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‫ל ִם‬

‫ׁש ֽ ָ‬
‫‪:‬אּדִ בְרֵ ֙י ק ֣ ֶֹהלֶת ּבֶן־ּדָ וִ֔ד ֖ ֶמלְֶך ּב ִֽירּו ָ‬

‫‪Una versione per capire‬‬


Il testo di oggi

Perversi difficile corriguntur, et stultorum infinitus est numerus.
(vulgata)

διεστραμμένον οὐ δυνήσεται τοῦ ἐπικοσμηθῆναι καὶ ὑστέρημα οὐ
δυνήσεται τοῦ ἀριθμηθῆναι (versione dei 70)

1:15 ‫הּמָנֽ ֹות׃‬
ִ ְ‫מעֻּו ָת לֹא־יּוכַל לִתְ ק ֹן וְחֶסְ רֹון לֹא־יּוכַל ל‬
ְ (testo in
Ebraico)

Ciò che è distorto non può essere raddrizzato e quello imperfetto
(a cui manca qualcosa) non può essere contato.

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Analisi del testo

Διαστρέφω questo termine indica il concetto di qualcosa di distorto e quindi in senso
lato perverso, poi assume il senso di malvagio. Il termine ebraico (‫)עָו ַת‬awath riproduce
lo stesso concetto di distorto o di piegato.

Δύναμαι – essere capaci, essere possibile, avere il potere di fare qualcosa

Ἐπικοσμηθῆναι indica il concetto di raddrizzare, quindi vivere la vita secondo il volere di
Dio

Ὑστέρημα indica coloro a cui manca qualcosa, il testo ebraico (‫ )חֶסְ רֹון‬kesthrone indica
esattamente lo stesso significato

Ἀριθμέω indica il contare come in aritmetica
Il testo latino non corrisponde al testo greco o al testo ebraico, aggiunge un
concetto funzionale diverso.

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Il testo di oggi

Vidi cuncta quae fiunt sub sole, et ecce universa vanitas et afflictio
spiritus. (vulgata)

1:14 εἶδον σὺν πάντα τὰ ποιήματα τὰ πεποιημένα ὑπὸ τὸν ἥλιον
καὶ ἰδοὺ τὰ πάντα ματαιότης καὶ προαίρεσις πνεύματος (versione
dei 70)

1:14 ‫הבֶל‬ ֶ ‫הּנ ֵה הַּכ ֹל‬
ִ ְ ‫ּׁשמֶׁש ו‬
ָ ‫ה‬ ַ ‫ׁשּנַעֲׂשּו ּתַ חַת‬
ֶ ֽ ‫עׂשִים‬
ֲ ‫ּמ‬
ַ ‫ָל־ה‬
ַ ֽ ‫רָ אִיתִ י אֶת־ּכ‬
‫(ּורְ עּות ֽרּוחַ׃‬testo in Ebraico)

Ecco ho visto tutto quello che è sotto il sole e vedo che tutto è
vanità (lontano dal vero) e scopo e frutto della lotta dello spirito.

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Analisi del testo

Ποιέω questo termine indica il concetto di fare, generare e fabbricare e rafforza il
concetto sia del creato che del lavoro dell’uomo

Προαίρεσις è un termine interessante che indica:
– una scelta, una preferenza
– un fine, un obiettivo, uno scopo, una risoluzione.
La versione latina in realtà è molto diversa da quella greca

Il termine precedente in ebraico suona come (‫ )רְ עּות‬reuth che indica un concetto
diverso da quello greco:
– brama, lotta
– Il risultato di una lotta di conquista per qualcosa
La traduzione latina non rispetta completamente quella ebraica, ma ci si avvicina

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Il testo di oggi

Ego Ecclesiastes fui rex Israel in Jerusalem; et proposui in animo meo quaerere et investigare
sapienter de omnibus quae fiunt sub sole. Hanc occupationem pessimam dedit Deus filiis
hominum, ut occuparentur in ea (vulgata)

