Sei sulla pagina 1di 33

Università “La Sapienza”

A.A. 2009/2010

Facoltà di ingegneria per


L'Ambiente e il Territorio

Corso di Tecnica delle costruzioni


Prof. Nicola Nisticò
Elementi base per l’uso di Autocad nella
redazioni di elaborati grafici
Arch. Brugnoli Giuliano
INDICE

Le primitive grafiche Pg. 3

Le impostazioni iniziali del disegno Pg. 5

Le modalità di inserimento Pg. 7

I comandi di modifica delle entità Pg. 9

Le modalità di supporto al puntamento Pg. 11

L'uso dei layer Pg. 14

L'uso dei blocchi Pg. 17

La quotatura di un disegno Pg. 21

Testi, testatine e squadratura Pg. 23

Le immagini raster Pg. 25

L'uso di Paper-space Pg. 27

I problemi riguardanti la stampa Pg. 28

I service di plottaggio Pg. 31

12 errori da evitare Pg. 32

2
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le primitive grafiche
Le principali primitive grafiche che costituiscono un disegno AutoCAD bidimensionale.
Gli elementi principali che costituiscono un disegno bidimensionale realizzato con un
software cad sono riconducibili ad un limitato numero di primitive grafiche, che sono, nel
caso di AutoCAD:

primitive semplici entità complesse


punto poligonali di linee ed archi
linea testi e paragrafi
cerchio ed arco di cerchio blocchi e riferimenti esterni (xref)
ellisse e curve di Bezier quote
immagini raster campiture (hatch pattern)
oggetti OLE

Le entità complesse sono aggregazioni di primitive grafiche che sono gestite come entità
uniche.
Per ciascuna di queste primitive il programma provvede a registrare nel disegno tutte le
caratteristiche geometriche necessarie alla loro rappresentazione.
Ad esempio:

una linea è individuata da due punti nello spazio cartesiano;


un cerchio è definito tramite la misura del raggio e le coordinate del centro;
un arco è definito come un cerchio con l'aggiunta di un angolo iniziale e finale;
una poligonale è definita dalla successione delle coordinate dei vertici e dalla curvatura di
ciascun segmento (la curvatura è il rapporto fra l'altezza della curva nel suo punto di
massimo scostamento rispetto alla congiungente i due estremi, e la distanza fra questi
due estremi diviso due).
un blocco è definito dall'elenco delle primitive che lo compongono.
una campitura è definita dall'elenco delle linee che la compongono.

Per ciascuna di queste primitive è previsto un comando di creazione specifico, ad


esempio:

primitiva comando
punto point
linea line
cerchio circle
arco di cerchio arc
ellisse ellipse
curve di Bezier spline
riferimenti ad oggetti OLE insertole
riferimenti ad immagini raster image

3
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le entità complesse sono ugualmente gestite da comandi specifici; in alcuni casi esiste più
di un comando per creare la stessa entità:

entità complesse comandi


poligonale pline, pedit
blocchi block, wblock, insert, xref
quotature dim e sottocomandi dim
campiture (hatch pattern) hatch, bhatch
testi e paragrafi text, mtext
curve di Bezier spline, pedit

Una volta conosciuti questi comandi si è in grado di creare qualsiasi entità grafica
realizzabile con AutoCAD.
A ciascuna entità vengono inoltre associate caratteristiche aggiuntive che specificano
ulteriormente la visualizzazione finale di quell'entità all'interno del disegno. Le principali
sono:
il layer di appartenenza
il colore dell'entità (bianco, rosso, nero, bylayer, byblock ...)
il tipo di linea (continua, tratteggiata, puntinata ...)
Una volta definita la linea nello spazio cartesiano, l'AutoCAD richiede se la vogliamo
colorata di rosso o di nero, se deve essere tratteggiata piuttosto che continua. Queste
caratteristiche, se pur aggiuntive, hanno comunque un'mportanza cruciale nell'ambito
dell'aspetto finale del disegno.

4
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le impostazioni iniziali del disegno


Le convenzioni da adottare per una corretta impostazione iniziale del lavoro.
Le coordinate e le dimensioni visualizzate dall'AutoCAD muovendo il cursore, sono
espresse in unità disegno.
Il significato di unità disegno è puramente convenzionale ma di importanza rilevante. In
teoria possiamo associare alla unità disegno una qualsiasi dimensione reale, in realtà
esistono alcune convenzioni da rispettare.
Nell'ambito del disegno architettonico la convenzione maggiormente utilizzata è la
corrispondenza:
1 unità disegno = 1 metro
vale a dire che se la nostra linea è lunga 1.24 unità disegno corrisponderà al vero ad un
metro e 24 centimetri.
Un'altra convenzione abbastanza diffusa nel disegno architettonico è quella di far
corrispondere:
1 unità disegno = 1 centimetro
Nell'ambito del disegno industriale è facile imbattersi in disegni in millimetri (1 unità = 1
millimetro), più raro, in ambito urbanistico, incontrare disegni in chilometri (1 unità = 1
chilometro).
Qualunque sia la convenzione adottata, è di fondamentale importanza realizzare TUTTI I
DISEGNI con quella convenzione. Vale a dire che non posso realizzare disegni in
centimetri, altri in millimetri, alcuni in scala 1:100 altri in scala 1:20. Questa pratica
deleteria determina problemi di "trasportabilità" del file da un disegno ad un altro, problemi
di quotatura, controllo del tratteggio, difficoltà nell'uso di blocchi o simboli.
La pratica corretta è quella di realizzare tutti i disegni alla medesima "scala" e con la
stessa convenzione, modificando il rapporto soltanto in fase di stampa.
Per il controllo del numero di decimali visualizzati si usa il comando UNITS.
Questa maschera consente di specificare anche il tipo di visualizzazione delle coordinate
e degli angoli, nonché la direzione dell'asse x.

5
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

La variabile COORDS, che determina il modo dinamico di visualizzazione delle coordinate,


deve essere impostata a 2.
Un disegno così preimpostato quò essere salvato come disegno prototipo, vale a dire un
disegno che possiamo richiamare dal pannello di controllo iniziale quando creiamo un
nuovo disegno.
Per salvare il disegno come file prototipo basta selezionare l'opzione
AutoCAD Drawing Template File, in fase di salvataggio del disegno.

6
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le modalità di inserimento
I tanti modi possibili di inserire i dati in AutoCAD e quindi poter definire graficamente le
caratteristiche geometriche delle entità create.
La definizione delle primitive grafiche implica la necessità di poter specificare la posizione
e la dimensione delle stesse.
A seconda dei casi AutoCAD richiede un input di tipo differente:

coordinate assolute
coordinate relative
distanza
angolo
fattore di scala

Le coordinate assolute vengono inserite specificando i valori x ed y del punto.


Questi valori possono essere indicati con il mouse (tasto sinistro) o scrivendo
manualmente le coordinate separate da virgola:
ad es. 12.55,-3.45
esempio: il comando LINE

Command: From Point: indicare il punto con il mouse (tasto sinistro)


oppure x,y,z (la z è opzionale nel 2D)

Il programma richiede una coordinata relativa mediamente quando il punto richiesto è


successivo al primo punto specificato:
esempio: il comando LINE
dopo aver specificato il primo punto il programma prosegue con:

Command: To Point: indicare il punto con il mouse


(modalità assoluta)
oppure 23.5,12.7,0
(notazione cartesiana assoluta: x,y,z)
oppure @45>3.45
(notazione polare relativa: @ angolo > distanza)
oppure @0,3.5,4.0
(notazione cartesiana relativa: @ spostamento x, y, z)
oppure spostando il mouse nella direzione voluta (angolo) e
digitando la distanza richiesta

7
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Nel disegno bidimensionale la coordinata z può essere omessa.


