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COSTITUZIONE ITALIANA

La legge fondamentale dello Stato italiano

Scritta, rigida, lunga, votata.. Entrata in vigore il 1º


gennaio 1948

Composta da 139 articoli e


Firmata da Enrico De
da 18 disposizioni
Nicola
finali

Approvata il 22 dicembre
1947
ARTICOLO 4 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
PRINCIPIO LAVORISTA

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le


condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società.
ITALIA=“REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO”.

L’art. 4 sancisce uno dei principi fondamentali della nostra


Costituzione, il diritto/dovere al lavoro, un principio che i padri
costituenti hanno utilizzato all’inizio della Carta Costituzionale,
che l’Italia è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Il lavoro assicura la libertà dal bisogno non solo


in senso materiale ma anche spirituale e
IL LAVORO COME intellettuale e, dunque, contribuisce in maniera
ESPRESSIONE DEL concreta all’affermazione del principio
«PRINCIPIO democratico.
DEMOCRATICO» La democrazia è, infatti, espressione di libertà
CHE COSA VUOL DIRE L.‘ARTICOLO 4 ?

• COMMA1. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO AL LAVORO e


promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Il lavoro è un “diritto” riconosciuto a tutti i cittadini.

Allo scopo di renderlo effettivo e operante

La Repubblica elimina gli ostacoli e promuove le condizioni per favorire lo sviluppo


economico e la stabilità dell’occupazione.
CHE COSA VUOL DIRE L.‘ARTICOLO 4 ?

Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria


scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società
Il diritto del singolo ad avere un
lavoro va di pari passo con il
dovere a contribuire al progresso La norma si riferisce a qualsiasi attività che si
dell’intera società. dimostri socialmente utile, indipendentemente
dalla sua qualificazione giuridica ed
economica, purchè sia in grado di incidere in
modo significativo nello sviluppo socio –
economico del nostro Stato sociale.

Il lavoro diventa quindi una sorta di “livella” sociale, ponendo tutti i cittadini sullo stesso piano, in quanto tutti
ugualmente importanti e necessari al progresso collettivo, a prescindere dal titolo e dalla classe sociale di
LAVORO =DIRITTO/DOVERE
Come in altri articoli, anche in questo la dimensione individuale
non annulla la dimensione collettiva ma le due dimensioni si
integrano.

Il cittadino se da una parte ha il diritto al lavoro, dall’altra ha anche il dovere di


lavorare per contribuire al progresso materiale della società.
Lavorando, infatti, si percepisce un reddito e, pagando le tasse, ad esempio, si
contribuisce al miglioramento dei servizi pubblici che lo Stato garantisce ai cittadini.

FONDAMENTO DEI DIRITTI SOCIALI


DIRITTO - DOVERE
FONDAMENTO DEL PRINCIPIO DELLA SOLIDARIETÀ 
ART.4 ..DIRITTO PERFETTO?
Esiste il dramma del precariato, che non
permette affatto la piena realizzazione della
propria indipendenza e autonomia.

Uno dei principali problemi del nostro Paese


è la disoccupazione, soprattutto giovanile.

Affermare che il cittadino deve svolgere il lavoro secondo


le proprie possibilità e la propria scelta, per certi versi è
un’affermazione utopistica, soprattutto nel momento
attuale in cui un mercato del
lavoro tendenzialmente saturo porta spesso ad adattarsi
ad occupazioni diverse rispetto a quelle desiderate o
niente affatto rispondenti al proprio percorso
professionale.
ART.4 È UN PROGETTO E UN PRINCIPIO GUIDA

RAPPRESENTA UN TRAGUARDO MORALE, UN


FARO DA CUI TRARRE L’ISPIRAZIONE PER
ESSERE MIGLIORI, COME INDIVIDUI E COME
SISTEMA PAESE.

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