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ψαλμοι μβ'
Psalmi XLII
Psalms 42
Salmi 42
II. SALMO 42. Testo ebraico masoretico della Biblia Hebraica
Stuttgartensia [TNK] con traslitterazione in caratteri latini e
traduzione interlineare; testo greco [LXX] con traduzione
letterale; testo latino [Vulgata] con traduzione letterale;
testo inglese [KJV]; testo italiano [CEI 2008] e nuovissima
traduzione fedele all’ebraico con note la testo [NTA].
GABRIELE MANTINEO
NTATM
תהילים מב
2 ֹלהים
ֹֽ ִ ֱאֵ לֶ֣יָך א תַ ע ֲֹ֖רג נַפְ ִׁ֨ ִשי כֵ ֵּ֤ן מָ֑יִ ם עַ ל אֲ ִ ֹֽפיקֵ י תַ ע ֲִּ֥רג כְ אַ ֵּ֗יל
’ĕlohîm ’eleyka ta‘arog nafešî ken mayim ’afîqê ‘al ta‘ărog ke’ayyāl
3 ֹלהים
ֹֽ ִ ְְֱ֝ואֵ ר ֵּ֗אה פְ נֵ ֶ֣י א א ָ֑בֹוא מ ַ ִּ֥תי חִּ֥י לֵאֹלהִ יםַ לְ ֵ ֵ֪אל נַפְ ִׁ֨ ִשי צ ְמ ָ֬אה
’elohîm penê we’era’eh ’abwo matay cḥay le’ēl le’lohîm nafešî tṣame’â
mi di
Dio volto e vedrò avvicinerò quando vivente Dio di Dio gola di me ha sete
ֹלהיָך
ֹֽ ֱא אַ יֵ ִּ֥ה
’ĕloheyka ’ayyeh
Dio tuo Dove (è)?
5 עַ ד אדַ ֵּ֗ ֵדם ַבַ סך ֹֽאע ֱִׁ֨בר נַפְ ֵּ֗ ִשי ִ ֵּ֤כי ע ִַׁ֨לי אזְכְ ִׁ֨רה וְ א ְשפְ ָ֬כה ֵ ֵּ֤אלה
‘ad ’edadem bassake ’e‘ĕbor kî nafešî ‘alay we’ešepekâ ’ezekerâ ’elleh
nella men gola queste
fino avanzavo moltitudine procedevo tre di me su me e effondo ricordo cose
חֹוגג
ֹֽ ֵ ה ִּ֥מֹון תֹודה
ֵּ֗ ְו ִרנִּ֥ה בְ קֹול אֱ ֹֹ֫ל ִ ִּ֥הים ֵבִּ֥ית
cḥogeg hamon wetodâ rinnâ beqol ’elohîm bêt
e di con (di)
festeggiante folla encomio giubilo grido Dio casa
6
עִּ֥ ֹוד כִ י הֹוחילִ י ֶ֭ ֵ ֹֽלאֹלהִ ים
ֶ֣ ִ ֹ֫עלִּ֥י וַתה ִ ֱֵ֪מי ַנַפְ ִשי ִת ְש ָ֬תֹוח ִׁ֨ ֲִחי מַ ה
‘od kî le’lohîm hocḥîlî ‘alay watehemî nafešî tišetocḥacḥî mah
in e gola
ancora poiché in Dio spera me bramisci mia affondi perché?
7 מֹונים
ִ ֵּ֗ ְְ֝וח ְר י ְַר ֵ ָ֑דן מֵ ֶ֣ארץ ֶ֭אזְכ ְרָך ֵֵּ֗כן עַ ל ֹוחח
ִּ֥ ֹלהֵַּ֗ יֹֽאֱַ עלַיַ נַפְ ִ ֵ֪שי ִת ְש ֹ֫ת
ve’cḥeremonîm yareden mē’eretṣ ’ezekareka ken ‘al tišetocḥacḥ nafešî ‘alay ’elohay
da ricordo gola in Dio
e Ermon Giordano terra te così perciò affonda mia me mio
10 אֹויֹֽב
ֵ בְ לַ ֶ֣חַ ץ אֵ ֵֵּ֗לך ק ֵ ִּ֥דר ֹֽלמה ְש ַֹ֫כחְ ִּ֥תנִ י אֹומ ֵּ֤רה לְ ֵ ִּ֥אל סַ לְ עִ יַ ל ֵ֪מה
ְ
’voyeb belacḥatṣ ’eleke qoder lammâ šekacḥetanî lamâ sale‘î le’ēl ’vomerâ
hai
in afflitto dimenticato roccia a vorrei
nemico oppressione cammino perché? me perché? mia Dio dire
11
הְַ֝ יֵּ֗ ֹום כל אֵ לַ ִּ֥י בְ א ְמ ִּ֥רם צֹור ָ֑רי
ְ חֵ ְר ִּ֥פּונִי ְ ֹֽבעַ צְ מֹותֵַּ֗ י בְ ֵּ֤רצַ ח
hayom kal ’elay be’ameram tṣoreray cḥerefûnî bə‘atṣemotay bəretṣacḥ
il a mentre trafiggere insultano
giorno tutto me dicono me me in ossa mie con grido
ֹלהיָך
ֹֽ ֱא אַ יֵ ִּ֥ה
’eloheyka ’ayeh
Dio tuo Dove (è)?
