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TECNICHE DI RISPARMIO ENERGETICO

NEGLI EDIFICI 6 CFU (codice 60030)


AA 2020/2021

Laurea Magistrale: INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI EDILI

Dr.-Ing. Stephanie Fest-Santini

Parte II. Condizioni ambientali di benessere


Contenuto:
- Temperatura media radiante e temperatura operante
- Modello comfort di Fanger
- Parametri di Fanger: PMV e PDD
- Disagio termico locale
- Qualità dell’aria ambiente
1
Normative e letteratura

UNI EN ISO 8996:


Ergonomia dell’ambiente termico - Determinazione del metabolismo
energetico
2007 (bilingue)

UNI EN ISO 7730:


Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione
del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri
di benessere termico locale
2008 (versione italiana)

UNI EN 15251:
Criteri per la progettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della
prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna,
all'ambiente termico, all'illuminazione e all'acustica
2008 (solo in inglese)

Nicola Rossi, Manuale del Termotecnico – Fondamenti, Riscaldamento,


Condizionamento, Rigenerazione,
2° edizione, Editore ULIRCO HOEPLI MILANO
Capitolo 5: Benessere Termoigrometrico 2
Capitolo 6: Ventilazione
Normative e letteratura

UNI EN ISO 7726:


Ergonomia degli ambienti termici - Strumenti per la misurazione delle
grandezze fisiche
2002 (solo in inglese)

UNI 10339:
Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti.
Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura
1995 (italiano)

3
Temperatura media radiante
La temperatura media radiante tmr è definita come la temperatura di un ambiente fittizio,
caratterizzato da pareti aventi tutte la stessa temperatura, nel quale un soggetto scambierebbe
per irraggiamento lo stesso flusso termico che scambia nell’ambiente reale in cui ogni parete ha
una propria temperatura. Utilizzata per caratterizzare, dal punto di vista radiativo, un locale con
dissimmetrie termiche, per mezzo di un solo valore della temperatura.

T2
Tmr

T1

Scambio
termico per
T3 T4
T5 irraggiamento
R = R’

Scambio termico  radiazione che abbandona   radiazione che abbandona 


per irraggiamento: Qpersona−pareti =  la superfice della persona  −  la superfice delle parete 
 e incide sulle parete   e incide sulla persona 
   
Qpersona−pareti = A persona  Jpersona  Fpersona−parete − Aparete  Jparete  Fparete −persona
con A persona  Fpersona−parete = A parete  Fparete−persona

4
Qpersona−parete = Apersona  Fpersona −parete ( Jpersona − Jparete )
Temperatura media radiante
 
Q persona−ambiente fittizio = Qpersona−ambiente reale

Apersona  (Jpersona − Jambiente fittizio ) =  Apersona  Fpersona−parete,i  (Jpersona − Jparete,i )


i

Jpersona − Jambiente fittizio =  Fpersona−parete,i  Jpersona −  Fpersona−parete,i  Jparete,i



i   i
1

Jambiente fittizio =  Fpersona−parete,i  Jparete,i


i

nero

con la definizione della radiosità: J =   En + (1 − )  G = En =   T 4

Per superfici con emissività alta si può trascurare la riflessione e tutte le superfici vengono assunte nere. In tali
condizioni la temperatura media radiante si calcola:

  Tmr
4
=  Fpersona−superficie,i    Tsup
4
erficie,i
i

Tmr = 4  persona−superficie,i superficie,i


F
i
T 4
UNI EN ISO 7726
eq. (12)

Se tutte le superfici offrono una temperatura similare, si può usare questa relazione semplificata,
lineare
N
UNI EN ISO 7726
Tmr =  FPersona−superficie,i  Tsuperficie,i eq. (13)
i=1
5
Fattore di vista comfort:
persona seduta e
rettangolare verticale
UNI EN ISO 7726 Fig. B.2

6
Fattore di vista comfort:
persona seduta e
rettangolare orizzontale
UNI EN ISO 7726 Fig. B.3

7
Fattore di vista comfort:
persona in piedi e
rettangolare verticale
UNI EN ISO 7726 Fig. B.4

8
Fattore di vista comfort:
persona in piedi e
rettangolare orizzontale
UNI EN ISO 7726 Fig. B.5

9
Temperatura operante t0
UNI EN ISO 7726 Appendice G.3
La temperatura operante rappresenta la temperatura di un ambiente virtuale
termicamente uniforme che scambierebbe con il soggetto la stessa quantità di calore
per irraggiamento e convezione scambiata nell’ambiente reale.
hr = 4.7 W m2K( )
hC  t a + hr  tmr hc = 8.3  v 0.6 0.2 m s  v a  4 m s
t0 =
hC + hr Persona seduta 
hc = 3.1 0.2 m s  v a
hc = 14.8  v 0a.69 0.15 m s  v a  1.5 m s
Persona in piedi 
hc = 4.0 0.15 m s  v a

se v  0.2 m s e t a − tmr  4C : t a + tmr


t0 =
2

Per maggiore precisione si usa: coefficiente A

t 0 = A  t a + (1 − A )  tmr v [m/s] < 0.2 0.2 – 0.6 0.6 – 1.0


A 0.5 0.6 0.7
oppure
t a  10  v a + tMR va velocità media dell’aria [m/s]
t0 = tmr temperatura media radiante [°C] 10
1 + 10  v a ta temperatura dell’aria (ambiente interno) [°C]
Esempio 2.1: calcolo della temperatura media radiante e quella operante

Nord
muratura fino a 1m Copertura
superficie vetrata piana
da 1 m a 3 m a contatto
a contatto con l’esterno con esterno

Ovest Est
muratura fino a 1m Muratura
superficie vetrata 4mx4m a contatto con
da 1 m a 3 m ambiente riscaldato
a contatto con l’esterno pavimentazione

Pavimento
a) Riscaldamento
a pavimento
Sud b) a contatto con
muratura ambiente non
riscaldato 11
a contatto con
ambiente riscaldato
Calcolare la temperatura media radiante e la temperatura operativa
percepite da una persona posta in piedi al centro del locale oppure posta a
50cm da entrambe le vetrate nell’angolo nord-ovest del locale (in entrambi i
casi ipotesi di aria in movimento alla velocità di 0.15m/s).

