L’interesse per lo studio della forma urbana delle città dell’Epiro, corrispondente
all’attuale Grecia nord-occidentale ed Albania meridionale, formatesi in età tardo-
classica ed ellenistica. L’osservazione delle evidenze archeologiche ha portato ad individuare cinque città che, in età tardo-classica ed ellenistica, si sono connotate in senso urbano adottando un sistema di organizzazione degli spazi basato sull’incrocio più o meno ortogonale e regolare degli assi viari: Antigonea, Gitana, Elea, Orraon e Cassope. Un territorio prevalentemente montagnoso, dove hanno convissuto numerosi gruppi etnici (Chaones, Thesprotoi, Kassopaioi, Molossoi) organizzatisi autonomamente all’interno di comunità caratterizzate in senso familiare e tribale (koinà), con una vocazione al popolamento sparso per villaggi (katà komas), la formazione di centri urbani con forme stabili e durature si afferma solamente tra IV e III sec. a.C., nonostante il modello culturale urbano fosse conosciuto nella regione almeno dall’VIII sec. a.C., legato al fenomeno della colonizzazione da parte degli Elei e delle poleis di Corinto e Corcira7. Con la fine della Guerra del Peloponneso l’Epiro entra di diritto a far parte di un contesto di ampia grecità. Il sorgere, nel V-IV sec. a.C., di nuove istituzioni politiche di tipo “repubblicano”, come il koinon dei Caoni e dei Tesproti, l’interesse sempre maggiore di Atene verso queste regioni, l’ascesa dell’ethnos dei Molossi, contribuiscono in maniera determinante alla formazione del nuovo sistema di organizzazione del territorio dal punto di vista urbano, con la creazione di centri egemoni in grado di gestire le nuove politiche amministrative, di controllo territoriale, ed economiche delle tribù epirote (Liampi 2009: 11-23). A questo si aggiunge l’intensificarsi degli scambi commerciali con le città del mondo greco. Per cercare di fare chiarezza e fornire una risposta alle problematiche legate al momento esatto dell’impostazione del modello d’impianto urbano ortogonale, è stata fondamentale l’analisi comparata delle fortificazioni, degli accessi e dell’orientamento degli assi stradali interni alla città. Sicuramente la cortina muraria rappresenta una delle caratteristiche più evidenti delle realtà insediative prese in considerazione. L’attenzione riposta dagli abitanti nella costruzione delle mura è apprezzabile in tutti i casi studiati e testimonia le evidenti preoccupazioni legate alla migliore difesa possibile del centro urbano. Quello che si è potuto evincere è che l’edificazione della cinta muraria principale, con la disposizione degli accessi, e l’organizzazione dello spazio interno alla città, secondo i criteri dell’urbanistica ortogonale, sono stati concepiti nel contesto di un unico progetto di pianificazione urbana che va fatto risalire necessariamente alla genesi della città. In alcune città, come Orraon, Cassope e Gitana questo fatto è molto evidente. Le porte si trovano praticamente in linea con gli assi stradali che attraversano il centro urbano, è fondamentale nella divisione dello spazio urbano, principalmente in riferimento all’adattamento migliore con la morfologia del terreno in modo da garantire un perfetto deflusso delle acque, il fatto che vengano a trovarsi in linea con gli accessi maggiori evidenzia la possibilità che siano stati progettati contemporaneamente. Se quindi si suppone che la città sia sorta in un determinato momento e si ipotizza che questo abbia comportato la costruzione di un circuito murario, con una serie di accessi, allora bisogna necessariamente ammettere che la disposizione ortogonale degli assi stradali sia frutto di un preciso piano programmatico, concepito e attuato in un breve lasso di tempo in relazione all’impostazione delle fortificazioni. In tutte le città prese in esame la griglia stradale ortogonale si adatta perfettamente all’andamento naturale del suolo, dimostrando come siano state valutate attentamente le caratteristiche naturali del sito. La rete viaria è di solito caratterizzata da uno o più percorsi maggiori (platèiai), che attraversano la città nel senso della lunghezza, tagliati perpendicolarmente da numerose strade minori (stenopòi) disposte ad intervalli più o meno regolari, secondo il tipo di impianto urbano per strigas. Quasi tutte le città (Elea, Cassope, Gitana, Antigonea) presentano, inoltre, all’interno delle fortificazioni, un euchorion: un settore non interessato dalla costruzione di edifici, funzionale a ospitare gli abitanti delle campagne durante i conflitti, o forse caratterizzato da un tipo di insediamento molto più sparso, con maggiori spazi liberi, adibito a settore produttivo.