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Lezione 20: Le unioni saldate

Le unioni saldate: le tipologie

Nelle unioni saldate il materiale di base è quello dei pezzi da collegare mentre il materiale di apporto è
il materiale ch e viene introdotto allo stato fuso tra tali elementi. I procedimenti di saldatura possono
essere distinti in:

• Procedimenti autogeni: il metallo dei pezzi da collegare partecipa per fusione con l’eventuale materiale
d’apporto alla realizzazione dell’unione. Attualmente sono in uso processi autogeni per fusione in qui si ha
la fusione del materiale di base e quella del materiale di apporto. Tra i più comuni metodi sono:
saldatura ossiacetilenica, saldatura ad arco con elettrodi rivestiti, saldatura ad arco sommerso,
saldatura con protezione a gas ed elettrodo fusibile (MIG e MAG) e saldatura con protezione a gas
ed elettrodo infusibile (TIG), saldatura ad elettroscoria.

• Procedimenti eterogeni: nei quali si h a la fusione del solo materiale di apporto ad una temperatura
minore di quella della fusione del materiale
di base.

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Le unioni saldate: i difetti

Come conseguenza dei fenomeni metallurgici (solidificazione del materiale fuso e trattamento
termico del materiale di base ch e circonda la saldatura) si possono avere difetti della unione
saldata. Tra principali difetti di natura metallurgica:

• Le cricche: le tipich e discontinuità ch e si creano per strappo si distinguono in cricche a caldo


(segregazioni di impurezze che si solidificano e provocano fessure) e cricche a freddo (assorbimento
di idrogeno a fine raffreddamento).

Le unioni saldate: i difetti

• Gli strappi lamellari: nel materiale di base si possono avere cricche date da una sollecitazione a
trazione ortogonale al piano di laminazione del materiale di base. Tra le cause ch e li generano si
h anno le forti tensioni di ritiro ed il notevole spessore del materiale di base.

• Le inclusioni: Ossia zone anomale dovute alla presenza nel bagno fuso di sostanze diverse da quelle
del metallo di base e di apporto. Le inclusioni possono essere solide (scorie, o di tungsteno) o
gassose (cavità provocate da gas rimasti intrappolati nel bagni di saldatura).

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Le unioni saldate: i difetti

La principali difetti di natura geometrica:


• Eccesso di sovrametallo: quando viene depositato uno spessore eccessivo di materiale di
apporto. Può essere pericoloso a causa di eventuali discontinuità create in particolari condizioni
di servizio (fatica, urti e basse temperature).

• Mancanza di penetrazione: quando esistono zone in cui il materiale fuso non è penetrato e si h a
la soluzione di non completa continuità nella unione saldata (figura, sopra).
• Disassamento dei lembi: dovuto ad un montaggio imperfetto delle componenti da unire ch e può
provocare una variazione nella geometria del profilo e quindi eccentricità non considerate in fase
di progetto (figura, sotto).

Le unioni saldate: i controlli

Devono essere previste dei controlli finali delle unioni saldate per accertare la presenza di
eventuali difetti. Nella maggior parte dei casi si effettuano controlli del tipo non distruttivo in
modo da non pregiudicare il funzionamento statico dell’unione in esercizio:

• L’esame visivo
• L’esame con liquidi penetranti
• L’esame magnetoscopico
• L’esame radiografico
• L’esame ultrasonico

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Le unioni saldate: posizione dei pezzi da saldare

Gli elementi resistenti dell’unione saldata sono i cordoni di saldatura. In funzione della posizione
reciproco dei pezzi da collegare si possono avere:

• Giunti testa a testa


• Giunti d’orlo
• Giunti d’angolo
• Giunti a T
• Giunti a L
• Giunti per sovrapposizione

Le unioni saldate: posizione dei pezzi da saldare

In funzione della posizione del cordone in relazione alla sollecitazione agente sull’unione si
possono avere:

• Cordoni di saldatura laterali


• Cordoni di saldatura frontali
• Cordoni di saldatura obliqui

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Le unioni saldate: le sollecitazioni

• Testa a testa: Nei giunti testa a testa in assenza di difetti interni e con una sollecitazione
di trazione perpendicolare all’asse dell’elemento, lo stato tensionale può considerarsi
quello di un pezzo continuo avente lunghezza pari a quella del cordone e largh ezza pari al
minore dei due spessori collegati in prossimità saldatura.

