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Camolese Giancarlo
D’Elicio Riccardo
Dalmasso Michele
A.A. 2020/21
Corso di laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive
Dalmasso Michele
michele.dalmasso@edu.unito.it Esame scritto 10 CFU
Professionismo e dilettantismo
Lo sport più praticato in Italia, all'interno del mondo federale, è il calcio, quasi uno su
quattro è iscritto alla FIGC (24,6% del tesseramento nazionale delle FSN). Al secondo
posto si posiziona la pallavolo con quasi 350 mila atleti (8%). Sale sul podio il tennis
(7,7%), federazione che, nel 2016 supera la pallacanestro (7,3%),storicamente stabile in
terza posizione. A seguire l’atletica leggera (5,4%). Queste prime cinque federazioni
insieme costituiscono oltre la metà del tesseramento nazionale degli atleti, mentre le prime
dodici hanno un’incidenza del 75%.
Trentacinque anni fa i tre quarti del tesseramento erano concentrati nelle prime sei
federazioni più numerose. Questa evoluzione è l’espressione di come l’offerta sportiva si
stia differenziando sempre di più. Nel 1981, il primo anno in cui venne realizzato il
monitoraggio delle FSN, le federazioni più diffuse erano caccia, calcio, pesca,
pallacanestro, tennis e bocce.
La diffusione per numero di società sportive affiliate pone ai primi posti ancora il calcio
(con 13.120 società sportive) e la pallavolo (4.505). Seguono con più di 3 mila affiliazioni
le federazioni ciclistica, pallacanestro, tennis, pesca sportiva e attività subacquee.
OMS
Struttura, Obiettivo SALUTE (definizione ed educazione), Disposizioni
ATTIVITA’ FISICA
Bambini<5aa RIPOSO
180min/die qualunque tipo di attività Sono consigliate, nelle fasce
d’età basse, le ore di sonno
Bambini>5aa (>12h per i bambini<1aa, e
60min/die attività fisica moderata o vigorosa diminuiscono con il crescere
Adulti 18-64aa dell’età sino a stabilizzarsi
150-300min/sett attività fisica moderata o alta intensità + intorno alle 8h per gli adulti)
attività di rafforzamento muscolare
Adulti>65aa
Stesse raccomandazioni adulti sommando attività
funzionali utili all’equilibrio e alla forza (ADL)
TECNOLOGIA E SCHERMI
Sono consigliate, nelle fasce d’età
basse, le ore di utilizzo degli schermi (tv,
computer, tablet, cellulare)
Per i bambini<5aa non più di 1h/die
Professionismo
Legge 91/1981, 6 FSN (calcio, golf, basket, ciclismo, motociclismo e
pugilato), società imprenditoriali, contratto di lavoro sportivo, mondo
femminile
Dilettantismo
ASD, dilettantismo retribuito/professionismo di fatto (volley, rugby), atleti
militari
Divari professionisti-dilettanti
Divari maschile-femminile
Professionismo
Art. 2 Legge n. 91 del 1981 si limita a qualificare gli atleti professionisti
come coloro che “esercitano l'attività sportiva a titolo oneroso con
carattere di continuità nell'ambito delle discipline regolamentate dal
CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive
nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con
l'osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione
dell'attività dilettantistica da quella professionistica”
La Legge introduce il contratto di lavoro sportivo e dichiara che la
distinzione tra professionista e dilettante dipende dai criteri che ogni
federazione è libera di adottare
Professionismo femminile
Dilettantismo
Settore qualificato dal CONI come non-professionistico
ASD è la forma giuridica con struttura più semplice, la natura di
associazione si acquisisce con l’affiliazione a FSN, EPS o DSA, vengono
iscritte in un registro
Numero
(individuale-coppia-squadra) Contatto-senza contatto Situazionale-non situazionale
SPORT DI SQUADRA
Enciclopedia Treccani
«Nello sport, formazione organica che prende parte, come
insieme unitario, a competizioni collettive (sport a squadre): s. di
calcio, di rugby, di baseball, di hockey, di pallacanestro, di
pallavolo, ecc.; gioco di squadra, soprattutto per indicarne la
compattezza, il coordinamento.»
