccontarci un po’ di storie in pri-
ma persona, come aveva già fatto nel libro
Prati di lucciole per sempre del 2016.

Una vita. Sì, guardando alle spalle è passata


davvero una vita da quell’ottobre del 1968
quando ad Asti varcai la soglia della sala
prove dei Sound & Music con sottobraccio
il mio basso Gibson diavoletto per il provino
da bassista e per la prima volta incontrai il
Gatto e la Volpe – al secolo Giorgio Gardi-
no e Oscar Mazzoglio – ancor oggi miei
compagni d’avventura nella Locanda delle
Fate. Finalmente avevo trovato i compagni
FOTO DI MARIKA GRECO

Copertina del libro


ideali; potevamo ascoltare qualsiasi disegno Prati di lucciole per
ritmico, o accordo, ed eravamo in grado di sempre di Luciano
Boero, storie,
replicarlo con esattezza, senza alcuna esita-
musicali e non, sulla
zione. Una nuova frontiera, per me che ve- Locanda raccontate
nivo dall’approssimazione del beat. Insieme con lucida passione.

96
“Se fossimo usciti prima
non avremmo tirato fuori FORSE LE LUCCIOLE...
così come lo conosciamo tutti”
luciano boero

lo conosciamo tutti. Sarebbe stato un rock e dei recenti video di Mediterraneo e di Let-
dalla tessitura grezza, approssimativa, come tera di un viaggiatore.
quello di altri gruppi d’inizio 70. L’abbiamo Se fossi scaramantico, direi che il nostro
fatto in ritardo? Meglio per noi, allora, e per numero è il sette. Ricorre spesso, nella sto-
chi ha imparato ad apprezzarlo fino a collo- ria della Locanda. Sette sono gli anni della
carci ai vertici del prog targato 70. A metà prima formazione – dal ’71 al ’78 –, sette i
degli anni 90, li ritrovai, quei compagni – componenti, sette i brani inseriti in FOR-
anche se non tutti – per HOMO HOMINI SE…, il primo disco è uscito nel ’77; non è
LUPUS, l’album scaturito dalla genialità di finita: sette sono gli anni della rivincita, dal
Ezio, frettolosamente definito non prog, ma 2010 al 2017. Sì, perché a fine anno, l’anno
sicuramente più prog di tanti album definiti della celebrazione dei quarant’anni di FOR-
tali, dove tutto era perfetto, con una maturi- SE LE LUCCIOLE…, la Locanda, di comune
tà musicale adulta ed essenziale. Poi un pe- accordo, scenderà definitivamente dal palco.
riodo di buio, dove sembrava che lucciole si Già… il 2017 (ancora un sette…) è l’anno
fossero davvero estinte… del Farewell Tour. L’ultimo atto si compirà il
cordati sulla stessa frequenza, ragionavamo La copertina Infine, nel 2010 ecco la reunion, resa possibile prossimo 9 dicembre al teatro Alfieri di Asti,
come un’unica entità. Gli arrangiamenti, dell’album
è considerata una
dai nuovi arrivi Maurizio Muha e Max Bri- là dove tutto era cominciato. È stata una de-
quegli intrecci certosini che ancor oggi mi delle migliori gnolo a raccogliere la non facile eredità la- cisione sofferta, perché non è facile lasciare
stupiscono quando li ascolto, erano opera degli anni 70. sciata da Michele ed Ezio. Con loro l’era della un amore della vita; ma è proprio per amore
di tutti. Insomma, era più importante il dise- Sotto una foto del “rivincita”, a riprenderci quel che ci era stato che l’abbiamo deciso. Sì, perché vorremmo
gno d’insieme di qualsiasi guizzo personale. Farewell Tour 2017. negato prima: concerti in giro per il mondo che la Locanda fosse ricordata per il meglio
Se fossimo usciti prima, non avremmo tira- sottolineati da un gran calore di pubblico, la che ha saputo dare, perché pensiamo che
to fuori FORSE LE LUCCIOLE… così come pubblicazione di THE MISSING FIREFLIES non bisogni troppo sfidare la sorte, giacché
pio, attendendo alle presentazioni del mio
libro Prati di lucciole per sempre (Ed. Araba
Fenice) laddove si può trovare tutto, ma pro-
prio tutto sulla Locanda, dalla genesi fino ai
giorni nostri, con aneddoti, curiosità, trucchi
in sala d’incisione; oppure, partecipando
alla promozione del cofanetto retrospettivo
Locanda che la AMS Records pubblicherà
a inizio 2018. Si tratterà di un Cd+Dvd con
il concerto che registrammo nel ’77 nello
Studio 3 del centro di produzione RAI di via
Teulada, andato in onda il 1° aprile 1977 su
RAI primo canale e debitamente restaurato,
audio e video, per l’occasione. Ma non è tut-
to: nello stesso cofanetto ci saranno anche
video e registrazioni live del primo periodo.
Info su: www.locandadellefate.com.
Le lucciole, che per tanti anni hanno simbo-
leggiato i nostri sogni, non si spegneranno
del tutto a fine anno, quindi.? Cito la frase
conclusiva di Prati di lucciole per sempre: “An-
che quando la Locanda delle Fate sarà solo
più un ricordo, son certo che quelle piccole
buona parte di noi viaggia ormai sulla set- vengono percepiti come “un atto di gioia”. Poster ufficiale luci ancora ci accompagneranno, magari
tantina (siamo uno dei pochi gruppi degli Non solo, abbiamo anche l’occasione di ab- del 1977. Sotto: chiuse a pugno dietro la schiena, impazienti
Farewell Tour
anni 70 che schiera quattro componenti ori- bracciare sul palco “vecchi” amici, nella fat- 2017… sempre
di librarsi nuovamente in volo, magari invi-
ginali). Vogliamo arrivare insieme alla meta, tispecie Alberto Gaviglio (l’“inventore” delle contenti dopo i tandoci a seguirle fino a diventare un tutt’u-
decidere noi di smettere prima che lo deci- lucciole) ed Ezio Vevey, con la immaginabile concerti. no con le stelle cadenti. Con la fantasia, ogni
da qualcun altro e, come ogni saggio attore commozione che certe rimpatriate compor- volta ancora voleremo. Per quanto la vita ci
dovrebbe fare. È ovvio che nessuno di noi tano. Dal 2018 in poi la Locanda, anche se possa cambiare, son certo che nel profondo
abbandonerà mai il palco. Continueremo a non ci saremo più noi a farla vivere sul palco, di ognuno di noi ci saranno prati di lucciole
calcarlo individualmente, coinvolti in altri son certo non morirà, anzi vivrà per sempre per sempre”.
progetti, magari più “easy”. Qualcuno di noi nel cuore e nelle orecchie di chi ha imparato
insieme, chissà – com’è già avvenuto in pas- e di chi ancora imparerà ad apprezzare quel
sato – magari sperimentando cose nuove. che abbiamo costruito in questi quarant’an-
Tutti sono dei buoni musicisti, ci si capisce al ni. Il tempo con noi, alla fine, è stato galan-
volo, perché no? Giorgio e Oscar sono fermi tuomo, e lo sarà sempre di più, ne siamo “L’ultimo atto si compirà
sostenitori di questa eventualità. certi. Lo dimostrano gli apprezzamenti sem- il prossimo 9 dicembre
Per l’intanto – per dirla con le parole di Max pre più lusinghieri a livello internazionale. al teatro Alfieri di Asti,
– godiamoci questo Farewell Tour, che dalle Da parte nostra, anche se per gentlemen’s
prime date risulta essere la realizzazione di agreement ci siamo imposti per il futuro che là dove tutto era cominciato”
quella che per noi è la forma musicale dota- nessuno di noi utilizzi il marchio del grup- luciano boero
ta della massima intensità emotiva: il con- po per i live, faremo di tutto per tenere alto
certo rock “classico”, in cui l’interazione tra lo stendardo della Locanda, promuovendo
i musicisti e il coinvolgimento del pubblico ogni attività che ci vedrà coinvolti. Ad esem-
rsi
mm ino lungo i perco ata.
ca log
Prosegue il e d’autore non omo
on ti
della canz AMÈ di Ivano Fossa I
R
Dopo MAC DIECI STRATAGEMM ottica
i l’
è la volta d ttiato… sempre con
a
di Franco B ” di un artista
e
“multiform a.
fuori schem
Testo: Marco Masoni

C
ome fa un compositore che nel
2004 ha già pubblicato 24 al-
bum in studio (oggi sono sei in
più), 3 dal vivo (ne seguiranno
altri tre), 7 dischi ‘colti’ (tra ope-
re classiche e colonne sonore) a
rimanere creativo, innovativo, non banale?
Come fa Franco Battiato a rimanere Franco
Battiato, ovvero a essere quasi sempre sor-
prendente, sperimentale, ‘oltre’?
In questa seconda puntata dei “Multiformi”
analizzeremo un disco non molto conside-
rato dal pubblico generico di Battiato, Dieci
Stratagemmi, uscito alla fine del 2004 solo
su Cd, da pochi anni ristampato su vinile
ma inconcepibilmente l’unico suo disco in
studio finora assente sia su Spotify che su
iTunes. Auspichiamo che questa falla nella
discografia digitale dell’artista catanese ven-
ga colmata presto, soprattutto per la validità
artistica del prodotto.
Sia il direttore di questa rivista sia chi scri-
Battiato
ve hanno già detto e sottolineato più volte al Palasport
e con forza che il prog più che un genere di Roma nei
musicale va considerato un’attitudine a sca- primi anni 70.
valcare confini, è una ricerca dell’evoluzione
costante sia dei suoni e delle strutture mu-
sicali che delle parole. Battiato è stato sicu-
ramente prog per i suoi primi quattro dischi
(FETUS, POLLUTION, SULLE CORDE DI
ARIES, CLIC), poi è diventato un astruso
e ostico sperimentatore. Dal 1979 si è dato
alle canzonette, cominciando da L’ERA DEL
CINGHIALE BIANCO, passando ovviamen-
te per il successo enorme e imprevedibile di
LA VOCE DEL PADRONE (18 settimane al
numero uno della classifica, primo 33 giri
italiano a superare la soglia del milione di
copie vendute), continui calembour testua-
GIOVANNI COCCIA

li, citazioni colte e popolari, collaborazioni e


produzioni con Alice, Giuni Russo, Milva e
altri, incursioni nella classica, fasi ascetiche,
largo uso di archi (prima con il recentemente
scomparso M° Giusto Pio e poi con orchestre
di varia composizione). Inoltre ha avuto bla-
sonati session men italiani e stranieri (Da-
100
vid Rhodes, John Giblin, Gavin Harrison,
Jakko Jakszyk tanto per fare qualche nome
conosciuto agli appassionati di prog) a im-
preziosire i molti dischi, per tacere del lungo
sodalizio che Battiato ha avuto sia in studio
che dal vivo con Benedict Fenner, al fianco
sonoro di Steve Hackett da molti anni.
Oltre a ciò, dal 1995 fino alla sua morte nel
2014, c’è stato il ventennio dello strano so-
dalizio con il super materialistico e carnale
filosofo Manlio Sgalambro con cui co-
firmava i testi. Ad analizzare il suo percorso
questa è un’apparente contraddizione: come
fa un uomo così spirituale e mistico a canta-
re di cose così concrete come spesso erano
quelle che Sgalambro gli sottoponeva? Ep-
pure Battiato ha spesso modificato e integra-
to ma mai scartato queste proposte testuali
– che la leggenda dice arrivassero via fax alla
casa di Milo dove Battiato si è rifugiato alla
fine degli anni 80 dopo un ventennio mi-
lanese – alcune davvero ardite, audaci,
provocanti.
In che fase della sua convulsa vita arti-
stica arriva DIECI STRATAGEMMI?
Arriva nel mezzo ai primi film da re-
gista, il parzialmente autobiografi-
co Perduto Amor e il bell’omaggio
a Beethoven di Musikanten,
quindi con la testa di Battia-
to parzialmente distratta al
trovare finanziamenti per i
suoi lungometraggi di nic-
chia e parzialmente speri-
mentali. Arriva inoltre dopo
il mezzo flop di FLEURS3,
artisticamente il meno riusci-
to della trilogia di dischi di cover.
È importante ricordare che due mesi dopo
l’uscita del disco va in onda una splendida e
profondissima trasmissione televisiva inven-
tata e condotta da Battiato, sei puntate da
45 minuti l’una dal titolo Bitte Keine Rekla-
me, andata in onda a orari improbabili e sul
canale di nicchia Rai Doc: tra un’intervista a
un monaco tibetano, a un teologo cristiano,
a Claudio Rocchi, Juri Camisasca o Jo-
dorowsky Battiato e la sua band suonano
brani dell’album appena uscito. Un modo
sicuramente eccentrico ma affascinante di
fare promozione al disco, costringendo chi
ha visto quei distillati di saggezza a porsi

