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Sport di Squadra

Camolese Giancarlo
D’Elicio Riccardo
Dalmasso Michele

A.A. 2020/21
Corso di laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive

Programma delle lezioni


Prof. Camolese Giancarlo
giancarlo.camolese@unito.it Lunedì 19 e 26 Aprile, 3, 10 e 17 Maggio
dalle 9:30 alle 11:30
5 incontri con alcuni interventi di esperti
Prof. D’Elicio Riccardo
riccardo.delicio@unito.it

Dalmasso Michele
michele.dalmasso@edu.unito.it Esame scritto 10 CFU

Iebole Francesca Basket, Volley, Teoria Sport di Squadra


francesca.iebole@custorino.it 32 domande

"Lo sport ha il potere di cambiare il mondo.


Ha il potere di suscitare emozioni.
Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo.
Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono.
Lo sport può creare speranza, dove prima c'era solo disperazione.
È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali.
Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione."
Nelson MANDELA

Sport = desport, dal francese, divertirsi


divertere, dal latino, allontanarsi

Classicismo-cultura greca e romana dello sport

Concezione di sport nei vari Stati

Nascita delle moderne discipline sportive dilettanti


(fine Ottocento-1896)

Professionismo e dilettantismo

Comitato Olimpico Nazionale Italiano


Presidente: Giovanni Malagò
Definizione
Funzioni
CIP
Analisi Istat
Dimensione economica

CONI, emanazione del CIO, è autorità di disciplina,


gestione e regolazione delle attività sportive nazionali

CONI è Ente pubblico che promuove la massima


diffusione dell’attività sportiva in ambito nazionale e la
preparazione ed organizzazione degli atleti alle
Olimpiadi

CONI è la Confederazione delle Federazioni sportive e


delle Discipline associate

CONI è stato fondato nel 1914 a Roma, ad oggi


riconosce 45 FSN, 19 DSA, 15 EPS e 20 Associazioni
Benemerite

CIP ha ottenuto il riconoscimento


formale di Ente Pubblico per lo
sport praticato da persone
disabili, alla stregua del CONI, Il CIP coordina e favorisce la preparazione
mantenendo il ruolo di atletica delle rappresentative paralimpiche
Confederazione delle delle diverse discipline in vista degli
Federazioni e Discipline Sportive impegni nazionali ed internazionali e,
Paralimpiche. soprattutto, dei Giochi Paralimpici, estivi ed
invernali.

Il CIP riconosce 21 Federazioni Sportive Paralimpiche,


13 Discipline Sportive Paralimpiche, 13 Enti di
Promozione Sportiva Paralimpici, 5 Associazioni
Benemerite
Nome del
corso

Nel 2017 il movimento sportivo federale


raggiunge 4 milioni e 703 mila atleti tesserati
delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e
delle Discipline Sportive Associate (DSA). E’ il
numero più alto di sempre. La partecipazione
femminile delle atlete è pari al 28,2%, mentre
quella degli under 18 è pari al 56,7%. Gli
operatori sportivi sono oltre 1 milione e le
società sportive affiliate sono 63.517. Questi
sono alcuni dei principali dati sul
tesseramento e le affiliazioni delle FSN e
DSA.
Nome del
corso
Nome del
corso
Abbandono dello sport
Età, motivi, esasperazione, rapporto scuola-sport

Diversità delle fasce d’età e di genere


Anziani, donne, giovani seguiti (89%)

Lo sport più praticato in Italia, all'interno del mondo federale, è il calcio, quasi uno su
quattro è iscritto alla FIGC (24,6% del tesseramento nazionale delle FSN). Al secondo
posto si posiziona la pallavolo con quasi 350 mila atleti (8%). Sale sul podio il tennis
(7,7%), federazione che, nel 2016 supera la pallacanestro (7,3%),storicamente stabile in
terza posizione. A seguire l’atletica leggera (5,4%). Queste prime cinque federazioni
insieme costituiscono oltre la metà del tesseramento nazionale degli atleti, mentre le prime
dodici hanno un’incidenza del 75%.
Trentacinque anni fa i tre quarti del tesseramento erano concentrati nelle prime sei
federazioni più numerose. Questa evoluzione è l’espressione di come l’offerta sportiva si
stia differenziando sempre di più. Nel 1981, il primo anno in cui venne realizzato il
monitoraggio delle FSN, le federazioni più diffuse erano caccia, calcio, pesca,
pallacanestro, tennis e bocce.
La diffusione per numero di società sportive affiliate pone ai primi posti ancora il calcio
(con 13.120 società sportive) e la pallavolo (4.505). Seguono con più di 3 mila affiliazioni
le federazioni ciclistica, pallacanestro, tennis, pesca sportiva e attività subacquee.

