Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sommario
Un articolato complesso di ricerche psicologiche indica che certe condizioni critiche per l’inclusione sociale
— come quelle caratterizzate da neurodiversità — si associano a elevati livelli di creatività. Perché allora non
valorizzare il potenziale creativo dei soggetti neurodiversi per l’ideazione di strumenti, percorsi, interventi e
iniziative di inclusione innovativi? In genere le azioni inclusive sono pensate da agenti esterni, ma chi meglio
di chi vive in prima persona le condizioni di fragilità, disagio e disabilità può conoscere i propri bisogni? Se a
questa esperienza diretta si accompagna, come nel caso della neurodiversità, la propensione per forme di-
vergenti di pensiero e la disponibilità a immaginare situazioni alternative a quelle attuali, spunti, suggerimenti
e idee nuove possono provenire proprio dai destinatari stessi delle azioni di promozione dell’inclusione. Nel
contributo viene descritto un modello che porta a individuare le modalità con cui il potenziale creativo dei
soggetti neurodiversi a rischio di esclusione può essere riconosciuto e valorizzato. Si suggeriscono strumenti
e strategie per coinvolgere queste categorie di cittadini in processi partecipativi di co-costruzione delle solu-
zioni innovative per dare risposta alle difficoltà e alle sfide che essi devono fronteggiare.
Parole chiave
Creatività, Innovazione, Co-progettazione, Neurodiversità, Autismo.
1
Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro di Ricerca sull’Orientamento e lo Sviluppo Socio-professionale
(CROSS), Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione in Età Evolutiva (SPAEE) e Unità di Ricerca
sulla Creatività e Innovazione, Milano.
2
Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Laboratorio
Autismo, Pavia.
3
Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro di Ricerca sull’Orientamento e lo Sviluppo Socio-professionale
(CROSS), Milano.
4
Università Cattolica del Sacro Cuore, Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione in Età Evolutiva
(SPAEE), Milano.
© Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2022 — Autismo e disturbi del neurosviluppo
Vol. 20, n. 3, novembre 2022
doi: 10.14605/AUT2032201 — ISSN: 1722-4071 — pp. 217-232
Corrispondenza: Alessandro Antonietti — e-mail: alessandro.antonietti@unicatt.it
PROPOSALS
Abstract
A complex body of psychological research indicates that certain critical conditions for social inclusion —
such as those characterised by neurodiversity — are associated with high levels of creativity. Hence, why not
make the most of the creative potential of neurodiverse people to devise innovative inclusion interventions?
Inclusion is usually conceived by external agents, but who better than those who personally experience condi-
tions of disability to know their needs? If this direct experience is accompanied, as in the case of neurodiver-
sity, by a propensity for divergent thinking and imagining alternative situations to the current ones, new ideas
can come from the very recipients of inclusion actions. The paper describes a model that identifies ways in
which the creative potential of neurodiverse people at risk of exclusion can be recognised and enhanced.
Tools and strategies are suggested for involving these categories of citizens in participatory processes of co-
construction of innovative solutions to the obstacles and challenges they face.
Keywords
Creativity, Innovation, Co-designing, Neurodiversity, Autism.
1
Cattolica University of Milan, Centre for Research on Vocational Guidance and Socio-professional development
(CROSS), Developmental Learning and Educational Psychology Service (SPAEE) and Creativity and Innovation
Research Unit, Milan.
2
University of Pavia, Department of Brain and Behavioural Sciences, Autism Laboratory, Pavia.
3
Cattolica University of Milan, Centre for Research on Vocational Guidance and Socio-professional development
(CROSS), Milan.
4
Cattolica University of Milan, Developmental Learning and Educational Psychology Service (SPAEE).
© Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2022 — Autismo e disturbi del neurosviluppo
Vol. 20, Issue 3, November 2022
doi: 10.14605/AUT2032201 — ISSN: 1722-4071 — pp. 217-232
Correspondence: Alessandro Antonietti — e-mail: alessandro.antonietti@unicatt.it
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
L’innovazione non è soltanto un processo che accade. Gli agenti umani non
sono soltanto destinati a subirlo, ma possono cercare di orientarlo affinché lo
sviluppo si muova in direzioni eticamente condivisibili e socialmente accetta-
bili. A questo riguardo si presenta la necessità di riflettere circa il rischio che
l’innovazione amplifichi il divario tra coloro che sono dotati delle risorse per
trarne vantaggi e coloro che — caratterizzati da capacità, modalità di pensiero e
comportamento differenti da quelli dominanti — ne sono privati.
L’attenzione però non pare limitarsi all’esigenza che l’innovazione diventi
occasione di inclusione più che di esclusione. Si pone infatti anche la questione
di chi ha titolo a esprimersi circa l’orientamento dell’innovazione. È lasciato
soltanto a menti «illuminate» e «benevole» stabilire come i processi di cam-
biamento possano favorire l’inclusione di fasce vulnerabili o marginali della
società o i destinatari di queste azioni possono elaborare una loro personale
prospettiva al riguardo, sia per meglio esprimere i propri bisogni e le proprie
priorità che per dare un contributo diretto all’innovazione, a beneficio proprio
e altrui? In altri termini: il binomio innovazione-inclusione è da pensarsi sol-
tanto nel verso «che cosa l’innovazione può fare per l’inclusione» o anche nel
verso «che cosa l’inclusione può fare per l’innovazione»? È questa la domanda
messa a fuoco nel presente articolo, in cui si farà riferimento al ruolo che le
persone con neurodiversità possono rivestire nell’innovazione, processo nel
quale esse, se riconosciute e opportunamente valorizzate, possono rappresen-
tare un’importante risorsa.
219
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
220
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
221
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
222
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
Tre sono i versanti in cui l’interazione tra EC e TTU può contribuire creati-
vamente all’inclusione:
– scolastico
– sociale (vita quotidiana, ricreativo, ludico, formativo extra-scolastico)
– lavorativo.
223
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
Figura 1
Il caso dell’autismo
224
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
una delle motivazioni per cui può essere raggiunta una notevole competenza, fino
all’eccellenza. Accanto ai rari casi in cui tale caratteristica consente di acquisire
fama e successo, sono assai più numerose le persone per le quali la selettività
degli interessi rappresenta un motivo di isolamento, di esclusione sociale, a volte
di scherno. In questi casi l’interesse elettivo diventa un rifugio in cui la persona
con autismo può trovare delle gratificazioni e sperimentare la propria efficacia,
oltre che proporre e affermare la propria visione «alternativa» sulla realtà.
Le potenzialità creative delle persone con disturbo dello spettro autistico
possono essere implementate e, soprattutto, rese disponibili a tutti attraverso
percorsi inclusivi a forte impronta laboratoriale, opportunamente predisposti e
calibrati in funzione delle particolari caratteristiche delle persone che presentano
questo genere di neurodiversità.
Si tratta di partire da quelli che vengono universalmente riconosciuti come
i punti di forza delle persone con autismo, che possono essere in questo modo
sintetizzati:
– capacità di analisi e di memoria visiva;
– propensione a comprendere e a memorizzare le regole;
– focus attentivo su aspetti negletti da persone con sviluppo neurotipico;
– attenzione agli oggetti in movimento e allo studio delle traiettorie che essi
compiono nel tempo e nello spazio.
Tre esempi
Smart living
225
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
Trasporti
Tra le persone con autismo è assai frequente l’interesse per i mezzi di traspor-
to. Si tratta di una passione solitamente evidente fin dai primi anni di vita, con
226
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
227
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
Comunicazione
Per quanto riguarda l’evoluzione dei linguaggi e dei canali della comunicazione
nel contesto urbano, due fenomeni si segnalano tra gli altri: la predominanza
dell’immagine e la diffusione delle forme di auto-imprenditorialità.