Una distanza può essere specificata in modalità assoluta o relativa.
esempio: il comando CIRCLE
dopo aver specificato le coordinate del centro del cerchio il programma richiede la misura
del raggio:

Command: radius: indicare la distanza con il mouse


(notazione grafica relativa)
oppure: 2.5
(notazione manuale relativa)

Un angolo può essere ugualmente indicato in modalità assoluta o relativa.


esempio: il comando ROTATE
dopo aver selezionato gli oggetti da ruotare ed indicato il centro di rotazione, il programma
richiede:

Command: rotation angle: indicare l'angolo con il mouse


(notazione grafica relativa)
oppure -30
(in gradi, notazione manuale relativa)

Il fattore di scala viene mediamente indicato in maniera assoluta, digitando il valore


numerico:
esempio il comando SCALE
dopo aver specificato le entità da scalare ed aver fornito il punto di riferimento, il
programma richiede un fattore di scala:

Command: scale factor: indicare una distanza con il mouse


(notazione grafica assoluta)
oppure 0.25
(in percentuale: notazione manuale)

8
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

I comandi di modifica delle entità


Elenchiamo i comandi che consentono di modificare le principali caratteristiche
geometriche delle entità.
Se le possibilità di modifica degli oggetti in un disegno cad si limitassero alla sola
cancellazione, non ci sarebbe alcuna differenza fra un disegno fatto a mano ed un disegno
cad; anzi, potremmo dire che per realizzare un disegno cad in molti casi ci vuole il doppio
del tempo di un disegno tradizionale.
In realtà la caratteristica principale di un disegno cad, quella che lo contraddistingue e lo
rende vantaggioso rispetto ad un disegno tradizionale, è proprio la possibilità di modificare
facilmente qualcosa che si è realizzato in precedenza, senza doverlo cancellare e
disegnare nuovamente.
Vediamo allora quali sono le possibilità di modifica di un disegno realizzato con AutoCAD.
Partiamo dai comandi più semplici da comprendere.

comando spiegazione
erase cancella le entità selezionate
move modifica la posizione delle entità selezionate
copy copia le entità selezionate
mirror ribalta le entità selezionate rispetto ad un asse
scale ingrandisce o riduce rispetto ad un punto di riferimento
rotate ruota le entità selezionate rispetto ad un punto di riferimento

Per operare con ciascuno di questi comandi è necessario compiere preventivamente una
selezione oggetti, per poter indicare al programma su quali entità effettuare la modifica.
Una volta effettuata la selezione il comando continua con le proprie opzioni specifiche.
Non è nostro compito l'entrare in dettaglio sulla spiegazione di ciascun comando, quanto
di indicare alcune opzioni o modalità poco conosciute ma molto utili. Facciamo quindi
alcuni esempi.
comandi MOVE o COPY:

Quando dobbiamo indicare uno spostamento di 20 cm a sinistra, possiamo utilizzare


l'opzione displacement, indicando gli spostamenti verso x, verso y ed eventualmente
verso z, separati da virgole. Nel nostro caso:
Specify base point or displacement, or [Multiple]: -0.2,0 (INVIO)
Specify second point of displacement: INVIO
La stessa cosa la potevamo scrivere in notazione polare assoluta:
Specify base point or displacement, or [Multiple]: 0.2<180 (INVIO)
Specify second point of displacement: INVIO
Questo tipo di notazione è molto utile nel disegno tridimensionale quando vogliamo
spostare gli oggetti, ad esempio, di 20 cm verso l'alto:
Specify base point or displacement, or [Multiple]: 0,0,0.2 (INVIO)
Specify second point of displacement: INVIO
Valori negativi indicano, ovviamente, spostamenti nel verso opposto.

9
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

comando SCALE e ROTATE:

Può capitare di non conoscere esattamente il rapporto di scala da applicare, ma di


conoscerlo in termini frazionari o di rapporto fra distanze. In questo caso è opportuno
utilizzare l'opzione reference.
Supponiamo di dover ridurre di un terzo alcune primitive. Richiamiamo il comando
SCALE, selezioniamo gli oggetti, indichiamo il punto di riferimento. A questo punto il
programma ci chiede di immettere il fattore di scala:
Specify scale factor or [Reference]: R
Specify reference length <1>: 3
Specify new length: 1
Le entità selezionate verranno ridotte di un terzo.
Per il comando ROTATE la successione delle opzioni è differente ma il concetto è lo
stesso. Quando abbiamo bisogno, ad esempio, di "raddrizzare" una linea ruotata di un
angolo poco identificabile in termini di decimali, utilizzeremo l'opzione reference.
Richiamiamo il comando ROTATE, selezioniamo gli oggetti, indichiamo il centro di
rotazione. Quando il programma richiede di immettere l'angolo di rotazione:
Specify rotation angle or [Reference]: R
Specify the reference angle <0.00>: (puntiamo sui due estremi della linea)
Specify the new angle: 0
La linea, prima inclinata, diventerà orizzontale.

Passiamo ora ad elencare altri comandi di modifica la cui comprensione è meno


immediata, ma ugualmente importanti. Per comprendere meglio le opportunità che ci
offrono questi comandi ci aiuteremo con delle figure.
comando spiegazione
modifica la posizione degli estremi delle entità inclusi
stretch
nella finestra di selezione
taglia le estremità delle entità selezionate rispetto ad
trim
un limite
allunga le entità selezionate fino ad incontrare altri
extend
oggetti
break spezza l'entità in uno o due punti
crea un raccordo curvo fra le estremità delle due
fillet
entità selezionate.
modifica la lunghezza della linea, polilinea o curva
lengthen
selezionata

pedit
align

10
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le modalità di supporto al puntamento


Gli strumenti forniti da AutoCAD di ausilio all'utilizzo del mouse nell'inserimento dei dati.
Quando utilizziamo il mouse per indicare un punto o una distanza può essere di valido
aiuto l'utilizzo delle modalità snap, osnap (snap ad oggetti - Object SNAP), polar (SNAP
angolare), ortho (modalità ortogonale).
Vediamole in dettaglio.
SNAP
È una modalità che consente al cursore di muoversi su di una griglia virtuale di punti
obbligati. Lo spazio fra questi punti è impostabile a piacere. Questa modalità consente una
maggiore precisone del disegno ed una maggiore facilità nell'uso del mouse
nel'individuare con esattezza i punti a distanza prefissata.
Nel disegno architettonico si preferisce impostare il valore dello snap a 0.01. In questo
modo il cursore si sposterà con un passo di 1 centimetro.
In altro genere di condizioni, converrà impostare lo snap a 0.05 (5 centimetri) per
planimetrie, o 0.005 (5 millimetri) per disegni di dettaglio.
Lo snap si imposta, si attiva o si disattiva utilizzando l'apposito pulsante presente sulla
barra di stato.