Risorse, cultura, abitudini familiari


La Valle d’Aosta, è l’unica regione in cui il calcio non è lo sport più praticato
mentre lo sono gli sport invernali. Nelle altre regioni le federazioni sportive più
diffuse e che differiscono dalla classifica nazionale (calcio, pallavolo, tennis,
pallacanestro e atletica leggera) sono la vela in Liguria, gli sport invernali in
Trentino Alto Adige, la danza sportiva in Molise, come secondo sport; e ancora
la vela in Friuli Venezia Giulia e il badminton in Molise, come terzo sport.
Tra i primi cinque sport più praticati dai tesserati nelle singole regioni
compaiono anche ciclismo in Valle d’Aosta; pesca sportiva e attività subacquee
in Lombardia, Liguria e Veneto; sport del ghiaccio nella Provincia Autonoma di
Bolzano; nuoto nel Lazio, Abruzzo e Campania; danza sportiva in Basilicata;
vela in Sicilia; ginnastica in Umbria; bocce nelle Marche e badminton in
Calabria.
NEL 2014, IL 21,6% DELLE FAMIGLIE RESIDENTI IN ITALIA
(OLTRE 5 MILIONI 500 MILA) HA SOSTENUTO
SPESE PER ATTIVITÀ SPORTIVE.

IL 4,3% (OLTRE 1 MILIONE 100 MILA FAMIGLIE) HA


SOSTENUTO SPESE PER ARTICOLI SPORTIVI.

TRA LE FAMIGLIE CHE LA SOSTENGONO,


LA SPESA MEDIA MENSILE PER PRATICARE ATTIVITÀ
SPORTIVE È PARI A 48 EURO, L’1,4% DELLA SPESA MEDIA
MENSILE.

OMS
Struttura, Obiettivo SALUTE (definizione ed educazione), Disposizioni

ATTIVITA’ FISICA
Bambini<5aa RIPOSO
180min/die qualunque tipo di attività Sono consigliate, nelle fasce
d’età basse, le ore di sonno
Bambini>5aa (>12h per i bambini<1aa, e
60min/die attività fisica moderata o vigorosa diminuiscono con il crescere
Adulti 18-64aa dell’età sino a stabilizzarsi
150-300min/sett attività fisica moderata o alta intensità + intorno alle 8h per gli adulti)
attività di rafforzamento muscolare
Adulti>65aa
Stesse raccomandazioni adulti sommando attività
funzionali utili all’equilibrio e alla forza (ADL)
TECNOLOGIA E SCHERMI
Sono consigliate, nelle fasce d’età
basse, le ore di utilizzo degli schermi (tv,
computer, tablet, cellulare)
Per i bambini<5aa non più di 1h/die

Dimensione economica dello Sport


Occupazione, Dati statistici
Professionismo, Dilettantismo e Volontariato (9/10 sono volontari)

Professionismo
Legge 91/1981, 6 FSN (calcio, golf, basket, ciclismo, motociclismo e
pugilato), società imprenditoriali, contratto di lavoro sportivo, mondo
femminile

Dilettantismo
ASD, dilettantismo retribuito/professionismo di fatto (volley, rugby), atleti
militari

Divari professionisti-dilettanti
Divari maschile-femminile

SECONDO EUROSTAT, IN ITALIA LA QUOTA DI LAVORATORI


OCCUPATI (servizi sportivi, istruttori, tecnici, ecc.) NEL CAMPO
DELLO SPORT È PARI ALLO 0,54%. SI TRATTA DI OLTRE 120
MILA PERSONE.

TALE QUOTA RISULTA BEN AL DI SOTTO DELLA MEDIA


EUROPEA (0,72%).

Professionismo
Art. 2 Legge n. 91 del 1981 si limita a qualificare gli atleti professionisti
come coloro che “esercitano l'attività sportiva a titolo oneroso con
carattere di continuità nell'ambito delle discipline regolamentate dal
CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive
nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con
l'osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione
dell'attività dilettantistica da quella professionistica”
La Legge introduce il contratto di lavoro sportivo e dichiara che la
distinzione tra professionista e dilettante dipende dai criteri che ogni
federazione è libera di adottare

Il professionismo caratterizza la parte èlite del mondo dello sport

Le società professionistiche sono organizzate secondo una struttura


imprenditoriale, ossia con la possibilità di percepire e gestire utili, a
differenza delle associazioni dilettantistiche

Contratto di lavoro sportivo


La differenza principale tra le due categorie è la forma e la sostanza del contratto
di lavoro. Solo il professionista può sottoscrivere un regolare contratto di lavoro
sportivo, ossia quello disciplinato, nel nostro ordinamento, dalla Legge 91/1981
che gli attribuisce anche diritti previdenziali e pensionistici, mentre il dilettante
avrà diritto solo ad una compensazione economica senza le tutele previste per i
lavoratori subordinati

She-cession (recessione al femminile)


La crisi occupazionale da Covid è femmina e colpisce
più le donne degli uomini (ben 99mila donne su
101mila persone che hanno perso il lavoro durante gli
ultimi mesi di pandemia, secondo gli ultimi dati Istat)
Lara Lugli, citata per
danni dalla sua società
dopo essere rimasta
incinta

Professionismo femminile

Al giorno d’oggi, in Italia, nessuna disciplina sportiva femminile è qualificata


come professionistica ai sensi della Legge n.91/1981 con conseguenti
ricadute in termini di assenza di tutele sanitarie, assicurative e previdenziali

