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SERIE
DI RITRATTI D I
CELEBRI PITTORI
dipinti di propria MANO
CONSACRATA
PIETRO LEOPOLDO
ARCIDUCA D’ AUSTRIA
CELEBRI PITTORI
dipinti di propria mano
IN SEGUITO
COMPILATE
PARTE l. VOLUME /.
IN FIRENZE. MDCCLXV.
B ARTOLOMMEO
L o , Pittore .
RAMENGHI , detto il Bagnacaval-
LU-
vVaVà ** yf^*' •/.> '-y; ■ >?\ ■■ .x>n
IV
xix. LUCA GIORDANO Pittore. 37
IL FINE
«( I. ) fr
BARTOLOMMEO
R A M E N G H 1
T T O IL B A G N A C AVALLO
P 1 r 7 0 R E.
(x) Una delle ragioni , che ci ha indotto a credere , re , fe nato folfe nel lecolo XVI. , e molto piu
che il Ramenghi nafcefle prima dell’anno 1500., per aver egli per 1' avanti apprefo perfettamente
fi è , che eflendo morto Raffaello da Urbino , di il difegno da Francefco Francia luo primo maeflro.
cui e Ho viene aderito lcolare , nell’ anno 1520., (2) V. la Vita nel Balditiucci Dccen. 9. Parte del
non par verifimile , che egli tale gli divenire in Sec. 3.
età cotanto giovanile , come Infognerebbe accorda*
^ ( II. ) Cs-
re , fi portò a Roma , ed imparò dal medefimo una franca
maniera affai dolce , e di fquiliro difegno .
Ritornato a Bologna fu fubito deftinato a dipignere infieme
con altri (>) nella chiela di San Petronio alcune (ione della vi¬
ta di Gesù Grido , e della Vergine Madre ; ed effendo dagl’
intendenti giudicato il lavoro del Ramenghi il migliore per 1’
unione del difegno , e per la vaghezza del colorito , quindi av¬
venne , clic egli afcefe fovra degli altri a un ragguardevole gra¬
do d’ univerfale approvazione ; e da indi in poi fu impiegato
in diverfi tempi a efercitare i Tuoi accreditati pennelli in varie
chiefe , e in molti luoghi pubblici , e privati di Bologna , c di
quel territorio , e ùmilmente per molti Principi , e Signori d’
Italia , conducendo a olio , e a frefco numerofe opere di forn¬
irlo pregio (■), che a noi a cagione della brevità non è per¬
meilo di rammentare dillefamcnte . Per fua fomma lode badi
qui folo 1’ accennare , che fra gli artefici del fuo tempo fu re¬
putato il più eccellente , non lenza grande invidia di molti , e
fpezialmente del bizzarro , e capricciofo Amico Afpertini , pel
fingolare di lui talento nel dipignere devote imagini di Maria,
e nel colorire i putti con tal tenerezza , e grazia particolare ,
che Guido Reni era folito d’ affermare , che da lui avea tolta
la bella morbidezza , colla quale efprimeva i bambini .
Ellendo egli pertanto con lode di valentuomo , e di perfo-
na d’ ottimi codiami , pervenuto al cinquantottefimo anno dell’
età fua , (u rapito dalla morte , avendo lafciato erede della fua
abilità Giovambatifta fuo figlio , che con varie opere molto fti-
mate non punto degenerò da sì benemerito genitore .
PIE-
( i ) Quefh furono Girolamo della Codignuola , Innocenzo cufe , che crede avergli date il Vafari. Vedi pu¬
da Imola , c ètnico jifpettini . re le note del Battavi alla vita del Ramenghi nel¬
(2) Vedine la defrrizione fatta dal Baldimcci , ma la nuova edizione del Va fari fatta in Roma nell’
più dal Malvajìa , che minutam°nte le accen¬ anno 1759. T. 2. pag. 307.
na , e difende il noflro pittore dalle pungenti ac-
4( in. )e
PIERO BONACCORSI
DETTO
PITTORE.
(1) Di quelle, ed altre molte pitture di Pierino ve- Jlbregé de la vie des plus fameux peintres P. 1. e altro-
dine la deicriuonc nel Vafari , nel Sandrart , nell’ ve .
$ (V.) $.
G R E G O R I o
P A G A N I
p i r r o r.
GIU-
’Siryj
(1) Fra quelli furono Giovanni Berti , pel quale Natività del Signore,
colori una belliflìmt tavola da collocarfi nella Chiefa (2) Vedi il Baldimtcci dove fopra , il quale le ac-
Parrncchiale di S. Margherita ad Afciano in Valdelfa , cenna tutte con molta accuratezza .
e Iacopo Girateli , che ottenne dal Pagani uno ftupen- (3) Pittor fiorentino , amicilGmo di Gregorio , difcc-
do quadro di figure di braccio in circa , efprimente la polo di Federigo Zuccheri .
■SJ
( VII. ) I-
GIUSEPPE CESARE
DETTO L’ AepINO
pittore.
(1) Fra qu-’fìe pitture fon degne di particolar meri? chele; ma il Bagliore, e il Dominici diligentiflimi [eru¬
zione quelle della vo ta della lagrefha . tori della fua vita , auribuilcono quello fatto al Re
(z) Nell’ Abregé ec. , e nel Dizionario portatile delle Luigi XIII. luo figlio, c lo fielìo pure afleril'cc 1’ Or-
belle arti li legge, che Arrigo IV. Re di Francia fu que- fendi neli’ Abecedario Pittorico,
v;T , che dichiarò Cmjeppe Cefare Cavaliere di S. Mi*
(IX.)
F R A N c ESCO
c u R R A D 1
p 1 T T 0 K E.
FIO-
(i) Vedine un più diftinto ragguaglio 'nel Voi. II, rato quello fuo ritratto , mediante il ricordo , che
de1 Muf-o Fiorentino , dove fi legge la vita di que¬ leggefi nel rovefcio del a tela con quelle parole : Ri¬
llo pittore . tratto elei Cavalier Currado dipinto di fua propria mane
(2) Come uno di cali lavori è degno d’ eller rammen* nell ultima fua età d' anni 84.
«t ( XI. ) |.
LIONELLO
S P A D A
PITTORE.
CRI-
(1) Avrebbe voluto lo Spada licenziarli dal Caravaggio,
te bravo nell’ efprimere al vivo ciò che vedeafi da¬
per averlo ritrovato , com’ ei diceva , mancante d’
vanti ; ma fu vano ogni fuo tentativo , e fu obbli¬
invenzioni , poco graziofo ne’ contorni , e folamen-
gato a feguitarlo nc’ fuoi viaggj .
fm
<# (XIII.)
CRISTOFANO
A O R
detto il Bronzino
PITTORE.
MATTEO
ROSSELLI
pittore.
(1) Vedi la vita del Rojfelli nel Baldinucci Decen. 3. gliofo , che Pietro da Cortona la giudicò 1’ opera mi¬
dolla Parte 3. del Sec. 4. gliorc , che fi vedeffe in quel chioliro .
(2) Una di quelle lunette colorita dal Rojfelli , che vi (3) Quelli furono Giovanni da S. Giovanni , , il Furino,
effigiò il Pontefice Aleffandro IV. quando 1’anno 1255. il Vignali , il Bolaffi, il Pugliani , G10. Batifla Vanni,
approva 1’ Ordine de' Servi , riulcì cosi bella per l’ Baldajfarre Francejcbini detto il Volterrano , Lorenzo Lip'
invenzione , pel colorito , e per 1’ accordo maravi- pi , Stefano della Bella , ed altri molti .
-v\N" '^v*'Àv*>v .v \ v - v- .''\ .V '
4 (XVII.) $
SINIBALDO
SCORZA
PITTORE , MINIATORE , E INTAGLIATORE IN RAME.
C O P o
G N A L I
I T T 0 R E .
(1) Nella vita di Jacopo Vignali compilata da Sebajliano no 1753. fi leggono diffufamente deferitte tutte le
Benedetto Bartoloigi , e ftampata in Firenze nell’ an¬ opere di quello egregio pittore .
<* ( XX. ) $.
lafciamo di far menzione , ma colorì ancora moltiffime tavo¬
le per ornamento di varie chiefe , c privati oratorj delle cit¬
tà , cartelli , e territorj della Tofcana , e fpezialmente di Fi¬
renze , dove nelle chiefe di Santo Spirito , di San Giufeppe ,
di Santa Trinità , di Sant’ Jacopo fopr’ Arno , de’ Teatini,
degli Agoftiniani Scalzi , nella chiefa , e fagreftia della Non-
ziara , nelle confraternite di San Paolo , di Sant’ Antonio , di
San Girolamo, di San Benedetto Bianco , ed altrove, fi vedo¬
no be 11 iIlime tele maellrevolmentc condotte da un tale eccel¬
lente pittore , ed esprimenti con paftofo colorito , e con va¬
ga corrifpondenza , ed armonia nella varietà delle parti , i fa-
cri foggetti , che rapprefentano .
Che fe con tali , ed altri nobili dipinti , che fparfamente
fi confervano nelle cafe de’ nobili cittadini , e che anche ne’
tempi più calamitofi o dovè condurre , fece conofcere il Vi¬
gnali il fuo valore ; anche nel lavorare a hefeo non fi dimo-
itrò meno efperto profelfore ; e fe quanto operò nel palazzo
de’ Buonarroti , c in quello de’ Riccardi in Guaifonda , può
clic re baflevole teflimonianza della fua grande abilità in tal
genere di colorire , i quattro quadri con figure al naturale (■>,
che fi vedono nella libreria del convento di Santa Maria No¬
vella , chiaramente dimofìrano quanto queffo valentuomo fapefle
colorire i ritratti , e con quanta ragione foibe deffinato ad
effigiare i venerabili fembianti della gran ferva di Dìo , ora
Santa Caterina de’ Ricci , e di Suor Domenica dal Paradifo .
Dopo tante illuftri fatiche , e dopo d’ ellere per molti
anni viifuto con efemplare religiofità crilìiana , caro a’ fuoi
Principi, da’ quali fu molto filmato, ed impiegato in diver¬
bi lavori , grato a ogni rango di perfone per le fue amabi¬
li prerogative , fu alfalito da un accidente d’ apopleffia , che
lo rendè afflitto inabile ad operare , e dopo qualche tempo
forprefo da nuovo colpo , con lentimenti di vera pietà finì
di vivere il dì 3. d’ Agofto dell’ anno 1664. , c nella chie¬
fa di San Michele Vifdomini fu feppellito il fuo corpo con
tutte le pubbliche rimoftranze folite praticarli in quei tem¬
pi agli eccellenti profeflòri dagli Accademici del Difegno .
GIU-
(1) Si vuole alludere all’ anno 1630. memorabile per Firenze .
Jo funeflo contagio , nel quale fu occupato il Vignali (2) Quelli quadri rapprefentano i ritratti , che furon
in diverbi lavori , fra’quali è degna di Ipezial memo¬ prefi da efattiffimi originali, d'Alberto Maino, di San
ria la tavola fituata nella cappella di San Baftiano Tommafo d’ Aquino , d' Ugone Cardinale , e di Tornati-
nella Badia di San Barcolommeo a Ripoli vicino a fo da Vio , detto il Cardinale Gaetano .
•t ( XXI. ) $>
GIUSTO
SUB' TERMANS
PITTORE.
FRANCESCO
F URINI
PITTORE.
orti' i
Tuoi natali Francesco Furini nella
noftra città di Firenze 1’ anno 1604. , e
dopo d’ avere attefo ne’ primi anni al
dilegno lotto la (corra del padre (■), con¬
tinuò in divelli tempi i Tuoi dudj nelle
Icuolc del Palfignano , del Biliverti , e del
Rolì'elli ; e andato pofeia a Roma acqui¬
lo maggiormente 1’ efattezza , e il buon
guflo per la contratta intrinfichezza con
Giovanni da San Giovanni fuo indivilibil compagno , ed ami¬
co . Redimitoli quindi alla patria volle far moftra del fuo la-
pere colla biafimevole nudità delle figure , e fpezialmente
delle femminili , fcegliendo a bella polla quegli dorici , e fa-
volofi foggetti (1), ne’ quali agevolmente potede adempire il
fuo Convenevole proponimento .
Piacque fubito la delicata maniera de’ fuoi naturali di¬
pinti per 1’ animata efpreflione di tutto il corpo , e per la
padofità del colorito , onde fu obbligato a portarli a Venezia
per lavorare il famofo quadro della Teti o>; e tornato a Fi¬
renze , dopo d’ aver dipinto quel tanto celebre dell’ Andro¬
meda ricercato dalla Corte Imperiale , tu in concorrenza d’ al¬
tri valentuomini dedinato a terminare le pitture della l'ala
terrena del palazzo de’ Pitti , ritnade imperfette per la mor¬
te del Mannozzi ; finite le quali , quantunque perfeguirato
dagli emuli profelFori , attefe a compiacere le brame di molti
edimatori del fuo gran merito , che defideravano di pofledere
le produzioni dell’ efperta fua mano . Ala perchè troppo gran¬
de
( 1 ) Fu quelli un pittore non difpregevole di ritratti , ni , vedile nel B al dinne ci, nel Mufeo Fiorentino, ec.
denominato Pippo Sciamcrone . (3) Quello quadro fu ordinato per accompagnarne un
(2) Quali follerò le Itone , e le favole feelte dal Furi- altro di Guido Reni, che rapprefentava un'Europa.
<$) ( XXIV. ) {a.
,
cuni autorevoli perfonaggj per impegnarlo nel loro attuale
fervizio egli per liberarli da qualunque iiceica , c pei defi-
derio di foddisfare al proprio genio , non già all’ altrui im¬
portune richiede , rifolvè d’ abbracciare la vita ecclefiaftica ,
e di attendere alla cura dell’ anime , come egli foce con
gran fervore , e criftiana carità ; e lafciando 1’ ulara Icompo-
(tezza di Itile , attefe nell’ ore diloccupate a dipignere decente¬
mente (borie fiere , divelti ritratti , ed alcune tavole , che in
più chicfe del Mugello s’ ammirano . Durò qualche tempo il
Furino in tal lodevole efercizio , febbene importunato da mol¬
ti a far ritorno alla città ; ma finalmente non potè più refi-
fiere alla dolce violenza , che fecegli il Principe Lorenzo de’
Medici , per cui trasferitoli alla villa della Petraia conditile i
due bcllillimi quadri del parto di Rachele , c delle tre Gra¬
zie ; e dovè poicia per comando del Granduca Ferdinando il.
colorire il fatto di Lot colle figliuole ? che fu opera di (in¬
goiare invenzione .
Abbandonato pertanto il penfiero della fua chiefa , feguitò
a compiacere le brame di quei molti , che eran defiderofi di
poffedere 1’ egregie fue produzioni , e fi portò a Roma a ter¬
minare alcuni lavori col Duca Jacopo Salviati , che poi per
follevarlo dalla Itraordinaria malinconia , nella quale era caduto
per la morte feguita della fua genitrice , la di cui infermità
1’ avea richiamato alla patria , gii accordò il comodo d’ una
fua villa poco difhinre dalla città . Riufcì al Furini colla falu-
brità dell’ aria , e coila geniale convenzione degli amici di
tranquillare il fuo fpirito , e di nuovamente intraprendere i
tralafciati lavori ; ma breve fu il corfo della fua giocondità ,
poiché pel frequente moto , che egli faceva dalla città alla
villa , acquiftò una mortai malattia , in tutto il periodo della
quale provò gravi interni rimorfi per la rimembranza della li¬
bertà de’ fuoi pennelli ; e chiedendo a chiunque lo vifitava
perdono dello beandolo , che avea dato al mondo , anzi pregan¬
do , clic tutti i luoi liccnziofi dipinti fodero coniegnati alle
fiamme , con fentimenti di pietà , e di contrizione rendè 1’ ani¬
ma al Signore nell’ anno 1646. , effondo (lato fepolto il fuo
cadavere in quella Imperiai Bafilica di San Lorenzo .
SI-
( XXV. ) fa
S I M O N E
P I G N O N ]
PITTORE.
SAL-
( 1 ) Dodo il ritorno dalla Lombardia variò alquanto il la Maddalena nel deferto , che nuda , e giacente fui-
Pignoni la macchia del fuo colorito , riducendo piu la terra fila in atto di contemplare il Cielo .
vivaci , e piu gagliarde le tinte , e in effe mefcolan-* ( 3 ) Si dice, che Luca Giordano offerifie per quella bel-
do 1’ azzurro oltramarino . lillima tavola mille feudi a’ padroni di quella , ed
(2) Colorì Shnone diverfi quadri di fìmil guflo per la una copia della medefima lavorata di fua mano .
Granduchelfa Vittoria della Rovere , cui ella polcia do¬ (4) Vedi il Tomo III. del Mujeo Fiorentino nella vita
nò a varj Principi , c lolo fi riierbò una figura del- di quello pittore .
4 ( XXVII )
SALVATOR
ROSA
P I T T ORE , POETA , ec.
ONORIO
marinari
pittore.
(i) Due di quelli quadri rapprefentavano in figure na , che furono trafportati a Londra,
grandi il Giudizio di Paride , ed il Bagno di Dia-
<$ ( XXX. ) $
fi vede effigiata un’ apparizione del Redentore a Santa Ma¬
ria Maddalena de’ Pazzi ; ed altre molte ne terminò per di-
verfi luoghi della Tofcana con ugual franchezza , e bravura .
Per quelle , ed altre numerofe nobililfime produzioni s’
era sì fattamente fparfa per tutta 1’ Italia la fama del valo¬
re d’ Onorio , che non folo da Roma , da Napoli , c da al¬
tre città , gli furon date frequenti commiffioni da lui fempre
efeguite con fingolar maeftria , ma da alcuni fignori di Ve¬
nezia , pe’ quali avea coloriti alcuni quadri fa 1 la maniera di
Carlo Dolci , venne invitato a trasferirà colà con grandiofe
pi-omelie , e con offerte affai generofe . Egli però , che molto
amava la ritiratezza <*) , e la patria , rinunziò a qualunque
onorevole , c vantaggiofa elibizione ■ ed effendo in quei tem¬
pi paffuto a miglior vita il Dolci , attefe a dar 1’ ultimo
compimento ad alcune opere del medefimo con sì gran di¬
ligenza , che fembra impollinile il riconofcervi i tratti del
fuo pennello , tanto è forprendentc , ed efatta P union dello
(file , e tanto grande era di quello valentuomo P intelligen¬
za , c la pratica d’ imitazione nelle maniere de’ più celebri
dipintori . Per quella fua Angolare prerogativa ebbe P onore
di fervire in divelle occafioni i Principi della Tofcana ; c
per P abilità , che ebbe pure nel colorire a frefeo , dipinfe
trall’ altre cole una volta del palazzo Capponi dietro alla
chiefa della Nonziata, avendo però fempre proccurato di tener¬
li lontano da sì fatti lavori , pel notabile pregiudizio , che
quelli arrecavano alla fua falute .
Era giunto il benemerito Marinari all’ ottantacinquefimo
anno della fua vita , quando effendo falito fopra un alto ponte
d’ affi , per continovare la parte fuperiore d’ una tavola , che
coloriva per la chiefa dell’ Oratorio , fece una prccipitofa ca¬
duta , alla quale fopravvivendo tre anni finì di vivere il dì 5.
di Gennaio dell’ anno 1715. , c al di lui corpo lu data le-
poltura nella compagnia di San Benedetto Bianco .
ALES-
(1) Quello virtuofo artefice fu al fommo inclinato alla la Gnomonica ; e tanto fi dilettò di quefta faticofa
vita (elitaria , e nell’ età piu avanzata non ufeiva applicazione , che non folo lavorò diverte macchine
mai di cafa , le non all’ alba , per afcoltare la fanta per facilitare la pratica d’un tale efercizio, ma fcrilse
Meda , o per affiderò alle l'acre funzioni nella com¬ un Trattato , che poi pubblicò nell’ anno 1674. con
pagnia di San Benedetto Bianco , della quale era uno diciannove tavole da lui intagliate coll’ acqua forte,
de’ fratelli ; e quando era fianco dal dipingere , e dimoflrando in effo una maniera affai facile per de¬
dilegnare , fi divertiva col luono della viola , o im¬ lineare gli orivoli folari all’ ufo di qualunque nazio¬
piegava il tempo negli ftudj dell’ Aflrononna , e del¬ ne .
( XXXI. )
ALE S S A N D R O
R O S I
P I T T 0 R E .
(1) Vedi P Abecedario Pittorico , dove fi legge di que- (2) Vedi il Baldinucci nella vita di Cefare Dandinì .
fio pittore un elogio affai decorofo .
lì (XXXII.) $>
L I V I O
M E H U . S
PITTORE.
fi) Prcfe Livio in quelli tempi per moglie Ottavia Cal¬ cor Senefe , dato a lui per compagno dal Principe
vi onefla , e civile fanciulla , che da lui era (lata Mattias .
per molto tempo amata teneramente . (3) Dell’ opere di quello pittore vedi la deferizione
(2) Un viaggio a Venezia , e per tutta la Lombardia nel Baldinucci Dee. 6. P. 2. del fec. 6. , e nel Mn-
lo fece il Mebus in compagnia di Raffaello Vanni pic- feo Fiorentino Voi. 3.
