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Introduzione al Corso
Le professioni sportive in Italia, rientrano nellambito delle professioni non regolamentate, con la sola eccezione dei maestri di sci e delle guide alpine (professioni regolate in virt delle leggi 81/91 e 6/89 ).
In Italia come nella maggior parte degli altri paesi europei, esistono quattro agenzie di base per la formazione delle professioni nello sport:
Gli ISEF( fino alla primavera 2002 ) e le UNIVERSITA a partire dallanno accademico 19992000; Il CONI con le sue strutture centrali e periferiche di formazione e le Organizzazioni sportive riconosciute dal CONI: le FSN, le DSA e gli EPS; Gli enti locali; Le organizzazioni professionali.
D.Lgs 23 luglio 1999, n.242 art.2 Statuto cos modificato dal D.L gs 8 gennaio 2004, n.15
Il CONI la Confederazione delle FSN e delle DSA e si conforma ai principi dellOrdinamento sportivo internazionale, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi emanati dal Comitato Olimpico Intarnazionale.
LEnte cura lorganizzazione ed il potenziamento dello sport nazionale ed nazionale, in particolare la preparazione degli atleti e lapprontamento dei mezzi idonei per le Olimpiadi e per tutte le altre manifestazioni sportive nazionali o internazionali.
Lo statuto del CONI approvato dal C.N. del CONI il 23.3.2004 e approvato con DM 23 giugno 2004, allart.3, comma 4 bis, afferma:
Il Coni, anche in collaborazione con le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline Sportive Associate, cura le attivit di formazione e di aggiornamento dei quadri tecnici e dirigenziali, nonch le attivit di ricerca applicata allo sport.
CONI SERVIZI
FSN
DSA
SRS
Area Territorio e Promozione PROGETTI ( partners ) formazione documentazione ricerca scientifica Diffusione culturale in ambito sportivo
CONI
SRDS
FSN DSA EPS A.S. e S.S. Scuola Forze Armate Enti Locali
LA
I
A I A
AZI da i A AL I I A
I A
2010
19.234.000
opolazione di 58.285.000 con + di 3 anni
A I A I A
33,0%
1 . 28.000
A I I A I I A
28,2%
22.323.000
SEDENTARI
38,3 %
on indicato 05
15
1 5
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FSN
DSA
EPS
4.335
ci ca 30.000
Rapporto Sport e Societ - CENSIS 11 novembre 2008 Categoria punti dofferta n.abitanti AS, SS, OT 95.000 631 Tabaccai 73.000 808 Bar 62.629 942 Scuole 55.593 1.061 Panetterie 48.743 1.210 Ristoranti 45.000 1.311 Alberghi 33.480 1.762 Sportelli bancari 31.569 1.869
Tab. 8
Totale
Il mondo CONI (dipendenti Coni Servizi) Enti locali e Pubblica Amministrazione dello sport (dirigenti e amministratori pubblici dello
sport, dirigenti, funzionari e addetti ai servizi sportivi degli enti locali)
24.285 76.751
18
Operat ri porti i
Operatori
829.445 31.564
circa 300.000
Operatori
Operatori
Da Volontario a Manager
Il vecchio modello di gestione della societ sportiva, legato al puro volontariato ( che rimane una delle due colonne portanti dello sport italiano ), oggi si rivela non pi adeguato alle mutate esigenze dello sport, troppo spesso retto da dirigenti in balia di se stessi che rischiano in proprio ed in solido. La formazione, laggiornamento, una pi ampia professionalit, costituiscono la base indispensabile per la gestione di un sodalizio sportivo, per la gestione di un impianto sportivo, per il successo di un evento sportivo.
IL DIRIGENTE SPORTIVO
Il dirigente sportivo ( che si pu definire manager sportivo ) deve saper leggere in modo articolato lambiente esterno ed interno ad una organizzazione, utilizzando un quadro di riferimento ben poggiato su validi riferimenti.. anche di natura teorica.
Scuole
CONI
Dirigenti
Collaboratori
Volontari Giornalist i
Spettatori Stadio
Organizzazione Sportiva
Atleti/Giocatori
Fornitori
Naviganti internet
Tecnici
Sponsor
Comune
Genitori
Genitori
I VOLONTARI
Nel nostro Paese abbiamo una forte presenza di volontariato in diversi ambiti. Il 56 % del totale svolge il proprio impegno come dirigente sportivo nelle Societ sportive o nella rete territoriale del sistema sportivo.
Lo Sport in ITALIA
Per quanto riguarda gli operatori volontari: esiste un esercito di 1.200.000 operatori sportivi che dedicano in un anno 200 milioni di ore di lavoro al volontariato e che intendono lo sport uno tra i pi importanti fenomeni della vita sociale dei nostri tempi; Per quanto riguarda lassociazionismo sportivo: Esistono circa 100.000 Associazioni e Societ Sportive.