Si risolva l’esercizio ipotizzando in un primo caso superfici opache non


isolate e vetri doppi, in un secondo caso superfici opache isolate e vetri
tripli (in entrambi i casi per semplicità si trascuri l’effetto dei telai).
Copertura
Nord e Ovest Piana a contatto con esterno
Muratura fino a 1m tsi [°C]
tsi [°C]
Superficie vetrata muratura
14.7
da 1 m a 3 m non isolato copertura
a contatto con l’esterno 14.6
muratura non isolato
19.1
isolata copertura
19.2
vetro doppio 10.9 isolata
vetro triplo 18.7 Pavimento
tsi [°C]

Sud e Est pavimento


Muratura con 24.5
a contatto con Tsi = 20°C riscaldamento
ambiente riscaldato pavimento 12
13.3
non isolato
persona in posta in piedi Nord copertura
al centro del locale Muratura fino a 1m c1 c2
Superficie vetrata
da 1 m a 3 m
A contatto con l’esterno
c3 c4
nm1 nm2

nv1 nv2

em4

em2
Ovest Est
om2

ov2
Muratura fino a 1m Muratura
Superficie vetrata 4mx4m A contatto con

em3

em1
da 1 m a 3 m ambiente riscaldato
om1

ov1

A contatto con l’esterno pavimentazione

sm3 sm4
p1 p2

sm1 sm2
p3 p4
Sud
Muratura
A contatto con
ambiente riscaldato 13
Fattori di vista: persona in posta in piedi al centro del locale

N a b c a/c b/c Fpn,i Fpn,i Fpn,i N a b c a/c b/c Fpn,i Fpn,i Fpn,i
stima stima
[m] [m] [m] [-] [-] [-] [-] [-] [m] [m] [m] [-] [-] [-] [-] [-]
Nord nm1 2 2 2 1 1 0.048 0.046 Ovest om1 2 2 2 1 1 0.048 0.046
0.093 0.093
nm2 2 2 2 1 1 0.048 0.046 om2 2 2 2 1 1 0.048 0.046
nv1 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 ov1 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034
0.068 0.068
nv2 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 ov2 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034
Est em1 2 2 2 1 1 0.048 0.046 Pav. p1 2 2 1 2 2 0.063 0.061
em2 2 2 2 1 1 0.048 0.046 p2 2 2 1 2 2 0.063 0.061
0.160 0.243
em3 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 p3 2 2 1 2 2 0.063 0.061
em4 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 p4 2 2 1 2 2 0.063 0.061
Sud sm1 2 2 2 1 1 0.048 0.046 Cop. c1 2 2 2 1 1 0.030 0.029
sm2 2 2 2 1 1 0.048 0.046 c2 2 2 2 1 1 0.030 0.029
0.160 0.116
sm3 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 c3 2 2 2 1 1 0.030 0.029
sm4 2 1 2 1 0.5 0.035 0.034 c4 2 2 2 1 1 0.030 0.029

Fpn,stima =  Fpn,i,stima =1.036

Fpn =
F pn,i, stima
= 1.000
Fpn,stima

14
tmr: non isolato, persona in posta in piedi al centro del locale

N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4 N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4

[-] [°C] [K] 4


[K ] [-] [°C] [K] 4
[K ]
Nord nm1 Ovest om1
0.093 14.70 26.67 636174728 0.093 14.70 26.67 636174728
nm2 om2
nv1 ov1
0.068 10.90 19.19 439863027 0.068 10.90 19.19 439863027
nv2 ov2
Est em1 Pav. p1
em2 p2
0.160 20.00 46.97 1183335590 0.243 13.30 69.68 1637706572
em3 p3
em4 p4
Sud sm1 Cop. c1
sm2 c2
0.160 20.00 46.97 1183335590 0.116 14.60 33.33 794113940
sm3 c3
sm4 c4

Fpn =  Fpn,i =1

Tmr =  Fpn,i  Tsi =288.67 K = 15.52C

Tmr = 4 Fpn,i  Tsi4 = 288.74 K = 15.59C 15


tmr: isolato, persona in posta in piedi al centro del locale

N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4 N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4

[-] [°C] [K] 4


[K ] [-] [°C] [K] 4
[K ]
Nord nm1 Ovest om1
0.093 19.10 27.08 675973323 0.093 19.10 27.08 675973323
nm2 om2
nv1 ov1
0.068 18.70 19.72 490204253 0.068 18.70 19.72 490204253
nv2 ov2
Est em1 Pav. p1
em2 p2
0.160 20.00 46.97 1183335590 0.243 24.50 72.4 1909256742
em3 p3
em4 p4
Sud sm1 Cop. c1
sm2 c2
0.160 20.00 46.97 1183335590 0.116 19.20 33.86 846123746
sm3 c3
sm4 c4

Fpn =  Fpn,i =1

Tmr =  Fpn,i  Tsi =293.80 K = 20.65C

 pn,i si = 293.83 K = 20.68C


16
Tmr = 4 F  T 4
t0: persona in posta in piedi al centro del locale

t a + tmr ti  10  v a + tmr
t0 = eq. (a) t0 = eq. (b)
2 1 + 10  v a

h  t + hr  tmr eq. (c)


hr = 4.7 W m2K ( )
t0 = C i
hC + hr (
hc = 4 W m2K )

ta tmr t0 [°C]
[°C] [°C] eq. (a) eq. (b) eq. (c)
15.52 17.76 17.99 17.58
non isolato
15.59 17.80 18.02 17.62
20
20.65 20.33 20.29 20.35
isolato
20.68 20.34 20.31 20.37

17
persona in posta in piedi Nord copertura
Muratura fino a 1m c1 c2
a 50cm da entrambe le Superficie vetrata
vetrate nell’angolo nord- da 1 m a 3 m
ovest del locale A contatto con l’esterno
c3 c4
nm1 nm2

nv1 nv2

em4

em2
om2

Ovest ov2 Est


Muratura fino a 1m Muratura
Superficie vetrata 4mx4m A contatto con

em3

em1
da 1 m a 3 m ambiente riscaldato
om1

ov1

A contatto con l’esterno pavimentazione

sm3 sm4
p1 p2

sm1 sm2
p3 p4
Sud
Muratura
A contatto con
ambiente riscaldato 18
Fattori di vista: persona in posta in piedi a 50cm da entrambe le
vetrate nell’angolo nord-ovest del locale

N a b c a/c b/c Fpn,i Fpn,i Fpn,i N a b c a/c b/c Fpn,i Fpn,i Fpn,i
stima stima
[m] [m] [m] [-] [-] [-] [-] [-] [m] [m] [m] [-] [-] [-] [-] [-]
Nord nm1 0.5 2 0.5 1 4 0.062 0.061 Ovest om1 3.5 2 0.5 7 4 0.105 0.103
0.163 0.163
nm2 3.5 2 0.5 7 4 0.105 0.103 om2 0.5 2 0.5 1 4 0.062 0.061
nv1 0.5 1 0.5 1 2 0.058 0.057 ov1 3.5 1 0.5 7 2 0.095 0.093
0.149 0.149
nv2 3.5 1 0.5 7 2 0.095 0.093 ov2 0.5 1 0.5 1 2 0.058 0.057
Est em1 3.5 2 3.5 1 0.57 0.039 0.038 Pav. p1 0.5 0.5 1 0.5 0.5 0.008 0.008
em2 0.5 2 3.5 0.14 0.57 0.008 0.008 p2 0.5 3.5 1 0.5 3.5 0.026 0.025
0.068 0.144
em3 3.5 1 3.5 1 0.29 0.020 0.020 p3 3.5 0.5 1 3.5 0.5 0.026 0.025
em4 0.5 1 3.5 0.14 0.29 0.003 0.003 p4 3.5 3.5 1 3.5 3.5 0.087 0.085
Sud sm1 0.5 2 3.5 0.14 0.57 0.008 0.008 Cop. c1 0.5 0.5 2 0.25 0.25 0.003 0.003
sm2 3.5 2 3.5 1 0.57 0.039 0.038 c2 0.5 3.5 2 0.25 1.75 0.010 0.010
0.083 0.080
sm3 0.5 1 3.5 0.14 0.29 0.035 0.034 c3 3.5 0.5 2 1.75 0.25 0.014 0.014
sm4 3.5 1 3.5 1 0.29 0.003 0.003 c4 3.5 3.5 2 1.75 1.75 0.055 0.054