ἐγὼ Ἐκκλησιαστὴς ἐγενόμην βασιλεὺς ἐπὶ Ισραηλ ἐν Ιερουσαλημ
καὶ ἔδωκα τὴν καρδίαν μου τοῦ ἐκζητῆσαι καὶ τοῦ κατασκέψασθαι ἐν τῇ σοφίᾳ περὶ πάντων τῶν
γινομένων ὑπὸ τὸν οὐρανόν ὅτι περισπασμὸν πονηρὸν ἔδωκεν ὁ θεὸς τοῗς υἱοῗς τοῦ
ἀνθρώπου τοῦ περισπᾶσθαι ἐν αὐτῷ (versione dei 70)

1:12 ‫מלְֶך עַל־יִׂשְרָ אֵל ּבִירּוׁשָל ִָֽם׃‬
ֶ ‫הלֶת הָי ִיתִ י‬
ֶ ֹ ‫אנ ִי ק‬
ֲ
1:13 ‫ענ ְי ַן רָ ע נ ָתַ ן‬
ִ ‫ּׁשמָי ִם הּוא‬
ָ ‫ה‬ ַ ‫עׂשָה ּתַ חַת‬
ֲ ַ ‫אׁשֶר נ‬
ֲ ‫כמָה עַל ּכָל־‬
ְ ‫ח‬
ָ ‫וְנ ָתַ ּתִ י אֶת־לִּבִי לִדְ רֹוׁש וְלָתּור ֽ ַּב‬
‫האָדָ ם לַעֲנֹות ּֽבֹו׃‬ ָ ‫בנ ֵי‬
ְ ‫ל‬
ִ ‫(אֱֹלהִים‬testo in Ebraico)

Io il Predicatore sono diventato il re di Israele in Gerusalemme (ma adesso non lo sono più)e
ho posto tutto il mio essere, anima e cuore in questa ricerca faticosa e che mi ha condotto alla
sapienza, comprendendo tutto quello che esiste sotto il cielo e che è stato creato, distrazioni e
fatiche date da Dio ai figli dell’uomo al fine di perdersi nell’analisi e nello studio di queste.

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Analisi del testo

‫אנ ִי‬
ֲ questo termine è una contrazione per indicare io me stesso e si legge anii, a cui si associa
il concetto di predicatore o collezionista di parola Ecclesiaste o Koeleth (‫הלֶת‬
ֶ ֹ ‫ )ק‬che fornisce il
titolo al libro

Il concetto di Re viene usato con la parola Melek (‫מלְֶך‬
ֶ ) che vuol dire anche di origine reale

In ebraico la negazione della prima affermazione viene introdotta da (‫ )אִין‬, mentre la seconda
negazione sembra quasi una proibizione essendo introdotta da (‫) לֹא‬

Δίδωμι indica sia il concetto di dare, che di ricevere, ma ha anche una connotazione negativa.
In questo caso coinvolge il cuore (καρδία) nel senso generale anche di facoltà essenziali ed
esistenziali. Ovvero mettere il proprio cuore, anima ed intelletto in ἐκζητέω ovvero nella
ricerca di qualcosa.

Il senso negativo prosegue con il verbo κατασκάπτω che indica lo scavare sotto qualcosa,
minare qualcosa, distruggere qualcosa attraverso (ἐν) la σοφία (saggezza)

7
Analisi del testo

La saggezza riguarda (περί)

Ὅτι quello

περισπασμὸν distrazione

Πονηρός indica le fatiche, le difficoltà date (Δίδωμι)

Il testo latino è molto vicino a quello Ebraico, quello Greco
risulta essere più articolato

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Il testo di oggi

Non est priorum memoria; sed nec eorum quidem quae postea futura sunt
erit recordatio apud eos qui futuri sunt in novissimo. (vulgata)

