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Corso Lettura del Disegno Tecnico

Presentazione e Obiettivi

Marzo 2023
HITACHI RAIL

© Hitachi, Ltd. 2023. All rights reserved.


Contents
- Riferimenti
- Scorte, gestione; Introduzione
- Le scale dimensionali UNI EN ISO 5455:1998
- Formato dei disegni e piegatura dei fogli UNI EN ISO 5457:2010
- Il cartiglio, le annotazioni, la marcatura
- Sistema di proiezione / proiezione ortogonale UNI EN ISO 5456-2:2001
- Sezioni e tratteggi UNI ISO 128-44:2006
- Quotatura dei disegni UNI ISO 129-1:2019
- Rappresentazione di filettature UNI EN ISO 128-20:2002
- Rappresentazione di elementi di bulloneria UNI EN ISO 6410-3:1998
- Stato delle superfici UNI EN ISO 1302:2004
- Tolleranze di dimensione e accoppiamenti
- Saldature UNI EN ISO 2553:2014
- Simboli, convenzioni e rappresentazione degli schemi elettrici ed elettronici
- CEI 3 14-18-19
- Preparazione degli schemi CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39
- Schemi funzionali e di montaggio
- Piani di installazione CEI EN 6182-4 (Classif. CEI 3-42)
- Marcatura dei morsetti CEI EN 60455 e CEI EN 60073
- Colori convenzionali dei cavi © Hitachi, Ltd. 2023. All rights reserved. 1
Riferimenti

• UNI EN ISO 5455:1998, Disegni tecnici – scale.


• UNI EN ISO 5457:2010, Documentazione tecnica
di prodotto - Formati e disposizione degli
elementi grafici dei fogli da disegno.
• UNI EN ISO 7200:2007, Documentazione tecnica
di prodotto - Aree dei dati nei riquadri delle
iscrizioni e delle intestazioni dei documenti.
Nota: nelle diapositive che seguono, a titolo puramente
indicativo, le Norme UNI ovvero le norme CEI di volta in volta
applicabili, vengono richiamate nel titolo della singola
diapositiva.

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Introduzione

Normalmente per Disegno Tecnico si intende,


un sistema di rappresentazione grafica di organi
tecnici, nonché la forma, le dimensioni e le
indicazioni convenzionali di alcuni elementi
meccanici semplici e di largo uso

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Introduzione

Un disegno corretto deve avere due


caratteristiche fondamentali:

• Deve essere IMMEDIATAMENTE LEGGIBILE


• NON deve dar luogo ad INTERPRETAZIONI
DUBBIE

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Introduzione

• Per questo è di fondamentale importanza rispettare


alcune regole dovute alla consuetudine e stabilite a
livello mondiale da una serie di convenzioni ed accordi
internazionali: le Norme ISO.
• In Italia, queste regole sono raccolte, tradotte in
italiano e conservate da UNI – Ente Italiano di
Normazione. hiip://www.uni.com
• Norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO.
• Per l’Elettrotecnica, l’Elettronica, le Telecomunicazioni,
ecc. l’ente di riferimento è il CEI – comitato
Elettrotecnico Italiano

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Le scale dimensionali
UNI EN ISO 5455:1998

• SCALA: rapporto tra la dimensione lineare di un


elemento di un oggetto, come rappresentato in
un disegno originale, e la dimensione lineare
dello stesso elemento del medesimo oggetto.
• SCALA NATURALE: Scala con rapporto 1 : 1
• SCALA DI INGRANDIMENTO: Scala con rapporto
maggiore di 1:1.
• SCALA DI RIDUZIONE: Scala con rapporto minore
di 1:1.

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Le scale dimensionali
UNI EN ISO 5455:1998

Oggetto reale Scala 3 : 1

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Le scale dimensionali
UNI EN ISO 5455:1998

La designazione della scala utilizzata per il disegno


deve essere indicata nel riquadro delle iscrizioni del
disegno.

