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Idee
per il futuro
Idee
per il futuro
In copertina:
KreativKolors/Shutterstock
Percorsi pluridisciplinari
per un mondo nuovo
In questa sfida è impegnata anche la scuola, che è sottoposta a grandi mutamenti e che deve far
fronte, con nuovi strumenti e modalità, alle difficoltà derivanti dall’inedita alternanza tra la didatti-
ca in presenza e quella a distanza.
Una finestra sul passato In contrasto con la stretta attualità che connota tutti i percorsi, al termine
di ciascuno di essi, si apre una “Finestra sul passato” che affronta la tematica in oggetto quale si è
configurata nel mondo antico e classico, per riconoscervi gli elementi di persistenza e di alterità
rispetto al presente.
Pearson Italia S.p.A.
Imparare a imparare Ogni percorso è articolato in paragrafi “autoconsistenti” (con la possibilità di
una trattazione distinta) e seguiti da una rubrica intitolata “Imparare a imparare”, che propone una
serie di strumenti di studio per un approfondimento critico e ragionato dei contenuti proposti. Si
tratta, fondamentalmente, della citazione delle principali fonti, sia cartacee sia digitali, utilizzate
per la redazione del percorso stesso. In particolare, il rimando a siti istituzionali o di sicura autorevo-
lezza consente il massimo aggiornamento dei temi trattati e costituisce un’importante indicazione di
metodo per un corretto e consapevole uso delle risorse del web da parte degli studenti.
I materiali integrativi Nelle pagine del volume compaiono alcuni codici QR tramite i quali è possi-
bile accedere a materiali digitali integrativi di due tipologie:
1. i codici presenti nelle rubriche “Imparare a imparare” rimandano a ulteriori proposte di appro-
fondimento con indicazioni bibliografiche, sitografiche, filmografiche ecc.;
2. dal codice inserito nel “Laboratorio delle competenze” è possibile accedere ad attività aggiuntive.
La scelta di ampliare in tal modo l’offerta contenutistica e metodologica di questo volume rispon-
de alla volontà di mantenere viva e costante la sua connotazione di attualità e di corrispondere alle
necessità formative di studenti e insegnanti.
L’Agenda 2030
Nel settembre 2015 le Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile,
che ha posto a tutti gli Stati aderenti 17 obiettivi, ognuno dei quali articolato in specifici traguardi.
Forniamo di seguito il prospetto completo degli obiettivi.
VIDEO
Nelle pagine di questo libro si trovano le icone di alcuni di tali obiettivi, laddove i contenuti presentati
siano connessi alle linee guida dell’obiettivo riportato.
obiettivo 1: p. 66 • obiettivo 2: pp. 66, 69 • obiettivo 3: pp. 2, 12, 31, 66, 69, 86 • obiettivo 4: pp. 48, 86
• obiettivo 5: pp. 66, 74, 86, 87 • obiettivo 6: p. 2 • obiettivo 7: p. 31 • obiettivo 8: p. 66
• obiettivo 10: pp. 66, 78 • obiettivo 13: pp. 31, 40 • obiettivo 14: pp. 2, 31, 40 • obiettivo 15: pp. 2, 31, 40
• obiettivo 16: pp. 2, 48, 57 • obiettivo 17: pp. 2, 12, 48, 57, 86
Una proposta a 360° per supportare docenti e studenti in ogni aspetto della DDI.
A partire dal libro di testo, un’ampia offerta di contenuti digitali per svolgere
tanto le lezioni in presenza quanto la Didattica a Distanza, organizzati in modo
semplice e disponibili per tutte le discipline.
E poi, strumenti per l’inclusione, un programma di formazione per i docenti, cicli
di videolezioni per gli studenti, percorsi per il ripasso e il potenziamento.
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• per lo studente e il docente: per poter accedere, ovunque e in qualsiasi momento,
ai contenuti digitali integrativi inquadrando i QRcode nei libri.
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Il 2030 è la data che l’ONU ha fissato come traguardo per il raggiungimento dei 17 Obiettivi fonda-
mentali che costituiscono l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’Agenda supera l’idea che la sostenibilità sia un tema riferito soltanto all’ambiente e amplia la
visione integrando sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale.
Pearson si sente parte attiva e responsabile in tale processo e pensa che al raggiungimento della
meta debbano contribuire tutti, ognuno secondo le proprie attitudini e potenzialità: affinché il
mondo di domani sia inclusivo sono necessari oggi il rispetto delle differenze e la valorizzazione
dei talenti in ogni forma.
Il sentiero che porta a un mondo sostenibile non è facile da tracciare in una società in continua
trasformazione; per percorrerlo conteranno sempre di più le cose che sappiamo e le cose che
sappiamo fare, ma soprattutto saranno cruciali le cosiddette soft skills, cioè le competenze
relazionali, creative e comunicative. Se saremo cittadini e lavoratori consapevoli, capaci di vivere
responsabilmente nella società, molto dipenderà da che cosa abbiamo imparato a scuola.
Per questo al centro di tutti i progetti e di tutti i servizi che Pearson propone ci sono le tre parole
chiave sostenibilità, competenze e inclusione, sviluppate nell’ambito delle discipline e in percorsi
pluridisciplinari anche attraverso attività di laboratorio e risorse multimediali.
er iniziare
P 3 La democrazia di fronte a nuove sfide 57
Prima e dopo la pandemia 2 ▪▪ Imparare a imparare 58
La questione ambientale
Una finestra sul passato
1 e il futuro del pianeta 31 Barbari ai confini dell’impero:
invasioni o migrazioni? 80
1 L’ecologia al tempo della globalizzazione 32
▪▪ Imparare a imparare 35 Laboratorio delle competenze 83
2 Siamo davvero nell’Antropocene? 36
▪▪ Imparare a imparare 41
Una finestra sul passato 4 Diritti e parità di genere 86
Il collasso delle civiltà 43
1 L’uguaglianza tra uomo e donna:
Laboratorio delle competenze 45 obiettivi e risultati 87
▪▪ Imparare a imparare 93
2 Diritti vs discriminazioni di genere 95
▪▪ Imparare a imparare 98
2 Democrazia e democrazie 48
Una finestra sul passato
La condizione della donna nell’antica Roma 98
1 Lo stato della democrazia nel mondo 49
▪▪ Imparare a imparare 52
Laboratorio delle competenze 101
2 La democrazia nella rete della globalizzazione 54
▪▪ Imparare a imparare 56 Indice dei riquadri lessicali 104
Un’emergenza annunciata?
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE
La pandemia di COVID-19, con la sua velocità di diffusione e con le difficoltà dei go-
verni e delle istituzioni internazionali a fronteggiarla, ha colto tutti di sorpresa, tanto
da essere interpretata alla luce della teoria del “cigno nero”, elaborata in un saggio del
2007 dal filosofo e matematico di origine libanese Nassim Nicholas Taleb. Questa metafo-
ra, che evidenzia l’eccezionalità del colore nero rispetto a quello normalmente bianco dei
cigni, indica l’imprevedibilità di un evento e i suoi effetti destabilizzanti, in contrasto
con ogni esperienza precedente. Ma questa emergenza era davvero così imprevedibile?
agente patogeno: microrga- In realtà, la comunità scientifica non ha mancato di lanciare l’allarme per la fre-
nismo responsabile dell’insor- quenza sempre maggiore con cui, già dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso,
genza di una malattia.
si stanno manifestando nel mondo le cosiddette malattie emergenti, causate da agenti
dati epidemiologici: dati ela-
borati dall’epidemiologia, una patogeni nuovi o sconosciuti e caratterizzate da una velocità di diffusione più elevata
disciplina che studia la frequen- di quanto sia prevedibile in base ai dati epidemiologici.
za e la distribuzione, le cause e il
decorso delle malattie. In particolare, l’epidemia di Ebola (▶ p. 6), che ha colpito alcune regioni dell’A-
globalizzazione: insieme di frica con particolare virulenza a partire dal 2013, ha destato la preoccupazione di
fenomeni che in ogni area del autorevoli personaggi, come l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
pianeta produce analoghe con-
dizioni di omologazione cultu-
L’allarme era stato dato anche dall’OMS e dal Center for Disease Control and Pre-
rale, di internazionalizzazione vention di Atlanta (il principale organismo sulla sanità pubblica negli USA), con-
dell’economia e di epocali mi-
sapevoli del rapporto tra la globalizzazione e la possibilità del manifestarsi e del
grazioni di persone.
diffondersi di pandemie.
Nel mondo globalizzato in cui viviamo, infatti, tutto è interconnesso: insieme con
le persone e le merci si spostano costantemente da un angolo all’altro del pianeta
anche le malattie. Ciò accadeva già in passato: si pensi, ad esempio, alla pandemia
di peste del 1348-1352 o alle “migrazioni” di malattie in conseguenza delle grandi
scoperte geografiche del XV-XVI secolo. Al giorno d’oggi, però, tutto è straordinaria-
mente accelerato.
LETTERATURE • CINEMA
▪▪ L’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome), diagnosticato nel 1981, è causato dal
virus dell’immunodeficienza umana (HIV, Human Immunodeficiency Virus) trasmesso
all’uomo dalle scimmie. Non ancora sconfitto da un vaccino, l’AIDS è tenuto sotto
controllo, almeno nei Paesi più ricchi, da terapie farmacologiche sempre più evolute; si
stima che attualmente nel mondo siano infettate dall’HIV circa 40 milioni di persone.
▪▪ La Zika sembra provenire dalle scimmie ma il virus viene trasmesso agli esseri
umani attraverso la puntura infetta di alcune zanzare (già vettori di altre malattie,
come la dengue e la febbre gialla). Questo virus è originario dell’Africa, ma nel 2016
si è diffuso in Brasile colpendo soprattutto i bambini.
▪▪ La SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome), diffusasi in Cina tra il 2002 e il 2003,
e la più letale MERS (Middle East Respiratory Syndrome), identificata nel 2014, sono
entrambe causate da due coronavirus (simili tra loro e simili al SARS-COV-2). En-
trambi i virus all’origine di queste malattie sono ospitati nei pipistrelli, ma il conta-
gio umano avviene con l’intermediazione di altri animali, rispettivamente lo zibetto
e i cammelli e dromedari.
▪▪ l’influenza spagnola (1918-1920), forse di origine suina, si calcola che abbia provo-
cato tra i 20 e i 40 milioni di decessi;
▪▪ l’influenza aviaria, diffusasi nel 2003 nel Sud Est asiatico, che ha colpito milioni di
esemplari di pollame, acquisendo la capacità di contagiare anche l’uomo;
▪▪ l’influenza suina, che dal 2009 è tuttora in circolazione e ha avuto origine da alcuni
maiali in Messico.
Sono molto preoccupanti anche i salti di specie all’origine di gravi malattie veteri-
narie, in alcuni casi diffusesi a causa dell’azione umana sugli habitat naturali. Il ci-
murro, ad esempio, una malattia virale del cane, si sta trasmettendo ai canidi selvatici e
da questi ad altre specie, fino a rappresentare oggi una minaccia globale per molti carni-
vori selvatici. Il cosiddetto morbillo dei cetacei, anch’esso di origine virale, dal 2019 sta
provocando morie di delfini nel mare Tirreno e altrove, forse a causa di una diminuzione
delle loro difese immunitarie dovuta all’inquinamento.
Il salto di specie all’origine dell’attuale pandemia di COVID-19 rappresenta dunque
non soltanto un problema sanitario, ma si colloca in un epocale fenomeno di insicurezza
ambientale. Su di esso nel 2012 lo statunitense David Quammen ha pubblicato un sag-
gio, il cui titolo appare oggi profetico: Spillover. Le infezioni animali e la prossima pandemia
umana. L’autore lo ha voluto dedicare ai virologi che studiano i virus della popolazione
animale selvatica e domestica, raccogliendo in grandi banche dati le informazioni gene-
tiche ed evolutive di quelli noti, per ricostruirne la storia, prevederne i comportamenti,
e mettere a disposizione di tutti gli scienziati strumenti fondamentali per le iniziative
di prevenzione e cura, e per la produzione di eventuali vaccini.
La consapevolezza della stretta interrelazione tra la salute degli animali e quella degli
esseri umani è alla base del paradigma “One Health”, secondo cui i sistemi biologici
interagiscono in modo tale che le modifiche apportate agli uni alterano necessariamente
anche gli altri, spostando gli equilibri e provocando talvolta conseguenze disastrose. A
tale paradigma fanno riferimento i gruppi di lavoro attivi in varie parti del mondo: ad
esempio l’associazione di medici e veterinari One Health Initiative Task Force (OHTF),
sorta negli USA negli anni Duemila, promuove la collaborazione interdisciplinare per
big data: enorme banca dati
di informazioni digitali ed ete- la salute umana e animale, e la difesa dell’ambiente; altri centri di ricerca, come il One
rogenee, analizzate e messe in Health Center of Excellence dell’Università della Florida, oggi diretto dalla virologa ita-
relazione tra loro per scoprire
liana Ilaria Capua, si pongono l’obiettivo del “co-avanzamento” della salute dell’uomo,
i legami tra fenomeni diversi.
degli animali e dell’ambiente, attraverso l’utilizzo dei big data.
Imparare a imparare
▪▪ Per un aggiornamento costante sull’andamento del- è stata di recente illustrata da un punto di vista poli-
la pandemia – numero di contagiati e di decessi, dati tico-finanziario nel saggio di Nassim Nicholas Taleb,
globali e suddivisi per continenti e aree territoriali ecc. Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita,
– consulta la pagina “COVID-19 - Situazione nel mon- 2008.
do” del Ministero della Salute in www.salute.gov.it.
Sono riportati, in forma espositiva o grafica (tabelle,
▪▪ Sul rischio, nel mondo globalizzato, della diffusione
planetaria di malattie infettive, con trasformazione
mappe ecc.), i dati dell’OMS e di altri autorevoli centri
di ricerca e di informazione, quali l’European Centre da epidemie in pandemie, ti consigliamo:
for Disease Prevention and Control - An agency of the -- la lettura del saggio di Paolo Vineis, Salute senza confini.
European Union e la Johns Hopkins University. Le epidemie al tempo della globalizzazione, 2014;
▪▪ Per informazioni sul coronavirus SARS-COV-2 e sulla -- l’ascolto del discorso di Barack Obama a Bethesda, nel
Maryland, il 2 dicembre 2014, in https://obamawhitehouse.
malattia COVID-19, consulta:
archives.gov;
-- la pagina “L’epidemiologia per la sanità pubblica”
dell’Istituto Superiore di Sanità al link www.epicentro. -- l’ascolto dell’intervento di Bill Gates nel 2015, in www.
iss.it/; ted.com.
-- la pagina “COVID-19 - Che cos’è il nuovo coronavirus” ▪▪ Alcune proposte di lettura di saggi a carattere scien-
nel sito del Ministero della Salute in www.salute.gov.it; tifico-divulgativo sulla pandemia di COVID-19 e sui
-- il sito del Center for Disease Control and Prevention fenomeni connessi (altre epidemie e pandemie virali,
(Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, lo spillover e le zoonosi ecc.) sono:
acronimo CDC), l’agenzia federale facente parte del Di- -- David Quammen, Spillover. Le infezioni animali e la pros-
partimento della salute statunitense, in www.cdc.gov; sima pandemia umana, 2013; L’albero intricato, 2020;
-- per una spiegazione matematica della struttura geo -- Ilaria Capua, Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare
metrica dei virus a unica elica (RNA), vedi la lezio- mappa mentale, 2020;
ne di Piergiorgio Odifreddi “La matematica ai tem-
pi del virus”, trasmessa dal Circolo dei lettori di To-
-- Mark Honigsbaum, Pandemie. Dalla Spagnola al
Covid-19, un secolo di terrore e ignoranza, 2020.
rino a maggio 2020 in preparazione dell’esame di
S
tato: www.facebook.com/ilcircolodeilettori/videos/ ▪▪ Sul paradigma “One Health” e sul rapporto tra la crisi
229546071669202. ambientale e lo sviluppo di malattie infettive, con-
▪▪ La teoria del “cigno nero”, o teoria degli “eventi sulta i seguenti siti:
del cigno nero”, che rimanda a discussioni filosofiche -- https://onehealthinitiative.com;
del XVI secolo sul ruolo del caso nelle vicende umane, -- www.epidemiologia.it/one-health.
La pandemia di COVID-19 sta provocando un forte impatto sui sistemi sanitari dei
Paesi che ne sono colpiti, mettendone in evidenza sia i punti di forza sia le criticità, en-
trambi collegati alle scelte politiche di fondo e alle iniziative assunte nell’emergenza
dai singoli governi. Consideriamo, a titolo esemplificativo, tre importanti aree territoriali
del mondo: la Cina, gli Stati Uniti e i Paesi europei.
▪▪ La Cina, punto di partenza della pandemia a dicembre 2019 (o forse anche prima), ha
scontato inizialmente la mancanza di un sistema sanitario capace di prevenire la
diffusione del virus e di intercettare i primi casi, ma ha saputo poi reagire con misure
drastiche e strutturate (isolamento domiciliare, tracciamento digitale, infrastrut-
ture ad hoc, mobilitazione del personale sanitario ecc.) ottenendo una progressiva
riduzione dei contagi fino al ritorno, nel giro di pochi mesi, a una “quasi” normalità.
Durante la seconda ondata della pandemia, nel periodo autunnale del 2020, almeno
secondo i dati diramati dall’OMS, sulla base di quanto dichiarato dalle autorità lo-
cali, in Cina l’aumento dei contagi è stato contenuto.
▪▪ Gli Stati Uniti, che detengono la leadership politica, economica e culturale del mondo
globalizzato, e che nelle classifiche delle organizzazioni sanitarie internazionali erano
considerati il Paese più attrezzato per affrontare un’epidemia di vaste proporzioni,
si sono invece trovati, a partire dalla primavera-estate del 2020, a detenere il triste
primato mondiale dei casi accertati. Ciò viene imputato al sistema sanitario
americano, basato sulle assicurazioni private e soltanto in piccola parte garantito
dalle coperture pubbliche. Questo sistema ha limitato l’accesso alle misure di accer-
tamento e di cura a larghe fasce di popolazione in difficoltà economiche, soprattutto
afro-americani, confermando le notevoli diseguaglianze su base etnica presenti
nella società statunitense. Molte discriminazioni sono state denunciate da inchieste
giornalistiche (“Washington Post” e altri), da organizzazioni per i diritti civili e da
Anthony Fauci, il massimo esperto statunitense di malattie infettive. Determinante
nella diffusione del contagio è stata la mancanza di un’azione preventiva effica-
ce e tempestiva da parte del Governo americano, anche a causa dell’atteggiamento
attendista o addirittura negazionista dell’allora presidente Donald Trump che ha a
lungo minimizzato l’allarme lanciato dalla comunità scientifica. Recentemente, in-
vece, il neo-eletto presidente Joe Biden, nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria
elettorale, ha promesso un’inversione di rotta nella politica sanitaria statunitense e
nella lotta al coronavirus. All’inizio della diffusione della pandemia nella primave-
ra del 2020, come Trump anche Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, ha negato
la pericolosità e la velocità di diffusione del virus nel suo Paese. Un atteggiamento
simile, in Europa, è stato tenuto dal primo ministro britannico Boris Johnson,
che inizialmente ha sottovalutato la pericolosità del virus; tuttavia, dopo esser-
ne stato lui stesso contagiato, ha assunto provvedimenti in linea con quelli presi da
altri Paesi europei.
▪▪ Veniamo infine ai Paesi dell’Unione Europea o a essa collegati. Qui, al di là delle di-
verse scelte politiche riguardanti i comportamenti sociali, la situazione sanitaria è
stata fronteggiata soprattutto attraverso i ricoveri e le cure negli ospedali, utilizzan-
do le strutture esistenti e approntandone di nuove, potenziando i reparti di terapia
intensiva, di isolamento e di malattie infettive e riconvertendo a “reparti-COVID”
anche quelli non specialistici.
I dati dell’OMS (aggiornati al 20 novembre 2020) relativi al continente europeo (circa 741
milioni di abitanti) parlano di più di 16 milioni di casi, con circa 400 000 decessi. I Paesi
europei più colpiti dalla pandemia sono la Francia, la Spagna, la Gran Bretagna e l’Italia.
Un altro elemento distintivo consiste nel rapporto tra assistenza ospedaliera e assi-
stenza territoriale: in Italia, ad esempio, le regioni con efficienti strutture territoriali,
in grado di prevenire e di intercettare i casi di contagio prima dell’accesso agli ospedali,
sembrano contenere il contagio meglio di altre.
▶ In Italia va riconosciuto
grande merito agli
operatori sanitari
per la dedizione
e la professionalità
nel fronteggiare la grave
emergenza imposta
dalla pandemia.
La ricerca scientifica prosegue nel suo impegno in campo sia terapeutico sia vac-
cinologico. Alcune sperimentazioni cliniche vengono compiute per individuare far-
maci efficaci, che fanno per lo più parte delle categorie degli antivirali e degli anticorpi
monoclonali, creati in laboratorio per eliminare specificamente un tipo di antigene, in
questo caso il virus SARS-COV-2. Per contrastare il coronavirus la ricerca prova anche a
usare il plasma iperimmune donato dai pazienti guariti dal COVID-19 che hanno svi-
luppato gli anticorpi.
Intanto centri di ricerca, università e aziende farmaceutiche sono prossimi alla
produzione di un vaccino. Molti vaccini sono infatti già in fase di sperimentazione,
un passaggio necessario per la verifica di sicurezza ed efficacia, e per la commercia-
lizzazione.
Intanto proseguono le ricerche epidemiologiche sul coronavirus, sulla sua diffusione
e sulle diverse reazioni alla malattia, analizzate per fasce di popolazione (distribuzione
geografica, classi d’età, condizioni di salute pregressa ecc.). In particolare, si segnalano
tre ambiti di ricerca: lo studio relativo al fenomeno di positività al virus, pur in assenza
di sintomi; l’indagine su una possibile predisposizione genetica a contrarre la malattia;
la ricerca sullo sviluppo di difese immunitarie nei soggetti guariti.
L’esperienza della gestione della pandemia nei momenti di allarme offre fondamentali
indicazioni per l’organizzazione in futuro dei sistemi sanitari, sia per le situazioni
di emergenza, che vanno senz’altro previste (almeno in funzione precauzionale), sia
per quelle di routine.
Un recente studio dell’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Eco-
nomico, di cui fanno parte 37 Paesi, tra cui l’Italia), analizzando e valutando le misure
▪▪ sfruttare le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale, come l’utilizzo dei big
data e delle tecnologie di tracciamento dei contatti e di geolocalizzazione per
contenere la diffusione del virus. Questi procedimenti sono tentati in vari Paesi, ma
si scontrano con la diffidenza delle persone e con i rischi per la privacy individuale.