OSNAP (snap ad oggetti)


È una modalità che consente di specificare punti notevoli delle entità.
Gli osnap più utilizzati sono:

abbreviazione comando spiegazione


END ENDpoint gli estremi di una linea o di una curva aperta
MID MIDpoint il punto medio di una linea o di un arco
CEN CENter il centro di un cerchio o di un arco
INT INTersection il punto di intersezione di due entità.
il punto dell'entità perpendicolare all'ultimo punto
PER PERpendicular
specificato
INS INSertion pt. il punto di inserzione di un blocco o di un testo
il punto della curva tangente all'ultimo punto
TAN TANgent
specificato
osnap all'entità POINT o al punto di riferimento di
NOD NODe
una quota

esempio: comando PLINE

11
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Command: From point:END of puntare sul punto 1, restituisce il punto A


Command: Next point:CEN of puntare sul punto 2, restituisce il punto B
Command: Next point:MID of puntare sul punto 3, restituisce il punto C
Command: Next point:PER to puntare sul punto 4, restituisce il punto D
Command: Next point:TAN to puntare sul punto 5, restituisce il punto E
Command: Next point:INT of puntare sul punto 6, restituisce il punto F
Command: Next point:INT of puntare sul punto 7 e 8, restituisce il punto G
Gli Osnap possono essere specificati in maniera temporanea, come nell'esempio
precedente, o in modo permanente utilizzando il pulsante corrispondente sulla barra di
stato.

Anche se l'impostazione permanente degli osnap è diventata una prassi abbastanza


comune, se ne sconsiglia l'uso, dal momento in cui crea problemi in fase di selezione
oggetti.

ORTHO
È una modalità che obbliga il cursore a spostarsi in maniera ortogonale rispetto all'ultimo
punto specificato.
esempio: comando LINE
Command: From point: (puntare su 1)
Command: To point: (puntare su 2),
restituisce il punto A
Command: To point: (puntare su 3),
restituisce il punto B

12
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

La modalità ortho si attiva o si disattiva utilizzando il pulsante corrispondente sulla barra di


stato.

POLAR (tracciamento polare)


È una modalità che blocca lo spostamento del cursore quando si è in prossimità di angoli
prefissati.
Supponiamo di dover disegnare una linea di 3 metri e 45 inclinata di 30°.
Impostiamo il valore del Polar Tracking a 15° (il programma segnalerà quando il cursore
raggiunge un angolo uguale o multiplo di 15°).
Command: LINE
indichiamo il primo punto;
spostiamo il cursore fino a quando non compare una linea puntinata e l'indicazione:
Polar: ##.## < 30.00°
a questo punto digitiamo la distanza: 3.45 e diamo INVIO.
Il programma disegnerà una linea lunga 3.45 ed inclinata di 30°.

Questo metodo è una valida alternativa all'uso della notazione relativa:


@3.45<30 (@ distanza < angolo)
Il polar tracking può essere impostato in modalità assoluta (gli angoli vengono misurati
rispetto all'asse x del disegno) o relativa (rispetto all'ultima linea disegnata).
Per attivare, disattivare ed impostare la modalità POLAR utilizzare l'apposito pulsante sulla
barra di stato.

IMPOSTAZIONE DEI VALORI DI SNAP, OSNAP E POLAR


Per impostare i valori dello snap, dell'osnap, del polar tracking è sufficiente premere il
tasto destro del mouse in prossimità del pulsante corrispondente e scegliere settings dal
menu che appare.

13
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

L'uso dei layer


Il modo corretto di utilizzare lo strumento dei layer.
Una definizione comune del layer è: fogli di carta lucida sovrapponibili sui quali disporre le
entità del disegno. Queste entità hanno in comune la categoria di oggetti che
rappresentano. Le entità delle murature sezionate staranno sul layer "muratura", le quote
sul layer "quote" e così via.
Modificando la visibilità del layer possiamo avere visualizzazioni differenti dello stesso
disegno, accendendo e spegnendo i layer delle quote o degli arredi o degli impianti.
Una corretta distribuzione delle entità del disegno su layer opportuni garantisce una
maggiore "leggibilità" del disegno, spegnendo i layer che non ci interessano possiamo
focalizzare l'attenzione su ciò che reputiamo più importante. Favorisce anche la modifica
del disegno, dal momento in cui possiamo lasciare attivi soltanto i layer che ci sono utili in
quel frangente.
Dopo aver fatto questa premessa, possiamo giungere ad una più corretta interpretazione
del concetto di layer. Si tratta di uno strumento che ci permette di classificare i componenti
del disegno in funzione di ciò che rappresentano. In disegni molto complessi questa
possibilità diventa una necessità, un obbligo.
Esistono altri aspetti dei layer che vanno approfonditi.
Nelle versioni di AutoCAD precedenti alla 2000, l'associazione fra colori e penne in fase di
stampa, ha consentito il cattivo costume di distinguere le entità non per layer ma per
colore. Questa pratica deleteria trae la sua origine dal disegno tradizionale, nel quale le
possibilità di distinzione delle varie parti del disegno si limitano allo spessore del tratto. Un
disegno CAD può e deve essere qualcosa di più. Abbiamo a disposizione uno strumento
non soltanto di rappresentazione, ma anche di analisi e valutazione. Quello che agli inizi
era CAD (Computer Aided Drafting) si è ormai rivelato CAAD (Computer Aided
Architectural Design), da semplice disegno automatico a strumento per progettare. L'uso
corretto dei layer consente molteplici letture comparative dello stesso disegno, ne
favorisce la comprensione e quindi l'analisi e la valutazione.
Nella versione 2000 dell'AutoCAD è stato rafforzato il rapporto fra layer e stampa. Ad ogni
layer può essere associato un tipo di penna in fase di stampa (colore, spessore, tratteggio)
a prescindere dal colore del layer.

Questa caratteristica ci permette di poter modificare il modo in cui verranno stampate tutte
le entità di quel layer, semplicemente operando sul tipo di penna associata, con vantaggi
notevoli nell'ambito degli affinamenti grafici necessari in fase di stampa.
Nel nostro disegno, inoltre, viene registrato lo spessore ed il colore che volevamo
adoperare con quel layer, senza dover ricorrere alle famigerate tabelle di conversione fra
colori e penne (pcp).
14
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Per questi motivi è considerato un grave errore la non esatta corrispondenza fra entità e
layer di appartenenza e l'uso del colore diverso da "bylayer".
Per facilitare la comprensione del disegno, è opportuno che i nomi dei layer vengano scelti
in modo che il significato sia chiaro per chiunque, evitando quindi troppi numeri, sigle o
abbreviazioni troppo corte.
È opportuno predisporre un numero di layer adeguato alla corretta classificazione delle
varie parti che compongono il disegno. Gli eccessi in un senso o nell'altro sono
ugualmente considerati un errore.
Non esiste una regola aurea per i nomi dei layer, né esistono tabelle codificate o norme
UNI. L'elenco che proponiamo ha la sola utilità di fornire uno spunto per poter iniziare, e
può essere valido per un disegno architettonico generico.

nome layer spessore stampa significato


Arredi 0.25 Sì Elementi di arredo
Muratura 0.5 Sì Muratura sezionata
Vista 0.25 Sì Muratura in vista, non sezionata
Quote 0.18 Sì Dimensioni e specifiche qualitative
Elettrico 0.25 Sì Impianto elettrico
Termico 0.25 Sì Impianto termico o condizionamento
Infissi 0.18 Sì Infissi esterni ed interni
Pavimenti 0.18 Sì Pavimentazioni
Campiture 0.18 Sì Campiture varie
Costruzione 0.00 No Linee di costruzione
Sanitari 0.25 Sì Elementi impianto idrico-sanitario
Pilastri 0.6 Sì Struttura portante
Verde 0.25 Sì Sistemazioni a verde
Park 0.18 Sì Parcheggi
Strade 0.18 Sì Strade e marciapiedi
Lotto 0.6 Sì Confini e delimitazioni
NomiAmbienti 0.35 Sì Denominazioni ambienti
NumPilastri 0.35 Sì Numerazione pilastri
Squadratura 0.35 Sì Impaginazione del disegno

La quantità di layer da definire dipende essenzialmente dalle finalità del disegno. In un


disegno architettonico verranno distinte maggiormente le parti che si riferiscono
all'organismo architettonico, mentre, ad esempio, verranno classificati più
grossolanamente gli impianti e le strutture. Il disegno corrispondente realizzato
dall'impiantista, tenderà, al contrario, a dettagliare in termini di layer le specifiche degli
impianti, a discapito della struttura muraria.

