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Elisabetta Degl’Innocenti

Idee
per il futuro

Percorsi pluridisciplinari Educazione


civica
per un mondo nuovo
• Prima e dopo la pandemia • La questione ambientale
e il futuro del pianeta • Democrazia e democrazie • Uguaglianze
e diseguaglianze nel mondo globale • Diritti e parità di genere
INSIEME VERSO IL SOSTENIBILITÀ
COMPETENZE
INCLUSIONE
Elisabetta Degl’Innocenti

Idee
per il futuro

Percorsi pluridisciplinari Educazione


civica
per un mondo nuovo
Coordinamento editoriale: Franca Crosetto, Chiara Guerrini, Chiara Sottile
Consulenza redazionale e redazione: Alessandra Ferrari Marietti
Progetto grafico: Renata Cortese
Copertina: Marina Bardini
Rights & Permissions: Simona Erotoli, Beatrice Valli
Ricerca iconografica: Elisa Fenoglio
Impaginazione elettronica: Silvia Manetta
Controllo qualità: Silvia Manetta, Andrea Mensio
Coordinamento multimediale: Stefano Rosselli
Segreteria di redazione: Enza Menel, Silvia Quartieri, Elisabetta Taldone

Si ringrazia Gabriella Pagano, specialista in Malattie Infettive e in Microbiologia


Medica, già direttore della Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’Ospedale
San Martino di Genova per la consulenza per il percorso “Prima e dopo la
pandemia”.

In copertina:
KreativKolors/Shutterstock

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Idee
per il futuro

Percorsi pluridisciplinari
per un mondo nuovo

Il mondo che cambia


Attraversiamo un momento particolare delle nostre vite.
La pandemia di COVID-19, diffusasi nel mondo all’inizio del 2020, ha inciso profondamente sia
sulle vicende individuali sia sull’esperienza collettiva. Ha messo in discussione certezze, forse
illusioni, ha accresciuto o indebolito conoscenze, ha aperto scenari geopolitici, economici, sociali,
culturali ancora non pienamente decifrabili e prevedibili.
Richiede, poi, a tutti noi di riconsiderare i parametri di giudizio con i quali siamo soliti interpre-
tare il mondo e richiama anche a riflessioni profonde su alcune questioni fondamentali: il rapporto
tra l’uomo e l’ambiente naturale, il valore dell’etica, della giustizia e della conoscenza, le forme di or-
ganizzazione delle comunità.
È allora opportuno trarre occasione da questo evento epocale per una riconsiderazione delle criticità
del mondo globale, oggi portate in primo piano, e per individuare nuove prospettive per il futuro.

In questa sfida è impegnata anche la scuola, che è sottoposta a grandi mutamenti e che deve far
fronte, con nuovi strumenti e modalità, alle difficoltà derivanti dall’inedita alternanza tra la didatti-
ca in presenza e quella a distanza.

Le proposte di questo volume


Percorsi pluridisciplinari A partire da tali considerazioni, questo volume si propone di affrontare
alcuni argomenti di stretta attualità secondo una prospettiva pluridisciplinare, in modo da in-
tegrarsi anche con i più recenti manuali in uso.
Il percorso di apertura fornisce un inquadramento generale sulla pandemia di COVID-19, vista
nei suoi vari aspetti e intesa come cesura storica, che ha segnato un prima e un dopo nella storia
dell’umanità.
I successivi percorsi focalizzano l’attenzione su alcuni temi cruciali, già da tempo presi in consi-
derazione dall’“Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” promossa dall’ONU:
▪▪ la questione ambientale e il futuro del pianeta;
▪▪ lo stato della democrazia nel contesto istituzionale internazionale;
▪▪ le diseguaglianze, soprattutto economico-sociali, nel mondo globale;
▪▪ la questione dell’identità di genere e della parità dei diritti.
Tutte o quasi tutte le discipline di studio sono interessate da queste tematiche (come espressa-
mente indicato nel corso dell’esposizione): dalle scienze naturali a quelle sociali, dalla storia alla filo-
sofia e alle scienze umane, dall’economia al diritto, dall’arte alla musica, al cinema e alle letterature.
Tale ampiezza di orizzonti culturali consente lo svolgimento dei percorsi sia nell’ambito delle sin-
gole discipline sia in progetti interdisciplinari, anche in vista della preparazione all’esame di Stato
(in particolare al colloquio).
Inoltre, gli argomenti affrontati si prestano a una trattazione trasversale nell’ambito dell’insegna-
mento di Educazione civica, in particolare per i contenuti raccomandati dalle Linee guida emanate
dal Ministero a giugno 2020: la Costituzione italiana, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

Una finestra sul passato In contrasto con la stretta attualità che connota tutti i percorsi, al termine
di ciascuno di essi, si apre una “Finestra sul passato” che affronta la tematica in oggetto quale si è
configurata nel mondo antico e classico, per riconoscervi gli elementi di persistenza e di alterità
rispetto al presente.
Pearson Italia S.p.A.
Imparare a imparare Ogni percorso è articolato in paragrafi “autoconsistenti” (con la possibilità di
una trattazione distinta) e seguiti da una rubrica intitolata “Imparare a imparare”, che propone una
serie di strumenti di studio per un approfondimento critico e ragionato dei contenuti proposti. Si
tratta, fondamentalmente, della citazione delle principali fonti, sia cartacee sia digitali, utilizzate
per la redazione del percorso stesso. In particolare, il rimando a siti istituzionali o di sicura autorevo-
lezza consente il massimo aggiornamento dei temi trattati e costituisce un’importante indicazione di
metodo per un corretto e consapevole uso delle risorse del web da parte degli studenti.

I laboratori delle competenze A conclusione di ogni percorso è proposto un “Laboratorio del-


le competenze”: una sorta di “palestra” per l’esercitazione e la verifica delle competenze acquisite
(espressamente indicate tra quelle di base e quelle chiave di cittadinanza ed europee).
Questa sezione è articolata in due parti.
1. La prima consiste nella simulazione di una prova d’esame, secondo una delle tipologie della prima
prova scritta o come esempio di “materiale” per l’avvio del colloquio pluridisciplinare.
2. La seconda propone alcune attività di didattica innovativa. Basate sul confronto e sulla collabo-
razione tra studenti, finalizzate a rielaborare i contenuti appresi in maniera personale e creativa,
queste attività si avvalgono spesso degli strumenti digitali e multimediali, e quindi si prestano a
essere svolte eventualmente anche nelle modalità della didattica a distanza. Tra quelle propo-
ste possiamo citare compiti di realtà, presentazioni multimediali, debate (dibattito in forma
strutturata secondo il modello in uso soprattutto nei Paesi anglosassoni), digital storytelling e
visualizzazione dei dati (data visualization).

I materiali integrativi Nelle pagine del volume compaiono alcuni codici QR tramite i quali è possi-
bile accedere a materiali digitali integrativi di due tipologie:
1. i codici presenti nelle rubriche “Imparare a imparare” rimandano a ulteriori proposte di appro-
fondimento con indicazioni bibliografiche, sitografiche, filmografiche ecc.;
2. dal codice inserito nel “Laboratorio delle competenze” è possibile accedere ad attività aggiuntive.
La scelta di ampliare in tal modo l’offerta contenutistica e metodologica di questo volume rispon-
de alla volontà di mantenere viva e costante la sua connotazione di attualità e di corrispondere alle
necessità formative di studenti e insegnanti.

L’Agenda 2030
Nel settembre 2015 le Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile,
che ha posto a tutti gli Stati aderenti 17 obiettivi, ognuno dei quali articolato in specifici traguardi.
Forniamo di seguito il prospetto completo degli obiettivi.
VIDEO

Nelle pagine di questo libro si trovano le icone di alcuni di tali obiettivi, laddove i contenuti presentati
siano connessi alle linee guida dell’obiettivo riportato.
obiettivo 1: p. 66 • obiettivo 2: pp. 66, 69 • obiettivo 3: pp. 2, 12, 31, 66, 69, 86 • obiettivo 4: pp. 48, 86
• obiettivo 5: pp. 66, 74, 86, 87 • obiettivo 6: p. 2 • obiettivo 7: p. 31 • obiettivo 8: p. 66
• obiettivo 10: pp. 66, 78 • obiettivo 13: pp. 31, 40 • obiettivo 14: pp. 2, 31, 40 • obiettivo 15: pp. 2, 31, 40
• obiettivo 16: pp. 2, 48, 57 • obiettivo 17: pp. 2, 12, 48, 57, 86

Pearson Italia S.p.A.


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Sostenibilità Competenze Inclusione

Tre parole chiave per il nostro futuro

Il 2030 è la data che l’ONU ha fissato come traguardo per il raggiungimento dei 17 Obiettivi fonda-
mentali che costituiscono l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’Agenda supera l’idea che la sostenibilità sia un tema riferito soltanto all’ambiente e amplia la
visione integrando sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale.

Pearson si sente parte attiva e responsabile in tale processo e pensa che al raggiungimento della
meta debbano contribuire tutti, ognuno secondo le proprie attitudini e potenzialità: affinché il
mondo di domani sia inclusivo sono necessari oggi il rispetto delle differenze e la valorizzazione
dei talenti in ogni forma.

Il sentiero che porta a un mondo sostenibile non è facile da tracciare in una società in continua
trasformazione; per percorrerlo conteranno sempre di più le cose che sappiamo e le cose che
sappiamo fare, ma soprattutto saranno cruciali le cosiddette soft skills, cioè le competenze
relazionali, creative e comunicative. Se saremo cittadini e lavoratori consapevoli, capaci di vivere
responsabilmente nella società, molto dipenderà da che cosa abbiamo imparato a scuola.

Per questo al centro di tutti i progetti e di tutti i servizi che Pearson propone ci sono le tre parole
chiave sostenibilità, competenze e inclusione, sviluppate nell’ambito delle discipline e in percorsi
pluridisciplinari anche attraverso attività di laboratorio e risorse multimediali.

È a partire dai banchi di scuola che si costruisce la società del futuro.

Pearson per la sostenibilità

Lavoriamo concretamente per ridurre l’impatto ambientale


dei nostri prodotti e delle nostre attività

• La nostra carta è prodotta sostenendo • I nostri libri sono prodotti in Italia:


il ciclo naturale: per ogni albero tagliato, l’impatto del trasporto è ridotto al minimo
un altro viene piantato
• Nelle nostre sedi abbiamo attivato
• Il cellofan è realizzato con plastiche un piano pro-ambiente: eliminazione
da recupero ambientale o riciclate della plastica, limitazione del consumo
energetico, riduzione dell’uso di carta,
• Gli inchiostri sono naturali e atossici raccolta differenziata potenziata
Indice

 er iniziare
P 3 La democrazia di fronte a nuove sfide 57
Prima e dopo la pandemia 2 ▪▪ Imparare a imparare 58

1 COVID-19: una pandemia (in)attesa  4 Una finestra sul passato


▪▪ Imparare a imparare 8 Le democrazie nel mondo classico 59
2 Medicina e sanità di fronte alla pandemia 9
▪▪ Imparare a imparare 12 Laboratorio delle competenze 62

3 Tutto è cambiato, tutto cambia 13


▪▪ Imparare a imparare 17
Uguaglianze e diseguaglianze

4 La democrazia alla prova della pandemia 18 3 nel mondo globale 66
▪▪ Imparare a imparare 20
5 Il futuro che ci attende  21 1  La popolazione mondiale tra crescita
▪▪ Imparare a imparare 23 e decrescita 67
▪▪ Imparare a imparare 69
Una finestra sul passato 2 Un mondo di migranti 70
Pestilenze storiche e letterarie ▪▪ Imparare a imparare 73
nel mondo classico  24
3 Uguali e diseguali 74
Laboratorio delle competenze 28 ▪▪ Imparare a imparare 76
4 Il contrasto alle diseguaglianze 78
▪▪ Imparare a imparare 79

La questione ambientale
 Una finestra sul passato
1 e il futuro del pianeta 31 Barbari ai confini dell’impero:
invasioni o migrazioni? 80
1 L’ecologia al tempo della globalizzazione  32
▪▪ Imparare a imparare 35 Laboratorio delle competenze 83
2 Siamo davvero nell’Antropocene? 36
▪▪ Imparare a imparare 41

Una finestra sul passato 4 Diritti e parità di genere  86
Il collasso delle civiltà 43
1  L’uguaglianza tra uomo e donna:
Laboratorio delle competenze 45 obiettivi e risultati 87
▪▪ Imparare a imparare 93
2 Diritti vs discriminazioni di genere 95
▪▪ Imparare a imparare 98

2 Democrazia e democrazie 48
Una finestra sul passato
La condizione della donna nell’antica Roma 98
1 Lo stato della democrazia nel mondo  49
▪▪ Imparare a imparare 52
Laboratorio delle competenze 101
2 La democrazia nella rete della globalizzazione 54
▪▪ Imparare a imparare 56 Indice dei riquadri lessicali 104

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PER Prima e dopo
INIZIARE
la pandemia
La pandemia di COVID-19, diffusasi in un rapidissimo volgere di setti-
mane a partire dall’inizio del 2020, è un evento epocale che ha segnato un
prima e un dopo nelle vite degli individui e delle collettività. Questa malat-
tia, scatenata da un virus che non era mai stato identificato nell’uomo, si è
diffusa in tutto il pianeta, con diversi livelli di intensità e con evoluzioni
ancora imprevedibili. Si tratta di un’infezione “emergente”, cioè di una
patologia nuova che si propaga assai rapidamente, e di una zoonosi, ossia
una malattia trasmessa dagli animali all’uomo.
L’emergenza mette a dura prova i sistemi sanitari di tutti i Paesi, rive-
lando punti di forza e criticità; richiama al valore della competenza del per-
sonale sanitario; fa appello alla responsabilità di tutti i cittadini; impegna
la scienza nella ricerca di nuovi farmaci e vaccini.
A livello globale le conseguenze immediate e sul medio periodo causate
dalla pandemia di COVID-19 prospettano possibili nuovi scenari geopo-
litici e annunciano gravi crisi economiche, che mettono in discussione i
modelli di sviluppo dominanti e fanno riflettere sugli eventuali correttivi
per il futuro.
Nel contesto individuale la pandemia ha modificato profondamente le
abitudini di vita quotidiana, obbligandoci, nei periodi di massimo allarme,
a limitare la nostra libertà: ci ha costretti nelle nostre abitazioni; ha spopo-
lato strade e piazze delle città; ha svuotato scuole, uffici, fabbriche, cinema,
teatri e tutti gli ambienti dove si esprime la nostra socialità.
La gestione dell’emergenza da parte delle autorità politiche e sanitarie
ha portato a riflettere sul rapporto fra tutela della salute pubblica e ri-
spetto delle libertà democratiche; allo stesso tempo, però, l’esperienza
delle restrizioni resesi necessarie ha suggerito nuove modalità di studio,
lavoro, intrattenimento, fruizione culturale ecc., che probabilmente non
verranno dimenticate quando sarà finita la crisi, ma potranno essere per-
fezionate in futuro.
Il mondo, nel corso della sua lunga storia, ha affrontato tante altre gravis-
sime crisi. Da alcune di esse ha tratto spunto per un rinnovamento in posi-
tivo. Questa pandemia può infatti rappresentare per ciascuno di noi, come
individui, l’occasione per riconsiderare la gerarchia di valori su cui si
sono finora basate le nostre scelte personali; può anche offrire alle istitu-
zioni e alle organizzazioni (nazionali e sovranazionali) la possibilità per
raccogliere la sfida lanciata da questa inedita emergenza e individuare
nuove forme di rapporti economici, sociali, politici più giusti e solidali.

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4 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

1 COVID-19: una pandemia (in)attesa

Dalla Cina a tutto il mondo: il viaggio del COVID-19


STORIA • SCIENZE UMANE

La diffusione nel mondo del coronavirus, responsabile della pandemia di COVID-19,


pandemia: diffusione su sca-
la mondiale di una malattia (dal
è stata rapidissima: dal 30 dicembre 2019, quando un medico della città cinese di
greco pán, “tutto”, e démos, Wuhan ha individuato un primo focolaio di polmonite anomala tra i lavoratori di un
“popolo”). Il sostantivo epide- mercato e ha lanciato un inascoltato allarme, al 23 gennaio 2020, quando le autorità
mia (epí, “sopra”) si riferisce,
invece, a una malattia che col- cinesi, di fronte al dilagare del contagio, hanno imposto un rigidissimo lockdown ai
pisce una zona relativamente circa 60 milioni di abitanti della provincia di Hubei. Nel frattempo, in poco meno di un
circoscritta.
mese il virus dall’Asia ha raggiunto gli altri continenti.
In Italia i primi focolai sono stati individuati a Codogno (in provincia di Lodi, in
Lombardia), dove tra il 20 e il 24 febbraio sono stati accertati oltre duecento casi (su
una popolazione di circa 50 000 abitanti). A Vò Euganeo (in provincia di Padova) il 21
febbraio si è registrato il primo decesso.
La dichiarazione di stato di pandemia da parte dell’OMS (l’Organizzazione Mon-
diale della Sanità) è avvenuta l’11 marzo 2020. A quella data si registravano focolai
praticamente in tutto il pianeta. Dopo una prima ondata, la pandemia si è attenuata
durante l’estate. Tuttavia, in autunno, secondo i dati dell’OMS, il numero dei contagi è
tornato a crescere, raggiungendo in novembre i 56 milioni di casi accertati nel mondo
e quasi 1 milione e mezzo di decessi.

Un’emergenza annunciata?
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE

La pandemia di COVID-19, con la sua velocità di diffusione e con le difficoltà dei go-
verni e delle istituzioni internazionali a fronteggiarla, ha colto tutti di sorpresa, tanto
da essere interpretata alla luce della teoria del “cigno nero”, elaborata in un saggio del
2007 dal filosofo e matematico di origine libanese Nassim Nicholas Taleb. Questa metafo-
ra, che evidenzia l’eccezionalità del colore nero rispetto a quello normalmente bianco dei
cigni, indica l’imprevedibilità di un evento e i suoi effetti destabilizzanti, in contrasto
con ogni esperienza precedente. Ma questa emergenza era davvero così imprevedibile?

SCIENZE UMANE • SCIENZE

agente patogeno: microrga- In realtà, la comunità scientifica non ha mancato di lanciare l’allarme per la fre-
nismo responsabile dell’insor- quenza sempre maggiore con cui, già dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso,
genza di una malattia.
si stanno manifestando nel mondo le cosiddette malattie emergenti, causate da agenti
dati epidemiologici: dati ela-
borati dall’epidemiologia, una patogeni nuovi o sconosciuti e caratterizzate da una velocità di diffusione più elevata
disciplina che studia la frequen- di quanto sia prevedibile in base ai dati epidemiologici.
za e la distribuzione, le cause e il
decorso delle malattie. In particolare, l’epidemia di Ebola (▶ p. 6), che ha colpito alcune regioni dell’A-
globalizzazione: insieme di frica con particolare virulenza a partire dal 2013, ha destato la preoccupazione di
fenomeni che in ogni area del autorevoli personaggi, come l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
pianeta produce analoghe con-
dizioni di omologazione cultu-
L’allarme era stato dato anche dall’OMS e dal Center for Disease Control and Pre-
rale, di internazionalizzazione vention di Atlanta (il principale organismo sulla sanità pubblica negli USA), con-
dell’economia e di epocali mi-
sapevoli del rapporto tra la globalizzazione e la possibilità del manifestarsi e del
grazioni di persone.
diffondersi di pandemie.

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1 COVID-19: una pandemia (in)attesa 5

STORIA • SCIENZE UMANE

Nel mondo globalizzato in cui viviamo, infatti, tutto è interconnesso: insieme con
le persone e le merci si spostano costantemente da un angolo all’altro del pianeta
anche le malattie. Ciò accadeva già in passato: si pensi, ad esempio, alla pandemia
di peste del 1348-1352 o alle “migrazioni” di malattie in conseguenza delle grandi
scoperte geografiche del XV-XVI secolo. Al giorno d’oggi, però, tutto è straordinaria-
mente accelerato.

LETTERATURE • CINEMA

La letteratura e il cinema hanno avvertito il pericolo incombente e a partire dalla


seconda metà del Novecento lo hanno interpretato attraverso romanzi e film d ­ istopici,
cioè ambientati in un futuro più o meno lontano, dominato da catastrofiche epidemie.
Soltanto per fare alcuni esempi si possono ricordare il romanzo Andromeda di Michael
Crichton (1969), su una pandemia provocata da un virus alieno, dal quale è stato tratto
il film omonimo nel 1971; L’ombra dello scorpione di Stephen King (1978), in cui è descrit-
ta un’America falcidiata da un virus mutante dell’influenza; il film Contagion di Steven
Soderbergh (2011), che ha per sfondo un’epidemia propagatasi dalla Cina; il romanzo
Anna di Niccolò Ammaniti (2015), ambientato nel 2020 in una Sicilia popolata soltanto
da bambini, dal momento che tutti gli adulti sono stati uccisi da un misterioso virus; in-
fine, del 2019 è il film Buio di Emanuela Rossi, storia del confinamento di tre sorelle in
un mondo apocalittico dove solamente i maschi sopravvivono all’esterno.
Pubblicati nel 2020, ma ideati e scritti prima della pandemia di COVID-19, sono altri
tre romanzi di scrittori in lingua inglese: Lockdown di Peter May, scritto quindici anni fa
ma rifiutato dagli editori perché ritenuto “inverosimile”; Pandemia di Lawrence Wright,
storia di un’epidemia di febbre emorragica in un campo di internamento indonesiano;
­Clean. Tabula rasa di Glenn Cooper, su un terribile virus che cancella la memoria.

Un virus, un pipistrello e un pangolino


SCIENZE

COVID-19 è l’abbreviazione di CoronaVirus Disease-2019, che indica una malattia


respiratoria, manifestatasi nel 2019, causata da un virus appartenente alla famiglia
virus: termine latino che si-
gnifica “veleno” usato princi-
dei coronavirus, denominato SARS-COV-2, in quanto analogo a quello della pandemia
palmente nel linguaggio me- di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome; ▶ p. 6) diffusasi nel 2002.
dico e biologico per indicare un
I coronavirus sono parte di una vasta famiglia di virus RNA (RiboNucleic Acid) con
agente patogeno, che vive e si
replica all’interno e a spese di aspetto, al microscopio elettronico, simile a una corona.
una cellula ospite. Tutti i virus si distinguono in sottofamiglie, generi e sottogeneri, e quello responsabile
dell’attuale pandemia – la cui identificazione è stata annunciata dall’OMS l’11 febbraio
2020 – appartiene alla sottofamiglia Orthocoronavirinae, al genere del Betacoronavirus
e al sottogenere Sarbecovirus.
Non è però ancora stata accertata la fonte di questo coronavirus: si presume sia il
pipistrello Rhinolophus, che vive in grotte nelle foreste pluviali e, come tutti gli altri
pipistrelli, ospita in genere molti virus tra i quali probabilmente il SARS-COV-2. Tutta-
via si ritiene che, prima di arrivare all’uomo, il virus sia approdato in un altro anima-
le ospite, forse il pangolino, un piccolo formichiere di cui alcune specie sono diffuse
in Cina, dove la sua carne è considerata una ghiottoneria. Pertanto, il coronavirus che
ha innescato l’attuale pandemia di COVID-19 potrebbe essere giunto in un mercato di
Wuhan insieme con un pangolino.

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6 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

Spillover, zoonosi e disequilibrio ambientale


SCIENZE • SCIENZE UMANE

Il salto di specie, cioè il passaggio di un agente patogeno – non soltanto virus, ma


anche batteri, microorganismi ecc. – da una specie ospite a un’altra, è indicato in mi-
crobiologia con il termine inglese spillover (letteralmente “traboccamento”). E zoono-
si sono definite le malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo (la parola, di
origine greca, è composta di zóon, “animale”, + nósis, “malattia”). Entrambi sono feno-
meni “normali”, che fanno parte della storia del mondo, nel quale l’uomo è una specie
fra tante, ma oggi assumono caratteri anomali, poiché si inseriscono in una situazione
di disequilibrio ambientale. Infatti, le trasformazioni provocate dall’intervento si-
stematico e rapidissimo dell’uomo negli habitat naturali e nei confronti delle specie
animali sembrerebbero all’origine dell’accresciuta frequenza di spillover e dell’aumento
di zoonosi negli ultimi decenni.
L’elenco di zoonosi virali riconosciute dagli anni Ottanta-Novanta del Novecento a
oggi è lungo. Citiamo soltanto le più importanti.

▪▪ L’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome), diagnosticato nel 1981, è causato dal
virus dell’immunodeficienza umana (HIV, Human Immunodeficiency Virus) trasmesso
all’uomo dalle scimmie. Non ancora sconfitto da un vaccino, l’AIDS è tenuto sotto
controllo, almeno nei Paesi più ricchi, da terapie farmacologiche sempre più evolute; si
stima che attualmente nel mondo siano infettate dall’HIV circa 40 milioni di persone.

▪▪ L’Ebola, responsabile di febbri emorragiche, è diffuso nell’Africa subsahariana fin


dagli anni Settanta del Novecento ed è poi ricomparso nel 1996 e nel 2013; il virus
proviene dalle scimmie, oltre che dai pipistrelli della frutta (detti anche “volpi vo-
lanti”). L’Ebola è estremamente infettivo e ha un tasso di mortalità molto elevato.

▪▪ La Zika sembra provenire dalle scimmie ma il virus viene trasmesso agli esseri
umani attraverso la puntura infetta di alcune zanzare (già vettori di altre malattie,
come la dengue e la febbre gialla). Questo virus è originario dell’Africa, ma nel 2016
si è diffuso in Brasile colpendo soprattutto i bambini.

▪▪ La Nipah viene trasmessa all’uomo da un virus ospite in pipistrelli e maiali; iden-


tificato nel 1998, è diffuso nel Sud Est asiatico.

▪▪ La SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome), diffusasi in Cina tra il 2002 e il 2003,
e la più letale MERS (Middle East Respiratory Syndrome), identificata nel 2014, sono
entrambe causate da due coronavirus (simili tra loro e simili al SARS-COV-2). En-
trambi i virus all’origine di queste malattie sono ospitati nei pipistrelli, ma il conta-
gio umano avviene con l’intermediazione di altri animali, rispettivamente lo zibetto
e i cammelli e dromedari.

A questo elenco si possono ancora aggiungere le gravi influenze, vere pandemie,


scoppiate nel XX secolo:

▪▪ l’influenza spagnola (1918-1920), forse di origine suina, si calcola che abbia provo-
cato tra i 20 e i 40 milioni di decessi;

▪▪ l’influenza asiatica (1957-1960), che ha causato circa 2 milioni di morti, e quella di


Hong Kong, che dal 1968 continua ancora a circolare oggi e ha provocato soltanto
in Italia 20 000 decessi; entrambe sono di origine aviaria, cioè i virus sono trasmessi
da uccelli (avis in latino), spesso dai polli d’allevamento;

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1 COVID-19: una pandemia (in)attesa 7

▪▪ l’influenza aviaria, diffusasi nel 2003 nel Sud Est asiatico, che ha colpito milioni di
esemplari di pollame, acquisendo la capacità di contagiare anche l’uomo;

▪▪ l’influenza suina, che dal 2009 è tuttora in circolazione e ha avuto origine da alcuni
maiali in Messico.

Sono molto preoccupanti anche i salti di specie all’origine di gravi malattie veteri-
narie, in alcuni casi diffusesi a causa dell’azione umana sugli habitat naturali. Il ci-
murro, ad esempio, una malattia virale del cane, si sta trasmettendo ai canidi selvatici e
da questi ad altre specie, fino a rappresentare oggi una minaccia globale per molti carni-
vori selvatici. Il cosiddetto morbillo dei cetacei, anch’esso di origine virale, dal 2019 sta
provocando morie di delfini nel mare Tirreno e altrove, forse a causa di una diminuzione
delle loro difese immunitarie dovuta all’inquinamento.
Il salto di specie all’origine dell’attuale pandemia di COVID-19 rappresenta dunque
non soltanto un problema sanitario, ma si colloca in un epocale fenomeno di insicurezza
ambientale. Su di esso nel 2012 lo statunitense David Quammen ha pubblicato un sag-
gio, il cui titolo appare oggi profetico: Spillover. Le infezioni animali e la prossima pandemia
umana. L’autore lo ha voluto dedicare ai virologi che studiano i virus della popolazione
animale selvatica e domestica, raccogliendo in grandi banche dati le informazioni gene-
tiche ed evolutive di quelli noti, per ricostruirne la storia, prevederne i comportamenti,
e mettere a disposizione di tutti gli scienziati strumenti fondamentali per le iniziative
di prevenzione e cura, e per la produzione di eventuali vaccini.

Animali e uomini: una sola salute


SCIENZE • SCIENZE UMANE

La consapevolezza della stretta interrelazione tra la salute degli animali e quella degli
esseri umani è alla base del paradigma “One Health”, secondo cui i sistemi biologici
interagiscono in modo tale che le modifiche apportate agli uni alterano necessariamente
anche gli altri, spostando gli equilibri e provocando talvolta conseguenze disastrose. A
tale paradigma fanno riferimento i gruppi di lavoro attivi in varie parti del mondo: ad
esempio l’associazione di medici e veterinari One Health Initiative Task Force (OHTF),
sorta negli USA negli anni Duemila, promuove la collaborazione interdisciplinare per
big data: enorme banca dati
di informazioni digitali ed ete- la salute umana e animale, e la difesa dell’ambiente; altri centri di ricerca, come il One
rogenee, analizzate e messe in Health Center of Excellence dell’Università della Florida, oggi diretto dalla virologa ita-
relazione tra loro per scoprire
liana Ilaria Capua, si pongono l’obiettivo del “co-avanzamento” della salute dell’uomo,
i legami tra fenomeni diversi.
degli animali e dell’ambiente, attraverso l’utilizzo dei big data.

▶ Gravi malattie come


l’AIDS e l’Ebola sono state
probabilmente trasmesse
da scimmie venute
a contatto con l’uomo.
Per tutelare la salute
umana è dunque
importante garantire alle
specie selvatiche
l’ambiente naturale in cui
vivono.

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8 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

Strumenti per lo studio


e l’approfondimento

Imparare a imparare

▪▪ Per un aggiornamento costante sull’andamento del- è stata di recente illustrata da un punto di vista poli-
la pandemia – numero di contagiati e di decessi, dati tico-finanziario nel saggio di Nassim Nicholas Taleb,
globali e suddivisi per continenti e aree territoriali ecc. Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita,
– consulta la pagina “COVID-19 - Situazione nel mon- 2008.
do” del Ministero della Salute in www.salute.gov.it.
Sono riportati, in forma espositiva o grafica (tabelle,
▪▪ Sul rischio, nel mondo globalizzato, della diffusione
planetaria di malattie infettive, con trasformazione
mappe ecc.), i dati dell’OMS e di altri autorevoli centri
di ricerca e di informazione, quali l’European Centre da epidemie in pandemie, ti consigliamo:
for Disease Prevention and Control - An agency of the -- la lettura del saggio di Paolo Vineis, Salute senza confini.
European Union e la Johns Hopkins University. Le epidemie al tempo della globalizzazione, 2014;

▪▪ Per informazioni sul coronavirus SARS-COV-2 e sulla -- l’ascolto del discorso di Barack Obama a Bethesda, nel
Mary­land, il 2 dicembre 2014, in https://obamawhitehouse.
malattia COVID-19, consulta:
archives.gov;
-- la pagina “L’epidemiologia per la sanità pubblica”
dell’Istituto Superiore di Sanità al link www.epicentro. -- l’ascolto dell’intervento di Bill Gates nel 2015, in www.
iss.it/; ted.com.
-- la pagina “COVID-19 - Che cos’è il nuovo coronavirus” ▪▪ Alcune proposte di lettura di saggi a carattere scien-
nel sito del Ministero della Salute in www.salute.gov.it; tifico-divulgativo sulla pandemia di COVID-19 e sui
-- il sito del Center for Disease Control and Prevention fenomeni connessi (altre epidemie e pandemie virali,
(Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, lo spillover e le zoonosi ecc.) sono:
acronimo CDC), l’agenzia federale facente parte del Di- -- David Quammen, Spillover. Le infezioni animali e la pros-
partimento della salute statunitense, in www.cdc.gov; sima pandemia umana, 2013; L’albero intricato, 2020;
-- per una spiegazione matematica della struttura geo­ -- Ilaria Capua, Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare
metrica dei virus a unica elica (RNA), vedi la lezio- mappa mentale, 2020;
ne di Piergiorgio Odifreddi “La matematica ai tem-
pi del virus”, trasmessa dal Circolo dei lettori di To-
-- Mark Honigsbaum, Pandemie. Dalla Spagnola al
Covid-19, un secolo di terrore e ignoranza, 2020.
rino a maggio 2020 in preparazione dell’esame di
S
­ tato: www.facebook.com/ilcircolodeilettori/videos/ ▪▪ Sul paradigma “One Health” e sul rapporto tra la crisi
229546071669202. ambientale e lo sviluppo di malattie infettive, con-
▪▪ La teoria del “cigno nero”, o teoria degli “eventi sulta i seguenti siti:
del cigno nero”, che rimanda a discussioni filosofiche -- https://onehealthinitiative.com;
del XVI secolo sul ruolo del caso nelle vicende umane, -- www.epidemiologia.it/one-health.

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9

2 Medicina e sanità di fronte


alla pandemia

L’impatto della pandemia sui sistemi sanitari


SCIENZE UMANE • STORIA

La pandemia di COVID-19 sta provocando un forte impatto sui sistemi sanitari dei
Paesi che ne sono colpiti, mettendone in evidenza sia i punti di forza sia le criticità, en-
trambi collegati alle scelte politiche di fondo e alle iniziative assunte nell’emergenza
dai singoli governi. Consideriamo, a titolo esemplificativo, tre importanti aree territoriali
del mondo: la Cina, gli Stati Uniti e i Paesi europei.

▪▪ La Cina, punto di partenza della pandemia a dicembre 2019 (o forse anche prima), ha
scontato inizialmente la mancanza di un sistema sanitario capace di prevenire la
diffusione del virus e di intercettare i primi casi, ma ha saputo poi reagire con misure
drastiche e strutturate (isolamento domiciliare, tracciamento digitale, infrastrut-
ture ad hoc, mobilitazione del personale sanitario ecc.) ottenendo una progressiva
riduzione dei contagi fino al ritorno, nel giro di pochi mesi, a una “quasi” normalità.
Durante la seconda ondata della pandemia, nel periodo autunnale del 2020, almeno
secondo i dati diramati dall’OMS, sulla base di quanto dichiarato dalle autorità lo-
cali, in Cina l’aumento dei contagi è stato contenuto.

▪▪ Gli Stati Uniti, che detengono la leadership politica, economica e culturale del mondo
globalizzato, e che nelle classifiche delle organizzazioni sanitarie internazionali erano
considerati il Paese più attrezzato per affrontare un’epidemia di vaste proporzioni,
si sono invece trovati, a partire dalla primavera-estate del 2020, a detenere il triste
primato mondiale dei casi accertati. Ciò viene imputato al sistema sanitario
americano, basato sulle assicurazioni private e soltanto in piccola parte garantito
dalle coperture pubbliche. Questo sistema ha limitato l’accesso alle misure di accer-
tamento e di cura a larghe fasce di popolazione in difficoltà economiche, soprattutto
afro-americani, confermando le notevoli diseguaglianze su base etnica presenti
nella società statunitense. Molte discriminazioni sono state denunciate da inchieste
giornalistiche (“Washington Post” e altri), da organizzazioni per i diritti civili e da
Anthony Fauci, il massimo esperto statunitense di malattie infettive. Determinante
nella diffusione del contagio è stata la mancanza di un’azione preventiva effica-
ce e tempestiva da parte del Governo americano, anche a causa dell’atteggiamento
attendista o addirittura negazionista dell’allora presidente Donald Trump che ha a
lungo minimizzato l’allarme lanciato dalla comunità scientifica. Recentemente, in-
vece, il neo-eletto presidente Joe Biden, nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria
elettorale, ha promesso un’inversione di rotta nella politica sanitaria statunitense e
nella lotta al coronavirus. All’inizio della diffusione della pandemia nella primave-
ra del 2020, come Trump anche Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, ha negato
la pericolosità e la velocità di diffusione del virus nel suo Paese. Un atteggiamento
simile, in Europa, è stato tenuto dal primo ministro britannico Boris Johnson,
che inizialmente ha sottovalutato la pericolosità del virus; tuttavia, dopo esser-
ne stato lui stesso contagiato, ha assunto provvedimenti in linea con quelli presi da
altri Paesi europei.

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10 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

▪▪ Veniamo infine ai Paesi dell’Unione Europea o a essa collegati. Qui, al di là delle di-
verse scelte politiche riguardanti i comportamenti sociali, la situazione sanitaria è
stata fronteggiata soprattutto attraverso i ricoveri e le cure negli ospedali, utilizzan-
do le strutture esistenti e approntandone di nuove, potenziando i reparti di terapia
intensiva, di isolamento e di malattie infettive e riconvertendo a “reparti-COVID”
anche quelli non specialistici.
I dati dell’OMS (aggiornati al 20 novembre 2020) relativi al continente europeo (circa 741
milioni di abitanti) parlano di più di 16 milioni di casi, con circa 400 000 decessi. I Paesi
europei più colpiti dalla pandemia sono la Francia, la Spagna, la Gran Bretagna e l’Italia.

EDUCAZIONE CIVICA • SCIENZE UMANE

Nell’Unione Europea il sistema sanitario pubblico garantisce assistenza a tutti i


cittadini. La differenza principale tra nazione e nazione – con le conseguenze, positive
o negative, sul numero dei contagiati e dei deceduti – è data dalla sua efficienza.
Il sistema sanitario italiano si ispira all’articolo 32 della Costituzione («La Repub-
blica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della colletti-
vità, e garantisce cure gratuite agli indigenti. [...]») e alla legge istitutiva del Servizio
Sanitario Nazionale (L. 833/1978). In massima parte simili a quello italiano sono i si-
stemi sanitari dei Paesi dell’Europa centro-nord-occidentale, nei quali i sistemi di
welfare vengono mantenuti, pur nelle difficoltà create dalle crisi economiche e dall’in-
welfare: sistema sociale le cui
iniziative si propongono come
vecchiamento della popolazione.
fine il benessere dei cittadini In questo contesto generale si notano però differenze riferite ad ambiti specifici:
attraverso la fruizione dei ser-
vizi sociali di base come la sani- ▪▪ il numero di ospedali disponibili;
tà e l’istruzione.
▪▪ la capacità di posti letto;
▪▪ l’adeguatezza dei medici e del personale sanitario (in quantità, formazione e
specializzazione) rispetto alle necessità imposte dall’emergenza.

Un altro elemento distintivo consiste nel rapporto tra assistenza ospedaliera e assi-
stenza territoriale: in Italia, ad esempio, le regioni con efficienti strutture territoriali,
in grado di prevenire e di intercettare i casi di contagio prima dell’accesso agli ospedali,
sembrano contenere il contagio meglio di altre.

▶ In Italia va riconosciuto
grande merito agli
operatori sanitari
per la dedizione
e la professionalità
nel fronteggiare la grave
emergenza imposta
dalla pandemia.

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2 Medicina e sanità di fronte alla pandemia 11

Una sfida per la medicina


SCIENZE UMANE • SCIENZE

La pandemia di COVID-19 è stata determinata da un virus inizialmente sconosciu-


to, per il quale mancavano protocolli di cura ufficiali e validati dalla comunità scientifica
internazionale e dall’OMS. Ciò ha costretto i medici e il personale sanitario a “sperimen-
tare” sul campo le terapie, ricorrendo a farmaci utilizzati in passato per malattie virali
analoghe e ad altre procedure (intubazione, ventilatori polmonari ecc.), e traendo dai
risultati conseguiti le indicazioni sulla loro efficacia: una metodologia che in medicina è
definita ex iuvantibus, che cioè viene stabilita in base ai giovamenti osservati nei pazienti.
Di fronte alla richiesta di certezze e di immediate soluzioni proveniente dall’opinio-
ne pubblica, abituata ai rapidi progressi della scienza e della tecnica, e alla loro illusoria
capacità di risolvere ogni problema, la medicina ha mostrato il suo volto di “scienza
non esatta”. Infatti procede per prove ed errori, si realizza e progredisce grazie all’in-
telligenza e alla pratica professionale di medici e di infermieri, e necessita, a monte,
del supporto di ricercatori in campo medico e farmacologico, e della conseguente (e au-
spicata) produzione di farmaci e vaccini.

Farmaci e vaccini contro il COVID-19


SCIENZE

La ricerca scientifica prosegue nel suo impegno in campo sia terapeutico sia vac-
cinologico. Alcune sperimentazioni cliniche vengono compiute per individuare far-
maci efficaci, che fanno per lo più parte delle categorie degli antivirali e degli anticorpi
monoclonali, creati in laboratorio per eliminare specificamente un tipo di antigene, in
questo caso il virus SARS-COV-2. Per contrastare il coronavirus la ricerca prova anche a
usare il plasma iperimmune donato dai pazienti guariti dal COVID-19 che hanno svi-
luppato gli anticorpi.
Intanto centri di ricerca, università e aziende farmaceutiche sono prossimi alla
produzione di un vaccino. Molti vaccini sono infatti già in fase di sperimentazione,
un passaggio necessario per la verifica di sicurezza ed efficacia, e per la commercia-
lizzazione.
Intanto proseguono le ricerche epidemiologiche sul coronavirus, sulla sua diffusione
e sulle diverse reazioni alla malattia, analizzate per fasce di popolazione (distribuzione
geografica, classi d’età, condizioni di salute pregressa ecc.). In particolare, si segnalano
tre ambiti di ricerca: lo studio relativo al fenomeno di positività al virus, pur in assenza
di sintomi; l’indagine su una possibile predisposizione genetica a contrarre la malattia;
la ricerca sullo sviluppo di difese immunitarie nei soggetti guariti.

Dopo la pandemia, quale gestione della sanità?


SCIENZE UMANE • SCIENZE

L’esperienza della gestione della pandemia nei momenti di allarme offre fondamentali
indicazioni per l’organizzazione in futuro dei sistemi sanitari, sia per le situazioni
di emergenza, che vanno senz’altro previste (almeno in funzione precauzionale), sia
per quelle di routine.
Un recente studio dell’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Eco-
nomico, di cui fanno parte 37 Paesi, tra cui l’Italia), analizzando e valutando le misure

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12 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

contro il virus adottate nel mondo, ha individuato come prioritarie e fondamentali le


seguenti aree di azione dei servizi sanitari:

▪▪ assicurare a tutta la popolazione l’accesso alla diagnosi e al trattamento del


COVID-19; il che, detto in altri termini, significa copertura sanitaria universale;

▪▪ rafforzare la resilienza del sistema sanitario, potenziando la mobilitazione del


resilienza: capacità di affron-
tare e superare una situazione
personale medico e paramedico, fornendo le attrezzature indispensabili, incremen-
critica. tando gli spazi per l’accoglienza, l’isolamento e la cura dei pazienti;

▪▪ sfruttare le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale, come l’utilizzo dei big
data e delle tecnologie di tracciamento dei contatti e di geolocalizzazione per
contenere la diffusione del virus. Questi procedimenti sono tentati in vari Pae­si, ma
si scontrano con la diffidenza delle persone e con i rischi per la privacy individuale.
Le tecnologie digitali sono utili anche in altri campi, quale, ad esempio, la teleme-
dicina, che potrebbe consentire la cura dei pazienti a distanza;

▪▪ incoraggiare la ricerca e lo sviluppo di vaccini e terapie valide, con investimenti


finanziari e misure legislative atte a snellire i percorsi di approvazione e di regolamen-
tazione. A questo fine è fondamentale il coordinamento a livello internazionale dei
centri di ricerca sia per ottimizzare i risultati, sia per evitare comportamenti oppor-
tunistici da parte di singoli Paesi, sia per assicurare un accesso universale alle cure.

Le linee direttrici suggerite dall’OCSE concordano con gli “Obiettivi di Sviluppo So-
stenibile dell’Agenda 2030” adottata dall’ONU nel 2015, in particolare con gli obiettivi
3 (Salute e benessere) e 17 (Partnership per gli obiettivi).

