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INDICE
4 - Scuola o Accademia
8 - 13 Convegno UISP 2016
10 - Consulenza
12 - Dal Libro "Emotions" di Amanda Gesualdi
14 - Kinesiologia, l'Arte del Ben-Essere
18 - Tennista ai Raggi X - Servizio in Kick
21 - Psiche, gli Archetipi
22 - Attacchi di panico e Tennis
24 - Dietro le quinte
28 - Tra Sport e Universit
32 - Quel che stato e quel che sar
34 - Stretching consapevole
36 - Lo Sport ancora un buon esempio?
38 - Lapparato vestibolare nel tennis
42 - Tattica e gestione mentale del match
46 - Meditazione e IZOF
49 - Il futuro nel custom?
50 - Suzanne

Maggio 2016
Tennis Olistico
Tutti i Diritti Riservati

Scuola o Accademia?
Essere o non Essere? Avere o Essere?
Da qualche tempo rifletto sulla differenza tra una Scuola Tennis ed una Accademia del Tennis.Purtroppo, soprattutto in Italia,
molte scuole decidono di iniziare a chiamarsi accademie con il solo scopo di vendere!Un secondo problema confondere le
grandi strutture con delle accademie, quando allinterno di esse non cuno staff che lavori con fini comuni o che abbia una
filosofia portante. Il terzo problema che spesso in queste grandi strutturevi sono vere e proprie guerre tra i soci e lagonistica.
Come qualsiasi riflessione che si rispetti inizierei con il significato etimologico delle parole scuola e accademia.
Scuola: unistituzione destinata alleducazionee allistruzionedistudentie allievi sotto la guida di varie tipologie di figure
professionali appartenenti al settore deilavoratori della conoscenza.Il termine deriva dalla parolalatinaschola, derivata a sua
volta dalgreco antico(scholion), da(schol). Il termine greco significava inizialmente tempo libero, per
poi evolversi: da tempo libero passato a descrivere il luogo in cui veniva speso il tempo libero, cio il luogo in cui si
tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero, per poi descrivere il luogo di lettura, fino a descrivere
il luogo distruzione per eccellenza.
Accademia: unistituzione destinata agli studi pi raffinati e allapprofondimento delle conoscenze di pi alto livello. Il
termine pu indicare una societscientificadedicata allaricercanel campo dellescienze naturali, dellafilosofiae dellebelle
arti. Laura di prestigio associato allorigine del nome spinge molti istituti (soprattutto privati) a fregiarsi di questo appellativo,
non sempre in maniera appropriata.Il termineaccademia deriva dalgrecoe indicava lascuola filosoficadiPlatone, fondata
nel387 a.C.e situata in un luogo appena fuori le mura diAtene, chiamata cos dal nome delleroe di guerraAcademoche aveva
donato agli ateniesi un terreno che divenne un giardino aperto al pubblico dove Platone filosofava con i suoi discepoli.

Qui Platone scrisse i suoi dialoghi eAristotelesegu le lezioni del maestro fino alla sua morte. Incerta la
funzione specifica della scuola, sipotizza che:
fosse dedicata alle Muse con un carattere quindi religioso;
fosse una scuola di formazione politica per i giovani greci;
fosse indirizzata allo studio e alla ricerca come una specie di universit moderna.
Secondo quanto esposto ci che colpisce nella descrizione dellAccademia laspetto religioso/spirituale/
filosofico, laspetto della formazione e quello dello studio/ricerca.Quante accademie di tennis in Italia, o
in Europa, o nel mondo, tengono conto di aspetti spirituali, filosofici, di studio e ricerca?
Credo, in virt di riflessioni profonde che sono tenuta a fare, che sia pi corretto definire la nostra scuola
una Accademia di Tennis Olistico. La nostra proposta si basa su una filosofia diinsegnamentoche fonda
le proprie radici nel lavoro introspettivo e che anela ad una forma di spiritualit che va ben oltre i dogmi e
le religioni, proponiamo un lavoro a 360 gradi per atleti e maestri, lo studio e la ricerca continua ci
portano a metterci in discussione e a progredire verso la consapevolezza e levoluzione. Lavorando in
strutture pubbliche, esattamente come per leroe Academo che don un giardino aperto al pubblico, la
nostra Accademia aperta a tutti, fermo restando il principio secondo il quale non tutti sono veramente
disposti a fare dei sacrifici e a mettersi in discussione. Eccoperchnon sono solo gli atleti a sceglierci,
ma siamo anche noi a scegliere loro!

La nostra Accademia di Tennis Olistico offre:


una Scuola Tennis per tutte le et e livelli (compreso il Professionismo), secondo il metodo Olistico
una Scuola di Formazione per Insegnanti di Tennis Olistico ed Educatori Olistici
una Scuola di Discipline Bio Naturali

LAccademia Tennis Olistico organizza Corsi di Tennis presso il Tennis Rozzano ed il Centro
Sportivo della Polizia di Milano. I Corsi prevedonotutti i Livelli Tecnici, dal principiante al
professionista. La nostra Scuola Tennis riconosciuta per la Filosofiae la metodologia portante di
cui siamo pionieri,Tennis Olistico.
Dal 2012 stata stipulata una Convenzione con lUniversit Bocconidi Milano, che prevede delle
agevolazioni nelle quote della Accademiaper tutti gli iscritti a Bocconi Sport Team; il nostro Staff
si occupa degli allenamenti delle squadre partecipanti a Campionati e Tornei Internazionali.
LAccademia Tennis Olistico promuove le Discipline Bio Naturali (Meditazione,Reiki, Coaching,
Kinesiologia, Floriterapia, ecc.) presso la Scuola il Tempioa Basiglio, offrendo agli atleti un
percorso di Benessere ed Evoluzione.
Tennis Olistico abbraccia tutti gli ambiti inerenti la formazione di unAtleta tenendo sempre
presente che ci che intendiamo fare aiutare questultimo ad Individuarsi su tutti i piani, dalla
tecnica alla strategia, dallatletica alla psicologia ecc.Per agonista si intende un giocatore alle
prime esperienze di gare o che inizia un percorso di crescita attraverso lo sport, ponendosiobiettivi
pi mirati. Per agonista intendiamo anche il Professionista.
Tennis Olistico , oltre ad offrire un panorama di Discipline Bio Naturali che fungono da
accompagnamento allAtleta, prevede un insegnamento che dia spazio allAscolto, alle Sensazioni,
alle Emozioni, allImmaginazione, al Colore, al fare Esperienza, alle Scelte spontanee,
allIntuizione, ecc.

13 CONVEGNO UISP - 2016


Nel tennis amatoriale c aria di rivoluzione. Sono almeno due le novit emerse dallultimo convegno dei maestri di
tennis della Uisp (Unione italiana sport per tutti), svoltosi nello scorso fine settimana a Caserta. La prima proprio la
collocazione geografica, migrata in un Meridione in cui lattivit si sta sviluppando sempre di pi, la seconda riguarda il
grande spazio dato alle donne, con un convegno interamente al femminile. Una vera e propria ventata daria fresca
suggerita nel 2015 da Amanda Gesualdi, e accolta con piacere dal presidente della lega tennis Erasmo Palma. Malgrado
lattivit femminile sia molto sviluppata - racconta la coach rozzanese - nei convegni le donne hanno sempre pochissimo
spazio, sia come relatrici sia nelle dimostrazioni. Ho pensato che si potesse provare a invertire la tendenza, e lidea stata
apprezzata, con una due giorni di sole donne al microfono, dal risultato molto interessante. Una platea di 200 maestri,
quasi interamente maschile, ha potuto apprezzare il lato femminile dello sport, spesso troppo trascurato. Fra le relatrici,
insieme a Manuela Claysset (presidente del consiglio nazionale Uisp), Anna Maria Palma (counselor e mental coach) e
lex professionista Alexia Virgili, c stato spazio anche per la Gesualdi, invitata in qualit di fondatrice e ambasciatrice
della filosofia dallenamento 'Tennis Olistico'.

Nel proprio intervento la Gesualdi ha preso spunto dalla sua ultima pubblicazione, il libro Emotions, e dalle varie
esperienze precedenti, portando in cattedra un discorso volto a fare chiarezza sulla vera parte psicologica dello sport. Ho
preso il triangolo della salute, che comprende l'ambito fisico e materiale, quello della psiche e quello dellalimentazione, e
mi sono addentrata nel secondo. Noto che spesso c poca chiarezza su mental training, training autogeno e quantaltro. Si
pensa che la parte psicologica riguardi laspetto mentale, quando in realt, come dice il nome stesso, tocca la psiche,
quindi linconscio, in tutte le sue sfaccettature. Amanda si anche ispirata allOvoide di Roberto Assagioli, il primo
psicoterapeuta italiano, autore di un diagramma che descrive la psiche. Spesso si cerca di attribuire delle percentuali alle
fasi dallenamento, per esempio 30% tecnica, 30% tattica, ma si dimentica che la parte mentale sempre e comunque
presente al 100%. Anche quando fa un lavoro diverso, latleta immerso nellinconscio. Lo dicono i grandi pilastri della
psicanalisi, ma nel mondo dello sport questi aspetti vengono sottovalutati. Il pubblico ha apprezzato, lei pure. Sono
onorata - ha detto - di essere stata coinvolta in un passaggio importantissimo per le donne nello sport, peraltro allinterno
di un convegno organizzato allindomani della storica intesa Fit-Uisp. Il presidente Erasmo Palma ha fatto un lavoro
magnifico, tanto che tutta la platea si alzata in piedi sulle sedie per applaudirlo, regalando un abbraccio collettivo molto
toccante che ha ricordato la famosa scena del film Lattimo fuggente. E Amanda pu esserne fiera, perch una parte del
merito anche sua.
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Consulenza
Grazie alla collaborazione con lAvvocato Marco Bisconti nasce unospazio dedicato alla
Consulenza con lo scopo di fare un po di chiarezza di base su Diritti e Doveri di ognuno
allinterno dello Stato e, nel nostro caso, dellOrdinamento Sportivo.