I NUMERI
45 Federazioni Sportive Nazionali; 18 Discipline Sportive Associate; 14 Enti di Promozione Sportiva; 19 Associazioni Benemerite.
26
26
Graf. 2
Spazi di attivit sportiva: andamento dal 1989 al 2003 (valori assoluti e variazioni percentuali)
4 3.2% 44 4
7.7% 33 6
I cr m t m i : I cr m t m i :
+1,1%
1989
1996
Fonte: elaborazione CNEL su dati delle Regioni, CONI, ICS, Cassa DD.PP. e altre fonti istituzionali
+ ,5% 3
7
1000
600
700
800
900
100
200
00
00
00
Bol zano T ent r o Venet o Frul V. i i G. Li i gura Em ia Romagna l i T cana os Umbra i Mar che Lazo i Abr zo uz Mols ie Campani a Pugl i a Basl a ii cat Cal i abra Sucii l a Sar degna Iala ti
I ELE E I
COSA E LO SPORT
Unattivit delluomo che: Si svolge in ambienti e situazioni differenti; Osserva regole condivise oppure si effettua in forma libera; Coinvolge un numero di persone sempre maggiore, rappresenta un significativo fenomeno sociale; E al tempo stesso: Gioco, Agonismo,Competizione
SPORT
come:
regola di vita; reale momento di aggregazione sociale; strumento per una migliore qualit della vita; crescita, emancipazione ed attivit sociale; diritto civile per tutti i cittadini; dovere per le istituzioni
I GIOCHI OLIMPICI
Il pi grande evento pacifico al mondo Simbolo unico di ccoperazione internazionale Cadenza quadriennale/ma svolgimento ogni due anni Organizzazione dei Giochi delegata al Comitato Olimpico Nazionale che costituisce un Comitato Organizzatore che relaziona direttamente al C.I.O.
Trattato di Lisbona
13 dicembre 2007
Modifica il Trattato sullUnione Europea firmato a Maastricht il 7.2.1992 e il Trattato istitutivo della Comunit Europea firmato a Roma nel 1957; Al punto 123) la rubrica diventa: Istruzione, Formazione Professionale, Giovent e Sport
Trattato di Lisbona
13 dicembre 2007
Con tale collocazione del termine sport, si vuole significare la preminente funzione sociale che il legislatore europeo ha inteso riconoscere allo sport, considerandolo, al pari dellistruzione e della formazione professionale, momento ed elemento fondamentale per la equilibrata crescita psico fisica di ciascun individuo.
Trattato di Lisbona
13 dicembre 2007
Con il riconoscimento della specificit dello sport stata ammessa in sede europea la funzione sociale dello sport e quindi una attivit sportiva non pi assimilabile , sic et simpliciter, alla stregua di una qualsiasi attivit economica e, come tale, essere incondizionatamente assoggettata alle comuni regole di mercato previste dalle norme comunitarie.
Trattato di Lisbona
13 dicembre 2007
In Italia stato ratificato dalla Legge 2 agosto 2008, n. 130 , pubblicata sul supplemento n. 188/L della Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 185 dell 8 agosto 2008; Entrata in vigore dal 9 agosto, cos come disposto dallarticolo 3 della stessa legge 130/2008.
C.I.O.
(Comitato Olimpico Internazionale)
Ha sede a LOSANNA; Fondato a Parigi il 23.6.1894 dal barone francese Pierre de Coubertin, con lintento di rinnovare nellera moderna le celebrazioni olimpiche; E un organismo permanente; Si formato e si rinnova attraverso lelezione di personalit qualificate, residenti in Paesi dotati di un Comitato Olimpico Nazionale riconosciuto.
LA MISSIONE DEL C.I.O La missione del CIO quella di guidare il movimento Olimpico nel pieno rispetto della Carta Olimpica.
C.O.N.I.
(Comitato Olimpico Nazionale Italiano)
1907 fu fondato in Italia un Comitato per le Olimpiadi con lintento di preparare una squadra per le Olimpiadi di Londra 1908; 1942 Viene varata la legge n.426 istituiva del CONI, che viene definita la Costituzione dello Sport; 1999 Viene riordinato il CONI con il Decreto Legislativo 23 luglio 1999, n.242 detto decreto Melandri. 2004 Viene ulteriormente riordinato il CONI con il D.Lgs 8 gennaio 2004, n.15 di modifica del d.lgs.242/99.
ORGANIGRAMMA
C.I.O.
