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La costituzione italiana del 1948 (entra in vigore a gennaio del 1948) ma scritta tra il 1948
abbraccia questa idea del lavoro→ si capisce anche dal primo articolo il quale riconosce al
lavoro un ruolo centrale nella vita del nostro paese (per quanto riguarda l’ambito sociale ma
anche l’ambito istituzionale). IL LAVORO È UN PRINCIPIO CARDINE
Articolo 1
“l’italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro “
- La repubblica italiana fa del lavoro una basa come una strada con il quale l’uomo
entra in società ma anche uno strumento privilegiato di affermazione della dignità
individuale
Le persone che scrivono la costituzione sono i padri costituenti e sono 556, hanno fatto
fatica a scrivere questo articolo ma anche la costituzione in sé perché erano tanti e avevano
idee differenti (socialisti, democratici..) → gli orientamenti socialisti, comunisti e cattolici
sono quelli che hanno spinto di più
E stata trovato un compresso tra tutti questi e diventa l’idea di base di questa repubblica
Articolo 2
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”
Articolo 3
“Tutti i cittadini italiani hanno parità di degnità e sono uguali di fronte alla legge senza
distinzioni du sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali”
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Comma 2 articolo 3
la repubblica italiana non solo riconosce questi diritti ma bisogna che la repubblica si
assuma il compito di fare delle azioni concrete affinché questi diritti siano accessibili a tutti
→ fare si che la persona umana possa realizzarsi e possa partecipare allo sviluppo del
Paese, non vengono chiamati cittadini ma lavoratori
Articolo 4
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale
o spirituale della società”
Nell’articolo 4 tra i diritti fondamentali che la nostra repubblica riconosce (la costituzione in
questo caso si rifà allo stato liberale) cita il lavoro→ torna l’idea di uno stato che non solo
garantisce ma che cerca anche di sostenere, assistere determinate condizioni
- il lavoro è un diritto = non è soggettivo, né perfetto ma è un diritto di libertà →
significa che alla base ci deve essere la volontà del singolo che fonda la propria vita
sul lavoro, il cittadino deve essere libero di scegliere che lavoro fare
Comma 2 articolo 4
il lavoro non è un obbligo di legge ma è anche un dovere (ha il dovere di contribuire al
progresso materiale o spirituale della società in cui vive) di tipo etico e sociale, non può
essere punito se non lavoro
- il lavoro è tutto quello che consente alla persona di realizzarsi non solo da un punto
di vista materiale ma anche spirituale
- per lavoro lo stato intende una qualsiasi attività anche se non retribuita (volontariato,
la madre e il padre che si occupano della famiglia ma che contribuiscono al
progresso)
Titolo 3 parte 1
- nel titolo III della Prima parte della nostra costituzione vediamo l’intento di regolare
sia pure per grandi linee i principali aspetti del rapporto di lavoro avendo riguardo di
superare la storica posizione di svantaggio contrattuale del prestatore d'opera
rispetto al datore
- l’attenzione è posta al rapporto di lavoro subordinato e dipendente ma a partire degli
anni 80 del XX secolo si sono realizzate forme contrattuali atipiche e flessibili che
hanno necessitato una revisione da parte del legislatore
Articolo 35
“ La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e
l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni
internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro”
La repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e in tutte le sue realizzazioni
- la repubblica promuove e favorisce le condizioni affinché tutti possano godere della
condizione del lavoro e mette a disposizione anche la formazione
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Articoli 36
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo
lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e
dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge”
- sottolinea il punto che il lavoratore ha diritto a una retribuzione alla quantità e alla
qualità del lavoro svolto (principio di merito) ma in ogni caso il salario deve essere
sufficiente al sostentamento del lavoratore e della famiglia. il lavoratore ha diritto al
giorno di riposo e alle ferie annuali, la durata massima lavorativa è stabilita dalla
legge
Articolo 37
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che
spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua
essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata
protezione.”