Fpn,stima =  Fpn,i,stima =1.024

Fpn =
 F pn,i, stima
= 1.000
Fpn,stima

controllo: A tot =  ai  bi = 80 m2 19
i
tmr: non isolato, persona in posta in piedi a 50cm da entrambe le vetrate

N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4 N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4

[-] [°C] [K] 4


[K ] [-] [°C] [K] 4
[K ]
Nord nm1 Ovest om1
0.163 14.70 46.94 1119647848 0.163 14.70 46.94 1119647848
nm2 om2
nv1 ov1
0.149 10.90 42.44 972681484 0.149 10.90 42.44 972681484
nv2 ov2
Est em1 Pav. p1
em2 p2
0.068 20.00 20.04 504844556 0.144 13.30 41.12 966524093
em3 p3
em4 p4
Sud sm1 Cop. c1
sm2 c2
0.083 20.00 24.33 613025532 0.080 14.60 23.04 549003641
sm3 c3
sm4 c4

Fpn =  Fpn,i =1

Tmr =  Fpn,i  Tsi =287.29 K = 14.14C

 pn,i si = 287.35 K = 14.20C


20
Tmr = 4 F  T 4
tmr: isolato, persona in posta in piedi a 50cm da entrambe le vetrate

N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4 N Fpn,i tsi Fpn,i.Tsi Fpn,i.Tsi4

[-] [°C] [K] 4


[K ] [-] [°C] [K] 4
[K ]
Nord nm1 Ovest om1
0.163 19.10 47.66 1189692144 0.163 19.10 47.66 1189692144
nm2 om2
nv1 ov1
0.149 18.70 43.61 1084002452 0.149 18.70 43.61 1084002452
nv2 ov2
Est em1 Pav. p1
em2 p2
0.068 20.00 20.04 504844556 0.144 24.50 42.73 1126784659
em3 p3
em4 p4
Sud sm1 Cop. c1
sm2 c2
0.083 20.00 24.33 613025532 0.080 19.20 23.41 584960160
sm3 c3
sm4 c4

Fpn =  Fpn,i =1

Tmr =  Fpn,i  Tsi =293.05 K = 19.90C

 pn,i si = 293.07 K = 19.92C


21
Tmr = 4 F  T 4
t0: persona in posta in piedi a 50cm da entrambe le vetrate

t a + tmr ti  10  v a + tmr
t0 = eq. (a) t0 = eq. (b)
2 1 + 10  v a

h  t + hr  tmr eq. (c)


hr = 4.7 W m2K ( )
t0 = C i
hC + hr (
hc = 4 W m2K )

ta tMR t0 [°C]
[°C] [°C] eq. (a) eq. (b) eq. (c)
14.14 17.07 17.37 16.83
non isolato
14.20 17.10 17.39 16.87
20
19.90 19.95 19.96 19.95
isolato
19.92 19.96 19.96 19.96

22
Andamento della temperatura operante per un anno di un edificio con
riscaldamento e senza raffreddamento

t0
ta,esterno

23
Temperatura media radiante – calcolo semplificato

1 N
Tmr =   Ai  Tsuperficie,i
A tot i=1
esempio: persona in piedi in centro nella stanze; caso isolato
N a b Ai Ai tsi Ai.Tsi N a b Ai Ai tsi Ai.Tsi
[m] [m] [m2] [m2] [°C] [K] [m] [m] [m2] [m2] [°C] [K]
Nord nm1 2 2 4 Ovest om1 2 2 4
8 19.10 2338 8 19.10 2338
nm2 2 2 4 om2 2 2 4
nv1 2 1 2 ov1 2 1 2
4 18.70 1167 4 18.70 1167
nv2 2 1 2 ov2 2 1 2
Est em1 2 2 4 Pav. p1 2 2 4
em2 2 2 4 p2 2 2 4
12 20.00 3518 16 24.50 4762
em3 2 1 2 p3 2 2 4
em4 2 1 2 p4 2 2 4
Sud sm1 2 2 4 Cop. c1 2 2 4
sm2 2 2 4 c2 2 2 4
12 20.00 3518 16 19.20 4678
sm3 2 1 2 c3 2 2 4
sm4 2 1 2 c4 2 2 4

Tmr = 293.58 K = 20.43C

Tmr =  Fpn,i  Tsi =293.80 K = 20.65C


24
Tmr = 4 F pn,i  Tsi4 = 293.83 K = 20.68C
Interazione edifico - uomo

L’interazione dell’edificio con l’Uomo è in parte fisica (effetto sull’Uomo degli scambi
termici con le pareti e l’aria ambiente) e in parte psicofisica, cioè espressa sotto
forma di giudizio di accettazione e/o di soddisfazione.

Per la valutazione del giudizio si ricorre abitualmente al concetto di normotipo, cioè di


un uomo medio avente caratteristiche fisiche medie. Queste caratteristiche medie
sono ottenute tramite valutazione statistiche. In pratica si fa riferimento ad una platea
campione di soggetti apparentemente sani, di età compresa fra 18 e 33 anni, di
ambo i sessi, di diverse nazionalità. I giudizi statisticamente mediati sono così riferiti
al normotipo.

Esempio risultati ottenuti:

Intervallo di visibilità dell’occhio umano: 348 nm – 780 nm


Intervallo di udibilità dell’orecchio umano: 20 Hz 20 kHz

25
Bilancio energetico: equazione di Fanger

L’uomo ha la proprietà di mantenere la temperatura interna del corpo costante.