Legge Delega dello Stato, Decreto Rilancio

Visibilità, Salari, Disponibilità, Successi

*Calcio femminile (2022-2023)


Dilettantismo
Settore qualificato dal CONI come non-professionistico
ASD è la forma giuridica con struttura più semplice, la natura di
associazione si acquisisce con l’affiliazione a FSN, EPS o DSA, vengono
iscritte in un registro

Le ASD hanno possibilità di erogare compensi sportivi dilettantistici (342/


rimborso spese) ad atleti, istruttori, allenatori, dirigenti e preparatori atletici

Nuova Legge per estendere alcune garanzie ai non-professionisti e


colmare i divari tra dilettanti e professionisti e tra donne e uomini

Classificazione degli Sport


Ambiente Obiettivo
Indoor-outdoor
Prevedibile-nonprevedibile
Con o senza pubblico

Numero
(individuale-coppia-squadra) Contatto-senza contatto Situazionale-non situazionale

SPORT DI SQUADRA
Enciclopedia Treccani
«Nello sport, formazione organica che prende parte, come
insieme unitario, a competizioni collettive (sport a squadre): s. di
calcio, di rugby, di baseball, di hockey, di pallacanestro, di
pallavolo, ecc.; gioco di squadra, soprattutto per indicarne la
compattezza, il coordinamento.»

«Gli sport di squadra sono caratterizzati dalla presenza di vari


compagni che cooperano e collaborano per ottenere gli obiettivi del
gioco. Una strategia condivisa, che valorizza le competenze
individuali, aumentando le probabilità di ottenere un risultato sportivo
vincente.»
Sport di squadra olimpici

Beach volley, Bob, Calcio, Curling, Hockey su ghiaccio, Hockey su prato,


Basket, Volley, Pallanuoto, Pallamano, Rugby a 7

Il risultato è conseguenza del comportamento interdipendente


dei vari singoli che formano il gruppo squadra

Dimensione di gioco

LO SPORT DI SQUADRA

L ‘Ambiente può Si fondono abilità e Può essere di


essere diverso , capacità individuali contatto,ma non Variano le letture
così come le e collettive sempre delle situazioni di
superfici su cui si gioco
gioca
La Prestazione
Efficace dipende
Capacità Capacità Efficienza Equilibrio
Variano i Giocatori Tecniche Tattiche Fisica Psicologico
così come gli Obiettivi
Influenze
da raggiungere per
Esterne
vincere
Fonte: Tecniche degli Sport, prof. Marco Ivaldi, LM68
SPORT INDIVIDUALI

Partecipazione singola a varie competizioni

Il risultato è conseguenza diretta del comportamento e della condotta


dell’atleta

Dimensione di disciplina

La scelta tra sport di squadra e sport individuale


Diverse valenze formative che si possono apprendere nei due contesti sopracitati

Valori di collaborazione, rispetto e senso di appartenenza

Valori di responsabilità, autonomia, disciplina, equilibrio psicofisico

Gran parte della popolazione sportiva è costituita da bambini, ragazzi e adolescenti che
praticano uno o più sport scelti sulla base di fattori ambientali, attitudinali, per specifiche
esigenze fisiche, ma anche per seguire gli amici o, addirittura, per imposizione familiare

La figura del Bambino L’essere umano nell’età compresa tra la nascita e


l’inizio dell’adolescenza (0-11aa)

Diritto allo sport- a tal


proposito, l’Unesco, Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino
Diritto di beneficiare di un ambiente sano
nel 1992, ha redatto a Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate
Ginevra la CARTA DEI Diritto di avere tempi di riposo
DIRITTI DEI BAMBINI Diritto di non essere un campione
NELLO SPORT
Scuola di vita, ruolo formativo Mens sana in corpore sano
Rapporto scuola-sport, letteratura scientifica Concezione greca mente e fisico
Esperienze Relazione sport-scuola
Numeri Autodisciplina e self-control
Passione

Polivalenza
Adattare le attività in maniera tale da interessare le diverse aree di sviluppo della personalità dell’individuo
(Area intellettivo-sociale, area morfologico funzionale, area motoria)

Polisportività
Pratica di diverse attività sportive

Multilateralità
Utilizzo di varie esercitazioni di carattere non specifico riguardo all’attività sportiva
Utilizzo di metodi e mezzi di altre discipline
Scopo di migliorare la motricità generale senza badare alla solita specializzazione dell’attività
Ruolo del calcio e dell’atletica (importanza del piede in tutti gli sport, dott. Maffei)

Iperspecializzazione
Allenamento a lungo termine, processo, figura dell’atleta non del pallavolista o giocatore di basket
Differenza tra istruttore ed allenatore, motivi
Jannick Sinner
Cambiamento del modello di performance negli sport