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare

▪▪ Sulle risposte alla pandemia dei sistemi sanitari Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia, 2020,
nel mondo, consulta: con postfazione di Andrea Vitali, il celebre scrittore
-- l’articolo di Giovanni Ciappelli, Pandemia, misure sanita- rientrato volontariamente in servizio durante l’emer-
rie e democrazia: vecchio e nuovo in Italia e in Europa, in “Il genza sanitaria nei primi mesi del 2020 (il ricavato è
Sole 24 Ore”, 26 marzo 2020, in www.ilsole24ore.com: devoluto alle famiglie dei sanitari morti in quei mesi).
l’impatto della pandemia sul sistema sanitario italiano; ▪▪ Tra i saggi che affrontano i temi della ricerca scien-
-- l’articolo di Giulia Tani, Coronavirus, come i sistemi sani- tifica (anche in polemica con movimenti negazionisti)
tari stanno rispondendo (diversamente) all’emergenza, in puoi leggere:
“I.com. Istituto per la competitività”, 16 aprile 2020, in -- Silvia Bencivelli, Sospettosi, 2019;
www.i-com.it/2020/05/15/coronavirus-sistemi-sanitari/;
-- Gilberto Corbellini, Nel Paese della pseudoscienza, 2019;
-- lo studio condotto dall’OCSE in www.oecd.org.
-- Elena Fattori, Il Medioevo in Parlamento, 2019;
▪▪ Un’interessante ed emozionante raccolta delle testi- -- Guido Forni, Alberto Mantovani e altri, I vaccini fanno
monianze di medici impegnati in prima linea con- bene, 2020.
tro la pandemia è quella di Luisa Sodano (a cura di),

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13

3 Tutto è cambiato, tutto cambia

I gesti “salvavita”
SCIENZE • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

Mentre i sistemi sanitari nazionali e la medicina sono al lavoro per curare e prevenire
il COVID-19, i cittadini sono chiamati a collaborare adottando misure di contenimento
del contagio che consistono principalmente nel distanziamento fisico e in una serie
di pratiche igieniche.
È appurato infatti che la trasmissione del virus avviene attraverso lo scambio di
droplets, “goccioline” di saliva o di altre secrezioni respiratorie, da un persona (anche
asintomatica) a un’altra, per via aerea e per contatto. Per questa ragione ai cittadini è
richiesto di:

▪▪ indossare le mascherine su naso e bocca, per non contagiare e per non essere con-
tagiati con starnuti o colpi di tosse;

▪▪ evitare contatti ravvicinati (strette di mano, baci, abbracci), ambienti affollati


e cibo condiviso;

▪▪ non toccare oggetti o superfici che possono essere contaminati (data la capacità
del virus di sopravvivere per diverse ore);

▪▪ curare scrupolosamente l’igiene personale, lavandosi ripetutamente le mani, igie-


nizzandole con appositi gel e cambiando e disinfettando di frequente abiti e scarpe.

Sono azioni che incidono profondamente sulle nostre abitudini e sulle relazioni inter-
personali: semplici gesti che però possono rappresentare dei “salvavita”, per sé e per gli
altri. Raccomandato o anche prescritto dalle autorità sanitarie e di governo, il rispetto di
queste misure è comunque affidato alla responsabilità e al senso civico degli individui.

Il lockdown: una nuova quarantena


SCIENZE • STORIA • SCIENZE UMANE

Tali misure di prevenzione non sono però sufficienti nei momenti di massima emer-
genza della pandemia; infatti, alcuni Paesi (a cominciare dalla Cina) hanno imposto,
per periodi più o meno lunghi e con modalità diverse, il lockdown. Con questo anglici-
smo, ormai entrato nell’uso comune, si indica la chiusura pressoché totale delle attivi-
tà che comportano la vicinanza fisica (lavoro, scuola, attività commerciali, viaggi ecc.),
a esclusione dei servizi essenziali (ospedali, farmacie, distribuzione alimentare ecc.),
e il confinamento delle persone nelle proprie case. I cittadini italiani hanno vissuto
un lockdown pressoché totale tra il 9 marzo e il 3 maggio 2020, mentre misure di
contenimento più graduali e non omogenee sul territorio nazionale sono state adottate
nella seconda ondata di contagio, nell’autunno 2020. Questa esperienza non rappresen-
ta, però, una novità in assoluto, ma rimanda a un’altra situazione d’emergenza rimasta
nella memoria collettiva: la quarantena.
Intesa come periodo di segregazione di persone (ma anche di animali o cose) già conta-
giate o sospette di trasmettere il contagio, la quarantena ha cominciato a essere praticata

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14 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

in Europa in epoca medievale, soprattutto nei confronti delle navi provenienti dalle
regioni colpite dalla “peste nera” nel 1348.
Il termine “quarantena” (dal latino quadraginta) fa la sua comparsa tra il XV e il XVI
secolo a Venezia, dove le pestilenze provenienti dall’Oriente erano ricorrenti, e indica
in quaranta giorni il periodo di ­profilassi. Si tratta di un intervallo che deve essere
profilassi: insieme di regole e
di azioni di un singolo o di una
stato scelto soprattutto sulla base dell’esperienza dei medici del tempo che avranno no-
collettività volte a ridurre o a tato come quei giorni fossero sufficienti per riprendere in sicurezza i contatti: una sorta
prevenire il rischio di contagio. di primo empirico trattamento di evidence-based medicine, cioè di medicina basata sulle
evidenze, sulle prove.
Oggi siamo in grado di valutare con maggiore precisione il periodo di incubazione
delle malattie – che nel caso del COVID-19 è fino a 14 giorni – ma l’isolamento anche
per tempi più lunghi continua a essere una misura precauzionale efficace.

La vita quotidiana ai tempi del confinamento


SCIENZE UMANE • STORIA

L’esperienza del lockdown ha profondamente segnato la vita quotidiana delle per-


sone, con conseguenze che variano a seconda dell’età, del ruolo familiare o sociale, delle
condizioni materiali, psicologiche, intellettuali, ma che in comune hanno la percezione
di un passaggio tra un prima e un dopo nettamente distinti del proprio vissuto, sia in-
dividuale sia all’interno delle collettività.
Da un momento all’altro, sono state annullate le esperienze all’esterno delle abita-
zioni che normalmente caratterizzano la nostra quotidianità: andare a scuola o al lavoro,
al cinema o a teatro, uscire per fare la spesa, incontrare gli amici e i famigliari, fare sport,
vacanze ecc. Sono rimaste deserte le strade e le piazze, da sempre luoghi della socialità; si
sono svuotati gli edifici costruiti per la produzione e la cultura, per l’istruzione e il commer-
cio; il silenzio e la quiete si sono diffusi nelle città. Tutto il pianeta ne ha risentito, anche
positivamente: ad esempio, durante il lockdown della primavera del 2020 si è attenuato
il “rumore sismico”, cioè le continue deboli vibrazioni prodotte dall’attività umana, e
sono diminuite le emissioni di anidride carbonica e la produzione di biossido di azoto.

▶ Durante il lockdown la
natura ha spesso preso
possesso degli spazi
cittadini insolitamente
tranquilli.

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3 Tutto è cambiato, tutto cambia 15

Mentre alcune famiglie sono rimaste divise, pur a pochi metri di distanza, altre so-
no state costrette a una vicinanza non consueta. Alla solitudine, al disorientamento,
alla paura per sé e per i propri cari, ai timori per il futuro lavorativo, si sono unite forme
di solidarietà ritrovata. Al tempo “sottratto” alle solite abitudini, si è accompagnato
un tempo “regalato” per una loro riorganizzazione e per la scoperta di nuove routine.
Il lockdown è stato un trauma – nel senso etimologico di “rottura” – e, come tale, ha
lasciato un’eredità post-traumatica, su cui influiscono tante variabili: dall’esperienza
del lutto o della malattia, all’insicurezza occupazionale condizionata dalla crisi economi-
ca; dalla capacità di reazione psicologica, al ripensamento delle gerarchie di valori della
propria vita collettiva e individuale. Su tutte prevale la consapevolezza di vivere un
evento epocale che sta investendo in contemporanea il mondo intero e ci sta costrin-
gendo a pensare a nuovi stili di vita.

Lavorare e studiare a distanza


SCIENZE UMANE • ECONOMIA • DIRITTO

La proibizione di ogni assembramento è il criterio base del lockdown che può quindi
comportare la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro, oltre che di quelli di culto,
cultura e intrattenimento.
Durante i primi mesi del 2020 in Italia, insieme con lo stop industriale quasi genera-
lizzato (a esclusione delle produzioni ritenute strategiche, come le industrie alimentari
e quelle chimico-farmaceutiche), si sono svuotati tutti gli uffici. Impiegati, tecnici, diri-
genti, liberi professionisti hanno però continuato a lavorare da casa secondo le modalità
dello smartworking (in italiano “lavoro agile”), grazie all’utilizzo della strumentazio-
ne digitale, che consente di eseguire in qualsiasi luogo le medesime operazioni prima
svolte sul posto di lavoro.
Questa pratica lavorativa, che era già in atto in diverse aziende, almeno per porzio-
ni limitate dell’orario settimanale, generalizzata in occasione della prima ondata della
pandemia, tende tuttora a mantenersi, poiché comporta vantaggi per i datori di lavoro
e per i lavoratori, sia pure insieme ad alcuni effetti negativi.
Tra i benefici si possono citare per le aziende il contenimento di alcune spese, ad
esempio quelle per la mensa o per l’energia elettrica; per i lavoratori sono azzerati i co-
sti e i tempi degli spostamenti (soprattutto per i pendolari), poiché anche le riunioni
in presenza vengono sostituite da conference call.
Tuttavia ai possibili effetti positivi sui rapporti familiari, sulla salute, sulle con-
dizioni di autonomia dei lavoratori, spesso anche sull’efficienza e sulla rapidità delle
prestazioni, si accompagnano problemi gravi, quali il crollo economico degli esercizi
commerciali (come i bar), la scomparsa di posti di lavoro (ad esempio, nelle mense o nelle
imprese di pulizia), la perdita di valore degli edifici aziendali, senza contare il rischio di
un appesantimento delle incombenze domestiche per le lavoratrici. A ciò vanno aggiunti
il disagio da parte degli utenti con scarse competenze digitali e i rischi dell’isolamento
individualistico, cioè della perdita di socialità tra i lavoratori, e dell’estensione dell’o-
rario di lavoro oltre i limiti contrattuali. Il tutto in un contesto che, in prospettiva, sta
determinando una nuova geografia delle città, tendenzialmente non più convergenti
verso i centri direzionali.
L’emergenza della pandemia, con l’accelerazione delle trasformazioni già in atto, offre
dunque l’occasione per una riflessione condivisa da parte delle associazioni sindacali
e imprenditoriali, di sociologi e di altri esperti sul futuro delle condizioni lavorative
e dei diritti dei lavoratori.

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16 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

Ancora più complessa è la situazione della scuola e dell’università, che investe tut-
ta la popolazione giovanile, dall’infanzia alla prima età adulta, e riguarda un settore
cruciale della vita di ogni Paese: la formazione. In Italia, la rigidità delle misure del
lockdown della primavera 2020 e la loro parziale ripresa nell’anno scolastico 2 ­ 020-2021
ha comportato la chiusura per lunghi periodi di tutte le strutture scolastiche e univer-
sitarie, e il trasferimento delle attività di insegnamento, apprendimento e verifica
sulla modalità digitale.
La didattica a distanza ha mostrato in tali situazioni pregi e difetti. Da una parte,
si sperimentano metodologie innovative, che potranno essere perfezionate in futuro
(utilizzo ragionato del web come fonte di informazione; produzione e fruizione di con-
tenuti multimediali; nuovi strumenti di verifica; maggiore familiarità con i mezzi di-
gitali); dall’altra ci si scontra con il digital divide (“divario digitale”) di larghe fasce di
popolazione, in termini sia di disponibilità degli strumenti, sia di competenza d’uso, sia
di presenza di infrastrutture sul territorio, con il conseguente rischio di un aumento
delle diseguaglianze sociali e culturali. Soprattutto la didattica a distanza finisce
con l’indebolire la dimensione relazionale tra docenti e discenti, che è fondamentale
nel rapporto educativo, e con il ridurre la socialità tra gli stessi studenti, che costituisce
un aspetto importante della loro crescita.

Letteratura e arti di fronte alla pandemia


LETTERATURE

L’esperienza della pandemia ha coinvolto profondamente letterati e artisti che han-


no interpretato a modo loro questo evento epocale e globale.
Diari del lockdown sono, ad esempio, quelli di Paolo Giordano (Nel contagio, un diario
interiore e di riflessione sul futuro), della scrittrice cinese Fang Fang, che, dall’epicentro
della pandemia, ha pubblicato per sessanta giorni un blog ora divenuto un libro (Wuhan.
Diari da una città chiusa), e della docente universitaria italiana Sara Platna, rimasta vo-
lontariamente a Wuhan con il figlio (Buongiorno Wuhan! Cronache (da casa) di un teenager,
due gatti e WeChat durante la pandemia).
Alla scoperta della natura, che riprende i suoi spazi nelle città deserte, sono le pas-
seggiate notturne narrate da Antonio Moresco (Il canto degli alberi), e i disegni di piccole
piante che spuntano dai muri e dall’asfalto del botanico Mario Calbi, esposti in una mo-
stra digitale dal titolo Piante libere, umani in quarantena.
Il romanzo di Ivan Cotroneo e Monica Rametta, 14 giorni. Una storia d’amore, analizza
i conflitti interiori di due coniugi in crisi, confinati durante la pandemia.

CINEMA

Attento alle dinamiche dei sentimenti durante il lockdown è il film Quarantenalive


girato dal regista Giuseppe Aquino proprio nel periodo di chiusura totale con una parti-
colare tecnica di ripresa a distanza: è la storia di due novelli sposi costretti a rinunciare
al viaggio di nozze. Fatto di tanti spezzoni girati da gente comune, che ricostruiscono
una giornata di quarantena, è il docu-film Viaggio in Italia di Gabriele Salvatores;
mentre un collage di “corti” d’autore è Homemade, un film collettivo girato da registi
importanti (Paolo Sorrentino, Ladj Ly, Pablo Larraín, Nadine Labaki, Ana Lily Amirpour,
Maggie Gyllenhaal ecc.) e prodotto da Netflix®, come altre opere, quali il documentario
Coronavirus Explained, le docu-serie Il Coronavirus in poche parole e la serie Social Distance.

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3 Tutto è cambiato, tutto cambia 17

ARTE • MUSICA

Il mondo dell’arte, sottratto alla fruizione “dal vivo” (nei musei, nelle mostre ecc.), ha
utilizzato durante il lockdown i mezzi digitali d’uso più comune, quali gli smart­phone,
per creare nuove opere multimediali; oppure si è appropriato dei muri per opere di
street art, come quelle dell’inglese Banksy e dell’italiano Tvboy, che ritraggono perso-
naggi più o meno noti con indosso mascherine e guanti.
Dalla Gran Bretagna proviene la canzone che può essere considerata l’inno di questo
duro periodo: Living in a Ghost Town dei Rolling Stones, uscita nell’aprile 2020.

LETTERATURA ITALIANA

La poesia forse più significativa, che nasce dall’esperienza della chiusura e del con-
finamento, e invita tutti a tornare ad apprezzare il rapporto con i nostri simili e con la
natura, è quella di Mariangela Gualtieri, intitolata Nove marzo duemilaventi, la cui ulti-
ma strofa recita:
A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora –
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro.

Strumenti per lo studio


e l’approfondimento

Imparare a imparare

▪▪ Sulle modalità di trasmissione del coronavirus e sul- un’intervista all’autrice sul sito della Casa editrice Pe-
le misure da adottare per evitarlo, consulta la “Sche- arson al link https://it.pearson.com/docenti/primaria/
da informativa per operatori sanitari” nel sito del Mi- innovazione-didattica/didattica-innovazione/rientro-
nistero della Salute: www.salute.gov.it. scuola-carico-emozioni.html;
▪▪ Sull’esperienza del lockdown e sui suoi effetti sugli -- Patrizia Caraveo, La nostra casa brucia meno, in “Il So-
individui, sulla collettività e sull’ambiente, leggi: le 24 Ore”, 31 marzo 2020, in www.ilsole24ore.com.
-- il lockdown in Italia in dieci grafici da “Il Sole 24 ▪▪ Qualche informazione in più su alcune delle opere
Ore” del 9 aprile 2020, in www.infodata.ilsole24ore. letterarie e artistiche prodotte nel periodo del lock-
com/2020/04/09/trenta-giorni-di-COVID-19-raccontati- down, citate nel capitolo:
in-dieci-grafici/; -- la mostra digitale Piante libere, umani in quarantena di
-- Greg Milller, Social distancing prevents infections, but Mario Calbi (ben 110 tavole a colori) è visibile sulle
it can have unintended consequences, in “Science”, 16 pagine Facebook® e Instagram® del Museo di Storia
marzo 2020, in www.sciencemag.org: gli effetti del Naturale di Genova, nei post pubblicati dal 16 giugno
distanziamento sulla salute fisica e mentale; al 7 luglio 2020;
-- Anna Gonella, Il COVID spiegato ai bambini, 2020: ma- -- la poesia di Mariangela Gualtieri, intitolata Nove marzo
nuale in tre “puntate” di una psicologa infantile per duemilaventi, è pubblicata sulla rivista online “Doppio-
gestire, genitori e insegnanti insieme, il rapporto con zero”, in www.doppiozero.com.
i bambini durante la pandemia; è possibile leggere

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18 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

4 La democrazia alla prova


della pandemia

Il bilanciamento dei diritti secondo la Costituzione italiana


EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE

Le misure di emergenza adottate in molti Paesi per fronteggiare la pandemia han-


no sollevato problemi di compatibilità con alcuni fondamentali diritti democratici.
Se consideriamo, ad esempio, l’Italia e poniamo a confronto le restrizioni imposte
dal Governo e da alcune Regioni nel corso del 2020 con i diritti garantiti dalla Costitu-
zione, notiamo la possibilità di conflitti tra:

▪▪ l’obbligo di quarantena e l’articolo 13, che sancisce l’inviolabilità della libertà


personale;

▪▪ il divieto di circolazione sul territorio nazionale e l’articolo 16, che afferma la li-
bertà di movimento su tutto il territorio nazionale;

▪▪ la chiusura delle scuole e il diritto all’istruzione garantito dall’articolo 34;


▪▪ la limitazione o sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone e l’ar-
ticolo 41, sulla libertà di iniziativa economica privata, oltre al già citato articolo 16;

▪▪ tra il divieto di assembramenti, con la sospensione di manifestazioni ed eventi


culturali, ludici e sportivi, e l’articolo 17, che garantisce ai cittadini il diritto di riu­
nirsi pacificamente;

▪▪ la sospensione dei riti religiosi e l’articolo 19, che afferma la libertà di culto.

Lo stesso strumento adottato ripetutamente (dal 23 febbraio 2020 in poi) dal capo del
Governo Giuseppe Conte per disporre tali limitazioni, sulla base delle indicazioni degli
epidemiologi, cioè il DPCM, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, assume
caratteri di straordinarietà in quanto sostitutivo degli ordinari Decreti Legge. La Co-
stituzione prevede infatti che il presidente del Consiglio possa ricorrere a questo stru-
mento, senza compiere gli ordinari passaggi parlamentari, soltanto in casi eccezionali
e per un periodo di tempo limitato (si considerino, ad esempio, i già citati articoli 13, 16
e 17, che prevedono, rispettivamente: «casi eccezionali di necessità ed urgenza», «moti-
vi di sanità o di sicurezza», «comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica»).
Ciò è stato ribadito con autorevolezza dalla presidente della Corte Costituzionale Mar-
ta Cartabia, quando, il 28 aprile 2020, in piena fase di emergenza, ha affermato che «la
Costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali» e che le crisi si
contrastano rafforzando la collaborazione e il coordinamento fra le varie istituzioni, dal
Parlamento al Governo, dalle Regioni alla Magistratura. Alle istituzioni resta affidato
dunque il compito di trovare, nelle fasi di emergenza, il giusto equilibrio tra le libertà
personali tutelate dalla Costituzione e il diritto alla salute, anch’esso costituzional-
mente garantito (art. 32), insieme a un bilanciamento reciproco dei poteri (legislativo,
esecutivo e giudiziario) a fondamento delle moderne democrazie.

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4 La democrazia alla prova della pandemia 19

Tutela della salute e libertà democratiche


STORIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE

È comunque evidente che le condizioni di emergenza, quali quelle che si presentano


durante una pandemia, comportano il rischio di una limitazione dei diritti non soltanto
nei Paesi retti da regimi autoritari, ma anche in quelli democratici, gravati in questa
fase storica dalla crisi delle istituzioni rappresentative.
Così, se, da una parte, non sorprende che il Governo autoritario della Cina abbia
nascosto, almeno all’inizio, il diffondersi del contagio da coronavirus, arrivando a pu-
nire i medici che avevano lanciato l’allerta, dall’altra destano allarme le scelte politiche
di Paesi che nel cuore dell’Europa, addirittura membri dell’Unione Europea, sono ar-
rivati a sospendere le prerogative parlamentari e a introdurre misure liberticide
democratura: sistema poli-
tico formalmente improntato
che si proiettano oltre l’emergenza. È questo il caso di Paesi in cui la democrazia assume
alla democrazia, ma che in so- la connotazione di democratura. Tra questi in particolare si segnala l’Ungheria, dove
stanza assume caratteri propri
dell’autoritarismo.
il 30 marzo 2020 il primo ministro Viktor Orbán, usando come pretesto l’emergenza
sanitaria, ha assunto “pieni poteri”.

DIRITTO • SCIENZE UMANE • SCIENZE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA

Particolarmente a rischio di restrizioni, in questa fase di emergenza sanitaria, è il


diritto alla privacy, intesa come protezione dei dati personali. Lo sviluppo delle tecno-
logie digitali, alla base del cosiddetto “capitalismo della sorveglianza”, consente infatti
capitalismo della sorve-
glianza: sistema che sfrutta il controllo dei dati personali degli utenti delle grandi piattaforme globali. Se da una
i dati sensibili degli utenti del- parte l’uso di questi dati può essere utile per la mappatura del virus (individuazione
la rete per fini commerciali e di
controllo politico.
dei soggetti risultati positivi, controllo degli spostamenti ecc.) e quindi per il conteni-
mento del contagio, dall’altra occorre tutelare la privacy delle persone. È ciò che si
prefigge di garantire il Regolamento generale dell’Unione Europea sulla protezione
dei dati (Reg. UE n. 2016/679).
Anche il Decreto Legge 14/2020, emanato in Italia il 9 marzo 2020 (“Disposizioni
urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergen-
za COVID-19”), all’articolo 14, autorizza il trattamento dei dati personali “sensibili”
soltanto di alcune categorie (ad esempio i membri della protezione civile e i medici in
prima linea) e vincola in maniera molto stringente la condivisione dei dati. L’obiettivo
di fondo di tale normativa è quello di un utilizzo dei dati personali, anche sanitari, ai
fini di tutelare la salute collettiva e coadiuvare la ricerca epidemiologica, scongiu-
rando, attraverso opportune misure tecniche e organizzative, un trattamento lesivo dei
diritti costituzionali.

Infodemia, il contagio delle informazioni


SCIENZE UMANE

“Infodemia” (in inglese infodemic, crasi di information + epidemic) è un neologismo


coniato dal politologo David J. Rothkopf nel 2003, all’epoca della SARS: oggi è utilizzato
per evidenziare il rischio di un’informazione sovrabbondante sulla pandemia, pro-
veniente da fonti diverse e spesso non verificabili, che, come i virus, si propaga rapida-
mente provocando danni.
Per proseguire nella metafora, questo “contagio informativo” condiziona la perce-
zione dei fenomeni da parte di larghi strati di popolazione, pregiudicandone una cono-
scenza corretta e comportamenti omogenei ed efficaci.

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20 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

La questione riguarda anche l’affidabilità delle fonti giornalistiche, che talvolta


diffondono notizie “virali”, spesso suggestionando i destinatari con un linguaggio imma-
ginifico (in cui ricorrono echi bellici o religiosi), e dei mezzi di comunicazione “social”,
da cui provengono talora allarmanti fake news. Riguarda anche l’autorevolezza delle
fonti sanitarie, rivelatesi in qualche occasione ambigue o contraddittorie (come alcuni
comunicati dell’OMS), oppure troppo esposte a livello mass-mediatico (ad esempio nel
caso dei numerosi virologi interpellati durante la pandemia, dai quali sono giunte, in
carenza di evidenze scientifiche, spiegazioni un po’ confuse). La correttezza dell’infor-
mazione dipende infine anche dalla comprensibilità dei messaggi forniti dalle stesse
istituzioni, resa alle volte ardua da un linguaggio vago, oppure troppo tecnico o buro-
cratico (come nel caso di alcuni DPCM, nei quali ricorrono termini che non fanno parte
del “vocabolario di base” comune a tutta la popolazione).
L’infodemia è dunque anch’essa un aspetto della gestione democratica della pan-
demia, di cui devono farsi carico consapevolmente le autorità politiche e sanitarie, e il
mondo dell’informazione.

Strumenti per lo studio


e l’approfondimento

Imparare a imparare

▪▪ Riguardo ai provvedimenti governativi e parla- ▪▪ Sulla questione del diritto alla privacy in condizioni
mentari adottati in Italia nel periodo d’emergenza, d’emergenza, leggi il Regolamento UE sulla protezione
consulta: dei dati 2016/679 sul sito del garante della privacy, in
-- il Decreto Legge del 9 marzo 2020, n. 14, “Disposizio- www.garanteprivacy.it.
ni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario ▪▪ Sull’infodemia e il linguaggio della pandemia, puoi
nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”, in fare riferimento a:
www.gazzettaufficiale.it; -- Nicola Grandi, Alex Piovan, I pericoli dell’infodemia. La
-- le misure adottate dal Governo, al link www.governo.it. comunicazione ai tempi del coronavirus, in “MicroMega”,
26 marzo 2020, in http://temi.repubblica.it/micromega-
▪▪ Sul rapporto tra libertà costituzionali ed emergen- online;
za sanitaria leggi:
-- Claudio Marazzini, In margine a un’epidemia: risvolti lingui-
-- la Relazione annuale della Presidente della Corte Costi- stici di un virus, sulla rivista online dell’Accademia della
tuzionale Marta Cartabia del 28 aprile 2020, in www. Crusca, marzo 2020, in https://accademiadellacrusca.it:
cortecostituzionale.it/jsp/consulta/composizione/ l’autore, propone un’analisi etimologica e semantica
relazione_annuale.do; dei termini “virus” e “coronavirus”.
-- Carlo Melzi d’Eril, Giulio Enea Vigevani, Coronavirus,
▪▪ Tra i medici, virologi, ricercatori, che partecipano
scenari per la democrazia, in “Il Sole 24 Ore”, 15 aprile
all’attuale dibattito sul COVID-19, citiamo:
2020, in www.ilsole24ore.com;
-- Roberto Burioni, direttore della rivista online di infor-
-- Paola Esposito, Diritti costituzionali ai tempi del COVID-19. mazione scientifica e smascheramento delle fake news
Gerarchia e legittime limitazioni, 25 marzo 2020, in “Medical facts”, con una pagina dedicata al coronavirus
www.diritto.it; in www.medicalfacts.it; il suo ultimo libro di divulga-
-- la lezione di Rai Cultura, pubblicata a maggio 2020 e zione scientifica è Virus la grande sfida, 2020;
destinata a studenti dell’ultimo anno di scuola supe- -- Guido Silvestri, attivo contro la diffusione di fake
riore, intitolata Diritti costituzionali e le emergenze. Le news, specie nel campo dei vaccini, è autore dei recenti
epidemie in epoca contemporanea, in www.raicultura.it. Il Virus Buono, 2019, e Ricominciare dalla Scienza, 2020.

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21

5 Il futuro che ci attende

Nuovi scenari geopolitici?


SCIENZE UMANE • STORIA • EDUCAZIONE CIVICA

Nell’attuale contesto globale si prospettano possibili nuovi scenari geopolitici.


▪▪ La Cina, punto di partenza della pandemia, sta subendo, insieme con la contrazione
del PIL, un deterioramento d’immagine a livello internazionale e nazionale, con un
PIL: Prodotto interno lordo
costituito dal valore dei beni e
(ipotetico) indebolimento del “compromesso sociale” su cui si è basato il riformismo
dei servizi prodotti all’interno post-maoista (poca libertà in cambio di molta crescita). Inoltre è possibile un’inver-
di uno Stato.
sione di tendenza rispetto al processo di delocalizzazione produttiva, messo in atto da
molti Paesi occidentali, che ha sostenuto negli anni Duemila l’economia cinese. Resta
infine da verificare la capacità della Cina di reazione alla crisi e di mantenimento
di presenza nella produzione, nel commercio e nel controllo delle riserve minerarie
strategiche per l’industria tecnologica.
▪▪ Gli Stati Uniti, percorsi nel 2020 dalle incertezze politiche che hanno preceduto
le elezioni presidenziali, dalle tensioni razziali e dai conflitti di competenza tra
Governo federale e Governo centrale, hanno rivelato la fragilità nel sistema sani-
tario e sotto la presidenza Trump hanno rinunciato a un ruolo guida nella lotta con-
tro la pandemia, che, invece, il presidente neo-eletto Joe Biden sembra essere deciso
a riconquistare. Gli USA mantengono, comunque, la leadership mondiale, grazie
alla forza del dollaro, al dinamismo del settore privato e alla solidità della domanda
interna, nonché all’alto livello della ricerca scientifico-tecnologica.
▪▪ L’Unione Europea, che rischia di rimanere schiacciata nel confronto globale tra USA
e Cina, sembra aver superato le iniziali lentezze e riserve nell’affrontare la crisi in
modo unitario e procede con misure coraggiose a sostegno delle economie e dei
sistemi sanitari dei Paesi membri. Anche l’UE, come gli Stati Uniti, può per altro
contare sulla forza della sua moneta, sulla solidità della domanda interna e sulla ri-
cerca scientifico-tecnologica.

Tra globalizzazione e de-globalizzazione economica


ECONOMIA • SCIENZE UMANE

La pandemia sta facendo emergere alcune criticità a livello del sistema economico glo-
bale. Il rallentamento e l’interruzione delle produzioni e delle comunicazioni hanno rivelato
la vulnerabilità delle filiere globali: non soltanto di quelle agro-alimentari, dell’abbiglia-
mento, della strumentazione elettronica ecc., ma anche di quelle sanitarie, ad esempio di
farmaci di larghissimo uso (antibiotici, antidolorifici, vaccini, persino farmaci salvavita).
La consapevolezza, derivata dall’attuale emergenza, che le scelte di delocalizzazio-
ne (offshoring) dei centri produttivi da parte di Europa e Stati Uniti nei Paesi asiatici o
nell’Est Europa possano provocare la perdita di risorse strategiche in diversi settori,
potrà forse favorire una contro-tendenza verso il reshoring, ossia il rientro “a casa”
delle aziende in precedenza delocalizzate. Ciò potrebbe comportare, secondo l’opinione
di alcuni analisti, un nuovo scenario di de-globalizzazione o di attenuazione dei feno-
meni della globalizzazione economica.

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22 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

Crisi e opportunità
ECONOMIA • STORIA • SCIENZE UMANE

I mutamenti imprevisti e imprevedibili indotti dalla pandemia, quelli in atto e quelli


che ancora ci attendono, in particolare la grave crisi economica che si annuncia ovun-
que, inducono a riflessioni sui modelli di sviluppo dominanti e sui rischi in essi insi-
ti, e all’elaborazione di nuove prospettive. Nel fare questo si può guardare anche ad
alcune esperienze del passato, che, nate da situazioni catastrofiche, hanno saputo
trarre da esse l’occasione per straordinari rinnovamenti.
Si è citata la terribile pestilenza del XIV secolo (▶ p. 14), che si suppone abbia ucciso
tra il 35 e il 60% della popolazione europea e mediterranea, e che, tra le tante città, nel
1348 aggredì anche Firenze già provata da gravi fallimenti bancari. Ebbene, secondo al-
cuni studiosi, proprio da quella tragedia iniziò un percorso di ricostruzione e di crescita
(culturale, scientifica, tecnica ecc.) che di lì a poco sarebbe sfociato nel Rinascimento,
trovando proprio in Firenze una delle sue capitali.
Viene anche ricordato l’esempio di un italo-americano, Amedeo Pietro Giannini, fon-
datore della Bank of America Corporation. Nella San Francisco del 1906, rasa al suolo da
un devastante terremoto, Giannini riuscì a portare i depositi fuori dal caveau per prestare
denaro a chiunque lo chiedesse, permettendo così alla città di risollevarsi rapidamente.
Si può poi ancora citare Alexander Hamilton, uno dei “Padri fondatori” degli Stati
Uniti, che riuscì a trasformare i debiti che le tredici colonie avevano accumulato nella
dura guerra per l’indipendenza in un debito comune e pubblico, fondando nel 1791 la
prima Banca federale americana, tappa essenziale nella costruzione del nuovo Stato.

Le strategie dell’Unione Europea


ECONOMIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

A questo personaggio e alla sua azione è intitolato il cosiddetto “Momento Hamilton”


(Hamiltonian Moment), strategia di politica finanziaria unitaria richiamata di recente da
alcuni economisti come modello per l’Unione Europea. L’Unione, in effetti, sia pure dopo
una fase iniziale di titubanza, sta mettendo in campo un ampio e articolato “Piano per
la ripresa”, per il periodo 2021-2027, che consiste in aiuti ai governi, ai cittadini e alle
imprese dei Paesi membri, attraverso i finanziamenti della Banca Centrale Europea, il
programma SURE per la disoccupazione, il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità (con
prestiti a condizioni favorevoli) e altre misure ancora, per un ammontare complessivo
di oltre 2300 miliardi di euro.
Tali misure, benché nate dall’emergenza, rientrano negli obiettivi strategici dell’U-
nione assunti dalla commissaria Ursula Von der Leyen a dicembre 2019 con l’“European
Green Deal”, un progetto di crescita economica nel rispetto dell’ambiente, che dovrebbe
consentire all’Europa di azzerare le emissioni inquinanti (soprattutto di CO2) entro il 2050.

Tra chrónos e kairós


SCIENZE UMANE • LETTERATURE CLASSICHE • FILOSOFIA

Se tali obiettivi saranno raggiunti, anche la pandemia, sia pure con il suo carico di
dolori, potrà aver contribuito a indirizzare le politiche europee verso nuovi traguardi.
Altrettanto potrà accadere in altri scenari globali, se i politici e i cittadini sapranno
trasformare un momento di crisi in un’opportunità storica per il futuro.

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5 Il futuro che ci attende 23

Gli antichi Greci definivano kairós l’occasione da cogliere nella sua veloce istanta-
neità nel corso di un tempo (chrónos) che scorre indistintamente: poteva essere il mo-
mento propizio in una strategia militare o nel discorso di un oratore per conquistare il
suo uditorio, una qualsiasi situazione in cui si colloca l’autonomo agire dell’uomo. La
pandemia ci offre oggi l’occasione per rimodellare il nostro tempo futuro in tanti
ambiti cruciali: dal rapporto dell’uomo con la natura e con i suoi simili, alla lotta contro
le diseguaglianze; da una globalizzazione sostenibile, a una tecnologia e a una scienza
al servizio dell’umanità.
Per concludere con le parole di Bob Marley: «Non aver paura del domani. Perché in
fondo oggi è il giorno che ti faceva paura ieri».

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare

▪▪ Ti consigliamo letture da saggi che propongono tesi news/l-epidemia-allontana-cina-e-occidente-l-equilibrio-


diverse sulle prospettive aperte dalla pandemia: globale-e-a-rischio-1.38530134;
-- Walter Scheidel, La grande livellatrice. Violenza e di- -- Arjun Appadurai, Neta Alexandre, Fallimento, 2020:
seguaglianza dalla preistoria a oggi, 2019: le catastrofi l’antropologo statunitense di origine indiana è convinto
(guerre, pandemie ecc.), secondo Scheidel, hanno sto- che la globalizzazione sia un processo irreversibile che
ricamente accorciato le diseguaglianze sociali; neanche la pandemia può fermare.
-- Guido Alfani, Pandemics and asymmetric shocks: Les- ▪▪ Tra gli studi di economisti, filosofi e centri di ricerca
sons from the history of plagues, 9 aprile 2020, in https:// per una riflessione post-pandemia e per la creazione
voxeu.org/article/pandemics-and-asymmetric-shocks; di modelli di previsione degli impatti economici delle
-- Abhijit Banerjee, Esther Duflo, Una buona economia pandemie, vedi:
per tempi difficili, 2020: i due autori, premi Nobel per -- Peter Sands, Anas El Turabi, Philip A. Saynisch, Asses-
l’economia nel 2019 per le loro ricerche sulla povertà sment of economic vulnerability to infectious disease crises,
globale, sono a favore di un rilancio del welfare per in “Lancet”, 2016 (abstract in www.ncbi.nlm.nih.gov);
combattere le diseguaglianze accentuate dalla crisi -- Lars Jonung, Werner Roeger, The macroeconomic ef-
sanitaria ed economica; fects of a pandemic in Europe. A model-based assessment,
-- Philippe Kourilsky, Di scienza e democrazia. Crisi della 2006: studio dell’Unione Europea dopo l’epidemia di
politica e speranza della ragione, 2020: secondo l’autore aviaria, in https://ec.europa.eu/economy_finance/
la pandemia accelererà i mali della società; publications/pages/publication_summary716_en.htm;
-- Vittorio E. Parsi, Vulnerabili: come la pandemia cambierà il -- Sebastiano Maffettone, Il quarto shock. Come un virus
mondo, 2020: la pandemia come occasione per un nuovo ha cambiato il mondo, 2020.
Rinascimento;
▪▪ Sulle iniziative dell’Unione Europea, consulta i se-
-- Mario Ricciardi, Il ritorno del Leviatano. Paura, conta- guenti argomenti sul sito https://ec.europa.eu:
gio, politica, 2020. -- le priorità del progetto di “European Green Deal” lan-
▪▪ Sui processi di de-globalizzazione, puoi leggere: ciato nel 2019;
-- Marta Dessù, L’epidemia allontana Cina e Occidente, l’e- -- l’“Azione della Commissione europea sul coronavirus”;
quilibrio globale in pericolo, in “La Stampa”, 29 febbraio -- gli ultimi aggiornamenti sulla risposta comune all’e-
2020, al link www.lastampa.it/opinioni/2020/02/29/ mergenza COVID-19.

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24 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

Una finestra sul passato


Pestilenze storiche e letterarie
nel mondo classico
Strumenti Le epidemie caratterizzano la storia dell’umanità in tutte le epoche e presso tutti
i popoli, e hanno segnato passaggi fondamentali anche nella civiltà classica, greca e
Giuseppe Pigoli, I dardi di
latina, sia dal punto di vista storico sia nella rappresentazione letteraria, ispirando
Apollo. Dalla peste all’AIDS,
la storia scritta dalle pande- la cultura occidentale dei secoli successivi.
mie, 2009: una panorami-
ca sulle pandemie dall’an-
tichità a oggi. 1. La peste dal mito alla storia nella letteratura greca

LETTERATURA GRECA • LETTERATURE • STORIA

L’Iliade e i dardi di Apollo La prima epidemia compare nella letteratura occidentale


con Omero (VIII sec. a.C.): infatti, agli esordi dell’Iliade (I, vv. 9-10 e 43-52) un terribi-
le morbo infuria da giorni nell’accampamento acheo, seminando morte prima tra gli
animali e poi tra gli uomini (un caso di zoonosi?). A provocarlo sono i dardi scagliati
da Apollo per punire l’oltraggio inflitto da Agamennone al sacerdote Crise. La frecce
del dio cesseranno di colpire soltanto con la restituzione di Criseide al padre, a cui se-
guirà la sottrazione ad Achille della schiava Briseide, che è la causa dell’«ira funesta»
dell’eroe, spunto narrativo del poema.
La violenza della guerra, la tracotanza dei potenti all’origine delle sofferenze
umane, l’apparente insensatezza del dilagare del morbo e la sua “razionalizzazione”
come espressione di una volontà superiore, la peste, infine, come sciagura che si accom-
pagna ad altre sventure: tutti questi elementi, presenti nella narrazione omerica, con-
corrono ad attribuire all’epidemia un valore mitico-simbolico e a configurarla come
un tópos che diventerà ricorrente nella letteratura, a partire da quella antica fino ai
giorni nostri. Basti pensare al significato morale e religioso che Alessandro Manzoni
attribuisce nei Promessi Sposi alla pestilenza del 1630, o alla peste come allegoria delle
tragedie della storia nell’omonimo romanzo (La peste) di Albert Camus, scritto all’in-
domani della Seconda guerra mondiale.

LETTERATURA GRECA • STORIA

Il male contaminante dell’Edipo re Il tópos della pestilenza si ritrova, con varian-


ti rispetto agli elementi omerici, in un’altra opera fondamentale della letteratura gre-
ca: l’Edipo re di Sofocle (V sec. a.C.). La tragedia si apre con una terribile epidemia
che colpisce la città di Tebe (vv. 25-30 e 168-187) per difendersi dalla quale i cittadini
chiedono soccorso al loro re, Edipo, senza sapere che proprio lui ne è la causa, in quanto
(inconsapevole) assassino di suo padre e sposo di sua madre.
Una pestilenza, dunque, misteriosa e incomprensibile, nuovamente interpretata
come punizione divina, ma che questa volta non è originata dall’arroganza del potere,
bensì da chi – l’essere umano in generale – porta in sé, ineluttabilmente, il germe del
male, un male che contamina (míasma) e che necessita di purificazione. Questo male non
colpisce il singolo “colpevole”, Edipo, ma l’intera collettività, Tebe, città nella quale
possiamo vedere riflessa la stessa Atene (dove la tragedia fu composta e rappresenta-
ta), travagliata in quegli anni da continue guerre, da giochi di potere, dalla crisi degli
antichi valori e da una terribile pestilenza.

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Una finestra sul passato Pestilenze storiche e letterarie nel mondo classico 25

LETTERATURA GRECA • LETTERATURE • STORIA

Strumenti La “peste” di Atene: un resoconto scientifico Lo storiografo Tucidide (V sec. a.C.)


nella Guerra del Peloponneso (II, 47-54) narra la “peste” che nel 430 a.C. colpì ­Atene:
Robin Lane Fox, The Inven-
un’epidemia storica e non mitica, che dilagò nella città attica nella prima fase del
tion of Medicine: From Ho-
conflitto contro Sparta. La scelta di Pericle, che allora governava Atene, di raccogliere
mer to Hippocrates, 2020:
l’influenza esercitata su entro le mura fortificate tutta la popolazione dell’Attica (circa 200 000 persone), favorì
Tucidide dalla scuola me- il diffondersi di una malattia terribilmente contagiosa – forse tifo esantematico o
dica di Ippocrate, in parti- febbre emorragica – che nel giro di un anno provocò circa 50 000 morti, tra cui lo stesso
colare dai libri II e III del Pericle, e anticipò le sorti della guerra e la fine dell’egemonia ateniese.
Corpus Hippocraticum, re- Tucidide, fedele al suo metodo storiografico di rigorosa indagine sulle cause degli
lativi alle epidemie. eventi, alla sua visione laica e pragmatica della storia, in quanto basata sui fatti,
Elias Canetti, Massa e po- descrive la malattia con precisione scientifica e documentaristica, probabilmente
tere, 1960: interessanti ri- fondata su conoscenze mediche ippocratiche e sull’osservazione diretta: dai sintomi
flessioni sulla narrazione (infiammazioni, febbre, tosse, ulcere, emorragie, sete insostenibile ecc.) al letale decor-
di Tucidide (in particola- so. Inoltre, riferisce dei disperati tentativi dei medici e della mancanza di farmaci. Dà
re nel sesto capitolo, Il so- indicazioni riguardo alla provenienza geografica («nacque in Etiopia, attraversò l’Egitto,
pravvissuto). la Libia e giunse ad Atene tramite le navi»). Soprattutto individua nel contagio la dina-
mica di diffusione della malattia. Tucidide si sofferma acutamente anche sulle con-
seguenze psicologiche (lo scoraggiamento), politiche (l’inadeguatezza dei successori
di Pericle) e sociali (il disorientamento della popolazione, la perdita di freni inibitori
e di codici di comportamento) dell’epidemia, anticipando altre narrazioni sviluppatesi
nella letteratura successiva, tra le quali si possono ricordare l’Introduzione al Decameron
di Giovanni Boccaccio, La peste scarlatta di Jack London e Cecità di José Saramago.
Le osservazioni dello storico greco fanno riflettere sui possibili esiti che gli eventi
catastrofici hanno sulla storia: oscillanti tra gli estremi di un rinnovamento positivo,
come quello che forse avvenne a Firenze dopo la “peste nera” del 1348, con l’avvento
del Rinascimento, e di uno stravolgimento distruttivo, come sembra invece essere
accaduto dopo la “peste” tucididea.

▶ François Perrier,
La peste di Atene, 1640,
olio su tela, Digione, Musée
des Beaux-Arts.

