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Per iniziare

Cosa significa
“Geografia”?

12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 1


Un caso di studio

Fonte: https://www.nutella.com/it/it/gli-ingredienti-nutella
12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 2
12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 3
FILIALI DELLA NUTELLA NEL MONDO

12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 4


2 marzo 2013

La Nutella «sfonda» nei Paesi emergenti


di Emanuele Scarci

Corsa tra giganti per mettere il cappello sulle piazze migliori. Prima che sia troppo tardi.
Ferrero ha 18 stabilimenti nel mondo e ha in corso la costruzione di altri due, uno in Turchia, un paese che cresce
al ritmo del 5% l’anno [formula dell’interesse composto], e un altro in Messico, praticamente sull’uscio del mercato
americano, dove Tic tac, Rocher e Nutella sono prodotti conosciuti.
La mappa dei nuovi stabilimenti insegue la crescita dei mercati emergenti: Russia, India, Brasile, Sud Africa.
Una corsa contro il tempo, i nuovi consumatori non aspettano. Anche se il colosso dolciario realizza già i 3/4 del
fatturato all’estero [IDE].
E infatti lo stesso Ceo [Chief Executive Officer] Giovanni Ferrero, l’anno scorso, in occasione dell’inaugurazione dello
stabilimento indiano di Baramati sottolineò che, nei successivi cinque anni, il 70% della crescita del mercato dolciario
sarebbe stato trainato da Asia,
P.I.America Latina,
00777910159 - ©Est europeo
Copyright e Russia.
Il Sole 24 OreQuesta
- Tutti ipriorità spiega anche gli 800 milioni in due
diritti riservati
anni stanziati dalla multinazionale di Alba per rafforzare gli stabilimenti, compresi i 233 milioni di euro per la
costruzione di nuovi stabilimenti nei mercati emergenti, come in Turchia e Messico. Dove non è più sufficiente
controllare soltanto la distribuzione.
Presente da 20 anni in Messico, Ferrero investirà 190 milioni di dollari per la costruzione della prima fabbrica a San
Jose Iturbide, Guanajuato [capitale dell'omonimo stato del Messico], nella parte centrale del Messico (e la quinta in Sud
America). L’impianto darà lavoro a 500 dipendenti, che si aggiungeranno ai 600 già impiegati nella parte commerciale. Il
nuovo polo dolciario produrrà Kinder Sorpresa, Kinder Delice, Kinder Cioccolato e Nutella, per il mercato interno e per
l’area Nafta. Più precisamente, verranno installate quattro linee produttive, i cui prodotti saranno destinati per un 40%
ai mercati Usa e canadesi mentre il restante 60% servirà il mercato messicano e centroamericano.
In Turchia l’investimento iniziale sarà di 90 milioni di euro, sorgerà nella zona industriale di Manisa, nell’Ovest della
Turchia, e verranno realizzati alcuni fra i prodotti più noti del gruppo di Alba, inclusa la Nutella.
La produzione vera e propria dovrebbe iniziare entro l’anno.
2 marzo 2013
12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 5
2 marzo 2013