1:11 οὐκ ἔστιν μνήμη τοῗς πρώτοις καί γε τοῗς ἐσχάτοις γενομένοις οὐκ
ἔσται αὐτοῗς μνήμη μετὰ τῶν γενησομένων εἰς τὴν ἐσχάτην(versione dei 70)

1:11 ‫אחֲרֹנ ִים ׁשֶּיִהְיּו ֽל ֹא־יִהְי ֶה לָהֶם זִּכָרֹון עִם ׁשֶּיִהְיּו‬
ַ ָ‫אֵין זִכְרֹון לָרִ אׁשֹנ ִים וְגַם ל‬
‫אחֲר ֹ ֽ ָנה׃ פ‬
ַ ָ‫(ל‬testo in Ebraico)

Non vi è memoria di quello che è venuto prima e non vi memoria di quello
che avverrà alla fine (Senza memoria l’uomo è nulla ed in realtà troppi non
hanno memoria)

9
Analisi del testo

Γέ questo termine poco usato al di fuori del testo biblico potrebbe indicare sia eccezioni che
indicazioni contrapposte, spesso si trova in termini composti (possibili traduzioni sono almeno, anche,
perché, in realtà, in verità,etc etc).

Γίνομαι indica il divenire, ma anche l’apparire e scomparire davanti agli occhi dell’uomo e della natura.
Qui indica anche il frutto del lavoro dell’uomo od anche le generazioni. In ebraico abbiamo il termine
hayha (‫)הָי ָה‬

In ebraico la negazione della prima affermazione viene introdotta da (‫ )אִין‬, mentre la seconda
negazione sembra quasi una proibizione essendo introdotta da (‫) לֹא‬

A differenza del greco dove abbiamo solo il termine memoria, in ebraico si usa il termine (‫) זִּכָרֹון‬
zikaron che indica anche le celebrazioni, il termine si contrappone a (‫אחֲרֹון‬
ַ ) che indica le cose future
o le cose che si trovano oltre a livello spaziale.

L’uomo non avendo memoria si perde, senza memoria e senza le generazioni l’uomo non ha
senso di esistere

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Il testo di oggi

Nihil sub sole novum, nec valet quisquam dicere : Ecce hoc recens est
: jam enim praecessit in saeculis quae fuerunt ante nos. (vulgata)

1:10 ὃς λαλήσει καὶ ἐρεῗ ἰδὲ τοῦτο καινόν ἐστιν ἤδη γέγονεν ἐν τοῗς
αἰῶσιν τοῗς γενομένοις ἀπὸ ἔμπροσθεν ἡμῶν (versione dei 70)

1:10 ‫אׁשֶר הָי ָה‬ ֲ ‫י ֵׁש ּדָ בָר ׁשֶּיֹאמַר רְ אֵה־ז ֶה חָדָ ׁש הּוא ּכְבָר הָי ָה ל ְֽע ֹלָמִים‬
‫פ ֽ ֵננּו׃‬
ָ ְ‫מּל‬
ִ (testo in Ebraico)

Nulla di quello che viene detto o viene visto o esiste oggi sotto il sole
ora non era apparso prima ovunque nel creato. (Indirettamente l’uomo
è invitato a studiare e scoprire quanto esiste)

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Analisi del testo

ὅς questo termine incerto viene tradotto come chi, cosa, per chi, quello o questo, si tratta di una particella
che collega il verso precedente con questo.