Introduzione
In Italia, tra le fonti di produzione del diritto, c una chiara gerarchia al cui vertice posta la
Costituzione della Repubblica e allinterno dellOrdinamento Statale Italiano, ovvero allinterno
del territorio italiano e salvo quanto segue, sono gli organi dello Stato a detenere il potere
normativo.
Nellarco del tempo, in parallelo allevoluzione degli ordinamenti nazionali, si sono venuti a
creare degli ordinamenti sovranazionali ai quali, per via pattizia o per pacifica accettazione di
una situazione sedimentata o consuetudinaria, stato permesso di entrare allinterno dei diversi
Stati sovrani con precetti e princpi peculiari e propri. Facendo parte della comunit
internazionale anche lOrdinamento Italiano ha subto ed accettato questo fenomeno con diverse
implicazioni e sfumature: questo dato, che per ora accantoniamo, va tenuto a mente poich ci
soccorrer nella trattazione in un secondo momento e in modo rilevante (un esempio su tutti:
lOrdinamento Europeo).
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Un breve cenno ora alla genesi dellOrdinamento Sportivo e a taluni problemi, ovvero sviluppi, che lo stesso sport ha
generato nellOrdinamento Sportivo stesso.
Le Olimpiadi nascono da unidea romantica legata al dilettantismo delle competizioni e dei giochi, quando questi erano
rivolti a chi, liberamente, voleva iscriversi ad una gara e confrontarsi semplicemente tra atleti in un certame. Nellarco
degli anni il numero dei partecipanti alle competizioni cresciuto (per numero di praticanti gli sports) con un parallelo ed
ovvio aumento dei diversi interessi economici coinvolti: emersa cos unesigenza di coordinamento, della creazione di
una struttura e di una regolamentazione comuni alle diverse competizioni, la quale sfociata nellarticolazione del C.I.O.,
in Comitati Olimpici Nazionali proprio al fine di avere una normazione standard su cui basare e soprattutto confrontare i
risultati delle diverse competizioni. La creazione dei vari protocolli dunque affidata al C.I.O. (Comitato Olimpico
Internazionale) il quale si articola nei Comitati Olimpici nazionali dei diversi stati che ad esso aderiscono. Allinterno dei
Comitati Olimpici Nazionali vi sono poi le Federazioni Sportive (una per ogni sport) le quali a loro volta aderiscono alle
Federazioni Internazionali del relativo sport le quali, anchesse, aderiscono al C.I.O. divenendone parte integrante.
Per comodit espositiva prendiamo a riferimento gli anni settanta come periodo in cui nasce e si afferma il
professionismo, periodo che porta alla ribalta problematiche di organizzazione e gestione sempre pi complesse. Ci in
quanto lo sport diventa sempre pi un fenomeno di costume, si diffonde e cresce con il crescere della popolarit degli
atleti, della tecnologia che lo fa conoscere a livelli sempre pi larghi della popolazione, soprattutto attraverso una
distribuzione mediatica che ancora in crescita: corollario banale che questa diffusione genera business e gli interessi
coinvolti nellambito sportivo aumentano esponenzialmente. Essere atleti diventa dunque una professione, un lavoro e, in
ben pi di un occasione, le prestazioni sono molto ben retribuite cui si aggiungino introiti paralleli anche di maggior
rilievo (rif. a sponsorizzazioni e simili). Non deve allora stupire che alle nazioni/nazionali faccia gola avere tra le
proprie fila degli atleti forti e capaci di attirare pubblico per una serie infinita di motivi, di cui alcuni ovvi ed immediati
(prestigio, vittoria, ), altri meno (intreccio di relazioni commerciali, esportazioni e legami di immagine della patria al
campione, ), nessuno dei quali a prima vista disdicevole.

Avv. Marco Bisconti Foro diBolognaavvbisconti@gmail.com


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Dal libro Emotions


di Amanda Gesualdi
Come osservarono C. Darwin, W. James e molti altri prima di loro, possibile manipolare
l'espressione delle proprie emozioni e in tal modo influenzare le proprie esperienze emotive.
Questa idea stata sottoposta a verifica sperimentale nel 1974 da J. Laird. Il risultato di
questo, e di altri esperimenti simili, fu la dimostrazione che, quando a dei soggetti si fanno
muovere i muscoli facciali in modo tale da produrre l'espressione di un'emozione, essi
tendono a provare l'emozione corrispondente, anche se sono tenuti all'oscuro della natura e
degli scopi dei movimenti muscolari eseguiti. Effetti ancora pi evidenti si possono ottenere
quando un'espressione volontaria controllata dal soggetto impiegata per accrescere o
diminuire un'esperienza emozionale in atto. Cos, se ci sono forti ragioni perch i soggetti
nascondano i loro sentimenti, reprimendo le espressioni in risposta a uno stimolo che
sollecita emozioni, essi mostreranno una risposta fisiologica attenuata e avvertiranno uno
stato emotivo di minore intensit. Nello sport molto importante competere mantenendo
unespressione per cos dire neutra o equilibrata, proprio per non dare vita ad emozioni come
paura, sconforto, mancanza di fiducia, o altre emozioni, che anche se positive, potrebbero
non essere efficaci ai fine della gara. In tal senso lutilizzo di una adeguata tecnica respiratoria
aiuta latleta a rimanere concentrato e nella sua zona di massima prestazione.

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Kinesiologia, lArte del Ben-Essere


Durante le sedute di Coaching, durante delle sedute di allenamento in
campo, o come Terapia in generale, utilizziamo la Kinesiologiaquale
strumento eccezionale di Test e Riequlibrio. Il Test Muscolare Kinesiologico
o Test Kinesiologico, una verifica manuale che si basa sul feedback
corporeo. Consente di verificare le reazioni che lAtleta manifesta ad una
gamma infinita di fattori. Nel Test viene rilevata la stabilit, la sicurezza e la
capacit di controllo della risposta muscolare. Lutilizzo appropriato del Test
permette di accedere ad aspetti dellAtleta che non sono alla sua
consapevolezza, ma che possono disturbare il suo Equilibrio e Performance.
Ognuno dei Test e Riequilibri descritti portano grande giovamento sia sul
piano fisico (come Benessere e Prestazione), sia sul piano psichico
(risolvendo atteggiamenti negativi, ansie, paure, ecc.).

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Test e Riequilibrio della Biodisponibilit Idrica


Questo Test consente di verificare se la Biodisponibilit Idrica del Testato appropriata nel momento specifico. In caso
negativo sar sufficiente bere dellacqua ed eseguire nuovamente il Test.
Il corpo umano composto per circa i due terzi di acqua, ed il cervello per il 90%. Lacqua ricopre un ruolo essenziale in
molti processi corporei, tra questi, leliminazione delle tossine e sostanze nocive. Fondamentale nel mantenere la polarit
elettrica nella membrana delle cellule di tutto il corpo. Il corpo necessita idratazione, bene evitare di farlo arrivare a
sentire la sete.

Test e Riequilibrio per la condizione di Switching


Lo Stress pu trovare un ambiente favorevole se siamo poco idratati, ed in questo caso il Test e Riequilibrio sopra
descritto saranno appropriati. In Kinesiologia viene utilizzato il termine Switching per indicare uno stato di confusione
neurologica in cui facilmente incappiamo se siamo sotto Stress (ad esempio durante un match di torneo). Tale condizione
pu essere testata e riequilibrata per ottenere una immediata risoluzione degli effetti ad essa collegati.
Massaggiare in modo vigoroso per circa 30 secondi i due punti di Agopuntura Rene 27 (sotto la clavicola e di fianco allo
sterno) e contemporaneamente mantenere la mano libera a contatto con lombelico. Tale trattamento, utile anche come
autotrattamento, risolver un eventuale stato di confusione o stress, ridonandoci concentrazione ed energia.
Test e Riequilibrio del flusso energetico nel Meridiano Vaso Concezione e Vaso Governatore
Vaso Concezione e Vaso Governatore sono associati rispettivamente al Cervello ed al Midollo Spinale, che assieme
costituiscono la componente fondamentale del Sistema Nervoso. La verifica rivolta ad accertare lassenza di stress
mentre lenergia scorre lungo di essi verso il cervello.

Tecnica manuale di stimolazione del flusso energetico nel Sistema dei Dodici Meridiani Distinti
Tale tecnica una doccia energetica che stimola il flusso nel Sistema dei Meridiani Distinti, conferendo energia in tutto
lorganismo.

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Tecnica di Riequilibrio Muscolare tramite stimolazione del Periostio


Il periostio la membrana di tessuto connettivo che avvolge le ossa. La Tecnica si basa sulla vigorosa e breve stimolazione della zona di confine
fra tendine e osso, tale scossa render il muscolo pi tonico e pronto. Le zone da stimolare dipenderanno di volta in volta dal muscolo
considerato.