Battiato sul palco


del teatro Sistina
a Roma nei primi
anni 90.
GUIDO BELLACHIOMA
domande inusuali e a cercare qualche rispo-
sta sul senso profondo dell’esistenza terrena.
Il titolo originario del disco era MZS (Musi-
che di Zone di Sottosviluppo), ma quando
gli chiedono di scrivere la prefazione di una
nuova traduzione dei 36 stratagemmi, un
antichissimo libro cinese di strategia mili-
tare, cambia idea: ha inciso dieci canzoni,
diventa DIECI STRATAGEMMI, e il sotto-
titolo è il primo stratagemma del libro: “At-
traversare il mare per ingannare il cielo”.
Nelle note di copertina del libro si legge che
“I 36 stratagemmi sono attuali ed efficaci nei
campi più disparati […]. Sono una scienza
progredita del comportamento, una psicolo-
gia evoluta delle debolezze e delle forze degli La promozione radiofonica iniziale del disco
Battiato dal vivo
individui all’interno del contesto strategico propone sempre fu affidata a un Cd promo contenente sia
per controllare gli altri senza esserne con- una forte carica Ermeneutica che Tra sesso e castità, ovvero
trollati, per indurli a fare qualcosa senza che di spiritualità. la traccia che apre il disco. Comincia con un
se ne accorgano, per fare qualcosa a loro in- terzinato apparentemente incerto a far da
saputa o, ancora, per creare deliberatamente strada a trombe sintetiche che ricamano un
agitazione nel contendente e produrre deter- tipico riff battiatiano, a-melodico e nervoso,
minate reazioni e movimenti”. che lascia quasi subito lo spazio al cantato
Battiato in un’intervista dell’epoca dirà che sulla base degli archi della English Cham- diglione italiano dell’Expo 2005 che si svolse
“la canzone è uno stratagemma, vuoi per ar- ber Orchestra e sul pianoforte del fido Car- ad Aichi, in Giappone, e senza niente toglie-
rivare al cuore di qualcuno, vuoi per descri- lo Guaitoli, che si alterna, come lo yin e lo re alla indubbia bellezza del pezzo, sembra
vere una tua idea del mondo, vuoi anche per yang del titolo, con le sonorità elettriche del- costruita apposta per l’evento: composta
avere successo. […] Penso che l’invenzione, la giovane band FSC, che forniranno chitarra con il giapponese Yashima Kinimori, pieno
lo stratagemma appunto, sia rimasta l’uni- basso e batteria sia di buona parte del Cd che di note e melodie tipiche del Sol levante, in
ca nostra risorsa” (intervista a «La Sicilia», del tour che seguirà. Il testo a quattro mani parte suonato dallo shamisen (strumento ti-
2004). alterna considerazioni sull’oggi e sul tempo pico a tre corde), con il testo tagliato e cucito
Il Cd oltre alle dieci tracce audio contiene an- che scorre con rimpianti di quel che sarebbe dai nostri due su poesie cinesi di Qu Yuan
che, purtroppo in bassa definizione, tre trac- potuto accadere con un non identificato an- risalenti al IV secolo avanti Cristo… il mes-
ce video: il videoclip di Ermeneutica, Giubbe tico amore, una lotta interiore anche violen- saggio è comunque importante, un invito a
Rosse eseguita dal vivo con orchestra nell’e- ta: “Ribussa ai miei pensieri un desiderio di ieri / distinguersi, a non confondersi con la mas-
state 2004 e tre stranianti poesie di Manlio ed è l’eterno scontro tra sesso e castità / […] Tra i sa: “Salta su un cavallo alato / prima che l’inco-
Sgalambro, con lui che le recita, chiamate sussurri l’indolente ebbrezza di ascendere e cadere stanza offuschi lo splendore”.
L’invasione di campo, Un piccolo bordello di perife- qui / tra la vita e il sonno, la luce e il buio dove for- Gli anni zero sono stati anche gli anni dell’11
ria e Amici, non ci sono amici. ze oscure / da sempre si scatenano / […] settembre, gli anni dei conflitti in Afghani-
mi divido così tra astinenza e pentimenti stan e Iraq, gli anni della “Guerra al Terrore”
/ tra sesso e castità”. di George W. Bush, contro il quale Battiato
Le aquile non volano a stormi fu si scaglia violentemente in Ermeneutica, la
parte della colonna sonora del pa- canzone più esplicitamente politica del di-
sco. Il parlato iniziale, ancora una volta so-
pra un nervosissimo riff di tastiera su tempi
tiato dispari è molto chiaro: “Eiacula precocemente
Franco Bat . l’impero / tornano i vecchi testamenti / gli stati
g li an ni 70
ne
mostri si avventano sui regimi fascisti”. Per dare
più forza e varietà Battiato fa recitare e can-
tare qui e in altri brani anche Kumi C. Wata-
nabe, che nel 2001 fu vincitrice del premio
“Voci per la libertà – Una canzone per Am-
nesty”. È un brano pieno di cambi di ritmo
e di dinamica, forse il più strettamente prog
dell’album; melodie in italiano e inglese si
alternano a riff di pianoforte e chitarra su
scale di basso. Ma anche qua, nonostante
accuse politiche esplicite (“gli stati servi si in-
chinano a quella scimmia di presidente / s’invade
si abbatte si insegue si ammazza il cattivo / si in-
ventano democrazie”) c’è spazio per lo spirito,
necessario contraltare: “solo quando il sacro
parla l’eccelso prende forma”.
Torna la calma con Fortezza Bastiani, che
comincia con un lungo e bel vocalizzo
GIOVANNI COCCIA

in stile arabeggiante, uno dei marchi di


fabbrica del Battiato anni 80. La cita-
zione del Deserto dei Tartari di Dino
Buzzati si ferma quasi al titolo, diven-
Sgalambro e
à, 3:39 (testo di
Apparenza e realt ttiato e Maurizio
Arcieri)

I (2004)
tando introspezione: anche il protagonista ato / musica di Ba o (il so gn o), 3:50
M
tti
avento suprem
TO
M
IA Ba
E
TT
G
BA
TA La porta dello sp
FRANCO
della canzone vive isolato in stile quasi mi-
litaresco, dominando il mondo dall’alto ma DIECI STRA B attiato , (te st o di Sgalambro, Batti
ato e Carlo W tta ieck /

galambro e F
ranc o
o)
assediato da “bugiardi imbonitori”. È bloccato, Testi di Manlio S o, eccetto do
ve indicato. musica di Battiat
B att iat
musiche di Fra
“mi tiene immobile nei limiti / l’ossessione dell’io”, nc o
voce, tastiere,
ma alla fine la speranza: “un magico pome- Franco Battiato: acce 2, 4, 9)
sesso e ca sti tà, 3: 26 o, acce 2, 10), chitarra (tr i
riggio dai riflessi d’oro / mi svegliai con l’aria di Tr a di Sg alam br an ofor te (tr
o a stormi, 3:27 (te rezione arch
sto pi
pioggia recente / che aveva lasciato frammenti di Le aquile non volan sh im a Kini m or i) Ca rlo Gu aitoli: pianoforte, di
di Battiato e Ya
gioia”. Il tutto su una musica mediamente Battiato / musica (tracce 1, 4-7)
C: chitarra
tranquilla, di nuovo con la English Chamber Ermeneutica, 3: 34 Davide Ferrario FS
Ba stian i, 21 Po lato FS C: batteria
Fortezza
3:
Orchestra: un pop che ricorda alcuni brani sto di Sgalam br o, Andrea
sp aro, (te ni FSC: basso
da Stefano Spallanza
3: 29
dell’Imboscata del 1996. Odore di polvere au riz io Arcieri) cia 4)
M ac
Saturnino: ba
tti at o e sso (tr
Odore di polvere da sparo è – mi espongo – il musica di Ba tastiera (tracce 5,
8, 9)
brano preferito di chi scrive. Il primo dei tre I’m that, 3:33 Sg al am bro e Johann Kr ism a: voce (traccia 9), 2, 3)
3:23 (testo di voce (traccia
pezzi del Cd con musica composta insieme a Conforto alla vita, di Battiato) Kumi Watanabe:
ica ab bia voce (traccia 6)
Cristina Sc
He rd er / m us o, :
Maurizio Arcieri dei Krisma. Comincia come Gottfried
om i, st o di Sgalambr ce (traccia 10)
os (te
lio Sgalambro: vo
23 coppie di crom
3:35
un pop rock elettronico dritto: durante le stro- M an (tracce 1, 4-7)
Orchestra: archi
Ar cie ri)
English Chamber
o e Mauriz io
fe è modale, un solo accordo, chitarre che musica di Battiat
contrappuntano la voce. Quando comincia
il ritornello, descrivendo una qualsiasi tipica
festa religiosa con processione della santa,
si manifesta la magia: la musica si svuota, usa una voce filtrata per fare vocalizzi acuti fisico o in quello astrale / tutto si dissolverà / Sulle
si alleggerisce ma i synth sotto continuano e una parlata ma in tonalità bassa per creare scogliere fissavo il mare / che biancheggiava nell’o-
pulsanti e magmatici. Esattamente il contra- un sottofondo, in cui cita passi del libro di scurità / tutto si dissolverà / Bisognerà per forza
rio di quello che si fa di solito nel pop, dove Sgalambro La morte del sole, da cui si evin- / attraversare alla fine / la porta dello spavento
una legge non scritta dice che il ritornello ce che “il denaro è un’allucinazione collet- supremo”. La seconda parte, sottotitolata il so-
deve essere più forte e denso del resto. Un tiva”. Arabeschi ci conducono al brevissimo gno, ha musica più ritmata di piano e il testo
piccolo capolavoro di arrangiamento. Curio- vero testo del brano: “To be a kangaroo / to be di Carlotta Wieck, con cui Battiato aveva già
so che il testo, opera del solo Sgalambro, citi a spider / metamorphosis is coming”. collaborato. Una serafica ed elegante visione
uno dei maestri principali di Battiato, ovvero Apparenza e realtà è il brano meno avvin- del paradiso: “Il nulla emanava la pietra grigia
Gurdjeff, che parlando della “Legge dell’acci- cente tra i tre in cui sono coinvolti i Kri- / e attorno campi di zafferano / passavano donne
dente” dice che in occidente la cultura domi- sma (Ovvero Christina Moser e Maurizio bellissime / in sete altere”.
nante costringe gli uomini ad avere gli stessi Arcieri che, ricordiamolo, sono stati veri Dopo DIECI STRATAGEMMI per Battiato
usi e costumi degli altri. Un’altra canzone innovatori in Italia a partire dalla metà dei verranno altri dischi, altri film, altri tour,
accusa, un altro stratagemma. 70, attraversando il punk, la new wave, il altre belle canzoni. Ma finora, e sono ormai
La sesta canzone è in inglese, usa altri strata- pop, l’elettronica. Maurizio veniva dai 60, tredici anni, non ha più pubblicato un disco
gemmi. Sgalambro parte da Hymn to Nara- dove aveva militato nei New Dada), un così vario, artisticamente solido e creativo.
yanal, un testo para-induista del 1785 di sir techno-pop che nel ritornello e nelle parti Riscoprite questo gioiello.
William Jones e scrive I’m that, rispondendo strumentali è pienamente danzereccio; le
però nella seconda parte a delle “tirate di strofe invece sono interessanti e inusuali,
giacca” che coinvolsero Battiato nel 2003: per il modo in cui sono costruite le parti
andato a cantare alla festa di Alleanza Na- vocali e le ritmiche spezzate di bat-
zionale fu accusato di simpatie fasciste, lui teria e synth. Il testo, diviso tra
si smarcò prima con alzate di spalle, poi, italiano e tedesco, cita ancora

GUIDO BELLACHIOMA
evidentemente irritato, scrisse questo testo, una volta un filosofo amato
facendolo declamare a Cristina Scabbia dei da Sgalambro: stavolta tocca
metallari Lacuna Coil (che canta in tutto il all’inglese Francis Bradley,
brano): “Non sono musulmano né induista / né che indagò la dicotomia di –
cristiano né buddista / non sono per il martello né appunto – apparenza e realtà,
per la falce / né tantomeno per la fiamma tricolore che secondo lui sono nascoste
/ perché sono un musicista”. Un musicista canta una dentro l’altra, opposte ma
dove lo chiamano e dove lo pagano, portan- inscindibili. Il disco si chiude con
do sempre se stesso, questo è il sottinteso. un brano meraviglioso che lancia
Musicalmente è un brano rock abbastanza il pensiero alla vita dopo la morte,
elaborato ma la parte importante… è il testo. con uno sguardo concreto e rasse-
Il disco continua a confermarsi molto dina- gnato ma sereno: questo è La porta
mico, Conforto alla vita è un tipico brano dello spavento supremo, suonata dal
alla Battiato – se così si può dire: comincia solo Battiato al pianoforte e tastiere. Il
con una melodia larga, verso la metà ag- breve e intenso testo è cantato sia da
giunge ritmiche convulse e parti di synth e Sgalambro che da Battiato: “Quello
pianoforti sghembi. Testualmente è ottimi- che c’è ciò che verrà / ciò che siamo
sta, un vero invito alla vita ispirato testual- stati e comunque andrà / tutto
mente da Herder, filosofo tedesco del ’700: si dissolverà / Nell’apparenza
“La sera insegna ad attendere il giorno / che arriva e nel reale / nel regno
come sempre a chiudere i passaggi della notte”.
attiato
Una piccola perla. 23 coppie di cromosomi A destra B lle
stival de
è interessante sperimentazione elettronica, al Fe
ane
ville Tuscol l
guidata ancora dalle tastiere di Arcieri. Si su
di Frascati
i anni 90.
comincia citando Stockhausen, poi Battiato finire degl
Didascalia
di base nera

