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BRUTO E I LITTORI – JACQUES LOUIS DAVID

L'autore dell'opera "Bruto e i litori" è l'ar�sta francese Jacques-Louis David (1748-1825), punto cardine
della cultura neoclassica europea.

Dopo una prima formazione a Parigi, David, vincitore di una borsa di studio otenuta in un concorso di
pitura, si sposta in Italia, dove rimane rispe�vamente dal 1775 al 1780 e dal 1784 al 1785.

Qui si concentra sullo studio dell'an�chità romana e dei maestri del Rinascimento, avvicinandosi anche al
realismo caravaggesco.

Distaccatosi, in questo modo, dagli insegnamen� parigini ancora lega� alle estrosità del rococò, accoglie
una personalità ar�s�ca orientata all'armonia dei modelli classici e all'esaltazione delle virtù morali e civiche
detate dalla storia e dal mito.

Il clima in cui l'autore è immerso quando realizza la maggior parte delle sue opere è quello della Rivoluzione
francese, del cui messaggio fu un grande diffusore.

Infa�, dopo il periodo passato in Italia, David fece ritorno nella propria patria, a sostegno dei mo� giacobini
e in seguito dell'operato di Napoleone.

David intendeva la propria arte anche come un mezzo di propaganda poli�ca, sfrutata per educare le masse
ed esortarle all'azione contro l'An�co Regime.

Un o�mo esempio ne è proprio la tela "Bruto e i litori", risalente al 1788, a un anno dallo scoppio della
rivoluzione a cui avrebbe aderito.

L'opera fu probabilmente commissionata dal re Luigi XVI, per cui David lavorò, ma dato il suo messaggio
presumibilmente an�monarchico, rischiò la censura come avvenne per il "Ritrato di Lavoisier e di sua
moglie" (1788).

Essa vede come protagonistaLucio Giunio Bruto, personaggio della Roma an�ca che si oppose alla �rannide
di Tarquinio il Superbo, favorendo la nascita della repubblica. David decide però di concentrarsi su un
episodio par�colare della sua vita, cioè quello della condanna, emessa dallo stesso Bruto, nei confron� dei
figli, accusa� di cospirazione contro il regime repubblicano.

L'ar�sta, come suo solito, non sceglie di rappresentare la scena dell'uccisione, bensì trasporta il fruitore
dell'opera a vivere i momen� successivi, pregni di dramma�cità.

La scena segue una narrazione orizzontale in cui, a par�re da sinistra verso destra, emergono: in primo
piano la figura di Bruto in penombra, alle sue spalle lungo una linea più centrale, i litori che trasportano il
cadavere di uno dei figli, e, sulla destra, le donne disperate che accolgono la salma.

La vicenda è raffigurata in uno spazio perce�vo frontale e l'alternanza di luci e ombre permete alla scena
di distribuire i personaggi in tre azioni differen�.

Infa�, la luce proveniente dall'ingresso ci guida verso un percorso che parte dal cadavere disteso, di cui si
scorgono solo le gambe, e arriva verso le donne sulla destra. Una di loro, che porge il braccio come per
cercare di toccarlo un'ul�ma volta, è probabilmente la moglie di Bruto, la quale stringe a sé due bambine,
forse sue figlie, evidentemente terrorizzate dalla vista del fratello morto. Una delle due ha anche perso i
sensi. Un'altra donna è posta all'estrema destra e si copre il viso per reprimere la disperazione e nascondere
le lacrime.

In questo caso l'impiego dell'illuminazione si lega al duro messaggio che David vuole comunicare nei
confron� dei traditori, la cui giusta condanna per aver tentato di minacciare l'equilibrio della patria andrà
inesorabilmente a gravare sui loro cari.
Quasi immerso nella più buia amarezza di un gesto sofferto ma necessario, vediamo Bruto, rappresentato
seduto in primo piano, con un'espressione e un linguaggio del corpo che trasmetono il suo chiaro
nervosismo. Nelle mani stringe con il pugno il foglio su cui ha firmato per l'esecuzione dei figli, comunicando
la rabbia che può derivare dall'essere porta� a fare un tale sacrificio. Egli è appoggiato a una statua che
figura alla sua sinistra, quella della dea Roma, la quale rimanda all'immanenza inevitabile della patria nella
vita di un personaggio pubblico di rilievo e alla corretezza del suo gesto volto a preservare il bene della
colle�vità.

Con grande precisione David ha preparato l'ambientazione in modo da non distogliere l'atenzione
dall'avvenimento principale. Ecco infa� che dipinge uno sfondo semplice , ma comunica�vo, che vede un
por�cato con un colonnato nel rigido s�le dorico, elemento di gusto �picamente neoclassico. Interessante,
inoltre, è l'impiego della colonna singola al centro della tela per dividere l'immagine in due, che rimanda
quasi al dipinto di Piero della Francesca, "La flagellazione di Cristo" (1453), in cui u�lizzò lo stesso
espediente.

Accanto alle donne, è rappresentato un tavolo su cui c'è una cesta con degli atrezzi da cucito, par�colare
che potrebbe riferirsi all'irruzione di questa scena di vita pubblica nella quo�dianità della casa.

Anche l'u�lizzo del colore da parte di David è stato mirato, poichè l'ar�sta, nella zona più illuminata che
vede le donne protagoniste, impiega colori come il rosso e il blu per i drappi, mentre il bianco per alcuni
detagli della tovaglia, alludendo alla bandiera francese. Infa�, nonostante la dramma�cità della vicenda,
l'autore non fa altro che sfrutarla per lanciare un chiaro messaggio ai citadini francesi nell'assumere come
esempio di rigore morale e di eroismo la figura di Bruto, il quale è sotoposto a una decisione importante in
cui la fedeltà per il proprio popolo deve sovrastare l'affeto per la propria famiglia.

Diventa simbolo della ragione messa a disposizione dello sviluppo e della crescita del Paese, a discapito dei
sen�men� personali.

Inoltre, si potrebbe dire che l'intransigenza dell'ato di Bruto ricorda, in modo estremo, anche quella dei
giacobini a cui David era legato, i quali condannarono la Francia a vivere un lungo periodo di terrore nelle
mani di Robespierre, disposto a portare sul pa�bolo chiunque sembrasse un nemico del popolo.

Come ne "La morte di Marat" (1793), David elogia il sacrificio di ques� uomini che si elevano al livello di eroi
nazionali pur rimanendo immersi nella complessità della vita comune. Marat viene rappresentato nella
domes�cità della vasca da bagno, mentre in questo caso Bruto è dipinto, prima che come console, come
padre che ha preferito la propria devastazione a quella della comunità

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