L'uso dei layer nel disegno tridimensionale


Una corretta distribuzione delle entità su layer opportuni, è essenziale quando si deve
realizzare un modello tridimensionale.
Una delle difficoltà principali nella realizzazione di un modello 3D di una certa complessità,
consiste nelle possibilità di selezione e di gestione di entità sovrapposte. Un uso corretto
dei layer aiuta molto, in queste situazioni.
15
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

La possibilità di "congelare" (Freeze) un layer, anziché spegnerlo (Off), favorisce il calcolo


delle linee nascoste (comando Hide), dal momento in cui le entità di quel layer non
vengono considerate. Al contrario le entità presenti su un layer "spento" (Off) vengono
incluse nel calcolo anche se non visualizzate.
Nel caso in cui il modello 3D debba essere esportato in 3DStudio, allora esiste la
possibilità di trasformare i layer in oggetti.
In fase di importazione, infatti, 3DStudio richiede un criterio di aggregazione delle entità
presenti nel file dwg.
Le possibilità sono 3:
layer, colore o entità.

È abbastanza intuitivo che il sistema da preferire, per un modello architettonico, sia quello
di derivare gli oggetti dai layer.
Potendo trasformare i layer in oggetti possiamo associare a ciascun layer un materiale
differente in fase di rendering. In questo modo, ad esempio, al layer "Muratura"
trasformato nell'oggetto "[Muratura]" è possibile associare il materiale più opportuno. Così
per il layer "pavimento", "vetro", "legno", "ferro", etc.
Da queste considerazioni possiamo dedurre il principio secondo il quale, nel disegno
tridimensionale, ad ogni layer corrisponde un materiale differente in fase di rendering.

16
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

L'uso dei blocchi


Istruzioni per un corretto uso di blocchi e simboli.
Non è facile dare una definizione di blocco. Proviamoci.
Il blocco è un insieme di entità che vengono raggruppate a costituire una entità
singola.
Queste entità hanno un riferimento cartesiano comune denominato punto d'inserzione.
Qualsiasi operazione di inserimento, rotazione o modifica di scala, fa riferimento al punto
d'inserzione.
Un blocco può essere creato in due modi: direttamente sul disegno sul quale si lavora o
richiamando un disegno (dwg) esterno.
Il risultato è identico in entrambi i casi: nel disegno corrente verrà creata una definizione di
blocco alla quale si farà riferimento ogni qualvolta il blocco verrà inserito come entità.
Ogni disegno AutoCAD, infatti, è costituito da due sezioni o tabelle. In una (tabella delle
definizioni) vengono registrate le informazioni relative ai layer, gli stili di testo o di quota, i
tipi di linea, le definizioni dei blocchi, etc.; nell'altra (tabella delle entità)sono descritte le
entità fisicamente presenti nel disegno, le linee, i testi, i blocchi inseriti nel disegno.
Quando viene importato o creato un blocco, viene creata o recuperata la definizione di
quel blocco e successivamente viene registrata la sua posizione nel disegno.
Quando un blocco inserito viene cancellato da un disegno (tabella delle entità), ne rimane
la sua definizione nella tabella delle definizioni. Questa definizione può essere cancellata
soltanto con il comando PURGE (o con l'opzione * del comando WBLOCK), soltanto se
nel disegno non vi siano più occorenze di quel blocco. La distinzione fra definizione del
blocco e la sua immagine nel disegno è importante per poter introdurre il concetto di
sostituzione o aggiornamento del blocco. È anche importante per chiarire come l'uso dei
blocchi renda in molti casi il disegno più leggero (più blocchi inseriti fanno riferimento alla
medesima definizione).
Innanzitutto è necessario distinguere i blocchi in simboli o componenti.
Per semplicità definiamo simboli quei blocchi che una volta realizzati costituiscono una
libreria di elementi precostituiti utilizzabili per qualsiasi disegno o progetto. Fanno parte
di questa categoria i simboli di arredo, impianti, sanitari, alberi, automobili etc. La loro
caratteristica principale è che sono utili per qualsiasi disegno, non sono legati ad un
progetto architettonico specifico, e la loro creazione va ad incrementare la completezza
della libreria in nostro possesso.
Diverso è il caso di quei blocchi che vengono utilizzati come componenti di un disegno
complesso.

17
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Immaginiamo di dover realizzare una planimetria di una certa complessità. Ipotizziamo che
il nostro intervento preveda la costruzione di 3 edifici distinti. In questo caso il disegno
d'insieme conterrà 4 disegni realizzati separatamente: i 3 edifici (A B e C) e lo spazio
esterno (P).
disegno d'insieme

Ciascuno di questi quattro componenti è un disegno a sé;il file d'insieme conterrà soltanto
i blocchi dei quattro disegni che lo compongono. Ognuna delle parti viene sviluppata
separatamente, viene definita con maggiore accuratezza man mano che il progetto si
affina nei contenuti.
La condizione essenziale affinché tutto funzioni correttamente è che ciascuno dei quattro
disegni abbia in comune lo stesso punto d'inserzione, vale a dire che il riferimento
cartesiano d'origine sia comune a tutti i componenti (0,0,0).
Il vantaggio di questo metodo consiste nella possibilità di poter utilizzare i componenti in
modo ripetitivo senza doverli realizzare nuovamente e di poter effettuare le modifiche
soltanto su un disegno.

18
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Supponiamo che l'edificio C sia costituito da 3 piani mentre gli edifici A e B siano di un solo
piano.

disegno d'insieme planimetria edificio A edificio B edificio C


piano terra P A1 B1 C1
piano primo P Acop Bcop C2
piano secondo P Acop Bcop C3
piano coperture P Acop Bcop Ccop

Come si può notare dallo schema precedente il disegno P è ripetuto 4 volte, mentre i
disegni Acop e Bcop sono ripetuti 3 volte. Se ciascuno di questi disegni è un componente,
un blocco nel disegno d'insieme, allora non avrò bisogno di effettuare le modifiche più
volte dal momento in cui è sufficiente aggiornare la definizione di quel blocco una volta
effettuata la modifica nel disegno di riferimento.