• Cordone d’angolo: Nei giunti a cordone d’angolo la sezione resistente (sezione di gola) viene
identificata dalla lunghezza del cordone di saldatura moltiplicata per l’altezza di gola, definita
usualmente con simbolo a e rappresentante l’altezza del triangolo inscritto nella sezione
trasversale del cordone di saldatura.

Le unioni saldate: le sollecitazioni

• Le tensioni agenti nella sezione di gola sono convenzionalmente individuate con la seguente
simbologia:

 σ ꓕ che rappresenta la tensione che agisce in direzione normale alla sezione di gola che
 τ ꓕ rappresenta la tensione che agisce in direzione normale all’asse del cordone.
 σ|| ch e rappresenta la tensione ch e agisce in direzione parallela all’asse del cordone sulla sua sezione
trasversale. Questo contributo tensionale viene usualmente trascurato ad eccezione che nelle verifiche a
fatica.
 τ|| che rappresenta la tensione che agisce in sezione di gola in direzione parallela all’asse del cordone.

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Le unioni saldate: le sollecitazioni

• L’altezza della sezione di gola viene in tutti i casi di seguito considerati indicata con a e la
lunghezza di saldatura con L, h o b.
• La sezione di gola può essere ribaltata a seconda della convenienza sul piano verticale e su
quello orizzontale ovvero secondo qualsiasi altra giacitura al fine di semplificare la
quantificazione delle sollecitazioni per la fase di progetto o la verifica.

Le unioni saldate: la trazione

Nel caso di unione saldata interessata da un’azione di trazione di intensità pari a F i cordoni
possono essere paralleli alla forza (cordoni laterali), perpendicolari (cordoni frontali), oppure
inclinati secondo un angolo generico (cordoni inclinati).

Cordoni laterali: Se i cordono sono paralleli alla direzione della forza, le tensioni possono essere
determinate direttamente sulla sezione di gola di ogni cordone nella sua posizione effettiva oppure
ribaltato sul piano verticale o cu quello orizzontale. In
ogni caso si h annocontributi tensionali di tipo τII di qui il valore è dato dall’espressione:

F
τ=
4 La

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Le unioni saldate: la trazione

Cordoni frontali: Se i due cordoni sono perpendicolari alla forza, non risulta agevole effettuare la
stima delle tensioni direttamente sulla sezione di gola di ogni cordone. Ipotizzandola ad esempio
inclinata di 45°sull’orizzontale si ha:

F 2 F 2
τ= σ =
2 La 2 ⊥ 2 La 2

Le unioni saldate: la trazione

Cordoni frontali: Per semplificare, la sezione di gola può essere ribaltata sul piano verticale o
quello orizzontale.

• Nel primo caso si hanno tensioni normali alla sezione di gola date da:
F
σ⊥ =
2 La
• Nel secondo caso si hanno tensioni parallele alla sezione di gola date da:

F
τ⊥=
2 La
Cordoni inclinati: nel caso di due cordoni inclinati rispetto alla direzione della forza, nella sezioni
di gola agisce una forza scomponibile in un contributo tangente
(V=Fcosθ) ed uno normale (V=Fsinθ) all’asse del cordone e si viene quindi a creare uno stato
tensionale più complesso rispetto a quelli appena presentati. Se la sezione di gola viene ribaltata sul
piano orizzontale le tensioni associate sono interamente contenute in questo. In dettaglio, le
componenti tensionali significativi sono:

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Le unioni saldate: la trazione