12
עִּ֥ ֹוד כִ י הֹוחילִ י ֶ֭ ֵ ֹֽלאֹלהִ ים
ֶ֣ ִ ֹ֫עלִּ֥י וַתה ִ ֱֵ֪מי ַנַפְ ִשי ִת ְש ָ֬תֹוח ִׁ֨ ֲִחי מַ ה
‘od kî le’lohîm hocḥîlî ‘alay watehemî nafešî tišetocḥacḥî mah
in e gola
ancora poiché in Dio spera me bramisci mia affondi perché?
ἐγενήθη
4 μοι τὰ δάκρυά μου ἄρτος ἡμέρας καὶ νυκτὸς
sono diventate per me le lacrime di me pane di giorno e di notte
5 ταῦτα ἐμνήσθην καὶ ἐξέχεα ἐπ᾽ ἐμὲ τὴν ψυχήν μου ὅτι
queste cose ricordo e eccelle su me la anima di me che
ἐπὶ τὸν θεόν ὅτι ἐξομολογήσομαι αὐτῷ σωτήριον τοῦ προσώπου μου
in il Dio che tributerò di lodi a lui/lui salvezza del volto di me
ὁ θεός μου
il Dio di me
9ἡμέρας ἐντελεῖται κύριος τὸ ἔλεος αὐτοῦ καὶ νυκτὸς ᾠδὴ παρ᾽ ἐμοί
di giorno dispiega Signore la misericordia di lui e di notte canto presso me
με ἐν τῷ λέγειν αὐτούς μοι καθ᾽ ἑκάστην ἡμέραν ποῦ ἐστιν ὁ θεός σου
me in il dire loro a me ciascuno giorno dove? è il Dio di te
12ἵνα τί περίλυπος εἶ ψυχή καὶ ἵνα τί συνταράσσεις με ἔλπισον ἐπὶ τὸν θεόν
perché? turbata sei anima e perché? turbi me spera in il Dio
7 et Deus meus.
e Dio mio.
dum dicunt mihi per singulos dies: Ubi est Deus tuus?
mentre dicono a me per singolo giorno: Dove è Dio tuo?
1As the hart panteth after the water brooks, so panteth my soul
after thee, O God.
2My soul thirsteth for God, for the living God: when shall I come
and appear before God?
3My tears have been my meat day and night, while they
continually say unto me, Where is thy God?
5 Why art thou cast down, O my soul? and why art thou disquieted
in me? hope thou in God: for I shall yet praise him for the help of
his countenance.
7Deep calleth unto deep at the noise of thy waterspouts: all thy
waves and thy billows are gone over me.
8Yet the LORD will command his lovingkindness in the day time,
and in the night his song shall be with me, and my prayer unto the
God of my life.
9 I will say unto God my rock, Why hast thou forgotten me? why go
I mourning because of the oppression of the enemy?
11Why art thou cast down, O my soul? and why art thou
disquieted within me? hope thou in God: for I shall yet praise him,
who is the health of my countenance, and my God.
Salmo 42 [CEI 2008]
5 Questo io ricordo
e l'anima mia si strugge:
avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.
GABRIELE MANTINEO
NOTE AL TESTO
[2] נפשnefeš
Indica generalmente una creatura vivente; che respira. Indica
anche l’organo della gola e della bocca; e così anche il respirare e il
desiderio, derivante dalla sete della gola. Viene spesso ausiliata
con funzione di pronome. Non significa assolutamente anima, in
quanto l’ebraico e tutta l’area semitica sono privi di concetti
metafisici. Deriva dalla radiche nfš [ ]נפשed ha etimologicamente
collegato il verbo ( נ ַפשnâfaš) che sta per respirare. Cfr. capitoli II-
VII del presente volume.
[4] פנִיםpânıym
Plurale, ma sempre usato come singolare, del sostantivo פנה
(pâneh) che sta letteralmente per faccia, viso; ma indica la
presenza, il cospetto di una persona o cosa. La faccia di Dio,
dunque non indica la presenza corporea e carnale di Esso, bensì
l’astrazione della sua presenza.
[5] לחםlêchem
Sostantivo che sta per cibo; più esattamente il pane o il grano per
farlo.
[6] שפַךshâphak
Una radice primitiva per spargere detto di liquidi (sangue,
libagione, metallo liquido), cioè vomitare, versare fuori.
[7] חגַגchâgag
Marciare in una sacra processione (probabilmente in circolo [cfr.
חגאchâgâ / חּוגchûg]); implicitamente essere frastornato: -
festeggiare, ballare, tenere una solenne festa.
[9] המהhâmâh
Una radice primitiva per: produrre un forte suono;
implicitamente a: essere in grande commozione o tumulto,
infuriare, gemere: - piangere ad alta voce (quasi a gridare), essere
inquieto, essere commosso, rabbia, ruggito, essere turbato, rendere
tumultuoso, essere in subbuglio.
Il verbo e la radice indicano, dunque, la produzione di un rumore
simultanea ad un pianto o comunque ad una manifestazione di
profonda commozione o dolore.
Pertanto mi è sembrata più corretta la traduzione con il verbo
rantolare: 1. emettere rantoli; 2. respirare affannosamente,
ansimare.
Cfr. הּוםhûm: fare un putiferio o agitare molto, distruggere, fare
rumore, rimettere / המַ םhâmam: mettere in agitazione.
[10] יחַ לyâchal
Una radice primitiva per: aspettare; implicitamente per: essere
paziente, ma anche sperare: - (avere) speranza, (essere)
addolorato, rimanere, aspettare, fidarsi, attendere.
[11] םנִיםpânıym
vedi n. 4
[15] ח ַרףchâraph
Una radice primitiva per: tirare fuori, cioè (implicitamente) per
esporre; figurativamente diffamare, sfidare, guaire.