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26 PER INIZIARE Prima e dopo la pandemia

2. La peste a Roma: da pretesto letterario a evento storico

LETTERATURA LATINA • STORIA

La peste protagonista Non più sfondo di eventi (come in Omero e in Sofocle), ma


protagonista come nelle pagine della Guerra del Peloponneso, la peste ritorna nella let-
teratura latina in grandi affreschi tragici che guardano esplicitamente al modello
tucidideo.
Nel De rerum natura di Lucrezio (I sec. a.C.) la peste di Atene, collocata a conclu-
sione del poema (VI, vv. 1138-1286), in contrappunto all’esordio vitale dell’inno a Ve-
nere, assume il valore scientifico-filosofico di manifestazione della spietatezza della
natura e dell’inesorabile ciclo di vita e di morte che la governa.
Nelle Metamorfosi di Ovidio (I sec. a.C. - I sec. d.C.) la pestilenza è il pretesto per
descrizioni iperrealistiche ed espressionistiche, calate in un contesto mitologi-
co che ha perso la funzione di verità storica del modello originario (VII, vv. 523-613).
L’epica tragicità della narrazione tucididea si ritrova in Virgilio (I sec. a.C. - I sec. d.C.)
che nel finale del terzo libro delle Georgiche (III, vv. 470-566) inserisce il celebre excur-
sus sulla peste del Norico, un’epidemia che colpì le mandrie bovine della regione corri-
spondente all’attuale Austria, rivelando lo stretto rapporto tra agricoltura e civiltà
umana. La peste bovina è un flagello che ha imperversato nelle campagne di tutto il
mondo fino alla fine del Novecento (la sua eradicazione è stata proclamata dall’ONU
soltanto nel 2011); di origine virale, è responsabile (per salto di specie) del morbillo
negli esseri umani.

LETTERATURA LATINA • STORIA • SCIENZE

Una storia (quasi) senza epidemie Gli autori latini citati (ai quali si può aggiungere
Seneca, con il suo Oedipus, ripresa della tragedia sofoclea) testimoniano come la “peste”
rappresenti per loro un soggetto poetico, più che uno spunto reale di esperienza vissuta
da rielaborare letterariamente.
In effetti le epidemie, nel corso della lunga storia romana, sono quasi totalmente
assenti. E ciò grazie a un sistema di igiene pubblica caratterizzato dalla disponibilità
generalizzata di acqua, “democraticamente” garantita dagli acquedotti (oltre che da
fontane, cisterne ecc.), e dalla diffusione capillare in tutto l’impero di impianti termali,
capaci di soddisfare le esigenze di pulizia personale, principale antidoto al diffondersi
di malattie infettive.
A questo stato di cose va probabilmente attribuito il fatto che non risultano riferi-
menti a epidemie nei manuali di medicina e farmacologia, come il De medicina di Au-
lo Cornelio Celso e le Compositiones di Scribonio Largo (entrambi del I sec. d.C.), o nei
trattati enciclopedici o di scienze varie, come il De agri cultura di Catone il Censore (III-
II sec. a.C.) e la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.). Analogamente non si
trovano notizie di pestilenze nelle opere degli storici d’età repubblicana e neanche d’età
imperiale, almeno fino alla fine del II secolo d.C., quando le guerre di espansione in
territori sempre più lontani, ad esempio in Africa e in Medio Oriente, oppure di conte-
nimento dei confini orientali portarono con sé i contagi.

La “peste antonina” Agli anni tra il 165 e il 180 d.C. risale infatti la prima grave
epidemia: la cosiddetta “peste antonina”, dal patronimico Antoninus degli imperatori
Lucio Vero e Marco Aurelio, promotori delle guerre contro i Parti e contro i Marco-
manni, durante le quali il contagio si diffuse tra i soldati dal Medio Oriente ai confini

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Una finestra sul passato Pestilenze storiche e letterarie nel mondo classico 27

orientali dell’impero per poi estendersi in Europa. L’epidemia fece molte vittime,
tra le quali gli stessi imperatori (morti, rispettivamente, l’uno nel 169 ad Aquile-
ia, l’altro nel 180, a Vindobona presso Vienna) e gran parte dell’esercito romano.
Questa pestilenza è detta anche “di Galeno”, dal nome del grande medico formato-
si in Asia Minore e poi trasferitosi al servizio di Marco Aurelio, che fu autore di testi
fondamentali per lo sviluppo della medicina in epoca post-classica. Galeno osservò
la malattia di persona e nel trattato Methodus medendi la descrisse con dettagli (feb-
bre, diarrea, faringiti, eruzioni sulla pelle ecc.) che fanno ipotizzare si sia trattato di
vaiolo o di morbillo.
Questa epidemia, assai devastante forse anche a causa della mancanza di difese im-
munitarie nelle popolazioni, comportò notevoli conseguenze, in particolare sulla con-
figurazione etnica e culturale dell’esercito, con il reclutamento di soldati “­barbari”,
a compensazione delle perdite, e con la diffusione di religioni “di salvezza”, come il
mitraismo e il cristianesimo.
Della peste antonina hanno lasciato testimonianza gli storici Cassio Dione (II-III
sec.; Storia romana, LXXII, 14, 3-4), gli Scriptores Historiae Augustae (IV sec.; Verus,
VIII), Eutropio (IV sec.; Epitome, XXXI, 6, 24) e Ammiano Marcellino (IV sec.; Res
gestae, XXIII, 6, 4).

Crisi e pestilenze, verso la fine dell’impero Effetto e al contempo causa delle ri-
correnti crisi dell’Impero romano, che ne preparano la dissoluzione, sono le successive
epidemie che si susseguirono dal III secolo d.C. in poi, soprattutto in zone climatiche
calde. La “peste di San Cipriano” scoppiò a Cartagine nel 251; deve il suo nome al ve-
scovo martire della città, che nella sua opera De mortalitate la descrive come la fine del
mondo e una salutare prova per l’anima dei cristiani allora perseguitati.
Una grave epidemia colpì la roccaforte di Amida in Mesopotamia (oggi in Turchia),
assediata nel 359 dai Persiani in guerra contro Costanzo II (ne parla Ammiano Marcel-
lino nelle Res gestae, XIX, 4).
Infine, la terribile “peste giustinianea” si diffuse da Costantinopoli a tutto il Medi-
terraneo, tra il 541 e il 542, durante la Guerra gotica, e infranse i sogni dell’imperatore
d’Oriente Giustiniano di riconquistare l’Italia. Di questa epidemia, che gli storici della
medicina attribuiscono allo stesso batterio Yersinia pestis (seppure di un ceppo diver-
so) della famigerata “peste nera” del XIV secolo, parla, tra gli altri, lo storico bizantino
Procopio di Cesarea (Storia delle guerre - La Guerra persiana, II, 22-23), contemporaneo
degli eventi.

STORIA

Oltre il mondo classico Con Giustiniano e con Procopio siamo già oltre la fine dell’Im-
pero romano d’Occidente, ma il filo di continuità tra la civiltà classica e quelle successive
si mantiene anche riguardo alle tematiche fin qui esposte. Lo dimostra il caso dello sto-
rico longobardo Paolo Diacono che, alla fine dell’VIII secolo, nella sua Historia Longo­
bardorum (II, 4), riprende la narrazione della “peste giustinianea”, soffermandosi
in particolare sulla sua diffusione in Italia e sulle sue conseguenze sociali e morali, con
accenti che ispireranno Giovanni Boccaccio.

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Laboratorio delle competenze
28

ATTIVITÀ
PLUS

COMPETENZE DI BASE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE CHIAVE


> Padroneggiare gli strumenti espres- DI CITTADINANZA EUROPEE
sivi e argomentativi indispensabili > Progettare. > Comunicare. > Colla- > Competenza digitale. > Competen-
per gestire l’interazione comunicati- borare e partecipare. > Risolvere pro- za in materia di cittadinanza. > Com-
va verbale in vari contesti. > Legge- blemi. > Individuare collegamenti e petenza personale, sociale e capacità
re, comprendere e interpretare testi relazioni. > Acquisire e interpretare di imparare a imparare. > Competenza
scritti di vario tipo. > Produrre testi di l’informazione. imprenditoriale. > Competenza in ma-
vario tipo in relazione ai differenti sco- teria di consapevolezza ed espressio-
pi comunicativi. ne culturali.

1 Verso l’esame di Stato PRIMA PROVA › TIPOLOGIA B


Analisi e produzione di un testo argomentativo

Ilaria Capua Il dopo

Il passo che segue è tratto dal saggio Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale, pubblicato
a maggio 2020 e scritto dalla virologa Ilaria Capua. Già a capo di alcuni gruppi di ricerca nel campo delle malattie
trasmissibili da animali all’uomo, Capua oggi dirige un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Univer-
sità della Florida e sostiene il paradigma “One Health” che afferma l’interdipendenza tra la salute umana e quella
degli animali e dell’ambiente.

Prontezza di riflessi Non siamo la Milano del 1630 alle prese con la peste
A un attacco veloce bisogna rispondere con altrettanta bubbonica: viviamo in città che vantano condizioni igie-
velocità. Ed è ciò che è stato fatto: mentre scrivo, il virus nico-sanitarie inimmaginabili fino a pochi decenni fa, ab-
è diffuso in oltre duecento paesi del mondo, numerosi dei biamo farmaci, tecnologie e strumentazioni mediche che ci
quali stanno limitando il contagio con misure di distan- permettono di tenere in vita persone che, alla fine del Nove-
ziamento sociale, più o meno rigide. Dal punto di vista cento (vent’anni fa), in vita non sarebbero. Abbiamo antibio-
medico-scientifico, in pochissimi mesi il virus è stato in- tici, medici superspecializzati, reparti di rianimazione. Se
dividuato, sequenziato, sono già allo studio vaccini, ven- questo sistema collassa (e non è accaduto solo in Italia, ma
gono testati farmaci, vengono sperimentati dei test dia- anche a Londra, a New York e a Madrid) è perché è fragile.
gnostici. Ogni giorno siamo inondati di informazioni sulla Il nostro sistema è fragile e non lo sapevamo.
resistenza del virus sulle superfici, nell’aria, sui fattori Noi siamo fragili e non lo sapevamo.
che ne aumentano o diminuiscono la letalità, sugli effetti Con questo, non sto auspicando un ritorno al Medioevo:
in segmenti specifici della popolazione (come le donne in non credo nemmeno sia possibile decidere di muoverci solo
gravidanza o le persone immunodepresse). a piedi o a cavallo, per esempio. Né lo vorrei.
Normalmente, questo lavoro richiederebbe anni (e an- Preferisco considerare la comparsa del SARS-CoV-2
ni richiederà metterlo a punto), ma in una situazione di uno stress test, in grado di misurare la fragilità delle in-
emergenza come quella che stiamo vivendo è importante numerevoli sfaccettature di ciò che abbiamo creato. Del
che la nostra specie sia altrettanto veloce nel dare una ri- concetto di salute, prima di tutto. Dell’organizzazione (o
sposta forte a questa minaccia. Lo stiamo facendo, stiamo disorganizzazione) di un paese. Della nostra capacità di
marciando a tutta birra, e stiamo marciando insieme, il rispondere, di essere flessibili.
che apre una serie di conseguenze positive che vi racconto Siamo stati avvertiti. Se domani scoppiasse una nuo-
con piacere nelle prossime pagine. va pandemia, dobbiamo farci trovare pronti. Per questo è
Per ora intendo sottolineare che la nostra straordinaria importante cercare di individuare le ragioni delle nostre
ed encomiabile velocità di risposta non deve però farci di- fragilità.
menticare che il nostro sistema sociale è collassato a causa Dobbiamo diventare più solidi, ma in modo sostenibile,
di una minuscola pallina di gelatina. nel rispetto dell’ambiente e delle altre creature del pianeta.

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Laboratorio delle competenze 29

È oggi più che mai evidente che noi esseri umani siamo Si dice che un battito d’ali di una farfalla in Cina pos-
tutti interconnessi e, più ancora, dipendenti dalle altre for- sa provocare un tornado dall’altra parte del mondo: che
me di vita sulla Terra. Siamo abituati a considerare la salu- fosse vero lo sapevamo, il punto allora è quanto tempo
te come un bene primario che appartiene solo a noi stessi, siamo disposti a concedere all’effetto domino per dare
ma non è così: siamo immersi nell’ambiente e legati a esso. corpo al tornado.
(I. Capua, Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare
mappa mentale, Mondadori, Milano 2020)

Comprensione e analisi 4. Dove nel testo l’autrice sottolinea la nostra fragilità indi-
viduale e collettiva, ed elenca gli ambiti nei quali essa si
1. Leggi attentamente il testo, paragrafo per paragrafo,
è rivelata in occasione della pandemia?
ognuno dei quali è ben distinto e riconoscibile dal rien-
tro tipografico. Individua il tema dominante di ciascuno e 5. L’autrice considera l’epidemia di COVID-19 come un’op-
sintetizzalo in un breve titolo, costituito da un sintagma. portunità? Motiva la risposta.
2. Verifica di aver compreso i riferimenti scientifici contenuti 6. In alcuni passaggi del testo, Capua sembra lanciare un ap-
nel testo. Ad esempio, che cosa intende l’autrice quando pello a compiere scelte e ad agire. Individua la tesi dell’au-
dice che «in pochissimi mesi il virus è stato ... sequenzia- trice che sta alla base di tale appello e riconosci nel passo
to»? A che cosa si riferisce con «una minuscola pallina di le argomentazioni a sostegno.
gelatina»? Qual è il riferimento alla «Milano del 1630» e
alla «peste bubbonica»? Che cosa intende con la frase Produzione
«Si dice che un battito d’ali di una farfalla in Cina possa Prendendo spunto dalle riflessioni e dalle informazioni
provocare un tornado dall’altra parte del mondo»? E con contenute nel brano e dalle conoscenze da te acquisite sia
la metafora dell’«effetto domino»? nell’esperienza della quarantena sia da letture o da altre
3. Secondo Ilaria Capua sono stati conseguiti risultati enco- fonti, elabora un testo argomentativo nel quale sviluppi
miabili dal punto di vista della velocità di risposta alla si- le tue opinioni riguardo alle misure da mettere in atto per
tuazione di emergenza? In quali passaggi del testo espri- fronteggiare le conseguenze dell’attuale pandemia e per
me la sua opinione al riguardo? Di quali risultati si tratta? prevenire le future.

2 RELAZIONE CON DATA VISUALIZATION

L’andamento della pandemia relative all’andamento della pandemia a livello globale


e/o focalizzate su una o più aree territoriali specifiche (ad
di COVID-19
esempio continente europeo, oppure Paesi dell’Unione Eu-
ropea, oppure Italia, oppure continente asiatico ecc.).
Tale visualizzazione può “fotografare” la situazione in un
Premessa dato momento, oppure può considerare le variazioni in un
Un quadro costantemente aggiornato dell’andamento del- arco temporale definito, dalle quali trarre osservazioni cir-
la pandemia si trova alla pagina “COVID-19 - Situazione nel ca le linee di tendenza, le differenze tra un’area e l’altra, i
mondo” del Ministero della Salute, in www.salute.gov.it. Qui fattori che le influenzano (ad esempio i provvedimenti dei
sono riportati i dati dell’OMS e di altri autorevoli centri di ri- governi, gli spostamenti di popolazioni, l’adozione di misure
cerca e di informazione, quali l’European Centre for Disease sanitarie ecc.).
Prevention and Control - An agency of the European Union e
la Johns Hopkins University.
Preparazione e realizzazione
▪▪ La classe decide, attraverso una discussione collettiva e
Consegna sotto la guida dell’insegnante/degli insegnanti, l’ogget-
La classe è incaricata di progettare e realizzare una data vi- to della visualizzazione (tra quelli sopra elencati nella
sualization, cioè una rappresentazione grafica che, attra- consegna) e stabilisce il criterio di selezione e di classi-
verso elementi come mappe, diagrammi, disegni a mano o al ficazione dei dati relativi al proprio scopo, in particolare
computer, grafici vari ecc., visualizzi le principali informazioni quelli quantitativi.

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30 Laboratorio delle competenze

▪▪ Consulta quindi il sito del Ministero della Salute per la rac- Pubblicazione e destinazione
colta dei dati quantitativi ed eventuali altri fonti (ad ▪▪ La pubblicazione del lavoro avviene in occasione delle ini-
esempio giornalistiche) per la loro interpretazione.
ziative promosse dalla scuola e/o dalle istituzioni locali o da
▪▪ La classe sceglie il tipo di visualizzazione: quali grafici altri organismi per la “Giornata mondiale della salute”,
utilizzare, i colori e i font, le eventuali animazioni ecc. Per istituita dall’OMS, che si celebra ogni anno il 7 aprile; per
la scelta consulta vari esempi di data visualization pubbli- informazioni al riguardo consulta www.epicentro.iss.it.
cati su siti istituzionali (del Ministero della Salute, dell’OMS
▪▪ Se la visualizzazione è a immagine fissa potrà essere
ecc.), di giornali e riviste (ad esempio, su “La Lettura”, il
pubblicata come poster su un pannello; se animata, su
supplemento settimanale del “Corriere della Sera”, in usci-
supporto digitale, eventualmente anche in modalità
ta la domenica).
interattiva; in tal caso la destinazione può essere il sito
▪▪ La visualizzazione, una volta completata, viene accom- ufficiale della scuola, la sua pagina Facebook®, un blog,
pagnata da un testo scritto che riassume e interpreta i un sito web, una pagina di social network di un’associa-
dati forniti. zione umanitaria.

3 DIGITAL STORY-TELLING

L’amicizia al tempo ▪▪ La classe discute anche il registro stilistico da adotta-


re (ironico, spiritoso, nostalgico, sentimentale, polemico
del coronavirus
ecc.) e stabilisce quale messaggio (valoriale, filosofico,
di intrattenimento ecc.) intende trasmettere attraverso
questo progetto.
Consegna
La classe ha il compito di elaborare e realizzare un progetto di
▪▪ Un gruppo di studenti viene incaricato di raccogliere i mate-
digital story-telling, che racconti i modi in cui si sono svol- riali messi a disposizione e di operare una selezione sulla
ti i rapporti d’amicizia tra i compagni di classe durante il base della traccia di sceneggiatura prescelta. Si impegna a
lockdown di marzo-aprile 2020. dare alla storia un ritmo dinamico, coinvolgente, capa-
ce di suscitare interesse e di incuriosire.

Preparazione didattica e organizzativa ▪▪ La classe decide se accompagnare il video finale con una
voce narrante fuori campo oppure con didascalie scrit-
▪▪ L’insegnante chiede preliminarmente la disponibilità de- te, e se inserire un commento musicale, eventualmente
gli studenti della classe a fornire materiali digitali propri per
per alcune sequenze.
la realizzazione del progetto, assicurando l’insindacabilità
delle scelte individuali e la condivisione di quelle collettive. ▪▪ Un altro gruppo di studenti opera il montaggio delle scene.
▪▪ In caso di risposta affermativa, la classe elabora il progetto ▪▪ La classe assegna il titolo alla storia.
di un video costituito dall’assemblaggio di fotografie,
▪▪ Il prodotto multimediale finito, una volta “ripulito” da ele-
immagini, spezzoni video e audio registrati sui device
menti sovrabbondanti, non deve superare la durata di 10-
degli studenti (smartphone o altro) e in vari social network.
15 minuti.
▪▪ La classe discute collettivamente come sviluppare il sog-
getto della storia – L’amicizia al tempo del coronavirus – ed
elabora una traccia di sceneggiatura da cui emerga co- Destinazione
me l’esperienza del lockdown abbia inciso sui rapporti tra Il prodotto è destinato alla proiezione seguita da dibattito,
i compagni di classe (rafforzando o indebolendo amicizie, a scuola o in altre sedi.
favorendo o no la condivisione di esperienze e riflessio- Inoltre può essere pubblicato sull’eventuale pagina Face­
ni, superando o accentuando difficoltà preesistenti ecc.). book® o su altro social network della scuola.

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La questione
1 ambientale
e il futuro del pianeta

La questione ambientale, emersa con l’avvento dell’industrializzazio-


ne a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e acutizzatasi con lo svilup-
po tecnologico e con l’accelerazione dei processi produttivi, ha assunto oggi
aspetti drammatici in concomitanza con i fenomeni della globalizzazione.
L’intervento dell’uomo sul proprio habitat e le profonde trasformazioni
ambientali che ne conseguono, alcune delle quali già irreversibili e tenden-
ti ad aumentare esponenzialmente, sono oggetto degli studi dell’ecologia.
Alcune emergenze in particolare – il cambiamento climatico dovuto al ri-
scaldamento globale e il rischio di estinzione di molte specie viventi – indu-
cono gli scienziati a ipotizzare di essere entrati in un’era geologica nuova e
determinata dall’uomo: l’Antropocene.
Alla questione ambientale, che coinvolge profondamente la nostra esisten-
za e riguarda soprattutto il destino delle generazioni future e del piane-
ta stesso, è rivolta l’attenzione di un’intensa ricerca scientifica, alla quale
si affiancano gli umori alterni dell’opinione pubblica, le riflessioni della
filosofia e della politica, e le interpretazioni della letteratura e delle arti.

▶ I “super-alberi”
dei Gardens by the
Bay di Singapore
ospitano 200 specie
di piante che
mimetizzano
centinaia di pannelli
fotovoltaici che
producono energia
per l’illuminazione.

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32 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

1 L’ecologia al tempo
della globalizzazione

Ecologia: nascita di una parola e di una scienza


SCIENZE • LINGUA ITALIANA

L’ecologia nasce intorno alla metà dell’Ottocento come specializzazione della biolo-
gia. La sua denominazione è infatti un neologismo coniato dal biologo tedesco Ernst H.
Haeckel nel 1866, che unì i due termini greci óikos, “casa”, “ambiente”, e lógos, “discorso”,
“studio”, per indicare l’indagine delle relazioni che intercorrono tra gli organismi e il
loro ambiente naturale.
La fortuna di questa parola è aumentata, nel corso del Novecento e fino ai giorni nostri,
di pari passo con lo sviluppo dell’ecologia come scienza interdisciplinare, alla quale
concorrono molte discipline (fisica, chimica, zoologia, botanica, geologia, scienze della
terra, genetica, etologia, geografia ecc.) e che si avvale di varie tecnologie per la sua
articolazione in numerosi campi di applicazione (ecologia agraria, vegetale, marina,
umana, urbana, spaziale ecc.).

L’impatto della globalizzazione sull’ambiente


SCIENZE • STORIA • ECONOMIA • SCIENZE UMANE

Lo sviluppo dell’ecologia è da mettere in relazione con il succedersi di importanti


fenomeni storici che hanno interessato il pianeta negli ultimi secoli (a partire dalla
rivoluzione industriale), modificando profondamente gli equilibri naturali e ponendo
problemi di compatibilità tra lo sviluppo tecnologico e la sua sostenibilità ambien-
tale. Oggi questi problemi emergono con particolare drammaticità, dal momento che
hanno subìto una decisa accelerazione, tra la fine del secolo scorso e gli anni Duemila,
in concomitanza con i processi di globalizzazione.
Tra gli aspetti della globalizzazione che esercitano un maggiore impatto sull’am-
biente sono da individuare principalmente i seguenti.

▪▪ La “rivoluzione verde” rappresenta una radicale innovazione per l’agricoltura e la


zootecnia. Avviata nella seconda metà del Novecento, è caratterizzata dalla creazione
e dalla selezione (attraverso l’ingegneria genetica) di nuove o più produttive varietà
vegetali, dall’accentuata meccanizzazione dei mezzi di produzione e dall’impiego di
fertilizzanti, mangimi e farmaci di sintesi sempre più evoluti. Il tutto è inserito in
farmaci di sintesi: farma-
ci chimici, cioè non naturali, e
un sistema di filiere agro-alimentari di dimensioni planetarie, economicamen-
prodotti in laboratorio. te dominate da grandi proprietà multinazionali. Questo processo ha innescato un
enorme aumento della produzione di alimenti, sia vegetali (soprattutto grano,
riso, soia, mais) sia animali (in particolare pollame e bovini in allevamenti inten-
sivi), soddisfacendo così il fabbisogno alimentare di ampie fasce di popolazione e
attenuando i fenomeni di fame e denutrizione nei Paesi in via di sviluppo (Cina, India
e altri Paesi asiatici, Messico, Brasile, alcuni Paesi africani ecc.). Per queste ragioni,
al suo ideatore, l’agronomo statunitense Norman E. Borlaug, fu conferito nel 1970 il
Premio Nobel per la pace. Tuttavia, è la stessa rivoluzione verde a provocare anche

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1 L’ecologia al tempo della globalizzazione 33

gravi danni ambientali: perdita della biodiversità a vantaggio delle monocol-


biodiversità: varietà e coesi-
stenza in un medesimo habitat ture; sfruttamento e degrado del suolo; inquinamento chimico e da combustibili
di differenti specie vegetali e fossili ecc. Gravi sono anche le ripercussioni a livello socio-economico e politi-
animali.
co: la scomparsa dell’agricoltura di sussistenza e della piccola proprietà, sostituita
combustibili fossili: combu-
stibili ricchi di carbonio derivati da vasti latifondi; la sovrapproduzione alimentare; la dipendenza economica dalle
dalla trasformazione naturale multinazionali che fanno uso di OGM; l’allontanamento forzato di popolazioni dai
di sostanze organiche nel corso
delle ere geologiche. loro territori (come nel caso degli indigeni dell’Amazzonia); l’aumento delle tensioni
OGM: organismi vegetali e ani- geo-politiche (ad esempio per l’accessibilità alle risorse idriche tra Egitto ed Etiopia
mali il cui patrimonio genetico è o tra Israele e Paesi confinanti).
stato modificato per migliorar-
ne la resistenza alle malattie e
la resa produttiva. ▪▪ Un altro fenomeno dei nostri tempi che incide sulle condizioni ambientali del pianeta
è l’incremento demografico, frutto di un benessere maggiormente diffuso e di più
evolute conoscenze medico-scientifiche. La popolazione mondiale oggi ammonta a
7,7 miliardi di individui, con la previsione di raggiungere i 9,7 miliardi nel 2050, fino
al picco di quasi 11 miliardi entro la fine del secolo. Tale fenomeno si accompagna a
una sempre più spiccata urbanizzazione: infatti, secondo il “World Urbanization
Prospects 2018” delle Nazioni Unite, nel 2050 quasi il 70% della popolazione mon-
diale vivrà in aree urbane sempre più vaste e ininterrotte (è il fenomeno dell’urban
sprawl, “città diffusa”).

▪▪ Intanto nelle aree urbane e suburbane, soprattutto dei Paesi emergenti, continuano
a diffondersi l’industria pesante (meccanica, metallurgica e siderurgica) e i mezzi
di trasporto a motore (si pensi alla sostituzione in Cina di milioni di biciclette con
automobili). Ciò comporta, da una parte, i vantaggi dovuti a una più alta capacità
produttiva e ad una maggiore facilità di spostamento delle persone, ma, dall’altra, i
danni ambientali derivanti dal consumo di combustibili fossili e dall’inquina-
mento dell’aria e delle acque. Anche la prospettiva più ecologica di un aumento delle
automobili elettriche deve fare i conti con i problemi di reperimento, riciclo e smalti-
mento dei metalli usati per batterie e accumulatori (litio, nichel, cobalto, manganese).

▪▪ Analogamente, l’enorme diffusione dei nuovi dispositivi di comunicazione digi­


tale presenta criticità ambientali connesse all’estrazione dei minerali necessari
alla loro produzione (litio, silicio, cobalto, cerio, lantanio, terbio, disprosio, tantalio,
tungsteno, coltan) in territori appartenenti a Paesi poveri o in via di sviluppo ­(come
il Congo) già oggetto di sfruttamento da parte di grandi aziende multinazionali.

Dai progressi tecnologici del mondo contemporaneo derivano dunque notevoli van-
taggi per le condizioni di vita di un numero sempre maggiore di persone; ad essi, però,
si affiancano gravi rischi per l’ambiente e per la salute degli esseri viventi.

Intellettuali e istituzioni di fronte alla questione ambientale


SCIENZE UMANE • FILOSOFIA • SCIENZE • ECONOMIA

Le trasformazioni intervenute nel nostro habitat suscitano la riflessione critica di


scienziati, medici, economisti, politici e filosofi, tra i quali si annoverano esponenti cele-
bri dell’ambientalismo internazionale, come lo statunitense Jeremy Rifkin, il francese
Serge Latouche, l’inglese Raj Patel, gli indiani Prem Shankar Jha e Vandana Shiva, e molti
altri che intervengono per denunciare i cambiamenti ambientali e per stimolare la
ricerca di soluzioni ecosostenibili.

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34 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

In questi anni la scienza e la filosofia stanno ridefinendo la nozione di “ecosistema”,


come ambiente in cui organismi viventi e materia interagiscono creando un delicato equi-
librio dinamico (ad esempio, secondo la recente elaborazione del neurobiologo italiano
Stefano Mancuso). Intanto si allargano le nuove frontiere (aperte nel secondo Novecento)
della bioetica, fondata dal biochimico e medico statunitense Van Rensselaer Potter, per
una riflessione sulle possibilità e sui limiti delle scienze della vita. Si affermano anche
l’etica animalista, lanciata da Peter Singer con la sua Liberazione animale, e l’etica ve-
getalista (oggetto, anch’essa, degli interessi di Mancuso), che pongono entrambe all’at-
tenzione dell’uomo i diritti degli altri esseri viventi.
In concomitanza con la riflessione intellettuale, presso l’opinione pubblica si è svi-
luppata una coscienza ambientale, attestata dalla nascita, a partire dalla seconda metà
del Novecento, di partiti politici “verdi” e di movimenti ambientalisti, e dal succedersi,
sempre più incalzante negli anni Duemila, di iniziative istituzionali ­internazionali,
come le Conferenze sull’Ambiente e sullo Sviluppo promosse dall’ONU e da altri orga-
nismi. In particolare sono da ricordare il “Protocollo di Kyoto” (1997); la Conferenza di
Parigi sul clima (2015); l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile” (2015);
l’Expo 2015 a Milano sul tema Nutrire il pianeta, energia per la vita; il “Green Deal” dell’U-
nione Europea del 2019.
Attualmente sulle tematiche ambientali hanno particolare risonanza gli interventi di due
figure molto diverse tra loro per età, formazione, ruolo istituzionale e orizzonte ideo­logico e
culturale: papa Francesco e l’attivista svedese Greta Thunberg. Il pontefice nell’enciclica
Laudato si’. Sulla cura della casa comune, pubblicata nel 2015 in prossimità della Conferenza
di Parigi, ha richiamato i potenti della Terra alle loro responsabilità nei confronti del «cre-
ato». La giovanissima Greta Thunberg, nota per le manifestazioni davanti al Parlamento
di Stoccolma con lo slogan “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero scolastico per il clima”) e per
altre iniziative “militanti”, è intervenuta alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambia-
mento climatico, tenutasi nel 2018 a Katowice (Polonia), ed è coautrice di un libro-manifesto
dal titolo La nostra casa è in fiamme. La nostra battaglia contro il cambiamento climatico (2019).

Il diritto ambientale in Italia


DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Il diffondersi di una coscienza ecologica è stato il presupposto per un’attività legi-


slativa che in molti Paesi del mondo ha come obiettivo la tutela dell’ambiente.
In Italia tale attività, dal secondo dopoguerra, pur in assenza di uno specifico riferi-
mento nella Costituzione, si è ispirata all’articolo 9, relativo alla tutela del paesaggio
e del patrimonio storico e artistico, e ad altri articoli (32, 41, 42, 44), nonché alle loro
interpretazioni giurisprudenziali.
La legislazione ambientale italiana, sporadica fino agli anni Ottanta, quando è stato
istituito il Ministero dell’Ambiente (L. 349/1986), ha ricevuto un forte incremento
negli anni Novanta, a seguito di frequenti incidenti ecologici e delle sollecitazioni della
Comunità europea: infatti, sono stati emanati provvedimenti contro l’inquinamento,
per la tutela delle acque, per la gestione dei rifiuti ecc., che hanno trovato un riordino
e un coordinamento complessivo nel cosiddetto “Codice Ambiente” del 2006 (D.Lgs.
3 aprile 2006, n. 152).
Nel frattempo, con la riforma costituzionale del 2001, la parola “ambiente” è entrata
per la prima volta a far parte della Costituzione all’articolo 117 del Titolo V della Par-
te II, dove si legge che la «tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali» viene
riservata allo Stato, mentre sono attribuite alle Regioni altre competenze a ciò collegate.

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1 L’ecologia al tempo della globalizzazione 35

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
SCIENZE
genetica, clonazione ecc.) e sulle principali correnti
▪▪ Tra i saggi scientifici sull’ecologia ormai “classici” (laica e cattolica) e i suoi paradigmi (dignità e qualità
del settore ti segnaliamo: della vita, sacralità della vita), ti consigliamo:
-- Eugene P. Odum, Ecologia, 1963: a scrivere è uno dei -- Van Rensselaer Potter, Bioetica. Ponte verso il futuro,
padri dell’ecologia; 1971: a scrivere è il fondatore della bioetica, cui si deve
-- James Lovelock, Gaia. Nuove idee sull’ecologia, 1979: anche il neologismo;
l’autore espone la teoria secondo cui la Terra va consi- -- Giovanni Fornero, Bioetica cattolica e bioetica laica,
derata un organismo vivente e autoregolato; 20092: l’autore affronta temi come la clonazione uma-
-- Jeremy Rifkin, Entropia, 1980: l’economista statuni- na, le cure palliative, l’accanimento terapeutico, l’uti-
tense applica la legge dell’entropia a una rivisitazione lizzo di cellule staminali, la manipolazione genetica,
dell’evoluzione umana, interpretandola come adatta- la fecondazione in vitro.
mento della nostra specie alla sempre minore disponi- ▪▪ Sull’etica animalista e vegetalista consulta:
bilità di fonti energetiche.
-- Peter Singer, Liberazione animale, 1975: l’autore affer-
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • ECONOMIA ma come criterio per giudicare un individuo meritevole
di considerazione morale non il possesso di facoltà ra-
▪▪ Proposte di lettura da saggi “eco-filosofici” che se-
zionali o linguistiche, ma la capacità di provare dolore;
gnano il passaggio dal paradigma antropocentrico a
perciò anche gli animali vanno considerati individui
quello ecocentrico sono:
eticamente rilevanti;
-- Arne Naess, Ecosofia, 1994: per il filosofo norvegese
all’atteggiamento di dominio dell’essere umano sulla na-
-- Jonathan Safran Foer, Se niente importa. Perché mangia-
mo gli animali?, 2010: il saggista statunitense si esprime
tura bisogna opporre una “ecosofia”, o “ecologia profon-
contro gli allevamenti intensivi, i trattamenti a base
da”, che superi la visione dell’uomo come vertice della ge-
di farmaci e le violenze sugli animali;
rarchia dei viventi e ristabilisca l’armonia con l’ambiente;
-- Stefano Mancuso, Plant Revolution. Le piante hanno già
-- Timothy Morton, Iperoggetti, 2018; Noi esseri ecologici,
inventato il nostro futuro, 2017; a questo scienziato ita-
2018: l’“eco-filosofo” inglese si esprime a favore della
liano si devono sia un’elaborazione teorica sull’“in-
solidarietà tra gli esseri umani e gli altri esseri viventi.
telligenza” vegetale sia l’invenzione di tecnologie per
▪▪ Tra i saggi di economisti e sociologi critici sugli effet- l’agribusiness (ad esempio il Jellyfish Barge, il modulo
ti ambientali della globalizzazione puoi leggere: galleggiante per coltivare ortaggi e fiori).
-- Serge Latouche, La scommessa della decrescita, 2007: SCIENZE • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO
il teorico della “decrescita felice” propone un modello
▪▪ Sulle questioni dell’agricoltura e dell’alimentazione
economico basato sul blocco della crescita incontrollata
leggi i documenti pubblicati dalla FAO, sotto il titolo
che caratterizza l’economia attuale;
The future of food and agriculture: Alternative pathways
-- Raj Patel, Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo, to 2050, nel sito www.fao.org.
2010: l’autore propone il ripensamento delle strutture
economiche e sociali a partire dall’agricoltura; ▪▪ Sulle conseguenze ambientali della rivoluzione ver-
de consulta il “Global Environment Outlook” di UNEP
-- Prem Shankar Jha, L’alba dell’era solare. La fine del
(United Nations Environment Protection) del 2019, al
­r iscaldamento globale e della paura, 2019: l’economista
link www.isprambiente.gov.it.
indiano analizza alcune fonti di energia pulite e rinno-
vabili, come quella solare, per ridurre la dipendenza ▪▪ La Costituzione Italiana si occupa di tutela dell’am-
dai combustibili fossili. biente agli articoli: 9 (tutela del paesaggio); 32 (tutela
della salute); 41 e 42 (vincoli all’iniziativa economi-
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • SCIENZE ca e alla proprietà); 44 (equo sfruttamento del suolo);
▪▪ Sulla bioetica, sulle possibilità di intervento scien- 117 (rapporto Stato-Regioni; riforma costituzionale
tifico-tecnologico sulla vita umana (manipolazione del 2001).

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36 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

2 Siamo davvero nell’Antropocene?

L’emergenza del cambiamento climatico


SCIENZE

Tra le tante emergenze ambientali del mondo contemporaneo particolarmente allar-


mante è quella rappresentata dal riscaldamento globale, dovuto alle emissioni di bios-
sido di carbonio e ad altri fattori di origine umana, che provoca gravi effetti sul clima.
Il cambiamento climatico, annunciato come tendenza fin dal 1979 nell’inascolta-
to “rapporto Charney” (dal nome del meteorologo Jule Gregory Charney che guidava
un gruppo di ricercatori statunitensi), è inequivocabilmente confermato da indagini
scientifiche pubblicate da organismi internazionali ufficiali, quali i rapporti dell’I-
PCC – ­Intergovernmental Panel on Climate Change (“Gruppo intergovernativo sul
cambiamento climatico”) e il “Global Environment Outlook” (“Rapporto sull’ambiente
globale”), a cura dell’ONU.
Il cambiamento del clima sulla Terra si manifesta con l’aumento di uragani, tempe-
ste, cicloni, con lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari, con la deserti-
ficazione, con l’acidificazione dei mari e dei corsi d’acqua, con la riduzione delle risorse
d’acqua dolce. Questi e altri fenomeni meteorologici estremi, oltre a produrre effetti
sull’ecosistema, sono anche all’origine di processi di destabilizzazione economica, nei
settori più direttamente interessati (agricoltura, silvicoltura, energia, turismo ecc.), e
di crisi socio-politiche, con conseguenze sulle popolazioni e sugli equilibri geopolitici
internazionali (emigrazioni, disagio dei ceti svantaggiati, conflitti).

La “sesta estinzione di massa”


SCIENZE • STORIA

Il riscaldamento globale è tra le principali cause di un’altra emergenza ambientale:


la sempre più massiccia e diffusa riduzione delle specie viventi, tale da far ipotizzare
che si stia verificando un sovvertimento dell’ecosistema, paragonabile ad altri cata-
strofici passaggi della storia del pianeta. Si tratterebbe, infatti, della “sesta estinzione
di massa”, dopo le cinque riconosciute dagli studi ufficiali, l’ultima delle quali, avvenu-
ta circa 69 milioni di anni fa, all’epoca del Cretaceo, segnò la scomparsa del 75% delle
specie vegetali e animali, tra cui i dinosauri.
Una ricerca dell’Università di Stanford (California), pubblicata nel 2017 sulla rivista
scientifica PNAS (“Proceedings of the National Academy of Sciences”), insieme ad altri
studi condotti da diversi istituti, confermerebbe tale ipotesi, fornendo dati allarmanti
sulla progressiva riduzione del numero delle specie e del numero di esemplari per mol-
te di esse, sulla loro rarefazione in alcune aree geografiche, sulla quantità di specie
estintesi (quelle animali si sono dimezzate in poco più di un secolo), sul collasso della
biodiversità (l’estinzione genera estinzione in una sorta di “effetto domino”).
Secondo l’organizzazione non governativa IUCN (International Union for Conservation
of Nature), che periodicamente aggiorna una “lista rossa” delle specie a rischio, oggi
sono più di 31 000 le specie minacciate di estinzione – vale a dire il 27% del totale valu-
tato – tra le quali il 41% degli anfibi, il 25% dei mammiferi, il 14% degli uccelli, il 30%
degli squali, il 33% di barriera corallina. Dati allarmanti sono forniti anche dal WWF
(World Wide Fund for Nature), storica organizzazione mondiale per la tutela della natura.

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2 Siamo davvero nell’Antropocene? 37

Queste specie oggi a rischio vanno sommate a quelle già estinte, alcune delle quali
sono entrate ormai nell’immaginario collettivo; ad esempio, il dodo, l’uccello columbi-
forme endemico dell’isola di Mauritius (nell’oceano Indiano), si estinse nel XVII secolo
in seguito alla distruzione del proprio habitat da parte dei colonizzatori e per questa ra-
gione è divenuto il simbolo della lotta per la difesa dell’ambiente.

Il dibattito sull’Antropocene
SCIENZE • STORIA

Le profonde trasformazioni dell’ambiente naturale provocate dallo sviluppo tecnolo-


gico e dai processi di globalizzazione, di cui il cambiamento climatico e la riduzione delle
specie viventi rappresentano le manifestazioni più clamorose, sono tali da far ipotizzare
agli scienziati che l’era geologica dell’Olocene (ultima fase del Quaternario, iniziata 11 000
anni fa e durante la quale fece la sua comparsa l’Homo sapiens) sia ormai conclusa e che
la Terra sia entrata in una nuova era, definita Antropocene, a causa dell’impronta
determinante impressa dall’uomo sull’ecosistema. Il termine – neologismo coniato
nel 2000 dall’olandese Paul Crutzen, Premio Nobel per la chimica – rimanda infatti al
greco antico ánthropos, “uomo”. Della questione è investita formalmente la Commissione
internazionale di stratigrafia (ICS) – in particolare il Gruppo di Lavoro sull’Antropocene
(AWG) – che nel maggio del 2019 ha dichiarato l’Antropocene come un’era completamen-
te diversa dalle precedenti. I caratteri che la differenzierebbero sono:
▪▪ l’incremento di erosione e di sedimenti;
▪▪ la proliferazione di nuovi “minerali” e “rocce” di derivazione industriale (calce-
struzzo, plastiche ecc.);
▪▪ le mutazioni del ciclo di elementi naturali (carbonio, azoto, fosforo ecc.);
▪▪ le trasformazioni genetiche umane dovute all’azione di minerali, metalli e com-
posti chimici;
▪▪ le interazioni tra il DNA degli organismi viventi e il loro ambiente, che sono
oggetto di studio dell’epigenetica, una nuova branca della genetica.

Diverse sono le ipotesi di datazione formulate dagli scienziati e dagli storici per
l’avvio di questa (supposta) nuova era geologica. Tra queste soprattutto due sono mag-
fallout radioattivo: cadu- giormente condivise: tra il XVIII e il XIX secolo, con l’inizio dell’industrializzazione;
ta sulla superficie terrestre di a metà del XX secolo, con i fallout radioattivi delle bombe atomiche (dal primo Trinity
detriti radioattivi provocati da
test in New Mexico nel 1945, alle bombe sul Giappone alla fine della Seconda guerra
un’esplosione nucleare.
mondiale, agli altri test postbellici, fino al picco del 1963).

Riflessioni e creatività nell’era dell’Antropocene


STORIA • FILOSOFIA • SCIENZE UMANE

La riflessione sull’Antropocene non riguarda soltanto il campo scientifico, ma in-


veste anche la storia, la filosofia e le scienze umane, per le implicazioni che suggeri-
sce relativamente ad alcuni nodi problematici fondamentali nel pensiero occidentale:
▪▪ l’opposizione tra natura e cultura, resa più evidente dalla consapevolezza di quanto
l’esistenza dell’umanità dipenda da entità non umane, quali gli agenti atmosferici,
le tecnologie, gli altri esseri viventi e lo stesso strato geologico su cui camminiamo;

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38 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

▪▪ l’antropocentrismo, di cui l’Antropocene svelerebbe la fallacia attribuendo all’uo-


mo una regia catastrofica nei confronti della vita sulla Terra;
▪▪ il concetto di umanità, inteso in senso astratto come entità “colpevole” di avvele-
nare il pianeta oppure storicizzato nelle forme concrete di sfruttamento e di oppres-
sione degli esseri viventi;
▪▪ la razionalità illuministica, messa in crisi dalla possibile fine della vita umana sulla
Terra causata dall’intelligenza e dalle conoscenze dell’uomo stesso.

Portatori di tali riflessioni sono sociologi, come Jason Moore, e filosofi, come Donna
Haraway, che hanno coniato per l’Antropocene due denominazioni alternative: “Capi-
talocene”, da capitalismo, al cui dominio Moore attribuisce la responsabilità della de-
vastazione ambientale, e “Chtulucene”, dal personaggio di Chtulu creato dello scrittore
horror Howard Ph. Lovecraft, che dà il titolo al saggio di Haraway, in cui si prospetta la
catastrofe di un mondo dove tutto è interconnesso e contaminato.
C’è anche chi, come lo storico indiano Dipesh Chakrabarty, pone la questione cli-
matica come nodo centrale per la riflessione storica presente e futura, o chi più otti-
misticamente, come la scienziata “umanista” Erle G. Ellis, individua nella nuova era
un’occasione di riscrittura del racconto della Terra, iniziato anticamente con i miti
all’origine delle varie culture.