Tecnica di Riequilibrio Muscolare tramite Massaggio Vertebrale Spinale


Sheldon C. Deal e John F. Thie, due Kinesiologi statunitensi, hanno sviluppato alla fine degli anni 1970 una tecnica di stimolazione della
regione spinale, che risulta particolarmente benefica per la persona e per lAtleta.
Test Muscolare Kinesiologico, e relativo Riequilibrio, dei 14 Muscoli Principali
Tale Test e Riequilibrio offre allAtleta la possibilit di prendere coscienza di compensazioni, o disagi, in relazione ad un determinato obiettivo,
offrendo allAtleta stesso un nuovo scenario, pi libero e ricco. Il Test viene eseguito sui seguenti muscoli: Sopraspinato, Grande Rotondo, Gran
Pettorale Clavicolare, Grande Dorsale, Sottoscapolare, Quadricipite Femorale, Tibiale Anteriore, Psoas, Gluteo Medio, Piccolo Rotondo,
Deltoide Anteriore, Gran Pettorale Sternale, Deltoide Medio, Ischiocrurali. Tali 14 Muscoli sono stati scelti in quanto associati ai Meridiani
Principali della Medicina Tradizionale Cinese, nonch con 14 organi strategici per il sistema corporeo. Ne deriva cos un lavoro ampio e
profondo, sulla struttura fisica e non, dellAtleta o della persona.
Tecnica di Riorganizzazione dello Stress Emozionale, Tissutale, Posturale
La RSE facilita nellAtleta la riorganizzazione delle proprie risorse in maniera creativa rispetto ad un fattore stressante (Emozionale) o ad
unarea del corpo che risulta di disagio (Tissutale), con risultati significativi.
Unaltra applicazione della tecnica RSE in presenza di uno Stress Posturale, ovvero memorie corporee mantenute in riferimento ad un evento
traumatico ed a una determinata posizione durante levento. La memoria traumatica viene stimolata a livello inconscio ogni volta che quella
postura viene attuata, facendo s che la persona attivi delle compensazioni come stili difensivi.
Test e Riequilibrio per il Meccanismo Neurologico dellAndatura
Il Riequilibrio dellAndatura consente di prevenire un affaticamento eccessivo dellAtleta in tutte le attivit che coinvolgono la deambulazione
(camminare, correre, saltare, ecc.), ed inoltre di supporto nel caso di problemi di coordinazione destra/sinistra. Il Test prende in considerazione
landatura anteriore, posteriore, laterale e controlaterale.
Test Kinesiologico per verificare Alimenti Biogeni, Biostatici, Biocidici
Questo Test consente di determinare la reazione specifica di un Atleta nei confronti di un Alimento, il quale ricadr in una delle seguenti
categorie:
Alimento Biogeno se assunto ricarica un muscolo che prima risultava scarico
Alimento Biocidico se assunto scarica un muscolo che prima risultava carico
Alimento Biostatico se assunto non modifica il risultato del muscolo al Test

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Tennista ai Raggi X - Servizio in Kick


Il servizio in kick nasce con lo scopo di trovare il rovescio dell'avversario (soprattutto servendo da sinistra verso destra), con un
effetto tale da far alzare la palla e far uscire il pi possibile l'atleta dal lato del campo. Teniamo presente che, anche a livello di
professionisti, il colpo pi fastidioso da giocare un rovescio su una palla molto carica, veloce e alta. Il kick servito da un
giocatore destro simile agli effetti conferiti da un tennista mancino.
L'esecuzione del kick non semplice, soprattutto se vogliamo che questo colpo sia espresso nel modo pi efficace possibile. Da
quando se ne sente parlare il kick diventato di moda, ma vederlo giocare con il suo massimo vigore raro! In ogni caso, salvo
casi eccezionali, inizia ad essere "avvistato" dalla seconda categoria maschile, e dal 200/300 wta. Oltre alla tecnica necessario
avere una certa forza-veloce e quindi potenza, ecco perch per vederlo bisogna salire molto di livello agonistico. Anche nel
panorama mondiale, le prime donne che hanno fatto di questo effetto un'arma sono state la Stosur e la Schiavone, le quali
avevano una certa muscolatura in termini di deltoidi, bicipiti e tricipiti.
La tecnica (giocatore dx):
- lanciare la palla a sinistra e dietro la schiena attraverso l'uscita del braccio sinistro verso un lancio slice per poi rientrare verso
la sinistra del giocatore grazie all'inarcamento della schiena
- durante il lancio-palla il corpo ruota (sia a livello di busto-spalle che di bacino) verso il retro del campo mantenendo i piedi
ancorati al terreno
- durante la fase di attacco palla, il braccio dominante entra "violentemente" sulla palla da sx verso dx con un taglio dalle 20 alle
14 (immaginando la palla orologio), e contemporaneamente tutto il resto del corpo, partendo dagli arti inferiori, spinger verso
il campo con un movimento per alto-avanti ed un'azione esplosiva.

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Psiche --- Gli Archetipi


Lo sport un modo per imparare ad analizzarsi e conoscersi, nella vicenda sportiva
contattiamo fortemente i 12 Archetipi Eroici: Innocente, Orfano, Guerriero, Angelo
Custode, Cercatore, Amante, Distruttore, Creatore, Sovrano, Mago, Saggio, Folle.
Questo Seminario guida lAtleta verso la conoscenza dei 12 Archetipi ed a
riconoscere il modo in cui vengono repressi o agiti. Il percorso evolutivo (nella vita o
nello sport), pi che ad una retta, assomiglia ad una spirale, quando perdiamo il
senso della nostra integrit o iniziamo a sentirci inadeguati alle comuni sfide,
giunto il momento di rimetterci in Viaggio
La nostra Vita va considerata alla stregua di unImpresa Eroica, le prove a cui siamo chiamati a
rispondere necessitano di fiducia, autonomia, amore, coraggio, creativit, arte, determinazione,
consapevolezza, gioia, fede. Gli Archetipi sono i depositari di questi poteri e corrispondono a
precise tappe evolutive; essi sono il linguaggio dellInconscio Collettivo. Nel Viaggio della Vita,
pesanti condizionamenti possono aver negativamente influito sulle nostre percezioni alterando
talvolta la nostra realt fisica e psichica. Alcuni di noi hanno perso linnocenza di fronte alle
delusioni, agli abbandoni, alle ferite e ai tradimenti, la sofferenza ci ha portato a chiuderci nel
nostro guscio senza essere pienamente consapevoli che il dolore un passaggio necessario
per la nostra evoluzione. Se lInnocente ci insegna la fiducia, lOrfano che ci d lopportunit
di integrare lautonomia e il discernimento. I Miti, le Leggende, le Fiabe, sono rappresentazioni
dellInconscio Collettivo dellumanit e tutti i personaggi e le figure fantastiche che li abitano
sono in realt Archetipi Universali. Gli Archetipi sono le lettere di un Alfabeto Universale,
conoscerli significa possedere le chiavi per accedere allAnima

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Attacchi di panico e Tennis


Prima di addentrarmi in questo articolo che mi ha visto protagonista fin dal 1995, capiamo nel dettaglio il significato
di attacco di panico(DAP Sindrome da attacchi di panico).
Una certa vigilanza quotidiana, e a maggior ragione durante unattivit sportiva in cui la concentrazione basilare,
nutriente e salutare per la persona comune o latleta. Il problema viene innescato quando questa soglia viene
aumentata considerevolmente attraverso dei meccanismi di pensieri intrusivi e pessimistici, da scatenare violenti
attacchi di panico!
Il 1 episodio si present il 17 settembre del 1995 di ritorno dai Campionati Italiani che si svolgevano a Padova, dove
oltretutto dovettidare forfait contro Galvani per alcune sensazioni mentali negative.Non fecicaso a questo evento e
nei giorni successivi continuai ad allenarmie a condurreuna vita sinceramente normale e vitale. La settimana
successiva il sintomo si ripresentnuovamente in maniera identica!Non soddisfatto della mia qualit di vita,
cercaiprofessionisti in grado di aiutarmi nella ricerca del problema.Laiuto fuimmediato e fortunatamente non
tralasciai il mio sport preferito: il tennis.
Lo stato mentale aveva avuto un declino e cos anche il mio tennis, che si era ridotto a semplici allenamenti e non pi
a sedute esasperanti e a tornei.La mia vita si stava dirigendo verso la fase del cambiamento! Lasciare lattivit
agonistica per intraprendere quella dellinsegnante!Il mio corpo non riusciva pi ad allenarsi e spremersi durante
gli allenamenti, ma era pronto per poter dare ad altre persone.Posso dire ancora oggi che stata una scelta
azzeccata, visto che il percorso fatto per conoscere le motivazioni del malessere, mi hanno sensibilizzato in primis
nel conoscermi meglio e successivamente, per essere (spero) un insegnate pi umile e pronto ad accogliere le
problematiche di altri.

