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1 INTRODUZIONE

1.1 La normativa e gli enti preposti al disegno tecnico


Il disegno tecnico è un linguaggio grafico universale (valido ormai per tutte le nazioni del
mondo) che consente di descrivere le forme e le dimensioni degli oggetti. Ma come ogni lin-
guaggio ha le sue regole e i suoi codici, definiti norme e convenzioni, che possono essere sud-
divisi in tre categorie:
a)norme e convenzioni di rappresentazione: regole a cui tutti devono attenersi nella rappre-
sentazione grafica degli oggetti (formato dei fogli da utilizzare, tipi di linea da impiegare,
sistemi di rappresentazione, metodi di proiezioni, modalità di sezionatura e quotatura ecc.);
b)norme di quotatura: regole che consentono il dimensionamento degli oggetti (sistemi di
quotatura degli oggetti, disposizione delle quote sul disegno, applicazione delle tolleranze
dimensionali e geometriche ecc.);
c)norme per la designazione: regole che consentono di definire la forma e le dimensioni degli
oggetti commerciali (viti, dadi, rosette, spine, chiavette, linguette, cuscinetti, cinghie,
tenute, materiali ecc.).

1.2 Formati, squadratura dei fogli e tabella

Tabella E.2 Formati comuni e allungati dei fogli unificati [mm] - UNI 936
Formati Formati allungati
comuni Speciali Eccezionali
Designazione Dimensioni Designazione Dimensioni Designazione Dimensioni
A0 841 × 1189 A0 × 2 1189 × 1682
A1 594 × 841 A1 × 3 841 × 1783
A2 420 × 594 A2 × 3 594 × 1261
A3 297 × 420 A3 × 3 420 × 891 A3 × 5 420 × 1486
A3 × 4 420 × 1189 A3 × 6 420 × 1783
A4 210 × 297 A4 × 3 297 × 620 A4 × 6 297 × 1261
A4 × 4 297 × 841 A4 × 7 297 × 1471
A4 × 5 297 × 1051 A4 × 7 297 × 1682

1.3 Stazione di lavoro per il disegno computerizzato: CAD


Generalità
Il termine CAD è l’acronimo delle parole inglesi Computer Aided Design, la cui traduzione
letterale è Disegno Assistito da Computer.
La tecnologia CAD si avvale delle grandi potenzialità dei computer nella gestione di appo-
siti programmi dedicati all’esecuzione e alla modifica dei disegni. Tale tecnologia ha avuto un
grande sviluppo in questi ultimi anni, arrivando a sostituire di fatto il tradizionale modo di
disegnare con il tecnigrafo.
Il successo della tecnologia CAD è dovuto ai seguenti motivi:
- elevata velocità e precisione nella realizzazione dei disegni e nella loro successiva modifica;
- facile archiviazione elettronica dei disegni su supporti magnetici e/o ottici;
- possibilità di riutilizzo di interi disegni già esistenti e/o di loro parti o gruppi;
- trasmissione a distanza dei disegni su file mediante posta elettronica;
- possibilità di utilizzo di intere librerie di simboli o componenti commerciali;
- possibilità di collegamento diretto con la produzione mediante la tecnologia CAM (Compu-
ter Aided Manufacturing);
- possibilità di effettuare simulazioni con l’applicazione di carichi statici e/o dinamici sugli
organi disegnati, per valutarne le deformazioni e verificarne il dimensionamento.

1.2 Metodo delle proiezioni ortogonali: UNI 3970


I piani individuati dagli assi xz, xy, yz si chiamano, rispettivamente, Piano Verticale P.V.,
Piano Orizzontale P.O. e Piano Laterale P.L., mentre l’asse x è detto Linea di Terra L.T.
Le proiezioni ortogonali ottenute sui diversi piani del cubo delle proiezioni sono definite
viste e prendono il nome dalla direzione dei raggi proiettanti: vista frontale o prospetto, (sem-
pre ricavata sul piano verticale), vista da sinistra, vista da destra, vista dall’alto, vista dal
basso e vista posteriore.
Il piano verticale xz, dove si ottiene la vista frontale, coincide con il foglio da disegno e su
di esso si ribaltano, con rotazione di 90° sugli assi x e z, i piani di proiezione orizzontale e lat-
erale.
Figura E.17 Diedro principale del cubo delle proiezioni ortogonali.

