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SALDATURE

Dobbiamo passare al prossimo argomento.Che sono in pratica l'altra categoria di


collegamenti fissi molto importante che sono le saldature.Allora, per le saldature affrontiamo
prima di tutto il problema da un punto di vista teorico.La saldatura è un processo tecnologico
che realizza un collegamento fisso tra le parti da saldare. Questo collegamento fisso viene
ottenuto ripristinando la continuità strutturale tra le parti, cioè in pratica noi fondiamo una
parte del materiale, sicuramente una parte del materiale delle parti da collegare per
realizzare il collegamento.Quindi, una volta che abbiamo realizzato la saldatura, quei due
componenti di partenza a tutti gli effetti costituiranno un unico componente solo che
ovviamente la parte di collegamento, cioè il cordone di saldatura, rappresenterà il punto
debole del componente stesso. Questo per tutta una serie di ragioni. Ora le saldature hanno
un gran numero di vantaggi ma anche qualche svantaggio e ne vedremo qualcuno.Quello
fondamentale, lo svantaggio fondamentale è che purtroppo per realizzare questo processo
di fusione dobbiamo riscaldare il materiale fino a fonderlo. Questo produce delle distorsioni
geometriche del componente che in pratica perde la sua geometria originale.Cioè In altre
parole nelle costruzioni meccaniche noi siamo abituati a ragionare con tolleranze dell'ordine
dei decimi dei centesimi. Quando avete a che fare con un collegamento saldato questi livelli
di precisione semplicemente ve li dovete dimenticare perché, appunto, le distorsioni
geometriche sono molto grandi. Quindi diciamo nelle parti delle macchine, voi raramente
vedrete un mozzo collegato a un albero con una saldatura. È quasi una cosa che non si
vede mai. Primo, perché normalmente avete bisogno di smontarlo, il mozzo secondo perché
introducendo quel cordone di saldatura, voi distorcente l'albero e il mozzo in maniera
inaccettabile per le macchine rotanti. Normalmente, quando questo viene fatto, poi si esegue
una lavorazione successiva che riporta tutto in tolleranza. Però diciamo, sono casi estremi,
quindi diciamo, i collegamenti saldati vengono utilizzati soprattutto per le grandi strutture
fisse quando sdi parla delle strutture, i telai, le grosse infrastrutture per le costruzioni navali
molto utilizzata, però diciamo tutti quegli elementi che hanno grosse dimensioni.Vediamo un
po quali sono i vantaggi e gli svantaggi. Eh, diciamo che la saldatura rispetto ai collegamenti
che venivano utilizzati precedentemente per queste parti, tipo la chiodatura presenta tutta
una serie di vantaggi e prima di tutto possiamo realizzare tutte le geometrie che vogliamo,
cioè noi possiamo saldare gli elementi per realizzare un componente di qualsiasi forma, di
qualsiasi geometria.È molto rapida, semplice da eseguire poi ha un basso costo, in generale
può essere eseguito in opera, può essere addirittura eseguito sott'acqua. Certe particolari
saldature forniscono una completa tenuta del sistema, cioè se voi dovete realizzare un
serbatoio in pressione avete ovviamente bisogno che non ci sia fuoriuscita di liquidi e quindi
con la saldatura voi realizzate una completa penetrazione continua con elemento stagnante.
In passato tutto questo era realizzato con la chiodatura. Cioè, se voi pensate a come è fatta
la Torre Eiffel, giusto per fare l'esempio più famoso di tutti, è realizzato con dei profili
metallici che sono chiodati l'uno all'altro.Quindi significa che bisogna forare le lamiere
applicare questo chiodo in un numero di punti molto grande, invece, tutto questo viene
sostituito da un cordone di saldatura, quindi da una lavorazione molto più veloce. Dicevo, ci
sono alcuni svantaggi. Prima di tutto non tutti i materiali sono saldati, quindi se voi decidete
di utilizzare dei materiali altamente resistenti che hanno molti elementi di Lega e difficilmente
quel l'acciaio sarà saldabile proprio perché la saldatura è possibile, realizzarla solo con
acciaio al carbonio acciai inossidabili, però comunque ci sono dei limiti a degli elementi di
Lega che devono essere presenti nel materiale. Facciamo subire dei cicli termici molto
intensi al materiale e quindi introduciamo tensioni residue e distorsioni geometriche, come
approfondiremo tra un po. Sono due aspetti, due facce della stessa medaglia. La causa è
sempre il fatto che abbiamo fatto subire un ciclo termico intenso al materiale. Noi, con
questo ciclo termico portiamo a fusione il materiale. Voi sapete che quando dovete
realizzare un materiale con prestazioni meccaniche molto elevate è molto importante la
microstruttura del materiale, cioè normalmente dovete far avvenire il processo di
solidificazione in condizioni controllate, che significa lentamente fondamentalmente perché
altrimenti i grani hanno il tempo di ingrossarsi. In generale abbiamo un peggioramento della
delle proprietà meccaniche del materiale. Noi, invece quando fondiamo il materiale per
realizzare una saldatura non è che riusciamo a controllare esattamente come poi si
raffredda, come poi si solidifica, quindi ci troveremo una struttura microcristallina e caotica,
abbastanza disordinata e comunque non ottimale. Questo significa che possiamo aver
bisogno di trattamenti termici successivi per distendere le tensioni residue, per attenuare le
distorsioni geometriche che abbiamo introdotto e fin qua riguarda tutti questi aspetti diciamo
produttivi di realizzazione, accorgimenti che dobbiamo usare nella realizzazione. Poi c'è
un'altro inconveniente. La saldatura di per sé è un elemento estremamente complesso, la
cui geometria non ci è nota a priori, perché chiaramente il cordone di saldatura è tutto
fuorché una geometria regolare e quindi questo complica la vita dal punto di vista del calcolo
dello stato di sollecitazione specie se poi facciamo intervenire un calcolo a fatica, quindi con
carichi variabili nel tempo. Quindi come al solito, siccome non sappiamo calcolare bene
quello che accade dentro una saldatura, che cosa facciamo per stare tranquilli, adottiamo un
coefficiente di sicurezza elevato. La saldatura ci consentirebbe, se fatta per bene, in
condizioni ideali, di sopportare dei carichi molto più elevate però noi coscientemente
decidiamo di sfruttarla a un livello più basso, a un livello di sollecitazione più basso, perché
dobbiamo considerare l'eventualità che accada qualcosa di non previsto in fase di calcolo e
che ci porta a rotture il componente. Detto questo, in ogni caso la saldatura è
estremamente diffusa. È una delle tecniche più diffuse per la giunzione di elementi metallici.
Ci sono praticamente una infinità di processi tecnologici di saldatura dai più comuni e
semplici fino ai più estremi e specialistici. Però, fondamentalmente, le saldature ricadono in
queste quattro categorie. Quindi saldature per fusione, quindi in qualche modo noi fondiamo
il materiale e realizziamo una zona di materiale fuso che poi si solidifica e realizza la
giunzione tra i due materiali. Saldatura a resistenza in cui in pratica forniremo calore sotto
forma di un di una scarica elettrica per effetto della resistenza di contatto. Nascerà una
piccola zona fusa e che realizzerà il collegamento del materiale saldature a pressione in cui
sicuramente c'è l'apporto di calore, però il collegamento viene favorito dall'applicazione di
una pressione molto intensa che porta alla plasticizzazione del materiale. E poi ci sono delle
particolari saldature che in realtà utilizzano un mezzo aggiuntivo, cioè un metallo basso
fondente per collegare gli elementi che prende il nome di brasatura. Poi abbiamo la
brasatura dolce forte, saldobrasatura. Però diciamo in questo tipo di saldatura noi
interveniamo tra le parti da saldare. Un materiale che ha una temperatura di fusione piu
bassa, quindi diciamo le parti da saldare sono praticamente inalterate.La giunzione viene
realizzata in questo metallo di accoppiamento. In realtà non è vero che le due parti da
saldare non subiscono nessun cambiamento perché si creano dei legami chimici molto forti
tra i due metalli e quindi non è un semplice incollaggio, per intenderci. Comunque al di là del
processo produttivo, facciamo questa carrellata, giusto per orientarci tra quelli che sono i
processi tecnologici che si possono incontrare. Ovviamente noi non ci preoccuperemo
dell'aspetto tecnologico nel nostro corso delle saldature, ma ci preoccuperemo di calcolare
lo stato di di sollecitazione e di verificarne la resistenza. Le saldature più diffuse sono le
saldature per fusione e noi fondamentalmente di quelle a quelle ci riferiremo quando
parleremo di verifica di resistenza di una saldatura. Quindi saldatura per fusione all'arco
elettrico, quindi noi facciamo scoccare un arco elettrico tra gli elementi da saldare e un
elettrodo. Questo arco elettrico produce un calore così intenso da fondere sia il materiale
base, cioè le parti da saldare che è il metallo d'apporto che può essere o lo stesso elettrodo
o un metallo portato nella zona di dell'arco elettrico per per fonderlo appunto. Quindi si parla
in questo caso di l'arco elettrico manuale con elettrodi rivestiti in classico, la classica
saldatura che fa il fabbro sotto casa vostra, quindi diciamo la più semplice possibile. In quel
caso il metallo d'apporto è proprio l'elettrodo stesso che si fonde e quindi le goccioline di
metallo che vengono fuse, guidate dal campo elettrico, tra l'altro si depositano proprio nella
zona dove va eseguito il cordone di saldatura. Poi ci sono dei processi con degli elettrodi
infusibili e quindi il metallo di apporto viene aggiunto. A parte questo tipo di saldatura,
prende il nome di TIG Tungsten inert gas, quindi proprio perché l'elettrodo è di tungsteno,
che ha una temperatura di fusione superiore ai 2500 °C. Quindi non si fonde e la saldatura
viene protetta da un gas inerte che diciamo limita i processi di ossidazione. Tenete conto
che quando voi portate un materiale alla temperatura di fusione tipo un acciaio, i processi
ossidativi sono molto favoriti rispetto alla temperatura ambiente. E poi ci sono altri
procedimenti, come il MIG metal inert gas,Mag metal Active gas, quindi diciamo in questi
due casi, il gas protettivo della zona saldata può essere inerte o essere attivo, cioè
partecipare alla formazione del cordone. In genere questo gas è la CO2 ossia l’anidride
carbonica, perché in pratica, se voi aumentate il tenore di carbonio dell'acciaio ne migliorate
le proprietà Meccaniche. Poi c'è il procedimento ad arco sommerso in cui il cordone di
saldatura viene protetto da un materiale solido. Materiale solido che ha due scopi, prima di
tutto limitare l'ossidazione, ma anche realizzare un raffreddamento più lento.V i ho detto
prima che uno dei grossi problemi dei processi di saldatura è che la solidificazione del
materiale del cordone di saldatura avviene in maniera caotica e rapida.Quando avete una
solidificazione rapida potete avere il rischio che si formi addirittura della martensite, quindi
una struttura metallurgica molto fragile e la fragilità è nemica giurata di tutti gli elementi
strutturali, specie delle saldature. Quindi tutti questi processi utilizzano il calore prodotto
dall'arco elettrico, quindi da un arco elettrico che si genera fra i materiali. L'altra sorgente di
calore molto utilizzata è la combustione, quindi un gas che viene bruciato per produrre il
riscaldamento e la fusione delle parti da saldare. In questo caso il gas che si usa e
l'acetilene e quindi accoppiandolo con l'ossigeno che forma il comburente, otteniamo la
saldatura ossiacetilenica che può essere effettuata anche sott'acqua, quindi per le strutture
diciamo immerse. Poi abbiamo le saldature che basano il calore, che utilizzano come
sorgente di calore una reazione chimica. L'unica di importanza pratica è la saldatura
alluminotermica. In pratica il processo di saldatura con cui vengono realizzate le giunzioni tra
le rotaie viene eseguita sul posto appunto con una reazione chimica. Poi ci sono le saldature
al laser e le saldature al plasma In tutti questi processi, più aumentiamo la densità di
potenza, cioè la quantità di calore che riusciamo a convogliare sul materiale, in uno spazio
ristretto migliore sarà la qualità della saldatura. Fatta questa, quindi doverosa premessa ssui
metodi di saldatura più comunemente utilizzati, cè ne sono ovviamente molti altri vediamo
ora come è fatto un cordone di saldatura, considerando il giunto saldato più semplice che
possiamo immaginare, cioè il giunto cosiddetto testa a testa che realizza il collegamento tra
due lamiere affacciate. Allora queste, quindi sono le due lamiere da saldare, chiamate lembi
all'interfaccia, quindi nella discontinuità tra le due lamiere, viene realizzata in genere una
lavorazione meccanica che prende il nome di cianfrinatura. Semplicemente si tratta della
realizzazione di uno smusso nella stragrande maggioranza dei casi questa diciamo è una
cavità tra una piastra e l'altra sarà quella che andrà a ospitare il metallo fuso che realizzerà il
cordone di saldatura. Quindi il cordone di saldatura sarà questa zona annerita nel disegno
che occupa lo spazio tra le due lamiere. Sappiamo che non c'è una distinzione precisa tra la
zona fusa e la zona non fusa, nel senso che il cordone non seguirà quella che sarà la linea
di demarcazione della superficie iniziale, ma avremo una partecipazione alla fusione anche
del metallo base, cioè delle due lamiere affacciate, altrimenti otteniamo in gergo una
incollatura che ha delle proprietà meccaniche bassissime e significa che una saldatura
realizzata male. Quindi diciamo che noi abbiamo questa cavità realizzata tra i cianfrini, ossia
questo spazio da occupare. Quindi fondiamo una parte del metallo base, un'altra parte la
aggiungiamo e questo prende il nome di metallo d'apporto e tutti insieme questi materiali
realizzano un'unica zona fusa che prende il nome di cordone di saldatura. Ora non tutte le
saldature richiedono il metallo d'apporto, in alcuni casi la saldatura è realizzata ottenendo