La Nutella «sfonda» nei Paesi emergenti


di Emanuele Scarci

Corsa tra giganti per mettere il cappello sulle piazze migliori. Prima che sia troppo tardi.
Ferrero ha 18 stabilimenti nel mondo e ha in corso la costruzione di altri due, uno in Turchia, un paese che cresce
al ritmo del 5% l’anno [formula dell’interesse composto], e un altro in Messico, praticamente sull’uscio del mercato
americano, dove Tic tac, Rocher e Nutella sono prodotti conosciuti.
La mappa dei nuovi stabilimenti insegue la crescita dei mercati emergenti: Russia, India, Brasile, Sud Africa.
Una corsa contro il tempo, i nuovi consumatori non aspettano. Anche se il colosso dolciario realizza già i 3/4 del
fatturato all’estero [IDE].
E infatti lo stesso Ceo [Chief Executive Officer] Giovanni Ferrero, l’anno scorso, in occasione dell’inaugurazione dello
stabilimento indiano di Baramati sottolineò che, nei successivi cinque anni, il 70% della crescita del mercato dolciario
sarebbe stato trainato da Asia,
P.I.America Latina,
00777910159 - ©Est europeo
Copyright e Russia.
Il Sole 24 OreQuesta
- Tutti ipriorità spiega anche gli 800 milioni in due
diritti riservati
anni stanziati dalla multinazionale di Alba per rafforzare gli stabilimenti, compresi i 233 milioni di euro per la
costruzione di nuovi stabilimenti nei mercati emergenti, come in Turchia e Messico. Dove non è più sufficiente
controllare soltanto la distribuzione.
Presente da 20 anni in Messico, Ferrero investirà 190 milioni di dollari per la costruzione della prima fabbrica a San
Jose Iturbide, Guanajuato [capitale dell'omonimo stato del Messico], nella parte centrale del Messico (e la quinta in Sud
America). L’impianto darà lavoro a 500 dipendenti, che si aggiungeranno ai 600 già impiegati nella parte commerciale. Il
nuovo polo dolciario produrrà Kinder Sorpresa, Kinder Delice, Kinder Cioccolato e Nutella, per il mercato interno e per
l’area Nafta. Più precisamente, verranno installate quattro linee produttive, i cui prodotti saranno destinati per un 40%
ai mercati Usa e canadesi mentre il restante 60% servirà il mercato messicano e centroamericano.
In Turchia l’investimento iniziale sarà di 90 milioni di euro, sorgerà nella zona industriale di Manisa, nell’Ovest della
Turchia, e verranno realizzati alcuni fra i prodotti più noti del gruppo di Alba, inclusa la Nutella.
La produzione vera e propria dovrebbe iniziare entro l’anno.
2 marzo 2013
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AZIENDE MULTINAZIONALI

Le società transnazionali mondiali sono aumentate di numero, passando da circa 7.000 nel 1970, a quasi 80.000 nel 2010. Novanta delle prime cento multinazionali hanno la
sede centrale nella Triade: Unione Europea, Stati Uniti e Giappone. Il logo delle transnazionali è ovunque riconoscibile, come suggerito dai cartelloni nelle foto, che
pubblicizzano soltanto un campione delle aziende leader in luoghi remoti. Per ogni foto sono indicati la denominazione sociale dell’azienda, la nazione della sede centrale e,
tra parentesi, il paese in cui si trova il cartellone.
PRODUZIONE DI CACAO NEL MONDO
Il cacao viene coltivato in piccoli
appezzamenti di terreno e per lo più
nei paesi poveri dell’Africa
occidentale. Nel 2012
il Guardian ha pubblicato una
mappa sul commercio globale di
cacao, dalla quale si vede che i
principali esportatori sono la Costa
d’Avorio e il Ghana, poi l’Indonesia,
la Nigeria, il Camerun, il Brasile e
l’Ecuador.
L’albero del cacao (Theobroma
cacao) cresce infatti nelle zone
umide e calde della fascia
equatoriale, sotto l’ombra protettiva
di altre piante ad alto fusto.
I maggiori importatori di cacao sono
i Paesi Bassi (720 mila tonnellate tra
il 2010 e il 2011), gli Stati Uniti (450
mila tonnellate), la Germania, la
Malesia, il Belgio.

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CONDIZIONI LAVORATIVE

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Produzione delle nocciole in Italia.
Nel 2014 i principali areali italiani erano
concentrati complessivamente in quattro
regioni:
Piemonte (36%)
Campania (31%)
Lazio (18%)
Sicilia (12%).

Produzione del latte in Italia


In Pianura Padana viene prodotto il 70% del
latte nazionale.
In Lombardia il 40%.
Le province di Brescia e Cremona producono
da sole la stessa quantità prodotta nelle 12
regioni dell'Italia centrale, meridionale e
insulare.
L'Italia importa latte per circa il 40% del
proprio fabbisogno.

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Un caso di studio
A partire da un barattolo di Nutella possiamo
studiare i seguenti aspetti incrociati e
connessi:

1. Ingredienti (provenienza, storia, localizzazione,


produzione [sostenibile/non sostenibile], altro.
2. Stabilimenti e filiali di produzione del prodotto
analizzato: localizzazione e valutazioni
geografiche.
3. Relazione tra filiali e paesi ospitanti: ricadute
economiche e culturali.
4. Globalizzazione.
5. Altro…

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Geografia: cosa significa?

Dal greco ghè-ghès (=terra) e graphè (=disegno)

Significato etimologico [non più sufficiente]:


disegno della terra, descrizione scritta (anche non
cartografica) della terra.

Una definizione più analitica: scienza che ha il


compito di studiare, descrivere, interpretare e
rappresentare (cartograficamente) la interazione
tra fenomeni fisici e antropici che si svolgono nello
spazio (inteso come superficie terrestre).