<$ ( XXXV. ) $
A N TONIO
N asini
I T T 0 R E.
1 t':.M
WS
no 1631. fu prima da Francefco fuo pa¬
dre ammaeftrato ne’ principi dell’ arte , e
pofcia da Raffaello Vanni <*) cavaliere, ed
artefice valorofo fu lungamente inlfruito con gran profitto .
Elì'endo dipoi feguira la morte di quefto amorevole precetto¬
re , pensò egli di abbracciare lo flato ecclefìaflico , ed afcefo
al grado facerdotale volle profeguire gl’ incominciati fuoi ftu-
dj , ed a tal fine s’ incamminò a Parma , ed a Modena ; e
perchè aveva acquiflata una grande abilità d’ imitare gli ori¬
ginali di qualfivoglia infigne dipintore , copiò con mirabile
efattezza le opere del Coreggio , ed altre ne copiò di di¬
vertì eccellenti profeffori nel gito , eh’ ei fece a Venezia , c
in varie città della Lombardia.
Elfendo quindi tornato a Siena , ed avendo fatto conofce-
re la fua fomma perizia , e bravura , gli furon commefh mol¬
ti privati, e pubblici lavori, cui elfo attefe a condurre con
tutta la diligenza , e buon guflo , come può vederli nella
compagnia di Santo Stefano , nella quale dipinfe a olio fui
muro la volta , nella chiefa di Sant’ Antonio nella contrada
detta della Fartuca , dove fi ammirano due quadri diligen¬
temente lavorati da quefto artefice , e in molte chiefe dello
flato Senefe , c in divertì palazzi di cavalieri , che del Na-
tìni confervano bellilììmc produzioni .
( i ) Di quefto pittore vedi l'Abecedario Pittorico .
<§ (XXXVI.) (g*
LU-
/_ > jv. / / \ i
i)( XXXVII. ) (»
LUCA GIORDANO
pittore
A N T O N o
RANCH
PITTORE.
CLAU-
(1) Invaghitoli il Granprincipe Ferdinando della fìu- fu giudicata dagl’ intendenti efattillima , e conforme
penda tavola di Fra Bartolommeo dalla Porta , che fi all’ originale . V. il Muleo Fiorentino Voi. III. e la
conlervava nella chiefa di San Marco , al Franchi , Vita d' Antonio Franchi fcritta da Sebafliano Benedetto
che per le molte opere a lui commefTe s’ era fatto Bartolosgi , e (lampara in Firenze l’anno 1754.
diflinguere artefice valorolo , ordinò che ne faccfie C2) Un libro Icritto dal Franchi, e intitolato La Teori¬
una copia , la quale fu polla in luogo di quella , e ca della Pittura ec. fi Rampò in Lucca 1’ anno 1739.
% ( XXXXI. )$
CLAUDI o
S E V I N
P I T T 0 R E.
(i) V. 1’ Accademia della Pittura del Sandrart pagi¬ menzione di Claudio Sevin , quale vien dichiarato per
na 587. Anche nell’ Abecedario Pittorico fi fa onorata artefice d’ alto fapere .
<$( xxxxii. )n>
GIO.
mmm
( XXXXIII. ) $>
G I o. RIDOLFO
WERTMULLER
PITTORE , E ARCHITETTO.
FRAN-
•f v
*( XXXXV. )$.
FRANCESCO
B O T T
pittore.
GIU-
do in tal congiuntura andato a Roma anche il Bot¬
(1) Quello ftendardo fu colorito dal Botti ad Manza
ti fu affai lodato , ed onorato da molti bravi profel-
de’ fratelli della Compagnia di San Benedetto Bian¬
fori , e in fpezial modo da Carlo Maratta , che lo
co , fra’ quali anch’ effo era aferitto , coll’ occafione ,
dilfuadeva dal far ritorno alla patria col fargli
che quella portavafi a Roma nell’ anno fanto del
confiderare i grandifiimi vantaggi , che avrebbe tro¬
1700., e per vati in quella metropoli ellimatrice del vero me-
la chiefa di San vjiuvaim» ... \i r
re ud’ dwuiujjogun....
accompagnamento all’--- altro
- , che ivi trovavau
trovavali
.• Carlo
«-. 1. Dolci,
7-1-7 • 1' mrnrn
«.„1\ -_ n#»ll’-«■IP nnno
nnnn I1 6
Al e Elfen*
l K. Kllpn.
di colà portato nell anno 1075. tlien*
( XXXXVII. )
GIUSEPPE
P I N A C C I
PITTORE.
(1) Una di quefle fa 1* edere flato inviato a Roma in la , dove colori il proprio ritratto , di cui ne pub¬
qualità di furiere nella Guardia de’ Gentiluomini d’ blichiamo 1’ intaglio .
Àledàndro Vili. , e benché tale impiego non aveffe (3) Ricusò il Piaacci coflantemente di comunicare ad
alcuna coerenza coll’ arte della pittura , ciò non altri tali fegreti , dicendo , che vani riufeivano mol¬
ottante il Piaacci fece conofcere anche in quello tem¬ ti di quelli , qualora rimaneva ignota la maniera di
po il luo talento , efercitandofi con molta lode nel fapergli opportunamente , c con difeernimento ado¬
colorire diverfe battaglie , e ritratti . perare .
(2) A quello appunto credefi , che alluder voglia 1’ (4) Quella fua rimarcabile abilità viene ancora enerva¬
appigionasi , che egli con pittorefca bizzarria ta nell’ Abecedario Pittorico dal Padre Orlandi , che
poic alla tavolozza , ed a’ pennelli efpreffi lulla te¬ tede di quello artefice un convenevole elogio .
vy-t;. .f/i-: ■ i■ sì. • i i.-' . . Zie».v ^^ v ' - V V ''"N ^ - -
_ - - • —
•i( XXXXIX. )
R o M O L o
A N
T ORE.
( i ) Di quello artefice fi pubblicheranno da noi le notizie , e il Ritratto nella Parte II. del Voi. I.
INDICE
DE' RITRATTI
CHE SONO
IL FINE
-a 11. IM¬
PIETRO PAOLINI
P I T T 0 R E■
AN-
Co Di quelle , e d' altre pitture del Paolini vedi la deferizione nel Baldìmteeì Dee. 4. delia P. del Sec. 5-
«ì ( III. ) {»
A N D R E A
S C A c C I A T I
P I r T ORE
IQ.
ir..
tenute care dagl’ intendenti le di lui di¬
ligenti operazioni , nelle quali Teppe egli
con maravigliofa imitazione rapprefentare
gli fcherzevoli , e vaghi prodotti della na¬
tura , che in mille guife colora , e dipinge
gli odorofi ornamenti de’ più ameni giardini .
Nacque in Firenze Andrea Scacciati nell’ anno 1641. ,
e fino da’ primi Tuoi anni ebbe nell’ animo un vivo delide-
rio d’ apprendere la pittura ; ond’ è , che portoli lotto la di¬
rezione del celebre pittore , e poeta Lorenzo Lippi , fece
ben prelto un notabil profitto , ed arrivò a faper colorire con
vivezza diverfe figure . Avendo però 1’ indultre giovane co¬
piato per Tuo mero divertimento alcuni quadri di Mario Ba¬
iarti efprimenti varie forte di frutti , e di fiori , ed effendo-
gli riufeito d’ efeguire un tal lavoro con gran bravura , co¬
nobbe fin d’ allora il Lippi 1’ indole , ed il genio particola¬
re del vivace difcepolo , e 1’ efortò a feguitare con feria
applicazione un sì fatto Audio nella fcuola di Mario , che in
breve tempo fi vide poi fuperato da quello artefice valorofo
per la (quifitezza , ed eleganza de’ di lui bene intefi lavori .
Sparlali pertanto la fama di quello profelfore a cagione
delle molte opere da elfo terminate con forza mirabile uni¬
ta a una verità rtupenda , e a un vivaciffimo fuoco , acquillò
egli talmente la (lima , e 1’ affetto de’ Tuoi cittadini , che
fi vide di continuo artretto a dar compimento a innumera-
bi-
«gj ( IV. ) l$*
bili commiflioni , delle quali perchè non mai far fi potrebbe
un’ individuata menzione , batterà folo 1’ alferire , che oltre a’
numerofi dipinti condotti da Andrea per moltiflimi foreftieri
d’ ogni nazione , e fpecialmente Ingleh , alcuni de’ quali ten¬
tarono di condurlo a Londra , non v’ è quafi in Firenze al¬
cuna cafa di ragguardevol famiglia , nè città alcuna nella To-
fcana , che di quello pittore non confarvi qualche luminofa
memoria della fua grande abilità in così fatto genere di lavoro.
Ma fe non folo da’ privati foggetti , ma da’ fuoi Prin¬
cipi ancora fu egli tenuto in grandilfima venerazione , e fu
fpeffo impiegato a condurre vaghillimi quadri per ornamento
maggiore delle Reali magnifiche ville ; con diftinta benevolen¬
za però fu riguardato, e con fomma munificenza protetto <>)
dalla Granducheffà Vittoria , che quafi ogni giorno lo voleva
appretto di fc , non tanto per ordinargli quelle opere , che per
dia in gran copia efeguì , quanto ancora per fentire dalla fua
bocca quei varj burlevoli motti , che egli , per etter d’ umor
bizzarro, e faceto <*), folca pronunziare con pronta naturalez¬
za , e vivacità da lui confervata fino alla fua morte , che fe-
guì nell’ anno 1704., effendo data fcpoltura al fuo corpo nel¬
la confraternita detta della Pura in Santa Maria Novella .
GIO.
(1) Quella generofa Principetta non folo impiegò lo piacere di farlo chiamare alla carrozza , c compa¬
Scacciati in varj lavori , facendogli perfino dentro il rendole davanti per inchinarla così fpogliato , com’
breve fpazio d’ un mezzo giorno colorire cento era , c colla tavolozza in mano , di farlo cammina¬
fiori tutti diverfi ; ma lo protette efficacemente , gli re per lungo tratto di firada , fenza che egli punto
procurò molti ufizj lucrofi , ed ogni volta che la fi feomponefie . Per maggior riprova della fua natu¬
moglie gli partoriva un figliuolo , mandava a ri- rale indolenza , e fua minima fuggezione , racconta¬
vefiirc tutti gli altri ( che di due mogli , che ebbe , li , che dilcorrendo egli un giorno con Piero Danài-
furon ventuno , e tre di etti efercitarono lodevol¬ tu , e Giovanni Cinqui fuoi amici pittori , c cammi¬
mente l’arte del padre) oltre al corredo delle pez¬ nando patto patto in pianelle , e negligentemente ve-
ze , e delle falce per 1’ ultimo figlio nato con un fiito , fi condufle fenza avvederfene fuori della porta
bel regalo alla madre . al Prato , e con elfi feguitò il viaggio fino a Luc¬
(2) Era Andrea un uomo affai faceto , e fuperiore a ca , donde tornò dopo cinque giorni , fenza che ve¬
qualunque umano rifpetto ; quindi avvenne , che la runo averte fin d’ allora faputo dove fi fotte occul¬
fletta Granduchefla Vittoria , quando pattava dalla ftan- tato .
za , dove egli lavorava lung’ Arno , fi prendeva il
*$ ( v. ) $.
GIOVANNI
B E C A L L I N I
p I T T 0 R E.
ALES-
. •
■»( VII. )*
ALE S S A N D R O
G H E R A R D I N I
I T T O R E.
(O Rammenta alcune pitture del Gherardini anche il frefco, che egli per le qui accennate, e per altre
P. Orlandi nell’ Abtcedano Pittorico \ ma chi voi effe chiefe conduffe , potrà leggere le Notizie lfloricbt del•
eflere informato di ciò , che fu da quello infìgne le Chiefe Fiorentine compilate dal P. Rieha.
pittore rapprelentato nelle tavole , e ne’ lavori a
, -- —é ■ - T.^r. -
( IX. ) t*
ANTONIO
BURINO
pittore.
(1 ) Quella brava pittrice fi chiama Barbera Burini , di la Voi. 1. pag. e fe ne legge un decorofo , e
cui fi fa onorata menzione nell’ Accademia Cimenti¬ diftinto elogio nell’ Abecedario Pittorico.
<*( XI. ) £**
G I O. M A R A
c 1 0 c c H
P ITT 0 R E .
PIE-
(1) Fu il Ciocchi amante della poefia , e talora fi ci-
(3) Quella è una delle più belle pitture del Ciocchi, e
mento nelle gioconde adunanze a cantar verfi ali’
dove molto imitò la maniera di Pier Dandini , il
improvvifo ; e per quelle , ed altre lue ottime qua¬
quale foleva dire a tutti i fuoi fcolari , che Gio. Ma-
lità godè l’amicizia dell’Abate Antommaria Salvivi,
ria più d’ ogn’ altro intendeva 1’ accordo , e la mac.
dell’ Avvocato Corftgnaui , di Ciò. Batijla Fagiuoli , chia d’ un’ opera perfetta .
c d’ altri non pochi letterati di quei tempi .
(4) Fra quelle lue opere merita una particolar men-
(2) Molte di quelle copie , e difegni fi confervano co¬
zione il proprio ritratto , che egli più volte colorì
me preziofi monumenti della virtù di Gio. Maria dal
affai (omighantc , per foddisfare alle replicate richiefte
fuo degno erede , e nipote Ciò. Filippo Ciocchi , e de’ fuoi amorevoli cittadini .
Ipecialmente la copia della famofa cupola del Coreg-
(5) Queft’ opera dal Ciocchi fu intitolata La Pittura in
gio , che fu dal medefimo fatta a olio fulle tele con
Parnafo, e fi flampò a infinuazione principalmente del
lomma intelligenza , e bravura .
Cavalier Gabbimi, e dell’ Avvocato Corftgnani .
gioì: inni m. ciò cl -hi
P l T T O lì E
I E T R o
DE SPARVIER
PITTORE.
A' ".
, d‘
V-.j
- è# li congetture , circa 1’ anno 1660 , pri¬
ma d’ applicarli all’ arte del dipingere ,
Wjjj.. ne’ primi anni della Tua gioventù attefe
in Livorno allo Audio delle belle lette¬
re , e in fpecial modo della lingua tofea-
na , e fu pofeia deflinato all’ arte della mercatura . Ma aven¬
do egli incontrato in tale impiego divedi dilatiti , ed uno
particolarmente molto grave in Smigaglia , e prudentemente
temendo , che un tale efercizio non folle un giorno per ar¬
recargli nuovi ditturbi , e pericoli , rifolvè d' abbandonarlo ,
e tutto rivolfe il fuo animo ad apprendere la pittura , cor¬
rendo allora il ventunelimo anno dell’ età fua .
Eliendofi dopo qualche tempo portato a liologna , fi po-
fe fiotto la direzione del chiaro artefice Celare Gennari , e
con mirabile celerità giunfe ad operare con tale eleganza , e
franchezza, che arrivò a dettare invidia al maeflro medefimo,
che a cagione d’ un ritratto d’ una femmina egregiamente
condotto dal bravo giovane , non potè dipoi mirarlo mai più
di buon occhio . Quello fatto divenuto pubblico gli accreb¬
be maggiore ftima , ed applaufo , e gli procacciò in feguito
moltiflìme commiflioni in ogni genere di lavori . Dopo alcu¬
ni anni però partendo improvvifamente da quella città per
timore di qualche galtigo ben dovuto alla fua libertà di par¬
lare , fi portò a Roma , dove s’ acquiltò un credito non or¬
dinario per la viva fomiglianza , per la bellezza , e per la
Par. II. D for-
•$) ( XIV. ) (gf.
forprendente velocità o, colla quale fapea condurre i ritrat¬
ti al naturale .
Fatta ivi non breve dimora , fi trasferì a quella città di
Firenze con 1’ intenzione di paffare in Francia ; ma quivi ef¬
fondo fiato riconofciuto per un valente profeflore , gli furono
ordinati diverfi lavori , fpecialmente dalla Reai Cafa de’ Me¬
dici ; e nello fpazio de’ molti anni , ne’ quali fopravvilfe , co¬
lorì belliflìme tele rapprefentanti fiori, battaglie , capricciofe
invenzioni , fiacre fiorie , e fàvolofe , e ritratti (»i affai va¬
gamente terminati ; e conduffe altresì una tavola da altare ,
che fu collocata in una privata cappella della campagna , di¬
pinte un’ adorazione de’ Magi , la nafcita del Bambino Ge¬
sù , ed un quadro affai vago efprimente la Cena Pafquale
farta co’ luoi difcepoli dal divin Redentore O) .
Fu il De Spander uomo aliai franco , e veloce nell’opera¬
ie , fecondo nell’ invenzione , animofo in ogni cimento , am-
mirabde nel formare i ritratti , ed altre figure in piccola
forma , e tanto felice nel laperfi adattare al guido , e alla ma¬
niera de’ protellori di qualunque carattere, che giunfc ad in¬
gannare la perizia d’ alcuni intendenti ; e la pittura d’ un
Faldato da lui formato fulla lavagna , fu giudicata opera di
Salvador Rofia , e come tale venduta per darle onorifico pollo
in una ragguardevole galleria . Morì quello infigne artefice il
dì 27. di Marzo dell’ anno 1731. , e fu data fepoltura al
fuo cadavere nella chiefa di San Piero Buon Configlio di
quella città .
FRAN-
( 1 ) A tal propofito fi racconta , che un nobile Ingle» Co (imo III. colorì quello di Monfignore Arcivefcovo
i'e , che era defiderofo d' avere il proprio ritratto , Della Gberardejca , e del P. Setomayoy Gefuit2 , della
ed era flato infaflidito da diverfi pittori , che 1' ob¬ grandezza d’ un palmo. Un bellilfimo ritratto d’una
bligavano a flar lungo tempo al naturale , 1* otten¬ femmina colorito da quello artefice fu cfpoflo alla
ne finalmente fomigliantiflimo , ed elegantemente pubblica moflra per la feda , che in Firenze fu cele¬
condotto dal De Sparvter , che gli arrecò brevi (limo brata dagli Accademici del Difegno nell’ anno 1729.
incomodo , e che per tale riflelfo ne ottenne oltre (3) Quello quadro affai (limato dagl’ intendenti fu
al pattuito onorario una generofa ricompenfa . comprato dalla Granprincipeffa di Tofcana Violante
(2) Fece il De Sparvier molti ritratti de’Principi della Beatrice di Baviera , che lo mandò in Francia col
Reai Cafa de’ Medici , e per comando del Granduca fuo proprio ritratto colorito dal medefirao pittore -
4( XV. )
FRANCESCO
RIVIERA
pittore.
GIO-
( 1 ) Viene aderito , che quelli fodero il Perujfma cele¬ è Fvancefco laback fratelli nobili di Colonia » a’ qua¬
bre paefifla , e Sandrino Bagnafchi famolo per la va¬ li il Riviera fece molte belliflìme opere , che poi ,
ga , e naturale rapprefentanza de’ fuoi romitorj. mancato Michele , furon portate dall’ altro fratello
(2j Fra quelli meritano una diflinca memoria Michel», alla patria.
#( XVII. )(»
CIO. CAMMILLO
SAGRESTANI
pittore.
NIC-
^ ( Xix. ) $.
NICCOLÒ
L A p i
pittore.
llievo di
Piero Dandini , ma non Tempre
collante , e fedele imitatore della di lui
maniera , fu il bravo pittore , cd amante
infieme delle belle lettere , e della poe-
fia , Niccolo Lapi , che 1’ anno 1661. il
dì io. di Marzo nacque in Firenze . Quan¬
to grande lolle il profitto , che egli fece
ne’ primi anni deli’ età Tua , e a qual
grado giungelfe di merito pel franco , e
lodevole efercizio de Tuoi accreditati pennelli , palefemente
rifulta dalle varie Tue opere , che ne’ privati , e pubblici
luoghi di quella città fparfamente s’ ammirano ; e quelle po¬
che , che da noi brevemente , e fenz’ ordine di tempi s’ ac¬
cenneranno , poilòno effe re più che ballanti per dare una
giuda riprova del di lui valore .
Fralle pitture a frefeo , che nelle cafe de’ nobili citta¬
dini conduffe il Lapi , ci piace folo di rammentare i bellif-
fimi quadri , che nella villa de’ Morelli all’ Antella colorì
vagamente , efprimendo in effi diverfe azioni di San Filippo
Neri , ricavate dalla doria della fua vita ; e i due quadri
pure a frefeo , che fi vedono nel palazzo de’ Buontalenti ,
in uno de’ quali rapprefentò il giovanetto Bernardo Buonta¬
lenti ritrovato vivo fotto le rovine della fua cafa , e nell’
altro leggiadramente efpreffe 1’ improvvifo abboccamento del
gran poeta Torquato Taffo ni col medefimo Bernardo, dive¬
nuto allora il più famofo architetto di quell’ età . Fra quel¬
le poi , che di quedo valentuomo efpolle fono al giudizio
del
(i) Vedi la floria di quelli due fatti diftefamente de- Buontalenti Dee. 2. della P. 2 del Sec. 4.
fcritta da Filippo Baldimcti nella vita di Bernardo
•$ ( XX. ) g.