Dimensione di gioco
LO SPORT DI SQUADRA
Dimensione di disciplina
Gran parte della popolazione sportiva è costituita da bambini, ragazzi e adolescenti che
praticano uno o più sport scelti sulla base di fattori ambientali, attitudinali, per specifiche
esigenze fisiche, ma anche per seguire gli amici o, addirittura, per imposizione familiare
Polivalenza
Adattare le attività in maniera tale da interessare le diverse aree di sviluppo della personalità dell’individuo
(Area intellettivo-sociale, area morfologico funzionale, area motoria)
Polisportività
Pratica di diverse attività sportive
Multilateralità
Utilizzo di varie esercitazioni di carattere non specifico riguardo all’attività sportiva
Utilizzo di metodi e mezzi di altre discipline
Scopo di migliorare la motricità generale senza badare alla solita specializzazione dell’attività
Ruolo del calcio e dell’atletica (importanza del piede in tutti gli sport, dott. Maffei)
Iperspecializzazione
Allenamento a lungo termine, processo, figura dell’atleta non del pallavolista o giocatore di basket
Differenza tra istruttore ed allenatore, motivi
Jannick Sinner
Cambiamento del modello di performance negli sport
GIOCO
Nel 1900 Karl Cros sostenne che l’attività ludica è una sorta di esercizio utilizzato
per sviluppare le attività motorie e mentali dell’individuo
Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e
relazionali, oltre a quelle motorie. Diventa strumento per il bambino poiché lo aiuta
a sviluppare la creatività, lo aiuta a sperimentare le capacità cognitive, dando modo
di poter entrare in relazione con i suoi pari, sviluppa la sua personalità totale
Diversa concezione del gioco negli adulti e nei bambini (concetto di divertimento)
PERCORSO DIDATTICO
Nome del
corso
Ruolo dell’istruttore
Differenze con l’allenatore in termini di approccio
Motricità>Tecnica e Tattica
Polivalenza Sportiva e Multilateralità
Modello di performance
Schemi motori di base
Fasi sensibili
Allenamento a lungo termine
Creare passione e coinvolgimento
Settore Giovanile
Istruttore
CARISMA e COMPETENZE
Allenatore
Sport agonistico
Figura chiave nel processo di specializzazione dell’attività
Lavoro di staff
Investimenti societari
Tecnica>Motricità
Gestore vs Formatore, Tattica vs Tecnica
Capacità senso-percettive
Permettono all’individuo di stabilire una prima relazione tra corpo e ambiente circostante
Attraverso la stimolazione l’individuo sollecita i propri canali di ricezione (visivo, uditivo, olfattivo,
cinestesico) che andranno a modellare la strutturazione dello schema corporeo dell’individuo
Lo schema corporeo è una struttura dinamica dipendente dalla maturazione del sistema nervoso,
dalle esperienze vissute, dal livello di percezione senso – motoria e dai processi resi possibili
dall’esperienza e dall’apprendimento motorio e posturale
Capacità motorie
Capacità senso-percettive
Camminare:
12 mesi, primo schema motorio acquisito, Arrampicarsi:
avvicinamento costante e graduale della base d’appoggio 2-3aa schema motorio primitivo,
Rendere fluida la camminata Coordinazione braccia-gambe
Sensibilizzare il piede Va stimolato per aumentare la
fiducia in sé stessi
Saltare:
3-4aa piedi pari salto bipodalico
Sviluppo equilibrio Rotolare:
5-6aa lateralità monopodalica 4-5aa rotolare e strisciare
7-8aa utilizzo delle braccia e del tronco per sviluppare lo schema corporeo
Coordinazione parte superiore e inferiore 5-6aa capovolta naturale
Correre:
5-6aa rendendo fluida la camminata in modo spontaneo, Lanciare ed afferrare:
sviluppo capacità coordinative, rullata del piede 7-8aa si sviluppano per ultimi
fase di volo più armonica Schema motorio complesso
Coordinazione oculo-manuale
Valutazione della traiettoria
Gli schemi motori di base si sviluppano sinergicamente alle capacità coordinative di base
Capacità coordinative
Insieme alle capacità condizionali costituiscono le capacità motorie di un individuo
Howe 1998 ha riferito “la probabilità di diventare eccezionalmente competenti in determinati campi
dipende dalla presenza o assenza di attributi innati variamente etichettati come talenti o doni”
Fuoriclasse-Dan Plan
PubMed
Come si utilizza?
