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INDICE
4 - Scuola o Accademia
8 - 13 Convegno UISP 2016
10 - Consulenza
12 - Dal Libro "Emotions" di Amanda Gesualdi
14 - Kinesiologia, l'Arte del Ben-Essere
18 - Tennista ai Raggi X - Servizio in Kick
21 - Psiche, gli Archetipi
22 - Attacchi di panico e Tennis
24 - Dietro le quinte
28 - Tra Sport e Universit
32 - Quel che stato e quel che sar
34 - Stretching consapevole
36 - Lo Sport ancora un buon esempio?
38 - Lapparato vestibolare nel tennis
42 - Tattica e gestione mentale del match
46 - Meditazione e IZOF
49 - Il futuro nel custom?
50 - Suzanne
Maggio 2016
Tennis Olistico
Tutti i Diritti Riservati
Scuola o Accademia?
Essere o non Essere? Avere o Essere?
Da qualche tempo rifletto sulla differenza tra una Scuola Tennis ed una Accademia del Tennis.Purtroppo, soprattutto in Italia,
molte scuole decidono di iniziare a chiamarsi accademie con il solo scopo di vendere!Un secondo problema confondere le
grandi strutture con delle accademie, quando allinterno di esse non cuno staff che lavori con fini comuni o che abbia una
filosofia portante. Il terzo problema che spesso in queste grandi strutturevi sono vere e proprie guerre tra i soci e lagonistica.
Come qualsiasi riflessione che si rispetti inizierei con il significato etimologico delle parole scuola e accademia.
Scuola: unistituzione destinata alleducazionee allistruzionedistudentie allievi sotto la guida di varie tipologie di figure
professionali appartenenti al settore deilavoratori della conoscenza.Il termine deriva dalla parolalatinaschola, derivata a sua
volta dalgreco antico(scholion), da(schol). Il termine greco significava inizialmente tempo libero, per
poi evolversi: da tempo libero passato a descrivere il luogo in cui veniva speso il tempo libero, cio il luogo in cui si
tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero, per poi descrivere il luogo di lettura, fino a descrivere
il luogo distruzione per eccellenza.
Accademia: unistituzione destinata agli studi pi raffinati e allapprofondimento delle conoscenze di pi alto livello. Il
termine pu indicare una societscientificadedicata allaricercanel campo dellescienze naturali, dellafilosofiae dellebelle
arti. Laura di prestigio associato allorigine del nome spinge molti istituti (soprattutto privati) a fregiarsi di questo appellativo,
non sempre in maniera appropriata.Il termineaccademia deriva dalgrecoe indicava lascuola filosoficadiPlatone, fondata
nel387 a.C.e situata in un luogo appena fuori le mura diAtene, chiamata cos dal nome delleroe di guerraAcademoche aveva
donato agli ateniesi un terreno che divenne un giardino aperto al pubblico dove Platone filosofava con i suoi discepoli.
Qui Platone scrisse i suoi dialoghi eAristotelesegu le lezioni del maestro fino alla sua morte. Incerta la
funzione specifica della scuola, sipotizza che:
fosse dedicata alle Muse con un carattere quindi religioso;
fosse una scuola di formazione politica per i giovani greci;
fosse indirizzata allo studio e alla ricerca come una specie di universit moderna.
Secondo quanto esposto ci che colpisce nella descrizione dellAccademia laspetto religioso/spirituale/
filosofico, laspetto della formazione e quello dello studio/ricerca.Quante accademie di tennis in Italia, o
in Europa, o nel mondo, tengono conto di aspetti spirituali, filosofici, di studio e ricerca?
Credo, in virt di riflessioni profonde che sono tenuta a fare, che sia pi corretto definire la nostra scuola
una Accademia di Tennis Olistico. La nostra proposta si basa su una filosofia diinsegnamentoche fonda
le proprie radici nel lavoro introspettivo e che anela ad una forma di spiritualit che va ben oltre i dogmi e
le religioni, proponiamo un lavoro a 360 gradi per atleti e maestri, lo studio e la ricerca continua ci
portano a metterci in discussione e a progredire verso la consapevolezza e levoluzione. Lavorando in
strutture pubbliche, esattamente come per leroe Academo che don un giardino aperto al pubblico, la
nostra Accademia aperta a tutti, fermo restando il principio secondo il quale non tutti sono veramente
disposti a fare dei sacrifici e a mettersi in discussione. Eccoperchnon sono solo gli atleti a sceglierci,
ma siamo anche noi a scegliere loro!
LAccademia Tennis Olistico organizza Corsi di Tennis presso il Tennis Rozzano ed il Centro
Sportivo della Polizia di Milano. I Corsi prevedonotutti i Livelli Tecnici, dal principiante al
professionista. La nostra Scuola Tennis riconosciuta per la Filosofiae la metodologia portante di
cui siamo pionieri,Tennis Olistico.
