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UNI EN 13068-1:2001 - 30-06-2001 - Prove non distruttive - Controllo radioscopico - Misurazione quantitativa delle caratteristiche d'immagine. - Non-destructive testing - Radioscopic testing - Quantitative measurement
TITOLO ITALIANO Prove non distruttive - Controllo radioscopico - Misurazione quantitativa delle
caratteristiche d'immagine.
TITOLO INGLESE Non-destructive testing - Radioscopic testing - Quantitative measurement of imaging
properties.
SOMMARIO La presente norma Þ la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN
13068-1 (edizione dicembre 1999). I procedimenti indicati nella norma valgono per tutti i
sistemi radioscopici che forniscono un segnale elettronico ad un'unitÓ di video o ad un
sistema automatizzato di elaborazione immagini. Il sistema radioscopico Þ analizzato
riguardo alla risposta a campioni di prova ben definiti. La misurazione deve essere
eseguita da un laboratorio sufficientemente attrezzato. Dai risultati si possono ricavare le
specifiche del sistema ad immagini per quanto riguarda le proprietÓ di immagine. La
norma per il momento non comprende proprietÓ di immagine in condizioni di movimento.
LINGUA Italiano
PAGINE 18
PREZZO NON SOCI 41,50
PREZZO SOCI 20,75
Documento contenuto nel prodotto PED edizione 2007.
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.
GIUGNO 2001
Non-destructive testing
Radioscopic testing
Quantitative measurement of imaging properties
NORMA EUROPEA
SOMMARIO I procedimenti indicati nella norma valgono per tutti i sistemi radioscopici
che forniscono un segnale elettronico ad un’unità di video o ad un sistema
automatizzato di elaborazione immagini. Il sistema radioscopico è analiz-
zato riguardo alla risposta a campioni di prova ben definiti. La misurazione
deve essere eseguita da un laboratorio sufficientemente attrezzato.
Dai risultati si possono ricavare le specifiche del sistema ad immagini per
quanto riguarda le proprietà di immagine.
La norma per il momento non comprende proprietà di immagine in condi-
zioni di movimento.
RELAZIONI NAZIONALI
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 13068-1 (edizione dicembre 1999), che assu-
me così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Prove non distruttive" dell’UNI segue i lavori euro-
pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 SISTEMA RADIOSCOPICO 1
figura 1 Tipica disposizione di un convertitore per immagini ......................................................................... 1
figura 2 Determinazione di ∆S e di SRMS dal segnale di uscita S ............................................................... 2
DICEMBRE 1999
Non-destructive testing
EUROPEAN STANDARD Radioscopic testing
Quantitative measurement of imaging properties
Essais non destructifs
NORME EUROPÉENNE Contrôle par radioscopie
Mesure quantitative des caractéristiques d’image
Zerstörungsfreie Prüfung
EUROPÄISCHE NORM Radioskopische Prüfung
Quantitative Messung der bildgebenden Eigenschaften
DESCRITTORI
ICS 19.100
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 138 "Prove
non distruttive", la cui segreteria è affidata all’AFNOR.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro giugno 2000,
e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro giugno 2000.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
La EN 13068 comprende una serie di norme europee di sistemi radioscopici, e precisamente:
EN 13068-1: 1999 Non-destructive testing - Radioscopic testing - Quantitative
measurement of imaging properties
EN 13068-2: 1999 Non-destructive testing - Radioscopic testing - Check of long term
stability of imaging devices
prEN 13068-3 Non-destructive testing - Radioscopic testing - General principles
of radioscopic testing of metallic materials by X-and gamma-rays
L’appendice A è informativa.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 29241-2 Ergonomic requirements for office work with visual display terminals
(VDTs) - Guidance on task requirements (ISO 9241-2:1992)
EN 29241-3 Ergonomic requirements for office work with visual display terminals
(VDTs) - Visual display requirements (ISO 9241-3:1992)
3 SISTEMA RADIOSCOPICO
Nel contesto della presente norma, un sistema radioscopico è composto da una sorgente
radiogena, un sistema di elaborazione, collimatori, filtri ed un convertitore per immagini.
Un convertitore per immagini è un dispositivo di conversione di raggi X o gamma, che trasfor-
ma il rilievo di radiazioni in un segnale d’uscita S per una rappresentazione numerica o ottica
(vedere figura 1). I sistemi di elaborazione immagini possono far parte di un convertitore per
immagini. Nel caso di valutazione visiva, comprende l’unità video. In casi di sistemi di valuta-
zione immagine completamente automatizzati, l’unità video non fa parte del sistema.
figura 1 Tipica disposizione di un convertitore per immagini
Legenda
1 Sorgente radiogena
2 Oggetto
3 Dispositivo di conversione radiazioni
4 Segnale di uscita
5 Elaborazione immagine
6 Unità video
Per la specifica delle caratteristiche di immagine dei convertitori per immagini, vengono
utilizzati i termini ed i parametri della teoria dell’informazione e delle prove radiografiche.