Il termine di esistenza ed apparire davanti agli occhi viene espresso in ebraico anche dalla radice ieish (‫) י ֵׁש‬

Λαλέω – indica l’atto del parlare come emettere il suono della voce che risulta complementare al verbo
successivo ἐρέω, che indica il nominare le cose

ὁράω – indica l’apparire davanti agli occhi, ma anche l’atto del guardare

Ἤδη – indica il momento attuale

Γίνομαι indica il divenire, ma anche l’apparire e scomparire davanti agli occhi dell’uomo e della natura

Αἰών normalmente indica le ere, ma ritiene anche il senso spaziale

Ἔμπροσθεν ovvero da prima

Di nuovo gli antichi descrivono in maniera indiretta il concetto di persistenza delle leggi naturali, ma
in aggiunta ci guidano verso la continua scoperta del mondo

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Il testo di oggi

Quid est quod fuit? Ipsum quod futurum est. Quid est quod factum
est? Ipsum quod faciendum est. (vulgata)

1:9 τί τὸ γεγονός αὐτὸ τὸ γενησόμενον καὶ τί τὸ πεποιημένον αὐτὸ τὸ
ποιηθησόμενον καὶ οὐκ ἔστιν πᾶν πρόσφατον ὑπὸ τὸν ἥλιον
(versione dei 70)

1:9 ‫עׂשֶה וְאֵין ּכָל־חָדָ ׁש ּתַ חַת‬
ָ ֵ ‫עׂשָה הּוא ׁשֶּי‬ ֶ ‫ַה־ּׁשהָי ָה הּוא ׁשֶּיִהְי ֶה ּומַה־‬
ֲ ‫ׁש ֽ ַּנ‬ ֶֽ ‫מ‬
‫ַּׁשמֶׁש׃‬
ָ ֽ ‫( ה‬testo in Ebraico)

Cos’è quello che è generato o sarà generato? E quello che è creato o
sarà creato? Ma non vi è nulla di nuovo che appare sotto il sole.

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Analisi del testo

Γίνομαι possiamo tradurre sia con generare che con essere o divenire, ma essere fatto o completato,
presente anche nella forma del futuro γενησόμενον. In ebraico abbiamo un termine (‫ )הָי ָה‬ahya che
indica l’essere fabbricato in maniera temporanea.

Ποιέω –un termine problematico che indica il fare, il fabbricare, dare una forma, in ebraico abbiamo il
termine asa che indica il concetto di frutto del lavoro (‫עׂשָה‬
ָ )

Πρόσφατος – indica il recentemente ucciso degli animali da macello, ma in senso generale indica il
recentemente prodotto. In ebraico si usa adash per indicare il concetto di nuovo (‫)חָדָ ׁש‬

In ebraico il senso dubitativo è introdotto dalla particella interrogativa ma(‫ )מָה‬che indica la domanda
retorica sul che cosa

In ebraico si ha l’enfasi della permanenza con il termine (‫ )ּתַ חַת‬mentre in greco termine (ἔστιν ) indica
più l’esistenza

Di nuovo gli antichi descrivono in maniera indiretta il concetto di persistenza delle leggi naturali

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Il testo di oggi

Cunctae res difficiles; non potest eas homo explicare sermone. Non
saturatur oculus visu, nec auris auditu impletur. (vulgata)

πάντες οἱ λόγοι ἔγκοποι οὐ δυνήσεται ἀνὴρ τοῦ λαλεῗν καὶ οὐκ
ἐμπλησθήσεται ὀφθαλμὸς τοῦ ὁρᾶν καὶ οὐ πληρωθήσεται οὖς ἀπὸ
ἀκροάσεως (versione dei 70)

1:8 ‫ּמלֵא‬ ָ ִ‫א־ת‬ ‫ׂשּבַע עַי ִן לִרְ אֹות ו ְֹל‬
ְ ִ‫ּכָל־הַּדְ בָרִ ים יְגֵעִים לֹא־יּוכַל אִיׁש לְדַ ּבֵר לֹא־ת‬
‫מּׁש ְֽמ ֹעַ׃‬
ִ ‫( א ֹז ֶן‬testo in Ebraico)

Tutto quello che ha senso e viene prodotto con il lavoro stanca l’uomo, ma
l’uomo non riesce ad accontentarsi di quello che viene balbettato con le
parole, di quello che appare all’interpretazione della visione o dell’ascolto.