Come si realizza un disegno per componenti


Non esiste una regola aurea, ma in molti casi possiamo procedere in questo modo.
Facciamo un esempio.
Partiamo dalla planimetria d'insieme, ed utilizzando il comando WBLOCK selezioniamo le
entità che appartengono all'edificio A, indichiamo come punto d'inserzione 0,0,0 ed
abbiamo creato il file A.dwg. Lo stesso per gli edifici B e C e per lo spazio esterno P.
Apriamo un nuovo file che sarà il nostro "disegno d'insieme". Impostiamo come layer
corrente il layer "0" ed inseriamo successivamente i file A, B, C e P sempre nel punto
0,0,0.
Lo stesso punto di inserzione per tutti i componenti ci permette di inserire
temporaneamente nel disegno il componente che ci interessa, per poi cancellarlo prima di
salvare.
Le piante di tutti i livelli dello stesso edificio avranno il medesimo punto di riferimento, in
questo modo possiamo realizzare facilmente tutte le planimetrie ai vari livelli, e trasportare
agevolmente entità da un livello all'altro utilizzando il Copia ed Incolla (CopyClip e
PasteOrig).

Quando si utilizza un disegno per componenti


In generale questo metodo si applica quando la complessità del disegno è tale da
renderne difficile la gestione, quando si individuano parti ripetute, o quando è
necessario lavorare in gruppo.
In quest'ultimo caso, ogni membro del gruppo di progettazione partecipa alla realizzazione
di uno o più componenti, che vengono assemblati a costituire il disegno d'insieme.
A questo riguardo è opportuno specificare che per componente si può intendere un
singolo edificio (come nell'esempio precedente), oppure una specifica tecnica particolare,
oppure, come nel caso degli impianti, un layer.
Nella pratica professionale corrente capita sempre più spesso che figure professionali che
lavorano in luoghi separati concorrano alla realizzazione dello stesso progetto e quindi
degli stessi elaborati.
Anche e soprattutto in questi casi è fondamentale un coordinamento che consenta a
ciascuno degli operatori di lavorare in modo autonomo ma di concerto con gli altri.
19
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Quindi è possibile che una serie di operatori realizzino, ad esempio, i componenti


architettonici, altri operatori si occupino degli impianti o delle strutture. Ciascuna di queste
parti sviluppate separatamente deve avere caratteristiche comuni, tali da far sì che
l'operazione di assemblaggio non comporti alcun problema.

Come si aggiornano i componenti


A differenza dei riferimenti esterni (Xref), l'aggiornamento dei blocchi esterni al disegno
non è automatico.
Se modifico il disegno A1.dwg, apro il disegno "piano terra.dwg" che lo contiene, per poter
vedere aggiornate le modifiche devo effettuare la sostituzione del blocco.
Nel caso specifico il comando da utilizzare è INSERT. Viene selezionato il file da inserire
(A1.dwg) e si risponde affermativamente alla successiva richiesta di modifica della
definizione del blocco.
Esiste un metodo analogo che prevede l'aggiornamento automatico, ed è l'uso dei
riferimenti esterni XREF (eXternal REFerence).
In questo caso la definizione del blocco non viene registrata nel disegno, ma viene
aggiornata ogni volta che lo si apre.
L'unico svantaggio che deriva dall'uso di questo sistema, consiste nella moltiplicazione dei
nomi di layer, stili, tipi di linea per ciascuno dei riferimenti esterni contenuti nel disegno. Il
layer muratura del disegno A1 viene denominato A1|Muratura, che è diverso da
B1|Muratura e così via. Lo stesso vale per i tipi di linea, gli stili di testo e di quota.
Questo meccanismo, se da un lato permette di controllare singolarmente (ad es.) ogni
layer di ciascun XREF, rende particolarmente noiosa qualsiasi operazione di modifica
delle impostazioni in presenza di un numero elevato di riferimenti esterni.
Per questo ed altri motivi si consiglia di utilizzare gli XREF con molta parsimonia e solo se
strettamente necessario.

Il modello 3D realizzato per componenti


Se il metodo del disegno per componenti viene applicato nel disegno bidimensionale
soltanto per progetti complessi, diventa quasi indispensabile per poter realizzare modelli
3D anche di media difficoltà.
Le difficoltà di visualizzazione e di selezione delle entità, fanno sì che la frammentazione
in componenti sia la condizione necessaria per avere un controllo efficace del modello 3D.
Un esempio: un complesso di edifici viene realizzato dall'insieme dei singoli edifici
realizzati separatamente. E ancora: ciascun edificio può essere l'unione dei suoi quattro
lati e di una copertura. Per ciascuna delle facciate si possono individuare elementi ripetitivi
(finestre, balconi, elementi decorativi) che possono essere realizzati separatamente. E
così via sino ai minimi termini, ma senza esagerare, altrimenti ci si perde...

20
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

La quotatura di un disegno
Consigli su come quotare un disegno AutoCAD.
La difficoltà della quotatura di un disegno AutoCAD non deriva tanto dai tre o quattro
comandi che si utilizzano con maggior frequenza, quanto dalla molteplicità dei parametri
che consentono di impostarne l'aspetto.
Per far questo dobbiamo operare sulle impostazioni con il comando DDIM.
Gli stili di quotatura
Ogni quota che inseriamo nel disegno ha un suo stile di appartenenza.
Lo stile è un set di impostazioni che contraddistinguono l'aspetto finale di quella quota. Lo
stile di default si chiama STANDARD. È già difficile controllare perfettamente un solo stile
di quota: limitiamo l'uso degli stili ad uno o massimo due varianti per disegno, e vivremo
meglio.
Lines & Arrows
Dobbiamo imparare a prendere confidenza con i termini dimension line, extension line,
arrows, text position.
figura
L'impostazione che suggeriamo in questo esempio sono usuali per un disegno
architettonico.
Iniziamo dalla posizione del testo. Questa impostazione determina la posizione del testo
rispetto alla dimension line, soprattutto quando il testo è tale da non poter essere scritto
centralmente. Utilizziamo Best fit.
Sopprimiamo Extension lines. Possono complicare la lettura del disegno. All'occorrenza
aggiungeremo manualmente le linee di riferimento sullo stesso layer delle quote.
Tutti i colori devono essere Bylayer.
Solitamente nel disegno architettonico si impostano le arrows a tick, uitilizzando un blocco
modificato denominato _archtick. Questo blocco può essere modificato a piacimento. I
blocchi _dot e _ dotsmall si usano per i leader.
Text
È preferibile usare un font True type come l'Arial, in questo modo le quote sono leggibili
fino ad un'altezza di un millimetro.
Non è corretto, ed è inutile, cambiarne il colore.
La dimensione del testo varia da 0.15 a 0.25. Un buon compromesso è 0.18.
Per poter adattare al rapporto di stampa TUTTE le variabili di quotatura si usa assegnare
valori opportuni ad una variabile che cosituisce un fattore di scala globale delle quote del
disegno.
Scala del disegno (dimscale):

scala disegno valore


1:1000 10
1:500 5
1:200 2
1:100 1
1:50 0.5
1:20 0.2
1:10 0.1

21
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Un altro discorso riguarda il modo di visualizzare il valore del testo. Se il nostro disegno è
realizzato in metri (1 unità disegno = 1 metro) e vogliamo che le misure vengano espresse
in centimetri, allora impostiamo la variabile dimltfac a 100 (1.50 metri x 100 = 150). Ecco
alcuni esempi.
Fattore di moltiplicazione delle quote (dimltfac):

misure
valore esempio
espresse in
metri 1 1.50 - 23.10 - 0.08
centimetri 100 150 - 2310 - 8
millimetri 1000 1500 - 23100 - 80

Per quotare il disegno usiamo i comandi DIMLINEAR, .....