- riguarda il ruolo della donna (si nota il contribuito delle 21 donne costituenti)
- il principio di fondo era quello di considerare la donna come uguale all’uomo quindi
con gli stessi diritti e con le stesse retribuzioni → l’Italia deve fare i conti con l’idea
che la donna fosse ancora un qualcosa di inferiore
- nell’epoca fascista (ideologia molto conservatrici e tradizionalista) non c’è parità di
genere → era legata a casa, famiglia, a procreare
- durante gli anni della seconda guerra mondiale il duce si rivolge alle donne per
spingerle a dare il loro contribuito alla guerra portando avanti la razza italiana con le
leggi razziali, ma anche donando la propria fede che viene donata alla stato per
produrre armi
- quando la costituzione viene scritta la parità di genere che si rifà all’articolo 3,
uguaglianza che non deve essere solo formale ma anche messa in atto → bisogna
ricordare che la donna nel 1946 le donne hanno il diritto al voto, in ambito lavorativo
solo dopo (lo stato si assume in maniera concreta di mettere la donna nelle
condizioni di poter lavorare per realizzarsi)
Riconoscimento della parità sul lavoro con l’accesso alle cariche pubbliche, agli uffici
pubblici, legati alla pubblica amministrazione
- nella legge della pari oppirtunità (azioni più concrete come le misure di controllo sui
datori di lavoro per evitare che ci siano forme di discriminazione nei condronti delle
donne) → legge sulla pari opportunità degli anni 90
Lo stato italiano vorrebbe che la donna fosse alla pari all’uomo maschio ma c’è ancora
questo retaggio culturale che afferma che la donna abbia come ambito principale la famiglia
e l’ambito domestico.
Lo stato mette a disposizione della donna delle condizioni ottimali di lavoro con delle azioni
come la maternità perchè è un essere creatrice.
Tocca anche un’altra categoria ovvero il lavoro minorile (comma 1 e comma 2), i bambini
sono una categoria che è stata citata nella nosta costituzione ovvero il lavoro minorile deve
essere regolamentato con delle leggi. I bambini sono stati la categoria più colpiti della
industrializzazione, il Paese che ha introdotto delle norme per il lavoro minorile è stato
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l’Inghilterra perchè i bambini lavoravano nelle ciminiere e svolgevano lavori duri. L’articolo 37
non dice molto sullo sfruttamento minorile.
- c’è un minimo di età 16 anni, alzato perchè prima se era 15 (obbligo scolastico)
- è particolarmente sottolineato il rapporto tra lavoro - formazione (alternanza scuola
lavoro) → bisogna anticipare la formazione tecnica e pratica, ha il compito di inserire
i giovani nel mondo del lavoro oltre che competenze
Articolo 38
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed
assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e
vecchiaia, disoccupazione involontaria.”
Emerge il carattere assistenziale della nostra repubblica → il fatto che il nostro stato si
definisca welfare state cioè cerca di tutelare tutti i cittadini più svantaggiosi
- le categorie svantaggiate sono i disabili oppure la donna in stato di gravidanza (non
può per quella condizione svolgere) e deve essere assistita
- lo stato tutela e assiste i cittadine svantaggiati attraverso:
1. sistema presidenziale per tutelare i lavoratori di eventi suscettibili di
menomare la capacità di produzione di reddito
2. sistema assistenziale: per tutti i cittadini non in grado di provvedere al proprio
mantenimento
Articolo 39
“L'organizzazione sindacale e' libera.”
Articolo 39 e 40 riguardano la questione delle organizzazione sindacali e dei lavoratori
ovvero la tutela al diritto al lavoro non è un compito che spetta solo allo stato ma è condivisa
con altri soggetti nello specifico sono i lavoratori stessi che si impegnano a tutelare il lavoro
attraverso organizzazioni nate nella prima metà del 1800 con i sindacati che si chiamavano
Trade Unions (in Gran Bretagna) = prime associazione di lavoratori che nascono in
inghilterra negli anni 20 composte da lavoratori per difendere o conquistare alcuni diritti
considerati fondamentali per il lavoro come il salario, la malattia (sono il primo esempio)
Agli inizi del 900 hanno preso il nome di sindacati = associazioni di lavoratori divisi per
settori
in italia le prime associazioni si formato durante l’età giolittiana ovvero quando ha iniziato la
sua trasformazione da paese rurale a paese industrializzato; all’epoca fascista vengono
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sciolte o sostituite con associazioni di partito (abbracciavano il partito); alla fine della guerra
si torna a mette al centro l'organizzazione sindacale è libera
- scelta del lavoratore se far parte del sindacato
- il datore di lavoro non può discriminare qualcuno per il fatto di essere aderente a un
sindacato o meno
Tra gli anni 60 e 70 i sindacati hanno avuto un ruolo importante anche a livello politico
(influenza molto forte) → stesura dei contratti nazionali di lavoro
Sindacati
- lavoratori dipendenti → CGIL, CISL, UIL
- lavoratori autonomi → confcommercio, coldiretti
- datore di lavoro → confindustria
Articolo 40
“Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano.”
L’articolo 40 parla del diritto allo sciopero (sospensione dall'attività lavorativa come azione
simbolica per avanzare una richiesta, per porre l’attenzione su un problema), ma entro
determinati limiti come preavviso di 10 giorni, indicazione della durata, deve garantire le
prestazioni indispensabili, possibilità di precettazione