15
Analisi del testo

Prima abbiamo il termine tutti tradotto come ‫ּכָל‬, mentre adesso in latino si usa l’espressione cunctae res

Ἔγκοποι –un termine problematico per indicare sia stanco che l’omicidio dell’uomo o che intacca qualcosa, questo
termina impatta molto la traduzione. Il termine ebraico ‫ע‬
ַ ֵ‫ יָג‬yagheia indica sia la stanchezza che l’essere frutto del
duro lavoro

λόγοι ha il senso dei discorsi con un contenuto importante e significativo, con una logica allegata, non sono le
mere parole.

δύναμαι è un termine di radice incerta che indica la possibilità

ἀνήρ indica l’uomo adulto, in ebraico si usa il termine ‫ אִיׁש‬ish con lo stesso significato

λαλέω indica le parole che sono espresse con difficoltà

ὁράω indica la capacità di percezione e comprensione tipicamente con gli occhi

Πληρόω indica la capacità di riempire o completare qualcosa

Ἀκροάσεως indica la capacità di ascoltare

Di nuovo gli antichi descrivono in maniera indiretta la fame di conoscenza dell’uomo

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Il testo di oggi

Omnia flumina intrant in mare, et mare non redundat; ad locum unde
exeunt flumina revertuntur ut iterum fluant. (vulgata)

πάντες οἱ χείμαρροι πορεύονται εἰς τὴν θάλασσαν καὶ ἡ θάλασσα οὐκ ἔσται
ἐμπιμπλαμένη εἰς τόπον οὗ οἱ χείμαρροι πορεύονται ἐκεῗ αὐτοὶ
ἐπιστρέφουσιν τοῦ πορευθῆναι (versione dei 70)

1:7 ‫חלִים ֽה ֹלְכִים‬
ָ ְ ‫הּנ‬
ַ ‫ׁש‬
ֶ ‫מלֵא אֶל־מְקֹום‬
ָ ‫חלִים הֹלְכִים אֶל־הַּי ָם וְהַּי ָם אֵינ ֶּנּו‬
ָ ְ ‫הּנ‬
ַ ‫ּכָל־‬
‫לכֶת׃‬
ָ ֽ ָ‫ׁשבִים ל‬
ָ ‫( ׁשָם הֵם‬testo in Ebraico)

Tutti i fiumi delle valli si dirigono verso i mari ed il mare non si riempie mai,
non si accontenta di accogliere ed i torrenti ritornano a quel luogo da cui
scorrere di nuovo.

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Analisi del testo

In ebraico abbiamo tutti tradotto come ‫ּכָל‬

χείμαρρος– letterelamente quello che fluisce d’inverno o torrente. La traduzione latina e’ un
poco approssimativa. In ebraico indica i torrenti delle valli ‫ נַחַל‬narral

‫ ָׁשם‬laggiu’, allora: qui abbiamo di nuovo il doppio senso temporale e spaziale

Θάλασσα è un termine che indica il mare ed in particolare il Mediterraneo

Οὐ indica la negazione assoluta o enfatica

ἐμπί(μ)πλημι vuol dire saziarsi o essere soddisfatto

Ἐπιστρέφω ritornare in ebraico abbiamo un termine ‫ ׁשּוב‬che si collega anche al rientro della
morte o ristorare qualche situazione

Di nuovo gli antichi hanno compreso la grandezza del sistema meteorologico,
descrivono il sistema di riciclo delle acque.