Il suo metodo di studio è pertanto peculiarmente


quello olistico cioè sintetico (perché spiega il
funzionamento di un Sistema).

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Vocabolario di base
premessa

La Geografia studia il territorio nel suo


complesso, considerato come insieme di
fenomeni fisici e umani più o meno distribuiti
e interrelati nello spazio

Ambiente ‡ Territorio

Ambiente: ambiente fisico-naturale


Territorio: ambiente fisico modificato dall’opera dell’uomo
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Geografia
Oggetto di studio

È una scienza che studia le relazioni verticali e


orizzontali intercorrenti tra i diversi fenomeni
spaziali che si svolgono sulla superficie della
terra

Relazioni verticali: intercorrenti tra natura fisica e


comunità umane
Relazioni orizzontali: intercorrenti tra comunità
umane (persone, cose e idee)

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Geografia: due ambiti principali
Geografia
G. Fisica G. Antropica
si occupa della distribuzione studia la distribuzione
dei fenomeni fisici che degli esseri umani sulla
modificano l’aspetto della superficie terrestre e la
superficie terrestre loro interazione con
l’ambiente
Metodi di studio: tratti direttamente Metodi di indagine: ricalcano
dall’indagine naturalistica quelli delle scienze storico-
sociali

La G. non studia per accostamento o sovrapposizione elementi naturali ed


elementi umani, ma ne studia la combinazione, l’intreccio e la mutua
influenza
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Concetti fondamentali della disciplina

La Geografia non si occupa direttamente di studiare


gli elementi naturali, ma ne tiene conto per una
descrizione fondata e completa del proprio oggetto
di studio (interazione tra fenomeni fisici e antropici)

Pertanto la Geografia si avvale dei risultati conseguiti


dalle scienze che studiano direttamente tali elementi

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Alcune scienze che studiano
direttamente gli elementi naturali
Geologia: designa la struttura e la formazione della crosta
terrestre; studia inoltre l’evoluzione della terra, suddividendone la
storia in ere e periodi
Tettonica: settore della Geologia che studia le deformazioni dei
corpi rocciosi componenti la litosfera, provocate da cause varie.
Consente di desumere la storia della parte più esterna del nostro
pianeta e le modalità di frattura e riaccavallamento dei corpi
rocciosi durante l’orogenesi (formazione delle montagne)
Morfologia: studia le forme fisiche della superficie terrestre (forma
delle pianure, delle alture, delle valli, ecc., forme del terreno
spesso modificate dall’uomo con mezzi meccanici)
Idrografia: studio delle acque (fiumi, laghi, ghiacciai, oceani, mari,
ecc.)
Pedologia: studia la composizione geologica, chimica e fisica del
suolo, ossia della parte più superficiale della crosta terrestre
Geodesìa: studia matematicamente la forma e le dimensioni della
Terra e determina la posizione precisa dei punti sulla sua
superficie
Ecc.
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Geologia 1,8

e Storia della
65

Terra
Neozoico o Quaternario
250
2 milioni anni fa a oggi

Cenozoico o Terziario
65-2 milioni anni fa

Mesozoico o Secondario
248-65 milioni anni fa

Paleozoico o Primario
600-248 milioni anni fa

Archeozoico o Precambriano 570


4,5 miliardi-600 milioni anni fa

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Geologia e Storia della Terra
La Terra è suddivisa in diversi strati, ciascuno

Atmosfera
dei quali con proprietà chimiche e fisiche
diverse.
Dal punto di vista della composizione chimica,
il pianeta è dominato da:

ossigeno (O)
silicio (Si)
alluminio (Al) Tali elementi, in
percentuali minime, fanno
ferro (Fe)
parte anche della
calcio (Ca) composizione chimica del
sodio (Na) corpo umano.
potassio (K)
magnesio (Mg)

Dall'interno alla superficie, distinguiamo: il


nucleo, il mantello e la crosta

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Geologia e
Storia della
Terra

VIDEO SULLA “SALUTE” DELLA TERRA


https://www.youtube.com/watch?v=I1fQ-
3-CEFg
VIDEO SULLA NASCITA DELLA TERRA
https://www.youtube.com/watch?v=Tfnb
dMD2KIk
VIDEO SULLA STRUTTURA DELLA TERRA
http://www.youtube.com/watch?v=CoOr8YOYIiI

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Composizione della Terra: crosta
➢ Lo spessore medio della crosta terrestre (per lo più
composta da quarzo [diossido di silicio] e altri silicati) è di
40 Km, ma varia da 5 Km al di sotto delle fosse
oceaniche fino ai 50 Km in corrispondenza delle catene
montuose.