2 RUGOSITÀ
2.1 Definizioni generali: UNI 3963/1
Lo stato della superficie di un oggetto si chiama rugosità, viene designato nelle tabelle
UNI con Ra e dipende dal tipo di lavorazione che ha subito. Nei disegni la rugosità si indica
mediante un numero espresso in micron [µm].
L’importanza della rugosità delle superfici è legata all’aspetto estetico dell’oggetto e alla
sua funzionalità. La rugosità delle superfici deve essere prevista in fase di progetto e deve
essere indicata sul disegno tecnico assieme alla quotatura.
Calcolo della rugosità
Si definisce rugosità e si indicherà con Ra il valore medio, espresso in micron [µm], delle
distanze y 1, y 2, ... yn del profilo rilevato con gli strumenti sulla superficie reale, misurate in
valore assoluto rispetto alla linea media (fig. E.57).

Figura E.57 Sezione trasversale di una superficie reale.

Con riferimento alla figura E.57 e considerando la distanza in valore assoluto, con n rileva-
menti a intervalli regolari, la rugosità si calcola con la seguente equazione:
n
 yi
=i 1----------
Ra -- =
n
Il costo di produzione cresce con l’aumentare del grado di finitura superficiale richiesto,
pertanto è conveniente assegnare valori di rugosità più alti possibile e prescriverla soltanto
sulle superfici la cui funzionalità è condizionata dalla rugosità stessa.

3 TOLLERANZE DIMENSIONALI ISO


Le dimensioni reali di un oggetto differiscono sempre da quelle nominali (teoriche, previ-
ste dal disegno) di una certa quantità dipendente dalla lavorazione. La dimensione nominale
rappresenta perciò il valore di riferimento, espresso dalla quota, per la grandezza da essa indi-
cata.
Si definisce tolleranza (fig. ) lo scarto dimensionale (errore) ammesso nella lavorazione. Il
suo valore risulta essere la differenza fra le dimensioni massima e minima ammesse. Le lavo-
razioni con tolleranza sono indispensabili per garantire l’intercambiabilità dei pezzi nel
sistema di lavorazione in serie. Le dimensioni degli alberi vengono rappresentate con lettere
minuscole, mentre quelle dei fori con lettere maiuscole.

Figura E.63 Parametri che caratterizzano le tolleranze e gli accoppiamenti con giuoco.
Sistemi di accoppiamento albero-base e foro-base
I sistemi di accoppiamento albero-base e foro-base sono utilizzati per ridurre l’elevato
numero di accoppiamenti possibili.
Il sistema albero-base realizza tutti gli accoppiamenti assegnando sempre all’albero la tol-
leranza di posizione h e al foro le posizioni da A a ZC (fig. E.67). Si utilizza di preferenza que-
sto sistema quando si usano alberi di acciaio trafilati, calibrati o rettificati forniti dalle
acciaierie, già lavorati con tolleranze di posizioni h.

Figura E.67 Sistema di accoppiamento albero-base.


Il sistema foro-base realizza tutti gli accoppiamenti assegnando sempre al foro la tolle-
ranza di posizione H e all’albero le posizioni da a a zc (fig. E.68). Questo sistema si utilizza
nell’industria automobilistica, nell’industria aeronautica, nella costruzione delle macchine
utensili e, in generale, quando si vuole ridurre gli alesatori per la finitura dei fori e i calibri di
controllo.

Figura E.68 Sistema di accoppiamento foro-base.


3.1 Accoppiamenti raccomandati
I sistemi di accoppiamento albero-base e foro-base contribuiscono a ridurre notevolmente
l’elevato numero di possibili combinazioni fra le diverse posizioni delle tolleranze dei due ele-
menti che vengono accoppiati e i relativi gradi di tolleranza. Gli accoppiamenti rimangono
comunque ancora troppo elevati.
Allo scopo di limitare ulteriormente la gamma degli accoppiamenti che si possono realiz-
zare con le diverse posizioni delle tolleranze, le norme UNI ISO raccomandano l’uso preferen-
ziale di alcuni accoppiamenti che garantiscono la funzionalità e assicurano economia di fab-
bricazione.
Nelle tabelle E.14 ed E.15 si riporta una rassegna di accoppiamenti raccomandati da uti-
lizzare nella progettazione, di impiego più comune, rispettivamente foro-base e albero-base,
con le rispettive applicazioni in funzione della precisione e del tipo di accoppiamento.