«La formazione motoria di base è un processo


pedagogico (cioè formativo – educativo), che inizia con
la nascita e si protrae fino ad alcuni anni dopo il primo
decennio di vita, fondato sulla proposta, con tutto il
resto della vita, di attività motorie, in cui predomina
l’aspetto ludico, e che hanno come obiettivo quello di
assicurare e di assecondare, senza mai ostacolare, il
naturale sviluppo motorio di un giovane, garantendo da
una parte l’apprendimento e il possesso delle
fondamentali capacità coordinative e abilità, delle
Formazione Motoria principali strutture e sequenze motorie e di un livello
Giovanile di Base sufficientemente elevato della forza muscolare e della
capacità di modulare la stessa a seconda della
particolare necessità, ovvero con adeguata velocità,
resistenza, rapidità, precisione e coordinazione,
dall’altra lo sviluppo di sani stili comportamentali e
delle principali abilità di vita, nella complessiva
consapevolezza della necessità di individualizzare e di
personalizzare ogni intervento, sulla base del rispetto
delle caratteristiche e dei bisogni di ogni singolo
soggetto» Bellotti-Di Maio (2018)

GIOCO
Nel 1900 Karl Cros sostenne che l’attività ludica è una sorta di esercizio utilizzato
per sviluppare le attività motorie e mentali dell’individuo
Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e
relazionali, oltre a quelle motorie. Diventa strumento per il bambino poiché lo aiuta
a sviluppare la creatività, lo aiuta a sperimentare le capacità cognitive, dando modo
di poter entrare in relazione con i suoi pari, sviluppa la sua personalità totale

Ruolo propedeutico, didattico

Stretto contatto tra gioco e fantasia


Rappresenta la base da cui partire
Cambiamenti culturali nel contesto sociale

Diversa concezione del gioco negli adulti e nei bambini (concetto di divertimento)

Rispetto delle regole


Valore di una sconfitta onesta rispetto ad una vittoria non meritata
Adattarsi ad un qualunque contesto

Concezione di vittoria e sconfitta


Abituare il bambino a saper vincere ed anche a saper perdere
Ruolo formativo orientato a dinamiche future
Concezione di esclusione, di premi e di penitenze

De Coubertin - L’importante è partecipare ma con la massima


attenzione, con la massima onestà, con il massimo impegno e con
la massima preparazione

La scelta del gioco


Troppa superficialità senza valutare
l’età dei bambini,
il loro livello psico-fisico,
il numero di partecipanti,
le risorse disponibili,
gli spazi utilizzabili
e gli obiettivi da perseguire

Gioco del fazzoletto, Gioco del


fulmine, Palla prigioniera, Gioco
Concetto di variante della campana

PERCORSO DIDATTICO

Nome del
corso
Ruolo dell’istruttore
Differenze con l’allenatore in termini di approccio
Motricità>Tecnica e Tattica
Polivalenza Sportiva e Multilateralità
Modello di performance
Schemi motori di base
Fasi sensibili
Allenamento a lungo termine
Creare passione e coinvolgimento
Settore Giovanile

Istruttore

Avviamento allo sport


Figure chiave nella crescita educativa, lavoro condiviso e sinergico con altre figure
Investimenti societari
Motricità>Tecnica (fondamenta di una casa)
Ruolo attivo, improntare
“Facilitatore dell’apprendimento”

CARISMA e COMPETENZE
Allenatore
Sport agonistico
Figura chiave nel processo di specializzazione dell’attività
Lavoro di staff
Investimenti societari
Tecnica>Motricità
Gestore vs Formatore, Tattica vs Tecnica

Schemi motori di base


Camminare, correre, rotolare, Elementi fondamentali del movimento
saltare, arrampicarsi, Appresi attraverso le esperienze
lanciare ed afferrare Diventano patrimonio per la costruzione
di future abilità motorie

Piramide della motricità

Capacità senso-percettive
Permettono all’individuo di stabilire una prima relazione tra corpo e ambiente circostante
Attraverso la stimolazione l’individuo sollecita i propri canali di ricezione (visivo, uditivo, olfattivo,
cinestesico) che andranno a modellare la strutturazione dello schema corporeo dell’individuo
Lo schema corporeo è una struttura dinamica dipendente dalla maturazione del sistema nervoso,
dalle esperienze vissute, dal livello di percezione senso – motoria e dai processi resi possibili
dall’esperienza e dall’apprendimento motorio e posturale

Capacità motorie

Schemi motori di base

Capacità senso-percettive
Camminare:
12 mesi, primo schema motorio acquisito, Arrampicarsi:
avvicinamento costante e graduale della base d’appoggio 2-3aa schema motorio primitivo,
Rendere fluida la camminata Coordinazione braccia-gambe
Sensibilizzare il piede Va stimolato per aumentare la
fiducia in sé stessi
Saltare:
3-4aa piedi pari salto bipodalico
Sviluppo equilibrio Rotolare:
5-6aa lateralità monopodalica 4-5aa rotolare e strisciare
7-8aa utilizzo delle braccia e del tronco per sviluppare lo schema corporeo
Coordinazione parte superiore e inferiore 5-6aa capovolta naturale