Dal 2012 stata stipulata una Convenzione con lUniversit Bocconidi Milano, che prevede delle
agevolazioni nelle quote della Accademiaper tutti gli iscritti a Bocconi Sport Team; il nostro Staff
si occupa degli allenamenti delle squadre partecipanti a Campionati e Tornei Internazionali.
LAccademia Tennis Olistico promuove le Discipline Bio Naturali (Meditazione,Reiki, Coaching,
Kinesiologia, Floriterapia, ecc.) presso la Scuola il Tempioa Basiglio, offrendo agli atleti un
percorso di Benessere ed Evoluzione.
Tennis Olistico abbraccia tutti gli ambiti inerenti la formazione di unAtleta tenendo sempre
presente che ci che intendiamo fare aiutare questultimo ad Individuarsi su tutti i piani, dalla
tecnica alla strategia, dallatletica alla psicologia ecc.Per agonista si intende un giocatore alle
prime esperienze di gare o che inizia un percorso di crescita attraverso lo sport, ponendosiobiettivi
pi mirati. Per agonista intendiamo anche il Professionista.
Tennis Olistico , oltre ad offrire un panorama di Discipline Bio Naturali che fungono da
accompagnamento allAtleta, prevede un insegnamento che dia spazio allAscolto, alle Sensazioni,
alle Emozioni, allImmaginazione, al Colore, al fare Esperienza, alle Scelte spontanee,
allIntuizione, ecc.
Nel proprio intervento la Gesualdi ha preso spunto dalla sua ultima pubblicazione, il libro Emotions, e dalle varie
esperienze precedenti, portando in cattedra un discorso volto a fare chiarezza sulla vera parte psicologica dello sport. Ho
preso il triangolo della salute, che comprende l'ambito fisico e materiale, quello della psiche e quello dellalimentazione, e
mi sono addentrata nel secondo. Noto che spesso c poca chiarezza su mental training, training autogeno e quantaltro. Si
pensa che la parte psicologica riguardi laspetto mentale, quando in realt, come dice il nome stesso, tocca la psiche,
quindi linconscio, in tutte le sue sfaccettature. Amanda si anche ispirata allOvoide di Roberto Assagioli, il primo
psicoterapeuta italiano, autore di un diagramma che descrive la psiche. Spesso si cerca di attribuire delle percentuali alle
fasi dallenamento, per esempio 30% tecnica, 30% tattica, ma si dimentica che la parte mentale sempre e comunque
presente al 100%. Anche quando fa un lavoro diverso, latleta immerso nellinconscio. Lo dicono i grandi pilastri della
psicanalisi, ma nel mondo dello sport questi aspetti vengono sottovalutati. Il pubblico ha apprezzato, lei pure. Sono
onorata - ha detto - di essere stata coinvolta in un passaggio importantissimo per le donne nello sport, peraltro allinterno
di un convegno organizzato allindomani della storica intesa Fit-Uisp. Il presidente Erasmo Palma ha fatto un lavoro
magnifico, tanto che tutta la platea si alzata in piedi sulle sedie per applaudirlo, regalando un abbraccio collettivo molto
toccante che ha ricordato la famosa scena del film Lattimo fuggente. E Amanda pu esserne fiera, perch una parte del
merito anche sua.
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Consulenza
Grazie alla collaborazione con lAvvocato Marco Bisconti nasce unospazio dedicato alla
Consulenza con lo scopo di fare un po di chiarezza di base su Diritti e Doveri di ognuno
allinterno dello Stato e, nel nostro caso, dellOrdinamento Sportivo.
Introduzione
In Italia, tra le fonti di produzione del diritto, c una chiara gerarchia al cui vertice posta la
Costituzione della Repubblica e allinterno dellOrdinamento Statale Italiano, ovvero allinterno
del territorio italiano e salvo quanto segue, sono gli organi dello Stato a detenere il potere
normativo.
Nellarco del tempo, in parallelo allevoluzione degli ordinamenti nazionali, si sono venuti a
creare degli ordinamenti sovranazionali ai quali, per via pattizia o per pacifica accettazione di
una situazione sedimentata o consuetudinaria, stato permesso di entrare allinterno dei diversi
Stati sovrani con precetti e princpi peculiari e propri. Facendo parte della comunit
internazionale anche lOrdinamento Italiano ha subto ed accettato questo fenomeno con diverse
implicazioni e sfumature: questo dato, che per ora accantoniamo, va tenuto a mente poich ci
soccorrer nella trattazione in un secondo momento e in modo rilevante (un esempio su tutti:
lOrdinamento Europeo).