Quotatura di disegni a scale differenti


Supponiamo ora di avere sullo stesso disegno una pianta che stamperemo in scala 1:100
e due particolari da stampare rispettivamente al 50 ed al 20.
Un modo corretto di realizzare questo disegno prevede di realizzare separatamente i tre
disegni (pianta.dwg, particolare50.dwg, particolare20.dwg).
Nel disegno pianta.dwg (1:100) impostiamo la scala delle quote a 1.0.
Nel disegno particolare50.dwg (1:50) impostiamo la scala delle quote a 0.5.
Nel disegno particolare20.dwg (1:20) impostiamo la scala delle quote a 0.2.
In un nuovo disegno che chiamiamo Tavola.dwg inseriamo come blocchi i disegni:
- pianta.dwg con un fattore di scala 1.0
- particolare50.dwg con un fattore di scala 2.0
(1:50 = 2 volte più grande di 1:100)
- particolare20.dwg con un fattore di scala 5.0
(1:20 = 5 volte più grande di 1:100).
Le quote di tutti questi disegni verranno visualizzate alla stessa grandezza.
Stamperemo il disegno Tavola.dwg ad una scala 1:100.

22
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Testi, testatine e squadratura


Le problematiche relative all'impaginazione ed all'uso dei testi.
Il testo non sarebbe un argomento da trattare se non fosse che spesso viene inserito con il
terribile font TXT e su di un generico layer denominato SCRITTE. Niente di più sbagliato
concettualmente, primo perché la scelta dei font è importantissima per ottenere una tavola
ben progettata dal punto di vista grafico, secondo perchè i testi possono dare informazioni
di diversa natura e per questo devono appartenere ai layer opportuni.
Proponiamo alcuni esempi:

nome layer contenuti


quote dimensioni e specifiche degli elementi costruttivi
impianti dimensioni e specifiche qualitative degli impianti
squadratura tutto ciò che è relativo all'impaginazione della tavola
superfici aree degli ambienti
num_pilastri numerazione progressiva dei pilastri
nomi_ambienti denominazione funzionale dei singoli ambienti

Per quanto riguarda i font, il primo passo consigliato è quello di modificare lo stile
STANDARD, utilizzando il comando STYLE. Sceglieremo, ad esempio, il font ARIAL, o un
qualsiasi altro font True-type fornito dal sistema operativo. Con la versione 2000
dell'AutoCAD questi font sono leggibili fino ad un'altezza di un millimetro.
N.B. nel comando STYLE evitiamo di specificare l'altezza del testo.
Il comando MTEXT ci permette di inserire un testo multilinea virtualmente delimitato da un
rettangolo. La finestra di dialogo corrispondente ci permette di impostare l'altezza, l'angolo
di rotazione, la giustificazione del testo, il colore, la larghezza del rettangolo virtuale.
Per la modifica dei testi si usa il comando DDEDIT.
Una precisazione a parte va fatta per tutto ciò che è relativo all'impaginazione
(squadratura, testatina, etc.). Oltre ad avere un suo layer specifico, è opportuno che il tutto
sia disegnato sullo spazio carta, e se vogliamo compiere una raffinatezza, possiamo
inserire la testatina come blocco con attributi. Questi ultimi saranno relativi a tutti quei testi
che vanno modificati per ciascun disegno, come il numero della tavola, il rapporto di scala,
il nome del file, etc.
OLE Object
Quando si tratta di scrivere testi molto lunghi o tabelle, allora dobbiamo abbandonare gli
strumenti che ci offre AutoCAD, e sfruttare le potenzialità di software più specifici.
L'AutoCAD, infatti, ha la possibilità di gestire all'interno di un disegno, oggetti creati da altri
programmi. Questi oggetti si chiamano OLE.
Per spiegarne le funzionalità, immaginiamo che siano come una finestra aperta su un altro
programma. All'interno del disegno possiamo avere "finestre" aperte su una tabella o un
grafico di Excel o su un testo Word, o un database Access, o un disegno Coreldraw.
Per creare un oggetto OLE il sistema più semplice è quello del copia e incolla.
Ipotizziamo di dover inserire una tabella fatta con Excel dentro un disegno AutoCAD.
Apriamo la tabella con Excel, selezioniamo le celle che ci interessano, copiamo (CTRL-C),
apriamo in AutoCAD il disegno, incolliamo (CTRL-V).
Ogni qualvolta clicchiamo due volte su quell'oggetto si aprirà una finestra dell'applicazione
che lo ha generato e ce ne consentirà la modifica.
23
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Anche se nella versione 2000 sono migliorate di molto le cose, l'AutoCAD non è ancora
molto bravo nel manipolare gli oggetti OLE. Qualche problema lo incontreremo, ad
esempio, quando dobbiamo modificarne la dimensione. In ogni caso, utilizzando il tasto
destro sull'oggetto, siamo in grado di effettuare tutti le impostazioni necessarie, come la
dimensione e la qualità di stampa.
Proprio per queste difficoltà, sconsigliamo l'uso di oggetti OLE con file raster. In questo
caso è meglio utilizzare il comando IMAGE.

24
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Le immagini raster
Consigli su come utilizzare le immagini raster in un disegno AutoCAD.
La possibilità di inserire immagini raster in un disegno vettoriale, ha cambiato radicalmente
il modo di operare con l'AutoCAD, soprattutto nell'ambito dello studio del territorio.
Questa innovazione ha reso pressocché inutili le vettorializzazioni di disegni acquisiti da
scanner, che generavano mediamente file di dimensioni difficilmente gestibili.
È quindi possibile fare una scansione di un disegno, inserirlo in AutoCAD e utilizzarlo
come base per successive elaborazioni.
Non è possibile modificare l'immagine dall'interno, se non con l'utilizzo di software
aggiuntivi (CAD Overlay). Le uniche modifiche consentite sono:

tipo di immagine modifiche consentite


qualsiasi posizione, dimensione, angolo di rotazione
grayscale, colori luminosità, contrasto, opacità complessiva (fade)
monocromatica colore in primo piano, trasparenza dello sfondo

Indichiamo, qui di seguito, alcuni consigli per effettuare correttamente le scansioni.

tipo di disegno formato del file risoluzione


cartografia o 600 dpi (se necessita ingrandimento)
TIFF compresso
disegni al tratto 300 dpi (se non necessita di ingrandimento)
fotofrafie a colori o 200 dpi (se necessita ingrandimento)
JPEG 24 bit
rendering 120 dpi (se non necessita di ingrandimento)
disegni antichi o a 200 dpi (se necessita ingrandimento)
JPEG grayscale
matita 120 dpi (se non necessita di ingrandimento)

È importante ricordare che l'immagine è sempre un file esterno al quale l'AutoCAD fa


riferimento.
Le immagini possono essere ritagliate secondo una poligonale utilizzando il comando
IMAGECLIP.
Il contorno dell'immagine si visualizza o meno con il comando IMAGEFRAME. Quando il
contorno è visibile, l'immagine può essere selezionata.
Esempi di applicazioni del comando IMAGE
es. l'albero in pianta PRG
ricalcare le curve di un capitello
Le campiture
Analizziamo un altro tema apparentemente semplice ma che in realtà nasconde alcune
insidie.
Per realizzare e modificare le campiture si utilizzano i comandi BHATCH e HATCHEDIT.
La modifica successiva della campitura sarà più semplice se seguiremo il procedimento di
tracciare il contorno con delle polilinee; possiamo usare il comando PLINE o anche
BPOLY, il comando che riconosce le aree chiuse e le delimita con polilinee.
Facciamo un esempio.

25
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Disegnamo con una o più polilinee il contorno dell'area da campire.