104
I Gong sul palco
di piazza Navona.

Chi vive nella musica ha sicuramente qualche sogno nel cassetto, specialmente
quando si tratta d’incontrare qualche artista amato… e Robert Wyatt è sicuramente
uno dei sogni più rari da tradurre in realtà…
Testo: Enzo Capua, Maurizio Malabruzzi Foto: Piero Togni

intervista a Robert Wyatt mostra dai finestrini opachi le ciminiere del- 27 giugno 1975: Robert Wyatt,
è tratta dal n. 2 di «Pris- le fabbriche grigiastre dell’Inghilterra in pie- Henry Cow e Gong a Roma.
ma», mensile di riflessi so- no ciclone Margaret Tatcher. Non ci sono
nori, edito a marzo 1981. campagne né brume rosate che ci possano Un magico pomeriggio a piazza Navona
La rivista era collegata a ricordare Canterbury, è lontana, distante tra musica e gente felice.
Millerecords, negozio di almeno un anno luce: non ha più gioie da re-
dischi tra i più rappresen- galare o nuove follie da reinventare. Fa parte Testo e foto: Piero Togni
tativi in Italia dagli anni 70, situato proprio ormai del flusso dei ricordi. Conserva gelosa-
a via dei Mille 41, a poche centinaia di metri mente un suo sapore caratteristico e indefi- Devo ammettere che non conoscevo i Gong, Robert Wyatt e gli
dalla Stazione Termini… non a caso molti nibile, come un buon vino d’annata. E come Henry Cow. Ma quando Giaime Pintor, il direttore di «Muzak»,
appassionati andavano a Roma col treno, un buon vino, questa bottiglia di vecchie mi disse che a piazza Navona ci sarebbe stata una manifestazi-
tramutavano tutti i loro soldi in vinile e ri- storie va stappata almeno un’ora prima di one con il loro concerto ci andai volentieri.
partivano più felici che mai, veri turisti della esser bevuta. Ed è proprio quello che stiamo Era pomeriggio e la piazza era già gremita, anche perché il tema
della manifestazione non era solo il concerto, allora intorno alla
musica. Il negozio, trasferito dal 2009 a via facendo ormai da un pezzo, ancora prima di
musica c’erano tante altre cose. Ovviamente, c’era tutta la stam-
Merulana 91, vicino al teatro Brancaccio (nei salire sul treno: questo incontro con Wyatt
pa musicale e alternativa a seguire l’evento. Il palco, per fortuna,
70 altro luogo deputato per il rock; www. ce lo stiamo pregustando ben bene. Abbia- era montato ad altezza umana ed era facilmente raggiungibile.
millerecords.it), fu fondato da Carlo Mari- mo già tolto il tappo dei ricordi e ci stiamo Non c’era nemmeno il solito servizio d’ordine a impedire l’accesso
gnoli, a cui è dedicato questo articolo, che lasciando dondolare fuori dal tempo, in uno all’interno. Tanto è vero che ho potuto scattare foto anche da di-
della rivista «Prisma» fu editore: sei numeri scompartimento vuoto, diretti a casa di uno etro, inquadrando il pubblico della piazza. Il resto è raccontato
tra il 1981 e il 1983. di quei musicisti di cui il rock si dimentica dalle immagini, suoni magici in un contesto ammaliante, dato
facilmente e di cui (noi lo sappiamo bene) che piazza Navona è uno dei luoghi più belli del mondo. Il concer-
Alla ricerca di Robert… non avrebbe potuto fare a meno. Chiedergli to, iniziato con gli Henry Cow e Robert Wyatt, con i vari interventi
Il trenino che ci sta portando a Twickenham dei Soft Machine? Di Canterbury? Dei tempi non musicali, è durato fino a notte. Dopo di allora non ricordo al-
– sobborgo mellifluo di una Londra ancora della Virgin? Ancora non lo sappiamo bene. tri concerti rock di questo tipo organizzati a piazza Navona, solo
scottata dalle bruciature new wave – non è Sappiamo di sicuro che sarebbe facile cedere cose di routine o legate alla politica istituzionale.
proprio una “morbida macchina” oleata e alle nostalgie, alle mitologie, alle “memories”
scorrevole. Traballa, singulta, ondeggia e ci andate. Cercheremo di non abusare di que-
sto fascino del passato e tenteremo di punta- discutere amabilmente, privandolo così di Le parole di Robert…
re sul presente. Questo presente che sembra connotati “professionali”, è forte. Ma il ti- Cosa hai fatto dopo RUTH IS STRANGER
vedere un Wyatt risorto sotto il patrocinio more di apparire come degli intrusi svanisce THAN RICHARD, che ormai risale a più di
della Rough Trade, dopo anni – molti anni presto: al suo ritorno, con un vassoio pieno cinque anni fa. Non è che ricordi bene…
– passati in semieremitaggio. Quando arri- di tazze fumanti e di biscotti, Wyatt ci chie- comunque ho collaborato a THE HAPLESS
viamo a Twickenham siamo i soli a scendere de dell’Italia. Dice che gli piacerebbe venirci CHILD (1976) e SILENCE (1977) con Carla
e il treno riparte subito. La stazione è presso- a trascorrere un po’ di tempo. Sul piatto del Bley e Michael Mantler. Le interessanti com-
ché deserta. È una situazione quasi hitchco- giradischi sta andando THE NEW VILLAGE posizioni erano di Michael e gli arrangia-
ckiana che viene appesantita col passare dei ON THE LEFT, 33 giri, edito nel 1977, del menti di Carla.
minuti, quando, dopo aver chiesto a due o quartetto di Marcello Melis con Enrico Rava, Materiale
tre persone la strada, ci accorgiamo di non Don Moye e i Robanu, gruppo sardo: questo promozionale Hai inciso anche
riuscire a trovare l’indirizzo. Finalmente, accostamento fra musica popolare italiana e del concerto. per la Obscure…
A destra Robert
dopo aver costeggiato a lungo il Tamigi, ri- jazz sembra interessarlo moltissimo. L’arrivo si accende una
Oh, sì. Ho cantato due brani di Cage, Expe-
usciamo a scovarla: è una stradina silenzio- della moglie, Alfie – una donna tenera e af- sigaretta sul palco riences No. 2 e The Wonderful Widow Of Eighteen
sa e assente, fatta di alberi e di villette non fascinante, dai gesti misurati e dallo sguar- dimenticando tutto. Springs, su VOICES AND INSTRUMENTS
molto dissimili fra loro. Anche la ricerca del do luminoso – ci distoglie dall’oggetto della (1978) di Jan Steele e John Cage, il quinto
numero è faticosa: tutto appare confuso, ab- conversazione (il concerto di piazza Navona disco per quell’etichetta.
bandonato, pur se non decadente. La casa di del 1975, con i Gong e gli Henry Cow, che
Wyatt appare quasi per caso: bianca, pulita, è stata anche la sua ultima apparizione dal Dimmi della tua musica…
col suo giardinetto curato e pieno di fiori. vivo). Be’… sono ritornato a essere un fan, non
Suoniamo. L’uomo che ci viene ad aprire – Alfie ci parla della casa e di Twickenham: un produttore di musica, perché mi piace
cordiale e caloroso come solo pochi inglesi dal modo di esprimersi cogliamo una certa ascoltarla. Riesco ad avere idee solo se sento
lo sanno essere – è proprio il Robert Wyatt insofferenza verso i vicini e gli abitanti del- qualcosa in testa che nessun altro ha. Ora
che ci aspettavamo: mobile, vivace, ospitale, la zona. I due vivono in una specie d’isola- sto scoprendo che la quantità è enorme,
pur nella sedia a rotelle sulla quale è costret- mento non voluto e mal digerito: gli amici probabilmente c’è sempre stata ma solo ora
to ormai da circa otto anni. I suoi occhi, più li hanno tutti a Londra e i rapporti con la l’avverto, così l’impeto originale a comporre
che il suo aspetto, però tradiscono dietro la gente del posto sono puramente formali. La per riempire un vuoto nella musica non c’è
loro viva intelligenza un velo di tristezza che loro “diversità” di artisti non trova spazi nel più… mi piace molta della musica che già
il tempo non ha saputo cancellare del tutto. freddo muro dell’incomunicabilità altrui. Ed esiste. Comporre ora sarebbe solo… forse
Perdere l’uso delle gambe è già drammatico è una condizione questa che pesa ancor di semplicemente non mi va; così interpreto le
ma per un batterista dev’essere decisamente più sulla loro già difficile condizione esisten- idee di qualcun altro che apprezzo.
più tragico. Può cancellare ogni aspirazione ziale. Non possiamo far altro che invitarli qui
a continuare a vivere. Per fortuna, nel caso da noi, in Italia. Robert sorride, compiaciuto Da cosa dipende il fatto
di Wyatt, non è andata cosi. Anzi, il materia- della nostra cordialità, e c’invita amabilmen- che hai lasciato la Virgin?
le che egli ha inciso dopo l’incidente, pur se te a iniziare l’intervista… Noi pensavamo che loro
scarso come quantità, possiede forza e den- non erano d’accordo con
sità espressiva veramente invidiabili. Tutto la tua nuova produzione.
ciò ci lascia nello stesso tempo intimoriti e «Il rock per me non è una religione Oh no, erano abbastanza contenti.
un po’ imbarazzati. Mentre Robert va in cuci- come può essere per altri.
na a preparare del caffè alla turca, vorremmo Non ti andava
quasi nascondere il registratore e la macchi- Non lo amo come Pete Townshend semplicemente
na fotografica. La tentazione di fare questo e non lo odio come Johnny Rotten» di registrare?
incontro un semplice pomeriggio passato a Giusto. Sto facendo molte cose, ho sempre
106
idee, ma nel contesto del gruppo io ero il creare degli artefatti perfetti in un mondo
batterista e scrivevo forse due tre canzoni «Sto lavorando a nuove canzoni… imperfetto ma non m’interessa più tanto.
in un anno. Ora che non posso suonare perché sono troppo giovane Ora penso più come un giornalista: faccio
il mio strumento mi rimangono le due o una cosa che mi stimola in questo momen-
tre canzoni all’anno, non sono certo suf- per morire. Però senza fretta, to, tra sei mesi potrebbe non interessarmi
ficienti per pubblicare un album. Non ho come sempre» più e perdere la sua importanza. È una rea-
il motore che può avere una persona in- zione veloce a circostanze immediate, prima
dipendente. Sono sempre stato abituato avevo un’idea più isolata dell’arte.
allo stimolo che ti offre il lavorare con al- Da sinistra: anni fa? Il rock sta forse
tra gente, ad avere la possibilità di potersi Lindsay Cooper, crescendo… Con quali musicisti
scambiare le idee. Questo ora non avviene: Robert Wyatt,
Dagmar Krause.
A dire il vero non sono molto interessato alla hai suonato
sto cercando la maniera per ricatturare il musica rock, quindi non posso giudicarne la per le registrazioni
feeling che si crea quando si collabora. È cultura, però è l’unico “posto” dove riesco a della Rough Trade?
una situazione difficile, perché non posso lavorare. Per me non è una religione come Ho lavorato con Bill McCormick al basso,
chiedere ad altri di vivere come vivo io, può essere per altri, ad esempio non lo amo Frank Roberts al piano; ho registrato con il
ma l’unico modo in cui si riesce a portare come Pete Townshend e non lo odio come poeta Peter Blackman e dei musicisti benga-
avanti un gruppo facilmente… di sicuro dice Johnny Rotten. Ora sto lavorando per- lesi che vivono a Londra.
non è stando seduto su di una sedia a ro- ché… sono troppo giovane per morire.
telle. In queste condizioni occorrono trop- Così pensi che la tua
pi preparativi per intraprendere un tour, Che cosa hai maniera di comporre
forse riuscirei a fare solamente delle tappe in programma? sia cambiata in questi
occasionali con amici, ma la migliore mu- Ho registrato qualcosa per la Rough Trade, ultimi anni? Ci sono state
sica viene fuori quando si trascorre molto perché li ho incontrati e ci siamo piaciuti. E influenze su di te?
tempo a suonare insieme. non riuscivo a pensare a una buona ragio- Molte cose nascoste sono cambiate. Mia ma-
ne per non farlo… sto lavorando a qualche dre una volta diceva che mi sarei reso conto
Pensi che la situazione canzone ma non so cosa succederà. Non ri- di essere invecchiato quando avrei visto i po-
nel comporre, suonare esco ad avere un rapporto soddisfacente con liziotti come ragazzi. Sai che stai diventando
e registrare sia migliore gli altri, non sono a mio agio. Fino a cinque un vecchio musicista quando i tecnici del
adesso che non cinque anni fa avevo l’idea romantica che potevo suono ti sembrano bambini. Quando iniziai
108
tilolo pezzo

