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Relazione: MILLE SPLENDIDI SOLI

Mille splendidi soli è un romanzo scritto nel 2007 dallo scrittore afgno Khaled Hosseini.
É stato pubblicato dalla casa editrice inglese ATSS Publications e tradotto in italiano da Isabella Vaj per edizioni
Piemme.
TRAMA:
Il libro racconta di Mariam, una ragazzina che vive isolata del mondo in una capanna con la madre, Nana. Nana,
anche se vuole bene alla figlia, si vergogna di lei, visto che l’ha avuta illegittimamente con Jalil, l’uomo più ricco di
Herat. Mariam adora passare tempo con il padre, e visto che non lo vede spesso decide di andare a trovarlo nella
sua grande villa di città. L’avventura non andò a buon fine, visto che al suo ritorno la ragazza trovò la madre appesa
ad un albero morta. Fu così che la vita della giovane Mariam cambiò da un giorno all’altro. Inizialmente venne accolta
dal padre, che successivamente la fece sposare con Rashid, un calzolaio di circa 40 anni di Kabul.
Inizialmente le cose andavano bene tra i due, Mariam era anche rimasta incinta ma un giorno, tutto d’un tratto venne
colta da fortissimi dolori allo stomaco che portarono ad un aborto.
Questo avvenimento fece completamente cambiare il modo in cui Rashid la vederva., inviandola a trattare come una
vera schiava, tanto da trovarsi una nuova moglie.
Laila era una ragazza giovane, bella e istruita che viveva con i genitori. Aveva uno stretto legame col padre, che con
la madre era totalmente assente visto che preferiva prendersi cura degli altri suoi due figli. Fin da piccola, Laila aveva
due grandi amiche, Hasina e Giti ma oltre a loro conosceva un ragazzo chiamato Tariq, con cui poi si fidanzerà.
All’età di 14 anni la ragazza viene a sapere della partenza dell’amico, a causa della guerra, costringendoli a
separarsi. Sfortunatamente, però, qualche anno dopo nel bel mezzo della guerra un razzo colpisce casa della
ragazza, lasciandola orfana e costretta a trovarsi un marito con cui allevare il figlio che aveva in grembo e quell’uomo
era Rashid. Il marito restò estremamnete deluso dopo aver scoperto che il bimbo non era maschio, tanto da iniziare
a maltrattare anche la seconda moglie. Le due ragazze, stufe della situazione, si allearono per tentare di fuggire, ma
fallirono.
Dopo anni Rashid ebbe il figlio maschio che tanto desiderava, ampliando però la famiglia nel momento sbagliato.
Con la guerra la sua bottega era stata distrutta, costringendo Laila a portare la figlia in orfanotrofio per tagliare le
spese familiari. Accompagnando la bimba Laila incontrò il suo vecchio amore, Tariq che pensava fosse morto.
Raccontò tutto al marito che preso dalla gelosia diventò talmente violento da quasi ucciderla, Maram, però prese in
mano la situazione dando il colpo di grazia all’uomo. Dopo poco decise di sacrificarsi per l’amica consegnandolo alla
polizia, che la condannò alla morte.
Questo permise a laila, Tariq e i bambini di crearsi una nuova vita, nonostante le condizioni del paese. Il libro si
conclude con Laila che si rende conto di come Mariam abbia abbandonato tutto per salvarli, e ne era immensamente
grata.
RIFLESSIONI:
Il libro mi è piaciuto molto, il racconto mostra come in molti paesi ci sono realtà molto diverse dalla nostra, e come
alcuni diritti che pensiamo siano scontati vengono negati, soprattutto alle donne. La dura storia mi ha fatto molto
pensare e rendermi conto della mia fortuna di vivere una vita e giata e senza grandi preoccupazioni. Ogni
personaggio è unico e caratteristico ed è facile immedesimarsi soprattutto nelle protagoniste. Mi è molto piaciuta la
storia di Mariam, il suo coraggio e la sua forza mi hanno ispirata molto, e mi ha colpita il modo in cui, nonostante tutti
i terribili avvenimenti della sua vita, sia sempre in grado di tirarsi su e fare di tutto per aiutare gli altri, oltre se stessa.
L’autore con questo libro ha voluto sottolineare la condizione delle donne e di come sono costrette a subire abusi e
violenza, e di come a volte, l’unica cosa che ci fa sperare è l’amore e le persone che a cui teniamo.
Una delle molte frasi che mi ha veramente colpito è “ Rashid poi se ne andò, lasciando Mariam a sputare sassi,
sangue e schegge di due molari spezzati,” (questo dopo aver costretto la ragazza a masticare dei sassi dal giardino
per non aver cotto il riso abbastanza)

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