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INTERVENTI SUGLI ANZIANI

"Demenza senile”= diminuzione delle prestazioni cognitive (memoria, linguaggio...)


che compromettono le attività e le relazioni dell'anziano.
Possono essere→ primarie, causa ignota;
→ secondarie, cause specifiche.
Sono di natura progressiva e degenerativa (impossibile un intervento terapeutico).

Terapia farmacologica: Farmaci Anti Dementigeni


che può migliorare la qualità della vita dei pazienti, che attenuano i sintomi ma solo
se assunti con regolarità.

La scelta del trattamento più adeguato

Nelle prime fasi il deterioramento che coinvolge alcune funzioni più di altre, quindi
bisogna intervenire su quelle abilità ancora integre→ migliorare la qualità della vita.

Le terapie hanno lo scopo→ attivare le abilità cognitive,


→ modificare i comportamenti (es. aggressività)

La scelta del trattamento adeguato tiene in considerazione 3 elementi essenziali:


•il grado di deterioramento: abilità compromesse e le capacità residue;
•gli obiettivi: sulla base delle sue caratteristiche psicologiche e comportamentali;
•il trattamento che si adatta meglio a raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati.

Ogni tecnica ha caratteristiche particolari, si adatta a certe fasi della malattia meglio che ad
altre. Le tecniche possono essere usate separatamente oppure abbinate.

Le attività non devono essere né troppo semplici né troppo difficili, l’anziano non
deve sentirsi frustrato ma deve essere stimolato.
LA TERAPIA DI ORIENTAMENTO ALLA REALTÀ

ROT= Terapia di orientamento della realtà→ Nasce negli Stati Uniti nel 1958.
→ Recuperare e riattivare le abilità
cognitive su soggetti con demenza lieve
e moderata.
→ Fornisce sia agli operatori che ai
familiari la sensazione che si stia
facendo qualcosa di davvero utile.
ROT formale o “in classe”
Si svolge in un contesto ben definito con incontri prestabiliti, della durata di 45
minuti per 3 a 5 volte alla settimana (sporadica= senza risultati)
Si lavora con un gruppo non superiore alle 4-5 persone, ciò aiuta la socializzazione e
la relazione tra i partecipanti, capacità di ascolto, rispetto dei tempi di
conversazione.
Importante la presenza di 2 conduttori (uno segue il soggetto e l’altro il gruppo).
Le figure professionali: psicologi, infermieri, OSS, fisioterapisti.

ROT informale o “24 ore”


Serve a consolidare le informazioni apprese con la Rot formale, occupa l’intera
giornata e vi può essere la partecipazione sia degli OSS e famigliari che forniranno
numerosi stimoli.

Entrambe le Rot devono procedere in parallelo, porta ad un risultato positivo se i due


momenti potenziano l'addestramento; al contrario se isolate c’è il rischio di
aumentare la confusione nei pazienti riducendo l’effetto delle stimolazioni.
LE STRATEGIE DELLA ROT (personalizzate)
Le strategie maggiormente utilizzate per favorire la memorizzazione rientrano:

• Associazione→ utilizzata per registrare nuove informazioni che consiste nel trovare
una forte connessione tra 2 elementi da memorizzare
(nome: bruno= marrone).
• Visualizzazione→ utilizzata per creare immagini mentali delle parole da ricordare
(nome: Leonardo= Leonardo Da Vinci).
• Categorizzazione→ utilizzata per raggruppare in categorie ben definite gruppi di
persone (limoni, banane, fragole= frutta).

Strategia più importante= utilizzo di ausili esterni: timer, registratori, agende,


calendari (giorni, mesi devono
essere associati ad una
immagine), orologi, immagini
(favoriscono l'orientamento).

Nella ROT formale, uno dei primi compiti da far eseguire ai partecipanti è proprio quello di
individuare il giorno della settimana, il mese e l'anno, aggiornando a turno il calendario e ripetendo
assieme agli altri le associazioni effettuate per facilitare la memorizzazione.
Tecnica semplice che si può svolgere anche a casa.

Altre strategie= stimolano la capacità di attenzione (ascoltare la lettura di un brano).