Correre:
5-6aa rendendo fluida la camminata in modo spontaneo, Lanciare ed afferrare:
sviluppo capacità coordinative, rullata del piede 7-8aa si sviluppano per ultimi
fase di volo più armonica Schema motorio complesso
Coordinazione oculo-manuale
Valutazione della traiettoria

Gli schemi motori di base si sviluppano sinergicamente alle capacità coordinative di base

Capacità coordinative
Insieme alle capacità condizionali costituiscono le capacità motorie di un individuo

Capacità coordinative generali Capacità coordinative speciali


(Di base)

Apprendimento motorio Combinazione e accoppiamento di movimenti


Controllo motorio Orientamento spazio-tempo
Adattamento e trasformazione motoria Differenziazione cinestetica
Reazione motoria
Ritmizzazione
Equilibrio

Fasi sensibili dell’apprendimento

Le fasi sensibili sono periodi limitati nel tempo,


in cui esiste un’allenabilità molto favorevole
verso una specifica qualità motoria

Momento della crescita in cui il soggetto è


particolarmente predisposto ad un miglioramento Concetto di ripetizione
e perfezionamento delle proprie capacità motorie
Utile a fissare i movimenti
Concetto di età biologica ed età cronologica-dati statistici atleti giovani e le abilità apprese attraverso
Effetto RAE
un numero elevato di
Fasi sensibili coordinative ripetizioni corrette
6-10aa femmine La capacità di automatizzare
7-12aa maschi non va di pari passo con la
“Allenamento dell’allenabilità” Korobkov-1970 capacità di apprendere
Motivazioni fisiche-IBM nuove abilità
In queste fasce d’età, parallelamente, si realizza un incremento
nella funzionalità dell’analizzatore acustico ed ottico che,
insieme al miglioramento dell’elaborazione delle informazioni,
facilita l’apprendimento di nuove abilità motorie

Il modo in cui si percepiscono il talento e le abilità è importante,


in genere riflette la propria prospettiva sul fatto che una prestazione eccezionale sia
il risultato di fattori biologici o geneticamente vincolati (natura) oppure il prodotto finale dell’esperienza e
dell’apprendimento (allenamento)
La letteratura scientifica concorda sul fatto che entrambi i fattori siano importanti
Errata valutazione del talento - Giovani atleti sono spesso selezionati sulla base dei vantaggi
di crescita e di maturazione fisica, oltre che da benefici prestazionali conferiti da una maggior taglia

Gagnè 2011 descrive il talento “eccezionale padronanza di abilità sviluppate sistematicamente,


chiamate competenze, in almeno un campo dell’attività umana ad un livello tale da collocare
una persona almeno nel 10% dei migliori coetanei in quel campo”

Howe 1998 ha riferito “la probabilità di diventare eccezionalmente competenti in determinati campi
dipende dalla presenza o assenza di attributi innati variamente etichettati come talenti o doni”

Fuoriclasse-Dan Plan

La prestazione precoce non è fortemente associata ad un successo futuro


I bambini possono essere favoriti o ostacolati nelle prestazioni dalla loro maturità biologica (Svizzera tennis)

Jannick Sinner - Sci alpino e tennis

PubMed

Come si utilizza?
In che cosa consiste?

Si può apprendere vera e propria educazione fisica nelle scuole?

-scuola dell’infanzia
Assenza di figure laureate e competenti in materia
-scuola primaria
-scuola secondaria di I grado
-scuola secondaria di II grado

La scuola deve essere in grado di far sviluppare il bambino,


Sia da un punto di vista intellettivo e logico, che da un punto di vista motorio e sociale

L'insegnamento dell'educazione fisica in Italia fu introdotto nel Regno di Sardegna


dalla Legge Casati del 1859, sotto la denominazione di "Ginnastica", obbligatoria ai soli maschi

Successivamente nel 1878 l'allora Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, riordinò
la disciplina, rinominandola "Ginnastica educativa”
La Legge De Sanctis 1878 fu la prima, dopo l'Unità d'Italia, a occuparsi interamente della materia
Essa sancì l'obbligatorietà dell'insegnamento della ginnastica educativa anche per le donne, nelle
scuole di ogni ordine e grado (elementari, secondarie, normali e magistrali)
Stabilì che i programmi fossero concordati tra Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro della
guerra, e che i maestri venissero reclutati tra il personale militare

1920-1930 Anni fascisti

Sport a scuola
Progetti scuola-Joy of Moving
Kinder Joy of moving è il progetto internazionale di responsabilità sociale
sviluppato dal Gruppo Ferrero in oltre 34 paesi,
volto a sostenere l'attività fisica tra le giovani generazioni
Il programma nasce dalla consapevolezza che una vita attiva
è un elemento essenziale per bambini, ragazzi e famiglie
L'obiettivo di Kinder Joy of moving è quello di
aumentare i livelli di attività fisica tra le giovani generazioni,
dando loro la possibilità di sviluppare una maggiore abilità motoria e
poterli aiutare ad acquisire comportamenti corretti e atteggiamenti sociali ed etici
E’ stata posta l'educazione al centro del progetto,
per aiutare i bambini a crescere con i valori dello sport e della vita,
come l'onestà, l'amicizia, l'unità e la fiducia negli altri.