CONI
CONSIGLIO NAZIONALE PRESIDENTE 5 CIO 45 FSN 3 DSA 5 EPS 4 TECNICI 9 ATLETI 3 Pr CONI 3 Pp CONI 1 AB SEG. GEN. GIUNTA NAZIONALE PRESIDENTE 5 CIO 5 Pr FSN 2 DIRIGENTI 2 ATLETI 1 TECNICO 1 PR. CONI 1 PP.CONI 1 EPS SEG. GEN.
SERVIZI SPA
AG
CF
Pr
SG
RC
C. R./D .R.
C.P. /D.R.
Le Federazioni Sportive Nazionali svolgono lattivit sportiva e le relative attivit di promozione, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI, anche in considerazione della rilevanza pubblicistica di specifici aspetti di tale attivit. Nellambito dellordinamento sportivo, alle Federazioni Sportive Nazionali riconosciuta lautonomia tecnica, organizzativa e di gestione, sotto la vigilanza del CONI. Le Federazioni Sportive Nazionali svolgono lattivit sportiva in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi della rispettiva federazione internazionale, purch non siano in contrasto con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI.
Il Consiglio Nazionale riconosce una sola Disciplina Sportiva Associata per ciascuno sport che non sia gi oggetto di una Federazione Sportiva Nazionale. Nel caso di concorso tra domande provenienti da pi soggetti, il Consiglio Nazionale del CONI invita le parti interessate a costituire un soggetto federativo comune. Ove non si addivenga allintesa il Consiglio Nazionale del CONI pu riconoscere la Disciplina sportiva associata composta dai soli soggetti che vi hanno aderito. Il riconoscimento della personalit giuridica di diritto privato alle nuove Discipline Sportive Associate concesso a norma del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361, previo riconoscimento , ai fini sportivi, da parte del Consiglio nazionale.
Associazioni Benemerite
Le associazioni nazionali che svolgono attivit a vocazione sportiva di notevole rilievo possono essere riconosciute dal Consiglio Nazionale o, per delega, dalla Giunta Nazionale come Associazioni Benemerite.
A.M.O.V.A. Associazione Medaglie dOro al Valore Atletico A.N.A.O.A.I. Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri dItalia A.N.P.S.C. Associazione Nazionale Promozione Sportiva Comunit A.O.N.I. Associazione Olimpica Nazionale Italiana A.Pe.C Associazione Pensionati Coni
Associazioni Benemerite
CONAPEFS Collegio Nazionale Prof. Educazione Fisica e Sportiva C.I.S.C.D. Comitato Italiano Sport Contro Droga C.N.I.F.S. Comitato Nazionale Italiano per il Fair Play F.I.E.F.S. Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi U.N.V.S. Unione Nazionale Veterani dello Sport U.S.S.I. Unione Italiana Stampa Sportiva U.I.C.O.S. Unione Italiana Collezionisti Olimpici e Sportivi A.N.S.M.E.S. Associazione Nazionale Stelle al Merito Sportivo F.I.S.I.A.E. Federazione Italiana Sportiva Istituti Attivit Educative S.C.A.I.S. Societ per la Consulenza e per lAssistenza nellImpiantistica Sportiva S.O.I. Special Olympics Italia U.N.A.S.C.I. Unione Nazionale Associazioi Sportive Centenarie dItalia C.E.S.E.F.A.S. Centro di Studi per lEducazione Fisica e lAttivit Sportiva ACES- Associazione Capitale Europea dello Sport;
Modifiche apportate allo STATUTO DEL CONI nella riunione del C.N. del CONI del 26 febbraio 2008 e approvato con DM 7 aprile 2008
Tribunale Nazionale Antidoping; Codice di comportamento sportivo; Tribunale Nazionale di Arbitrato; Alta Corte di Giustizia.
GIUSTIZIA SPORTIVA
in materia di DOPING Articolo 13 Comma 1. Con provvedimento del CN Coni istituito il Tribunale Nazionale Antidoping, deliberante sui ricorsi avverso le deliberazioni in materia degli organi di giustizia delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate.
Decreto - legge 19 agosto 2003, n. 220 convertito, con modificazione, nella Legge 17 ottobre 2003, n. 280 recante Disposizioni urgenti in materia di Giustizia Sportiva
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n.243 Del 18 ottobre 2004
Si compone di 3 articoli e riveste particolare rilevanza in quanto contiene affermazioni di principio che riconoscono e garantiscono lautonomia dellordinamento sportivo definendo i rapporti tra lordinamento sportivo e lordinamento della Repubblica
Articolo 1, comma 1, legge 280/2003 La Repubblica riconosce e favorisce lautonomia dellordinamento sportivo nazionale, quale articolazione dellordinamento sportivo internazionale facente capo al Comitato Olimpico Internazionale.