Mettiamo queste polilinee su di un layer di costruzione (es. "Costr"). Un layer di
costruzione non viene mai stampato.
Richiamiamo il comando BHATCH per creare la campitura, selezionando le polilinee del
contorno.

La campitura che abbiamo creato è associata alle polilinee di contorno; modificando il


contorno si modifica anche la campitura.
Il sistema più semplice per modificare l'origine del pattern, è quello di cambiare l'origine
dell'UCS. Ogni pattern ha come origine lo 0,0 del disegno, modificando l'origine si modifica
l'origine del pattern.
Un breve accenno a due pattern "particolari", i SOLID e lo USER DEFINED.
Il primo consente di riempire totalmente il contorno selezionato. Possiamo usarlo, ad
esempio, per campire i muri di un appartamento o di una sezione, oppure per colorare una
zona di un piano urbanistico.
Il pattern definito dall'utente (USER DEFINED) viene adoperato quando dobbiamo
disegnare una serie di linee a una determinata distanza l'una dall'altra (ad es.
pavimentazioni regolari o inferriate).
La definizione dei pattern può essere modificata (sono scritti nel file acad.pat), possono
essere create nuove forme (con una buona dose di pazienza), oppure si può attingere alle
tonnellate di pattern reperibili su internet nei siti dedicati ad AutoCAD.

26
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

L'uso di Paper-space
Paper-space è il principale strumento di impaginazione di AutoCAD, consente di
organizzare il layout finale della tavola da stampare con una o più viste
contemporaneamente e in diversi rapporti di scala.
Possiamo metaforicamente considerarlo come un ampio cartoncino a cui apportare delle
bucature sotto le quali porre il nostro disegno, praticamente un passe-partout, sui cui
inserire didascalie, immagini.
Generalmente si disegna e si organizza la tavola da plottare solo nel model-space, ovvero
nello spazio a cui si accede di default quando entriamo in AutoCAD.
Introdurre nell'uso comune paper-space significa controllare meglio il layout di stampa, e
annotare tutte le specifiche della tavola su un nuovo spazio, scaricando così il disegno
dalle informazioni che servono solamente alla lettura della composizione finale.
Cerchiamo di chiarire con un esempio la distinzione operativa fra paperspace e
modelspace.
Su modelspace (vedi esempio) è stato disegnata una pianta e un prospetto in scala reale
(unità di misura 1=1 metro).
Se si attiva paperspace (vedi esempio), si vedranno 3 viewport: nella prima in alto a
sinistra viene visualizzato uno schema planimetrico con le linee di sezione, a destra il
dettaglio "bagno- cucina", in basso la sezione-prospetto.
In ogni viewport è stato posizionato lo stesso modello in maniera diversa e con scale
differenti.
In seguito, direttamente su paperspace, sono stati inseriti i vari testi e la squadratura.

27
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

I problemi riguardanti la stampa


Alcune problematiche relative alla stampa di un disegno AutoCAD 2000.
La versione 2000 dell'AutoCAD ha comportato una piccola rivoluzione nell'ambito dei
metodi di stampa utilizzati con le precedenti versioni, rendendo l'uso dello spazio carta
praticamente obbligatorio.
La possibilità, inoltre, di creare più di un layout di stampa dello stesso disegno ha
determinato nuove metodiche nell'impostazione dei disegni.
Una stampa si può definire corretta quando esiste un giusto equilibrio fr gli spessori delle
penne utilizzate, i colori, la dimensione dei testi, la qualità dei font, la spaziatura delle linee
tratteggiate, oltre, naturalmente, alla qualità dell'impaginazione grafica.
La facilità di modifiche rapide per ciascuna di queste caratteristiche sono la garanzia di un
buon risultato finale.
Facciamo alcuni esempi.

1 Supponiamo di dover rafforzare lo spessore delle linee che rappresentano la muratura


o di dover alleggerire le linee della pavimentazione. In entrambi i casi, lavoreremo sugli
spessori di penna associati ai layer corrispondenti fino ad ottenere il giusto contrasto.
2 supponiamo di aver "riempito" i muri con una campitura grigia. Il grigio della nostra
stampante non corrisponde al grigio del plotter del nostro service di plottaggio. In
questo caso modificheremo il valore del grigio di quel layer fino ad ottenere il risultato
voluto.
Lo stesso vale per differenze di stampa dei colori fra stampanti e plotter diversi.

I problemi da affrontare in fase di stampa sono essenzialmente i seguenti:

- spessori e colori delle penne


- fattore di scala delle linee tratteggiate
- dimensioni di testi e quote
- impaginazione del disegno
- rapporto di scala del disegno
- la stampa presso un service di plottaggio

Spessori e colori delle penne


Come già accennato, esiste una diretta corrispondenza fra layer e tipi di penna (cfr. l'uso
dei layer).
Dalla versione 2000 dell'AutoCAD, per ogni layer possiamo specificare tre aspetti che
incidono sulla stampa e sono:
spessore del tratto: (da 0 e 25.4 mm)
abilitazione alla stampa: (vero o falso)
stile di plottaggio: (dipende dal file .stb specificato)
Un file .stb ci permette di creare diverse impostazioni di penna. I parametri impostabili più
interessanti riguardano il colore della penna (rosso, nero, giallo o lo-stesso-dell'oggetto) e
la percentuale relativa:

28
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

colore percentuale risultato


nero 100% Nero
nero 50% Grigio 50%
nero 10% Grigio 10%
nero 0% Bianco

Nella maggior parte dei casi viene utilizzato il file monochrome.stb nel quale sono
impostate due penne.

Normal segue il colore dell'oggetto (se il layer è rosso stampa rosso), percentuale
100%
Style 1 Colore Nero 100%

Tutto ciò premesso, ipotizziamo uno schema possibile di layer.

layer colore spessore plot stile di penna


arredo 4 0.2 sì Style 1
costr 1 Default no Normal
muratura 6 0.5 sì Style 1
pat_murature 253 0.3 sì Normal

Notare il layer costr (linee di costruzione) che non verrà stampato e il layer pat_murature
(campiture dei muri) che verrà stampato in grigio (colore 253). Le murature verranno
stampate in nero sp. 0.5 mm e gli arredi sempre in nero sp. 0.2 mm.

Fattore di scala delle linee tratteggiate


È il fattore che determina la distanza fra i singoli tratti delle linee diverse da continua. Si
modifica con il comando LTSCALE.
La sua determinazione dipende dal rapporto di scala di plottaggio.

scala di plottaggio fattore di scala (LTSCALE)


1:100 1
1:50 0.5
1:20 0.2
1:200 2

N.B. Se si utilizza lo spazio carta per la stampa, sia LTSCALE che la variabile
PSLTSCALE (fattore di scala LT per il paper space) devono essere impostati a 1.

Dimensione dei testi e delle quote


La dimensione minima leggibile di un testo True-type (Arial, Courier, Times) è di 0.12. Un
buon consiglio è quello di non adoperare testi più piccoli di 0.15/0.18.
La dimensione minima aumenta proporzionalmente al numero di diottrie mancanti al
destinatario del disegno. Aumenta anche in proporzione all'età del committente. Più è
anziano e maggiore dovrà essere la dimensione dei testi. Non è uno scherzo, ma una
questione di rispetto.
29
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Per la dimensione delle quote vale lo stesso discorso. Per il controllo della dimensione
delle quote confronta la lezione corrispondente.

Impaginazione del disegno


Per le questioni relative all'impaginazione confronta la lezione corrispondente.