Categoria Scale Raccomandate


50 : 1 20 : 1 10 : 1
Scale di ingrandimento
5:1 2:1
Scala naturale
1 : 2 1 : 5 1 : 10
1 : 20 1 : 50 1 : 100
Scale di riduzione
1 : 200 1 : 500 1 : 1˙000
1 : 2˙000 1 : 5˙000 1 : 10˙000

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Formato dei disegni e piegatura dei fogli
UNI EN ISO 5457:2010

• I formati dei fogli per il disegno tecnico sono


definiti nella norma indicata.
• Rispondono a due necessità:
– Avere vari formati, ciascuno metà dell’altro
partendo da un unico foglio di 1 m2 di superficie;
– Mantenere costanti le proporzioni, ossia il
rapporto tra lato lungo e lato corto del foglio
(circa 2 ).

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Formato dei disegni e piegatura dei fogli
UNI EN ISO 5457:2010

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Formato dei disegni e piegatura dei fogli
UNI EN ISO 5457:2010

• Il riquadro delle iscrizioni misura 185 mm


di base e deve essere situato nell’angolo
inferiore destro del foglio.
• I fogli di dimensioni maggiori di A4 devono
essere ripiegati come mostrato nella figura
in modo che il riquadro delle iscrizioni
compaia sul primo foglio del plico. (vedere le
norme UNI EN ISO applicabili)

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Il Cartiglio

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Il Cartiglio

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Le annotazioni

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La marcatura

Le informazioni riportate nel disegno possono essere integrate con la marcatura.

La marcatura è l’insieme di tutti quei simboli, numeri o interi testi che integrano e
chiariscono informazioni di dettaglio su:
• Operazioni speciali,
• Controlli da eseguire,
• Richiami a fasi di lavorazione precedenti o successive,
• Indicazione di assiemi e sotto-assiemi per tracciare il processo di
assemblaggio,
• Richiami e collegamenti ad altri disegni o tavole parte del progetto
complessivo (o della distinta base del prodotto).

Spesso si usano piccoli cerchi numerati (i “pallini”) per segnalare la posizione di


dette annotazioni, di qui la “pallinatura” del disegno.

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La marcatura

Nel Controllo Qualità si usa il sistema della “pallinatura” per


identificare le quote critiche di un disegno (con pallini
numerati, appunto).

Queste quote vengono controllate dal Controllo Qualità con


rilievi specifici, pianificati ed eseguiti secondo il “Piano di
Controllo Qualità”.

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A questo punto è importante sottolineare un aspetto
importante.
Ogni disegno, o singola tavola, è parte di un sistema
più ampio di disegni che serve a rappresentare:
• Tutti gli elementi componenti il prodotto finito,
• Tutte le varie fasi di assiematura (o montaggio, o
realizzazione) dei particolari in sottoassiemi,
tenendo presente anche le operazioni tecnologiche
da eseguire nelle diverse fasi del processo.

Tale struttura è rappresentata nell’Elenco di


Composizione/Engineering Bill of Material
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Sistema di proiezione / proiezione ortogonale
UNI EN ISO 5456-2:2001

• Normalmente nei disegni tecnici si usa il


sistema di proiezione ortogonale.
• Il sistema di proiezione ortogonale
consiste nel proiettare ortogonalmente, da
distanza infinita, sul piano del disegno
l’oggetto da rappresentare secondo
direzioni perpendicolari tra loro

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Sistema di proiezione / proiezione ortogonale
UNI EN ISO 5456-2:2001

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Sistema di proiezione / proiezione ortogonale
UNI EN ISO 5456-2:2001

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Sistema di proiezione / proiezione ortogonale
UNI EN ISO 5456-2:2001

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Sistema di proiezione / proiezione ortogonale
UNI EN ISO 5456-2:2001

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

• Si intende per SEZIONE la


rappresentazione in vista di una delle parti
in cui viene diviso l’oggetto da un taglio
ideale eseguito secondo una superficie
geometrica definita.

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

Si possono eseguire sezioni anche


su piani diversi o su superfici
cilindriche

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

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Sezioni e tratteggi
UNI ISO 128-44:2006

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Quotatura dei disegni
UNI ISO 129-1:2019

La Quotatura di un disegno è il complesso


• delle misure,
• delle indicazioni particolari,
• e della loro disposizione nel disegno.
Gli elementi della quotatura sono:
• Linee di misura,
• Linee di riferimento,
• Valore numerico della misura,
• Frecce.
La loro disposizione e la scelta dei riferimenti è
regolata da specifiche norme tecniche

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Quotatura dei disegni
UNI ISO 129-1:2019

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Quotatura dei disegni
UNI ISO 129-1:2019

Per la Quotatura esistono quattro tipi di


riferimento:
• Quotatura in serie (o in catena),
• Quotatura in parallelo,
• Quotatura progressiva,
• Quotatura combinata.