BE-
('1 ) La deferizione di quefle , ed altre pitture del X*. tà , fi può vedere nelle Notizie Iftoriche delle Chif.
pi, che ci conviene omettere a motivo della brevi- fe Fiorentine compilate dal P. Kicba .
*!( xxi. ) $>
BEN E D E T T O
V E R A C I N I
p 1 T T 0 R £.
Gl-
(1) Queffa fua particolare abilità di reffaurare le gua- zione, non potè produrre alla riffa del pubblico co»
fle pitture , ed il guadagno , che da sì fatto lavoro piofo numero di lavori , per mezzo de’ quali avreb¬
re ritraeva , furono la principal cagione , per cui be potuto lafciare a’ pofferi una più effefa ripruov»
il Vtracini ricufando qualunque altra opera d’ inven- del iuo non ordinario fapere .
4 ( xxiii. )
GIROLAMO
H A S T N E R
pittore.
GIU-
(1) Quelli due belliffimi quadri rifcoffèro in fpecial gui- principe Ferdinando fi portò in perfona a vedergli
la 1' applaufo univerialc degl’ intendenti , e il Gran- nel quartiere di quello artefice valorofo.
«9( XXV. )fr
GIUSEPPE
R E N D E L L I
p I T T 0 R E.
TOM-
$ ( XXVII. )$.
TOMMASO
Redi
pittore.
una tavola , c due ovati per la chiefa de’ Padri della Rifor¬
ma di San Pietro d’ Alcantara predo alla reai villa dell’ Am¬
brosiana ; tre tavole condude per quella di San Francefco al
Monte fuori della città ; una fimilmente pel monaltero di
Buonfollazzo porto a piè del Monte Senario ; nel palazzo de’
Pitti colorì a frefeo la cupoletta della cappella ; ed altre fa-
ere , e vaghe pitture terminò per ordine della Principeffa An¬
na Luifa Elettrice vedova Palatina , e della Granprincipefla di
Tofcana Violante Beatrice di Baviera . Per commilitone quindi
d’ altri cittadini veraci eftimatori del fuo gran merito adornò
di fue bellidime tavole , e quadri le chiefe dell’ Oratorio di
San Filippo Neri , delle Monache di Candeli , di San Biagio ,
de’ Gefuiti , ed altre fuburbane , e del territorio fiorentino .
Ma non fu fole eccellente nella rapprefentanza di cofe fia¬
cre quello illuftre pittore ; edendochè aliai copiofio è il nume¬
ro de’ componimenti profani , favolofi , e ideali , che egli in¬
ventò , e dipinfe con molta eleganza ; e i cinque quadri , che
per varj perfonaggi Inglefi condude , efprimenti divelli latti
della fioria Greca , e Romana , furono una fplendida riprova
del fuo fapere , Si dimortrò pure efimio profedore nel dipigne-
re i ritratti al naturale , nel colorire a frefeo con lomma va¬
ghezza , ed in oltre nel riportare i difiegni degli etrufehi mo¬
numenti con maravigliofa efattezza , ed imitazione . Non dee
pertanto recar maraviglia , fe a un uomo dotato di tal virtù
dallo Czar Pietro il Grande furono raccomandati i quattro gio¬
vani Mofcoviti , che doveano in Firenze apprendere la cultura
de’ nobili ftudj ; e fe quel faggio Monarca , che molto gradì
alcune fue pitture da erto inviategli , 1’ invitò ad occupare il
porto di primo direttore dell’ Accademia delle bell’ arti nella
città di Mofca <■) . Obbligato finalmente a fervire un nobile
Inglcfie , che lo volle compagno nel giro della Tofcana , per¬
chè gli faceffe le copie di molte opere antiche , e moderne >
contrade una lunga infermità , che lo privò di vita il dì io.
d’ Ottobre dell’ anno 1726. , e lo condurte al fepolci'o nella
chiefa della Santirtima Nonziata ,
AN-
( i ) Aveva il Redi accettato 1’ efibitogl» onore , ma rità lo fecero retrocedere dalla fua rifoluzionc , c
fegretc pratiche de’ fuoi parenti con perfone di auto¬ T obbligarono a finire la vita nella fua patria.
$( XXIX. )$
ANTON DOMENICO
B A M B E R I N I
p I T T 0 R E.
(i ) Quelli furono delle nobili famìglie Strozzi , Cappo¬ cafe de’ quali fi confcrvano divcrfe pitture del Bam-
ni , Alamanni , Samminiati , e eia Verranno , nelle berilli.
4 ( xxx. ) $>
Copiofe pure fono ]e opere , che quefto valentuomo do¬
vè condurre per le chicle di varie città , e cartelli della To-
Icana . Lavoro pertanto del di lui franco pennello fono le
tavole , che adornano gli altari della Pieve di San Creici in
Vaicava ; le pitture a irelco del coro , e della tribuna con
altri quadri nella chiefa di San Romano ; un bcllillimo qua¬
dro colla Natività del Signore , e una tavola colla Santiflima
Vergine del Rofario , che vedefi in Marti o , dove pure ter¬
minò a frefeo varj dipinti nella chiefa di Santa Maria Novel¬
la . Nella città , e diogeli di Samminiato la chiefa cattedrale ,
quelle di Sant’ Iacopo , e del Santillìmo Crocidilo , quella del¬
lo Monache di San Paolo, con le chiefe di San Pietro, di Ter-
ricciuola , di Cafciana , ed altre molte ; nella terra di Santa¬
croce la chiefa collegiata , c quella delle Monache di Santa
Criftiana ; la compagnia di San Gio. Batifta in Fucecchio ; le
Pievi di Santa Maria a Monte , e di Montefofcoli ; le chiele
delle Monache di Santa Chiara , e di Santo Stefano nella città
di Pefcia , ed altre non poche , che fi tralafciano a motivo
della brevità , fono adorne di belli 111 me , e affai numerofe
pitture a olio , ed a frefeo del Bamberini , che in tutte di-
moftrò una maniera corretta ne’ contorni , vaga nel colorito ,
e propria negli atteggiamenti delle figure .
Oltre a tutto ciò quefto indefeflo pittore effigiò diverfi
ritratti dal naturale ; e ficcome quegli , che molto fi diletta¬
va delle filofofiche offervazioni , attefe anche a colorire nic¬
chi , animali d’ ogni fpecie , frutti , e fiori con indicibile
efattezza ; e maggiori cofe avrebbe forfè intraprefo , fe non
folle (taro tormentato da una fieriffima ipocondria , e da un
continuo timor della morte , che lo riduceva talora allo (la¬
to d’ un compaflionevole sbigottimento . Sorprefo finalmente ,
come egli temeva , da un accidente apopletico , in Gramu-
gnana , luogo della diogefi di Samminiato , nel tempo appun¬
to , che attendeva al compimento d’ un lungo lavoro nella
cafa de’ Bigiotti , pafsò all’ altra vita il dì 5. Gennaio dell’
anno 1741., e in quella chiefa parrocchiale fu data al fuo
corpo onorevole fepoltura .
CRI.
( 1 ) In quello luogo detto Marti , tre miglia dittante re , c fpelTc volte vi fi trasferiva per fuo diporto.
da San Romano , poffedeva il Bamberini alcune ter¬
<$ ( XXXI. ) 5*
CRIST OFANO
M O N A R I
PITTORE.
GIO-
XXXIII. )$>
GIOVANNI
CINQUI
pittore.
ti . Non fi lalcia però d’ avvertire , che il di lui ve¬ tini vicino a Lucca .
•§ ( XXXIV. ) &
te pervenuto a un lodevole poffedimento dell’ arte ; ma age¬
volmente comprendere non li può quanto folle alhduo , e in-
ftancabile nell’ operare . Non lono , per vero dire , in gran
numero i di lui dipinti , che a frefeo conduffe ne’ pubblici
luoghi , quantunque ellì lieno affai bene intefi , come fi vede
nella chiefa d’ Ogniffanti nella cappella di Santa Rota di Vi¬
terbo , nella chiefa delle Monache dette le Poverine , nel pri¬
mo chioftro del convento de’ Padri Agoftiniani di Santo Spi¬
rito , dove lavorò due lunette, ed altrove o ; ma quali in¬
numerabili fono i quadri , che di qualunque grandezza , c per
lo piu molto vada , colorì con fomma vaghezza , rapprefen-
tanti cnpricciofe invenzioni , e diverfi latti della (toria lacra ,
e profana , e che fparfi per ogni dove fanno un’ autentica
teftimonianza del fuo valore , e della fua non interrotta ap¬
plicazione . L’ opera però più memorabile , che ufeiffe dalle
mani di quello artefice , e che renderà maifempre degno d’
eterna gloria il di lui nome , li è la portentofa ferie di qua¬
dri , ne’ quali per comando del Granduca Cofimo III. efprelle
nel vigor dell’ età , e con ogni diligenza i principali fatti
riguardanti il Divin Redentore , la Santiffima Vergine , il Pre-
curfore Giovanni , ed altri fiacri mideri (>) , e che poi con
bell’ ordine furono collocati nel corridore , che dalla reai vil¬
la dell’ Ambrogiana conduce al coretto della chiefa de’ Padri
della Riforma di San Pietro d’ Alcantara . Altra limile opera ,
più numerofa però , e di maggiore grandezza , inrraprefe , e
felicemente terminò quedo indefeffo pittore , e a folo fuo ri-
fchio I’ inviò al Monarca di Spagna ; ma effóndo queda nel
viaggio perita , arrecò gravilfimo danno , e didurbo al povero
artefice , che poco lopravviffe a tale dilavventura , effendo paf¬
futo a miglior vita il dì 29. del mefe di Dicembre dell’ an-
no 1743., e come uno de’ fratelli più venerabili della com¬
pagnia di San Benedetto Bianco o>, fu ivi decentemente fe-
polto .
FE-
(1) La facciata della chiefa di Santa Maria Maggiore, affegnamento finche forte vivuto ; ma quello negli
che dovea effer coperta di marmi col difegno d’ M- ultimi anni della lua vita gli mancò per 1’ incoflan»
fonfo Parigi , fu fatt2 poi dipignere a frefeo , e le fi- za d’ alcune umane vicende .
gure furon condotte dal Cinqui .
(3) Quella compagnia conferva di mano del Cinqui
(2) Tanto fu g^ata al Granduca Cofimo III. quell’ una capannuccia affai bella , e lavorata con grande
opera , che deftinò al Cinqui un decorofo mentitale eleganza , e bravura .
S>*
G/ON/NN/ CINQUI
/• / r :/' o a r:
( XXXV. )$•
F elice
torelli
PITTORE.
FRAN-
( 1 ) Di quella brava pittrice dovrem noi far parola re del Torelli , che da noi fi tralafciano , può veder*
nella Parte I. del Voi. II. di quella Serie . fi nella di Jui Vita , che leggefi nel luogo fopracci*
(2) La minuta , ed efatta deferizione di moltilTime ope- tato .
SSfifc..' JCv-i
$( XXXVII. )$
FRANCESCO
p E T R U C C I
P 1 T T' 0 K E.
nato in Firenze ii dì
Kancesco
Petrucci
17- di Maggio dell’ anno \66o. <■> può
con tutta ragione annoverarli fra’ migliori
difcepoli di Baldaffarre Francefchini , det¬
to il Volterrano ; e quantunque di que¬
llo valentuomo non fi vedano efpofte al
pubblico molte opere di propria inven¬
zione , il di lui nome però fi rendè af-
^al celebre , non folamente per elfer egli
(lato eletto dal Granprincipe Ferdinando di Tolcana , fimlfi-
mo conofcitore del merito degli ottimi profertori , a lare a
chiarofcuro ì difegni delle tanto pregiatilfime pitture , che
s’ ammirano nel regio palazzo de’ Pitti, ma molto più per
e ere flato dal medefimo a lui dato P onorevole incarico di
condurre le copie di tre bellifllme tavole d’ infigni maertri ,
perchè fodero collocate in quei luoghi ftefli , donde furo¬
no ertratti gli originali , de’ quali volle quel Principe fare
acquino con affai munifica ricompenfa
. l’ece dunque il Petrucci con indicibil maeftria , ed efat-
ta imitazione la copia ( = ), che elide appreflò i Padri Dome¬
nicani di San Marco , dell’ impareggiabil figura di quel fil¬
erò Vangelilla , condotta già con fomma eccellenza nella gran¬
dezza di braccia cinque da Fra Bartolommeo dalla Porta ; e
Par. II. K fi.
(i) L' elogio di quello valentuomo, fecondo 1’ ordine
trucci , e di LeJJandra di Lorenzo Giannini , nato in Fi¬
cronologico da noi fin qui praticato nella miglior renze il dì 17. di Maggio 1660. , riportiamo volen¬
forma , che è (lata poffibile , doveva aver luogo al¬ tieri diftelamente una tal ficura notizia e per di-
la pagina 17. di quella Parte li. avanti a quello del finganno d’ alcuni , che finora hanno creduto , che
Sagrejìani ; ma fummo ingannati dalla lomiglianza quello pittore foffe Sanefc , e per ricompenfare in
del nome d’ un altro Francefco di Giovami sintomo qualche maniera il noflro , qualunque fiali , difetto
Petrucci nato il di 3. di Gennaio dell’ anno 1Ó72. , di cronologico fiftema .
che ora abbiamo feoperto effer diverlo dal noflro ar¬ (2) V. il Bonari nelle Note alle Vite de’Pittori ferie»
tefice . Venendo noi pertanto afficurati da autenti¬ te dal Vafari T. 2. pag. 57.
che pruove , che egli fu Francefco di Benedetto Pe»
$( XXXVIII. )
ùmilmente terminò 1’ altra copia o , che ora li vede nella
chicfa delle Monache di San Francefco , della ftupenda tavo¬
la <*) rapprefentante Maria Vergine col divino fuo Figliole
che e forfè la più bella , e certamente la più confervata pit¬
tura d’ Andrea del Sarto . La tavola pure , che adorna la
cappella de’ Dei nella chiefa de’ Padri Agoftiniani di Santo
Spirito, è la copia d’ un’ altra rariflima del Rodo o) , ese¬
guita dal Petrucci con Somma lode , mentre egli , come of-
lervano gl’ intendenti co, non tralafciò d’ efprimere vivamen¬
te le molte figure , che la compongono , ed in oltre la fie¬
rezza , che molti-a un Vefcovo nel mirare il popolo con tal
Sopracciglio acuto , che incute timore .
Ma Se il Petrucci fi dimoltrò valoroSo nel copiare con
perfetta imitazione i dipinti de’ profefiori più rinomati , lop¬
pe eziandio lafciare a’ poderi una degna memoria della Sua
abilità anche nell’ opere di proprio ritrovamento , c quella è
la bella tavola dell’ aitar maggiore nella chiefa de’ Padri
Agoftiniani Scalzi fulla Colla , da lui terminata colla mano
fi ni lira , per elFcrgli flato da un tocco d’ accidente apoplcti-
co impedito 1’ ufo della mano delira . In uno flato pero sì
infelice poc’ altro potè operare quello benemerito dipintore ,
che in età non molto avanzata fece palSaggio all’ altra vita
nell’ anno 1719. , e fu fepolto nella chiefa de’ Padri di San
Marco nella tomba di lua iamiglia .
FRAN-
averla circa 20000. feudi , rifacendo la chiefa nobil¬
(1) Trovali memoria nelle fiorie , che una tal copia
mente a quelle Monache .
fu cipolla al pubblico nell’ anno 1704.
(3) V. il Va/ari dove Sopra alla pag. 294.
(4) V. il P. Ricba nelle Notizie lltoriche, ecc. T.IX.
pag. 27. e il Bocchi nelle Bellezza di Firenze pag.
145.
<*}( XXXIX. )f*
FRA N C E S C O
s o D E R I N I
P I T T 0 R E.
! ) Avea veduta la copia di quelle due marine il bra- te fife , e impiegò il Soderini in diverfi lavori , molti
vo pittore Piero Dandini , e tanto ne reftò l'orprcfo , de’ quali lervon tuttora d’ adornamento delle ville
che un giorno non potè fare a meno di non lodarla reali .
altamente al Granprincipe Ferdinando , che poi prò-
<$ ( XXXX. )$
pitture il nobile, e facro ritiro della Quiete io. Quali fie¬
no precifamente tutte 1’ altre pregiabili produzioni d' un tan¬
to artefice , {limato da’ fuoi Principi , e venerato da’ fuoi
cittadini , non è cofa agevole il rammentare ; e folo diremo ,
che nella chiefa del facro monte della Vernia , ed in quella
dell’ eremo di Camaldoli molti di lui dipinti fi confervano
vagamente condotti ; e che in Firenze oltre a un bel cenaco¬
lo efiftente nell’ ofpizio de’ Riformati, nella chiefa delle Mo¬
nache di Candeli evvi di mano del Soderini una bellillìma
tavola , in cui vedefi effigiata la Beatiffima Vergine avente in
braccio il Bambino Gesù , e polla in mezzo da Santa Mona¬
ca , e dal Santo Dottore Agoltino . Lavoro pure del di lui
induftre pennello fono due tavole nella compagnia detta de’
Raccomandati ; la pittura della tenda , che cuopre 1’ organo
nella chiefa dell’ Oratorio di San Filippo Neri colla figura di
Santa Cecilia; la volta dipinta a frefco < = > della piccola cu¬
pola dell’ Oratorio della miracolofa Immagine di Maria San-
tiffima (otto 1’ invocazione della Vergine delle Grazie; un
Ecce Homo colorito con patto di dover muovere ad una te¬
nera compunzione per comando del Granduca Cofìmo 111, ,
che fempre lo tenne nella fua camera vicino al letto ; ed
altri molnlfimi quadri , che nell’ abitazione de’ fuoi nipoti
figli di Mauro Soderini o) , nelle cafe di molti cittadini, e
ne’ palazzi principalmente de’ Gabburri , de’ Marucelli , de’
Guidacci , e de’ Gerini u> s’ ammirano .
Vide quello accreditato proLtfore con fomma riputazio¬
ne di valentuomo , e d’ onorato cittadino ; e quantunque di
genio allegro , e d’ umore fpiritofo , e faceto , fu dorato non¬
dimeno d’ ottimi coftumi , e di fentimenti di foda pietà , ne’
quali fi mantenne religiofamente fino alla fua morte feguita
nell’ anno 1735. ; e giace fepolto il fuo corpo nella chiefa
di San Remigio .
VIN-
( 1 ) La rapprefentanza d’ una parte de’ Miflerj del San- za de’ fuoi dipinti .
to Rotario, e due quadri , uno de’ quali efprimc 1’ (4) E' degno d’elfer qui rammentato con lode il Mar*
anima condannata all’ Inferno , e 1’ altro 1’ anima chele Carlo Gerini , che ebbe con quello pittore una
beata nel Cielo , fono alcune opere del Soderini, che grande amicizia , e gli fece dipignere molte tele , ed
fi conlervano in quello luogo . in oltre godè di tenerlo in lua compagnia nelle vil¬
(2) Dicefi , che quella fia I’ unica pittura condotta a leggiature, per averlo ritrovato di lpirito allegro , e
‘ frefco dal Soderini . vivace , e pronto inventore di lietifiìmi divertimenti
(3) 11 maggiore de’ quattro figli mafchi , che ebbe proprj della campagna , e fecondo il genio de’ vil¬
à France]co, fu Mauro Soderini pittore anch' egli affai leggianti .
1 valorolo, e molto celebre per la copia, ed elegan¬
«$( XXXXI. )t*
VINCENZIO
BACHERELLI
PITTORE.
PIE-
$( XXXXIII. )$.
I E T R O
PERTICHI
pittore.
(1) Avendo già parlato di quelli due primi artefici in go di far parola nella Parte I. del Voi. II. di que¬
quella Parte II. del Voi. I-, del Galeotti avrem luo¬ lla Serie .
$ ( X X X X1 V. ) #•
c tanto s' affaticò colla diuturna, ed oflinata applicazione,
che giunfe ancia’ egli a fare una nobil comparfa , ed a rice¬
vere da’ Tuoi cittadini ammiratori del di lui non penfato
progreffo , diverfe commiffioni .
Nel palazzo pertanto de’ Francefchi conduffe varie pittu¬
re con molta lode , e nella lor villa , detta Lordino , colorì
a frefco alcuni sfondi , e diverfe (loriche rapprefentanze ; ed
a frefco pure dipinfe la compagnia de’ Pizzicagnoli , e la
chiefa di Sant’ Aleffandro a Giogoli , nella quale fi vede an¬
cora una bella tavola di quello pittore condotta a olio con
formata proprietà , e vaghezza . Il grande sfondo parimente
della foffitta nella chicfa di San Geatano de’ Padri Teatini
è lavoro del Pertichi , che in quella pure fuburbana della
Pace terminò altri dipinti , e per la compagnia di San Sal-
vadore nella chiefa d’ Ogniffanti due quadri a olio , in uno
de’ quali cfpreffe Crillo Signore in atto di benedire il pa¬
ne , e nell’ altro il Precurfore Giovanni col mifteriofo agnel¬
lo , fimbolo del manfuetiffimo divin Redentore . Quefte poche
produzioni , che di tal dipintore qui fi rammentano , e P
darre copie , che nel tempo del fuo foggiorno in Roma in
quattro grandiffime tele egli fece delle pitture , le quali lì
vedevano nella Penitenzieria , che demolir fi doveva , ripofte
pofeia per ordine del Pontefice nel Vaticano ; furono più che
l'ufficienti riprove dell’ abilità , e perizia di quello valentuo¬
mo , che leppe coll’ indefeifo (ludio pervenire a un grado
non molto inferiore a quello d’ altri coetanei profeflori , e
che a cagione di molte fue pregevoli qualità fu fempre gra¬
to a’ fuoi cittadini, che il di 8. di Alaggio dell’ anno 1756.
compianger dovettero la lua morte .