ad andare in studio loro erano più vecchi


di me, il suono che volevano era quello di
una vecchia musica, non gli piaceva quella
nuova: c’erano sempre battaglie per questo
motivo. Ora mi trovo nella situazione op-
posta, i tecnici sono giovani e più coinvolti
nella musica attuale. È un grosso cambia-
mento, perché un tecnico influisce come un
direttore d’orchestra: ora lui è il musicista
principale. L’avanzamento tecnologico può
rendere possibile ogni suono, puoi fare qual-
siasi cosa; il tecnico ha più esperienza con
quegli strumenti rispetto a un musicista, che
ovviamente non passa molto del suo tempo
in uno studio. Trovo che ho meno controllo
perché buona parte delle decisioni le lascio
prendere a lui. La tecnologia, nata per sem-
plificare il lavoro dell’artista e per assecon- una delle persone che Eno invitava nel suo Sopra: Miquette entrambi, come quella orientale, cinese o
dare i suoi desideri, ha invece dato l’effetto studio di registrazione per improvvisare, ma Giraudy; sotto: giapponese.
Steve Hillage.
opposto. per lo più eravamo amici che conversavano.
Musicalmente avevamo degli elementi e Cosa pensi della “musica
Secondo te il modo di delle idee in comune, come una cosa che per ambienti” di Eno o di
produrre musica che ha solo adesso viene accettata: il contributo Fripp? Tu hai lavorato
Eno ha cambiato qualcosa amatoriale che solo un amatore vero può con Eno a MUSIC FOR
nel pop? Ti piace quello dare, la musica ai non musicisti. Ma in AIRPORTS. Come è nata
che sta facendo? termini di gusti musicali e retroscena Eno quella storia?
Non lo vedo da un po’ di tempo. Nel perio- è sempre stato più vicino al rock… quel- Eno era a Londra, a metà strada tra la Thai-
do in cui non lavoravo ci vedevamo spesso lo bianco, inglese o americano. Vi sono landia e New York, mi telefona e dice: “Ho
e parlavamo molto. In quei giorni io ero però altri tipi di musica che c’influenzano sei ore a disposizione nello studio, ho trovato
109
due o tre amici con gli strumenti. Vieni giù tesi. Ha capito che ci sono differenti modi di
a suonare e a prendere un tè”. Così mi sono fare musica, compreso il suo significato nel
seduto davanti al piano e a una tazza fuman- contesto sociale. Non ha inventato qualco-
te, l’ingegnere del suono inizia a far scorrere sa, lo ha scoperto ed elaborato bene, come
il nastro del registratore e si va a sedere vi- prima non era mai successo.
cino a Eno, che può passare tanto tempo in
questo modo perché ha molti soldi. Così un Cosa pensi della musica
anno dopo, senza nemmeno accorgertene, ti degli anni 80. Qualcosa
ritrovi su di un disco. Forse avrà preso solo sta cambiando? Ci sarà
due o tre cose di quelle che tu avevi fatto e evoluzione o involuzione?
le ha unite con altre basi, ed ecco pronto il Non sono sicuro sulle “decadi”, dato che sono
suo collage. Per lui è più facile lavorare con un concetto astratto. Esistono poiché la gente
qualcuno che, come me, è in sintonia. Il rea- le inventa. Non credo che vi sia qualcosa di
le coinvolgimento che si ha con Eno è total- universale in giro che stia accadendo. Fammi
mente passivo ma quasi tutti i produttori si pensare… non so… dimmi tu…
comportano così. Ha vari modi d’impostare
le sessioni, dipende dal progetto che ha in Le decadi sono solo un
mente, a volte ha delle idee concrete ma il riferimento… ad esempio
più delle volte sono solo improvvisazioni in si parla della fine degli
studio. anni 60 e dei gruppi che In alto a sinistra: Ti senti ancora
Cooper, Wyatt,
lo hanno caratterizzato. Krause. coinvolto in qualche
Ascoltando i risultati Ti va di parlarci di quel In alto a destra: modo con i musicisti
cosa ne pensi? periodo? Chris Cutler. che caratterizzano la
Filosoficamente mi va bene, ma alla fine le Il passato non scompare mai e costantemen- Sotto: Krause. scena inglese, con quel
mie orecchie vogliono ascoltare qualcosa di te lo reinterpretiamo. particolare sound che fu
diverso da quello che vogliono le sue. E cer- Oggi vedo i momenti di dieci anni fa molto definito di Canterbury?
tamente non otterrei lo stesso risultato fina- diversi, allora ero troppo coinvolto con quel- Non so esattamente a quali musicisti ti
le. Le sue idee vanno bene e sono avventuro- lo che stavamo vivendo in modo che tutto riferisci, ma se pensi ai National Health,
se, ma in definitiva non produce musica che funzionasse, che entrassero un po’ di soldi. Hatfield and the North o Caravan posso dire
mi piace particolarmente, ma questa non è Quando guardo indietro vedo tutte le cose che è stata per noi una profonda esperienza.
una critica. Tu cosa ne pensi? che ignoravo, che accadevano ma in quel Fra tutti, chi ha portato avanti il discorso più
momento non me ne rendevo certo conto. interessante sono stati gli Henry Cow e le
…ma… mi piace la sua Così come è accaduto per la musica giamai- successive diramazioni.
produzione. Quando cana: solo ad anni di distanza se ne parla Queste idee si sono sviluppate meglio negli
Fripp è stato a Roma ci diffusamente. ultimi cinque anni che non in passato, ma,
ha proposto il suo modo ironia della sorte, non sono più di moda.
di vedere la musica per Oggi la qualità è senza dubbio migliore, però
ambienti, dicendoci la gente vuole vedere sempre nuovi fiori.
di ascoltarla come È nella natura umana: siamo intrappolati
sottofondo, ai nostri gesti, «Gli Henry Cow nella contraddizione.
alle nostre parole. e le successive diramazioni Quei gruppi erano interessanti soprattutto
Normalmente la musica fa parte dell’atmo- perché erano nuovi, quando non sono più
sfera come mobilio, è lavoro del musicista
sono l’esperienza più interessante tali vengono messi in ombra dalle novità
creare proprio questo. Almeno è ciò che pen- uscita da Canterbury» del giorno. Così nascono i conflitti della
sa Eno, io mi trovo d’accordo con le sue ipo- musica.
110
LEPROUS
M A L I N A
creatività&grafica - info@linkdesign.it

Il 5° disco per i norvegesi Leprous! Prodotto da David


Castillo ai Ghostward Studios e mixato da Jens Bogren
ai Fascination Street Studios (Opeth, Devin Townsend,
Katatonia, etc.). Dal vivo al Circolo Magnolia di Milano
il 13 novembre 2017.

DISPONIBILE ORA!

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I Tangent
e i Karmakanic Andy Tillison non ha mai avuto paura
hanno suonato
il 1° settembre 2017
di esprimere le proprie opinioni in pubblico,
al festival prog anche prima dei Tangent e ben oltre la musica!
di Veruno con il nome
di Tangekanik. Già coi Parallel or Ninety Degrees non lesinava
certo pesanti critiche alla nostra società
consumistica (Gods Of Convenience).
Il 21 luglio è uscito THE SLOW RUST
OF FORGOTTEN MACHINERY.
Testo: Antonio De Sarno

ato come progetto collaterale ca molto diversa, che non è generosa verso
ai PO90, il percorso dei Tan- i musicisti. Allora cos’altro potevi progettare
gent si apre e chiude con un in un umido martedì pomeriggio? Un disco!
discorso mai autoreferenziale Oggi non rientra più nella lista delle esigenze
che riguarda proprio il no- primarie.
stro genere di riferimento. Ogni lavoro dei Tangent dev’essere quello
THE MUSIC THAT DIED giusto, anche se sappiamo che non arrive-
ALONE, primo album del rà mai il vero successo commerciale. Sono
collettivo Tangent (o super soddisfatto di quanto realizzato nel tempo,
gruppo se si preferisce con, al suo interno, siamo riusciti ad avere la nostra personalità
vari personaggi, da David Jackson a Theo e non sembrare cloni degli artisti anni 70.
Travis, Roine Stolt e Jonas Reingold), po- Anche le amicizie all’interno del gruppo sono
neva al suo centro proprio la nostra musica importanti. È vero, ho pensato che i Tangent
che lentamente stava morendo di una morte
ignobile e solitaria mentre, un decennio più
tardi, A SPARK IN THE AETHER incorag-
giava gli ascoltatori a cercare le novità nella
musica e di non fossilizzarsi con le vecchie

«Abbiamo
canzoni straconosciute dai più. Il tutto con-
dito con un pizzico di sana goliardia (la bo-
nus track spacciata su YouTube come fal-
so inedito degli Yes per esempio) e tanta
passione per la musica a 360 gradi.
la nostra
Nel 2015, poco dopo l’uscita di A
personalità,
SPARK IN THE AETHER, hai detto
che i Tangent erano arrivati al capoli-
non siamo cloni
nea. È evidente che di tempo ne è pas-
sato da allora ma sarebbe interessante degli artisti
capire cosa è successo da allora.
Ci sono stati diversi momenti nella mia vita anni 70»
in cui ho pensato di smettere. La prima cosa
che pensai dopo l’infarto fu “a cosa mi serve
il gruppo?”. Secondo me una band deve ave-
re un motivo per esistere. Esempio lampante
sono i Genesis. Hanno passato tanti anni
con un obiettivo comune, focalizzandosi sul non avessero più niente da dire ma poi ho
lavoro e sull’arte, nonostante costasse tanta cambiato idea. Troppe cose son successe. A
fatica, non navigavano nell’oro. Anche quan- SPARK IN THE AETHER sembrava un bel
do la popolarità è arrivata non è che siano di- modo per chiudere il percorso avviato col pri-
ventati subito ricchi, per un periodo hanno mo disco, dalla copertina ai testi. Pensai: ba-
solo dovuto lavorare di più per uscire fuori da sta, cos’altro rimane da dire? Ma adesso non
situazioni difficili. Quando hanno raggiunto siamo più nel 2014, che a pensarci sembra
lo scopo, cercare di guadagnarsi da vivere quasi di vederlo con nostalgia come se fosse-
con quella musica meravigliosa, qualcosa si ro stati tempi felici, prima che arrivassero tut-
è guastato. Purtroppo molti artisti realizzano ti i politici di destra, Trump e la Brexit. Sono
il loro lavoro migliore proprio in quelle circo- contento di aver realizzato il nuovo album
stanze, quando manca tutto e cerchi di scri- ma vorrei che non fosse stato necessario e
vere per manifestare quelle difficoltà. Quelle che il mondo fosse un posto migliore.
situazioni difficili li resero più creativi. A un
certo punto della loro carriera, diciamo da La prima novità di THE SLOW RUST OF
MILES SKARIN

ABACAB in poi, capirono che avrebbero ven- FORGOTTEN MACHINERY è sicuramen-


duto milioni di copie ancora prima di mettere te la scelta di affidare la produzione a
piede in studio. I Tangent vivono in un’epo- qualcuno esterno.
113
Tangent
Vi racconto come è andata. Conosco Luke Andy riesce
a essere artista
Machin da molti anni ormai ed è una par- senza perdere
te importante del gruppo… i Tangent non il contatto col
sono solo io ma anche gli altri componenti. mondo reale, non
Il motivo vero è che Luke è davvero bravo vive in un’altra
dimensione… come
a produrre! La cosa era evidente con i di- capita a “troppi”.
schi dei Maschine, entrambi prodotti im-
peccabilmente. Se lo volesse avrebbe una
carriera come produttore. Pensavo anche
fosse giunta l’ora di dare una possibilità a
qualcun altro, dopo aver fatto sempre tutto
io. Non mi ritengo particolarmente bravo in
tal senso. Cioè, riesco a fare il lavoro, Luke
invece è riuscito a dare un suono nuovo al
gruppo, più definito, con più sfumature e po-
tenza allo stesso tempo. Mi ha tolto anche
la responsabilità di doverlo riascoltare tutto,
un’esperienza che di solito mi lascia spossa-
to. Finisco sempre per detestare i miei album
prima di pubblicarli. Questa volta riesco ad
ascoltarlo e mi piace pure! Una cosa molto
insolita!

