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Principi e fondamenti del servizio sociale (l39) (Università degli Studi Roma Tre)
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convergenza con la centralita` della persona riconosciuta nei diversi approcci utilizzati dal servizio
sociale.
Par. 4: Documento
La legge definisce anche il contenuto del documento: art 22.2….e` considerato documento
amministrativo ogni rappresentazione grafica, fotografica, elettromagnetica o di qualunque altra
specie…. In pratica non e` posto alcun limite al diritto di accesso rispetto alla tipologia del
documento. Nell’ art. 24 la legge prevede in realta` alcune limitazioni (attenzione: il rifiuto deve
essere comunque motivato) : sicurezza, difesa nazionale, relazioni internazionali; politica monetaria e
valutaria; ordine pubblico, prevenzione e repressione della criminalita`; riservatezza di terzi, persone,
gruppi e imprese (garantendo la visione agli interessati). Ad esempio, per il servizio sociale, possono
esserci dei limiti nei confronti dei genitori accusati di maltrattamento.
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obbligo che viene posto a carico dell’agire dell’assistente sociale. Nel rapporto tra P.A. e professioni
intellettuali, regolamentate da albi professionali, emerge il problema della “fedelta`” alla P.A. quando
l’agire amministrativo possa porsi in contrasto con i principi e i metodi di una professione, espressi in
ciascun codice deontologico. Parliamo qui del doppio mandato, per definire la situazione in cui
l’assistente sociale viene a trovarsi quando ritiene di essere al centro di un conflitto tra gli interessi
dell’ente, il cittadino e i propri principi. Quando l’assistente sociale e` dipendente di un ente pubblico,
quanto previsto dalla normativa riguardante l’agire della P.A. si applica all’agire professionale
dell’assistente sociale. Fino al momento della promulgazione della legge 241/1990, la
documentazione del servizio sociale non veniva ricompresa nella piu` vasta fattispecie di atti e
documenti della P.A., non aveva ancora raggiunto gli attuali livelli di riconoscimento e la metodologia
non era considerata sufficientemente elaborata. Varie obiezioni alla legge sono state sollevate dagli
assistenti sociali, in quanto, fino a quel momento, l’Ente e i cittadino si trovavano su piani
profondamente diversi, la P.A. poteva indagare senza che vi fosse l’obbligo di esplicitare gli elementi
su cui tale provvedimento si fondava….la legge era cosi’ vista come un controllo da parte del
cittadino. La legge impone un cambio di direzione, costringendo gli assistenti sociali a rivedere anche
il metodo nella prassi operativa, partendo dalla condivisione del processo di aiuto, passando per la
documentazione, fino ad arrivare ad un percorso di aiuto-controllo. Infine si osserva che la
costruzione di una cultura della documentazione nel servizio sociale deve trascendere l’uso
burocratico di accumulo.
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che mantiene in contatto i vari uffici e le varie unita` operative permette la circolazione delle notizie e
delle informazioni necessarie al processo gestionale e decisionale. Il flusso comunicativo a cui
partecipa l’assistente sociale nel corso dell’attivita` professionale si compone di almeno due tipi di
comunicazione, in relazione al contesto in cui avvengono gli scambi relazionali e lo strumento
utilizzato: la comunicazione formale (leggi, regolamenti, progetti, comunicazioni….) e la
comunicazione informale (quasi sempre verbale, riferita a rapporti interpersonali). Importante e’
l’aspetto informale nella definizione del “mondo sociale” all’interno di un’azienda, quando e` buona
facilita la soluzione dei problemi, favorisce un atteggiamento collaborativo tra operatori e uffici.
All’interno dell’ente e di qualsiasi organizzazione sono riconoscibili flussi informativi diversi per
percorsi, modalita`, contenuti, scopi; l’insieme di questi flussi costituisce il “flusso informativo
generale”. La capacita` di riconoscere i diversi flussi con le rispettive modalita` e contenuti, al fine di
potersi inserire, diventa un aspetto metodologico molto importante per il servizio sociale. E` infatti la
capacita` di “parlare “ nello stile e nel linguaggio del proprio interlocutore che permette di far
comprendere il proprio punto di vista professionale e di rendere espliciti e comprensibili gli obiettivi,
i contenuti e le ragioni del proprio intervento. Mentre la comunicazione orale e` un processo
spontaneo presente nella vita quotidiana, la comunicazione attraverso il mezzo della scrittura e`
certamente piu` controllata e soggetta a regole in parte diverse. La documentazione professionale e`
il risultato finale di un processo organizzato e rispondente a un metodo in grado di affrontare i
problemi connessi a questo tipo di funzione. Scrivere e ancor piu` documentare equivale a porre il
proprio pensiero in logica coerenza, a renderlo organico, affinche` altri lo possano comprendere. La
documentazione professionale permette di non perdere di vista scopi e obiettivi della relazione e del
processo di aiuto, favorendo anche una valutazione degli interventi effettuati; favorisce il processo
interpretativo della realta`, effettuato attraverso l’individuazione di specifici criteri e indicatori
derivanti da modelli teorici espliciti o impliciti: una sorta di “riorganizzazione” del significato
attribuito agli eventi e alle osservazioni.