Immagine tratta da “Introduzione alla geologia” di Trevisan e Giglia)

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Composizione della Terra: crosta
➢A differenza di quella degli altri pianeti, la crosta
terrestre è suddivisa in grandi placche, o zolle, che
fluttuano sulla superficie del mantello
➢La teoria che descrive il loro moto prende il nome
di "tettonica a zolle” (o a placche)*.
➢Questa teoria spiega la formazione della struttura
attuale dei continenti.
➢In relazione a essa, inoltre, si possono spiegare
fenomeni come i terremoti e il vulcanismo terrestre.

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I continenti
• I continenti sono grandi masse di superficie terrestre
circondate dagli oceani.

• Esistono diversi modelli di riferimento che, per motivazioni


storiche, culturali o meramente geografiche portano a
suddividere la Terra in un numero differente di continenti.

• Sul planisfero, infatti, i continenti sono 4, 5, 6, 7, in


relazione a differenti criteri di suddivisione.

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I continenti: approfondimento
• Il modello a 7 continenti suddivide le terre emerse dando
rilevanza a fattori storici e culturali più che a questioni
geografiche: questo è il motivo per il quale, secondo il
suddetto modello, il Sudamerica andrebbe differenziato dal
Nordamerica.
• Un modello, questo, utilizzato moltissimo nei paesi di
cultura inglese e in Cina dove i continenti si dividono in:
Africa, Sudamerica, Nordamerica, Antartide, Asia, Europa e
Oceania.

Tratto da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/geografia/quanti-


continenti-terra.html

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I 7 continenti

EUROPA
ASIA

OCEANIA

ANTARTIDE

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I continenti: approfondimento

• Non sono dello stesso parere i sostenitori del modello a 6


continenti, del quale esistono due varianti.
• La prima suddivide le terre emerse in Africa, America,
Antartide, Asia, Europa e Oceania per motivazioni di tipo
storico-etimologico: sono considerate continenti le terre
emerse che possiedono un nome unico al singolare.

Tratto da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/geografia/quanti-


continenti-terra.html

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I 6 continenti-A

EUROPA
ASIA

AFRICA

OCEANIA

ANTARTIDE

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I continenti: approfondimento

• La seconda, al contrario, prende in considerazione criteri


geologici e geografici e divide le due Americhe
mantenendo però unite in un unico continente Europa ed
Asia.
• Ecco perché, secondo tale modello, i continenti sono i
seguenti: Africa, Sudamerica, Nordamerica, Eurasia,
Antartide e Oceania.

Tratto da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/geografia/quanti-


continenti-terra.html

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I 6 continenti-B

NORDAMERICA EURASIA

AFRICA

SUDAMERICA OCEANIA

ANTARTIDE

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I continenti: approfondimento
• Il modello a 5 continenti è invece quello che ritroviamo nel
simbolo olimpico che, com'è noto, presenta cinque cerchi
di colore diverso.
• La discriminante di suddivisione, secondo tale modello, la
si ritrova nella presenza dell'uomo: l'Antartide, quindi, non
è considerato un continente.
• Il modello a cinque continenti, di conseguenza, presenta la
Terra così suddivisa: Africa, America, Europa, Asia e
Oceania.

Tratto da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/geografia/quanti-


continenti-terra.html

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I 5 continenti

EUROPA ASIA

AMERICA
AFRICA

OCEANIA

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I continenti: approfondimento
• Discriminante del modello a 4 continenti, al contrario, sono
fattori puramente geografico-fisici.
• Il continente altro non sarebbe che una terra emersa
circondata dall'oceano.
• Non stupisce, quindi, che secondo tale modello Africa,
Europa e Asia facciano parte di uno stesso continente.
• Il modello a 4 continenti, quindi, suddivide le terre emerse
in America, Antartide, Eurafrasia e Oceania.

Tratto da: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/geografia/quanti-


continenti-terra.html

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I 4 continenti

OCEANIA

ANTARTIDE

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I continenti: riflessioni

Europa e Asia sono divise dai Monti Uràli e


dalla catena montuosa del Càucaso, ma questo
confine è convenzionale, perché i due
continenti formano un’unica grande superficie
chiamata continente euroasiatico.