In relazione al primo fenomeno, in vari settori (pubblicità, comunicazione
sociale, ergonomia, ecc.) si è in ricerca di forme originali ed efficaci di composi-
zione del messaggio visivo. Ecco allora che le competenze delle persone con au-
tismo possono giocare un utile ruolo nell’innovare questo tipo di comunicazione
facendo sì che il focus dell’attenzione si sposti su aspetti che l’occhio «normale»
non rileva e che possano essere visti da particolari angolature prospettiche,
conferendo al prodotto video-fotografico una divergenza che normalmente non
si riscontra nelle immagini prodotte da persone neurotipiche. La rottura degli
schemi abituali di ripresa (zoomata sui dettagli, riprese dal basso piuttosto che
dall’alto, interesse per l’interno degli oggetti) abbatte gli stereotipi che normal-
mente caratterizzano il linguaggio visivo abituale, aumentandone in tal modo
l’originalità.
In relazione al secondo fenomeno, si assiste all’incremento delle fonti della
comunicazione, poiché la tecnologia oggi permette a molti cittadini di farsi
«emittenti» e proporre la propria voce come autori di messaggi. La costituzione
di una web radio, anche alla luce di esperienze attive in Italia e che si stanno
rivelando molto interessanti,1 rappresenta una modalità originale per aprire
spazi inclusivi che facciano leva sulle intelligenze multiple delle persone e sulla
valorizzazione dei talenti. La costituzione di un comitato di redazione, la suddivi-
sione dei compiti e dei ruoli, la definizione condivisa di un palinsesto radiofonico
rappresentano alcuni aspetti che potrebbero unire bisogni e predisposizioni di
persone neurodiverse e neurotipiche. Nel caso particolare dell’autismo, nelle sue
differenti manifestazioni, alcuni componenti del team della radio potrebbero
occuparsi della scelta e dell’archiviazione dei brani musicali, altri potrebbero
Tra le web radio condotte da persone con autismo ricordiamo la pionieristica «Gnomo ASPirino» con «Il cas-
1
setto dello gnomo», il primo programma radiofonico italiano condotto da persone con sindrome di Asperger,
e «Radio Philos» di Genova. Numerosi sono poi i laboratori indirizzati a adolescenti e adulti, alcuni dei quali
di durata limitata in quanto subordinati alla tempistica e alla gestione di finanziamenti da bandi.
228
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
Conclusioni
229
Autismo e disturbi del neurosviluppo — Vol. 20, n. 3, novembre 2022
Bibliografia
Antonietti A. e Colombo B. (2013), Three creative specificity, «Journal of Attention Disorders»,
operations. In A.-G. Tan (a cura di), Creativ- vol. 24, pp. 1857-1866.
ity, talent development, and excellence, New Cancer A. e Antonietti A. (2019), Creativity and
York, NY, Springer, pp. 13-26. dyslexia: Theoretical insights and empirical
Antonietti A. e Colombo B. (2016), Creative co- evidence supporting a possible link. In S.
gnition: How culture matters. In V. Glaveanu Kreitler (a cura di), New frontiers in creativi-
(a cura di), Handbook of creativity and cul- ty, Hauppauge, NY, Nova Science, pp. 125-148.
ture, Basingstoke, UK, Palgrave MacMillan, pp. Cerioli L. e Antonietti A. (2001), Diventare ciò
101-124. che si è. Un laboratorio per sperimentare
Antonietti A. e Molteni S. (a cura di) (2014), Edu- la creatività e l’autonomia a scuola, Milano,
care al pensiero creativo. Modelli e strumenti FrancoAngeli.