In che cosa consiste?
-scuola dell’infanzia
Assenza di figure laureate e competenti in materia
-scuola primaria
-scuola secondaria di I grado
-scuola secondaria di II grado
Successivamente nel 1878 l'allora Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, riordinò
la disciplina, rinominandola "Ginnastica educativa”
La Legge De Sanctis 1878 fu la prima, dopo l'Unità d'Italia, a occuparsi interamente della materia
Essa sancì l'obbligatorietà dell'insegnamento della ginnastica educativa anche per le donne, nelle
scuole di ogni ordine e grado (elementari, secondarie, normali e magistrali)
Stabilì che i programmi fossero concordati tra Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro della
guerra, e che i maestri venissero reclutati tra il personale militare
Sport a scuola
Progetti scuola-Joy of Moving
Kinder Joy of moving è il progetto internazionale di responsabilità sociale
sviluppato dal Gruppo Ferrero in oltre 34 paesi,
volto a sostenere l'attività fisica tra le giovani generazioni
Il programma nasce dalla consapevolezza che una vita attiva
è un elemento essenziale per bambini, ragazzi e famiglie
L'obiettivo di Kinder Joy of moving è quello di
aumentare i livelli di attività fisica tra le giovani generazioni,
dando loro la possibilità di sviluppare una maggiore abilità motoria e
poterli aiutare ad acquisire comportamenti corretti e atteggiamenti sociali ed etici
E’ stata posta l'educazione al centro del progetto,
per aiutare i bambini a crescere con i valori dello sport e della vita,
come l'onestà, l'amicizia, l'unità e la fiducia negli altri.
Scuola e FIPAV
“Progetto 1,2,3…Minivolley”
Matematica e sport
Concetti di associazione, logica e matematica
Figura di Carmelo Pittera
Mauro Rizzo-Federazione Provinciale di Torino
Progetto AGON
M. Montessori
Periodi sensitivi
Casa dei bambini
Espressività motoria
Esperienza del teatro, controllo del corpo
Concezione di gioco
Da una visione più individuale e solitaria ad una comprensione del gioco di squadra
Comprendere i valori di collaborazione e cooperazione
Ambiente naturale
Metodi d’insegnamento
Metodi specifici attraverso cui l’insegnante organizza e conduce la crescita,
Insieme di operazioni che permettono di organizzare il lavoro dell’insegnante
Conseguenza di una scelta
Metodo Metodo
Visivo Descrittivo
Saper progettare e pianificare per obiettivi globali futuri e non specifici presenti
Indirizzare il lavoro mantenendo chiara la direzione di quest’ultimo
Periodizzare- specializzazione- concetti di microciclo, mesociclo, macrociclo in base allo sport, griglia
Progettare l’allenamento- LM68- Prof. Baseggio
Picco di forma vs sviluppo graduale e continuo (concetto di supercompensazione)
Iperspecializzazione vs multilateralità
➢ Osservare, Valutare
La vita dell’atleta può essere divisa in periodi (di base, coordinativo, condizionale, sport-specifico)
Il formatore deve saper investire al meglio le risorse per ogni periodo
Raggiungere obiettivi e progettare lavoro basandosi sulla singola seduta
GAS
Selye
L’organismo reagisce
ad uno stimolo tramite
una risposta d’adattamento
Omeostasi vs Allostasi
Stress
Eustress Distress
Negativo,
Positivo,
Stress accumulato e non recuperato
Stress recuperato con successo
Macrociclo Macrociclo
4%
25%
54%
17%
Fase riscaldamento
E’ fondamentale per affrontare al meglio la prestazione