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Il Tenniscome formaTerapeutica
Il giocatore di livello aveva fatto posto alla persona che utilizzava il tennis non pi come risultato di una
prestazione, e purtroppo anche di un risultato soltanto, ma semplicemente come mezzo per poter stare
meglio e avere una qualit di vita migliore.Andavo negli spogliatoi e non mi preoccupavo di riscaldarmi
in maniera scrupolosa, ma di parlare con pi persone che mi rendessero libero di esprimermi.Entravo sul
campo da tennis e la mia priorit non era convogliare energie mentali per capire le capacit tecniche e
fisiche dellavversario, ma percepire la qualit nel provare agio a colpire la palla.La mia
concentrazione non era ossessivamente proiettata sulla palla, ma in maniera sorprendente sul campo,
avversario, soci, attrezzi e oggetti vicino al campo.Nelle docce difficilmente pensavo alla partita,
risultato o situazioni che potevo migliorare, ma al benessere che una bella sudata mi aveva procurato.
Questo cambiamento stato voluto attraverso un disagio che in un giorno qualsiasi della mia vita si
fatto sentire e la mia capacit (lo dico con molta umilt) stata quella di osservare il problema da
lontano e capire che il tutto era un campanello di allarme che sono riuscito a cogliere. Francesco stava
andando verso una direzione non sbagliata, ma forse non giusta per la persona che ero, e lansia mi ha
fatto capire che dovevo accogliere il problema e cercare di risolverlo.Ancora oggi ringrazio il
campanello suonato sullautostrada, perch la mia vita tra alti, bassi e tante sofferenze mi ha tolto il
giocatore che era in me, per darmi la capacit di crescere come uomo!
Ringrazio chi mi stato vicino anche in momenti di grande sofferenza mentale: i genitori, i veri amici, lo
sport, ma soprattutto me stessocon le risorse che ho dovuto mettere questa volta su un campo
differente per poter cambiare!

Francesco Mori per Tennis Olistico


Tecnico FISD (Federazione Italiana Sport disabili); Tecnico UISP; Maestro Nazionale FIT
Mail: francescomori6@virgilio.it

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Dietro le quinte...
Non importante il Prestigio in s, quanto il trucco che si nasconde dietro! (dal Film The Prestige)
La maggior parte delle persone, appassionati, tifosi, genitori e anche giocatori, vedono solo il risultato
finale, la prestazione nuda e cruda sul campo.Ma realmente cosa c dietro lo spettacolo?
Ecco il mio dietro le quinte
Parliamo ad esempio di un primo turno ad un torneo, o di una gara a squadre, in cui solitamente ho
almeno 5/6 giorni di tempo per preparare lincontro.Se conosco, oppure ho precedentemente
incontrato, la mia avversaria, posso leggere lanilisi del match di quando lho incontrata e prendere
spunto da ci che ho scritto, da come mi sono sentita, ecc. Se non ho fatto lanalisi del match posso
sempre ripartire con quello che sodi lei. Me la immagino in allenamento contro di me, visualizzandoi
suoi colpi forti o deboli, e provo ad allenarmi con la tattica che intendo utilizzare contro di lei.Provo a
chiudere gli occhi e ad immaginarmela davanti;se tutto ok e sono in equilibrio, posso davvero
pensare solo alla tattica, ma se cos non fosse? Se immaginarlami provoca ansia, paura, impotenza?
Beh, ho 5 giorni di tempo per lavorarci, sciogliere, eliminare, o ancor pi bello, comprendere e
trasformarele emozioni negative.

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Se sono ad un torneo dove si gioca ogni giorno, ci vogliono forti abilit per preparare al meglio gli incontri.Il
recupero fisico tra una partita e laltra, il recupero energetico e soprattutto ladattabilit, ovverola capacit di
adattarsi allambiente, al cibo, al letto e soprattutto allavversaria sempre diversa ad ogni turno.Ogni giorno
incontro unatleta differentein altezza, aspetto fisico, tecnica e tattica di gioco, capacit atletiche, e in poco
tempo devo lasciare andare ieri e trovare soluzione per oggi.Se il giorno prima ho vinto con una giocatrice piu
quotata di me in classifica, non posso entusiasmarmi e festeggiare pi di tanto come farebbero i calciatori per una
partita di campionato la Domenica, perch il giorno successivoho unaltra battaglia, e il troppo entusiasmo mi
porterebbe ad essere s felice di dove sono arrivata, ma anche a rischiare di non esprimermi al meglio nel
presente. Prima del match in me scatta la voglia di giocare, di confrontarmi conlavversaria, e quindi,
dirisolvere i miei limiti e dare spazio ai miei talenti.Non importase una partita di campionato, il torneo con le
racchette di legno, un Open, o un 10.000 dollari, questa sensazionec sempre!Prima dei match ho una mia
routine: cena con cereali, proteine vegetali e verdura, un bicchiere di buon vino rosso, ed fatta!Dopo la cena
guardo un film che mi faccia emozionare, che mi faccia sentire un emozione particolare che non so definire con
un nome, so solo che la sento e basta.Un trattamento di Reiki e poi vado a dormire.Il giorno dopo non voglio
sentire davvero nessuno se non il Coach e sono pronta per la sfida.
Il fatidico giorno arrivato! Preparo lo zainetto con il minimo essenziale, leggero, ma con tutto ci che
serve.Prima del match riscaldamento psico fisico(spesso non c spazio e le condizioni atmosferiche non
aiutano), ma con la mia tipologia di warm up in 10" sono prontissima sotto ogni punto di vista per affrontare
lincontro.Entro in campo con lipod, sorteggio e si parte, ladrenalina attivata!Inizio a respirare pian piano
mentre colpisco e nel momento in cui liberoil vocalizzo, fatta, ci sono!Sono nel presente e attivata.
Tutti questi momenti sono indispensabili per il mio benessere.Se non percepissi queste sensazioni, o provassi a
gestirle come descrivono numerosi psicologi,olibri sul tema, non farebbe parte del mio essere e della mia
natura.

Articolo di Sara Marcionni Atleta 2.4 FIT


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8 Incontritra Sporte Universitdel futuro


Fin dalla sua nascita, lAsd Training Team non solo tennis giocato. Uno degli obiettivi dellassociazione quella di legare a
tecnica e tattica tanti altri aspetti, raccolti con la filosofia dallenamento certificata Tennis Olistico. Fra questi, uno spazio
primario riservato al coaching, la psicologia applicata allo sport, tema molto caldo nellultimo periodo dalle parti di Rozzano.
Il mese di gennaio ha sancito la nascita di una serie di incontri di coaching presso lUniversit Bocconi di Milano, che gi da
qualche anno collabora col club per la sezione tennis, ma ha aperto ad Amanda Gesualdi anche le porte di tutti gli altri sport.
Lidea racconta la mente di Tennis Olistico nata da ununione di intenti fra noi e Bocconi Sport Team (che gestisce tutte
le attivit sportive delluniversit, ndr), su spinta di Alberto Biffi, docente di statistica in Bocconi e coach sportivo sia dentro sia
fuori lateneo. Ne nato un progetto strutturato in otto incontri, aperti ai circa venti allenatori delle varie squadre sportive, ed
stato subito accolto con grande entusiasmo. Lintenzione prosegue Amanda quella di offrire a tutti uno strumento
psicologico in pi nella gestione degli atleti, con lobiettivo di allargare presto gli incontri anche ai docenti e ai vari studenti
delluniversit, atleti e non. Il tutto in vista dellapertura del campus sportivo, che dovrebbe avvenire nel 2018 in unarea
adiacente allateneo. In Bocconi stanno iniziando a prendere in seria considerazione lo sport, gettando delle basi solide verso
unidea di stampo statunitense, in stile college. Come associazione, siamo onorati di poter dare il nostro contributo alle attivit
sportive.
A Rozzano, i seminari di coaching non sono una novit, bens un percorso che la gran parte dei ragazzi della scuola ha seguito
sin dalla giovane et, con la frequentazione attestata da diplomi rilasciati dallAccademia Tennis Olistico. Questo percorso
prosegue la Gesualdi serve a dare ai ragazzi una base affinch diano sempre il meglio di s per vincere, ma non vivano di
frustrazioni quando il risultato non arriva. Sempre in tema di coaching, Amanda Gesualdi ha da poco pubblicato il suo settimo
libro, dal titolo Emotions. Sullonda dei giudizi positivi riscossi dalle due precedenti pubblicazioni a tema sportivo, LAtleta
Zen e Tennis Olistico, la coach milanese ha lavorato a un prodotto ad ampio raggio, non solo per gli atleti, ma per ogni
genere di pubblico.

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Quel che stato e quel che sar ...