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Il testo di oggi

Gyrat per meridiem, et flectitur ad aquilonem. Lustrans universa in circuitu
pergit spiritus, et in circulos suos revertitur.. (vulgata)

ἀνατέλλων αὐτὸς ἐκεῗ πορεύεται πρὸς νότον καὶ κυκλοῗ πρὸς βορρᾶν
κυκλοῗ κυκλῶν πορεύεται τὸ πνεῦμα καὶ ἐπὶ κύκλους αὐτοῦ ἐπιστρέφει τὸ
πνεῦμα(versione dei 70)

‫ח וְעַל־סְ בִיב ֹתָ יו ׁשָב‬
ַ ‫הֹולְֵך אֶל־ּדָ רֹום ו ְסֹובֵב אֶל־צָפֹון סֹובֵב סֹבֵב הֹולְֵך הָרּו‬
‫( ה ָֽרּוחַ׃‬testo in Ebraico)

Il vento, come lo spirito, si avvolge dalla luce e dai luoghi caldi verso il
freddo e l’oscuro, che è il nord, ma torna in circolo all’infinito onorando Dio.

19
Analisi del testo

Ἀνατέλλω – sollevarsi .

ἐκεῖ è un termine di origine incerta che indica un luogo generico: da quel posto.

πορεύω indica non tanto il concetto di andare quanto quello di prendere una certa via, di incamminarsi per
una certa via. In ebraico abbiamo il concetto espresso dal verbo: ‫הלְַך‬
ָ halak che insieme alla particella ‫אֵל‬
el indica la direzione

Νότον ovvero il vento del Sud in ebraico abbiamo il termine‫ ּדָ רֹום‬darom ovvero la luce del Sud, κυκλόω
andare in maniera circolare, il movimento circolare viene indicato da ‫ סָ בַב‬savav in ebraico, βορράς il vento
del Nord,in ebraico è ‫ צָפֹון‬saffon stesso significato ed in aggiunta indica le zone fredde ed oscure

Πνεῦμα vento, spirito, Spirito, tutte le traduzioni sono possibili.Lo stesso problema nasce con il termine
ruakh ‫ח‬
ַ ‫ רּו‬in ebraico

Ἐπιστρέφω vuol dire sia tornare indietro che onorare Dio, la traduzione quindi diviene polisemico.

Per rendere il senso dobbiamo usare sia il vento come indicato dai venti che il concetto di Spirito.
Abbiamo la descrizione della meteorologia e dello spirito allo stesso tempo

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Il testo di oggi

Oritur sol et occidit, et ad locum suum revertitur; ibique
renascens. (vulgata)

καὶ ἀνατέλλει ὁ ἥλιος καὶ δύνει ὁ ἥλιος καὶ εἰς τὸν τόπον αὐτοῦ
ἕλκει (versione dei 70)

‫ׁשם׃‬
ָ ֽ ‫ּׁשמֶׁש וְאֶל־מְקֹומֹו ׁשֹואֵףזֹורֵ ֽ ַח הּוא‬
ָ ‫ה‬ ַ ‫ּׁשמֶׁש ּובָא‬
ֶ ‫ה‬ ַ ‫( ו ְז ָרַ ח‬testo in
Ebraico)

Mentre le generazioni passano il sole sorge e tramonta, muore
e rinasce.

21
Analisi del testo

Il senso di questo verso è quello dell’indifferenza del creato rispetto all’uomo.

Ἕλκω è un termine di origine incerta che indica metaforicamente il concetto
di attingere alla propria forza interiore. Il sole si riposa, si rigenera ed attinge
alla forza interiore del creato.

‫ ז ָרַ ח‬indica il concetto di sorgere e di splendere e si legge zara’ch.

‫ ֶׁש מֶׁש‬ovvero il sole shemesh, ma anche il concetto di essere brillante e di
risplendere

La versione ebraica è molto simile a quella latina dicendo che il sole sorge,
tramonta e rinasce dal luogo che a lui compete.

22
Analisi del testo

Il senso di questo verso è quello dell’indifferenza del creato rispetto all’uomo.

Ἕλκω è un termine di origine incerta che indica metaforicamente il concetto
di attingere alla propria forza interiore. Il sole si riposa, si rigenera ed attinge
alla forza interiore del creato.