È stato difficile decidere di affidare il di-


sco a qualcun altro?
Sì, certo, ma ho cercato di affrontare la cosa
preparandomi e chiedendomi come sarebbe
stato. Sapevo che la mia prima reazione non
sarebbe risultata molto sensata e mi sono
dato del tempo per assorbire il tutto. In quel
ANTONIO DE SARNO

modo la versione di Luke è diventata quella


che avevo in testa. Conosco persone che non
riuscirebbero mai a rinunciare al controllo,
anche io ero così, ma in ultima analisi tro-
vare qualcuno con cui lavorare bene mi ha
aiutato. colare questa mia/nostra ignoranza all’inter- I dischi dei Tangent funzionano così. L’ho
no della canzone? Spesso non abbiamo ab- scritto dopo l’infarto. Non mi sentivo molto
L’apertura è Two Rope Swings, che affron- bastanza informazioni o conoscenze da po- ispirato musicalmente, non volevo né scri-
ta la realtà degli stereotipi culturali… ter prendere una decisione seria, il problema vere, né suonare, né ascoltare musica. Mi
Almeno qualcuno ha capito che non parla degli animali in via di estinzione rappresenta chiedevo; che fine ha fatto Andy il musicista?
di elefanti! Mi è stato chiesto di scrivere una solo una parte della canzone. Il mio primo Ho pensato di mettermi alla ricerca di me
canzone sugli elefanti per un Cd che accom- pianoforte aveva i tasti in avorio, quando ero stesso. Ho cominciato a suonare e ricordo,
pagna un libro fotografico e mi sono accorto piccolo leggevo storie di elefanti, tigri, leoni a un certo punto, di aver esclamato la famo-
di non sapere niente dell’argomento. Sapevo e Tarzan, sicuramente avevo idee fantasiose sa frase del titolo insieme al tema musicale
quello che sanno tutti, più o meno, capendo su come fosse la vita in Africa. Da bambino, principale. Non ho mai pensato di scriverci
che in realtà non conoscevo neanche molto sulla mia altalena di corda a pochi metri da un testo ma la ritengo una canzone lo stesso
riguardo all’Africa o all’India. Perché non vei- Luke Machin dove sto parlando adesso, mi chiedevo se perché la voce solista è quella della chitarra
c’era un bambino della stessa età che face- di Luke. È come se lui avesse scritto un testo
va le stesse cose ma, senza voler sembrare con la chitarra. La composizione è identica
razzista, con un ossicino nel naso e la lancia alla mia ma le linee di chitarra sono tutte
e lo scudo. Cioè la tipica rappresentazione opera sua ed è sicuramente uno dei brani
europea negli anni 60 e 70 di un africano. Mi più “forti” dei Tangent.
chiedevo in che modo lui immaginava che
fossi io. Magari con la bombetta e l’ombrel- Quindi, se ho capito bene, Dr Livingstone
lo e una copia del «Financial Times»! I due (I Presume) ha rimesso in moto il progetto
ragazzini della canzone crescono, io divento e di conseguenza il nuovo disco?
una specie di musicista e lui un trafficante di No, Two Rope Swings fu scritta prima. Ma que-
avorio, che ammazza gli elefanti proprio per sta ha sbloccato definitivamente la situazio-
gente simile a me che acquista poi un piano- ne… l’album sembrava non volesse nascere
forte. Ecco perché non bisogna mai chiedere fino a quel momento.
a uno come me di scrivere di un argomento
troppo specifico! Un limite insolito è la title-track. Una
volta assimilata si ha quasi l’impressione
Rimanendo in Africa, il secondo brano, che il resto sia ridondante o comunque
ANTONIO DE SARNO

strumentale, s’intitola Dr Livingstone (I non necessario: è assolutamente auto-


Presume). Come nasce il titolo e come noma, sia musicalmente che concettual-
avete composto il pezzo visto che i Tan- mente.
gent hanno sempre lavorato a distanza Dal mio punto di vista è un bel problema
scambiandosi file? da avere! Pensa a LED ZEPPELIN IV senza
114
Tangent

Stairway To Heaven. Che motivo di esistere ha


il resto di quell’album? Eppure ci dev’esse-
CLAUDIO LODI

re un contesto in cui inserirla. Slow Rust è il


brano più difficile a cui abbia lavorato, sen-
za dubbio. Lo sforzo è stato il mostrare una
singola storia da una moltitudine di punti
di vista, non volevo presentare solo il mio A sinistra la vedere qualsiasi film o programma quan- da miliardari che cercano d’istigare paura e
punto di vista per dire: “Io ho ragione e voi copertina del nuovo do ne abbiamo voglia, continuare a porta- odio tra i meno istruiti. Il problema è che la
no”. L’idea era di soppesare le idee di tutti e album. Sopra Andy re il nostro cane a passeggio! Nonostante mia scuola aveva anche il corso per formare
e Luke al Celebr8
trovare il filo che ci lega. Volevo a ogni costo Prog Festival, questo la gente è riuscita a farsi condurre giornalisti e alcuni di questi sono andati a
scrivere una canzone che parlasse della gen- The Hippodrome, verso scelte semplicistiche come rimanere lavorare proprio per questi quotidiani! Cioè
te sui barconi che fugge dai propri Paesi per Kingston-Upon- nella Comunità Europea oppure uscirne. abbiamo formato queste persone a diffonde-
andare altrove, come viene vista dai media Thames, Votiamo per i repubblicani o per i democra- re odio e scrivere vaccate assurde! La scuola
7 luglio 2012.
e dai politici. Si parla sempre di quale effet- tici? La gente litiga su queste cose come se ormai fa parte delle istituzioni e non ha indi-
to la presenza dei rifugiati avrà sulle nostre non ci fossero alternative. Ci siamo ridotti a pendenza, se arriva Sky TV per far svolgere
vite e quelle dei politici… volevo a un certo tracciare una linea nella sabbia: tutti alline- lavori agli studenti, la scuola accetta, anche
punto puntare la telecamera verso di loro, la ati da una parte o dall’altra solo per urlarsi se è un covo di reazionari gestito da un dit-
povera gente che cerca di sopravvivere nel- contro o insultarsi. Mi sono schierato per tatore! L’istruzione non può ridursi a creare
la fottutissima barca… perché è la loro vita! restare nella Comunità Europea perché è la lacchè ma dovrebbe aprire le menti e dare
Continuiamo a trasformare la loro storia scelta che mi è stata data. Tutti i contrari si indipendenza di pensiero agli studenti. Scu-
nella nostra storia, parliamo degli effetti sono convinti che io debba pensare che sa lo sfogo!
che avrà su di noi etc. Nel frattempo la C.E. sia una cosa meravigliosa.
questa gente alla deriva nel bel Pensi che Junker mi stia simpati- Anche The Sad Story Of Lead And Astati-
Mediterraneo sta cercando co? Nessuno di loro mi piace ne sembra contenere una tua esperienza
rifugio da una vita di mer- ma il pensiero bipolare ha personale…
da che, spesso, è in gran
parte colpa dell’Occi-
«L’istruzione portato la gente a pensa-
re solo in quei termini.
È la storia della Brexit ridotta a un conflitto
interpersonale. Si ritorna alle scelte bipolari,
dente che ha sfrutta-
to, i vari dittatori e le
non può ridursi Avrei preferito rima-
nere all’interno della
riguarda solo due persone che non si parla-
no più per una differenza di opinione. Non
guerre. È molto com- a creare lacchè ma comunità cercando di due qualsiasi ma due amici di lunga data.

dovrebbe aprire le menti


plicato da raccontare migliorarla, piuttosto L’orgoglio crea una divisione profonda, è la
e non credo sia pos- che uscirne e vivere in fotografia di qualcosa che succede sempre
sibile in una canzone
da due minuti, però ci e dare indipendenza un’isola intrappolata
negli anni 50!
più spesso negli ultimi anni, specie in In-
ghilterra. Non so in Italia. Scommetto che
ho provato.
di pensiero Ho notato anche che
quando la Brexit mostrerà tutti i suoi limiti e
lati negativi diventerà molto difficile trovare
È fondamentale che ci
sia The Actual Story all’in-
agli studenti» hai messo in cattiva
luce il sistema scolastico
qualcuno disposto ad ammettere di averla
votata!
terno di SLOW RUST, per inglese. Deriva dall’espe-
sottolineare gli aspetti pro- rienza personale, visto che hai La bella grafica è opera di Mark Bu-
blematici della nostra società, per insegnato per anni? ckingham, molto conosciuto agli appas-
esempio nella sezione in cui parli delle In parte sì. Ho lavorato nell’istruzione ed è sionati di fumetti e grande appassionato
scelte manipolate verso il sistema bipo- diventato tutto burocratizzato, oltre il lecito. di prog!
lare nella maggior parte delle nazioni. Di recente sono stato ripreso istituzional- Si presentò e scoprimmo che ascoltava
È una cosa molto fastidiosa quanto siamo mente perché parlo per troppo tempo duran- i Tangent ma anche i Parallel or Ninety
diventati bipolari in poco tempo, anche te le lezioni, in quanto non dovrei superare Degrees! Man mano che gli presentavo le
considerando la grande possibilità di scel- mai i 15 minuti e lasciare la classe a svolgere idee lui c’inviava i disegni che finirono per
te che abbiamo oggi. Grazie alla tecnologia l’autoapprendimento nel tempo rimanente. influenzare i miei testi, in particolare Slow
possiamo anche scegliere d’interessarci al Cazzate, l’insegnamento non può ridursi a Rust, che mi stava creando non pochi pro-
rock progressivo, la cosa più fuori moda al questo anche se, come avrai capito, mi piace blemi. All’improvviso le sue immagini mi
mondo! Potremmo passare la serata guar- parlare! Un insegnante deve poter svolgere il diedero l’input per altre idee e abbiamo
dando vecchie foto di treni che attraversano proprio lavoro… e ciò comprende il dialogo lavorato in simbiosi anche per questo. È a
le Dolomiti! Abbiamo una scelta infinita: per farti capire. In questo Paese abbiamo dei tutti gli effetti un membro di questa incar-
ascoltare qualsiasi cosa in ogni momento, quotidiani per la “classe operaia” ma gestiti nazione dei Tangent.
115
ue album in due anni, oltre a mol-
ti concerti e al passaggio da una
I BENT KNEE CON LAND ANIMAL PROSEGUONO
grande etichetta di “culto”, la IL VIAGGIO CHE NEGLI ULTIMI DUE ANNI LI HA PORTATI
benemerita Cuneiform, a A ESSERE UNA DELLE REALTÀ PIÙ INTERESSANTI
una grande casa discografi-
ca sul serio, la InsideOut in DELLA NUOVA MUSICA A TINTE PROG…
orbita Sony. Il gruppo ame- Testo: Antonio De Sarno
ricano, che nel luglio 2016 ha
suonato alla Casa di Alex di Mi-
lano per l’unica data italiana, attraverso il a ogni passo) ma siamo giunti alla conclu- Alcune delle canzoni nel nuovo disco
violinista Chris Baum parla di quello che sione che la nostra musica esce fuori al me- erano già state suonate dal vivo nel
è successo dall’inizio dell’avventura Bent glio solo tramite un processo democratico. vostro ultimo tour. Avete tenuto conto
Knee a oggi. Dopo quattro album, siamo migliorati nel delle reazioni del pubblico o avete regi-
tenere a freno il nostro ego, meglio lasciare strato i pezzi semplicemente com’erano
Come si sono formati i Bent Knee? Qual andare le idee per il bene del gruppo. stati suonati? Quel che intendo è: c’è
è l’origine del nome? un qualche tipo di crescita in pubblico
I Bent Knee nascono come progetto scola- per alcune canzoni? Ci sono canzoni che
stico a Berklee nel 2009. Courtney e Ben sono state abbandonate nel corso del
avevano scritto insieme alcune canzoni, tempo?
prettamente elettroniche, scambiandosi «A noi interessa
i file dei progetti e aggiungendo il proprio la sperimentazione.
lavoro. Il compagno di stanza di Ben all’e-
poca, Vince, aveva bisogno di registrare Ci interessa giocare
un po’ di materiale per un compito, perciò con le aspettative
li trascinò in uno studio per adattare i loro
pezzi a un gruppo dal vivo. Il risultato fu che la gente
così stimolante che i Bent Knee si trasfor- ha nei confronti
marono presto da un progetto casalingo in
una vera e propria band. Gavin, Jessic, e
LAND ANIMAL della musica»
(2017) è il quarto
io entrammo dopo. Il nostro primo album, album dei Bent
BENT KNEE, è uscito nel 2011 e abbiamo Knee, il primo
continuato a comporre e suonare senza con la InsideOut.
mai fermarci (SHINY EYED BABIES, 2014,
e SAY SO, 2016). Per quanto riguarda il
nome, è una cosa che preferiamo non ri-
velare al nostro pubblico. Abbiamo sentito
così tante interpretazioni divertenti – ri-
chiama un immaginario religioso/erotico –
che preferiremmo non soffocare la fantasia.