I parametri di cui al prospetto 1 definiscono la qualità di immagine dei convertitori per
immagini.
In alcune descrizioni dei parametri di qualità di immagine, si usa il termine "rapporto se-
gnale/rumore (SNR)". Secondo il significato dato dalla teoria dell’informazione, SNR è il
rapporto tra il reale segnale di scala parziale ∆S ed il valore efficace SRMS del segnale del
rumore di sovrapposizione, vedere figura 2.
figura 2 Determinazione di ∆S e di SRMS dal segnale di uscita S
Legenda
a Segnale
4.1 Principio
Dato che i parametri di qualità dipendono dall’energia e dalla qualità delle radiazioni, bi-
sogna eseguire le misurazioni a livello basso, intermedio e superiore della gamma di
energia ammessa del sistema radioscopico con un’attrezzatura a potenziale costante di
raggi X. Per poter garantire una ben definita qualità di radiazioni, occorre filtrare le radia-
zioni come indicato nel prospetto 2. La corrente nel tubo deve essere regolata in modo da
fornire un’intensità di dose di 0,01 mGy/min.; 0,1 mGy/min.; 1,0 mGy/min. o 10 mGy/min.
alla superficie di immissione del dispositivo di conversione.
Occorre regolare il sistema in modo che il segnale in uscita mostri un segnale da nero
a bianco (Funzione di Diffusione Marginale ESF) con un’ampiezza minima di segnale
pari al 90% della massima ampiezza di segnale elettronico e una sovraelongazione
inferiore al 10%. L’offuscamento intrinseco è proporzionale al tempo di salita tr della
funzione di diffusione marginale. Se vi è una membrana regolabile, la regolazione de-
ve essere riportata nel protocollo.
Una seconda misurazione darà il valore per il fattore di scala sc al fine di calcolare l’of-
fuscamento intrinseco in millimetri (figura 5). Occorre sostituire il bordo con un indica-
tore di prova avente una lunghezza l ben nota e occorre misurare le dimensioni xl cor-
rispondenti (intervallo di tempo per un segnale in uscita) [vedere equazione (1)].
l
s c = ----- (1)
Xl
Ui = sc · tr con sovraelongazione ≤ 10% (2)
con
tr = t90% - ESF - t10% - ESF
b) funzione di trasferimento modulazione spaziale (MTF)
Il punto di partenza per il calcolo del MTF è la funzione di diffusione marginale deriva-
ta dalla precedente misurazione dell’offuscamento (figura 6). Occorre digitalizzare ad
alta risoluzione la funzione di diffusione marginale e memorizzarla su di un computer.
Occorre considerare il teorema del campionamento. Nella fase successiva la ESF de-
ve essere differenziata numericamente per poter ottenere la funzione di diffusione li-
neare LSF. Lo spettro di magnitudine della LSF trasformata di Fourier darà la MTF. Per
una normale rappresentazione della curva di MTF, occorre normalizzare a m = 1 la
modulazione m per la frequenza spaziale f = 0 Lp/mm. Se possibile la MTF verticale
può essere determinata utilizzando i valori grigi non modificati presi da un sistema di
elaborazione di immagine digitale.
c) Rapporto di contrasto per le frequenze spaziali basse
Per misurare il rapporto di contrasto Co occorre prima di tutto irradiare lo schermo di
immissione con un rilievo di radiazioni uniforme senza alcuna mascheratura (figura 7).
Occorre misurare l’ampiezza di segnale principale So al centro dell’area dello scher-
mo di immissione. Nella fase successiva occorre coprire il 10% dell’area dello scher-
mo di immissione con una maschera assorbente posta al centro e misurare nuova-
mente l’ampiezza SPb del segnale elettronico dietro la maschera. La massa assorben-
te deve ridurre l’intensità delle radiazioni per un fattore 1000.
C o = S o ⁄ S Pb (3)
4.2.1.2 Contrasto
Occorre indicare nel protocollo il tempo di esposizione per fotogramma, il numero dei fo-
togrammi integrati e l’intensità di dose.