LETTERATURE

La consapevolezza delle epocali trasformazioni in atto costituisce fonte di ispirazione


anche per la creatività di molti scrittori. Tra le tematiche oggetto di opere letterarie
spicca il cambiamento climatico, che fa da sfondo a romanzi catalogati dalla critica an-
glosassone nel sottogenere della climate fiction (abbreviato cli-fi): per lo più distopie
ambientate in un futuro catastrofico, ma anche romanzi storici e non-fiction novel,
che ricostruiscono i precedenti dell’attuale crisi ambientale, romanzi gialli e thriller, e
inoltre narrazioni, il cui genere è difficilmente catalogabile, al confine con la saggistica,
l’autobiografia, la satira, il pamphlet polemico.
La mescolanza di generi letterari caratterizza anche il filone narrativo ambientalista
che propone una sorta di ritorno o di immersione nella natura. In queste narrazioni
al contesto naturalistico e al mondo animale e vegetale viene attribuito un ruolo di pro-
tagonisti o coprotagonisti o di oggetto di meditazione poetica.

LETTERATURA ITALIANA

In Italia il filone letterario ambientalista ha illustri precedenti novecenteschi; basti


fare i nomi di Italo Calvino, che in molte delle sue opere rivela sensibilità naturalistica,
volontà di denuncia contro i danni ambientali e una tendenza a capovolgere le gerarchie
antropocentriche; di Pier Paolo Pasolini, che interpreta e denuncia le trasformazioni
socio-economiche a lui contemporanee; di Paolo Volponi e di Guido Morselli, entrambi
autori di romanzi di fantascienza distopica.
Gli anni Duemila presentano una grande varietà di soluzioni narrative: dalle visioni
apocalittiche di Antonio Moresco, agli inquietanti thriller di ambientazione montana
(Pavani, Tuti, D’Andrea, Tugnoli, Veronesi) e ai romanzi distopici (Pugno, Bertante,
Arpaia, Zardi); dai memoir e dai racconti di viaggio a contatto con la natura (Rigoni
Stern, Fratus, Villalta, Brizzi), alle poesie e ai racconti di “resistenza etica” contro
l’invadenza dell’economia nella vita dell’uomo e della natura (Zanzotto).

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2 Siamo davvero nell’Antropocene? 39

LETTERATURA INGLESE

Anche la letteratura in lingua inglese su tematiche ambientali (di cui si occupa un


filone di critica letteraria detto ecocriticism) vanta importanti precedenti novecenteschi,
tra i quali spicca Underworld di Don DeLillo (1997), il cui tema dominante sono i rifiuti.
Autori significativi degli anni Duemila sono Iain Sinclair, Michel Crichton, Cormac
McCarthy, Margaret Atwood, Ian McEwan, Nathaniel Rich, Jonathan Franzen, Lidia
Yuknavitch, Robert McFerlane, Jonathan Safran Foer, Jeffrey VanderMeer, George Saun-
ders e tanti altri. Un caso editoriale è Il sussurro del mondo dello statunitense Richard
Powers (2018), che interpreta in maniera creativa e brillante il senso della nuova era
dell’Antropocene in cui viviamo, dando voce al mondo vegetale. Infine, una menzione par-
ticolare merita lo scrittore indiano Amitav Gosh, autore di molti romanzi ambientati
perlopiù in Asia (l’ultimo è L’isola dei fucili, del 2019), da cui emergono le ragioni storiche
ed economiche dei problemi ambientali attuali, e di saggi tra i quali La grande cecità, del
2017, che riflette sulla nostra incapacità storica, politica e culturale di cogliere la portata
e la violenza dei cambiamenti ambientali, specie di quello climatico.

ARTE

L’arte contemporanea si ispira alle tematiche ambientali e interpreta il rapporto


tra umano e non umano, e tra natura e tecnologia. Svariati sono i linguaggi e le tecniche
adottate, le forme di espressione, le correnti, i soggetti, gli scopi degli artisti.
La Land Art dissemina di segni gli spazi naturali o urbanizzati: ad esempio, al­
l’inizio degli anni Settanta, Michael Heizer, Walter De Maria, Richard Long hanno alle-
stito le loro opere in grandi spazi desertici, oppure, recentemente, Christo ha realizzato
il suo progetto Floating Piers sul lago d’Iseo (2016).
Alcune installazioni utilizzano strumenti tecnologici per prestare attenzione ai
moti segreti del mondo vegetale. È il caso di Thomas J. Biersteker che usa sensori, olo-
grammi e scanner per dare voce agli alberi; tra le sue più recenti installazioni ci sono
Voice of Nature a Chengdu in Cina (2018, Art Festival Light Up Bashu) e Symbiosa in occa-
sione di Trees a Parigi (2019). I mutamenti climatici hanno anche ispirato il danese Olafur
Eliasson e i suoi progetti di arte relazionale (che prevede l’interazione con il pubblico),
tra cui The Weather Project (2003).

▶ Per stimolare la
connessione tra lo spazio
e l’uomo, Olafur Eliasson
ha realizzato, negli spazi
della Tate Modern di
Londra, la simulazione
di un tramonto, attraverso
un ricercato gioco di luci,
vapori e riflessi nel quale
il pubblico può immergersi,
divenendo parte
dell’installazione artistica.

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40 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

Molti documentaristi e fotografi registrano le alterazioni della biodiversità: in


particolare la mostra del fotografo e film-maker Armin Linke, dal titolo Blind Sensorium.
Il paradosso dell’Antropocene, esposta a Matera nel 2019, indaga attraverso fotografie,
documenti, interviste e proiezioni il rapporto tra l’uomo e il clima. Si può anche ri-
cordare il progetto Anthropocene di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal e Nicholas de
Pencier esposto al MAST di Bologna nel 2019.
Per quanto riguarda l’architettura hanno dato importanti contributi Renzo Piano
con Biosfera (Genova, 2001), una costruzione “a bolla” al cui interno si trova una porzio-
ne di foresta pluviale, e Stefano Boeri, che ha progettato il Bosco Verticale (Milano, 2014)
secondo un modello di edifici residenziali sostenibili.

MUSICA

Anche la musica affronta le tematiche ambientali sperimentando soluzioni innovati-


ve: la “bio-musicista” islandese Björk ha proposto nel 2011 un progetto multimediale
(cd, app, videoclip, film) dal titolo Biophilia, che ingloba piante e animali, pietre e vulca-
ni, insetti e oceani; l’installazione sonora The Great Animal Orchestra (2016) di Bernie
Krause raccoglie migliaia di suoni animali e vegetali provenienti dai più diversi habitat
del pianeta; nella sinfonia Next Atlantis (2008) per orchestra d’archi su basi elaborate
elettronicamente Sebastian Currier immagina una New Orleans sommersa da acque,
una nuova Atlantide, città del prossimo futuro.

Dalla consapevolezza alla responsabilità


STORIA • EDUCAZIONE CIVICA

La paventata irreversibilità dell’attuale crisi ambientale impone la necessità di un forte


impegno da parte degli intellettuali, ma anche delle persone comuni, tutti chiamati a
un nuovo senso di responsabilità nei confronti delle generazioni future, al fine di non
precluderne la sopravvivenza.
Hanno costituito tappe importanti di una nuova consapevolezza collettiva alcune
scelte compiute dagli organismi politici internazionali dalla fine del XX secolo a oggi:

▪▪ nel 1997, in occasione della terza Conferenza ONU sull’Ambiente e sullo Sviluppo,
è stato redatto il “Protocollo di Kyoto”, un trattato internazionale a cui aderiscono
circa 160 Stati. Il “Protocollo” è entrato in vigore nel 2005 e nel 2012 è stato prolun-
gato fino al 2020;

▪▪ nel settembre del 2015 193 Paesi hanno sottoscritto l’“Agenda 2030 per lo Sviluppo
Sostenibile”, un programma d’azione che elenca diciassette obiettivi di sviluppo
(tre dei quali – il 13, il 14 e il 15 – di natura specificamente ecologica) da raggiungere
in maniera sostenibile, cioè senza causare danni all’ambiente;

▪▪ nel dicembre del 2015 195 Paesi hanno firmato il cosiddetto “Accordo di Parigi”, la
prima intesa universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale, che defini-
sce un piano d’azione globale per limitare il riscaldamento del pianeta;

▪▪ nel dicembre del 2019 l’Unione Europea, per iniziativa della nuova commissaria
Ursula Von der Leyen, ha promosso l’“European Green Deal”, una strategia per la
crescita economica in un’Europa a “zero emissioni” entro il 2050.

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2 Siamo davvero nell’Antropocene? 41

Purtroppo, questi importanti progetti non hanno finora trovato la necessaria completa
zoonosi: malattia infettiva
realizzazione. Intanto, tra il 2019 e il 2020, il diffondersi della pandemia di ­COVID-19 e
che viene trasmessa dagli ani- le ricerche scientifiche che mettono in relazione lo sviluppo di zoonosi con i mutamenti
mali all’uomo attraverso mi- ambientali hanno riproposto, sotto una nuova luce, il tema del rispetto degli equilibri
crorganismi, parassiti o funghi.
dell’ambiente.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
SCIENZE ▪▪ Sull’epigenetica possono essere utili:
▪▪ Per un inquadramento della questione del cambia- -- Luigi Luca Cavalli-Sforza, Evoluzione culturale, 2004
mento climatico leggi: (riedito nel 2019 con un saggio di Telmo Pievani);
-- David Biello, Il numero più importante nel cambiamento -- Adam Rutheford, Breve storia di chiunque sia mai vissuto,
climatico, pubblicato nel 2015 dalla rivista “Le Scienze” 2017; Umani. La nostra storia, 2018.
(edizione italiana della rivista statunitense “Scientific
American”), in www.lescienze.it; FILOSOFIA • SCIENZE UMANE

-- il rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambia- ▪▪ Per un inquadramento delle questioni filosofiche con-
mento climatico posto sotto l’egida dell’ONU (IPCC), nesse al tema dell’Antropocene tieni presente:
in www.ipcc.ch. -- l’editoriale a cura di Sara Baranzoni, Antonio Lucci,
Paolo Vignola, Antropocene. Fine, medium o sintomo
▪▪ Sulla “sesta estinzione di massa” consulta: dell’uomo?, pubblicato sulla rivista di filosofia online
-- la “Lista rossa delle specie minacciate” dello IUCN, in “Lo Sguardo”, n. 22, 2016 (III), in www.losguardo.net.
www.iucnredlist.org;
-- il “Living Planet Report”, rapporto biennale del WWF
▪▪ Una piccola bibliografia di testi filosofici e di altre
in collaborazione con la Zoological Society of London, scienze umane può essere costituita da:
in https://livingplanetindex.org; vedi anche la pagina -- Alan Weisman, Il mondo senza di noi, 2007: da questo
sulle specie animali nel sito del WWF: www.wwf.it; testo scritto dal giornalista americano è stato tratto il
documentario La Terra dopo l’uomo;
-- Massimo Sandal, La malinconia del mammut. Specie
estinte e come riportarle in vita, 2019. -- Jason W. Moore, Antropocene o Capitalocene. Scenari di
ecologia-mondo nella crisi planetaria, 2017;
▪▪ Sull’Antropocene puoi leggere qualche passo dai sag- -- Jonathan Safran Foer, Possiamo salvare il mondo, prima
gi seguenti: di cena. Perché il clima siamo noi, 2019: l’autore propone
-- Paul Crutzen, Benvenuti nell’Antropocene, 2005; “micronarrazioni soggettive”, tra saggistica e invetti-
-- J.R. McNeill, Peter Engelke, La grande accelerazione, va, sullo stile di vita quotidiano;
2018; -- Donna Haraway, Chthulucene. Sopravvivere su un pia-
-- Christophe Bonneuil, Jean-Baptiste Fressoz, La terra, neta infetto, 2019.
la storia e noi. L’evento Antropocene, 2019;
LETTERATURA • ARTE
-- Telmo Pievani, La terra dopo di noi, 2019.
▪▪ Per qualche lettura sul rapporto tra produzione lette-
▪▪ Consulta anche: raria e artistica e questioni ambientali vedi:
-- il sito della Commissione Internazionale di Stratigrafia: -- Niccolò Scaffai, Letteratura e ecologia. Forme e temi di
https://stratigraphy.org; una relazione narrativa, 2017;
-- i risultati dell’Antropocene Working Group pubblicati il -- Matteo Meschiani, La grande estinzione. Immaginare ai
21 maggio 2019, in http://quaternary.stratigraphy.org. tempi del collasso, 2019.

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42 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

LETTERATURA ITALIANA LETTERATURA INGLESE

▪▪ Tra i “classici” della letteratura italiana del Nove­ ▪▪ Della narrativa in lingua inglese del Novecento puoi
cento ti segnaliamo: leggere Don DeLillo, Underworld, 1997.
-- Italo Calvino, La speculazione edilizia, 1963; La nuvola
▪▪ Una ricognizione della produzione narrativa in lin-
di smog, 1965; Cosmicomiche, 1965; La poubelle agréée,
gua inglese degli anni Duemila può includere: Iain
1977; Le città invisibili, 1972; Palomar, 1983;
Sinclair, London Orbital. A piedi intorno alla metropoli,
-- Pier Paolo Pasolini, l’articolo sul “Corriere della Sera”, 2002; Michel Crichton, Stato di paura, 2004; ­Cormac
del 1° febbraio 1975, con l’immagine delle lucciole che McCarthy, La strada, 2006; Margaret Atwood, L’anno
scompaiono, poi raccolto negli Scritti corsari; la poesia
del diluvio, 2009; Ian McEwan, Solar, 2010; Jonathan
Il pianto della scavatrice, nelle Ceneri di Gramsci (1957);
Franzen, Libertà, 2010; La fine della fine della terra,
la denuncia delle devastate periferie romane in Ragazzi
2018; Amitav Ghosh, La grande cecità, 2017; L’Isola
di vita (1955) e nell’incompiuto Petrolio (1992);
dei fucili, 2019; Richard Powers, Il sussurro del mon-
-- Guido Morselli, Dissipatio H. G., 1977; do, 2018; George Saunders, Volpe 8, 2019; Robert
-- Paolo Volponi, Il Pianeta irritabile, 1978, romanzo eco- ­McFerlane, Underland, 2020.
logico di fantascienza.
EDUCAZIONE CIVICA
▪▪ Per la poesia tra la seconda metà del Novecento e i ▪▪ Sulle iniziative delle istituzioni internazionali,
primi anni Duemila considera la produzione poetica puoi consultare:
di Andrea Zanzotto, dall’esordio, intitolato Dietro il
paesaggio (1951), fino alla sua ultima raccolta, Con-
-- l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sosteni-
bile” al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in par-
glomerati (2009).
ticolare gli obiettivi 7 (Energia pulita e accessibile),
▪▪ Una ricognizione della produzione narrativa italiana 12 (Consumo e produzione responsabili), 13 (Lotta
degli anni Duemila può comprendere: Mario Rigoni contro il cambiamento climatico), 14 (Vita sott’acqua),
Stern, Stagioni, 2006; Laura Pugno, Sirene, 2007; La 15 (Vita sulla Terra);
ragazza selvaggia, 2016; Alessandro Bertante, Nina dei
-- il testo dell’“European Green Deal”, Adoperarsi per
lupi, 2011; Alessandra Sarchi, Violazione, 2012; Anto-
essere il primo continente a impatto zero sul clima, pro-
nio Moresco, Gli increati, 2015; Il grido, 2018; Canto de-
getto promosso nel 2019 dalla commissaria europea
gli alberi, 2020; Bruno Arpaia, Qualcosa là fuori, 2016;
Ursula Von der Leyen con la sfida delle “zero emis-
Paolo Cognetti, Le otto montagne, 2017; Ilaria Tuti, Fiori
sioni” entro il 2050: vi si trovano i costi stimati, gli
sopra l’inferno, 2018; Ninfa dormiente, 2019; Paolo Zardi,
L’invenzione degli animali, 2019; Enrico Brizzi, Una not- investimenti programmati in ragione dell’esigenza di
te sull’Alpe della Luna, 2019; Tiziano Fratus, Giona delle cambiamenti nello stile di vita individuale e collettivo
sequoie. Viaggio tra i giganti rossi del Nord America, 2019; (https://ec.europa.eu);
A.E. Pavani, Voci nella nebbia, 2020; Linda Tugnoli, Le -- Simona Tagliapietra, L’energia del mondo. Geopolitica,
colpe degli altri, 2020. sostenibilità, Green New Deal, 2020.

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43

Una finestra sul passato


Il collasso delle civiltà
I grandi sconvolgimenti climatici (desertificazioni, alluvioni, uragani ecc.) oggi pro-
vocati dalla crisi ambientale rimandano a catastrofi avvenute fin dai tempi più remoti
e sedimentatesi nella memoria collettiva attraverso miti e leggende, che hanno trasfigu-
rato i dati storici in forme di fantasia narrativa. A partire da queste narrazioni storiografi,
archeologi, antropologi, naturalisti e geologi hanno formulato e ancora formulano ipo-
tesi interpretative, utilizzando gli strumenti propri delle rispettive discipline di studio.

1. Diluvi universali

LETTERATURE • STORIA

Un patrimonio mitico condiviso Il racconto del diluvio universale ricorre in quasi


tutte le civiltà antiche e presso popoli anche molto distanti tra loro – dalla Mesopo-
tamia alla Grecia, dall’India all’Egitto, dalle Americhe alla Polinesia e all’Australia –
suggerendo la possibilità che a ispirare queste narrazioni mitiche siano stati eventi
realmente accaduti.

▪▪ La Bibbia narra (Genesi, 6-8) di un grande diluvio, inviato da Dio come punizione
per la corruzione degli uomini, che imperversò per quaranta giorni e quaranta
notti fino a coprire tutte le terre emerse. Per volere divino si salvò soltanto Noè, l’uni-
co uomo giusto, con la sua famiglia, il quale navigò a bordo di un’arca in cui avevano
trovato rifugio coppie di tutti gli animali esistenti e destinati a ripopolare la Terra.

Strumenti ▪▪ Antecedenti alla presumibile datazione del primo libro della Bibbia (XV sec. a.C.) so-
no i miti assiro-babilonesi, tramandati in tavolette di scrittura cuneiforme e scritti
Il testo della Epopea di Gil-
in lingue accadico-sumeriche. Il racconto più antico, denominato Mito sumerico della
gameš in traduzione italia-
creazione o La Genesi di Eridu, risale al 2300 a.C. circa. Parzialmente leggibile, è noto
na è scaricabile da https://
mediterraneoantico.it. grazie alle riprese in poemi epici successivi che hanno lasciato una lunga tradizione in
area mesopotamica: l’Epopea di Gilgameš (circa 2150-1400 a.C.) e il Poema di Atrahasis
Sul mito del diluvio nel ˘
(XVII sec. a.C.). Il racconto assiro-babilonese ha forse influenzato anche il mito del
mondo greco e latino: Pin-
daro, Olimpiche, IX; Pseu- diluvio egiziano presente nel Libro della vacca celeste (databile al 2181-2040 a.C.).
do-Apollodoro, Biblioteca,
▪▪ Di origine medio-orientale è con ogni probabilità anche il mito di Deucalione e Pir-
I, 7, 1-2; Igino Mitografo,
Fabulae, CLIII; Ovidio, Me- ra, narrato dalla mitografia greca e latina, che segue un analogo schema: da un
tamorfosi, I, 313-415. diluvio universale, voluto dalla divinità (Zeus/Giove) come punizione degli uomi-
ni malvagi, si salvano soltanto due giusti (in questo caso marito e moglie) ai quali è
affidato il ripopolamento della Terra.

Tra mito e storia La concordanza tra questi miti in un’area geografica convergente
verso il Mediterraneo ne fa supporre un’origine storica, individuata da alcuni studiosi
in eccezionali alluvioni che si sarebbero verificate in epoca postglaciale (a partire da
circa 20 000 anni fa), a causa dello scioglimento dei ghiacci e del conseguente innal-
zamento del mare, che avrebbe allagato le depressioni oggi colmate dal mar Nero e dal
mar Caspio, e alcune aree della Mesopotamia.
Un’altra ipotesi individua la spiegazione dell’innalzamento del livello del mare in un
catastrofico tsunami originato da un fortissimo terremoto che interessò l’isola di ­Thera,
oggi Santorini, nell’Egeo, e datato dagli studiosi intorno al XVII secolo a.C.

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44 1 La questione ambientale e il futuro del pianeta

2. Civiltà scomparse

STORIA • SCIENZE • FILOSOFIA

Strumenti L’isola che non c’è (più) All’origine del maremoto e del terremoto che distrussero
Thera ci fu un’eruzione vulcanica con esplosione di ceneri e lapilli, che produsse una
Sull’eruzione di Thera leggi
nube di anidride solforosa capace di oscurare a lungo il sole e di provocare muta-
l’articolo, Marine Investiga-
menti climatici. Questa eruzione è anche detta “minoica” in quanto sarebbe stata, se-
tions of Greece’s Santorini Vol-
canic Field, pubblicata sulla condo l’ipotesi di alcuni studiosi, la causa determinante, anche se non immediata, della
rivista “Eos”, n. 34, 2006, scomparsa della civiltà minoica nell’isola di Creta, datata all’incirca al XV secolo a.C.
in https://digitalcommons. All’eruzione minoica e al maremoto conseguente viene da taluni ricondotta anche la
uri.edu. spiegazione razionale del mito di Atlantide narrato da Platone nei dialoghi Timeo (17a-b)
Francesco Bacone, La nuo- e Crizia, e ripreso da scrittori e filosofi “utopistici” in età moderna. Secondo il racconto,
va Atlantide, 1627: una rie­ Atlantide, posta oltre le colonne d’Ercole e sede di una civiltà raffinata e potente, fu di-
laborazione moderna del strutta improvvisamente dal dio Poseidone a causa della corruzione dei suoi abitanti
mito di Atlantide. e dei loro progetti di invadere Atene. Il mito celerebbe la memoria di un’isola davvero
esistita e inabissatasi in occasione di quella catastrofe ambientale, oppure indiche-
rebbe proprio il catastrofico destino di Santorini.

STORIA • SCIENZE • SCIENZE UMANE

La fine della civiltà del Bronzo Un caso storico è quello che riguarda la fine della
civiltà del Bronzo nell’area mediterranea durante il XII secolo a.C., che comportò il crol-
lo di grandi regni. Molti studiosi attribuiscono il declino di tale civiltà all’invasione
dei cosiddetti Popoli del mare, di cui non sono chiare la componente etnica e la pro-
venienza geografica, e dei quali parlano fonti egizie e ittite. In particolare l’archeologo
statunitense Eric H. Cline, nel saggio 1177 a.C. Il collasso della civiltà, indica addirittura
una data precisa – appunto il 1177 a.C. – e individua, accanto al fattore militare, altre
concause identificate in eventi socio-economici (crisi dei commerci, rivolte interne)
e naturali (congiuntura climatica sfavorevole, sciami sismici).

Strumenti Processi di autodistruzione Anche altre civiltà, sorte in zone geografiche lontane
dal Mediterraneo, come quelle fiorite sull’isola di Pasqua, in Groenlandia o nelle Ame-
Dan Carlin, A un passo dal­
riche, si sono improvvisamente estinte per motivi sui quali indaga l’antropologia,
la fine, 2020.
insieme ad altre scienze.
Jared M. Diamond, Collas- Spesso le ragioni vengono ravvisate non soltanto in conflitti armati e distruzioni vio-
so. Come le società scelgono
lente, ma anche nello sfruttamento delle risorse naturali già da parte dei popoli an-
di morire o vivere, 2005.
tichi, al punto di compromettere lo stesso habitat in cui vivevano. È quanto sostiene il
Marcus Rosenlud, I dieci
biologo statunitense Jared M. Diamond quando formula l’ipotesi (oggi messa da taluni
disastri climatici che hanno
in discussione) di “ecocidio” per la civiltà dell’isola di Pasqua, come esempio di società
cambiato il mondo, 2020: lo
studio della meteo­rologia autodistruttasi attraverso lo sfruttamento ambientale.
antica per comprendere al- I casi qui citati possono essere considerati esempi – fantastici oppure reali – di un
cuni eventi storici. collasso di civiltà, quale è quello paventato oggi dagli studiosi dell’Antropocene, che
rappresenta un momento di grave squilibrio nel rapporto tra azioni umane ed ele-
menti naturali.

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Laboratorio delle competenze
ATTIVITÀ
PLUS

COMPETENZE DI BASE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE CHIAVE


> Padroneggiare gli strumenti espres- DI CITTADINANZA EUROPEE
sivi e argomentativi indispensabili > Progettare. > Comunicare. > Colla- > Competenza digitale. > Competenza
per gestire l’interazione comunicati- borare e partecipare. > Risolvere pro- in materia di cittadinanza. > Compe-
va verbale in vari contesti. > Legge- blemi. > Acquisire e interpretare l’in- tenza imprenditoriale. > Competen-
re, comprendere e interpretare testi formazione. za in materia di consapevolezza ed
scritti di vario tipo. > Produrre testi di espressione culturali.
vario tipo in relazione ai differenti sco-
pi comunicativi.

1 Verso l’esame di Stato PRIMA PROVA › TIPOLOGIA C


Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità

L’appello di Papa Francesco ai “figli” della Terra

Nell’enciclica Laudato si’. Sulla cura della casa comune, di cui è qui proposto l’incipit, il papa riprende la perso-
nificazione del pianeta Terra fatta da Francesco d’Assisi nel Cantico delle creature (1224). Emerge l’appello del
pontefice ad amare e ad avere cura del nostro pianeta, che ora invece soffre a causa delle violenze procurategli dagli
uomini. Papa Francesco invita tutti a superare il tradizionale antropocentrismo nel rapporto tra uomo e ambiente,
e a cogliere l’identità che ci accomuna.
Commenta il passo proposto, esplicitando quanto è espresso dal papa in un linguaggio più implicito e metaforico.
Rifletti sulla questione ambientale quale si manifesta a livello planetario ed esprimi la tua opinione su quali dovreb-
bero essere le iniziative per la «cura della casa comune» da parte dei politici, degli economisti, degli scienziati, ma
anche dei singoli individui.

“Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’As- La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si
sisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo
comune è anche come una sorella, con la quale condividia- nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per
mo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la
le sue braccia: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra nostra oppressa e devastata terra, che “geme e soffre le
madre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce doglie del parto” (Rm 8, 221). Dimentichiamo che noi stessi
diversi fructi con coloriti flori et herba”. siamo terra (Gen 2, 72). Il nostro stesso corpo è costituito
Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà
a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo Papa Francesco, Laudato si’. Sulla cura della casa comune,
suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. enciclica, 2015

1. C
 itazione dalla Lettera ai Romani di san Paolo.
2. C
 itazione dalla Genesi, il primo libro della Bibbia.

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46 Laboratorio delle competenze

2 DIGITAL STORY-TELLING

Le problematiche ambientali -- la drammatizzazione della struttura narrativa, con si-


tuazioni che possano sorprendere, non banali, ma coinvol-
del nostro territorio
genti e capaci di suscitare interesse ed emozioni;
-- quale punto di vista assumere: neutro e il più possibile
Consegna oggettivo, oppure soggettivo (di chi?) e “militante” a favore
o a confutazione di una determinata tesi.
La classe ha il compito di elaborare e realizzare un progetto
di digital story-telling, che tratti le problematiche am- ▪▪ Gli sceneggiatori scelgono il tipo di rappresentazione:
bientali caratterizzanti il territorio in cui si trova la scuola.
-- affidata a una voce narrante, che – fuori campo oppure
in presenza – commenti una sequenza di immagini fisse o
Preparazione didattica e organizzativa in movimento;
▪▪ Il gruppo classe sceglie, discutendo collettivamente, il sog- -- costituita da una situazione “recitata”, in cui intera-
getto della storia e progetta uno traccia di sceneggia- giscano uno, due o più personaggi, interpretati dagli stu-
tura. Ecco qualche spunto: denti.
-- vicende di vita quotidiana di un individuo o di una co- ▪▪ Gli studenti cui sono assegnate le parti della voce narrante
munità collocati in un contesto significativo dal punto di e/o degli interpreti si esercitano prima della registrazione
vista ambientale; delle loro scene.

-- significatività ambientale, che può dipendere dalle ▪▪ Gli studenti con altri incarichi eseguono:
condizioni naturalistiche (un parco, un’area protetta, una
-- la ricerca in internet (o da altre fonti) di immagini e di
zona inquinata ecc.) o dalla presenza di progetti di tra-
videoclip o altre scene in movimento da utilizzare per
sformazione industriale discutibili oppure dalla richiesta,
comporre il prodotto multimediale (rispettando la norma-
da parte della popolazione, di progetti di trasformazione tiva sui diritti d’autore);
e di valorizzazione;
-- la registrazione delle scene recitate con videocamera
-- ricostruzione di un episodio storico legato al territorio o smartphone;
scelto (ad esempio la lotta contro un danno ambientale; la
realizzazione di un progetto ecologico di successo); -- la preparazione di slide con scritte e figure.
-- presentazione di un progetto ecologico da parte del- ▪▪ Altri studenti operano il montaggio delle scene, alter-
la classe. nando immagini in movimento a immagini fisse, inseren-
do la narrazione e il commento vocale, e dando un ritmo
▪▪ La classe raccoglie le informazioni relative al soggetto adeguato (più o meno incalzante) al succedersi della nar-
scelto da manuali scolastici, saggi, siti web, giornali, even- razione.
tuali interviste ecc.
▪▪ Viene scelta una colonna sonora che faccia da sfondo e
▪▪ L’insegnante, o un coordinatore della classe, assegna gli da commento ai momenti salienti della narrazione.
incarichi per la realizzazione del prodotto multimediale,
sulla base delle preferenze espresse da ciascuno e tenuto
▪▪ La classe assegna il titolo alla storia.
conto delle specifiche attitudini e competenze. ▪▪ Il prodotto multimediale finito, una volta “ripulito” da ele-
menti sovrabbondanti, non deve superare i 10-15 minuti.

Procedure di realizzazione
▪▪ Gli studenti incaricati della sceneggiatura, prima di ini- Destinazione
ziare a scrivere, decidono: Il prodotto è destinato alla proiezione seguita da dibattito, a
scuola o in altre sedi, in occasione della Giornata mondiale
-- la trama e le sequenze narrative, attraverso cui la vi-
dell’Ambiente (che si celebra ogni anno il 5 giugno) oppure
cenda si sviluppa, da un esordio a una conclusione;
nell’ambito di altre iniziative pubbliche o private su tali temi.
-- la contestualizzazione spazio-temporale e il percor- Inoltre può essere pubblicato sull’eventuale pagina Face­
so temporale; book® o su altro social network della scuola.

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Laboratorio delle competenze 47

3 RELAZIONE ORALE CON PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE

L’“Agenda ONU 2030 ▪▪ Organizza il discorso sfruttando la sequenza lineare del-


le slide:
per lo Sviluppo Sostenibile”
-- la prima slide per il titolo, con eventuale sottotitolo;
-- la seconda per l’indice degli argomenti o dei concetti
Consegna chiave che affronterai;
A conclusione di un percorso didattico sull’“Agenda 2030
-- quindi, in successione, le slide corrispondenti ai punti
per lo Sviluppo Sostenibile”, in particolare sugli obiettivi
dell’indice;
più direttamente connessi alle questioni ambientali, hai il
compito di illustrare alla classe una sintesi del lavoro svolto -- l’ultima slide per le conclusioni.
in forma di relazione orale, accompagnata da una presen-
▪▪ Organizza i contenuti in modo che ogni slide sia relativa-
tazione multimediale, costituita da slide contenenti testi
mente autonoma dalle altre, per poterne eventualmente
scritti, immagini, grafici, filmati, audio, link ecc.
saltare qualcuna se necessario.
▪▪ Usa un linguaggio chiaro e sintetico:
Preparazione didattica
-- in ogni slide scrivi frasi molto brevi (anche nominali) o
▪▪ Ripassa il programma didattico svolto.
singole espressioni, quasi degli slogan;
▪▪ Consulta l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sosteni- -- evita il più possibile avverbi e aggettivi;
bile”, in particolare soffermandoti sugli obiettivi 7 (Ener-
gia pulita e accessibile), 12 (Consumo e produzione re- -- ricorri a frasi a effetto, domande o immagini per catturare
sponsabili), 13 (Lotta contro il cambiamento climatico), l’attenzione degli ascoltatori;
14 (Vita sott’acqua), 15 (Vita sulla terra). -- imposta il testo in modo schematico, utilizzando elenchi
▪▪ Metti le informazioni raccolte in relazione con i programmi puntati o numerati e frecce oppure altri simboli per espri-
e le scelte politiche in materia ambientale effettua- mere relazioni e nessi.
te nel mondo dal 2015 a oggi; soffermati in partico- ▪▪ Arricchisci il testo
lare sul cosiddetto “Accordo di Parigi”, sulle iniziative dei
Paesi sottoscrittori, sulle iniziative dell’Unione Europea -- con immagini, suoni e presentazioni dinamiche per
(vedi il progetto “European Green Deal” del 2019 al link rendere più vivace la comunicazione;
https://ec.europa.eu). -- con grafici e tabelle che esprimano dati.
▪▪ Prepara la tua relazione in forma di scaletta e utilizzala ▪▪ Correda le immagini, le tabelle, i grafici ecc. di titoli espli-
come traccia per la compilazione delle slide. cativi e didascalie.
▪▪ Scegli i caratteri tipografici (font) e usali con un corpo
abbastanza grande e visibile anche da lontano; mantienili Esposizione orale
costanti nel corso della presentazione.
Durante l’esposizione orale segui il succedersi delle slide, ma
▪▪ Prediligi una grafica chiara: ad esempio abbina in modo non ripeterne pedissequamente il contenuto. Se richiesto dal
opportuno il colore dello sfondo e quello del testo in modo pubblico che assiste, soffermati su qualche slide in particolare,
che sia ben leggibile. oppure omettine qualcuna.

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2 Democrazia
e democrazie

La globalizzazione del nuovo millennio sta ridisegnando il panorama


geopolitico del pianeta, in cui convivono democrazie e regimi autoritari;
sistemi istituzionali di antica tradizione ed esperienze originali; tentativi di
integrazione e spinte disgregatrici. Si stanno ridefinendo anche funzioni e
ruoli degli Stati nazionali non soltanto nei confronti delle organizzazioni
sovranazionali, ma anche rispetto all’internazionalizzazione dell’eco-
nomia.
Nella “società liquida” in cui viviamo sono messi in discussione ideologie,
partiti, sistemi politici di riferimento, e tra questi anche le forme della de-
mocrazia rappresentativa, oggi insidiate dalla democrazia diretta, nelle
moderne configurazioni del populismo e del sovranismo.
Il rapporto del cittadino con il potere – il suo diritto alla privacy, le
sue libertà civili, la stessa autonomia di pensiero – è modificato anche dallo
straordinario sviluppo tecnologico e dalla pervasività del web.
Grandi sono le sfide che le istituzioni politiche nazionali e internaziona-
li sono chiamate a raccogliere per adeguare la democrazia alle epocali no-
vità che stiamo vivendo e per fronteggiare emergenze quale l’epidemia di
­COVID-19, diffusasi in tutto il mondo a partire dall’inizio del 2020.

▶ "Hands up for
democracy" è stata
una manifestazione
promossa nel 2017
dagli abitanti
dell'isola di Norfolk,
in Australia, per
chiedere al governo
centrale una
maggiore autonomia.

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49

1 Lo stato della democrazia nel mondo

Tra democrazia e autoritarismo


STORIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE

Il panorama politico internazionale – ridisegnato dalla fine della Guerra fredda ne-
gli anni Novanta del Novecento e dalla globalizzazione del nuovo millennio – rivela la
coe­sistenza nel mondo di una pluralità di sistemi istituzionali, declinati nelle diverse
sfumature della democrazia e dell’autoritarismo, con una tendenza all’incremen-
to di quest’ultimo, come rivelano autorevoli centri di ricerca e indagini giornalistiche.
Particolarmente significativi a tale riguardo sono i risultati dell’indagine condotta dal
settimanale britannico “The Economist”, che ogni anno sintetizza lo stato della demo-
crazia nel mondo in un “Democracy Index”, formulato sulla base di indicatori quali:
▪▪ il processo elettorale in vigore;
▪▪ le forme di funzionamento del governo;
▪▪ i diritti di partecipazione politica;
▪▪ le garanzie di pluralismo;
▪▪ le libertà civili.

Oltre lo Stato nazionale


STORIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

Nel contesto mondiale si assiste alla crisi dello Stato-nazione, come si è storicamente
configurato in Europa in Età Moderna e nel XIX secolo, la cui sovranità e la cui identità
sono oggi condizionate da fattori internazionali che producono effetti sul piano politi-
co, militare, culturale ed economico.
▪▪ In ambito politico si stanno verificando fenomeni contraddittori. Al protagonismo
di nuove potenze emergenti (soprattutto la Cina), in competizione con gli Stati
Uniti per la leadership mondiale, e ai processi di transizione di singole nazioni verso
forme di statualità sovranazionale, ad esempio l’Unione Europea, fanno da con-
traltare lo sviluppo di movimenti e governi nazionalisti in varie parti del mondo,
e l’indebolimento di organismi internazionali, come l’ONU e come la stessa UE.
▪▪ Dal punto di vista militare sono in atto, dalla fine del Novecento a oggi, processi di
internazionalizzazione dei conflitti locali. Nelle zone di guerra, soprattutto nel
caso delle operazioni di peacekeeping, cioè di mantenimento della pace, intervengo-
no coalizioni di Stati alleati (come nelle guerre del Golfo, in Afghanistan e in Siria),
l’ONU (ad esempio, nella ex Iugoslavia, in Ruanda, nel Corno d’Africa) e altre isti-
tuzioni sovranazionali, quale la stessa Unione Europea, che pure non possiede una
forza militare unitaria.
▪▪ Dal punto vista culturale lo straordinario sviluppo dei mezzi di comunicazione di-
gitale e la facilità di spostamento delle persone e di scambio delle merci determinano
un’attenuazione delle identità culturali nazionali, di cui sono manifestazioni i
fenomeni di integrazione e omologazione linguistica, culturale e ideologica.

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50 2 Democrazia e democrazie

ECONOMIA • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

▪▪ Soprattutto sul piano economico si riconosce il ridimensionamento dell’impronta


nazionale. Infatti, il carattere transnazionale delle filiere produttive e dei flussi di
denaro insieme con le poche e grandi società multinazionali – frutto della globaliz-
zazione e dello straordinario sviluppo tecnologico – stanno modificando profonda-
mente il rapporto tra mondo economico e Stati. Per questa ragione, i singoli Paesi si
sono dotati a livello nazionale di strumenti per il controllo politico e giuridico sull’e-
conomia (ad esempio, in Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato)
e hanno affidato ad alcuni organismi internazionali (come la Commissione Europea
per la Concorrenza, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, l’Organiz-
zazione Mondiale per il Commercio ecc.) il compito di regolare la cooperazione eco-
nomica e finanziaria fra i Paesi, per evitare speculazioni e abusi. Tuttavia, i sistemi
giuridici ed economici dei singoli Stati devono talvolta confrontarsi con studi legali
di dimensioni internazionali, che difendono gli interessi di grandi ­multinazionali
e perseguono una sorta di giustizia privata extra-statale. Inoltre le agenzie di
rating, cioè di valutazione del debito (Fitch Ratings, Moody’s, Standard & Poor’s,
le più importanti), oltre a svolgere la funzione di sorveglianti dell’economia globale,
possono anche influenzare la credibilità economica degli Stati.
In tale situazione si palesa il rischio di un sostanziale (seppure parziale) trasferimento
di sovranità dal potere politico a quello economico e, di conseguenza, di un inde-
bolimento delle prerogative democratiche degli Stati nazionali. È quanto rileva, tra
gli altri, lo studioso inglese Colin Crouch, inventore nel 2000 del neologismo postde-
mocrazia per definire un regime che resta rappresentativo sul piano formale, ma è
dominato di fatto dai potentati economici.

Democrazia rappresentativa o diretta?


SCIENZE UMANE • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

La crisi degli Stati nazionali si colloca in uno scenario più ampio che coinvolge
tutta la società del nuovo millennio, alla quale il sociologo polacco Zygmunt Bauman ha
attribuito la definizione di “società liquida”. Con la metafora della liquidità, Bauman
ha voluto alludere alla condizione attuale, caratterizzata da una libertà senza prece-
denti, ma anche da un grande disorientamento, alimentato dalla crisi degli Stati, delle
ideologie, delle certezze (del diritto, della politica, della cultura ecc.) e dei partiti, e dal-
la perdita del concetto di “comunità” e di valori nei quali riconoscersi collettivamente.
In tale contesto, a essere messe in discussione sono anche le tradizionali forme della
democrazia rappresentativa, il sistema istituzionale prevalente negli attuali Stati
democratici (come anche in Italia). Di questa forma di governo, basata sull’attività dei
partiti e degli organi elettivi, esistono numerose varianti a seconda delle leggi elettorali,
delle modalità di voto e delle assemblee elettive previste.
Oggi la democrazia rappresentativa è insidiata dalla sfiducia dei cittadini nei con-
fronti dei propri rappresentanti, dall’insoddisfazione verso l’intermediazione dei par-
titi e dal fenomeno dell’antipolitica; è indebolita anche – e in modo paradossale – dallo
antipolitica: atteggiamento
di opposizione alla politica, per-
straordinario sviluppo del web, che, permettendo ai cittadini un accesso alle informazioni
ché ritenuta asservita al pote- teoricamente illimitato, tende a delegittimare la competenza di chi esercita il potere.
re o agli interessi dei politici e
La democrazia rappresentativa subisce così la concorrenza della democrazia ­diretta,
contraria al perseguimento del
bene comune. cioè di quella forma di governo nella quale i cittadini possono esercitare il potere legisla-
tivo senza intermediazione o rappresentanza politica. Applicata con regolarità in pochi
Paesi (ad esempio in Svizzera), prevista dalla Costituzione italiana limitatamente ad

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1 Lo stato della democrazia nel mondo 51

alcuni istituti (referendum, leggi di iniziativa popolare ecc.) e in altre realtà istituzionali
(Unione Europea, alcuni Stati USA ecc.), oggi la democrazia diretta costituisce il fonda-
mento ideologico dei movimenti di tipo populista di recente formazione.
Il dibattito sulle forme di democrazia ispira anche nuove teorie politiche che ten-
tano un compromesso tra i due sistemi oppure propugnano configurazioni alterna-
tive: democrazia “deliberativa” (intervento diretto di gruppi di cittadini su questioni
specifiche); “partecipativa” (allargamento del dibattito prima di assumere decisioni);
“epistocrazia” (“potere della conoscenza”), un neologismo del filosofo David Estlund,
assunto dal politologo Jason Brennan per definire un sistema politico in cui il diritto di
voto è subordinato alla conoscenza degli argomenti.

Il nuovo populismo
STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • TECNOLOGIA

I movimenti populisti affermatisi negli ultimi anni si differenziano dal populismo


storico, nato in Russia tra Ottocento e Novecento con il proposito di emancipare le masse
contadine, e presentano alcune caratteristiche comuni:

▪▪ la contestazione dell’ordine costituito, rappresentato da istituzioni, partiti tradi-


zionali, élite politiche ed economiche;

▪▪ l’esaltazione di “valori popolari”, giudicati intrinsecamente positivi, diffusi so-


prattutto tra le classi sociali escluse dai circuiti economici globalizzati e spaventate
da una possibile perdita di identità nazionale e di ceto;

▪▪ una certa diffidenza verso la competenza di scienziati e professionisti di vari ambiti;


▪▪ la leadership di un capo carismatico, in rapporto diretto con il “suo” popolo;
▪▪ l’identificazione di un bersaglio polemico (immigrati, minoranze in genere, istitu-
zioni sovranazionali come l’UE, l’ONU ecc.).