Le tecnologie digitali sono utili anche in altri campi, quale, ad esempio, la teleme-
dicina, che potrebbe consentire la cura dei pazienti a distanza;
Le linee direttrici suggerite dall’OCSE concordano con gli “Obiettivi di Sviluppo So-
stenibile dell’Agenda 2030” adottata dall’ONU nel 2015, in particolare con gli obiettivi
3 (Salute e benessere) e 17 (Partnership per gli obiettivi).
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
▪▪ Sulle risposte alla pandemia dei sistemi sanitari Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia, 2020,
nel mondo, consulta: con postfazione di Andrea Vitali, il celebre scrittore
-- l’articolo di Giovanni Ciappelli, Pandemia, misure sanita- rientrato volontariamente in servizio durante l’emer-
rie e democrazia: vecchio e nuovo in Italia e in Europa, in “Il genza sanitaria nei primi mesi del 2020 (il ricavato è
Sole 24 Ore”, 26 marzo 2020, in www.ilsole24ore.com: devoluto alle famiglie dei sanitari morti in quei mesi).
l’impatto della pandemia sul sistema sanitario italiano; ▪▪ Tra i saggi che affrontano i temi della ricerca scien-
-- l’articolo di Giulia Tani, Coronavirus, come i sistemi sani- tifica (anche in polemica con movimenti negazionisti)
tari stanno rispondendo (diversamente) all’emergenza, in puoi leggere:
“I.com. Istituto per la competitività”, 16 aprile 2020, in -- Silvia Bencivelli, Sospettosi, 2019;
www.i-com.it/2020/05/15/coronavirus-sistemi-sanitari/;
-- Gilberto Corbellini, Nel Paese della pseudoscienza, 2019;
-- lo studio condotto dall’OCSE in www.oecd.org.
-- Elena Fattori, Il Medioevo in Parlamento, 2019;
▪▪ Un’interessante ed emozionante raccolta delle testi- -- Guido Forni, Alberto Mantovani e altri, I vaccini fanno
monianze di medici impegnati in prima linea con- bene, 2020.
tro la pandemia è quella di Luisa Sodano (a cura di),
I gesti “salvavita”
SCIENZE • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Mentre i sistemi sanitari nazionali e la medicina sono al lavoro per curare e prevenire
il COVID-19, i cittadini sono chiamati a collaborare adottando misure di contenimento
del contagio che consistono principalmente nel distanziamento fisico e in una serie
di pratiche igieniche.
È appurato infatti che la trasmissione del virus avviene attraverso lo scambio di
droplets, “goccioline” di saliva o di altre secrezioni respiratorie, da un persona (anche
asintomatica) a un’altra, per via aerea e per contatto. Per questa ragione ai cittadini è
richiesto di:
▪▪ indossare le mascherine su naso e bocca, per non contagiare e per non essere con-
tagiati con starnuti o colpi di tosse;
▪▪ non toccare oggetti o superfici che possono essere contaminati (data la capacità
del virus di sopravvivere per diverse ore);
Sono azioni che incidono profondamente sulle nostre abitudini e sulle relazioni inter-
personali: semplici gesti che però possono rappresentare dei “salvavita”, per sé e per gli
altri. Raccomandato o anche prescritto dalle autorità sanitarie e di governo, il rispetto di
queste misure è comunque affidato alla responsabilità e al senso civico degli individui.
Tali misure di prevenzione non sono però sufficienti nei momenti di massima emer-
genza della pandemia; infatti, alcuni Paesi (a cominciare dalla Cina) hanno imposto,
per periodi più o meno lunghi e con modalità diverse, il lockdown. Con questo anglici-
smo, ormai entrato nell’uso comune, si indica la chiusura pressoché totale delle attivi-
tà che comportano la vicinanza fisica (lavoro, scuola, attività commerciali, viaggi ecc.),
a esclusione dei servizi essenziali (ospedali, farmacie, distribuzione alimentare ecc.),
e il confinamento delle persone nelle proprie case. I cittadini italiani hanno vissuto
un lockdown pressoché totale tra il 9 marzo e il 3 maggio 2020, mentre misure di
contenimento più graduali e non omogenee sul territorio nazionale sono state adottate
nella seconda ondata di contagio, nell’autunno 2020. Questa esperienza non rappresen-
ta, però, una novità in assoluto, ma rimanda a un’altra situazione d’emergenza rimasta
nella memoria collettiva: la quarantena.
Intesa come periodo di segregazione di persone (ma anche di animali o cose) già conta-
giate o sospette di trasmettere il contagio, la quarantena ha cominciato a essere praticata
in Europa in epoca medievale, soprattutto nei confronti delle navi provenienti dalle
regioni colpite dalla “peste nera” nel 1348.
Il termine “quarantena” (dal latino quadraginta) fa la sua comparsa tra il XV e il XVI
secolo a Venezia, dove le pestilenze provenienti dall’Oriente erano ricorrenti, e indica
in quaranta giorni il periodo di profilassi. Si tratta di un intervallo che deve essere
profilassi: insieme di regole e
di azioni di un singolo o di una
stato scelto soprattutto sulla base dell’esperienza dei medici del tempo che avranno no-
collettività volte a ridurre o a tato come quei giorni fossero sufficienti per riprendere in sicurezza i contatti: una sorta
prevenire il rischio di contagio. di primo empirico trattamento di evidence-based medicine, cioè di medicina basata sulle
evidenze, sulle prove.
Oggi siamo in grado di valutare con maggiore precisione il periodo di incubazione
delle malattie – che nel caso del COVID-19 è fino a 14 giorni – ma l’isolamento anche
per tempi più lunghi continua a essere una misura precauzionale efficace.
▶ Durante il lockdown la
natura ha spesso preso
possesso degli spazi
cittadini insolitamente
tranquilli.
Mentre alcune famiglie sono rimaste divise, pur a pochi metri di distanza, altre so-
no state costrette a una vicinanza non consueta. Alla solitudine, al disorientamento,
alla paura per sé e per i propri cari, ai timori per il futuro lavorativo, si sono unite forme
di solidarietà ritrovata. Al tempo “sottratto” alle solite abitudini, si è accompagnato
un tempo “regalato” per una loro riorganizzazione e per la scoperta di nuove routine.
Il lockdown è stato un trauma – nel senso etimologico di “rottura” – e, come tale, ha
lasciato un’eredità post-traumatica, su cui influiscono tante variabili: dall’esperienza
del lutto o della malattia, all’insicurezza occupazionale condizionata dalla crisi economi-
ca; dalla capacità di reazione psicologica, al ripensamento delle gerarchie di valori della
propria vita collettiva e individuale. Su tutte prevale la consapevolezza di vivere un
evento epocale che sta investendo in contemporanea il mondo intero e ci sta costrin-
gendo a pensare a nuovi stili di vita.
La proibizione di ogni assembramento è il criterio base del lockdown che può quindi
comportare la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro, oltre che di quelli di culto,
cultura e intrattenimento.
Durante i primi mesi del 2020 in Italia, insieme con lo stop industriale quasi genera-
lizzato (a esclusione delle produzioni ritenute strategiche, come le industrie alimentari
e quelle chimico-farmaceutiche), si sono svuotati tutti gli uffici. Impiegati, tecnici, diri-
genti, liberi professionisti hanno però continuato a lavorare da casa secondo le modalità
dello smartworking (in italiano “lavoro agile”), grazie all’utilizzo della strumentazio-
ne digitale, che consente di eseguire in qualsiasi luogo le medesime operazioni prima
svolte sul posto di lavoro.
Questa pratica lavorativa, che era già in atto in diverse aziende, almeno per porzio-
ni limitate dell’orario settimanale, generalizzata in occasione della prima ondata della
pandemia, tende tuttora a mantenersi, poiché comporta vantaggi per i datori di lavoro
e per i lavoratori, sia pure insieme ad alcuni effetti negativi.
Tra i benefici si possono citare per le aziende il contenimento di alcune spese, ad
esempio quelle per la mensa o per l’energia elettrica; per i lavoratori sono azzerati i co-
sti e i tempi degli spostamenti (soprattutto per i pendolari), poiché anche le riunioni
in presenza vengono sostituite da conference call.
Tuttavia ai possibili effetti positivi sui rapporti familiari, sulla salute, sulle con-
dizioni di autonomia dei lavoratori, spesso anche sull’efficienza e sulla rapidità delle
prestazioni, si accompagnano problemi gravi, quali il crollo economico degli esercizi
commerciali (come i bar), la scomparsa di posti di lavoro (ad esempio, nelle mense o nelle
imprese di pulizia), la perdita di valore degli edifici aziendali, senza contare il rischio di
un appesantimento delle incombenze domestiche per le lavoratrici. A ciò vanno aggiunti
il disagio da parte degli utenti con scarse competenze digitali e i rischi dell’isolamento
individualistico, cioè della perdita di socialità tra i lavoratori, e dell’estensione dell’o-
rario di lavoro oltre i limiti contrattuali. Il tutto in un contesto che, in prospettiva, sta
determinando una nuova geografia delle città, tendenzialmente non più convergenti
verso i centri direzionali.
L’emergenza della pandemia, con l’accelerazione delle trasformazioni già in atto, offre
dunque l’occasione per una riflessione condivisa da parte delle associazioni sindacali
e imprenditoriali, di sociologi e di altri esperti sul futuro delle condizioni lavorative
e dei diritti dei lavoratori.
Ancora più complessa è la situazione della scuola e dell’università, che investe tut-
ta la popolazione giovanile, dall’infanzia alla prima età adulta, e riguarda un settore
cruciale della vita di ogni Paese: la formazione. In Italia, la rigidità delle misure del
lockdown della primavera 2020 e la loro parziale ripresa nell’anno scolastico 2 020-2021
ha comportato la chiusura per lunghi periodi di tutte le strutture scolastiche e univer-
sitarie, e il trasferimento delle attività di insegnamento, apprendimento e verifica
sulla modalità digitale.
La didattica a distanza ha mostrato in tali situazioni pregi e difetti. Da una parte,
si sperimentano metodologie innovative, che potranno essere perfezionate in futuro
(utilizzo ragionato del web come fonte di informazione; produzione e fruizione di con-
tenuti multimediali; nuovi strumenti di verifica; maggiore familiarità con i mezzi di-
gitali); dall’altra ci si scontra con il digital divide (“divario digitale”) di larghe fasce di
popolazione, in termini sia di disponibilità degli strumenti, sia di competenza d’uso, sia
di presenza di infrastrutture sul territorio, con il conseguente rischio di un aumento
delle diseguaglianze sociali e culturali. Soprattutto la didattica a distanza finisce
con l’indebolire la dimensione relazionale tra docenti e discenti, che è fondamentale
nel rapporto educativo, e con il ridurre la socialità tra gli stessi studenti, che costituisce
un aspetto importante della loro crescita.
CINEMA
ARTE • MUSICA
Il mondo dell’arte, sottratto alla fruizione “dal vivo” (nei musei, nelle mostre ecc.), ha
utilizzato durante il lockdown i mezzi digitali d’uso più comune, quali gli smartphone,
per creare nuove opere multimediali; oppure si è appropriato dei muri per opere di
street art, come quelle dell’inglese Banksy e dell’italiano Tvboy, che ritraggono perso-
naggi più o meno noti con indosso mascherine e guanti.
Dalla Gran Bretagna proviene la canzone che può essere considerata l’inno di questo
duro periodo: Living in a Ghost Town dei Rolling Stones, uscita nell’aprile 2020.
LETTERATURA ITALIANA
La poesia forse più significativa, che nasce dall’esperienza della chiusura e del con-
finamento, e invita tutti a tornare ad apprezzare il rapporto con i nostri simili e con la
natura, è quella di Mariangela Gualtieri, intitolata Nove marzo duemilaventi, la cui ulti-
ma strofa recita:
A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora –
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro.
Imparare a imparare
▪▪ Sulle modalità di trasmissione del coronavirus e sul- un’intervista all’autrice sul sito della Casa editrice Pe-
le misure da adottare per evitarlo, consulta la “Sche- arson al link https://it.pearson.com/docenti/primaria/
da informativa per operatori sanitari” nel sito del Mi- innovazione-didattica/didattica-innovazione/rientro-
nistero della Salute: www.salute.gov.it. scuola-carico-emozioni.html;
▪▪ Sull’esperienza del lockdown e sui suoi effetti sugli -- Patrizia Caraveo, La nostra casa brucia meno, in “Il So-
individui, sulla collettività e sull’ambiente, leggi: le 24 Ore”, 31 marzo 2020, in www.ilsole24ore.com.
-- il lockdown in Italia in dieci grafici da “Il Sole 24 ▪▪ Qualche informazione in più su alcune delle opere
Ore” del 9 aprile 2020, in www.infodata.ilsole24ore. letterarie e artistiche prodotte nel periodo del lock-
com/2020/04/09/trenta-giorni-di-COVID-19-raccontati- down, citate nel capitolo:
in-dieci-grafici/; -- la mostra digitale Piante libere, umani in quarantena di
-- Greg Milller, Social distancing prevents infections, but Mario Calbi (ben 110 tavole a colori) è visibile sulle
it can have unintended consequences, in “Science”, 16 pagine Facebook® e Instagram® del Museo di Storia
marzo 2020, in www.sciencemag.org: gli effetti del Naturale di Genova, nei post pubblicati dal 16 giugno
distanziamento sulla salute fisica e mentale; al 7 luglio 2020;
-- Anna Gonella, Il COVID spiegato ai bambini, 2020: ma- -- la poesia di Mariangela Gualtieri, intitolata Nove marzo
nuale in tre “puntate” di una psicologa infantile per duemilaventi, è pubblicata sulla rivista online “Doppio-
gestire, genitori e insegnanti insieme, il rapporto con zero”, in www.doppiozero.com.
i bambini durante la pandemia; è possibile leggere
▪▪ il divieto di circolazione sul territorio nazionale e l’articolo 16, che afferma la li-
bertà di movimento su tutto il territorio nazionale;
▪▪ la sospensione dei riti religiosi e l’articolo 19, che afferma la libertà di culto.
Lo stesso strumento adottato ripetutamente (dal 23 febbraio 2020 in poi) dal capo del
Governo Giuseppe Conte per disporre tali limitazioni, sulla base delle indicazioni degli
epidemiologi, cioè il DPCM, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, assume
caratteri di straordinarietà in quanto sostitutivo degli ordinari Decreti Legge. La Co-
stituzione prevede infatti che il presidente del Consiglio possa ricorrere a questo stru-
mento, senza compiere gli ordinari passaggi parlamentari, soltanto in casi eccezionali
e per un periodo di tempo limitato (si considerino, ad esempio, i già citati articoli 13, 16
e 17, che prevedono, rispettivamente: «casi eccezionali di necessità ed urgenza», «moti-
vi di sanità o di sicurezza», «comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica»).
Ciò è stato ribadito con autorevolezza dalla presidente della Corte Costituzionale Mar-
ta Cartabia, quando, il 28 aprile 2020, in piena fase di emergenza, ha affermato che «la
Costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali» e che le crisi si
contrastano rafforzando la collaborazione e il coordinamento fra le varie istituzioni, dal
Parlamento al Governo, dalle Regioni alla Magistratura. Alle istituzioni resta affidato
dunque il compito di trovare, nelle fasi di emergenza, il giusto equilibrio tra le libertà
personali tutelate dalla Costituzione e il diritto alla salute, anch’esso costituzional-
mente garantito (art. 32), insieme a un bilanciamento reciproco dei poteri (legislativo,
esecutivo e giudiziario) a fondamento delle moderne democrazie.
Imparare a imparare
▪▪ Riguardo ai provvedimenti governativi e parla- ▪▪ Sulla questione del diritto alla privacy in condizioni
mentari adottati in Italia nel periodo d’emergenza, d’emergenza, leggi il Regolamento UE sulla protezione
consulta: dei dati 2016/679 sul sito del garante della privacy, in
-- il Decreto Legge del 9 marzo 2020, n. 14, “Disposizio- www.garanteprivacy.it.
ni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario ▪▪ Sull’infodemia e il linguaggio della pandemia, puoi
nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”, in fare riferimento a:
www.gazzettaufficiale.it; -- Nicola Grandi, Alex Piovan, I pericoli dell’infodemia. La
-- le misure adottate dal Governo, al link www.governo.it. comunicazione ai tempi del coronavirus, in “MicroMega”,
26 marzo 2020, in http://temi.repubblica.it/micromega-
▪▪ Sul rapporto tra libertà costituzionali ed emergen- online;
za sanitaria leggi:
-- Claudio Marazzini, In margine a un’epidemia: risvolti lingui-
-- la Relazione annuale della Presidente della Corte Costi- stici di un virus, sulla rivista online dell’Accademia della
tuzionale Marta Cartabia del 28 aprile 2020, in www. Crusca, marzo 2020, in https://accademiadellacrusca.it:
cortecostituzionale.it/jsp/consulta/composizione/ l’autore, propone un’analisi etimologica e semantica
relazione_annuale.do; dei termini “virus” e “coronavirus”.
-- Carlo Melzi d’Eril, Giulio Enea Vigevani, Coronavirus,
▪▪ Tra i medici, virologi, ricercatori, che partecipano
scenari per la democrazia, in “Il Sole 24 Ore”, 15 aprile
all’attuale dibattito sul COVID-19, citiamo:
2020, in www.ilsole24ore.com;
-- Roberto Burioni, direttore della rivista online di infor-
-- Paola Esposito, Diritti costituzionali ai tempi del COVID-19. mazione scientifica e smascheramento delle fake news
Gerarchia e legittime limitazioni, 25 marzo 2020, in “Medical facts”, con una pagina dedicata al coronavirus
www.diritto.it; in www.medicalfacts.it; il suo ultimo libro di divulga-
-- la lezione di Rai Cultura, pubblicata a maggio 2020 e zione scientifica è Virus la grande sfida, 2020;
destinata a studenti dell’ultimo anno di scuola supe- -- Guido Silvestri, attivo contro la diffusione di fake
riore, intitolata Diritti costituzionali e le emergenze. Le news, specie nel campo dei vaccini, è autore dei recenti
epidemie in epoca contemporanea, in www.raicultura.it. Il Virus Buono, 2019, e Ricominciare dalla Scienza, 2020.
La pandemia sta facendo emergere alcune criticità a livello del sistema economico glo-
bale. Il rallentamento e l’interruzione delle produzioni e delle comunicazioni hanno rivelato
la vulnerabilità delle filiere globali: non soltanto di quelle agro-alimentari, dell’abbiglia-
mento, della strumentazione elettronica ecc., ma anche di quelle sanitarie, ad esempio di
farmaci di larghissimo uso (antibiotici, antidolorifici, vaccini, persino farmaci salvavita).
La consapevolezza, derivata dall’attuale emergenza, che le scelte di delocalizzazio-
ne (offshoring) dei centri produttivi da parte di Europa e Stati Uniti nei Paesi asiatici o
nell’Est Europa possano provocare la perdita di risorse strategiche in diversi settori,
potrà forse favorire una contro-tendenza verso il reshoring, ossia il rientro “a casa”
delle aziende in precedenza delocalizzate. Ciò potrebbe comportare, secondo l’opinione
di alcuni analisti, un nuovo scenario di de-globalizzazione o di attenuazione dei feno-
meni della globalizzazione economica.
Crisi e opportunità
ECONOMIA • STORIA • SCIENZE UMANE
Se tali obiettivi saranno raggiunti, anche la pandemia, sia pure con il suo carico di
dolori, potrà aver contribuito a indirizzare le politiche europee verso nuovi traguardi.
Altrettanto potrà accadere in altri scenari globali, se i politici e i cittadini sapranno
trasformare un momento di crisi in un’opportunità storica per il futuro.
Gli antichi Greci definivano kairós l’occasione da cogliere nella sua veloce istanta-
neità nel corso di un tempo (chrónos) che scorre indistintamente: poteva essere il mo-
mento propizio in una strategia militare o nel discorso di un oratore per conquistare il
suo uditorio, una qualsiasi situazione in cui si colloca l’autonomo agire dell’uomo. La
pandemia ci offre oggi l’occasione per rimodellare il nostro tempo futuro in tanti
ambiti cruciali: dal rapporto dell’uomo con la natura e con i suoi simili, alla lotta contro
le diseguaglianze; da una globalizzazione sostenibile, a una tecnologia e a una scienza
al servizio dell’umanità.
Per concludere con le parole di Bob Marley: «Non aver paura del domani. Perché in
fondo oggi è il giorno che ti faceva paura ieri».
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
▶ François Perrier,
La peste di Atene, 1640,
olio su tela, Digione, Musée
des Beaux-Arts.
Una storia (quasi) senza epidemie Gli autori latini citati (ai quali si può aggiungere
Seneca, con il suo Oedipus, ripresa della tragedia sofoclea) testimoniano come la “peste”
rappresenti per loro un soggetto poetico, più che uno spunto reale di esperienza vissuta
da rielaborare letterariamente.
In effetti le epidemie, nel corso della lunga storia romana, sono quasi totalmente
assenti. E ciò grazie a un sistema di igiene pubblica caratterizzato dalla disponibilità
generalizzata di acqua, “democraticamente” garantita dagli acquedotti (oltre che da
fontane, cisterne ecc.), e dalla diffusione capillare in tutto l’impero di impianti termali,
capaci di soddisfare le esigenze di pulizia personale, principale antidoto al diffondersi
di malattie infettive.
A questo stato di cose va probabilmente attribuito il fatto che non risultano riferi-
menti a epidemie nei manuali di medicina e farmacologia, come il De medicina di Au-
lo Cornelio Celso e le Compositiones di Scribonio Largo (entrambi del I sec. d.C.), o nei
trattati enciclopedici o di scienze varie, come il De agri cultura di Catone il Censore (III-
II sec. a.C.) e la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.). Analogamente non si
trovano notizie di pestilenze nelle opere degli storici d’età repubblicana e neanche d’età
imperiale, almeno fino alla fine del II secolo d.C., quando le guerre di espansione in
territori sempre più lontani, ad esempio in Africa e in Medio Oriente, oppure di conte-
nimento dei confini orientali portarono con sé i contagi.
La “peste antonina” Agli anni tra il 165 e il 180 d.C. risale infatti la prima grave
epidemia: la cosiddetta “peste antonina”, dal patronimico Antoninus degli imperatori
Lucio Vero e Marco Aurelio, promotori delle guerre contro i Parti e contro i Marco-
manni, durante le quali il contagio si diffuse tra i soldati dal Medio Oriente ai confini
orientali dell’impero per poi estendersi in Europa. L’epidemia fece molte vittime,
tra le quali gli stessi imperatori (morti, rispettivamente, l’uno nel 169 ad Aquile-
ia, l’altro nel 180, a Vindobona presso Vienna) e gran parte dell’esercito romano.
