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STARTUP UNICORNO

Nel 2013 la Venture Capitalist Aileen Lee, descrisse le startup che avevano raggiunto
il valore complessivo di 1 miliardo di dollari, in un arco cronologico relativamente
breve, con il termine “unicorno”; la scelta della figura mitologica come metafora,
evidenzia alcune delle principali caratteristiche di queste aziende, prima fra tutte la
loro singolarità.
Un’azienda, per potere essere definita Unicorno, deve avere alcune caratteristiche,
statisticamente molto difficili da ottenere, per questo motivo è molto difficile
rientrare nel gruppo di queste aziende.
Per un’azienda unicorno i fattori determinanti sono tre:
• Il valore economico
• L’innovazione
• Il tempo
Con il termine aziende Unicorno, si intendono quelle aziende o startup non quotate in
borsa, che in un breve lasso di tempo hanno raggiunto un valore complessivo di 1
miliardo di dollari, attraverso un modello di Disruptive Innovation .
Il carattere innovativo di questa tipologia di aziende, è determinato non solo dalla
tipologia di prodotto o servizio che rappresenta il suo Core Business, ma anche e
soprattutto dal modo in cui si sono posizionate sul mercato.
Queste aziende sono in grado di rivoluzionare un intero settore merceologico,
dettando nuove regole di mercato e avendo unj grosso impatto sui leader di settore.
Quando parliamo di aziende Unicorno, parliamo generalmente di USA e di Silicon
Valley; qui nascono le rare specie di startup, dove hanno continuato a proliferare dal
2010 ad oggi, e dove risiede circa la metà delle aziende, con un valore complessivo di
590 miliardi di dollari, seguono Gran Bretagna e Cina.
Tra le più famose al mondo non si possono non citare Uber, Xiaomi, Airbnb: le prime
due, tra l’altro, si sono quotate in borsa rispettivamente a maggio e giugno del 2019,
Airbnb nel 2020; senza dimenticare che anche Google, Apple e Facebook un tempo
sono state aziende unicorno.
Dietro all’America e all’Asia, il terzo continente che registra il maggior numero di
Unicorninel mondo è l’Europa; grazie all’incremento di 17 aziende ottenuto nel 2018,
il Vecchio Continente conta 61 aziende unicorno.

In questo grafico, aggiornato al 2020, possiamo notare che le principali aree di


interesse delle startup sono la tecnologia e le telecomunicazioni o aziende che
forniscono soluzioni tecnologiche per altri settori, seguono le startup volte al
trasporto e alla logistica e agli e-commerce.
Sebbene le analisi confermano la quasi totale assenza di startup italiane, possiamo
annoverarne tre che hanno varcato la soglia del miliardo di capitalizzazione:
• YOOX:
Colosso dell’e-commerce da 3,8 miliardi di euro, fondato nel 2000 da Federico
Marchetti, con l’intento di unire due forze moda e ed internet, genera un
volume di affari da 1,3 miliardi l’anno ed è il primo unicorno italiano;
• OCTO TELEMATICS:
Nata a Roma nel 2002 da un’idea di Fabio Sbianchi, la startup è oggi leader
indiscusso nella fornitura di servizi e sistemi telematici per il mercato
dell’assicurazione e delle auto;
• BIO ON:
Nata nel 2007 da un’idea di Marco Astorri e Guy Cicognani, crea bioplastiche
totalmente biodegradabili, realizzate attraverso la fermentazione batterica
dei residui della barbabietola da zucchero e della canna da zucchero.

FONTI:
https://www.formazionequattropuntozero.it/aziende-unicorno/
https://www.money.it/Aziende-unicorno-cosa-sono-come-funzionano-e-dove-si-trovano
https://economictimes.indiatimes.com/magazines/panache/foreign-investors-love-india-paytm-top-
valued-startup-at-10-bn-snapdeal-byjus-also-in-the-list/countries-with-most-
unicorns/slideshow/71438339.cms
https://blog.startupitalia.eu/78558-20151008-yoox-billion-company-unicorno
https://www.startmag.it/innovazione/bio-on-plastiche/
https://www.economyup.it/startup/gli-unicorni-italiani-fanno-arricchire-gli-investitori-stranieri/

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