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Note
- La grande pittura senese del Trecento vede nei fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti i propri ultimi
rappresentanti.
- Ambrogio riesce a essere testimone attento e partecipe della vita sociale e degli ideali politici del suo
tempo.
- Poche notizie biografiche.
- Senese di nascita, è attivo anche a Firenze, lavora come pittore presso l’Arte dei Medici e degli Speziali. I
frequenti soggiorni fiorentini lo mettono in contatto con le opere di Giotto, che non assimila molto.
- Alla prospettiva giottesca contrappone una visione della realtà nella quale tutte le figure sono ridotte a
preziosi elementi decorativi.
- In modo analogo, alla solidità strutturale dei personaggi di scuola Fiorentina, modellati nello spazio
mediante il chiaroscuro, il Maestro senese preferisce la sinuosità delle linee di contorno che racchiudono
campiture di colori omogenei e squillanti.
- Arte ha funzione educativa.
- Grande rilievo assume il Ciclo del Buon Governo e del Cattivo Governo, nella sala dei 9, nel palazzo
pubblico di Siena.
- PAG 418
Allegoria del Cattivo Governo Ambrogio Lorenzetti, - Sulla parete occidentale, lì dove il
Allegoria del Cattivo sole muore, viene rappresentato
Governo, 1338-1339, l’esatto opposto: l’allegoria del bene
affresco. Siena, Palazzo proprio e gli effetti di questo sulla
Pubblico, Sala della Pace. città e le campagne.
- La situazione è qui completamente
ribaltata. Si parte ancora da
Giustizia, spogliata delle vesti,
piangente e legata. Al bene comune
si sostituisce un tiranno, colui nella
comunità cerca il bene proprio. È
raffigurato con attributi demoniaci e
strabico. A guidarlo sono Avarizia,
Vanagloria e Superbia, coloro che
accecano chi cerca il bene proprio. A
circondato sono invece i sei Vizi
capitali, in opposizione perfetta alle
sei virtù. Opposta alla bianca figura
della pace, c’è la nera figura della
Guerra. Il tiranno infine, poggia i
piedi su un caprone (la Lussuria).
- Gli effetti sulla città sono di cifra
opposta. Essa è cadente, in rovina. I
soldati distruggono quanto trovano
e a lavorare son solamente coloro
che fabbricano armi. La distruzione e
la desolazione permeano nelle
campagne. Qui al posto di Sicurezza
troviamo un’altra figura demoniaca:
Timor. Egli tiene un cartiglio con su
scritto: «per volere il bene proprio in
questa terra sommesse la giustizia a
tirannia»
Effetti del Buon Governo in città e in Ambrogio Lorenzetti, Gli - Documento storico, usi e costumi (in
campagna effetti del Buon Governo questo caso di Siena). = carola
in città e campagna, - Città operosa, concordia, prosperità.
1338-1339. Affresco, - È la prima volta in tutta la storia
lunghezza totale ca 14 m. della pittura gotica che il paesaggio
Siena, Palazzo Pubblico, diventa esso stesso soggetto
Sala dei 9. principale.
- In alto aleggia la Sicurezza. Avvolta in
un leggerissimo velo scivolatole sulle
gambe, essa reca nelle mani la
macabra rappresentazione di un
impiccato, simbolo di una giustizia
implacabile con chi trasgredisce le
leggi, e un voluminoso cartiglio. In
questo si ricorda che, ino a che la
Sicurezza continuerà a regnare,
ciascuno potrà percorrere la città e il
contado in piena libertà, attendendo
serenamente alle proprie faccende.
Il contrasto fra la tornita sensualità
della igura allegorica e la cruda
allusione alla pena di morte
sintetizza l’ideale del Lorenzetti per
un Comune forte e giusto: sempre
protettivo nei confronti di chi agisce
bene, ma asso- lutamente
implacabile con chi non rispetta le
leggi.
- PAG 420