Condizioni di benessere per il corpo umano: Tcorporeo = 37°C ± 0.5°C,
queste vengono mantenute con un meccanismo di termoregolazione mediante
l’equilibrio fra produzione e dispersione del calore.
L’equilibrio termico del corpo umano può essere descritto mediante il bilancio
termico, derivato dall’applicazione del primo principio della termodinamica ad
un sistema costituito dal corpo umano e dall’ambiente circostante:
variazione di potenza termica scambiato per
energia interna effetto dell’evaporazione del
del corpo
S = M− W −C−R −E sudore e come calore latente
nella respirazione
potenza per unità di area
potenza dovuta al
[W/m2] E > 0, se potenza cedute all’ambiente
metabolismo
M > 0 (sempre) potenza termica scambiato con
esterno per irraggiamento
potenza meccanica potenza termica scambiato con
R > 0, se potenza cedute all’ambiente
scambiata con esterno per convezione e
l’ambiente esterno conduzione
26
fatto: W > 0, subito: W < 0 C > 0, se potenza cedute all’ambiente
L’attività metabolica: equazione di Fanger

La definizione del benessere prevede che S = 0 per mantenere la temperatura


del nucleo corporeo al valore di 37°C ± 0.5°C. Questa condizione è detta
anche di omeotermia: 0 =M−W -C−R −E

M=W
 +C+R +E

Per la progettazione degli impianti di condizionamento per il benessere delle


persone è necessario conoscere la quantità di calore emessa dalle persone la
quale dipende:
- dall’attività fisica svolta,
- dal tipo di persona,
- dalle condizioni nelle quali si svolge l’attività.
L’unità usata per esprimere la potenza emessa per effetto del metabolismo è il
met, definita come la potenza metabolica emessa da una persona seduta e in
quiete: 1met = 58.1 W m2  50 kcal (h m2 )
L’area della superficie di un corpo nudo normotipo maschile (uomo di 30 anni, altezza 1.75 m e 70 kg) è di 1.8
m2, invece femminile (donna di 30 anni, altezza 1,70 m e 60 kg) è di 1.6 m2.
Per un uomo giovane in buona salute la potenza metabolica emessa massima può arrivare fino a 12 met, che
scende a 7 met per un anziano di 70 anni. Per le donne il metabolismo è circo il 30% più basso.
27
L’attività metabolica: potenza metabolica per unità di area per diversi tipi di attività

Attività W/m2 met Attività W/m2 met


In riposo Attività domestiche
dormiente 40 0.7 pulizie di casa 115-200 2.0-3.4
coricato 45 0.8 cucinare 95-115 1.6-2.0
seduto e rilassato 60 1.0 lavare e stirare 116.7-209.5 2.0-3.6
in piedi e rilassato 70 1.2 lavarsi, vestirsi 100 1.7
In cammino fare spese 93 1.6
in piano: Lavoro di ufficio
a 3.2 km/h 115 2.0 lavoro generico 60-70 1.0-1.2
a 4.5 km/h 150 2.6 scrivere a macchina 65 1.1
a 6.4 km/h 220 3.8 disegnare 70 1.2
in salita: Tempo libero
5% a 1.6 km/h 140 2.4 ginnastica 175-235 3.0-4.0
5% a 6.4 km/h 408 7.0 danza 140-255 2.4-4.4
25% a 1.6 km/h 245 4.2 tennis (singolo) 210-270 3.6-4.6
25% a 3.2 km/h 454 7.8 pallacanestro 299-440 5.0-7.6
Lavoro pesante lotta 410-505 7.0-8.7
sollevando pesi da 50 kg 235 4.0 UNI EN ISO 8996:
lavoro di piccone e pala 235-280 4.0-4.8 Ergonomia dell’ambiente termico -
scavando buche 350 6.0 Determinazione del metabolismo energetico
2007, bilingue

Una precisa valutazione della potenza emessa per metabolismo occorre eseguire una 28
misurazione del consumo di ossigeno e della quantità di anidride carbonica emessa.
Parametri influenzanti il bilancio termico

✓ Gli scambi termici per


irraggiamento (R) e per convezione
(C) rappresentano il ~70% per basse
resistenze termiche del abbigliamento
e il ~ 60 % per valori elevati.
✓ Lo scambio termico latente per
traspirazione/sudorazione (E)
rappresenta il ~ 25% per attività
moderate.
✓ Gli scambi termici per conduzione e
dovuti alla respirazione sono
normalmente insignificanti se
confrontati con lo scambio termico
complessivo.
✓ Qualsiasi lavoro meccanico(W), a
causa di un’efficienza meccanica
bassa, (<20%) rappresenta solo
29
qualche percento
Parametri influenzanti il bilancio termico

Nelle valutazioni relative al benessere la potenza meccanica scambiata


(ceduta o assorbita) con l’esterno è trascurabile, W ≈ 0.

Le potenze termiche scambiate per convezione/conduzione (C), irraggiamento


(R) ed evaporazione/respirazione (E) possono essere valutate in funzione:
• della temperatura superficiale del corpo,
• della temperatura e umidità dell’aria ambiente,
• della velocità relativa corpo umano – aria,
• della superficie del corpo umano,
• dell’emissività della superficie esterna del corpo,
• della temperatura media radiante,
• della quantità di acqua ceduta all’esterno per effetto della respirazione e per
effetto della traspirazione,
• delle caratteristiche dell’abbigliamento (resistenza termica e permeabilità al
vapore).

30
La resistenza termica dell’abbigliamento

La potenza termica ceduta all’ambiente dipende della resistenza termica


dell’abbigliamento.
Per semplificare il calcolo viene introdotto un parametro adimensionale: il “clo”
(clothing), definito come:
resistenza termica dell' abbigliamento Rcl
Icl = = clo
resistenza termica di riferimento 0.155
Abbigliamento Icl [m2K/W] Icl [clo]

Nudo 0 0

Pantaloncini 0.15 0.1

Abbigliamento tropicale: 0.045 0.2


mutande, pantaloncini, camicia a maniche corte con collo sbottonato, calzini leggeri e sandali
Abbigliamento leggero estivo: 0.08 0.5
mutande, pantalone leggero, camicia a maniche corte con collo sbottonato, calzini leggeri, scarpe
Abbigliamento da lavoro leggero: 0.11 0.7
maglia intima leggera, camicia da lavoro di cotone a maniche lunghe, pantaloni da lavoro, calzini
di lana, scarpe
Abbigliamento invernale per ambienti chiusi: 0.16 1.0
Biancheria intima, camicia a maniche lunghe, pantaloni, giacca o pullover a maniche lunghe, calze
pesanti, scarpe
Abito pesante: 0.23 1.5
Biancheria intima di cotone con maglia a maniche lunghe e mutande lunghe, camicia, vestito
completo, soprabito con cintura, calze di lana e scarpe pesanti 31
La resistenza termica dell’abbigliamento

Capo Icl [m2K/W] Icl [clo]


Quando si sa esattamente da
collant 0.002 0.01
quali capi è composto
calze: corte 0.006 0.04
lunghe 0.015 0.10
l’abbigliamento, si determina
abbigliamento intimo: slip e reggiseno 0.008 0.05
la resistenza termica totale
sottoveste corta 0.020 0.13 dell’abbigliamento usando:
sottoveste lunga 0.029 0.19
mutande 0.008 0.05 Icl = Icli
maglia intima 0.009 0.06 i

camicia: T-shirt 0.014 0.09


leggera, maniche corte 0.031 0.20
leggera, maniche lunghe 0.043 0.28
pesante, maniche lunghe 0.046 0.30
gonna: pesante 0.034 0.22
Abito: leggero 0.026 0.17
pesante 0.098 0.63
pullover: leggero a maniche corte 0.026 0.17
pesante a maniche lunghe 0.057 0.37
giacca: pesante 0.076 0.49
pantaloni: leggeri 0.040 0.26
medi 0.050 0.32
pesante 0.068 0.44
scarpe: leggere 0.006 0.04 32
La resistenza termica dell’abbigliamento

L’abbigliamento varia seconda la stagione, dell’attività e della temperatura


operante.
Dalla figura seguente si possono ottenere i valori di clo raccomandati per
diversi valori di temperatura operante per attività sedentaria.
M ≤ 1.2 met, j = 50%, varia < 0.15 m/s, PPD = 10%
Resistenza termica dell’abbigliamento [clo]

inverno

estate

33
Temperatura operante [°C]
La potenza termica per convezione e per irraggiamento

Le potenze termiche dipendono dalla:


• resistenza termica superficiale (vestiario, velocità dell’aria),
• differenza tra la temperatura superficiale dell’abbigliamento “tcl” e la
temperatura media radiante “tmr”,
• differenza tra la temperatura dell’abbigliamento e la temperatura dell’aria “ta”.