Il supporto di Kinder Joy of moving si estende a molte discipline sportive attraverso


la collaborazione con le rispettive Federazioni
(nuoto, vela, scherma, tennis, calcio)

Scuola e FIPAV
“Progetto 1,2,3…Minivolley”
Matematica e sport
Concetti di associazione, logica e matematica
Figura di Carmelo Pittera
Mauro Rizzo-Federazione Provinciale di Torino

Progetto AGON

Bambino (Scuola Infanzia, Scuola Primaria)


Conoscere il proprio corpo, schema corporeo
Sistema sensoriale (5 sensi)
Schemi motori di base
Espressività motoria
Comprensione del gioco, diversa concezione
Esperienze in diversi ambienti (natura)

Conoscere il proprio corpo e le modificazioni


Conoscere i segmenti del corpo e le loro possibilità di movimento
Conoscere il concetto di destra e sinistra
Rilevare le modificazioni strutturali del corpo (altezza e peso)

Coordinazione (equilibrio e orientamento spazio-tempo)


Conoscere globalmente il significato di posizione di equilibrio
Conoscere semplici sequenze temporali
Organizzare il proprio movimento nello spazio in rapporto agli oggetti ed alle persone
Essere in grado di utilizzare tutto lo spazio a disposizione individuandone i punti di riferimento

Percezione sensoriale (ruolo dei recettori-finestre)


Alla base della concezione Montessoriana, concetto di memoria sensoriale
Vista: raggruppamento colori, disegni e forme simili tra loro
Tatto: tocco (ruvidi, morbidi, lisci, elastici sferici), temperatura, peso (leggeri, pesanti)
Olfatto: scatola degli aromi

“La mano è lo strumento espressivo dell’umana intelligenza:


essa è l’organo della mente. La mano è il mezzo che ha reso
possibile all’umana intelligenza di esprimersi ed alla civiltà
di proseguire nella sua opera.
Nella prima infanzia la mano aiuta lo sviluppo dell’intelligenza,
nell’uomo maturo essa è lo strumento che ne controlla
il destino sulla terra.”

M. Montessori

Periodi sensitivi
Casa dei bambini

Espressività motoria
Esperienza del teatro, controllo del corpo

Concezione di gioco

Da una visione più individuale e solitaria ad una comprensione del gioco di squadra
Comprendere i valori di collaborazione e cooperazione

Ambiente naturale

Conoscere ed avere un bagaglio di esperienze attraverso un’ampiezza degli ambienti


LE COMPETENZE ACQUISITE AL TERMINE


DELLA SCUOLA PRIMARIA
•Sa utilizzare il Linguaggio corporeo per comunicare I
propri stati d’animo.

•Ha maturato Competenze di Gioco Sport anche come


orientamento alla futura pratica sportive.

•Sa Agire rispettando i criteri di sicurezza per sè e per


gli altri, sia nei movimenti che nell’uso delle
attrezzature, anche in ambiente extrascolastico.

•Sa riconoscere alcuni essenziali principi riconducibili


al proprio benessere psico fisico.

•Sa comprendere all’interno delle varie occasioni di


Gioco sport il valore delle regole e l’importanza di
rispettarle. «Fonti : Miur, Coni, Capdi»

Metodi d’insegnamento
Metodi specifici attraverso cui l’insegnante organizza e conduce la crescita,
Insieme di operazioni che permettono di organizzare il lavoro dell’insegnante
Conseguenza di una scelta

Metodi deduttivi Metodi induttivi


(Direttivo) (Non Direttivo)

Spiegazione e dimostrazione Favoriscono la ricerca


da parte dell’insegnante di soluzioni personali
Il protagonista è l’allenatore Il protagonista è il bambino
Tentativo/scoperta

Tra i metodi deduttivi


troviamo il metodo prescrittivo,
che consiste nel determinare a priori tutta
l’attività, dagli obiettivi ai metodi, ai contenuti, Rappresentazione mentale
ai mezzi ed agli spazi Presupposto fondamentale per
l’apprendimento di nuove abilità motorie
4 fasi: descrittiva, dimostrativa, esecutiva, correzione errori

Metodo Metodo
Visivo Descrittivo

Osservazione ed Informazione verbale


imitazione dell’azione motoria Descrizione delle
Sequenze motorie
Principianti
Supplemento al visivo

Lungo termine vs breve termine

Saper progettare e pianificare per obiettivi globali futuri e non specifici presenti
Indirizzare il lavoro mantenendo chiara la direzione di quest’ultimo
Periodizzare- specializzazione- concetti di microciclo, mesociclo, macrociclo in base allo sport, griglia
Progettare l’allenamento- LM68- Prof. Baseggio
Picco di forma vs sviluppo graduale e continuo (concetto di supercompensazione)
Iperspecializzazione vs multilateralità

L’unità fondamentale risulta essere la seduta d’allenamento o la lezione


Tipologia di esercitazioni (generali o specifiche, sistema energetico utilizzato)

Progettare / Pianificare in quale contesto?