PIER
<t( XXXXV. ) i>
P I E R LEONE
G H E Z Z I
P / T T 0 R E.
N I c c O L A I O
N A N N E T T I
P I T T 0 R E.
(1) In quella città dipinfe pure il Nannetti per la (s) Oltre a’ lavori , che conduffe a frefco il Nannetti
compagnia di San Giovanni m Spazzavento uno ften- in quella villa , dipinfe a olio diverti quadri di due,
dardo , in cui fi rapprefenta San Giovanni nel de- o tre figure , efprimenti i ritratti ifioriati di molti
lerto , ed è uno de’ migliori lavori di quello pittore. foggetti della nobil famiglia de’ Rinuccini.
«lì ( XXXXVIII. )
AU-
(1) Fra quefli merita una particnlar menzione la Ba¬ chiefa de’ Padri della Vallombrofa , per cui conduf-
dia di Fiefole , dove molto dipinfe a frefco , e la fe un gran quadro con fomma lode.
3 ( XXXXIX. )$
AURELIANO
MILANI
PITTORE.
IN-
(1) Gli argomenti di quelle fiorie , che richiedevano nel quale effigiò Ercole , che uccide Cacco .
la mollra d’ infinite figure , molto s’ adattavano al
(2) Per quello perfonaggio dipinfc pure il Milani il ri-
fecondo talento di quello pittore , che era amante d’
tratto del Re Lodovico XV. allora fanciullo , e Net-
elprimere popolari , e tumultuofe adunanze e che
tunno , ed altre figure in un gran quadro , che fu
inoltre molco gradiva di colorire uomini nudi , mu-
dal medefimo mandato a Marfilia per certa pubblica
fcolofi , e terribili , come fece conofcere in molte folennità .
occafioni , e particolarmente in un belliilimo quadro,
*fì ( LI. )
I N D I C E
delle cose notabili
A
A Driano Fiammingo pittore. I. 14. *
Albani Giu. Francejco Cardinale , e di¬
Arrigo IV. Re di Francia riceve belliflìmi qua¬
dri da Giulio Cejare detto 1’ Alpino , e lo
ricolma di preziofi donativi . I. 8.
Artimint Maddalena terza moglie di Giv.Jìo Sub-
poi Pontefice Clemente XI. ordina va- termans . I. 22. *
rj lavori a Pier Leone Ghezjf da lui amato, Afpertim Amico , emulo del Bagnacavallo . I. 2.
e protetto . II. 45. Con lui dipinge in San Petronio di Bologna.
Allori Aleffandrò pittore non può ottenere , che ivi * .
luo figliuolo fi dichiari leguace del¬
Crifìofano
la l'uà maniera , I. 13.
Allori Cristofano detto il Bronzino pittore .
B
Impara 1’ arte da Aleffandro fuo padre . I. acherelli Vincenzio pittore impara 1’ ar¬
13. Propone d’ allontanarli dalla di lui ma¬ te da /.ìnton Domenico Gabbiani . II. 41.
niera , e dalla cala paterna . ivi . Apre Rilolve di leguitar la maniera d’ AleJJandro
una nuova fcuola , e fa conolcere il luo va¬ Gberardini, che lo conduce a Livorno. 41.42.
lore con una lodatifiima tela . ivi . Altre lue Suo viaggio a Londra . ivi . E' accolto , e
opere . I 14. E' bravo nell’ effigiare i ri¬ impiegato dal Re di Portogallo . ivi . Sue
tratti al naturale . ivi . Viene incaricato dal opere . tvi . Suo conliderabil guadagno , e lue
Granduca Ferdinando l. a proleguir la Serie occupazioni dopo il ritorno alla patria . ivi .
de’ ritratti degli uomini illuftri . ivi . Eccel¬ Sua morte . ivi .
lente nel dipingere in piccolillima forma i Bagnacavallo V. Ramenghi Bartolommeo .
fembianti deile femmine , ed 1 paefi tecondo Bagnafchi Sandrino famolo pittore per la natu¬
la foggia d’ Adriano Fiammingo, ivi . Suo rale rapprelentanza de romitorj . II. 16. *
carattere biafimevole , e lua morte . ivi . Bala/Jt Mario . Divitn maeltro d’ Andrea Scac¬
Anna Linfa Elettrice Vedova Palatina Principef- ciati . II. 3.
fa di Tolcana , commette varie pitture a Balducci Giovanni detto Cofci pittore, e fcolare
Tommafo Redi . II. 28. Adorna di pitture di del Naldini . I. 9. *
Francejco Soderini il lacro Ritiro della Quie¬ Bamberini Anton Domenico pittore , e fco¬
te . II. 39. 40. lare di Simone Pignoni . II. 29. Sua prima
l Arpino detto Giuseppe Cesare pittore . opera . ivi . Torna da Roma , e conduce di¬
Impara i principi dell’ arte dal padre . I. 7. verfi lavori in Firenze . ivi . Altre lue pit¬
D’ anni tredici comincia a ope are. ivi. E' ture per diverfe cittk , e ca(teli 1 della To-
protetto dal Pontefice Gregorio Xlll. . ivi . fcana . 30. Fa diverfi ritratti . ivi . Si di¬
Sue opere fatte in Roma , ed in Napoli, ivi. letta pure di colorire varie cole naturali .
Anche il Papa Clemente Vili, lo protegge , ivi . Sua ipocondria , e morte . ivi .
e lo dichiara Cavaliere dell’ abito di Cri- Bartolozpzj Sebafltano Benedetto pubblica in Fi¬
fio I. 8. Lavori , che da quefio Pontefice gli renze la vita di Iacopo Vignali .1 19. * , e
vengon commeffì . ivi . Va in Francia col quella pure d’ Antonio Franchi . I. 40. *
Cardinale Aldobrandmi . ivi . Suo ritorno in Becallini Giovanni pittore . Suo divagante
Roma , e fue opere l’otto diverfi Pontificati . umore . II. 5. Diviene quali fanatico . ivi .
ivi . Invia alcuni quadri al Re di Francia . Impara l’arte da Romolo Panfi. ivi• Sue pit¬
ivi . Suo carattere , e morte . ivi . ture in diverfi luoghi . 5. 6. E' bravo nel
re-
•n ) S* .
fiaurare ]’ antiche pitture . II. 6. Dimora
molto tempo in Pi fa , e vi reftaura alcune
c
lunette nel Campo Santo . ivi . r^ Alvi Ottavia moglie di Livio Mebus . I.
della Bella Stefano va a Roma con Livio Me- 34. * •
bus . I. 34. Canuti Domenico pittore , maefiro d’ Antonio
Berti Giovanni letterato , ed amico di Gregorio Burino . II. 9.
Pagani , dal quale ottenne una bellilfima ta¬ Caravaggio pittore prende compagno ne’ fuoi
vola . I. 6. * viaggi Lionello Spada . I. 12.
Bonaccorsi Piero pittore . Sua nafcita , ed Cardi Lodovico detto il Cigoli attende alla pit¬
educazione . I. 3. Suo primo impiego . ivi . tura con Gregorio Pagani . I. 5.
Suoi primi maeliri . ivi . Si porta a Roma Carducci Bartolommco invia in Spagna varie
col Vaga . ivi . Da lui prende il nome di opere di Gregorio Pagani. I. 6. Fu pittore,
Pierina del Vaga . ivi * . Lavora a opera in e Icolare di Federigo Zuccheri, ivi *.
Roma a cagione di Tua povertà . ivi . E' lo¬ Carlo Fiammingo, pfitor di battaglie. I. 33.
dato da infigni profelfori . ivi. Viene impie¬ Carlo II. Re di Spagna chiama alla fua Corte
gato da Raffaello da Urbino in varj lavori . Luca Giordano , e gli comparte grandiflìmi
ivi . Lavora per 1’ Arcivelcovo di Cipri . 4. onori . I. 38.
Motivo di lua partenza da Roma, ivi. Prende Carlo Sebajliano Borbone Re delle due Sicilie
per moglie la torcila di Gio. Francefco Penai defidera d’ avere apprefio di le Pier Leone
detto il Fattore, ivi. Sue calamità lofferte. Ghe^gfi . II. 4<5. * .
ivi . Va a Genova in cala del Principe Do- del Carpio Marchefe Viceré di Napoli proteg¬
ria . ivi . Ritorna a Roma , e vi conduce ge Giufeppe Pinacci I. 47.
molte opere, ivi. Sua morte improvviia. ivi. Carofelli Angiolo infegna la pittura a Pietro
Bojcbi Fabbri \io pittore , primo maeftro di Si- Paolini . II. J.
mone Pignoni. I. 25. Carro fio Giovambatijla inftruifce nel difegno Si-
Bottan Giovanni . Sua nuova edizione delle Vi¬ nibaldo Scorda . I. 17.
te de’ Pittori lcritte dal Vafari , pubblicata Cafalini Lucia brava pittrice , e moglie di Fe¬
in Roma con erudite annotazioni nell’ anno lice Torelli . II. 3 6.
I75P. 1. 2. * , e altrove . de’ Ceri Andrea primo maefiro di Fiero Bo¬
Botti Dhicmto pittore . I. 45. ti accorf . I. 3.
Botti Francesco pittore. Dopo d’avere im¬ Cignani Carlo pittore raccomanda il fuo fcola-
partiti 1 principi dell’ arte dal padre , entra re Gio. Cammillo Sagrejìant a Cefare Genna¬
ntiìa Icuola di Simone Pignoni . I. 45. Di¬ ri . II. 17. Loda alcune opere di Felice To¬
viene clatto imitatore dell’ opere del mae- relli . IL 35.
Bro . ivi . Suoi lavori in Firenze , ed altro¬ Cinqui Giovanni pittore . Suo carattere . IL
ve . 45. 46. Suo viaggio a Roma , e lua 33. E difcepolo di Piero Dandini . ivi . Suoi
op ra . ivi . Motivo , per cui non fi vede lavori a frefeo . 34. Sue opere a olio . ivi .
i) luo ritratto nella danza de’ Pittori dell’ Im¬ Fa una ferie portentofa di quadri per coman¬
periai Galleria . ivi . Attende allo fiudio dell’ do del Granduca di Tofcana Co fimo ILI. ivi.
a noto mi a . ivi . Sua morte . ivi . Altra limile fpedita in Spagna , ma perita
Burini Barbera brava pittrice , e figlia d’ An¬ nel viaggio . ivi . Sua morte . ivi .
tonio Burino . il. io. * . Ciocchi Clemente fcultore . II. II.
Burino Antonio pittore . Sua inclinazione Ciocchi Gio. Filippo ingegnere . II. il.
grandifiima alia pittura . II. 9. Da le me- Ciocchi Gio. Maria'pittore , allievo di Pietro
defimo s introduce nella (cuoia di Domenico Dandini. II. ir. Sue prime produzioni, ivi.
Canuti . ivi . Attende a copiare le più bel¬ Non tralalcia lo ftudio delle belle lettere , e
le opere de’ Caracci . ivi . Si porta a Vene¬ della mufica. ivi. E' amante della poefia , e
zia , per ifrudiare i dipinti del Tintoretto , de’ letterati . 12. * . Suoi viaggi . ivi. Tor¬
e di Paolo, ivi. Tornato alla patria entra nato alla patria termina diverti lavori . ivi .
nella Icuola del Pa/tnelli . io. Varie fue ope¬ Non potendo più dipingere per debilitamen-
re . ivi . Suoi viaggi . ivi . Motivo , per cui to di vifia , difiende alcune offervazioni lo-
nell’ età più avanzata decima dalla fua pri¬ pra la fua profefiìone . ivi . Non può veder¬
ma maniera di dipingere . ivi . Sua morte . ne la pubblicazione forprefo dalla morte. ivi.
Ciocchi Michele bravo ingegnere. II. II.
Buontolenti Bernardo da giovanetto è trovato Clemente Vili, protegge /’ Arp'tno, 1’ impiega
vivo lotto ie rovine della fua cala . Il, 19. in vari lavori , e lo dichiara Cavaliere dell’
S abbocca con Torquato Taffo . ivi . abito di Crifto . I. 8.
Della Codignuola Girolamo dipigne infieme col
Bagnacavallo , e con Amico Afpertini alcune
fio-
<$ ( LI I !. )#*
ftorie nella chiefa di Sazi Petronio di Bolo¬
Falcone Aniello dipintore Napoletano con una
gna . I. i.
brigata di giovani coraggio!! , la maggior
Coeglio pittore del Re di Spagna Cerio li. , ed
parte pittori , s’ unilce coi famofo Mas Anici-
emulo di Luca Giordano . I. 38.
Io . 1. 28. * .
Cor figurini Avvocato procura , che fi pubblichi
Falconieri Alejfandro Cardinale è uno degli am¬
colle iiampe un opera di Ciò. Moria Ciocchi
miratori della virtù di Pier Leone Ghei^gi ,
intitolata La Pittura tn Parnafo . II. 12. * .
e lo fa molto operare . II. 46. * .
Comf1 Uopo pittore tnaefiro di Gii,'leppi Pi- Fattore . V. Penni Gio. Francefco .
naca . I. 47.
Federigo IV. Re di Danimarca nella dimora
fa Cortona Pietro loda una lunetta colorita dal
fatta in Firenze gode di fare acquifto d’ al¬
RoJJelli ne’ chioftri del convento della Non-
cune pitture d’ Antonio Franchi . I. 40.
ziata in Firenze . I. 16. D’ ordine del Prin¬
Fadmando I. Granduca di Tolcana commette a
cipe Mattias riceve nella fua fcuola Livio Criflofano Allori il profeguimento della Serie
Me/jus . I. 33. Infegna le più recondite fi¬
degli uomini illurtri , che fono ne’ corridori
nezze dell arte a Luca Giordano I. 37. dell’ Imperiai Galleria . I. 14.
Cofimo IL Granduca di Tofcana deflina al pro¬ Ferdinando II. Granduca di Tofcana fa colori¬
prio fervizio Giujìo Subterm ans . I. 21. re a Giujìo Subtermans la folenne funzione
Cofimo III. Granduca di Tofcana , ordina a del giuramento predatogli da’ Fiorentini nel
Pietro de Sparvier di fare i ritratti di Mon- principio dei fuo governo. I. 21. 22.
fignore Arcivefcovo Della Gherardefca, e del Ferdinando Granprincipe di Tofcana , ordina a
P. Sotomayor Gefuita . II. 14. *. Conferire Frajjcefco Botti di fare il proprio ritratto , per
un porto di corazziere a Girolamo Hajìner . collocarlo nella danza de’ pittori dell’ Impe¬
II. 23. Protegge, ed impiega in diverfi la¬ riai Galleria . I. 46. E protettore di Giufep-
vori Tommajo Redi . II. 27. 28. Manda un pe Ptnacct . I. 48. di Romolo Panji . I. 50.
quadro del medefimo alla Corte di Spagna . Si porta in perfona a vedere alcune pitture
II. 27. * . Ordina a Giovanni Cinqui una di Girolamo Hajìner nel di lui quartiere .
ferie di quadri . II. 33. Deftina al medefi¬ II. 24. * Ordina a Francefco Petrucci di fare
mo un decorofo meniuale afiegnamento.i'ui*. i difegni delle pitture efiltenti nel Palazzo de’
Tiene lempre un Ecce Homo nella fua ca¬ Pitti, e le copie di tre quadri d’ eccellenti pit¬
mera , dipinto da Francefco Soderini . II. 40, tori . II. 37. 38. Fa acquirto d’ una copia
Cu il radi Francesco pittore , è diffuafo dal latta da Francefco Soderini da lui protetto. II.
padre dall’ attendere all’ arte . f. 9. Scolare di
3P*
Batijìa Naldini . ivi . Diinoftra il luo valore Ferri Ciro maertro di Giufeppe Najini . I. 35.
con varie opere, ivi. Suo viaggio a Roma, Infegna in Roma 1’ arte a Tommajo Redi .
io. E' fatto Cavaliere di Crifto dal Re di Por¬ II. 27.
togallo . ivi . Ritorna a Firenze , e vi con¬ Ficberelli Felice pittore . I. 39.
duce molti lavori, ivi. Aborrilce la fcoftuma- Filippo V. Re di Spagna dà pcrmiffione a Lu¬
tezza nel dipignere . ivi . Sua morte . ivi . ca Giordano di tornare in Italia . I. 38.
Curradi Taddeo valente artefice nel lavorare di Fracanxano Francefco cognato di Salvator Ro-
(cultura belliflìmi Crocififli . I. 9. fa . I. 27.
Curti Girolamo detto il Dentone pittore , ami¬ Francefchini Baldaffarre detto il Volterrano ,
co , e compagno di Lionello Spada. I. n. maertro di Francefco Petrucci . II. 37.
Francefco I. Farnele Duca di Parma dichiara
D Conte Palatino , e Cavalier dello Spron d’
Oro Pier Leone Gbe-ggi . II. 45.
Andini Cefare pittore , maertro d’ AleJ- Franchi Antonio pittore , lcolare di Pietro
fandrò Roji . 1. 30. Paolini. I. 39. Trasfcritofi a Firenze fa gran
Dandim Piero pittore , maertro di Gio. Maria profitto lotto la direzione del Ficberelli , e
Ciocchi . II. 11. Suo parere intorno al di del Volterrano . ivi . Torna alla patria , e
lui valore . II. 12. * . Maertro di Niccolò La- quindi parta a Roma col Cardinal Buonvifi.
pi . II. 19. di Giovanni Cinqui .II. 33. Lo¬ ivi . Sue opere dopo il ritorno a Lucca , e
da al Granprincipe Ferdinando una copia fat¬ fuoi rtudj . ivi . Rifolve di fermare il luo log-
ta da Francefco Soderini . II. 39. * . giorno m Firenze protetto dalla Reai Caia
Dolci Carlo pittore , e maertro d’ Onorio Mari- de’ Medici . 40. Sue pitture in Firenze ,
nari . I. 29. ed altrove . ivi . Per ordine del Granpnnci-
pe Ferdinando copia una tavola di Fra Bar-
tolommeo dalla Porta . ivi * . [ 5V avverte il
F
benigno lettore , che quejìa copia c diverfa dall’
Abbretti Deianira prima moglie di Giufli altra , che fece Francefco Petrucci rapprefen-
Subtermans . I. 22. * . O tan-
# ( LI V. ) 0.
tante la figura di San Marco Evangelica , di nio fuo padre . I. 37. Dal Viceré di Napo¬
cui da noi fi parla alla pag.~K.XXVH. della Par¬ li è conlegnato alla direzione di Giujeppe
te li. di quefìo primo Volume . ] Filolofiche Ribera . ivi . Suo viaggio a Roma , e luoi
applicazioni del Franchi. ivi . Suo libro pub¬ fiudj . ivi. Si trasferire in Lombardia , e
blicato colla ftampa . ivi * . Sua malattia , e quindi alla patria , dove intraprende varj la¬
morte . ivi . vori . ivi . Sua venuta a Firenze , e fue ope¬
Francia Francefco infegna il dileguo a Barro- re . 38. Per avere una tavola del Pignoni of¬
lommeo Ramenghi detto il Bagnacavallo . ferire a’ padroni della medefima mille feu¬
Furini Francesco pittore . Impara il difegno di , e la copia di fua mano . I. 26. * . Torna
dal padre. I. 23. Fa i Tuoi ftudj lotto diver- alla patria , e poi va a Madrid chiamato
fi profelTori . ivi . Contrae in Roma amici¬ dal Re Carlo II. , che lo dichiara Cavaliere
zia con Giovanni da San Giovanni . ivi . Suo della Chiave d’ Oro , e gli aflegna per ono¬
ritorno a Firenze, e biafimevol contegno, ivi. rario dugento doble il mele . I. 38. Dopo va-
Termina nel palazzo de’ Pitti le opere non rj viaggi torna alla patria, dove muore, ivi.
finite del Mannozpf. ivi . Abbraccia la vita Giraldi Iacopo infigne letterato , ed amico di
ecclefiaftica . 24. Varie fue opere maraviglio- Gregorio Pagani , dal quale ottiene un bel¬
fe. ivi . Si trasferire col Principe di Tolcana li dì m 0 quadro elprimcntc la Natività del Si¬
Lorenzo de’ Medici alla villa della Pctraia . gnore . 1. <5. * .
ivi . Torna a Roma col Duca Salviati. ivi. Giulio Romano loda i d1 pinti di Pierino del Va¬
Motivo della l'uà ultima malattia , e morte . ga . I. 3. Colorifce col medefimo la volta
ivi . della Sala de’ Pontefici . ivi . Dal Papa Cle¬
mente VII. è dichiarato capo della profeffio*
G
ne infieme con Gio. Francefco Penni detto il
Abbiavi Anton Domenico pittore . Infegna Fattore . I. 4.
