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Il romanticismo è stato un movimento artistico, musicale, culturale e letterario che si è sviluppato in Germania verso la
fine del Settecento, per poi diffondersi nel resto d’Europa nell’Ottocento. Benché affondi le radici in terra tedesca, il
termine “romanticismo” deriva dalla parola inglese “romantic”, con cui si indicavano i romanzi di genere cavalleresco
che raccontavano vicende fantastiche in contesti storici reali.
Al contrario dell’illuminismo, che esaltava la razionalità e l’ordine, il romanticismo mette al centro l’immaginazione,
il lato istintivo dell’uomo e il suo rapporto tormentato con la natura.
Uno dei maggiori rappresentanti fu William Turner le cui
opere esprimono il sentimento contrastante di ammirazione e paura
che si prova di fronte ad uno spettacolo naturale.
https://www.thinglink.com/scene/751183729761714176
STORIA
È il 25 luglio 1830.
Il re di Francia Carlo X fa pubblicare delle ordinanze per eliminare la minaccia
liberale.
Ecco alcune delle più importanti:
1.Sospensione della libertà di stampa
2.Scioglimento della Camera dei deputati
3.Riforma del suffragio in modo tale da favorire l’aristocrazia
In questo modo tutto il potere è concentrato nelle sue mani ed in una ristretta
cerchia di nobili.
Ma il popolo non ci sta.
È stanco di essere sottomesso.
Così impugna le armi e mette a ferro e fuoco la città di Parigi.
I combattimenti con l’esercito del re sono negli angoli delle strade e la capitale si
trasforma in un teatro di guerra.
È un evento che cambierà la storia.
Delacroix lo sa. Così decide di immortalare questo momento in una tela.
All’inizio la chiama 28 luglio. Quello è il giorno in cui il popolo conquista il municipio.
Un’importante vittoria che in seguito porterà alla definitiva sconfitta del re.
Data di realizzazione: 1830 Infatti, dopo 3 giorni di combattimenti Carlo X abdica e lascia il trono.
Il popolo ha vinto. Carico di spirito patriottico il pittore inizia a lavorare sul suo
Dimensioni: 260 x 350 cm capolavoro nel settembre 1830.
Dove si trova: Musée du Louvre, Parigi Ma non la realizza di getto, anzi. Prima effettua degli schizzi e studia attentamente
ogni dettaglio. Il risultato finale è straordinario.
Il pittore non ha combattuto in prima fila. Non poteva schierarsi apertamente contro
quello Stato che fino a poco tempo prima gli ha commissionato opere d’arte.
Quando però si è reso conto della sofferenza del popolo, ha messo da parte i propri
interessi ed ha abbracciato la rivoluzione.
La scena è ambientata a Parigi.
Lo si capisce dalle caratteristiche torri di Notre-Dame che spiccano oltre il fumo sulla destra.
Il pittore ritrae l’istante in cui una barricata in città viene distrutta durante i combattimenti.
Il popolo è stanco ed ha deciso di riprendersi la propria libertà con la forza.
Le truppe del re francese non hanno avuto alcuna speranza e sono stati travolti dalla furia del popolo.
I cadaveri di un paio di loro si vedono immediatamente in basso a destra, in primo piano.
un combattente è in ginocchio. Può essere un contadino o un lavoratore che cerca di farsi spazio tra le macerie
per raggiungere – quasi ipnotizzato – la protagonista.
Lei è la liberta guida il popolo.
Sta spingendo le persone a combattere per mettere fine al
dominio del re.
Da perfetta condottiera, con una mano sventola l’asta della
bandiera francese e con l’altra impugna una baionetta (un fucile
del periodo). Mentre avanza tra le rovine, i parigini la seguono alla
conquista della vittoria.
LA STORIA
La “Medusa” era una fregata francese varata nel luglio 1810.
Il 2 luglio del 1816 si incagliò sulle secche del Banc d’Arguin, vicino Nouadhibou in
Mauritania. L’incidente fu causato dall’inesperienza del comandante, il capitano di
fregata Hugues Duroy de Chaumareys. Dopo alcuni tentativi fatti per disincagliare lo
scafo, il 5 luglio i 400 uomini presenti sulla nave non videro un’altra soluzione se non
abbandonare la nave. Si divisero in piccoli gruppi, tali da poter salire sulle sei scialuppe
d’emergenza, per dirigersi verso la terra più vicina. La situazione peggiorò ed anche se
alcuni degli ufficiali decisero di restare sulla Medusa, su quelle scialuppe non c’erano
abbastanza posti liberi per mettere in salvo tutti.
Erano circa 150 le persone condannate a morte certa, perché i passeggeri eccedenti
furono posti su una zattera che venne trascinata dalle sei barche. Presto, però, questa
affondò parzialmente causando la rottura della cima che la teneva legata al gruppo.
L’equipaggio abbandonò così quell’imbarcazione incerta al suo destino.
Venti persone morirono o si suicidarono appena calata la notte.
Dopo nove giorni si registrarono dei casi di antropofagia, praticata per sopravvivere.
Il battello Argus salvò i pochi superstiti il 17 luglio 1816, ma cinque di loro morirono
nella notte I giornali dell’epoca diedero molto spazio al racconto del naufragio.
I giudici condannarono il capitano, ma a soli due anni di carcere ed alla radiazione dal
registro navale. Fu un trattamento clemente visto che la legge francese invece
prevedeva la pena di morte per questo grave fatto.
L’opera è costruita su una struttura piramidale. La
prima piramide si trova a sinistra, la cui base
corrisponde alla parte inferiore della zattera mentre
la punta dall’albero maestro.
La base dell’altra piramide invece è formata dai
cadaveri in basso, mentre la punta è rappresentata
dal marinai che sventola la maglia.
È una tela con soggetto drammatico, quindi i colori per quest’occasione sono freddi e decisi. I colori più utilizzati in questo caso sono:
vermiglione, bianco, giallo, ocra, terra di Siena, blu di Prussia, carminio, pesca-arancio, terra di Cassel e bitume.
Rimanendo in tema di colori, devi sapere che le onde marittime, invece di essere blu scure, sono colorate con un verde intenso poco chiaro;
in questo modo è più evidente il contrasto tra mare ed imbarcazione.
Il 3 maggio 1808: fucilazioni sul monte Pio (in realtà indicata con vari titoli) è fra le opere più
celebri di Francisco Goya y Lucientes (1746 – 1828). personaggio cardine della pittura (non
solo spagnola) tra settecento e ottocento.
ll 3 maggio 1808 raffigura la fucilazione di
alcuni patrioti che avevano partecipato ai moti
del maggio 1808 contro la monarchia
di Giuseppe Bonaparte, imposta
da Napoleone. La visione è drammaticamente
notturna e il fatto si svolge in un luogo isolato,
vicino al palazzo Reale di Madrid che si
distingue sullo sfondo.
A destra, in primo piano, è schierato il plotone
di esecuzione; a sinistra davanti ai fucili
spianati ci sono i patrioti dell’indipendenza,
intorno alla figura in camicia bianca illuminata
dalla luce gialla della lanterna posata a terra.
Illuminato dalla forte luce della lanterna – a
simboleggiare che la Ragione è dalla parte degli
insorti – il condannato in bianco e giallo alza e
spalanca le braccia come un crocefisso e grida
la sua fede per la Libertà.
Francisco Goya, Il 3 maggio 1808: fucilazioni sul monte Pio, olio su tela, 1814,
Madrid, Museo del Prado