LA TERAPIA DELLA REMINISCENZA
Anziani= persone nostalgiche del passato che lo vedono con malinconia.
Fino alla fine degli anni 60 si credeva che la terapia della reminiscenza non portasse
alcun beneficio, poi si è capita l’importanza.

Terapia della Reminescenza→ permette di organizzare spontaneamente i ricordi e di


effettuare una rilettura delle proprie vicende e quindi
affrontare serenamente la MORTE; si basa sul recupero
dei ricordi e delle vicende personali.
→ Si rivolge a pazienti che manifestano un decadimento
cognitivo lieve, moderato o grave; permette
l’attivazione cognitiva, supporto affettivo e incrementa
le abilità sociali.

Utilizzata per gli anziani affetti da Alzheimer dove la memoria a lungo termine viene
compromessa negli stadi più avanzati.

Nel primo stadio viene compromessa la memoria a breve termine perciò la MLT
diventa un punto di riferimento che infonde sicurezza, permettendo di affrontare le
sensazioni di inadeguatezza.
Gli anziani raccontano volentieri le loro vicende, momenti del passato, fino ad
arrivare nel punto in cui i ricordi non trovano più i nessi tra di loro.

IL METODO DELLA TR E I REQUISITI DEL CONDUTTORE


Lavorare in piccoli gruppi di 5 o 8 persone per favorire il confronto; non esiste una
durata precisa, dipende dal numero di tematiche ma generalmente durano dai 30 ai
45 minuti, tutto ciò deve avere una scadenza settimanale.

Setting= “contesto specifico”.


L'incontro deve essere rilassante, deve esserci un'atmosfera rassicurante dove potessi
esprimere liberamente.
Creare un buon clima→ dipende dalle qualità umane e professionali del conduttore.
•Buone capacità d'ascolto “non giudicare”;
•Connettere i diversi elementi del discorso;
• Evitare di mostrarsi scettici o correggere;
•Far fronte alle emozioni “negative”→ Utile introdurre un distrattore (canzone…)
→ Importante è non uscire dalla seduta più
depressi o frasi di prima.

LE STRATEGIE DELLA TR (stimolano la memoria autobiografica)

•Sedute con tematiche→ l'infanzia, giovinezza, matrimonio, nascita dei figli…


seguendo l'ordine cronologico della vita di una persona= ricreare la storia personale.
Compiti degli operatori→ raccogliere più informazioni possibili tramite i familiari e
la cartella clinica.
Demenza→ lieve: suggerire l’argomento e ascoltare;
→ moderata-grave: l'intervento è più deciso, l'operatore deve rievocare i
ricordi anche con l'utilizzo di materiale (foto, immagini,
oggetti, cibo, canzoni…)

•Creazione della "scatola dei ricordi"→ scatola dove inserire non soltanto le foto,
ma oggetti, effetti personali, disegni e
manufatti che simboleggiano alcuni periodi
particolarmente significativi dell'esistenza
del soggetto.

•Creazione di un album→ raccogliendo fotografie personali o immagini del paese di


origine, inserendo brevi didascalie o commenti personali.
IL METODO COMPORTAMENTALE
Affonda le sue radici nella teoria comportamentista= stimolo→ risposta; ed è impiegato in
diversi ambiti ( disabilità, disagio psichico).
Il metodo comportamentale ha scopo→ correggere comportamenti inappropriati;
è utilizzato per intervenire sui disturbi del
comportamento provocati dalle demenze
(irritabili, aggressivi, impulsivi…).
Il metodo comportamentale= è un valido intervento psico-educativo volto a
diminuire la sofferenza psichica, modificando i
comportamenti che interferiscono negativamente
sulle loro relazioni sociali.
Segue delle fasi:
•Osservare: misurare in modo dettagliato il comportamento da riabilitare;
attraverso l'utilizzo di apposite griglie di osservazione (capire la
frequenza, la durata, l'intensità dell'emissione di tale comportamento;
inoltre è importante capire il contesto e ciò che si verifica prima è dopo)
che permettono di raccogliere i dati in maniera semplice e veloce.
•Riflettere: capire se il comportamento necessiti di modifiche (si presenta di
continuo o è un caso sporadico).
•Scegliere la strategia migliore per raggiungere gli obiettivi
(gli scopi possono essere differenti: creare nuovi comportamenti, evitare che si
presentino ripetutamente)

LE STRATEGIE DEL METODO COMPORTAMENTALE


Bisogna considerare sempre le caratteristiche cognitive, psicologiche dell'anziano;
lo stesso comportamento può con differenti.
RINFORZI (usati a seconda della situazione)→ Positivi= stimoli piacevoli.

