Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Era costituito da dieci mesi e comincia da marzo, gen e feb dal 153 ac furono
introdotti.
Il mese si indica con nominativo, cioè aggettivo mese con sostantivo mensis
Februarius, 28 gg
Legato a due sostantivi, febris e februa. Febris e la dea febbre, la onoravano
sperando di allontanare quel male. I februa erano i riti di purificazione, per cioè
pulirsi delle scorie della stagione invernale x prepararsi a primavera. La febbre e
anche una reazione positiva del corpo. Nel mese di febbraio c’è la festa dei
lupercalia, in italiano lupercali, si tengono il 15 febbraio.
19/11
Nel calendario romano c’erano 3 date fisse che ramo festivi e 45 gg in cui cadevano
feste pubbliche.
Eravamo arrivati a febbraio e la festa era I Plutercalia, una festa a metà mesa
I lupercali ci consentono di parlare di lupus, lupo più verbo archeo, respingere.
Cioè questa festa x allottare il lupo in questa festa, il lupo era un animale
totemico, ovvero valore positivo come lupa simbolo di Roma, ma il lupo x i
contadini era un costante pericolo x animali soprattutto in inverno che scendevano
sempre di più a valle x cercare cibo. Inoltre Livio vedeva il lupo come un animale
sacrale, c’è un passo del suo libro in cui durante una battaglia contro Galli
scesero due animali, cerva e lupo. La cerva x i galli, il lupo per i Romani, la
cerva fu trafitta da armi, lupo ne uscì indenne. Perciò lupo vincitore che ha
richiamato alla memoria fondatore (Romolo) e Marte.
I lupercalia: i celebranti chiamati Luperci si cingevano i pelli strappati da
vittime dopo sacrificio e compievano cerimonia purificatrice chiamata Lustrazio,
che consisteva nel correre x città ai piedi del Palatino e,lungo Pomerium x poi
tenere in mano strisce di pelle di capro colpendo suolo e persone, in particolare
donne, questo gesto del colpire era finalizzato ad assicurare la fertilità.
Marzo: 31 giorni, connesso a Dio Marte, la cerimonia era degli Equirria, gare di
cavalli prevista in arco dell’anno, che si chiamano giochi, e avevano largo
supeguito nel tifo popolare. Le Equirria erano il 14, il giorno dopo, il 15 c’erano
le Idi, c’è la processione degli Ancillia da parte dei Salii, sacerdoti devoti a
Marte e quindi impegnati in cerimonie e culto. Gli ancillia sono 12 scudo di bronzo
ovali, tagliati sui lati. Venivano indossati sui gomiti. Erano 12 perché uno solo
era stato inviato da Marte a Numa Pompilio come premio durante un epidemia, e chi
avesse avuto quello scudo sarebbe diventato molto potente. Quindi poi furono
realizzate 11 copie x proteggere l’autentico e durante la cerimonia venivano
portati tutti e 12 dai 12 salii, che cantavano inni in onore di Marte. Erano innii
in 3 tempi, e i salii percuotevano gli ancilia con un asta. Battevano i piedi a
terra 3 volte.
Aprile, Aprilis, dura 30 giorni ed è sacro a Venere, mese in cui natura si apre a
vita, c’è festa il primo di aprile e si chiama Venus Verticordia, Venus e venere,
ovvero Afrodite x i romani, e verticordia sarebbe che fa girare i cuori. Questa
festa era dedicata a tempio venere del 114 a.c. E si facevano i Veneralia, ovvero
la statuta nel mptempio veniva spogliata lavata riempita di rose. Le donne facevano
bagno li e bevevano il cocetum, fatto di papavero che le faceva addormentare, e
quindi abbandonare alla dea.
Maggio, Maius, che prende nome da Maya, dea delle aVegetaione è dura 31 gg
Giugno, Iunius e 30 giorni, mese sacro a Dea Giunone, dea dei party.
Il 9 giugno ci sono i Vestalia, omaggio a dea del focolare e veniva ripulito tempo
di Vesta con fuoco
Duplice nome anche per quello dopo, Sextilis, cioè sesto mese
E Augustus, agosto, dedicato a imperatore Agosto, venne nominato così l’8 a.c.
Infatti a lui dedicate le feste di agosto, da qua Ferragosto, cioè ferie di
Augusto. Ferie vuol dire proprio feste.
Nel mese di agosto c’è anche la festa dei Voltanalia, 23 del mese, dedicata a
Vulcano, Dio del fuoco divoratore, a cui si dedicavano incendi a causa del caldo.
In particolare a Pompei si faceva un grande falò nel foro in cui si buttavano pesci
vivi.
September
October, c’è la festa “cavallo di ottobre” il 15, in latino October etulus, altra
festa in onore di mate che chiude attività agricole e militari. Anche qui si devono
corse cavallo, che si tenevano nel campo Marzio, una corsa di cavalli a doppio
carro. (Un altro luogo molto menzionato e il Circo massimo). La festa prevedeva che
il cavallo vincente veniva trafitto con una lancia è sacrificato trasportando
cavallo e testa. La coda veniva usata x alimenta fuoco sacro, la testa invece
veniva contesa tra abitanti della via sacra e quelli della suburra (via sacra era
quartiere 1, suburra è il quartiere brutto). Chi vinceva portava testa nel suo
quartiere vincente.
November
LA MISURA DEL TEMPO
Indicazione anno, mese, giorno e ora.
22/11
Kalendis ianuariis
Si legge: Le kalende di gannaio oppure il primo gennaio
Nonis aprilibus
Si legge: alle none di aprile o il 5 aprile
Idibus octobribus
:idi di ottobre o 15 ottobre
Per le date intermedie bisogna contare i giorni che mancano alla data fissa
successiva e il numero risultante esprimerlo con il numerale ordinale in caso
accusativo preceduto dall’espressione “ante diem” e poi mettere la data fissa in
accusativo
Es ante diem nonum kalendaes apriles = 24 marzo
Es ante diem undecim kalenades februarias = 22 gennaio
(Su dispensa ci sono i numeri)
IL TEMPO DELL’UOMO
Poi c’è il tempo dell’uomo, l’infanzia dura fino si 7 anni circa, scritto infantia,
periodo in cui non si è ancora in grado di parlare, preceduto da in, ovvero fase
prima.
26/11
Poi abbiamo senectus, che senex significa anziano, vecchio. Gli anziani erano
considerati depositari di saggezza.
FERALIA E PARENTALIA
La prima è una festa che si tiene il 21 febbraio, ne abbiamo testimonianza in
cicerone che scrive al suo amico Attico. I feralia si estendono nel periodo dei
parentalia, dal 13 L 21 febbraio, periodo dedicato ai defunti. Ne abbiamo
testimonianza in Ovidio. Si portavano doni ai morti, presso le tombe sopra un vaso
di argilla, spighe di grano, fiori, pizzico di sale, pane imbevuto in vino e viole
scelte. Questo perché enea aveva versato sulla tomba di antise le viole e vino. Era
una cerimonia riparatrice. I romani avevano la pratica cremazione defunti, il corpo
veniva e,etto su una pira, imbevuta di profumi e poi si bruciava tutto. Le ceneri
venivano riposte in un urrà che poi veniva interrata, fuori dalla città. C’era in
corrispondenza una pietra tombale x segnalare che li cera sepolto un defunto, con
una descrizione (come data nascita e nome del morto x noi oggi).