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Quotatura dei disegni
UNI ISO 129-1:2019

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Quotatura dei disegni
UNI ISO 129-1:2019

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Rappresentazione di filettature
UNI EN ISO 128-20:2002

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Rappresentazione di elementi di bulloneria
UNI EN ISO 6410-3:1998

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

• Qualsiasi superficie di un oggetto presenta


delle scabrosità costituite da solchi e creste
che determinano, a livello microscopico, delle
deviazioni locali della superficie reale da
quella ideale geometrica considerata nel
disegno.
• Tali deviazioni sono definite
microgeometriche.
• La superficie tecnica è quella che si può
determinare con i normali strumenti di misura

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

• La rugosità si esprime attraverso un Numero Ra.


• Tanto più grande è Ra, tanto maggiore è la
rugosità.
• Tanto minore è Ra tanto più «liscia» è la superficie
del pezzo in esame.
• La rugosità si misura in micromètri (o micròn), μm
• La rugosità di una superficie è definita come la
rugosità massima tra quelle rilevate in più zone
della superficie.

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Immagini di rugosimetri

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

• Si raccomanda di prescrivere la rugosità solo


quando e dove risulti necessario.
• Ogni tipo di lavorazione, macchina utensile o
di utensile per una stessa macchina, produce
delle rugosità caratteristiche.
• A puro titolo indicativo, la tabella nella
prossima diapositiva riporta alcune di questi
valori tipici.

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

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Stato delle superfici
UNI EN ISO 1302:2004

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

• I processi di lavorazione e gli strumenti di misura usati per


la costruzione e la verifica di un pezzo non possono essere
assolutamente precisi.
• Quindi, una data Dimensione (ad esempio il diametro di un
albero), indicata nel disegno con un certo valore nominale,
risulterà in realtà un po’ diversa.
• Questa differenza dipende strettamente dal grado di
precisione delle macchine e da quello degli strumenti
utilizzati per controllarlo.
• Questa differenza può essere tollerata (anzi, può anche
essere determinata in fase di progetto e verificata in fase di
controllo), a patto che sia contenuta entro ben determinati
limiti.

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Tolleranze di dimensione e accoppiamenti

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

• La saldatura è un procedimento
tecnologico
• Esistono quattro tipi fondamentali di
processo di saldatura
– Per fusione o autogena,
– A pressione,
– Saldo brasatura,
– Brasatura
• Le tabelle che seguono riportano vari
esempi di indicazione delle saldature.
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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

A seconda della posizione relativa dei pezzi


da saldare, una saldatura viene denominata:
• Di testa,
• D’angolo,
• A sovrapposizione,
• Su aggraffatura.

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

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Tavola dei Giunti speciali

L’istruzione operativa QUA IO 108 definisce le modalità operative per la


preparazione dei giunti per la realizzazione di saldature per fusione.
Indicando le specifiche norme tecniche di riferimento.

Nell’Allegato 1 sono indicati, in funzione del tipo di materiale base da


saldare e secondo gli spessori degli accoppiamenti da effettuare, tutte le
indicazioni geometriche per la preparazione dei giunti.

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Tavola dei Giunti speciali

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Tavola dei Giunti speciali: Particolare e cartiglio

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Assieme trave

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Assieme trave: particolare e cartiglio

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Saldature
UNI EN ISO 2553:2014

Le saldature per costruzione possono


essere:
• Di forza,
• Di forza e tenuta,
• Di formatura,
• Per collegamento elettrico.
Nelle saldature di forza, quando la linea
della saldatura non è ortogonale alle linee di
forza, questa può anche essere discontinua.
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SIMBOLI, CONVENZIONI E
RAPPRESENTAZIONE DEGLI SCHEMI
ELETTRICI ED ELETTRONICI

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Simboli, convenzioni e rappresentazione degli schemi elettrici ed elettronici

• Nell’elettrotecnica e nell’elettronica si ritrovano


consuetudini, e aspetti tecnici specifici.
• La simbologia e le necessità di rappresentazione
avranno dunque delle caratteristiche adatte a
questo settore.
• Anche le norme tecniche rispondono e
riguardano queste specifiche esigenze.
• In questo specifico settore trovano applicazione
le norme emanate dal Comitato Elettrotecnico
Italiano – CEI.