F F
τ= sin θ τ || = cos θ
2 La 2 La
• Ribaltando sulla sezione verticale si hanno invece i seguenti contributi tensionali

F F
σ= sin θ τ || = cos θ
2 La 2 La

Le unioni saldate: la trazione

Combinazione dei cordoni. Nel caso in cui siano contemporaneamente presenti più tipologie di
cordoni di saldatura conviene affidare l’intero carico soltanto ad un tipo di cordone. Studi
sperimentali condotti h anno evidenziato le differenze di comportamento in termini di
rigidezza e di duttilità in campo post-elastico. E’ buona norma che le altezze di gola dei cordoni di
saldatura siano uguali, in modo da potere sfruttare la loro mutua collaborazione cercando di
evitare i cordoni di sigillo ossia quei cordoni con altezza gola modesta eseguiti soltanto per ragioni
di tenuta stagna.

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Le unioni saldate: La flessione e il taglio

Questo tipo di sollecitazione è estremamente frequente nelle unioni saldate per costruzioni ad
uso civile ed industriale. Il riferimento di seguito viene fatto ad una giunzione saldata sulla quale
agisce un azione tagliante F ed un azione flettente M pari a FLb.
Cordoni frontali longitudinali. La sezione resistente giace nel piano verticale ed costituita da due
sezioni rettangolari, corrispondenti alla sezione di gola di ogni cordone di altezza a e lungh ezza h.
Ribaltando le sezioni di gola nel piano y-z si hanno le seguenti tensioni associate rispettivamente a
taglio τ|| ed azione flettente

σ ꓕ,max .

FL b 3 FL b
σ ⊥,max = =
W ah 2
F
τ ||=
2 ah

Le unioni saldate: La flessione e il taglio

Cordoni frontali trasversali. La sezione resistente è costituita da due sezioni orizzontali di latezza di
gola a e lungh ezza b. La distanza tra i baricentri dei due cordoni viene assunta a favore di sicurezza
pari a h (in realtà sarebbe leggermente superiore). Ribaltando le sezioni di gola nel piano y-z si
hanno le seguenti tensioni associate rispettivamente a taglio τꓕ ed azione flettente σꓕ,max.

FL b FL b
σ ⊥,max = =
W bah
F
τ⊥ =
2 ab

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Le unioni saldate: La flessione e il taglio

Combinazione di cordoni. Nel caso di collegamenti saldati per profilati ad I o a H si possono utilizzare
cordoni trasversali combinati con cordoni longitudinali. Se le varie parti dell’unione h anno la
medesima rigidezza e le dimensioni dei cordoni di saldatura sono appropriate allo spessore delle ali
e dell’anima del profilo da collegare, la determinazione delle sollecitazioni può essere condotta sulla
base di quanto presentato in precedenza considerando le caratteristich e inerziali di una sezione
resistente composta sia dai cordoni d’anima sia dai cordoni perimetrali delle ali. In realtà si
semplifica assumendo ch e l’azione di taglio venga assorbita dai cordoni d’anima e l’azione flettente
viene assorbita dai cordoni di saldature sulle ali (cordoni A e B). Ribaltando le sezioni di gola nel
piano y-z si h anno le seguenti tensioni associate rispettivamente a taglio τ|| ed azione flettente
σꓕ,max.

FL b FL b
σ ⊥,max = =
W ( L1a 1h 1 ) + 2( L 2a 2h 2 )
F
τ ||=
2 a 3L 3

Le unioni saldate: La flessione e il taglio

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Le unioni saldate: La torsione e il taglio

Per effetto di azioni eccentriche su unioni saldate in cui i cordoni resistenti e la retta di applicazione
del carico appartengono ad un unico piano, si può originare uno stato di sollecitazione
caratterizzato da contemporanea presenza di torsione e taglio. Di seguito viene fatto
riferimento ad un’unione sollecitata sa un azione tagliante F ed un azione torcente pari a F.e in
cui e indica la distanza tra la retta di applicazione del carico ed il baricentro delle sezioni
resistenti dei cordoni di saldatura.
Cordoni laterali: Nel caso rappresentato caratterizzato da due cordoni di saldatura, l’azione
torcente viene bilanciata da una coppia di forze nei cordoni dell’intensità H:

Fe
H =
h
All’azione H associata nei cordoni una tensione tangenziale riferita alla sezione di gola τ|| pari a:

Fe
τ=
haL

Le unioni saldate: La torsione e il taglio

Ribaltando la sezione di gola sul piano verticale è possibile valutare lo stato tensionale associato
all’azione tagliante F. In dettaglio, le tensioni τꓕ valgono:
F
τ⊥=
2 aL
In alternativa ribaltando la sezione di gola sul piano orizzontale le tensioni σꓕ conseguenti a F
valgono:

F
σ ⊥=
2 aL

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Le unioni saldate: La torsione e il taglio

Cordoni frontali: Nel caso rappresentato caratterizzato dai cordoni di saldatura l’azione
torcente viene bilanciata da una coppia di forza di intensità V data da:

Fe
V =
z
Anch ein questo caso ribaltando la sezione di gola sul piano orizzontale ( e ugualmente su quello
verticale) è possibile valutare lo stato tensionale. All’azione V è associata nei cordoni una tensione
tangenziale τ||,1 pari a:

Fe
τ ||,1 =
zaL

Al carico F è associata nei cordoni una tensione tangenziale τ||,2 pari a:

F
τ ||,2 =
2 aL

Le unioni saldate: La torsione e il taglio

La massima tensione totale risulta pari a :

Fe F
τ ||,1 +τ = ||,2 +
zaL 2 aL

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Le unioni saldate: La torsione e il taglio

Combinazione di cordoni: Nel caso di unioni saldate con due


cordoni laterali e due cordoni frontali e soggette ad una azione F
applicata con eccentricità e rispetto al baricentro dei cordoni T1,max
stessi è possibile ipotizzare ch e il momento torcente totale T T1 = T
(T=Fe) sia ripartito in due aliquote T1 e T2 assorbite dai cordoni T1,max + T 2,max
frontali (1) e da quelli laterali (2). Denominate T1,max e
T2,max le resistenze torsionali delle coppie di cordoni (1) e (2), i T 2,max
valori T1 e T2 valutati proporzionalmente alle resistenze sono T2 = T
definiti come:
T1,max + T 2,max

Esplicitando i termini T1,max e T2,max in funzione della resistenza


della unione saldata, si ottiene ch e la quota ripartita è indipendente
dalle caratteristiche meccaniche della unione (dipende da quelle
LL 1a 1
geometriche) T1 =T
LL 1a 1 +hL a2 2

hL 2a
T2 = T 2

LL 1a 1 +hL a2 2

Le unioni saldate: La torsione e il taglio

La quota di azione torcente su ogni cordone di saldatura genera sollecitazione i cui valori sono
determinabili in base a quanto presentato prima per i cordoni laterali e peri cordoni frontali.

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Le unioni saldate: NTC2018

Sono considerate unioni saldate a piena penetrazione, a parziale penetrazione ed unioni realizzate
con cordoni d’angolo.
Unioni con saldatura a piena penetrazione: I collegamenti testa a testa, a T, a croce a piena
penetrazione sono generalmente realizzati con materiali di apporto aventi resistenza uguale o
maggiore a quella degli elementi collegati. Pertanto la resistenza di progetto dei collegamenti a piena
penetrazione si assume uguale alla resistenza di progetto di più debole trai gli elementi
connessi. Una saldatura a piena penetrazione è caratterizzata dalla piena fusione del metallo di
base attraverso tutto lo spessore dell’elemento da unire con il materiale di apporto.