In particolare, la novità del populismo degli anni Duemila risiede nella capacità di
elaborare strategie comunicative semplici e coinvolgenti, basate sulle moderne tec-
niche di comunicazione di massa rese possibili da internet e dai social media. Si tratta
di una forma “tecnologica” di democrazia diretta (la e-democracy), teorizzata da alcuni
movimenti politici, di cui si stanno sperimentando diverse varianti su piattaforme di-
gitali di democrazia partecipativa (ad esempio “Liquid Feedback”).
Partiti e movimenti populisti sono ormai sorti sia in Europa sia nel resto del mondo.
Ne sono esempi: Occupy Wall Street, un movimento di contestazione del capitalismo fi-
nanziario (New York, 2011); gli spagnoli Indignados, antigovernativi (2011), e ­Podemos,
no-global: orientamento che partito no-global ed eco-socialista (2014); i sostenitori della Brexit, contro la permanenza
deve il nome all’omonimo movi-
mento, che si oppone ai proces- della Gran Bretagna nella UE (operativi dal referendum del 2016); i movimenti protestatari
si di globalizzazione, ritenuti le francesi di Nuit debout (2016) e dei Gilets jaunes (attivi dal 2018). A ciò si aggiungono le
cause principali delle inegua-
glianze economiche, politiche campagne di singoli leader politici, tra cui Donald Trump, presidente degli Stati Uniti
e sociali nel mondo. dal 2016 al 2020, e Jair Bolsonaro, eletto presidente del Brasile nel 2018. In Italia sono
eco-socialismo: ideologia generalmente considerati populisti il Movimento 5 Stelle e la Lega.
che individua nel capitalismo,
nell’imperialismo e nella glo- Questo variegato panorama presenta notevoli differenze al proprio interno, ad esem-
balizzazione i responsabili dei pio tra populismi di “destra” e di “sinistra”, e spesso associa al populismo un’altra
problemi ambientali.
tendenza della politica attuale: il sovranismo.

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52 2 Democrazia e democrazie

Tra sovranismi e nazionalismi


STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

In parte coincidente con il populismo, in parte con connotazioni specifiche, è un altro


movimento politico sorto negli ultimi decenni del Novecento, ma diffusosi negli anni
Duemila: il sovranismo. Con questo neologismo si designa l’orientamento politico di chi
propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o
di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e alle politiche condotte da
organismi sovranazionali. Il sovranismo si differenzia dal nazionalismo, un concetto
sorto in Europa nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, che attribuisce un ruolo centra-
le all’idea di nazione e alla sua identità in contrapposizione ad altre realtà nazionali.
Negli Stati Uniti, ad esempio, sovranista (oltre che populista) può essere definito il
programma politico applicato da Donald Trump durante il suo mandato presidenziale e
sintetizzato nello slogan “America first”. Analogo è il motto “Il Brasile prima di tutto,
Dio prima di tutto” adottato da Jair Bolsonaro in campagna elettorale.
In Europa il sovranismo coincide con l’antieuropeismo, o euroscetticismo, ed è pro-
pugnato da partiti o governi di Stati membri che si oppongono al progetto europeista e
alle politiche dell’Unione Europea. Ne sono esempi, in Italia la Lega e Fratelli d’Italia,
in Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen (il vecchio Front National); in
Gran Bretagna l’UKIP (UK Independence Party) promotore della campagna pro-Brexit.
Posizioni euroscettiche sono poi sostenute dai governi dei Paesi del Gruppo di
Visegrád – Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia (quest’ultima è l’unica dei
quattro ad aver adottato l’euro) – che, pur essendo membri dell’Unione, rivendicano ampi
margini di autonomia rispetto alle decisioni comuni. Inoltre questi Paesi potrebbero es-
sere definiti come “democrazie illiberali” o “democrature” (neologismo frutto della crasi
tra “democrazia” e “dittatura”), dal momento che non sempre garantiscono il completo
rispetto delle libertà e dei diritti individuali.
Di stampo nazionalista, piuttosto che sovranista, possono definirsi le politiche per-
seguite da Vladimir Putin, al potere in Russia quasi ininterrottamente dal 1999, e da
Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia dal 2014. Entrambi manifestano aspi-
razioni imperialistiche, l’uno verso i Paesi che un tempo erano parte dell’URSS, l’altro
nei confronti di regioni in passato inglobate nell’Impero ottomano.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Le sfide di un mondo che cambia, 2000: una “terza via”
▪▪ Sulla crisi dello Stato nazionale in epoca di globa- rispetto alle due forme principali di governo del dopo-
lizzazione è utile la lettura di saggi che focalizzano il guerra, socialdemocrazia e neoliberismo, reinterpretate
problema già dagli anni Novanta: alla luce dei cambiamenti generati dalla globalizzazione.
-- Ulrich Beck, Che cos’è la globalizzazione. Rischi e pro- ▪▪ Per una ricognizione dei regimi attualmente vigenti
spettive della società planetaria, 1997: la globalizzazione nel mondo e dei livelli di democrazia e autoritari-
come processo attraverso cui la sovranità degli Stati smo, consulta i dati relativi al 2019 del “Democracy
nazionali viene condizionata da attori transnazionali; Index”, elaborato annualmente dal settimanale bri-
-- Anthony Giddens, Il mondo che cambia. Come la globaliz- tannico “The Economist”, in www.eiu.com/topic/
zazione ridisegna la nostra vita, 1999; Cogliere l’occasione. democracy-index; i dati relativi al 2019 sono analizzati

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1 Lo stato della democrazia nel mondo 53

e commentati nell’articolo di Luca Tremolada, Demo- SCIENZE UMANE


cracy Index: solo il 5,7% delle popolazione mondiale vive ▪▪ Sulla “società liquida”:
in democrazie “complete”, in “Il Sole 24 Ore”, 10 agosto -- Zygmunt Bauman, Il disagio della postmodernità, 2000;
2020, in www.ilsole24ore.com. Modernità liquida, 2000; Per tutti i gusti. La cultura
▪▪ Sulla crisi del sistema rappresentativo analiz- nell’età dei consumi, 2016;
za i risultati della ricerca condotta nel 2019 da Pew -- Umberto Eco, Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società
­Research (un gruppo di ricerca statunitense), com- liquida, 2016 (raccolta di “Bustine di Minerva” pubbli-
mentati nell’articolo Una nazione su due è insoddisfat- cate in “L’Espresso”).
ta della democrazia, in “Il Sole 24 Ore”, 4 settembre
SCIENZE UMANE • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA
2019, in www.infodata.ilsole24ore.com/2019/09/04/
nazione-due-insoddisfatta-della-democrazia/. ▪▪ Dal vasto panorama di informazioni e riflessioni offerto
da report e saggi sui temi del populismo e del sovrani-
▪▪ Sulla riflessione politologica sulle varie forme di de- smo citiamo Paolo De Luca, Gli apprendisti stregoni. Mappa
mocrazia, i saggi più recenti e interessanti sono: del populismo in Europa, 2017: indagine sulla presenza e
-- Colin Crouch, Postdemocrazia, 2000; l’impatto dei partiti populisti nei principali Paesi europei.
-- Jason Brennan, Contro la democrazia, 2016: l’autore so-
LETTERATURE
stiene l’“epistocrazia”, cioè un sistema istituzionale in
cui il diritto di voto è subordinato alla conoscenza degli ▪▪ La narrativa testimonia le vicende storiche del nostro
argomenti ed è quindi riservato alle persone in grado tempo connesse alla crisi degli Stati nazionali:
di garantirla; puoi anche leggere la recensione di Irma -- sulla crisi economica greca esplosa nel 2015, ma avvia-
L. Galgano, L’epistocrazia per contrastare lo strapote- ta già dal 2009: i gialli di Petros Márkaris come Prestiti
re degli hooligan politici, in “Articolo 21”, 19 settembre scaduti, 2011, e Il prezzo dei soldi, 2017;
2018, in www.articolo21.org; -- sulla Brexit si è sviluppato un nuovo sotto-genere let-
-- Sabino Cassese, La democrazia e i suoi limiti, 2017: il terario, detto “BrexLit”, indagato dallo studioso Robert
giurista italiano individua tali limiti nella scarsa par- Eaglestone in Brexit and Literature, 2018;
tecipazione popolare, nel distacco tra diritti e doveri, -- tra i romanzi più interessanti: Jonathan Coe, Middle
nelle difficoltà di governo e nei rapporti tra sovranità England, 2018; Anthony Cartwright, Il taglio, 2019, in
nazionale e diritto internazionale; cui i protagonisti rappresentano le due anime contrap-
-- Tom Nichols, La conoscenza e i suoi nemici. L’era dell’in- poste della Gran Bretagna, manifestatesi negli slogan
competenza e i rischi per la democrazia, 2017: la demo- “Leave” e “Remain”; Ian McEwan, Lo scarafaggio, 2020,
crazia è indebolita oggi da un “eccesso di democrazia” romanzo di fantapolitica.
e da un illimitato accesso alle informazioni che dele-
CINEMA
gittima la competenza;
▪▪ Il cinema e le serie televisive offrono rappresentazioni
-- Giovanni Borgognone, Diretta, partecipativa, deliberati-
del fenomeno populista e di quello sovranista secon-
va: oltre la democrazia rappresentativa?, 6 marzo 2020,
do varie chiavi di interpretazioni, ad esempio:
in https://it.pearson.com;
-- Lucas Belvaux, A casa nostra, 2017: film drammatico
-- Nicola Melloni, Democrazia e crisi capitalistiche, in ambientato nel Nord della Francia, sul disorientamento
“MicroMega”, 19 marzo 2020, con l’intervista a Adam politico della classe operaia alle prese con la crisi eco-
Przeworski, autore di Crises of Democracy, 2019, al nomica e con i fenomeni migratori;
link http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.
-- La casa di carta: serie spagnola ideata da Álex Pina che
espresso.repubblica.it.
trasmette un messaggio interpretabile come un’espres-
ECONOMIA • DIRITTO sione populista di sinistra.
▪▪ Sul sistema di rating e sulle principali agenzie, vedi la ▪▪ Nel cinema italiano si possono ascrivere al filone po-
voce Agenzie di rating nell’enciclopedia Treccani online, pulista e sovranista alcune commedie satiriche, come:
in www.treccani.it. -- la “trilogia” dei film diretti da Giulio Manfredonia con
▪▪ Sulle iniziative della Commissione Europea per protagonista Cetto La Qualunque interpretato da Anto-
la Concorrenza, consulta la relativa pagina nel si- nio Albanese: Qualunquemente, 2011; Tutto tutto niente
to dell’Unione Europea: https://ec.europa.eu/info/ niente, 2012; Cetto c’è, senzadubbiamente, 2019;
departments/competition_it. -- Checco Zalone, Tolo Tolo, 2020: sulla questione migratoria.

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54 2 Democrazia e democrazie

2 La democrazia nella rete


della globalizzazione

Democrazia e internet
DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • TECNOLOGIA

L’utilizzo del web, come fonte di informazione, e dei social network, come luoghi
virtuali di socializzazione, solleva alcune criticità sul piano dei diritti del cittadino e
quindi della democrazia.
La libertà di scelta tra le teoricamente infinite informazioni reperibili nel web di
fatto è condizionata da due fattori:

▪▪ il rischio di disorientamento del fruitore, che si trova di fronte a una così stermi-
nata mole di notizie;

▪▪ la gerarchia imposta alle informazioni dagli algoritmi dei motori di ricerca, che
propongono in un certo ordine, e quindi con una differente visibilità, i risultati delle
ricerche condotte dagli utenti.

A ciò si aggiungano i problemi di attendibilità delle fonti, da cui emerge la necessità


di una nuova alfabetizzazione digitale (information literacy) per la lettura, l’interpreta-
zione e il controllo delle informazioni presenti in rete.
Inoltre, la diffusione dei social network è all’origine di profonde trasformazioni so-
ciali, quali la “neotribalizzazione”, cioè la tendenza a costituire gruppi strutturati re-
golati da sistemi rituali (gli “amici” di Facebook®, i followers di Twitter®, di Instagram®
ecc.). L’uso dei social alimenta anche fenomeni di narcisismo e di spettacolarizzazione,
come propulsori di molta produzione in rete, e provoca situazioni critiche riguardo alla
tutela della privacy degli utenti, circa l’utilizzo dei dati personali, e alla divulgazione
di contenuti illegali o immorali.

Tra verità e “post-verità”


SCIENZE UMANE • FILOSOFIA • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Collegato all’attendibilità delle fonti e ai rischi di violazione della privacy è il fenomeno


delle fake news. Si tratta di false notizie deliberatamente inventate o distorte allo
scopo di influenzare opinioni e comportamenti in campo politico, commerciale, cultu-
rale ecc. Sono trasmesse sia dai mezzi di comunicazione giornalistica sia, soprattutto,
attraverso i social network che ne divengono diffusori “virali”.
Le fake news simboleggiano l’epoca della “post-verità” (dal neologismo inglese post-
truth coniato nel 1992 dallo scrittore Steve Tesich) nella quale viviamo, in cui le notizie
sono percepite e accettate come vere sulla base di emozioni e sensazioni, piuttosto che
sull’analisi di fatti oggettivi.
Contrastare la diffusione di fake news è difficoltoso a causa della dimensione glo-
bale del fenomeno, che tende a sfuggire alla legislazione dei singoli Stati. Tuttavia, al-
cuni tentativi sono stati avviati a livello sia nazionale sia sovranazionale: ad esempio in
Germania nel 2018 è entrato in vigore il “Network Enforcement Act” (NetzDG), la prima
legge al mondo contro i post offensivi, le fake news e l’odio online.

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2 La democrazia nella rete della globalizzazione 55

Democrazia al tempo del “capitalismo della sorveglianza”


TECNOLOGIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE • ECONOMIA

Uno dei fenomeni sociali ed economici più importanti degli ultimi anni è costituito
dallo sviluppo delle piattaforme digitali, da cui dipendono ampi settori dell’economia
globale (platform economy). Si tratta di un insieme variegato di pratiche e di modelli che
utilizzano le tecnologie digitali per facilitare il contatto, lo scambio e la collaborazione
tra le persone e creare valore in base al numero di utenti (il cosiddetto effetto network).
Assai redditizie sul piano economico, le piattaforme digitali più importanti sono pro-
prietà di pochissime grandi aziende globali, che agiscono nel campo delle ricerche
sul web, possiedono l’infrastruttura cluod di numerose società, gestiscono il mercato
della pubblicità online e i social media, e sono leader nei settori dei computer e dei com-
parti mobile.
Questo nuovo sistema economico è stato definito dalla studiosa statunitense
­Shoshana Zuboff “capitalismo della sorveglianza”, in quanto non soltanto condizio-
na le macrostrutture economiche, ma può anche controllare i dati personali degli utenti,
attraverso operazioni di profiling (“valutazione della personalità”), targeted advertising
(“pubblicità personalizzata”) e microtargeting (“profilazione”) comportamentale, per fini
commerciali e politici, in potenziale contrasto con il diritto alla privacy.

SCIENZE UMANE • STORIA • EDUCAZIONE CIVICA

Ciò solleva inedite criticità per quanto riguardo il rispetto e la tutela di alcuni valori
democratici. Lo hanno dimostrato alcune clamorose inchieste giornalistiche che hanno
avuto per oggetto nel 2010 il sito ­WikiLeaks, rappresentato dal suo portavoce Julian
Assange, e nel 2013 le dichiarazioni dell’informatico ed ex tecnico della CIA Edward
J. Snowden che hanno svelato segreti militari americani e operazioni di hackeraggio.
Eclatante è stato anche il caso Cambridge Analytica, emerso nel 2018 in seguito al-
le indagini condotte dal “The Guardian” e dal “The New York Times”. Secondo l’ipotesi
giornalistica attraverso i social erano stati raccolti e utilizzati in modo illecito i dati di
milioni di cittadini americani e inglesi per produrre profili psicologici e cercare di con-
dizionare le scelte elettorali del 2016 per la presidenza degli Stati Uniti e per il refe-
rendum sulla Brexit.

▶ Lo street artist Banksy


interpreta il tema della
sorveglianza a cui è
sottoposta la società
moderna in uno stencil
situato al Marble Arch
Underpass di Londra.

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56 2 Democrazia e democrazie

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
Dictionaries, in “BBC News”, 16 novembre 2016, in
▪▪ Sull’alfabetizzazione digitale e sul libero accesso a www.bbc.com;
internet, come diritti di cittadinanza e come precon- -- Post-truth: la parola dell’anno degli Oxford Dictio-
dizione di democrazia, leggi: naries secondo l’Accademia della Crusca, in https://
-- Stefano Rodotà, Il diritto di avere diritti, 2013: il dirit- accademiadellacrusca.it.
to di usare risorse tecnologiche e informatiche quale
strumento oggi imprescindibile per una vita dignitosa; ECONOMIA • SCIENZE UMANE

-- Massimo Palermo, Italiano scritto 2.0, 2017: l’autore ▪▪ Sul capitalismo della sorveglianza leggi il saggio
spiega ed esemplifica le diverse modalità di comuni- di Shoshana Zuboff, che ha ideato questa definizione:
cazione sui social network; Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità
nell’era dei nuovi poteri, 2019.
-- l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile”
al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in particolare STORIA • SCIENZE UMANE
l’obiettivo 4 (Istruzione di qualità). ▪▪ Sullo scandalo Cambridge Analytica vedi gli stralci
dalle inchieste giornalistiche:
SCIENZE UMANE • DIRITTO

▪▪ Sul fenomeno delle fake news puoi leggere:


-- Carole Cadwalladr, Emma Graham-Harrison, Revealed:
50 million Facebook profiles harvested for Cambridge Ana-
-- Carlo Bianchini, Come imparare a riconoscere il falso in lytica in major data breach, in “The Guardian”, 18 marzo
rete, 2017; 2018, in www.theguardian.com;
-- Annalisa Camilli, La disinformazione nell’epoca delle -- Rebecca Mantovani, Il caso Facebook e Cambridge
­fake news e della propaganda, in “Internazionale”, 8 ago- Analytica in 7 domande e risposte, in “Focus”, 22 marzo
sto 2019, in www.internazionale.it. 2018, in www.focus.it.
DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA LETTERATURE
▪▪ Sulla normativa italiana ed europea in materia di tu- ▪▪ Ti proponiamo alcuni romanzi sulle minacce alla pri-
tela della privacy consulta: vacy e alla libertà d’espressione:
-- gli articoli del Codice penale italiano che, in mancanza -- Dave Eggers, Il cerchio, 2013: una giovane neolaureata
di una normativa specifica, possono essere utilizzati che lavora per una grande compagnia passa dall’entu-
contro le fake news: art. 595, comma terzo, reato di siasmo alla paura quando ne scopre le attività illegali
diffamazione aggravata; art. 658, procurato allarme; contro la privacy;
art. 611, abuso della credulità popolare;
-- Xiaolu Guo, La Cina siamo noi. Il popolo. Non lo Stato,
-- il progetto “Red button” della Polizia postale italiana 2014: romanzo di denuncia sull’asfissiante presenza
cui il cittadino può accedere per comunicare l’esistenza dello Stato, che controlla ogni tipo di comunicazione;
di contenuti assimilabili a fake news;
-- Luca Poldelmengo, Nel posto sbagliato, 2014: noir che
-- le iniziative dell’Unione Europea del 2018, il “Codice prospetta un futuro prossimo in cui la crisi economi-
di buona condotta” e il “Piano d’azione” contro la di- ca causa un irrigidirsi nelle procedure investigative
sinformazione; la lotta alla disinformazione è stata della polizia.
inserita nella nuova “Agenda” strategica dell’Unione
che definisce, su base programmatica, le priorità per CINEMA • STORIA
il quinquennio 2019-2024; è possibile trovare il testo ▪▪ Le vicende di Julian Assange e di Edward J. Snowden
dell’“Agenda” al link www.consilium.europa.eu/it. sono oggetto di diversi film e documentari:
LINGUISTICA • LINGUA INGLESE
-- Bill Condon, Il quinto potere, 2013;

▪▪ Sul neologismo post-truth (da cui l’italiano “post-ve- -- Alex Gibney, We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks,
rità”) proclamato nel 2016 dall’Oxford Dictionary “pa- 2013;
rola dell’anno”, leggi gli articoli: -- Laura Poitras, Citizenfour, 2014;
-- “Post-truth” declared word of the year by Oxford -- Oliver Stone, Snowden, 2016.

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57

3 La democrazia di fronte
a nuove sfide

Tra i giganti
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

Di fronte al capitalismo della sorveglianza, dominato dai giganti della platform eco­
nomy, i singoli Stati stentano a difendere le proprie prerogative e a mantenere i livelli di
democrazia sostanziale, in base ai quali a tutta la popolazione devono essere concre-
tamente garantiti i diritti politici, economici e sociali.
Anche l’Unione Europea si trova attualmente in una situazione di dipendenza eco-
nomica nei confronti delle grandi imprese statunitensi e multinazionali, ma tenta
di reagire e di contrastare questo disequilibrio attraverso apposite istituzioni come
la Commissione Europea per la Concorrenza, che ha il compito di arginare monopoli
ed evitare abusi di posizione dominante.
Fondamentale in ogni caso è il partenariato tra le istituzioni nazionali e sovrana-
zionali, che costituisce l’obiettivo 17 dell’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo
Sostenibile”.

Le istituzioni di fronte a nuove crisi


SCIENZE UMANE • ECONOMIA • STORIA • EDUCAZIONE CIVICA

A partire dall’inizio del 2020, la pandemia di COVID-19 ha evidenziato limiti e po-


tenzialità degli organismi statali e sovranazionali, e dei diversi movimenti politici e ideo­
logici, innescando o accentuando crisi geopolitiche in varie aree del pianeta.
In alcuni Paesi occidentali i leader populisti e sovranisti si sono dimostrati rilut-
tanti ad assumere o a condividere decisioni impopolari che comportano una momentanea
limitazione di alcune libertà individuali (sono questi i casi di Donald Trump durante
l’ultimo anno del suo mandato presidenziale negli USA o di Jair Bolsonaro in Brasile)
oppure hanno rivelato tendenze autoritarie (come Viktor Orbán che nel 2020 ha sospeso
le libertà costituzionali in Ungheria). Allo stesso tempo, i governi e i partiti delle de-
mocrazie rappresentative, e gli organismi sovranazionali come l’Unione Europea
sono stati messi alla prova dell’emergenza sanitaria, sociale, economica per la quale
devono individuare soluzioni efficaci, lungimiranti e rispettose dei diritti democratici.
Intanto, in Asia, la Cina, protagonista di uno sviluppo economico in grado di competere
con gli Stati Uniti, ha assistito al rallentamento della crescita produttiva, a causa della
diffusione del coronavirus, e deve affrontare importanti manifestazioni di protesta,
come quelle tenutesi a Hong Kong nel 2020, per contestare l’autoritarismo del governo.
Pertanto, gli anni Venti del XXI secolo si annunciano assai incerti e imprevedibili,
e gli Stati e gli organismi sovranazionali devono raccogliere una nuova sfida: adeguare
la democrazia a queste inedite situazioni e alle recenti difficoltà senza tradirne gli ideali.
Sempre attuali e da perseguire sono gli obiettivi dell’“Agenda 2030 dell’ONU”, in par-
ticolare l’obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni solide – promuovere società pacifiche
e inclusive per uno sviluppo sostenibile, offrire a tutti l’accesso alla giustizia e costruire
istituzioni efficienti, responsabili e inclusive a tutti i livelli.

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58 2 Democrazia e democrazie

▶ Le manifestazioni
“Friday for future” per la
protezione del clima e
dell’ambiente, tenutesi in
diverse città europee,
rappresentano una forma
di partecipazione
democratica che ha
influenzato la legislazione
in materia ambientale sia
dei singoli Stati sia della
stessa Unione Europea.

In questa direzione si muove anche l’Unione Europea con il progetto “European


­ reen Deal”, promosso dalla commissaria Ursula Von der Leyen a dicembre del 2019,
G
che persegue una strategia di indipendenza economica e tecnologica, ispirata a prin-
cìpi di sostenibilità ambientale e sociale.
Inoltre, per fronteggiare la recessione economica post-COVID, nel luglio del 2020, gli
Stati membri dell’UE hanno adottato il “Piano per la ripresa dell’Europa” (“Next Gena-
ration EU”), un pacchetto di misure a lungo termine (2021-2027), del valore complessivo
di oltre 2300 miliardi di euro, di cui fanno parte anche il “Recovery Found”, che prevede
un fondo europeo per sostenere il rilancio economico, e il SURE, misure di sostegno a
lavoratori e imprese.

Strumenti per lo studio


e l’approfondimento

Imparare a imparare
SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
programmati in ragione dell’esigenza di cambiamenti
▪▪ Consulta l’“Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo So- nello stile di vita individuale e collettivo;
stenibile” al link https://unric.org/it/agenda-2030/; in -- del “Piano per la ripresa dell’Europa” (“Next Gena-
particolare soffermati sugli obiettivi 16 (Pace, giustizia ration EU”).
e istituzioni solide) e 17 (Partnership per gli obiettivi). -- Sul “Recovery Fund” del 20 luglio 2020, vedi gli articoli
▪▪ Sulle iniziative dell’Unione Europea consulta il sito dei quotidiani del giorno successivo.
https://ec.europa.eu dove puoi trovare il testo: ▪▪ Su un’auspicabile nuova coesione europea leggi:
-- dell’“European Green Deal”, Adoperarsi per essere il Francesco Saraceno, La riconquista. Perché abbiamo
primo continente a impatto zero sul clima, progetto pro- perso l’Europa e come possiamo riprendercela, 2020: la
mosso nel 2019 dalla commissaria europea Ursula reazione al COVID-19 da parte delle istituzioni UE fa
Von der Leyen con la sfida delle “zero emissioni” entro sperare in un nuovo corso per l’Unione, più forte e con-
il 2050: vi si trovano i costi stimati, gli investimenti sapevole della sua funzione.

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59

Una finestra sul passato


Le democrazie nel mondo classico

1. La democrazia nell’Atene classica

STORIA • LETTERATURA GRECA • FILOSOFIA

L’età di Pericle Il concetto di democrazia diretta, ossia l’esercizio della sovranità


senza intermediari e rappresentanti politici, ha un’origine storica nella democrazia
ateniese del VI-V secolo a.C. L’esperienza “democratica” della pólis attica raggiunse il
massimo del suo splendore ai tempi di Pericle (460-430 a.C.) – uno straordinario periodo
di egemonia politica, di crescita economica e di fioritura culturale – per poi indebolir-
si in seguito alla sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso fino a esaurirsi nel IV
secolo a.C. sotto il dominio macedone.

Strumenti Le assemblee del popolo Lo stesso termine greco democratía, attestato per la prima
volta in Erodoto (484-430 a.C. ca), esprime nella sua etimologia il carattere diretto e
Erodoto, Storie, VI, 43, 3;
partecipativo della democrazia ateniese: è infatti composto da démos, “popolo”, e krátos,
131, 1: il termine demo-
“forza” della legge e della ragione. Ad Atene era infatti il popolo che, attraverso l’assemblea
cratía, usato per la prima
volta, e la fondazione della dell’ecclesía, esercitava il potere deliberativo: legiferava, sovrintendeva alla politica este-
democrazia ateniese. ra, eleggeva magistrati e comandanti militari, e svolgeva alcune funzioni giurisdizionali.
Questo fondamentale organo istituzionale – come ci informa Aristotele nella Costituzione
degli Ateniesi – era costituito dalla totalità dei cittadini con diritto di voto, che in realtà,
a differenza di quanto accade nelle moderne democrazie caratterizzate dall’universalità dei
diritti, comprendeva soltanto i maschi maggiorenni di condizione libera. Restavano
pertanto esclusi le donne, gli stranieri pur residenti in città, i minori e gli schiavi.
L’altro importante organo di governo era il consiglio della boulé, che aveva la rile-
vante funzione di redigere le deliberazioni da sottoporre all’ecclesía per la discussione e
l’approvazione. Il consiglio era composto da 500 membri (50 per ognuna delle dieci tribù
attiche) che erano nominati per sorteggio e restavano in carica soltanto per 36 giorni.

Un’antica pratica “populista” Una forma estrema di democrazia diretta, che scon-
Strumenti fina nel populismo (modernamente inteso) e che fu ampiamente utilizzata nella lotta
Tucidide, La guerra del Pe- politica più spregiudicata, fu rappresentata ad Atene dalla pratica dell’ostracismo, che
loponneso, II, 37, 40-41: l’af- consisteva nel condannare a un esilio decennale i cittadini giudicati pericolosi per la città,
fermazione della superiori- anche in assenza di accuse penalmente rilevanti. La votazione spettava al popolo riunito in
tà culturale e politica di Ate- assemblea e avveniva scrivendo il nome dell’esiliando su un coccio di terracotta (l’óstrakon).
ne nelle parole di Pericle.
Platone, La Repubblica: la Un lascito per il pensiero occidentale Benché circoscritta alla durata di un bre-
teoria della città ideale go- ve lasso di tempo e legata a condizioni istituzionali e geopolitiche peculiari (quelle
vernata dai filosofi.
di una “città-Stato” o, come preferisce definirla il politologo Giovanni Sartori, “città-­
Aristotele, La Costituzio- comunità”), la “democrazia” ateniese ha esercitato una grande influenza sulla cul-
ne degli Ateniesi: il regime tura occidentale.
politico dell’antica Atene.
Idealizzata dagli stessi Ateniesi, di cui si fece portavoce proprio Pericle nel suo celebre
Giovanni Sartori, La de- discorso riprodotto da Tucidide (460-404 a.C. ca), l’esperienza democratica di Atene è al
mocrazia in trenta lezioni,
centro delle riflessioni sulle forme di governo dei filosofi greci, Platone e Aristotele
2010: democrazie antiche
in primis, fondatori della filosofia politica, e di pensatori e politici romani o legati a Roma
e moderne a confronto.
antica, come Polibio e Cicerone.

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60 2 Democrazia e democrazie

FILOSOFIA • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Un dibattito sempre attuale Nei secoli le istituzioni ateniesi e le elaborazioni


filosofiche classiche sono state fonte di ispirazione (basti pensare allo sviluppo del
pensiero politico illuministico) e tuttora rappresentano un terreno di confronto
con la teoria e la pratica politica, su questioni di spiccata attualità, quali il rappor-
to tra democrazia diretta e populismo, e il ruolo della competenza come prerequisi-
to per esercitare i diritti di elettorato attivo e passivo (rispettivamente la facoltà di
eleggere o di essere eletti). Lo dimostra il recente dibattito suscitato dalle originali
e provocatorie tesi sull’epistocrazia del politologo statunitense Jason Brennan, che
ha preso spunto dalla Repubblica di Platone, in particolare dal ruolo dei “filosofi” nel
governo della città.

2. La democrazia nella res publica romana

STORIA • LETTERATURA LATINA

Strumenti La storia “democratica” di Roma Ben diverso da quello ateniese è il sistema “de-
mocratico” romano che fu avviato già in epoca monarchica, come racconta lo storico
Livio, Ab Urbe condita, I,
Tito Livio, con la riforma di Servio Tullio, che assegnava a tutti i cittadini un ruolo nella
42, 4-5: le riforme servia-
vita pubblica. Si affermò quindi in età repubblicana, con il perfezionamento delle pro-
ne e la trasformazione di
una multitudo disordinata cedure elettorali e di rappresentanza politica, e si mantenne, limitatamente ad alcuni
in un popolo coeso, disci- istituti e processi, perfino in epoca imperiale.
plinato da precise norme La “democrazia” romana era prevalentemente rappresentativa, con inserti di de-
e funzioni. mocrazia diretta.

Il potere al popolo Il populus – da cui discendeva la sovranità della res publica, co-
me indica anche la comune etimologia – esercitava le sue prerogative in assemblee
(comitia), distinte per competenze elettorali, legislative e giudiziarie (fornendo così un
modello alla teoria illuminista della separazione dei poteri), ed esprimeva il voto (suf-
fragium) non per testa, bensì per gruppi formati in base a criteri di censo o territoriali.

▶ Cesare Maccari, Cicerone


denuncia Catilina, 1889,
affresco, Roma, Palazzo
Madama.

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Una finestra sul passato Le democrazie nel mondo classico 61

I privilegi della cittadinanza Il diritto di voto era riservato a coloro che potevano
fregiarsi del titolo di civis Romanus, in quanto nati liberi oppure divenuti tali, cioè
liberti, per manomissione dallo stato di schiavitù. Ne erano esclusi le donne – an-
che le cittadine romane nate libere – e in un primo momento gli stranieri, ai quali la
cittadinanza romana venne progressivamente estesa nel corso dei secoli, in seguito a
vicende sanguinose (come le guerre sociali del I secolo a.C.) oppure a provvedimenti
legislativi di inclusione e integrazione. Infine, nel 212 d.C., il cosiddetto Editto di Cara-
calla accordò la cittadinanza romana a tutti gli abitanti di un impero ormai “globale”,
esteso a vaste aree dell’Europa, del Vicino Oriente e del Nord Africa.

Strumenti L’accesso alle cariche politiche Accanto al diritto di partecipare alle elezioni,
era riconosciuta a ogni cittadino romano anche la possibilità di ricoprire cariche po-
Varrone Reatino, De re ru-
litiche. Tuttavia, tale possibilità era di fatto limitata da vincoli di natura finanziaria,
stica, III, 2; III, 5, 17, 10: co-
mizi elettorali a sostegno sociale, militare ecc., che, per tutta l’età repubblicana, resero molto rari gli homines
di un amico candidato alla novi, quelli cioè che intraprendevano il cursus honorum, ossia la carriera politica,
magistratura edile. per primi nella loro famiglia.
Cornelio Nepote, Vita di Ca- Le magistrature, ossia gli honores, seguivano un preciso ordine di successione
tone, I, 1-4; 2, 1, 3-4: il cursus temporale e di gradazione di potere negli ambiti dell’amministrazione pubblica,
honorum di un celebre homo del comando militare, del potere esecutivo e di quello giudiziario: questore, edile,
novus, Catone il Censore. pretore, console, censore, propretore, proconsole. A tali magistrature il candidato
Quinto Tullio Cicerone, (così detto dalla toga candida con cui si abbigliava nell’occasione) accedeva dopo
Commentariolus petitionis: la legittimazione del voto popolare, seguita a vivaci campagne elettorali (di cui
istruzioni per Marco Tullio
abbiamo testimonianza dalle fonti letterarie e dai “graffiti” di Pompei), durante le
su come gestire una cam-
quali si scontravano posizioni e proposte politiche differenti, che, dalla tarda età
pagna elettorale.
repubblicana, finirono con l’identificarsi nei due “partiti” dei populares e degli
Augusto Staccioli, Manife-
optimates, più vicini gli uni agli interessi delle classi meno abbienti, gli altri al ceto
sti elettorali nell’antica Pom-
pei, 1992. senatorio conservatore.

Il senato Una volta esaurito l’incarico, la carriera del politico trovava sbocco (previa
autorizzazione del censore) nel senato: organo formalmente dotato soltanto di pote-
re consultivo, ma di grande prestigio, difensore della tradizione e garante della
continuità dello Stato. Progressivamente ampliatosi in epoca repubblicana, venne
ridimensionato da Augusto e nella prima età imperiale diventò il punto nevralgico
dell’opposizione al nuovo sistema istituzionale.

STORIA • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Strumenti I cardini della res publica Senato, magistrature e popolo sono dunque i tre cardini
su cui si basava la “democrazia” romana: tre manifestazioni del potere repubblicano, la
Polibio, Storie, VI, 3, 3-5: la
cui equa distribuzione e la cui interazione sono state oggetto di importanti riflessioni
costituzione mista dei Ro-
mani come migliore forma politiche, a partire soprattutto dal II secolo a.C. In particolare, il greco Polibio individuò
di governo possibile. la causa dello straordinario successo di Roma nella stabilità del sistema politico, cui
Cicerone, De re publica: a applicava la categoria di costituzione mista, che fu ripresa e ulteriormente teorizzata
partire dal pensiero pla- da Cicerone nel De re publica.
tonico, un’ipotesi di riso- Oggi la categoria elaborata da Polibio viene paragonata al sistema di checks and
luzione della crisi della res ­balances, caratteristico delle costituzioni democratiche moderne, ossia a quell’insieme
publica. di “pesi e contrappesi” che attraverso le leggi consente a un potere di limitarne un al-
tro, non permette a nessuno di essi di ottenere la supremazia e induce tutti a cooperare
tra di loro.

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62
Laboratorio delle competenze
ATTIVITÀ
PLUS

COMPETENZE DI BASE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE CHIAVE


> Padroneggiare gli strumenti espres- DI CITTADINANZA EUROPEE
sivi e argomentativi indispensabili > Progettare. > Comunicare. > Collabo- > Competenza multilinguistica. > Com-
per gestire l’interazione comunicati- rare e partecipare. > Acquisire e inter- petenza digitale. > Competenza in ma-
va verbale in vari contesti. > Legge- pretare l’informazione. teria di cittadinanza. > Competenza
re, comprendere e interpretare testi personale, sociale e capacità di impa-
scritti di vario tipo. > Produrre testi di rare a imparare. > Competenza in ma-
vario tipo in relazione ai differenti sco- teria di consapevolezza ed espressio-
pi comunicativi. ne culturali.

1 Verso l’esame di Stato PRIMA PROVA › TIPOLOGIA B


Analisi e produzione di un testo argomentativo

Sergio Romano Nazionalismo e sovranismo

Proponiamo un articolo del giornalista e diplomatico italiano Sergio Romano, comparso sul quotidiano “Il Corriere
della Sera”, dal titolo Nazionalismo e sovranismo: ecco perché non sono sinonimi, con sottotitolo La democra-
zia diretta finisce sempre per favorire la nascita di regimi autoritari e di uomini forti.

Il nazionalismo è una ideologia che ha sempre avuto criminale possa essere rieducato. Sul piano internazionale
bisogno, per accendere gli animi e conquistare consensi il “sistema” esigeva la tutela degli interessi nazionali, ma
e seguaci, di un nemico esterno, preferibilmente eredi- non mancava di ricordare agli italiani che in un mondo
tario: l’Austria-Ungheria per l’Italia Risorgimentale, la dominato da giganti soltanto la creazione di una Europa
Gran Bretagna per gli irlandesi cattolici, la Russia za- unita avrebbe garantito il nostro futuro.
rista o bolscevica per i polacchi, la Turchia per i greci. I partiti sovranisti [...] in primo luogo credono che le
Questo nazionalismo è responsabile di molti conflitti, nuove tecnologie permettano di rinunciare alla democra-
ma occorre riconoscere che in alcuni momenti ha avuto zia rappresentativa per inaugurare l’era della democrazia
una parte non indifferente nella formazione degli Stati diretta. [...] In secondo luogo i partiti sovranisti sono riusci-
nazionali. ti e diffondere la convinzione che la Commissione di Bru-
Il sovranismo è un fenomeno più recente. Come il na- xelles abbia penalizzato l’economia italiana per favorire
zionalismo ha bisogno di un nemico per meglio mobilitare quella di altri Paesi fra cui la Germania. Vi sono almeno
i suoi accoliti e partigiani. Ma questo nemico è soprattutto due inconvenienti.
interno. Anche se ispirato da fattori e forze internaziona- La democrazia diretta finisce sempre per favorire la na-
li il nemico dei sovranisti è il sistema di principi, regole e scita di regimi autoritari e di uomini forti. La Commissione
valori che hanno governato il Paese negli anni precedenti. di Bruxelles ha certamente commesso qualche errore, ma
Nel caso dell’Italia e di molti altri membri dell’Unione ha creato vincoli e istituzioni che hanno giovato all’inte-
Europea il detestato “sistema” comprendeva la democra- ra Europa e a cui è molto difficile rinunciare. Il Paese che
zia rappresentativa, l’economia sociale di mercato, i diritti ha cercato di farne a meno, la Gran Bretagna, non riesce
delle minoranze, la parità dei sessi, una crescente apertura nemmeno a trovare la porta d’uscita.
ai sessualmente diversi, il diritto all’aborto, alla salute, al- S. Romano, Nazionalismo e sovranismo:
la educazione, all’asilo; combatteva la criminalità, ma con ecco perché non sono sinonimi, in “Il Corriere della Sera”,
l’esclusione della pena di morte e la convinzione che ogni 11 maggio 2019, in www.corriere.it

Comprensione e analisi 2. Riconosci nel testo le informazioni fornite dall’autore ri-


guardo alla storia dell’Ottocento e del Novecento e alla più
1. Leggi attentamente il testo paragrafo per paragrafo,
recente cronaca politica italiana e internazionale.
la cui successione è contraddistinta dagli “a capo” e dai
­rientri tipografici (da noi apportati). Sintetizza il conte- 3. Titolo e sottotitolo dell’articolo rappresentano la sintesi
nuto di ciascuno di essi in un breve titolo (sintagma o della tesi dell’autore articolata in due parti: qual è, a tuo
frase nominale). parere, il collegamento concettuale tra di loro?

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Laboratorio delle competenze 63

4. Dove trovi nel testo dell’articolo la tesi sintetizzata nel Produzione


titolo? Qual è l’antitesi (espressa o sottintesa)? Quali ar-
Prendendo spunto dalle riflessioni e dalle informazioni con-
gomentazioni sono portate dall’autore a sostegno della
tenute nell’articolo, elabora un testo argomentativo coeren-
propria tesi e a confutazione dell’antitesi? Sono di tipo
te e coeso nel quale sviluppi le tue opinioni sulla questione
induttivo o deduttivo?
del sovranismo nell’attuale momento storico in Italia, in Eu-
5. Nel testo l’autore fa riferimento alla democrazia rappre- ropa ed eventualmente in altri Paesi del mondo. Fai riferi-
sentativa e alla democrazia diretta: definisci i caratteri mento ad altre conoscenze in tuo possesso di tipo storico
fondamentali di ciascuna di esse. o cronachistico acquisite a scuola o da notiziari giornalisti-
6. Il sovranismo costituisce una manifestazione di democra- ci, e a riflessioni personali elaborate in seguito a scambi di
zia rappresentativa o diretta? Quali risultano essere, da opinioni con tuoi coetanei, famigliari e conoscenti.
quanto illustrato in questo articolo, le sue posizioni po-
litiche? In Italia quali sono i suoi rapporti con le politiche
nazionali e dell’Unione Europea?

2 DEBATE

Democrazia rappresentativa considerando che gli può essere richiesto di sostenere


una tesi contraria alle sue personali opinioni, come eser-
o democrazia diretta?
cizio di flessibilità mentale.
▪▪ A uno studente del gruppo giudicante è anche affidata la
Consegna registrazione audio-video del dibattito e il suo montag-
gio in un breve filmato.
Al termine di un percorso didattico sulle attuali forme di
democrazia, durante il quale la classe ha effettuato letture ▪▪ I due gruppi di discussione si organizzano al proprio inter-
da saggi e da articoli, commentato notizie giornalistiche e ap- no, assegnando a ciascuno studente un sotto-tema
profondito sia le questioni teoriche sia le esperienze in corso, su cui intervenire (un aspetto particolare della questio-
viene organizzato, sotto la guida dell’insegnante, un dibat- ne, una specifica argomentazione ecc.), e nominando un
tito in forma strutturata (debate) sulla democrazia rap- portavoce, con il compito, al termine della discussione, di
presentativa e sulla democrazia diretta, per evidenziarne sintetizzare le posizioni emerse al proprio interno. Quindi
le caratteristiche che, a giudizio dei partecipanti, sono da con- preparano una scaletta dei punti essenziali di intervento.
siderarsi positive o negative, migliori o peggiori. Le due tesi
contrapposte vengono discusse da due squadre di studenti
▪▪ La classe concorda con precisione le modalità di svolgi-
e, al termine, alla squadra che avrà argomentato in maniera mento del dibattito: giorno e orario prestabiliti, obbli-
più convincente ed efficace verrà assegnata la vittoria da una gatorietà per tutti di intervenire, alternanza di interventi
giuria giudicante, costituita da un terzo gruppo di studenti. tra i due gruppi, tempi di intervento ecc.

Organizzazione del dibattito Gestione del dibattito


▪▪ L’insegnante divide la classe in tre gruppi: ▪▪ In apertura il portavoce di ciascun gruppo enuncia la pro-
pria tesi anticipando sinteticamente le argomentazioni
1. al primo gruppo chiede di sostenere la tesi a favore del- a favore.
la democrazia rappresentativa e contraria alla demo-
crazia diretta; ▪▪ Quindi si alternano i membri dei gruppi, ciascuno espo-
nendo un’argomentazione a favore della propria tesi e
2. al secondo gruppo chiede di sostenere la tesi a favore
a confutazione di quella opposta.
della democrazia diretta e contraria alla democrazia
rappresentativa; ▪▪ Dopo il dibattito il gruppo giudicante assegna la vittoria
3. al terzo gruppo assegna il ruolo di giudice della discus- nel contraddittorio a uno dei gruppi, con una breve mo-
sione, con il compito di attribuire la vittoria, a conclusio- tivazione.
ne dei lavori, alla squadra risultata più convincente nelle ▪▪ Gli incaricati della registrazione montano il video, che vie-
proprie argomentazioni. ne rivisto collettivamente per una valutazione critica e
▪▪ Nella fase di costituzione dei gruppi, ciascuno studen- autocritica del comportamento, della validità dei conte-
te può esprimere la propria preferenza di ruolo, pur nuti e dell’efficacia espositiva di ciascuno.