Questa pestilenza è detta anche “di Galeno”, dal nome del grande medico formato-
si in Asia Minore e poi trasferitosi al servizio di Marco Aurelio, che fu autore di testi
fondamentali per lo sviluppo della medicina in epoca post-classica. Galeno osservò
la malattia di persona e nel trattato Methodus medendi la descrisse con dettagli (feb-
bre, diarrea, faringiti, eruzioni sulla pelle ecc.) che fanno ipotizzare si sia trattato di
vaiolo o di morbillo.
Questa epidemia, assai devastante forse anche a causa della mancanza di difese im-
munitarie nelle popolazioni, comportò notevoli conseguenze, in particolare sulla con-
figurazione etnica e culturale dell’esercito, con il reclutamento di soldati “barbari”,
a compensazione delle perdite, e con la diffusione di religioni “di salvezza”, come il
mitraismo e il cristianesimo.
Della peste antonina hanno lasciato testimonianza gli storici Cassio Dione (II-III
sec.; Storia romana, LXXII, 14, 3-4), gli Scriptores Historiae Augustae (IV sec.; Verus,
VIII), Eutropio (IV sec.; Epitome, XXXI, 6, 24) e Ammiano Marcellino (IV sec.; Res
gestae, XXIII, 6, 4).
Crisi e pestilenze, verso la fine dell’impero Effetto e al contempo causa delle ri-
correnti crisi dell’Impero romano, che ne preparano la dissoluzione, sono le successive
epidemie che si susseguirono dal III secolo d.C. in poi, soprattutto in zone climatiche
calde. La “peste di San Cipriano” scoppiò a Cartagine nel 251; deve il suo nome al ve-
scovo martire della città, che nella sua opera De mortalitate la descrive come la fine del
mondo e una salutare prova per l’anima dei cristiani allora perseguitati.
Una grave epidemia colpì la roccaforte di Amida in Mesopotamia (oggi in Turchia),
assediata nel 359 dai Persiani in guerra contro Costanzo II (ne parla Ammiano Marcel-
lino nelle Res gestae, XIX, 4).
Infine, la terribile “peste giustinianea” si diffuse da Costantinopoli a tutto il Medi-
terraneo, tra il 541 e il 542, durante la Guerra gotica, e infranse i sogni dell’imperatore
d’Oriente Giustiniano di riconquistare l’Italia. Di questa epidemia, che gli storici della
medicina attribuiscono allo stesso batterio Yersinia pestis (seppure di un ceppo diver-
so) della famigerata “peste nera” del XIV secolo, parla, tra gli altri, lo storico bizantino
Procopio di Cesarea (Storia delle guerre - La Guerra persiana, II, 22-23), contemporaneo
degli eventi.
STORIA
Oltre il mondo classico Con Giustiniano e con Procopio siamo già oltre la fine dell’Im-
pero romano d’Occidente, ma il filo di continuità tra la civiltà classica e quelle successive
si mantiene anche riguardo alle tematiche fin qui esposte. Lo dimostra il caso dello sto-
rico longobardo Paolo Diacono che, alla fine dell’VIII secolo, nella sua Historia Longo
bardorum (II, 4), riprende la narrazione della “peste giustinianea”, soffermandosi
in particolare sulla sua diffusione in Italia e sulle sue conseguenze sociali e morali, con
accenti che ispireranno Giovanni Boccaccio.
ATTIVITÀ
PLUS
Il passo che segue è tratto dal saggio Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale, pubblicato
a maggio 2020 e scritto dalla virologa Ilaria Capua. Già a capo di alcuni gruppi di ricerca nel campo delle malattie
trasmissibili da animali all’uomo, Capua oggi dirige un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Univer-
sità della Florida e sostiene il paradigma “One Health” che afferma l’interdipendenza tra la salute umana e quella
degli animali e dell’ambiente.
Prontezza di riflessi Non siamo la Milano del 1630 alle prese con la peste
A un attacco veloce bisogna rispondere con altrettanta bubbonica: viviamo in città che vantano condizioni igie-
velocità. Ed è ciò che è stato fatto: mentre scrivo, il virus nico-sanitarie inimmaginabili fino a pochi decenni fa, ab-
è diffuso in oltre duecento paesi del mondo, numerosi dei biamo farmaci, tecnologie e strumentazioni mediche che ci
quali stanno limitando il contagio con misure di distan- permettono di tenere in vita persone che, alla fine del Nove-
ziamento sociale, più o meno rigide. Dal punto di vista cento (vent’anni fa), in vita non sarebbero. Abbiamo antibio-
medico-scientifico, in pochissimi mesi il virus è stato in- tici, medici superspecializzati, reparti di rianimazione. Se
dividuato, sequenziato, sono già allo studio vaccini, ven- questo sistema collassa (e non è accaduto solo in Italia, ma
gono testati farmaci, vengono sperimentati dei test dia- anche a Londra, a New York e a Madrid) è perché è fragile.
gnostici. Ogni giorno siamo inondati di informazioni sulla Il nostro sistema è fragile e non lo sapevamo.
resistenza del virus sulle superfici, nell’aria, sui fattori Noi siamo fragili e non lo sapevamo.
che ne aumentano o diminuiscono la letalità, sugli effetti Con questo, non sto auspicando un ritorno al Medioevo:
in segmenti specifici della popolazione (come le donne in non credo nemmeno sia possibile decidere di muoverci solo
gravidanza o le persone immunodepresse). a piedi o a cavallo, per esempio. Né lo vorrei.
Normalmente, questo lavoro richiederebbe anni (e an- Preferisco considerare la comparsa del SARS-CoV-2
ni richiederà metterlo a punto), ma in una situazione di uno stress test, in grado di misurare la fragilità delle in-
emergenza come quella che stiamo vivendo è importante numerevoli sfaccettature di ciò che abbiamo creato. Del
che la nostra specie sia altrettanto veloce nel dare una ri- concetto di salute, prima di tutto. Dell’organizzazione (o
sposta forte a questa minaccia. Lo stiamo facendo, stiamo disorganizzazione) di un paese. Della nostra capacità di
marciando a tutta birra, e stiamo marciando insieme, il rispondere, di essere flessibili.
che apre una serie di conseguenze positive che vi racconto Siamo stati avvertiti. Se domani scoppiasse una nuo-
con piacere nelle prossime pagine. va pandemia, dobbiamo farci trovare pronti. Per questo è
Per ora intendo sottolineare che la nostra straordinaria importante cercare di individuare le ragioni delle nostre
ed encomiabile velocità di risposta non deve però farci di- fragilità.
menticare che il nostro sistema sociale è collassato a causa Dobbiamo diventare più solidi, ma in modo sostenibile,
di una minuscola pallina di gelatina. nel rispetto dell’ambiente e delle altre creature del pianeta.
È oggi più che mai evidente che noi esseri umani siamo Si dice che un battito d’ali di una farfalla in Cina pos-
tutti interconnessi e, più ancora, dipendenti dalle altre for- sa provocare un tornado dall’altra parte del mondo: che
me di vita sulla Terra. Siamo abituati a considerare la salu- fosse vero lo sapevamo, il punto allora è quanto tempo
te come un bene primario che appartiene solo a noi stessi, siamo disposti a concedere all’effetto domino per dare
ma non è così: siamo immersi nell’ambiente e legati a esso. corpo al tornado.
(I. Capua, Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare
mappa mentale, Mondadori, Milano 2020)
Comprensione e analisi 4. Dove nel testo l’autrice sottolinea la nostra fragilità indi-
viduale e collettiva, ed elenca gli ambiti nei quali essa si
1. Leggi attentamente il testo, paragrafo per paragrafo,
è rivelata in occasione della pandemia?
ognuno dei quali è ben distinto e riconoscibile dal rien-
tro tipografico. Individua il tema dominante di ciascuno e 5. L’autrice considera l’epidemia di COVID-19 come un’op-
sintetizzalo in un breve titolo, costituito da un sintagma. portunità? Motiva la risposta.
2. Verifica di aver compreso i riferimenti scientifici contenuti 6. In alcuni passaggi del testo, Capua sembra lanciare un ap-
nel testo. Ad esempio, che cosa intende l’autrice quando pello a compiere scelte e ad agire. Individua la tesi dell’au-
dice che «in pochissimi mesi il virus è stato ... sequenzia- trice che sta alla base di tale appello e riconosci nel passo
to»? A che cosa si riferisce con «una minuscola pallina di le argomentazioni a sostegno.
gelatina»? Qual è il riferimento alla «Milano del 1630» e
alla «peste bubbonica»? Che cosa intende con la frase Produzione
«Si dice che un battito d’ali di una farfalla in Cina possa Prendendo spunto dalle riflessioni e dalle informazioni
provocare un tornado dall’altra parte del mondo»? E con contenute nel brano e dalle conoscenze da te acquisite sia
la metafora dell’«effetto domino»? nell’esperienza della quarantena sia da letture o da altre
3. Secondo Ilaria Capua sono stati conseguiti risultati enco- fonti, elabora un testo argomentativo nel quale sviluppi
miabili dal punto di vista della velocità di risposta alla si- le tue opinioni riguardo alle misure da mettere in atto per
tuazione di emergenza? In quali passaggi del testo espri- fronteggiare le conseguenze dell’attuale pandemia e per
me la sua opinione al riguardo? Di quali risultati si tratta? prevenire le future.
▪▪ Consulta quindi il sito del Ministero della Salute per la rac- Pubblicazione e destinazione
colta dei dati quantitativi ed eventuali altri fonti (ad ▪▪ La pubblicazione del lavoro avviene in occasione delle ini-
esempio giornalistiche) per la loro interpretazione.
ziative promosse dalla scuola e/o dalle istituzioni locali o da
▪▪ La classe sceglie il tipo di visualizzazione: quali grafici altri organismi per la “Giornata mondiale della salute”,
utilizzare, i colori e i font, le eventuali animazioni ecc. Per istituita dall’OMS, che si celebra ogni anno il 7 aprile; per
la scelta consulta vari esempi di data visualization pubbli- informazioni al riguardo consulta www.epicentro.iss.it.
cati su siti istituzionali (del Ministero della Salute, dell’OMS
▪▪ Se la visualizzazione è a immagine fissa potrà essere
ecc.), di giornali e riviste (ad esempio, su “La Lettura”, il
pubblicata come poster su un pannello; se animata, su
supplemento settimanale del “Corriere della Sera”, in usci-
supporto digitale, eventualmente anche in modalità
ta la domenica).
interattiva; in tal caso la destinazione può essere il sito
▪▪ La visualizzazione, una volta completata, viene accom- ufficiale della scuola, la sua pagina Facebook®, un blog,
pagnata da un testo scritto che riassume e interpreta i un sito web, una pagina di social network di un’associa-
dati forniti. zione umanitaria.
3 DIGITAL STORY-TELLING
Preparazione didattica e organizzativa ▪▪ La classe decide se accompagnare il video finale con una
voce narrante fuori campo oppure con didascalie scrit-
▪▪ L’insegnante chiede preliminarmente la disponibilità de- te, e se inserire un commento musicale, eventualmente
gli studenti della classe a fornire materiali digitali propri per
per alcune sequenze.
la realizzazione del progetto, assicurando l’insindacabilità
delle scelte individuali e la condivisione di quelle collettive. ▪▪ Un altro gruppo di studenti opera il montaggio delle scene.
▪▪ In caso di risposta affermativa, la classe elabora il progetto ▪▪ La classe assegna il titolo alla storia.
di un video costituito dall’assemblaggio di fotografie,
▪▪ Il prodotto multimediale finito, una volta “ripulito” da ele-
immagini, spezzoni video e audio registrati sui device
menti sovrabbondanti, non deve superare la durata di 10-
degli studenti (smartphone o altro) e in vari social network.
15 minuti.
▪▪ La classe discute collettivamente come sviluppare il sog-
getto della storia – L’amicizia al tempo del coronavirus – ed
elabora una traccia di sceneggiatura da cui emerga co- Destinazione
me l’esperienza del lockdown abbia inciso sui rapporti tra Il prodotto è destinato alla proiezione seguita da dibattito,
i compagni di classe (rafforzando o indebolendo amicizie, a scuola o in altre sedi.
favorendo o no la condivisione di esperienze e riflessio- Inoltre può essere pubblicato sull’eventuale pagina Face
ni, superando o accentuando difficoltà preesistenti ecc.). book® o su altro social network della scuola.
▶ I “super-alberi”
dei Gardens by the
Bay di Singapore
ospitano 200 specie
di piante che
mimetizzano
centinaia di pannelli
fotovoltaici che
producono energia
per l’illuminazione.
1 L’ecologia al tempo
della globalizzazione
L’ecologia nasce intorno alla metà dell’Ottocento come specializzazione della biolo-
gia. La sua denominazione è infatti un neologismo coniato dal biologo tedesco Ernst H.
Haeckel nel 1866, che unì i due termini greci óikos, “casa”, “ambiente”, e lógos, “discorso”,
“studio”, per indicare l’indagine delle relazioni che intercorrono tra gli organismi e il
loro ambiente naturale.
La fortuna di questa parola è aumentata, nel corso del Novecento e fino ai giorni nostri,
di pari passo con lo sviluppo dell’ecologia come scienza interdisciplinare, alla quale
concorrono molte discipline (fisica, chimica, zoologia, botanica, geologia, scienze della
terra, genetica, etologia, geografia ecc.) e che si avvale di varie tecnologie per la sua
articolazione in numerosi campi di applicazione (ecologia agraria, vegetale, marina,
umana, urbana, spaziale ecc.).
▪▪ Intanto nelle aree urbane e suburbane, soprattutto dei Paesi emergenti, continuano
a diffondersi l’industria pesante (meccanica, metallurgica e siderurgica) e i mezzi
di trasporto a motore (si pensi alla sostituzione in Cina di milioni di biciclette con
automobili). Ciò comporta, da una parte, i vantaggi dovuti a una più alta capacità
produttiva e ad una maggiore facilità di spostamento delle persone, ma, dall’altra, i
danni ambientali derivanti dal consumo di combustibili fossili e dall’inquina-
mento dell’aria e delle acque. Anche la prospettiva più ecologica di un aumento delle
automobili elettriche deve fare i conti con i problemi di reperimento, riciclo e smalti-
mento dei metalli usati per batterie e accumulatori (litio, nichel, cobalto, manganese).
Dai progressi tecnologici del mondo contemporaneo derivano dunque notevoli van-
taggi per le condizioni di vita di un numero sempre maggiore di persone; ad essi, però,
si affiancano gravi rischi per l’ambiente e per la salute degli esseri viventi.
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
SCIENZE
genetica, clonazione ecc.) e sulle principali correnti
▪▪ Tra i saggi scientifici sull’ecologia ormai “classici” (laica e cattolica) e i suoi paradigmi (dignità e qualità
del settore ti segnaliamo: della vita, sacralità della vita), ti consigliamo:
-- Eugene P. Odum, Ecologia, 1963: a scrivere è uno dei -- Van Rensselaer Potter, Bioetica. Ponte verso il futuro,
padri dell’ecologia; 1971: a scrivere è il fondatore della bioetica, cui si deve
-- James Lovelock, Gaia. Nuove idee sull’ecologia, 1979: anche il neologismo;
l’autore espone la teoria secondo cui la Terra va consi- -- Giovanni Fornero, Bioetica cattolica e bioetica laica,
derata un organismo vivente e autoregolato; 20092: l’autore affronta temi come la clonazione uma-
-- Jeremy Rifkin, Entropia, 1980: l’economista statuni- na, le cure palliative, l’accanimento terapeutico, l’uti-
tense applica la legge dell’entropia a una rivisitazione lizzo di cellule staminali, la manipolazione genetica,
dell’evoluzione umana, interpretandola come adatta- la fecondazione in vitro.
mento della nostra specie alla sempre minore disponi- ▪▪ Sull’etica animalista e vegetalista consulta:
bilità di fonti energetiche.
-- Peter Singer, Liberazione animale, 1975: l’autore affer-
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • ECONOMIA ma come criterio per giudicare un individuo meritevole
di considerazione morale non il possesso di facoltà ra-
▪▪ Proposte di lettura da saggi “eco-filosofici” che se-
zionali o linguistiche, ma la capacità di provare dolore;
gnano il passaggio dal paradigma antropocentrico a
perciò anche gli animali vanno considerati individui
quello ecocentrico sono:
eticamente rilevanti;
-- Arne Naess, Ecosofia, 1994: per il filosofo norvegese
all’atteggiamento di dominio dell’essere umano sulla na-
-- Jonathan Safran Foer, Se niente importa. Perché mangia-
mo gli animali?, 2010: il saggista statunitense si esprime
tura bisogna opporre una “ecosofia”, o “ecologia profon-
contro gli allevamenti intensivi, i trattamenti a base
da”, che superi la visione dell’uomo come vertice della ge-
di farmaci e le violenze sugli animali;
rarchia dei viventi e ristabilisca l’armonia con l’ambiente;
-- Stefano Mancuso, Plant Revolution. Le piante hanno già
-- Timothy Morton, Iperoggetti, 2018; Noi esseri ecologici,
inventato il nostro futuro, 2017; a questo scienziato ita-
2018: l’“eco-filosofo” inglese si esprime a favore della
liano si devono sia un’elaborazione teorica sull’“in-
solidarietà tra gli esseri umani e gli altri esseri viventi.
telligenza” vegetale sia l’invenzione di tecnologie per
▪▪ Tra i saggi di economisti e sociologi critici sugli effet- l’agribusiness (ad esempio il Jellyfish Barge, il modulo
ti ambientali della globalizzazione puoi leggere: galleggiante per coltivare ortaggi e fiori).
-- Serge Latouche, La scommessa della decrescita, 2007: SCIENZE • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO
il teorico della “decrescita felice” propone un modello
▪▪ Sulle questioni dell’agricoltura e dell’alimentazione
economico basato sul blocco della crescita incontrollata
leggi i documenti pubblicati dalla FAO, sotto il titolo
che caratterizza l’economia attuale;
The future of food and agriculture: Alternative pathways
-- Raj Patel, Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo, to 2050, nel sito www.fao.org.
2010: l’autore propone il ripensamento delle strutture
economiche e sociali a partire dall’agricoltura; ▪▪ Sulle conseguenze ambientali della rivoluzione ver-
de consulta il “Global Environment Outlook” di UNEP
-- Prem Shankar Jha, L’alba dell’era solare. La fine del
(United Nations Environment Protection) del 2019, al
r iscaldamento globale e della paura, 2019: l’economista
link www.isprambiente.gov.it.
indiano analizza alcune fonti di energia pulite e rinno-
vabili, come quella solare, per ridurre la dipendenza ▪▪ La Costituzione Italiana si occupa di tutela dell’am-
dai combustibili fossili. biente agli articoli: 9 (tutela del paesaggio); 32 (tutela
della salute); 41 e 42 (vincoli all’iniziativa economi-
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • SCIENZE ca e alla proprietà); 44 (equo sfruttamento del suolo);
▪▪ Sulla bioetica, sulle possibilità di intervento scien- 117 (rapporto Stato-Regioni; riforma costituzionale
tifico-tecnologico sulla vita umana (manipolazione del 2001).
Queste specie oggi a rischio vanno sommate a quelle già estinte, alcune delle quali
sono entrate ormai nell’immaginario collettivo; ad esempio, il dodo, l’uccello columbi-
forme endemico dell’isola di Mauritius (nell’oceano Indiano), si estinse nel XVII secolo
in seguito alla distruzione del proprio habitat da parte dei colonizzatori e per questa ra-
gione è divenuto il simbolo della lotta per la difesa dell’ambiente.
Il dibattito sull’Antropocene
SCIENZE • STORIA
Diverse sono le ipotesi di datazione formulate dagli scienziati e dagli storici per
l’avvio di questa (supposta) nuova era geologica. Tra queste soprattutto due sono mag-
fallout radioattivo: cadu- giormente condivise: tra il XVIII e il XIX secolo, con l’inizio dell’industrializzazione;
ta sulla superficie terrestre di a metà del XX secolo, con i fallout radioattivi delle bombe atomiche (dal primo Trinity
detriti radioattivi provocati da
test in New Mexico nel 1945, alle bombe sul Giappone alla fine della Seconda guerra
un’esplosione nucleare.
mondiale, agli altri test postbellici, fino al picco del 1963).
Portatori di tali riflessioni sono sociologi, come Jason Moore, e filosofi, come Donna
Haraway, che hanno coniato per l’Antropocene due denominazioni alternative: “Capi-
talocene”, da capitalismo, al cui dominio Moore attribuisce la responsabilità della de-
vastazione ambientale, e “Chtulucene”, dal personaggio di Chtulu creato dello scrittore
horror Howard Ph. Lovecraft, che dà il titolo al saggio di Haraway, in cui si prospetta la
catastrofe di un mondo dove tutto è interconnesso e contaminato.
C’è anche chi, come lo storico indiano Dipesh Chakrabarty, pone la questione cli-
matica come nodo centrale per la riflessione storica presente e futura, o chi più otti-
misticamente, come la scienziata “umanista” Erle G. Ellis, individua nella nuova era
un’occasione di riscrittura del racconto della Terra, iniziato anticamente con i miti
all’origine delle varie culture.
LETTERATURE
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA INGLESE
ARTE
▶ Per stimolare la
connessione tra lo spazio
e l’uomo, Olafur Eliasson
ha realizzato, negli spazi
della Tate Modern di
Londra, la simulazione
di un tramonto, attraverso
un ricercato gioco di luci,
vapori e riflessi nel quale
il pubblico può immergersi,
divenendo parte
dell’installazione artistica.
MUSICA
▪▪ nel 1997, in occasione della terza Conferenza ONU sull’Ambiente e sullo Sviluppo,
è stato redatto il “Protocollo di Kyoto”, un trattato internazionale a cui aderiscono
circa 160 Stati. Il “Protocollo” è entrato in vigore nel 2005 e nel 2012 è stato prolun-
gato fino al 2020;
▪▪ nel settembre del 2015 193 Paesi hanno sottoscritto l’“Agenda 2030 per lo Sviluppo
Sostenibile”, un programma d’azione che elenca diciassette obiettivi di sviluppo
(tre dei quali – il 13, il 14 e il 15 – di natura specificamente ecologica) da raggiungere
in maniera sostenibile, cioè senza causare danni all’ambiente;
▪▪ nel dicembre del 2015 195 Paesi hanno firmato il cosiddetto “Accordo di Parigi”, la
prima intesa universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale, che defini-
sce un piano d’azione globale per limitare il riscaldamento del pianeta;
▪▪ nel dicembre del 2019 l’Unione Europea, per iniziativa della nuova commissaria
Ursula Von der Leyen, ha promosso l’“European Green Deal”, una strategia per la
crescita economica in un’Europa a “zero emissioni” entro il 2050.