•Contatto di contingenze: stabilimento insieme all'utente l'oggetto del rinforzo.


• Costo della risposta: conseguenze negative di un certo comportamento.
• Time out o ”pausa interruzione”: si allontana il paziente da un ambiente piacevole
immediatamente dopo la manifestazione del
comportamento.
LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

La terapia occupazionale ha lo scopo→ supportare il paziente nello svolgimento


delle attività quotidiane.
→ aumentare l'efficienza, funzionalità,
rispettandone la dignità.
→ mantenere l’autonomia nei primi stadi della
malattia.

LE ATTIVITÀ DELLA TO
Programmazione di attività che investono ambiti differenti della vita quotidiana
(cucinare, cucire,cantare, ballare…).

Le attività sono→ svolte individualmente o in piccoli gruppi;


→ calibrate sulle reali esigenze dell'individuo:
•gli operatori valutano attentamente le funzioni
cognitive del soggetto, i comportamenti e le abilità
maggiormente compromesse.
•gli operatori devono conoscere le abitudini, lo lo
stile, le esperienze significative, le le relazioni e
famiglia e ciò che ama fare l'utente.

Si deve programmare le attività più benefiche e scartare quelle inutili.


Bisogna→ evitare l'effetto di imposizione,
→ diminuire il senso di inutilità,
→ restituire la DIGNITÁ.

La scelta dell'attività, dunque, va compiuta in relazione alle abilità cognitive dell'utente e


questo influenzerà anche l'operatore, che proporrà un intervento più o meno incisivo, a
seconda di quanto tali abilità sono intatte.

Importante: non concentrarsi sul risultato ma sul benessere dell'utente.


LA CURA DI SÉ
Possono risultare difficoltose le attività relative alla cura di sé:
•Vestirsi→ semplificare gli ambienti,
→ mantenere le abitudini dell'anziano,
→ monitorare le azioni dell'anziano.

•Nutrirsi prendere la forchetta è un automatismo= si apprende tardivamente:


→ togliere dal tavolo tutto ciò che è superfluo,
→ evitare di utilizzare troppe posate,
→ utilizzare oggetti facilitanti (bicchiere con la valvola).

•Lavarsi→ igiene personale (spesso trascurata dagli anziani affetti da demenza;


l'aiuto nel bagno e quindi il farsi vedere il nudo può provocare vergogna
nell'anziano perciò è giusto trovare modo per distrarre il paziente).
I SERVIZI A DISPOSIZIONE DEGLI ANZIANI
L'aumento graduale e continuo della popolazione anziana→ ha fatto emergere nuove
problematiche e nuovi bisogni.
I servizi rivolti agli anziani pre eguono finalità e obiettivi specifici.

1. I SERVIZI DOMICILIARI
Presso il domicilio della persona che ha richiesto l'intervento;preferito dagli anziani, perché
permette di ricevere il sostegno rimanendo nella propria abitazione.
Possono essere di 2 tipologie→ sociale= pasti…
→ medico-sanitario= assistenza medica.
Le figure professionali→ OSS,
→ assistenti sociali,
→ medici,
→ infermieri,
→ fisioterapisti
Servizi domiciliari:
•Assistenza domiciliare: prestazioni a carattere sociale per anziani autosufficienti o
parzialmente.
•Assistenza domiciliare integrata: prestazioni sociali e medico-sanitaria per anziani
parzialmente o totalmente non autosufficienti,
che necessitano di assistenza continua
temporanea o permanente; stabilito in base
all’UVG= unità di valutazione geriatrica, il suo
compito è individuare i bisogni, eventualmente
dichiara lo stato di non autosufficienza.
• Ospedalizzazione a domicilio: a domicilio interventi diagnostici e terapeutici; se
ha bisogno di visite particolari può usufruire di
accesso e trasporto facilitati e rimanere brevi
periodi all'interno delle strutture ospedaliere.
•Aiuti economici: fornire i mezzi necessari per continuare a vivere a casa propria.
•Telesoccorso: fare una semplice chiamata schiacciando il pulsante di un
apparecchio collegato a una centrale, attivo 24 ore, richiesta di aiuto
immediato in caso di difficoltà .
2. I SERVIZI RESIDENZIALI
Offrono assistenza lungo tutto l'arco della giornata in apposite strutture, vengono accolti
individui più o meno autosufficienti, in condizioni di non poter vivere a casa propria.