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64 Laboratorio delle competenze

3 RELAZIONE ORALE CON PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE

La democrazia nel mondo

Fonte: www.statista.com/chart/18737/democracy-index-world-map/

Premessa La ricerca si conclude con l’assegnazione a ogni Paese di uno


dei seguenti livelli di democrazia:
Il grafico proposto riproduce quello elaborato agli inizi del
2020 da The Economist Intelligence Unit (EIU), il gruppo di ▪▪ democrazia completa;
lavoro del settimanale “The Economist”, che ogni anno pub-
blica un “Democracy Index” che relaziona sullo stato della
▪▪ democrazia imperfetta;
democrazia in 167 Paesi del mondo nell’anno appena trascorso ▪▪ regime ibrido;
(in questo caso il 2019). La valutazione è effettuata sulla
base di alcuni parametri, suddivisi nelle seguenti categorie: ▪▪ regime autoritario.
▪▪ sistema elettorale e pluralismo;
Consegna
▪▪ libertà civili;
A conclusione di un percorso didattico sullo stato della de-
▪▪ funzionamento del governo; mocrazia nel mondo, la classe ha il compito di illustrare alle
altre classi della scuola (ed eventualmente ad altre scuole)
▪▪ partecipazione politica;
una sintesi del lavoro svolto in forma di relazione orale, ac-
▪▪ cultura politica. compagnata da una presentazione in multimediale.

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Laboratorio delle competenze 65

Preparazione didattica -- commenta le informazioni raccolte al proprio interno;


▪▪ La classe, al completo, insieme con l’insegnante, con- -- sintetizza i dati raccolti in una scaletta, accompagnata
sulta il “Democracy Index” nel sito di The Economist da immagini, grafici e video.
Intelligence Unit, al link www.eiu.com/topic/democracy-
▪▪ In data prestabilita ciascun gruppo riferisce i risultati del
index.
proprio lavoro al resto della classe, che avvia una discus-
▪▪ Legge l’articolo di Luca Tremolada, Democracy Index: sione collettiva.
solo il 5,7% delle popolazione mondiale vive in demo-
▪▪ È nominato un nuovo gruppo di lavoro, costituito possi-
crazie “complete”, in “Il Sole 24 Ore”, 10 agosto 2020, in
bilmente da un membro di ciascuno dei precedenti, con l’in-
www.ilsole24ore.com, nel quale è commentato il “Demo- carico di raccogliere i materiali prodotti e di prepara-
cracy Index” del 2019. re la presentazione multimediale e la relazione.
▪▪ Analizza il grafico riprodotto nella pagina accanto e lo A tal fine il nuovo gruppo:
commenta sulla base delle conoscenze e competenze ac- -- prepara la relazione in forma di scaletta, che utilizza
quisite nel programma di studio. come traccia per la successione delle slide;

▪▪ La classe viene quindi suddivisa in piccoli gruppi (di -- imposta in modo schematico il testo di ciascuna slide,
massimo 3-4 studenti), ciascuno dei quali ha l’incarico utilizzando elenchi puntati o numerati e frecce o altri sim-
di approfondire un singolo Paese oppure un’area territo- boli per esprimere relazioni e nessi; adotta un linguaggio
riale, dopo aver condiviso i criteri di scelta: ad esempio, chiaro e sintetico;
rappresentatività dei quattro livelli di democrazia/auto- -- arricchisce il testo con grafici, visual data, tabelle,
ritarismo definiti dall’EIU; confronto tra i Paesi posti agli immagini, audio e presentazioni dinamiche per ren-
estremi della classifica (nel 2019 al top erano Norvegia dere più vivace la comunicazione.
e Islanda; in fondo Repubblica del Congo e Nord Corea);
focalizzazione su un solo continente; confronto tra l’Ita-
lia e altri Paesi ecc. Esposizione orale
È nominato il relatore che ha il compito di esporre la rela-
▪▪ Ciascun gruppo: zione oralmente in contemporanea alla presentazione mul-
-- acquisisce le informazioni sul tema assegnato con- timediale.
sultando il “Democracy Index” ed eventualmente altre fonti Durante l’esposizione il relatore segue il succedersi delle slide,
(cartacee o digitali) suggerite dall’insegnante o autono- senza ripeterne pedissequamente il contenuto, ma persona-
mamente reperite; lizzando e vivacizzando la comunicazione.

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Uguaglianze
3 e diseguaglianze
nel mondo globale
Nel mondo globalizzato, grazie allo sviluppo scientifico e tecnologico, all’e-
spansione economica e al conseguente miglioramento complessivo delle con-
dizioni di vita, la popolazione mondiale è in continua crescita e attual-
mente ha raggiunto i 7,7 miliardi di persone. Tuttavia, permangono profon-
de diseguaglianze riconducibili al divario tra ricchezza e povertà: l’una
in aumento nei Paesi occidentali (Nord America ed Europa principalmente),
l’altra concentrata nel Sud del mondo, da dove partono i grandi movimenti
migratori che costituiscono uno dei fenomeni più drammatici del nostro
tempo. Tra questi estremi si collocano, in varie posizioni intermedie, i Paesi
emergenti, che sono caratterizzati da economie in crescita.
Il rapporto uguaglianze-diseguaglianze non va considerato soltanto su
base geo-politica (Nord e Sud del mondo), poiché è un fenomeno trasversale:
infatti, come nelle realtà più ricche si trovano sacche di povertà, emarginazio-
ne e disagio sociale, così nei Paesi poco sviluppati o in via di sviluppo pochis-
sime situazioni di estrema ricchezza convivono con altre di povertà assoluta.
Queste contraddizioni insite nella globalizzazione suscitano le riflessio-
ni di economisti, filosofi e movimenti politici, che alternano a un’aspra
polemica nei confronti delle ingiustizie della nostra epoca alcune proposte
per una società più equa.

▶ Le favelas di San
Paolo in Brasile si
sviluppano ai piedi
dei nuovi e lussuosi
quartieri residenziali.

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67

1 La popolazione mondiale
tra crescita e decrescita

Tendenze demografiche
SCIENZE UMANE • GEOGRAFIA

Il miglioramento complessivo delle condizioni di vita, ottenuto grazie all’espan-


sione economica, ai progressi della medicina, allo sviluppo scientifico e tecnologico, ha
determinato la progressiva crescita della popolazione mondiale, che attualmente è
stimata in 7,7 miliardi di persone. Tuttavia, gli studi demografici prevedono che il pia-
neta raggiungerà i 9,7 miliardi di abitanti nel 2050, per arrivare entro la fine del secolo
a un picco di quasi 11 miliardi, dopo il quale dovrebbe verificarsi un’inversione di ten-
denza. In crescita sono soprattutto le popolazioni di alcune regioni povere del mon-
do, ma in queste stesse zone si assiste a un significativo decremento demografico do-
vuto ai fenomeni di emigrazione. In tale quadro si rilevano molte variabili e profonde
contraddizioni, riconducibili perlopiù alle condizioni economiche e geopolitiche delle
diverse aree del globo.
Il tasso di natalità, in decrescita nei Paesi ricchi e in quelli in via di sviluppo, è mol-
to basso soprattutto nel Nord America e in Europa, dove determina una tendenza all’in-
vecchiamento della popolazione, che provoca un forte impatto sui sistemi sanitari,
pensionistici e di protezione sociale (come succede, ad esempio, in Italia). L’aspettativa
di vita è generalmente in aumento nel mondo, ma nei Paesi più poveri resta inferiore
alla media per varie cause, tra le quali l’elevata mortalità infantile.

Quanti “mondi” nel mondo globale?


STORIA • GEOGRAFIA • ECONOMIA • SCIENZE UMANE

Il quadro demografico globale appena tracciato rispecchia l’articolazione economica


e geopolitica del mondo a cui economisti e politici hanno attribuito le denominazioni
di “Primo”, “Secondo”, “Terzo” e “Quarto Mondo”. Queste definizioni sono state usate,
a partire dalla seconda metà del Novecento, per indicare rispettivamente i due blocchi
contrapposti durante la Guerra fredda ed egemonizzati dagli Stati Uniti e dall’URSS; il
gruppo dei Paesi (poi chiamati “in via di sviluppo” o “emergenti”) che erano caratteriz-
zati da una crescita economica inferiore a quella dell’Occidente; infine i Paesi più poveri.
Accanto a questa distinzione ne è entrata in uso un’altra, più netta e semplificata, tra
il “Nord” e il “Sud del mondo”, che in sostanza identifica i Paesi ricchi e i Paesi poveri,
questi ultimi collocati quasi tutti nell’emisfero meridionale del pianeta. Questa defini-
zione è stata utilizzata per la prima volta nel 1980 dal politico socialdemocratico tedesco
Willy Brandt nel rapporto della Commissione sullo Sviluppo Internazionale richiestogli
dall’ONU, noto come “Brandt-Report”.
Oggi la classificazione del grado di sviluppo e di benessere di ciascun Paese è
formulata, da parte di organismi internazionali e centri di ricerca, sulla base di indica-
tori economici e non economici. L’ONU, ad esempio, nel 1990 ha ricavato l’“Indice
di sviluppo umano” dalla combinazione di tre elementi: speranza di vita alla nascita;
reddito pro capite; tasso di alfabetizzazione.

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68 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), invece, valu-


ta la sostenibilità dello sviluppo di ogni Stato in una classifica elaborata sulla base di
un numero consistente di indicatori raggruppati in cinque temi: trasparenza delle isti-
tuzioni e valori democratici; tutela dell’ambiente; popolazione, salute e distribuzione
della ricchezza; istruzione e ricerca & sviluppo; economia.

Ricchezza e povertà
ECONOMIA • SCIENZE UMANE

La suddivisione del mondo sulla base del rapporto tra ricchezza e povertà si ri-
specchia nei dati che emergono dalle indagini condotte da istituti di ricerca e da organi-
smi internazionali, come l’autorevole “Global wealth report”, pubblicato annualmente
dalla banca d’investimenti Credit Suisse Group.
Secondo i risultati relativi agli anni 2018 e 2019, la ricchezza – sia quella media, sia
quella individuale, sia quella dei “super-ricchi” – appare in crescita nel mondo occiden-
tale (principalmente nel Nord America e in Europa). La povertà, invece, si concentra in
misura stabile oppure in aumento specie in quelle aree del Sud del mondo (Asia, Africa,
America Latina) soggette a sfruttamento “neocolonialistico”. Qui le multinazionali
neocolonialismo: termine
con cui si designa l’atteggia-
dell’agro-alimentare hanno sostituito le piccole proprietà con vasti latifondi e hanno così
mento attraverso il quale i minato le economie di sussistenza (autoproduzione e autoconsumo), provocando fame
­Paesi ricchi impongono la pro-
e frammentazione sociale. Sempre in queste zone i grandi gruppi industriali prelevano
pria influenza su Paesi in via di
sviluppo (spesso ex colonie) per materie prime e minerali preziosi: non solamente oro, argento, diamanti, ma anche gas
sfruttarne le ricchezze naturali naturali, minerali e metalli (cobalto, coltan, lantanio, tantalio, tungsteno, cerio, terbio,
e le potenzialità economiche.
disprosio ecc.), necessari all’approvvigionamento energetico e alla produzione dei di-
spositivi di comunicazione digitale. A ciò spesso si associano forme di sfruttamento del
lavoro (anche minorile).
Un’efficace descrizione dell’effetto che la globalizzazione ha avuto sul tenore di
vita della popolazione mondiale è quella realizzata dall’economista serbo-statuni-
tense Branko Milanović. Nel 2012 Milanović ha ideato un grafico detto a “curva di
elefante”, perché ricorda il profilo di questo animale, che rappresenta le curve di red-
dito di quattro gruppi:
▪▪ i più poveri, che nella rappresentazione grafica corrispondono alla coda dell’elefante,
non hanno conseguito vantaggi;
▪▪ una vastissima fascia di popolazione dei Paesi poco sviluppati o in via di sviluppo,
raffigurata dal dorso del pachiderma, ha invece ottenuto notevoli benefici;
▪▪ la classe media dei Paesi ricchi, rappresentata dalla parte discendente del grafico, è
quella che ha perso terreno;
▪▪ infine una ristretta élite globale, corrispondente alla parte in cui la proboscide va
verso l’alto, si è enormemente giovata della globalizzazione.

Alimentazione e salute
SCIENZE UMANE • SCIENZE

Al divario ricchezza-povertà vanno ricondotti i problemi legati all’alimentazione


che a livello globale si collocano tra due estremi, dalla sottonutrizione, diffusa nei Paesi
del Sud del mondo, alla sovranutrizione, che caratterizza i Paesi ricchi: entrambe con il
loro carico di conseguenze mediche e sociali.

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1 La popolazione mondiale tra crescita e decrescita 69

La sottonutrizione – nelle varianti di denutrizione, fame latente, acuta, cronica ecc. –


provoca innumerevoli disturbi, legati all’avitaminosi, all’ipovitaminosi e alla carenza
di nutrienti, e la sovraesposizione a malattie infettive, pediatriche o che colpiscono le
donne in gravidanza, la malformazione dei feti e l’anomalo sviluppo dei bambini ecc. In
ultimo può causare la morte per inedia.
Sul versante opposto, la sovranutrizione desta particolare allarme sociale in quanto
è collegata a malattie come il diabete, le demenze senili, i tumori, le malattie degenera-
tive ecc. e all’obesità, in costante crescita specie tra bambini e adolescenti, anch’essa
all’origine di numerose e gravi patologie.

SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

In tutti questi casi l’alimentazione rappresenta un fattore di rischio per la salute


e per questa ragione è all’attenzione di organismi nazionali, sovranazionali e non gover-
nativi, tra i quali spiccano per importanza la FAO (Food and Agriculture Organization) e
l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’ONU ha compreso l’alimentazione tra i
traguardi per lo sviluppo sostenibile dell’“Agenda 2030” in particolare con gli obiettivi
2 (Sconfiggere la fame) e 3 (Salute e benessere).
Da ricordare infine anche l’Expo 2015, allestita a Milano dal Bureau International
des Expositions, l’organizzazione intergovernativa che si occupa delle esposizioni inter-
nazionali, sul tema Nutrire il pianeta, energia per la vita.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
SCIENZE UMANE • GEOGRAFIA
Banca mondiale: vedi http://documents1.worldbank.org/
▪▪ Sulle tendenze demografiche nel mondo rileva- curated/en/914431468162277879/pdf/WPS6719.pdf)
te annualmente dall’ONU in “The World Popu- e autore di numerosi saggi, tra cui puoi leggere i re-
lation Prospects: Highlights”, vai al link https:// centi: Ingiustizia globale, 2017, e Capitalismo contro ca-
population.un.org/wpp/Publications/Files/WPP2019_ pitalismo, 2020.
Highlights.pdf per il rapporto completo del 2019.
SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
ECONOMIA • SCIENZE UMANE ▪▪ Sulla sicurezza alimentare e lo stato della nutrizione
▪▪ Per un inquadramento aggiornato e ben documentato nel mondo consulta:
della situazione economica mondiale e sul rapporto -- i rapporti “The State of Food Security and Nutrition in
ricchezza-povertà, leggi il “Global wealth report” the World 2019” dell’UNICEF, in h­ ttps://data.unicef.org,
pubblicato annualmente dalla banca d’investimenti e del WFP (World Food Programme), in www.wfp.org:
Credit Suisse Group; il rapporto del 2019 è scaricabile da entrambe le analisi emerge che 822 milioni di per-
da www.credit-suisse.com. sone nel mondo non hanno cibo a sufficienza (tendenza
▪▪ Tra i più noti esperti sul tema del divario tra ric- in aumento) e che fame e obesità crescono in parallelo;
chezza e povertà segnaliamo l’economista Branko -- il rapporto 2020 della FAO su “The State of Food Se-
Milanović, ideatore della “curva dell’elefante” (grafi- curity and Nutrition in the World 2020”, scaricabile al
co pubblicato per la prima volta in un rapporto per la link www.fao.org.

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70 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

2 Un mondo di migranti

Un fenomeno globale
SCIENZE UMANE • STORIA • GEOGRAFIA

Uno specchio drammatico delle contraddizioni del nostro tempo è costituito dalle
migrazioni di intere popolazioni, o di larghi gruppi di persone, che si spostano da
un continente all’altro: dal Sud e Centro America verso Stati Uniti e Canada, dal ­Sud
Est asiatico all’Australia, dal Medio Oriente, dal Maghreb e dall’Africa subsahariana
all’Europa.
Migrazioni avvengono anche all’interno dei continenti, dai territori più a rischio
verso quelli relativamente più tranquilli e benestanti: ad esempio, all’interno dell’Euro-
pa, dall’Est all’Ovest; in Asia, dal Myanmar alla Thailandia; in Africa, dallo Zimbabwe
verso il Sudafrica.
Le cause di questo fenomeno globale sono principalmente quattro:

▪▪ regioni economiche, ossia la ricerca di lavoro e di migliori condizioni di vita per sé


e per i propri famigliari;

▪▪ conflitti armati interni o internazionali;


▪▪ cause politiche, etniche e religiose che minacciano la vita delle persone e ne limi-
tano fortemente la libertà personale;

▪▪ gravi problemi ambientali, che spingono i cosiddetti eco-migranti a lasciare i loro


Paesi colpiti da catastrofi naturali, come desertificazioni e alluvioni.

Europa, terra d’approdo


SCIENZE UMANE • STORIA • GEOGRAFIA

In Europa, i Paesi più direttamente coinvolti nei flussi migratori sono quelli che si af-
facciano sul Mediterraneo. Qui alcuni luoghi rappresentano oggi in modo emblematico
i drammi di questo epocale fenomeno. In Grecia, nell’isola di Lesbo, il campo di Moria,
progettato per ospitare 3000 persone, accoglie oltre 12 000 rifugiati, provenienti per lo
più da zone di guerra (Siria, Afghanistan ecc.). In Spagna, nella città autonoma di Ceu-
ta, una piccola exclave spagnola in territorio marocchino, migranti africani tentano di
superare muri e fili spinati per raggiungere il suolo europeo. Il canale di Sicilia, nelle
acque territoriali italiane, è attraversato da imbarcazioni provenienti dal Nord Africa,
alcune delle quali trovano approdo nel nostro Paese, in genere sull’isola di Lampedusa,
mentre altre naufragano con il loro carico di vite.
Le reazioni delle popolazioni residenti nei luoghi di approdo dei flussi migratori
e le scelte politiche dei singoli governi sono molteplici e talvolta contrastanti: variano
dall’accoglienza all’integrazione, dall’accettazione al rifiuto, dal contenimento
alla chiusura.
Le testimonianze concrete di questa complessità e diversità di risposta sono rappresen-
tate dalla costruzione di muri sui confini (come quelli tra USA e Messico, tra Ungheria
e Serbia, tra Myanmar e Bangladesh ecc.), ma anche dalle operazioni di salvataggio

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2 Un mondo di migranti 71

in mare condotte da istituzioni (ad esempio la Guardia costiera italiana) e da organizza-


zioni non governative; dai crescenti episodi di razzismo segnalati dalle cronache, ma
anche dalle numerose iniziative di solidarietà sostenute da associazioni ed enti laici e
religiosi (come la Comunità di Sant’Egidio), da ONG (Organizzazioni Non Governative)
e da istituzioni, come l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Mentre i singoli Stati si regolano sulla base delle legislazioni nazionali, le organiz-
zazioni sovranazionali sono impegnate ad adeguare norme e strumenti alla nuova
dimensione e configurazione del fenomeno migratorio. Si vedano al riguardo le dichia-
razioni dell’ONU sullo status e sui diritti dei rifugiati nonché dei lavoratori migranti, e
i compiti e le funzioni dell’UNHCR.
Per quanto riguarda l’Unione Europea le numerose iniziative del Consiglio d’Euro-
pa si propongono:

▪▪ l’integrazione e la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica;


▪▪ l’ammissione umanitaria, ossia la creazione di “corridoi umanitari” per permet-
tere a quanti necessitano di una protezione internazionale di raggiungere l’Europa
in sicurezza;

▪▪ la cooperazione con Paesi terzi al fine di contrastare l’immigrazione illegale favo-


rita dai trafficanti.

In Italia le norme che regolano l’immigrazione si rifanno all’articolo 10 della Costi-


tuzione, al D.Lgs. 25/2008 e al D.Lgs. 142/2015, ma la questione è vivamente dibattuta
dalle forze politiche. Le proposte di iniziative legislative e governative sono spesso
differenti e di segno opposto: dall’accoglienza ai respingimenti o alla ricollocazione in
altri Stati europei; dalla legalizzazione dei clandestini, alla concessione o alla negazione
della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia ecc.

I migranti nella letteratura e nell’arte


LETTERATURE • ARTE

La letteratura e le arti testimoniano e interpretano il fenomeno migratorio, sia diret-


tamente, attraverso la voce e lo sguardo dei migranti stessi, sia da punti di vista “altri”.

LETTERATURA ITALIANA

Per limitarci alla letteratura in lingua italiana, numerosi sono i racconti autobio-
grafici di immigrati nel nostro Paese fin dagli anni Ottanta-Novanta del secolo scor-
so, scritti talvolta in collaborazione con giornalisti, a cui seguono negli anni Duemila
esperienze narrative più mature e autonome, riconosciute dalla critica e gratificate dal
successo editoriale.
Molte sono le donne scrittrici, ad esempio l’indiana Laila Wadia, le albanesi Orne-
la Vorpsi e Anilda Ibrahimi, la somala Kaha Mohamed Aden. Interessanti sono le spe-
rimentazioni linguistiche, come quella della brasiliana Christiana de Caldas Brito,
che scrive in un linguaggio ibrido, il “portulano”, miscuglio di portoghese e italiano, o
di Amara Lakhous, di origine algerina, ideatore di un italiano arabizzato o di un arabo
italianizzato.

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72 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

Un fenomeno degli anni Duemila è anche quello che coinvolge la seconda generazione
di stranieri, vale a dire di persone nate in Italia da genitori immigrati e che non han-
no ancora ottenuto la cittadinanza italiana: tra loro ci sono giovani talenti come Randa
Ghazy, Nader Ghazvinizadeh, Hamid Ziarati, Igiaba Scego.
Numerosi sono inoltre i romanzi di scrittori italiani, ispirati a storie di migrazione
reali o di finzione, tra i quali spiccano alcuni titoli: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio
Geda (2010), storia dell’odissea dall’Afghanistan all’Italia di un giovane profugo, il cui
seguito è narrato nel recente Storia di un figlio. Andata e ritorno, 2020; Il piatto dell’angelo di
Laura Pariani (2013); Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella (2014); Io sono con te.
Storia di Brigitte di Melania Mazzucco (2016); Le rughe del sorriso di Carmine Abate (2018).

ARTE

Il fenomeno migratorio ispira anche l’arte nei vari linguaggi e nelle diverse forme
della contemporaneità: installazioni, come quelle del dissidente cinese Ai Weiwei,
rea­lizzate con giubbotti di salvataggio e gommoni, e allestite nei luoghi simbolo delle
città del Nord del mondo; fotografie, come quelle dell’artista albanese Adrian Paci,
giunto da migrante in Italia nel 1992; oggetti, come la lunghissima scala protesa verso
il cielo del palestinese Khaled Jarrar o la grande “barchetta di carta” intitolata Lampe-
dusa esposta dall’artista brasiliano Vik Muniz a Venezia, all’inaugurazione della Bien-
nale d’Arte del 2015.

CINEMA

Anche il cinema si ispira ai drammi delle migrazioni, con documentari – come Human
Flow di Ai Weiwei, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 –, con opere
a metà tra fiction e non fiction – come Fuocoammare di Gianfranco Rosi (2016) sugli
sbarchi a Lampedusa – e con numerosi film che narrano storie di “viaggi della speran-
za”, di difficili relazioni tra culture diverse, di dure condizioni di lavoro.

▶ Il rivestimento di
Lampedusa, la “barchetta
di carta” di Vik Muniz posta
a galleggiare nel bacino
dell’Arsenale di Venezia,
riproduceva la prima pagina
del quotidiano “La Nuova
Venezia” del 4 ottobre
2013, con la notizia del
naufragio di 366 migranti
al largo della Sicilia.

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2 Un mondo di migranti 73

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
STORIA • SCIENZE UMANE nell’ottobre del 2019 e intitolata Don’t Ask Me Where
▪▪ Sulle migrazioni di massa puoi fare riferimento a: I’m From.
-- Saskia Sassen, Migranti, coloni, rifugiati. Dall’emigra-
CINEMA
zione di massa alla fortezza d’Europa, 1996: un saggio
sulla migrazione e sulla globalizzazione; ▪▪ Tra la filmografia italiana sul tema dell’immigra-
-- l’annuale “Global Trends Report” dell’UNHCR scarica- zione vedi:
bile sul sito italiano all’indirizzo www.unhcr.it; -- Emanuele Crialese, Terraferma, 2011: incontri tra pe-
scatori siciliani e migranti nel Mediterraneo;
-- il sito della “Fondazione Migrantes” della Conferenza
Episcopale Italiana, al link www.migrantes.it. -- Andrea Segre, Io sono Lì, 2011: la storia di un’immigrata
cinese a Chioggia;
LETTERATURA ITALIANA
-- Daniele Vicari, La nave dolce, 2012: un docu-film sull’im-
▪▪ Ti proponiamo una selezione di romanzi italiani scritti migrazione albanese in Italia a metà degli anni Novanta;
da autori stranieri o di origine straniera:
-- Christiana de Caldas Brito, Ana de Jesus, 1995; Qui e là,
-- Haider Rashid, Sta per piovere, 2013: la storia di un ra-
gazzino nato e vissuto in Italia, ma costretto a tornare
2004; 500 Temporali, 2006;
in Algeria con i genitori;
-- Randa Ghazy, Sognando Palestina, 2002; Prova a san-
guinare, 2005; Forse oggi non ammazzo nessuno. Storie
-- Gianfranco Rosi, Fuocoammare, 2016: la vita sull’isola
di Lampedusa si intreccia con il dramma degli sbarchi.
minime di una giovane musulmana stranamente non ter-
rorista, 2007; ▪▪ Sul tema dell’immigrazione e delle condizioni di la-
-- Nader Ghazvinizadeh, Arte di fare il bagno, 2004: una voro degli immigrati tra i film stranieri puoi vedere:
raccolta di poesie; -- Ken Loach, Bread and roses, 2000: le lotte dei lavoratori
-- Ornela Vorpsi, Il paese dove non si muore mai, 2006; ispanici immigrati illegalmente in California; In questo
-- Laila Wadia, Amiche per la pelle, 2007; Se tutte le donne, mondo libero, 2007: la dura condizione dei lavoratori
2012; Algoritmi indiani, 2017; clandestini in Gran Bretagna;
-- Igiaba Scego, Oltre Babilonia, 2008; La mia casa è dove -- Josef Fares, Jalla! Jalla!, 2001: la difficile relazione tra
sono, 2010; un ragazzo libanese e una ragazza svedese;
-- Amara Lakhous, Contesa per un maialino italianissimo -- Michael Winterbottom, Cose di questo mondo, 2002: due
a San Salvario, 2013; La zingarata della verginella di Via ragazzi afghani in viaggio verso Londra;
Ormea, 2014. -- Fatih Akin, La sposa turca, 2003: una storia di confron-
ARTE
to/scontro tra stili di vita turchi e tedeschi;
▪▪ Tra le opere di artisti contemporanei vedi: -- Sergio Arau, Un giorno senza Messicani, 2004: che cosa
accadrebbe se un giorno tutti i lavoratori immigrati
-- le installazioni di Ai Weiwei: con i giubbotti di salva-
messicani scomparissero dalla California;
taggio abbandonati sull’isola greca di Lesbo Weiwei ha
rivestito le colonne della Konzerthaus di Berlino nel -- Philippe Lioret, Welcome, 2009: un giovane immigra-
2016 e altri edifici in alcune capitali europee; inoltre to curdo-iracheno giunto a Calais dopo un viaggio at-
un enorme gommone con le effigi di trecento migranti traverso l’Europa deve raggiungere la Gran Bretagna;
è stato allestito nel porto di Sydney nel 2018; -- Aki Kaurismäki, Miracolo a Le Havre, 2011: l’incontro
-- la scala protesa verso il cielo (2016) di Khaled Jarrar di un lustrascarpe con un ragazzino africano; L’altro
che per la sua opera ha recuperato alcuni pezzi divelti volto della speranza, 2017: una storia di emigrazione
dal muro costruito tra il Messico e gli Stati Uniti; dalla Siria alla Finlandia;
-- le fotografie di Adrian Paci, tra le quali quella intitolata -- Ai Weiwei, Human Flow: un documentario presentato
Centro di permanenza temporanea (2007) che mostra un alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, disponibile
gruppo di persone salite sulla scaletta di un aereo che sul sito www.humanflow.com;
attendono nel vasto spazio vuoto della pista; -- Angus McDonald, Manus, 2019: un docu-film sull’iso-
-- molti artisti hanno affrontato il tema delle attuali mi- la di Manus, in Papua Nuova Guinea, dove il governo
grazioni partecipando alla mostra tenutasi a Londra australiano ha confinato migliaia di richiedenti asilo.

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74 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

3 Uguali e diseguali

Divari in aumento e in diminuzione


ECONOMIA • SCIENZE UMANE • STORIA

La diseguale distribuzione della ricchezza e della povertà nelle diverse aree del
globo, di cui i fenomeni migratori sono tra le più evidenti conseguenze, conferma la
persistenza di un forte divario economico, tra gli estremi dei quali si collocano varie
posizioni intermedie.
Tale divario risulta in progressiva diminuzione grazie al crescente sviluppo delle
economie dei Paesi emergenti, in Asia (Cina e India, ma anche Corea del Sud, Taiwan e
Singapore), in Africa (Costa d’Avorio, Etiopia, Ruanda, Tanzania, Senegal, Mozambico)
e in misura minore anche in America Latina (soprattutto in Brasile), e alla conseguente
formazione di una classe media con maggiori capacità di produzione e di consumo. In
questi Paesi, benché la ricchezza individuale sia modesta, tuttavia quella complessiva,
che riguarda miliardi di persone, “vale” un sesto della ricchezza mondiale, con po-
tenzialità significative per lo sviluppo economico futuro.

Il divario di genere
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • DIRITTO

Un’altra disparità che viene (sorprendentemente) segnalata in diminuzione è quella


di genere. Dalle ultime rilevazioni risulterebbe infatti che le donne posseggano il 40%
della ricchezza mondiale: un fenomeno imprevedibile fino a qualche decennio fa, che
però si concentra in un’area sociale e geopolitica ristretta al mondo occidentale e, in
particolare, ai Paesi anglosassoni (come si può evincere dalla lista “The World’s 100 Most
Powerful Women” proposta dalla rivista statunitense “Forbes” per il 2019). Questi dati
positivi e confortanti sono comunque lungi dal dichiarare sradicata l’atavica discrimi-
nazione delle donne nell’accesso alla cultura, all’indipendenza economica e al pieno
godimento dei diritti civili e politici in larga parte del pianeta. A tale riguardo lo stato di
attuazione dell’obiettivo 5 dell’“Agenda 2030” relativo alla parità di genere è costante-
mente monitorato da enti di studio e ricerca, come l’agenzia UN-Women (United Nations
Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women) che, nel suo recente rapporto
“The Gender Snapshot 2019”, ha rilevato un ritardo allarmante nel suo raggiungimento.

Il digital divide
TECNOLOGIA • SCIENZE UMANE • ECONOMIA • DIRITTO

Un divario che colpisce il mondo globalmente, ma anche specifiche aree all’interno di


un singolo Paese, è il digital divide, un’espressione coniata durante l’amministrazione
Clinton (1992-2001) in riferimento alla situazione statunitense e oggi comunemente
usata per indicare la disparità di accesso alle tecnologie dell’informazione. In par-
ticolare si fa riferimento a internet e ai sempre più evoluti servizi e strumenti digitali,
che sono ormai alla base di un’“alfabetizzazione” indispensabile per una piena
inclusione sociale. Queste tecnologie si sono rivelate parte integrante e necessaria al

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3 Uguali e diseguali 75

mondo del lavoro e della scuola, e alla vita relazionale soprattutto in occasione della
pandemia di COVID-19.
Il divario digitale colpisce non soltanto i Paesi poveri e in via di sviluppo – a ecce-
zione delle nazioni asiatiche produttrici di tecnologie a basso costo – ma interessa anche
trasversalmente i Paesi del Nord del mondo, nei quali alcune fasce di popolazione per
età, possibilità economiche e livello culturale non dispongono di strumenti tecnologici o
non sono interessate a essi oppure non hanno le competenze necessarie al loro utilizzo.
Nei Paesi più ricchi e sviluppati colpisce soprattutto la presenza di zone carenti, se pur
in modo discontinuo, di adeguate infrastrutture digitali, nonostante la loro costante
e rapida evoluzione (connettività ad alta velocità, sviluppo delle reti di fibra ottica, 5G
ecc.) nel contesto della “quarta rivoluzione industriale”.

I divari trasversali
SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA

Da quanto sopra esposto risulta che il divario ricchezza-povertà non deve essere in-
teso soltanto in senso economico o su base geopolitica. Si tratta infatti di un fenomeno che
percorre trasversalmente tutte le aree del mondo, sia quelle più ricche, all’inter­no
delle quali si trovano sacche di emarginazione e disagio sociale, sia quelle dei Paesi me-
no sviluppati o in via di sviluppo, dove pochissimi casi di estrema ricchezza convivono
con condizioni di povertà diffusa e con forme di deprivazione sociale e culturale.
Ne sono esempi, da una parte, la disparità tipica della società statunitense rias-
sunta nelle espressioni “have” e “have not”, che marcano la differenza tra “chi ha” e chi
“non ha”; dall’altra, la presenza di élite miliardarie in Paesi come la Russia, l’India e
il Brasile in cui la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
L’Unione Europea ma anche il Regno Unito, il Giappone, l’Australia e il Canada
presentano invece differenze meno evidenti fra ricchi e poveri, grazie ai sistemi di
welfare, che cercano di tutelare il benessere dei cittadini attraverso la fornitura gra-
tuita (o quasi) di servizi sociali di base, come la sanità e l’istruzione. Ciò nonostante
anche in questi Paesi non mancano gravi situazioni di disagio, soprattutto nelle peri-
ferie delle grandi città.

Periferie urbane: tra degrado e riqualificazione


SCIENZE UMANE • ARTE

È soprattutto nelle turbolente e spesso dimenticate periferie urbane che emergono le


contraddizioni economiche e sociali dei Paesi più benestanti del mondo. Ma è anche lì
che si realizzano innovativi progetti urbanistici e architettonici, tra i quali il “G124”
immaginato da Renzo Piano, oppure disegni di riconversione e di “gestione intelligente
del declino” (lo smart shrinkage), come quelli attuati nella “cintura della ruggine” negli
Stati Uniti (la cosiddetta Rust Belt che comprende un’ampia zona, tra i monti Appalachi
e i Grandi Laghi, caratterizzata da spopolamento, declino urbano ed economico).
È nelle periferie europee e americane che i giovani danno vita a inedite forme di
creatività: dalla street art, nata come forma “illegale” di contestazione del sistema, alla
musica rap o hip hop; dalla poesia slam, forma poetica popolare francese recitata a
ritmo serrato, allo sport urbano estremo del parkour, e a tante altre modalità che espri-
mono disagio e protesta, ma anche nuove identità e filosofie di vita, e che travalicano i
confini locali per assumere valenza universale.

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76 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

LETTERATURE

Inoltre, nelle banlieue francesi, nei quartieri bengalesi di Londra, nelle borgate romane,
così come nelle infinite altre periferie del mondo, trova grande fonte di ispirazione la lette-
ratura. Esponenti della littérature de banlieue sono scrittori francesi per lo più di origine
magrebina, di seconda o terza generazione, come Azouz Begag, Rachid Djaïdani, Faïza Guène,
Mohamed Razane, Thomté Ryam. Alla letteratura della black Britain fanno riferimento
l’anglo-pakistano Hanif Kureishi, l’anglo-giamaicana Zadie Smith, la bengalese Monica Ali,
il cingalese Romesh Gunesekera, l’anglo-indiano-angolano Gautam Malkani.
Quanto alla letteratura italiana, il “mito” delle periferie romane o milanesi, che ha
in Pier Paolo Pasolini e in Giovanni Testori i punti di riferimento classici, persiste in ro-
manzi ambientati ai nostri giorni in quartieri percorsi dalla droga, dalla corruzione
e dalla malavita, come quelli di Giancarlo De Cataldo da cui sono stati tratti film-tv e
serie di grande successo.

CINEMA

Il cinema offre frequenti spaccati di periferie urbane come contesto di degrado so-
ciale e culturale, ma anche di tentativi di riscatto. Particolarmente ricca è la filmo-
grafia francese, a partire da L’odio di Mathieu Kassoviz (1995), per proseguire con i
film di Abdel Kechiche, Pierre Morel, Laurent Cantet, Nabil Ben Yadir, Pascal Elbé, Uda
Benyamin ecc., fino al recente I miserabili di Ladj Ly (2019), ispirato, nel titolo, al capo-
lavoro ottocentesco di Victor Hugo.
Anche il cinema italiano offre una variegata panoramica di film che raccontano le
periferie: ad esempio, Sacro Gra di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’oro alla Mostra
del Cinema di Venezia del 2013; il recente Bangla (2019), del giovane regista di origini
bengalesi Phaim Bhuiyan.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
ECONOMIA • SCIENZE UMANE • DIRITTO SCIENZE UMANE • SCIENZE • TECNOLOGIA

▪▪ Sull’andamento del divario tra ricchezza e povertà, ▪▪ Sul digital divide vedi il sito dell’“Agenda digitale
consulta il “Global wealth report” di Credit Suisse del dell’Unione Europea” www.agendadigitale.eu; sul me-
2018, al link www.credit-suisse.com, e il commento desimo sito trovi anche l’esauriente articolo di Angelo
Alessandro Longo, Cos’è il digital divide, nuova discrimi-
di Corrado Griffa, La ricchezza si crea o si consuma:
nazione sociale (e culturale), del 13 marzo 2020.
ecco una fotografia che può servire all’Italia, su “Il So-
le 24 Ore” del 5 febbraio 2019, in www.econopoly. SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

ilsole24ore.com/2019/02/05/ricchezza-globale-italia/. ▪▪ Sul rapporto centro-periferie urbane puoi leggere


i saggi:
▪▪ Per un inquadramento dei Paesi emergenti asiatici
-- Henri Lefebvre, Il diritto alla città, 1968: un testo fon-
leggi passi dai seguenti saggi di Federico Rampini:
damentale;
-- L’Impero di Cindia. Cina, India e dintorni: la superpotenza
-- Agostino Petrillo, Peripherein: pensare diversamente la
asiatica da tre miliardi e mezzo di persone, 2006; periferia, 2013 e 2016; La periferia nuova. Disuguaglian-
-- L’Età del Caos, 2015. za, spazi, città, 2018.

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3 Uguali e diseguali 77

ARTE • SCIENZE UMANE LETTERATURA ITALIANA

▪▪ Sul progetto “G124” di Renzo Piano per il “ram- ▪▪ Nella narrativa italiana ambientata nelle periferie
mendo” delle periferie (in corso dal 2013) leggi si segnalano in particolare i romanzi di Giancarlo De
Renzo Piano, Il rammendo delle periferie, sulla “Do- Cataldo: Romanzo Criminale, 2002; Io sono il Libanese,
menica” de “Il Sole 24 Ore” del 18 giugno 2014, in 2012; Suburra, 2013; La notte di Roma, 2015.
www.ilsole24ore.com. CINEMA
▪▪ Sui progetti di rigenerazione di zone deindustria- ▪▪ Filmografia francese con ambientazione nelle
lizzate e di “gestione intelligente del declino”, vedi: banlieue:
-- Alessandro Coppola, Apocalypse Town. Cronache dalla -- Laurent Cantet, La classe − Entre les murs, 2008: espe-
fine della civiltà urbana, 2012: sono illustrati i tentativi rienza di un insegnante in una scuola della periferia;
spontanei di smart shrinkage nelle città della “cintu- tratto dall’autobiografia di François Bégaudeau che
ra della ruggine” degli Stati Uniti (Detroit, Cleveland interpreta il protagonista;
ecc.); -- Uda Benyamina, Divines, 2016;
-- il progetto URBACT dell’Unione Europea, dedicato -- Rachid Hami, La mélodie, 2017: la storia di un riscatto
alle shrinking cities (“città in contrazione”); il rappor- attraverso la musica;
to “From crisis to choice: re-imagining the future in -- Ladj Ly, I miserabili, 2019: racconta le rivolte di strada
shrinking cities” è scaricabile dal link http://urbact.eu. di Parigi nel 2005.

LETTERATURA FRANCESE ▪▪ Filmografia italiana con ambientazione nelle peri-


▪▪ Bibliografia di narrativa francese del filone littéra­ ferie:
ture de banlieue: -- Gianfranco Rosi, Sacro Gra, 2013: film-documentario
-- Azouz Begag, Le Gone du Chaâba, 1986: la vita di un sulla periferia vista dal Grande Raccordo Anulare che
giovane algerino nella bidonville di Lione; e il sag- circonda Roma;
gio La ville des autres. La Famille immigrée et l’espace -- Gabriele Mainetti, Lo chiamavano Jeeg Robot, 2016: il
­urbain, 1991; protagonista, un ragazzo della periferia disagiata, si
ritrova nei panni di un supereroe;
-- Rachid Djaïdani, Boumkoeur, 1999;
-- Damiano e Fabio D’Innocenzo, La terra dell’abbastanza,
-- Faïza Guène, Kif kif domani, 2005; Un uomo non piange
2018: la storia di due adolescenti delle borgate romane
mai, 2006;
che finiscono a lavorare per la malavita;
-- Mohamed Razane, Violento, 2006;
-- Phaim Bhuiyan, Bangla, 2019: Bhuiyan, regista e at-
-- Thomté Ryam, Banlieue noire, 2006. tore, racconta le difficoltà di integrazione della sua fa-
miglia originaria del Bangladesh, emigrata a Roma e
LETTERATURA INGLESE
forse di nuovo sul punto di migrare ancora.
▪▪ Bibliografia di narrativa inglese del filone letterario
black Brit­ain: ARTE

-- Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie, 1990; Ho qual- ▪▪ Sulla street art come riqualificazione urbana nei pro-
cosa da dirti, 2008; getti di alcune amministrazioni, vedi:
-- Zadie Smith, Denti bianchi, 2001;
-- la figura e l’opera di Banksy, dalla città natia di Bristol
ad altre città del mondo, dove realizza i suoi graffiti di
-- Monica Ali, Sette mari e tredici fiumi, 2003; critica politica e sociale;
-- Romesh Gunesekera, The match, 2006; -- i “graffiti” di Brick Lane, cuore della comunità benga-
-- Gautam Malkani, Londonstani, 2006. lese a Londra.

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78 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

4 Il contrasto alle diseguaglianze

Il dibattito sulla giustizia sociale


SCIENZE UMANE • FILOSOFIA • ECONOMIA

Le contraddizioni insite nella globalizzazione, le diseguaglianze nella distribuzione


delle ricchezze e nei livelli di sviluppo, i problemi di giustizia sociale hanno dato vita a
movimenti di protesta, come i “no-global”, attivi soprattutto tra la fine del Novecento
e i primi anni Duemila. Ma, soprattutto, hanno suscitato un vivace dibattito fra eco-
nomisti e filosofi, tra i quali emerge in particolare un nutrito gruppo di studiosi india-
ni: Amartya Sen, Premio Nobel per l’economia nel 1998, la “eco-femminista” Vandana
Shiva e gli economisti Jagdish Bhagwati e Bina Agarwal.
Altri importanti intellettuali hanno avanzato proposte alternative agli attuali mo-
delli economici e sociali: il teorico della “decrescita felice” Serge Latouche, Jeremy Rifkin,
uno dei padri dell’ambientalismo, la filosofa Martha Nussbaum e l’economista politico
Thomas Piketty, autore di un best seller sull’evoluzione della diseguaglianza dei redditi
e della ricchezza nei Paesi sviluppati.
Tra le personalità di rilievo mondiale spicca anche papa Francesco, le cui encicliche
Laudato si’ (2015) e Fratelli tutti (2020) sviluppano una radicale critica alla società dei
consumi e allo strapotere del mercato.

L’impegno delle istituzioni


SCIENZE UMANE • ECONOMIA • STORIA • EDUCAZIONE CIVICA

Il contrasto alle diseguaglianze rientra tra gli “Obiettivi per lo Sviluppo Sosteni-
bile dell’Agenda 2030”, adottata nel 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU: in partico-
lare l’obiettivo 10 (Ridurre le disuguaglianze). Tali obiettivi fanno parte degli impegni
dell’Unione Europea, volti a ridurre le diseguaglianze tra gli Stati membri e all’in-
terno degli Stati stessi, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, specie quelli che si trovano
ai confini dell’Europa o si affacciano sul Mediterraneo. In tal senso la Commissione per
l’Occupazione e gli Affari sociali al Parlamento Europeo nel 2017 ha pubblicato una rela-
zione “Sulla lotta contro le disuguaglianze come leva per stimolare crescita e occupazione”.
Un quadro complessivo delle diseguaglianze in Europa – sia nei 27 Paesi membri
sia in quelli candidati a entrare nell’UE (Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Mace-
donia, Albania) sia in quelli che hanno con l’Europa stretti rapporti economici (Islanda,
Norvegia, Svizzera, Kosovo e Moldavia) – è fornito dallo studio di ricerca WID (World
Inequality Database) che registra i dati a partire dal 1980 e le tendenze in atto.