per la scuola, la formazione e il lavoro, Trento, Colautti L., Magenes S., Rago S., Zanaboni Dina
Erickson. C., Cancer A. e Antonietti A. (2021), Creative
Antonietti A., Colombo B. e Pizzingrilli P. (2011), thinking in Tourette’s Syndrome: Un unchar-
The WCR model of creativity. From concept ted topic, «Frontiers in Psychology», vol. 12,
to application, «Open Education Journal», doi: 10.3389/fpsyg.2021.649814.
vol. 4, pp. 80-89. Colzato L., Beste C. e Hommel B. (2022), Focusing
Antonietti A., Giorgetti M. e Pizzingrilli P. (2011), on cognitive potential as bright side of mental
Io penso creativo. Valutare e potenziare gli atypicality, «Communication Biology», vol. 5,
aspetti creativi del pensiero. Firenze, Giunti. doi: 10.1038/s42003-022-03126-0.
Best C., Arora S., Porter F. e Dohert M. (2015), De Caroli M.E. (2009), Pensare, essere, fare… cre-
The relationship between subthreshold au- ativamente, Milano, FrancoAngeli.
tistic traits, ambiguous figure perception Fitzgerald M. (2004), Autism and creativity. Is the-
and divergent thinking, «Journal of Autism re a link between autism in men and exceptio-
and Developmental Disorders», vol. 45, pp. nal ability?, London, UK, Routledge.
4064-4073. Fusi G., Ferrari E., Zanetti M., Crepaldi M., Bersanini
Boot N., Nevicka B. e Baas M. (2020), Creativity in C., Paladino A., Colautti L., Rozzini L., Antonietti
ADHD: Goal-directed motivation and domain A. e Rusconi M.L. (2020), Divergent thinking
230
PROPOSTE — Innovare per includere, includere per innovare
abilities in Mild Cognitive Impairment: Loss Magenes S., Antonietti A. e Cancer A. (2021), Cre-
or resource? The relationship with cognition, ative thinking and dyscalculia: Conjectures
psychological factors and cognitive reserve, about a still unexplored link, «Frontiers in
«Frontiers in Psychology», vol. 11, 738, pp. 1-8. Psychology», vol. 12, 671771, pp. 1-5.
Fusi G., Crepaldi M., Colautti M., Palmiero M., Antonietti Pellicano E. e den Houting J. (2022), Shifting from
A. e Rusconi M.L. (2021), Divergent thinking abi- «normal science» to neurodiversity in autism
lities in frontotemporal dementia: A mini-review, science, «Journal of Child Psychology and
«Frontiers in Psychology», vol. 12, 652543, pp. 1-8. Psychiatry», vol. 63, pp. 381-396.
Goleman D., Ray M. e Kaufman P. (1999), Lo spirito Pizzingrilli P., Valenti C., Cerioli L. e Antonietti A.
creativo, Milano, Rizzoli. (2022), Creare riflettendo. Training alla flessi-
Happé F. (1999), Autism: Cognitive deficit or co- bilità di pensiero per la scuola primaria, New
gnitive style?, «Trends in Cognitive Sciences», York, NY, Psyprint (reperibile sul sito Ama-
vol. 3, pp. 216-222. zon). In precedenza: Sviluppare il pensiero
Happé F. e Frith U. (a cura di) (2012), Autismo e flessibile, Trento, Erickson, 2015.
talento. Svelare il mistero delle abilità ecce- Silberman S. (2016), NeuroTribù. I talenti dell’au-
zionali, Trento, Erickson. tismo e il futuro della neurodiversità, Milano,
Legrenzi P. (2005), Creatività e innovazione, Bo- LSWR, ed. or. 2015.
logna, il Mulino. Testa A. (2005), La creatività a più voci, Roma-
Liu M.J, Shih W.L. e Ma L.Y. (2010), Are children with Bari, Laterza.
Asperger syndrome creative in divergent think- Wenger E. (2006), Comunità di pratica. Apprendi-
ing and feeling? A brief report, «Research in Au- mento, significato e identità, Milano, Raffaello
tism Spectrum Disorders», vol. 5, pp. 294-298. Cortina.
231