Avete pubblicato due album in poco


tempo, significa che siete molto creativi
come band o i singoli componenti por-
tano pezzi finiti? Come funziona il vostro
processo creativo?
Be’, può variare molto ma, di solito, uno di
noi porta un demo alle prove – può esse-
re una melodia, un ritornello, un concept,
una struttura – che poi sarà decostruito,
ribaltato, spezzettato, per essere alla fine
riassemblato nella canzone finale. È un
lavoro scrupoloso (con sei compositori in
una stanza, ognuno con un background
musicale diverso, ci sono strade alternative
116
Sì, assolutamente. Di solito completiamo che facciamo non ci sarebbe nessun motivo Nails, e Charles Ives… tra noi vanno per la
una canzone all’ottanta percento prima BENT per continuare. Non preoccupatevi, però. maggiore in questo momento.
di testarla in concerto. Suonare in pubbli- KNEE Non vedo perché dovremmo smettere di
co è la perfetta prova del nove per vedere suonare la musica che ci piace per un pub- Cosa vi ha spinti a passare alla Insi-
Formazione
cosa funziona e cosa no; dopo un certo blico che ci apprezza in tutto il mondo! deOut?
tempo riportiamo il pezzo nell’officina per Ben Levin Siamo stati presentati alla InsideOut dal no-
rilavorarlo. La parte finale del processo di (chitarra) Come descrivereste la vostra musica a stro ex manager e, dopo una serie di conver-
composizione e di scrittura è la fase di re- Chris Baum qualcuno che non vi ha mai sentiti pri- sazioni con l’etichetta, di recente acquisita
(violino)
gistrazione, infine il missaggio. In studio Courtney Swain
ma e quali band/artisti vi hanno influen- dalla Sony, abbiamo deciso di pubblicare
elaboriamo gli arrangiamenti che saranno (voce, tastiere) zato? LAND ANIMAL per loro. Avevamo dei dubbi
poi tradotti nella performance live. Non Gavin Wallace- Questa è sempre una domanda difficile. Do- inizialmente, essendo una grossa etichetta,
abbiamo mai abbandonato completamen- Ailsworth vendo per forza dare una definizione direi pensando che avrebbero cercato di spin-
te una canzone nel corso del tempo, però (batteria) che facciamo rock sperimentale e abbiamo gerci in qualche direzione contro la nostra
alcune cose sono state alterate dalla loro Jessica Kion una certa predilezione per le dinamiche, volontà, ma finora è stato solo un piacere
(basso)
forma originale così tanto che faresti fatica Vince Welch
le cose drammatiche e qualche struttura collaborarci. Tutto quello che abbiamo vo-
a riconoscere la fonte. (produzione, sound insolita. Tra noi sei abbiamo un sacco di luto fare è stato approvato e con i loro mezzi
design) influenze, ma potrei citare i Radiohead, stiamo raggiungendo un pubblico davvero
Sembra che vi divertiate molto dal vivo. Kendrick Lamar, Tigran Hamasyan, Kim- molto esteso. Sembrano avere sulla musica
Se questo divertimento venisse meno, bra, Bon Iver, Flying Lotus, Snarky Pup- la nostra stessa visione a lungo termine.
cosa succederebbe? py, Henri Dutilleux, Sufjan Stevens, Igor
Sarebbe incredibilmente masochista con- Stravinsky, Peter Gabriel, Efterklang, Credi che sia possibile trovare un equi-
tinuare in questo campo se fosse solo “un Nik Bartsch, Andy Shauf, Esa-Pekka librio tra “l’animale di terra” e la tecno-
lavoro” come un altro. Lavoriamo conti- Salonen, Son Lux, Ringo Shee- logia?
nuamente e i soldi sono pochi, anche se le na, Alt-J, Punch Brothers, Tune- La tecnologia ci dà solo due possibilità: o
soddisfazioni, è vero, non mancano. Yards, Esperanza Spalding, sarà la nostra salvezza o la nostra rovina.
Se noi non amassimo quello Nick Cave, Nine Inch Solo il tempo ce lo dirà.

FRANK WHITE

117
bent knee
I testi sono un po’ meno diretti questa stato fatto. Siamo nati
volta. Per esempio, si fa fatica a capire con internet e io, per-
chi sia il narratore di Terror Bird. Di chi sonalmente, avevo già
siano i “minuscoli corpi per terra”… un indirizzo email alle
Una conseguenza del flusso ininterrotto di medie e il mio primo
notizie è che siamo costantemente esposti profilo Facebook all’uni-
a una tragedia senza fine. Spesso, vedendo versità. Per il nostro grup-
i telegiornali, provo qualcosa che non è più po è stato spesso l’unico
pienamente umano e mi chiedo perché non strumento per comuni-
mi sto buttando per terra in una pozzanghe- care con i nostri fan, ma
ra di lacrime. Se tutta l’umanità sta reagen- non bisogna confonde-
do perché sono così insensibile? Terror Bird re questo contatto con
è la lotta contro l’indifferenza che ci assale una vera connessione
nei confronti del mondo. Il narratore rappre- interpersonale.
senta tutti noi alle prese con l’apatia colletti-
va in un mondo iperconnesso e globalizzato. Chi sarebbe l’Holy Ghost?
Hai mai visto il video su TED Talk in
Hole sembra alludere alla dipendenza cui Elizabeth Gilbert [autrice del libro
dai social media e all’accettarsi. Voi sie- di successo Eat, Pray, Love] parla del
te un gruppo giovane, quindi vi chiedo “genio” come una forza esterna che esi-
se riuscite a ricordare come fosse la vita Discografia ste al di fuori dell’artista? In alcune culture
Bent Knee:
prima dei social media e in che modo de- SAME (2011), antiche questo genio si manifestava di tanto Sono riuscito, con fatica devo ammette-
terminano le vostre vite? SHINY EYED in tanto, concedendo all’artista un momento re, a trovare una recensione negativa del
Hole cerca di affrontare il problema della tec- BABIES (2014), visionario oppure, semplicemente, chiarezza. vostro album! Che impressione vi fa?
nologia che si evolve più velocemente di noi. SAY SO (2016). Oggigiorno abbiamo fuso questo “genio” nel Se le critiche contengono una chiave di
Impariamo ad adattarci dopo che il danno è nostro ego, piegando la creatività a essere lettura personale non vedo il problema.
una forza interna e non più esterna. Ciò ha Sono contento se qualcuno ha comunque
portato alla persistente idea che il dolore e la avuto una reazione viscerale a qualcosa
sofferenza siano necessari per creare un’arte che abbiamo fatto. Non siamo per tutti, se
superiore, anche a scapito dell’artista stesso. lo fossimo saremmo delle popstar, che, in
Ecco, la canzone parla di questa ricerca inu- ogni caso, attirerebbero anche critiche ne-
tile della sofferenza per trovare un contatto gative. A noi interessa la sperimentazione.
con questo “spirito santo”. Ci piace giocare con le aspettative che la
gente ha nei confronti della musica. Non è
Di cosa parla Time Deer? un approccio che piace a tutti, il che va be-
È il viaggio di un essere non nissimo. Alcuni dei lavori che più amo sono
umano che accompagna un es- disprezzati dalla maggior parte della gente.
sere umano indietro nel tempo, Mi preoccuperei se una recensione dicesse
attraverso una storia colma di di- che il nostro disco lascia indifferenti, a quel
struzione, per confrontarsi con le sue punto non staremmo creando nulla di vali-
origini, il filamento primario del DNA. do, secondo me.

«Lavoriamo continuamente
e i soldi sono pochi:
se non amassimo quello
che facciamo non potremmo
ANTONIO DE SARNO

andare avanti»

118
Abbiamo visto nel numero scorso che a Frank Zappa
faceva tanto ridere l’utilizzo ossessivo della parola minchia
nel linguaggio dei siciliani. Riprendiamo questa storia con Steve Vai,
allora chitarrista nella band dell’artista di Baltimora.
Testo: Massimo Bassoli

l 14 luglio 1982 Frank è allo Stadio Cosa ricordi del concerto? l’ha scritta Frank? Che periodo
La Favorita di Palermo per il con- Be’, ricordo che sono salito sul palco per folle, per suonare si lavorava
certo di chiusura del tour europeo, dare un’occhiata fuori e c’era più gente di duramente ma ogni tanto ci
che poi sfocia nei disordini raccon- quanto io abbia mai visto in vita mia in un si lasciava andare…
tati nei due documentari del regista solo posto… almeno così mi sembrava an-
Salvo Cuccia (L’estate di Frank del che per il gran casino intorno. Uno stadio Dovresti saperlo per-
2011 con Dweezil Zappa, Diva Zap- di calcio con una marea di persone in fila. Il ché eri il primo chitar-
pa, Massimo Bassoli; Summer 82 soundcheck con Frank era sempre interes- rista. Cosa ricordi del-
When Zappa Came to Sicily del 2013 con sante, perché faceva comunque qualcosa la tournée italiana?
Frank Zappa, Gail Zappa, Moon Unit Zappa, che non ti aspettavi: magari scrivere e regi- Be’, è stato davvero
Dweezil Zappa, Diva Zappa, Mathilda Dou- strare un brano nuovo, infatti così avevamo emozionante essere
cette Zappa, Megan Zappa, Massimo Basso- fatto quel pomeriggio. Aveva impostato dei in Italia, perché sono
li, Steve Vai, Thomas Nordegg, Tanino Libe- delay per le sue chitarre, distribuito alcuni cresciuto come un italo-
ratore, Joe Travers). Durante il soundcheck spartiti e avevamo registrato una base mu- americano e, finalmente, ero
Frank chiede a Massimo Bassoli, giornalista STEVE sicale. Credo che tu sia spuntato fuori e ab- lì! In due settimane siamo an-
e suo amico, di buttare giù un testo che pre- VAI bia cantato qualcosa mentre suonavamo, dati in tanti posti e la quantità di
veda, ovviamente, più volte minchia. Il tutto Formazione
giusto? Poi per il disco hai rifatto la voce in spettatori era pazzesca. Veramente
viene registrato su piste separate, come tour 1982 studio da Frank. enorme, decine di migliaia di perso-
succedeva spesso, e Frank, che intanto ha ne, molte di più rispetto a tanti altri posti
pulito e missato la base live, a settembre in- Ray White È stato qualcosa tipo… la lista delle pa- in cui avevamo suonato in tutte le nazioni.
vita Bassoli a cantare, si fa per dire, le parole (voce, chitarra) rolacce italiane che Frank voleva sapere Per me quel tour con Frank è stato uno dei
Steve Vai
che danno vita a un piccolo culto: Tengo na (chitarra) da me. momenti clou della mia carriera: la mia pri-
minchia tanta. Massimo, dato che è già a Tommy Mars Proprio così! È quello che stava scrivendo ma volta in Italia. Ma quando siamo arrivati
Los Angeles, non se lo fa ripetere e si attacca (voce, tastiere) nella foto? a Palermo mi è stato detto che era la prima
al microfono. La versione finale, base live più Bobby Martin volta che un gruppo rock come il nostro
voce in studio, nel 1987 è inclusa come bo- (voce, sassofono, Sì, esatto. Eravamo a Palermo e la chia- suonava in città. Quando siamo arrivati sul
nus track nella ristampa in doppio Cd dell’al- tastiere) ve ovunque era… minchia! Così mi ha luogo del concerto, ovviamente, erano pre-
FRANCESCO DESMAELE

Ed Mann
bum UNCLE MEAT. (percussioni) chiesto se potevo scrivere qualcosa con occupatissimi per quello che sarebbe potuto
Scott Thunes quella parola sulla base della canzone accadere. Mi hanno detto che c’erano circa
STEVE VAI… UNA CANZONE (basso) che ha utilizzato per riscaldare la band 180.000 spettatori! Impossibile, lo so, ma la
“NON CANZONE” E IL Chad Wackerman prima del concerto. confusione era così pazzesca che sembrava-
CONCERTO MAI FINITO… (batteria) E allora hai scritto Tengo na minchia tanta o no esserci davvero. Sul palco e nel backstage
120
k
so un dchec o è nata
«Nel rm
a Pale tanta…
erto
nc hia
del co go na minc rock»
Ten ronia
pura i

Steve sul palco


del Planet Live Club
(20 settembre 2016).

121
steve vai
parlavano tutti, anche se erano
gentilissimi. Abbiamo iniziato
a suonare puntuali per evitare
problemi. Dopo, più o meno,
30 minuti è cominciato un ca-
sino bestiale, anche se ricordo
quel poco che vedevo dal palco,
che era lontano dal pubblico. C’e-
rano le forze armate, i carabinieri con
scudi e armi da fuoco lungo tutto il perimetro
dello stadio. Noi sul palco eravamo in una
posizione troppo elevata, perché era molto ora di prendere le mie sigarette!”. Io regi-
alto da terra; improvvisamente qualcuno ha stro sempre tutto e ho una cassetta di tutto
superato le transenne e si è messo a correre quello che è successo. Solo che non so dove
verso la parte anteriore del palco. Sai, guar- sia. L’ho cercata molte volte ma si trova…
dando in basso vedevo solo un ragazzo che semplicemente sepolta in un mare di cas-
diceva felice: “Ehi, ehi, ciao! Sai, io sono qui, sette!
ce l’ho fatta”. E le guardie che lo riempivano
di botte… hanno reagito veramente in ma- Frank ti ha mai detto della visita a Parti-
niera esagerata e il pubblico si è inferocito. nico, il paese dei suoi avi?
Qualcuno ha preso una pietra e lanciandola Sì, un po’… ero giovane e non ricordo bene…
ha colpito un carabiniere, così si è innescata però era molto colpito da quella visita, lo
una vera rivolta. Ho visto quello che è suc- capivo perché vederlo così eccitato non era
cesso e ci sono stato malissimo… proprio usuale. Certo pensare che i suoi avi
fossero partiti da quel paese sperduto alla
Ricordi i lacrimogeni? volta degli Stati Uniti lo faceva pensare, spe-
Li lanciavano proprio nella direzione in cui cialmente dopo aver visto Partinico. È come
stavo andando io. Tutto a un tratto… io ero mio nonno e mia nonna che venivano da
in piedi qui, Frank era lì e la band dall’altra Dorno (vicino Garlasco, provincia di Pavia),
parte del palco… cominciarono ad arrivare benché abitassero nello stesso paese non si
dalla mia parte. Mentre i gas lacrimogeni si sono conosciuti sino a quando non sono ar-
diffondevano vedevo che la gente seduta ve- rivati a New York. Come è possibile?
niva colpita dai candelotti: panico assoluto
e tutti, in preda alla paura, si sono messi a Già, ma come ci sono arrivati? Da questo
correre. Il fumo alla fine ha raggiunto il palco, piccolo paese in Italia, così povero… è
abbiamo cominciato a lacrimare e a soffoca- davvero…
re. Frank ha interrotto il concerto perché era Sì, è veramente strano.
troppo pericoloso continuare; siamo scesi dal
palco e lo stadio è esploso totalmente contro Sono stati pionieri eroici…
la polizia. Noi eravamo dietro il palco… si Lo so, ci vuole molto coraggio. Prima di an-
sentivano spari e io stavo lì con Frank e con dare in Sicilia ci hanno detto: “Stai attento a
la band. La difficoltà era di farci uscire. Ricor- certe cose”. Essendo americano, non sei mai
do che John Smothers, la guardia del corpo sicuro di niente. Ed era molto diverso allora,
di Frank, si è avvicinato a Frank dicendo: stiamo parlando di più di 30 anni fa:
“Stanno sparando e devi indos- “Non baciare nessuna ragazza, al-
sare questo giubbotto antipro- trimenti dovrai sposarla”. Dopo
iettile”. il concerto, quando stavamo
E Frank ha risposto: per uscire, ci nascondevamo
“Ciò significa che è tra le auto per arrivare al fur-
gone. È stato l’ultimo spettacolo
del tour e siamo tornati in albergo.
Il giorno successivo mi sono svegliato, ho
preso l’aereo per New York, sono arrivato dai
miei genitori e sono andato diritto a dormire;
quando mi sono svegliato c’era un giornale
che parlava di tre ragazzi colpiti da colpi d’ar-
ma da fuoco a Palermo al concerto di Zappa.
Rimasi sbalordito, non mi sono mai trovato
in una situazione del genere e veramente
non ho mai capito quello che è realmente
accaduto.