Purtroppo, questi importanti progetti non hanno finora trovato la necessaria completa
zoonosi: malattia infettiva
realizzazione. Intanto, tra il 2019 e il 2020, il diffondersi della pandemia di COVID-19 e
che viene trasmessa dagli ani- le ricerche scientifiche che mettono in relazione lo sviluppo di zoonosi con i mutamenti
mali all’uomo attraverso mi- ambientali hanno riproposto, sotto una nuova luce, il tema del rispetto degli equilibri
crorganismi, parassiti o funghi.
dell’ambiente.
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
SCIENZE ▪▪ Sull’epigenetica possono essere utili:
▪▪ Per un inquadramento della questione del cambia- -- Luigi Luca Cavalli-Sforza, Evoluzione culturale, 2004
mento climatico leggi: (riedito nel 2019 con un saggio di Telmo Pievani);
-- David Biello, Il numero più importante nel cambiamento -- Adam Rutheford, Breve storia di chiunque sia mai vissuto,
climatico, pubblicato nel 2015 dalla rivista “Le Scienze” 2017; Umani. La nostra storia, 2018.
(edizione italiana della rivista statunitense “Scientific
American”), in www.lescienze.it; FILOSOFIA • SCIENZE UMANE
-- il rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambia- ▪▪ Per un inquadramento delle questioni filosofiche con-
mento climatico posto sotto l’egida dell’ONU (IPCC), nesse al tema dell’Antropocene tieni presente:
in www.ipcc.ch. -- l’editoriale a cura di Sara Baranzoni, Antonio Lucci,
Paolo Vignola, Antropocene. Fine, medium o sintomo
▪▪ Sulla “sesta estinzione di massa” consulta: dell’uomo?, pubblicato sulla rivista di filosofia online
-- la “Lista rossa delle specie minacciate” dello IUCN, in “Lo Sguardo”, n. 22, 2016 (III), in www.losguardo.net.
www.iucnredlist.org;
-- il “Living Planet Report”, rapporto biennale del WWF
▪▪ Una piccola bibliografia di testi filosofici e di altre
in collaborazione con la Zoological Society of London, scienze umane può essere costituita da:
in https://livingplanetindex.org; vedi anche la pagina -- Alan Weisman, Il mondo senza di noi, 2007: da questo
sulle specie animali nel sito del WWF: www.wwf.it; testo scritto dal giornalista americano è stato tratto il
documentario La Terra dopo l’uomo;
-- Massimo Sandal, La malinconia del mammut. Specie
estinte e come riportarle in vita, 2019. -- Jason W. Moore, Antropocene o Capitalocene. Scenari di
ecologia-mondo nella crisi planetaria, 2017;
▪▪ Sull’Antropocene puoi leggere qualche passo dai sag- -- Jonathan Safran Foer, Possiamo salvare il mondo, prima
gi seguenti: di cena. Perché il clima siamo noi, 2019: l’autore propone
-- Paul Crutzen, Benvenuti nell’Antropocene, 2005; “micronarrazioni soggettive”, tra saggistica e invetti-
-- J.R. McNeill, Peter Engelke, La grande accelerazione, va, sullo stile di vita quotidiano;
2018; -- Donna Haraway, Chthulucene. Sopravvivere su un pia-
-- Christophe Bonneuil, Jean-Baptiste Fressoz, La terra, neta infetto, 2019.
la storia e noi. L’evento Antropocene, 2019;
LETTERATURA • ARTE
-- Telmo Pievani, La terra dopo di noi, 2019.
▪▪ Per qualche lettura sul rapporto tra produzione lette-
▪▪ Consulta anche: raria e artistica e questioni ambientali vedi:
-- il sito della Commissione Internazionale di Stratigrafia: -- Niccolò Scaffai, Letteratura e ecologia. Forme e temi di
https://stratigraphy.org; una relazione narrativa, 2017;
-- i risultati dell’Antropocene Working Group pubblicati il -- Matteo Meschiani, La grande estinzione. Immaginare ai
21 maggio 2019, in http://quaternary.stratigraphy.org. tempi del collasso, 2019.
▪▪ Tra i “classici” della letteratura italiana del Nove ▪▪ Della narrativa in lingua inglese del Novecento puoi
cento ti segnaliamo: leggere Don DeLillo, Underworld, 1997.
-- Italo Calvino, La speculazione edilizia, 1963; La nuvola
▪▪ Una ricognizione della produzione narrativa in lin-
di smog, 1965; Cosmicomiche, 1965; La poubelle agréée,
gua inglese degli anni Duemila può includere: Iain
1977; Le città invisibili, 1972; Palomar, 1983;
Sinclair, London Orbital. A piedi intorno alla metropoli,
-- Pier Paolo Pasolini, l’articolo sul “Corriere della Sera”, 2002; Michel Crichton, Stato di paura, 2004; Cormac
del 1° febbraio 1975, con l’immagine delle lucciole che McCarthy, La strada, 2006; Margaret Atwood, L’anno
scompaiono, poi raccolto negli Scritti corsari; la poesia
del diluvio, 2009; Ian McEwan, Solar, 2010; Jonathan
Il pianto della scavatrice, nelle Ceneri di Gramsci (1957);
Franzen, Libertà, 2010; La fine della fine della terra,
la denuncia delle devastate periferie romane in Ragazzi
2018; Amitav Ghosh, La grande cecità, 2017; L’Isola
di vita (1955) e nell’incompiuto Petrolio (1992);
dei fucili, 2019; Richard Powers, Il sussurro del mon-
-- Guido Morselli, Dissipatio H. G., 1977; do, 2018; George Saunders, Volpe 8, 2019; Robert
-- Paolo Volponi, Il Pianeta irritabile, 1978, romanzo eco- McFerlane, Underland, 2020.
logico di fantascienza.
EDUCAZIONE CIVICA
▪▪ Per la poesia tra la seconda metà del Novecento e i ▪▪ Sulle iniziative delle istituzioni internazionali,
primi anni Duemila considera la produzione poetica puoi consultare:
di Andrea Zanzotto, dall’esordio, intitolato Dietro il
paesaggio (1951), fino alla sua ultima raccolta, Con-
-- l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sosteni-
bile” al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in par-
glomerati (2009).
ticolare gli obiettivi 7 (Energia pulita e accessibile),
▪▪ Una ricognizione della produzione narrativa italiana 12 (Consumo e produzione responsabili), 13 (Lotta
degli anni Duemila può comprendere: Mario Rigoni contro il cambiamento climatico), 14 (Vita sott’acqua),
Stern, Stagioni, 2006; Laura Pugno, Sirene, 2007; La 15 (Vita sulla Terra);
ragazza selvaggia, 2016; Alessandro Bertante, Nina dei
-- il testo dell’“European Green Deal”, Adoperarsi per
lupi, 2011; Alessandra Sarchi, Violazione, 2012; Anto-
essere il primo continente a impatto zero sul clima, pro-
nio Moresco, Gli increati, 2015; Il grido, 2018; Canto de-
getto promosso nel 2019 dalla commissaria europea
gli alberi, 2020; Bruno Arpaia, Qualcosa là fuori, 2016;
Ursula Von der Leyen con la sfida delle “zero emis-
Paolo Cognetti, Le otto montagne, 2017; Ilaria Tuti, Fiori
sioni” entro il 2050: vi si trovano i costi stimati, gli
sopra l’inferno, 2018; Ninfa dormiente, 2019; Paolo Zardi,
L’invenzione degli animali, 2019; Enrico Brizzi, Una not- investimenti programmati in ragione dell’esigenza di
te sull’Alpe della Luna, 2019; Tiziano Fratus, Giona delle cambiamenti nello stile di vita individuale e collettivo
sequoie. Viaggio tra i giganti rossi del Nord America, 2019; (https://ec.europa.eu);
A.E. Pavani, Voci nella nebbia, 2020; Linda Tugnoli, Le -- Simona Tagliapietra, L’energia del mondo. Geopolitica,
colpe degli altri, 2020. sostenibilità, Green New Deal, 2020.
1. Diluvi universali
LETTERATURE • STORIA
▪▪ La Bibbia narra (Genesi, 6-8) di un grande diluvio, inviato da Dio come punizione
per la corruzione degli uomini, che imperversò per quaranta giorni e quaranta
notti fino a coprire tutte le terre emerse. Per volere divino si salvò soltanto Noè, l’uni-
co uomo giusto, con la sua famiglia, il quale navigò a bordo di un’arca in cui avevano
trovato rifugio coppie di tutti gli animali esistenti e destinati a ripopolare la Terra.
Strumenti ▪▪ Antecedenti alla presumibile datazione del primo libro della Bibbia (XV sec. a.C.) so-
no i miti assiro-babilonesi, tramandati in tavolette di scrittura cuneiforme e scritti
Il testo della Epopea di Gil-
in lingue accadico-sumeriche. Il racconto più antico, denominato Mito sumerico della
gameš in traduzione italia-
creazione o La Genesi di Eridu, risale al 2300 a.C. circa. Parzialmente leggibile, è noto
na è scaricabile da https://
mediterraneoantico.it. grazie alle riprese in poemi epici successivi che hanno lasciato una lunga tradizione in
area mesopotamica: l’Epopea di Gilgameš (circa 2150-1400 a.C.) e il Poema di Atrahasis
Sul mito del diluvio nel ˘
(XVII sec. a.C.). Il racconto assiro-babilonese ha forse influenzato anche il mito del
mondo greco e latino: Pin-
daro, Olimpiche, IX; Pseu- diluvio egiziano presente nel Libro della vacca celeste (databile al 2181-2040 a.C.).
do-Apollodoro, Biblioteca,
▪▪ Di origine medio-orientale è con ogni probabilità anche il mito di Deucalione e Pir-
I, 7, 1-2; Igino Mitografo,
Fabulae, CLIII; Ovidio, Me- ra, narrato dalla mitografia greca e latina, che segue un analogo schema: da un
tamorfosi, I, 313-415. diluvio universale, voluto dalla divinità (Zeus/Giove) come punizione degli uomi-
ni malvagi, si salvano soltanto due giusti (in questo caso marito e moglie) ai quali è
affidato il ripopolamento della Terra.
Tra mito e storia La concordanza tra questi miti in un’area geografica convergente
verso il Mediterraneo ne fa supporre un’origine storica, individuata da alcuni studiosi
in eccezionali alluvioni che si sarebbero verificate in epoca postglaciale (a partire da
circa 20 000 anni fa), a causa dello scioglimento dei ghiacci e del conseguente innal-
zamento del mare, che avrebbe allagato le depressioni oggi colmate dal mar Nero e dal
mar Caspio, e alcune aree della Mesopotamia.
Un’altra ipotesi individua la spiegazione dell’innalzamento del livello del mare in un
catastrofico tsunami originato da un fortissimo terremoto che interessò l’isola di Thera,
oggi Santorini, nell’Egeo, e datato dagli studiosi intorno al XVII secolo a.C.
2. Civiltà scomparse
Strumenti L’isola che non c’è (più) All’origine del maremoto e del terremoto che distrussero
Thera ci fu un’eruzione vulcanica con esplosione di ceneri e lapilli, che produsse una
Sull’eruzione di Thera leggi
nube di anidride solforosa capace di oscurare a lungo il sole e di provocare muta-
l’articolo, Marine Investiga-
menti climatici. Questa eruzione è anche detta “minoica” in quanto sarebbe stata, se-
tions of Greece’s Santorini Vol-
canic Field, pubblicata sulla condo l’ipotesi di alcuni studiosi, la causa determinante, anche se non immediata, della
rivista “Eos”, n. 34, 2006, scomparsa della civiltà minoica nell’isola di Creta, datata all’incirca al XV secolo a.C.
in https://digitalcommons. All’eruzione minoica e al maremoto conseguente viene da taluni ricondotta anche la
uri.edu. spiegazione razionale del mito di Atlantide narrato da Platone nei dialoghi Timeo (17a-b)
Francesco Bacone, La nuo- e Crizia, e ripreso da scrittori e filosofi “utopistici” in età moderna. Secondo il racconto,
va Atlantide, 1627: una rie Atlantide, posta oltre le colonne d’Ercole e sede di una civiltà raffinata e potente, fu di-
laborazione moderna del strutta improvvisamente dal dio Poseidone a causa della corruzione dei suoi abitanti
mito di Atlantide. e dei loro progetti di invadere Atene. Il mito celerebbe la memoria di un’isola davvero
esistita e inabissatasi in occasione di quella catastrofe ambientale, oppure indiche-
rebbe proprio il catastrofico destino di Santorini.
La fine della civiltà del Bronzo Un caso storico è quello che riguarda la fine della
civiltà del Bronzo nell’area mediterranea durante il XII secolo a.C., che comportò il crol-
lo di grandi regni. Molti studiosi attribuiscono il declino di tale civiltà all’invasione
dei cosiddetti Popoli del mare, di cui non sono chiare la componente etnica e la pro-
venienza geografica, e dei quali parlano fonti egizie e ittite. In particolare l’archeologo
statunitense Eric H. Cline, nel saggio 1177 a.C. Il collasso della civiltà, indica addirittura
una data precisa – appunto il 1177 a.C. – e individua, accanto al fattore militare, altre
concause identificate in eventi socio-economici (crisi dei commerci, rivolte interne)
e naturali (congiuntura climatica sfavorevole, sciami sismici).
Strumenti Processi di autodistruzione Anche altre civiltà, sorte in zone geografiche lontane
dal Mediterraneo, come quelle fiorite sull’isola di Pasqua, in Groenlandia o nelle Ame-
Dan Carlin, A un passo dal
riche, si sono improvvisamente estinte per motivi sui quali indaga l’antropologia,
la fine, 2020.
insieme ad altre scienze.
Jared M. Diamond, Collas- Spesso le ragioni vengono ravvisate non soltanto in conflitti armati e distruzioni vio-
so. Come le società scelgono
lente, ma anche nello sfruttamento delle risorse naturali già da parte dei popoli an-
di morire o vivere, 2005.
tichi, al punto di compromettere lo stesso habitat in cui vivevano. È quanto sostiene il
Marcus Rosenlud, I dieci
biologo statunitense Jared M. Diamond quando formula l’ipotesi (oggi messa da taluni
disastri climatici che hanno
in discussione) di “ecocidio” per la civiltà dell’isola di Pasqua, come esempio di società
cambiato il mondo, 2020: lo
studio della meteorologia autodistruttasi attraverso lo sfruttamento ambientale.
antica per comprendere al- I casi qui citati possono essere considerati esempi – fantastici oppure reali – di un
cuni eventi storici. collasso di civiltà, quale è quello paventato oggi dagli studiosi dell’Antropocene, che
rappresenta un momento di grave squilibrio nel rapporto tra azioni umane ed ele-
menti naturali.
Nell’enciclica Laudato si’. Sulla cura della casa comune, di cui è qui proposto l’incipit, il papa riprende la perso-
nificazione del pianeta Terra fatta da Francesco d’Assisi nel Cantico delle creature (1224). Emerge l’appello del
pontefice ad amare e ad avere cura del nostro pianeta, che ora invece soffre a causa delle violenze procurategli dagli
uomini. Papa Francesco invita tutti a superare il tradizionale antropocentrismo nel rapporto tra uomo e ambiente,
e a cogliere l’identità che ci accomuna.
Commenta il passo proposto, esplicitando quanto è espresso dal papa in un linguaggio più implicito e metaforico.
Rifletti sulla questione ambientale quale si manifesta a livello planetario ed esprimi la tua opinione su quali dovreb-
bero essere le iniziative per la «cura della casa comune» da parte dei politici, degli economisti, degli scienziati, ma
anche dei singoli individui.
“Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’As- La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si
sisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo
comune è anche come una sorella, con la quale condividia- nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per
mo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la
le sue braccia: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra nostra oppressa e devastata terra, che “geme e soffre le
madre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce doglie del parto” (Rm 8, 221). Dimentichiamo che noi stessi
diversi fructi con coloriti flori et herba”. siamo terra (Gen 2, 72). Il nostro stesso corpo è costituito
Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà
a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo Papa Francesco, Laudato si’. Sulla cura della casa comune,
suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. enciclica, 2015
1. C
itazione dalla Lettera ai Romani di san Paolo.
2. C
itazione dalla Genesi, il primo libro della Bibbia.
2 DIGITAL STORY-TELLING
-- significatività ambientale, che può dipendere dalle ▪▪ Gli studenti con altri incarichi eseguono:
condizioni naturalistiche (un parco, un’area protetta, una
-- la ricerca in internet (o da altre fonti) di immagini e di
zona inquinata ecc.) o dalla presenza di progetti di tra-
videoclip o altre scene in movimento da utilizzare per
sformazione industriale discutibili oppure dalla richiesta,
comporre il prodotto multimediale (rispettando la norma-
da parte della popolazione, di progetti di trasformazione tiva sui diritti d’autore);
e di valorizzazione;
-- la registrazione delle scene recitate con videocamera
-- ricostruzione di un episodio storico legato al territorio o smartphone;
scelto (ad esempio la lotta contro un danno ambientale; la
realizzazione di un progetto ecologico di successo); -- la preparazione di slide con scritte e figure.
-- presentazione di un progetto ecologico da parte del- ▪▪ Altri studenti operano il montaggio delle scene, alter-
la classe. nando immagini in movimento a immagini fisse, inseren-
do la narrazione e il commento vocale, e dando un ritmo
▪▪ La classe raccoglie le informazioni relative al soggetto adeguato (più o meno incalzante) al succedersi della nar-
scelto da manuali scolastici, saggi, siti web, giornali, even- razione.
tuali interviste ecc.
▪▪ Viene scelta una colonna sonora che faccia da sfondo e
▪▪ L’insegnante, o un coordinatore della classe, assegna gli da commento ai momenti salienti della narrazione.
incarichi per la realizzazione del prodotto multimediale,
sulla base delle preferenze espresse da ciascuno e tenuto
▪▪ La classe assegna il titolo alla storia.
conto delle specifiche attitudini e competenze. ▪▪ Il prodotto multimediale finito, una volta “ripulito” da ele-
menti sovrabbondanti, non deve superare i 10-15 minuti.
Procedure di realizzazione
▪▪ Gli studenti incaricati della sceneggiatura, prima di ini- Destinazione
ziare a scrivere, decidono: Il prodotto è destinato alla proiezione seguita da dibattito, a
scuola o in altre sedi, in occasione della Giornata mondiale
-- la trama e le sequenze narrative, attraverso cui la vi-
dell’Ambiente (che si celebra ogni anno il 5 giugno) oppure
cenda si sviluppa, da un esordio a una conclusione;
nell’ambito di altre iniziative pubbliche o private su tali temi.
-- la contestualizzazione spazio-temporale e il percor- Inoltre può essere pubblicato sull’eventuale pagina Face
so temporale; book® o su altro social network della scuola.
▶ "Hands up for
democracy" è stata
una manifestazione
promossa nel 2017
dagli abitanti
dell'isola di Norfolk,
in Australia, per
chiedere al governo
centrale una
maggiore autonomia.
Il panorama politico internazionale – ridisegnato dalla fine della Guerra fredda ne-
gli anni Novanta del Novecento e dalla globalizzazione del nuovo millennio – rivela la
coesistenza nel mondo di una pluralità di sistemi istituzionali, declinati nelle diverse
sfumature della democrazia e dell’autoritarismo, con una tendenza all’incremen-
to di quest’ultimo, come rivelano autorevoli centri di ricerca e indagini giornalistiche.
Particolarmente significativi a tale riguardo sono i risultati dell’indagine condotta dal
settimanale britannico “The Economist”, che ogni anno sintetizza lo stato della demo-
crazia nel mondo in un “Democracy Index”, formulato sulla base di indicatori quali:
▪▪ il processo elettorale in vigore;
▪▪ le forme di funzionamento del governo;
▪▪ i diritti di partecipazione politica;
▪▪ le garanzie di pluralismo;
▪▪ le libertà civili.
Nel contesto mondiale si assiste alla crisi dello Stato-nazione, come si è storicamente
configurato in Europa in Età Moderna e nel XIX secolo, la cui sovranità e la cui identità
sono oggi condizionate da fattori internazionali che producono effetti sul piano politi-
co, militare, culturale ed economico.
▪▪ In ambito politico si stanno verificando fenomeni contraddittori. Al protagonismo
di nuove potenze emergenti (soprattutto la Cina), in competizione con gli Stati
Uniti per la leadership mondiale, e ai processi di transizione di singole nazioni verso
forme di statualità sovranazionale, ad esempio l’Unione Europea, fanno da con-
traltare lo sviluppo di movimenti e governi nazionalisti in varie parti del mondo,
e l’indebolimento di organismi internazionali, come l’ONU e come la stessa UE.
▪▪ Dal punto di vista militare sono in atto, dalla fine del Novecento a oggi, processi di
internazionalizzazione dei conflitti locali. Nelle zone di guerra, soprattutto nel
caso delle operazioni di peacekeeping, cioè di mantenimento della pace, intervengo-
no coalizioni di Stati alleati (come nelle guerre del Golfo, in Afghanistan e in Siria),
l’ONU (ad esempio, nella ex Iugoslavia, in Ruanda, nel Corno d’Africa) e altre isti-
tuzioni sovranazionali, quale la stessa Unione Europea, che pure non possiede una
forza militare unitaria.
▪▪ Dal punto vista culturale lo straordinario sviluppo dei mezzi di comunicazione di-
gitale e la facilità di spostamento delle persone e di scambio delle merci determinano
un’attenuazione delle identità culturali nazionali, di cui sono manifestazioni i
fenomeni di integrazione e omologazione linguistica, culturale e ideologica.
La crisi degli Stati nazionali si colloca in uno scenario più ampio che coinvolge
tutta la società del nuovo millennio, alla quale il sociologo polacco Zygmunt Bauman ha
attribuito la definizione di “società liquida”. Con la metafora della liquidità, Bauman
ha voluto alludere alla condizione attuale, caratterizzata da una libertà senza prece-
denti, ma anche da un grande disorientamento, alimentato dalla crisi degli Stati, delle
ideologie, delle certezze (del diritto, della politica, della cultura ecc.) e dei partiti, e dal-
la perdita del concetto di “comunità” e di valori nei quali riconoscersi collettivamente.
In tale contesto, a essere messe in discussione sono anche le tradizionali forme della
democrazia rappresentativa, il sistema istituzionale prevalente negli attuali Stati
democratici (come anche in Italia). Di questa forma di governo, basata sull’attività dei
partiti e degli organi elettivi, esistono numerose varianti a seconda delle leggi elettorali,
delle modalità di voto e delle assemblee elettive previste.