I meccanismi trasmissivi coinvolti sono quelli di


• conduzione tra pelle e abbigliamento,
• convezione tra abbigliamento e aria circostante,
• irraggiamento tra abbigliamento e pareti circostanti.

C = A cl  hc  (t cl − t a ) = Ab  fcl  hc  (t cl − t a ) [W]

R = A cl  hr  (t cl − tmr ) = Ab  fcl  hr  (t cl − tmr ) [W]

hc coefficiente di scambio termico convettivo [W/(m2K)]


hr coefficiente di scambio termico per irraggiamento [W/(m2K)]
fcl = Acl/Ab coefficiente di area dell’abbigliamento
Ab superficie del corpo nudo
Acl superficie dell’abbigliamento 34
La potenza scambiata per evaporazione cutanea

La potenza scambiata per evaporazione cutanea avviene con due diversi


contributi:
• dovuto alla traspirazione
Il contributo consiste in un fenomeno di diffusione dell’acqua contenuta nei
tessuti attraverso la pelle verso l’aria ambiente. La traspirazione:
▪ dipende dalla permeabilità della pelle,
▪ è proporzionale al calore latente di vaporizzazione,
▪ è proporzionale alla differenza tra pressione di vapore d’acqua alla
temperatura della pelle e la pressione parziale del vapore d’acqua
contenuto nell’aria (alla temperatura dell’aria).
• dovuto alla sudorazione
Il contributo dipende dalla:
▪ temperatura della pelle,
▪ umidità relativa dell’aria,
▪ velocità dell’aria che lambisce la cute.

35
Modello di Comfort di Fanger – Equazione di benessere

Fanger ha posto l’equazione di bilancio energetico in una forma più utile


correlando i singoli termini fisiologici ai parametri termofisci del corpo umano.
In base al bilancio termoigrometrico del corpo umano, è stata elaborata la
seguente equazione del benessere in relazione alle grandezze individuate
come significative:
f (M, W,Icl, t a , tmr , v a ,pv ) = 0

L’equazione del benessere include i tre parametri personali (M, W, Icl) e


quattro parametri ambientali (ta, tmr, va, pv).

Fissati i parametri personali, ci sono 3 gradi di libertà!

Una qualsiasi combinazione di 3 parametri ambientali su 4 soddisfa


l’equazione del benessere.
f (t a , tmr , v a ,pv ) = 0
ovvero con la temperatura operante
f (t a , t o , v a ,pv ) = 0 f (t o , tmr , v a ,pv ) = 0 36
Modello di Comfort di Fanger – Equazione di benessere

UNI EN ISO 7730 per sensazione di neutralità termica

M − W − (R + C) − Ec − Cres − Eres = 0

 
con
R + C = 5.67  10−8  cl  fcl  (t cl + 273) − (tmr + 273) + fcl  hc  (t cl − t a )
4 4

Ec = 3.05  10−3  5733 − 6.99  (M − W − pv ) + 0.42  (M − W − 58.15)


   
diffusione attraverso la pelle definito se M− W  58.15; sudorazione

Cres = 0.0014  M  (34 − t a ), Eres = 1.72  10−5  M  (5867 − pv )


t cl  t cl,eq = t skin,eq − Icl  (R + C) = 35.7 − 0.028  (M − W ) − Icl  (R + C)

M flusso metabolico [W/m2] fcl coefficiente di area dell’abbigliamento [-]


R+C scambio termico sensibile per convezione [W/m2] cl emissività dell’abbigliamento = 0.7 [-]
e irraggiamento
Ec scambio termico latente sulla pelle [W/m2] tcl temperatura dell’abbigliamento [°C]
Cres scambio termico sensibile respiratorio [W/m2] tsk,eq temperatura della pelle in equilibrio [°C]

Eres scambio termico latente respiratorio [W/m2] ta temperatura dell’aria [°C]


W potenza meccanica per unità area [W/m2] tmr temperatura media radiante [°C]
Icl isolamento termico dell’abbigliamento [m2K/W] pv pressione parziale del vapore d’acqua [Pa]
hc coefficiente di scambio termico [W/(m2K)] v velocità relativa dell’aria [m/s] 37
convettivo; hc = f(v)
Modello di Comfort di Fanger – Diagrammi di Fanger

Nei diagrammi di Fanger sono


tracciate le linee di benessere
che soddisfano la relazione di
Fanger, cioè rappresentano la
sensazione di neutralità termica,
per differenti velocità relative
dell’aria e per diversi valori di
resistenza dell’abbigliamento.

I diagrammi mettono in evidenza


come tmr, nel caso di basse
velocità dell’aria, assume quasi
la stessa importanza di ta.
Con riferimento alle condizioni
invernali, tanto minore sarà tmr,
tanto maggiore, a parità
d’abbigliamento, dovrà essere ta.
38
I parametri di Fanger – Voto medio previsto PMV (prediced mean vote)

Il gradimento di un ambiente da parte di un campione di


persone può essere espresso da un indice (PMV) che
indica il valore medio dei voti di sensazione termica
espressi da un numero di persone statisticamente
sufficiente con riferimento a una scala di 7 valori.

L’indice PMV si determina con la seguente equazione:

PMV = Ts  M − W − (R + C) − Ec − Cres − Eres

Ts è il coefficiente di conversione della sensazione termica ed viene


espresso con:
Ts = 0.303  e −0.036M + 0.028

39
I parametri di Fanger – Voto medio previsto PMV (prediced mean vote)

PMV = Ts  M − W − (R + C) − Ec − Cres − Eres

Ts = 0.303  e −0.036M + 0.028


 
R + C = 5.67  10−8  cl  fcl  (t cl + 273) − (tmr + 273) + fcl  hc  (t cl − t a )
4 4

Ec = 3.05  10−3  5733 − 6.99  (M − W − p v ) + 0.42  (M − W − 58.15)


   
diffusione attraverso la pelle definito se M− W  58.15; sudorazione

Cres = 0.0014  M  (34 − t a ), Eres = 1.72  10 −5  M  (5867 − pv )

t cl  t cl,eq = t skin,eq − Icl  (R + C) = 35.7 − 0.028  (M − W ) − Icl  (R + C)


possono
2.38  t cl − t a 0.25 se 2.38  t cl − t a 0.25  12.1 v a essere risolte

hc =  0.25
iterativamente
12.1 v a se 2.38  t cl − t a  12.1 v a
1.00 + 1.290  Icl se Icl  0.078 m2K W
fcl = 
1.05 + 0.645  Icl se Icl  0.078 m2K W
 4030.183 
pv = j  ps = j  exp  16.6536 −   103
 t a + 235  40
I parametri di Fanger – Voto medio previsto PMV (prediced mean vote)

UNI EN ISO 7730 (2008) Prospetto D.1 Esempio di risultati

41
I parametri di Fanger – Voto medio previsto PMV (prediced mean vote)

E possibile calcolare il valore di PMV per differenti condizioni di metabolismo,


abbigliamento, temperature (media radiante e aria), velocità e umidità relativa
dell’aria e così verificare se, un microclima corrisponde a certi criteri di
benessere. È raccomandabile che l’indice PMV venga usato (in fase di
progetto) solo per valori compresi fra -2 e +2, e quando i sei parametri
principali siano compresi nei seguenti intervalli:
(
0.8 met  M  4 met 46 W m2  M  232 W m2 )
0 clo  Icl  2 clo (0 m K W  I
2
cl  0.310 m2K W )
10C  t a  30C
10C  tmr  40C
0 m s  v a  1m s
0 Pa  pv  2700 Pa

Per quando riguarda la velocità relativa dell’aria nel corso di attività sedentaria, una velocità compresa in questo
intervallo può essere avvertita come una corrente d’aria.

42
I parametri di Fanger – Percentuale prevista di insoddisfatti PPD

L’indice PMV indica il valore medio dei voti di sensazione termica espressi da
un grande numero di persone esposto allo stesso ambiente. I voti individuali
sono dispersi intorno a questo valore medio ed è utile poter prevedere il
numero di persone che hanno una sensazione non confortevole di caldo o di
freddo.
Fanger ha introdotto l’indice PPD (predicted percentage of dissatisfied) che
fornisce una previsione quantitativa della percentuale di persone
termicamente insoddisfatti.
A partire dal valore del PMV si calcola il PPD:

(
PPD = 100 − 95  exp − 0.03353  PMV 4 − 0.2179  PMV 2 )

Il PPD prevede il numero di persone termicamente insoddisfatte nell’ambito di


un gruppo numeroso. Il resto del gruppo proverà una sensazione di neutralità
termica.

43
I parametri di Fanger – Percentuale prevista di insoddisfatti PPD

PMV = 0 è un obiettivo
difficilmente raggiungibile
sul piano tecnico.
L’obiettivo sarebbe di
raggiungere un indice
nell’intervallo
-0.5 ≤ PMV ≤ +0.5
Tale requisito, assieme al
controllo dei fattori di
disagio termico locale,
dovrebbe consentire il
raggiungimento di un valore
di PPD = 10%.

44
I parametri di Fanger – Percentuale prevista di insoddisfatti PPD

Distribuzione dei voti di sensazione termica individuale per


differenti valori del voto medio
PMV PPD Persone che si prevede votino [%]
[%] 0 da -1 a 1 da -2 a 2
+2 75 5 25 70
+1 25 30 75 90
+0.5 10 55 90 98
0 5 60 95 100
-0.5 10 55 90 98
-1 25 30 75 90
-2 75 4 25 70

45
Disagio termico locale

Il PMV e PPD esprimono il disagio da caldo e da freddo per il corpo (totale).


L’insoddisfazione termica può essere causata anche da un indesiderato
raffreddamento o riscaldamento di una parte del corpo: detto disagio locale.
Le cause di disagi locali sono:

differenza verticale temperatura del


corrente d’aria di temperatura asimmetria radiante pavimento

46
Disagio termico locale – corrente d’aria

Uno dei fattori critici del comfort è la velocità dell’aria di cui non è sufficiente
considerarne la velocità (media) ma, è necessario valutare anche le correnti
d’aria (draft). Le correnti d’aria provocano sul corpo umano un raffreddamento
localizzato di una sola parte di esso.
La velocità dell’aria in un ambiente climatizzato oscilla. Le oscillazioni
possono essere caratterizzate dall’intensità della turbolenza Tu

deviazione standard SD
Tu = =
velocità va

47
Disagio termico locale – corrente d’aria

Il rischio di corrente d’aria (DR da draft) deve essere calcolato con:

DR = (34 − t a,locale )  (v a,locale − 0.05)  (0.37  v a,locale  Tu + 3.14)


0.62

per va,locale < 0.05 m/s: si usi va,locale = 0.05 m/s


per DR > 100%: si usi DR = 100%

ta,locale temperatura locale dell’aria [°C], compresa tra 20°C e 26°C


va,locale velocità media locale dell’aria [m/s], < 0.5 m/s
Tu l’intensità locale di turbolenza [%], compresa tra 10% e 60%; se incognita può essere
posta pari al 40%

Il modello si applica al fine di prevedere possibili correnti d’aria al collo a


persone che svolgono attività leggera, soprattutto sedentaria, con una
sensazione termica globale prossima alla neutralità.
A livello di braccia e piedi, il modello potrebbe sovrastimare la previsione di
disagio da corrente d’aria.

48
Disagio termico locale – corrente d’aria

• Negli ambienti climatizzati


DR = 15% la turbolenza varia dal 30%
al 60%. Valori inferiore al
30% si possono avere in
ambienti con ventilazione
naturale o con sistemi di
immissione e distribuzione.

• Inverno ta = 20°C
la velocità dell’aria deve
essere compresa fra
0.12 m/s e 0.15 m/s

• Estate ta = 25°C
la velocità dell’aria deve
essere compresa fra
0.16 m/s e 0.25 m/s

49
Disagio termico locale – differenza verticale della temperatura dell’aria

Un’elevata differenza verticale della temperatura dell’aria, tra testa e caviglie,


può causare disagio.
La percentuale di insoddisfatti si calcola con:
100
PD =
1 + exp (5.76 − 0.856  t a,v )

L’equazione si applica nel


caso ta,testa > ta,piedi e
dovrebbe essere usata solo
per ta,v < 8°C.
Le persone sono meno
sensibili alla diminuzione di
temperatura (ta,testa < ta,piedi).

50
Disagio termico locale – pavimenti caldi e freddi

Se il pavimento è troppo caldo o troppo freddo, gli occupanti potrebbero


avvertire una sensazione di disagio dovuto alla percezione termica dei piedi.
La temperatura del pavimento influisce di più rispetto al materiale di cui il
pavimento è ricoperto. Si calcoli il PD con l’equazione:
(
PD = 100 − 94  exp − 1.378 + 0.118  t f − 0.0025  t 2f )
Questa equazione non vale
per luoghi nei quali gli
occupanti si muovano a piedi
nudi, vedere ISO/TS 13732-2.