OCEANIA

ANTARTIDE

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I continenti: riflessioni

L’Africa è unita all’Asia dalla penisola del Sinai ed è


divisa dall’Europa dal Mar Mediterraneo.

OCEANIA

ANTARTIDE

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L’Artide (Polo Nord) non è un continente, ma una regione dai confini sfumati, comprendente un vasto bacino marittimo (il mar Glaciale
Artico) ed estesa fino a includere le frange più settentrionali dei continenti americano ed euroasiatico, contornate da numerosi gruppi
insulari.

OCEANIA
L’Oceania è formata
dall’Australia e da
L’Antartide si trova intorno al Polo Sud; è tante altre isole.
stata definita un continente nel 1820.
ANTARTIDE

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L’Artide (Polo Nord) non è un continente, ma una regione dai confini
sfumati, comprendente un vasto bacino marittimo (il mar Glaciale
Artico) ed estesa fino a includere le frange più settentrionali dei
continenti americano ed euroasiatico, contornate da numerosi
gruppi insulari.

Europa e Asia sono divise dai Monti Uràli e dalla


catena montuosa del Càucaso, ma questo
confine è convenzionale, perché i due
continenti formano un’unica grande superficie
chiamata continente euroasiatico.

L’Africa è unita all’Asia


dalla penisola del Sinai ed
è divisa dall’Europa dal
Mar Mediterraneo.

OCEANIA
L’Oceania è formata
dall’Australia e da
tante altre isole.
L’Antartide si trova intorno al Polo Sud; è
stata definita un continente nel 1820.
ANTARTIDE

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S. Siniscalchi-Geografia umana
Alfred Lothar Wegener

Alfred D. Lother Wegener


(Berlino, 01/11/1880-Groenlandia, 31/01/1930)

Geologo e meteorologo tedesco, è ricordato


soprattutto per aver formulato, nel 1912, la teoria
della deriva dei continenti.

Dai suoi studi sarebbe derivata la teoria della


tettonica a placche.

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Attuale conformazione dei continenti

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Attuale conformazione dei continenti

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Frantumazione progressiva della PANGEA
Permeano, 223 Triassico, 200 milioni
milioni anni fa anni fa (Mesozoico o
(Mesozoico o Secondario
Secondario [248-65 [248-65 milioni anni
milioni anni fa]) fa])

Jurassico, 135 Cretacico, 35


milioni anni fa milioni anni fa
(Mesozoico o (Cenozoico o
Secondario Terziario
[248-65 milioni anni [65-2 milioni anni fa]
fa])

Neozoico o Quaternario
[2 milioni anni fa a oggi]
Teoria di
Alfred Lothar Wegener

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Pangea-frantumazione

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Tettonica a zolle/placche

La tettonica a zolle o tettonica delle placche (dal greco τέκτων [téktōn]


che significa “costruttore”) è il modello sulla dinamica dei continenti
terrestri, su cui concordano la maggior parte degli scienziati che si
occupano di scienze della Terra.

La teoria, elaborata negli anni ‘60 dagli scienziati americani William


Jason Morgan, Robert Ladislav Parker e Dan Peter McKenzie, ha
parzialmente inglobato la precedente teoria della deriva dei continenti,
enunciata inizialmente da A. Wegener, sviluppatasi, con accesi dibattiti e
scontri nella comunità scientifica, durante la prima metà del XX secolo e
gradualmente accettata, a seguito della scoperta, durante gli anni
Sessanta, dell'espansione dei fondali oceanici.

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Tettonica a zolle/placche

William Jason Morgan Dan Peter McKenzie Robert Ladislav Parker


(1935) (1942) (1942)

Morgan, McKenzie e Parker (1967) hanno formulato la loro teoria


riprendendo e organizzando in un quadro unitario le conoscenze sui
fenomeni vulcanici e sismici, sulla struttura dell'interno della Terra, sul
flusso di calore, sul magnetismo e sul paleomagnetismo sull'espansione
dei fondali oceanici.

12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 45


Tettonica a zolle/placche

E. FEDRIZZI, La Terra. Cicli, dinamiche, strutture,


Minerva Italica, Milano 1994, p. 276.
Mappa dei fondali oceanici.
Nella teoria della tettonica delle placche trovano logica spiegazione
i fenomeni orogenetici, la formazione dei bacini oceanici e delle
fosse, i terremoti profondi e quelli superficiali, i vulcani a chimismo
basico e quelli acidi, la nascita delle valli tettoniche e altri aspetti ancora.