➢ Analizzare la situazione di Partenza (strutture, risorse, competenze di ciascun allievo)

➢ Analisi dei bisogni (autonomia, appartenenza, svago, autostima)

➢ Selezionare Obiettivi generali, Specifici e Operativi

➢ Scegliere le Strategie per raggiungerli (mezzi e metodi induttivo e deduttivo)

➢ Organizzare e Proporre i contenuti (conduzione pratica dell’allenamento)

➢ Osservare, Valutare

➢ Definire le strategie per il recupero


Formazione continua dell’individuo

Capacità Schemi motori Capacità Capacità


Abilità sportive
senso-percettive di base coordinative condizionali

Multilateralità e Polivalenza Specializzazione


Ampliare il bagaglio d’esperienze

La vita dell’atleta può essere divisa in periodi (di base, coordinativo, condizionale, sport-specifico)
Il formatore deve saper investire al meglio le risorse per ogni periodo
Raggiungere obiettivi e progettare lavoro basandosi sulla singola seduta
GAS
Selye

L’organismo reagisce
ad uno stimolo tramite
una risposta d’adattamento

Omeostasi vs Allostasi

Stress

Eustress Distress

Negativo,
Positivo,
Stress accumulato e non recuperato
Stress recuperato con successo

Fonte: Prof. Donato Formicola, LM68, Metodiche dell’Allenamento, slides


Periodi
PPF,PPS,PC,PT

Macrociclo Macrociclo

A seconda della durata, la sessione


Mesociclo Mesociclo Mesociclo può essere classificata:
Breve 30-90min
Media 2-3h
Microciclo Microciclo Microciclo Microciclo Lunga 3-5h

Seduta d’allenamento La seduta può durare da 30min a 5h,


in stretta dipendenza con:
1) la disciplina sportiva praticata
Elemento fondamentale su cui si basa l’intero processo 2) l’obiettivo da raggiungere
d’allenamento, di preparazione o di formazione 3) il potenziale atletico dell’individuo-gruppo
Può essere costituita da una o più sessioni giornaliere 4) il periodo in corso della programmazione
In media si lasciano passare 4-6h tra una seduta e l’altra

Fasi della seduta

4%

25%

54%

17%

Introduzione Riscaldamento Defaticamento Principale


Fase Introduttiva
Prevede di concentrare l’attenzione
sull’attività da svolgere durante la seduta,
mediante una descrizione
degli obiettivi da raggiungere
Lo scopo di questa fase è stimolare la motivazione
Durata 5-10min

Fase riscaldamento
E’ fondamentale per affrontare al meglio la prestazione
e evitare condizioni traumatiche
Dipende dallo stato fisico dell’atleta o del gruppo,
dal tipo di lavoro che si proporrà nella sessione e
dalle condizioni ambientali

Riscaldamento

Generale
Specifico
10-20min
10-15min
Strutturato per
Localizzata Successivo al generale
1)ridurre la viscosità
10-15min ed al localizzato
muscolo-tendinea,
Esercitazioni dinamiche Raggiungimento del
attraverso aumento
a carattere complessivo livello d’intensità
della T corp
che impegnano le articolazioni richiesto in allenamento
e dei segmenti articolari
interessate ai movimenti successivi mediante gesti
da azionare successivamente
altamente specifici
2)coinvolgere
Deve sollecitare
l’apparato circolatorio
le componenti
attraverso il movimento
neuro-muscolari che
delle grandi masse muscolari,
verranno utilizzate
impiegate nella locomozione e
nelle prime esercitazioni
nelle azioni da svolgere
della sessione
nel corso della seduta

Stretching statico si o no?


Quali strategie sarebbe meglio adottare in relazione ad un certo tipo di performance

Fase principale

Focalizzarsi sugli obiettivi del lavoro

Utilizzo di esercitazioni analitiche, sintetiche e globali


Tecnica e coordinazione

L’allenamento della coordinazione costruzione di «reti» di natura pi generale (con aumento di potenzialit )

L’allenamento della tecnica costruzione, perfezionamento e stabilizzazione (rinforzo) di circuiti specifici (Efficienza)





Allenamento della tattica

Maggiormente correlata alla figura dell’allenatore


Componente situazionale per eccellenza
Saper garantire una strategia in base ad una lettura situazionale

Una seduta di Allenamento

Tiene Conto
➢Caratteristiche del gruppo ( ambiente, età, capacità )
➢Periodo dell’anno ( Preparazione – Agonistico – Fine Stagione )
➢Continuità del Lavoro
➢Principi Teorici dell’Allenamento ( stimolo adeguato, carico )
➢Fasi della Seduta ( divisione, contenuti, mezzi )
➢Obiettivi ( a breve, medio, lungo termine )
➢Condizione dei Giocatori ( atletica, tattica, tecnica, psicologica, )
➢Condizione Atmosferica

CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO INFLUENZA SUI FATTORI DELLA PRESTAZIONE

PS TC TT F
GIOCHI POLIVALENTI +++ + ++ ++
Tradizionali, avviamento allo sport e polisportivi

