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LA CONOSCENZA METACOGNITIVA
La conoscenza metacognitiva è quell’insieme di idee che ciascun individuo sviluppa sul
funzionamento della
mente, in particolare della propria mente. Avere idee sul funzionamento della propria mente
include:
• Autovalutazioni: per la metacognizione e l’autoregolazione devo essere in grado di
valutare quali sono le mie conoscenze nei confronti del compito che devo affrontare. Ad
esempio, per capire se sto studiando bene posso interrogarmi ripetendo quello che ho
studiato.
• Strategie
• Nozioni
• Credenze: ragionamenti che mi fanno credere di essere in grado o meno di affrontare il
compito (molto connesso a motivazione, autoefficacia, senso di sé).
IL CONTROLLO METACOGNITIVO
Il controllo metacognitivo è l’insieme dei processi autoregolativi adottati per
verificare la corretta applicazione e l’efficacia di una attività o strategia, eventualmente
decidendo un cambiamento del proprio agire per la risoluzione del compito.
Il controllo metacognitivo mi consente poi di cambiare anche il percorso che ho iniziato se
mi rendo conto che non è il percorso ideale che avrei dovuto intraprendere.
Il controllo metacognitivo è stato studiato molto da Brown, il quale ha parlato di 4
processi metacognitivi di controllo:
1. Predizione: la capacità che l’individuo ha di fronte a un compito di stimare la difficoltà del
compito, anticipare il risultato in funzione della strategia usata (pensare se la propria
strategia sia funzionale al raggiungimento dello scopo) e predire la propria prestazione.
Questi ragionamenti permettono di regolarmi fin da subito per affrontare il compito.
2. Pianificazione: è l’abilità di crearmi un piano, di programmare una serie di azioni e
tutti i passi da fare per raggiungere l’obiettivo. (Già citata nelle funzioni esecutive
complesse, motivo per cui i bambini che hanno meno di 7-8 anni faticano a pianificare.
Spesso è difficile anche per adolescenti e adulti) per i bambini prefigurarsi un compito è
complesso e con lo sviluppo si impara a pianificare se inoltre c’è un supporto è ancora
meglio (creare step che mi portano all’obiettivo)
3. Monitoraggio: è l’abilità di controllare e monitorare l’attività cognitiva nel corso del
suo svolgimento. Questo processo è difficile ad ogni età. Attraverso il monitoraggio
controllo se il percorso intrapreso e le strategie adottate sono funzionali oppure no per
l’obiettivo. Se ci si rende conto di essersi sbagliati a seguire un percorso, questo implica
una rimodulazione, e quindi modificarsi in corso d’opera per raggiungere l’obiettivo.
4. Valutazione: è l’abilità di valutare l’uso di una strategia a lavoro concluso (ho raggiunto o
no l’obiettivo? Ho avuto successo?). Questa valutazione può essere utile per compiti futuri,
indipendentemente dal raggiungimento o meno dell’obiettivo.
Tutte queste capacità differenziano le persone. Per i bambini che hanno disturbi
dell’apprendimento o disturbi dell’attenzione o iperattività è difficile autoregolarsi perché
sono bambini che agiscono in modo impulsivo e sono poco attenti ai procedimenti che
mettono in atto per risolvere un problema faticano a ragionare per strategie o revisionare
quanto è stato fatto.
AUTOREGOLAZIONE
L’autoregolazione è un processo che consente di attivare e mantenere i propri
pensieri, comportamenti ed emozioni orientati al conseguimento dell’obiettivo. Per
essere autoregolati dobbiamo avere un obiettivo da raggiungere, mantenere pensieri,
comportamenti ed emozioni orientati a quell’obiettivo.
Il concetto di autoregolazione è un concetto molto ampio e infatti include:
• Aspetti metacognitivi:
o Pianificazione dei passi da svolgere
o Porsi obiettivi
o Controllo e valutazione dell’apprendimento
o Consapevolezza delle risorse (conoscenza di sè)
o Strategie
• Aspetti motivazionali/volitivi:
o Sostenere l’impegno, la forza di volontà
o Non dipendenza dalle valutazioni esterne
o Uso positivo degli insuccessi: di fronte all’insuccesso è capace di continuare per proseguire
l’obiettivo.
Una persona potrebbe avere un’elevata conoscenza di tipo metacognitivo, ma potrebbe non
avere la forza di volontà per raggiungere l’obiettivo. Per essere autoregolati, quindi rientrano
anche gli aspetti motivazionali e volitivi. Ad esempio, posso avere un pool di strategie, ma
posso non essere autoregolato cioè manca la forza di volontà, motivazione, perseveranza
di fronte all’insuccesso. Per essere autoregolato servono tutti gli aspetti metacognitivi ma
anche quelli volitivi.
Molti studi hanno messo in evidenza come il successo scolastico è strettamente connesso
alle strategie di autoregolazione (Caprara et al).
L’allievo autoregolato:
• Gestisce autonomamente il proprio apprendimento sul piano metacognitivo, motivazionale
e comportamentale. È capace di orientare il proprio comportamento per raggiungere
l’obiettivo proprio perché sa autoregolarsi anche dal punto di vista delle emozioni.
• È attivo
• Si pone l’obiettivo e cerca di raggiungerlo
• Cerca strategie adeguate
• Monitora
• Si impegna.