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Un breve cenno ora alla genesi dellOrdinamento Sportivo e a taluni problemi, ovvero sviluppi, che lo stesso sport ha
generato nellOrdinamento Sportivo stesso.
Le Olimpiadi nascono da unidea romantica legata al dilettantismo delle competizioni e dei giochi, quando questi erano
rivolti a chi, liberamente, voleva iscriversi ad una gara e confrontarsi semplicemente tra atleti in un certame. Nellarco
degli anni il numero dei partecipanti alle competizioni cresciuto (per numero di praticanti gli sports) con un parallelo ed
ovvio aumento dei diversi interessi economici coinvolti: emersa cos unesigenza di coordinamento, della creazione di
una struttura e di una regolamentazione comuni alle diverse competizioni, la quale sfociata nellarticolazione del C.I.O.,
in Comitati Olimpici Nazionali proprio al fine di avere una normazione standard su cui basare e soprattutto confrontare i
risultati delle diverse competizioni. La creazione dei vari protocolli dunque affidata al C.I.O. (Comitato Olimpico
Internazionale) il quale si articola nei Comitati Olimpici nazionali dei diversi stati che ad esso aderiscono. Allinterno dei
Comitati Olimpici Nazionali vi sono poi le Federazioni Sportive (una per ogni sport) le quali a loro volta aderiscono alle
Federazioni Internazionali del relativo sport le quali, anchesse, aderiscono al C.I.O. divenendone parte integrante.
Per comodit espositiva prendiamo a riferimento gli anni settanta come periodo in cui nasce e si afferma il
professionismo, periodo che porta alla ribalta problematiche di organizzazione e gestione sempre pi complesse. Ci in
quanto lo sport diventa sempre pi un fenomeno di costume, si diffonde e cresce con il crescere della popolarit degli
atleti, della tecnologia che lo fa conoscere a livelli sempre pi larghi della popolazione, soprattutto attraverso una
distribuzione mediatica che ancora in crescita: corollario banale che questa diffusione genera business e gli interessi
coinvolti nellambito sportivo aumentano esponenzialmente. Essere atleti diventa dunque una professione, un lavoro e, in
ben pi di un occasione, le prestazioni sono molto ben retribuite cui si aggiungino introiti paralleli anche di maggior
rilievo (rif. a sponsorizzazioni e simili). Non deve allora stupire che alle nazioni/nazionali faccia gola avere tra le
proprie fila degli atleti forti e capaci di attirare pubblico per una serie infinita di motivi, di cui alcuni ovvi ed immediati
(prestigio, vittoria, ), altri meno (intreccio di relazioni commerciali, esportazioni e legami di immagine della patria al
campione, ), nessuno dei quali a prima vista disdicevole.
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Tecnica manuale di stimolazione del flusso energetico nel Sistema dei Dodici Meridiani Distinti
Tale tecnica una doccia energetica che stimola il flusso nel Sistema dei Meridiani Distinti, conferendo energia in tutto
lorganismo.
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Il Tenniscome formaTerapeutica
Il giocatore di livello aveva fatto posto alla persona che utilizzava il tennis non pi come risultato di una
prestazione, e purtroppo anche di un risultato soltanto, ma semplicemente come mezzo per poter stare
meglio e avere una qualit di vita migliore.Andavo negli spogliatoi e non mi preoccupavo di riscaldarmi
in maniera scrupolosa, ma di parlare con pi persone che mi rendessero libero di esprimermi.Entravo sul
campo da tennis e la mia priorit non era convogliare energie mentali per capire le capacit tecniche e
fisiche dellavversario, ma percepire la qualit nel provare agio a colpire la palla.La mia
concentrazione non era ossessivamente proiettata sulla palla, ma in maniera sorprendente sul campo,
avversario, soci, attrezzi e oggetti vicino al campo.Nelle docce difficilmente pensavo alla partita,
risultato o situazioni che potevo migliorare, ma al benessere che una bella sudata mi aveva procurato.
Questo cambiamento stato voluto attraverso un disagio che in un giorno qualsiasi della mia vita si
fatto sentire e la mia capacit (lo dico con molta umilt) stata quella di osservare il problema da
lontano e capire che il tutto era un campanello di allarme che sono riuscito a cogliere. Francesco stava
andando verso una direzione non sbagliata, ma forse non giusta per la persona che ero, e lansia mi ha
fatto capire che dovevo accogliere il problema e cercare di risolverlo.Ancora oggi ringrazio il
campanello suonato sullautostrada, perch la mia vita tra alti, bassi e tante sofferenze mi ha tolto il
giocatore che era in me, per darmi la capacit di crescere come uomo!