I rapporti di scala del disegno


Un buon sistema per ricordare i rapporti di stampa del disegno è il seguente:

scala disegno rapporto di plottaggio


1:100 1= 0.100 (1=0.1)
1:50 1= 0.050 (1=0.05)
1:20 1= 0.020 (1=0.02)
1:10 1= 0.010 (1=0.01)
1:200 1= 0.200 (1=0.2)
1:500 1= 0.500 (1=0.5)
1:1000 1= 1.000 (1=1)
1:2000 1= 2.000 (1=2)
1:5000 1= 5.000 (1=5)

30
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

I service di plottaggio
Le difficoltà maggiori si incontrano (e gli studenti ne sanno qualcosa) quando si stampa
presso un service di plottaggio, e comunque in tutti quei casi in cui le prove e la stampa
finale vengono realizzati con un hardware differente.
A questo riguardo ci sentiamo di dare alcuni buoni consigli.

a Il delirio dei colori e degli spessori


Ogni marca e modello di plotter stampa con colori e spessori differenti. Le differenze
riguardano anche il tipo di supporto (carta, lucido ...).
È sempre bene farsi stampare preventivamente uno schema dei 256 colori e degli
spessori delle penne sia su carta che su lucido.
Appendere questo schema di fronte al vostro computer in maniera visibile.
b Siate fedeli
Stampate TUTTE le tavole di uno stesso lavoro sullo stesso plotter (marca e modello) e
sullo stesso tipo di supporto.
c Campioni di colore
Nel caso in cui sia determinante il contrasto e la tonalità del colore, stampate
preventivamente dei campioni significativi del vostro disegno.
d Attenti al supporto
Nel caso in cui la stampa finale vada fatta su lucido, gli spessori devono essere almeno
di un punto (0.003 inches) più grossi rispetto alla stampa su carta.
e Diffidare delle copie
Mediamente la cianografia riduce gli spessori mentre la copia Xerox li ingrossa rispetto
all'originale.
f Colore sfocato su lucido
Le immagini a 16 milioni di colori se vanno stampate su lucido, quel lucido deve essere
di ottima qualità, altrimenti verranno sfocate.
g Presunta compatibilità
Nel caso in cui vogliate risparmiare, realizzate il file plt con un driver identico a quello
utilizzato presso il vostro service di plottaggio.
A dispetto di quanto venga propagandato, un file HPGL2 per un plotter HP è diverso da
un Calcomp o da un Ocè.
h Una via d'uscita
In questo ultimo caso, portatevi sempre appresso il file dwg completo di tutte le
immagini ed i font eventualmente utilizzati nel disegno.
Questo vi permetterà di poter apportare modifiche all'ultimo momento.

31
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

12 errori da evitare
Contrariamente a quanto si possa pensare esistono tanti modi per realizzare un disegno
con AutoCAD e fra questi alcuni sono da evitare.
I parametri di valutazione di un buon disegno CAD sono, oltre all'aspetto grafico
complessivo, la facilità di interpretazione, di modifica e di stampa anche da parte di chi
non ha partecipato alla sua stesura.
Le convenzioni adottate nei disegni tradizionali sono tali da consentire una interpretazione
univoca. Nei disegni CAD ancora non esistono convenzioni universalmente stabilite, ma è
opportuno perlomeno adeguarsi ad alcuni principi generali dettati dall'esperienza.
Andiamo quindi ad elencare quelli che possono essere considerati errori più o meno gravi
e modalità inopportune.
1. Entità su layer non appropriati
I layer consentono raggruppamenti di entità che rappresentano la medesima classe di
oggetti. Al layer quote devono appartenere le entità relative alla quotatura del disegno, sul
layer muratura vanno inserite le entità delle murature sezionate, e così via.
Un errore piuttosto comune è quello di raggruppare sullo stesso layer entità che
rappresentano cose diverse, con il risultato che quando ho la necessità di spegnere il layer
delle quote spariscono anche murature o parte degli arredi.
Pena prevista: tortura.
2. I nomi impossibili dei layer
I nomi dei layer devono essere chiari e comprensibili.
È meglio scrivere "muratura" o "muri" piuttosto che "op_mu" o sigle astruse o peggio
numeri, a meno di accludere al disegno foglietti stampati che aiutino l'interpretazione dei
nomi dei layer.
Pena prevista: 3 ave marie.
3. Le entità a colori
In linea di principio è da evitare quanto più possibile l'uso dei colori per le singole entità.
Questo vale ancor più per la versione 2000 dell'AutoCAD, che consente di associare a
ciascun layer uno spessore di penna.
Il colore dell'entità deve essere "bylayer", salvo casi eccezionali. Questa corrispondenza
aiuta nella leggibilità del disegno e nella versatilità in fase di stampa.
4. I disegni in scala
Tutti i disegni devono essere realizzati alla stessa scala. Chiunque apra quel disegno
anche a distanza di tempo non deve essere costretto a fare acrobazie misuratorie per
comprenderne il rapporto di scala.
Lo stesso dicasi per la convenzione fra unità disegno e misure reali.
Pena prevista: 15 anni con la condizionale.
5. Modificare il testo delle quote
È uno degli errori più gravi che si possano commettere. Se la dimensione dell'oggetto è
6.30 la quota deve visualizzare 6.30. Il testo della quota si modifica automaticamente
usano i comandi trim, extend o stretch, a meno che il testo non venga modificato
manualmente. Questa pratica può dar luogo a errori di valutazione e di costruzione e
costringe sempre a verificare manualmente le misure complessive.
Pena prevista: ritiro della patente e sequestro del computer.
6. Tutte le tavole in un solo disegno
È più lento da modificare e da gestire, rallenta le operazioni di modifica, e se perdo quel
disegno (e capita) ho perso tutto il lavoro.
32
Corso di Tecnica delle costruzioni
Elementi base per l’uso di Autocad nella redazioni di elaborati grafici

Pena prevista: aprire e chiudere il disegno 40 volte con un 486.


7. Disegno con squadratura
Ciascun disegno può essere utilizzato in altri disegni come blocco. La squadratura
impedisce di poterlo fare.
Il modo corretto è di realizzare il disegno sullo spazio modello, e di mettere la squadratura
e le scritte relative sullo spazio carta o su un altro disegno.
8. Linee sovrapposte
Evitare di sovrapporre entità: aumentano inutilmente il peso in byte del disegno, possono
dare problemi di spessore in fase di stampa, per cancellarle si diventa nevrotici.
Pena prevista: 10 bacchettate.
9. Linee spezzate
Quando si deve allungare una linea, si usa il comando extend, invece di aggiungerne una
seconda. Il disegno pesa meno ed è più facile la selezione.
Pena prevista: 20 serie di flessioni.
10. Scritte in "txt"
Sono brutte. Sono terribilmente brutte e dimostrano la poca dimestichezza nel cambiare i
valori di default dell'AutoCAD.
11. La sovrapposizione delle piante
Due piani diversi dello stesso edificio devono avere lo stesso punto d'inserzione, in modo
da poterli sovrapporre all'occorrenza.
12. Troppi layer, tutti diversi, stesso colore
Per favorire la leggibilità di in disegno, si deve cercare il più possibile di distinguere i layer
con colori diversi. Bisogna comunque evitare di crearne troppi, possono rendere difficile la
gestione del disegno
L'esatta corrispondenza fra entità e layer favorisce il controllo in fase di modifica e di
stampa.

33

Potrebbero piacerti anche