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Tettonica a zolle/placche
Sulla base di studi geofisici e petrologici si è riconosciuto che la crosta terrestre,
insieme alla parte più esterna del mantello superiore sottostante, forma la
cosiddetta litosfera, un involucro caratterizzato da un comportamento fragile
anche alla scala del tempo geologico, con uno spessore che va da 0 a 100 km per la
litosfera oceanica raggiungendo un massimo di 200 km per quella continentale.

litosfera
La litosfera è suddivisa in una decina di zolle (o placche) principali, di varia forma e
dimensione, più numerose altre micro zolle; queste zolle si possono paragonare a
zattere che “galleggiano” (in equilibrio isostatico) sullo strato immediatamente
sottostante del mantello superiore, l’astenosfera.
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Tettonica a zolle/placche

► Per effetto combinato delle elevate temperature, pressioni e dei lunghi tempi di
applicazione degli sforzi l'astenosfera, pur essendo allo stato solido, ha un
comportamento plastico, ovvero si comporta come un fluido a elevata viscosità, i
cui movimenti sono significativi su scala geologica, ovvero per tempi dell'ordine dei
milioni di anni.
► Le zolle tettoniche si possono muovere sopra l’astenosfera e collidere, scorrere l'una
accanto all'altra o allontanarsi fra loro. Per tale motivo, nel corso della storia della terra,
l'estensione e la forma di continenti e oceani hanno subito importanti trasformazioni.

12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 48


Tettonica a zolle/placche
➢Le zolle scivolano di fianco una accanto all’altra [margini
a scorrimento laterale: conservativi]

➢Questo tipo di spostamento provoca in superficie giganteschi gradini


o spaccature lunghe anche centinaia di Km: le faglie
➢Le zolle si allontanano l’una dall’altra [margini divergenti o
costruttivi]
➢Questo tipo di spostamento provoca in superficie uno stiramento e una
spaccatura della crosta terrestre; da queste gigantesche fessure esce magma
basaltico che costituisce nuova crosta terrestre: si formano così le dorsali
oceaniche.
➢Le zolle si incontrano [margini convergenti o distruttivi]
➢Questo tipo di spostamento provoca in superficie deformazioni della crosta
terrestre, che possono provocare la formazione di montagne e fenomeni come
il vulcanismo e la sismicità.
12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 49
12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 50
1. Margini a scorrimento laterale
-Sono detti “conservativi”, perché lungo
questi margini la crosta non viene mai né
creata né distrutta e le zolle scorrono
lateralmente l'una rispetto all'altra.
- Sono rappresentati principalmente dalle
faglie trascorrenti e dalle faglie trasformi
(destrorse o sinistrorse o seconda del verso
del movimento relativo).
- faglie trascorrenti: il movimento
orizzontale, destro o sinistro, di una placca
contro un'altra causa effetti facilmente visibili
in superficie.
- faglie trasformi: sono faglie particolari
che segmentano la dorsale oceanica
principale e generalmente si dispongono
perpendicolarmente ad essa (e quindi
parallelamente alla direzione di espansione).

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Faglie trascorrenti

L'esempio più famoso di questo tipo di faglia è rappresentato dal complesso della nota "faglia di Sant'Andrea"
(vedi figura), nella costa ovest del nord America, in California; in quest'area le placche del Pacifico e del nord
America scorrono lateralmente fra di loro, con un movimento transpressivo, in modo tale che la placca del
Pacifico si sposta verso nord mentre l'altra verso sud.

12/10/2020 S. Siniscalchi-Geografia umana 52


2. Margini divergenti o costruttivi
-Quando i margini di due placche si
allontanano l’uno dall’altro si parla di
margini divergenti.
- Nelle zone in cui avviene questo
fenomeno si verifica una distensione
della litosfera e la potenza crostale
diminuisce sempre di più fino a portare
alla lacerazione della crosta, i magmi
profondi risalgono lungo le grandi
fratturazioni che vengono a crearsi e
danno origine ad una intensa attività
vulcanica; le rift valley (tra le quali la
più imponente e spettacolare è in Africa
Orientale) hanno questa origine.
- Quando il fondo della fossa raggiunge
il livello del mare, le acque la invadono
e si genera un oceano in espansione.
- La lunga linea di vulcani, caratteristica
di questa struttura, viene chiamata
DORSALE.
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Rift Valley
Il Rift Valley o Great Rift Valley è un sistema di fosse tettoniche che si prolunga per
circa 6400 Km, dal Mozambico alla Siria, dividendosi in alcuni punti in due rami.
Le fratture, lungo le quali si ebbero gli sprofondamenti che diedero origine alle
fosse, furono originate da forze tettoniche che agirono dalla fine del secondario (65
milioni anni fa) alla fine del terziario (2 milioni anni fa).
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Rift Valley o Great Rift Valley

