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Per eraclito la realtà è conflitto polhemus è un fuoco sempre vivo, che arde e
che esiste come concordia degli hawk. posti come dinamica forma del divenire,
che fa sì che gli assenti siano e non siano insieme perché divengono ebbene
grati. Lo, che aveva radicalizzato le posizioni di Eraclito, ritiene che sia
addirittura impossibile dare i nomi alle cose [00:02:00] dacché se cambiano di
continuo.
Siamo e non siamo, come diceva eraclito, che quindi il nome fisserebbe
artificialmente una cosa che non è fissa, abile perché in continua mutazione
crati lo con il panta rei arriva a dimostrazioni che possono tranquillamente
essere dette [00:03:00] sofistica. è impossibile conoscere qualcosa che cambia
sempre, sicché in teoria, dal momento che non si possono attribuire nomi,
bisognerebbe solo indicare le cose.
O Platone deve aver constatato che nel mondo del sensibile in effetti tutto
fluisce, nulla è stabile. ed è in effetti ciò che Platone attribuisce al mondo
sensibile il carattere eraclito eh? O di divenire incessante non può esservi
scienza. Epis teme del sensibile, ma solo doxa opinione perché il sensibile,
sempre cangiante, non sta.
non sta fermo e quindi non consente una scienza. Un epis, temo sapere
[00:04:00] solido può dar luogo solo a un sapere apparente doc plastico di
opinione, perché del cangiante vi è solo opinione mutevole Platone. come
sappiamo ha contestato l'idea che tutto si risolva nel sensibile e con la dottrina
delle idea, per così dire superato.
Crati lo é. La variante era l'idea che pensa all'essere come divenire incessante
l'ha superata approdando con la seconda navigazione a una nuova variante della
dottrina parmenide a che pensa all'essere? come qualcosa di stabile fisso l'essere
è e non può non essere. E quindi in platone potremmo dire convivono
parmenide da una parte e pratico ed eraclito, dall'altra, clark, creativo ed eraclito
per quel che concerne il sensibile che divenire parmenide per quel che invece
concerne il mondo delle idee che sono e non possono non essere.
Quella legata al nomos alla convenzione è quella legata alla physis alla natura è
alcuni sofisti erano del parere che noi attribuiamo i nomi in maniera spontanea,
secondo natura. Cat ha fuso come se la natura stessa ci suggerisse i nomi di cui
servirsi per chiamarla. Altri avevano invece suggerito la tesi opposta.
Gli uomini attribuiscono alle cose i nomi in maniera assolutamente artificiale.
Secondo convenzione. capitano mon. Questa diatriba, invero, è ancora in corso
al [00:06:00] giorno nostro. Platone, dal canto suo, sostiene che attribuiamo i
nomi per certi versi Catfish Rising, secondo natura e per certi versi Catan
omone.
Per questo platone nel tet eto e anche, come dicevo nel cretino, insiste tanto
sull'importanza di far emergere la possibilità dell'errore che è la sola via. per
fare salva anche la possibilità della verità. Può esservi il vero solo dovevi anche
il falso e c'è solo la distinzione dialettica tra vero e falso, a rendere possibile
l'esistenza della verità e la confutazione dell'errore.
Per questo nel crati lo dicevo, Platone prova a mostrare come il nostro modo di
intendere il rapporto fra nomi e cose è basato su una via mediana. tra nomos e
physis, tale per cui si dà la possibilità dell'errore possiamo chiamare con nomi
sbagliati le cose e quindi [00:10:00] in ciò sta la possibilità dell'errore e quindi
anche della confutazione dell'errore.