Le proprietà di contrasto del sistema radioscopico sono descritte dai seguenti parametri di
qualità di immagine:
a) Sensibilità di contrasto
Per produrre il rilievo di radiazioni con un contrasto di radiazioni decrescente, occorre
posizionare di fronte allo schermo di ingresso (figura 8) una piastra in acciaio avente
spessore d con posizionati dal lato colpito dalle radiazioni delle piastre di spessore va-
riabile (in acciaio). Dette piastre devono essere posizionate in direzione della linea di
lettura del rilevatore ed al centro dello schermo di ingresso. Nel segnale d’uscita oc-
corre misurare il rapporto segnale/rumore SNR per ogni gradino. Il gradino più sottile
con SNR ≥ 2 dovrà essere considerato come la minima variazione di spessore rileva-
bile ∆wmin.
S = ∆ w min ⁄ w (4)
Per ridurre l’influenza del rumore di quantizzazione, occorre utilizzare la caratteristica
di integrazione di segnale.
b) Gamma spessori di parete
All’inizio della misura, occorre definire e fissare i parametri di radiazioni quali l’energia
e la corrente del tubo. Solo una piccola porzione dello schermo frontale (~10%) deve
essere irradiata per ridurre gli effetti di dispersione. Di fronte allo schermo di ingresso
occorre collocare un indicatore di prova a gradini, ogni gradino deve avere un’altezza
di circa 1 mm (figura 9). Il gradino più sottile wmin che dà la massima ampiezza Smax di
segnale di uscita deve essere considerato il punto di partenza della misura. L’indica-
tore di prova deve essere spostato di gradino in gradino in direzione della parte avente
maggior spessore.
Per ogni gradino occorre misurare la corrispondente ampiezza di segnale fino a quan-
do SNR è ≤ 2. Per ridurre l’influenza del rumore di quantizzazione, occorre utilizzare
la caratteristica di integrazione di segnale.
La differenza di spessore tra lo spessore di parete minimo e massimo wmin, wmax rap-
presenta la gamma di spessori di parete ∆wo [equazione (5)].
∆ w 0 = w max – w min (5)
con
w max = w per SNR = 2 (6)
4.2.1.3 Linearità
Per caratterizzare la linearità di sistema, occorre misurare i seguenti parametri di qualità
di immagine.
a) Distorsione differenziale ed integrale
Per misurare la distorsione differenziale ed integrale Vd, Vi occorre mettere dei marca-
tori in materiale assorbente davanti allo schermo di ingresso per generare le lunghez-
ze di misura. Le misure devono essere eseguite in una singola linea di lettura centrale
del rilevatore sull’intero diametro dello schermo di ingresso e a tutti gli angoli di imma-
gine. Per prima cosa occorre misurare il fattore di scala sc al centro dello schermo di
ingresso Xo (figura 5).
Per calcolare i fattori di scala locali sl (equazione 8) ad un punto con distanza r dal
centro dello schermo di ingresso, occorre posizionare in tal punto l’indicatore di prova
avente lunghezza l e misurare le dimensioni corrispondenti (intervallo di tempo per un
segnale di uscita) x ' i (figura 10).
l
s l = ----- (8)
x 'l
Quindi si può calcolare in % la distorsione differenziale a questo punto [equazione (9)]:
s
V d = -----l – 1 × 100 (9)
sc
Per calcolare il diametro dipendente dal fattore di scala sd [equazione (10)], occorre
posizionare una lunghezza di misura ld di fronte allo schermo di ingresso come mo-
strato in figura 11 e misurare le corrispondenti dimensioni (intervallo di tempo per un
segnale di uscita) xd.
ld
s d = -----
- (10)
xd
Quindi si può calcolare in % la distorsione integrale per questo diametro [equazione (11)]:
s
V i = ----d- – 1 × 100 (11)
sc
b) Omogeneità di immagine differenziale ed integrale
Per misurare l’omogeneità di immagine occorre irradiare lo schermo di ingresso del si-
stema radioscopico con un rilievo uniforme di radiazioni (figura 12). Per ridurre il ru-
more di quantizzazione, occorre integrare il segnale di uscita. L’omogeneità di imma-
gine integrale Hi (x, y) è il rapporto tra l’ampiezza di segnale S (x, y) e l’ampiezza mas-
sima Smax in % nell’immagine [equazione (12)].
S (x , y )
H i ( x , y ) = --------------------- × 100 (12)
S max
L’omogeneità di immagine differenziale Hd deve essere calcolata dalla massima am-
piezza del segnale elettronico diviso per il valore efficace del rumore "spaziale" in un
settore locale (~ 1% della dimensione dello schermo di immissione) attorno al punto
(x, y) [equazione 13)].
S max
H d = ------------- (13)
S RMS
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia