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Le imprese producono beni e servizi, che collocano sul mercato e c’è chi li domanda per acquistarli.
Le norme dedicate alla protezione dei consumatori, prima sparsi in tanti luoghi diversi, sono raccolte in
modo più organico in un testo unitario: il codice di consumo.
l codice del consumo definisce prima di tutto chi è il consumatore: per legge, consumatore, è solo la
persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o
professionale, eventualmente svolta.
L’ideale controparte del consumatore è il professionista, cioè la persona fisica o giuridica che agisce
nell’esercizio della propria attività imprenditoriale.
Nella sua parte iniziale, il codice del consumo afferma una serie di diritti fondamentali dei consumatori,
quali: diritto alla tutela della salute, alla sicurezza e alla qualità dei prodotti, a un’adeguata informazione sui
medesimi, alla trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali con i fornitori ecc.
Per la protezione di questi diritti, un ruolo importante e riconosciuto a quelle associazioni di consumatori,
possono agire in giudizio per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori.
2. Risulta idonea a falsare il comportamento economico del consumatore medio a cui si rivolge.
1. Le pratiche commerciali ingannevoli: che consistono in informazioni false o fuorvianti relativi ad aspetti
commercialmente importanti
2. Le pratiche commerciali aggressive: che influenzano le decisioni del consumatore mediante molestie
Contro le pratiche commerciali scorrette è competente a intervenire e provvedere quella stessa Autorità
garante della concorrenza e del mercato, che ha competenza per l’applicazione della legge antitrust.
La protezione dei consumatori nei contratti coi professionisti si realizza con 2 ordini di regole, entrambi
contenuti nel codice di consumo: le regole sulle informazioni preocontrattuali e quelle sulle clausole
vessatorie.
Tali informazioni precontrattuali riguardano gli aspetti essenziali dell’operazione, in modo da offrire al
consumatore un’adeguata conoscenza dei diritti e degli obblighi che gli derivano dal contratto.
L’altra disciplina generale di protezione dei consumatori nei contratti coi professionisti è quella che pone il
divieto delle clausole vessatorie.
Sono vessatorie tutte le clausole che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei
diritti e degli obblighi derivanti da contratto.
2. Il secondo è il diritto di recesso: fatto il contratto nelle circostanze viste, il consumatore che poi se ne sia
pentito, può svincolarsi da esso.
Il recesso:
- Non è più possibile se il consumatore ha già consumato o deteriorato il bene o utilizzato il servizio