‫ ז ָרַ ח‬indica il concetto di sorgere e di splendere e si legge zara’ch.

‫ ֶׁש מֶׁש‬ovvero il sole shemesh, ma anche il concetto di essere brillante e di
risplendere

La versione ebraica è molto simile a quella latina dicendo che il sole sorge,
tramonta e rinasce dal luogo che a lui compete.

23
Il testo di oggi

Generatio praeterit, et generatio advenit; terra autem in
aeternum stat. (vulgata)

γενεὰ πορεύεται καὶ γενεὰ ἔρχεται καὶ ἡ γῆ εἰς τὸν αἰῶνα
ἕστηκεν (versione dei 70)

‫לם ע ֽ ָֹמדֶ ת‬
ָ ֥ ‫ָארֶ ץ לְעֹו‬
ָ ֖ ‫ּבא וְה‬
ָ ֔ ‫ְך ו ְ֣דֹור‬
֙ ‫ל‬ֵ ֹ ‫דּדֹור ה‬:
֤ (testo in Ebraico)

Le generazioni governano e passano, ma nessuno sopravvive
ai frutti del proprio lavoro, solo la terra dura per sempre.

24
Analisi del testo

Nella tradizione ebraica la terra puo’ essere intesa sia come il popolo di Israele che come
coloro che sono umili. Il lavoro degli umili dura per sempre.

Γενεά da γένος / ‫ ּדֹור‬letto dor, indica la generazione, l’insieme delle persone che vivono in
un certo tempo, ma anche la nazione o il popolo di una certo momento temporale. Il testo
ebraico non ha tanto il concetto temporale, quanto quello stanziale, per cui si capisce
l’interpretazione di terra(‫ )אֶרֶ ץ‬come popolo di Israele.

Πορεύω indica il sia il concetto di una leadership temporanea, sia il concetto di andare da
qualche parte.

Il concetto di eterno, sarebbe da tradurre come: resta ferma/stabilita (ἵστημι) per un tempo
molto lungo senza interruzioni tra il passato ed il futuro (αἰών)

Il testo rende, nella forma greca ed ebraica, il concetto di permanenza delle cose fatte e/o
dei popoli sulla faccia della terra.

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Il testo di oggi

Quid habet amplius homo de universo labore suo quo laborat sub
sole? (vulgata)

τίς περισσεία τῷ ἀνθρώπῳ ἐν παντὶ μόχθῳ αὐτοῦ ᾧ μοχθεῗ ὑπὸ
τὸν ἥλιον (versione dei 70)

‫ַּׁשמֶׁש‬
ָ ֽ ‫עמֹ֖ל ֥ ַּתחַת ה‬
ֲ ַ ‫ׁש ּֽי‬
ֶ ֽ ‫עמ ָ֔לֹו‬
ֲ ‫ּב ֨כָל־‬
ְ ‫לא ֑ ָָדם‬
ָ ֽ ‫מַה־ּי ִתְ ֖רֹון‬: (testo in Ebraico)

Cosa resta/Qual e’ il profitto/salario all’uomo del suo duro lavoro
se non quello che ha prodotto sotto il sole (ἥλιον e/i -lion, ‫ַּׁשמֶׁש‬
ָ ֽ ‫ה‬:
ashamesh).

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Analisi del testo

Cosa/Quale/Chi quando (τίς): generico pronome interrogativo enfatico. Viene
tradotto in molti modi diversi nei vari testi. Nella forma non interrogativa la gamma di
traduzioni aumenta, diciamo che e’ una forma di riferimento relativo. In ebraico si
chiede quale sia il vantaggio (‫ מַה־ּי ִתְ ֖רֹון‬mailtenvan) usando il termine ‫ מָה‬ma che
vuol dire cosa? o quale?

Περισσεία da περισσεύω che indica l’abbondanza, ma anche quello che resta, quello
che va oltre la misura. In ebraico cita ‫ י ִתְ רֹון‬ithron ovvero lo stipendio o il vantaggio.