Dopo aver conseguito il titolo Istruttore di Tennis, Beach Tennis e Paddle, ho il piacere di condividere un
momento di questa esperienza e fare le opportune riflessioni su quel che stato e quel che sar. Linchiostro
di una penna vincente manca dellamarezza di chi non ce lha fatta o non ha avuto piena soddisfazione
nellesito finale. Quale occasione migliore per esprimere la mia solidariet e che possano trarre spunti per
migliorarsi in futuro.
Focalizzo la mia attenzione sulla prova pratica di Beach Tennis, la cui difficolt doveva essere del tutto
marginale nel quadro dinsieme dellesame in s. Gi dellappello ho avuto il sentore che cos non sarebbe
stato, come un esame di geografia economica in una facolt di economia e commercio che miete pi vittima
di una prova di ragioneria. Il maestro spietato (spesso cos viene considerato chi svolge in modo impeccabile
il proprio lavoro), ha bocciato il 30% degli aspiranti istruttori. Teoria a parte, ho avuto la fortuna di assistere
a 5 sessioni prima del mio turno e colmare quel gap che da l a poco mi avrebbe permesso di superare
lesame.Quale importanza tutto ci? Mentre il mio io razionale immagazzinava informazioni, unaltra
parte di me ha impersonato il Marty McFly della situazione, balzando nel passato degli, oggi aspiranti
istruttori, ieri semplici ragazzini, chi divertito e chi no, chi agile e chi impacciato, davanti una rete, una
pallina ed un attrezzo per lanciarla.Un milione di domande mi hanno assalito: quante ore passate davanti la
TV? Ma hanno mai fatto tennis? O sport in genere o addirittura semplicemente corso o a giocare a
nascondino.? O magari costruito un pallone da calcio con fogli di giornale e nastro da imballaggio come
facevamo con i miei compagni di scuola?
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Da insegnante di tennis, sono domande che mi pongo ogni giorno davanti ai miei ragazzi. Chi
riesce a giocare bene bene e chi no, chi agile e chi impacciato. Ognuno di loro ha una storia
diversa. Il nostro compito di educatore piuttosto che maestro diventa sempre pi complicato,
soprattutto nellattuale momento storico caratterizzato da una globalizzazione insostenibile, dove la
macchina vince sulluomo e le austere virtual community hanno soppiantato le semplici e genuine
relazioni interpersonali. Il mio messaggio vuole essere una scossa per far risvegliare la coscienza di
ciascuno di noi.Mi rivolgo a quanti decidono di insegnare tennis, chiediamoci se veramente siamo
innamorati di questa professione-missione. Prima di fregiarci del titolo di maestro, sentiamo
nellanima di esserlo e nella continua ricerca di campioni che ci danno prestigio e visibilit non
dimentichiamoci di chi campione non lo diventer mai.
Io mi sento soddisfatto di un allievo che vince una partita ma mi emoziono davanti a quei bimbetti
che si buttano a terra per raccogliere le palline, si rincorrono nei cambi campo e condividono
magari lunica merendina che hanno con gli altri compagnetti liberi di esprimersi ma sempre nel
rispetto dello sport e del prossimo.Mi rivolgo ai genitori sempre meno attenti alle reali esigenze
dei propri figli. Non compriamo il loro affetto con gli smartphone di ultima generazione ma
guadagnamoci la loro stima, la loro fiducia, affiancandoli giorno dopo giorno nel loro percorso di
crescita e facilitandoli nella realizzazione dei propri desideri.
Grazie

Dott. Antonino Garozzo


Insegnante di Tennis Olistico Istruttore Tennis FIT Istruttore di Beach Tennis e Paddle
Mail: antonino.garozzo1978@gmail.com

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Stretching consapevole
Tra le principali componenti di uno sport troviamo forza, resistenza e
flessibilit. Gran parte delle tabelle dallenamento soddisfano molto bene le
prime due componenti grazie allallenamento con i pesi o allattivit
specifica aerobica/anaerobica, per raro vedere sportivi/agonisti impegnati
in esercizi di stretching.Capita spesso di porre in secondo piano le sessioni
di stretching o il tempo dedicato a questo allenamento, frutto forse di una
non totale consapevolezza sui reali vantaggi e sulla conoscenza del lavoro
profondo che si pu andare a fare sul proprio corpo.Aggiungere lo
stretching ad una tipica sessione di allenamento pu, non solo servire a
prevenire gli infortuni, ma anche a migliorare il proprio grado di mobilit
articolare, riducendo quindi le rigidit muscolari, tutto a vantaggio di un
incremento del ROM (Range of Motion) e delleconomia del gesto atletico.

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Solitamente si definisce la flessibilit come la capacit di unarticolazione di muoversi liberamente


per tutto il suo arco di movimento. Sebbene quasi tutti gli atleti riconoscono limportanza della
flessibilit per il successo e la longevit sportiva, quello che sanno sembra differire da quanto
fanno in pratica.Premettendo che in ogni esercizio ci devessere una posizione biomeccanicamente
corretta in base alle caratteristiche fisiche dellatleta, gli esercizi ed i tempi di stretching sono
soggettivi, cos come il livello di tensione, che deve essere proporzionato ai propri limiti. Potrebbe
essere pocoefficace, quindi, imporre allatleta tempi di durata, ripetizioni, o pi precisamente
quando sia meglio effettuarlo.
In linea generale, il consiglio di praticare un attivit di riscaldamento prima dellesercizio fisico e
dedicarsi a una fase di stretching pi intensa dopo la sua conclusione.Risulta quindi di notevole
importanza avere una buona consapevolezza del proprio corpo non solo a livello muscolare ma
ancheposturale.Pu sicuramente incrementare la consapevolezza durante lesercizio portare
lattenzione non solo ai muscoli interessati, ma anche alla respirazione, una fase di inspirazione ed
espirazione profonda utilizzando il diaframma contribuisce a rilassare il corpo, ad aumentare il
flusso sanguigno, favorendo quindi lallungamento muscolare. Una respirazione profonda, ancor
meglio se eseguita ad occhi chiusi, per incrementare un lavoro introspettivo.Vedremo insieme
successivamente entrando pi nello specifico alcuni esercizi di Stretching mirati al miglioramento
della flessibilit muscolare e al benessere fisico nel Tennis.

Dott.ssa Luana Negrini


Preparatrice Fisica, Educatrice Sportiva Olistica

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Lo Sport ancora un buon esempio?


PER TORNARE AD ESSERLO OCCORRE RALLENTARE.
PER UNA NUOVA CULTURA SPORTIVA, CONTRO DOPING E CORRUZIONE.
Parla Vincenzo Manco, Presidente Nazionale UISP
Rallentare per tornare a crescere. Questo sport rischia di non avere pi niente da dire, n ai
giovani, n ai praticanti, n alle persone che lo seguono dice Vincenzo Manco, presidente
nazionale Uisp doping, corruzione, affarismo ne continuano ad erodere la credibilit.
C ancora un valore educativo da trasmettere attraverso lo sport? Ci sono degli esempi
positivi ai quali rifarsi? Crediamo di s. Ad una condizione: lo sport deve rallentare per
continuare a correre. Qualcosa di simile a ci che sta emergendo dalla Conferenza sul clima
Cop 21 in corso di svolgimento a Parigi. Non sono pi sostenibili colpi come quelli di questi
giorni, sulla corruzione nei palazzi Fifa del calcio o sui sospetti di doping per ben 26 atleti
azzurri deferiti dalla procura del Coni. Atleti spremuti come limoni perch questa la regola.
La vittoria a tutti i costi, il circo mediatico, soldi che chiedono altri soldi: le punte estreme di
questo fenomeno si toccano. Calcio e atletica, cos lontani e cos vicini? Non possiamo
crederci.
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Rallentare significa guardare allattivit motoria e sportiva senza dazi


da pagare. Al centro c luomo, n le royalty tv, n il business sfrenato.
Rallentare significa attivit sportiva equilibrata, a tua misura, come lo
sono tante attivit sportive che sempre pi di frequente si sganciano
dalle discipline e ne diventano gli aspetti pi innovativi, interessanti,
popolari. Un esempio? Lultimo in ordine di tempo il calcio
camminato, che lUisp sta lanciando in tutta Italia. Perch aiuta le
persone di tutte le et a comprendere quando il momento di dire basta
agli scatti brucianti, perch let biologica va rispettata e non ingannata.
E bisogna essere capaci di dire: siamo liberi di invecchiare senza
rinunciare al sugo dello sport, ai gesti e alle emozioni che trasmette. La
salute e lambiente chiedono di rallentare. Cos come la solidariet e
linclusione: tutti valori che lo sport pu tornare a trasmettere. Liberi di
rallentare, senza cercare scorciatoie. Questo il futuro dello sport nel
quale lUisp crede.

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La funzione dellapparato vestibolare


nel tennis
Prima di affrontare e capire la funzione dellApparato Vestibolare nel tennis giusto conoscere di che cosa si
tratta.Essa la cavit che da accesso a un organo cavo. I tre vestiboli principali sono quelli della bocca, dellorecchio
interno e della vulva.Il vestibolo una formazione dellorecchio interno e comprende i recettori nervosi che
percepiscono le modificazioni della posizione del corpo nello spazio.Le informazioni provenienti da questi recettori
danno origine al senso dellequilibrio.
IN UNO SPORT COME IL TENNIS
Il Vestibolo viene messo a dura prova e questo dagli specialisti per il corpo un vero toccasana. Tutte le
discipline sportive (ma anche nella vita quotidiana), il senso dellequilibrio fondamentale. Possiamo dire che nel
tennis lo ancora di pi.Analizzando le competenze specifiche del tennista vediamo di scrivere qualche situazione:
1) Da un punto qualsiasi del campo (partiamo dalla linea di fondo), il giocatore dovr mantenere una postura
corretta ma dinamica (pronta allo scatto verso la palla).
2) Dovr percepire il momento esatto in cui lavversario colpir la palla.
3) Partire in direzione di essa con una forte accelerazione mantenendo un buon equilibrio e un buon appoggio.
4) Sentire gli appoggi. Anche qua il Vestibolo informa il giocatore in maniera scrupolosa della qualit della
postura.
5) Ritornare al centro del campo (o nella zona pi idonea per poter nuovamente colpire la palla), ruotando il corpo e
il capo. In questo esercizio dominante lazione del Vestibolo, affinch il giocatore riesca a tenere un buon equilibrio.