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Rift Valley

Lungo le fratture si
verificarono fenomeni
vulcanici con risalita di
masse magmatiche che
formarono edifici
vulcanici, tra i quali si
trovano i maggiori rilievi
del continente Africano:
comprendono infatti i
Kilimangiaro massicci del
Kilimangiaro e del
Kenya.

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Dorsali oceaniche

oceanica, le dorsali oceaniche


sono i grandi rilievi montuosi
Risultato dell’allontanamento

che si susseguono sul fondo


tra due placche di crosta
L’Islanda è una terra molto giovane
(circa 20 milioni di anni) e dalla
geologia interessantissima, originata da

degli oceani
fenomeni a carattere vulcanico e
geotermico tuttora straordinariamente
intensi.

Dorsale medio-atlantica nel sud dell'Islanda*. L’isola rappresenta la più ampia parte
emergente della lunga dorsale medio-
atlantica che, da ambo i lati, segue la
frattura della crosta terrestre, sepolta
sotto le acque dell’Atlantico.
Attraverso tale frattura si fa largo il
magma che proviene dagli strati
profondi del nostro pianeta: un flusso
continuo che dà origine all’espansione
dei fondi oceanici e alla deriva dei
continenti.
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Margini convergenti o distruttivi
Anche se in questo caso non esiste sostanziale differenza di
densità di materiali, una delle due placche si infossa sotto l’altra,
con un fenomeno chiamato subduzione. Il piano lungo il quale
avviene la subduzione si chiama Piano di Benjoff e si configura
chiaramente come una zona intensamente vulcanica e sismica.

Primo caso = > crosta oceanica con crosta oceanica.


In questo caso la notevole differenza di densità tra le due
placche fa sì che sia la placca oceanica ad essere subdotta (con i
relativi Piani di Benjoff) poiché più densa e pesante, e la crosta
continentale, formata da materiali più leggeri, risponde alle spinte
dell’altra deformandosi, ripiegandosi e ‘accartocciandosi’. Nasce in
questo modo il fenomeno della OROGENESI (o nascita di sistemi
montuosi), che vede catene di rilievi allineate lungo le coste. Sono
sempre presenti fenomeni vulcanici, per motivi analoghi al caso
precedente. Ha questa origine la Cordigliera delle Ande, che trae
Secondo caso = > crosta oceanica con crosta continentale
origine dallo scontro della placca di Nazca subdotta dalla placca
sudamericana.

La sostanziale corrispondenza di densità tra le due placche


interessate al fenomeno fa sì che non ci sia subduzione; i margini
delle zolle, che portano grande potenza di materiali leggeri, si
sovrappongono e si accavallano l’uno all’altro, dando così origine a
Terzo caso = > crosta continentale con crosta continentale
catene montuose interne ai continenti.
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Placca di Nazca
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Margini convergenti o distruttivi
Principali catene montuose
• La collisione tra due placche continentali provoca
dunque il fenomeno della orogenesi*.
• Per es. lo scontro tra il blocco euroasiatico e le placche
africana e indiana ha prodotto come manifestazione
esterna (e non definitiva) il sistema Alpino-himalayano
• In senso letterale, il termine orogenesi (dal greco ὄρος [rilievo] e γένεσις [origine, causa
produttiva]) dovrebbe riferirsi ai processi che sono coinvolti nella formazione di qualsiasi
rilievo;
• nel linguaggio geologico, il termine si riferisce alla formazione degli orogeni, ossia di quelle
catene montuose le cui masse rocciose hanno subito una deformazione (tettogenesi).
• I materiali della crosta non possono scendere nel mantello, data la loro densità, per questo
sono sottoposti a un processo di invecchiamento e modellamento.

