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[[in+[util(e)]A]A]+ità]N
[[capo]N+[stazione]N]N
Cose da ricordare
• • Le parentesi quadre segnano dei veri e propri confini di parola: ogni parentesi
aperta deve essere chiusa, altrimenti è un errore;
• • I prefissi non cambiano mai la categoria di parola (es. [utile]A -> [in+[utile]A]A);
• • I suffissi possono cambiare la categoria di parola (es. [utile]A -> [util(e)]A+ità]N);
avete
una panoramica di suffissi dell’italiano a pag. 127 e 128 del manuale “Le lingue e il
linguaggio”.
RIAGGIUSTAMENTI FONOLOGICI
Quando vi viene richiesto di scomporre parole complesse in morfemi ciò che ci si aspetta
da voi è, molto semplicemente, che sappiate riconoscere i morfemi liberi (le cosiddette
“parole”) dai morfemi legati (morfemi flessivi, prefissi e suffissi), che sappiate tracciare un
confine fra loro tramite parentesi quadre e che “cataloghiate” correttamente la categoria
grammaticale di riferimento. Quando si traduce questo processo nello scritto,
inevitabilmente ci si scontra con il problema della rappresentazione di eventuali
riaggiustamenti fonologici: con riaggiustamento fonologico s’intende un processo che fa sì
che l’unione di due parole che formano un composto o l’unione di un prefisso/suffisso a una
forma libera dia luogo a una parola effettivamente pronunciabile/scrivibile in italiano (o in
qualsiasi altra lingua).
Linguistica generale 1 (partizione F-O)
Tutor: Shamira Venturini (882125@stud.unive.it)
Per esempio, in italiano la parola banchiere è il frutto dell’unione del morfema libero banca
e il suffisso -iere: senza il riaggiustamento fonologico, pronunceremmo *bancaiere, che
evidentemente non è una parola dell’italiano.
Non esiste un metodo più corretto di altri di rappresentare le varie cancellazioni e inserimenti
dovuti ai riaggiustamenti fonologici: potete inserire il materiale da cancellare fra parentesi
tonde o effettivamente cancellarlo con una barra obliqua, potete inserire materiale sopra la
cancellazione oppure lasciare tutto così com’è, l’importante è scomporre in modo corretto,
inserendo correttamente tutte le parentesi e segnalando le giuste categorie grammaticali.
Inoltre, fate particolarmente attenzione alle seguenti cose:
• Quando un suffisso viene combinato con una forma libera è quest’ultima a subire il
riaggiustamento, non il suffisso (flessione a parte) [[pizz(a)]N+eria]N;
• Quando un prefisso viene combinato con una forma libera può subire un
riaggiustamento (prefisso in- può essere rappresentato il-, im-, ir- a seconda dei
contesti per allomorfismo);
• Quando si ha una base verbale è obbligatorio riportare la vocale tematica, mentre la
coniugazione può essere rappresentata fra parentesi, cancellata o non essere
rappresentata affatto [sali(re)]V = [sali]V = [salire]V;
Una lista completa di suffissi e prefissi dell’italiano è presente nel libro di testo “Le Lingue e
il Linguaggio” di Graffi e Scalise rispettivamente a pag. 127-128 e 133-134.