Ringrazio chi mi stato vicino anche in momenti di grande sofferenza mentale: i genitori, i veri amici, lo
sport, ma soprattutto me stessocon le risorse che ho dovuto mettere questa volta su un campo
differente per poter cambiare!
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Dietro le quinte...
Non importante il Prestigio in s, quanto il trucco che si nasconde dietro! (dal Film The Prestige)
La maggior parte delle persone, appassionati, tifosi, genitori e anche giocatori, vedono solo il risultato
finale, la prestazione nuda e cruda sul campo.Ma realmente cosa c dietro lo spettacolo?
Ecco il mio dietro le quinte
Parliamo ad esempio di un primo turno ad un torneo, o di una gara a squadre, in cui solitamente ho
almeno 5/6 giorni di tempo per preparare lincontro.Se conosco, oppure ho precedentemente
incontrato, la mia avversaria, posso leggere lanilisi del match di quando lho incontrata e prendere
spunto da ci che ho scritto, da come mi sono sentita, ecc. Se non ho fatto lanalisi del match posso
sempre ripartire con quello che sodi lei. Me la immagino in allenamento contro di me, visualizzandoi
suoi colpi forti o deboli, e provo ad allenarmi con la tattica che intendo utilizzare contro di lei.Provo a
chiudere gli occhi e ad immaginarmela davanti;se tutto ok e sono in equilibrio, posso davvero
pensare solo alla tattica, ma se cos non fosse? Se immaginarlami provoca ansia, paura, impotenza?
Beh, ho 5 giorni di tempo per lavorarci, sciogliere, eliminare, o ancor pi bello, comprendere e
trasformarele emozioni negative.
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Se sono ad un torneo dove si gioca ogni giorno, ci vogliono forti abilit per preparare al meglio gli incontri.Il
recupero fisico tra una partita e laltra, il recupero energetico e soprattutto ladattabilit, ovverola capacit di
adattarsi allambiente, al cibo, al letto e soprattutto allavversaria sempre diversa ad ogni turno.Ogni giorno
incontro unatleta differentein altezza, aspetto fisico, tecnica e tattica di gioco, capacit atletiche, e in poco
tempo devo lasciare andare ieri e trovare soluzione per oggi.Se il giorno prima ho vinto con una giocatrice piu
quotata di me in classifica, non posso entusiasmarmi e festeggiare pi di tanto come farebbero i calciatori per una
partita di campionato la Domenica, perch il giorno successivoho unaltra battaglia, e il troppo entusiasmo mi
porterebbe ad essere s felice di dove sono arrivata, ma anche a rischiare di non esprimermi al meglio nel
presente. Prima del match in me scatta la voglia di giocare, di confrontarmi conlavversaria, e quindi,
dirisolvere i miei limiti e dare spazio ai miei talenti.Non importase una partita di campionato, il torneo con le
racchette di legno, un Open, o un 10.000 dollari, questa sensazionec sempre!Prima dei match ho una mia
routine: cena con cereali, proteine vegetali e verdura, un bicchiere di buon vino rosso, ed fatta!Dopo la cena
guardo un film che mi faccia emozionare, che mi faccia sentire un emozione particolare che non so definire con
un nome, so solo che la sento e basta.Un trattamento di Reiki e poi vado a dormire.Il giorno dopo non voglio
sentire davvero nessuno se non il Coach e sono pronta per la sfida.
Il fatidico giorno arrivato! Preparo lo zainetto con il minimo essenziale, leggero, ma con tutto ci che
serve.Prima del match riscaldamento psico fisico(spesso non c spazio e le condizioni atmosferiche non
aiutano), ma con la mia tipologia di warm up in 10" sono prontissima sotto ogni punto di vista per affrontare
lincontro.Entro in campo con lipod, sorteggio e si parte, ladrenalina attivata!Inizio a respirare pian piano
mentre colpisco e nel momento in cui liberoil vocalizzo, fatta, ci sono!Sono nel presente e attivata.
Tutti questi momenti sono indispensabili per il mio benessere.Se non percepissi queste sensazioni, o provassi a
gestirle come descrivono numerosi psicologi,olibri sul tema, non farebbe parte del mio essere e della mia
natura.
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Da insegnante di tennis, sono domande che mi pongo ogni giorno davanti ai miei ragazzi. Chi
riesce a giocare bene bene e chi no, chi agile e chi impacciato. Ognuno di loro ha una storia
diversa. Il nostro compito di educatore piuttosto che maestro diventa sempre pi complicato,
soprattutto nellattuale momento storico caratterizzato da una globalizzazione insostenibile, dove la
macchina vince sulluomo e le austere virtual community hanno soppiantato le semplici e genuine
relazioni interpersonali. Il mio messaggio vuole essere una scossa per far risvegliare la coscienza di
ciascuno di noi.Mi rivolgo a quanti decidono di insegnare tennis, chiediamoci se veramente siamo
innamorati di questa professione-missione. Prima di fregiarci del titolo di maestro, sentiamo
nellanima di esserlo e nella continua ricerca di campioni che ci danno prestigio e visibilit non
dimentichiamoci di chi campione non lo diventer mai.