1’ arte a Tommafo Redi. II. 27. E' mae- Giufli Antonio pirtore , e uno de’ maeftri di
Itro di Vincenzio Bacherelli . II. 41. Gio. Cammillo Sagrejìani . II. 17.
Gennari Ce far e pittore , m adiro di Pietro de Greco Paolo zio materno di Salvator Rofa. I. 27.
Sparvier . II. 13. Infegna 1’ arte a Gio. Cam- Gregorio XIII. Pontefice protegge , ed affegna
tnillo Sagreflavi . II. 17. E' maeftro d’ Au¬ un decorofo llipendio a Giujeppe Cefare det¬
reliano Milani . II. 4p. to f Arpino . I. 7.
Gerivi Carlo Marchefe gode d’ avere in fua Guadagni Alejfandrò ottiene da Gregorio Pagani
compagnia Francefco Sederini . II- -10. * . la belliffima itoria di Mosè , che percuote
Gherardini Alessandro pittore . Apprende i la pietra . I. 5.
pnncipj dell’ arte da AlejJandrò Roji . 11. 7.
Diviene in breve tempo un eccellente mae-
H
Itro . ivi . Sue opere . 7. 8. Sua morte in
Livorno . ivi . astner Girolamo pittore . E' graziato
Ghezjzj Gtufeppe padre di Pier Leone , oratore, dal Granduca Cofimo 1IJ. d’ un pollo fra
poeta , e pittore . II. 45. * . fuoi corazzieri . II. 23. Studia 1’ arte nella
Ghezzi Pier Leone pittore . Studj , a’ quali fcuola di Livio Mebus. ivi. Diviene eccellente
attele nella gioventù . II. 45. E ammaeftra- nel colorire vedute di paefi , e marine . ivi .
to dal padre nell’ arte . ivi . Gode la prote¬ Suo difetto nel dipignere . ivi . Alcune fue
zione del Cardinale Gio. Francefco Albani, opere. 24. Suo carattere , e fua morte, ivi.
che fu il Pontefice Clemente XI. , e per lui
termina varj lavori . ivi . E' dichiarato Con¬
te Palatino , e Cavaliere dello Spron d’ Oro
L
dal Duca di Parma . ivi . Sue opere in Ro¬ api Niccolo' pittore. Scolare di Piero Dan-
ma . 46. Fa 1 ritratti di varj Pontefici, Car¬ dmi . II. ip. Sue pitture a frefco . ivi .
dinali , e Prelati . ivi . Sue pitture , e dife- Altri fuoi lavori a frelco , e a olio efpoffi al
gni fatti pel Pontefice Benedetto XIII. ivi - pubblico . 20. E' uno de’ dodici maeftri dell’
Il Pontefice Benedetto XtV. lo vuole appref- accademia del difegno . ivi . Sua morte .
lo di fe nelle villeggiature , e qual folle il ivi .
fine . ivi . E' dotato di molte prerogative . De Largilliere celebre ritrattifta , e maeftro di
ivi . Sua morte . ivi . Francefco Riviera . II. 15.
Gille Claudio detto Claudio Lorenefe pittore . Lippi Lorenzo maeftro d’ Andrea Scacciati. II. 3.
I* 44* Luigi XIII. Re di Francia riceve alcune opere
Giordano Antonio infegna i principj dell’ arte a di Giulio Cefare detto 1’ Arpino , e lo dichiara
Luca fuo figlio . I. 37. Cavaliere di San Michele . I. 8. Diverfo
Giordano Luca pittore . E' inflruito da Anto¬ parere d’ alcuni fcrittori fu tal propofito. ivi *.
Luti Benedetto pittore. II. 15.
•$> ( L V. )
invia un fuo quadro al Pontefice Clemente
M XI. ivi . Si porta a Roma , e quivi llabi-
lifce il fuo foggiorno . ivi . Vi termina bel-
Alvafia Carlo Cefare difende il Bagna- liffime opere . ivi . Quali fodero gli argomen¬
cavallo dall’ accufe dategli dal Va fari . ti , che più gli piacevano . ivi * . Sua mor¬
I. 2. * . te . ivi .
Mattai Domenico Maria fcrive la fioria del De¬ Milani Giulio Cefare pittore . II. 49.
ca merone di Giovanni Boccaccio . II. 25, * . Cristofano Monaiu pittore , braviamo imi¬
Manno^gf Giovanni da San Giovanni amico , e tatore del vero. IL 31. Quali fodero i par¬
compagno di Francefco Fucini . I. 23. ticolari (oggetti de’ fuoi dipinti . 32. Sua abi-
Maratta Carlo pittore loda in Roma Francefco lith nel pulire le pitture . ivi . Ripulifce i
Botti, e lo diffuade dal far ritorno alla patria. quadri del Duomo di Pila . ivi .
I. 46. * . Inlegna in Roma 1’ arte a Tom-
mafo Redi . II. 27.
Marinari Onorio pittore . Impara dal padre
N
i principj dell’ arte , e poi divien Icolare di Aldini Batifìa bravo pittore , e maeflro
Carlo Dolci . I. 20. Colorifce ritraiti al na¬ di Francefco Curradi . I. 9.
turale . ivi . Conduce diverfe tavole . 29. Nannetti Niccolaio pittore , Icolare d’ Alef-
30. Riceve da varj paefi molte commiffioni . fandrò Gberardini . II. 47. Sue opere . ivi .
l'ut . Ricnfa di portarfi a Venezia . ivi . Altri fuoi dipinti in Firenze . 48. Suo ca¬
Compilce alcune opere non finite del Dolci . rattere , e lua morte . ivi .
ivi . Sue pitture a frefco . ivi . Sua vita lo¬ Nasini Antonio p'ttore . E’ inflruito da Fran¬
litaria , e luoi fludj . ivi * . Sua opera data cefco luo padre , e pofcia da Raffaello Van-
alla luce . ivi * . Cagione della fua morte, ivi. ni . I. 35. Abbraccia lo flato ecclcfiallico .
Marinari Sigifmondo pittore , padre d’ Onorio . ivi . Suoi viaggi . ivi . Tornato a Siena ha
I. 29. diverfe commidioni di pubblici , e privati la¬
Marmo Cavaliere rende celebre co’ fuoi verfi al¬ vori . ivi . Sua dolce maniera nell’ inlcgna-
cune pitture di Sinibaldo Scorda. I. 18.*. re . 3 6. Sua morte . ivi .
Mattini Principe, Governatore di Siena, prende Nafini Appollonto allievo d’ Antonio fuo zio , c
la protezione di Livio Mebus . I. 33. figlio di Giujeppe Nafini. I. 36.
Mayer Conrado pittor Tigurino inlegna 1’ arte Fa fi ni Francefco inlegna i principj della pittu¬
a Gio. Ridolfo IVertmuller . I. 43. ra ad Antonio luo figlio . I. 35.
Malocchi Maddalena leconda moglie di Giufìo Nafmt Giujeppe pittor Senele . I. 35.
Subtermans . I. 22. * .
de’ Medici Gio. Carlo Cardinale nel fuo calino
di delizie ha fra i bravi fuoi comici Salvator
P
Rofa. I. 28. Agani Francefco bravo pittore , e padre di
de’ Medici Lorenzo Principe conduce alla villa Gregorio Pagani . I. 5.
della Petraia Francefco Furtni , che gli di pi¬ Pagani Gregorio pittore . Sua nafcita . I. 5.
gne bell 1 flìmi quadri . I. 24. Impara 1’ arte da Santi di Tito . ivi . Da lui
Mrhus Livio pittore . Condotto dal padre in fi licenzia , e fa amicizia col Cigoli . ivi .
Italia , lludia 1’ arte in Milano nella lcuola Dipigne con fomma bravura la fioria di Mo-
di Carlo Fiammingo. I. 33. In etk d’anni sè , che percuote la pietra . ivi. Suoi lavori,
15. arriva a Pillola male in arnele . ivi . e lua amicizia co’ letterati . 6. Conduce
Ottiene la protezione del Principe Mattias molte tavole , e varie pitture per diverfi paefi
Governatore di Siena . ivi . Fugge improvvi- dell’ Europa . ivi . Sua morte , e luo Jodevol
lamente da Firenze . ivi . E' coflretto a pren¬ carattere . ivi .
der foldo nella milizia per tre anni . 34. Paggi Giovambatifìa pittore, e maeflro di Sini¬
Suo ritorno a Siena . ivi . Fa varj viaggi . baldo Scor-^a . I. 17.
ivi . Stabilifce il iuo loggiorno in Firenze . Panfi Romolo pittore . Qual folle la fua vera
ivi . Sue opere maravigliofe , e lua morte . patria . I. 49. * . Fu allievo di Iacopo Vignali.
ivi. 49. Bravo nell’ efprimer battaglie , paefi ,
Milani Aureliano pittore , impara fotto la caramogi , ec. ivi . Sue belle qualith . 50.
direzione del fuo zio Giulio Cefare , e poi Poffiede Parti cavallerelche . ivi. E' amato,
nella lcuola di Lorenzo Pafìnelli , e di Ce¬ e protetto dal Cardinal Leopoldo de’ Medici ,
fare Gennari . II. 49. Seguita la maniera de’ e dal Granprincipe Ferdinando . ivi .
Caracci . ivi . Sua prima opera . ivi . Altri Paolini Pietro pittore . E' mandato a Roma
fuoi dipinti . ivi . Colorifce nove quadri pel da’ fuoi genitori a imparar la pittura . II. 1.
Duca di Parma . 49. 50. Il General Marfili Suo ritorno alla patria . ivi. Ricula P offerte
di
1Ì( L VI. ) ®*
di varj Principi . ivi . Nobili foggetti , pe’ termina . 47. 48. Venuto a Firenze fa mol¬
quali operò . 2. Sua elegante pittura nel te opere , e gode la protezione del Granprin¬
palazzo della Repubblica di Lucca, ivi. La¬ cipe Ferdinando . 48. Varj ftioi impieghi .
vora in varie chiele della Tua patria . ivi . 48- * . Attende al ritrovamento di varj fe-
Bravo nell' elprimere varj traftulli contadine- greti , per confervare , e reflaurar le pittu¬
fchi . ivi . Sua morte . ivi . re . ivi , Rilolve di paffare alle feconde noz¬
Pajinelli Lorengo pittore , uno de’ maeftri d’ An¬ ze in età d’ anni 72. ivi . Sua morte . ivi .
tonio Burino . II. io. Infegna l’arte a Aure¬
liano Milani . II. 45?,
Tenni Gio. Francefco detto il Fattore loda 1’ope¬
R
re di Pierino del Vaga . I. 3. Gli da per mo¬
glie la lua forella . I. 4. E dichiarato infic¬
R amenghi Bartolommeo detto il Bagna-
cavallo pittore . Parere intorno all’ an¬
ine con Giulio Tornano capo della profcflione no della lua nafcita .1. 1. * . Perchè detto
dal Pontefice Clemente VII. ivi . il Bagnacavallo . ivi . Impara il difegno da
Pericciuolt Giuliano bravo miniatore in penna . Francefco Francia . ivi . Si porta a Roma
L 33- per imparare da Raffaello da Urbino . ivi .
Pertichi Pietro pittore . Suoi primi ftudj . Suoi lavori in Bologna , ed altrove . 2. Bra¬
IL 43. Rilolve d’attendere all’arte in età vo nel colorire divote immagini . ivi . E' di-
d’ anni 27. ivi. Riceve il primo indirizzo da fefo dal Malvafia . ivi * .
un imbiancatore . ivi . Tre bravi profelfori Ramenghi Gio. Batijìa pittore , c figliuolo di
1’ ammaellrano , e lo proteggono . ivi . Sue Bartolommeo . I. 2.
opere a olio , e a frelco . 44. Sua dimora Redi Tommaso pittore , e fcolare d’ Anton
in Roma , e luoi lavori. ivi. Sua morte, ivi. Domenico Gabbiani . II. 27. E’ mandato a
Perujjino celebre paefifta . IL 16. * . ftudiare a Roma fotto 1’ indirizzo di Carlo
Petkucci Francesco pittore , difcepolo del Vol¬ Maratta , e di Ciro Ferri . ivi . E' richia¬
terrano . IL 37. D’ ordine del Granprincipe mato alla patria dal Granduca Cofimo III. ,
Ferdinando di Tolcana fa a chiarofcuro i di- e dal medefimo viene impiegato in diverfe
fegni delle pitture efiftenti nel palazzo de’ opere . 27. 28. Altre lue pitture, ivi. Dipin¬
Pitti . ivi. Fa la copia d’ un San Marco Evan¬ ge cinque belliflìmi quadri per perlonaggi In-
gelica , pittura di Fra Bartolommeo dalla Por¬ glefi . ivi . Dallo Czar Pietro il Grande ven¬
ta . ivi. [ Noti fi , che ciò fi conferma anche gono a lui raccomandati quattro giovani mo¬
dagli autori delle note al Ripofo di Raffaello lcoviti . ivi . Il m-defimo Monarca 1’ invita
Brrghini pag. 153. ] Fa la copia d’ una ta¬ in Mofca ad occupare il pollo di primo di¬
vola ci’ Andrea del Sarto . 38. d’ una tavola rettore dell’ accademia delle bell’ arti . ivi -
del RojJo . ivi . Sua tavola di propria in¬ Suo viaggio per la Tolcana , e lua morte . ivi.
venzione . ivi . Sua morte . ivi. Rendelli Giuseppe pittore , impara 1’ arte in
Pietro li. il Grande Czar di Mofcovia racco¬ Firenze da Onorio Marinari . II. 25. Divie¬
manda quattro giovani molcoviti , che in Fi¬ ne efatto imitatore della maniera del fuo mae-
renze doveano apprendere i nobili ftudj.,a Fom- Uro . 26. Sue opere . ivi. Sua morte . ivi .
mafo Redi , e quindi 1’ invita a Mofca ad Reni Guido . Suo parere intorno alle devote inda¬
occupare il pollo di primo direttore dell’ acca¬ gini de’ putti dipinte da Bartolommeo Ramen¬
demia delle bell’ arti . IL 28. ghi . I. 2. Cenfura un quadro di Lionello Spa¬
Pignoni Simone pittore, che feguita la maniera da . I. 11.
licenziola ciel Furini. I. 25. Èlercita da gio¬ Ribera Giufeppe pittor primario della Corte di
vanetto 1 arte del libraio . ivi . Entra nella Napoli , e maeftro di Luca Giordano . I. 37.
lcuola di Fabbrico Bofcht . ivi . Rifolve di Riviera Francesco pittore, allievo del cele¬
farli in leguito (colare del Pajftgnano , che bre ritrattifta De Largtlliere . II. 15. Suo arri¬
già 1’ aveva elortato ad apprendere la pittura. vo in Roma, ivi. Rilolve di palfare in Le¬
ivi . Si pone finalmente lotto la direzione del vante , e fuo foggiorno in Smirne, ivi. Qua¬
F uri ni, ivi. Suo carattere . ivi . Si porta nel¬ li folfero i foggetti , che egli intraprefe ad
la Lombardia . 26. Tornato alla patria s’ ap¬ cfprimere . ivi . Sua venuta a Livorno . i<5.
plica alla lettura delle fiorie , e perfeziona Sue opere diverfe , e fuo carattere • ivi .
la lua maniera di dipingere . ivi . Sue ope¬ Muore in età decrepita . ivi .
re lacre . ivi . Suoi buoni lentimenti Dell’ av¬ Roncalli Crifìofano detto il Cavalier Pomarancio
vicinai alla morte . ivi . infegna la pittura a Giufeppe Cefare chiamato
Pinacci Giuseppe pittore . Attende agli fludj /’ Arpino . I. 7.
dell’ arte lotto la direzione di Livio Mehus , Rosa Salvatore pittore . Suoi efercizj ftudiofì
e poi di Iacopo Cortefi . I. 47. Suo viaggio nell’ età giovanile . I. 27. Quali fodero i fuoi
a Roma , ed a Napoli , ed opere , che vi maeftri della pittura . ivi. Si riduce in mi-
feria
<$( LVII )£(•
feria dopo la morte del Padre . ivi. E' aiu¬ Scorza Sinibaldo pittore , miniatore , e in¬
tato dal Lanfranco . ivi . S’ introduce nelle tagliatore in rame . I. 17. Suoi primi lludj .
lcuole del Ribera, e d’ Aniello Falcone, ivi . ivi . Si rende bravo artefice nella lcuola di
Tornato da Roma fi determina di rapprefen- Giovambatifla Paggi . ivi . S’ occupa in colo¬
tare badi foggetti fulla maniera del Bamboc¬ rire vedute di marine, di fabbriche, ec. ivi.
cio. ivi . Suoi modi bizzarri , e rifoluzione Sue opere ricercate , e celebrate con pub¬
da lui prefa in Roma . 28. Suoi viaggi , e blici elogj . ivi . Vien chiamato dal
fue opere . ivi. Recita in Firenze commedie Duca di Savoia alla Corte per 1’ eccellenza
all’ improvvifo. ivi. Da compimento alle lue delle fue miniature . 18. Danni , e perfecu-
Satire in Volterra . ivi . Muore in Roma.ini. zioni , che egli foffre . ivi . Suo viaggio a
Rose Alessandro pittore • difcepolo di Cefa- Roma . ivi Muore in Genova fua patria, ivi.
re D andini , e maefiro d’ Aleffandro G ber ar¬ Serrano pittor Milanefe . I. 17.
gini . I. 31. Sue pitture a frefco . ivi . De¬ Sevin Claudio pittore , colorifce diverfi qua¬
finizione di varie fue opere . 31. 32= Con¬ dri nelle Corti d’ Inghilterra , e di Svezia .
duce alcune tavole , ivi . Cagione funefta I. 41. E infigne nel condurre i ritratti. 42.
della fua morte . ivi . Termina una bella tavola in Bruflelles. ivi.
Rojì Zanobi pittore , difcepolo di Crifìofano Al¬ Luogo della fua morte . ivi .
lori . 13.*. Sod eri ni Francesco pittore , fcolare d’ Alef-
Rosselli Matteo pittore , fcolare di Gregorio Jatidro Gherardmi . II. 39. Suo primo elperi-
Pagatili. 15. Si porta a Roma col PaJJìgnano, mento . ivi . E protetto , e impiegato dal
c in quella città ftudia 1’ opere di Raffaello, Granprincipe Ferdinando, e da tutta la Reai
e di Po'idoro . ivi . Motivo del fuo ritorno a Cala de’ Medici . 39. 40. Sue opere . ivi .
Firenze . ivi . Saggio d’ alcune lue fatiche . Sua unica pittura a frefco . ivi * . Gode una
16. E' maefiro d’ infigni , e celebri dipin¬ grande amicizia col Marchefe Carlo Cerini .
tori . ivi . * I Principi della Tofcana gl’ im- ivi * . Suo carattere , e morte . ivi .
pedifeono 1’ andare alla Corte di Modena . Sederini Mauro pittore . II. 40. * .
ivi . Sua morte . ivi . dal Sole Gio Gtufeppe pittore , dipinge in con¬
della Rovere Vittoria Granduchclfa di Tofcana correnza d’ Antonio Burino pel Duca della
commette diverfi lavori al Pignoni, e gli do¬ Mirandola . II. io. E' macftro di Felice To¬
na a varj Principi . I. 26. * . Dichiara fuo relli . 35.
pittore Antonio Franchi . I. 40. Spada Lionello pittore . Suo fiato miferabile
nell’ età giovenile . I. ir. S’ introduce nell’
s Accademia de’ Caracci . ivi . Rilolve di con¬
CELEBRI PITTORI
DIPINTI DI PROPRIA MANO
CONSACRATA
PIETRO LEOPOLDO
ARCIDUCA D’ AUSTRIA
IN F I R E N Z_E.
s E E
D I R I T R A T T I
D 1
CELEBRI PITTORI
DIPINTI DI PROPRIA MANO
IN SEGUITO
COMPILATE
I N F I R E N Z E. MDCCLXVI.
CRI-
XIX. CRISTOFANO TERZI Kiwi, 37
xx. ANTONIO ZANCHI Pitture . 3?
IL FINE
<41 ( I. ) t*
ANGELO TREVISANI
PITTORE.
SF-
(1) Con tutta ragione fu il Trevifani denominato buon 1’ aggiunte da lui fatte all’ Abecedario Pittorico c
figurila, cd ottimo ritrattila da Pietro Guarienti nel-
$( III. )(»
SEBASTIANO GALEOTTI
P .... / T T 0 R e.
( 1 ) Uno di quelli quadri rapprefentante lo fpofalizio Chiefc Fiorentine Tom. VII. pag. 49., che il Galeotti
di Rebecca , che fu già della nobi! famiglia France- credendo la foffitta più alta di quello , che è , s’ in¬
febi , è appreflo il Sig. Ignazio Hugfoed . gannò nelle figure ; onde quelle non fanno quella
(2) Avverte il P. Ricba nelle Notizie Iftoriche delle veduta , che meritano .