Oggi la democrazia rappresentativa è insidiata dalla sfiducia dei cittadini nei con-
fronti dei propri rappresentanti, dall’insoddisfazione verso l’intermediazione dei par-
titi e dal fenomeno dell’antipolitica; è indebolita anche – e in modo paradossale – dallo
antipolitica: atteggiamento
di opposizione alla politica, per-
straordinario sviluppo del web, che, permettendo ai cittadini un accesso alle informazioni
ché ritenuta asservita al pote- teoricamente illimitato, tende a delegittimare la competenza di chi esercita il potere.
re o agli interessi dei politici e
La democrazia rappresentativa subisce così la concorrenza della democrazia diretta,
contraria al perseguimento del
bene comune. cioè di quella forma di governo nella quale i cittadini possono esercitare il potere legisla-
tivo senza intermediazione o rappresentanza politica. Applicata con regolarità in pochi
Paesi (ad esempio in Svizzera), prevista dalla Costituzione italiana limitatamente ad
alcuni istituti (referendum, leggi di iniziativa popolare ecc.) e in altre realtà istituzionali
(Unione Europea, alcuni Stati USA ecc.), oggi la democrazia diretta costituisce il fonda-
mento ideologico dei movimenti di tipo populista di recente formazione.
Il dibattito sulle forme di democrazia ispira anche nuove teorie politiche che ten-
tano un compromesso tra i due sistemi oppure propugnano configurazioni alterna-
tive: democrazia “deliberativa” (intervento diretto di gruppi di cittadini su questioni
specifiche); “partecipativa” (allargamento del dibattito prima di assumere decisioni);
“epistocrazia” (“potere della conoscenza”), un neologismo del filosofo David Estlund,
assunto dal politologo Jason Brennan per definire un sistema politico in cui il diritto di
voto è subordinato alla conoscenza degli argomenti.
Il nuovo populismo
STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • TECNOLOGIA
In particolare, la novità del populismo degli anni Duemila risiede nella capacità di
elaborare strategie comunicative semplici e coinvolgenti, basate sulle moderne tec-
niche di comunicazione di massa rese possibili da internet e dai social media. Si tratta
di una forma “tecnologica” di democrazia diretta (la e-democracy), teorizzata da alcuni
movimenti politici, di cui si stanno sperimentando diverse varianti su piattaforme di-
gitali di democrazia partecipativa (ad esempio “Liquid Feedback”).
Partiti e movimenti populisti sono ormai sorti sia in Europa sia nel resto del mondo.
Ne sono esempi: Occupy Wall Street, un movimento di contestazione del capitalismo fi-
nanziario (New York, 2011); gli spagnoli Indignados, antigovernativi (2011), e Podemos,
no-global: orientamento che partito no-global ed eco-socialista (2014); i sostenitori della Brexit, contro la permanenza
deve il nome all’omonimo movi-
mento, che si oppone ai proces- della Gran Bretagna nella UE (operativi dal referendum del 2016); i movimenti protestatari
si di globalizzazione, ritenuti le francesi di Nuit debout (2016) e dei Gilets jaunes (attivi dal 2018). A ciò si aggiungono le
cause principali delle inegua-
glianze economiche, politiche campagne di singoli leader politici, tra cui Donald Trump, presidente degli Stati Uniti
e sociali nel mondo. dal 2016 al 2020, e Jair Bolsonaro, eletto presidente del Brasile nel 2018. In Italia sono
eco-socialismo: ideologia generalmente considerati populisti il Movimento 5 Stelle e la Lega.
che individua nel capitalismo,
nell’imperialismo e nella glo- Questo variegato panorama presenta notevoli differenze al proprio interno, ad esem-
balizzazione i responsabili dei pio tra populismi di “destra” e di “sinistra”, e spesso associa al populismo un’altra
problemi ambientali.
tendenza della politica attuale: il sovranismo.
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
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STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Le sfide di un mondo che cambia, 2000: una “terza via”
▪▪ Sulla crisi dello Stato nazionale in epoca di globa- rispetto alle due forme principali di governo del dopo-
lizzazione è utile la lettura di saggi che focalizzano il guerra, socialdemocrazia e neoliberismo, reinterpretate
problema già dagli anni Novanta: alla luce dei cambiamenti generati dalla globalizzazione.
-- Ulrich Beck, Che cos’è la globalizzazione. Rischi e pro- ▪▪ Per una ricognizione dei regimi attualmente vigenti
spettive della società planetaria, 1997: la globalizzazione nel mondo e dei livelli di democrazia e autoritari-
come processo attraverso cui la sovranità degli Stati smo, consulta i dati relativi al 2019 del “Democracy
nazionali viene condizionata da attori transnazionali; Index”, elaborato annualmente dal settimanale bri-
-- Anthony Giddens, Il mondo che cambia. Come la globaliz- tannico “The Economist”, in www.eiu.com/topic/
zazione ridisegna la nostra vita, 1999; Cogliere l’occasione. democracy-index; i dati relativi al 2019 sono analizzati
Democrazia e internet
DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • TECNOLOGIA
L’utilizzo del web, come fonte di informazione, e dei social network, come luoghi
virtuali di socializzazione, solleva alcune criticità sul piano dei diritti del cittadino e
quindi della democrazia.
La libertà di scelta tra le teoricamente infinite informazioni reperibili nel web di
fatto è condizionata da due fattori:
▪▪ il rischio di disorientamento del fruitore, che si trova di fronte a una così stermi-
nata mole di notizie;
▪▪ la gerarchia imposta alle informazioni dagli algoritmi dei motori di ricerca, che
propongono in un certo ordine, e quindi con una differente visibilità, i risultati delle
ricerche condotte dagli utenti.
Uno dei fenomeni sociali ed economici più importanti degli ultimi anni è costituito
dallo sviluppo delle piattaforme digitali, da cui dipendono ampi settori dell’economia
globale (platform economy). Si tratta di un insieme variegato di pratiche e di modelli che
utilizzano le tecnologie digitali per facilitare il contatto, lo scambio e la collaborazione
tra le persone e creare valore in base al numero di utenti (il cosiddetto effetto network).
Assai redditizie sul piano economico, le piattaforme digitali più importanti sono pro-
prietà di pochissime grandi aziende globali, che agiscono nel campo delle ricerche
sul web, possiedono l’infrastruttura cluod di numerose società, gestiscono il mercato
della pubblicità online e i social media, e sono leader nei settori dei computer e dei com-
parti mobile.
Questo nuovo sistema economico è stato definito dalla studiosa statunitense
Shoshana Zuboff “capitalismo della sorveglianza”, in quanto non soltanto condizio-
na le macrostrutture economiche, ma può anche controllare i dati personali degli utenti,
attraverso operazioni di profiling (“valutazione della personalità”), targeted advertising
(“pubblicità personalizzata”) e microtargeting (“profilazione”) comportamentale, per fini
commerciali e politici, in potenziale contrasto con il diritto alla privacy.
Ciò solleva inedite criticità per quanto riguardo il rispetto e la tutela di alcuni valori
democratici. Lo hanno dimostrato alcune clamorose inchieste giornalistiche che hanno
avuto per oggetto nel 2010 il sito WikiLeaks, rappresentato dal suo portavoce Julian
Assange, e nel 2013 le dichiarazioni dell’informatico ed ex tecnico della CIA Edward
J. Snowden che hanno svelato segreti militari americani e operazioni di hackeraggio.
Eclatante è stato anche il caso Cambridge Analytica, emerso nel 2018 in seguito al-
le indagini condotte dal “The Guardian” e dal “The New York Times”. Secondo l’ipotesi
giornalistica attraverso i social erano stati raccolti e utilizzati in modo illecito i dati di
milioni di cittadini americani e inglesi per produrre profili psicologici e cercare di con-
dizionare le scelte elettorali del 2016 per la presidenza degli Stati Uniti e per il refe-
rendum sulla Brexit.
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e l’approfondimento
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DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Dictionaries, in “BBC News”, 16 novembre 2016, in
▪▪ Sull’alfabetizzazione digitale e sul libero accesso a www.bbc.com;
internet, come diritti di cittadinanza e come precon- -- Post-truth: la parola dell’anno degli Oxford Dictio-
dizione di democrazia, leggi: naries secondo l’Accademia della Crusca, in https://
-- Stefano Rodotà, Il diritto di avere diritti, 2013: il dirit- accademiadellacrusca.it.
to di usare risorse tecnologiche e informatiche quale
strumento oggi imprescindibile per una vita dignitosa; ECONOMIA • SCIENZE UMANE
-- Massimo Palermo, Italiano scritto 2.0, 2017: l’autore ▪▪ Sul capitalismo della sorveglianza leggi il saggio
spiega ed esemplifica le diverse modalità di comuni- di Shoshana Zuboff, che ha ideato questa definizione:
cazione sui social network; Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità
nell’era dei nuovi poteri, 2019.
-- l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile”
al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in particolare STORIA • SCIENZE UMANE
l’obiettivo 4 (Istruzione di qualità). ▪▪ Sullo scandalo Cambridge Analytica vedi gli stralci
dalle inchieste giornalistiche:
SCIENZE UMANE • DIRITTO
▪▪ Sul neologismo post-truth (da cui l’italiano “post-ve- -- Alex Gibney, We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks,
rità”) proclamato nel 2016 dall’Oxford Dictionary “pa- 2013;
rola dell’anno”, leggi gli articoli: -- Laura Poitras, Citizenfour, 2014;
-- “Post-truth” declared word of the year by Oxford -- Oliver Stone, Snowden, 2016.
3 La democrazia di fronte
a nuove sfide
Tra i giganti
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Di fronte al capitalismo della sorveglianza, dominato dai giganti della platform eco
nomy, i singoli Stati stentano a difendere le proprie prerogative e a mantenere i livelli di
democrazia sostanziale, in base ai quali a tutta la popolazione devono essere concre-
tamente garantiti i diritti politici, economici e sociali.
Anche l’Unione Europea si trova attualmente in una situazione di dipendenza eco-
nomica nei confronti delle grandi imprese statunitensi e multinazionali, ma tenta
di reagire e di contrastare questo disequilibrio attraverso apposite istituzioni come
la Commissione Europea per la Concorrenza, che ha il compito di arginare monopoli
ed evitare abusi di posizione dominante.
Fondamentale in ogni caso è il partenariato tra le istituzioni nazionali e sovrana-
zionali, che costituisce l’obiettivo 17 dell’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo
Sostenibile”.
▶ Le manifestazioni
“Friday for future” per la
protezione del clima e
dell’ambiente, tenutesi in
diverse città europee,
rappresentano una forma
di partecipazione
democratica che ha
influenzato la legislazione
in materia ambientale sia
dei singoli Stati sia della
stessa Unione Europea.
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SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
programmati in ragione dell’esigenza di cambiamenti
▪▪ Consulta l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo So- nello stile di vita individuale e collettivo;
stenibile” al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in -- del “Piano per la ripresa dell’Europa” (“Next Gena-
particolare soffermati sugli obiettivi 16 (Pace, giustizia ration EU”).
e istituzioni solide) e 17 (Partnership per gli obiettivi). -- Sul “Recovery Fund” del 20 luglio 2020, vedi gli articoli
▪▪ Sulle iniziative dell’Unione Europea consulta il sito dei quotidiani del giorno successivo.
https://ec.europa.eu dove puoi trovare il testo: ▪▪ Su un’auspicabile nuova coesione europea leggi:
-- dell’“European Green Deal”, Adoperarsi per essere il Francesco Saraceno, La riconquista. Perché abbiamo
primo continente a impatto zero sul clima, progetto pro- perso l’Europa e come possiamo riprendercela, 2020: la
mosso nel 2019 dalla commissaria europea Ursula reazione al COVID-19 da parte delle istituzioni UE fa
Von der Leyen con la sfida delle “zero emissioni” entro sperare in un nuovo corso per l’Unione, più forte e con-
il 2050: vi si trovano i costi stimati, gli investimenti sapevole della sua funzione.
Strumenti Le assemblee del popolo Lo stesso termine greco democratía, attestato per la prima
volta in Erodoto (484-430 a.C. ca), esprime nella sua etimologia il carattere diretto e
Erodoto, Storie, VI, 43, 3;
partecipativo della democrazia ateniese: è infatti composto da démos, “popolo”, e krátos,
131, 1: il termine demo-
“forza” della legge e della ragione. Ad Atene era infatti il popolo che, attraverso l’assemblea
cratía, usato per la prima
volta, e la fondazione della dell’ecclesía, esercitava il potere deliberativo: legiferava, sovrintendeva alla politica este-
democrazia ateniese. ra, eleggeva magistrati e comandanti militari, e svolgeva alcune funzioni giurisdizionali.
Questo fondamentale organo istituzionale – come ci informa Aristotele nella Costituzione
degli Ateniesi – era costituito dalla totalità dei cittadini con diritto di voto, che in realtà,
a differenza di quanto accade nelle moderne democrazie caratterizzate dall’universalità dei
diritti, comprendeva soltanto i maschi maggiorenni di condizione libera. Restavano
pertanto esclusi le donne, gli stranieri pur residenti in città, i minori e gli schiavi.
L’altro importante organo di governo era il consiglio della boulé, che aveva la rile-
vante funzione di redigere le deliberazioni da sottoporre all’ecclesía per la discussione e
l’approvazione. Il consiglio era composto da 500 membri (50 per ognuna delle dieci tribù
attiche) che erano nominati per sorteggio e restavano in carica soltanto per 36 giorni.
Un’antica pratica “populista” Una forma estrema di democrazia diretta, che scon-
Strumenti fina nel populismo (modernamente inteso) e che fu ampiamente utilizzata nella lotta
Tucidide, La guerra del Pe- politica più spregiudicata, fu rappresentata ad Atene dalla pratica dell’ostracismo, che
loponneso, II, 37, 40-41: l’af- consisteva nel condannare a un esilio decennale i cittadini giudicati pericolosi per la città,
fermazione della superiori- anche in assenza di accuse penalmente rilevanti. La votazione spettava al popolo riunito in
tà culturale e politica di Ate- assemblea e avveniva scrivendo il nome dell’esiliando su un coccio di terracotta (l’óstrakon).
ne nelle parole di Pericle.
Platone, La Repubblica: la Un lascito per il pensiero occidentale Benché circoscritta alla durata di un bre-
teoria della città ideale go- ve lasso di tempo e legata a condizioni istituzionali e geopolitiche peculiari (quelle
vernata dai filosofi.
di una “città-Stato” o, come preferisce definirla il politologo Giovanni Sartori, “città-
Aristotele, La Costituzio- comunità”), la “democrazia” ateniese ha esercitato una grande influenza sulla cul-
ne degli Ateniesi: il regime tura occidentale.
politico dell’antica Atene.
Idealizzata dagli stessi Ateniesi, di cui si fece portavoce proprio Pericle nel suo celebre
Giovanni Sartori, La de- discorso riprodotto da Tucidide (460-404 a.C. ca), l’esperienza democratica di Atene è al
mocrazia in trenta lezioni,
centro delle riflessioni sulle forme di governo dei filosofi greci, Platone e Aristotele
2010: democrazie antiche
in primis, fondatori della filosofia politica, e di pensatori e politici romani o legati a Roma
e moderne a confronto.
antica, come Polibio e Cicerone.
Strumenti La storia “democratica” di Roma Ben diverso da quello ateniese è il sistema “de-
mocratico” romano che fu avviato già in epoca monarchica, come racconta lo storico
Livio, Ab Urbe condita, I,
Tito Livio, con la riforma di Servio Tullio, che assegnava a tutti i cittadini un ruolo nella
42, 4-5: le riforme servia-
vita pubblica. Si affermò quindi in età repubblicana, con il perfezionamento delle pro-
ne e la trasformazione di
una multitudo disordinata cedure elettorali e di rappresentanza politica, e si mantenne, limitatamente ad alcuni
in un popolo coeso, disci- istituti e processi, perfino in epoca imperiale.
plinato da precise norme La “democrazia” romana era prevalentemente rappresentativa, con inserti di de-
e funzioni. mocrazia diretta.
Il potere al popolo Il populus – da cui discendeva la sovranità della res publica, co-
me indica anche la comune etimologia – esercitava le sue prerogative in assemblee
(comitia), distinte per competenze elettorali, legislative e giudiziarie (fornendo così un
modello alla teoria illuminista della separazione dei poteri), ed esprimeva il voto (suf-
fragium) non per testa, bensì per gruppi formati in base a criteri di censo o territoriali.
I privilegi della cittadinanza Il diritto di voto era riservato a coloro che potevano
fregiarsi del titolo di civis Romanus, in quanto nati liberi oppure divenuti tali, cioè
liberti, per manomissione dallo stato di schiavitù. Ne erano esclusi le donne – an-
che le cittadine romane nate libere – e in un primo momento gli stranieri, ai quali la
cittadinanza romana venne progressivamente estesa nel corso dei secoli, in seguito a
vicende sanguinose (come le guerre sociali del I secolo a.C.) oppure a provvedimenti
legislativi di inclusione e integrazione. Infine, nel 212 d.C., il cosiddetto Editto di Cara-
calla accordò la cittadinanza romana a tutti gli abitanti di un impero ormai “globale”,
esteso a vaste aree dell’Europa, del Vicino Oriente e del Nord Africa.
Strumenti L’accesso alle cariche politiche Accanto al diritto di partecipare alle elezioni,
era riconosciuta a ogni cittadino romano anche la possibilità di ricoprire cariche po-
Varrone Reatino, De re ru-
litiche. Tuttavia, tale possibilità era di fatto limitata da vincoli di natura finanziaria,
stica, III, 2; III, 5, 17, 10: co-
mizi elettorali a sostegno sociale, militare ecc., che, per tutta l’età repubblicana, resero molto rari gli homines
di un amico candidato alla novi, quelli cioè che intraprendevano il cursus honorum, ossia la carriera politica,
magistratura edile. per primi nella loro famiglia.
Cornelio Nepote, Vita di Ca- Le magistrature, ossia gli honores, seguivano un preciso ordine di successione
tone, I, 1-4; 2, 1, 3-4: il cursus temporale e di gradazione di potere negli ambiti dell’amministrazione pubblica,
honorum di un celebre homo del comando militare, del potere esecutivo e di quello giudiziario: questore, edile,
novus, Catone il Censore. pretore, console, censore, propretore, proconsole. A tali magistrature il candidato
Quinto Tullio Cicerone, (così detto dalla toga candida con cui si abbigliava nell’occasione) accedeva dopo
Commentariolus petitionis: la legittimazione del voto popolare, seguita a vivaci campagne elettorali (di cui
istruzioni per Marco Tullio
abbiamo testimonianza dalle fonti letterarie e dai “graffiti” di Pompei), durante le
su come gestire una cam-
quali si scontravano posizioni e proposte politiche differenti, che, dalla tarda età
pagna elettorale.
repubblicana, finirono con l’identificarsi nei due “partiti” dei populares e degli
Augusto Staccioli, Manife-
optimates, più vicini gli uni agli interessi delle classi meno abbienti, gli altri al ceto
sti elettorali nell’antica Pom-
pei, 1992. senatorio conservatore.
Il senato Una volta esaurito l’incarico, la carriera del politico trovava sbocco (previa
autorizzazione del censore) nel senato: organo formalmente dotato soltanto di pote-
re consultivo, ma di grande prestigio, difensore della tradizione e garante della
continuità dello Stato. Progressivamente ampliatosi in epoca repubblicana, venne
ridimensionato da Augusto e nella prima età imperiale diventò il punto nevralgico
dell’opposizione al nuovo sistema istituzionale.
Strumenti I cardini della res publica Senato, magistrature e popolo sono dunque i tre cardini
su cui si basava la “democrazia” romana: tre manifestazioni del potere repubblicano, la
Polibio, Storie, VI, 3, 3-5: la
cui equa distribuzione e la cui interazione sono state oggetto di importanti riflessioni
costituzione mista dei Ro-
mani come migliore forma politiche, a partire soprattutto dal II secolo a.C. In particolare, il greco Polibio individuò
di governo possibile. la causa dello straordinario successo di Roma nella stabilità del sistema politico, cui
Cicerone, De re publica: a applicava la categoria di costituzione mista, che fu ripresa e ulteriormente teorizzata
partire dal pensiero pla- da Cicerone nel De re publica.
tonico, un’ipotesi di riso- Oggi la categoria elaborata da Polibio viene paragonata al sistema di checks and
luzione della crisi della res balances, caratteristico delle costituzioni democratiche moderne, ossia a quell’insieme
publica. di “pesi e contrappesi” che attraverso le leggi consente a un potere di limitarne un al-
tro, non permette a nessuno di essi di ottenere la supremazia e induce tutti a cooperare
tra di loro.
Proponiamo un articolo del giornalista e diplomatico italiano Sergio Romano, comparso sul quotidiano “Il Corriere
della Sera”, dal titolo Nazionalismo e sovranismo: ecco perché non sono sinonimi, con sottotitolo La democra-
zia diretta finisce sempre per favorire la nascita di regimi autoritari e di uomini forti.
Il nazionalismo è una ideologia che ha sempre avuto criminale possa essere rieducato. Sul piano internazionale
bisogno, per accendere gli animi e conquistare consensi il “sistema” esigeva la tutela degli interessi nazionali, ma
e seguaci, di un nemico esterno, preferibilmente eredi- non mancava di ricordare agli italiani che in un mondo
tario: l’Austria-Ungheria per l’Italia Risorgimentale, la dominato da giganti soltanto la creazione di una Europa
Gran Bretagna per gli irlandesi cattolici, la Russia za- unita avrebbe garantito il nostro futuro.
rista o bolscevica per i polacchi, la Turchia per i greci. I partiti sovranisti [...] in primo luogo credono che le
Questo nazionalismo è responsabile di molti conflitti, nuove tecnologie permettano di rinunciare alla democra-
ma occorre riconoscere che in alcuni momenti ha avuto zia rappresentativa per inaugurare l’era della democrazia
una parte non indifferente nella formazione degli Stati diretta. [...] In secondo luogo i partiti sovranisti sono riusci-
nazionali. ti e diffondere la convinzione che la Commissione di Bru-
Il sovranismo è un fenomeno più recente. Come il na- xelles abbia penalizzato l’economia italiana per favorire
zionalismo ha bisogno di un nemico per meglio mobilitare quella di altri Paesi fra cui la Germania. Vi sono almeno
i suoi accoliti e partigiani. Ma questo nemico è soprattutto due inconvenienti.
interno. Anche se ispirato da fattori e forze internaziona- La democrazia diretta finisce sempre per favorire la na-
li il nemico dei sovranisti è il sistema di principi, regole e scita di regimi autoritari e di uomini forti. La Commissione
valori che hanno governato il Paese negli anni precedenti. di Bruxelles ha certamente commesso qualche errore, ma
Nel caso dell’Italia e di molti altri membri dell’Unione ha creato vincoli e istituzioni che hanno giovato all’inte-
Europea il detestato “sistema” comprendeva la democra- ra Europa e a cui è molto difficile rinunciare. Il Paese che
zia rappresentativa, l’economia sociale di mercato, i diritti ha cercato di farne a meno, la Gran Bretagna, non riesce
delle minoranze, la parità dei sessi, una crescente apertura nemmeno a trovare la porta d’uscita.
ai sessualmente diversi, il diritto all’aborto, alla salute, al- S. Romano, Nazionalismo e sovranismo:
la educazione, all’asilo; combatteva la criminalità, ma con ecco perché non sono sinonimi, in “Il Corriere della Sera”,
l’esclusione della pena di morte e la convinzione che ogni 11 maggio 2019, in www.corriere.it
2 DEBATE
Fonte: www.statista.com/chart/18737/democracy-index-world-map/
▪▪ La classe viene quindi suddivisa in piccoli gruppi (di -- imposta in modo schematico il testo di ciascuna slide,
massimo 3-4 studenti), ciascuno dei quali ha l’incarico utilizzando elenchi puntati o numerati e frecce o altri sim-
di approfondire un singolo Paese oppure un’area territo- boli per esprimere relazioni e nessi; adotta un linguaggio
riale, dopo aver condiviso i criteri di scelta: ad esempio, chiaro e sintetico;
rappresentatività dei quattro livelli di democrazia/auto- -- arricchisce il testo con grafici, visual data, tabelle,
ritarismo definiti dall’EIU; confronto tra i Paesi posti agli immagini, audio e presentazioni dinamiche per ren-
estremi della classifica (nel 2019 al top erano Norvegia dere più vivace la comunicazione.
e Islanda; in fondo Repubblica del Congo e Nord Corea);
focalizzazione su un solo continente; confronto tra l’Ita-
lia e altri Paesi ecc. Esposizione orale
È nominato il relatore che ha il compito di esporre la rela-
▪▪ Ciascun gruppo: zione oralmente in contemporanea alla presentazione mul-
-- acquisisce le informazioni sul tema assegnato con- timediale.
sultando il “Democracy Index” ed eventualmente altre fonti Durante l’esposizione il relatore segue il succedersi delle slide,
(cartacee o digitali) suggerite dall’insegnante o autono- senza ripeterne pedissequamente il contenuto, ma persona-
mamente reperite; lizzando e vivacizzando la comunicazione.