Io mi sento soddisfatto di un allievo che vince una partita ma mi emoziono davanti a quei bimbetti
che si buttano a terra per raccogliere le palline, si rincorrono nei cambi campo e condividono
magari lunica merendina che hanno con gli altri compagnetti liberi di esprimersi ma sempre nel
rispetto dello sport e del prossimo.Mi rivolgo ai genitori sempre meno attenti alle reali esigenze
dei propri figli. Non compriamo il loro affetto con gli smartphone di ultima generazione ma
guadagnamoci la loro stima, la loro fiducia, affiancandoli giorno dopo giorno nel loro percorso di
crescita e facilitandoli nella realizzazione dei propri desideri.
Grazie
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Stretching consapevole
Tra le principali componenti di uno sport troviamo forza, resistenza e
flessibilit. Gran parte delle tabelle dallenamento soddisfano molto bene le
prime due componenti grazie allallenamento con i pesi o allattivit
specifica aerobica/anaerobica, per raro vedere sportivi/agonisti impegnati
in esercizi di stretching.Capita spesso di porre in secondo piano le sessioni
di stretching o il tempo dedicato a questo allenamento, frutto forse di una
non totale consapevolezza sui reali vantaggi e sulla conoscenza del lavoro
profondo che si pu andare a fare sul proprio corpo.Aggiungere lo
stretching ad una tipica sessione di allenamento pu, non solo servire a
prevenire gli infortuni, ma anche a migliorare il proprio grado di mobilit
articolare, riducendo quindi le rigidit muscolari, tutto a vantaggio di un
incremento del ROM (Range of Motion) e delleconomia del gesto atletico.
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ALTRI ESERCIZI !!
1) A gioca senza scarpe e B con le scarpe. Viceversa.
2) A gioca il colpo e scuote il capo a dx e sx. Viceversa.
3) A gioca il colpo e successivamente alza e abbassa il capo. Viceversa.
4) A gioca il colpo e guarda a sx o dx. Viceversa.
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Quando scendo in campo con questa chiarezza tattica so gi che, a prescindere dal risultato,
far una buona partita e dar il 100%. Infatti avere le idee chiare su come giocare mi porta
molta fiducia e coraggio e mi permette di avere un atteggiamento mentale positivo e vincente.
Proprio per questo secondo me la tattica e la psicologia sono strettamente collegate.
Vi mai capitato di vedere una partita dove uno dei due giocatori incappato in una serie di
errori gratuiti e come conseguenza ha iniziato ad avere atteggiamenti poco costruttivi, finendo
per perdere la partita? Quasi sempre il commento di chi segue queste partite : gioca bene
ma non c di testa. Io invece dico che il crollo psicologico di questo giocatore potrebbe
essere stato causato dalle sue scarse conoscenze ed abilit tattiche! Infatti, attraverso le
giuste scelte strategiche (velocit del colpo, rotazione, angolazione, traiettoria) si pu
migliorare notevolmente la percentuale di riuscita del colpo: in poche parole se il giocatore
fosse stato in grado di fare delle scelte tattiche migliori sarebbe riuscito a ridurre gli errori
gratuiti, e di conseguenza avrebbe mantenuto alto il suo livello di fiducia e il suo atteggiamento
in campo ne avrebbe giovato.
Bisogna considerare che la tattica un processo decisionale che implica delle scelte: un
giocatore di tennis deve scegliere che tipo di colpo giocare su ogni palla e la scelta implica una
presa di responsabilit. UnAtleta che non in grado di scegliere che colpo giocare,
difficilmente avr una buona considerazione di s. Migliorare le capacit tattiche dellAtleta
vuol dire portare pi consapevolezza e chiarezza nella mente dellAtleta stesso, facendo
crescere il senso di responsabilit. Tutto questo porta ad un miglioramento psicologico,
perch lAtleta avr pi fiducia nei propri mezzi, soprattutto nei momenti di maggiore tensione
agonistica in cui possono subentrare ansie ed incertezze. Miglioreranno in lui le capacit di
osservare quello che sta succedendo sia dentro che fuori di s, e il suo grado di
consapevolezza.
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Arianna Magagnoli
Insegnante diTennis Olistico Atleta conesperienza a livello nazionale e internazionale.