I rapporti tra lordinamento sportivo e lordinamento della Repubblica sono regolati in base al principio di autonomia, salvi i casi di rilevanza per lordinamento giuridico della Repubblica di situazioni giuridiche soggettive connesse con lordinamento sportivo.
Per la prima volta viene pertanto sancito da parte del legislatore statale un principio finora affermato soltanto dalla dottrina e, in alcune occasioni, dalla giurisprudenza e che soltanto indirettamente o implicitamente era desumibile dai contesti normativi vigenti.
Articolo 3, comma 2, legge 280/2003 La competenza di primo grado spetta in via esclusiva, anche per lemanazione di misure cautelari, al tribunale amministrativo regionale del Lazio con sede in Roma.
SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE n. 49 del 7.2.2011 Dichiarata non fondata la questione di legittimit costituzionale sollevata dal TAR Lazio sulla legge 280/2003. Il giudice amministrativo non pu annullare la decisione assunta dagli organi della giustizia sportiva.
Nelle materie dalla legge espressamente riservate alla giustizia sportiva, qualora la situazione soggettiva abbia consistenza tale da assumere nellordinamento statale la configurazione di diritto soggettivo o di interesse legittimo, il giudice amministrativo pu esclusivamente condannare la Federazione o il CONI al risarcimento del danno, ma non ha il potere di annullare la relativa decisione degli organi di goiustizia sportiva.
Legge 26 ottobre 1971, n. 1099 (Tutela sanitaria delle attivit sportive) Art.1 La tutela sanitaria delle attivit sportive spetta alle regioni che la esercitano secondo un programma le cui finalit e contenuti corrisponderanno ai criteri di massima fissati dal Ministero della Sanit con il concorso delle regioni stesse.
Legge 26 ottobre 1971, n. 1099 (Tutela sanitaria delle attivit sportive) Art.2 La tutela sanitaria si esplica mediante laccertamento obbligatorio, con visite mediche di selezione e di controllo periodico, dellidoneit generica e della attitudine di chi intende svolgere o svolge attivit agonistico-sportive. Le visite mediche sono gratuite, tranne per coloro che svolgono professionalmente attivit agonistica.
Artt.3, 4, 5, 6 e 7 trattano di doping nello sport. Art.9 Per il perseguimento dei fini di cui alla presente legge possono essere istituiti, in ogni provincia, su iniziativa del Ministero della Sanit, sentite le regioni e con la collaborazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e di altri enti pubblici e privati, centri di medicina dello sport.
D.M. Sanit 18 febbraio 1982 (Norme sulla tutela Sanitaria della attivit sportiva agonistica )
Art.1 Ai fini della tutela della salute, coloro che praticano attivit sportiva agonistica devono sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dellidoneit specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono. La qualificazione agonistica a chi svolge attivit sportiva demandata alle Federazioni Sportive Nazionali o agli enti sportivi riconosciuti. Devono sottoporsi altres ai controlli di cui sopra i partecipanti ai Giochi della Giovent per accedere alle fasi finali
D.M. Sanit 18 febbraio 1982 (Norme sulla tutela Sanitaria della attivit sportiva agonistica ) Art.5 Ai soggetti riconosciuti idonei viene rilasciato il relativo certificato di idoneit secondo il modello prestabilito. La presentazione, da parte dellinteressato, del predetto certificato di idoneit condizione indispensabile per la partecipazione ad attivit agonistiche. Detto certificato deve essere conservato presso la societ sportiva di appartenenza.
D.M. Sanit 28 febbraio 1983 (Norme per la tutela sanitaria delle attivit sportive non agonistiche ) Art.1 Ai fini della tutela della salute devono essere sottoposti a controllo sanitario per la pratica di attivit sportive non agonistiche: a) gli alunni che svolgono attivit fisico sportive organizzate dagli organi scolastici nellambito delle attivit parascolastiche;
b) coloro che svolgono attivit organizzate dal CONI, da societ sportive affiliate alle federzioni sportive nazionali o agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e che non siano considerati atleti agonisti ai sensi del D.M. 18.2.1982; c) Coloro che partecipano ai Giochi della Giovent, nelle fasi precedenti quella nazionale.
D.M. Sanit 28 febbraio 1983 (Norme per la tutela sanitaria delle attivit sportive non agonistiche ) Art.3 La certificazione di cui al precedente art.2 rilasciata ai propri assistiti dai medici di medicina generale e dai medici specialisti pediatri di libera scelta, ai sensi dellart.23 dei rispettivi accordi collettivi vigenti.