▶ Le favelas di San
Paolo in Brasile si
sviluppano ai piedi
dei nuovi e lussuosi
quartieri residenziali.
1 La popolazione mondiale
tra crescita e decrescita
Tendenze demografiche
SCIENZE UMANE • GEOGRAFIA
Ricchezza e povertà
ECONOMIA • SCIENZE UMANE
La suddivisione del mondo sulla base del rapporto tra ricchezza e povertà si ri-
specchia nei dati che emergono dalle indagini condotte da istituti di ricerca e da organi-
smi internazionali, come l’autorevole “Global wealth report”, pubblicato annualmente
dalla banca d’investimenti Credit Suisse Group.
Secondo i risultati relativi agli anni 2018 e 2019, la ricchezza – sia quella media, sia
quella individuale, sia quella dei “super-ricchi” – appare in crescita nel mondo occiden-
tale (principalmente nel Nord America e in Europa). La povertà, invece, si concentra in
misura stabile oppure in aumento specie in quelle aree del Sud del mondo (Asia, Africa,
America Latina) soggette a sfruttamento “neocolonialistico”. Qui le multinazionali
neocolonialismo: termine
con cui si designa l’atteggia-
dell’agro-alimentare hanno sostituito le piccole proprietà con vasti latifondi e hanno così
mento attraverso il quale i minato le economie di sussistenza (autoproduzione e autoconsumo), provocando fame
Paesi ricchi impongono la pro-
e frammentazione sociale. Sempre in queste zone i grandi gruppi industriali prelevano
pria influenza su Paesi in via di
sviluppo (spesso ex colonie) per materie prime e minerali preziosi: non solamente oro, argento, diamanti, ma anche gas
sfruttarne le ricchezze naturali naturali, minerali e metalli (cobalto, coltan, lantanio, tantalio, tungsteno, cerio, terbio,
e le potenzialità economiche.
disprosio ecc.), necessari all’approvvigionamento energetico e alla produzione dei di-
spositivi di comunicazione digitale. A ciò spesso si associano forme di sfruttamento del
lavoro (anche minorile).
Un’efficace descrizione dell’effetto che la globalizzazione ha avuto sul tenore di
vita della popolazione mondiale è quella realizzata dall’economista serbo-statuni-
tense Branko Milanović. Nel 2012 Milanović ha ideato un grafico detto a “curva di
elefante”, perché ricorda il profilo di questo animale, che rappresenta le curve di red-
dito di quattro gruppi:
▪▪ i più poveri, che nella rappresentazione grafica corrispondono alla coda dell’elefante,
non hanno conseguito vantaggi;
▪▪ una vastissima fascia di popolazione dei Paesi poco sviluppati o in via di sviluppo,
raffigurata dal dorso del pachiderma, ha invece ottenuto notevoli benefici;
▪▪ la classe media dei Paesi ricchi, rappresentata dalla parte discendente del grafico, è
quella che ha perso terreno;
▪▪ infine una ristretta élite globale, corrispondente alla parte in cui la proboscide va
verso l’alto, si è enormemente giovata della globalizzazione.
Alimentazione e salute
SCIENZE UMANE • SCIENZE
STRUMENTI
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SCIENZE UMANE • GEOGRAFIA
Banca mondiale: vedi http://documents1.worldbank.org/
▪▪ Sulle tendenze demografiche nel mondo rileva- curated/en/914431468162277879/pdf/WPS6719.pdf)
te annualmente dall’ONU in “The World Popu- e autore di numerosi saggi, tra cui puoi leggere i re-
lation Prospects: Highlights”, vai al link https:// centi: Ingiustizia globale, 2017, e Capitalismo contro ca-
population.un.org/wpp/Publications/Files/WPP2019_ pitalismo, 2020.
Highlights.pdf per il rapporto completo del 2019.
SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
ECONOMIA • SCIENZE UMANE ▪▪ Sulla sicurezza alimentare e lo stato della nutrizione
▪▪ Per un inquadramento aggiornato e ben documentato nel mondo consulta:
della situazione economica mondiale e sul rapporto -- i rapporti “The State of Food Security and Nutrition in
ricchezza-povertà, leggi il “Global wealth report” the World 2019” dell’UNICEF, in h ttps://data.unicef.org,
pubblicato annualmente dalla banca d’investimenti e del WFP (World Food Programme), in www.wfp.org:
Credit Suisse Group; il rapporto del 2019 è scaricabile da entrambe le analisi emerge che 822 milioni di per-
da www.credit-suisse.com. sone nel mondo non hanno cibo a sufficienza (tendenza
▪▪ Tra i più noti esperti sul tema del divario tra ric- in aumento) e che fame e obesità crescono in parallelo;
chezza e povertà segnaliamo l’economista Branko -- il rapporto 2020 della FAO su “The State of Food Se-
Milanović, ideatore della “curva dell’elefante” (grafi- curity and Nutrition in the World 2020”, scaricabile al
co pubblicato per la prima volta in un rapporto per la link www.fao.org.
2 Un mondo di migranti
Un fenomeno globale
SCIENZE UMANE • STORIA • GEOGRAFIA
Uno specchio drammatico delle contraddizioni del nostro tempo è costituito dalle
migrazioni di intere popolazioni, o di larghi gruppi di persone, che si spostano da
un continente all’altro: dal Sud e Centro America verso Stati Uniti e Canada, dal Sud
Est asiatico all’Australia, dal Medio Oriente, dal Maghreb e dall’Africa subsahariana
all’Europa.
Migrazioni avvengono anche all’interno dei continenti, dai territori più a rischio
verso quelli relativamente più tranquilli e benestanti: ad esempio, all’interno dell’Euro-
pa, dall’Est all’Ovest; in Asia, dal Myanmar alla Thailandia; in Africa, dallo Zimbabwe
verso il Sudafrica.
Le cause di questo fenomeno globale sono principalmente quattro:
In Europa, i Paesi più direttamente coinvolti nei flussi migratori sono quelli che si af-
facciano sul Mediterraneo. Qui alcuni luoghi rappresentano oggi in modo emblematico
i drammi di questo epocale fenomeno. In Grecia, nell’isola di Lesbo, il campo di Moria,
progettato per ospitare 3000 persone, accoglie oltre 12 000 rifugiati, provenienti per lo
più da zone di guerra (Siria, Afghanistan ecc.). In Spagna, nella città autonoma di Ceu-
ta, una piccola exclave spagnola in territorio marocchino, migranti africani tentano di
superare muri e fili spinati per raggiungere il suolo europeo. Il canale di Sicilia, nelle
acque territoriali italiane, è attraversato da imbarcazioni provenienti dal Nord Africa,
alcune delle quali trovano approdo nel nostro Paese, in genere sull’isola di Lampedusa,
mentre altre naufragano con il loro carico di vite.
Le reazioni delle popolazioni residenti nei luoghi di approdo dei flussi migratori
e le scelte politiche dei singoli governi sono molteplici e talvolta contrastanti: variano
dall’accoglienza all’integrazione, dall’accettazione al rifiuto, dal contenimento
alla chiusura.
Le testimonianze concrete di questa complessità e diversità di risposta sono rappresen-
tate dalla costruzione di muri sui confini (come quelli tra USA e Messico, tra Ungheria
e Serbia, tra Myanmar e Bangladesh ecc.), ma anche dalle operazioni di salvataggio
Mentre i singoli Stati si regolano sulla base delle legislazioni nazionali, le organiz-
zazioni sovranazionali sono impegnate ad adeguare norme e strumenti alla nuova
dimensione e configurazione del fenomeno migratorio. Si vedano al riguardo le dichia-
razioni dell’ONU sullo status e sui diritti dei rifugiati nonché dei lavoratori migranti, e
i compiti e le funzioni dell’UNHCR.
Per quanto riguarda l’Unione Europea le numerose iniziative del Consiglio d’Euro-
pa si propongono:
LETTERATURA ITALIANA
Per limitarci alla letteratura in lingua italiana, numerosi sono i racconti autobio-
grafici di immigrati nel nostro Paese fin dagli anni Ottanta-Novanta del secolo scor-
so, scritti talvolta in collaborazione con giornalisti, a cui seguono negli anni Duemila
esperienze narrative più mature e autonome, riconosciute dalla critica e gratificate dal
successo editoriale.
Molte sono le donne scrittrici, ad esempio l’indiana Laila Wadia, le albanesi Orne-
la Vorpsi e Anilda Ibrahimi, la somala Kaha Mohamed Aden. Interessanti sono le spe-
rimentazioni linguistiche, come quella della brasiliana Christiana de Caldas Brito,
che scrive in un linguaggio ibrido, il “portulano”, miscuglio di portoghese e italiano, o
di Amara Lakhous, di origine algerina, ideatore di un italiano arabizzato o di un arabo
italianizzato.
Un fenomeno degli anni Duemila è anche quello che coinvolge la seconda generazione
di stranieri, vale a dire di persone nate in Italia da genitori immigrati e che non han-
no ancora ottenuto la cittadinanza italiana: tra loro ci sono giovani talenti come Randa
Ghazy, Nader Ghazvinizadeh, Hamid Ziarati, Igiaba Scego.
Numerosi sono inoltre i romanzi di scrittori italiani, ispirati a storie di migrazione
reali o di finzione, tra i quali spiccano alcuni titoli: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio
Geda (2010), storia dell’odissea dall’Afghanistan all’Italia di un giovane profugo, il cui
seguito è narrato nel recente Storia di un figlio. Andata e ritorno, 2020; Il piatto dell’angelo di
Laura Pariani (2013); Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella (2014); Io sono con te.
Storia di Brigitte di Melania Mazzucco (2016); Le rughe del sorriso di Carmine Abate (2018).
ARTE
Il fenomeno migratorio ispira anche l’arte nei vari linguaggi e nelle diverse forme
della contemporaneità: installazioni, come quelle del dissidente cinese Ai Weiwei,
realizzate con giubbotti di salvataggio e gommoni, e allestite nei luoghi simbolo delle
città del Nord del mondo; fotografie, come quelle dell’artista albanese Adrian Paci,
giunto da migrante in Italia nel 1992; oggetti, come la lunghissima scala protesa verso
il cielo del palestinese Khaled Jarrar o la grande “barchetta di carta” intitolata Lampe-
dusa esposta dall’artista brasiliano Vik Muniz a Venezia, all’inaugurazione della Bien-
nale d’Arte del 2015.
CINEMA
Anche il cinema si ispira ai drammi delle migrazioni, con documentari – come Human
Flow di Ai Weiwei, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 –, con opere
a metà tra fiction e non fiction – come Fuocoammare di Gianfranco Rosi (2016) sugli
sbarchi a Lampedusa – e con numerosi film che narrano storie di “viaggi della speran-
za”, di difficili relazioni tra culture diverse, di dure condizioni di lavoro.
▶ Il rivestimento di
Lampedusa, la “barchetta
di carta” di Vik Muniz posta
a galleggiare nel bacino
dell’Arsenale di Venezia,
riproduceva la prima pagina
del quotidiano “La Nuova
Venezia” del 4 ottobre
2013, con la notizia del
naufragio di 366 migranti
al largo della Sicilia.
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
STORIA • SCIENZE UMANE nell’ottobre del 2019 e intitolata Don’t Ask Me Where
▪▪ Sulle migrazioni di massa puoi fare riferimento a: I’m From.
-- Saskia Sassen, Migranti, coloni, rifugiati. Dall’emigra-
CINEMA
zione di massa alla fortezza d’Europa, 1996: un saggio
sulla migrazione e sulla globalizzazione; ▪▪ Tra la filmografia italiana sul tema dell’immigra-
-- l’annuale “Global Trends Report” dell’UNHCR scarica- zione vedi:
bile sul sito italiano all’indirizzo www.unhcr.it; -- Emanuele Crialese, Terraferma, 2011: incontri tra pe-
scatori siciliani e migranti nel Mediterraneo;
-- il sito della “Fondazione Migrantes” della Conferenza
Episcopale Italiana, al link www.migrantes.it. -- Andrea Segre, Io sono Lì, 2011: la storia di un’immigrata
cinese a Chioggia;
LETTERATURA ITALIANA
-- Daniele Vicari, La nave dolce, 2012: un docu-film sull’im-
▪▪ Ti proponiamo una selezione di romanzi italiani scritti migrazione albanese in Italia a metà degli anni Novanta;
da autori stranieri o di origine straniera:
-- Christiana de Caldas Brito, Ana de Jesus, 1995; Qui e là,
-- Haider Rashid, Sta per piovere, 2013: la storia di un ra-
gazzino nato e vissuto in Italia, ma costretto a tornare
2004; 500 Temporali, 2006;
in Algeria con i genitori;
-- Randa Ghazy, Sognando Palestina, 2002; Prova a san-
guinare, 2005; Forse oggi non ammazzo nessuno. Storie
-- Gianfranco Rosi, Fuocoammare, 2016: la vita sull’isola
di Lampedusa si intreccia con il dramma degli sbarchi.
minime di una giovane musulmana stranamente non ter-
rorista, 2007; ▪▪ Sul tema dell’immigrazione e delle condizioni di la-
-- Nader Ghazvinizadeh, Arte di fare il bagno, 2004: una voro degli immigrati tra i film stranieri puoi vedere:
raccolta di poesie; -- Ken Loach, Bread and roses, 2000: le lotte dei lavoratori
-- Ornela Vorpsi, Il paese dove non si muore mai, 2006; ispanici immigrati illegalmente in California; In questo
-- Laila Wadia, Amiche per la pelle, 2007; Se tutte le donne, mondo libero, 2007: la dura condizione dei lavoratori
2012; Algoritmi indiani, 2017; clandestini in Gran Bretagna;
-- Igiaba Scego, Oltre Babilonia, 2008; La mia casa è dove -- Josef Fares, Jalla! Jalla!, 2001: la difficile relazione tra
sono, 2010; un ragazzo libanese e una ragazza svedese;
-- Amara Lakhous, Contesa per un maialino italianissimo -- Michael Winterbottom, Cose di questo mondo, 2002: due
a San Salvario, 2013; La zingarata della verginella di Via ragazzi afghani in viaggio verso Londra;
Ormea, 2014. -- Fatih Akin, La sposa turca, 2003: una storia di confron-
ARTE
to/scontro tra stili di vita turchi e tedeschi;
▪▪ Tra le opere di artisti contemporanei vedi: -- Sergio Arau, Un giorno senza Messicani, 2004: che cosa
accadrebbe se un giorno tutti i lavoratori immigrati
-- le installazioni di Ai Weiwei: con i giubbotti di salva-
messicani scomparissero dalla California;
taggio abbandonati sull’isola greca di Lesbo Weiwei ha
rivestito le colonne della Konzerthaus di Berlino nel -- Philippe Lioret, Welcome, 2009: un giovane immigra-
2016 e altri edifici in alcune capitali europee; inoltre to curdo-iracheno giunto a Calais dopo un viaggio at-
un enorme gommone con le effigi di trecento migranti traverso l’Europa deve raggiungere la Gran Bretagna;
è stato allestito nel porto di Sydney nel 2018; -- Aki Kaurismäki, Miracolo a Le Havre, 2011: l’incontro
-- la scala protesa verso il cielo (2016) di Khaled Jarrar di un lustrascarpe con un ragazzino africano; L’altro
che per la sua opera ha recuperato alcuni pezzi divelti volto della speranza, 2017: una storia di emigrazione
dal muro costruito tra il Messico e gli Stati Uniti; dalla Siria alla Finlandia;
-- le fotografie di Adrian Paci, tra le quali quella intitolata -- Ai Weiwei, Human Flow: un documentario presentato
Centro di permanenza temporanea (2007) che mostra un alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, disponibile
gruppo di persone salite sulla scaletta di un aereo che sul sito www.humanflow.com;
attendono nel vasto spazio vuoto della pista; -- Angus McDonald, Manus, 2019: un docu-film sull’iso-
-- molti artisti hanno affrontato il tema delle attuali mi- la di Manus, in Papua Nuova Guinea, dove il governo
grazioni partecipando alla mostra tenutasi a Londra australiano ha confinato migliaia di richiedenti asilo.
3 Uguali e diseguali
La diseguale distribuzione della ricchezza e della povertà nelle diverse aree del
globo, di cui i fenomeni migratori sono tra le più evidenti conseguenze, conferma la
persistenza di un forte divario economico, tra gli estremi dei quali si collocano varie
posizioni intermedie.
Tale divario risulta in progressiva diminuzione grazie al crescente sviluppo delle
economie dei Paesi emergenti, in Asia (Cina e India, ma anche Corea del Sud, Taiwan e
Singapore), in Africa (Costa d’Avorio, Etiopia, Ruanda, Tanzania, Senegal, Mozambico)
e in misura minore anche in America Latina (soprattutto in Brasile), e alla conseguente
formazione di una classe media con maggiori capacità di produzione e di consumo. In
questi Paesi, benché la ricchezza individuale sia modesta, tuttavia quella complessiva,
che riguarda miliardi di persone, “vale” un sesto della ricchezza mondiale, con po-
tenzialità significative per lo sviluppo economico futuro.
Il divario di genere
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • DIRITTO
Il digital divide
TECNOLOGIA • SCIENZE UMANE • ECONOMIA • DIRITTO
mondo del lavoro e della scuola, e alla vita relazionale soprattutto in occasione della
pandemia di COVID-19.
Il divario digitale colpisce non soltanto i Paesi poveri e in via di sviluppo – a ecce-
zione delle nazioni asiatiche produttrici di tecnologie a basso costo – ma interessa anche
trasversalmente i Paesi del Nord del mondo, nei quali alcune fasce di popolazione per
età, possibilità economiche e livello culturale non dispongono di strumenti tecnologici o
non sono interessate a essi oppure non hanno le competenze necessarie al loro utilizzo.
Nei Paesi più ricchi e sviluppati colpisce soprattutto la presenza di zone carenti, se pur
in modo discontinuo, di adeguate infrastrutture digitali, nonostante la loro costante
e rapida evoluzione (connettività ad alta velocità, sviluppo delle reti di fibra ottica, 5G
ecc.) nel contesto della “quarta rivoluzione industriale”.
I divari trasversali
SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
Da quanto sopra esposto risulta che il divario ricchezza-povertà non deve essere in-
teso soltanto in senso economico o su base geopolitica. Si tratta infatti di un fenomeno che
percorre trasversalmente tutte le aree del mondo, sia quelle più ricche, all’interno
delle quali si trovano sacche di emarginazione e disagio sociale, sia quelle dei Paesi me-
no sviluppati o in via di sviluppo, dove pochissimi casi di estrema ricchezza convivono
con condizioni di povertà diffusa e con forme di deprivazione sociale e culturale.
Ne sono esempi, da una parte, la disparità tipica della società statunitense rias-
sunta nelle espressioni “have” e “have not”, che marcano la differenza tra “chi ha” e chi
“non ha”; dall’altra, la presenza di élite miliardarie in Paesi come la Russia, l’India e
il Brasile in cui la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
L’Unione Europea ma anche il Regno Unito, il Giappone, l’Australia e il Canada
presentano invece differenze meno evidenti fra ricchi e poveri, grazie ai sistemi di
welfare, che cercano di tutelare il benessere dei cittadini attraverso la fornitura gra-
tuita (o quasi) di servizi sociali di base, come la sanità e l’istruzione. Ciò nonostante
anche in questi Paesi non mancano gravi situazioni di disagio, soprattutto nelle peri-
ferie delle grandi città.
LETTERATURE
Inoltre, nelle banlieue francesi, nei quartieri bengalesi di Londra, nelle borgate romane,
così come nelle infinite altre periferie del mondo, trova grande fonte di ispirazione la lette-
ratura. Esponenti della littérature de banlieue sono scrittori francesi per lo più di origine
magrebina, di seconda o terza generazione, come Azouz Begag, Rachid Djaïdani, Faïza Guène,
Mohamed Razane, Thomté Ryam. Alla letteratura della black Britain fanno riferimento
l’anglo-pakistano Hanif Kureishi, l’anglo-giamaicana Zadie Smith, la bengalese Monica Ali,
il cingalese Romesh Gunesekera, l’anglo-indiano-angolano Gautam Malkani.
Quanto alla letteratura italiana, il “mito” delle periferie romane o milanesi, che ha
in Pier Paolo Pasolini e in Giovanni Testori i punti di riferimento classici, persiste in ro-
manzi ambientati ai nostri giorni in quartieri percorsi dalla droga, dalla corruzione
e dalla malavita, come quelli di Giancarlo De Cataldo da cui sono stati tratti film-tv e
serie di grande successo.
CINEMA
Il cinema offre frequenti spaccati di periferie urbane come contesto di degrado so-
ciale e culturale, ma anche di tentativi di riscatto. Particolarmente ricca è la filmo-
grafia francese, a partire da L’odio di Mathieu Kassoviz (1995), per proseguire con i
film di Abdel Kechiche, Pierre Morel, Laurent Cantet, Nabil Ben Yadir, Pascal Elbé, Uda
Benyamin ecc., fino al recente I miserabili di Ladj Ly (2019), ispirato, nel titolo, al capo-
lavoro ottocentesco di Victor Hugo.