Μόχθος / mochtos dalla radice μόγις che vuol dire difficile, duro da compiere, qui nel
senso del duro lavoro compiuto dalle mani dell’uomo. Il corrispondente termine
ebraico ‫עמָל‬ָ amal ha un senso piu’ ampio ed indica sia il lavoro, che i problemi, che
tutto quello che crea sofferenza

27
Traduzione libera del verso 3

Cosa resta all’uomo di quanto gli ha creato dolore e che lui ha
risolto con la fatica delle proprie forze in questa vita?

Gli aspetti piu’ filosofici e morali vengono dalla traduzione
dall’ebraico e dal greco, il verso della vulgata e’ molto
impreciso.

28
L’Ecclesiaste / Qoelet

Uno dei libri più affascinanti del vecchio testamento

Ci sono tante traduzioni, ma questa mia si basa sull’esperienza
delle traduzioni di altri testi delle tradizioni orientali

Un testo che ci aiuta a capire il mondo dell’Antico testamento
nella sua bellezza

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Il primo verso

Verba Ecclesiastae, filii David, regis Jerusalem. (vulgata)

ῥήματα Ἐκκλησιαστοῦ υἱοῦ Δαυιδ βασιλέως Ισραηλ ἐν
Ιερουσαλημ (versione dei 70)

‫ל ִם‬
ָ ֽ ‫ׁש‬
ָ ‫אּדִ בְרֵ ֙י ק ֣ ֶֹהלֶת ּבֶן־ּדָ וִ֔ד ֖ ֶמלְֶך ּב ִֽירּו‬: (testo in Ebraico)

Parole dell’Ecclesiaste (o predicatore, colui che raduna - ‫קהֵל‬
ִ )
figlio di Davide re di Israele e di Gerusalemme (città della
saggezza)

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Analisi del testo

Ῥῆμα o rima/rema secondo le pronunce vigenti vuol dire parola
che si esprime in maniera comunitaria, quasi che emerge dal
contesto del popolo. In italiano abbiamo le rime delle poesie

Υἱός – iios o uios - figlio

Il testo in greco specifica Israele e Gerusalemme, il testo in
latino no

Il termine re deriva da ‫ דבר‬davar ovvero guidare, essere il
leader

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Il testo di oggi

Vanitas vanitatum, dixit Ecclesiastes; vanitas vanitatum, et
omnia vanitas. (vulgata)

ματαιότης ματαιοτήτων εἶπεν ὁ Ἐκκλησιαστής ματαιότης
ματαιοτήτων τὰ πάντα ματαιότης (versione dei 70)

‫הּכֹ֥ל ֽ ָהבֶל‬
ַ ‫לים‬
ִ֖ ‫ב‬
ָ ‫ה‬
ֲ ‫ֲבל‬
ֵ ֥ ‫הלֶת ה‬
ֶ ֔ ֹ ‫ָמר ק‬
ַ ֣ ‫בלִים֙ א‬
ָ ‫ה‬
ֲ ‫ֲבל‬
ֵ ֤ ‫בה‬: (testo in
Ebraico)

Tutto (πάντα) è vanità ( ματαιότης, ‫הבֵל‬
ֲ ), vanità delle vanità
questo dice il Predicatore.

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Analisi del testo

Vanità ( ματαιότης, ‫הבֵל‬
ֲ ), il concetto di vanità è da intendersi
come qualcosa privo di verità o di significato. Il testo è molto
profondo.

Quello che consideriamo il tutto (πάντα) si riferisce al creato, al
frutto dei 7 giorni della Genesi.

Il testo ebraico per il verbo dire è (‫אמַר‬
ָ ) amer che si usa anche
nel senso enfatico o nel senso di annunciare. In greco usa il
verbo εἶπον da cui deriva il nostro aggettivo epico.

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