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Segni grafici di uso generale
CEI 3 - 14

Nelle tabelle che seguono sono riportati alcuni estratti significativi da alcune
di queste norme che riguardano i segni grafici per la documentazione e per
l’apposizione sulle apparecchiature.

Più in generale, tra le norme del CEI possiamo trovare le regole generali per
preparazione della documentazione tecnica di:
– Dispositivi,
– Apparecchiature e impianti.

Queste contengono, tra l’altro,


– Schemi circuitali,
– Schemi funzionali,
– Tabelle,
– Descrizioni, ecc.

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Segni grafici di uso generale
CEI 3 - 14

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Segni grafici di uso generale
CEI 3 - 14

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Segni per gli apparecchi di manovra e di comando
CEI 3 - 19

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Simboli di alcuni motori elettrici
CEI 3 - 18

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Simboli di alcuni motori elettrici
CEI 3 - 18

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

• Per la preparazione degli schemi e degli altri


documenti riguardanti l’impianto e gli
equipaggiamenti elettrici, si fa riferimento a tre
norme principali: CEI EN 61082-1 (Classif.); CEI EN
61082-2 (Classif. CEI 3-38); CEI EN 61082-3
(Classif. CEI 3-39).
• Ad esempio, i singoli componenti di un impianto
possono essere rappresentati con diversi metodi
a seconda che si voglia evidenziare aspetti di
maggio o minore dettaglio.

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

Quando si deve rappresentare uno schema di


funzionamento che evidenzi il processo ovvero il
flusso del segnale e le relazioni funzionali tra le
varie parti dell’impianto, si ricorre al cosiddetto
schema di funzione.
(Norma CEI EN 6182-2)

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Schemi funzionali e di montaggio

• Lo schema funzionale rappresenta in modo


semplice il funzionamento delle apparecchiature
che compongono l’impianto.
– Esso è utilizzato per la comprensione del
funzionamento.
• Lo schema di montaggio rappresenta, invece, le
apparecchiature nella loro forma di apparecchi
completi e tiene conto in modo particolare della
loro posizione nell’impianto.
– Gli schemi elettrici funzionali e di montaggio vengono
definiti rappresentazioni multifilari, in quanto in essi
viene rappresentato, con una linea, ogni conduttore.

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Schemi funzionali e di montaggio

Impianto luce per il comando di un gruppo di lampade comandato da un punto con un interruttore,
una presa comandata da un punto e una presa sempre alimentata.
a) Schema elettrico funzionale
b) Schema elettrico di montaggio.

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Schemi funzionali e di montaggio

Esempio di schema elettrico di potenza multifilare con il relativo schema funzionale:


telecomando di un motore asincrono trifase.

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

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Preparazione degli schemi
CEI 3-36; CEI 3-38; CEI 3-39

Un altro esempio di schema delle connessioni

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Piani di installazione
CEI EN 6182-4 (Classif. CEI 3-42)

• Nella diapositiva seguente è riprodotto un esempio di schema


topografico d’installazione (tratto dalla norma CEI 3-42).
• Lo schema indica la disposizione topografica dei diversi
componenti ed apparecchiature dell’impianto
evidenziandone, ove occorre, anche la funzione.
• Si può anche dire che lo schema topografico è lo schema in cui
i vari elementi di un impianto o di una parte di esso vengono
raggruppati in cavetti ed il loro numero viene indicato in basso
o a destra con la sezione del conduttore ed insieme alla
piantina dei locali.
• La norma CEI EN 6182-4 (Classif. CEI 3-42) offre anche
direttive sull’impiego dei sistemi CAD per l’impostazione a
computer ed il disegno mediante plotter.

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Piani di installazione
CEI EN 6182-4 (Classif. CEI 3-42)

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Marcatura dei morsetti
CEI EN 60455

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Marcatura dei morsetti
CEI EN 60073

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Colori convenzionali dei cavi

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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