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ESERCIZI VESTIBOLARI UTILI NEL TENNIS


Il Tennis, come avviene anche in altre discipline, negli anni si avvalso di strumenti didattici per
il miglioramento dellatleta.Da un punto di vista del lavoro sul vestibolo, sono stati fatti passi da
gigante soprattutto con lavvento di tavolette propriocettive, meduse gommose, zavorre e palle
multiformi. La collaborazione Maestro/Fisioterapista ha aiutato lefficacia e la qualit della
lezione.Vediamo esempi di esercizi vestibolari da fare sul campo da tennis:
Giocare dei colpi al rimbalzo sopra la tavoletta propriocettiva percependo la mancanza di
equilibrio. Molto importante riuscire a correggere continuamente la postura.
Giocare dei colpi al volo includendo anche lo smash.
Giocare qualche secondo dei colpi al rimbalzo sopra la tavoletta propriocettiva e scendendo
colpire sentendo gli appoggi.
Giocare con un piede sopra la tavoletta e uno a terra. Mantenere lequilibrio.
Saltare sulla tavoletta, scendere e colpire una serie di palline dando importanza agli appoggi.
Giocare sulla tavoletta con un piede alzato (colpi al rimbalzo e volo) e successivamente
scendere per colpire una serie di palline ben appoggiato.
Servire sulla tavoletta 1 e 2 palla alternando 10 palline con i piedi che rimangono
sullattrezzo e 10 palline con il piede sinistro che scarica a terra.
Giocare dei colpi al rimbalzo sulla tavoletta dichiarando ad alta voce la posizione del peso
del corpo.
Colpire la palla sopra la medusa propriocettiva dichiarando il punto dimpatto.
Giocare qualche colpo sulla medusa con un occhio bendato.

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ALTRI ESERCIZI !!
1) A gioca senza scarpe e B con le scarpe. Viceversa.
2) A gioca il colpo e scuote il capo a dx e sx. Viceversa.
3) A gioca il colpo e successivamente alza e abbassa il capo. Viceversa.
4) A gioca il colpo e guarda a sx o dx. Viceversa.

ESERCIZI SUL VESTIBOLO ABBINANDO LA PERCEZIONE DELLA DISTANZA


DALLA PALLA
Senza dubbio possiamo andare a lavorare simultaneamente su molte capacit:in questo caso sul
vestibolo insieme alla percezione della distanza dalla palla. Latleta si accorger della bont e dal
fatto che in un unico esercizio il Maestro potr trattare contemporaneamente pi qualit.
Di seguito scriver qualche esempio di lavoro eseguito sia singolarmente che in coppia:
A gioca sulla tavoletta o medusa al volo e B gioca dei colpi a rimbalzo da fondo campo
dichiarando la sua distanza dalla palla (percezione del lontano, giusto, vicino). Lesercizio
deve essere fatto a ritmo lento/medio.
A gioca senza scarpe e B con le scarpe. A dovr dichiarare nel momento dellimpatto
(importante nel momento esatto) se ha colpito troppo lontano, giusto o vicino.
A e B giocano da fondo campo dichiarando la percezione della distanza ogni volta che
colpiscono la palla.
A dichiara la distanza (lontano, giusto, vicino) di B e viceversa.
A gioca il colpo sulla tavoletta propriocettiva dichiarando la SUA distanza dalla palla.
Francesco Mori per Tennis Olistico
Tecnico FISD (Federazione Italiana Sport disabili); Tecnico UISP; Maestro Nazionale FIT
Mail: francescomori6@virgilio.it

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Tattica e gestione mentale del match


Durante una partita di tennis intervengono innumerevoli fattori che fanno pendere la vittoria da una parte
piuttosto che dallaltra. Infatti non contano solo la tecnica, labilit di gioco e le condizione atletiche dei due
giocatori, ma contano anche laspetto mentale e le capacit tattiche, oltre ad aspetti esterni che possono
notevolmente influenzare una partita, come le condizioni atmosferiche (vento, caldo, ecc), le superfici di
gioco e il tifo favorevole o contrario.
Laspetto che mi affascina di pi di questo sport limportanza che la tattica e la strategia possono avere per
massimizzare la propria resa sul campo da tennis. Giocare di per se un compito tattico. Non esistono
arbitri che dicono: il tuo gioco di gambe migliore di quello del tuo avversario 15:0 per te!. In una partita
di tennis quindi si pu sopperire a carenze tecniche o fisiche utilizzando maggiori capacit tattiche rispetto
allavversarioe questo sicuramente valido a qualunque livello di gioco.
La mia esperienza da Atleta mi ha portato a sperimentare in prima persona limportanza della tattica nel gioco
del tennis. Infatti in carriera sono riuscita ad arrivare fino alla classifica di 2.4 e spesso mi capitato di
incontrare giocatrici con un bagaglio tecnico superiore al mio, che potevano contare su un servizio e un diritto
migliori, e di condizioni atletiche decisamente superiori alle mie. Per questo ho puntato molto sulla strategia.
Durante la mia carriera ho imparato a conoscere il mio gioco ed il modo in cui si evoluto: so quali sono i
miei punti di forza e sono consapevole che basando il mio gioco su di essi posso essere in grado di
mascherare le debolezze e giocare al meglio anche con giocatrici pi forti.

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Quando scendo in campo con questa chiarezza tattica so gi che, a prescindere dal risultato,
far una buona partita e dar il 100%. Infatti avere le idee chiare su come giocare mi porta
molta fiducia e coraggio e mi permette di avere un atteggiamento mentale positivo e vincente.
Proprio per questo secondo me la tattica e la psicologia sono strettamente collegate.
Vi mai capitato di vedere una partita dove uno dei due giocatori incappato in una serie di
errori gratuiti e come conseguenza ha iniziato ad avere atteggiamenti poco costruttivi, finendo
per perdere la partita? Quasi sempre il commento di chi segue queste partite : gioca bene
ma non c di testa. Io invece dico che il crollo psicologico di questo giocatore potrebbe
essere stato causato dalle sue scarse conoscenze ed abilit tattiche! Infatti, attraverso le
giuste scelte strategiche (velocit del colpo, rotazione, angolazione, traiettoria) si pu
migliorare notevolmente la percentuale di riuscita del colpo: in poche parole se il giocatore
fosse stato in grado di fare delle scelte tattiche migliori sarebbe riuscito a ridurre gli errori
gratuiti, e di conseguenza avrebbe mantenuto alto il suo livello di fiducia e il suo atteggiamento
in campo ne avrebbe giovato.
Bisogna considerare che la tattica un processo decisionale che implica delle scelte: un
giocatore di tennis deve scegliere che tipo di colpo giocare su ogni palla e la scelta implica una
presa di responsabilit. UnAtleta che non in grado di scegliere che colpo giocare,
difficilmente avr una buona considerazione di s. Migliorare le capacit tattiche dellAtleta
vuol dire portare pi consapevolezza e chiarezza nella mente dellAtleta stesso, facendo
crescere il senso di responsabilit. Tutto questo porta ad un miglioramento psicologico,
perch lAtleta avr pi fiducia nei propri mezzi, soprattutto nei momenti di maggiore tensione
agonistica in cui possono subentrare ansie ed incertezze. Miglioreranno in lui le capacit di
osservare quello che sta succedendo sia dentro che fuori di s, e il suo grado di
consapevolezza.

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Per fare un esempio reale, prendiamo in considerazione Agnieszka Radwanska, la recente


vincitrice delle WTA Finals 2015 di Singapore. La polacca probabilmente la giocatrice pi
intelligente tatticamente del circuito ed in finale riuscita a superare Petra Kvitova, una giocatrice
pi potente di lei, che serve meglio e che tira dritto e rovescio molto pi forte. Come ci riuscita?
Ha usato tutta la sua variet di colpi, cambiando continuamente i ritmi in manovra con palle alte e
profonde alternate a back senza peso corti, ed ancora, palle piatte e veloci al centro del campo. In
fase di attacco stata impeccabile nel prendere gli angoli giusti e soprattutto ha costretto la
Kvitova ad attaccare pi volte a rete, situazione ideale per Aga che ha nel passante e nel gioco di
contrattacco il suo punto forte! E tutto questo commettendo 5 errori non forzati in tutto il match di
tre set, a dimostrazione del fatto che riuscita a fare delle ottime scelte tattiche su ogni colpo.
In conclusione, lAtleta che in grado durante un match di concentrarsi sul proprio gioco e sulle
scelte tattiche ottimali contro un determinato avversario, sar in grado di:
giocare aumentando le proprie percentuali di riuscita di ciascun colpo, e quindi, di migliorare
la propria performance;
gestire meglio la partita dal punto di vista mentale, poich sar pi distaccato dal risultato e
consapevole che unottima performance la conseguenza delle scelte che lui stesso ha compiuto
durante il match.