<0 (IV.) (
Piu grandiofe però , e meritevoli di maggior lode luron
1’ opere , che quello bravo pittore terminò in varie città del-
1’ Italia; ma aliai lunga, e difficile imprefa farebbe il voler
dare delle mcdefime una minuta contezza . Diremo folo , che
in Piacenza , dove egli li trattenne molto tempo , oltre a tan¬
te altre laudevoli produzioni , che fparfe in gran numero per
le chiefe , e per le caffi di quella illuftre città, dipinte uno
sfondo nella chiefa di San Donnino , e in quella de’ Padri Tea¬
tini una tavola rappreffintante Santa Cecilia : che nel palazzo
del Conte Scotti arricchì de’ luoi dipinti una gran fai a col¬
la dimoftranza di varie impreffi d’ Ercole , il quale nello sfon¬
do viene efpreffo afeendente alla Gloria , coll’ aggiunta di
quattro grandiffimi quadri a olio , in cui s’ ammirano alcune
celebri azioni di Cleopatra , e di Marc’ Antonio : e che final¬
mente pallando egli a ffirvire quella Reai Corte fregiò de’
luoi vivaci colori un belliffimo gabinetto . In Parma pure in¬
ficine con Franceffio Natali architetto dipinte la cupola , e le
pareti della chiefa della Madonna delle Grazie ; in Milano al¬
cune danze del palazzo Calderara ; e in Cremona, in Berga¬
mo , in Genova , e in altri paefi lafciò legnalate memorie d,l
fuo gran merito , ricevendo fempre , ovunque s’ incamminò ,
dalle cuffie perfone , che eran capaci di riconoffierc la di lui
virtù , didimi contraffegni di vera dima , e codante fico alla
morte , che lo rolffi dal numero de’ viventi in età più che
lettuagenana in un luogo del Territorio Genovele .
LU-
*( V.
LUCI A TORELLI
TTRICE.
O R N O
DEL MORO
O R
GIO-
( t ) E' da notarfi , che il Del Moro faceva egli folo di cui abbiam parlato nella P. II. del Voi. I. dì
tutti i difegni, e poi gli efeguiva infieme col Botti. quella Serie pag. 27. prefe per moglie Matgbftit*
(1) Qui opportunamente s’avverte, che Tommofo Redi, Dii Moro forella del noftro Lorenzo .
<t( IX. )$>
GIOVA N N
BAGNO L 1
PITTO R E.
GIO-
( i ) Due di quelli quadri molto grandi fi vedono nel palazzo de’ Conti d' Elei.
*( XI. ) ^
GIO. DOMENICO
P I E S T R I N I
p I T T 0 R E .
FRA N C E S C O
c O N T I
t T T 0 R E.
CIO.
(1) Bravo pìttor Fiorentino , di cui fi fa menzione la protezione <M!a nobil famiglia Rìccrrdi , dalla
anthe nell’ Abecedano Pittorico . quale ricevè un menfua.’e e decorofo Hipenaio .
(1) Continuò lempre il Conti , linchè viffe , a godere
<t( XV. )0>
GIO. BATISTA
grati
pittore.
MARCO BENEFIAL
P l T T 0 R e.
GIU-
(il Nel palazzo del Cardinal Ferant fi vede del Bene- branza , rapprefentante con figure grandi ai naturale
fiat un belliflfimo quadro , e degno di fpecial rimem- la ftrage degl* Innocenti .
XIX, )
GIULIO PIGNATTI
P l T T 0 K E.
FRAN-
(1) Vedi le notizie di quello pittore Modanefe nella
la famiglia beniflìmo difpofle, e fomigliantillime agli
Par. II. del Voi. I. della nollra Serie alla pag. 51. originali .
(2) Nella cala de’ Ginori dietro all’infigne Bafilica di
(3) lì cadavere di anello rinomato pittore fu con de¬
S. Lorenzo fi trova un gran quadro del Pionatti do¬
cente pompa fepolto nella chiefa de' Padri Domeni-
ve fi vedono colorite al naturale le figure di tutta cani di San Marco .
( XXL )
FRANCESCO MONTI
' ' T T 0 fi E.
eceve
Francesco AIonti i primi infegna-
menti dell’ arte dal bravo pirtore Sigi-
Imondo Caula o nella città di Modena ,
dove il padre avea (labilità la Tua fami¬
glia ; e quindi in Bologna, dove era nato
1 anno 1685. , e dove (i era refugiato 1’
anno 1703. 3 fi fece inftruire dal celebre
profeffore Gio. Giufeppe dal Sole, che vo¬
lentieri 1’ accolfe fra’ fuoi difcepoli . Diede
ben torto 1 attento giovane ficuri contrartegni del luo grande
rtudio , e valore , mentre gli riufcì di fuperare tutti gli altri
compagni nell Accademia del nudo ,* ed allor fu , che 1’ av¬
veduto fuo precettore formando di lui vantaggiofe fperanze ,
e in erto fcuoprendo vivacità forprendente d’ ingegno , non
volle , che fi trattenerti in copiare le altrui pitture , ma che
fi accingerti ad intraprender lavori di propria invenzione , come
egli fece con molta bravura, effigiando una Vergine annunziata
dall Angiolo , un Rinaldo in braccio ad Annida , ed una ta¬
vola pei la chiefa di Santo Spirito nella città di Reggio ,
esprimente la difcefa del divino Paraclito (opra gli Aportoli
Il fuo credito però comincio a farli maggiore , allorché
fi rendè pubblica nella chiefa di Santa Maria Maddalena una
fua tavola molto lodata dagl’ intendenti , e che fu cagione ,
che molti gli commettefTero diverfi lavori . Ed in fatti pel¬
li Conte Ranuzzi dovè colorire un quadro , che dimortrarte
il latto delle Sabine ; }ier li Padri Scalzi di Faenza una ta¬
vola rapprefentante la Vergine Santiflima fenza macchia origi¬
nale concetta ; per il Marcitele Durazzo di Genova una tela
■ U- P-I- F colla
C1 ) Parla con lode di quello pittore Modencfe anche il P. Orinili nel fuo Abccedario Pittorico .
( XXII. ) i|i*
Fra quarti dee rammentarli il Senatore More' An- (2) Le prefenti notizie fi fono ertratre dal Voi. 2. del-
tonio RtinuqiJ, per il quale il Manti terminò un bel- la Storia dell’ Accad. Clementina , dove fi legge di
iiflimo quadro , dove era effigiata Erminia , che s’ in- quello valentuomo un più dirtelo , e magnifico elo-
eoncra nel Paftoie , ec. gio .
<$ ( X X 11 I. )
AN-
(*) Volendo il Marchefe Fevotu adornare una Tua ca¬
rini, che lavorò altresì per commillione del medefi-
mera con quattro quadri , che rapprefentallero le
mo Religiolò varj beilirtimi quadri , che furon poi
quattro Età del Mondo , pensò di valerfi di quattro traimeli! in quel Regno .
bravi giovani , promettendo a’ medefimi di premiare,
(4) Si fa , che tre aitre tavole da altare terminò il Pe¬
oltre alla [labilità mercede, con un diflirtto regale chi
rini . Una bellilfima fu inviata a Torino , un' altra
di loro averte riportato a giudizio degl' intendenti
ertile in Firenze nella Chiefa delle Poverine ; e la
maggiore il vanto ; ed «(Tendo fra quelli flato pre-
terza vagamente condotta fi vedeva nella chiefa nuo¬
fcelto anche il Perini , toccò a lui il premio promef-
va di S. Firenze , rapprelentante la Crocififiìone di
fo , per cfiere (lato da’ profefiori dichiarato il fuo
Noflro Signore ; ma quella dopo la morte del cele¬
quadro il piu ben intefo , e il piu vagamente con¬
bre autore fu levata , forle per la troppa pittorefea
certato .
licenza, con cui era fiata effigiata la Maddalena.
(il Dimorando in Venezia colori un quadro affai bel¬
(5) Anche per la fola abilità , che avea nel colorito
lo , dove efprerte un Bagno di Diana , e la meta-
del nudo delle femmine , avrebbe potuto operar mol¬
morfoft d' Atteone : opera molto (ingoiare per Io fiu-
to , fe non forte (lato un uomo affai religiolo ; e lu
dio grande , thè aveavi fatto , del nudo ; e torna¬
tal propofito fi racconta , che avendo egli negli anni
to a Firenze vendè un tal quadro al Cavaliere Ala¬
luoi giovanili dipinta a frefeo la favola di Venere lor-
manno Ughi .
prefa con Marte nella rete ordirà da Vulcano , n’ ebbe
<3) La maggior parte delle pitture , che adornano la
poi Tempre un lommo rammarico , e non tralalciò di
cappella della nuova infermeria de’ Padri Domenica¬
far vivilfime illanze , ma lempre in vano , acciocché,
ni di Santa Maria Novella , eretta dal P. Salvadere
una tal pittura fi cancellarti: .
De Afe amo Miniflrq di Spagna , fono opere del Pe¬
$ ( XXV. ) *
ANTONIO NICCOLA
P I L L O R I
p T T 0 RE.
(l) Quello pittor Fiorentino, che morì 1’ anno 1702. poi uno de’ migliori feguaci della fquifita maniera
fu uno de’ più bravi diicepoli di Pier Dandìni , e di- di Livio Mehus
fj ( XXVI. ) f.
dri , volle che dipigneffe una ravola per la l'uà cappella nel¬
la chiefa di Santa Maria del Carmine .
Pervenuto a quel grado d’ univerfale reputazione , a cui
egli afpirava , cd effendofi in oltre pel Tuo bizzarro , e fol-
lazzevole umore acquillata la conofcenza , e 1’ affetto de’ Tuoi
cittadini , fu frequentemente impiegato in varj lavori ; per
faggio de’ quali ballerà qui il rammentare due lunette da
lui terminate a frefco ne’ chioftri de’ Padri del Carmine ,
una tavola con quattro ovati condotti a frefco nella confra¬
ternita di Sant’ Alberto , due tavole , ed altri quadri per il
Monafero di Monte Senario, ne’ di cui chioftri dipinle pu¬
re a frefco alcune lunette ; e lilialmente un quadro affai bel¬
lo per le Signore della Quiete , il quale dalla Sereniflima
Elettrice Palatina , che della di lui opera fi degnò prevaler¬
li in diverfe occafioni , gli fu ordinato .
Ville il P il lori fino al dì 15. di Febbraio dell’ anno
1763., e in tutti i fuoi lunghi giorni mantenne fempre un
collante tenor di vita , che può chiamarfi llraordinarjo ; effen-
dochè quantunque egli fi trovaffe volentieri in mezzo alle
gioiali converfazioni , era nondimeno amantiffimo della folitu-
dine , e della quiete , per amor della quale non volle pren¬
der moglie , nè ricever fcolari ; ed era poi così concettofo ,
e pungente ne’ fuoi detti , e nelle fue pronte rifpolte , che
anche i più arguti motteggiatori sfuggivano di venir feco a
contrailo, perchè per lo più vinti , e confufi ne rimaneva¬
no , e talora afpramente mortificati ,
GIU-
4 ( X X V II. ) fr
GIUSEPPE MARO
pittore.
GIO-
<§ ( XXIX. )
GIOVANNI CIABILLI
r T 0 fi E.
Gio¬
( 1 ) Opere di queflo artefice fi vedono ne* palazzi de’ ie' Guadagni dietro alla chiefa della Santiflima Non.
Tempi} de’ Dei Chiare , de’ Ricci , de’ Della Stufa , ziata , de’
Gtrini, e d’ altri non pochi .
GIOVANNI CASINI
PITTORE.
puto la prima vo'ta in Firenze 1’ anno 1755. che nella cala del Cavalicr Pitti fi conferva di que¬
(2I Vedi le notizie di quello valente fcultore nell’ llo artefice un modello di terra cotta in baffo rilie¬
AGO-
(1) Un belliflimo quadretto coll’immagine del Patriar- tilfimo Sacramento nella chiefa di San Felice in Piar.,
ca San Giujeppt t che fìa efpofto full' altare del San- za , è lavoro del Cajìni.
•$ ( XXXIII. ) fr
AGOSTINO VERACINI
PITTORE.
CRISTOFANO TERZI
P I r T 0 R E.
(1) Giampietro Zadotti y che nella Storia dell’Accademia Serie , rammenta con fiamma lode Crijlofatto Ter?»
Clementina Voi. 11. pag. 159. ci da 1’ elogio d’Au¬ come uno de1 bravi difcepoli di quel pittore t e ne
reliano Milani , del quale da noi pure fi riportano le produce alcune pregiabili qualità .
notizie alla pag. 49. della P. II. del Voi. 1. di quella
4 ( xxxviii. ) $
venuto un appaffionato ammiratore di Raffaello , e di Nicco¬
lò Rullino , parve che perdeffe il coraggio di cimentarfi a
metter mano a’ pennelli ; e ne’ pochi lavori , che egli s’ ac-
cinfe a condurre , fu così incontentabile , e irrefoluro , che
in vece di ridurgli a quella perfezione , che fembravagli ne-
ceffaria , gli deteriorava piuttoflo con qualche difcapito della
fua reputazione .
Aiutato dopo qualche tempo dalla fortuna , che vincer
gli fece una fomma confiderabile di danaro , s’ applicò a fa¬
re acquifto di quadri , di difegni , di fcelte (lampe , di cam¬
mei , d’ anticaglie , e di tutto ciò , che appagar poteva il
virtuolo fuo genio verfo le opere di bravi artefici ; ma tor¬
nato alla patria ricco d’ una fuppellettile sì ragguardevole ,
non andò guari , che per un funeflo accidente precipitato fi
vide in un abiffo profondo di calamità , mentre attaccatofi il
fuoco alla propria cafa divorò e confunfe quanto avea di più
preziofo , e lo ridulfe in uno flato di compaffionevol mife-
ria . Coilrerto pertanto a rivolger feriamente le fue applica¬
zioni all’ efercizio della pittura , terminò varj dipinti , fra’
quali rammenteremo il quadro , che fi vede nella chiefa di
San Giacomo Maggiore , e che rapprefenta San Petronio genu-
fleffo davanti a Maria Santiffima ; un quadro ùmilmente colla
morte di Sant’ Anna , intorno a cui fi vedono effigiate mol¬
te figure ; e una tavola nella chiefa delle Monache Terziarie
Scalze con San Giuleppe , e Santa Terefa ; la quale però
non rimafe interamente finita } perchè quafi improvvifamenre
fu forprefo dalla morte , che con fommo difpiacere di tutti
Io rapì dal mondo il dì 13. di Novembre dell’ anno 1745.
dopo aver già foflenuto il vigefimo fedo Principato nell’ Ac¬
cademia Clementina .
AN-
3 ( XXXIX. ) p
ANTONIO ZANCHI
0 R E-
5
GIO.
g ( xxxxi. )
CIO. DOMENICO
FERRETTI
r i r t o r e.
i! '
1’
anno 1692 G10. Domenico Ferretti , il
- .
di cui genitore e (Fendo Imolefe , dettino
| in Imola il bene educalo figlio allo liudio
della pittura lotto la direzione di Fran-
cefco Chiufuri , che a lui infegnò con
w ogni premura i principi dell’ arte , e 1’
. .i
addcftrò di buon’ ora nell’ arduo fenriero
della virtù , e della gloria . Trasferitoli
pofeia in quella città , da Tommafo Redi , e dipoi da Scbattia-
no Galeotti , ambedue valenti artefici , ed abili precettori , im¬
pilò con ulteriore profitto quelle migliori regole , che for¬
mano 1 valentuomini ; e nella dimora , eh’ ei dovè lare in
Bologna , apprefe altri ottimi inlegnamenti da Felice 1 ord¬
ii (■) infigne dipintor Veronefe .
Divenuto egli pertanto pel ficuro indirizzo di tali pro-
felFori , e per la fua indotefla applicazione un giovane affai
valorofo , cominciò ben predo colla produzione di varj dipin¬
ti a olio , ed a frelco ad acquetar molto credito , il quale
ogni di più in tal guita s’ accrebbe , che indicibile è il nu¬
mero dell’ opere a lui in ogni tempo commefFe , e dal me-
defimo bravamente condotte ; e noi , che oltrepaffar non vo¬
gliamo gli uguali prefilfi termini della brevità, altro far non
polliamo , che indicare foltanto alcuni luoghi , ne’ quali effe
li ammirano. Paffando dunque fotto filenzio le pitture , che
Ree il Ferretti nel Duomo d’ Imola , ed i quadri coloriti pel
Cardinal Gozzadini in Bologna , diremo , che in Firenze ha
Voi. II. P . I. L la-
G I O. DOMENICO
C A M P I G L I A
Pittore.
GIOVANNI SORBI
fitto
(1) Oltre alle tante diverfe opere di bravi pittori co» ria però di quello efimio pittore non fi dee tralafciar
piò i! Sorbi in Bologna 1’ intiera famofiirima Galleria d’ avvertire , che giunto elfo appena in quella valla
de’ Sanpieri di Strada Maggiore . metropoli , con la produzione d’ un belhllìmo dile¬
(z) Il motivo principale , che induffe il Sorbi a por¬ gno efprimente il Convito di Baldaflarre riportò con
tarli a Roma , fu 1’ efler egli flato chiamato colà a grandiflima lode, ed applaufo il premio in primz ciaf-
copiare i quadri , che dovean lavorarfi a molaico per le , che dall’ infigne Accademia di Santo Luca in al¬
la chiefa di San Pietro ; ma per varj occorfi acci¬ cuni tempi fuol deflinarfi a’ più bravi giovani con-
denti non fu poi impiegato in tal opera . Per glo¬ correnti .
4 ( XXXXVI. ) $
quadro , che vi dipinte , fu per la chiefa del Seminario Va¬
ticano ; e due furono fuffeguentemente le tavole , che per or¬
dine di Monlignor Riccardi dovè condurre per la chiefa de’
Santi Quaranta Martiri . Per la chiefa pure della Madonna
delle Fornaci de’ Padri Spagnuoli del Rifcatto lavorò una ta¬
vola con Gesù Nazzareno , e con le Sante Caterina , ed Agnc-
fe ; e per 1’ aitar maggiore della chiefa di Santa Caterina de’
Funari un quadro affai bello rapprefentante il di lei prodigio¬
sa martino. Per tali, ed altri ben intefi dipinti divenuto ce¬
lebre il nome di quello valentuomo , diverbi illuftri perfo-
naggi , e in fpecial modo il Cardinal Delci , gli ordinarono
var e opere , ed alcune tavole da collocarfi ne’ pubblici fan-
ruarj ; e la compagnia della Nazion Sanefe , e 1’ Arciconfra-
ternita del Suffragio vollero coloriti dal di lui accreditato ,
ed indulìre pennello i due proprj (lendardi ; nel primo de’
quali efpreffe egli da una parte la Santa Vergine Caterina
da S.ena , che moftra di ricondurre il Romano Pontefice nel
Soglio del Vaticano , effigiando dall’ altra San Bernardino in
atteggiamento vivace di predicare a’ popoli gli evangelici in-
fegnamenti ; e nel fecondo da una faccia rapprefentò la na-
feua della gloriofa genitrice del Divin Verbo , e dall’ altra
le anime del Purgatorio , che ricevon fuffragio per le pre¬
ghiere de’ fedeli , e per le fante opere di criftiana pietà .
Dell’ altre pitture , che in Roma , e in varie città del-
1’ Italia , ed oltre i confini ancora dell’ italiche regioni fpar-
fe il Sorbi in ogni tempo con fomma gloria , non effendo a
noi pofftbile il farne un’ efatta , e particolar rimembranza ,
ci lufinghiamo di poter rendere la dovuta giuftizia alla vir¬
tù di quello profeffore , col folamente aderire , che egli non
fu interiore nel merito a que’ valenti artefici , che fono lo
fplendore , e il decoro più bello di quella Serie ,
GIO.
3 ( XXXXVII, ) $.
(1) Quell* opera fu poi accrefciuta della quarta parte gniziom , e che era già divenuto non punto infer.o.
dal noRro pittore Gio. Gtujlin» , che con tale aggiun- re nel mento al fuo gran maeftro , cd «mantiflìmo
ta dimoierò quanto valle foffero le fue acquiRate co. padre .
4 ( XXXXVIII. ) $
ii quantunque il primo oggetto foffe quello di cercare il ilio
particolar profitto nello (ludio delle opere maravigliofe , che
ivi rifplendono , e molto tempo egli impiegafle nella confide-
razione de’ lavori ftupendi di Raffaello , e de’ greci fimolacri,
dovè nondimeno per foddisfare alle altrui richiede compire
numerofi difegni delle datue più belle , e copiare molte ope¬
re originali de’ più rinomati pittori ; e un quadro ancora di
fua invenzione da trafmetterfi in Amderdam dovè condurre
colla rapprefentanza d’ Achille ritrovato in abito donnefeo da
Ulilfe fralle damigelle della Corte del Re Licomede . Torna¬
to alla patria trovò, che la maggior parte de’ veri amatori
dulie bell’ arti era data dalla morte rapita; onde perdè qua¬
li ogni fperanza d’ incontrare favorevole congiuntura di poter
dare qualche pubblico faggio de’ nobili Tutti riportati da’
fuoi continovi dudj , colla produzione di quadri grandiofi
efprimenri , come avrebbe defiderato , drepitofe idoriche azio¬
ni ; ficchè dopo d’ aver colorita una tavola da altare per la
città d’ infpruck , ed altra vaga pittura rapprefentante favolo-
fa invenzione per la villa del Conte de Wurh , fu codretto
ad impiegarli nel far ritratti , e difegni per diverfi foggetti .