Anche il cinema italiano offre una variegata panoramica di film che raccontano le
periferie: ad esempio, Sacro Gra di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’oro alla Mostra
del Cinema di Venezia del 2013; il recente Bangla (2019), del giovane regista di origini
bengalesi Phaim Bhuiyan.
STRUMENTI
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Imparare a imparare
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • DIRITTO SCIENZE UMANE • SCIENZE • TECNOLOGIA
▪▪ Sull’andamento del divario tra ricchezza e povertà, ▪▪ Sul digital divide vedi il sito dell’“Agenda digitale
consulta il “Global wealth report” di Credit Suisse del dell’Unione Europea” www.agendadigitale.eu; sul me-
2018, al link www.credit-suisse.com, e il commento desimo sito trovi anche l’esauriente articolo di Angelo
Alessandro Longo, Cos’è il digital divide, nuova discrimi-
di Corrado Griffa, La ricchezza si crea o si consuma:
nazione sociale (e culturale), del 13 marzo 2020.
ecco una fotografia che può servire all’Italia, su “Il So-
le 24 Ore” del 5 febbraio 2019, in www.econopoly. SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
▪▪ Sul progetto “G124” di Renzo Piano per il “ram- ▪▪ Nella narrativa italiana ambientata nelle periferie
mendo” delle periferie (in corso dal 2013) leggi si segnalano in particolare i romanzi di Giancarlo De
Renzo Piano, Il rammendo delle periferie, sulla “Do- Cataldo: Romanzo Criminale, 2002; Io sono il Libanese,
menica” de “Il Sole 24 Ore” del 18 giugno 2014, in 2012; Suburra, 2013; La notte di Roma, 2015.
www.ilsole24ore.com. CINEMA
▪▪ Sui progetti di rigenerazione di zone deindustria- ▪▪ Filmografia francese con ambientazione nelle
lizzate e di “gestione intelligente del declino”, vedi: banlieue:
-- Alessandro Coppola, Apocalypse Town. Cronache dalla -- Laurent Cantet, La classe − Entre les murs, 2008: espe-
fine della civiltà urbana, 2012: sono illustrati i tentativi rienza di un insegnante in una scuola della periferia;
spontanei di smart shrinkage nelle città della “cintu- tratto dall’autobiografia di François Bégaudeau che
ra della ruggine” degli Stati Uniti (Detroit, Cleveland interpreta il protagonista;
ecc.); -- Uda Benyamina, Divines, 2016;
-- il progetto URBACT dell’Unione Europea, dedicato -- Rachid Hami, La mélodie, 2017: la storia di un riscatto
alle shrinking cities (“città in contrazione”); il rappor- attraverso la musica;
to “From crisis to choice: re-imagining the future in -- Ladj Ly, I miserabili, 2019: racconta le rivolte di strada
shrinking cities” è scaricabile dal link http://urbact.eu. di Parigi nel 2005.
-- Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie, 1990; Ho qual- ▪▪ Sulla street art come riqualificazione urbana nei pro-
cosa da dirti, 2008; getti di alcune amministrazioni, vedi:
-- Zadie Smith, Denti bianchi, 2001;
-- la figura e l’opera di Banksy, dalla città natia di Bristol
ad altre città del mondo, dove realizza i suoi graffiti di
-- Monica Ali, Sette mari e tredici fiumi, 2003; critica politica e sociale;
-- Romesh Gunesekera, The match, 2006; -- i “graffiti” di Brick Lane, cuore della comunità benga-
-- Gautam Malkani, Londonstani, 2006. lese a Londra.
Il contrasto alle diseguaglianze rientra tra gli “Obiettivi per lo Sviluppo Sosteni-
bile dell’Agenda 2030”, adottata nel 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU: in partico-
lare l’obiettivo 10 (Ridurre le disuguaglianze). Tali obiettivi fanno parte degli impegni
dell’Unione Europea, volti a ridurre le diseguaglianze tra gli Stati membri e all’in-
terno degli Stati stessi, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, specie quelli che si trovano
ai confini dell’Europa o si affacciano sul Mediterraneo. In tal senso la Commissione per
l’Occupazione e gli Affari sociali al Parlamento Europeo nel 2017 ha pubblicato una rela-
zione “Sulla lotta contro le disuguaglianze come leva per stimolare crescita e occupazione”.
Un quadro complessivo delle diseguaglianze in Europa – sia nei 27 Paesi membri
sia in quelli candidati a entrare nell’UE (Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Mace-
donia, Albania) sia in quelli che hanno con l’Europa stretti rapporti economici (Islanda,
Norvegia, Svizzera, Kosovo e Moldavia) – è fornito dallo studio di ricerca WID (World
Inequality Database) che registra i dati a partire dal 1980 e le tendenze in atto.
Anche in Europa l’imposizione del lockdown, totale (a eccezione delle attività indi-
spensabili) o parziale, a seconda dell’aggravamento della pandemia, ha provocato una
forte recessione e l’aumento delle tensioni sociali.
Questo difficile scenario potrebbe, però, anche rappresentare l’opportunità per una
svolta verso un’Europa solidale, unita e competitiva. Con questo proposito, l’Unione
ha messo in campo un “Piano per la ripresa dell’Europa” (“Next Generation EU”) per
il periodo 2021-2027, che consiste in un articolato progetto di aiuti a governi, cittadini
e imprese per un ammontare complessivo di oltre 2300 miliardi di euro. Tali misure,
benché nate dall’emergenza causata dalla pandemia, rientrano negli obiettivi strategici
dell’Unione, assunti dalla commissaria Ursula Von der Leyen a dicembre del 2019 con
l’“European Green Deal”.
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Imparare a imparare
SCIENZE UMANE • FILOSOFIA • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
-- Jeremy Rifkin, Terza rivoluzione industriale: come il po-
▪▪ Per conoscere il pensiero di economisti, intellettuali tere “laterale” sta trasformando l’energia, l’economia e il
e attivisti riguardo ai problemi legati alla globalizza- mondo, 2011: l’autore propone un nuovo modello eco-
zione e alla disparità economica e sociale puoi leggere nomico e collaborativo di società;
i seguenti saggi: -- Thomas Piketty, Il capitale nel XXI secolo, 2013: il saggio
-- Naomi Klein, No logo, 2000: testo di riferimento dei intende confutare la tesi secondo cui lo sviluppo eco-
movimenti no-global; nomico sarebbe accompagnato, in modo matematico,
-- Jagdish Bhagwati, Elogio della globalizzazione, 2004: da un calo nella disparità di reddito;
analisi dei pro e dei contro della globalizzazione; -- Vandana Shiva, Il pianeta di tutti. Come il capitalismo ha
colonizzato la Terra, 2019: l’accusa di “ecocidio” del-
-- Martha Nussbaum, Le nuove frontiere della giustizia,
la (discussa) eco-femminista indiana rivolta contro
2006; Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil,
l’“impero dell’1%” (la stretta minoranza che detiene
con Amartya Sen, 2011: la giustizia sociale nel conte-
la maggioranza della ricchezza del mondo);
sto globalizzato;
-- Bina Agarwal, Disuguaglianze di genere, 2020: il rappor-
-- Serge Latouche, La scommessa della decrescita, 2007:
to tra condizione femminile e società agricola indiana.
testo base della teoria della “decrescita felice”;
-- Raj Patel, Il valore delle cose. E le illusioni del capitalismo, SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
2010: filosofia della condivisione per un ripensamento ▪▪ Per un’analisi dello studio del WID (World Inequality
delle strutture economiche e sociali vigenti a partire Database) sulle ineguaglianze nel mondo, consulta il
dall’agricoltura; link https://wid.world.
-- Amartya Sen, L’idea di giustizia, 2010: originale approc- ▪▪ Per un’analisi della situazione economica globale
cio del filosofo ed economista indiano alle questioni puoi consultare i documenti del “World Economic Out-
dell’uguaglianza e delle libertà nel contesto della glo- look” del Fondo Monetario Internazionale, sul sito
balizzazione; www.imf.org.
Strumenti Un impero globale, uno Stato multinazionale Tra le analogie che vengono isti-
tuite dagli storici vi è quella tra la globalizzazione attuale – intesa come processo di
Elio Aristide, Elogio di Ro-
unificazione mondiale e di interdipendenza economica, politica e culturale, la cui
ma, in G. Poma, Le istituzio-
ni politiche del mondo roma-
leadership è per il momento detenuta dagli Stati Uniti – e quella dell’antica Roma.
no, 2002: la celebrazione L’Impero romano, infatti, era “globale”, in quanto esteso su un territorio vastis
del sistema amministra- simo ed egemonizzato politicamente, economicamente, militarmente e culturalmente
tivo romano e dell’esten- da Roma; era anche “universale”, secondo il disegno ideologico di identificazione tra
sione della cittadinanza. Urbs (la città per antonomasia, Roma) e Orbis (l’intero mondo allora conosciuto) perse-
guito da Augusto e dai suoi successori.
L’impero era abitato da popolazioni diverse tra loro, ma era unificato dalle strade
e dai sistemi di comunicazione, dalla lingua e dal diritto, dagli eserciti e dai com-
merci, e poteva così riprodurre nelle più lontane province i propri standard urbani-
stici e civili, e trasformare progressivamente gli stranieri in cittadini (come sancì
nel 212 d.C. l’Editto di Caracalla). Era, tuttavia, uno Stato nel quale l’omogeneità
impressa da Roma non era assoluta, ma si combinava costantemente con le specifiche
identità territoriali, dando luogo a quelle varietà culturali destinate a trasmettersi
ai popoli delle epoche successive.
Strumenti L’inurbamento degli stranieri Roma, il centro di questo impero, era una metropo-
li sovrappopolata verso cui convergevano molti “immigrati” attratti dal suo fascino
Seneca, Dialogi, 12; Ad Hel-
o spinti dalla necessità. Costoro erano osservati con la curiosità di un cosmopolita
viam matrem, 6, 2-3: Roma
come irresistibile polo come Seneca, oppure con il fastidio e l’esasperazione di un italico nostalgico come
d’attrazione per i popoli Giovenale. Si tratta di due testimoni che proponevano argomentazioni molto simili a
stranieri. quelle a cui ancora oggi si ricorre nei dibattiti che caratterizzano i Paesi di arrivo degli
Giovenale, Satira III, vv. attuali flussi migratori.
62-85: l’insofferenza verso
le usanze degli stranieri, Il limes: separazione e interazione I confini dell’impero, oltre a essere costitui
soprattutto di quelli pro- ti da elementi naturali (fiumi, deserti e montagne), erano marcati da linee fortifi-
venienti dalle province
cate (palizzate, mura, fossati, torri di legno o di pietra) che rappresentavano sia una
orientali.
barriera fisica contro gli sconfinamenti dei popoli esterni sia un sistema mobile di
infrastrutture d’appoggio all’esercito per incursioni nei territori esterni. Questo si-
stema, cui era dato il nome di limes, non era soltanto difensivo e di contenimento,
paragonabile alla Grande Muraglia cinese o ai “muri” costruiti oggi in Europa o negli
Stati Uniti, ma era anche uno straordinario strumento di comunicazione. Presso il
limes, infatti, correvano le strade che collegavano le più remote regioni dell’impero
a Roma e si insinuavano nei territori oltre il confine. Inoltre, lungo quelle strade era-
no costruiti i castra, le guarnigioni di stanza, che presidiavano il limes e diventaro-
no luoghi di pacifica convivenza tra legionari e truppe ausiliarie della più diversa
origine, e tra questi e le popolazioni indigene, che abitavano nei villaggi e forniva-
no all’esercito i necessari prodotti agricoli e artigianali, e con le quali non di rado i
soldati romani si imparentavano. Il limes rappresentava dunque una sorta di zona
“cuscinetto”, attraversata in un senso e nell’altro dalle popolazioni di confine. Era
anche un luogo di interazione che, da una parte, favorì lunghi periodi di pace tra gli
abitanti dell’impero e i popoli esterni, ma, dall’altra, costituì in seguito l’accesso per
l’invasione di quegli stessi popoli, nel momento in cui furono a loro volta incalzati dai
nomadi provenienti dall’Asia.
2. Le “invasioni barbariche”
STORIA
Strumenti Un’irresistibile avanzata Verso la fine del IV secolo d.C. si verificò una svolta. Gli Un-
ni, un popolo proveniente dall’Asia centrale, attraverso le pianure dell’Europa orientale
Ammiano Marcellino, Res
si affacciarono sullo scenario romano. Con un travolgente “effetto domino”, sospinse-
gestae, XIII, 2-3, 5, 7; XXXI,
2, 1-6, 10: i fatti storici dal
ro le tribù che incontravano sul loro cammino verso i confini orientali dell’impero, che
l’arrivo degli Unni alla bat- vennero travolti. Nel quadro di questo fenomeno, il 9 agosto del 378 d.C. nella battaglia
taglia di Adrianopoli. di Adrianopoli (attualmente nella Turchia europea), l’esercito romano, guidato dallo
stesso imperatore Valente, fu duramente sconfitto da alcune tribù gotiche, giunte dai
territori oltre il Danubio e sostenute da altri gruppi barbari, che avevano tentato inu-
tilmente di essere accolti all’interno del limes.
Dopo di allora le popolazioni barbariche dilagarono in tutti i territori occidentali
dell’Impero romano fino a provocarne il crollo nel 476 d.C., data che segna convenzio-
nalmente l’inizio di una nuova era.
Valerio Magrelli (1957) è uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, oltre che saggista e traduttore di importan-
ti poeti di lingua francese. Dopo aver esordito giovanissimo con la raccolta di poesie Ora serrata retinae (1980),
ha proseguito la sua attività poetica pubblicando altre raccolte riunite nel 2018 in un volume dal titolo Le cavie.
La poesia che proponiamo, tratta da Didascalie per la lettura di un giornale (1999), pone la questione della di-
seguaglianza di condizione tra chi vive in parti diverse del mondo.
Comprensione e analisi
1. Esegui la parafrasi della poesia di Magrelli, quindi sintetiz- 3. A quale delle immagini metaforiche presenti in questa
zane il contenuto denotativo in un breve testo di 50-70 poesia di Valerio Magrelli va associato il «divanetto di
parole o massimo 500 battute (spazi inclusi). fronte alla tv» (v. 2)? Al verso 2 è evocata una situazione
2. Nella poesia ricorrono alcune contrapposizioni: tra io/noi di prosastica quotidianità in contrasto con le immagini e
e gli altri; tra naufragio e salvezza; tra giustizia e ingiusti- con il linguaggio più elevato della poesia: quale effetto
zia. Ricercale nel testo e osserva con quali forme lessicali produce tale contrasto? Quali sono, secondo te, gli in-
e grammaticali sono espresse. tendimenti del poeta?
3 COMPITO DI REALTÀ
Realizzazione e presentazione
Progettazione
▪▪ Una volta definiti tutti gli elementi della progettazione,
▪▪ La classe, sotto la guida degli insegnanti coinvolti nel pro- come sopra elencati, si procede alla realizzazione del
getto (di discipline artistiche e tecniche, sociali, linguisti-
murale, secondo le specifiche individuate e, auspicabil-
che ecc.), discute collettivamente sul progetto al fine di
mente, nei tempi previsti.
individuare:
▪▪ Questa fase viene registrata e quindi montata in video.
-- il luogo e lo spazio dove realizzare il murale (ad esem-
pio una strada o una piazza periferiche e degradate; un ▪▪ Una volta ultimato, il murale viene presentato ufficialmen-
edificio significativo per il quartiere; un muro della stessa te alla presenza delle autorità scolastiche e istituzionali,
scuola), chiarendo le motivazioni della scelta (esigenza di degli artisti e delle associazioni che hanno collaborato,
riqualificazione ecc.); in un’iniziativa pubblica nella quale gli studenti stessi
illustreranno l’opera.
-- il soggetto del murale (un personaggio reale o di fan-
tasia, una scenetta con più personaggi, un ambiente na- ▪▪ Il video e altri materiali audiovisivi vengono pubblicati sul
turale, una figurazione astratta ecc.) e il suo significato sito della scuola e proposti a televisioni locali per la
nell’ambito del progetto; loro programmazione.
L’obiettivo 5 si interseca con tutti gli altri obiettivi dell’“Agenda 2030”, data la tra-
sversalità della questione femminile rispetto a quella dei diritti umani in generale.
L’identificazione dei diritti delle donne con i diritti umani era già stata affermata
in altre precedenti iniziative delle Nazioni Unite: le conferenze mondiali delle donne,
riunitesi per la prima volta nel 1975 e giunte nel 2015 alla sesta edizione, con lo scopo di
elaborare un piano comune per il progresso e l’emancipazione femminile.
In particolare, la conferenza promossa dall’ONU insieme con il World Economic
Forum e tenutasi a Pechino nel 1995 ha visto l’entusiastica e attiva partecipazione di
oltre 30 000 donne provenienti da tutto il mondo, molte delle quali riunite in movimenti
e associazioni. In quella sede è stata votata la “Piattaforma d’Azione”, un testo politi-
camente e culturalmente rilevante perché afferma la pretesa, rivolta a tutta l’umanità,
di «guardare il mondo con occhi di donna».
Dal rapporto “The Gender Snapshot 2019” dell’agenzia UN-Women risulta che sono
in costante aumento in tutto il mondo le violenze sulle donne: dalla sopraffazione psi-
cologica, allo stalking; dagli abusi sessuali, alle lesioni fisiche, fino al femminicidio.
stalking : comportamenti
persecutori e reiterati (come
Di queste forme di violenza sono spesso vittime donne che tentano di emanciparsi da
intrusioni, molestie, pedina- contesti familiari patriarcali.
menti, telefonate o messag-
In tutto il mondo i femminicidi sono in crescita, ma in alcuni Paesi, tra cui l’Italia,
gi insistenti e minacciosi ecc.)
finalizzati a generare ansia e questo fenomeno è decisamente allarmante. In Messico, ad esempio, i femminicidi rag-
paura nella persona che ne è giungono il record di dieci casi al giorno e si verificano in particolare a Ciudad Juárez,
bersaglio.
nello Stato di Chihuahua, al confine con gli Stati Uniti, dove la violenza sistematica contro
femminicidio: neologismo
coniato nel 1992 dalla crimino- le donne perdura dagli anni Novanta del secolo scorso ed è diventata un “caso di studio”
loga statunitense Diana Rus- dell’antropologa Marcela Lagarde y de los Ríos, che ha sensibilizzato le autorità locali nei
sell che indica un delitto di ge-
nere: l’assassinio di una donna confronti di una più severa legislazione. Questa strage, tuttora in corso, ha suscitato ma-
in quanto tale, attuato per an- nifestazioni di protesta con lo slogan “Ni una más” (“Non una di più”) e ha ispirato l’artista
nullarne, oltre alla vita, l’iden-
tità e la libertà.
messicana Elina Chauvet, che nel 2009, proprio a Ciudad Juárez, ha ideato il progetto Za-
patos Rojos. La sua installazione di scarpe rosse, abbandonate per terra a simboleggiare
tutte le donne morte per femminicidio, si è diffusa nel mondo e viene riproposta in molte
occasioni, soprattutto il 25 novembre, durante la “Giornata internazionale per l’elimi-
nazione della violenza contro le donne”, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. La data
fu scelta in ricordo dell’uccisione delle tre sorelle Mirabal (dette Mariposas, “Farfalle”),
assassinate nella Repubblica Dominicana nel 1960 per la loro resistenza agli abusi di po-
tere del dittatore Rafael Trujillo.
ARTE
Accanto alla messicana Elina Chauvet, sono oggi molte le artiste (e gli artisti) che de-
nunciano la violenza nei confronti delle donne nelle molteplici forme espressive dell’arte
contemporanea.
A titolo di esempio si possono ricordare le performance di Marina Abramovic, di Re-
gina José Galindo e di Alketa Xhafa-Mripa sugli stupri di guerra; i manifesti pubblici-
tari con slogan come “Il tuo corpo è un campo di battaglia” di Barbara Kruger; i mura-
les, le fotografie e addirittura i tatuaggi come quelli della brasiliana Flavia Carvalho.
CINEMA • LETTERATURE
Anche il cinema affronta la questione della parità di genere e racconta storie di vio-
lenza sulle donne, spesso a partire da romanzi di successo.
Tra i molti film stranieri si possono ricordare: Magdalene (2002) di Petere Mullan,
sulle dolorose vicende di alcune ragazze irlandesi che negli anni Sessanta del secolo
scorso venivano rinchiuse in conventi per espiare le loro presunte colpe, spesso frutto
di violenze; Uomini che odiano le donne (2009) di Niels Arden Oplev, dal primo romanzo
della trilogia Millennium dello scrittore svedese Stieg Larsson; La sposa bambina (2014)
di Khadija al-Salami, sui matrimoni precoci in Yemen, Paese natale della regista; Tre
manifesti a Ebbing, Missouri (2017) di Martin McDonagh, sulla violenza sessuale e l’o-
micidio di un’adolescente; e il più recente L’uomo invisibile (2020) di Leigh Whannell, la
storia di una donna da anni vittima di una relazione violenta e umiliante.
Tra le pellicole italiane ricordiamo Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Özpetek,
tratto dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco, in cui le violenze sui figli diven-
tano lo strumento di un uomo per “punire” l’ex moglie; L’amore rubato (2016) di Irish
Braschi, ispirato a una raccolta di racconti di Dacia Maraini, con protagoniste donne
accomunate da esperienze di violenza.
Tra le serie televisive tratta il tema della subordinazione e della violenza, soprattut-
to psicologica, sulle donne The Handmaid’s Tale (2017), ideata da Bruce Miller a partire
dall’omonimo romanzo distopico Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood del 1985.
Altra serie in cui ricorre il tema della violenza è Big Little Lies - Piccole grandi bugie (2017-
2019) creata da David E. Kelley.
Il Consiglio d’Europa ha intrapreso, già dalla fine del secolo scorso, una serie di ini-
ziative per promuovere la lotta alla violenza sulle donne, la protezione delle vittime
e per perseguire i colpevoli. Con questi obiettivi è stata approvata la “Convenzione del
Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza
domestica”, detta “Convenzione di Istanbul”, sottoscritta nel 2011 da 34 Paesi, tra cui
l’Italia, per i quali essa rappresenta uno stimolo e un riferimento per iniziative legislative
e governative. Tuttavia oggi la Convenzione è messa in discussione da alcuni governi di
orientamento sovranista e nazionalista, come Polonia, Ungheria, Slovacchia e la stessa
Turchia (che ne è stata la prima firmataria).