Possono essere di 2 tipologie→ socio-assistenziale;


→ sanitario.
Servizi residenziali:
• Residenza sanitaria-assistenza (RSA): carattere prevalentemente sanitario,
accoglie pazienti non autosufficienti con
patologie croniche o degenerative.
Prestazioni integrate di tipo sociale, al fine
di migliorare l'organizzazione offerta.
• Casa albergo: struttura composta da appartamenti dotati di servizi autonomi,
accoglie temporaneamente o permanentemente anziani
autosufficienti.
• Casa di riposo: ospita anziani autosufficienti o parzialmente che non possono
essere assistiti dai familiari né vivere nella propria abitazione.
Fornisce prestazioni di carattere medico, infermieristico,
riabilitativo e sociale.
3. SERVIZI SEMIRESIDENZIALI Nel corso della giornata

• Centri diurni: prestazioni socio sanitarie esclusivamente di giorno, si accolgono


persone parzialmente o totalmente non autosufficienti per periodi
di tempo definiti e si attuano programmi di riabilitazione e
socializzazione ( attività ludiche, ricreative, gite, incontri culturali e
attività di animazione).
HOSPICE
Morte: non colpisce solo le persone anziane, il rischio di insorgere di malattie
incurabili aumenta con il progredire dell’età.

Hospice→ prima struttura a Londra nel 1967;


→struttura ospedaliera dove si effettuano cure palliative per i malati terminali;
→ricovero per malati incurabili.

L’ obiettivo→ umanizzare il più possibile gli interventi assistenziali e il luogo di cura.

CURE PALLIATIVE= Interventi terapeutici assistenziali che hanno lo scopo di


alleviare il dolore del malato e fornirgli un sostegno
psicologico, sociale e spirituale sia al malato che alla sua
famiglia.
Le prestazioni offerte 24 ore sono di natura sanitaria, assistenziale e alberghiera e rientrano
nella medicina palliativa.

MORTE= evento naturale, la famiglia è supportata per superare sia il momento di


malattia sia il lutto che ne consegue; inoltre il malato è accompagnato verso una
morte dignitosa.

Figure professionali→ Psicologi;


→ Infermieri;
→ Medici;
→ OSS.

Non si possono più dare "giorni alla vita" si può cercare di dare
"vita ai giorni.
IL RAPPORTO TRA I SERVIZI E I FAMIGLIARI DEGLI ANZIANI
Operatori= interlocutori→ utenti;
→ famiglia (parte attiva del processo di cura).

Per ogni utente vi deve essere un operatore che diventa il punto di riferimento dei
familiari che sono preziosi al momento dell’inserimento; i familiari possono fornire
molte informazioni per fare un’anamnesi dettagliata.

Colloquio→ informare sulle condizioni di salute;


→ spiegare le attività proposte;
→ capire il grado di soddisfazione rispetto alle modalità;
→vengono svolti periodicamente.
Caregiver= rivestono molte risorse fisiche ed emotive, se non vengono aiutati
possono ammalarsi a loro volta.

Suggerimenti per il caregiver:


• Informarsi sulla malattia→ conoscenza approfondita permette di affrontarla più
correttamente.
• Intraprendere un percorso di sostegno psicologico→ specialista aiuta ad accettare
i cambiamenti conseguenti
alla malattia e ad elaborare
la perdita del proprio caro.
Utile i gruppi auto mutuo
aiuto: condivisione di
esperienze, favorire il
dialogo e la socializzazione,
contrastare il pericolo
dell’isolamento sociale.

Deve essere chiaro che le patologie della vecchiaia difficilmente possono essere affrontate da
solo, ma con l’aiuto di altre persone, con la conoscenza dei servizi e delle figure professionali
possono essere superate.

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