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Città ideali

Una città ideale è il concetto di un insediamento urbano (progettato, o solo immaginato, in rari casi messo
in pratica) il cui disegno urbanistico riflette, secondo uno schema prevalentemente geometrico, criteri e
principi astratti di razionalità e funzionalità, o un'impostazione scientifica, caratteri che spesso si
accompagnano a una tensione ideale e filosofica, o a una forte carica utopica.

Il tema della città ideale si può dire abbia percorso l'intera storia dell'umanità urbanizzata, fin dall'antichità,
ma rimanda con particolare forza al Rinascimento, quando la città, dopo il declino dell'antichità e il
superamento dell'interludio feudale e medievale, assunse di nuovo al ruolo centrale di luogo privilegiato
entro il cui perimetro si dispiegava e acquisiva senso l'agire dell'uomo.

L'idea dell'ambire ad uno "spazio ideale", si può affermare abbia accompagnato l'uomo lungo tutta la sua
storia, fin da quando, già nella remota antichità, ha dovuto confrontarsi con situazioni e problemi che
emergevano dallo strutturarsi in forma urbana degli insediamenti umani, della società, e dell'economia.

Un esempio di città ideale precoce è la razionale regolarità dei villaggi dell'antico Egitto (con le fragili
abitazioni comuni sovrastate fisicamente dalla solida monumentalità templare e palaziale) non fa altro che
riprodurre ed esprimere, in maniera quasi simbolica, la natura dispotica e ierocratica dei rapporti di forza
che permeavano quella antica civiltà.

Concentrandosi però sulle città ideali rinascimentali, queste avevano come obiettivo la centralità dell’uomo.

Le città ideali rinascimentali sono concetti architettonici ed urbanistici che vengono influenzati da idee
filosofiche, sociali, culturali ed estetiche.

Nel campo filosofico, l’esempio più lampante è la corrente umanista che ha portato l’uomo al centro del
pensiero, e ciò si è tradotto sottoforma di città ideale con proporzioni ed espedienti architettonici che
permettessero all’uomo di essere misura di tutto. Un esempio è la piazza del duomo di pienza: rinnovata da
papa pio II, aiutato da leon battista alberti, pienza fu trasformata in una città più vicine al concetto di città
ideale, soprattutto nella piazza del duomo dell’assunta, con edifici di forme definite e geometriche ai lati, il
duomo in fondo alla piazza e la pavimentazione a rettangoli in opus spicatum delimitati da strisce in pietra,
danno senso di profondità e di misura della piazza dentro alla quale è facile orientarsi.

I principi architettonici delle città ideali sono infatti uso di proporzioni matematiche, simmetria e colonne e
archi ispirati dall’arte classica.

Le città ideali sono anche pensate come luogo di armonia, giustizia, ordine e benessere dei cittadini, e sono
spesso progettate per favorire l’interazione sociale e culturale tra i cittadini.

In sostanza, le città ideali sono il frutto di un processo creativo che cerca di tradurre ideali filosofici, sociali
ed estetici in spazi urbani e concreti. Sono spesso il risultato di una visione ambiziosa e della volontà di
migliorare la qualità della vita nelle aree urbane.
Da città medievale a rinascimentale
L'immagine della città medievale, dalla sua forma complessiva, anche senza piani determinati, ai rapporti tra
edifici privati e spazi pubblici erano sempre frutto della volontà ed al centro della vita sociale e politica della
città che si dotava di specifici regolamenti relativi per esempio all'obbligo di realizzare portici, alla forma
delle finestre, ai materiali utilizzabili, agli allineamenti da tenere.

Accanto ai nuovi insediamenti pianificati che comprendono sia centri piccoli e medi che, i maggiori centri
urbani continuarono ad essere quelli preesistenti quasi sempre di origine romana. Relativamente
all'evoluzione di tali città la storia dell'urbanistica risente del dibattito storiografico generale che esprime
diverse valutazioni. Inoltre occorre tener conto la grande durata del Medioevo che mal si concilia con
generalizzazioni eccessive e con le differenze regionali che carattere regionale, che rendono impossibile
parlare di un unico modello di città medievale.

Il Rinascimento coltivò il gusto per i classici, lo studio delle loro forme e delle proporzioni, si dedicò alla
ricerca di una misura equilibrata che fosse metro per la nuova concezione dell'Umanesimo. Nell'ambito
architettonico e urbanistico si iniziò a ragionare sul concetto di città ideale, intesa come un luogo in cui
forme geometriche, funzionalità e aspetto magnifico si fondessero per esaltare costruttore e committente,
creando un contesto urbano in cui "il buon governo" potesse esprimersi in un ambiente perfetto e fondato
sulle regole della prospettiva di Brunelleschi.

Prima abbiamo parlato di Pienza come simbolo di città ideale rinascimentale, ma più a nord troviamo invece
un esempio di città medievale cioè siena.

Siena è l'incarnazione della città medievale. A testimoniarlo è Piazza del Campo, la piazza più famosa di
Siena, nonché la più grande d’Europa, fu costruita dove tre paesi toscani si congiungevano, con l'obiettivo di
avere un terreno neutro per celebrare feste civiche e politiche. Nel 1995, questo centro storico è stato
dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Ospita Torre del Mangia e il palazzo pubblico di siena che
contiene al suo interno Gli affreschi rappresentanti Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo.

Oggi, la piazza principale è famosa in tutto il mondo per essere il luogo in cui si tiene il Palio di Siena, che si
svolge due volte l'anno, in agosto e luglio. I numerosi ristoranti e locali che circondano la piazza offrono ai
turisti un luogo accogliente per fare una pausa turistica e godersi la magia di Piazza del Campo e dei suoi
dintorni.

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