Unioni con saldatura a parziale penetrazione: I collegamenti testa a testa, a T, a croce a parziale
penetrazione vengono verificati con i stessi criteri dei cordoni d’angolo. L’altezza di gola dei
cordoni d’angolo da utilizzare nelle verifiche è quella teorica, corrispondente alla preparazione
adottata e specificata nei disegni di progetto, senza tenere conto delle penetrazione e del
sovrametallo di saldatura, in conformità con le norme UNI EN ISO 9692.

Le unioni saldate: NTC2018

Unioni con saldatura a cordone d’ angolo: La resistenza a progetto per unità di lunghezza dei
cordoni d’angolo si determina con riferimento all’altezza di gola a cioè l’altezza a del triangolo iscritto
nella sezione trasversale del cordone stesso.

La lungh ezza del calcolo L è quella intera del cordone purché questo non abbia
estremità palesemente mancanti o difettose. Eventuali tensioni σ|| definite agenti nella sezione
trasversale del cordone inteso come parte resistente della membratura, non devono essere prese in
considerazione ai fini della verifica del cordone stesso. Ai fini della durabilità delle costruzioni le
saldature correnti a cordoni intermittenti realizzati in modo non continuo lungo i lembi delle parti da
unire non sono ammesse in strutture non sicuramente protette contro la corrosione.

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Le unioni saldate: NTC2018

Resistenza saldatura a cordone d’ angolo: Allo stato limite ultimo le azioni di progetto sui
cordoni d’angolo si distribuiscono uniformemente sulla sezione di gola.
Nel seguito si indicano con σꓕ la tensione normale e con τꓕ la tensione tangenziale perpendicolari
all’asse del cordone d’angolo, agenti nella sezione di gola nella sua
posizione effettiva e con σ|| la tensione normale e con τ|| la tensione tangenziale parallele all’asse del
cordone d’angolo. La tensione normale non influenza la resistenza del cordone.

Le unioni saldate: NTC2018

Considerando la sezione di gola nella sua effettiva posizione si può assumere la seguente
condizione di resistenza:

f tk
σ ⊥2 + 3( τ2 +τ ⊥ 2 ) ≤
| βγ M2
|

0.9 f tk
σ⊥ ≤
γM
2

Dove ftk è la resistenza caratteristica a trazione ultima nominale della più debole
delle parti collegate; β= 0.80 per acciaio S235, 0.85 per S275, 0.90 per S355, 1.0 per S420 e S460. In
alternativa detta a l’altezza di gola si può adottare cautelativamente il criterio semplificato:

F w,Ed
≤1
F w,Rd

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Le unioni saldate: NTC2018

Dove Fw,Ed è la forza di progetto ch e sollecita il cordone d’angolo per unità di lunghezza e Fw,Rd
è la resistenza di progetto.
af tk
Fw,Rd =
3 βγ M2
Considerando la sezione di gola in posizione ribaltata si indicano con nꓕ and tꓕ la tensione normale e la
tensione tangenziale perpendicolari all’asse del cordone d’angolo. La verifica dei cordoni d’angolo si
effettua controllando ch esiano soddisfatte simultaneamente le due condizioni:

s ⊥ + t ⊥ +τ || ≤ β f yk
2 2 2

| ⊥s | | t⊥+| ≤ β 2 f yk

Dove fyk è la resistenza snervamento caratteristica e i coefficienti β1 e β2 sono riportati nella tabella.

Applicazione 1

Verifica di un unione saldata testa a testa. Si verifich e in accordo alla NTC2018 il giunto saldato
testa a testa indicato in figura. Il valore del carico assiale di progetto valutato allo stato limite ultimo
NSd è di 700 KN ed i piatti collegati ( di dimensione 180x20) sono in acciaio Fe360.

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Applicazione 2

Calcolo della capacità portante di una unione saldata. Si determini la resistenza del giunto saldato a
cordone d’angolo indicato in figura. Gli elementi sono realizzati in acciaio S275.

Applicazione 2

Calcolo della capacità portante di una unione saldata. Si determini la resistenza del giunto saldato a
cordone d’angolo indicato in figura. Gli elementi sono realizzati in acciaio S275.

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Applicazione 2

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