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Artista: Jacques Louis David

Dimensioni: 330x425 cm
Datazione: 1784
Ubicazione: Parigi, Museo del Louvre.
Iconografia: L’opera rappresenta un evento molto importante per la cultura
romana, più precisamente ci troviamo nella Roma monarchica e la rivalità
con Albalonga è giunta al culmine. Infatti, per mettere fine a questo
contrasto due delle famiglie più influenti delle due città, i Curiazi e gli
Orazi, si sfidano a un duello mortale, anche se sono legate fra loro
attraverso vincoli matrimoniali e amorosi. I fratelli Curiazi moriranno
invece resterà vivo uno solo dei fratelli Orazi, decretando quindi la vincita
di Roma. L’opera si divide in tre riquadri ben distinti segnati dai tre archi
a tutto sesto nello sfondo. Nel primo riquadro i protagonisti sono i fratelli
Orazi, sono visti di profilo e si tengono stretti fra loro quasi a formare un
unico corpo compatto. Le loro gambe sono divaricate in avanti e le braccia
protese e rigide pronte ad afferrare le tre spade. I loro lineamenti sono ben
distinti, concentrati e determinati. Il secondo riquadro comprende la figura
paterna, è solenne, lo sguardo punta verso l’alto, forse per cercare
protezione nelle divinità e per onorare il giuramento fedele dei propri figli,
il pugno destro stretto stringe le tre spade e l’altra mano invece è alzata per
simboleggiare l’atto onorevole che sta compiendo la sua famiglia.
L’ultimo riquadro invece è dedicato alle donne della famiglia,
distinguiamo tre donne: la donna al centro vestita di celeste e marrone
chiaro è Camilla, contraria all’atto sanguinario di questo duello tanto da
essere uccisa da suo fratello superstite, è sorella degli Orazi ma promessa
sposa a uno dei Curiazi. Lei si appoggia rassegnata a Sabina, vestita di
bianco, piena di dolore anche lei perché è sorella dei Curiazi ma sposata
con uno degli Orazi. In fondo avvolta da un velo blu c’è una donna
anziana, che avvolge con il suo velo due bambini figli di uno degli Orazi e
di sua moglie dei Curiazi. La donna copre gli occhi dei bambini per
proteggere i loro occhi dall’orrore dell’odio e dalla disperazione delle
madri. Dunque possiamo dividere l’opera in due parti molto diverse fra
loro: La prima parte è dedicata all’onore e all’amore della patria, la
seconda parte invece rappresentata dalle donne, simboleggia la
disperazione e il compianto. Non è un caso che le figure siano
principalmente disegnate di lato, infatti, Jacques L. David, ha voluto
onorare le grandi culture orientali antiche, ricordiamo che l’artista ottenne,
l’importantissimo Prix de Rome, in parole moderne una borsa di studio che
permise all’artista di poter viaggiare soprattutto a Roma per studiare le
grandi culture classiche.
Iconologia: è importante ricordare l’epoca in cui l’artista vive, una Francia
prerivoluzionaria che sta preparando un terreno fertile per un nuovo stato
allontanandolo da una monarchia assoluta. Guardando l’opera attraverso
questo punto di vista possiamo notare certi particolari: l’opera s’ispira ai
principi fondamentali dello stato civile romano e li paragona alle spade che
il padre ha stretto nel pugno destro, i principi sono l’uguaglianza, la
fraternità fra cittadini e la libertà, che involontariamente diventeranno
simboli della rivoluzione francese. Il senso dell’opera quindi è il sacrificio
per un bene comune anche se va contro la propria volontà, e possiamo
vederlo nei volti sofferenti delle donne.
Stile: è uno stile epico – raffigurativo, appartenente alla corrente
neoclassicista.
Tecnica: olio su tela.
Ambientazione: L’ambientazione è quasi teatrale e spoglia di qualunque
particolare che potrebbe distrarre dalla scena principale. Ci troviamo
all’interno di una tipica casa romana formata da archi e colonne che danno
enorme profondità all’opera data anche dall’oscurità.
Spazio e composizione: La prospettiva è centrale, le linee del pavimento
corrispondono alla linea verticale che ha come punto di riferimento il
pugno dell’anziano padre. Poi nelle figure maschili c’è un utilizzo perfetto
delle linee rette che esprimono l’immobilità dei loro principi, invece nelle
figure femminili prevalgono linee curve e morbide che descrivono la
dolcezza della loro disperazione. Quindi le donne e gli uomini sono diversi
geometricamente.
Uso dei colori: I colori utilizzati distinguono i due gruppi raffigurati
perché i fratelli Orazi sono raffigurati con colori celebrativi perché
possiamo vedere che la tunica avvolta dalla luce del primo fratello è blu,
bianca e rossa proprio come la bandiera della Nuova Francia. Il padre è
vestito di rosso sanguigno per rappresentare la forza del suo sacrificio
perché sta offrendo i propri figli alla patria anche se rischiano la morte.
Invece il secondo gruppo raffigurato, cioè le donne piangenti e addolorate,
sono avvolte da colori chiari come il bianco, il celeste per rappresentare la
delicatezza femminile e per avvolgere i loro corpi giovani. La donna
anziana invece è avvolta da un velo blu scuro quasi verde che per i romani
rappresentava le virtù.
La luce: La luce si collega all’utilizzo dei colori perché la tunica che
rappresenta i colori nazionali francesi è illuminata da una luce radiosa che
proviene sia da destra che da sinistra, invece i volti e i corpi degli altri
fratelli sono oscurati fortemente per non far distrarre coloro che guardano
l’opera, il padre invece è illuminato dalla luce che proviene anche dal suo
pugno stretto che è centrale all’intera scena. Le donne sono illuminate da
una luce soffusa e chiara tranne la donna anziana che è oscurata anche
dalla presenza di colori forti come il blu e il verde. La luce rende le figure
maschili raffigurate impassibili quasi statuarie, la luce utilizzata infatti è
fredda e quasi spenta. Personalmente l’utilizzo della luce e dei contrasti mi
ha fatto ricordare lontanamente un’opera di Caravaggio cioè “la Vocazione
di San Matteo.”

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