Mail:arimaga89@hotmail.it
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Parecchi studi condotti fin dal 1970 su una tecnica specifica, la Meditazione Trascendentale, hanno
evidenziato la sua efficacia nella diminuzione di ansia e stress e nel miglioramento della salute. In seguito
furono condotte altre ricerche ed analisi coinvolgendo altri metodi di meditazione. Studi Scientifici, pubblicati
nel 2000 sullInternational Journal of Psychotherapy, hanno identificato le seguenti componenti in comune
con tutti i metodi meditativi:
Rilassamento, calma e senso di armonia psichica
Concentrazione
Alterato stato di coscienza
Sospensione dei processi di pensiero logico e razionale
Presenza di una attitudine alla auto-coscienza ed alla auto-osservazione.
Numerosissimi sono gli studi della comunit medica sugli effetti fisiologici della meditazione. Il Dr. James
Austin, neuropsicologo dellUniversit del Colorado, ha indicato come la Meditazione Zen possa modificare le
connessioni nervose del cervello nel suo libro Zen and the Brain (Austin, 1999). Questo stato confermato
mediante risonanza magnetica funzionale sullattivit del cervello.
Recentemente uno studio scientifico americano pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy
of Sciences, ha dimostrato effetti rilevanti della Meditazione sul miglioramento delle condizioni di vita: la
depressione si attenua, e le difese immunitarie si rinforzano. I ricercatori hanno verificato che il gruppo di
studenti che aveva praticato, riportava una concentrazione di cortisolo molto inferiore e una migliore risposta
immunitaria rispetto al gruppo di controllo. Dai questionari anche emerso che la Meditazione aveva
abbassato i livelli di rabbia, ansia, depressione e fatica. Il dottor Yi-Yuan Tang, il coordinatore della ricerca ha
cos dedotto che: la consapevolezza e lattenzione sono aspetti della vita che possono essere esercitati,
esattamente come i muscoli.
Come indicato da Hanin (1980), lacronimo IZOF sintetizza i seguenti concetti:
Individual: la zona di funzionamento ottimale specifica ed individuale per ogni atleta. Un determinato livello
di ansia pu essere infatti funzionale o disfunzionale a seconda della disciplina praticata, della sezione di gara
in cui si verifica e delle caratteristiche personali dellatleta.
Zone: si tratta di un campo di valori superato dove la prestazione decade. Nella zona di funzionamento
ottimale si ottiene potenzialmente la performance migliore.
Optimal Functioning: ogni atleta esprime un livello (che va stabilito individualmente) ottimale di ansia
funzionale per il raggiungimento della prestazione pi elevata.
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Suzanne
I giovani di oggi che approcciano il mondo del tennis probabilmente non ne
hanno mai sentito parlare e a volte anche qualche vecchio tennista. Io stessa
non ne sapevo pi di tanto, di lei avevo in mente immagini e foto sbiadite
dal tempo. Eppure, da malata grave di tennis, appena ho iniziato a leggere di
lei ho subito sentito un certo trasporto, un velo, il fascino del tennis e il
tennis stesso pervadermi di lei.Gli appassionati di tennis avranno capito che
sto parlando di Suzanne Lenglen, iniziatrice ed essenza stessa del tennis di
tutti i tempi, di quel gioco in cui, con la scusa di una pallina si vola con le
gambe e col cuore.E Suzanne Lenglen infatti volava davvero! Tutte le foto
la ritraggono sollevata mezzo metro da terra.
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Suzanne, nata a Parigi nel 1899, ebbe in dono dal padre la sua prima racchetta ancora bambina, quando abitava nelle campagne
della Piccardia, in Francia, e precisamente a Compigne, con i suoi genitori e il fantasma di un fratellino morto per problemi di
salute.Deliziosa come una primula e vivace come un grillo, Suzanne era una bambina scatenata, sebbene cagionevole di salute. Il
padre Charles per rinforzarla fisicamente e per canalizzare le sue molte energie decise di istradarla al tennis.Suzanne si entusiasm
subito al gioco di racchetta, e nonostante ad allenarla fosse il padre che palleggiava con lei in tweed, fu capace di sfruttare la
velocit di mano e mentale acquisita col diabolo, un gioco in voga allepoca, e la coordinazione appresa con la danza per
progredire.I risultati arrivarono incredibilmente presto, tanto che suo padre Charles la iscrisse ai tornei e ai Garden Party vicino a
Parigi, dove Suzanne cominci a scambiare colpi con professionisti del tennis e a mietere successi.Il tennis di Suzanne risult a tutti
esorbitante ed entusiasmante. Non batteva, stracciava gli avversari. A Chantilly, conquist la finale contro una campionessa come
Marguerite Broquedis perdendo in un match lottatissimo in tre set nel quale pap Charles le prodigava zollette di zucchero intinte
nel cognac per sopperire alla sua debolezza fisica.Poco pi tardi, a Saint-Cloud, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, vinse
su Germaine Golding quelli che pomposamente venivano chiamati i Campionati del Mondo su terra battuta antenati dellattuale
Roland Garros, conquistando definitivamente il mondo del tennis con il suo gioco e il fascino che gi emanava dai suoi appena
quindici anni.