Be’, hai appena detto che è stata la polizia


ad aver esagerato. Ma era il momento sbagliato:
FRANCESCO DESMAELE

Da tempo
il chitarrista in quel periodo era tutta una questione di politica
ha sposato in Italia. C’era una guerra di mafia dentro
il marchio Ibanez
la città di Palermo e noi ci siamo trovati incastrati
e la sua Steve
Vai Jem è ormai nel bel mezzo di questa situazione…
popolarissima. e nessuno ha mai detto niente…
La De Agostini Publishing
il 23 settembre inaugura
in edicola la collana Prog
Rock Italiano con STORIA
DI UN MINUTO della PFM.
Il programma comprende
60 Lp degli anni 70 in uscita
ogni quindici giorni.
Nasce anche De Agostini
Vinyl, community sul vinile,
spazio social interessante.
Testo: Guido Bellachioma

oggi come ieri colonne del gruppo, dopo


INFERNO nel 1973 avevano già preparato
questo secondo capitolo della Divina Com-
p r o g SECONDO
FASCICOLO
+VINILE media, che volevano incidere prima del Pur-
rock italiano
¤ 16,99 gatorio. Nel 1995, momento della reuni
hanno ripreso i brani composti venti anni
on,

per
prima e hanno cominciato a lavorarci,
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO ) licare il Cd nel 2004, così l’ope ra è
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO (1972 VINYL poi pubb
nella registra-
mi
filologicamente anni 70, sia
I PRIMI
180 gram

zione che nella concezione artistica.


ER

IS FOREV


Come mai conosco queste cose? Perc
i fascicoli sono a cura di… Guid o Bella - 20 ALBUM
chioma . Prezzo: prima uscita € 7,99. Dalla seconda uscita
COSA NE PENSANO € 15,99. Acquistabile in edicola e in abbonamento
LORO? na
collegandosi al sito deagostini.it/progvinile.
In questo periodo ho parlato della colla PFM Balletto
(Lecco).

to è il pens ie-
mese di Ottobre 2017. Stampa CALEIDOGRAF, Robbiate

con alcuni artisti inclusi, ques STORIA DI UN di Bronzo


ro di tre di loro. MINUTO YS
Supplemento a “PROG ROCK IN VINILE” n.2 del

-
Vittorio Nocenzi (Banco): una occa Banco Autori Vari
sione per mandare in giro vere oper e d’art e del Mutuo CONCERTO PER
70. Soccorso DEMETRIO (2Lp)
con una confezione degna degli anni BANCO DEL MUTUO Formula 3
sse
deagostini.it /progvinile Mi piacerebbe che qualcuno ristampa SOCCORSO DIES IRAE
e altri men o repe ribili .
anche …DI TERRA Franco PFM
Sorrenti: allor a non si reali zzan o Battiato LIVE IN USA
Alan

N
02/08/17 15:56

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3x57_final.indd 2

solo prodotti per gli autogrill. Sono felice POLLUTION Trip


on è la prima collana in che ARIA venga ripubblicato in vinile,
un New Trolls CARONTE
edicola sul rock progres- a cui mi sono riavvicina to molt o ne- CONCERTO GROSSO Claudio Rocchi
lavor o Alan Sorrenti VOLO MAGICO N.1
sivo, italiano e interna- gli ultimi anni. ARIA Arti &
zionale, e non sarà nean- Jimmy Spitaleri (Metamorfosi): final
-
Area Mestieri
che l’ultima. Si annuncia mente PARADISO vede la luce in vinil
ea ARBEIT MEICH FREI TILT
credibile perch é la storia si articola in tanti quasi quindici anni dall’uscita originale
.È Le Orme Delirium
allo-
capitoli e il focus su quanto successo vero che non è mai tropp o tardi . FELONA E SORONA DOLCE ACQUA
ra si può approfon dire. Il prog etto prop one Il Rovescio Perigeo
180 gram mi e un libre tto di otto della Medaglia AZIMUTH
vinil i da CONTAMINAZIONE Metamorfosi
dei
pagine, stile 33 giri, con molti racconti Napoli PARADISO
Trov eran no cons idera zione gli
protagonisti. Centrale (inedito su vinile)
un- Jimmy
artisti più importanti, comunque irrin Spitaleri
NAPOLI CENTRALE
ciabili, e anche quelli meno sfruttati nelle Osanna
ndo
collane brevi. La De Agostini sta cerca L’UOMO
Alan
,
d’inserire album irreperibili da molti anni Sorrenti
BON O del Canz onie re del
vedi SPIRITO
ato
Lazio (proveniente da un remix oper
origi nali del 1976 ),
direttamente sui nastri
in vinil e, com e PAR ADIS O dei
o mai editi
otto
Metamorfosi, unico lavoro non prod
e mai? Il tasti erista En-
negli anni 70. Com
ieri e il cant ante Jimm y Spit aler i,
rico Oliv
l ro ck so no se m pre esistiti, alcune volte
I supergruppi ne in qu es to caso i Gizmodrom ,
e
di al tr i, m a
più “strillati” at o: Stewart Copeland
(Police)
ero es ag er g
hanno da vv
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Adrian Belew (K m a (P re m iata Forneria Marco
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(Level 42) e Vit to
ris ulta to è un al bu m inclassificabile.
Il
Elio e le Storie Tese). ltatelo.
co
Un solo consiglio: as rio
h Foto: Lorenza Dave
Testo: Luca Benporat

Da sinistra
Mark King,
Vittorio Cosma,
Stewart Copeland,
Adrian Belew.
STEWART
COPELAND
A
bbiamo parlato con i quattro
musicisti: Stewart e Adrian in
un albergo parigino, Vittorio in
VOLEVAMO ESSERE
UNA PROG BAND MA…
un’intervista telefonica e Mark
via e-mail.

Ciao Stewart, l’intervista è per


«Prog» Italia…
Progressive rock? Volevamo essere una prog
band, peccato che i nostri brani siano più
corti di otto minuti!

Be’, il progressive non è solo brani


lunghi e suite interminabili… come
dire che il progressive è anch’esso
progredito…
I Police proponevano un “punk progressive”:
c’era l’attitudine di costruire ma anche lo
spirito distruttivo del tipo “who gives a fuck”.

In realtà i Police sono nati in quel


periodo di forte contrapposizione nei
confronti dei “dinosauri del prog”…
Ho attraversato tutti gli orizzonti musicali:
all’inizio volevo suonare con i miei amici
hippy e avevo i capelli lunghi… poi ho suo-
nato coi Curved Air, infine ho portato la ban-
diera del punk, che non era per nulla il mio
stile.

Senza dimenticare la musica etnica


italiana…
È stato per me un grande onore venir ac-
cettato nella tribù dei salentini per la Notte
della Taranta.

Come sei riuscito a gestire una così


vasta gamma di generi musicali?
Ho sempre vissuto in equilibrio tra la mu-
sica che ascoltava mio padre e quella che
suonavo io con i “capelloni”. Ma anche quel
periodo finì senza che io avessi potuto esser-
ne uno dei protagonisti. Per trovare un posto
al sole ho dovuto attendere il punk in cui i
capelli erano terribilmente corti… è tutta
una questione di lunghezza dei capelli! Con
i Police ci tingemmo i capelli biondo platino
per risultare diversi.

Veniamo al progetto Gizmodrome.


Chi ti conosce bene sa che non si
tratta di un progetto proprio nuovo.
Soprattutto voi italiani dovreste sapere che
bazzico l’Italia tutte le estati da almeno dieci
anni. E in uno dei miei soggiorni musicali ho
incontrato Vittorio Cosma, che mi ha chie-
sto di suonare nella Notte della Taranta, così
abbiamo finito per girare il mondo portando
quel progetto. Quando non potevamo orga-
nizzare qualcosa con la Taranta, e avevamo
del tempo libero insieme, abbiamo inizia-
125
to a suonare con alcuni amici nel progetto Alla fine abbiamo trovato un equilibrio nel Dave sapeva dei miei trascorsi come Klark
Gizmo, una cosa assolutamente libera, sen- sottoscritto che canta i versi principali e gli Kent e mi chiese di cantare qualche brano.
za agenda, passato o futuro e nessuna inten- altri il ritornello. Sono soddisfatto della mia Iniziai in quel momento ad accorgermi delle
zione, tranne suonare nelle piazze e divertir- voce ma la reputo come un disco di Tom mie potenzialità vocali. Batterista e cantante
ci. Un giorno Vittorio mi manda il file di un Waits: non riuscirei ad ascoltarlo dall’inizio hanno molte cose in comune, pur essendo il
nostro pezzo, lo ascolto e mi dico: “Davvero alla fine. fronte e la coda di una band. Cantare le mie
forte!”. Ci aveva lavorato con Claudio Dentes, camzoni con i Foo Fighters come backing
produttore e discografico, che avrebbe avuto Avevi già suonato con Adrian? band è stato un onore e un’iniezione di fidu-
interesse a pubblicare qualcosa. E aggiunge Stewart Copeland È capitato un milione di anni fa… il 16 no- cia per Gizmo. Il batterista dei Level 42, Pete
ha voglia
che avrebbe potuto avere Adrian Belew a di un gruppo vero vembre 1986 al Warfield Theater di San Biggin, suona con noi: fantastico.
bordo. Ho pensato che allora avrei chiamato dopo tanti anni: Francisco, durante un film festival. Gli or-
Adrian e tirato dentro Mark King. Per cui ho Gizmodrome. ganizzatori avevano invitato me, Adrian e Concerti?
immediatamente mandato un sms a Mark e Stanley Clarke per suonare insieme ma Sicuramente nei primi mesi del 2018 ma
nel giro di cinque minuti lui era reclutato per non ci eravamo mai incontrati. Abbiamo non abbiamo ancora pianificato nulla. Pri-
il progetto! Nel giro di altri venti avevamo eseguito la mia Don’t Box Me In, Big Electric ma dobbiamo vedere che reazioni susciterà
tutti prenotato i biglietti per andare a Mila- Cat di Adrian, School Days di Clarke, oltre il nuovo materiale, ma sappiamo che c’è
no e lavorare insieme. Adrian, che era già a un paio di strumentali semi improvvisati. parecchio interesse in giro. Mark King non
stato in contatto con Vittorio e Claudio (per In modo altrettanto fortuito ho incontrato vorrebbe proporre i classici dei Level 42 ma
il Dopofestival 2016 di Sanremo come tribu- Mark King: nel 1985 la BBC aveva deciso a parte lui eseguiremo materiale del nostro
to a David Bowie con Elio e le Storie Tese), d’incrociare musicisti dal background diver- passato.
pensava di suonare come session man e si so, una specie di “crazy supergroup”, per cui
è ritrovato a dover comporre dei brani nuovi mi sono ritrovato sul palco con Mark King, Nell’estate 1982 sei stato coinvolto
con noi tre! Lo stesso è capitato a Mark King. Mark Brzezicki dei Big Country, Nik Ker- da Peter Gabriel nel WOMAD,
In realtà ci siamo chiusi in studio, partendo shaw e Mr. Bean al tamburino. Un solo bra- festival che includeva artisti
da alcune mie idee le abbiamo evolute. Tec- no… ma io suonavo la chitarra e cantavo! africani. Per la prima volta avete
nicamente era il mio progetto ma non vole- L’album dei Qualche anno dopo sono stato invitato a Los suonato materiale dal suo quarto
Gizmodrome
vo che gli altri fossero dei comprimari. Sape- riflette le influenze Angeles da Dave Grohl, per la raccolta fondi album oltre ad alcuni inediti. Peter ti
vo che uno come Adrian avrebbe tirato fuori diversissime dei di una scuola e suonare con Gene Simmon- richiamò per registrare Red Rain e
cose che non avrei mai potuto immaginare. suoi componenti. ds e Steven Stills: un trio delle meraviglie! Big Time su SO.
Mentre suonavamo sentivo che tutto stava Quando entrai in studio non avevo la mini-
evolvendosi grazie ai contributi collettivi e la ma idea di cosa dovessi fare: c’era solamente
cosa mi piaceva un sacco! Di ognuno abbia- una base di basso, qualche ritornello ma i
mo registrato tre o quattro versioni e scelto testi non erano stati scritti! Qualche mese
la migliore, soprattutto quella che risultava dopo ricevo due dischi di platino da Peter,
più fresca alle nostre orecchie. Il processo è per le vendite di SO in Europa e Stati Uniti…
stato veloce e talmente divertente che ab- e c’era dentro il mio nome! Metto il disco sul
biamo continuato a suonare: è venuto fuori piatto, solo ascoltandolo mi rendo conto di
tanto materiale aggiuntivo che potremo uti- cosa avevo eseguito su Red Rain: visto che
lizzare in futuro. anche Jerry Marotta ci aveva suonato. Fu
interessante scoprire cosa era stato mante-
Non è ben chiaro chi canta sul disco. nuto. Al WOMAD ero stato chiamato da Pe-
È un mistero, nel senso che non c’è un can- ter per Across The River. Non ricordo bene
tante unico. Potrei essere io, Mark o Adrian. il concerto, visto che suonavo poco, ma fu
Potrebbe anche essere Klark Kent (lo pseu- divertente vivere l’enorme quantità di mu-
donimo con quale Stewart registrava dei sicisti che si avvicendavano sul palco. Peter
progetti solisti)! La scelta della voce è av- era molto preso dal progetto. L’ho incontra-
venuta in modo assolutamente libero: a un to durante il tour con Sting e l’ho trovato
certo punto abbiamo provato in duetto con grandioso, soprattutto nelle parti in cui le
Adrian, stile “Everly Brothers sgangherati”! due band erano insieme: Everything She Does
Is Magic eseguita da dieci musicisti invece
che tre! Ogni brano in scaletta era il meglio
che entrambi potessero offrire.