Tabella E.14 Accoppiamenti raccomandati foro-base di impiego comune


Accoppiamento
Bloccato Bloccato
Libero Mobile Incerto
Precisione leggero serrato
montaggio a di montaggio con
non smontabile smontabile con la
mano scorrimento mazzuolo
a mano pressa o a caldo
H6/g5 H6/h5 H6/js6; H6/j5 H6/n5 H6/p5
- Accoppia- - Accoppia- - Parti reciproca- - Parti non bloc- - Parti fisse non
menti recipro- menti di alta mente fisse cate assial- smontabili
camente precisione - Sfilabili a mente - Accoppiamenti
Alta rotanti di alta - Organi scorre- mano o con - Vincolo torsio- con forti carichi
precisione voli assial- mazzuolo nale garantito assiali e torsio-
- Carichi elevati mente e rotanti - Sedi fisse di con linguetta o nali
- Acciaio rettifi- - Lubrificati centraggio scanalato - Vincolo torsio-
cato e bonifi- internamente lungo di alta - Accoppia- nale senza lin-
cato precisione mento preciso guette
H7/g6 H6/h6 H7/j6 H7/n6 H7/r6; H7/s6
- Accoppia- - Organi lubrifi- - Parti reciproca- - Parti recipro- - Trasmissione
menti rotanti cati di preci- mente fisse camente fisse con carichi
con buona sione - Superfici lun- senza lin- assiali e torsio-
Buona centratura - Movimento ghe di centra- guetta o scana- nali
- Lubrifica- reciproco lento tura buona lato - Accoppiamenti
zione medio- - Discreta preci- - Buona centra- fissi senza lin-
cre sione tura guette o scana-
lati
H7/f7 H7/h6 H7/m6 H8/n8 H7/u7
- Accoppia- - Centratura di - Organi recipro- - Ingranaggi di - Organi recipro-
menti rotanti scorrimento camente fissi forza da smon- camente fissi
veloci - Movimento - Minor preci- tare rara- - Bloccaggio
Media - Centratura alternativo cir- sione mente, energico
imperfetta colare e assiale - Accoppia- collegati con - Smontaggio
- Giuoco signi- - Comandi menti lunghi linguetta con sostitu-
ficativo idraulici di zione di uno dei
precisione due elementi
H11/d11 H13/h11
H10/d8 H8/f8
- Organi molto H8/h8
liberi con - Accoppia-
giuoco abbon- menti rotanti
dante in genere
Grossolana - Macchine - Bassi carichi
agricole assiali e torsio-
- Apparecchi di nali
sollevamento - Accoppia-
- Meccanismi menti senza
esposti a esigenze di
intemperie centratura
Tabella E.15 Accoppiamenti raccomandati albero-base di impiego comune
Accoppiamento
Bloccato Bloccato
Libero Mobile Incerto
Precisione leggero serrato
montaggio a di montaggio con
non smontabile smontabile con la
mano scorrimento mazzuolo
a mano pressa o a caldo
G6/h5 H6/h5 J6/h5 M6/h6 P6/h5
- Parti rotanti di - Parti di organi - Organi reci- - Organi reci- - Organi fissi non
alta precisione di alta preci- procamente procamente smontabili
- Presenza di sione fissi fissi - Parti accoppiate
forti carichi - Scorrimento - Elementi mon- - Accoppia- definitivamente
Alta - Accoppia- assiale e/o tabili a mano mento smon- - Accoppiamenti
mento preciso moto rotatorio - Accoppia- tabile con con forti carichi
lubrificato lento mento con pressione assiali e torsio-
accuratamente - Lubrificazio- centraggio di - Vincolo rota- nali
ne interna precisione torio e di scor- - Vincolo senza
rimento assiale presenza di
chiavette
F7/h6 H6/h6 K6/h6; K7/h7 M7/h6 R7/h6
- Organi rotanti - Parti dotate di - Organi reci- - Elementi - Organi fissi non
- Accoppia- lento movi- procamente senza scorri- montabili
mento con pre- mento relativo, fissi mento assiale - Vincolo rotato-
senza di bassi assiale e rota- - Accoppia- relativo rio e di scorri-
Buona carichi torio menti facil- - Assicurati mento
- Senza esi- - Alberi accura- mente contro la reci- - Trasmissione
genze di cen- tamente lubri- smontabili proca rota- del moto senza
tratura di ficati - Assicurati zione linguette o
precisione contro la reci- - Centrature alberi scanalati
proca rota- lunghe
zione
E8/h7 F8/h7 J7/h7 K7/h7 R8/h7
F8/h8 - Accoppia- - Organi senza - Organi reci- - Organi fissi non
H9/h8 mento con moto assiale e procamente smontabili
movimento torsionale fissi - Vincolo rotato-
- Parti recipro- relativo tra le - Accoppia- - Elementi bloc- rio e di scorri-
camente scor- parti mento montato cati nella rota- mento
Media revoli - Accoppia- di spinta a zione e nello - Per grandi
liberamente mento con mano o con scorrimento dimensioni
- Accoppia- giuoco sensi- mazzuolo nominali
mento con bile - Trasmissione
giuoco abbon- del moto senza
dante linguette o
alberi scanalati
C11/h11 E9/h8
D10/h8 F9/h8
- Parti scorre- - Accoppia-
voli montate mento con
liberamente parti recipro-
- Accoppia- camente scor-
Grossolana mento con revoli
giuoco abbon- - Accoppia-
dante senza mento con
esigenze di giuoco limi-
grande preci- tato
sione - Elementi lu-
brificati
4 TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO
4.1 Segni grafici e indicazioni sui disegni
Le tolleranze geometriche applicate agli elementi punto, linea, superficie o piano di sim-
metria, definiscono la zona all’interno della quale deve essere compreso ciascun elemento con-
siderato, che può essere un’area o uno spazio. La norma UNI 7223/1 elenca i simboli e le
modalità per l’assegnazione delle tolleranze geometriche di forma, orientamento, posizione e
oscillazione.
I segni grafici fondamentali per l’assegnazione sui disegni delle tolleranze geometriche
alle diverse entità sono riportati nelle tabelle E.21a, b, c, d, e ed f dove vengono visualizzate
anche le zone di tolleranza concesse e le indicazioni dettagliate per la loro interpretazione.
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-59