Charles Lenglen, provetto ciclista ed esperto comunque di tuttaltro, aveva molta visione di gioco, e cerc, anche ragionando con
esperti di tennis, di studiare sistemi, tecniche e schemi per far progredire la giovane Suzanne.Nel frattempo i Lenglen, che da
sempre svernavano in Costa Azzurra, a Nizza, vi si trasferirono definitivamente. Avevano trovato una casa in Place Mozart, proprio
affacciata sui campi da tennis in sabbia allinterno della piazza stessa. Su quei campi Suzanne passava letteralmente le sue giornate
colpendo palle, con la passione e la tenacia che la distinguevano.Il padre aveva provveduto a trovarle dei maestri italiani, come
Joseph Negro, venuti in Costa Azzurra ad allenare principi e nobili in vacanza o giocatori professionisti, per farla allenare. Grazie
anche al loro contributo il suo gioco divent sempre pi aggressivo, veloce e potente. Cos mentre la prima guerra mondiale aveva
immobilizzato il tennis dei tornei internazionali, la giovane Suzanne costruiva il suo futuro. Entrato ormai in pieno nel mondo del
tennis, e attraverso i vari discorsi Charles Lenglen aveva capito che il bravo tennista doveva possedere 50% velocit, 45% cervello
5% braccio.Organizzava a Suzanne allenamenti con gli uomini, perch giocavano un tennis pi aggressivo e pesante di quello
femminile e sempre per lo stesso motivo insegn a Suzanne a servire dallalto, abbinando a ci, cosa insolita allepoca, molta
preparazione atletica.Si dice infatti che Suzanne facesse le scale di casa di corsa non meno di quindici volte su e gi e che si
allenasse destate e dinverno davanti alla finestra aperta per rinforzarsi fisicamente.Presto arrivarono i primi successi sulla Costa.
A Cannes, ma anche in Liguria, a Bordighera. Dopo una partita a Cannes in cui Suzanne aveva perso il secondo set ed era stremata,
il padre le indic lavversaria anchessa a pezzi e Suzanne cap Allora non il buon tennis, ma il coraggio che vince. Charles
sapeva che limportante vincere. E lunica cosa diceva.La giovane tennista daltronde si dimostr da subito una garanzia per
gli organizzatori degli eventi, infatti attirava sempre molto pubblico grazie al suo entusiasmo, alla sua grazia e ai suoi schemi
vincenti.
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WIMBLEDON
Suzanne conquist sei titoli ai campionati di Francia, anche se in realt non gioc mai nellimpianto in cui oggi si gioca il
Roland Garros, nel quale a lei dedicato il secondo campo.Particolare e pi intimo fu per il suo rapporto con
Wimbledon, indissolubilmente legato al suo destino e sulla cui erba riusc a esprimere al meglio il suo tennis.Tutto
cominci nel 1919 quando, con lo stupore di tutto il mondo del tennis, ventenne sconfisse Dorothea Douglass Chambers,
campionessa a Wimbledon imbattuta da 7 anni.Il Telegraph comment il match come il pi grande Challenge Round nel
singolare femminile mai visto. Immediato fu il rapporto di Suzanne con lerba. Su suggerimento di pap Lenglen
cominci a tagliare le traiettorie, giocare danticipo e si mise a giocare coi piedi dentro al campo. Wimbledon divent il
suo giardino. Suzanne sciocc uomini e donne, regina compresa, presentandosi a Wimbledon senza corsetto, con un
vestitinobianco moltoscollato con la gonna che arrivava appena sopra il ginocchio e gli avambracci nudi, sorseggiando
del brandytra un set e laltro.Nonostante la sua indole pi fantasiosa e ribelle e forse proprio per questo, conquist
Wimbledon, gli inglesi la amarono come se inglese lo fosse davvero ed ebbe sempre un buon rapporto con i Reali .