51
Disagio termico locale – asimmetria radiante

Anche l’asimmetria radiante (tpr) può causare disagio. Le persone sono


particolarmente sensibili all’asimmetria radiante dovuta a soffitti caldi o pareti
fredde (p.e. finestre).
Il PD deve essere calcolato con:
100
a) Soffitto caldo: PD = − 5.5
(tpr < 23°C)
1 + exp (2.84 − 0.174  tpr )

100
b) Parete fredda: PD =
(tpr < 15°C)
1 + exp (6.61 − 0.345  tpr )

100
c) Soffitto freddo: PD =
(tpr < 15°C)
1 + exp (9.93 − 0.5  tpr )

100
d) Parete calda: PD = − 3.5
(tpr < 35°C)
1 + exp (3.72 − 0.052  tpr )

52
Disagio termico locale – asimmetria radiante

soffitto caldo
parete fredda

parete calda
soffitto freddo

53
Categorie di ambienti termici

Nella norma viene introdotto il concetto con tre possibili categorie di qualità
dell’ambiente interno:
categoria A = elevato livello
categoria B = livello medio
categoria C = livello moderato
I tre livelli di qualità ambientale si intendono rispettati se vengono verificati i
valori limiti di percentuale di insoddisfatti, sia per il corpo nella sua globalità,
sia per i quattro tipi di disagio locale.
categoria sensazione termica globale disagio locale
PPD PMV DR PD [%]
[%] [%] [%] Causato da

differenza pavimento asimmetria


verticale di caldo o radiante
temperatura freddo

A <6 -0.2 < PMV < +0.2 < 10 <3 < 10 <5
B < 10 -0.5 < PMV < +0.5 < 20 <5 < 10 <5
C < 15 -0.7 < PMV < +0.7 < 30 < 10 < 15 < 10

54
Intervallo di temperatura operante ottimale

categoria A: PPD < 6% Per un dato spazio esiste una


temperatura operativa ottimale cui
corrisponde PMV = 0, in funzione del
livello di attività e dell’isolamento
termico dell’abbigliamento.

X isolamento termico dell’abbigliamento [clo]


X’ isolamento termico dell’abbigliamento [m2K/W]
Y metabolismo energetico [met]
Y’ metabolismo energetico [W/m2]

categoria B: PPD < 10% categoria C: PPD < 15%

55
Disagio termico locale – intervallo di corrente d’aria

categoria A: DR = 10% categoria B: DR = 20% categoria C: DR = 30%


velocità media locale dell’aria [m/s]

temperatura locale dell’aria [°C]

Il valore massimo ammissibile della velocità media dell’aria dipende dalla


temperatura locale dell’aria e dall’intensità di turbolenza.
Negli ambienti climatizzati la turbolenza varia dal 30% al 60%. 56
Disagio termico locale

Categoria Differenza verticale di Intervallo di temperatura


temperatura dell’aria* [°C] del pavimento [°C]
A <2 da 19 a 29
B <3 da 19 a 29
C <4 da 17 a 31
*Differenza di temperatura tra 1.1 m e
0.1 m dal pavimento

Categoria Asimmetria della temperatura radiante [°C]


soffitto caldo parete fredda soffitto freddo parete calda
A <5 < 10 < 14 < 23
B <5 < 10 < 14 < 23
C <7 < 13 < 18 < 35

57
Criteri progettuali per diversi tipi di ambienti

I criteri per la temperatura operante sono validi per un abbigliamento di 0.5 clo per
l’estate (stagione di raffrescamento) e di 1.0 clo per l’inverno (stagione di
riscaldamento). I criteri per la velocità media dell’aria sono riferiti ad un’intensità di
turbolenza pari al 40%.
Tipo di edificio/spazio Attività Categoria Temperatura operante Massima velocità media dell’aria
[W/m2] [°C] [m/s]
Estate Inverno Estate Inverno
Ufficio singolo A 24.5 ± 1.0 22.0 ± 1.0 0.12 0.10
Ufficio panoramico
Sala conferenze B 24.5 ± 1.5 22.0 ± 2.0 0.19 0.16
Auditorium
70
Bar/Ristorante C 24.5 ± 2.5 22.0 ± 3.0 0.24 0.21
Aula
Giardino d’infanzia A 23.5 ± 1.0 22.0 ± 1.0 0.11 0.10

81 B 23.5 ± 2.0 22.0 ± 2.5 0.18 0.15

C 23.5 ± 2.5 22.0 ± 3.5 0.23 0.19


Grandi magazzini A 23.0 ± 1.0 19.0 ± 1.5 0.16 0.13

93 B 23.0 ± 2.0 19.0 ± 3.0 0.20 0.15

C 23.0 ± 3.0 19.0 ± 4.0 0.23 0.18

58
Ventilazione: la qualità dell’aria indoor (IAQ)

La funzione essenziale della ventilazione è quello di immettere negli ambienti aria


fresca presa all’esterno allo scopo di rinnovare l’aria contaminata interna.
L’espressione “ambiente indoor” è riferita agli ambienti confinati di vita e di lavoro (non
industriali) e comprende: le abitazioni, gli uffici pubblici e privati, le strutture comunitarie
(ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche ecc.), i locali destinati ad attività ricreative
e/o sociali ( cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive ecc.) e i mezzi di trasporto
pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave ecc.).
Le sorgenti di inquinamento interno sono la causa primaria dei problemi relativi alla
qualità dell’aria indoor. Le principali fonti sono l’uomo e le sue attività, i materiali da
costruzione, gli arredi, i sistemi di trattamento dell’aria.
Molte attività degli occupanti contribuiscono a inquinare maggiormente l’aria degli
ambienti chiusi, per esempio:
- fumo di tabacco
- processi di combustione
- prodotti della pulizia e manutenzione della casa
- gli antiparassitari
- l’uso di colle, adesivi, solventi.
Una emissione importante di sostanze inquinanti deriva dall’utilizzo di strumenti di
lavoro quali stampanti, plotter e fotocopiatrici.
59
Ventilazione: la qualità dell’aria indoor (IAQ)

Un’altra fonte di inquinamento indoor sono i materiali utilizzati per la costruzione


(isolamenti termici) e per l’arredamento (mobili fabbricati con legno truciolato o trattato,
moquette, rivestimenti).
Il malfunzionamento del sistema di ventilazione per un’errata collocazione delle prese
d’aria in prossimità di aree a elevato inquinamento (vie ad alto traffico, parcheggio
sotterraneo, autofficina) possono determinare un’importante penetrazione dall’esterno
di inquinanti.
I sistemi di condizionamento dell’aria possono diventare terreno di colture per muffe e
altri contaminanti biologici e diffondere tali agenti in tutto l’edificio.
Si possono individuare tre categorie di inquinanti: chimici, fisici e biologici.