SPORT
Metafora della vita con tutte le sue sfide da superare, con i suoi successi e le sue sconfitte
DOPING
DOPING
Falsa le competizioni e quindi tradisce lo spirito olimpico e mette a rischio la salute degli atleti
Linteresse del pubblico e dei massmassmedia hanno fatto dello sport uno dei principali canali pubblicitari. pubblicitari. CONSEGUENZA Si sviluppata una cultura della vittoria che si manifesta in modo eclatante nella competizione sportiva
La cultura della vittoria ha aumentato le pressioni sullambiente sportivo ed in particolare sugli atleti, obbligati ad ottenere sempre e comunque dei risultati. risultati. Ecco che la tentazione dellinganno e, quindi, del doping cos sempre pi forte. forte.
Gente comune
Aspetto resosi importante a seguito della accertata diffusione nelle palestre. palestre.
In questo 2 aspetto non ci troviamo 2 di fronte a imposizioni o coercizioni, bens di fronte a condizionamenti culturali e a modelli comportamentali mutuati dalla stessa societ e dalla eccessiva spettacolarizzazione
D.L. 242/1999 riordino CONI e affidamento azioni di prevenzione e repressione. Lotta al doping. Legge 376/2000 tutela sanitaria e lotta al doping Legge 280/2003 in materia di giustizia sportiva Codice Mondiale Antidoping WADA Convenzione mondiale antidoping UNESCO
La Comunit sportiva impegnata nei regolamenti, nei controlli antidoping, nonch nelle sanzioni e nelle misure disciplinari; I governi sono i maggiori responsabili delle misure legislative in materia di tutela sanitaria ed incoraggiano le organizzazioni sportive ad elaborare ed applicare le misure appropriate di loro competenza.
della tutela sanitaria delle attivit sportive e della lotta contro il doping
2. Costituiscono doping la somministrazione o lassunzione di farmaci o di sostanze biologicamente farmacologicamente attive e ladozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dellorganismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
4. In presenza di condizioni patologiche dellatleta documentate e certificate dal medico, allatleta stesso pu essere prescritto specifico trattamento purch sia attuato secondo le previste modalit. In tal caso, latleta ha lobbligo di tenere a disposizione delle autorit competenti la relativa documentazione e pu partecipare a competizioni sportive, nel rispetto di regolamenti sportivi, purch ci non metta in pericolo la sua integrit psicofisica.
Art.3 Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attivit sportive.
1 . E istituita presso il Ministero della sanit la Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attivit sportive, che svolge una serie di attivit riportate alle successive lett. a), b), c), d), e) ed f).
Art.4 Laboratori per il controllo sanitario sullattivit sportiva. 1. Il controllo sanitario sulle competizioni e sulle attivit sportive individuate dalla Commissione, svolto da uno o pi laboratori accreditati dal CIO o da altro organismo internazionale riconosciuto in base alle disposizioni dellordinamento sportivo internazionale vigente.
Art.5 Competenze delle regioni. 1. Le regioni, nellambito dei piani sanitari regionali, programmano le attivit di prevenzione e di tutela della salute nelle attivit sportive, individuano i servizi competenti, avvalendosi dei dipartimenti di prevenzione, e coordinano le attivit dei laboratori di cui allart. 4, comma3.
3. Gli enti di cui al comma 1 sono altres tenuti a predisporre tutti gli atti necessari per il rispetto delle norme di tutela della salute di cui alla presente legge. 4. Gli atleti aderiscono ai regolamenti di cui al comma 1 e dichiarano la propria conoscenza ed accettazione delle norme in essi contenuti.
5. Il CONI, le federazioni sportive nazionali e gli enti di promozione dellattivit sportiva curano altres laggiornamento e linformazione dei dirigenti, dei tecnici, degli atleti e degli operatori sanitari sulle problematiche concernenti il doping. Le attivit di cui al presente comma sono svolte senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.
2. La pena di cui al comma 1 si applica, salvo che il fatto costituisca pi grave reato, a chi adotta o si sottopone alle pratiche mediche, non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dellorganismo, al fine di alterare le prstazioni agonistiche degli atleti ovvero dirette a modificare i risultati dei controlli sul ricorso a tali pratiche.
3. La pena di cui ai commi 1 e 2 aumentata: a)Se dal fatto deriva un danno per la salute; b)Se il fatto commesso nei confronti di un minorenne; c)Se il fatto commesso da un componente o da un dipendente del CONI ovvero di una federazione sportiva nazionale, di una societ, di una associazione o di di un ente riconosciuti dal CONI.
4. Se il fatto commesso da chi esercita una professione sanitaria, alla condanna consegue linterdizione temporanea dellesercizio della professione. 5. Nel caso previsto dal comma 3, lettera c), alla condanna consegue linterdizione permanente dagli uffici direttivi del CONI, delle federazioni sportive nazionali, societ, associazioni ed enti di promozione riconosciuti dal CONI.
