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Progettazione curricolare
PROGETTAZIONE CURRICOLARE (DPR 275/99): si passa dalla programmazione per obiettivi
fissi alla progettazione dei percorsi didattici che si modificano in relazione al contesto e ai bisogni
degli alunni (personalizzazione e attivismo)
Sulla base delle Indicazioni Nazionali
Analisi bisogni progettazione saperi competenze
Il Miur definisce:
1. Traguardi sviluppo competenze
2. Obiettivi specifici apprendimento
3. Discipline e relative quote orarie
Ogni scuola progetta in autonomia (massima espressione autonomia):
1. Curricolo, parte integrante del PTOF
2. Progettazione didattica per materia (VEDI DOPO): analisi situazione partenza, obiettivi
generali (competenze), obiettivi specifici apprendimento, contenuti, metodologie,
modalità verifica e valutazione
3. Uda (VEDI ESEMPIO)
CURRICOLO è insieme di scelte didattiche significative per organizzare intero percorso formativo
per permettere ad ogni alunno di acquisire COMPETENZE
Si costruisce a partire da COMPENTEZE CHIAVE EUROPEE
esprime libertà ed autonomia scolastica: intento è creare mediazione tra Indicazioni
Nazionali e realtà locali
è organizzato in aree disciplinari, che comprendono diverse discipline trasversali per rendere
apprendimento continuo ed integrato
filo conduttore costruzione curricolo è educazione a cittadinanza (Documento 22 febbraio
2018): 4 competenze chiave di cittadinanza (sociali e civiche, digitale, imparare ad
imparare, spirito iniziativa ed imprenditorialità)
è continuo, unitario, verticale: i tre ordini scolastici hanno percorso unitario e continuo
Obiettivi
1. Generali: 8 competenze trasversali UE
2. Obiettivi specifici apprendimento: individuano conoscenze ed abilità per raggiungere i
traguardi per sviluppo competenze, sono la base della progettazione didattica e sono
organizzati in periodi didattici che coincidono con i tre ordini scolastici
3. Traguardi per lo sviluppo delle competenze per ogni disciplina, fissati al termine di
ognuna delle tre scuole, sono riferimenti prescrittivi perché indicano i percorsi didattici
(che gli istituti scelgono liberamente) ed i criteri di valutazione
Valutazione: precede, accompagna e segue percorsi curricolari; ha funzione formativa; è
prevista anche l’autovalutazione delle istituzioni per valutare efficacia offerta formativa
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Didattica per competenze
Didattica per competenze è sapere in azione, attraverso esperienza: conoscenze ed abilità si legano a
problemi concreti, pratici, in diversi contesti attivismo: alunno coinvolto attivamente ed
emotivamente nel processo di apprendimento; didattica basata su apprendimento (sulla persona),
non su insegnamento:
Come? Facendo assolvere in autonomia COMPITI SIGNIFICATIVI, ovvero compiti legati
a situazioni di esperienza concreta attraverso: le evidenze, saperi multidisciplinari,
collaborazione, problem solving, autonomia e responsabilità
Con quale strumento? Con l’UDA: segmento del curricolo senza struttura definita (a
differenza dell’Unità didattica) che si propone di far acquisire competenze attraverso
esperienza
VALUTAZIONE AUTENTICA: valutare non il sapere in sé, ma ciò che l’alunno sa fare
con quello che sa valorizzare le peculiarità di ciascuno alunno nella realizzazione dei
compiti significativi
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o Valutazione è inoltre FORMATIVA, che verifica in che modo si è realizzato
l’apprendimento in modo da verificare il processo di costruzione del sapere (non
risultato finale) e quindi modulare la progettazione didattica
o RUBRICA: strumento per valutare le competenze costruito con: VALUTAZIONE
DESCRITTIVA dell’utilizzo della competenza + INDICATORI DI LIVELLO di
padronanza (Circolare Ministeriale 3/2015 su 4 indicatori di livello)
- basato su 3 dimensioni: soggettiva (autovalutazione), oggettiva (analisi conoscenze
ed abilità che attestano prestazioni), intersoggettiva (docenti e genitori)
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Metodi e metodologie di apprendimento
Apprendimento attivo
Didattica incentrata non su insegnamento, ma su apprendimento per garantire all’alunno di
apprendere lungo tutto l’arco della vita (imparare ad imparare) ed esaltare le sue peculiarità.
Apprendimento significativo è
o apprendimento attivo (partecipato, DEWEY): secondo l’approccio costruttivista,
l’apprendimento è prodotto della costruzione attiva e personale da parte dell’alunno che dà
senso soggettivo alle conoscenze, attraverso la sua esperienza concreta. Attività didattica è
palestra di vita per soluzione problemi attuali e reali.
o apprendimento relazionale (ROGERS), in quanto si realizza dall’osservazione della realtà
della quale l’alunno ne costruisce una rappresentazione personale. Ogni contenuto è vissuto
dallo studente come rilevante per la soddisfazione dei bisogni e delle finalità personali
In che modo alunno realizza apprendimento significativo?
Mettendo in relazione conoscenze pregresse con esperienze attuali concrete (Ausbel)
oggetto apprendere causa modificazioni stabili del comportamento apprendimento
competenze
Scoprendo autonomamente
Con il coinvolgimento su piano cognitivo, corpo e sensi, affettivo, esperienziale e
cooperativo
Sviluppando consapevolezza apprendimento e dando valore a ciò che fa (astrazione
riflettente, PIAGET): alunno valuta non solo cosa fa, ma come si sente mentre apprende
Il modello didattico è quello PROCESS-ORIENTED: attenzione su processo apprendimento, non
su risultato:
- Modalità didattica bidirezionale e collaborativa insegnante è solo guida
- Finalità è stimolare capacità critiche e problem solving per permettere ad alunno di acquisire
metacompetenze
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Risvolti metodologici: cosa deve fare l’insegnante?
Insegnante è GUIDA e deve curare la RELAZIONE EDUCATIVA: l’apprendimento si realizza
all’interno di una relazione affettiva (Bloom): alla base vi è la fiducia.
Per rendere apprendimento significativo, in generale, l’insegnante deve:
1. Sviluppare empatia nella relazione. Relativizzare il punto di vista dello studente,
chiedendosi su quali presupposti fonda le ragioni che lo hanno portato a sbagliare
2. Conoscere e favorire lo stile di apprendimento migliore per ogni alunno. Lo stile dipende da:
- Canale sensoriale: uditivo, visivo-verbale, iconografico non verbale, cinestetico
- Stile cognitivo: sistematico/intuitivo, globale/analitico, impulsivo/riflessivo,
verbale/visuale
- Carattere
3. Utilizzare uno stile di insegnamento complementare all’atteggiamento dell’allievo:
prepotente (autoritario), ribelle (lasseiz faire), timido (attivo), riservato (comunicativo), poco
motivato (propositivo e liberale)
4. Motivare l’alunno. La motivazione spinge l’alunno ad imparare ad imparare. Far crescere la
motivazione:
- Coltivando la motivazione intrinseca, ovvero la gratificazione personale (non quella
estrinseca)
- Conoscendo le attitudini dell’alunno
- Favorendo autonomia e realizzazione di sé dello studente
- Gratificando l’alunno
- Suscitando la curiosità, che crea un circolo virtuoso con motivazione: curiosità
esperienze nuove successo nuova curiosità