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3 ottobre 2022 - 21:40 > Versione online

“Sì alla discoteca ma testa sana in corpo


sano” – .

di ENRICO MASCILLI MIGLIORINI


URBINO – La testa prima del corpo, la pazienza che vince la paura, ma si può
primeggiare senza rinunciare al divertimento e, perché no, alle serate in discoteca.
Milena Baldassarri E Simone Barontini, Atleti italiani under 25, danno così un’idea dei
pilastri su cui stanno costruendo la propria carriera ai circa 60 studenti di Scienze
Motorie riuniti nell’aula magna di Palazzo Battiferri in via Saffi ad Urbino, in occasione
dei 20 anni dalla nascita della Facoltà.
Il convegno è incentrato sulla comunicazione nello sport, con il sociologo Lella Mazzoli
Coordinare Fabio Luna, presidente del Coni Marche, le due giovani stelle dello sport
italiano e professore di sociologia Ivana Matteucci. Mazzoli arriva subito al cuore:
“Prima di tutto mi dispiace per voi studenti, perché se c’è la Facoltà di Scienze Motorie è
anche un po’ colpa mia”, scherza. “Ho sempre creduto che la salute mentale vada di pari
passo con un corpo allenato che sta bene, quindi è importante promuovere questi corsi
di laurea e premiare i giovani che hanno raggiunto così velocemente e ritagliarsi un
posto nel mondo dello sport”.
Testa e corpo
Milena Baldassarri infatti ha solo 20 anni (la sala applaude quando lo dice) e dopo la
laurea e le Olimpiadi si riposa pensando a quale facoltà frequentare. Con il suo sesto
posto alle finali di ginnastica ritmica di Tokyo 2022 ha il record di miglior piazzamento di
un’italiana nella disciplina. È vicecampionessa del mondo nella specialità del nastro, ha
108 medaglie nel suo palmares personale e ha un motto: “Il tempo libero si inventa”.
Simone Barontini, anconetano, ha 23 anni e studia economia al Politecnico delle
Marche. Negli 800 metri piatti è campione europeo under 23 a Tallin 2021, finalista agli
Europei di Monaco 2022 e detiene record per i campionati italiani vinti di seguito (tre)
nella specialità indoor.
Il modello Marche: il più riuscito in Italia
Secondo Fabio Luna, il ruolo di padre delle federazioni che il Coni deve ricoprire è
determinante nei successi dei giovani italiani. “Bisogna essere come una famiglia,
dirigenti e atleti, perché è anche grazie alle certezze che Coni dà agli atleti, che riescono
a racchiudere anni di allenamenti, sudore e ansia in una prova di un minuto e mezzo”.
“Qui si vede l’importanza della testa e non solo del corpo – interviene Baldassarri – la
concentrazione porta a superare anche i limiti fisici”. “Nello sport non ci sono miracoli –
conferma Barontini – dove il corpo non arriva alla testa, è lei che ti fa capire che ce la
puoi fare davvero”.

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3 ottobre 2022 - 21:40 > Versione online

E passiamo in rassegna i successi di quella lunga “Notte magica” che l’Italia dello sport
vive dal 2020 e che nel bene e nel male è simboleggiata dal calcio: gli Europei vinti e i
Mondiali mancati. Questo è il punto dolente della comunicazione sportiva in Italia;
copertura quasi totale da parte dei media sul calcio e mancanza di interesse per altri
sport. Fabio Luna chiama per nome Milena e Simone e quasi li stuzzica come un padre
orgoglioso. Può parlare con calma perché corrono. “L’Italia è il Paese al mondo con più
medaglie vinte nel maggior numero di sport, e questo ci rende orgogliosi”, dice Luna a
nome del Coni. «Inoltre le Marche sono la regione che assegna più atleti con medaglie
al Coni, quindi quando c’è una Marche a cantare l’inno di Mameli l’orgoglio è ancora più
grande». Il segreto del modello marchigiano è non lasciare nessuno indietro. Qui sono
rappresentate tutte le 45 federazioni che compongono il Coni, ci sono 165 società
sportive ogni 100mila abitanti su una media nazionale di 104 e ci sono 11mila iscritti alle
associazioni sportive ogni 100mila contro una media nazionale di 7mila .
I relatori si sono collegati a distanza con Simone Barontini
Mazzoli provoca: “Non so niente di sport popolari come il calcio e il basket, ma sono
rimasto sorpreso dai risultati dell’Italia in altri sport e mi sono appassionato molto. Come
lavora il Coni con questi ragazzi che non vanno in tv, come li aiuti a farsi riconoscere?
Non è che il Coni finanzia solo gli sport più famosi? La risposta di Luna è amara: “I
risultati sono arrivati, nella maggior parte delle finali negli eventi sportivi del 2020-22
c’era un italiano o un italiano, eppure proprio in questo periodo come Coni abbiamo rotto
con le grandi federazioni italiane, in prima e in primis la Federcalcio italiana, proprio
perché per noi tutti gli sport hanno lo stesso valore”.
Racconta come il Coni abbia deciso di scommettere sui Giochi del Mediterraneo 2022
acquistando due canali per trasmettere tutte le gare: un successo. Luna poi si ricorda di
quando all’inizio del 2000, quando era dirigente provinciale dell’Ancona, lo chiamarono
dalla regione per chiedergli di diffondere sui giornali anconetane la notizia che un
marchese aveva vinto un oro in un torneo europeo. “Mi hanno detto che stavano
cercando di trovare spazio, il giorno dopo sulla pagina sportiva di questo giornale c’era
la foto di un letto, e il titolo: ‘Trapattoni dormirà qui durante il ritiro della nazionale”.
Abbiamo fatto dei progressi, ma questa è ancora la realtà”.
“No dai, vado in discoteca”
A margine del convegno, il fuoriclasse, che ha ricevuto in regalo la felpa UniUrb,
racconta ad al Ducato: “Ci vuole molta passione, lo sport è utile alla società proprio
perché riesce a far emergere talenti da una persona che non credeva di avere: fa molto
bene alla fiducia in se stessi”. Per raggiungere determinati obiettivi ci vuole sacrificio,
però si arriva a pensare. “No dai, vado in discoteca, non rinuncio a niente che mi piace,
ma non esagero e tengo sempre la testa sulla prossima gara”.

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