6. Con la sentenza di condanna sempre ordinata la confisca dei farmaci, delle sostanze farmaceutiche e delle altre cose servite o destinate a commettere il reato.
7. Chiunque commercia i farmaci e le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive ricompresi nelle classi di cui allarticolo 2, comma 1, attraverso canali diversi dalle farmacie ospedaliere, dai dispensari aperti al pubblico e dalle strutture che detengono farmaci direttamente, destinati alla utilizzazione sul paziente, punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire 10 milioni a lire 150 milioni.
Atto dintesa
Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Giovanili e le Attivit Sportive, il Presidente del CONI
5 settembre 2007
concordano di considerare le attivit sportive non agonistiche e le attivit sportive agonistiche non aventi rilievo nazionale oggetto prevalente dellattivit antidoping della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attivit sportive di cui alla legge 376/2000.
di considerare le attivit sportive agonistiche di livello nazionale e internazionale ( delegate dagli organismi sportivi internazionali) oggetto prevalente dellattivit antidoping del CONI, alla luce del D.L. 242/1999.
Decreto Legislativo 23.7.1999, n. 242 art. 5 Compiti del Consiglio Nazionale , Omissis. d) stabilisce, in armonia con lordinamento sportivo internazionale e nellambito di ciascuna federazione sportiva nazionale, criteri per la distinzione dellattivit sportiva dilettantistica da quella professionistica; Omissis
Articolo 1 Attivit sportiva Lesercizio dellattivit sportiva, sia essa svolta in forma individuale o collettiva, sia in forma professionistica o dilettantistica, libero.
Articolo 3 Prestazione sportiva dellatleta La prestazione a titolo oneroso dellatleta costituisce oggetto di contratto di lavoro subordinato regolato dalle norme contenute nella presente legge.
La societ ha lobbligo di depositare il contratto presso la federazione sportiva nazionale per lapprovazione.
Art. 7 Tutela Sanitaria . Art. 8 Assicurazione contro i rischi . Art. 9 Trattamento pensionistico.
Articolo 10 Costituzione e affiliazione Possono stipulare contratti con atleti professionisti solo societ sportive costituite nella forma di societ per azioni o di societ a responsabilit limitata.
2. 3. 4.
5. 6.
7.
Allart. 13 bis, comma 1, del DPR 26.10.1972, n. 641, dopo le parole organizzazioni non lucrative di attivit sociale ( ONLUS ) sono inserite le seguenti e le societ e associazioni sportive dilettantistiche. 8. Il corrispettivo in denaro o in natura in favore di societ, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonch di associazioni sportive scolastiche che svolgono attivit nei settori giovanili riconosciuti dalle FSN o da EPS costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivo non superiore a 200.000,00 euro, spesa di pubblicit, volta alla promozione dellimmagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attivit del beneficiario, ai sensi dellart. 74, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al DPR 22.12.1986, n.917. 9. agevolazioni fiscali . 10. agevolazioni fiscali . 11. agevolazioni fiscali . 11.bis (inserito dal comma 470 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 legge finanziaria 2005) Per i soggetti di cui al comma 1 la pubblicit, in qualunque modo realizzata negli impianti utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, da ritenersi, ai fini dellapplicazione delle disposizioni del DPR 26 ottobre 1972, n. 640, in rapporto di occasionalit rispetto allevento sportivo direttamente organizzato.
12. Presso lIstituto per il Credito Sportivo istituito il Fondo di Garanzia per la fornitura di garanzia sussidiaria a quella ipotecaria per i mutui relativi alla costruzione, allampliamento, allattrezzatura, al miglioramento o allacquisto di impianti sportivi, ivi compresa lacquisizione delle relative aree da parte di societ o associazioni sportive dilettantistiche con personalit giuridica. 13. Il Fondo disciplinato con apposito regolamento adottato dal Ministero dei Beni e Attivit Culturali previa deliberazione del CN del CONI. 14. Il Fondo gestito e amministrato a titolo gratuito dallIstituto per il Credito Sportivo. 15. La garanzia presentata dal Fondo di natura sussidiaria.. 16. La dotazione finanziaria del Fondo costituita dal
17. Le societ e associazioni sportive dilettantistiche devono indicare nella denominazione sociale la finalit sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica e possono assumere una delle seguenti forme - associazione sportiva priva di personalit giuridica disciplinata dagli articoli 36 e seguenti del C.C.; - associazione sportiva con personalit giuridica di diritto privato ai sensi del regolamento di cui al DPR 10 febbraio 2000, n. 361 - societ sportiva di capitali o cooperativa costituita secondo le disposizioni vigenti, ad eccezione di quelle che prevedono le finalit di lucro;
18. Le societ e associazioni sportive dilettantistiche si costituiscono con atto scritto nel quale deve tra laltro essere indicata la sede legale. Nello statuto devono essere espressamente previsti: a) la denominazione; b) loggetto sociale con riferimento allorganizzazione di attivit sportive dilettantistiche, compresa lattivit didattica; c) lattribuzione della rappresentanza legale dellassociazione; d) lassenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attivit non possono, in nessun caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette;
e)
le norme sullordinamento interno ispirato a principi di democrazia e di eguaglianza dei diritti di tutti gli associati, con la previsione dellelettivit delle cariche sociali, fatte salve le societ sportive dilettantistiche che assumono la forma di societ di capitali o cooperative per le quali si applicano le disposizioni del codice civile; f) lobbligo di redazioni di rendiconti economicofinanziari, nonch le modalit di approvazione degli stessi da parte degli organi statutari; g) le modalit di scioglimento dellassociazione: h) lobbligo di devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di scioglimento dellassociazione.