solo la fusione delle piastre. Ad esempio, le saldature a punti sono fatte in questa maniera vi
sarà capitato di vedere in TV quei robot che assemblano le carrozzerie delle autovetture. In
quel caso ci sono due specie di pinze che premono da parti opposte le lamiere fanno
passare una scarica elettrica di materiale nella zona dove c'è la maggiore sia la fusione del
materiale si realizza un punto di saldatura, in quel caso ovviamente non aggiungiamo un
metallo d'apporto, c'è solo il metallo base. Ora, dal punto di vista, geometrico abbiamo detto
che i giunti saldati possono assumere una configurazione molto varia. Il giunto più semplice,
abbiamo detto il giunto testa a testa, quello che abbiamo appena visto, però, ci sono anche
giunti di diversa natura, di diversa geometria. Qua ne vedete elencati alcuni, quindi il giunto
a T che si ottiene saldando una lamiera in direzione ortogonale o comunque inclinata
rispetto alla a una delle piastre. Il giunto a croce il giunto a L, giunto di spigolo, giunto a
sovrapposizione.Vediamo come sono fatti alcuni di questi giunti. Quindi giunto testa a testa,
abbiamo detto due lamiere affacciate e quindi realizziamo qua un cordone di saldatura di
questo tipo. Le lamiere, non è detto che debbano avere lo spessore identico, possiamo
saldare tra di loro anche lamiere di spessore diverso man mano che cresce lo spessore
aumenta la complessità del cianfrini possiamo avere dei cianfrini a V come in questo caso o
cianfrini a X o un cianfrino a X asimmetrico. In questo caso abbiamo la necessità di eseguire
dei cordoni di saldatura da lati opposti perché in questa maniera riusciamo a minimizzare
quelle che sono le distorsioni geometriche del giunto. Abbiamo giunti a T, quindi dicevamo,
quando abbiamo una piastra saldata ortogonalmente a un'altra, in maniera ortogonale o
comunque inclinata. Poi giunto a croce, quindi quando saldiamo due elementi trasversali dai
due lati opposti della bandiera .Poi abbiamo giunto di spigolo quindi realizziamo una
giunzione in questa zona con le due lamiere che non necessariamente devono essere
ortogonali. Giunto a L quando le sovrapponiamo. Diciamo che giunto di spigolo e giunto a L
sono molto simili però ovviamente abbiamo una piccola differenza di dal punto di vista del
comportamento. E poi giunto ad orlo quindi quando realizziamo una giunzione tra due
lamiere, nel senso dello spessore, quindi è come se realizzassimo un punto di saldatura tra i
due, una zona saldata tra le due. E poi c'è un giunto invece molto diffuso che èil giunto a
sovrapposizione o lap joint. In pratica invece di saldare le lamiere affacciate, quindi, sul
lembo in comune qui invece le sovrapponiamo per una certa lunghezza. Possiamo quindi
realizzare un cordone di saldatura, oppure due cordoni di saldatura uno da un lato e l’altro
dall'altro.È un giunto estremamente diffuso perché è molto semplice da realizzare, non
richiede lavorazioni aggiuntive e quindi per questa ragione è molto utilizzato, però ha un
inconveniente. L'inconveniente immediato è che se noi applichiamo un carico di trazione alle
lamiere, le due lamiere non sono perfettamente allineate, sono disassate, quindi in realtà,
quando noi applichiamo un carico di trazione stiamo applicando un momento flettente
parassita proprio in corrispondenza del nostro collegamento e specie se lo spessore delle
piastre saldate elevato questo momento può essere molto più rilevante, può indurre delle
sollecitazioni molto più grandi del carico normale di trazione. Questo tipo di elemento può
assumere una configurazione a S in maniera tale che le due lamiere alla fine tendono ad
auto allinearsi e quindi questo determina la nascita di una forma di S. Per evitare questo
problema, vedete in questo tipo di soluzione cioè è stato utilizzato una giuntura, una
giunzione a sovrapposizione però una delle lamiere è stata curvata in maniera tale da
renderla collineare con l'altra e quindi diciamo almeno macroscopicamente si corregge il
problema. Diciamo qualcosa in più sui cianfrini. Uno abbiamo detto che il cianfrino o
Cianfrinatura è l'operazione con cui prepariamo i lembi da saldare e qua perché c'è la
necessità di preparare i lembi da saldare perché non è detto che noi riusciamo a riempire
l'intera cavità ossia l'intera zona esistente tra una lamiera e l'altra con un'unica passata. E
quindi, se questo accade, noi abbiamo la necessità di fare una passata aspettare la
solidificazione del materiale, fare una seconda passata e così via, e quindi serve una
preparazione geometrica deli lembi. Quella più utilizzata, la più semplice è questa V di
questo tipo . Diciamo che la cianfrinatura diventa indispensabile quando abbiamo spessori
molto elevato, vedrete in questo caso uno spessore veramente elevato in cui con i numeri
sono indicate le varie passate successive quindi 1234, quindi 5 6 le prime sei passate da un
lato, dopodiché il giunto saldato viene posto alla rovescia a testa in giù, realizzati i tre
CORDONI 7, 8 e 9 e poi completato dall'altro lato con il cordone 10 e 11.In questo caso il
materiale, la quantita di materiale che dovevamo fondere era eccessivo per una singola
passata e quindi va prevista una graduazione del processo e in questo ci aiuta la
realizzazione di questo cianfrino perché noi dobbiamo essere sicuri di diffondere anche le
parti più interne della lamiera e quindi chiaramente avere una geometria di questo tipo ci
facilita nel compito. Se qua invece avessimo due lamiere ossia due lembi perfettamente dritti
praticamente con molta probabilità noi realizzeremo un cordone di saldatura solo
superficiale e al centro avremmo una cavità quindi una discontinuità severa del giunto
saldato. La geometria dei cianfrini è dettata dalle norme. Vediamo qualche esempio, quindi
abbiamo cianfrini a U simmetrico quindi le due pareti, i due smussi sono perfettamente
simmetrici, poi cianfrino a U asimmetrico come in questo caso, quindi con inclinazioni
diverse dei lembi cianfrini, a mezzo V, quindi realizzata solo su una delle lamiere.
Chiaramente, se dobbiamo realizzare un giunto a T, questa è una soluzione da utilizzare in
quel caso. In genere qua vedete c’è qualche indicazione su quando e come realizzare un
cianfrini, quindi per spessori delle lamiere fino a 2 ½ mm non c'è bisogno di nessuna
lavorazione di nessun cianfrino, quindi possiamo saldare direttamente le lamiere. Per
spessori fino a 20 mm è consigliato un cianfrini a V.Per spessori superiori a 20 mm, un
cianfrino a forma di U come questo caso quando abbiamo delle saldature a tig o a testa o a
croce. Un cianfrini a mezzo U oppure se dobbiamo prevedere la realizzazione di cordoni di
saldatura da entrambi i lati, per minimizzare le distorsioni geometriche, utilizziamo u+n
cianfrino a X di questo tipo oppure un cianfano a cappa. Poi ci sono delle norme che è
l'esperienza che diciamo, determinano queste lavorazioni meccaniche.Ora le saldature
hanno un'ulteriore problema hanno una difettosità, molto grande cioè la saldatura è
qualcosa se vogliamo tra virgolette, di artigianale nel senso che dipende dall'abilità
dell'operatore, quindi per questa ragione le saldature devono essere realizzate solo da
operatori qualificati in possessi di un patentino, che cioè devono aver seguito dei corsi
specifici per la realizzazione delle saldature ma non basta questo perché le saldature,
nonostante l'abilità dell'operatore, nonostante l'utilizzo di un processo produttivo ben
qualificato e rigoroso nonostante questo le saldature possono incorrere in difettosità così
gravi da pregiudicarne la resistenza al di sotto dei livelli che noi giudichiamo ammissibili per i
nostri calcoli. Quindi per evitare questi problemi, i giunti saldati sono sottoposti a dei controlli
non distruttivi che possono essere più o meno sofisticati, a seconda dell'importanza della
componente. Si va dai semplici controlli visivi che può fare il singolo operatore che realizza
la saldatura, fino ai controlli con tecniche come gli ultrasuoni termografici e controlli con
raggi gamma, controlli con con isotopi radioattivi ossia raggi X. Quindi diciamo, c'è tutto un
mondo che gravita attorno ai processi produttivi per le saldature. Tenete conto che in
generale, se una saldatura si rompe, in genere abbiamo un grave danno economico e
pericolo anche per l'incolumità delle persone quindi soprattutto in certi ambiti, il controllo è
previsto per legge. Questo è un esempio di procedura che si utilizza per realizzare una
saldatura, quindi è definito il tipo di saldatura, il procedimento tecnologico manuale all'arco
elettrico il tipo di elettrodo di che vengono utilizzati la geometria del cianfrino la sequenza dei
cordoni di saldatura la temperatura a cui deve essere eseguita cioè questo è un materiale
che deve essere preriscaldato a 250 ° proprio per evitare la formazione di difetti dei vari
difetti che ora andremo ad esaminare. Quindi diciamo, c'è una standardizzazione del
procedimento. Adesso vediamo quali sono le operazioni. I controlli che vengono effettuati
direttamente dall'operatore. Allora diciamo l'operatore dal suo punto di vista è chiaro che non
è che esegue dei controlli sulla saldatura, però visivamente deve accertarsi di avere
eseguito un cordone ben fatto, quindi deve verificare l'uniformità del cordone per tutta la
lunghezza e asportare la scoria. Che cos'è la scoria? Quando abbiamo parlato della
saldatura manuale all'arco elettrico, vi ho detto che l'elettrodo è il metallo d'apporto, questo
metallo d'apporto e in realtà rivestito da un materiale basso fondente che prende il nome di
scoria che si deposita sul cordone di saldatura e lo protegge dall'ossidazione. Questa scoria
è praticamente un materiale di tipo ceramico, se vogliamo, cioè non metallico, quindi deve
essere asportato prima di eseguire la successiva passata, perché altrimenti poi otterremmo
che questa scoria sarebbe inglobata nel cordone di saldatura. Dobbiamo poi evitare la
formazione di sottotagli. Cioè l'arco elettrico nel momento in cui scocca determina un
consumo, una fusione del materiale localizzato e quindi può portare alla formazione di sotto
tagli di questo tipo che a tutti gli effetti si comporterebbero come delle cricche presenti
all'interno del materiale. Evitare concavità eccessive dei cordoni di saldatura, quindi cordoni,
devono essere tutto sommato piani con una curvatura limitata per evitare la formazione di
punti di innesco di cricche, di rottura. Inoltre evitare difetti dovuti alla mancanza di fusione,
cioè sia il metallo d'apporto che il metallo base deve fondersi per realizzare il cordone di
saldatura, perché altrimenti otteniamo quella che in gergo si chiama una incollatura del
metallo. Infine, evitare delle difettosità di questo tipo dovuti alla mancanza di fusione alla
radice, che sono anch'essi dei punti di possibile innesco di cricche. Per il nostro giunto
saldato può capitare che durante la saldatura si verifichi una rottura del primo cordone,
specie se stiamo saldando delle piastre molto spesse. Questo è un punto molto debole,
quindi basta una piccola deformazione locale, quindi si ha la rottura di questo primo
cordone. Se questo si verifica, non è che copriamo tutto con un'altro cordone, tanto chi s'è
visto s'è visto. Diciamo che un corretto operatore dovrebbe rimuovere il cordone che ha
depositato prima e ripetere l'operazione.Tanto se c'è un controllo non distruttivo, questo si
vede subito, quindi diciamo che è una buona norma. Quali sono altri difetti di saldatura?
Vediamo completiamo questa parte descrittiva con i difetti di saldatura. Allora sono in pratica
dovuti allo sviluppo di vapore acqueo. Durante il processo di saldatura se questo vapore
acqueo rimane intrappolato all'interno del metallo, chiaramente forma una cavità di forma a
più o meno tondeggiante e in genere, quando questo avviene non accade in un solo punto
ma ci sono tante piccole goccioline di vapore di liquido che diventano vapore, quindi
abbiamo un aspetto come di un appunto, di un tarlo, quello che fanno i tarli nel legno. Ci
possono essere difetti di inclusioni di scoria, quindi in questo caso abbiamo un corpo
estraneo, un materiale estraneo di forma irregolare come questo ll'interno del cordone. Ci
possono anche essere delle inclusioni di tungsteno se stiamo utilizzando una saldatura tig è
chiaro che l'elettrodo di tungsteno e fusibile però con il numero di cicli di riscaldamento a
seguito del continuo utilizzo dei piccoli frammenti di tungsteno, possono staccarsi e essere
inglobati nel cordone di saldatura. Ci sono poi i difetti da determinati dalla formazione di
cricche, cricca a caldo e cricche a freddo. In genere le cricche a caldo sono legate a un
difetto nella composizione chimica dell'acciaio, cioè se abbiamo un contenuto, un tenore di
zolfo, di fosforo troppo grande nel materiale si formano queste cricche a caldo e più .Gli
acciai particolarmente sensibili vengono prima portati a una temperatura di due 300 °C e
solo allora viene fatta la saldatura, così diciamo evitiamo al massimo il pericolo di queste
cricche a freddo che determina ovviamente la necessità di scartare il componente. Altri
difetti di saldatura riguardano la geometria locale del cordone, quindi una mancanza di
penetrazione, cioè non abbiamo riempito il cordone con tutto il materiale, d'apporto il
materiale fuso necessario. Infine mancanza di fusione o incollaggio dei lembi, in pratica il
metallo base ha partecipato poco alla fusione del materiale e quindi il materiale fuso di
apporto, si è incollato per effetto della temperatura elevata al metallo senza però realizzare
un legame profondo, metallurgico, tra i vari elementi, formazione di sottotagli, undercut che
sono estremamente pericolosi, quello a tutti gli effetti, un intaglio quindi una zona di
concentrazione delle tensioni oppure cordoni di saldatura eccessivi. Questo è un cordone
adeguato, quindi questo è un cordone di saldatura con una mancanza di penetrazione al
Vertice. Questo invece è un cordone con una con una penetrazione eccessiva nel nella
realizzazione del corpo.

LEZIONE 06 - 01 CONTINUAZIONE SALDATURE

Vediamo un po qui.Quindi diciamo che dobbiamo completare il discorso su le saldature che


faremo oggi..Eccolo qua. Quindi diciamo che nella scorsa lezione abbiamo.più che altro
guardato gli aspetti descrittivi del comportamento di una saldatura adesso concentriamoci un
po su quelli che sono gli aspetti strutturali, cioè di resistenza e di calcolo delle saldature
stesse. Allora, prima di vedere le varie formule le varie e diciamo verifiche che occorre fare
per dimensionare una saldatura, vediamo di capire da un punto di vista qualitativo, su quali
sono tutti gli aspetti che intervengono nel determinare la resistenza di una saldatura. Li
vedete qua, riassunti. Quindi la saldatura produce sicuramente una alterazione
microstrutturale del materiale, perché?Alla fine ci ritroviamo da un materiale che solidifica in
maniera tra virgolette incontrollata, sicuramente in maniera meno controllata che nei normali
processi produttivi e quindi questo determina un cambiamento della.Microstruttura del
materiale.E sostanzialmente un peggioramento della microstruttura.Nascono poi delle
distorsioni geometriche, delle tensioni residue che sono, diciamo due facce della stessa
medaglia. Vedremo in che cosa.Qual è la problematica associata a questo?E infine il
cordone di saldatura. Geometricamente ha tutti gli effetti, è una è un intaglio, quindi non
l'abbiamo studiato da un punto di vista specifico, però, tutte le volte che c'è una variazione
geometrica di sezione nasce una concentrazione di tensione.Allora iniziamo dal primo punto
alterazione microstrutturale del materiale, allora, Eh, diciamo che suppongo che l'abbiate già
studiato a metallurgia. Comunque lo ripetiamo, quando noi realizziamo una saldatura
No?Eh?Oh.Un apportiamo una quantità di calore, è un'energia termica molto intensa e molto
localizzata, fino a determinare la fusione, quindi diciamo che sostanzialmente possiamo.Oh,
individuare tre zone del materiale. La prima zona è quella che ha appunto subita la fusione,
subito la fusione.Ed è quella che costituisce, costituisce il vero e proprio
cordone.Dopodiché.abbastanza lontano da esso c'è il metallo base cioè A sé, cioè quella
materiale che praticamente non ha subito dei cicli termici significativi e quindi possiamo
considerare che sia inalterato rispetto alle condizioni iniziali.Tra questi due, nella zona di
transizione esiste invece quel materiale che ha non si è fuso, ma ha subito dei cicli termici
molto severi. Questa zona di materiale che è in pratica la più, come vedremo.Il punto debole
della saldatura prende il nome di zona termicamente alterata OZT.Praticamente, che cosa
succede in questa zona? Man mano ovviamente, man mano che ci allontaniamo dal
cordone di saldatura, la massima temperatura raggiunta diminuisce col tempo, con la
distanza. Ora il fatto di permanere.Per molto tempo a temperature elevate, fa sì che i grani
subiscano un ingrossamento, quindi?Tendenzialmente nella zona termicamente alterata,
osserveremo dei grani piccoli di piccole dimensioni che crescono di dimensioni man mano
che ci avviciniamo al cordone di Salvatore. Ora il grano.La dimensione del grano e incide
molto sulle proprietà meccaniche del materiale, in particolare più il grano e a grandi
dimensioni minori sono le sue proprietà meccaniche e in particolare la resistenza a
fatica.Cioè cicli di carico variabili nel tempo .E quindi?Abbiamo qua 1 1 variazione in
negativo delle proprietà meccaniche del materiale, praticamente le vicissitudini che subisce il
materiale in questa zona può essere seguito attraverso il diagramma di Stato ferro
carbonio.Quindi se supponiamo che.La distribuzione spaziale di temperatura durante la
saldatura sia grossomodo di tipo Gaussiano ed è abbastanza vicino alla realtà questa
ipotesi.Ah, in pratica i punti che si trovano a una certa distanza raggiungeranno delle
temperature che saranno quelle individuate dai punti 1234 e 5 se.Portiamo questi punti in
corrispondenza del diagramma ferro carbonio possiamo seguire quella che è l'evoluzione.Eh
microstrutturale che ha subito il materiale.Quindi, dicevamo che è come se avessimo fatto
facciamo subire dei trattamenti termici differenziati. È via via più severi man mano che ci
avviciniamo alla cordone di saldatura.Quindi questi trattamenti termici veri e però questi cicli
termici sono dei cicli termici molto rapidi e come tutti i cicli termici molto rapidi.Danno luogo a
dei fenomeni di tempra, quindi il materiale che ci ritroviamo nella zona termicamente
alterata, da un lato subisce l'ingrossamento del grano perché permane a temperature
elevate per più tempo per molto tempo.Dall'altro lato abbiamo la formazione di martensite
che si ritroverà a temperatura ambiente nella struttura metallurgica del materiale. Entrambi
questi fenomeni, in maniera diversa, incidono sulla resistenza del materiale.Perché la
presenza di martensite significa migliori prestazioni meccaniche, ma, ahimè, una maggiore
fragilità del materiale.E invece l'affidamento, la l'ingrossamento del grano dal luogo a una
diminuzione della capacità di resistere a fatica perché in pratica.I grani più il bordo di grano
rappresenta, si vede che rappresenta un ostacolo alla propagazione delle cricche, quindi più
grande il grano, meno ostacoli incontra la cricca nella sua propagazione iniziale. Ecco,
questa è la ragione, perché un grano di grosse dimensioni è un problema. quindi alla fine ci
ritroviamo un materiale più fragile e questa non è mai una buona idea. Abbiamo sempre dei
problemi.Anche perché e lo scopriremo tra poco i giunti saldati sono molto spesso distorti
geometricamente, quindi questo significa che quando noi andiamo ad applicare un carico di
trazione, molto probabilmente, anzi quasi certamente, raggiungiamo la tensione di
snervamento del materiale. e quindi lo plasticizziamo e se il materiale ha scarsa capacità di
plasticizzazione, ovviamente può entrare in crisi, comunque lo vedremo dopo. Adesso
passiamo al secondo aspetto, diciamo distorsioni geometriche e tensioni residue.Vediamo
prima di tutto di capire perché nascono questi fenomeni, qual è la loro causa e che cosa poi
determina e perché li trattiamo insieme.Allora prima di tutto facciamo un semplice esempio,
quindi consideriamo quello che è un giunto testa a testa che vedete rappresentato qua in
basso, in cui noi abbiamo realizzato il cordone di saldatura, portando a fusione questa zona
del materiale.Questa zona di materiale, anche quella circostante ovviamente si sarà dilatata
perché l'abbiamo portato a una temperatura molto elevata e quindi come tutti i materiali
tenderà a dilatarsi e quindi questo determinerà una configurazione geometrica di questo
tipo. Ci sarà una dilatazione maggiore nella zona superiore rispetto a quella inferiore.
Quindi? Questo non appena abbiamo deposto il materiale. Ora dopo che inizia il
raffreddamento, questo materiale tende a contrarsi. Però contemporaneamente il resto del
materiale che è rimasto freddo tende a comprimerlo. Ora tenete conto che il materiale a
temperatura molto elevata ha un modulo di elasticità bassissimo.A in teoria, quando
abbiamo il metallo fuso abbiamo un modulo di elasticità nullo, comunque anche a
temperature superiore di ai 1000 °C. Praticamente l'acciaio a proprietà meccaniche
bassissime. Che cosa significa questo? Che bastano dei carichi tutto sommato molto piccoli
per plasticizzare il materiale, quindi il materiale caldo non appena solidificato si plasticizza si
plasticizza in compressione.E quindi Genera un ritiro differenziato maggiore dal lato che si è
invece prima dilatato durante la deposizione e quindi si viene a determinare una
configurazione geometrica di questo tipo, cioè, In altre parole, il giunto saldato, il giunto alla
testa a testa. si imbarca, come si dice, assuma una configurazione AV.Hanno appena
freddato, si pasticcia in confessione, si invece.Hai preso dalla rete che invece Lo Monaco,
poi a allora praticamente il materiale è stato deformato permanentemente a compressione e
quindi tende a ritirarsi, però il materiale circostante si oppone a questo.Quindi questo
determina in parte questo fenomeno, perché comunque in parte riesce AAA.A comprimersi
nella parte elevata.Però tende anche il materiale circostante e quindi in pratica ci
ritroviamo.Geometricamente questo tipo di configurazione ma abbia anche uno stato di
tensione residua di trazione perché il metallo freddo che sta qua attorno tende a riportare la.
A riportare il materiale nella sua dimensione originaria.E quindi nasce uno stato di tensione
residua di trazione sulla in corrispondenza del cordone di saldata.Ora.Abbiamo quindi questi
due effetti.Un effetto di tipo geometrico è un effetto di tipo.Tensionale. Ora quando parlo di
tensioni residue sono è uno Stato tensionale che nasce all'interno del materiale e che è
presente all'interno del materiale, pur non applicando nessun carico dall'esterno. È come se
noi avessimo intrappolato all'interno della struttura.Materiale, uno Stato tensionale. E come
se abbiamo in una certa condizione una molla che abbiamo compressa.Quella molla, anche
se noi non applichiamo nessun carico, poiché è obbligato a rimanere in quello piccolo,
spazio risulterà sollecitata, pur non applicando noi dall'esterno, nessun carico.Ora, qual è
l'importanza di questi due fenomeni ?La risposta non è univoca, perché se noi abbiamo delle
lamiere di metallo estremamente sottili.Quindi è estremamente flessibili.Che cosa
succederà? E realizzando la saldatura le due piastre subiranno una distorsione geometrica
molto forte proprio perché il materiale circostante non può opporsi. Non ha la rigidezza
sufficiente per opporsi alla deformazione che nasce durante la saldatura.E quindi avremo un
livello di tensioni residue basso, ma distorsioni geometriche molto elevate. Questa è una
cosa che tutti i saldatori conoscono quando saldano delle lamiere di piccolo spessore
cambiano notevolmente la loro geometria.Al contrario, se noi abbiamo delle lamiere molto
spesse, allora accade il contrario, nel senso che le distorsioni geometriche rimangono molto
piccole, cioè il giunto è così.Rigido da non cambiare la sua geometria complessa.Però
paghiamo questo con un livello di tensioni residue. Intrappolato in corrispondenza del
cordone molto elevato.tensioni residue che tranquillamente raggiungono la tensione di
snervamento quindi come potete capire noi abbiamo a che fare con un materiale che già
senza l'applicazione di nessun carico esterno già solo per effetto del processo produttivo
Solo per effetto del processo produttivo si trova in condizioni di incipiente snervamento. E
ovvio che se noi adesso applichiamo un carico esterno.Quel materiale deve poter
plasticità.Se non può plasticizzazione perché ha subìto 1 1 infragilimento per via del ciclo
termico di saldatura, si rompa.Ecco perché è importante avere 1, 1 certo grado di duttilità del
materiale saldato che è proprio quello che viene limitato dai cicli termici di saldatura.Che le
tensioni residue hanno un andamento estremamente complesso dipende dalla geometria del
giunto, dipende dalla sequenza di saldatura utilizzata, tendenzialmente.Per un giunto
saldato testa a testa avremo una configurazione di questo tipo?Sezionando idealmente la. Il
nostro giunto saldato. Avremo una tensione di trazione molto forte.In corrispondenza del
cordone che decade rapidamente nella zona termicamente alterata e poi per l'equilibrio.Il ci
deve essere nella zona del metallo base, una tensione residua di compressione. Ricordatevi
infatti che queste sono tensioni auto equilibrate, cioè l'integrale di questa distribuzione di
tensione.Che è la risultante deve essere zero perché è uno Stato tensionale.Ah presente
all'interno del materiale, senza la necessità di applicare un carico dall'estero.In direzione
trasversale abbiamo anche qua una tensione di trazione nella zona centrale del giunto,
equilibrata da una zona di compressione lateralmente. Diciamo che le tensioni in direzione
trasversale sono comunque molto più piccolo delle tensioni in direzione longitudinale che
tranquillamente raggiungono la tensione di snervamento.Comunque, andare a determinare
lo stato tensionale residuo e a misurarlo è una cosa estremamente complicata, infatti le
misure che vengono eseguite sono affette normalmente da errori dei 10, 20%
tranquillamente quindi diciamo, è un qualcosa di molto complicato. Ora le tensioni residue
sicuramente influenzano la resistenza del componente il problema è che noi non non
sappiamo come calcolarlo con esattezza e non sappiamo esattamente che effetto ha abbia.
Quindi alla fine sappiamo che il problema esiste, però non riusciamo a quantificarlo. Infatti
nelle formule che vedremo poi per la verifica di resistenza non ne terremo in alcun conto. In
realtà ne terremo conto utilizzando un coefficiente di sicurezza più elevato. Come tutte le
cose che non sappiamo trattare, buttiamo tutto nel coefficiente di bestialità come viene
chiamato dai detrattori degli ingegneri ovviamente non da noi comunque Però anche le
distorsioni geometriche sono un bel problema perché vediamo un attimo la configurazione
precedente, se noi abbiamo una configurazione di questo tipo a V certo con un angolo
piccolo di pochi gradi il problema è che se noi applichiamo qua un carico di trazione in
questa sezione resistente, dove c'è la saldatura, oltre alla trazione pura, nasce una flessione
parassita una flessione, cioè indesiderata, che dipende dal fatto che il nostro componente
non è perfettamente allineato. Questa flessione parassita può essere dello stesso ordine di
grandezza se non superiore, al carico normale applicato alla nostra saldatura, quindi sono
effetti di cui è difficile tenere il conto perchè noi in fase di progettazione non possiamo mica
prevedere quale sarà la distorsione che nascerà c'e la ritroviamo dopo aver prodotto il
nostro componente e quindi in questi casi, che cosa si fa? Si fa, si fa un controllo di qualità
successive si ammette che ci sia una eccentricità del nostro giunto saldato al di sotto di un
certo limite, prefissato quindi in quella maniera noi sappiamo che le sollecitazioni di flessione
daranno non superiori al 10, 20% delle tensioni nominali che noi stiamo applicando e quindi
in quella maniera siamo tranquilli.In altri casi si possono utilizzare dei trattamenti di
rilassamento delle tensioni residue, praticamente se noi portiamo il materiale, il giunto
saldato una temperatura per l'acciaio attorno ai quattro 500 °, quindi abbastanza vicino al
punto a tre che è attorno al 700 al di sotto di esso.Se diciamo manteniamo il giunto saldato
per un certo numero di ore in queste condizioni le tensioni residue si rilassano. E
praticamente ci ritroviamo il giunto saldato completamente distorto, cioè tutto l'effetto della
delle distorsioni introdotte dal ciclo di saldatura si ritrovano nella geometria. A quel punto
possiamo cercare di deformare plasticamente il giunto per riportarlo nella sua configurazione
geometrica originaria e quindi ci ritroviamo alla fine un giunto esente da tensioni residue e
nella sua più o meno nella sua geometria originale.Quindi questi sono poi chiaramente dei
procedimenti che si realizzano di volta in volta, specie sui grossi, sui grossi componenti
saldati. Ora, diciamo che questi effetti. diventano veramente importanti quando.Il
componente sollecitato a fatica. Come vedremo da un punto di vista statico, un giunto
saldato praticamente resiste quasi nella stessa maniera del metallo base. proprio perché il
materiale ha la capacità di plasticizzare e rilassare queste tensioni residue.Quando invece
applichiamo un carico di fatica, allora li nascono i veri problemi, perché la resistenza
meccanica di un giunto saldato precipita letteralmente.Più grosso sviluppo della? Lo studio
diciamo della comportamento dei giunti saldati si ha avuto soprattutto con con la scoperta
dei giacimenti di petrolio nel Mare del Nord, perché questo ha costretto a realizzare delle
piattaforme petrolifere in un mare che è tempestoso di sua natura ed è anche estremamente
freddo. Quindi diciamo, abbiamo temperatura fredda, quindi il materiale tende a diventare
più fragile del normale sollecitazioni molto intense e tra l'altro variabili nel tempo quindi
diciamo gli studi che sono stati condotti all'epoca sono alla base del comportamento dei
giunti saldati così come lo conosciamo oggi. Tenete conto che comunque non tutto è ancora
chiaro in questo campo. Va bene comunque, al di là di queste divagazioni.Abbiamo capito
quindi che distorsioni geometriche e tensioni residue contribuiscono a rendere questo tipo di
componente estremamente critic e quindi vediamo ora qual è l'effetto della geometria locale
del cordone di saldatura.Non ne abbiamo parlato, se non in maniera incidentale, però
abbiamo detto che in tutti i componenti meccanici non abbiamo spigoli vivi, perché in teoria
quando abbiamo uno spigolo vivo, cioè un raggio di raccordo nullo e in teoria da un punto di
vista teorico la esiste una singolarità del campo tensionale, cioè la tensione, in teoria va a
infinito. In realtà non va infinito, perché il materiale plasticizza, ma comunque raggiungiamo
livelli di sollecitazione molto elevate .Ora a tutti gli effetti un cordone di saldatura è una
discontinuità geometrica con un raggio di raccordo al piede del cordone estremamente
piccolo, quindi proprio in quella zona termicamente alterata, dove abbiamo tendenzialmente
un comportamento più fragile del materiale, un ingrossamento del grano, proprio lì, manco a
farlo apposta, abbiamo anche una concentrazione di tensione dovuta alla geometria, cioè
abbiamo le condizioni peggiori. Infatti, i giunti saldati si rompono non in corrispondenza del
cordone. Il cordone, anzi, ha proprietà meccaniche migliori del metallo base ma si rompe in
corrispondenza del raggio di raccordo che la zona sia metallurgicalmente che
geometricamente più critica del componente. Qual è il problema? A conoscerlo il raggio di
raccordo. Potremmo anche tentare di fare qualche calcolo di resistenza. Il problema è che
non lo conosciamo, se voi avete mai visto un cordone di saldatura dal vivo, ovviamente è
una geometria casuale, quasi caotica, quindi il raggio di raccordo al piede del cordone lo
potete conoscere solo statisticamente e quindi alla fine è tra l'altro successivamente, dopo
l'averlo realizzato, quindi anche di questo non ne terremo esplicitamente conto. In realtà tutti
questi fattori contribuiranno al coefficiente di sicurezza che noi dovremmo adottare per
questo tipo di componenti. Questi, diciamo, sono tutti.I parametri gli aspetti che
condizionano la resistenza di una saldatura. Ora c’è anche un effetto della geometria
complessiva della della saldatura, di cui dobbiamo tenere conto, cioè di come i cordoni di
saldatura sono disposti per realizzare il nostro componente. Il nostro componente.
Comunque, dal punto di vista strutturale, del comportamento strutturale non è tanto
importante come sono organizzati i cordoni di saldatura per realizzare il nostro dettaglio
strutturale, quanto la tipologia di saldatura. In pratica, le saldature possono essere
raggruppate fondamentalmente in queste tre categorie, cioè saldature, testa a testa OA
completa penetrazione. Che cosa significa? Significa che il cordone di saldatura realizza la
piena continuità strutturale per l'intero spessore delle lamiere saldate, quindi non abbiamo
nessuna discontinuità del materiale, è come se le due lamiere che prima erano due corpi
separati, formino un unico corpo Ecco qui chiaramente questa è la condizione migliore in cui
ripristiniamo completamente la continuità strutturale .Però, purtroppo non sempre la
geometria ci consente di realizzare questo, in altri casi dobbiamo ricorrere a dei cosiddetti
cordoni di saldatura o saldature a cordone d'angolo in inglese Fillet Wells che in pratica
riproducono la continuità strutturale solo su un bordo del dettaglio strutturale .Praticamente
le lamiere presentano saldate, presenteranno una discontinuità macroscopica, una vera e
propria cricca presente tra una lamiera e l'altra, è chiaramente questo tipo di saldatura avrà
una resistenza molto più bassa. Infine poi abbiamo le saldature a punti o quelle assimilabili
alle saldature a punti in cui abbiamo un vero e proprio punto di saldatura, quindi a simmetria
circolare e in questo caso non si parla di un vero e proprio cordone, ma di un punto
di.Saldatura. Noi ci occuperemo solo delle prime due categorie, quindi saldature, testa a
testa, completa, penetrazione e saldatura a cordone d'angolo .Ora data l'importanza delle
saldature, il la verifica delle saldature è dettata dalla dalle norme tecniche a cui bisogna far
riferimento, allora la vecchia norma che si seguiva era la CNR uni 10.011 che abbiamo già
incontrato a proposito dei collegamenti bullonati. In realtà questa norma è stata
l'antesignana di tutto quello che è venuto dopo adesso è praticamente in disuso, però
contiene tutti gli elementi fondamentali che ci permettono di eseguire il dimensionamento e
quindi noi ci rifaremo a questo. Attualmente in vigore è il cosiddetto eurocodice tre, in
particolare la parte uno o 8, che si occupa del disegno dei giunti strutturati. Diciamo che
l'euro codice rispetto alla norma, 10011 ha un approccio un po diverso, cioè non definisce
delle tensioni ammissibili , ma definisce dei coefficienti che vanno ad amplificare i carichi
applicati. Diciamo che mentre noi nel campo meccanico siamo abituati a fare le verifiche di
resistenza con la tensione ammissibile, quindi tensione presente nel componente minore o
uguale della tensione di pericolo tensione di snervamento fratto un coefficiente di sicurezza
nel campo civile si preferisce prendere quello stesso coefficiente moltiplicarlo per la tensione
di progetto e confrontarla con la tensione di snervamento. Cioè in pratica portare il
coefficiente di sicurezza che è a denominatore portarlo a primo membro dall'altra parte
Questo approccio diventa utile soprattutto nel campo civile quando abbiamo più
combinazioni di carico per i quali è necessario definire coefficienti di sicurezza differenziati e
quindi in quel caso è chiaro che conviene seguire questo secondo approccio. Diciamo che
nel campo meccanico invece il primo ci va più che bene e quindi noi seguiremo quest'ultima
Allora la CNR uni 10.011 definisce fa riferimento a tre materiali che sono tre acciai laminati a
caldo che già conoscete e fe 360 430 e 510, in cui questi numeri rappresentano la tensione
di rottura minima garantita dal materiale. La normativa definisce anche i valori minimi di
tensione di snervamento e tensione ammissibile.Con un coefficiente di sicurezza
praticamente 1 e 5. Ovviamente questi sono le caratteristiche meccaniche per le lamiere
spesse, fino a 40 mm. Se andiamo oltre le tensioni di riferimento si riducono leggermente e
quindi le trovate poi nella norma. L'euro codice.3 rappresenta una innovazione di questa
normative riguarda tutte le costruzioni metalliche sia in campo civile che industriale ed è un
aggiornamento dettato anche dalla evoluzione. Nei materiali disponibili, infatti, oltre ai primi
tre acciai S 235 S 275 S 355 che sono in pratica I tre acciai che abbiamo appena visto, in cui
questi numeri, ovviamente preceduti da S, rappresentano ora le tensioni di snervamento
allora i processi produttivi nella nell'industria siderurgica consentono di ottenere dei materiali
laminati a caldo con prestazioni meccaniche superiori che ovviamente non erano previsti
dalla vecchia norma . E quindi per avere un vantaggio nell'utilizzare questi materiali è
necessario, è stato necessario riportarli nella norma .Quindi questi sono gli acciai S quattro e
20 S quattro e 60 che quindi hanno una tensione di snervamento rispettivamente di 420 e
460 Newton su millimetro Quadro .Quindi, sono acciaio laminati a caldo ma ad alto limite di
snervamento. Allora torniamo alla 10011. Allora la normativa 10011 definisce due classi di
saldatura. Le saldature cosiddette di prima classe e saldature di seconda classe.Qual è la
differenza? Diciamo che le saldature di prima classe sono di qualità migliore. Da cosa
dipende questa questa migliore capacità di resistenza delle saldature? Si utilizzano degli
elettrodi specifici di classe tre o quattro, quindi, che garantiscono delle prestazioni
meccaniche migliori e inoltre tutte le saldature sono sottoposti a controlli non distruttivi.
Quindi per evidenziare la presenza di porosità, cricche a caldo,, cricche a freddo e così via.
Quindi, chiaramente una volta che noi realizziamo la saldatura con elettrodi migliori e le
controlliamo per garantirci dall'assenza di difetti, è chiaro che possiamo contare su proprietà
meccaniche migliori. Le saldature di seconda classe ovviamente i controlli non distruttivi, ci
devono garantire che non ci sia nessun tipo di difetto all'interno della saldatura .Ci sono poi
le saldature di seconda classe, quindi realizzate con elettrodi di classe 2, 3 o quattro, quindi
si aggiunge anche la possibilità di utilizzare gli elettrodi di classe due. Non mi chiedete quale
sia la differenza tra gli elettrodi, non ne ho la più pallida idea, però fatto sta che garantiscano
un risultato peggiore e poi sono sottoposti a controlli non distruttivi a campione, quindi ad
esempio, su 100 saldature realizzate se ne individua una che viene a campione che viene
sottoposta a controllo e a seguito del controllo, sono tollerate piccole difettosità. Ovviamente
non grandi difettosità, ma piccole piccoli difetti sono comunque ammessi.E quindi è chiaro
che avremo delle proprietà meccaniche inferiori. Allora, detto, fatto questa
distinzione.Vediamo un po ora come si esegue la verifica statica delle saldature,
distinguendo nettamente il caso di saldature a completa penetrazione da quello delle
saldature a cordone d'angolo. Perché le due saldature hanno regole di verifica
completamente diverse, infatti, quando vi troverete a dover verificare una saldatura la prima
domanda che vi dovete porre è se questa saldatura è a completa penetrazione o a cordone
d'angolo, perché cambierà proprio la metodologia di verifica. Ovviamente noi ci occuperemo
solo della verifica statica esiste anche la verifica a fatica però non riguarda questo corso.
Allora nei giunti a completa penetrazione abbiamo detto che la saldatura ripristina
completamente la continuità strutturale delle lamiere, quindi la normativa dice che è come se
la saldatura non ci fosse, cioè come se il componente fosse realizzato in partenza come un
unico blocco monolitico e quindi noi calcoleremo le sollecitazioni, come se la la saldatura
non ci fosse. Quali sono le saldature a completa penetrazione? Sicuramente una saldatura
testa a testa in cui il cordone di saldatura va a interessare l'intero spessore della lamiera una
saldatura a T e completa penetrazione se ad esempio, come in questo caso, i due cordoni di
saldatura si fondono nella parte centrale, quindi coprono l'intero spessore della nostra
piastra. Per definire lo stato tensionale che agisce in corrispondenza di questo cordone di
saldatura si utilizza un sistema di riferimento solidale al cordone stesso.Quindi si parlerà di
tensioni normali, parallele se parallele al cordone di saldatura. Quindi, se noi applichiamo un
carico di trazione su questa faccia della lamiera, questo determinerà una SIGMA parallela
che calcoleremo semplicemente come N, forza applicata fratto l'area rettangolare ella
sezione resistente, cioè S per h. In pratica ci disinteressiamo completamente della
geometria del cordone, di come è fatto il cordone del raggio di raccordo che abbiamo, come
se il cordone non ci fosse. Se invece applichiamo un carico di trazione in direzione
ortogonale alla linea di saldatura, allora questo determinerà la nascita di una SIGMA
Perpendicolare che calcoleremo semplicemente come forza N fratto l'area della piastra
collegata quindi S per L. Quindi a tutti gli effetti, come se il cordone di saldatura non ci
fosse. Nel caso in cui abbiamo due lamiere di spessore diverso, ovviamente dovremmo
andare a considerare lo spessore della piastra più piccola, lo spessore più piccolo della
piastre. Nel piano, poi possiamo applicare anche delle forze di taglio, quindi se noi
applichiamo ad esempio una forza parallela al cordone su questa faccia è ovviamente una
uguale opposta dall'altro lato nascerà una tensione tangenziale, che chiameremo TAU.
Questa tau parallela la valuteremo nella stessa maniera in cui si valuta la massima tensione
tangenziale in una sezione rettangolare, quindi V diviso S per L che è la tensione
tangenziale media moltiplicata per il coefficiente tre mezzi, che è quello caratteristico della
sezione rettangolare, dalla formula di jourawsky. Queste sono le tensioni che agiscono in
una saldatura, lo stato di tensione in una saldatura è sempre uno stato di tensione piano
quindi eventuali tensioni in direzione ortogonale al cordone di saldatura saranno ovviamente
trascurabili perché lo spessore sarà in ogni caso piccolo rispetto al resto delle dimensioni.
Quindi, diciamo questa stessa denominazione delle tensioni la ritroveremo anche in
corrispondenza di un giunto di geometria diversa. Cambieranno le formule per il calcolo della
SIGMA Perpendicolare, della SIGMA parallela e della tau parallela, che dipenderanno dalla
geometria.Nel dettaglio strutturale però, non cambierà la denominazione delle possibili
tensioni che nascono nel componente.Una volta che abbiamo determinato quindi tutte le
possibili tensioni sotto l'azione dei carichi agenti verifica si eseguirà calcolando una
tensione equivalente che a tutti gli effetti è calcolata con la formula di von mises per uno
stato di tensione piano quindi SIGMA, ideale, come la chiama la normativa, uguale radice
quadrata di due tensioni normali secondo due direzioni tra loro ortogonali nel nostro caso
SIGMA Perpendicolare Sigma parallela, meno il prodotto delle due Sigma perpendicolare
per sigma parallela più tre volte la tau parallela al quadrato e questa quantità dovrà essere
confrontata Materiale base a tutti gli effetti, come se la saldatura non esistesse, oppure con
l'ottantacinque percento della tensione ammissibile se abbiamo una saldatura di seconda
classe e quindi diciamo in questa maniera, abbiamo completato la verifica di un giunto
saldato a completa penetrazione. Vediamo ora cosa accade per i giunti a cordone d'angolo
per i giunti al cordone d'angolo la situazione è un po più complicata perché abbiamo una
discontinuità geometrica evidente. Poi nella parte esercitativa che faremo dopo la pausa,
vedremo come riconoscere delle saldature a cordone d'angolo, da quelle a completa
penetrazione. In pratica, siccome abbiamo questa discontinuità geometrica non tutta la
sezione di separazione tra le lamiere è sezione resistente, una parte non contribuisce
proprio perché c'è questa discontinuità. In pratica le linee di forza che attraversano le
lamiere da una saldatura all'altra vengono deviate all'interno del cordone di saldatura .E
quindi è complicato andare a vedere qual è, come è fatto lo stato tensionale locale, perché
dipenderà anche dalla geometria del cordone, questa volta. Allora si fa riferimento a delle
tensioni convenzionali che adesso vedremo come sono definite, sono convenzionali perché
faremo riferimento a una sezione resistente che è anch'essa definita sulla base di una
convenzione .Allora il cordone, il tipico cordone di saldatura a cordone d'angolo a questa
geometria, quindi diciamo al di là della lunghezza della direzione, corrispondente alla
lunghezza del cordone di saldatura, noi abbiamo grossomodo un'area più o meno
triangolare che si affaccia è contigua alle due lamiere. Immaginate che qua ci sia una
lamiera verticale e una lamiera orizzontale, quindi questo cordone di saldatura e con una
specie di rinforzo applicato in corrispondenza della linea di separazione tra le due lamiere.
Ovviamente non avrà una sezione rettangolare sarà un prisma che potrà avere una
superficie concava o convessa, quindi essere, diciamo curva in questa maniera oppure
diciamo scavata verso l'interno quindi concava o convessa. Per convenzione noi
considereremo il triangolo inscritto all'interno del cordone di saldatura, quindi individuata
quella che è la geometria del cordone di saldatura noi individueremo il triangolo inscritto
all'interno e determineremo l'altezza di questo triangolo, quella che qua è indicata con la
lettera a che prende il nome di altezza di gola della saldatura .Allora la sezione resistente del
cordone di saldatura sarà un rettangolo che ha una dimensione pari alla lunghezza del
cordone di saldatura L e l'altra dimensione sarà l'altezza di gola a.Ora questa sezione
resistente potrà avere un'inclinazione qualsiasi, dipenderà dalla geometria del triangolo
inscritto all'interno del cordone. Se i due lati della saldatura p e a sono uguali, ovviamente a
sarà inclinato di 45 °, ma in generale potremmo avere un angolo qualsiasi. Allora noi
dovremmo andare a calcolare i carichi, le tensioni agenti su questa sezione resistente che
ha un'inclinazione qualsiasi che non è il massimo della comodità. Quindi la normativa che
cosa prevede prevede di prendere questa sezione resistente e di ribaltarla ruotarla o sul
piano orizzontale, come in questo caso o sul piano verticale. In questa maniera risulta più
facile andare a determinare quelle che sono le tensioni agenti perché non avremo la
complicazione dell'orientazione della geometria. Allora se ad esempio ribaltiamo sul lato
orizzontale, come in questo caso I vari carichi agenti sulla saldatura potranno dare origine a
queste tre tensioni, cioè una tensione normale alla sezione resistente che chiameremo
SIGMA Perpendicolare una tensione tangenziale perpendicolare al cordone, alla lunghezza
del cordone di saldatura e una tau parallela, quindi sempre una forza, una tensione
contenuta nel piano della sezione RESISTENTE però parallela al cordone di saldatura.
Tensione Sigma Perpendicolare Tau, Perpendicolare Tau parallelo. Ora potrebbero esserci,
se noi confrontiamo queste tensioni con quelle che abbiamo definite prima per le saldature a
completa penetrazione ne manca una. In realtà ne abbiamo aggiunta una, la perpendicolare
ne abbiamo tolta uno, la SIGMA parallela, cioè una tensione normale parallela al cordone di
saldatura.Ora questa attenzione parallela in pratica si suppone che venga assorbita
esclusivamente dalle piastre e quindi non va a interessare il cordone di saldatura. Quindi,
anche se è presente, noi non la considereremo nella verifica di resistenza. Le uniche tre
possibili tensioni da cui è interessato un cordone d'angolo, saranno queste tre SIGMA
Perpendicolare tau perpendicolare, tau parallele.Ora noi abbiamo ottenuto queste tre
tensioni perché abbiamo ribaltato la nostra sezione resistente sul piano orizzontale, però, la
normativa ci consente di fare anche l'opposto, cioè di ribaltare questa sezione resistente sul
piano verticale. Che cosa cambia? In pratica cambia che quella che era una sigma
perpendicolare finora quindi diretta verso l’alto diventerà una tau perpendicolare. Mentre
quella che prima era una tau perpendicolare diventerà una SIGMA perpendicolare, cioè In
altre parole, SIGMA Perpendicolare, tau, perpendicolare si scambiano a seconda se
scegliamo di proiettare la nostra sezione resistente sul piano orizzontale o sul piano
verticale. Poco male perché, come vedremo, le formule che utilizzeremo saranno
indipendenti, cioè scambiando i due termini, otterremo sempre nello stesso risultato, quindi
la normativa ci dice, tu sei libero di scegliere dove ribaltare, dove proiettare la sezione
resistente Sul piano orizzontale, sul piano verticale, perché in ogni caso otterrai una verifica
identica. Come scegliamo se proiettata sul piano orizzontale o sul piano verticale? In genere
lo facciamo dove è più facile calcolare le tensioni corrispondenti, semplicemente questo.
Allora quindi capito che queste tensioni si scambiano. Come si calcola la tensione
equivalente, che corrisponde alla presenza contemporanea di queste tre tensioni.Ora, in
questo caso queste tre tensioni sono delle tensioni assolutamente convenzionali cioè, sono
il frutto di un nostro arbitrio. Anche il fatto che noi chiamiamo questa una tau invece che
chiamarla SIGMA è frutto della scelta l'orientazione della sezione RESISTENTE. Quindi il
criterio di resistenza che adotteremo, in questo caso sarà un criterio di resistenza empirico
che si è visto funzionare abbastanza bene. Questo criterio prende il nome di criterio della
sfera mozza. Perché in pratica fa riferimento a una tensione ideale che è semplicemente è la
composizione vettoriale di queste tre tensioni. Quindi se noi abbiamo una SIGMA,
Perpendicolare, una tau, perpendicolare, una tau parallela, il vettore risultante.Sarà
l'attenzione ideale numericamente, questo si calcolerà come la radice quadrata dei tre
vettori della somma dei tre vettori, elevata al quadrato che dice il criterio della sfera mozza
che quando questo vettore è contenuto all'interno di una sfera di raggio proprio pari ad Alfa
SIGMA, ammissibile. Allora saldatura in condizioni di sicurezza ma perché sfera mozza,
Perché questa superficie limite ideale critica di raggio Alfa SIGMA ammissibile all'interno del
quale deve essere contenuta questo vettore risultante, viene tagliata da due piani che
distano in una certa particolare direzione della quantità beta più o meno beta Sigma
mis.Quindi diciamo criterio della sfera mozza, perché la regione di sicurezza, la regione
ideale nel piano delle tensioni, ha la forma di una sfera mozza a cui con due piani abbiamo
eliminato le due calotte. Quindi, se il vettore risultante è all'interno di questa sfera mozza, la
saldatura è verificata, se invece andiamo all'esterno la verifica non è soddisfatta. Da un
punto di vista della analitico andare a imporre questo significa verificare
contemporaneamente entrambe queste condizioni, cioè la SIGMA ideale deve essere un
vettore minore del raggio della sfera. Alfasigma, Miss. In certe, poi particolari direzioni laa
somma di Sigma perpendicolare più tal perpendicolare, deve essere minore o uguale di beta
Sigma amis, in maniera tale da che, se la il vettore risultante va nella direzione in cui
abbiamo praticato idealmente questo taglio, dobbiamo verificare di essere al di sotto del
piano di taglio.Quanto valgono i coefficienti Alfa e beta Alfa e beta dipendono dal materiale
che stiamo considerando. Tendenzialmente migliori sono le proprietà meccaniche del
materiale, quindi passando dalla FE 3 60 all'f 510 più si riducono i coefficienti Alfa e
beta.Quindi, per l'Fe 360 abbiamo Alfa 0 85 beta uno.Per le F quattro e 3007085 e la stessa
cosa per le FE 510. Quindi chiaramente abbiamo una tensione ammissibile più piccola per
questo tipo di saldatura proprio perché abbiamo per questo tipo di saldatura, perché
macroscopicamente come se avessimo una microcricca . Allora direi, ora facciamo una
pausa, dopodiché riprenderemo e vedremo. Degli esercizi di calcolo.delle saldature. Giunti a
completa penetrazione.Come si riconoscono? Si riconoscono dal fatto che i cordoni di
saldatura, in pratica riproducono la completa continuità strutturale, quindi rappresentati in
questa maniera. Lo stesso tipo di giunto, quindi lo stesso dettaglio strutturale però, realizzato
con saldatura a cordone d'angolo verrà rappresentato in questa maniera, quindi qua
macroscopicamente c'è una mancanza di penetrazione al vertice, quindi c'è una superficie
libera tra le due lamiere e quindi questa è una saldatura a Cordone d'angolo, questa è una
saldatura a completa penetrazione. Sono entrambi giunti a T ma non è importante questo è
importante chiedersi prima di tutto che tipo di giunto è perché come abbiamo visto,
cambiano completamente le verifiche di resistenza che noi dobbiamo compiere. Allora
consideriamo prima il giunto a completa penetrazione, lo andiamo a disegnare, diciamo nella
sua tridimensionalità cosi diciamo o più chiaro. Allora supponiamo di applicare a questo
giunto un carico P in questo punto. Quindi diciamo alla lamiera verticale, ovviamente per
capire, per conoscere lo stato tensionale che nasce abbiamo bisogno di conoscere anche
l'altezza H a cui questo carico è applicato. Allora qual è il procedimento che dovete seguire?
Uno individuare la sezione resistente della saldatura. Quindi, in questo caso la sezione
resistente della saldatura sarà un rettangolo che ha dimensioni l lunghezza del cordone di
saldatura. Questa è .l'altra dimensione è lo spessore della piastra verticale quindi t. Quindi
non ci dobbiamo preoccupare che qua il cordone più largo, più grande, non ci interessa
niente.Il la sezione resistente sarà l per t.Dopo che l'abbiamo individuata c'è la disegniamo.
Quindi questa sarà la sezione resistente della nostra saldatura l per t. Dopo che l'abbiamo
individuate ci conviene individuarci anche il suo baricentro, in questo caso immediato il
baricentro della sezione resistente di questa sezione rettangolare sarà al centro del
rettangolo G.. Che cosa c'è ne facciamo di questa? Di questa sezione resistente del suo
baricentro dobbiamo determinare le caratteristiche di sollecitazione in questa sezione
resistente, quindi prendiamo il nostro dettaglio strutturale che ovviamente sarà vincolato alla
traslazione. Non ci interessa definire il vincolo, però riportiamo il carico p applicato nel
baricentro della sezione resistente della saldatura. Quindi se io devo spostare il punto di
applicazione di P a questo punto, dove effettivamente applicato al baricentro della sezione
resistente io mi ritroverò p inalterato e dovrò introdurre un momento di trasporto che vale P
per h. Volendolo rappresentare, diciamo con un arco, sarà p pe H fatto in questa maniera
oppure volendo lo rappresentare con un vettore sarà un vettore di questo tipo di p per h.
Allora, una volta che abbiamo completato questo passaggio, quindi spostare il punto di
applicazione dei carichi nel baricentro della sezione resistente della saldatura, ovviamente,
nel fare questo devo introdurre gli opportuni momenti di trasporto, non è che sposto solo p e
poi mi dimentico del resto .Si presuppone che voi lo sappiate, infatti. Ma insomma, arrivati a
questo punto, mi sembra proprio il minimo.Una volta che avete fatto questa operazione,
potete calcolare le tensioni nella sezione resistente con le stesse identiche formule che
avete visto nel modulo di meccanica strutturale, né più e né meno. Abbiamo una sezione
resistente rettangolare sollecitata da questa forza di taglio e da un momento flettente di
questo tipo e quindi sapete calcolare le sollecitazioni, sapete come sono distribuite le
sollecitazioni nella sezione resistente, quindi calcolo delle sollecitazioni elementari. Quindi
iniziamo da P, che cosa determinerà? Determinerà una tensione tangenziale Tau che
calcoleremo, come ovviamente il valore massimo è quello che ci interessa tre mezzi Carico
P Fratto l’area rettangolare perché tre mezzi? Perché per una sezione rettangolare, quello è
il coefficiente che ci viene viene dalla formula di jourawsky .Quindi p fratto T per l. Poi
sapremo che se noi andiamo a scrivere.come è distribuita questa tensione tangenziale
avremo una tensione di questo tipo PARABOLICO, con il valore massimo qua al centro, che
sarà proprio quello che abbiamo indicato qui al centro. Dopodiché abbiamo il momento
Flettente P per H il momento produce una sollecitazione di flessione.Quindi avremo una
distribuzione bitriangolare diquesto tipo?Questa SIGMA noi genericamente gli diamo il nome
di Sigma per una sezione rettangolare.Questa però è la sezione resistente di una saldatura,
quindi nel nostro caso sarà una SIGMA che agisce in direzione uscente dal piano del foglio
e quindi sarà una SIGMA Perpendicolare per come l'abbiamo chiamata, visto che la
direzione Perpendicolare è quella ortogonale al cordone di saldatura.Quindi SIGMA,
Perpendicolare e come la Calcoleremo, questa Sigma Perpendicolare con la formula di
navier applicata a un rettangolo per un rettangolo la tensione massima, si calcola come sei
volte Momento flettente momento, flettente vale P per h, fratto P per h quattro dove p è la
larghezza della sezione H è l'altezza della sezione al quadrato. Nel nostro caso la larghezza
l, cioè la dimensione parallela al vettore che definisce il mio momento flettente giusto per
evitare confusion eT è l'altezza della sezione, quindi al quadrato. Una volta che ho
determinato queste due tensioni e sono le uniche che agiscono le compongo con la formula
della tensione ideale di Von mises che conosco bene, quindi radice quadrata, in questo caso
SIGMA perpendicolare quadro più tre tau, Quadro e la confronto con la Alfa SIGMA
ammissibile in cui Alfa dipenderà dalla saldatura, se di prima classe o di seconda classe.
Normalmente queste verifiche danno luogo in fase di progettazione noi dovremmo scegliere
lo spessore della lamiera saldata, quella è l'incognita. Molto spesso diventa difficile isolare t
in queste relazioni, quindi bisogna procedere per tentativi. Ti fisso un valore di T e si verifica
se la verifica è soddisfatto oppure no? Se non è soddisfatta semplicemente si aumenta t fino
a raggiungere il valore desiderato.Quindi, seguendo queste regole, queste tre regole,
individuare la sezione resistente della saldatura, riportare i carichi alla sezione resistente e
calcolare le sollecitazioni elementari e praticamente non vi potete sbagliare e le saldature
diventano qualcosa di molto complicato. E chiaro che se uno ha difficoltà nello spostare il
punto di applicazione nell'individuare quella che è la sezione resistente, è chiaro che queste
semplici regole lo mettono in difficoltà. Però diciamo è una cosa abbastanza deve essere
abbastanza meccanica, ve lo dico perché diciamo è una cosa che in genere crea qualche
problema. Questo è la sezione resistente. No? Qui, ah sì, questa è la nostra sezione
resistente in corrispondenza della sezione. Quando tu applichi un carico P di questo tipo
questa qua hai un momento flettente p per h che tende e comprime questa parte della
lamiera e comprime questa parte in basso rispetto alla direzione longitudinale del cordone di
saldatura, questa è una tensione perpendicolare. Nulla di più, ma sarebbe una tensione
perpendicolare, anche se agisse in questa direzione. Cioè questo stesso giunto, se tu
applichi un carico di trazione di questo tipo, nascerà.Anzi, lo facciamo ora.Così chiariamo
questo discorso.Supponiamo di applicare qua un carico di trazione n sulla lamiera
inferiore.Allora?Rispondiamo sempre alle domande, così come le abbiamo fatte prima, qual
è la sezione resistente? In questo caso attenzione non è quella di prima, una sezione
resistente e questa questa volta è lo spessore della lamiera orizzontale.Chiamiamola
sempre T e poi l sempre la lunghezza della del cordone.Questa n noi quindi andiamo
a.Disegnarci la nostra sezione resistente.Che Sara ti.Per.E la forza n. Sarà una forza
uscente? Dal piano applicata al baricentro, quando noi spostiamo il suo punto di
applicazione.Non cambia niente, perché?E la spostiamo lungo la sua linea d'asse, quindi
non introduciamo nessun momento e quindi che carico determinerà questa? N una SIGMA
perpendicolare, che chiameremo n su quelle parti?Quindi attenzione che in questo caso
cambia la sezione resistente coinvolta.Supponiamo sempre questo tipo di configurazione, la
rifaccio di nuovo. Il nostro giunto saldato, supponiamo questa volta di applicare una forza P
parallela alla piastra in questa maniera? Ora la sezione resistente che dobbiamo
considerare la stessa di prima, cioè è questa relativa alla piastra verticale.Quindi una
sezione resistente lunga L e larga T. C'è la disegniamo Baricentro, che sarà al centro e
applichiamo la forza P spostiamo il punto di applicazione P nel baricentro .Quindi spostando
p di questa quantità introduciamo un momento flettente che varrà sempre P per H solo che
questa volta agirà nel piano diverso T per H. Intuitivamente qua avremo per questa sezione
resistente una zona tesa qui o una zona compressa qua nella parte in basso e saranno
sempre delle SIGMA Perpendicolari. Quindi il nostro momento flettente produrrà in questo
caso una distribuzione bi triangolare però di questo tipo.E quindi avremo sempre una sigla
PERPENDICOLARE, che calcoleremo come sei il momento P per h fratto, larghezza per
altezza al quadrato. Ma chi è la larghezza? Ora la larghezza e lo spessore t in direzione
parallela alla freccia che rappresenta il mio momento, quindi t per l'altra L'altezza al quadrato
quindi, per l Quadro e poi ci sarà sempre la tensione tangenziale tau che sarà distribuita in
maniera diversa, ma il suo valore massimo, cioè, sarà distribuita in questa maniera. Quello
che a noi interessa è sempre il valore Massimo tre mezzI P per T per l su Tutti per.Ora uno
potrebbe dire, ma qua la tensione tangenziale massima non si realizza nello stesso punto
dell'attenzione della tensione normale massima per le saldature diciamo si è un po più
approssimativi, nel senso che si considerano che i massimi nella sezione si sommino
sempre contemporaneamente, perché alla fine nelle saldature noi abbiamo 1 ° un livello di
approssimazione dei modelli di calcolo csì elevato che è bene largheggiare nel calcolo delle
sollecitazioni agenti. Quindi diciamo che la situazione è questa, supponiamo ora una
geometria diversa.Supponiamo di considerare su una piastre piana vediamo se riesco a
rappresentarla correttamente un angolare a L quindi una situazione di questo tipo e che qua
ci sia una saldatura completa, penetrazione, ovviamente. Quindi una situazione di questo
tipo, allora se io applico P, qua diciamo il baricentro della sezione resistente si troverà
grossomodo in questo punto. Diciamo che la prospettiva non aiuta, però se andiamo a
disegnare quella che è la sezione resistente, diciamo che il baricentro grossomodo si troverà
qui. Ora il baricentro la sezione resistente dell'angolare coinciderà con il con la sezione
resistente della saldatura. Quindi a tutti gli effetti, è come se noi stessimo eseguendo la
verifica di resistenza di questo angolare a tutti gli effetti. Supponiamo di avere un carico P di
trazione applicato in questo spigolo questo me lo sto proprio inventando sul momento così,
giusto per complicare un po la vita, quindi che cosa devo fare seguendo le regole che vi ho
detto? Individuare la sezione resistente e l'abbiamo individuata e questo angolare fatto in
questa maniera, individuare il baricentro della sezione resistente, spostare il carico p
applicato el baricentro, quindi io quando sposto p in questo punto devo introdurre siccome il
punto di applicazione qui devo introdurre un momento di trasporto che vale p per questa
distanza, chiamiamola.X. Quindi avrò un momento flettente applicato che sarà diretto in
questa maniera ortogonale a X che varrà p per X. Quindi che tipo di sollecitazione mi
produrrà questo momento Flettente P per X?Praticamente avrò una distribuzione delle
tensioni bitriangolare di questo tipo che calcoleremo come al solito, se questo è il momento
di inerzia, se questa è l'asse y la tension massima e sarà una tensione perpendicolare
massima dovuta al momento flettente la calcolerà come momento flettente p per x fratto JY
per la distanza massima dall'asse y che dovrebbe essere X quella che abbiamo chiamato X
in questo punto. Dunque tu il punto dove stai applicando il carico e qui, quindi, quando tu
sposti il carico in g devi introdurre un momento che è pari a p per h, che è diretto secondo
Y. Oh, è chiaro, ma vabbè, ma perché io ho fatto l'ipotesi di applicare il caricop in questo
punto giusto per complicare un po la vita .Quindi ho una distribuzione di tensioni che sono
tensioni SIGMA, perpendicolare dovute alla alla flessione che vale P per X su JY per X.Però
attenzione, non c'è solo questo. Poi c'è la tensione normale dovuta al carico P applicata del
baricentro, che sarà ovviamente uniforme.Quindi avrei poi una SIGMA Perpendicolare.
questa sarà la uno questa la due che calcoleremo come p fratto l'area della sezione
RESISTENTE .Quindi quando vado a fare la verifica di resistenza, che cosa scriverò he la
SIGMA ideale coinciderà in pratica con SIGMA, Perpendicolare uno più Sigma,
Perpendicolare due e questa dovrà essere minore o uguale di Alfa Sigma ammissibile. a tutti
gli effetti. Io devo fare una verifica di resistenza così come sapete già farla onsiderando solo
che il la sezione resistente questa volta è quella della saldatura e do dei nomi alle tensioni
che saranno Sigma, Perpendicolare, Sigma, parallela, Tau. Però, al di là del nome I concetti
non cambiano le calcoleremo sempre nella solita maniera che già conoscete. Chiaro, dovete
un po rispolverare dei concetti che vi devono essere stampati nella memoria, ovviamente
cioè le sollecitazioni elementari le dovrete conoscere anche per sezioni strane, dalla realtà
della grande maggioranza dei casi. Avete a che fare con rettangoli, con cerchi, però ogni
tanto può capitare qualche sezione strana come questa.Vediamo un'altro esempio,
consideriamo in questo caso una saldatura molto comune, quella di un di una tubazione. Se
consideriamo un tubo su cui spponiamo di vedere di eseguire una sezione in questa zona
abbiamo una saldatura a completa penetrazione questo è come se avessi fatto uno strappo
per rappresentare quello che è il cordone di saldatura. Ovviamente qua avete un cordone di
saldatura, circonferenza.V abbè, saldatura di testa a testa viene molto utilizzato ovviamente
nella realizzazione delle tubazioni, appunto. Allora che carichi potete applicare a questo tipo
di elemento? Potete avere un momento torcente potete avere un momento flettente potete
avere uno sforzo normale e poi, siccome ci piace complicarci la vita, possiamo avere una
pressione interna. Vediamo un po qual è l'effetto di tutti questi di tutti questi carichi. Allora,
come al solito, qual è la sezione resistente? La sezione resistente, in questo caso a tutti gli
effetti, coincide con la corona circolare della tubazione. Ovviamente supponiamo di avere
due spessori diversi e ho due spessori diversi. Devo prendere la corona circolare con uno
spessore più piccolo. Quindi la mia sezione resistente sarà questa?Il baricentro è
ovviamente al centro. Allora se ho uno sforzo normale.Io devo prendere lo sforzo normale e
applicarlo in corrispondenza del baricentro della sezione, quindi praticamente non introduco
nessun tipo di momento. La tensione che nasce una tensione uscente rispetto al piano del
foglio e siccome questo in pratica mi taglia il cordone di saldatura in questa maniera, mi
determinerà una SIGMA perpendicolare perché la lunghezza del cordone in questo caso è
circonferenziale. Quindi SIGMA Perpendicolare uno sarà uguale AN fratto l'area.Quindi
quattro quarti, quattro quarti greca, quarti di grande quarti quadro. Meno di piccolo
quadro.Se volete essere proprio precisi, rigorosi momento flettente il momento flettente,
quindi diciamo che mi produrrà una distribuzione di tensione uniforme.Che sarà la SIGMA
Perpendicolare uno che abbiamo appena determinato.Momento flettente, che tipo di
sollecitazione determinerà una distribuzione triangolare e come va calcolata? Ero con la
formula di navier applicata al caso delle corone circolari.Quindi sìgma perpendicolare, due
pari a 32 momento flettente diviso pi greca di grande alla quarta, meno di piccolo alla quarta
per di grande.Oppure se considero che lo spessore sia piccolo rispetto alle dimensioni di
grande possono scrivere sì ma perpendicolare due circa uguale a due MF diviso pi greca,
diametro medio al quadrato.Per lo spessore tenendo conto delle approssimazioni nella
calcolo di di grande alla quarta, meno di piccolo, alla quarta. Momento torcente che
sollecitazioni produce il momento torcente produce delle sollecitazioni di tensione
tangenziale distribuite in questa maniera e quindi per la mia saldatura sarà una talpa
parallela perché agisce in direzione parallela al cordone di saldatura, però parallela che
calcolerà come 16 MT diviso pi greca di grande alla quarta, meno di piccola alla quarta per
di grande o se volete tau parallela, all'incirca sarà uguale a quattro volte a.Ma ho fatto un
errore. Sigma perpendicolare, due uguale a quattro, n con F.Diviso pi greca, invece tal
parallela e due M con T diviso pi greca dicono n quadro Perti.Ho la formula di bret. Infine la
pressione interna, pressione interna? Non mi ricordo se nell'ambito del corso abbiamo visto
la formula di mariott mai sentita nominare. Ne approfittiamo ora.La formula di mariott è una
formula che si utilizza per stabilire lo spessore che deve avere un tubo per per contenere un
fluido di pressione alla pressione P.In pratica, quando voi avete una tubazione al cui interno
agisce la pressione P questo è un carico che agisce uniformemente sulla parete interna.
Allora, per determinare lo stato di sollecitazione che da nasce nella parete delle tubazioni,
che cosa possiamo fare? Possiamo immaginare idealmente di sezionare la nostra tubazione
di lunghezza, l il nostro tratto di tubazione di lunghezza l con un piano diametrale. Se noi
selezioniamo la tubazione con questo piano diametrale otteniamo una situazione di questo
tipo in cui qui ci sarà la superficie del fluido su cui agirà la pressione P uniformemente
distribuita su questo rettangolo che vale l per d sulla sezione di taglio dobbiamo fare qualche
ipotesi, dobbiamo ipotizzare che lo spessore sia piccolo rispetto al diametro della tubazione
.Se questo è vero, possiamo supporre che qua nasca una SIGMA tangenziale e sarà
distribuita uniformemente nello spessore e ovviamente per tutta la lunghezza.I mponiamo
ora l'equilibrio alla traslazione verticale di questo elemento, quindi avremo SIGMA con T che
agisce su questo rettangolo che ha dimensioni t per l.Questa è la risultante della della
distribuzione di tensioni sigma ti che agisce su un lato. Dall'altro lato avremo una quantità
esattamente analoga, quindi per due. Il fluido invece esercita una forza risultante diretta
verso il basso, quindi con il segno meno che vale p per l'area su cui agisce, che è un
rettangolo che ha dimensioni, il Diametro d interno per essere precisi moltiplicato per la
lunghezza, l uguale zero .Semplifichiamo L e quindi Sigma con t è uguale p per d fratto due
t. Questa formula prende il nome di formula di mariotte.e ci permette di calcolare la tensione
circonferenziale che nasce in un tubo al cui interno esiste, esiste un fluido alla pressione P.
Ovviamente questa formula ha certi limiti di validità. L'ipotesi forte e che la SIGMA con t sia
costante nello spessore. Questo è vero solo se lo spessore T è piccolo rispetto alle
dimensioni del nostro tubo .In generale, se dal calcolo dal calcolo fatto con la formula di
Mariotte viene uno spessore della tubazione al di sotto di un cinquantesimo, un
centesimo.del diametro d della tubazione e vi viene uno spessore della della tubazione al di
sotto di un cinquantesimo, un centesimo.Del diametro di della tubazione, allora quello quello
spessore lo potete assumere, Se invece avete un tubo a pressione elevata, tipo che porta
trasporta un fluido alle pressioni 250 bar, come avviene normalmente negli impianti idraulici.
Allora il calcolo vi fornirà un t. che sarà superiore a questi limiti e quindi quel ti sarà solo un t
di prima approssimazione.In realtà poi andrà fatto un calcolo più approfondito perché si vede
da una teoria, dalla soluzione elastica che questa attenzione sigma con t non è distribuito
uniformemente, ma ha un picco in corrispondenza del raggio interno. Però diciamo che
chiaramente la formula di mariotte vi fornisce un ordine di grandezza di quello che accade.
Significa che il modello di calcolo, la formula di mariotte, cioè l'assunzione che la SIGMA t
sia uniforme è abbastanza aderente alla realtà equindi lo spessore T che tu scegli in quella
maniera, imponendo che SIGMA con t sia minore della SIGMA ammissibile t quindi di qua
Pd su due t minore uguale di SIGMA, ammissibile quindi di qua ti calcoli il t minimo che deve
avere la tubazione. Se questo ti minimo effettivamente è molto minore di B, allora puoi
considerarti soddisfatto e terminare , se invece ottieni un t superiore a certi limiti, allora devi
fare un'indagine più accurate.In generale per le tubazioni che trasportano acqua, faccio per
dire dove si raggiungono pressioni tutto sommato contenute questa formula va più che bene
tenendo conto che poi normalmente gli spessori vengono incrementati di un certo spessore
nei riguardi dei fenomeni di corrosione. Se invece state parlando di un di una tubazione che
di un impianto idraulico tendenzialmente ottenete spessori troppo elevati e incompatibili con
questo, con questo modello di calcolo. Ora, tornando al nostro caso se noi abbiamo una
pressione interna di questo tipo, quindi questa pressione interna genera una tensione
circonferenziale, quindi semplicemente per il la mia saldatura la formula SIGMA t
l'espressione sigma dati che io calcolo con la formula di mariottesarà una SIGMA parallela al
cordone che verrà esattamente P per d su due, ovviamente .Con i limiti di validità della
formula di mariotte. Quindi se io ho tutti questi carichi contemporaneamente presenti, quindi
uno sforzo normale e momento flettente un momento torcente e una pressione interna, alla
fine mi calcolo tutti questi contributi e calcolerò la tensione ideale come la radice quadrata di
sigma Perpendicolare uno, più SIGMA Perpendicolare 2 al quadrato, attenzione che queste
sono della stessa natura, quindi si sommano algebricamente prima di fare il quadrato più
SIGMA parallela al quadrato quello che deriva dalla formula di mariotto meno si gma
Perpendicolare uno, più Sigma, Perpendicolare due.Che moltiplica SIGMA parallela più tre
tau parallela al quadrato.Minore uguale di Alfa Sigma ammissibile. Quindi diciamo che.da un
punto di vista pratico, una volta individuata la sezione resistente e i carichi che agiscono su
di ess, ci scordiamo totalmente che si tratta di una saldatura c'è ne ricordiamo solo
nell'affidare il nome giusto alla tensione e per affibbiare il nome giusto all'attenzione,
dobbiamo guardare come è orientato il vettore della tensione rispetto al cordone di saldatura
tutto qua questo per quanto riguarda le saldature, le saldature a completa penetrazione,
Vediamo ora qualche esempio di saldatura a cordone d'angolo.Iniziamo dallo stesso giunto
a t che abbiamo considerato prima solo che questa volta si tratta di una saldatura a cordone
d'angolo quindi fatto in questa maniera. Allora guardiamo di nuovo i due casi precedent uindi
applichiamo un carico i di questo tipo sempre alla quota h. e quindi i passaggi da eseguire
da seguire sono sempre gli stessi, qual è la sezione resistente della saldatura? La sezione
resistente della saldatura, in questo caso è per ognuno dei cordoni un rettangolo che avrà
una certa inclinazione adesso non ci interessa perché non sappiamo qual è la forma del
cordone che ha una certa altezza di gola e una certa lunghezza l. Adesso io devo prendere
questo cordone questa sezione resistente convenzionale, che è inclinata e la devo ribaltare.
Su quale piano? Mi conviene il piano orizzontale e quindi avrò per ogni cordone di saldatura,
due rettangoli disposti in questa maniera che hanno ognuno di essi una dimensione a e
sono separati dallo spessore della piastre t .Qual è il baricentro della sezione resistente
complessiva? Perché ovviamente devo considerare entrambi i cordoni, mi troverà qui al
centro considerando che abbiamo due piani di simmetria e quindi aquesto punto prendo il
carico P e come abbiamo fatto prima, sposto il suo punto di applicazione in corrispondenza
del baricentro G e nel fare questo.Introduco un momento p per h c he è un momento che
rappresento in questa maniera. Allora che sollecitazioni mi produrranno?Queste due
caratteristiche di sollecitazione su questa sezione resiste. Iniziamo dal taglio .Per il taglio la
forza p mi produrrà delle tensioni tangenziali che saranno delle tensioni tangenziali,
perpendicolari .Perché?Il riferimento del cordone, questa è la direzione parallela al cordone.
Questa sarà la direzione perpendicolare.Nel caso dei cordoni d'angolo non si va tanto per il
sottile, nel senso che si calcola la tensione tangenziale semplicemente come forza f attuale.
Non si considera quel fattore tre mezzi, perché, ad esempio, la sezione RESISTENTE e
rettangolare. Ma perché, perché?Ci sono tante e tali di quelle approssimazioni el calcolo, nel
fatto che abbiamo una sezione convenzionale che la ribaltiamo su un lato e così via, che
non ci preoccupiamo di queste di questi dettagli, quindi, tau perpendicolare sarà uguale a P
fratto l'area complessiva, due a per l. Questo momento flettente e immaginiamo che sia
ripartita in maniera uniforme tra i cordoni. Sappiamo che non è così, ma tanto è un calcolo
convenzionale. Per quanto riguarda questo momento flettente questo momento, flettente
produrrà una distribuzione di tensione bitriangolare fatta in questa maniera. E come la
calcoleremo, il valore massimo di questa tensione? allora prima di tutto determinerà una
sigma uscente dal piano della sezione, quindi sarà una SIGMA Perpendicolare come la
calcoliamo? Formula di navier, quindi il momento Flettente Pper h Fratto il momento
d'inerzia rispetto all'asse neutron che è questo per la distanza massima dall'asse neutro. E
quanto vale la distanza massima dall'asse neutro? A più t mezzi.Quanto vale J con n
calcolare J con n possiamo riferirci? Vi rifaccio qua il disegnino giusto per.Intenderci quindi
questo è l'asse n.Indichiamo con g con uno il baricentro della singola sezione rettangolare G
con uno EG con due.Indichiamo con X l’asse baricentrico del singolo rettangolo, quindi J con
X.Voi sapete bene che vale un dodicesimo larghezza per altezza al cubo, chi è la
larghezza? La dimensione l. Chi è 'altezza? A al cubo.Dopodiché dobbiamo riferirci all'asse,
quindi utilizziamo il teorema di Steiner, quindi JN sarà uguale AJX più.l'area del rettangolo
ha per l?Per la distanza tra gli assi X eN al quadrato, questa distanza vale ti mezzi più a
mezzi al quadrato. Questo ovviamente, è il contributo di un solo cordone. L'altro cordone
che simmetricamente disposto, darà un contributo esattamente identico e quindi per due?
Quindi, complessivamente, il momento di inerzia, JN sarà un dodicesimo LAO cubo più a
per l che moltiplica i mezzi più a mezzi al quadrato, il tutto moltiplicato per due. E quindi
avremo una SIGMA Perpendicolare che calcoleremo come P per h fratto questa quantità ve
lo riscrivo giusto per la cronaca A Te lo riscrivo giusto? Per la cronaca, LA. Al cubo più a per
l che moltiplica i mezzi più a mezzi al quadrato, tutto per due moltiplicato per a più di mezzi
.Avevamo anche una tau perpendicolare, che vi ricordo vale p su due aL quindi la verifica di
resistenza sarà.Sigma ideale radice quadrata di SIGMA, perpendicolare quadro più tau,
perpendicolare Quadro che dovrà essere minore o uguale di Alfa sigla ammissibili.Però
dovrò anche verificare che SIGMA per perpendicolare, valore assoluto più tau per
perpendicolre sarà sia minore di beta Sigma ammissibile Ora, se sono in fase di verifica
conosco tutte le dimensioni e quindi queste relazioni le risolvo facilmente, se sono in fase di
progettazione, cioè io devo scegliere il valore di a che mi assicura la resistenza del materiale
è impensabile non ci provate neanche a isolare a da questa relazione. E sarebbe
complicatissimo, c'è qualcuno che si mette a farlo e negli scritti perde due ore di tempo. Non
vale la pena. Noi dobbiamo risolvere il problema in maniera ingegneristica, fissiamo un
valore di a e verifichiamo che sia rispettato. In molti casi bisogna scegliere anche il valore di
L . Allora uno come fa? Fissa il valore di L e, determina il valore di a corrispondente. Allora si
possono verificare dei casi assurdi, cioè se io scelgo una lunghezza L del cordone molto
piccola, mi verrà una altezza del cordone che sarà più o meno dello stesso ordine di
grandezza di L, ma non si è mai visto, non si è mai vista una saldatura che ha una
lunghezza, l paragonabile all'altezza di gola. Quindi c'è qualcosa che non va.
Tendenzialmente le saldature sono degli elementi allungati, quindi la lunghezza l deve
essere preponderante rispetto alle altre dimensioni .Da cosa deriva il problema che avete
fatto una scelta errata per l, ma non è che avete sbagliato perché sia perché non sapete
come stanno le cose, non lo sapete a priori, quindi avete fissato un valore arbitrario di l è
determinato un valore di a corrispondente.I due valori sono troppo vicini, dovete aumentare l
incrementate L e rifate il calcolo ino a quando ottenete una tensione ragionevole, al di sotto
di 1/10 della lunghezza ed altrimenti che razza di saldatura e q uindi, come al solito,
ragionare con il buon senso. Vediamo ora un'altro caso, fatemi vedere quelli che vi devo. Ah
il giunto, il cosiddetto lap joint, cioè il giunto sovrapposizione.È un giunto realizzato in questa
maniera quindi qua non c'è bisogno adesso di una rappresentazione tridimensionale, quindi
realizziamo un cordone di saldatura qui è un cordone di saldatura a qui e applichiamo un
carico di trazione P. sulle due lamiere. Allora che dice la teoria, allora io prendo il mio
cordone di saldatura individuo il rettangolo all'interno e prendo l'altezza di gola, cioè l'altezza
del triangolo inscritto. Dopodiché prendo questo triangolo, quest’area convenzionale e la
ribalto sul piano orizzontale o sul piano verticale, qua succede una cosa articolare,
supponiamo di ribaltarla sul piano orizzontale.Quindi ottengo una sezione resistente che
sarà costituita da due rettangoli che si trovano sullo stesso piano orizzontale.Quindi, quando
io vado ad applicare la forza P in praticaho semplicemente una tau perpendicolare he
calcoleremo come p fratto, due a per l.In realtà le cose non vanno esattamente così, perché
se uno guarda questo disegno sirende immediatamente conto che questo sistema non è
equilibrato perché le due forze p non sono allineate. Quindi, in realtà in questa zona nasce
un momento flettente, parassita spurio che vale p per questa distanza questa distanza la
chiamiamo e. uesta distanza e non è altro che t uno più t 2/2 dove t uno e t due e lo
spessore delle due piastre collegate. Allora se le lamiere collegate hanno uno spessore
piccolo allora diciamo che questo termine P per e questa flessione spuria può essere
trascurata, può essere tranquillamente trascurata. Se invece lo spessore delle piastre
collegate inizia a essa, a diventare rilevante e allora non può più essere trascurata e cosa
determina questa p per e? Ora, anche se questo è, diciamo uno di quei rari casi in cui se noi
spostiamo il punto di applicazione del carico nel baricentro della sezione RESISTENTE non
ci accorgiamo di niente perché le due sezioni sono contenute nel piano, ma questo diciamo,
è una approssimazione inaccettabile in questo caso. In realtà qua dobbiamo introdurre un
momento P per e he sarà un momento di questo tipo.Quindi questo produrrà esattamente
come abbiamo visto prima una distribuzione di tensione bitriangolare d questo tipo e queste
saranno delle SIGMA Perpendicolari aggiuntive che dovremmo tenere in conto.La formula
per il calcolo della SIGMA perpendicolare, esattamente quella che abbiamo visto prima,
perché geometricamente abbiamo esattamente la stessa sezione resistente.Solo che
chiaramente avremo un dato, un nome diverso a questa distanza, a questa altezza di gola, è
cosi via. Uno potrebbe anche diciamo fare riferimento in uesto caso particolare loo sto
disegnando al contrario dotrebbe considerare anche di ribaltare la sezione resistente sulla
piano verticale, quindi otterremo una sezione resistente, diciamo fatta in questa maniera.
Quindi, con le due porzioni di sezione resistente disposte in questa maniera e il carico P
applicato qui. Diciamo che in questo caso avremmo semplicemente una SIGMA,
Perpendicolare e calcoleremo come p fratto, due a per L .Anche qua non ci accorgeremmo
della flessione parassita e in questo caso non non riusciamo proprio a tenere conto di
questa flessione parassita, quindi non ci conviene ribaltare in questa direzione in questo
caso particolare perché non la vediamo proprio questa flessione introdotta dal fatto che le
due lamiere sono disassate però è un caso molto particolare.Vediamo ora il caso di sempre
di una saldatura, cordone d'angolo sollecitata a torsione. Supponiamo di avere una parete
una lamiera e su questa lamiera poi sono presenti due cordoni di saldatura disposti in
questa maniera Supponiamo di applicare un carico P un carico F diretto in questa maniera
a tutti gli effetti. Questo è un'altro area mezzo.Quindi?Che cosa devo fare? Solito discorso
individuo la sezione resistente delle saldature.Sono due rettangoli di lunghezza, l e altezza
pari all'altezza di gola. In questo caso mi conviene proiettare i cordoni di saldatura proprio
sulla faccia che ho di fronte, è la soluzione più semplice, quindi la mia sezione resistente
sarà costituita da due rettangoli di lunghezza l e Altezza a separate dalla dimensione h
supponiamo che questa lamiera abbia un'altezza h. Il baricentro della sezione resistente si
troverà ovviamente qui. Che cosa devo fare? Prendo i carichi applicati in questo punto e s
posto il punto di applicazione di questi carichi in g. Quindi qua su c'è g. Quindi se io sposto p
lo sposto lungo la sua linea d’asse, quindi non introduco nessun carico
aggiuntivo..Dopodiché ho F. Quando sposto F introduco un momento che verrà F per questa
distanza, per il braccio, l e quindi mi ritroverò qua un carico F e un momento flettente che un
momento chiamiamolo momento F per l disposto in questa maniera.Quindi dovrò fare i conti
con queste tre sollecitazioni che agiscono sulla mia saldatura.Il carico P che cosa
determjna? Beh, per come è orientata la sezione delle saldature dell'età o parallele?Ciao
parallela P fratto aperelle.Per il singolo cordone. Siccome sono due per due?La forza F che
cosa determina delle tau perpendicolari che varranno F fratto a per l per due perché ho due
Corso .Poi c'è il momento F per l.Io l'ho chiamato momento flettente perché se questa è una
trave alla fine?F per L è un momento flettente, cioè se io considero la sezione resistente
della mia lamiera per questa sezione resistente, quello è un momento flettente.Però, per
come sono io, è orientata la sezione resistente delle mie saldature, questo è un momento
torcente perché ho che la sezione resistente contenuta nel piano in cui agiscono le forze
originate dal momento.Come faccio a calcolare l'effetto di F? Ora? Voi sapete bene che la
torsione provoca delle sollecitazioni delle tensioni tangenziali che sono facilmente calcolabili
solo per una sezione circolare, per una sezione di questo tipo, già per una sezione
rettangolare le cose sono complicate, figuratevi per una sezione di questo.Comunque, quello
che si fa si possono seguire due strade, la prima strada quella più semplice se
ogliamo.Avere un momento flettente di questo tipo coincide con l'avere sue sui due cordoni
ue forze di taglio V uguali ed opposte talii che il momento risultante di queste due sia
coincidente con il momento applicato nel nostro caso F quindi V siccome agisce con un
braccio dovrei considerare h più a, cioè dovrei tener conto dello spessore del cordone di
saldatura ma come avete iniziato a imparare con le saldature non si va tanto per il sottile,
quindi considero semplicemente h che èun'approssimazione lecita .Quindi sarà uguale al
momento? F per l Fratto, Il braccio con cui agiscono quindi h.Una volta che ho determinato
la singola forza V questa mi determinerà sul mio cordone di saldatura, una tau parallela tau,
parallela che varrà V diviso a P per l Attenzione V diviso a per l on c'è il due perché la forza
V esiste una forza V per ogni cordone.Quindi non è come nel caso precedente che ho una
forza p che agisce contemporaneamente su entrambi I cordoni e quindi in questa maniera la
verifica di resistenza del mio cordone, della mia saldatura sarà.Sigma, ideale, uguale radice
quadrata di.Pau parallelo, uno diciamo la tal parallela dovuta AP, anzi scriviamolo
esplicitamente p diviso due a per l più la tau parallela dovuta al momento torcente, V diviso a
per l tutto al quadrato più la tau, perpendicolare F su a per l per 2^2 minore o uguale di Alfa
sigma ammissibile. In questo caso ho solo una tal perpendicolare, non c'è sia il SIGMA
Perpendicolare che tau perpendicolare, quindi la seconda relazione viene automaticamente
verificata, quindi diventa superfluo e quindi chiudo qua il mio dimensionamento. Moltissimo
esempio.Bello, un po più complicato, sempre, diciamo in questo caso supponiamo di avere
tre cordoni di saldatura in questa maniera allora come faccio in questo caso, a determinare e
supponiamo di avere ovviamente la forza.F che è il caso più complicato, l'altro, diciamo non
non pone particolari problemi. Allora si applica, so continua ad applicare la formula valida
per una sezione circolare, pur non essendo assolutamente una sezione circolare.Perché
non ho altre alternative, quindi mi calcolerò qua avrò come al solito A ndrò a individuare le
sezioni la sezione resistente della saldatura, che sarà questa.Andrò a determinare il
baricentro g, che grossomodo sarà qui. Andrò a applicare il carico F è il momento di
trasporto F per L.F non mi preoccupa, diciamo che avrò una tal questo lo chiamiamo
cordone, uno cordone, due cordone, tre.Sul cordone uno e tre avrò una.Tau, perpendicolare
perché perpendicolare al cordone che calcoleremo come F diviso. A con uno più a con due
più a con tre.Sul cordone due. avrò una tau parallela che calcoleremo sempre come forza
diviso l’area, la somma delle tre aree con uno più a con due più a con tre. Quindi la formula
che io uso per la tau è la stessa, il calcolo una Tau media, ripartita su tutti i cordoni.
Cambierà la denominazione del cordone, perché cambia l'orientazione del corpo. Per
quanto riguarda il momento torcente F per l che cosa andrò a fare? Vado a calcolare il
momento di inerzia polare rispetto a G.Ora il momento polare rispetto a G io lo posso
calcolare in due modi, in un primo modo mi calcolo il momento di inerzia rispetto all'asse X
delle tre aree e lo posso fare perché sono aree rettangolari utilizzando poi il teorema di
heinstein mi riporto a J con X mi calcolo poi J con y nella stessa maniera e calcolo JG come
J con X più J con y, cioè sfrutto la proprietà dei momenti di inerzia per cui il momento polare
e somma dei momenti d’inerzia rispetto a due assi che si intersecano in G. Oppure mi
ricordo che per i momenti, per gli elementi rettangolari, molto allungati l momento di inerzia
polare per una sezione costituita da tanti rettangoli al allungati, si calcola semplicemente
come 1/3 della sommatoria per i che va da uno al numero di cordoni enne di t con I spessore
del cordone per la lunghezza del cordone.E una, diciamo una un valore approssimativo del
momento di inerzia polare, però, quando i cordoni sono costituiti da rettangoli allungati,
come accade appunto nel caso dei cordoni di saldatura. è un'ottima stima del momento
polare. Una volta, vabbè, lo chiama JG come al solito. Una volta che ho determinato JG che
cosa faccio calcolo le tensioni tangenziali tau con la formula MT, che in questo caso vale F
per l su J zero per R Max. Chi è re Max? Rifaccio il disegno un attimo. Mi devo andare a
valutare i punti più distanti, la g, che a seconda dei casi potrebbe essere questo.Oppure
questo oppure questo dipende dalla geometria dei cordoni? Quindi una volta che mi valuto.R
uno R due, R tre, scelgo qual è il valore più grande e quindi la mi calcolo? La tensione
tangenziale massima. Ora la tensione tangenziale massima verrà diretta in questa maniera,
supponiamo che R tre sia il valore massimo.Questa tensione tangenziale, che cos'è? Una
tensionee tangenziale parallela a una tension e tangenziale perpendicolare la dovrò
scomporre secondo le due direzioni.Quindi avrò una tau Parallela e una tau perpendicolare.
Una volta che ho determinato tutte le tensioni e le elementari le confondo secondo la
formula che abbiamo visto per la per il criterio della sfera mozza e quindi eseguo la mia
verifica di resistenza. Direi che per oggi ci possiamo fermare qua e ci vediamo
quindi.Venerdì.E venerdì ci occuperemo del.Dei collegamenti albero mozzo che sono in
ultimo, anzi penultimo macro argomento che ci tocca affrontare.Ok, arrivederci a tutti,
arrivederci.
LEZIONE 06 - 03 COLLEGAMENTI ALBERO MOZZO

Particolare?Funzionano le chiavette linguette e scanalati.Allora io ho già condiviso lo


schermo, iniziamo subito. Voi sapete già che cos'è, quali? Come sono fatti questi organi del
moto? Questi organi del moto hanno fondamentalmente la funzione di trasmettere la
coppia.Però un albero e un mozzo.Esistono di varia natura, Eh c'è, ne sono di collegamenti
fissi, collegamenti smontabili Eh.Diciamo che tra i più diffusi sono proprio le chiavette
Linguette e scanalati, che sono tutti dei collegamenti smontabili, cioè noi possiamo
tranquillamente rimuovere il collegamento del tra albero e mozzo.Senza.Alterare quella che
è la geometria dei componenti?Esiste un'altro collegamento albero mozzo, che invece è il
collegamento forzato che si basa sulla interferenza tra le parti. Questo tipo di collegamento e
un collegamento fisso.E che per essere sciolto molto spesso richiede il danneggiamento
delle superfici collegate, quindi vedremo se ci sarà tempo nella prossima lezione di
affrontare il collegamento per serraggio. Allora occupiamoci oggi di.Chiavette Linguette,
Scanalati.Allora?Sapete come si rappresenta un collegamento con chiavetta? Lo rifacciamo
un attimo. In pratica la chiavetta è un organo prismatico che viene inserito all'anno all'interno
di una cava che è ricavata sia sull'albero.Che sul mozzo.Quindi, supponendo di avere una
situazione di questo tipo.All'interno di questa cava viene inserita inserito questo elemento
prismatico fatto in questa maniera.Nella sua rappresentazione, non a caso si inserisce un
gioco sui fianchi perché questo tipo di collegamento assicura la trasmissione dei carichi per
attrito grazie alle forze di attrito che nascono su queste superfici di contatto.Con le cave?per
favorire l'inserimento della chiavetta all'interno della cava e per ottenere la forza di
compressione necessaria a generare la forza di attrito La forza di attrito.Le chiavette sono
degli elementi prismatici rastremati.Quindi hanno una geometria di questo tipo?Ovviamente
sto esagerando nella rappresentazione una delle facce.Quella superiore o inferiore è
inclinata con una inclinazione che in genere di un centesimo un cinquantesimo, 1 51
centesimo che appunto serve a favorire l'inserimento della CHIAVETTA nella casa. Le
dimensioni caratteristiche della.Chiavetta sono la larghezza, diciamo che in genere la
chiavetta viene designata con il nome della norma UNI di riferimento, seguita dalle
dimensioni B per h per l dove IEH sono rispettivamente la larghezza e l'altezza della
sezione.Quindi diciamo in questa rappresentazione.Questa sarà la larghezza B.L'altezza h.E
la lunghezza l?Come vengono scelti queste dimensioni geometriche? Vengono scelte
almeno bit per h in base al diametro dell'albero. La norma, cioè, stabilisce per certi intervalli
di diametro.Il. Le dimensioni Piper h che deve avere la sezione della vostra chiavetta.
Perché questo? Perché diciamo avere una situazione di questo tipo, cioè una chiavetta
piccolissima rispetto al diametro dell'albero o al contrario?Avere una chiavetta di questo
tipo.Esagerando. Ovviamente le cose sono chiaramente delle soluzioni estreme che
porterebbero o un eccessivo indebolimento dell'albero, oppure a un elemento di
trasmissione sottodimensionato, che quindi si romperebbe di conti.Quindi la normativa ci
aiuta in questo e ci suggerisce i valori di dimensioni biberach che dobbiamo adottare.In base
al diametro del nostro albo.Resta da definire la lunghezza, l, la lunghezza l potrà essere
scelta a seconda delle esigenze, in base a un calcolo di resistenza che è quello che
andremo ad eseguire, quindi diciamo.L'oggetto della progettazione di una chiavetta
fondamentalmente sarà la lunghezza, l che con cui sarà realizzato ora di chiavette ne
esistono i tre tipi che hanno, diciamo delle caratteristiche leggermente diverse.Questa è,
diciamo la chiavetta tradizionale, quella che occupa la cava ricavata sia sull'albero che sul
mozzo.Esistono, poi diciamo che l'inconveniente di questo tipo di eh, di geometria, di

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