Pandemia e diseguaglianze: la strategia dell’Unione Europea


ECONOMIA • SCIENZE UMANE

L’impegno delle istituzioni va oggi aggiornato in considerazione delle conseguenze


della pandemia di COVID-19 che ha colpito tutto il mondo e che ha paralizzato o quan-
tomeno rallentato la crescita economica, aggravando le situazioni di diseguaglianza
soprattutto nei Paesi economicamente e socialmente più fragili.

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4 Il contrasto alle diseguaglianze 79

ECONOMIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

Anche in Europa l’imposizione del lockdown, totale (a eccezione delle attività indi-
spensabili) o parziale, a seconda dell’aggravamento della pandemia, ha provocato una
forte recessione e l’aumento delle tensioni sociali.
Questo difficile scenario potrebbe, però, anche rappresentare l’opportunità per una
svolta verso un’Europa solidale, unita e competitiva. Con questo proposito, ­l’Unione
ha messo in campo un “Piano per la ripresa dell’Europa” (“Next Generation EU”) per
il periodo 2021-2027, che consiste in un articolato progetto di aiuti a governi, cittadini
e imprese per un ammontare complessivo di oltre 2300 miliardi di euro. Tali misure,
benché nate dall’emergenza causata dalla pandemia, rientrano negli obiettivi strategici
dell’Unione, assunti dalla commissaria Ursula Von der Leyen a dicembre del 2019 con
l’“European Green Deal”.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
SCIENZE UMANE • FILOSOFIA • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA
-- Jeremy Rifkin, Terza rivoluzione industriale: come il po-
▪▪ Per conoscere il pensiero di economisti, intellettuali tere “laterale” sta trasformando l’energia, l’economia e il
e attivisti riguardo ai problemi legati alla globalizza- mondo, 2011: l’autore propone un nuovo modello eco-
zione e alla disparità economica e sociale puoi leggere nomico e collaborativo di società;
i seguenti saggi: -- Thomas Piketty, Il capitale nel XXI secolo, 2013: il saggio
-- Naomi Klein, No logo, 2000: testo di riferimento dei intende confutare la tesi secondo cui lo sviluppo eco-
movimenti no-global; nomico sarebbe accompagnato, in modo matematico,
-- Jagdish Bhagwati, Elogio della globalizzazione, 2004: da un calo nella disparità di reddito;
analisi dei pro e dei contro della globalizzazione; -- Vandana Shiva, Il pianeta di tutti. Come il capitalismo ha
colonizzato la Terra, 2019: l’accusa di “ecocidio” del-
-- Martha Nussbaum, Le nuove frontiere della giustizia,
la (discussa) eco-femminista indiana rivolta contro
2006; Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil,
l’“impero dell’1%” (la stretta minoranza che detiene
con Amartya Sen, 2011: la giustizia sociale nel conte-
la maggioranza della ricchezza del mondo);
sto globalizzato;
-- Bina Agarwal, Disuguaglianze di genere, 2020: il rappor-
-- Serge Latouche, La scommessa della decrescita, 2007:
to tra condizione femminile e società agricola indiana.
testo base della teoria della “decrescita felice”;
-- Raj Patel, Il valore delle cose. E le illusioni del capitalismo, SCIENZE UMANE • ECONOMIA • EDUCAZIONE CIVICA

2010: filosofia della condivisione per un ripensamento ▪▪ Per un’analisi dello studio del WID (World ­Inequality
delle strutture economiche e sociali vigenti a partire Database) sulle ineguaglianze nel mondo, consulta il
dall’agricoltura; link https://wid.world.
-- Amartya Sen, L’idea di giustizia, 2010: originale approc- ▪▪ Per un’analisi della situazione economica globale
cio del filosofo ed economista indiano alle questioni puoi consultare i documenti del “World Economic Out-
dell’uguaglianza e delle libertà nel contesto della glo- look” del Fondo Monetario Internazionale, sul sito
balizzazione; www.imf.org.

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80 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

Una finestra sul passato


Barbari ai confini dell’impero:
invasioni o migrazioni?
Se è vero che, come dicono i genetisti, il DNA di tutti gli esseri umani è uguale al 99,9%
e che, come aggiungono antropologi e paleontologi, l’attuale popolazione umana di-
scende tutta da poche migliaia di antenati africani che nei millenni hanno colonizzato
il pianeta, allora ne consegue che tutte le nostre genealogie sono, in ultima analisi, stret-
tamente intrecciate e che la storia dell’umanità è una storia di migrazioni.
Strumenti Questa premessa, che riprende alcuni passaggi di un recente saggio del genetista statu-
nitense Adam Rutheford, si riallaccia alle osservazioni sviluppate nelle pagine precedenti
Adam Rutheford, Cosa ri-
a proposito delle migrazioni che percorrono l’attuale mondo globalizzato. Ciò allo sco-
spondere a un razzista. Sto-
po di coglierne, insieme con gli aspetti drammatici che investono l’esperienza di singole
ria, scienza, razza e realtà,
2020.
persone e di intere comunità, anche gli elementi di una durata lunghissima nel tempo, di
un fenomeno riscontrabile in ogni epoca, con caratteristiche sia peculiari sia analoghe.

1. La “globalizzazione” dell’Impero romano

STORIA • LETTERATURA LATINA

Strumenti Un impero globale, uno Stato multinazionale Tra le analogie che vengono isti-
tuite dagli storici vi è quella tra la globalizzazione attuale – intesa come processo di
Elio Aristide, Elogio di Ro-
unificazione mondiale e di interdipendenza economica, politica e culturale, la cui
ma, in G. Poma, Le istituzio-
ni politiche del mondo roma-
leadership è per il momento detenuta dagli Stati Uniti – e quella dell’antica Roma.
no, 2002: la celebrazione L’Impero romano, infatti, era “globale”, in quanto esteso su un territorio vastis­
del sistema amministra- simo ed egemonizzato politicamente, economicamente, militarmente e culturalmente
tivo romano e dell’esten- da Roma; era anche “universale”, secondo il disegno ideologico di identificazione tra
sione della cittadinanza. Urbs (la città per antonomasia, Roma) e Orbis (l’intero mondo allora conosciuto) perse-
guito da Augusto e dai suoi successori.

▶ Particolare del rilievo


della Colonna Traiana,
innalzata a Roma per
celebrare la conquista della
Dacia (attuale Romania) da
parte dell’imperatore
Traiano (II sec. d.C.).

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Una finestra sul passato Barbari ai confini dell’impero: invasioni o migrazioni? 81

L’impero era abitato da popolazioni diverse tra loro, ma era unificato dalle strade
e dai sistemi di comunicazione, dalla lingua e dal diritto, dagli eserciti e dai com-
merci, e poteva così riprodurre nelle più lontane province i propri standard urbani-
stici e civili, e trasformare progressivamente gli stranieri in cittadini (come sancì
nel 212 d.C. l’Editto di Caracalla). Era, tuttavia, uno Stato nel quale l’omogeneità
impressa da Roma non era assoluta, ma si combinava costantemente con le specifiche
identità territoriali, dando luogo a quelle varietà culturali destinate a trasmettersi
ai popoli delle epoche successive.

Strumenti L’inurbamento degli stranieri Roma, il centro di questo impero, era una metropo-
li sovrappopolata verso cui convergevano molti “immigrati” attratti dal suo fascino
Seneca, Dialogi, 12; Ad Hel-
o spinti dalla necessità. Costoro erano osservati con la curiosità di un cosmopolita
viam matrem, 6, 2-3: Roma
come irresistibile polo come Seneca, oppure con il fastidio e l’esasperazione di un italico nostalgico come
d’attrazione per i popoli Giovenale. Si tratta di due testimoni che proponevano argomentazioni molto simili a
stranieri. quelle a cui ancora oggi si ricorre nei dibattiti che caratterizzano i Paesi di arrivo degli
Giovenale, Satira III, vv. attuali flussi migratori.
62-85: l’insofferenza verso
le usanze degli stranieri, Il limes: separazione e interazione I confini dell’impero, oltre a essere costitui­
soprattutto di quelli pro- ti da elementi naturali (fiumi, deserti e montagne), erano marcati da linee fortifi-
venienti dalle province
cate (palizzate, mura, fossati, torri di legno o di pietra) che rappresentavano sia una
orientali.
barriera fisica contro gli sconfinamenti dei popoli esterni sia un sistema mobile di
infrastrutture d’appoggio all’esercito per incursioni nei territori esterni. Questo si-
stema, cui era dato il nome di limes, non era soltanto difensivo e di contenimento,
paragonabile alla Grande Muraglia cinese o ai “muri” costruiti oggi in Europa o negli
Stati Uniti, ma era anche uno straordinario strumento di comunicazione. Presso il
limes, infatti, correvano le strade che collegavano le più remote regioni dell’impero
a Roma e si insinuavano nei territori oltre il confine. Inoltre, lungo quelle strade era-
no costruiti i castra, le guarnigioni di stanza, che presidiavano il limes e diventaro-
no luoghi di pacifica convivenza tra legionari e truppe ausiliarie della più diversa
origine, e tra questi e le popolazioni indigene, che abitavano nei villaggi e forniva-
no all’esercito i necessari prodotti agricoli e artigianali, e con le quali non di rado i
soldati romani si imparentavano. Il limes rappresentava dunque una sorta di zona
“cuscinetto”, attraversata in un senso e nell’altro dalle popolazioni di confine. Era
anche un luogo di interazione che, da una parte, favorì lunghi periodi di pace tra gli
abitanti dell’impero e i popoli esterni, ma, dall’altra, costituì in seguito l’accesso per
l’invasione di quegli stessi popoli, nel momento in cui furono a loro volta incalzati dai
nomadi provenienti dall’Asia.

2. Le “invasioni barbariche”

STORIA

Le prime migrazioni La pressione dei “barbari” ai confini dell’Impero romano ini-


ziò secoli prima delle vere e proprie “invasioni barbariche”, che di solito vengono datate
a partire dal IV secolo d.C. Questo fenomeno era motivato dall’attrazione esercitata
da Roma – con il suo benessere, le sue ricchezze, le sue potenzialità di lavoro e di gua-
dagno – su popoli che, vivendo ormai da tempo in prossimità dei confini, avevano co-
minciato ad apprezzarne i vantaggi.

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82 3 Uguaglianze e diseguaglianze nel mondo globale

Tra accoglienza e respingimenti A questa pressione i Romani risposero con poli-


tiche diverse a seconda dei periodi e delle specifiche situazioni.
Talvolta accolsero gli stranieri pacificamente e li mandarono a rimpinguare le fila
dell’esercito, sempre più insufficiente a gestire un impero così vasto. Oppure li invia-
rono (o piuttosto li deportarono) in zone anche lontanissime, a coltivare le campagne
abbandonate dei latifondi. In questi casi venne attuata una politica definibile, con ter-
minologia moderna, di “immigrazione controllata”: è quanto, ad esempio, fece nel
334 d.C. Costantino il Grande che accolse al di qua del Danubio oltre 300 000 Sarmati,
fuggiti dai loro insediamenti in seguito a un conflitto sociale interno, e li assegnò a vari
territori dell’impero (tra cui Britannia, Nord Italia ed Egitto).
Talvolta invece fu attuata una politica di “respingimento militare”, quando quei
popoli risultavano al momento inutili o troppo minacciosi, come nel caso delle guerre
marcomanniche del II secolo d.C. Altre migrazioni, invece, si conclusero con lo sterminio
di intere tribù o con il loro assoggettamento più o meno stabile, oppure con la depor-
tazione in massa in terre lontane.

Strumenti Un’irresistibile avanzata Verso la fine del IV secolo d.C. si verificò una svolta. Gli Un-
ni, un popolo proveniente dall’Asia centrale, attraverso le pianure dell’Europa orientale
Ammiano Marcellino, Res
si affacciarono sullo scenario romano. Con un travolgente “effetto domino”, sospinse-
gestae, XIII, 2-3, 5, 7; XXXI,
2, 1-6, 10: i fatti storici dal­
ro le tribù che incontravano sul loro cammino verso i confini orientali dell’impero, che
l’arrivo degli Unni alla bat- vennero travolti. Nel quadro di questo fenomeno, il 9 agosto del 378 d.C. nella battaglia
taglia di Adrianopoli. di Adrianopoli (attualmente nella Turchia europea), l’esercito romano, guidato dallo
stesso imperatore Valente, fu duramente sconfitto da alcune tribù gotiche, giunte dai
territori oltre il Danubio e sostenute da altri gruppi barbari, che avevano tentato inu-
tilmente di essere accolti all’interno del limes.
Dopo di allora le popolazioni barbariche dilagarono in tutti i territori occidentali
dell’Impero romano fino a provocarne il crollo nel 476 d.C., data che segna convenzio-
nalmente l’inizio di una nuova era.

Ieri come oggi Analizzando queste vicende e, in generale, il fenomeno migratorio


nell’antica Roma, lo storico Alessandro Barbero non esita a paragonare le migrazioni
attuali a quelle antiche, riconoscendo condizioni, cause ed effetti molto simili, co-
me emerge dal seguente passo tratto da un suo saggio:

Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da diseguaglianze e


squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’e-
conomia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse
insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso
chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immi-
grati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il compor-
tamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che
vanno dall’allontanamento forzato all’accoglienza in massa, dalla fissazione
di quote d’ingresso all’offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe
sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si
trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari, prima che si esaurisse,
con conseguenze catastrofiche, la sua capacità di gestire in modo controllato
le sfide dell’immigrazione.

A. Barbero, Barbari. Immigrati, profughi, deportati


nell’impero romano, Laterza, Roma-Bari 2006

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Laboratorio delle competenze
ATTIVITÀ
PLUS

COMPETENZE DI BASE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE CHIAVE


> Padroneggiare gli strumenti espres- DI CITTADINANZA EUROPEE
sivi e argomentativi indispensabili > Progettare. > Comunicare. > Colla- Competenza multilinguistica. > Com-
per gestire l’interazione comunicati- borare e partecipare. > Risolvere pro- petenza matematica e competenza in
va verbale in vari contesti. > Legge- blemi. > Individuare collegamenti e scienze, tecnologie e ingegneria. > Com-
re, comprendere e interpretare testi relazioni. > Acquisire e interpretare petenza digitale. > Competenza in ma-
scritti di vario tipo. > Produrre testi di l’informazione. teria di cittadinanza. > Competenza per-
vario tipo in relazione ai differenti sco- sonale, sociale e capacità di imparare a
pi comunicativi. imparare > Competenza imprenditoria-
le. > Competenza in materia di consape-
volezza ed espressione culturali.

1 Verso l’esame di Stato PRIMA PROVA › TIPOLOGIA A


Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano

Valerio Magrelli Il confine tra la mia vita e la morte altrui

Valerio Magrelli (1957) è uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, oltre che saggista e traduttore di importan-
ti poeti di lingua francese. Dopo aver esordito giovanissimo con la raccolta di poesie Ora serrata retinae (1980),
ha proseguito la sua attività poetica pubblicando altre raccolte riunite nel 2018 in un volume dal titolo Le cavie.
La poesia che proponiamo, tratta da Didascalie per la lettura di un giornale (1999), pone la questione della di-
seguaglianza di condizione tra chi vive in parti diverse del mondo.

Il confine tra la mia vita e la morte altrui


passa dal divanetto di fronte alla tv,
pio litorale dove si riceve
il pane dell’orrore quotidiano.
5 Davanti all’ingiustizia che sublime
ci ha tratti in salvo per farci contemplare
il naufragio da terra,
essere giusti rappresenta
appena la minima moneta
10 di decenza da versare a noi stessi,
mendicanti di senso,
e al dio che impunemente
ci ha fatto accomodare sulla riva,
dal lato giusto del televisore.
V. Magrelli, Didascalie per la lettura
di un giornale, Einaudi, Torino 1999

Comprensione e analisi
1. Esegui la parafrasi della poesia di Magrelli, quindi sintetiz- 3. A quale delle immagini metaforiche presenti in questa
zane il contenuto denotativo in un breve testo di 50-70 poesia di Valerio Magrelli va associato il «divanetto di
parole o massimo 500 battute (spazi inclusi). fronte alla tv» (v. 2)? Al verso 2 è evocata una situazione
2. Nella poesia ricorrono alcune contrapposizioni: tra io/noi di prosastica quotidianità in contrasto con le immagini e
e gli altri; tra naufragio e salvezza; tra giustizia e ingiusti- con il linguaggio più elevato della poesia: quale effetto
zia. Ricercale nel testo e osserva con quali forme lessicali produce tale contrasto? Quali sono, secondo te, gli in-
e grammaticali sono espresse. tendimenti del poeta?

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84 Laboratorio delle competenze

4. Nel testo ricorrono parole che possono essere associate Interpretazione


alla divinità e alla religione: le riconosci? Che significato
Sulla base dell’analisi condotta, commenta il testo ponen-
assumono? Perché questa scelta del poeta?
dolo a confronto con la tradizione poetica italiana, ma anche
5. Quale significato dai all’allegoria dei versi 9-11? Trasfor- riconoscendovi gli elementi di specificità propri di un’opera
mala in una frase esplicativa. del nostro tempo. In particolare rifletti sulla «ingiustizia [...]
6. Il riferimento alla televisione che si trova all’inizio e al- sublime» (v. 5) della condizione di chi vive «dal lato giusto del
la fine della poesia rimanda al titolo della raccolta di cui televisore» (v. 14) mentre in tante parti del mondo continua
essa fa parte, e quindi a una dimensione informativa. Lo a consumarsi l’«orrore quotidiano» (v. 4) delle guerre e della
stesso Magrelli ha dichiarato di essersi ispirato alle no- povertà estrema. Infine rifletti ancora sulla «moneta / di de-
tizie sul conflitto in atto nel 1999 nella ex Iugoslavia: di cenza» (vv. 9-10): a chi dovremmo pagarla? E, in particolare,
quali guerre si trattava? Dove e da chi erano combattute? quale “moneta” riterresti di dover pagare tu?
Quali elementi della poesia sono da mettere in relazione
con quegli eventi?

2 RELAZIONE CON DATA VISUALIZATION

Le diseguaglianze ▪▪ Viene stabilito, a conclusione della discussione, un criterio


di classificazione dei dati.
in Europa
▪▪ In base a tale criterio, sono selezionati e interpretati i
dati relativi al proprio scopo, in particolare quelli quan-
Consegna titativi.
Nell’ambito di un programma di studio sul rapporto tra ugua- ▪▪ La classe sceglie il tipo di visualizzazione: quali grafici
glianze e diseguaglianze nel mondo, la classe deve pro- utilizzare, i colori e i font, eventuali animazioni. Per la scel-
gettare e realizzare una data visualization, cioè una rap- ta consulta vari esempi di data visualization pubblicati su
presentazione grafica che, attraverso elementi come map- giornali, riviste e siti.
pe, diagrammi, disegni e grafici ecc., visualizzi le principali in-
formazioni relative alle situazioni di diseguaglianza nei Paesi
▪▪ La visualizzazione, una volta completata, viene accom-
pagnata da un testo scritto che riassume e interpreta i
dell’Unione Europea (e/o a essa collegati per ragioni politiche
dati forniti.
ed economiche), fornendo un quadro esauriente, ancorché
sintetico e facilmente comprensibile.
Pubblicazione e destinazione
Preparazione e realizzazione La classe decide se la visualizzazione debba risultare come
immagine fissa oppure animata:
▪▪ La classe raccoglie le informazioni sull’argomento og-
getto della visualizzazione grafica, attingendo alle ▪▪ nel primo caso, può essere pubblicata come poster su un
fonti disponibili, sia cartacee sia digitali; in particola- pannello, in occasione delle iniziative promosse dalle isti-
re consulta il sito del WID (World Inequality Database): tuzioni locali o da altri organismi per la “Giornata mondia-
https://wid.world. le della giustizia sociale” (20 febbraio) istituita nel 2007
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per richia-
▪▪ Attraverso una discussione collettiva, decide se intende
mare l’attenzione sul tema della giustizia sociale, come
fornire un quadro complessivo dell’argomento in que-
strumento di eradicazione della povertà e di promozione
stione, oppure focalizzare le informazioni su alcuni Pae­
dello sviluppo e della dignità umana;
si o su alcuni aspetti; ad esempio, i Paesi membri dell’UE,
e/o quelli candidati a entrarvi (Bosnia Erzegovina, Serbia, ▪▪ nel secondo caso (non necessariamente in alternativa al
Montenegro, Macedonia, Albania), e/o altri che intratten- primo), viene pubblicata su supporto digitale, eventual-
gono con l’Europa stretti rapporti economici (Islanda, Nor- mente anche in modalità interattiva con l’utente; in tal caso
vegia, Svizzera, Kosovo e Moldavia); oppure su tematiche la destinazione può essere il sito ufficiale della scuola, la
quali la possibilità di accesso al lavoro, i sistemi di welfare, sua pagina Facebook®, un blog, un sito web, una pagina di
il divario di genere, il digital divide ecc. social network di associazione umanitaria.

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Laboratorio delle competenze 85

3 COMPITO DI REALTÀ

Street art -- le dimensioni del murale e la tecnica che si vuole uti-


lizzare;
in periferia
-- i tempi entro i quali si intende giungere a conclusio-
ne del progetto, tenuto conto dei condizionamenti di ti-
Premessa po pratico, organizzativo, finanziario ecc., e anche del-
le esigenze didattiche, contemperate con altri impegni
Le periferie delle città occidentali sono i luoghi dove spesso
scolastici.
si esprime la street art, realizzata in spazi pubblici e privati
(muri di cortili, case e fabbriche, centraline e cabine dismesse, ▪▪ Viene istituito un gruppo di lavoro con il compito di ela-
serrande di negozi ecc.) con bombolette spray, adesivi e altre borare il bozzetto del murale, che sarà quindi sottoposto
tecniche. Nata come forma “illegale” di contestazione alla valutazione e alla discussione della classe per la sua
del sistema, questa forma artistica ha assunto anche una definitiva progettazione.
funzione di impegno di riqualificazione urbana da un pun-
to di vista sociale ed estetico nei progetti di singoli artisti, di
▪▪ Il disegno è accompagnato da una relazione, che illustra
alcune amministrazioni locali e di associazioni presenti gli aspetti tecnici della realizzazione e le motivazioni
sul territorio. Un esempio importante a livello europeo è il socio-culturali. Viene anche assegnato un titolo all’o-
“Boulevard Paris 13”, promosso a Parigi , che vede giovani ar- pera.
tisti impegnati a decorare con enormi graffiti i muri un tem- ▪▪ Un altro gruppo si attiva per la ricerca di collaborazioni
po squallidi e disadorni del quartiere. In Italia, tra i numerosi “competenti”, di artisti, tecnici e altri professionisti, di-
progetti, si citano a Torino “MurArte”, a Milano “Energy Box” sponibili a fornire il loro aiuto, sia in fase di progettazione
e “Clar”, a Roma “Ostiense District”, a Genova “Walk the line”. sia durante la realizzazione del murale.
▪▪ Intanto un altro gruppo di lavoro è incaricato di interpellare
Consegna le amministrazioni locali per conoscere le procedure
Nell’ambito di un programma di studio sulle periferie urba- da seguire per ottenere le autorizzazioni e i permessi
ne come luoghi di disagio socio-culturale, ma anche di crea- necessari. Le richieste saranno quindi effettuate tramite
tività artistica e di impegno civile, la classe è incaricata dalla la segreteria amministrativa della scuola.
scuola di elaborare un progetto di “murale” da sottoporre ▪▪ Lo stesso gruppo, o un altro a ciò incaricato, si attiva per
all’amministrazione locale o ad altro ente potenzialmente in-
la ricerca di finanziamenti dai medesimi enti pubblici
teressato, da realizzare in un quartiere periferico in attesa di
oppure da sponsor privati. Anche a questo riguardo,
riqualificazione.
sarà la segreteria amministrativa della scuola a inoltra-
Tale progetto può essere inserito nei Percorsi per le Compe-
re ufficialmente le richieste e a ricevere e gestire i fi-
tenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) ed eventual-
nanziamenti.
mente allargato ad altre classi e/o scuole.

Realizzazione e presentazione
Progettazione
▪▪ Una volta definiti tutti gli elementi della progettazione,
▪▪ La classe, sotto la guida degli insegnanti coinvolti nel pro- come sopra elencati, si procede alla realizzazione del
getto (di discipline artistiche e tecniche, sociali, linguisti-
murale, secondo le specifiche individuate e, auspicabil-
che ecc.), discute collettivamente sul progetto al fine di
mente, nei tempi previsti.
individuare:
▪▪ Questa fase viene registrata e quindi montata in video.
-- il luogo e lo spazio dove realizzare il murale (ad esem-
pio una strada o una piazza periferiche e degradate; un ▪▪ Una volta ultimato, il murale viene presentato ufficialmen-
edificio significativo per il quartiere; un muro della stessa te alla presenza delle autorità scolastiche e istituzionali,
scuola), chiarendo le motivazioni della scelta (esigenza di degli artisti e delle associazioni che hanno collaborato,
riqualificazione ecc.); in ­un’iniziativa pubblica nella quale gli studenti stessi
illustreranno l’opera.
-- il soggetto del murale (un personaggio reale o di fan-
tasia, una scenetta con più personaggi, un ambiente na- ▪▪ Il video e altri materiali audiovisivi vengono pubblicati sul
turale, una figurazione astratta ecc.) e il suo significato sito della scuola e proposti a televisioni locali per la
nell’ambito del progetto; loro programmazione.

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4 Diritti e parità
di genere

La parità dei diritti di genere è uno degli Obiettivi del­l’“Agenda 2030”


dell’ONU. Infatti, ancora oggi, in tutto il mondo, permangono tra uomini e
donne troppi divari in materia di diritti civili e di accesso all’istruzione,
all’assistenza sanitaria e al lavoro. Inoltre, particolarmente gravi e frequen-
ti sono gli episodi di violenza contro le donne. Tuttavia, l’impegno delle
istituzioni nazionali e sovranazionali, e dei movimenti femminili ha già
ottenuto importanti risultati.
Il cammino per una piena affermazione dei diritti di genere riguar-
da non soltanto le donne, la cui uguaglianza rispetto agli uomini è tuttora
messa in discussione dalle profonde radici antropologiche del patriarcato,
ma anche tutti gli individui con un orientamento sessuale diverso da
quello previsto dalla cultura tradizionale e dominante. Nei confronti di que-
ste persone l’opinione pubblica e le istituzioni stanno da alcuni decenni
mostrando una sensibilità maggiore, che si traduce in legislazioni più ri-
spettose dei loro diritti, benché le resistenze che permangono in ogni parte
del mondo siano ancora forti.

▶ L’8 marzo del 2020


a Città del Messico si è
tenuta un’importante
manifestazione a
favore della parità
di genere e contro
la violenza sulle donne.

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87

1 L’uguaglianza tra uomo e donna:


obiettivi e risultati

La parità di genere nell’“Agenda” globale


SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO

Il raggiungimento di una condizione paritaria tra uomini e donne nel mondo


costituisce uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’“Agenda 2030”, proposta
dall’ONU nel 2015 e sottoscritta dai governi dei 193 Paesi che ne sono membri. Si tratta
di un grande programma d’azione «per le persone, il pianeta e la prosperità» articolato
in 17 obiettivi (goal), a loro volta suddivisi in più specifici traguardi (target), da raggiun-
gere (ottimisticamente) entro il 2030.
In particolare, l’obiettivo 5, Parità di genere, si prefigge di «raggiungere l’uguaglian-
za di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze», attraverso i seguenti traguardi:
▪▪ eliminare ogni forma di discriminazione e di violenza, sia nella sfera privata sia in
quella pubblica, compreso lo sfruttamento sessuale, il traffico di donne e ogni pratica
abusiva (matrimoni combinati, spose bambine, mutilazioni genitali ecc.);
▪▪ riconoscere la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo infrastrutture,
sostenendo politiche di protezione sociale e promuovendo la condivisione delle re-
sponsabilità all’interno delle famiglie;
▪▪ garantire un’effettiva partecipazione femminile alla vita pubblica e pari oppor-
tunità di leadership a ogni livello decisionale in ambito sia politico sia economico;
▪▪ garantire l’informazione e l’accesso all’assistenza sanitaria per quanto concerne
la salute sessuale e riproduttiva, sulla base del principio che ogni donna deve po-
ter avere il controllo sul proprio corpo (libertà di scelta riguardo alla pianificazione
familiare, diritto alla contraccezione, a un aborto legale e sicuro ecc.).

L’obiettivo 5 si interseca con tutti gli altri obiettivi dell’“Agenda 2030”, data la tra-
sversalità della questione femminile rispetto a quella dei diritti umani in generale.

Guardare il mondo da una nuova prospettiva


STORIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO

L’identificazione dei diritti delle donne con i diritti umani era già stata affermata
in altre precedenti iniziative delle Nazioni Unite: le conferenze mondiali delle donne,
riunitesi per la prima volta nel 1975 e giunte nel 2015 alla sesta edizione, con lo scopo di
elaborare un piano comune per il progresso e l’emancipazione femminile.
In particolare, la conferenza promossa dall’ONU insieme con il World Economic
Forum e tenutasi a Pechino nel 1995 ha visto l’entusiastica e attiva partecipazione di
oltre 30 000 donne provenienti da tutto il mondo, molte delle quali riunite in movimenti
e associazioni. In quella sede è stata votata la “Piattaforma d’Azione”, un testo politi-
camente e culturalmente rilevante perché afferma la pretesa, rivolta a tutta l’umanità,
di «guardare il mondo con occhi di donna».

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88 4 Diritti e parità di genere

Da questa nuova prospettiva di genere discendono due parole chiave da allora


entrate nel dibattito teorico (filosofico, politologico, sociologico, antropologico ecc.) e
confluite, sia pure con risultati alterni, nelle scelte delle istituzioni nazionali e sovrana-
zionali: empowerment e mainstreaming.
▪▪ La prima, empowerment, indica il potenziamento soggettivo delle donne, grazie
alla consapevolezza della propria identità e al controllo sulle proprie decisioni e azioni,
sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita sociale, e prevede,
come obiettivo, l’attribuzione di maggiore potere alle donne attraverso la rimozione
degli ostacoli alla loro partecipazione a tutte le sfere della vita pubblica e privata.
▪▪ La seconda, mainstreaming, mira a produrre una profonda trasformazione nella
cultura di governo, inserendo la prospettiva di genere nella “corrente principa-
le” (gender mainstreaming), cioè all’interno delle problematiche decisive – come
la qualità dello sviluppo o le grandi riforme sociali – e non più come appendice o in
funzione minoritaria o marginale.
Queste parole chiave sono state tradotte dalle istituzioni di alcuni Paesi in provvedi-
menti legislativi finalizzati ad accelerare l’uguaglianza effettiva tra i generi: “quote
rosa” nelle cariche pubbliche e nelle posizioni dirigenziali, misure di sostegno economico
e assistenziale, leggi che incidono sulla concreta condizione della donna.

Un divario ancora troppo ampio


SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO

Lo stato di attuazione degli obiettivi dell’“Agenda 2030” è monitorato da enti di stu-


dio e ricerca, e da agenzie dell’ONU focalizzate su tematiche specifiche. In particolare,
a occuparsi dell’obiettivo 5 e degli altri obiettivi correlati al conseguimento della pa-
rità di genere è l’agenzia UN-Women (United Nations Entity for Gender Equality and
the Empowerment of Women), il cui recente rapporto, “The Gender Snapshot 2019”, ha
rilevato un ritardo allarmante nel loro raggiungimento. La relazione dell’UN-Women
ha individuato le ragioni di questo ritardo nel permanere di alcune “radici strutturali”
dell’ineguaglianza tra uomini e donne. Sono radici che riguardano il potere all’interno
della famiglia patriarcale, il possesso generalmente maschile delle risorse econo-
miche e la presenza in quasi tutte le religioni del mondo (e in alcune in particolare) di
una giustificazione alla subalternità della donna. In ultima analisi si tratta di radici
antropologiche profondamente introiettate nella mentalità di uomini e donne dai pri-
mordi della civiltà umana e di cui non si conoscono bene le origini storiche.
Inoltre, il “Gender Snapshot 2019” relativamente alla condizione femminile nel
mondo ha messo in evidenza che:
▪▪ le donne in condizioni di estrema povertà e soggette alla denutrizione (specie quelle
giovani con bambini a carico) sono in numero maggiore rispetto agli uomini;
▪▪ è ancora troppo alto, in molte aree del mondo, sia il rischio di malattie sia la mor-
talità connessi alla gravidanza e al parto;
▪▪ a fronte di circa 10 milioni di bambini esclusi dalla scuola primaria e dall’alfabe-
tizzazione, le bambine sono 15 milioni;
▪▪ le conseguenze più atroci delle guerre e delle migrazioni ricadono in misura più
grave sulle donne e sui minori;
▪▪ persino rispetto ai problemi ambientali le donne sono più vulnerabili.

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1 L’uguaglianza tra uomo e donna: obiettivi e risultati 89

SCIENZE UMANE • DIRITTO • ECONOMIA

In campo economico persistono grandi differenze nella partecipazione al mondo


del lavoro: si calcola un 55% di donne tra i 25 e i 54 anni, a fronte di un 94% di uomini
della medesima fascia di età. Tale divario è alimentato sia da ragioni culturali (un limi-
tato accesso delle donne all’istruzione e/o alle attività extradomestiche) sia da particolari
condizioni familiari (ad esempio, la cura dei figli è un’incombenza che tradizionalmente
grava sulle madri).
I dati complessivi a livello mondiale continuano a segnalare un forte divario anche
nelle posizioni manageriali delle aziende, così come in quelle di responsabilità po-
litica e amministrativa.
A questo riguardo, tuttavia, lo stesso “Gender Snapshot 2019” riconosce alcuni pro-
gressi e individua situazioni che sembrano effettivamente esprimere una controtenden-
za. È il caso delle tre leader donne che, tra il 2019 e il 2020, hanno acquisito posizioni
di potere politico e finanziario di primo piano nell’Unione Europea: Ursula Von der
Leyen, commissaria europea, Angela Merkel, presidente di turno del Consiglio dell’Unione
(nonché cancelliera federale della Germania dal 2005), e Christine Lagarde, alla guida
della Banca centrale. Inoltre, ventuno Paesi del mondo (di cui tredici in Europa) sono
guidati da capi di governo donne. A queste si aggiunge negli Stati Uniti Kamala Harris,
vice-presidente di Joe Biden, vincitore delle elezioni presidenziali del 2020.
Altro caso piuttosto sorprendente è quello segnalato dalla rivista “Forbes” che pub-
blica ogni anno la lista “The World’s 100 Most Powerful Women”, da cui risulterebbe,
per il 2019, che il 40% della ricchezza mondiale sia posseduta da donne (concentrate
comunque in un’area sociale e geopolitica ristretta al mondo occidentale e, in particola-
re, ai Paesi anglosassoni).

La violenza sulle donne


SCIENZE UMANE • ARTE • DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA

Dal rapporto “The Gender Snapshot 2019” dell’agenzia UN-Women risulta che sono
in costante aumento in tutto il mondo le violenze sulle donne: dalla sopraffazione psi-
cologica, allo stalking; dagli abusi sessuali, alle lesioni fisiche, fino al ­femminicidio.
stalking : comportamenti
persecutori e reiterati (come
Di queste forme di violenza sono spesso vittime donne che tentano di emanciparsi da
intrusioni, molestie, pedina- contesti familiari patriarcali.
menti, telefonate o messag-
In tutto il mondo i femminicidi sono in crescita, ma in alcuni Paesi, tra cui l’Italia,
gi insistenti e minacciosi ecc.)
finalizzati a generare ansia e questo fenomeno è decisamente allarmante. In Messico, ad esempio, i femminicidi rag-
paura nella persona che ne è giungono il record di dieci casi al giorno e si verificano in particolare a Ciudad Juárez,
bersaglio.
nello Stato di Chihuahua, al confine con gli Stati Uniti, dove la violenza sistematica contro
femminicidio: neologismo
coniato nel 1992 dalla crimino- le donne perdura dagli anni Novanta del secolo scorso ed è diventata un “caso di studio”
loga statunitense Diana Rus- dell’antropologa Marcela Lagarde y de los Ríos, che ha sensibilizzato le autorità locali nei
sell che indica un delitto di ge-
nere: l’assassinio di una donna confronti di una più severa legislazione. Questa strage, tuttora in corso, ha suscitato ma-
in quanto tale, attuato per an- nifestazioni di protesta con lo slogan “Ni una más” (“Non una di più”) e ha ispirato l’artista
nullarne, oltre alla vita, l’iden-
tità e la libertà.
messicana Elina Chauvet, che nel 2009, proprio a Ciudad Juárez, ha ideato il progetto Za-
patos Rojos. La sua installazione di scarpe rosse, abbandonate per terra a simboleggiare
tutte le donne morte per femminicidio, si è diffusa nel mondo e viene riproposta in molte
occasioni, soprattutto il 25 novembre, durante la “Giornata internazionale per l’elimi-
nazione della violenza contro le donne”, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. La data
fu scelta in ricordo dell’uccisione delle tre sorelle Mirabal (dette Mariposas, “Farfalle”),
assassinate nella Repubblica Dominicana nel 1960 per la loro resistenza agli abusi di po-
tere del dittatore Rafael Trujillo.

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90 4 Diritti e parità di genere

▶ Per realizzare le sue


opere, Barbara Kruger
recupera immagini da
riviste e pubblicità che
poi combina e modifica
inserendo brevi testi
che ne sovvertono
il significato.

ARTE

Accanto alla messicana Elina Chauvet, sono oggi molte le artiste (e gli artisti) che de-
nunciano la violenza nei confronti delle donne nelle molteplici forme espressive dell’arte
contemporanea.
A titolo di esempio si possono ricordare le performance di Marina Abramovic, di Re-
gina José Galindo e di Alketa Xhafa-Mripa sugli stupri di guerra; i manifesti pubblici-
tari con slogan come “Il tuo corpo è un campo di battaglia” di Barbara Kruger; i mura-
les, le fotografie e addirittura i tatuaggi come quelli della brasiliana Flavia Carvalho.

CINEMA • LETTERATURE

Anche il cinema affronta la questione della parità di genere e racconta storie di vio-
lenza sulle donne, spesso a partire da romanzi di successo.
Tra i molti film stranieri si possono ricordare: Magdalene (2002) di Petere Mullan,
sulle dolorose vicende di alcune ragazze irlandesi che negli anni Sessanta del secolo
scorso venivano rinchiuse in conventi per espiare le loro presunte colpe, spesso frutto
di violenze; Uomini che odiano le donne (2009) di Niels Arden Oplev, dal primo romanzo
della trilogia Millennium dello scrittore svedese Stieg Larsson; La sposa bambina (2014)
di Khadija al-Salami, sui matrimoni precoci in Yemen, Paese natale della regista; Tre
manifesti a Ebbing, Missouri (2017) di Martin McDonagh, sulla violenza sessuale e l’o-
micidio di un’adolescente; e il più recente L’uomo invisibile (2020) di Leigh Whannell, la
storia di una donna da anni vittima di una relazione violenta e umiliante.
Tra le pellicole italiane ricordiamo Un giorno perfetto (2008) di Ferzan ­Özpetek,
tratto dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco, in cui le violenze sui figli diven-
tano lo strumento di un uomo per “punire” l’ex moglie; L’amore rubato (2016) di Irish
Braschi, ispirato a una raccolta di racconti di Dacia Maraini, con protagoniste donne
accomunate da esperienze di violenza.
Tra le serie televisive tratta il tema della subordinazione e della violenza, soprattut-
to psicologica, sulle donne The Handmaid’s Tale (2017), ideata da Bruce Miller a partire
dall’omonimo romanzo distopico Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood del 1985.
Altra serie in cui ricorre il tema della violenza è Big Little Lies - Piccole grandi bugie (2017-
2019) creata da David E. Kelley.

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1 L’uguaglianza tra uomo e donna: obiettivi e risultati 91

L’impegno dell’Europa a tutela delle donne


SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA • STORIA • DIRITTO

Il Consiglio d’Europa ha intrapreso, già dalla fine del secolo scorso, una serie di ini-
ziative per promuovere la lotta alla violenza sulle donne, la protezione delle vittime
e per perseguire i colpevoli. Con questi obiettivi è stata approvata la “Convenzione del
Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza
domestica”, detta “Convenzione di Istanbul”, sottoscritta nel 2011 da 34 Paesi, tra cui
l’Italia, per i quali essa rappresenta uno stimolo e un riferimento per iniziative legislative
e governative. Tuttavia oggi la Convenzione è messa in discussione da alcuni governi di
orientamento sovranista e nazionalista, come Polonia, Ungheria, Slovacchia e la stessa
Turchia (che ne è stata la prima firmataria).
Al traguardo della parità tra donne e uomini, già presente nel “Trattato istitutivo
dell’Unione Europea” (detto “Trattato di Maastricht”, 1993), è finalizzato anche il “Pia-
no d’azione sulla parità di genere 2016-2020”, adottato nel 2015, in cui è sottolineata
«la necessità di realizzare pienamente il godimento, pieno e paritario, di tutti i diritti
umani e le libertà fondamentali da parte delle donne e delle ragazze e il conseguimento
della loro emancipazione e della parità di genere». A supporto delle iniziative dei Pae-
si membri in questo ambito è in funzione l’EIGE (Istituto europeo per l’uguaglianza di
genere), fondato nel 2006, che raccoglie dati ed elabora studi, tra cui un “Indice sull’u-
guaglianza di genere” pubblicato ogni due anni.
L’Unione Europea costituisce un campo di prova particolarmente significativo
per la realizzazione degli obiettivi di parità di genere, perché in essa si presentano at-
tenuate le radici strutturali che determinano l’ineguaglianza tra uomini e donne in nu-
merosi altri Paesi. Molti degli Stati che fanno parte dell’UE godono infatti di condizioni
economiche e di welfare, di livello culturale e di garanzie dei diritti civili, che, an-
che se non del tutto soddisfacenti, sono tuttavia mediamente migliori rispetto a molte
altre parti del mondo. Proprio per queste ragioni l’Unione può ambire a più alti risultati
nella conquista di un’effettiva uguaglianza di genere, costituendo un traino e un aiuto
agli altri Paesi per raggiungere il medesimo obiettivo.

La parità di genere in Italia


STORIA • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE

Nel quadro delle direttive dell’Unione Europea si inseriscono anche molte delle inizia-
tive legislative italiane. Queste hanno sempre come punto di riferimento fondamentale
la Costituzione che riconosce i diritti inviolabili dell’uomo, inteso come essere umano
(art. 2), la pari dignità sociale e l’uguaglianza dei cittadini «senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»
(art. 3). Inoltre all’articolo 37 conferma i diritti della donna lavoratrice e all’articolo
51 le pari opportunità di accesso a cariche pubbliche ed elettive.
In realtà, l’articolo 51 non risale alla formulazione originaria della Costituzione
italiana, ma è stato modificato in seguito alla riforma costituzionale del 2003. È in-
fatti il frutto di una nuova e maggiore sensibilità verso le “azioni positive di gene-
re”, che si è affermata alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, sull’onda della
Conferenza delle donne di Pechino del 1995 e di quella tendenza all’integrazione delle
problematiche di genere nei processi decisionali secondo le parole chiave empower-
ment e mainstreaming.

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92 4 Diritti e parità di genere

Tra le leggi italiane del nuovo millennio sono da segnalare:


▪▪ il Codice delle pari opportunità (2006), che riordina le leggi in vigore in materia
di pari opportunità tra uomini e donne, e quelle per la prevenzione e la rimozione di
ogni forma di discriminazione basata sul sesso;
▪▪ le leggi sulle “quote rosa” (L. 120/2011, sull’equilibrio di genere ai vertici delle
società quotate e a partecipazione pubblica; L. 215/2012, sulla doppia preferenza di
genere nelle elezioni comunali e sulla presenza paritaria nelle giunte);
▪▪ le leggi 119 del 2013 e 69 del 2019 (cosiddetto “Codice rosso”), che hanno allargato
la casistica di reati riferiti alla violenza di genere e hanno inasprito le pene;
▪▪ il D.Lgs. 80 del 2015 (attuativo del cosiddetto “Jobs Act”), che perfeziona il D.Lgs. 216
del 2003 contro le discriminazioni di genere sul posto di lavoro;
▪▪ le leggi di bilancio 2019 (L. 145/2018) e 2020 (L. 160/2019), nelle parti volte a favo-
rire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e a dare supporto alla genitorialità.