Al traguardo della parità tra donne e uomini, già presente nel “Trattato istitutivo
dell’Unione Europea” (detto “Trattato di Maastricht”, 1993), è finalizzato anche il “Pia-
no d’azione sulla parità di genere 2016-2020”, adottato nel 2015, in cui è sottolineata
«la necessità di realizzare pienamente il godimento, pieno e paritario, di tutti i diritti
umani e le libertà fondamentali da parte delle donne e delle ragazze e il conseguimento
della loro emancipazione e della parità di genere». A supporto delle iniziative dei Pae-
si membri in questo ambito è in funzione l’EIGE (Istituto europeo per l’uguaglianza di
genere), fondato nel 2006, che raccoglie dati ed elabora studi, tra cui un “Indice sull’u-
guaglianza di genere” pubblicato ogni due anni.
L’Unione Europea costituisce un campo di prova particolarmente significativo
per la realizzazione degli obiettivi di parità di genere, perché in essa si presentano at-
tenuate le radici strutturali che determinano l’ineguaglianza tra uomini e donne in nu-
merosi altri Paesi. Molti degli Stati che fanno parte dell’UE godono infatti di condizioni
economiche e di welfare, di livello culturale e di garanzie dei diritti civili, che, an-
che se non del tutto soddisfacenti, sono tuttavia mediamente migliori rispetto a molte
altre parti del mondo. Proprio per queste ragioni l’Unione può ambire a più alti risultati
nella conquista di un’effettiva uguaglianza di genere, costituendo un traino e un aiuto
agli altri Paesi per raggiungere il medesimo obiettivo.
Nel quadro delle direttive dell’Unione Europea si inseriscono anche molte delle inizia-
tive legislative italiane. Queste hanno sempre come punto di riferimento fondamentale
la Costituzione che riconosce i diritti inviolabili dell’uomo, inteso come essere umano
(art. 2), la pari dignità sociale e l’uguaglianza dei cittadini «senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»
(art. 3). Inoltre all’articolo 37 conferma i diritti della donna lavoratrice e all’articolo
51 le pari opportunità di accesso a cariche pubbliche ed elettive.
In realtà, l’articolo 51 non risale alla formulazione originaria della Costituzione
italiana, ma è stato modificato in seguito alla riforma costituzionale del 2003. È in-
fatti il frutto di una nuova e maggiore sensibilità verso le “azioni positive di gene-
re”, che si è affermata alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, sull’onda della
Conferenza delle donne di Pechino del 1995 e di quella tendenza all’integrazione delle
problematiche di genere nei processi decisionali secondo le parole chiave empower-
ment e mainstreaming.
Dopo secoli di quasi assoluto silenzio e di “invisibilità”, dalla seconda metà dell’Ottocen-
to e soprattutto dal Novecento le donne scrittrici e artiste si sono imposte nel panorama
internazionale in misura sempre crescente e oggi, negli anni Duemila, costituiscono una
presenza rilevante. Particolarmente significativo è il contributo femminile alla poesia,
come dimostra anche la recente (2020) attribuzione del Premio Nobel per la letteratura alla
statunitense Louise Glück (mentre del 1996 è quello alla polacca Wisława Szymborska).
Resta aperta la questione della specificità femminile nelle forme di creatività, da
taluni negata in base a un criterio di “neutralità” nella valutazione della qualità tema-
tica ed espressiva delle opere prodotte, da altri, invece, riconosciuta e sostenuta anche
attraverso la ricognizione di significative esperienze. È quanto, ad esempio, emerge da un
recente libro di Sandra Petrignani, studiosa della letteratura scritta da donne e autrice
di romanzi. In Lessico femminile, edito nel 2019, l’autrice ricostruisce momenti significa-
tivi della sua vita attraverso i ricordi e le citazioni di libri che li hanno segnati, tutti di
scrittrici (Virginia Woolf, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Marguerite Duras e moltissi-
me altre). Ne emerge un modo femminile di osservare e interpretare il mondo, più
legato alla quotidianità e alle attività familiari, concreto e pragmatico, sensibile all’af-
fettività e alle tematiche socio-politiche riguardanti in particolare i diritti delle donne.
L’elenco di Petrignani va a formare una sorta di nuovo canone letterario, aggiuntivo, se
non alternativo, a quello prevalentemente maschile condiviso nella cultura dominante.
LETTERATURA ITALIANA
ARTE
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
adottata dal Consiglio europeo nel 1950, in www.echr.
▪▪ Per leggere i testi di alcune dichiarazioni, conven- coe.int;
zioni e trattati fondamentali rispetto ai temi dei di- -- la “versione consolidata” del 2012 del “Trattato di Ma-
ritti e delle libertà delle donne, e per visitare alcuni astricht” del 1993, istitutivo dell’Unione Europea, sul
siti istituzionali di interesse per le medesime tema- sito dell’UE, in https://eur-lex.europa.eu;
tiche considera:
-- una nota del Parlamento europeo sull’uguaglianza tra
-- la “Dichiarazione universale dei diritti umani”, adot- uomini e donne, pubblicata nel 2019 e scaricabile in
tata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel pdf, è riportata in www.europarl.europa.eu/factsheets/
1948, in www.ohchr.org; it/sheet/59/uguaglianza-tra-uomini-e-donne;
-- la “Convenzione europea per la salvaguardia dei -- il sito dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere
d iritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, (EIGE), in http://eige.europa.eu;
-- il documento europeo per “L’impegno strategico per la CINEMA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
parità di genere 2016-2019”, in https://op.europa.eu. ▪▪ Ti proponiamo un elenco di film degli anni Duemila,
sul tema della violenza contro le donne, in aggiunta
STORIA • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
a quelli già segnalati nel capitolo:
▪▪ Sull’impegno storico del Parlamento europeo ri- -- Matteo Garrone, Primo amore, 2004: un rapporto di
guardo all’uguaglianza tra uomini e donne, vai al coppia morboso e ossessivo in cui in nome di un sup-
link www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/59/ posto amore si pretendono e concedono sacrifici fino a
uguaglianza-tra-uomini-e-donne. un atto estremo;
▪▪ Per una panoramica delle leggi fondamentali che in -- Cristina Comencini, La bestia nel cuore, 2005: fratello
Italia hanno scritto la storia dei diritti delle donne, e sorella ricostruiscono le violenze subite dal padre;
puoi consultare il sito del Winning Women Institute, -- Anders Nilsson, Racconti da Stoccolma, 2006: tre rac-
all’indirizzo http://winningwomeninstitute.org. conti di violenze in tre contesti sociali diversi della
capitale svedese;
EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
-- Lee Daniels, Precious, 2009: nella Harlem disagiata
▪▪ Sul tema della violenza contro le donne ti propo- degli anni Ottanta una ragazzina, vittima degli abusi
niamo i link ad alcuni siti istituzionali e ad articoli del padre e dell’ira della madre, trova la forza per ri-
giornalistici: cominciare;
-- la pagina del Ministero dell’Interno del Governo ita- -- Alexandros Avranas, Miss Violence, 2013: dietro un
liano intitolata “Violenza di genere”, in www.interno. perbenismo di facciata una comune famiglia nasconde
gov.it/it/temi/sicurezza/violenza-genere, e quella le violenze psicologiche e fisiche di un patriarca “orco”
dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discri- nei confronti di figlia e nipoti;
minatori (OSCAD), in www.interno.gov.it/it/ministero/
-- Deniz Gamze Ergüven, Mustang, 2015: cinque sorelle
osservatori/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discri-
adolescenti in Turchia contro i terribili pregiudizi nei
minatori-oscad; confronti delle donne;
-- l’opuscolo che illustra la campagna “Questo non è amo- -- Ivano De Matteo, La vita possibile, 2016: in fuga da un
re” scaricabile in pdf dal sito della Polizia di Stato, marito violento la protagonista trova la possibilità di
www.poliziadistato.it; una nuova vita;
-- il rapporto La violenza di genere è una questione comples- -- Colin Trevorrow, Il libro di Henry, 2017: un ragazzino
sa. Il femminicidio spiegato bene, in “Il Sole 24 Ore” del aiuta a scoprire gli abusi subiti da una compagna di
30 novembre 2019, in www.infodata.ilsole24ore.com; classe;
-- l’articolo di Giulia Testa, Dati e grafici sulla violenza di -- Jennifer Kent, The Nightingale, 2018: una storia di vio-
genere in Italia e nel mondo, in “Internazionale” del 25 lenza e sopraffazione ma anche di riscatto da un pas-
novembre 2019, in www.internazionale.it. sato di dolore.
La lotta contro tali discriminazioni e a favore del riconoscimento dei diritti delle
persone LGBT, è iniziata negli anni Sessanta e Settanta del Novecento negli Stati Uniti
e, grazie ai sempre più numerosi movimenti di protesta o di “orgoglio omosessuale”, si è
diffusa in tutto il mondo, determinando una presa di coscienza su queste problemati-
che in larghe fasce di popolazione. Lo testimonia, ad esempio, la grande partecipazione,
indipendentemente dall’orientamento sessuale, che accompagna le parate del Gay Pride.
Di tale sensibilizzazione è testimonianza anche l’istituzione, nel 2007, della “Giorna-
ta internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”, che si celebra il 17
maggio, per commemorare il giorno del 1990 nel quale l’Organizzazione Mondiale della
Sanità decise di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
In discussione sono gli stessi concetti di sesso e di genere, e le distinzioni che in-
tercorrono tra di essi:
La lotta contro le discriminazioni e per l’affermazione dei diritti delle persone LGBT
trova corrispondenza nel dibattito politico svoltosi negli ultimi decenni e nel processo
di innovazione legislativa che prosegue, non senza intralci, in diversi Paesi del mondo.
In Europa molte nazioni, dagli anni Duemila, hanno emanato importanti leggi a
favore dei diritti delle persone non eterosessuali, come il matrimonio tra individui del-
lo stesso sesso.
Queste iniziative a livello nazionale hanno rappresentato uno stimolo per le stesse
istituzioni europee verso la promozione di altre iniziative, quali la “Risoluzione del
Parlamento europeo sull’omofobia in Europa”, del 2006, e la relazione “Una tabel-
la di marcia per la parità fra uomini e donne”, del 2009 (in cui per la prima volta è
menzionata la famiglia gay).
Inoltre, sono numerose le direttive europee che invitano i Paesi dell’Unione a legifera-
re in questo senso e notevole è anche l’impegno di “moral suasion”, ossia di “pressione
morale”, nei confronti di nazioni vicine o candidate a entrare nell’UE le cui legislazioni
sono carenti da questo punto di vista. Inoltre l’Unione fornisce sostegno politico e fi-
nanziario alle organizzazioni non governative che operano in Stati (70 nel mondo) dove
l’omosessualità è illegale e punita con la detenzione o la morte.
In Italia, dopo anni di dibattiti politici, nei quali si sono scontrate posizioni “laiche” e
“cattoliche”, si è giunti alla Legge 76 del 2016 che riconosce le unioni civili di coppie
omosessuali (la cosiddetta “Legge Cirinnà”). Nel novembre del 2020 è stata approvata
dal Parlamento la proposta di legge che prende il nome dal relatore, il deputato Ales-
sandro Zan, contro l’omofobia, oggetto di contrastanti valutazioni da parte sia degli
schieramenti politici sia dell’opinione pubblica.
STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento
Imparare a imparare
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
-- “Lesbian, gay, bi, trans and intersex equality”, in
▪▪ Interessanti riflessioni sulle discriminazioni sono ec.europa.eu/lgbti #EU4LGBTI.
quelle della filosofa americana Martha Nussbaum:
-- Nascondere l’umanità. Il disgusto, la vergogna, la legge, 2004;
▪▪ Sulla Legge 76 del 2016 con le norme riguardanti le
unioni civili di coppie omosessuali, puoi leggere l’arti-
-- Dal disgusto all’umanità. L’orientamento sessuale di fronte colo sulla rivista online “Altalex”, al link www.altalex.
alla legge, 2010. com/documents/altalexpedia/2018/06/05/unioni-civili.
STORIA • SCIENZE UMANE CINEMA
▪▪ Sull’identità di genere rapportata alle differenti culture ▪▪ Sulle tematiche LGBT e sull’affermazione dei diritti
ed epoche storiche leggi il saggio sulla sessualità nel delle persone non eterossessuali puoi fare riferimento
mondo antico di Eva Cantarella, Secondo natura. La ai seguenti film:
bisessualità nel mondo antico, 1988.
-- Gus Van Sant, Milk, 2008: la vita e la morte di Harvey
DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA Milk, primo gay dichiarato ad aver occupato una carica
▪▪ Sull’impegno dell’Unione Europea contro le discri- politica negli USA;
minazioni in base all’orientamento sessuale, consulta: -- Roland Emmerich, Stonewall, 2015: le vicende dei moti
-- la “Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia avvenuti nel 1969 a New York a partire dal bar Sto-
in Europa”, in www.europarl.europa.eu/sides/getDoc. newall Inn;
do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2006-0018+0+ -- Barry Jenkins, Moonlight, 2016: il percorso di coming
DOC+XML+V0//IT; out di un giovane afroamericano;
-- “Riflettori puntati su l’UE e l’uguaglianza LGBTI”, in -- Dustin Lance Black, When we rise, 2017: miniserie tele-
https://op.europa.eu; visiva sulla storia del movimento gay negli Stati Uniti.
La trasmissione dei valori Alle donne romane non era riconosciuta soltanto la fun-
zione meramente biologica di garantire una discendenza alle gentes in particolare e al
popolo romano in generale, ma era attribuita la responsabilità dell’educazione dei
figli e quindi della trasmissione del sistema dei valori fondanti della società romana.
Tale funzione, tuttavia, era svolta esclusivamente nella sfera privata della famiglia in
contrapposizione al ruolo pubblico che invece veniva ricoperto dagli uomini.
Donne, mogli e madri Il diritto romano che, con flessibilità e pragmatismo, riflette-
va le trasformazioni della società, accompagnò e talvolta favorì questa emancipazione
nell’ambito familiare ed economico. Ad esempio, nel diritto matrimoniale si affermò
progressivamente il matrimonio sine manu (al posto di quello cum manu, in base al
quale la donna passava dalla patria potestas alla manus maritalis): si trattava di una spe-
cie di patto di convivenza con effetti giuridici, per sciogliere il quale era sufficiente la
volontà di separarsi anche di uno solo dei due sposi. Inoltre con questo tipo di contratto
matrimoniale la donna poteva mantenere la disponibilità della dote e i diritti ere-
ditari della famiglia di origine.
Le stesse leggi promulgate da Augusto (lex Iulia et Papia Poppaea del 9 d.C.) a soste-
gno del matrimonio e della natalità, contro il celibato, il divorzio, l’adulterio, se al nostro
sguardo moderno possono apparire coercitive e discriminatorie, in realtà rappresenta-
rono un ulteriore elemento di evoluzione della condizione femminile, perché di fatto
sottrassero il diritto familiare all’arbitrio del pater familias per attribuirlo allo Stato.
Nel mondo romano la maternità era collocata in una dimensione di pubblica respon-
sabilità e utilità: diritti e doveri della donna incinta (definita per metonimia venter) e del
padre del nascituro erano scrupolosamente regolati; l’aborto non era considerato reato,
ma veniva sanzionato in assenza del consenso del padre. Infine se a dover partorire era
una vedova, veniva istituito un curator ventris.
Il diritto romano prevedeva addirittura la possibilità, in caso di sterilità o anche per ac-
crescere la prole, della cosiddetta cessio ventris, che consentiva al marito di procreare con
un’altra donna figli che la moglie avrebbe allevato come propri. Si trattava di una sorta di
Strumenti “strategia riproduttiva”, come l’ha definita la studiosa Eva Cantarella, secondo la quale
la procreazione non rispondeva soltanto a interessi individuali, di coppia o della singola
Eva Cantarella, Passato
famiglia, ma poteva combinarsi con quelli di altre famiglie, purché organizzata in modo
prossimo. Donne romane
ordinato e razionale per “sfruttare” al massimo il potenziale di fertilità delle donne romane.
da Tacita a Sulpicia, 1996.
Strumenti Queste donne, insieme ad altre di cui troviamo traccia nei testi antichi, sono colte,
raffinate, attive nella vita sociale, capaci di suscitare l’ammirazione e la passione dei
Ovidio, Ars amatoria, Re-
giovani che aspirano a un nuovo stile di vita (come il Celio difeso da Cicerone), ma an-
media amoris, Medicamina
che la riprovazione dei conservatori (contro cui si scaglia Catullo). Sono le ragazze e le
faciei femineae: prontuari
e consigli per amare, con- matrone disinibite di cui parla Ovidio nei suoi “manuali” amorosi; così spregiudicate
solare le pene d’amore ed da arrivare a iscriversi alle liste delle prostitute, pur di sottrarsi a certi vincoli di legge
essere attraenti. imposti alle donne romane.
Una nuova morale di coppia In età imperiale l’emergere di nuove classi sociali,
desiderose di accreditarsi come portatrici di valori tradizionali, lo sviluppo di attività
lavorative in cui erano impegnate anche le donne, e il diffondersi di filosofie e teorie me-
diche favorevoli alla continenza sessuale, mutarono anche il ruolo della donna.
Le donne di cui parlano le fonti dei primi secoli dell’impero non sono soltanto saccen-
ti, prevaricatrici, corrotte e traditrici del mos maiorum (come la “prostituta imperiale”
Strumenti Messalina). Molte, infatti, assolvono ai propri compiti di mogli e madri, cooperando
attivamente con i mariti: Priscilla, cantata da Stazio, è moglie del potente liberto Aba-
Papinio Stazio, Silvae, V, 1:
scanto e sua preziosa collaboratrice; Paolina e Calpurnia, mogli di Seneca e di Plinio
Priscilla.
il Giovane, sono devote ai mariti e da loro riamate; l’eroica Arria, celebrata da Plinio
Tacito, Annales, XV, 45: Pao il Giovane e da Marziale, incoraggia il marito al suicidio uccidendosi per prima; Turia
lina.
(nota da una epigrafe) è disposta a una “maternità surrogata” per compiacere lo sposo.
Plinio il Giovane, Epistu- Si affermò in questo periodo una nuova morale di coppia, secondo la quale il rappor-
lae, III, 16, e Marziale, Epi-
to tra i sessi, in particolare il rapporto coniugale, è condivisione di affetti e di inte-
grammi, I, 13: Arria.
ressi, e si fonda sul reciproco rispetto. Contemporaneamente, soprattutto a partire dal
Laudatio Turiae, CIL VI,
III secolo d.C. si diffuse a Roma la morale cristiana e con essa l’elogio della castità, la
41 062, in Lidia Storoni
rivalutazione del matrimonio, il contrasto al decremento demografico e al divorzio, la
Mazzolani, Una moglie,
1982.
condanna dell’omosessualità ecc.
Per la donna, in bilico tra Eva e Maria, inizia una nuova era.
La fotografia seguente coglie un’immagine della manifestazione contro la violenza sulle donne tenutasi a Bergamo,
in Piazza della Città Vecchia nel maggio del 2013. Questa installazione, in cui le scarpe rosse abbandonate a terra
simboleggiano le donne morte per femminicidio, riprende il progetto Zapatos Rojos ideato dall’artista messicana
Elina Chauvet e realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez.
Ti proponiamo una serie di spunti per uno sviluppo pluri- ▪▪ L’iniziativa dell’Assemblea Generale dell’ONU di proclamare
disciplinare. il 25 novembre “Giornata internazionale contro la violen-
za sulle donne” (1999) e le ragioni della scelta della data.
ARTE ▪▪ La Convenzione di Istanbul del 2011 sulla prevenzione e
▪▪ L’arte impegnata per i diritti civili, contro le discriminazio- sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza do-
ni e in particolare contro la violenza sulle donne; i nomi mestica: stato di applicazione e criticità.
di alcune artiste e le forme espressive da esse utilizzate. DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA
▪▪ I reati penali connessi alla violenza contro le donne: vio-
LETTERATURE • CINEMA
lenza psicologica e stalking, molestie sul luogo di lavoro,
▪▪ Riferimenti a opere letterarie e a pellicole, a te note, nelle stupro, “tratta delle schiave” ai fini di prostituzione, lesioni,
quali sia affrontato il tema del femminicidio e della violen- femminicidio ecc.
za contro le donne.
▪▪ Le innovazioni della legislazione italiana: dal 1996, quan-
STORIA do la violenza sessuale fu riconosciuta come “reato contro
▪▪ Episodi di violenza, italiani e stranieri; in particolare quelli la persona” (prima era “contro la morale”) agli anni 2001-
che hanno segnato svolte importanti dal punto di vista 2013, quando sono state introdotte nuove categorie cri-
politico e culturale (ad esempio, in Italia, il “delitto del Cir- minose (pedopornografia, “turismo sessuale”, tratta e ridu-
ceo” del 1975). zione in schiavitù, mutilazione genitale femminile) e sono
state emanate le leggi contro lo stalking e il femminicidio.
▪▪ La condizione femminile in varie parti del mondo resa dif-
ficile da ragioni sociali, economiche, culturali e religiose ▪▪ Le iniziative dell’Unione Europea e le direttive rivolte agli
(Messico, India, Paesi arabi ecc.). Stati membri.
Nell’ambito di un programma di studio sulla letteratura fem- ▪▪ A questo punto si valuta il tipo di visualizzazione da sce-
minile (italiana e/o straniera, contemporanea o di altri perio- gliere: quali grafici utilizzare, i colori e i font, le eventuali
di storici), la classe è incaricata di individuare le scrittrici e le animazioni. Per la scelta si possono consultare vari esempi
opere la cui qualità le renda meritorie di entrare a far parte di di data visualization pubblicati su giornali, riviste e siti.
un canone e di diventare potenzialmente dei classici della ▪▪ La visualizzazione, una volta completata, viene accom-
letteratura. I risultati di tale ricerca vengono visualizzati in pagnata da un testo scritto che riassume e interpreta i
una data visualization, cioè una rappresentazione gra- dati forniti.
fica che ne fornisca un quadro esauriente, riconoscibile e
comprensibile a colpo d’occhio.
Pubblicazione e destinazione
Preparazione e realizzazione Se la classe ha scelto una visualizzazione a immagine fis-
▪▪ La classe discute collettivamente sulla letteratura femmi- sa, questa può essere realizzata come poster su un pannel-
lo ed esposta all’interno della classe.
nile che è stata oggetto di studio. Programma la lettura
Se invece è stata preferita una visualizzazione animata,
di ulteriori opere, scelte sotto la guida degli insegnanti.
il lavoro deve essere pubblicato su un supporto digitale,
▪▪ Vengono discussi i criteri sulla base dei quali devono es- eventualmente anche in modalità interattiva con l’utente; in
sere valutate le opere e le autrici. Quindi si procede alla tal caso la destinazione può essere il sito ufficiale della scuola,
realizzazione di una scheda di valutazione. la sua pagina Facebook®, un blog, un sito web.