ESERCIZI SENZA PALLA / Pre atletismo + +++


(andature, corse, salti, balzi, ginnastica a corpo libero, posture, percorsi, circuiti)

ESERCIZI CON LA PALLA + +++ +


(individuali, a coppie, a terne, a gruppi, di reparto, percorsi, circuiti)

SITUAZIONI DI GIOCO SEMPLIFICATE ++ ++ ++ +

SITUAZIONI DI GIOCO COMPLESSE + + +++ ++

PARTITA +++ +++ +++ +++

Legenda: FATTORI DELLA PRESTAZIONE (+ = poco; ++ = abbastanza; +++ = molto)


•PS = psicologico (cognitivo, socio-relazionale, emotivo-affettivo)
•TC = tecnico
•TT = tattico F - fisico

Ha obiettivi chiari
e adeguati

Giocatori
consapevoli e
Una È controllabile
coinvolti Esercitazione dal punto di
(feedback
positivo)
Efficace vista
energetico

Gli spazi e le attrezzature


utilizzati adeguati
Ha obiettivi chiari
e adeguati

Gli allievi sono


consapevoli e Una Lezione
coinvolti
(feedback
Efficace È controllabile
positivo)

Gli spazi sono in


sicurezza e le attrezzature
utilizzate sono in buono
stato
I mezzi di allenamento hanno un elevato indice di efficacia
(rapporto fra il tempo di applicazione ed il risultato ottenuto)
nel momento in cui producono:
❑ Apprendimento
❑ Esperienze di successo
❑ Trasferibilità degli apprendimenti al contesto-partita



Feedback motori

I feedback sono le informazioni che l’atleta/allievo riceve sulla propria esecuzione di una qualsivoglia azione motoria

INTRINSECO riferito alle informazioni derivanti dal sistema senso-recettoriale di chi esegue il movimento.
L’atleta grazie ai propri analizzatori, ricettori (visivi, tattili, acustico, vestibolare) è in grado di ricevere ed elaborare le
informazioni conseguenti al movimento
Sono inviati al cervello sotto forma di informazioni cinestetiche
Sono caratterizzati da una certa latenza, emergono solamente dopo un certo tempo ed un elevato volume di ripetizioni

ESTRINSECO feedback che arriva da una fonte esterna (allenatore, video, altri atleti) in aggiunta a quella che
normalmente si ottiene dall’esecuzione dei movimenti, inerente quindi ai risultati del movimento

Cosa intendiamo per errore in Ambito


Sportivo
«Una risposta differente rispetto al modello prestativo ritenuto più economico ed efficace.»

In quale momento e contesto

❑ Allenamento

❑ Gara

Come riconoscere l’errore

❑ Osservazione

❑ Conoscenza del gesto tecnico


Principi didattici
Correzioni di gruppo opportune se si lavora con numerosi allievi e la maggior parte di loro
compie lo stesso errore
Non interrompe troppo frequentemente l’allenamento

Correzioni individuali-opportune quando gli errori commessi sono differenziati


Diventano sempre più necessarie, fino ad essere indispensabili, man mano che la tecnica
progredisce e i particolari del gesto vengono affinati

Come e Quando Correggere


❑ Chiara, Sintetica, non sempre

❑ Un errore alla volta, per importanza

❑ Immediata o dopo una serie ripetuta di esecuzioni

❑ Testare gli estremi

❑ Rinforzata quando possibile dall’evidenza, esempio


Rinforzo, Incoraggiamento
«Significa sottolineare, evidenziare platealmente un gesto tecnico, un compito
motorio, un comportamento positivo ed efficace, in un contesto d’allenamento o
gara.»

Diverso approccio all’errore in gara o in allenamento


Principi metodologici
La correzione si basa su tre categorie di informazioni:

Informazioni preliminari
sono definite anche «riferimenti anticipati di correttezza», per dirigere l'attenzione sugli aspetti
cruciali dell'azione

Informazioni durante l’esecuzione del movimento


sono le «correzioni al volo», rapide ed applicabili istantaneamente

Informazioni dopo l’esecuzione


Devono evidenziare la differenza tra valore effettivo (risultato) e valore nominale (programma)
Devono indicare cosa fare di diverso nella ripetizione successiva per correggere l’errore



CONCLUDENDO

• Conoscere il gruppo, arrivare ai ragazzi, creare empatia, ascoltarli.


• Proporre allenamenti in ambiente sicuro, attrezzi, mezzi di
allenamento
• Rispettare e Conoscere le fasi di crescita nella richiesta tecnico-
tattica-fisica
• Conoscere bene le esercitazioni proposte, le possibili varianti di
spazio e di regole
• Sapere cosa si sta allenando
• Essere Coerenti, Coraggiosi nella gestione del Gruppo
• Creare rapporti con le figure esterne alla squadra, nel rispetto dei
ruoli
• Avere in ogni allenamento una parola , un’attenzione per tutti i
ragazzi/e
• Avere cura dei ragazzi/e

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