Fece pure alcune opere in acqua forte ; ed altri innumera¬
bili difegni efeguì di varie forti , e in fpecial guila alcuni
belli(Timi d’ antiche datue , che furon pofeia incile in rame
dal di lui valorofo fratello ; nè è fàcil colà il ridire quali ,
e quanti lavori abbia quedo infigne artefice terminati , e qual
vantaggio e fplendore abbia arrecato alla patria fino dal tem¬
po , che fu aneli’ egli dedinaro direttore dell’ Accademia de’
pittori , e della pubblica fcuola del difegno , alle quali tut¬
tora prefiede con fomma gloria .
FI-
( XXXXIX. ) (3.
DI RITRATTI ORIGINALI
D’ ECCELLENTI PITTORI
ANNA
XXII. GESUALDO FRANCESCO FERRI Pillare.
IL FINE.
p I E T R o
testa
VITTORE E INCISORE.
(1) Quefla verità venne Tempre aderita , e conferma¬ fe flato aitai pofleriore al cominciamento del'a prefen-
ta dal valente pittore francefco Mola , col quale il te Edizione , larebbere flati collocati nella P. 1. del
Tefìa avea contratta una grande amicizia . Voi. II. di quefla Serie , conformemente al cronolo¬
(?) Qui fi vuole avvertire, che il breve elogio di gico fiflema , che , per quanto è flato poflibile ,
quello pittore , come pure gli altri tre lufTegudnti, s' è procurato di mantenere .
fe J'acquiflo de’ refpettivi originali Ritratti non fof.
4 ( H. ) C»
tezza (coperto , che quedo giovane, quantunque fotte divenuto
molto abile, con animo nondimeno troppo franco non parlava
talora colla dovuta (lima de’ di lui univerfalmente applauditi
dipinti . Per un tal dilpiacence contegno farebbe forfè il Te¬
da (faro foggetto a qualche difgradevole avventura , fe non
avelie trovato nel Commendatore Calhano dal Pozzo un Alece-
nate amorevole , che oltre all’ averlo con generofo adeguamen¬
to impiegato nel dilegnare tutte le più belle antichità di Ro¬
ma , gli agevolò la drada di far ne’ fuoi dudi sì gran progref-
fo , eh’ ci potè pofeia compire di fua mano cinque libri di
bene efeguiti dilegni , ed inventare quelle sì rinomare , e nu*
inerofe carte , eh’ egli pubblicò da fe intagliate in acqua for¬
te co comprate a gran prezzo da rr • perlonaggi Italiani, e
Franqefi , e d’altie cofpicue nazu.
Quedi però non turc>no i Ioli l ivori , ond’ ei s’acquidò
una rinomanza didinra , poiché da Munlignor Girolamo Ruon-
vifi gli furon date divede commiUipni , cui bene compì ; e
non poche furon le tavole da altare , che nelle chiefe di Ro¬
ma , di Lucca co e d’ altre città terminò bravamente ; e moire
pure furon le opere a frefeo , i chiarofcuri , i difegni , e i ri¬
tratti dal naturale , che a olio, con padelli, con penna Teppe
condurre con (ingoiare vivezza c maedria . Arreca pertanto non
lieve ftupore il laperfi , che a un uomo tale non riufcifle mai
di follevai li dalla balTezza di fua fortuna ; e fe da alcuno fi
giunfe a comprendere , che 1’ indefedà applicazione allo fludio ,
e lo fpcciale fuo genio d’ efprimer nelle lue pitture le cofe
orride e tetre , 1’ avellerò appoco appoco ripieno d’ umor ma¬
linconico ; quando poi nell’anno 1650. fu egli difeopcrto nel
Tevere mileramente annegato , non fu polfibil giammai d’ in-
vedigare la precila cagione d’ una morte così infelice , che fu
giudamente compianta da’ fuoi veri amici , e da’ profedori del-
T arte più onorati , e finceri .
MI.
( 1 ) Di quelle fe ne può leggere la fpiegazisne nel fi giudica una delle migliori opere di quello prò*
Drcenn. V. della Pare. I. del Sec. V. di Filippo feffore . In Lucca pure nel Palazzo del Pubblico
Batdinucci , ehe vien citato anche dal P. Orlendi , fi vede da etto dipinta a frefeo la Giuflizia ; e
che anch’ etto ne fa onorata menzione . due tavole da altare da lui colorite , una nella
(2 ) Merita una particolar menzione una tavola , che chiela de’ PP. Domenicani , e 1’ altra in quella de*
li vede in Lucca nella chiela di S. Paolino , e che PP. Agolìiniani -
^ ( III. )
MICHELANGIOLO
RICCIOLINI
PITTORE.
NIC-
vk muNi ifiijp.ril i li m /
p / r r o r e
^ ( V. ) $>
NICCOLO'
RICCIOLINI
PITTORE.
VIN-
renda Fabbrica , forto il Pontificato d' Innocenza®
fi vede di mano di Niccolò Ricciolini un bel quadro
XIII. , architettò ancora il modello del compimento
rapprelentante il Tranfito d. S. Giuleppe ; in Todi
del colonnato , che forma 1’ atrio avanti a detto
una tavola da alcare nella chiefa delle Monache di
tempio , al quale non fu data efecuzione per la
S. G10. Batifla ; e un’ alcra fimile nel Duomo A»lla
della
morte del fopramencovato Pontefice ; e 1’ accennato
Terra di Paliano .
modello li conferva nella Fabbrica predetta .
[ij Per rammentarne due foli diremo , che per il Prin¬
[4] Alcuni di quelli quadri fi trovano prefentemente
cipe di Villafranca in Palermo lavorò aueflo epreoio
nella l'ala del Palazzo del S. Ufizio , alcuni nel Pa*
lazzo Pontificio del Quirinale , ed altri nel Palazzo
muicufione della celebre Perdonanza detta d’ Af- Vaticano .
fifi i e per lo Czar di Mofcovia Pietro il Grande
5] Queflo quadro , e altri otto , che in feguito io.
colori due bdliflìmi quadri , che fi conlervano in
r° accennati , fi vedono ade(To nec.a chicli della Ma»
donna degli Angioli alle Terme Dioclcziane -
[3] Per oidme della Sacra Congregazione della Reve¬
* ( VII.
VINCENZIO
M E U C C I
iPITTORE .
AN-
( 1) Parrebbe, che foffe colà malto convenevole il far- vifano condette • perfezione tutte le parti principi*
lì almeno qualche didima memoria della balliflrma li dell’ arte ; ma il trovarci obbligati da un' indi-
Cupola deli’ inligne Regia Bafilica di S. Lorenzo di fpenfabile brevità a tacer d’ altre opere molte me¬
Firenze , in cui vedelì dal maraviglia e- ritevoli ugualmente di particolar ricordanza , giudi-
fpreflo in pittura il Paradifc quale dilco- fica il noflro filcn?io , e ci dilpenfa da un tal da*
pcrta alla pubblica ammjrasione 1’ anno 1742. fi rav-
‘Ìjl ( IX. ) $>
ANTONIO ROSSI
PITTORE.
FRAN-
(i) Nella fala del palazzo del Senator lambertmi fi ritratto del Cardinale Arcivefcovo Profpero Lambertini
vede colonco dal RoJJi dt grandezza al naturale il dipoi Benedetto XIV. Pontefice Mafiimo .
( XI. ) $
FRANCESCO
CACCIA NIGA
VITTORE E INCISORE.
(i)Non fu concento i! Caccianiga d' imparar fola- tu ; e negli anni più avanzati attefe con gran diti-
mente le ordinarie regole del dilegno , e della pit¬ genza allo Audio dell’ Anatomia , difegnando minu-
tura ; ma volle altresì apprender quel'e del a Pro- tamsntc e con cfactezza le parti del corpo umano •
fpeteiva lotto la direzione di Ferdinando Galli Bibte-
( XII. ) t*
tir da Bologna nell’ anno 1728. tre ne avea terminati affai be¬
ne inrefi e vivaci ; ed in progreflo di tempo dopo il viaggio
farro a Milano , e dopo di aver terminato a frefco un facro la¬
voro in una terra fopra il lago di Como , nel foggiorno poi ,
eh’ ei fece a Roma , dove s’ app icò con ogni premura allo
fludio dell’Anatomia , ed otrenne il premio deila prima claffe di
pittura nell’ infigne Accademia di S. Luca c> compì gli altri
due quadri , i quali tutti furono (limati da chi porca darne un
lineerò e aflennato giudizio di fommo pregio .
f lieti do dunque il Caccianiga falito ad un alto grado di
gloria , e di pubblica riputazione , dovè per la cbiefa de’ Pa¬
dri detti Buonfratelli di Milano colorire una tavola da altare
colla r.ipprefentanza di Grido Signore , che da Pilato vien mo-
ftraro al popolo ; due pure ne dipinfe per la città di Ancona ,
in una delle quali elprelfe con vivezza la morte di Sant’ Andrea
Avellino , e nell’ alrra il [Divino Maeftro , che comunica gli
Apottoii dopo 1’ ultima cena ; e altre due fimilmcnte ne conduf-
fe , la prima nell’ Oratorio del Gesù per gli arridi in Rumato,
dove li vede elegantemente efpreffa 1’ Annunziazìone di Maria
Santillìma col Padre Eterno , e con un coro di Angioli , e 1 al¬
tra gli fu ordinata da Monfignor Merlini per una chiefa di
Forii con figure più alte del naturale .
Egli però non ne’foli fiacri ifiorici foggetti f ce rlfplender
la fua perizia , che divenne nota fino alla corte di Portogallo
per un divoto quadro , cui dovè colorire per poi mandarlo in
dono a quel Monarca ; poiché dimodrò pure 1* ammirabile fuo
ingegno , e bravura in altre opere di diverfo carattere ; e per
faggio del fuo valore nel rapprefenrare con vivace energia le
azioni degli antichi popoli , e i mitologici avvenimenti , bade-
i a foitanto 1’ accennare i quattro quadri ti) affai grandi, che
per lei vizio del Re di Sardegna favolò il Caccianiga , che in
ogni fua dipintura feppe fard didinguere qual uomo fornito di
fio rumo talento , e meritevole di quella lode , che giullamente
è dovuta a’ profeffori fuoi pari „
FRAN-
( 1 ì In tale Accademia venne egli ammefio pochi anni tragica morte di Lucrezia , e di quello ne pubblicò
dopo nel numero degli accademici di merito . il Caccianiga il rame intagliato da le Redo in ac¬
(21 In Roma pure nella chiela de’ SS. Ceffo e Giu¬ qua forte -, e nel lecondo era efpreffa la morte di
liano I' vede un quadro laterale all’aitar maggiore, Virginia uccifa dal proprio padre. 1 loggetti degli
che è lavoro ni quello artefice . altri due di minor grandezza furono Aci e Galatea,
($) Hip e ci 1 quelli iurpn di larghezza palmi dieci ,e Bacco ed Arianna >
d' alttiza palrpi otto j il primo rapprelentava la
$ ( XIIL ) $•
FRANCESC o
GAMBACCIANI
VITTORE.
GAE-
4 ( XV. ) $
G A etano
P 1 A T T O L I
P l T r 0 R E .
ANTON BASTIANO
B E T T I N I
VITTORE.
O T O
D U O
PITTORE, E INCISORE IN R M E■
GIOR-
(1) La copia di quefta celebre pittura , che fi ritrova (z) QuefU tavola rapprefentante 1’ AfTunzione di Ma»
nel Palazzo Vaticano , dovè farla il Du Flos della ria Santifiima al Cielo fi vede in Caprarola luogo
ftefia grandezza , perchè poi dovea la medefima farfi lontano da Roma nella chiefa de’ Padri Carmelitani
in arazzo per 1’ appartamento del Re. Scalzi
4 ( XXL ) $>
GIORGIO ABRAMO
NAGEL
f J T TORE-
( 1 ) La carta del Nagel ci pervenne nelle mani il dì 4. pag. 47. di quella Serie , fi fece ivi opportunamente
di Luglio dell’ anno 17Ó3 onorata menzione del medefimo , e le ne accenna¬
(2) Perchè quello pittore fu padre di Gio. Giu/lino Pre- rono 1 pregi, che copiofamente furono efpofli dal San-
ìsle?, di <cui fi legge 1’ elogio nella P. I. del V»l, li. drert, dall’ Orlandi , e da altri molti .
fj ( XXII. ) t
continuò a ftudiare fatto la di lui direzione fino all’anno 1736.
Compito un ral tempo dopo d’ elferfi portato ad Augufia paf-
sò a Venezia , indi a Bologna , e pofcia a Firenze , dove fi
trattenne per lo fpazio d’ anni 6. , e abitò nella cafa del cele¬
bre letterato ed antiquario Barone Filippo de Stofch , per cont-
milfione del quale moltilfimi difegni egli fece di vari monu¬
menti d’ antichità , copiò per privato (uo fiudio non poche ra¬
rità della Beai Galleria , condulle ti i ve rii ritratti dal naturale ,
e nell’ anno 1741. hi alcritto fra’ fuoi loci di merito dall’Ac¬
cademia del Dileguo . Avendo quindi determinato d’ andare a
]<oma con fine di perfezionare i fuoi (ludi , là per tre anni
trattenneli olLrvando con Ino profitto le (fatue antiche , e le
pitture p.u celebri , e incamminatoli dipoi a Napoli per am¬
mirarci le opere piu Ihrrnbili lece dopo breve tempo ritorno
«ila patria. Nel mentre che ivi dimorava conducendo alcuni
1 inatti cin triturale accettò 1’ invito di Marco Tulcher pittore
dei Be di Danimarca , e luo amico , che lo chiamiva a Coppe-
ri hagen , perche gli lervilfe d’ aiuro in pirecchi lavori . Dopo
d' eli e rii tratrenuro per tre anni con un ral profellore , fi por¬
tò a Lubeck , indi a Schwerin capitale del Ducato di Mcckel-
hurg , e prefentandofi a quel Sovrano gli off.rfe certi fuoi la¬
vori , e ne ricevè generala mercede , Non fianco ancora d’ ìn-
trapiendcr lunghi viaggi pafsò il Nagel per Amburgo , e tornò
a Norimberga , donde quali Cubito partì per Vienna d’ Aufiria,
e finalmente di nuovo li condulfe a Roma , dove fu accolto, e
piotetto dal Cardinale Altllandro Albani , che più volte lo ha
incaricato di terminare diverfe opere in dilegno , e in pittura.
Se oltre a due quadri laterali per la chiefa di S. Norberto,
che il Nagel accenna d’ aver dipinti in quella Dominante , ab¬
bi.a ivi degù ire altre ragguardevoli pitture , confelfiamo , che
a noi non e noto , ed egli non ha avuto il penfiero di render¬
cene informati. Sembra però cola affai verifimile , che un fog-
getto tale infiancabile , e coraggiofo nel viaggiare, fiafi ancora
(empie, e in ogni luogo dimoftrato , e tuttora mantengali ani-
molo ed attivo nell’ operare per proprio vantaggio e decoro.
DA-
PITTORE
FRAN*
4( xxv- ) I*
FRANCESCO
R E Z I A D O
pittore.
TOMMASO
gherardini
t i r t o r e .
[ I ] Quello artefice Fiorentino, i di cui fommi pregi età avanzata quando divenne maedro del Gherardini
iòn rammentati dall’ Orlandi con giuda lode , era in elTendochè era nato nell’ anno 1 664.
4 ( xxviii. ) $
breve tempo acquiftò egli una mirabil franchezza nell’ operare,
e fj rendè capace d’ intraprendere alquanti lavori di propria ili¬
ve nzione (>), da’ quali ritraile un dccorofo emolumento, e una
fomma lode , che a tentar nuove e maggiori imprefe I’ incorag¬
gi . Ed in fatti in una danzi} del palazzo del Marchefe Rober¬
to Capponi s’ accinfe a colorire uno sfondo , e tale opera gli
?'i tifici di terminarla con tanta approvazione degl’ intendenti , che
elfendofi egli procacciato un credito grande di bravo artefice ,
ne’ palazzi degli Aleffandri (>), del Marchefe Cerini a), degli
Ajdobrandini U), de’ Martelli ts), in un calino de’ Baroni del
Nero (*) , c nelle abitazioni, e nelle ville d’altri ragguardevo¬
li foggetei adornò co’ iuoi dipinti a frefeo diverfe danze , ga¬
binetti , gallerie , cappelle, cd altri luoghi (acri <?), e dovè
inoltre lavorare per molti Inglefi , c per illuftri perfonaggi va¬
rie opere e baffirilievi condotti per lo più a guazzo fopra le
tele (f) . .avrebbe pure quello artefice acquetato un credito
uguale per la lua abilità anche nelle pitture a olio , come fi
può congetturare da quelle malte da lui condotte in varie oc¬
casioni , e come ne fa in Firenze una pubblica ceflimonianza la
tavola ila altare (s) , che di lui mino fi vede nella chiefa de’
l'P Carmelitani Scalzi rapprefentante 1’ Orazione nell’ Orto del
Oivin Redentore ; mi gli e dito impedito di più a lungo efer-
citasli in un tal genere di lavori dalle continue commilfioni a-
vute di terminare a frelco grandmi! dipinri , come appunro è
icguito in quelli ultimi tempi , ne’ quali è dato impiegato ad
abbellire co’ luoi applauditi pennelli una delle nuove (lonze
della Reai Villi del Poggio Imperiale (*•>), dove fi crede , che
dirà egli in avvenire altre fjmili ripruove del fuo valore.
GIO-
( i ) Molti di quelli lavori fi confervano nella villa det¬ nell’ anno i?6$- colorì a frefico la tribuna dell’ aitar
ta Grigliano dell’ illuftre cala Martelli. maggiore , in cui rapprefientò la Trasfigurazione del
( i ) Colori tre ftar.ze , in una delle qua i rapprefentc> Divin Salvatore ,
il Ratto di Prolerpina , nell’altra i quattro Elemen¬ (8) In alcune cale della città di Venezia , e di Bolo*
ti , e nella terza alcune azioni gloriofe d’ Attilio gaa fi vedono vari lavori di fimi! genere , e fipecial-
Regolo, di I-dbio Ma (Timo ec.
mence lon degni di rimembranza quelli , che rappre-
Llprefle in una danza la Frugalità Romana fiotto fentano Arianna fui cocchio tirato da due pantere
*a p-tlona d’ uno de’ Conloli di quella Repubblica. con diverfi Semidei : una fchiera di cacciatori e di
(4) In V3r*e danze effigiò la Giuflizia , e la Face, la cacciatrici con la fatta preda : la caduta de’Giganti :
mifieriofa Vifione del Patriarca Giacobbe , Venere e
il fatto compalfionevole del Conte Ugolini? della
A moie ec. con alcuni bafliriiicvi , ed altri lavori . Gherardelca ec.
vi) (n Lina volta d' una camera elprdfe il Monte Par* (9) Dipinle il Gherardini anche una tavola da altare
nalo con le Mule , c con divedi Poeti .
per una cappella di Campagna per commiffione da*
(r' ) *11 S'- R» luogo colorì una Galleria colla rapprc- tagli dal Marchefe Ferdinando Incontri.
1 entanza delle quattro Scagioni . (to> La dcfcrizione di tali inoriate pitture, che efpri*
'gl 1" l’irenze nella Chiela ili S. Felicita ha dipinto mono 1’ origine del Romano Impero , fi vede pub¬
m una nuvoletta il nuderò della SS. Trinità con blicata per mezzo delle Rampe in una erudita Lctc^*
Ichierc d’ Angeli intorno ; e nel Duomo di Livorno ra in data de’ 28. Aprile 17^9,
( XXIX. ) $
G I CK ELIA
M O R G H E N
PITTORE.
GIUSEPPE
B O T T A N I
P IT T 0 R E .
(i) Per rammentarne alcune , diremo che in Roma il Tranfito di Maria Vergine con molti Apofioli .
nella chiefa de’ PP. della Mi filone a Monte Citorio (3) In Firenze nel palazzo del Marchefe Gerirli v’ è
la tavola dell’ altare del SS. Sacramento , e nella del Bottani un pregiatillimo quadro col Divin Salva-
chiefa di S. Andrea delle Fratte nella crociata mag¬ dorè , che prefenca il coltalo all’ incredulo Apoltolo
giore un quadro di figura ovale rapprefentantc la B. Tommafo .