ADRIAN
BELEW
LA CHITARRA
“NON CHITARRA”
Stewart era nel progetto Gizmo
da anni mentre tu sei stato attirato
con l’inganno…
(Ride) Effettivamente sono stato fregato! Mi
hanno chiamato per partecipare a un proget-
to senza particolare stress. Avevo già lavora-
to con Stewart e conoscevo Vittorio ma non
sapevo del coinvolgimento di Mark King.
Quando sono arrivato a Milano ci siamo
messi in questa grande stanza, ognuno con
i propri strumenti, in modo da formare un
quadrato e poter discutere mentre suonava-
mo. Una maniera inusuale di collaborare in
questi tempi, dove solitamente arrivi in stu-
dio, esegui la tua parte in solitudine e te ne
vai oppure dove un brano viene assemblato
come un collage di parti di musicisti che non
si sono mai visti prima. Qui abbiamo scritto
l’album alla vecchia maniera, abbiamo po-
tuto fare lunghe jam e soprattutto ascoltarci
a vicenda. A partire dal secondo giorno stavo
uscendo buona musica e mi faceva sperare
che non sarebbe stato un progetto a tempo.

Il tuo Power Trio dal vivo esegue


anche brani dei King Crimson. Adrian in una band re scortese ma quando Robert mi scrisse una Avete registrato in Italia, che tu ami
Il pubblico li vuole ascoltare. Ho scelto quelli trova sempre mail per dirmi che non avrei fatto parte dei particolarmente…
il giusto spazio.
che ho scritto anche io, come Frame By Fra- riformati King Crimson… ci sono rimasto Effettivamente ho un debole per il vostro
me, Matte Kudasai, Dinosaur o One Time. Messi male. Mi sarebbe piaciuto proseguire ma se Paese, come anche la mia famiglia. Se non
nel contesto di un trio cambiano parecchio non sono più necessario i contatti si chiu- ricordo male mia figlia, che oggi ha 20 anni,
rispetto all’esecuzione originale. Sono fiero dono qui. Mi ferirebbe sapere se suonano è stata concepita a Pisa mentre ero in tour
dell’esperienza nei King Crimson. Non è sta- brani che ho composto in 33 anni di lavoro. con i King Crimson. Adoro l’arte, il cibo e le
to per nulla semplice, alcune volte diverten- Mi dispiace che sia finita in quel modo, forse auto italiane, mentre conosco meno la scena
te, altre volte per niente (ride). non avremmo dovuto arrivare a quel punto. musicale. Considero il progetto Gizmodrome
Robert ha commesso un errore nell’esclu- un po’ italiano.
Con David Bowie, Talking Heads o dermi… se vuoi mettere tre batteristi davanti
King Crimson qual è stato il grado di e il resto della band dietro… forse non sarei Uno dei miei primi ricordi live sono i
libertà artistica per poter esprimere stato il musicista adatto. King Crimson al Vigorelli di Milano
le tue idee? nel 1982.
Dipende dagli artisti. Frank Zappa esigeva Nei concerti che repertorio Ricordo quel concerto molto bene: King
Mark King coi Level
l’esecuzione esatta della musica senza fron- 42 negli anni 80 era proporrete? Crimson ad aprire per i Roxy Music. Dovem-
zoli. Nella band di Bowie era differente: Da- una vera pop star. Mark non desidera eseguire materiale dei mo cancellare un altro show del tour perché
vid aveva bisogno di follie alla chitarra e mi Level 42 per cui rimaniamo io e Stewart. Ma- il loro Tir non riuscì a entrare in centro città,
ha lasciato totale libertà. Con i Talking He- gari qualcosa dei Police e dei King Crimson. mentre noi avevamo tutto stipato in un fur-
ads e i Nine Inch Nails mi è stata concessa Di recente abbiamo suonato col Power Trio gone. Di quegli anni ricordo anche il concer-
la medesima libertà… i King Crimson sono a Milwaukee, gli altri dei Gizmodrome erano to a Roma dei Talking Heads, che ho rivisto
andati perfino oltre chiedendomi di com- al concerto, hanno potuto ascoltare il mate- per la prima volta di recente, anche se solo
porre delle canzoni, essere il frontman e il riale e pensare a cosa suonare insieme. Si- metà, su YouTube. Sono rimasto sconvolto
cantante. Mi è sempre stato dato il massimo curamente le nuove composizioni verranno da come suonavo quando ero giovane. Non
della libertà senza regole predefinite. Con i dilatate rispetto alla versione in studio. ricordavo di essere così dinamico sul palco.
Talking Heads all’inizio mi fu chiesto di ese-
guire il contenuto del disco ma rapidamente
mi sono ritrovato a suonare i brani alla mia
maniera.

Che ricordi hai del tour coi T.H. del


1980?
L’ho adorato e ho dei bellissimi ricordi. Mi
riporta un po’ all’atmosfera con Gizmodro-
me, completamente a mio agio nell’esegui-
re il materiale in modo quasi immediato.
Quell’anno fu fantastico perché ero al posto
giusto nel momento giusto. Spesso mi augu-
ro di poter vivere altre esperienze con quei
musicisti, purtroppo David Byrne non vuole
avere nulla da spartire con i Talking Heads:
un gran peccato.

Chi invece è tornato sulle scene sono


i King Crimson. Hai avuto occasione
di vederli dal vivo?
Non sono andato e non ho interesse a sapere
che cosa stiano facendo. Non voglio sembra-
127
MARK
KING
OLTRE I LEVEL 42…
Come sei entrato in Gizmodrome?
Stewart (Copeland) mi ha scritto un sms
invitandomi a registrare un disco a Milano:
“Lo scopo più importante è divertirsi”. Come
avrei potuto rifiutare?

Allan Holdsworth ha incrociato la


propria carriera con quella dei Level
42. Perché non è mai stato un membro
effettivo della band e quali sono i
tuoi ricordi di questo straordinario
musicista?
Allan ha fatto parte dei Level 42 nel 1990 per
GUARANTEED; dopo la scomparsa del no-
stro chitarrista, Alan Murphy. È venuto in
tour per tutto l’anno successivo. È stato un
musicista davvero originale. Ricordo i mo-
menti in studio a guardare i suoi incredibili Vittorio Cosma protagonista degli anni 80, Mark King era suonavo con i Volpini Volanti, che propo-
assolo, gli sarò sempre riconoscente per il è il collante sonoro il nome ideale. Mentre ne parlavo, Stewart nevano un bel funk. Ci vennero a vedere
dei Gizmodrome.
contributo inestimabile alla nostra musica. in tempo reale gli stava mandando un sms Lucio Fabbri e Franz Di Cioccio. Mi chie-
Allan e Gary Husband, il nostro batterista, e dopo la sua risposta avevamo una band. sero di fare un provino da loro e, ovvia-
erano musicalmente una coppia perfetta. Registrando insieme le differenze di genere si mente, ci andai di volata, visto che avevo
sono praticamente annullate… se i musicisti ancora il poster della Premiata in camera.
sono di un certo livello riescono a collabora- Passai dai palchetti underground ai Pala-
re con chiunque. Adrian ha messo la sua fol- sport, suonando col Minimoog le parti di

VITTORIO lia, Mark è un grande sessionman e Stewart


ha inventato un modo di suonare la batteria.
Flavio Premoli e collaborando nelle stesu-
re di alcuni brani, che è la cosa che mi va

COSMA
Io mi sono occupato degli arrangiamenti e di più a genio, non essendo tecnicamente il
fornire il “collante” nei differenti brani. musicista più dotato del mondo. L’aspet-
to compositivo ha funzionato bene nella
Al di fuori di questo progetto, Premiata, purtroppo a MISS BAKER non è

L’ENERGIA cos’altro bolle in pentola?


La mia attività di composizione va avanti,
stato reso il giusto merito perché soffre di
una registrazione un po’ plastificata, tipica
ALLA BASE… molto per la televisione. Il progetto The Pro-
ducers con Max Casacci e Gianni Maroc-
degli anni 80. Tutti quei dischi dovrebbero
essere remissati per tirare fuori il meglio
colo mi sta dando molte soddisfazioni: scri- dalle canzoni. Un giorno lo farò!
viamo musica per conferenze scientifiche.
L’inizio di Gizmo. Continuo a suonare con Elio e le Storie Tese Hai collaborato con molta gente del
Nasce dall’amicizia con Stewart, tramite la con cui ci divertiamo tantissimo. Sto anche giro prog, dagli Area al Banco, una
collaborazione di La Notte della Taranta, lavorando col violoncellista brasiliano Ja- musica che è un po’ nel tuo DNA.
anche von Teresa De Sio, Ares Tavolazzi, ques Morelenbaum. Cosa rimane di quelle sonorità nel
Giancarlo Parisi e altri. Avendo visto che ero lavoro che fai oggi?
riuscito a gestire musicisti di diverse prove- La prima volta che mi è capitato di Penso che il progressive abbia prodotto tanti
nienze ed esperienze, Stewart mi ha propo- vederti dal vivo è stato sul palco dischi che sono andati oltre le mode e hanno
sto di fare un gruppo con alcuni personag- con la PFM nel tour di MISS BAKER, resistito alla sfida del tempo. D’altra parte
gi selezionati. Abbiamo iniziato a scrivere 1988. credo che certi cliché non siano positivi per
i brani e a spedirceli da una parte all’altra Avevo 21 anni. Ero il giovane di talento l’evoluzione della musica. La musica è l’op-
dell’oceano nel corso degli anni. Quando ci del sottobosco musicale italiano perché posto della costruzione a tavolino: è libertà
vedevamo cconfrontava sul materiale fino a di fare, è l’atteggiamento che hai. I Radiohe-
quando, con l’aiuto di Claudio Dentes, ab- ad non fanno forse prog? Il nuovo progressi-
biamo creato il progetto Gizmodrome. Lui ve non è il clavicembalo o le tastiere con sot-
ha ascoltato il materiale e ci ha detto che «Se i musicisti sono to le chitarre elettriche… sono i Radiohead e
saremmo stati dei pazzi se non lo avessimo i Sigur Ros, band che mischiano tutto quello
pubblicato. A quel punto mancavano gli al-
di un certo livello riescono a che c’è di buono. Il bello degli anni 70 è che
tri musicisti, quindi abbiamo usato i contatti collaborare con chiunque… coesistevano Pink Floyd, Weather Report,
di Stewart per scegliere quelli che ci piace- se vogliono» Tangerine Dream, Steely Dan, il nascente
vano maggiormente… perché con lui puoi punk… nello stesso calderone musicale.
chiamare chiunque. Per il basso io volevo un Quella era una meraviglia!
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