18 bis. E fatto divieto agli amministratori delle societ e delle associazioni sportive dilettantistiche di ricoprire la medesima carica in altre societ o associazioni sportive dilettantistiche nellambito della medesima federazione sportiva o disciplina associata se riconosciuto dal Coni, ovvero nellambito della medesima disciplina facente capo ad un ente di promozione sportiva; 18 ter. Le societ e associazioni sportive dilettantistiche che, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono in possesso dei requisiti di cui al comma 18, possono provvedere allintegrazione della denominazione sociale di cui al comma 17 attraverso verbale della determinazione assunta in tal senso dallassemblea dei soci.
19. Sono fatte salve le disposizioni relative ai gruppi sportivi delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (Sono stati abrogati i commi 20, 21 e 22 ) 23. I dipendenti pubblici possono prestare la propria attivit, nellambito delle societ e associazioni sportive dilettantistiche, fuori dallorario di lavoro, purch a titolo gratuito e fatti salvi gli obblighi di servizio, previa comunicazione allamministrazione di appartenenza. Ai medesimi soggetti possono essere riconosciuti esclusivamente le indennit e i rimborsi di cui allart. 81, comma 1, lettera m) del DPR 917/1986.
24. Luso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le societ e associazioni sportive. 25. Nei casi in cui lente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione affidata in via preferenziale a societ e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri duso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per lindividuazione dei soggetti affidatari. Le regioni disciplinano, con propria legge, le modalit di affidamento.
sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze dellattivit didattica e delle attivit sportive della scuola, comprese quelle extracurriculari ai sensi del regolamento di cui al DPR 10.10.1996, n. 567, devono essere posti a disposizione di societ e associazioni sportive dilettantistiche aventi sede nel medesimo comune in cui ha sede listituto scolastico o in comuni confinanti.
Conversione In Legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 decretomaggio 2004, n. 136, recante disposizioni urgenti per garantire la 2004, 136, funzionalit di taluni settori della pubblica amministrazione. amministrazione. Disposizioni per la rideterminazione di deleghe legislative e altre disposizioni connesse. connesse.
Art. 7 (Disposizioni in materia di attivit sportiva dilettantistica) 1. In relazione alla necessit di confermare che il CONI lunico organismo certificatore della effettiva attivit sportiva svolta dalle societ e associazioni dilettantistiche, le disposizioni di cui ai commi 1, 3, 5, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 dellart. 90 della legge 29 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, si applicano alle societ e associazioni sportive dilettantistiche che sono in possesso del riconoscimento dei fini sportivi rilasciato dal CONI quale garante dellunicit dellordinamento sportivo nazionale ai sensi dellart. 5, comma 1, del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, e successive modificazioni. 2. Il CONI trasmette annualmente al Ministero dellEconomia e delle Finanze Agenzia delle Entrate, lelenco delle societ e associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi.
Perch il Registro?
Stabilire uno strumento attraverso il quale riconoscere ai fini sportivi le associazioni e societ sportive dilettantistiche, come previsto dallarticolo 5, comma 5 lettera c), Decreto Legislativo 23 luglio 1999 n 242 Stilare lelenco delle associazioni e societ sportive dilettantistiche previsto dallarticolo 7 del Decreto Legge 28 maggio 2004 n 136, cio quello che il CONI deve trasmettere ogni anno allAgenzia delle Entrate
Panoramica
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La validit delliscrizione annuale e coincide con quella dellaffiliazione. Le FSN/DSA/EPS proseguiranno a ricevere, a controllare e conservare gli atti costitutivi/statuti dei propri affiliati e le eventuali modifiche agli stessi.