Vergine , S. Anna , e S. Gioacchino, fono lavori del (4 ) Il bellilfimo quadro , che il Bottini terminò neH,’
Botta»! . Di elio pure fono opere una tavola da al¬ anno 1763. per mandarfi a Coppenhagen , in cui eftì»
tare coll’ immagine di S. Pgola nella chiefa de’ PP. piò Circe , che vuol trasformare in beltia il grande
G rolamini in Milano ; due quadri nel Coro de’ PP. Uliffe , meritò 1’ applaufo , e la lode di tutti i pro-
Domenicani di Calale nel Monferrato ; una tavola da felfori . Un altro quadro grande del medefimo coll»
altare elprimente S. Gaetano in Vicenza ; in Pontre- rapprefentanza d’Armida, che Ita per ferirfi , e che è ri¬
moli nel Duomo un quadro con l’AlTunzionedi Maria tenuta da Rinaldo, fu efpolto in Firenze alla pubbli¬
Vergine , c co’ dodici Apoftoli , e nella chiefa di S. ca villa 1’ anno 1767. in occalione , che dagli Acca¬
Niccolò , e delle Monache di S. Giacomo due belle demici del Difegno fu fatta la folenne moltra di mol¬
tavole , in una delle quali efpreffe il Tranfito di S. te opere de’ più eccellenti artefici .
Francefco Xaverio , e nell’ altra l’Afcenfione di Na» (5) Nelle cafc de’ diflinti perfonaggi nella Norvegia ,
flroSignore con gli Apofìoli ; in Livorno finalmente in Roma , in Livorno , e in altre città fi trovano
oltre a’ moltiffìmi quadri , che ivi fi trovano di ma¬ di mano di quello artefice diverfe vedute di paefi ,
no del Bottali in divelli luoghi particolari , dipinfe e di marine affai fìimate .
egli varie tavole da altare , che nel Duomo , nello (<5) E’ degno d’ edere offervato un quadro grande ,
Spedale della Mifcricordia , nella chiefa de’ PP. Cap¬ che con una rapprefentanza di tal genere fi ritrovi)
puccini , in quella degli Armeni , nella Congrega¬ in Roma nel Palazzo de’ Rofpiglio/ì .
zione de’ Mercatanti apprelfo i PP. Gefuiti , e in al¬ (7) Nella Pollonia , nella Danimarca, nell’Inghilterra,
tri luoghi facri s’ ammirano. in varie città d’ Italia , e fpeclalmente in Livorno
) Balli qui il far menzione di due tavole da altare li trovano molti ritratti di mano di quefio bravo
nella citta diLeopoli nella Pollonia , una rapprefentan¬ pittore ; e non fi dee tralafciare di far menzione di
tc le Stimate di S. Francefco ,c 1’ altra la SS. Trinità quello del Cardinale Spinelli , che ammirafi in Rom»
fon molti Santi, e con un Coro d'Angioli ; e d’un qua¬ appretto i parenti di un tal Porporato •
dro , che fu mandato nell’ Irlanda , in cui fi vede
$ ( XXXIII. ) $.
V
I N c E N 2 I O
N T
p I T T Q R R .
MARIA MADDALENA
B A L D A C C I
1 T T R I C
fto ,
e co’ pittorefchi lavori con finezza di gu-
e con ifquifira maniera condotti forn¬
irla gloria ed onore procacciarono a fé me-
defime , ed accrefcon tuttora alla patria uno
(labile ornamento e (plendore , Che in ta¬
le fchiera luminofa d’ egregie fiorentine dipintoreffe occupi uno
degli eminenti polli 1’ accurata pittrice Maria Maddalena Bal-
dacci (■), che negli anni 1718. nacque il dì 29. d’ Ottobre ,
qualunque ingenuo conofcitore del merito di quegli artefici ,
che con bravura , e con decoro profelfan quell’ arte , non può
fare a meno di non renderne una fincera , e pubblica teflimo-
nianza .
Avendo una tale illultre donna fin dall’età fànciullefca di-
moflrato palefemente una naturale inclinazione al difegno , fu
raccomandata da’ fuoi genitori alla ficura direzione della cele¬
bre Giovanna Fratellini <■>; ma effendo quella dopo breve tem¬
po mancata di yìta , ebbe effa la forte d’ incontrare nell’ animo
del valente, ed onelto profeffore Gio Domenico Campigli <0
un amichevole impegno d’ ammaellrarla , e di renderla , come
fecondo il fuo defiderio gli riufcì, una yirtuofi} donna , ed un’
e fat¬
to Quell, pittrice vie da noi cognominar, un' annua pendone a lui benignamente accordata daC
perche negli anni .74a. divenne moglie di Gmf.pp, la lovrana muniticene. del Granduca di Totcana
Bsldaccì comodo ed onorato cittadin fiorent.no ; ma Fra"eefc° I“PeJ!at10-r.e fVu8u,,° * . , ,,
il d. lei genitore fu Tommajo Co?# cittadino anch’ (2) Nel Voi IV. delMufeoF.orent.no fi legge 1 Elo-
effo di Firenze , e che effendo conforte di Mar,a Tc g.o d. quefia r.nomata p.ttr.ce .
reta Mclis , e in onorevoli impieghi avendo fedel (31 Ved.ne 1 Elog.o nella P. I. del Voi. II. d. quella
mente fervito diverfi Principi della Reai Cafa de Serie pag. 43.
Medici, nell’ eià fua avanzata godè finché viffe
'4 ( XXXVI. )
elattillima Ritrattifta . Divenuta ella pertanto dopo luno-o ed
alliduo (ìndio eccellente maelìra nell’ efprimer dal vero in mi¬
niatura , in padelli , ed a olio le umane fembianze , è cofa ma¬
agevole 1’ enunciare le tante, e sì diverfe commidioni , che a
lei furon date da qualunque ordine di perfone , e fpecialmentc
di lavori in miniatura da molti eden (oggetti o e in modo
particolare da' nazionali Ingieii ; „„ „„fè da „c’e,fi che h
Principedà Anna di Tofcana Vedova Elettrice Palatina óltre ai-
livelle accordato il didimo onore di poterla ritrarre in mi¬
niatura dal naturale , le ordinò molti lavori dell’ avvifata qua-
AnV C fi" ° a '1' dl- PlccloljdIime figure per ornamento di pre-
ziod aneli, e d. var, lemmi,„li abbigliamenti. Un non didi-
diverte r
T“r ’7,trrrC
'd,poi no" ,al° le dlè
' in padelli
dl farne altri moiri di varie perfone .
( a) Tra' quadri diverti rapprelentanti in miniatura , o
tratto d!nPS»ar^',°- ?"rl0"': ’ mJ V8lfc anc°ca il ri. in paftell, , oppure a olio le fembianze de'Cavalieri,
“ ,d'l,a *5®* P,"rt“ i ' mni quelli Icori fu-
ron dal modellino porrai, nel regno d, Spagna . Ol. e delle Dame fiorentine , merita una particolar ri-
membranza quello affai vago , dove in quattro quali
da efneTd' SiSn°ri SPagnuol, , bche que-
intere figure fi vedono coloriti a olio i fembianti
r d°nna 'inamente efeguì per ordine del
delle ere lorelle Xtmeoet , e del Marchefe fratello ,
della' £ fi fnC* Pa(ÌC,l‘ *“ollo che d, mano della delta pittrice volle feparatameare
C ' “> ^ innato in’don.
Ouchelta di Candia . Anche il Conte di Ride- altro quadro effigiato padelli il ptoprio ritrai.
fcce gtandidima (lima della B.ldo.e, , c olire
$ ( XXXVII. ) $.
ANNA PIATTOLI
F 1 T T R 1 C E
GIU-
G I U S E P P E
B A L D R I G H I
p / T T 0 A £ ,
(1) La lettera , ehe il Baldùghì fcrilTe da Parma , e lui e'ogio , è in data1 de’ 14. di Febbraio dell’ ir.
dalla quale fi ritraggono 1« notizie per telfere il di no 1766.
■f ( XXXX. ) I*
fpazio d’ anni lei coltivò lo rtudio del difegno e della pittura
finto la direzione dell’ infigne ed efperto artefice Vincenzio
Meticci o. Divenuto capace d’ efporfi con fperanza di felice
dito al grave cimento d’ impiegare i pennelli in opere di pro¬
pria invenzione , dovè incamminarli a Genova per efeguire al¬
cuni commcfligli dipinti , terminati i quali portatofi a Parma
ebbe ivi la bella forte d’ incontrare la benefica protezione del
fu Duca Don Filippo Infante di Spagna . Affittito pertanto dal
fovrano patrocinio d’ un tanto Principe pafsò a Parigi , dove
coll’ indirizzo di Mr. Boucher potè continovare i fuoi ftudi con
tal profitto , che avendo dopo qualche mefe prefentato a quell’
Accademia un fuo quadro colla rapprefentanza della Carità Ro¬
mana , Ili torto da ella acclamato come uno de’ fuoi iliuUri
membri , che la compongono , e nel tempo iDello fu dal mede-
limo Duca di Parma onorato della iplendida carica di fuo pri¬
mo pittore , Anche le Accademie di Bologna , e di Firenze ag¬
gregarono Ira i loro Soci il Baldrighi , che in quella della città
di Pa rma , dove aderto da gran tempo foggiorna , fu dichiarato
benemerito proiettore , avendo nelle ftanze di ella collocato un
luo bellilfimo quadro efprimente la favolofa imprefa d’ Ercole ,
che libera Prometeo dall’ avvoltoio . Le di lui occupazioni più
frequenti fono Hate il condurre dal naturale ritratti in padelli,
in miniatura , ed a olio , e in formare altre opere di fimil na¬
tura ; nell’ efeguir le quali fi moftrò Tempre un fevero cenfo-
re di fe medefimo , e non molto tacile a rimaner contento de’
tuoi lavori . Dopo la morte del Duca D Filippo godè 1’ onore
di fervire in qualità di maeftro nella pittura il Reale Sovrano
Don Ferdinando ; c protetto e mantenuto dalla regia munificen¬
za profiegue anche aderto con giufto applaufo , e con animo
tranquillo le fue conluetc occupazioni , le quali , fe trovato ei
li lotte in differente fonazione di fortuna, avrebbe forfè inter¬
rotte , fui timore , che lo fcarfo premio , che fuoi per 1’ ordi¬
nario raccoglievi dall’ opere della pittura , febben con diuturna
fatica , e con profonda applicazione terminate , non gli avreb¬
be forfè iomminiftrato un comodo c decorofo foftentamento „
AGO-
1) jz Elogio del Ututcl fi legge in quell» ferie P. II. Voi. li. peg. ?.
"•$ ( xxxxr. ) |(»
AGOSTINO
R O
r t o E
( i ) E’ defiderio del grato , e córtefe ’gojlhio Rofi , al vircuofo Cavaliere Meftiy, fotto I* amorevole di.
come fi può raccogliere da una fua lettera fcritta nel fciplina del quale ingenuamente confetta d’ aver mol¬
dì 15. d’ Agofto dell’ anno 1769. , che da noi fi pa- to imparato con fuo notabil profitto ,
Jffino le moke obbligazioni , che egli profefla anche
•f ( XXXXII. ) (£*
Tuoi Audi con ulteriore progreffo , fi trovò pofeia in irtato di
poter con molto vantaggio attender continuamente , e per lun¬
go tempo alla diligente confiderazione dell’ antiche Aarue di
Roma, e delle più rare pitture di Raffaello , e fpecialmente
di quelle bellilfime , che s’ ammirano nel Vaticano . A tale in-
defelfa applicazione egli inoltre aggiungendo un parricolar defi-
derio , ed una premura inAancabile d’ imitare , per quanto gli
fu p o Hi bile , la natura o , e volendo Tempre a tale effetto nel¬
la danza del Tuo Audio varie naturali produzioni , e diverti mo¬
delli del nudo ; gli riufei finalmente di divenire infigne profef-
fore , e d’ effer con decoro , e con 1’ approvazione de’ giudici
intendenti , c difereti impiegato in parecchi pubblici e privati
lavori . fa tavola da altare , che effo colorì per la chiela di
S. Maria fopra Minerva rapprefentante S. Niccolò da Tolentino,
è una certa , e vifibil ripruova del fuo valore , e fu (limata una
delle più belle opere condotte dal Rofi , e fuperiore nel meri¬
to all’ altre dite , che avea egli già terminate , una per la cap¬
pella delle Darne nella chiela di S Pantaleo , e 1’ altra della
bS. Concezione nella Trafpontina . Efeguì pure con gran vivez¬
za grandiofe pitture colla rapprefentanza d’ Plorici fatti ; ma
noi foltanco rammenteremo i due quadri a lui ordinati dall’ Av¬
vocato Salas , ed efprimenti la morte di Cleopatra , e quella
di Catone ; e gli altri due molto grandi da lui terminati per
Monfignorc Acquaviva , ne’ quali coll’ accompagnamento di nu-
merofe figure naturalmente effigiate dimoftrò la nafeita , e la
morte d’ Achille . Anche in Firenze , dove fu aferitto fra’ Tuoi
foci dall’ Accademia del Difegno , per commiffione di nobili
perfonaggi , e in fpecial modo del Conte Orlando Malevolti del
lieti ino , efercicò i Tuoi pennelli in frequenti lavori a olio , ed
a frefeo Agollino Rofi , il quale perchè addio fi ritrova in età
non troppo avanzata , nè mai tralafcia in mezzo alle quotidiane
lue occupazioni T affiduo Audio dell’ arte , potrà fempre più
far conofcere la Tua fomma abilità con nuove , e forfè anche più
ragguardevoli produzioni .
CE-
( i) Una delle lue geniali applicazioni fu il ritrarre con gran fimiglianza molte bellifiìme terte c/i vecchi ,
4 ( xxxxm. ) t*
GESUALDO FRANCESCO
R R
pittore
1
$ ( XXXXIV. ) $
V affidò in più congiunture con parzialiffimo affetto ; ed effen-
do egù flato continuamente a’ fianchi del celebratiffimo profef-
iore Pompeo Battoni Tuo principai direttore , oltre all’ efler di¬
venuto meritevole d’ alcuni premi nelle Accademie di Campi¬
doglio , fi rendè col progreffo del tempo così abile dipintore ,
c di tal pregio furono i lavori da lui prodotti , che s’acquiflò
il credito d’ uomo valente , e benché lontano lu aggregato fra*
fuoi Soci dall’ Accademia del Difegno di Firenze (•> . Fra le
molte pitture condotte dal Ferri con fomma lode rammentar fi
potrebbero alcune tavole da aitare , cui effo compì per varie
Confraternite , e Cbiefe Parrocchiali della Tofcana , e per di-
verfe private cappelle nelle ville , e ne’ palazzi di cavalieri
fiorentini, e di Prelati romani , e degna farebbe di qualche ono¬
rata rimembranza la tavola molto grande da lui colorita pel
Batti Aero di Livorno ; ma per una certa riprova del luo valore
baderà il far lolo menzione del bellilhmo quadro, (*) che egli
terminò pel Senatore Incontri colla rapprefentanza della Nafci-
ta del Divin Salvatore : di quello fatto pel Conte Alberti efpri-
mente la morte di Lucrezia Romana : e di quello ùmilmente ,
eh’ ci lavorò pel gabinetto del Cardinale Orfini , e che fu fil¬
mile all’ altro quadro , che in Vienna fu eipofto in uno de’
quartieri della Carte Imperiale , e commendato dagli Augufli
Sovrani . Non minore però è flato 1’ applaufo rifeoffo dal Ferri
in quelli ultimi tempi per aver egli per commiffione de’ con-
frarri di S. Alberto dipinto a olio con gran maeftria uno de’
tre magnifici sfondi nella chiefa de’ PP. del Carmine di Firen¬
ze (s); avendo egli con tal pubblico lavoro latto conofcere ,
che non già la mancanza della neceffaria abilità , ma le fofferte
malattie gl’ impedirono di portarli in quelle città dell’ Ita¬
lia , dalle quali era flato invitato ; e che le non ha per tal ca¬
gione potuto intraprendere più grandiofe e malagevoli opera¬
zioni , è capace nondimeno di eleguirle con fperanza di ritro¬
vare la comune approvazione degl’ intendenti .
GIU-
( i) La fqddetta Accademia dopo qualche tempo lo
(3) Il Granduca di Tofcana Pietro Leopoldo , che avea
dichiarò come uno de’ luoi profefibri maefiri . conolciuto il merito del Ferri per un quadro, che
(i) Quello quadro, e l’altro , che da noi in feguito
quelli gli fece prefentare , efprimeate i SS. Pietro
Fi rammenta , ed il ritratto dello fìefio Ferri dipinto
c Leopoldo , per un piccol faggio della propri» abi¬
da lui medefimo , furono efpofli alla villa del pub¬ lità , li degnò di portarli alla chiefa del Carmine
blico in Firenze dagli Accademici del Difegno in
per vedere un tal lavoro , cui grandemente lodò
occafione della folenne moflra £kc. da eflì fatta 1’ an¬
con benigni contraffegni di diro» dell’arcefice , efee
no 17^7.
era ivi prefente »
XXXXV. ) (s*
G I U S E
h i c K
•$ ( XXXXVI. ) $>
re dal Tuo genitore , ed edendofi pofeia porraro a Vienna per
iftudiar con profitto , e con 1’ impegno di farli un’ abile profef-
fore ; dopo lunga ed aflidua applicazione, e col frequentar 1’Ac¬
cademia gli riulcì di procacciarli il credito di valente artefice ,
e d’ acquidarfi la dima di molti Principi , le fembianze de’ qua¬
li dal naturale ei ritraile con gran vivezza e maefiria ; e con sì
fatti , ed altri dipinti talmente fi guadagnò 1’ approvazione uni-
verfale , ed il credito d’ eccellente maedro , che il Principe Bat-
thiani volle tare acquido di due quadri , ne’ quali il medefimo
avea colorito elegantemente due Tede filila maniera del Den-
ner, e gli collocò nella fua galleria di Trautmanfdorff. Di fimil
pregio dee fupporfi , che fieno i quadri , che da lui terminati
fi trovano nella Boemia colla rapprefentanza di fiorici avveni¬
menti ; ma creder fi dee con ficurezza , che i diverfi ritratti ,
cui nelle corti di Milano , di Parma , e di Firenze ( nella qual
città in tale oecafione nell’ anno 1769. anche il proprio effigiò )
egli dovè colorire per comando della già nominata Auguda Ve¬
dova Imperatrice , che a tale efietto fi degnò d’ inviarlo in Ita¬
lia , fodero da lui lavorati con la maggiore efattezza poffibile ;
e che tuttora ei vivendo polla fempre più avanzarfi nel merito ,
e nella gloria con altre nuove, e commendevoli produzioni.
( XXXXVIJ. ) fr
G I Ch FRANCESCO
BRIGLIA
PITTORE.
AM-
(?) Arrivato il Briglia in Firenze, dopo qualche anno fio efimio pittore, e i nobili perfonaggi, nelle calo
prele per fua conforte la civile, c vircuola fanciulla de’ quali fono i medefimi conlervati . Faremo men¬
^>ma Bargiaccbi, la quale da noi volentieri qui fi ram- zione pertanto di quelli foli, che dall’ Accademia del
menta , perchè alle molte fue rare , e pregevoli pre¬ Difcgno di Firenze , di cui il Briglia è Socio pro-
rogative unilce anch’ effa la da lei in varie pioduzioni feffore , furono efpofli al pubblico nella folennc mo-
dimodrata abilità nel cjifegno , e nellq pittura , che fu flra da elfa fatta nell’ anno 1707., e quelli foho due
dalla medefima acquiflata fotto la direzione di Vince** quadri grandi traverG con figure, e animali pofledu-
Z!° Meucci ; e perchè crediamo di potere alfieri re, che ti dal Senator Bernardino Riccardi ; e un quadro elpri-
fc ella non folle oppreffa da un quali continuo dolor mente i due difcepoli di G. C. , che vanno in Em-
di teda , che le impedifee 1’ applicare a un tale efer- maus , e che fi ritrova apprelTo 1’ Auditor Mormorai,
cizio , avrebbe potuto coll’eleganza c vivezza de'fuoi il quale oltre ad altri diverfi dipinti di quello arte¬
lavori a die u rare a le llelfa jl nome ? p la gloria di fice pofiiede di mano del medefimo una tefla d’ un
valente pictrice.
vecchio , che ride , mirabilmentp condotta fui gudo
(z ) Lunga cob, e per noi non poffibile farebbe il vo¬ del Caravaggio.
ler rammentare didimamente tutti i lavori di que-
XXXXIX. ) fr
A N T 0 N I 0
P A z z I
INCISO RE IN RAME.
A
Z» Meticci , e moglie del bravo dipintore
/tLbat/i Cardinale Alefjandro protegge il pit¬ Gio. Francefco Briglia. II. 48. *
tore Giorgio Abramo Nagel. II. 22. Barrolini Sahmbeni Marcheie Gio. Batifìa prò'
Al tornanti Bartolommeo pittore Napoletano. II. regge efficacemente Vincenzo Meucci. II. 7
33. Bortoni Pompeo celcbratidimo pittore è il direi
Afcanio P. Salvadore Domenicano , e Minierò tor principale di Gefiialdo Francefco Ferri
di Spagna alla Corte di Firenze dà varie com- II. 44.
miffioni di pittura a Gio. Batifìa Perini. J. 24. Benefici Francefco pittore, padre, e primo mae
Uro di Marco Benefial. I. 17. *
B BenefiaLi Marco pittore , e fcolare di Bona