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Università della Calabria - DIMEG Corso di Disegno di Macchine

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Metrologia delle superfici


La caratterizzazione delle superfici è fondamentale per valutazioni sulla durata, la
resistenza a fatica e alla corrosione degli organi meccanici, nonché sulle condizioni
di lubrificazione presenti tra due superfici a contatto ed in moto relativo.

Per superficie di un oggetto si intende il contorno che lo separa dagli altri oggetti,
sostanze o spazio circostante.
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La superficie reale risulta affetta da errori macrogeometrici, che sono trattati nelle
varie forme delle “tolleranze geometriche” e da errori microgeometrici che sono
costituiti dall’insieme delle irregolarità superficiali, con passo relativamente
piccolo, lasciate dal processo di lavorazione, quali: l’azione degli utensili da taglio
o da abrasioni, dall’azione degli stampi o dei trattamenti superficiali.
Generalmente risulta di interesse studiare lo stato della superficie reale nella
direzione ortogonale a quella dei “solchi” prevalenti lasciati dal procedimento di
lavorazione. O comunque nella direzione lungo la quale è stato rilevato il profilo.
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La texture di una superficie è la deviazione, ripetitiva o random, dalla superficie


geometricamente perfetta.
Gli errori di forma (classificati nelle tolleranze geometriche) si riferiscono a
componenti di grande lunghezza d’onda.
La rugosità (roughness) da sola si riferisce a componenti corte di lunghezza d’onda.
L’ondulazione (waviness) da sola si riferisce a componenti intermedie di lunghezza
d’onda.
Non esiste un confine unico fra forma e ondulazione e fra ondulazione e rugosità. Per
poter misurare la texture della superficie bisognerà di volta in volta usare dei filtri per
includere la lunghezza d’onda di interesse o escludere le altre.
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Molatura Usura
Levigatura Incollaggio
Stampaggio Lucidatura
ad iniezione Pitturabilità
Stratificazione

La metrologia delle superfici è lo strumento che permette di quantificare la natura


delle superfici secondo i punti di vista della progettazione, della fabbricazione e
della funzione.
La regolamentazione della materia è stata disciplinata in ambito ISO mediante le
norme GPS (Geometrical Product Specification) ed è in corso di continua revisione a
partire dalla fine degli anni ‘90. In ambito ASME dalla norma B46.1.
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Lo strumento col quale si esegue la


misura della rugosità è il rugosimetro

Gli elementi che costituiscono questo


tipo di strumento sono i seguenti:
- uno stilo, all’estremità del quale è
montato un palpatore di forma
conica, con angolo di 60° o 90°, al cui
vertice è presente una sfera di
diamante con raggio uguale a 2, 5 o
10 µm.

- un trasduttore che converte i


movimenti dello stilo in un segnale
elettrico, dal quale si risale al profilo.

- una unità motorizzata,


opportunamente controllata
elettronicamente, che provvede a
fare eseguire la corsa di esplorazione
«lt».
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Lo stilo è il solo contatto attivo tra strumento e superficie, esso perciò è una parte
importante nel sistema di misura, e le sue dimensioni e la forma sono dei fattori che
possono influire sui risultati.
Senza pattino. Il riferimento è
dato dalla guida interna alla
macchina la cui rettilineità è
dell’ordine di 0.5 mm su
200mm.
Impiegato in laboratorio.

Con pattino, che assicura il


riferimento appoggiandosi
sulla superficie da misurare.
Ha un impiego prevalente in
officina e per rilievi sul
campo.
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Per prima cosa vengono eliminati le irregolarità ad alta frequenza dovute a tutti gli effetti
estranei alla misura, ovvero per eliminare i disturbi indotti dal tastatore.
Viene pertanto applicato un filtro «passa-basso» caratterizzato da una frequenza di taglio
ls, in modo da eliminare le alte frequenze associate a componenti di lunghezza d’onda
più piccole.
Si ottiene così il cosiddetto «profilo primario».
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Caratterizzazione dei filtri da applicare al profilo misurato per:

λs : eliminare i rumori di alta frequenza

λc : separare la rugosità dalla ondulazione

λf : separare l’ondulazione dagli errori di forma

La frequenza λc è fondamentale da individuare per separare gli errori della superficie


quantificabili mediante la rugosità in modo da non essere alterati dagli effetti della
ondulazione.
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Il profilo primario può essere «raddrizzato» sottraendo a questo il suo valore


medio, ottenendo così il profilo di rugosità.
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Per analizzare il profilo di rugosità è necessario definire un riferimento rispetto


a quale misurare gli scostamenti. Per questo si definisce la linea media: linea di
riferimento, avente la forma del profilo nominale, tale che, all’interno della
lunghezza di base ( l ovvero lc ), la somma dei quadrati degli scostamenti
misurati a partire da questa linea sia minima.

La linea media del profilo, è quella retta, posta


per semplicità di calcolo orizzontale nel sistema
di riferimento utilizzato in figura, che rende
minima la distanza dei punti del profilo yi da
essa. E’ quindi quella retta di equazione
y = c che rende minima la funzione

𝑵
𝟐
∅ (c) = ෍ 𝒚𝒊 − 𝐜 = 𝒎𝒊𝒏𝒊𝒎𝒂
𝒊=𝟏
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Ovvero devono essere soddisfatte le relazioni

∅′ 𝑐 = 0 e ∅′′ 𝑐 > 0.

∅′ c = −2 σNi=1 yi − c = 0 e
∅′′ c = −2 σN
i=1 −1 = 2N > 0

Da cui

∅′ c = 0  −2 σN N
i=1 yi + 2 σi=1 c = 0

1 N
− σN
i=1 yi + N c = 0  c= σ y
N i=1 i
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[µm]

Evaluation Profile
3,0

2,0

1,0

0,0

-1,0

-2,0

-3,0

-4,0

-5,0

-6,0
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
[mm]

Esempio di profilo di rugosità con l’individuazione della linea media.