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Confini tra le placche

Litosfera

Astenosfera

Legenda

1-Astenosfera; 2-Litosfera; 3-Punto caldo; 4-Crosta oceanica; 5-Placca in subduzione; 6-Crosta continentale;
7-Zona di rift continentale (nuovo margine di placca); 8-Placca a margine convergente; 9-Placca a margine
divergente; 10-Placca a margine trasforme; 11-Vulcano a scudo; 12-Dorsale oceanica; 13-Margine di placca
convergente; 14-Strato vulcano; 15-Arco isola; 16-Placca; 17-Astenosfera; 18-Fossa
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Monti Cantabrici, Pirenei, Cordigliera Betica [Spagna], Atlante [Marocco, Algeria, Tunisia], Madonie
[Sicilia], Appennini [Italia], Giura [Francia], Alpi [Italia e paesi confinanti], Carpazi e Monti della
Transilvania [Romania], Balcani, Càucaso [Russia, Georgia, Azerbaigian, Armenia], cordigliere
americane, monti della penisola anatolica [Turchia], catena himalayana e sue digitazioni verso
l’Asia sud orientale (sistemi dell’Hindukush [Afganistan, Pakistan] e del Karakorum [Pakistan, India,
Cina]).
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Placche principali

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Tettonica a zolle/placche
Guarda i video sulla tettonica delle placche e la deriva dei continenti

http://www.youtube.com/watch?v=O_UCGTXTYVI&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=mnNEDuIdZ-c

http://www.youtube.com/watch?v=tmem0x4vmlA

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geologica italiana Formazione delle pianure principali per opera
Alcuni elementi

dei fiumi (Piana del Sele).

Orogenesi appenninica
della storia

Orogenesi alpina

Prealpi lombarde e Dolomiti (molti litotipi e fossili).


Manifestazioni vulcaniche nelle Alpi Giulie, nelle Dolomiti e
in Lombardia.

Api Orientali, Sardegna, Sicilia

Alpi Carniche, Alpi occidentali (tra cui il Monte Bianco, il


Monte Rosa e il Gran Paradiso), Sardegna

Sardegna e Carnia

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Geologia dell’Italia
Qualche nozione

-L'attuale struttura geologica dell'Italia deriva


essenzialmente dall'orogenesi alpina.
-Si tratta di un complesso di deformazioni e di
accavallamenti degli strati rocciosi, iniziato nel Cretaceo
([periodo del Mesozoico] risalente a circa 100 milioni di anni
fa) e conclusosi praticamente nel Miocene ([periodo del
Cenozoico] risalente a circa 15 milioni di anni fa) anche se
alcuni contraccolpi, di non secondaria importanza, sono
tuttora in atto.
- L'orogenesi alpina si è manifestata in seguito alla collisione
della zolla africana con quella europea.

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Geologia dell’Italia
Qualche nozione
Le figure mostrano la sequenza dello scontro tra il continente europeo
(a sinistra) e quello africano (a destra) che va in subduzione (scorre
sotto). Da tale scontro è nata la Catena delle Alpi attraverso un
processo durato milioni d'anni.

Intorno a 65 milioni di anni fa (periodo Cretaceo), i


continenti Africa ed Europa, dopo essersi separati e
allontanati, si ritrovano nuovamente di fronte.
Dallo scontro nascono i primi rilievi delle Alpi.
Si parla di primi rilievi perché il processo totale della
formazione delle Alpi è durato milioni di anni.

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Geologia dell’Italia
Qualche nozione

- Fu così che le Alpi, che fino allora avevano vissuto una sorta
d'incubazione dentro la crosta terrestre e quasi costantemente in
condizioni sottomarine, iniziarono la loro vita subaerea (cioè emersero
dal mare), fino ad assumere l'attuale configurazione morfologica (forma
attuale) circa 18 milioni di anni fa (durante l’Oligocene, periodo del
Cenozoico).
In realtà il sollevamento delle Alpi continua ancora al ritmo di circa un
millimetro l'anno (0,9 millimetri per la precisione).
- Questo sollevamento viene però annullato da un abbassamento
approssimativamente uguale dovuto agli agenti erosivi: pioggia, vento,
neve, ghiaccio e ghiacciai erodono continuamente le montagne e pian
piano ne diminuiscono l'altitudine.

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Geologia dell’Italia
Formazione delle Alpi

Guarda il video sulla formazione delle Alpi


http://www.youtube.com/watch?v=jMCLndO2K2A

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