e evitare condizioni traumatiche
Dipende dallo stato fisico dell’atleta o del gruppo,
dal tipo di lavoro che si proporrà nella sessione e
dalle condizioni ambientali
Riscaldamento
Generale
Specifico
10-20min
10-15min
Strutturato per
Localizzata Successivo al generale
1)ridurre la viscosità
10-15min ed al localizzato
muscolo-tendinea,
Esercitazioni dinamiche Raggiungimento del
attraverso aumento
a carattere complessivo livello d’intensità
della T corp
che impegnano le articolazioni richiesto in allenamento
e dei segmenti articolari
interessate ai movimenti successivi mediante gesti
da azionare successivamente
altamente specifici
2)coinvolgere
Deve sollecitare
l’apparato circolatorio
le componenti
attraverso il movimento
neuro-muscolari che
delle grandi masse muscolari,
verranno utilizzate
impiegate nella locomozione e
nelle prime esercitazioni
nelle azioni da svolgere
della sessione
nel corso della seduta
Fase principale
Tecnica e coordinazione
L’allenamento della coordinazione costruzione di «reti» di natura pi generale (con aumento di potenzialit )
L’allenamento della tecnica costruzione, perfezionamento e stabilizzazione (rinforzo) di circuiti specifici (Efficienza)
è
è
ù
à
Tiene Conto
➢Caratteristiche del gruppo ( ambiente, età, capacità )
➢Periodo dell’anno ( Preparazione – Agonistico – Fine Stagione )
➢Continuità del Lavoro
➢Principi Teorici dell’Allenamento ( stimolo adeguato, carico )
➢Fasi della Seduta ( divisione, contenuti, mezzi )
➢Obiettivi ( a breve, medio, lungo termine )
➢Condizione dei Giocatori ( atletica, tattica, tecnica, psicologica, )
➢Condizione Atmosferica
PS TC TT F
GIOCHI POLIVALENTI +++ + ++ ++
Tradizionali, avviamento allo sport e polisportivi
Ha obiettivi chiari
e adeguati
Giocatori
consapevoli e
Una È controllabile
coinvolti Esercitazione dal punto di
(feedback
positivo)
Efficace vista
energetico
Feedback motori
I feedback sono le informazioni che l’atleta/allievo riceve sulla propria esecuzione di una qualsivoglia azione motoria
INTRINSECO riferito alle informazioni derivanti dal sistema senso-recettoriale di chi esegue il movimento.
L’atleta grazie ai propri analizzatori, ricettori (visivi, tattili, acustico, vestibolare) è in grado di ricevere ed elaborare le
informazioni conseguenti al movimento
Sono inviati al cervello sotto forma di informazioni cinestetiche
Sono caratterizzati da una certa latenza, emergono solamente dopo un certo tempo ed un elevato volume di ripetizioni
ESTRINSECO feedback che arriva da una fonte esterna (allenatore, video, altri atleti) in aggiunta a quella che
normalmente si ottiene dall’esecuzione dei movimenti, inerente quindi ai risultati del movimento
❑ Allenamento
❑ Gara
❑ Osservazione
Principi didattici
Correzioni di gruppo opportune se si lavora con numerosi allievi e la maggior parte di loro
compie lo stesso errore
Non interrompe troppo frequentemente l’allenamento
Rinforzo, Incoraggiamento
«Significa sottolineare, evidenziare platealmente un gesto tecnico, un compito
motorio, un comportamento positivo ed efficace, in un contesto d’allenamento o
gara.»
Principi metodologici
La correzione si basa su tre categorie di informazioni:
Informazioni preliminari
sono definite anche «riferimenti anticipati di correttezza», per dirigere l'attenzione sugli aspetti
cruciali dell'azione
CONCLUDENDO