Tabella E.21 a Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-60

Tabella E.21 b Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-61

Tabella E.21 c Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-62

Tabella E.21 d Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-63

Tabella E.21 e Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
TOLLERANZE GEOMETRICHE ISO E-64

Tabella E.21 f Tolleranze geometriche di forma e di posizione: UNI 7226, ISO 1101
IL TRASPORTO DELLE MERCI PERICOLOSE T-65

4.2 Principio del massimo materiale: UNI 7226, ISO 2692


L’accoppiamento tra due elementi montati insieme possiede le caratteristiche di giuoco o
di interferenza originate dall’effetto congiunto delle dimensioni effettivamente realizzate dalla
lavorazione e degli errori di forma e di posizione realizzati.
Si è in condizione di massimo materiale quando in un accoppiamento si verifica il giuoco
minimo, corrispondente alla realizzazione della dimensione massima dell’albero, o elemento
pieno, e minima del foro, o elemento cavo e, contemporaneamente, gli errori di forma e di
posizione realizzati presentano i valori massimi consentiti. Al contrario, il giuoco dell’accop-
piamento cresce quando le dimensioni effettive, realizzate sugli elementi accoppiati, si disco-
stano dai limiti di massimo materiale (dimensioni massime per l’albero e minime per il foro) e
gli errori geometrici di forma e di posizione non raggiungono i valori massimi consentiti.
L’applicazione del principio del massimo materiale alle tolleranze geometriche mediante
l’aggiunta, a fianco del valore della tolleranza, del simbolo costituito dalla lettera M racchiusa
in un cerchio, consente alle tolleranze di forma e di posizione di essere incrementate del valore
pari alla differenza tra la dimensione di massimo materiale e la dimensione effettiva senza
compromettere la possibilità dell’accoppiamento.
Nella figura E.78 il principio del massimo materiale è stato applicato alla rettilineità.
Nell’accoppiamento di sinistra, l’albero è al limite superiore della tolleranza dimensionale
concessa (ø 10,00) e si accoppia con un calibro di ø 10,01. L’effettivo valore della tolleranza di
rettilineità è ø 0,01. Nell’accoppiamento di sinistra l’albero al limite inferiore della tolleranza
dimensionale (ø 9,88) può accoppiarsi con lo stesso calibro con una tolleranza di rettilineità, a
cui è stato applicato il principio di massimo materiale, che può salire al valore di ø 0,03.

Figura E.78 Principio del massimo materiale applicato alla rettilineità.

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