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La norma ISO 4287 propone un set di 14 parametri associati a ciascuno dei


tre profili: primario, di rugosità, di ondulazione. Nel seguito verranno esaminati i
più comuni relativi alla determinazione della rugosità.

Importante sarà individuare la lunghezza d’onda lc in grado di separare


la rugosità dalla ondulazione.
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Rugosità media aritmetica - Ra

𝑁
1 𝑙 1
𝑅𝑎 = න 𝑦 𝑥 𝑑𝑥 ≈ ෍ 𝑦𝑖
𝑙 0 𝑁
𝑖=1

Ra è l’altezza media del profilo, calcolata dopo aver ribaltato le parti del profilo
poste al di sotto della linea media.
Come tutti i valori medi fornisce poche informazioni sul tipo di comportamento
funzionale della superficie.
E’ più che altro un parametro per il controllo di processo e segnala possibili variazioni
di parametri tecnologici: condizione del tagliente, velocità di taglio, di alimentazione,
lubrificazione, ecc.
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Il valore della Rugosità media è la media dei valori rilevati sulla lunghezza di
campionamento (detta anche di valutazione), che comprende 5 tratti adiacenti di
lunghezza di base.
Lo stato della superficie di un oggetto reale è rilevato mediante la misura della
rugosità di un certo numero di zone diverse della superficie stessa.

Ra

La lunghezza di base dipende dalla natura della superficie della quale si vuole
effettuare la misura delle irregolarità ed una serie di prove devono essere eseguite
al fine di garantire che la misura non sia affetta da errori di tipo macrogeometrico o
di ondulazione.
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La figura mostra il risultato dell’uso di due


differenti filtri di lunghezza d’onda lc
(ovvero lunghezza di base - l) per calcolare
il parametro Ra su due differenti superfici.
I due profili hanno quasi la stessa forma
d’onda, sebbene sia evidente la differente
irregolarità di alta frequenza dei due profili.

Utilizzando lc=0.8 su entrambi i profili si


ottiene lo stesso valore di rugosità
Ra=0.5mm principalmente dovuto al
contenuto dominante della forma d’onda.

Riducendo lc a 0,08 i valori di Ra sui


rispettivi profili diventano 0.2 e 0.05, valori
che permetteranno di differenziare i profili
sulla base delle irregolarità di alta
frequenza.
La lunghezza d’onda λc si concretizza nella lunghezza di base l.
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Rq il valore della rugosità media quadratica degli scostamenti del profilo,


valutato sulla lunghezza di base.

1 𝑙 2
𝑅𝑞 = න 𝑦 𝑥 𝑑𝑥
𝑙 0

Rq rappresenta la deviazione standard del profilo rispetto alla linea media.


Essa ha, rispetto ad Ra, una maggiore sensibilità nei confronti della presenza dei
picchi particolarmente alti (e valli particolarmente profonde).

Tra i parametri Ra e Rq è generalmente accettata una relazione del tipo: Rq=1.11Ra.


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Rp è la massima altezza del profilo al di sopra della linea media all’interno della
lunghezza di base. I picchi sono importanti quando si considera il fenomeno dell’attrito
o di usura.
Rv è la massima profondità del profilo al di sotto della linea media all’interno della
lunghezza di base. Le valli sono importanti per il mantenimento della lubrificazione,
anche se è dalle valli che inizia la propagazione della frattura e la corrosione.
Rz è la massima altezza fra picco e valle del profilo all’interno della lunghezza di base.
In corrispondenza di un ampio valore picco-valle vi può essere una zona di alta
concentrazione di tensione.
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Rt è il parametro che ha la stessa definizione di Rz con la


differenza che si riferisce alla lunghezza di valutazione ln,
che per definizione copre 5 lunghezze di base.
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RSm (Spaziatura media) è la media delle larghezze degli


elementi del profilo misurata in corrispondenza della linea
media, all’interno della lunghezza di base.
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Profilo portante e curva di Abbott.


La curva di Abbott (Rmr : Relative material ratio) rappresenta l’andamento della
frazione portante della superficie in funzione dell’altezza della sezione. Per
ottenere tale curva si procede nel seguente modo: si traccia una serie di linee
parallele al di sotto della linea di riferimento superiore e per ognuna di esse si
calcola il rapporto fra la somma dei segmenti Ci intercettati dal profilo e la
lunghezza di misura.
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Setup per la misura della rugosità


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Rugosità massima compatibile con la classe di tolleranza ISO


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Rappresentazione convenzionale della Rugosità

Barcamenarsi fra le normative


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Segni grafici per l’indicazione dei solchi di lavorazione


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Regole di interpretazione dei limiti di rugosità

Regola «max»: Quando il suffisso «max» segue il parametro di rugosità, si intende che
nessuno dei valori misurati sull’intera superficie di ispezione deve eccedere il valore
specificato nel disegno (1.6µm).

Regola 16%: Se il suffisso «max» non viene specificato, la superficie risulta accettabile al
controllo se non più del 16% di tutti i valori misurati eccede il valore specificato nel
disegno (1.6µm).
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Relazione fra Rugosità media e le tecnologie di lavorazione


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Relazione fra Rugosità media e le tecnologie


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Misurazione Rugosità
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3D Surface Roughness

𝑛 𝑚
1
𝑆𝑎 = ෍ ෍ 𝑤 𝑢𝑖 , 𝑣𝑗
𝑛𝑚
𝑖=1 𝑗=1

Sa - altezza media aritmetica

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