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La documentazione relativa all’attivita` di servizio sociale puo` essere suddivisa seguendo differenti
logiche.
IN USCITA: documentazione che l’assistente sociale produce (relazioni, cartelle sociali, verbali,
lettere, programmi per progetti, delibere…)
IN ENTRATA: documentazione che l’assistente sociale riceve da organi deliberativi, atti che tracciano
la strada su cui si deve operare (circolari, disposizioni, istanza, certificati ….)
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LA REGISTRAZIONE
1. La registrazione e` uno degli strumenti di base di tuttala documentazione e fa parte
integrante della cartella sociale
2. Il paradigma implicito nell’uso della tecnica della registrazione e` quello dell’oggettivita` della
realta`
3. L’obiettivo e` ricostruire la realta` e, contemporaneamente, porre attenzione al controllo
delle emozioni dell’assistente sociale, quale possibile elemento di interferenza con l’obiettivo
principale
4. La redazione e la costruzione di una buona registrazione possono essere validamente
sostenute da uno schema cui riferirsi come linea-guida:
Dati di contesto, data, persone presenti, luogo e scopo
Argomenti trattati
Definizione del problema, differenti posizioni espresse
Programmi ed eventuali compiti attribuiti
5. Possiamo quindi definire la registrazione la documentazione di base su cui si strutturano
successivamente altre tipologie di documentazione
6. Il Diario e la Registrazione non devono essere confusi. Mentre il Diario ha finalita` di
ricostruzione del percorso cronologico con l’annotazione dei soli elementi salienti, la
registrazione ha lo scopo di dettagliare un particolare avvenimento sotto diversi profili
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vista di chi deve leggere e utilizzare la relazione dell’assistente sociale rimane la strategia che meglio
puo` aiutare in questo compito (quali sono le necessita` conoscitive di chi legge? Quali sono le notizie
necessarie da fornire?). Un altro elemento da non sottovalutare e` l’importanza dei riferimenti
teorici, le citazioni autorevoli, che hanno lo scopo di legittimare alcune considerazioni che l’assistente
sociale fara` circa i criteri utilizzati, gli indicatori considerati, la predisposizione del progetto e la
valutazione della situazione in termini di risorse relazionali e sociali. I riferimenti teorici vengono
spesso tralasciati, ma la mancata fonte di legittimazione rende meno evidente la professionalita`
dell’assistente sociale. Il sapere si accumula attraverso il riferimento a esperienze precedenti che
costituiscono la base scientifica delle scienze umane.
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Rapporti di causa-effetto: si useranno connettivi come poiche`, dato che, siccome, visto che,
dal momento che, a causa di, cosi`, tanto che, affinche`, per….
Sintassi: periodi brevi, nei quali prevale la coordinazione
Grafica: suddivisione in blocchi; usare , se opportuno, elenchi puntati; usare tabelle, grafici per
rappresentare dati.
Par. 1: Introduzione
Oltre ai tipi di documenti esaminati fino ad ora, ve ne sono molti altri, alcuni dei quali mostrano una
notevole importanza sul versante organizzativo e sul versante professionale, come il report, la
relazione di supervisione, il diario di bordo.
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strumento “umano”, nonostante le sue caratteristiche, puo` in molte circostanze subire gli effetti
“indesiderati” della percezione e indurre in errore; la documentazione prima e il sistema informativo
informatizzato poi costituiscono gli ausili tecnici irrinunciabili alla funzione della memoria umana.
Quello che colpisce di piu` di fronte alla situazione attuale e` la totale trascuratezza delle notizie e
informazioni presenti negli archivi dei servizi sociali. L’intuibile ricchezza delle informazioni che da
questi dati quantitativi e qualitativi potrebbero essere tratte, a fronte della reale poverta` delle
notizie che vengono ricavate, costituisce la scommessa per il futuro della professione e per i servizi,
oltre che, evidentemente, dei cittadini che di questi servizi dovrebbero usufruire. La costruzione di
documenti relativi alle diverse dimensioni dell’attivita` dell’assistente sociale diventa il punto di
partenza di qualsiasi tipo di ricerca che possa essere intrapresa nell’ambito del servizio sociale.
L’assistente sociale e` un punto di osservazione ineguagliabile per le potenzialita` di conoscenza dei
processi individuali e collettivi. L’organizzazione di un sistema informativo informatizzato
permetterebbe di recuperare notizie e informazioni con maggiore semplicita`.
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