Arianna Magagnoli
Insegnante diTennis Olistico Atleta conesperienza a livello nazionale e internazionale.
Mail:arimaga89@hotmail.it

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Parecchi studi condotti fin dal 1970 su una tecnica specifica, la Meditazione Trascendentale, hanno
evidenziato la sua efficacia nella diminuzione di ansia e stress e nel miglioramento della salute. In seguito
furono condotte altre ricerche ed analisi coinvolgendo altri metodi di meditazione. Studi Scientifici, pubblicati
nel 2000 sullInternational Journal of Psychotherapy, hanno identificato le seguenti componenti in comune
con tutti i metodi meditativi:
Rilassamento, calma e senso di armonia psichica
Concentrazione
Alterato stato di coscienza
Sospensione dei processi di pensiero logico e razionale
Presenza di una attitudine alla auto-coscienza ed alla auto-osservazione.
Numerosissimi sono gli studi della comunit medica sugli effetti fisiologici della meditazione. Il Dr. James
Austin, neuropsicologo dellUniversit del Colorado, ha indicato come la Meditazione Zen possa modificare le
connessioni nervose del cervello nel suo libro Zen and the Brain (Austin, 1999). Questo stato confermato
mediante risonanza magnetica funzionale sullattivit del cervello.
Recentemente uno studio scientifico americano pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy
of Sciences, ha dimostrato effetti rilevanti della Meditazione sul miglioramento delle condizioni di vita: la
depressione si attenua, e le difese immunitarie si rinforzano. I ricercatori hanno verificato che il gruppo di
studenti che aveva praticato, riportava una concentrazione di cortisolo molto inferiore e una migliore risposta
immunitaria rispetto al gruppo di controllo. Dai questionari anche emerso che la Meditazione aveva
abbassato i livelli di rabbia, ansia, depressione e fatica. Il dottor Yi-Yuan Tang, il coordinatore della ricerca ha
cos dedotto che: la consapevolezza e lattenzione sono aspetti della vita che possono essere esercitati,
esattamente come i muscoli.
Come indicato da Hanin (1980), lacronimo IZOF sintetizza i seguenti concetti:
Individual: la zona di funzionamento ottimale specifica ed individuale per ogni atleta. Un determinato livello
di ansia pu essere infatti funzionale o disfunzionale a seconda della disciplina praticata, della sezione di gara
in cui si verifica e delle caratteristiche personali dellatleta.
Zone: si tratta di un campo di valori superato dove la prestazione decade. Nella zona di funzionamento
ottimale si ottiene potenzialmente la performance migliore.
Optimal Functioning: ogni atleta esprime un livello (che va stabilito individualmente) ottimale di ansia
funzionale per il raggiungimento della prestazione pi elevata.

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Il futuro nel custom?


Head la prima azienda, tra le grandi del tennis, ad offrire la possibilit di
customizzare il proprio telaio direttamente dalla fabbrica.
Finalmente quelle imperfezioni percettive e soggettive nel peso o nel bilanciamento,
piuttosto che nel numero di corde o nella sagomatura del grip, vengono risolte in
favore delle preferenze individuali.
Il prezzo alto, ma il risultato eccellente!
A chi consiglierei tale spesa? Sicuramente agli agonisti dalla seconda categoria, e a
tutti gli amatori ossessivi di questo sport che possono finalmente creare qualcosa di
unico e personalizzato!

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Suzanne
I giovani di oggi che approcciano il mondo del tennis probabilmente non ne
hanno mai sentito parlare e a volte anche qualche vecchio tennista. Io stessa
non ne sapevo pi di tanto, di lei avevo in mente immagini e foto sbiadite
dal tempo. Eppure, da malata grave di tennis, appena ho iniziato a leggere di
lei ho subito sentito un certo trasporto, un velo, il fascino del tennis e il
tennis stesso pervadermi di lei.Gli appassionati di tennis avranno capito che
sto parlando di Suzanne Lenglen, iniziatrice ed essenza stessa del tennis di
tutti i tempi, di quel gioco in cui, con la scusa di una pallina si vola con le
gambe e col cuore.E Suzanne Lenglen infatti volava davvero! Tutte le foto
la ritraggono sollevata mezzo metro da terra.

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Suzanne, nata a Parigi nel 1899, ebbe in dono dal padre la sua prima racchetta ancora bambina, quando abitava nelle campagne
della Piccardia, in Francia, e precisamente a Compigne, con i suoi genitori e il fantasma di un fratellino morto per problemi di
salute.Deliziosa come una primula e vivace come un grillo, Suzanne era una bambina scatenata, sebbene cagionevole di salute. Il
padre Charles per rinforzarla fisicamente e per canalizzare le sue molte energie decise di istradarla al tennis.Suzanne si entusiasm
subito al gioco di racchetta, e nonostante ad allenarla fosse il padre che palleggiava con lei in tweed, fu capace di sfruttare la
velocit di mano e mentale acquisita col diabolo, un gioco in voga allepoca, e la coordinazione appresa con la danza per
progredire.I risultati arrivarono incredibilmente presto, tanto che suo padre Charles la iscrisse ai tornei e ai Garden Party vicino a
Parigi, dove Suzanne cominci a scambiare colpi con professionisti del tennis e a mietere successi.Il tennis di Suzanne risult a tutti
esorbitante ed entusiasmante. Non batteva, stracciava gli avversari. A Chantilly, conquist la finale contro una campionessa come
Marguerite Broquedis perdendo in un match lottatissimo in tre set nel quale pap Charles le prodigava zollette di zucchero intinte
nel cognac per sopperire alla sua debolezza fisica.Poco pi tardi, a Saint-Cloud, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, vinse
su Germaine Golding quelli che pomposamente venivano chiamati i Campionati del Mondo su terra battuta antenati dellattuale
Roland Garros, conquistando definitivamente il mondo del tennis con il suo gioco e il fascino che gi emanava dai suoi appena
quindici anni.
Charles Lenglen, provetto ciclista ed esperto comunque di tuttaltro, aveva molta visione di gioco, e cerc, anche ragionando con
esperti di tennis, di studiare sistemi, tecniche e schemi per far progredire la giovane Suzanne.Nel frattempo i Lenglen, che da
sempre svernavano in Costa Azzurra, a Nizza, vi si trasferirono definitivamente. Avevano trovato una casa in Place Mozart, proprio
affacciata sui campi da tennis in sabbia allinterno della piazza stessa. Su quei campi Suzanne passava letteralmente le sue giornate
colpendo palle, con la passione e la tenacia che la distinguevano.Il padre aveva provveduto a trovarle dei maestri italiani, come
Joseph Negro, venuti in Costa Azzurra ad allenare principi e nobili in vacanza o giocatori professionisti, per farla allenare. Grazie
anche al loro contributo il suo gioco divent sempre pi aggressivo, veloce e potente. Cos mentre la prima guerra mondiale aveva
immobilizzato il tennis dei tornei internazionali, la giovane Suzanne costruiva il suo futuro. Entrato ormai in pieno nel mondo del
tennis, e attraverso i vari discorsi Charles Lenglen aveva capito che il bravo tennista doveva possedere 50% velocit, 45% cervello
5% braccio.Organizzava a Suzanne allenamenti con gli uomini, perch giocavano un tennis pi aggressivo e pesante di quello
femminile e sempre per lo stesso motivo insegn a Suzanne a servire dallalto, abbinando a ci, cosa insolita allepoca, molta
preparazione atletica.Si dice infatti che Suzanne facesse le scale di casa di corsa non meno di quindici volte su e gi e che si
allenasse destate e dinverno davanti alla finestra aperta per rinforzarsi fisicamente.Presto arrivarono i primi successi sulla Costa.
A Cannes, ma anche in Liguria, a Bordighera. Dopo una partita a Cannes in cui Suzanne aveva perso il secondo set ed era stremata,
il padre le indic lavversaria anchessa a pezzi e Suzanne cap Allora non il buon tennis, ma il coraggio che vince. Charles
sapeva che limportante vincere. E lunica cosa diceva.La giovane tennista daltronde si dimostr da subito una garanzia per
gli organizzatori degli eventi, infatti attirava sempre molto pubblico grazie al suo entusiasmo, alla sua grazia e ai suoi schemi
vincenti.

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WIMBLEDON
Suzanne conquist sei titoli ai campionati di Francia, anche se in realt non gioc mai nellimpianto in cui oggi si gioca il
Roland Garros, nel quale a lei dedicato il secondo campo.Particolare e pi intimo fu per il suo rapporto con
Wimbledon, indissolubilmente legato al suo destino e sulla cui erba riusc a esprimere al meglio il suo tennis.Tutto
cominci nel 1919 quando, con lo stupore di tutto il mondo del tennis, ventenne sconfisse Dorothea Douglass Chambers,
campionessa a Wimbledon imbattuta da 7 anni.Il Telegraph comment il match come il pi grande Challenge Round nel
singolare femminile mai visto. Immediato fu il rapporto di Suzanne con lerba. Su suggerimento di pap Lenglen
cominci a tagliare le traiettorie, giocare danticipo e si mise a giocare coi piedi dentro al campo. Wimbledon divent il
suo giardino. Suzanne sciocc uomini e donne, regina compresa, presentandosi a Wimbledon senza corsetto, con un
vestitinobianco moltoscollato con la gonna che arrivava appena sopra il ginocchio e gli avambracci nudi, sorseggiando
del brandytra un set e laltro.Nonostante la sua indole pi fantasiosa e ribelle e forse proprio per questo, conquist
Wimbledon, gli inglesi la amarono come se inglese lo fosse davvero ed ebbe sempre un buon rapporto con i Reali .
Attirava orde di pubblico a vederla e decret addirittura il predominio del tennis femminile sul maschile, i giornali infatti
parlarono, fin dalla sua prima apparizione prevalentemente di tennis femminile dedicando al maschile di Borotra non pi
di qualche trafiletto. Dal 1919 fino al 1925 Suzanne vinse ogni anno a Wimbledon, ad eccezione di quello del 1924 perch
malata, sia in singolo che in doppio.Nel 1926 ci fu per un disguido con gli organizzatori del torneo di Wimbledon, un
malinteso sullorario di gioco. Gli organizzatori pretendevano che Suzanne giocasse le due partite di doppio con Diddie
Vlasto e di singolo lo stesso giorno e di seguito. Suzanne, che negli anni era diventata una diva, fuori come dentro al
campo, si rifiut e, indispettita fece sapere che non avrebbe giocato n allorario impostole n i due match lo stesso giorno
e consecutivi. Il messaggio per vari motivi non pervenne agli organizzatori, o forse lo ignorarono deliberatamente. In
ogni caso la regina Mary, ignara di tutto, attese sul palco per diverso tempo, mentre la Lenglen, sconvolta, aveva una crisi
di nervi negli spogliatoi. La stampa le diede addosso e le testate gonfiarono addirittura lepisodio, aggiungendo particolari
di dubbie fonti.La Regina, dopo tutto quel pandemonio, non pot sorvolare sullaccaduto. Da questo episodio i rapporti
fra la star del tennis e lInghilterra si guastarono. La regina le fece sapere che non era pi gradita. Nessuno consider la
sua popolarit e i soldi che Suzanne negli anni aveva fatto guadagnare a Wimbledon.Il 4 luglio 1938, Suzanne mor
proprio nei giorni in cui si disputava Wimbledon

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SUZANNE : FRANCESE O CITTADINA DEL MONDO?