Attirava orde di pubblico a vederla e decret addirittura il predominio del tennis femminile sul maschile, i giornali infatti
parlarono, fin dalla sua prima apparizione prevalentemente di tennis femminile dedicando al maschile di Borotra non pi
di qualche trafiletto. Dal 1919 fino al 1925 Suzanne vinse ogni anno a Wimbledon, ad eccezione di quello del 1924 perch
malata, sia in singolo che in doppio.Nel 1926 ci fu per un disguido con gli organizzatori del torneo di Wimbledon, un
malinteso sullorario di gioco. Gli organizzatori pretendevano che Suzanne giocasse le due partite di doppio con Diddie
Vlasto e di singolo lo stesso giorno e di seguito. Suzanne, che negli anni era diventata una diva, fuori come dentro al
campo, si rifiut e, indispettita fece sapere che non avrebbe giocato n allorario impostole n i due match lo stesso giorno
e consecutivi. Il messaggio per vari motivi non pervenne agli organizzatori, o forse lo ignorarono deliberatamente. In
ogni caso la regina Mary, ignara di tutto, attese sul palco per diverso tempo, mentre la Lenglen, sconvolta, aveva una crisi
di nervi negli spogliatoi. La stampa le diede addosso e le testate gonfiarono addirittura lepisodio, aggiungendo particolari
di dubbie fonti.La Regina, dopo tutto quel pandemonio, non pot sorvolare sullaccaduto. Da questo episodio i rapporti
fra la star del tennis e lInghilterra si guastarono. La regina le fece sapere che non era pi gradita. Nessuno consider la
sua popolarit e i soldi che Suzanne negli anni aveva fatto guadagnare a Wimbledon.Il 4 luglio 1938, Suzanne mor
proprio nei giorni in cui si disputava Wimbledon
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LA SALUTE
La salute fu sempre la sua nota dolente e segn il suo destino dagli esordi. Dapprima la morte prematura del fratello che sensibilizz
oltremodo i genitori nei suoi confronti. La sua natura cagionevole stessa port il padre a instradarla al tennis.Ci furono poi diversi
episodi che segnarono duramente la sua vita tennistica. Nel 1921 quando fece la traversata per gli Stati Uniti contro il parere del
padre, ebbe problemi di pertosse che segnarono il suo risultato sportivo e la sua anima. Nel 1924 non pot partecipare ai
Championships a Londra a causa di problemi di asma che la bloccarono a letto, e anche a Cannes, nel match del secolo, aveva
accusato strani malori sui quali spesso per si malign.
IL CORAGGIO
Di coraggio la nostra Suzanne in effetti ne ostentava e in alcuni casi ne aveva a bizzeffe.In realt costretta comera a riconfermare
continuamente se stessa, il suo essere campionessa e la sua supremazia, lo cercava continuamente dentro di s, nei suoi rapporti
amorosi, nelle amicizie, che erano le sole a intuire la sua fragilit al di fuori del personaggio e della tennista. Lagitazione di
Suzanne non ha limiti, e nasconde, credo, un vuoto ogni volta pi profondo nel suo cuore, scriveva Gentien a Diddie nel
1933.Diceva di lei Billie Jean King: si nutre pi dellodio per la sconfitta che dellamore per la vittoria.Suzanne, in realt, aveva
una paura folle di perdere la sua supremazia agli occhi del mondo e delle nuove leve del tennis femminile. Perci cercava a volte di
vivere di rendita sui successi ottenuti prendendosi delle lunghe pause fra una competizione e laltra. Pause che comunque le
placavano le paure e la rimettevano in sesto fisicamente e mentalmente. Pause in cui Suzanne assaggiava un po di quella vita che a
causa del tennis non poteva vivere appieno.Sul letto di morte, ormai divenuta cieca a causa della leucemia e terrorizzata, ancora
ostentava coraggio e faceva battute sulla sua condizione. Tutto ci la rendeva sola, nonostante fosse sempre stata vezzeggiata e
attorniata da folle sul campo da tennis e fuori.Coraggiosamente e esageratamente, cos Suzanne visse la sua vita, come nel Match
del Secolo, il suo ultimo match da dilettante, nel Febbraio 1926 contro la ventenne Helen Wills, dove si present avvolta in un
mantello bianco bordato di pelo. Suzanne lo vinse 63 86 a fatica contro una giocatrice pi giovane e fisicamente pi forte di lei.Il
Carlton Club di Cannes raccolse 4 mila spettatori e i biglietti costarono 22 volte il prezzo per la finale diWimbledon. Disse di lei
Borotra in quelloccasione: Non avevano capito che sotto la vedette cera una tigre e una grande atleta. Suzanne visse dunque con
le sue paure e il suo coraggio, sola, nella ricerca di una palla in pi, di una ragione in pi.E quella ragione era ancora il tennis.
Spese infatti gli ultimi giorni della sua vita come allenatrice nella scuola tennis che aveva fondato a Parigi, finch non sopraggiunse
la leucemia.La salute ancora una volta la trad e alla giovane et di 39 anni Suzanne lasci questo mondo, semmai a questo mondo
fosse mai appartenuta.
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