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I popoli del Vicino Oriente erano politeisti, credevano cioè nell’esistenza di più
divinità. E attribuivano alle divinità sembianze umane: come molte altre divinità
adorate dai popoli antichi anche quelle vicino-orientali erano dunque antropomorfe.
Fra i più famosi c’erano Enlil, dio del respiro e del vento, il cui tempio a Nippur era
forse il più importante santuario della Mesopotamia; Enki, dio dell’acqua dolce e
quindi dell’irrigazione, considerato l’inventore della tecnica e della civiltà; Shamash,
il dio del Sole, e Nanna, il dio della Luna.
Fra le divinità femminili dominava Inanna, chiamata Ishtar dagli Accadi, dea della
fertilità, dell’amore e della guerra.