Francese era nel fascino e nel portamento, nellessere diva. Fu la prima a vestire come una prima donnadel cinema. Nonostante rispettasse luso del bianco in
campo, usava mettere in capo sciarpe di seta colorate e indossare pellicce lunghe fino ai piedi. Arrivava in campo dal suo mondo di favola salutando, come una
star, il pubblico seduto nelle prime file.Propose allamico e stilista Jean Patou di produrre abbigliamento per il tennis prima ancora dell appannaggio di
Lacoste, collega e amico della Divina.Francese quindi nella forma e nella sostanza le furono tuttavia creati dei problemi dalla Federazione Francese quando
decise di passare al professionismo. Dopo aver chiuso con Wimbledon, nonostante la brutta esperienza in America del 1921 con lunica sconfitta della sua
carriera contro Molla Mallory, decise di partire per lAmerica ugualmente e di passare al professionismo. Disput oltreoceano una serie di incontri con Mary
K. Brown per la cifra da capogiro per lepoca di 75.000 Dollari.La Francia lavrebbe voluta solo per s. A Suzanne invece stavano strette Nizza, la Francia,
era annoiata dalla normalit. Si sentiva pi una cittadina del mondo, lei, davanti a cui tutte le porte si aprivano. Appena gli impegni glielo consentivano
partiva, principalmente in Europa, coi suoi amori del momento, o con le sue amiche di sempre.
GLI AMORI
Gli amori furono molti e sempre appassionati anche se Suzanne era fondamentalmente innamorata della vita. Amava le feste, il teatro, amava essere guardata,
dare scandalo.Amava gli uomini e a suo modo anche le donne con le quali aveva sempre rapporti privilegiati. Ma sopra a tutto amava il tennis di un amore
totalizzante e ossessivo.Nonostante il suo tennis fosse gi perfetto cercava sempre il colpo in pi, un ulteriore perfezione tecnica o uno schema mai pensato
prima, con cui sorprendere gli avversari.Al suo fianco Antoine (Coc) Gentien , lamico migliore, il pi squisito che esista sulla terra e vincitore di molti
Roland Garros; Alain Gerbault , sognatore, appassionato pilota e navigatore, che raggiunse New York attraversando lAtlantico in barca a vela col suo Fire
Crest e che scrisse Seul travers lAtlantide; Pierre Albarran, urologo di fama e tennista per passione, anche grazie a Suzanne. Edouardo Flaquer, tennista
spagnolo nel 1923 inseparabile da Suzanne tanto da guadagnarle il nomignolo di Hispano-Suzanne come unauto prodotta dai Lacoste. Fra i suoi amori un
imprenditore milanese, Placido Gaslini, che la chiamava mon petit arabe a causa del turbante che spesso indossava, e la port a giocare al Tennis Milano, da
Bonacossa. Quando Suzanne appariva al fianco del suo Placido a Villa dEste, piuttosto che al Tennis Roma, per delle esibizioni, si vedevano arrivare
fiumane di gente che si litigavano i biglietti.Poi ci fu Jackson Baldwin, detto Shaky, miliardario californiano sposato e con una moglie gelosissima che a un
certo punto, sembrava, avesse mollato per Suzanne e per cui gli furono tagliate dal padre tutte le rendite. Il loro amore, dur sei anni, ma non sopravvisse alla
povert.Negli ultimi anni al fianco di Suzanne ci fu il vecchio ammiratore conosciuto durante la prima trasferta in America, Maurice Tillier col quale ebbe una
serena e felice relazione fino alla fine.Anche le amicizie femminili erano tutte legate al mondo del tennis ed ebbero una grande importanza per Suzanne, a
volte forse pi dei suoi amori. Lacoste diceva di lei era unottima amica, una donna priva di invidie.Kitty McCane, fu per lei una sua cara amica. Inglese,
dacch la conobbe a Londra nel 1914 nutr sempre una smodata ammirazione per lei.Kitty era rimasta affascinata da Suzanne per il suo essere sempre
apertamente e naturalmente controcorrente, per il suo modo di giocare, di muoversi, insomma di esistere. Nonostante fosse anchessa una campionessa
olimpica e a Wimbledon la migliore in assenza di Suzanne a detta di tutti Kitty riusc a battere la francese solo una volta perch Suzanne quando era
necessario non sbagliava una palla.Fu addirittura inseparabile da Julie Vlasto detta Diddie, sua compagna di doppio e di avventure ma soprattutto confidente,
forse lunica a cui Suzanne apr il suo cuore, sempre. A Diddie, ereditiera dei Vlasto, Suzanne dispens gli insegnamenti di pap Charles e addirittura si allen
con lei. Il loro rapporto fu indissolubilmente legato e fortificato dal tennis. Avevamo dice Diddie gli stessi interessi per la vita, il teatro, i libri e la
moda.I suoi rapporti con Diddie erano talmente intimi che qualcuno ha creduto di intuirvi, anche in seguito a supposti diari rinvenuti e pagine incollate,
qualcosa in pi che una semplice amicizia. Quando Diddie si trasfer in Grecia le due continuarono la loro amicizia attraverso lunghe lettere in cui si
scrivevano la nostalgia che avevano luna dellaltra.

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LA SALUTE
La salute fu sempre la sua nota dolente e segn il suo destino dagli esordi. Dapprima la morte prematura del fratello che sensibilizz
oltremodo i genitori nei suoi confronti. La sua natura cagionevole stessa port il padre a instradarla al tennis.Ci furono poi diversi
episodi che segnarono duramente la sua vita tennistica. Nel 1921 quando fece la traversata per gli Stati Uniti contro il parere del
padre, ebbe problemi di pertosse che segnarono il suo risultato sportivo e la sua anima. Nel 1924 non pot partecipare ai
Championships a Londra a causa di problemi di asma che la bloccarono a letto, e anche a Cannes, nel match del secolo, aveva
accusato strani malori sui quali spesso per si malign.
IL CORAGGIO
Di coraggio la nostra Suzanne in effetti ne ostentava e in alcuni casi ne aveva a bizzeffe.In realt costretta comera a riconfermare
continuamente se stessa, il suo essere campionessa e la sua supremazia, lo cercava continuamente dentro di s, nei suoi rapporti
amorosi, nelle amicizie, che erano le sole a intuire la sua fragilit al di fuori del personaggio e della tennista. Lagitazione di
Suzanne non ha limiti, e nasconde, credo, un vuoto ogni volta pi profondo nel suo cuore, scriveva Gentien a Diddie nel
1933.Diceva di lei Billie Jean King: si nutre pi dellodio per la sconfitta che dellamore per la vittoria.Suzanne, in realt, aveva
una paura folle di perdere la sua supremazia agli occhi del mondo e delle nuove leve del tennis femminile. Perci cercava a volte di
vivere di rendita sui successi ottenuti prendendosi delle lunghe pause fra una competizione e laltra. Pause che comunque le
placavano le paure e la rimettevano in sesto fisicamente e mentalmente. Pause in cui Suzanne assaggiava un po di quella vita che a
causa del tennis non poteva vivere appieno.Sul letto di morte, ormai divenuta cieca a causa della leucemia e terrorizzata, ancora
ostentava coraggio e faceva battute sulla sua condizione. Tutto ci la rendeva sola, nonostante fosse sempre stata vezzeggiata e
attorniata da folle sul campo da tennis e fuori.Coraggiosamente e esageratamente, cos Suzanne visse la sua vita, come nel Match
del Secolo, il suo ultimo match da dilettante, nel Febbraio 1926 contro la ventenne Helen Wills, dove si present avvolta in un
mantello bianco bordato di pelo. Suzanne lo vinse 63 86 a fatica contro una giocatrice pi giovane e fisicamente pi forte di lei.Il
Carlton Club di Cannes raccolse 4 mila spettatori e i biglietti costarono 22 volte il prezzo per la finale diWimbledon. Disse di lei
Borotra in quelloccasione: Non avevano capito che sotto la vedette cera una tigre e una grande atleta. Suzanne visse dunque con
le sue paure e il suo coraggio, sola, nella ricerca di una palla in pi, di una ragione in pi.E quella ragione era ancora il tennis.
Spese infatti gli ultimi giorni della sua vita come allenatrice nella scuola tennis che aveva fondato a Parigi, finch non sopraggiunse
la leucemia.La salute ancora una volta la trad e alla giovane et di 39 anni Suzanne lasci questo mondo, semmai a questo mondo
fosse mai appartenuta.

Articolo di Anna Lamarina annalamarina66@gmail.com

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