Panoramica
Liscrizione al Registro necessaria
per poter usufruire delle agevolazioni fiscali
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Liter completo
Rinnovo delliscrizione
Al termine del periodo di validit dell'iscrizione al Registro, l'associazione/societ sportiva posta in "attesa" . La riaffiliazione della societ/associazione sportiva alla FSN/DSA/EPS comporter lautomatica iscrizione al Registro per lanno in corso qualora non siano intervenuti modifiche al Database.
Delibera Presidenziale CONI n. 52/29 del 19.5.2011 -1 a) con D.C.N. 1288 dell11 nov.2004 stata data delega alle FSN/DSA/EPS per il Riconoscimento Provvisorio; b) In assenza di un termine prestabilito dalla normativa Coni ai fini del Riconoscimento Definitivo , si verificato che dal 2006 molte FSN/DSA/EPS hanno regolarmente riaffiliato ASD/SSD nelle more delliscrizione al Registro.
Delibera Presidenziale CONI n. 52/29 del 19.5.2011 -3 e) La G.N. ha inteso stabilire dallanno
sportivo 2011 la validit temporale del Riconoscimento Provvisorio contestuale alla ratifica della affiliazione o riaffiliazione nel caso in cui un intero anno sportivo si sia concluso senza il perfezionamento delliscrizione al Registro
Deliberando che : 1) Il Riconoscimento Provvisorio attribuito ai propri affiliati dalle FSN/DSA/EPS anche in carenza della prevista iscrizione al Registro debba intendersi quale Riconoscimento Definitivo fino al 31.12.2010.
R.S.D.
E il sistema informativo automatizzato che raccoglie e conserva in una banca dati centralizzata linsieme dei dati relativi a: a)Decisioni definitive; b)Decisioni in materia di doping;
R.S.D.
c) Lattestazione relativa alla sottrazione del tesserato con dimissioni o mancato rinnovo del tesseramento, alle sanzioni irrogate nei suoi confronti; d) Provvedimenti di clemenza, di revisione, revocazione e riabilitazione;
Regolamento del R.S.D. Art.7 Comunicazioni al RSD fissa: al comma1 che i soggetti obbligati ( FSN, DSA, EPS, il TNA, lAlta Corte, il TNAS ) danno comunicazioni al CONIRSD dei provvedimenti di loro competenza entro 5 giorni dalla data in cui il provvedimento stesso passato in giudicato.
Regolamento del R.S.D. Art.7 Comunicazioni al RSD fissa: al comma 2 che i soggetti obbligati sono responsabili della correttezza, della tempestivit, dellaggiornamento, della modifica e/o integrazione dei dati di cui alla comunicazione del comma 1, anche ai fini dellesattezza dellattestazione rilasciata dal CONI-RSD .
Regolamento del R.S.D. Art.9 Verifica tesserabilit e eliggibilit Comma 1 fissa che gli Organismi Sportivi che intendano procedere al tesseramento o al rinnovo dello stesso, devono verificare, entro i 7 giorni successivi al tesseramento, che il soggetto: - non si sia sottratto volontariamente alle sanzioni irrogate nei loro confronti, in seguito a dimissioni o mancato rinnovo del tesseramento;
che il soggetto non abbia subito sanzioni di inibizione o di radiazione conseguenti ad una decisione in materia di doping. Comma 1.1 , le FSN e le DSA devono verificare che il soggetto richiedente non sia stato colpito da provvedimento di radiazione emesso dai propri organi di giustizia; Comma 1.2, gli EPS devono verificare che il soggetto richiedente non sia stato colpito da provvedimento di radiazione da parte di qualsivoglia Organismo Sportivo.
Comma 9 . Ai fini del dellesercizio dellelettorato passivo, deve essere presentata lattestazione rilasciata da CONI-RSD: Di non aver riportato nellultimo decennio squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori a un anno, salvo riabilitazione; Di non aver subito sanzioni conseguenti ad una decisione in materia di doping.
Universit
Livello 2
Livello 1 2 = 80 - 200 ore
Livello 1
Il Sistema Nazionale delle Qualifiche SNaQ Approvato dalla Giunta Nazionale CONI il 15 settembre 2009
SNaQ
Il Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi intende rappresentare il modello generale di riferimento per il conseguimento delle qualifiche degli Operatori Sportivi, e in modo particolare per quanto attiene alla formazione dei tecnici delle Federazioni Sportive Nazionali ( FSN ) e delle Discipline Sportive Associate (DSA ).
SNaQ
Visto il notevole sviluppo che ha avuto il settore della formazione dei Tecnici, il Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi intende anche costituire un riferimento per la formazione delle figure tecniche che operano nellambito degli Enti di Promozione Sportiva.