Arte e letteratura al femminile


LETTERATURE

Dopo secoli di quasi assoluto silenzio e di “invisibilità”, dalla seconda metà dell’Ottocen-
to e soprattutto dal Novecento le donne scrittrici e artiste si sono imposte nel panorama
internazionale in misura sempre crescente e oggi, negli anni Duemila, costituiscono una
presenza rilevante. Particolarmente significativo è il contributo femminile alla poesia,
come dimostra anche la recente (2020) attribuzione del Premio Nobel per la letteratura alla
statunitense Louise Glück (mentre del 1996 è quello alla polacca Wisława Szymborska).
Resta aperta la questione della specificità femminile nelle forme di creatività, da
taluni negata in base a un criterio di “neutralità” nella valutazione della qualità tema-
tica ed espressiva delle opere prodotte, da altri, invece, riconosciuta e sostenuta anche
attraverso la ricognizione di significative esperienze. È quanto, ad esempio, emerge da un
recente libro di Sandra Petrignani, studiosa della letteratura scritta da donne e autrice
di romanzi. In Lessico femminile, edito nel 2019, l’autrice ricostruisce momenti significa-
tivi della sua vita attraverso i ricordi e le citazioni di libri che li hanno segnati, tutti di
scrittrici (Virginia Woolf, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Marguerite Duras e moltissi-
me altre). Ne emerge un modo femminile di osservare e interpretare il mondo, più
legato alla quotidianità e alle attività familiari, concreto e pragmatico, sensibile all’af-
fettività e alle tematiche socio-politiche riguardanti in particolare i diritti delle donne.
L’elenco di Petrignani va a formare una sorta di nuovo canone letterario, aggiuntivo, se
non alternativo, a quello prevalentemente maschile condiviso nella cultura dominante.

LETTERATURA ITALIANA

Limitandoci, in questa sede, al panorama italiano, la narrativa vanta un numero


molto alto di scrittrici di opere di notevole qualità, a cui è complementare un gruppo
sempre più folto di lettrici. Per citare soltanto i romanzi più recenti, un elenco tutt’altro
che esaustivo potrebbe comprendere: la tetralogia de L’amica geniale (2011-2014) di Elena
Ferrante, grande successo italiano e internazionale, tradotta anche in versione cinema-
tografico-televisiva da Saverio Costanzo; le vincitrici del Premio Strega Helena Janeczek,
con La ragazza con la Leica (2018), e del Premio Campiello Donatella Di Pietrantonio, con
L’arminuta (2017), e Rosella Postorino, con Le assaggiatrici (2018). Ricordiamo ancora
di Teresa Ciabatti, l’autofiction La più amata (2017); di Benedetta Cibrario, Il rumore del

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1 L’uguaglianza tra uomo e donna: obiettivi e risultati 93

mondo (2018); di Petrignani La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg (2018); di Melania


Mazzucco, vincitrice dello Strega nel 2003 con Vita, il recente L’architettrice (2019); di
Michela Murgia, oltre ai romanzi, tra i quali spicca Accabadora, del 2009, i saggi, di cui
il più recente è Istruzioni per diventare fascisti (2018).
Anche la poesia al femminile è molto produttiva in Italia: ne è testimonianza il sesto
volume della tradizionale antologia di Einaudi dedicata ai “Nuovi poeti italiani”, che
nel 2012 comprendeva esclusivamente testi di dodici poetesse: Alida Airaghi, Daniela
Attanasio, Antonella Bukovaz, Maria Grazia Calandrone, Chandra Livia Candiani, Ga-
briela Fantato, Giovanna Frene, Isabella Leardini, Laura Liberale, Franca Mancinelli,
Laura Pugno, Rossella Tempesta. A questi nomi ne vanno aggiunti altri di autrici, in
parte attive fin dagli ultimi decenni del Novecento, in parte emerse negli anni Duemila,
tradotte in varie lingue straniere come Patrizia Cavalli, Vivian Lamarque, Patrizia Val-
duga, Antonella Anedda, Mariangela Gualtieri, Maria Luisa Vezzali.

ARTE

Durante il secolo scorso in campo artistico ha iniziato a emergere e ad affermarsi la


presenza femminile e oggi le donne sono attive sperimentatrici di nuove forme di
espressione: non soltanto scultrici e pittrici, ma anche artiste concettuali, performer di
body art (che usa il corpo come forma di espressione), fotografe e registe di videoinstal-
lazioni e videoclip. Nelle loro opere ricorrono tematiche che possono essere interpretate
come specificità femminili: ad esempio, il tema del corpo (il proprio o quello altrui,
esibito, violato, fonte di sofferenza o di piacere) è centrale nelle performance di Marina
Abramovic, presentate al MOMA di New York e nei più importanti musei del mondo. Ri-
corre anche nelle “estensioni corporali” della tedesca Rebecca Horn; nell’autorappresen-
tazione in totale nudità della svizzera Milo Moiré; nelle “scene viventi” di giovani donne,
mosse secondo precise coreografie, dell’italiana Vanessa Beecroft. Il corpo insanguinato
caratterizza, infine, la body art della guatemalteca Regina José Galindo in performance
che sono atti d’accusa contro il potere e le ingiustizie nel suo Paese.
L’impegno politico è presente anche nell’opera delle “Guerrilla Girls”, un gruppo
anonimo di artiste femministe, formatosi a New York nel 1985, e attivo ancora oggi
contro il sessismo e il razzismo.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
adottata dal Consiglio europeo nel 1950, in www.echr.
▪▪ Per leggere i testi di alcune dichiarazioni, conven- coe.int;
zioni e trattati fondamentali rispetto ai temi dei di- -- la “versione consolidata” del 2012 del “Trattato di Ma-
ritti e delle libertà delle donne, e per visitare alcuni astricht” del 1993, istitutivo dell’Unione Europea, sul
siti istituzionali di interesse per le medesime tema- sito dell’UE, in https://eur-lex.europa.eu;
tiche considera:
-- una nota del Parlamento europeo sull’uguaglianza tra
-- la “Dichiarazione universale dei diritti umani”, adot- uomini e donne, pubblicata nel 2019 e scaricabile in
tata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel pdf, è riportata in www.europarl.europa.eu/factsheets/
1948, in www.ohchr.org; it/sheet/59/uguaglianza-tra-uomini-e-donne;
-- la “Convenzione europea per la salvaguardia dei -- il sito dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere
­d iritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, (EIGE), in http://eige.europa.eu;

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94 4 Diritti e parità di genere

-- il documento europeo per “L’impegno strategico per la CINEMA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
parità di genere 2016-2019”, in https://op.europa.eu. ▪▪ Ti proponiamo un elenco di film degli anni Duemila,
sul tema della violenza contro le donne, in aggiunta
STORIA • EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
a quelli già segnalati nel capitolo:
▪▪ Sull’impegno storico del Parlamento europeo ri- -- Matteo Garrone, Primo amore, 2004: un rapporto di
guardo all’uguaglianza tra uomini e donne, vai al coppia morboso e ossessivo in cui in nome di un sup-
link www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/59/ posto amore si pretendono e concedono sacrifici fino a
uguaglianza-tra-uomini-e-donne. un atto estremo;
▪▪ Per una panoramica delle leggi fondamentali che in -- Cristina Comencini, La bestia nel cuore, 2005: fratello
Italia hanno scritto la storia dei diritti delle donne, e sorella ricostruiscono le violenze subite dal padre;
puoi consultare il sito del Winning Women Institute, -- Anders Nilsson, Racconti da Stoccolma, 2006: tre rac-
all’indirizzo http://winningwomeninstitute.org. conti di violenze in tre contesti sociali diversi della
capitale svedese;
EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE
-- Lee Daniels, Precious, 2009: nella Harlem disagiata
▪▪ Sul tema della violenza contro le donne ti propo- degli anni Ottanta una ragazzina, vittima degli abusi
niamo i link ad alcuni siti istituzionali e ad articoli del padre e dell’ira della madre, trova la forza per ri-
giornalistici: cominciare;
-- la pagina del Ministero dell’Interno del Governo ita- -- Alexandros Avranas, Miss Violence, 2013: dietro un
liano intitolata “Violenza di genere”, in www.interno. perbenismo di facciata una comune famiglia nasconde
gov.it/it/temi/sicurezza/violenza-genere, e quella le violenze psicologiche e fisiche di un patriarca “orco”
dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discri- nei confronti di figlia e nipoti;
minatori (OSCAD), in www.interno.gov.it/it/ministero/
-- Deniz Gamze Ergüven, Mustang, 2015: cinque sorelle
osservatori/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discri-
adolescenti in Turchia contro i terribili pregiudizi nei
minatori-oscad; confronti delle donne;
-- l’opuscolo che illustra la campagna “Questo non è amo- -- Ivano De Matteo, La vita possibile, 2016: in fuga da un
re” scaricabile in pdf dal sito della Polizia di Stato, marito violento la protagonista trova la possibilità di
www.poliziadistato.it; una nuova vita;
-- il rapporto La violenza di genere è una questione comples- -- Colin Trevorrow, Il libro di Henry, 2017: un ragazzino
sa. Il femminicidio spiegato bene, in “Il Sole 24 Ore” del aiuta a scoprire gli abusi subiti da una compagna di
30 novembre 2019, in www.infodata.ilsole24ore.com; classe;
-- l’articolo di Giulia Testa, Dati e grafici sulla violenza di -- Jennifer Kent, The Nightingale, 2018: una storia di vio-
genere in Italia e nel mondo, in “Internazionale” del 25 lenza e sopraffazione ma anche di riscatto da un pas-
novembre 2019, in www.internazionale.it. sato di dolore.

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95

2 Diritti vs discriminazioni di genere

La lunga lotta alle discriminazioni


DIRITTO • SCIENZE UMANE

Le dichiarazioni, le convenzioni e i trattati – nazionali e sovranazionali – a tutela


delle libertà citati nelle pagine precedenti, mentre sanciscono i diritti di ogni persona, pa-
rallelamente individuano le discriminazioni che li insidiano e che vanno quindi impedite.
Fondate perlopiù su stereotipi e pregiudizi culturali, le discriminazioni consistono
in comportamenti, atteggiamenti, azioni, sia di singoli individui sia di collettività, sfa-
vorevoli o ostili nei confronti di persone appartenenti a determinate tipologie o gruppi,
Transessuali: persone che identificati attraverso criteri etnici, religiosi, politici e anche in base all’identità di ge-
non si riconoscono nel proprio nere e all’orientamento sessuale.
genere biologico e si identifi-
cano nell’altro, del quale in al-
Tra le vittime di tali discriminazioni vi sono gli omosessuali (lesbiche e gay), i bises-
cuni casi decidono di assumere suali e i transessuali, oggi accomunati nell’acronimo LGBT. Tale acronimo viene tal-
i caratteri sessuali attraverso volta esteso in LGBTI, per includere gli individui intersessuali, o anche LGBT+ in cui il
terapie ormonali e interven-
ti chirurgici. Il termine trans­ “+” esprime una volontà inclusiva anche di chi non dovesse riconoscersi nelle precedenti
gender indica, invece, generi- categorie. Le persone non eterosessuali, perseguitate in passato con l’accusa di devianza
camente chi non si riconosce
stabilmente nell’identità di dalla “normalità”, sono tuttora oggetto di episodi di intolleranza e violenza non soltanto
genere (gender) assegnata nei Paesi illiberali, dove sono considerati fuori legge e passibili di gravi pene, compresa
alla nascita.
quella di morte, ma anche negli Stati democratici la cui legislazione ne tutela i diritti.
Intersessuali: persone che
nascono con caratteri sessuali
Questi fenomeni di paura e avversione nei confronti delle persone non eterosessuali
sia maschili sia femminili o non vengono identificati sotto le categorie di omofobia, bifobia e transfobia, e si manifesta-
definibili in modo esclusivo co-
no con insulti e prese in giro, umiliazioni e atti di bullismo, forme di esclusione sociale,
me tali.
violenze verbali, psicologiche e fisiche, arbitrarie limitazioni dei diritti.

EDUCAZIONE CIVICA • DIRITTO • SCIENZE UMANE • STORIA

La lotta contro tali discriminazioni e a favore del riconoscimento dei diritti delle
persone LGBT, è iniziata negli anni Sessanta e Settanta del Novecento negli Stati Uniti
e, grazie ai sempre più numerosi movimenti di protesta o di “orgoglio omosessuale”, si è
diffusa in tutto il mondo, determinando una presa di coscienza su queste problemati-
che in larghe fasce di popolazione. Lo testimonia, ad esempio, la grande partecipazione,
indipendentemente dall’orientamento sessuale, che accompagna le parate del Gay Pride.
Di tale sensibilizzazione è testimonianza anche l’istituzione, nel 2007, della “Giorna-
ta internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”, che si celebra il 17
maggio, per commemorare il giorno del 1990 nel quale l’Organizzazione Mondiale della
Sanità decise di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

Tra sesso, genere e identità


SCIENZE UMANE

Il processo di affermazione dei diritti LGBT si è accompagnato nel tempo a un ap-


profondimento teorico dei concetti connessi alla nozione di gender (“genere”) che, nel
linguaggio delle scienze umane e sociali, designa i molti e complessi modi in cui le dif-
ferenze tra i sessi acquistano significato nelle varie società e culture, e diventano
fattori strutturali degli individui.

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96 4 Diritti e parità di genere

SCIENZE • SCIENZE UMANE

In discussione sono gli stessi concetti di sesso e di genere, e le distinzioni che in-
tercorrono tra di essi:

▪▪ il sesso è inteso come complesso di fattori anatomici e biologici che definiscono le


differenze, dette appunto “sessuali”, tra maschi e femmine (organi genitali, cromo-
somi, ormoni ecc.) e che sono in relazione con la loro funzione riproduttiva;

▪▪ il genere problematizza il dato dell’appartenenza sessuale e considera come deter-


minanti i fattori culturali e sociali attraverso i quali gli individui acquisiscono una
loro identità. L’identità di genere esprime, dunque, in ciascun individuo, il senso di
percezione di sé e di appartenenza al genere nel quale si identifica; non necessaria-
mente coincide con l’identità sessuale e può mantenersi stabile oppure modificarsi
o alternarsi (gender fluid).

In rapporto con l’identità di genere, ma distinto da essa, è l’orientamento sessuale


con cui si intende l’attrazione emotiva, affettiva ed erotica di una persona nei con-
fronti di un’altra, che sia del sesso opposto o dello stesso sesso o di entrambi (definiti,
rispettivamente, eterosessuali, omosessuali o bisessuali).
Tutte queste tematiche sono oggetto dei cosiddetti gender studies e sono al centro di
accesi dibattiti, in particolare nelle comunità LGBT e in campo femminista.

Una legislazione in movimento


DIRITTO • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA

La lotta contro le discriminazioni e per l’affermazione dei diritti delle persone LGBT
trova corrispondenza nel dibattito politico svoltosi negli ultimi decenni e nel processo
di innovazione legislativa che prosegue, non senza intralci, in diversi Paesi del mondo.
In Europa molte nazioni, dagli anni Duemila, hanno emanato importanti leggi a
favore dei diritti delle persone non eterosessuali, come il matrimonio tra individui del-
lo stesso sesso.
Queste iniziative a livello nazionale hanno rappresentato uno stimolo per le stesse
istituzioni europee verso la promozione di altre iniziative, quali la “Risoluzione del
Parlamento europeo sull’omofobia in Europa”, del 2006, e la relazione “Una tabel-
la di marcia per la parità fra uomini e donne”, del 2009 (in cui per la prima volta è
menzionata la famiglia gay).
Inoltre, sono numerose le direttive europee che invitano i Paesi dell’Unione a legifera-
re in questo senso e notevole è anche l’impegno di “moral suasion”, ossia di “pressione
morale”, nei confronti di nazioni vicine o candidate a entrare nell’UE le cui legislazioni
sono carenti da questo punto di vista. Inoltre l’Unione fornisce sostegno politico e fi-
nanziario alle organizzazioni non governative che operano in Stati (70 nel mondo) dove
l’omosessualità è illegale e punita con la detenzione o la morte.
In Italia, dopo anni di dibattiti politici, nei quali si sono scontrate posizioni “laiche” e
“cattoliche”, si è giunti alla Legge 76 del 2016 che riconosce le unioni civili di coppie
omosessuali (la cosiddetta “Legge Cirinnà”). Nel novembre del 2020 è stata approvata
dal Parlamento la proposta di legge che prende il nome dal relatore, il deputato Ales-
sandro Zan, contro l’omofobia, oggetto di contrastanti valutazioni da parte sia degli
schieramenti politici sia dell’opinione pubblica.

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2 Diritti vs discriminazioni di genere 97

Le tematiche LGBT nella letteratura e nel cinema


LETTERATURE • CINEMA

Negli ambienti culturali e letterari è vivace il dibattito se esista o no una “letteratura


gay”, una categoria nella quale vengono da taluni compresi sia autori di dichiarata o sup-
posta omosessualità, sia opere nelle quali sono affrontate tematiche relative alle persone
LGBT. Certamente la produzione letteraria e cinematografica, in cui sono sviluppate le
problematiche riferite all’identità di genere e agli orientamenti sessuali diversi dall’ete-
rosessualità, è molteplice e significativa. Per fare qualche esempio si possono citare Gente del
Wyoming di Annie Proulx (1997) e la sua trasposizione cinematografica nel film I segreti di
Brokeback Mountain per la regia Ang Lee, che ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema
di Venezia del 2005, raccontando l’amore tra due mandriani nell’America rurale. Le ore di
Michael Cunningham (1999), da cui l’omonimo film di Stephen Daldry del 2002: i desti-
ni intrecciati di tre donne, che vivono in luoghi e momenti storici diversi, sono in qualche
modo collegati al romanzo La signora Dalloway di Virginia Woolf. The Danish Girl di David
Ebershoff (2000), che ha ispirato l’omonimo film di Tom Hooper del 2015, narra la storia
vera, nella Danimarca di primo Novecento, di un pittore e del suo processo di transizione
per cambiare sesso. Tra la filmografia italiana recente si può ricordare Chiamami col tuo no-
me, un film del 2017 di Luca Guadagnino, tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman
(2007): è la storia dell’improvvisa e travolgente attrazione tra due giovani uomini durante
un’estate. Infine, dal romanzo Orange Is The New Black di Piper Kerman (2010) è stata tratta
l’omonima serie di Netflix® (2013-2019): la storia vera dell’autrice tra amori lesbici e carcere.

STRUMENTI
PLUS Strumenti per lo studio
e l’approfondimento

Imparare a imparare
FILOSOFIA • SCIENZE UMANE • EDUCAZIONE CIVICA
-- “Lesbian, gay, bi, trans and intersex equality”, in
▪▪ Interessanti riflessioni sulle discriminazioni sono ec.europa.eu/lgbti #EU4LGBTI.
quelle della filosofa americana Martha Nussbaum:
-- Nascondere l’umanità. Il disgusto, la vergogna, la legge, 2004;
▪▪ Sulla Legge 76 del 2016 con le norme riguardanti le
unioni civili di coppie omosessuali, puoi leggere l’arti-
-- Dal disgusto all’umanità. L’orientamento sessuale di fronte colo sulla rivista online “Altalex”, al link www.altalex.
alla legge, 2010. com/documents/altalexpedia/2018/06/05/unioni-civili.
STORIA • SCIENZE UMANE CINEMA
▪▪ Sull’identità di genere rapportata alle differenti culture ▪▪ Sulle tematiche LGBT e sull’affermazione dei diritti
ed epoche storiche leggi il saggio sulla sessualità nel delle persone non eterossessuali puoi fare riferimento
mondo antico di Eva Cantarella, Secondo natura. La ai seguenti film:
bisessualità nel mondo antico, 1988.
-- Gus Van Sant, Milk, 2008: la vita e la morte di Harvey
DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA Milk, primo gay dichiarato ad aver occupato una carica
▪▪ Sull’impegno dell’Unione Europea contro le discri- politica negli USA;
minazioni in base all’orientamento sessuale, consulta: -- Roland Emmerich, Stonewall, 2015: le vicende dei moti
-- la “Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia avvenuti nel 1969 a New York a partire dal bar Sto-
in Europa”, in www.europarl.europa.eu/sides/getDoc. newall Inn;
do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2006-0018+0+ -- Barry Jenkins, Moonlight, 2016: il percorso di coming
DOC+XML+V0//IT; out di un giovane afroamericano;
-- “Riflettori puntati su l’UE e l’uguaglianza LGBTI”, in -- Dustin Lance Black, When we rise, 2017: miniserie tele-
https://op.europa.eu; visiva sulla storia del movimento gay negli Stati Uniti.

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98 4 Diritti e parità di genere

Una finestra sul passato


La condizione della donna nell’antica
Roma
La condizione della donna romana presenta caratteri peculiari rispetto ad altre so-
cietà antiche. Pur in una condizione di subalternità al potere maschile, le era riconosciuto,
a differenza delle donne greche, un importante ruolo nella società, testimoniato dal
diritto, dalle vicende storiche e da documentazioni letterarie e figurative.

1. Le donne romane tra Stato e famiglia

STORIA • SCIENZE UMANE

La trasmissione dei valori Alle donne romane non era riconosciuta soltanto la fun-
zione meramente biologica di garantire una discendenza alle gentes in particolare e al
popolo romano in generale, ma era attribuita la responsabilità dell’educazione dei
figli e quindi della trasmissione del sistema dei valori fondanti della società romana.
Tale funzione, tuttavia, era svolta esclusivamente nella sfera privata della famiglia in
contrapposizione al ruolo pubblico che invece veniva ricoperto dagli uomini.

STORIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE

Diritto romano ed emancipazione Da un’analisi della condizione femminile a


Roma nel suo sviluppo storico si può cogliere una sorta di parabola dell’emancipazio-
ne che, a partire dal II secolo a.C., raggiunse livelli sempre maggiori tra il I secolo a.C.
e il I secolo d.C., per poi stabilizzarsi in età imperiale e quindi declinare con l’avvento
della nuova temperie culturale cristiana.

Donne, mogli e madri Il diritto romano che, con flessibilità e pragmatismo, riflette-
va le trasformazioni della società, accompagnò e talvolta favorì questa emancipazione
nell’ambito familiare ed economico. Ad esempio, nel diritto matrimoniale si affermò
progressivamente il matrimonio sine manu (al posto di quello cum manu, in base al
quale la donna passava dalla patria potestas alla manus maritalis): si trattava di una spe-
cie di patto di convivenza con effetti giuridici, per sciogliere il quale era sufficiente la
volontà di separarsi anche di uno solo dei due sposi. Inoltre con questo tipo di contratto
matrimoniale la donna poteva mantenere la disponibilità della dote e i diritti ere-
ditari della famiglia di origine.
Le stesse leggi promulgate da Augusto (lex Iulia et Papia Poppaea del 9 d.C.) a soste-
gno del matrimonio e della natalità, contro il celibato, il divorzio, l’adulterio, se al nostro
sguardo moderno possono apparire coercitive e discriminatorie, in realtà rappresenta-
rono un ulteriore elemento di evoluzione della condizione femminile, perché di fatto
sottrassero il diritto familiare all’arbitrio del pater familias per attribuirlo allo Stato.
Nel mondo romano la maternità era collocata in una dimensione di pubblica respon-
sabilità e utilità: diritti e doveri della donna incinta (definita per metonimia venter) e del
padre del nascituro erano scrupolosamente regolati; l’aborto non era considerato reato,
ma veniva sanzionato in assenza del consenso del padre. Infine se a dover partorire era
una vedova, veniva istituito un curator ventris.
Il diritto romano prevedeva addirittura la possibilità, in caso di sterilità o anche per ac-
crescere la prole, della cosiddetta cessio ventris, che consentiva al marito di procreare con

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Una finestra sul passato La condizione della donna nell’antica Roma 99

un’altra donna figli che la moglie avrebbe allevato come propri. Si trattava di una sorta di
Strumenti “strategia riproduttiva”, come l’ha definita la studiosa Eva Cantarella, secondo la quale
la procreazione non rispondeva soltanto a interessi individuali, di coppia o della singola
Eva Cantarella, Passato
famiglia, ma poteva combinarsi con quelli di altre famiglie, purché organizzata in modo
prossimo. Donne romane
ordinato e razionale per “sfruttare” al massimo il potenziale di fertilità delle donne romane.
da Tacita a Sulpicia, 1996.

L’ autonomia economica e civile Nella giurisprudenza romana il diritto ereditario e


l’istituto della tutela riguardavano la disponibilità economica delle donne, le loro capa-
cità patrimoniali e, di conseguenza, la loro autorevolezza anche al di fuori della famiglia.
Il diritto ereditario, che fin dall’epoca arcaica riconosceva alle figlie la possibilità di
ereditare i beni paterni al pari dei fratelli, venne a includere nel tempo la possibilità
per le donne di fare testamento. L’istituto della tutela, basato sul concetto di “sesso
debole” (infirmitas sexus), imponeva alle donne il controllo di un tutor, ad esempio per
gestire i loro beni. Quest’uso venne meno nel processo di evoluzione giuridica, grazie a
una serie di modifiche che consentirono alle donne di scegliersi un tutore di proprio gra-
dimento (tutoris optio), oppure resero libere da qualsiasi forma di tutela alcune categorie,
come, ai tempi di Augusto, le donne con almeno tre figli (ius liberorum).

2. Costumi e società in cambiamento

LETTERATURA LATINA • STORIA • DIRITTO • SCIENZE UMANE


Strumenti
Donne emancipate Alle trasformazioni del diritto si accompagnò un’evoluzione
Catullo, Liber, 5: un invi- della mentalità e dei comportamenti, di cui la letteratura latina ha dato ampia te-
to all’amore rivolto a Clo- stimonianza.
dia-Lesbia. Soprattutto nei decenni che intercorrono tra la fine della repubblica e l’inizio del
Cicerone, Pro Caelio, principato (ma il processo era iniziato già nel II secolo a.C.) si riconoscono numerose
XXXIX-XL; XLII: un ri- figure femminili che stupiscono per la loro modernità: la disinvolta Clodia-Lesbia
tratto impietoso di Clodia. amata da Catullo e disprezzata da Cicerone; la colta e spregiudicata Sempronia de-
Sallustio, De coniuratione scritta da Sallustio; la giovane poetessa Sulpicia che non ha remore a dichiararsi al
Catilinae, 25: Sempronia. suo ragazzo; Cornelia Metella, moglie di Pompeo Magno, che Plutarco descrive come
Plutarco, Vita di Pompeo: «molto versata in matematica» e capace di «dibattere qualsiasi discussione filosofica».
Cornelia Metella.

▶ Donne che ricevono la


palma della vittoria e la
corona per aver vinto una
competizione atletica,
IV sec. d.C., mosaico, Villa
Romana del Casale, Piazza
Armerina (EN).

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100 4 Diritti e parità di genere

Strumenti Queste donne, insieme ad altre di cui troviamo traccia nei testi antichi, sono colte,
raffinate, attive nella vita sociale, capaci di suscitare l’ammirazione e la passione dei
Ovidio, Ars amatoria, Re-
giovani che aspirano a un nuovo stile di vita (come il Celio difeso da Cicerone), ma an-
media amoris, Medicamina
che la riprovazione dei conservatori (contro cui si scaglia Catullo). Sono le ragazze e le
faciei femineae: prontuari
e consigli per amare, con- matrone disinibite di cui parla Ovidio nei suoi “manuali” amorosi; così spregiudicate
solare le pene d’amore ed da arrivare a iscriversi alle liste delle prostitute, pur di sottrarsi a certi vincoli di legge
essere attraenti. imposti alle donne romane.

Donne ricche, indipendenti e lavoratrici La letteratura, soprattutto d’età im-


periale, presenta alcune figure di donna che arricchiscono il quadro assai variegato e
complesso della condizione femminile romana.
Alcune donne sono ricche e abili amministratrici dei propri beni, come la liberta
Fortunata, regista dei successi economici del marito Trimalcione, nel Satyricon di Pe-
Strumenti tronio. Sono indipendenti non soltanto economicamente, ma anche intellettualmente
e nel comportamento, come Pudentilla, la ricca vedova risposatasi, contro il volere dei
Petronio, Satyricon, 37, 2-10:
famigliari, con il più giovane Apuleio. Gli esempi fin qui citati si riferiscono a matrone
Fortunata.
o a liberte benestanti, la cui capacità patrimoniale derivava essenzialmente dalle ren-
Apuleio, De magia, LXIX- dite familiari.
LXXI: Pudentilla.
Diversa era la situazione delle donne di condizione sociale più bassa, sia di quelle
Fonti epigrafiche relative a che dipendevano dai proventi del marito o di altri membri della famiglia sia di quante
mestieri e a professioni fem-
provvedevano al proprio sostentamento lavorando. È una realtà per lo più ignorata
minili sono citate da Fran-
dalla storia e dalla letteratura, di cui si possono cogliere poche informazioni attraverso
cesca Cenerini in La donna
romana, 2002. saltuari cenni presenti in testi letterari, iscrizioni e rilievi funerari, particolari di opere
figurative. Queste fonti ci informano di una varietà di mestieri e professioni praticati
da donne: balie, levatrici, operaie, artigiane, commercianti e imprenditrici del settore
tessile e alimentare.

Una nuova morale di coppia In età imperiale l’emergere di nuove classi sociali,
desiderose di accreditarsi come portatrici di valori tradizionali, lo sviluppo di attività
lavorative in cui erano impegnate anche le donne, e il diffondersi di filosofie e teorie me-
diche favorevoli alla continenza sessuale, mutarono anche il ruolo della donna.
Le donne di cui parlano le fonti dei primi secoli dell’impero non sono soltanto saccen-
ti, prevaricatrici, corrotte e traditrici del mos maiorum (come la “prostituta imperiale”
Strumenti Messalina). Molte, infatti, assolvono ai propri compiti di mogli e madri, cooperando
attivamente con i mariti: Priscilla, cantata da Stazio, è moglie del potente liberto Aba-
Papinio Stazio, Silvae, V, 1:
scanto e sua preziosa collaboratrice; Paolina e Calpurnia, mogli di Seneca e di Plinio
Priscilla.
il Giovane, sono devote ai mariti e da loro riamate; l’eroica Arria, celebrata da Plinio
Tacito, Annales, XV, 45: Pao­ il Giovane e da Marziale, incoraggia il marito al suicidio uccidendosi per prima; Turia
lina.
(nota da una epigrafe) è disposta a una “maternità surrogata” per compiacere lo sposo.
Plinio il Giovane, Epistu- Si affermò in questo periodo una nuova morale di coppia, secondo la quale il rappor-
lae, III, 16, e Marziale, Epi-
to tra i sessi, in particolare il rapporto coniugale, è condivisione di affetti e di inte-
grammi, I, 13: Arria.
ressi, e si fonda sul reciproco rispetto. Contemporaneamente, soprattutto a partire dal
Laudatio Turiae, CIL VI,
III secolo d.C. si diffuse a Roma la morale cristiana e con essa l’elogio della castità, la
41 062, in Lidia Storoni
rivalutazione del matrimonio, il contrasto al decremento demografico e al divorzio, la
Mazzolani, Una moglie,
1982.
condanna dell’omosessualità ecc.
Per la donna, in bilico tra Eva e Maria, inizia una nuova era.

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Laboratorio delle competenze
ATTIVITÀ
PLUS

COMPETENZE DI BASE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE CHIAVE


> Padroneggiare gli strumenti espres- DI CITTADINANZA EUROPEE
sivi e argomentativi indispensabili > Progettare. > Comunicare. > Colla- > Competenza digitale. > Competenza
per gestire l’interazione comunicati- borare e partecipare. > Risolvere pro- in materia di cittadinanza. > Compe-
va verbale in vari contesti. > Legge- blemi. > Individuare collegamenti e tenza personale, sociale e capacità di
re, comprendere e interpretare testi relazioni. > Acquisire e interpretare imparare a imparare. > Competenza in
scritti di vario tipo. > Produrre testi di l’informazione. materia di consapevolezza ed espres-
vario tipo in relazione ai differenti sco- sione culturali.
pi comunicativi.

1 Verso l’esame di Stato VERSO IL COLLOQUIO D’ESAME

Scarpe rosse contro la violenza sulle donne

La fotografia seguente coglie un’immagine della manifestazione contro la violenza sulle donne tenutasi a Bergamo,
in Piazza della Città Vecchia nel maggio del 2013. Questa installazione, in cui le scarpe rosse abbandonate a terra
simboleggiano le donne morte per femminicidio, riprende il progetto Zapatos Rojos ideato dall’artista messicana
Elina Chauvet e realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez.

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102 Laboratorio delle competenze

Guida allo svolgimento SCIENZE UMANE

Ti proponiamo una serie di spunti per uno sviluppo pluri- ▪▪ L’iniziativa dell’Assemblea Generale dell’ONU di proclamare
disciplinare. il 25 novembre “Giornata internazionale contro la violen-
za sulle donne” (1999) e le ragioni della scelta della data.
ARTE ▪▪ La Convenzione di Istanbul del 2011 sulla prevenzione e
▪▪ L’arte impegnata per i diritti civili, contro le discriminazio- sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza do-
ni e in particolare contro la violenza sulle donne; i nomi mestica: stato di applicazione e criticità.
di alcune artiste e le forme espressive da esse utilizzate. DIRITTO • EDUCAZIONE CIVICA
▪▪ I reati penali connessi alla violenza contro le donne: vio-
LETTERATURE • CINEMA
lenza psicologica e stalking, molestie sul luogo di lavoro,
▪▪ Riferimenti a opere letterarie e a pellicole, a te note, nelle stupro, “tratta delle schiave” ai fini di prostituzione, lesioni,
quali sia affrontato il tema del femminicidio e della violen- femminicidio ecc.
za contro le donne.
▪▪ Le innovazioni della legislazione italiana: dal 1996, quan-
STORIA do la violenza sessuale fu riconosciuta come “reato contro
▪▪ Episodi di violenza, italiani e stranieri; in particolare quelli la persona” (prima era “contro la morale”) agli anni 2001-
che hanno segnato svolte importanti dal punto di vista 2013, quando sono state introdotte nuove categorie cri-
politico e culturale (ad esempio, in Italia, il “delitto del Cir- minose (pedopornografia, “turismo sessuale”, tratta e ridu-
ceo” del 1975). zione in schiavitù, mutilazione genitale femminile) e sono
state emanate le leggi contro lo stalking e il femminicidio.
▪▪ La condizione femminile in varie parti del mondo resa dif-
ficile da ragioni sociali, economiche, culturali e religiose ▪▪ Le iniziative dell’Unione Europea e le direttive rivolte agli
(Messico, India, Paesi arabi ecc.). Stati membri.

2 RELAZIONE CON DATA VISUALIZATION

Per un canone letterario ▪▪ Viene stabilito il tempo necessario al completamento


delle letture e alla compilazione delle schede.
femminile
▪▪ Al termine della fase precedente, la classe riprende la di-
scussione per giungere alla definizione del “canone di
Consegna autrici e delle loro opere”.

Nell’ambito di un programma di studio sulla letteratura fem- ▪▪ A questo punto si valuta il tipo di visualizzazione da sce-
minile (italiana e/o straniera, contemporanea o di altri perio- gliere: quali grafici utilizzare, i colori e i font, le eventuali
di storici), la classe è incaricata di individuare le scrittrici e le animazioni. Per la scelta si possono consultare vari esempi
opere la cui qualità le renda meritorie di entrare a far parte di di data visualization pubblicati su giornali, riviste e siti.
un canone e di diventare potenzialmente dei classici della ▪▪ La visualizzazione, una volta completata, viene accom-
letteratura. I risultati di tale ricerca vengono visualizzati in pagnata da un testo scritto che riassume e interpreta i
una data visualization, cioè una rappresentazione gra- dati forniti.
fica che ne fornisca un quadro esauriente, riconoscibile e
comprensibile a colpo d’occhio.
Pubblicazione e destinazione
Preparazione e realizzazione Se la classe ha scelto una visualizzazione a immagine fis-
▪▪ La classe discute collettivamente sulla letteratura femmi- sa, questa può essere realizzata come poster su un pannel-
lo ed esposta all’interno della classe.
nile che è stata oggetto di studio. Programma la lettura
Se invece è stata preferita una visualizzazione animata,
di ulteriori opere, scelte sotto la guida degli insegnanti.
il lavoro deve essere pubblicato su un supporto digitale,
▪▪ Vengono discussi i criteri sulla base dei quali devono es- eventualmente anche in modalità interattiva con l’utente; in
sere valutate le opere e le autrici. Quindi si procede alla tal caso la destinazione può essere il sito ufficiale della scuola,
realizzazione di una scheda di valutazione. la sua pagina Facebook®, un blog, un sito web.

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Laboratorio delle competenze 103

3 RELAZIONE ORALE CON PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE

La condizione omosessuale ▪▪ Ciascun gruppo acquisisce le informazioni sul tema as-


segnato, le commenta al proprio interno, sintetizza i dati
nel mondo
raccolti in una scaletta, eventualmente accompagnata da
immagini, grafici e video.

Consegna ▪▪ In data prestabilita ciascun gruppo riferisce i risultati del


proprio lavoro al resto della classe e avvia una discussio-
A conclusione di un percorso didattico sui diritti di genere,
ne collettiva.
in particolare su quelli delle persone LGBT nelle varie parti
del mondo, la classe ha il compito di illustrare alle altre classi ▪▪ È nominato un nuovo gruppo di lavoro, costituito pos-
della scuola (ed eventualmente ad altre scuole) una sintesi del sibilmente da un membro di ciascuno dei precedenti, con
lavoro svolto in forma di relazione orale, accompagnata da l’incarico di raccogliere i materiali prodotti e di prepa-
una presentazione multimediale, costituita da slide con- rare la presentazione multimediale e la relazione. A tal
tenenti testi scritti, immagini, grafici, filmati, audio, link ecc. fine il gruppo:
-- prepara la relazione in forma di scaletta, che utilizza
Preparazione didattica come traccia per la successione delle slide;
▪▪ La classe sotto la guida dell’insegnante consulta in inter- -- in ciascuna slide usa un linguaggio chiaro e sinteti-
net le fonti utili all’indagine sulla condizione LGBT nel co, e imposta il testo in modo schematico, utilizzando
mondo. In particolare fa riferimento: elenchi puntati o numerati e frecce oppure altri simboli
-- all’opuscolo della Unione Europea “Riflettori puntati su per esprimere relazioni e nessi;
l’UE e l’uguaglianza LGBTI” (in https://op.europa.eu) che -- arricchisce il testo con grafici, tabelle, immagini, suo-
fornisce informazioni anche a livello globale; ni e presentazioni dinamiche per rendere più vivace la
-- ai grafici proposti al link https://tg24.sky.it/mondo/ comunicazione.
approfondimenti/omosessualita-reato-paesi-grafici che
illustrano la condizione di legalità o di illegalità nelle varie Esposizione orale
aree del mondo in cui si trovano le persone con orienta-
È nominato il relatore che ha il compito di esporre la relazione
mento sessuale diverso dall’eterosessualità.
oralmente in contemporanea alla presentazione multimedia-
▪▪ La classe viene quindi suddivisa in piccoli gruppi (3-4 stu- le. Durante l’esposizione il relatore segue il succedersi delle
denti), ciascuno dei quali ha l’incarico di approfondire un slide, senza ripeterne pedissequamente il contenuto, ma per-
singolo Paese oppure un’area territoriale. sonalizzando e vivacizzando la comunicazione.

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104

Agente patogeno p. 4 Farmaci di sintesi p. 32 PIL p. 21


microrganismo responsabile dell’in- farmaci chimici, cioè non naturali, e Prodotto interno lordo costituito dal
sorgenza di una malattia. prodotti in laboratorio. valore dei beni e dei servizi prodotti
all’interno di uno Stato.
Antipolitica p. 50 Femminicidio p. 89
atteggiamento di opposizione alla neologismo coniato nel 1992 dalla Profilassi p. 14
politica, perché ritenuta asservita al criminologa statunitense Diana insieme di regole e di azioni di un
potere o agli interessi dei politici e Russell che indica un delitto di gene- singolo o di una collettività volte a
contraria al perseguimento del bene re: l’assassinio di una donna in quan- ridurre o a prevenire il rischio di con-
comune. to tale, attuato per annullarne, oltre tagio.
alla vita, l’identità e la libertà.
Big data p. 7 Resilienza p. 12
enorme banca dati di informazioni Globalizzazione p. 4 capacità di affrontare e superare
digitali ed eterogenee, analizzate e insieme di fenomeni che in ogni area una situazione critica.
messe in relazione tra loro per sco- del pianeta produce analoghe con-
prire i legami tra fenomeni diversi. dizioni di omologazione culturale, di Stalking p. 89
internazionalizzazione dell’econo- comportamenti persecutori e reite-
Biodiversità p. 33 mia e di epocali migrazioni di per­ rati (come intrusioni, molestie, pe-
varietà e coesistenza in un medesi- sone. dinamenti, telefonate o messaggi
mo habitat di differenti specie vege- insistenti e minacciosi ecc.) finaliz-
tali e animali. Intersessuali p. 95
zati a generare ansia e paura nella
persone che nascono con caratteri
persona che ne è bersaglio.
Capitalismo sessuali sia maschili sia femminili o
della sorveglianza p. 19 non definibili in modo esclusivo co- Transessuali p. 95
sistema che sfrutta i dati sensibili me tali. persone che non si riconoscono nel
degli utenti della rete per fini com- proprio genere biologico e si identi-
merciali e di controllo politico. Neocolonialismo p. 68
ficano nell’altro, del quale in alcuni
termine con cui si designa l’atteg-
casi decidono di assumere i caratte-
Combustibili fossili p. 33 giamento attraverso il quale i P ­ aesi
ri sessuali attraverso terapie ormo-
combustibili ricchi di carbonio deri- ricchi impongono la propria influen-
nali e interventi chirurgici. Il termine
vati dalla trasformazione naturale za su Paesi in via di sviluppo (spesso
transgender indica, invece, generi-
di sostanze organiche nel corso del- ex colonie) per sfruttarne le ricchez-
camente chi non si riconosce stabil-
le ere geologiche. ze naturali e le potenzialità econo-
mente nell’identità di genere (gen-
miche.
Dati epidemiologici p. 4 der) assegnata alla nascita.
dati elaborati dall’epidemiologia, No-global p. 51
­una disciplina che studia la frequen- orientamento che deve il nome all’o- Virus p. 5
monimo movimento, che si oppone termine latino che significa “veleno”
za e la distribuzione, le cause e il de-
ai processi di globalizzazione, rite- usato principalmente nel linguaggio
corso delle malattie.
nuti le cause principali delle inegua- medico e biologico per indicare un
Democratura p. 19 glianze economiche, politiche e so- agente patogeno, che vive e si repli-
sistema politico formalmente im- ciali nel mondo. ca all’interno e a spese di una cellula
prontato alla democrazia, ma che in ospite.
sostanza assume caratteri propri OGM p. 33
dell’autoritarismo. organismi vegetali e animali il cui pa- Welfare p. 10
trimonio genetico è stato modifica- sistema sociale le cui iniziative si
Eco-socialismo p. 51 to per migliorarne la resistenza alle propongono come fine il benessere
ideologia che individua nel capitali- malattie e la resa produttiva. dei cittadini attraverso la fruizione
smo, nell’imperialismo e nella globa- dei servizi sociali di base come la sa-
lizzazione i responsabili dei proble- Pandemia p. 4 nità e l’istruzione.
mi ambientali. diffusione su scala mondiale di una
malattia (dal greco pán, “tutto”, e Zoonosi p. 41
Fallout radioattivo p. 37 démos, “popolo”). Il sostantivo epi- malattia infettiva che viene tra-
caduta sulla superficie terrestre di demia (epí, “sopra”) si riferisce, inve- smessa dagli animali all’uomo attra-
detriti radioattivi provocati da un’e- ce, a una malattia che colpisce una verso microrganismi, parassiti o
splosione nucleare. zona relativamente circoscritta. funghi.

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REFERENZE ICONOGRAFICHE
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Commons; p. 31: Mikel Bilbao Gorostiaga - Travels/Alamy Stock Photo; p. 39: Photofusion/Universal Images Group/Getty Images; p. 48: Manfred Gottschalk/Alamy
Stock Photo; p. 55: Yanice Idir/Alamy Stock Photo; p. 58: Joerg Boethling/Alamy Stock Photo; p. 60: Wikimedia Commons; p. 66: Caio Pederneiras/Shutterstock; p.
72: Andrea Spinelli/Alamy Stock Photo; p. 80: Sootra/Shutterstock; p. 86: Rocio Vazquez/AFP/Getty Images; p. 90: Robert Landau/Alamy Stock Photo; p. 99: Julian
Money-Kyrle/Alamy Stock Photo; p. 101: Pierluigi Palazzi/Alamy Stock Photo.

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