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CARTAGINE

Roma dominava gran parte della penisola


italica, ma era una città ancora arretrata
rispetto alle popolazioni più evolute del
Mediterraneo. I Romani ampliano gli orizzonti
tramite i contatti con gli etruschi e le colonie
greche e si interessano al commercio
marittimo. Dopo la conquista del porto di
Taranto, ambiscono di estendersi ai territori
oltremare. Così facendo, i Romani si
scontrano contro la colonia di Cartagine,
destinata a divenire una grande potenza che
dominerà il Mediterraneo occidentale costruita
su un promontorio nell’attuale Tunisia da dei
mercanti in Africa settentrionale. Le possenti
navi cartaginesi riuscivano a raggiungere
l’oceano Atlantico per procurarsi le merci da
rivendere in Grecia e Asia. La terra fertile
forniva numerosi prodotti agricoli e si sviluppò
l’artigianato, così che l’economia fu molto
fiorente. Il commercio consente una rete di
insediamenti e porti in tutto il Mediterraneo.
Proprio grazie al commercio Cartagine
raggiunse una grande prosperità basata
sull’economia mentre Roma era ancora
incentrata sull’agricoltura. Cartagine
possedeva inoltre una potente flotta. Maggior
parte della costituzione Cartaginese ci è
ignota, sebbene ritenuta molto saggia. Il
potere era esercitato da due “suffeti” con una
carica duratura 1 anno. Vi era un Senato
composto da trecento membri, capifamiglia
delle famiglie mercantili più nobili. La Corte
dei Cento vigilava il potere delle persone e
l’assemblea popolare che aveva solo poteri
consultivi. L’esercito era composto di
mercenari stranieri, a differenza delle poleis
greche in cui i combattenti erano cittadini. I
mercenari provenivano da tribù bellicose
africane, perciò se sacrificati non si avevano
ripercussioni sulla popolazione. Inoltre, erano
professionisti nel combattimento. La gestione
dell’esercito era affidata a dei generali
cartaginesi che avevano totale responsabilità
sull’andamento delle battaglie e in caso di
sconfitta subivano un grave processo.
Cartagine aveva due divinità principali: Baal
Hammon, protettore delle città e Tanit, dea
della fertilità. Baal veniva onorato con sacrifici
umani annualmente. Venivano offerti bambini
maschi provenienti dalle famiglie più nobili.
Baal veniva visto come un dio capriccioso e i
sacrifici erano ritenuti necessari per placare la
sua ira. Gli archeologi odierni hanno rinvenuto
delle urne cinerarie piene di resti carbonizzati
di bambini vittime sacrificali. Tanit era
associata alla Luna, quindi protettrice dei
raccolti e dell’attività agricola.

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