60
Ventilazione: inquinanti chimici

Ossidi di azoto (NO2, NOX)


Le principali fonti indoor sono costituite da radiatori a cherosene, da stufe e radiatori a
gas privi di scarico esterno e dal fumo di tabacco. I valori più elevati vengono
generalmente rilevati nelle cucine con fornelli a gas durante la cottura dei cibi e
possono essere superiori a 1000 mg/m3.
Biossido di zolfo (SO2)
Le principali fonti indoor sono costituite da radiatori a cherosene, da stufe e radiatori a
gas privi di scarico esterno e dal fumo di tabacco. Valori elevati superiori a 250 mg/m3
si riscontrano nelle abitazioni riscaldate con stufe a cherosene.
Monossido di carbonio (CO)
I livelli di CO sono influenzati dalla presenza di processi di combustione, quali sistemi
di riscaldamento o cotture senza ventilazione o con scarsa ventilazione e fumo di
tabacco. La vicinanza di sorgenti outdoor (strade a elevato traffico, garage e
parcheggi) può avere un impatto significativo sulle concentrazioni all’interno di edifici.
Ozono (O3)
La quota proveniente dall’aria esterna rappresenta la maggior parte dell’ozono
presente nell’aria interna. In un ambiente confinato può essere emesso in maniera
significativa da strumenti elettrici ad alto voltaggio come motori elettrici, stampanti laser
e fax, da apparecchi che producono raggi ultravioletti o da filtri elettrostatici per pulire
l’aria non correttamente installati o senza adeguata manutenzione. 61
Ventilazione: inquinanti chimici

Particolato aerodisperso (PM2,5, PM10)


Il particolato è prodotto principalmente dal fumo di sigaretta, dalle fonti di combustione
e dalle attività degli occupanti.
Composti organici volatili (VOC)
Fonti di inquinamenti sono il fumi di sigaretta, gli strumenti di lavoro (stampanti,
fotocopiatrici), materiali da costruzione e gli arredi. Importanti concentrazioni di VOC
sono riscontrabili nei periodi immediatamente successivi alla posa dei vari materiali o
all’installazione di arredi.
Benzene
Le sorgenti di maggior rilievo sono i prodotti di consumo (vernici, adesivi), fumo di
sigaretta e parcheggi interni.
Formaldeide
Formaldeide è un composto organico in fase gassosa che è un prodotto della
combustione, è emessa da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento e da resine
usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette ecc. I livelli sono
generalmente compresi tra 10 e 15 mg/m3.
Importanti concentrazioni sono riscontrabili nei periodi immediatamente successivi alla
posa dei vari materiali o all’installazione di arredi.

62
Ventilazione: inquinanti chimici

Idrocarburi aromatici policiclici (IPA)


Le sorgenti principali sono le fonti di combustione e il fumo di sigaretta
Fumo di tabacco ambientale (ETS)
Il fumo presente nell’ambiente risultata costituito da due componenti: mainstream
smoke (MS) e sidestream smoke (SS). MS è il fumo inalato dai fumatori. SS è l’aerosol
derivato dalla combustione della sigaretta; è il più importante dei due, perché
rappresenta il principale costituente dell’aerosol e di circa la metà della porzione
corpuscolare dell’ETS.
Le principale sostanze tossiche del fumo liberate nell’ambiente sono: CO, idrocarburi
aromatici policiclici (p.e. benzopirene), VOC, acido cianidrico, alcaloidi, particolata in
fase solida (p.e. catrame, poliaromatici).
Fumo di legna
L’uso di camini non ottimale può incrementare notevolmente particelle respirabili.
Antiparassitari
Gli antiparassitari penetrano all’interno degli edifici (anche quando applicati
esternamente) tramite soluzioni di continuità e fessure presenti nelle fondazioni e negli
scantinati. Vengono applicate per il trattamento antimuffa del legno e possono
rilasciare lentamente e per diversi anni tali composti.

63
Ventilazione: inquinanti fisici e biologici

Radon (inquinante fisico)


Il radon è un gas radioattivo classificato come agente cancerogeno gruppo 1 (massimo
evidenza di cancerogenicità): l’esposizione al radon è considerata la seconda causa di
cancro polmonare dopo il fumo di sigaretta.
Le principali sorgenti di provenienza del radon indoor sono il suolo sottostante l’edificio
e i materiali da costruzione.
In Italia, il valore medio della concentrazione di radon nelle abitazioni è di 70 – 75
Bq/m3 (Bq = Becquerel). In circa 1% delle abitazioni è stata misurata una
concentrazione di radon superiore a 400 Bq/m3 e in circa 4 % di abitazioni superiore a
200 Bq/m3.
Inquinanti microbiologici
Le principali fonti sono gli occupanti (uomo e animali), la polvere, le strutture e i servizi
degli edifici. Altre possibili sorgenti sono gli umidificatori e i condizionatori dell’aria,
dove la presenza di elevata umidità e l’inadeguata manutenzione facilitano
l’insediamento e la moltiplicazione dei microrganismi.
Gli umidificatori di impianti centralizzati sono idonei terreni di coltura per batteri termofili
e termoresistenti e serbatoi di endotossine batteriche. Negli umidificatori domestici
invece è stata riscontrata la presenza di funghi mesofili.
Serbatoi di contaminanti biologici sono ad esempio le torre di raffreddamento degli
impianti di condizionamento e la rete distributiva dell’acqua ad uso domestico
(legionellosi). 64
Ventilazione: inquinanti fisici e biologici

Un ruolo sempre più importante viene assunto dagli allergeni indoor. I principali
allergeni sono dovuti agli acari, agli animali domestici e a microorganismi come funghi
e batteri. La condizione ambientale che ne favorisce la crescita è l’elevata umidità
dell’aria e delle murature.
Gli allergeni prodotti dagli animali domestici sono presenti nei peli, nella forfora, nella
saliva e nell’urina.
Il principale allergene del gatto (Fel d I) è contenuto nella forfora ed è diffuso nell’aria
da particelle di 1 – 10 mm di diametro. Nelle case dove vi è almeno un gatto la
concentrazione di allergeni nell’aria varia da 250 a 1140 ng/m3.
Nelle case dove vi è almeno un cane la concentrazione di allergene principale (Can f I)
supera i 10 mg/g di polvere.
I biocontaminanti prodotti da animali domestici sono facilmente trasportabili dalle
persone (tramite gli indumenti) e si diffondono anche in altri ambienti in cui solitamente
non ci sono animali. Negli ambienti in cui sono vissuti animali, dopo il loro
allontanamento ci vogliono 6 mesi per riportare i livelli di concentrazione ai valori delle
case in cui l’animale non è presente.

65
Ventilazione: Linee Guida Europee e norma CEN-1998 CR 1752

Le linee guida e la norma CEN-1998 CR 1752 raccomandano una ventilazione minima


per ottenere un determinato livello di qualità dell’aria interna.
Per poter esprimere la capacità inquinante di una sorgente e l’inquinamento dell’aria
percepito, sono state introdotte due grandezze: olf e decipol.

Olf (olfactus)
Definito come il carico inquinante emesso da una persona
normale.
persona normale = adulto che svolge un’attività sedentaria in condizioni di
benessere termico con uno standard igienico equivalente a 0,7 bagni/giorno.

Decipol (pollutio)
è l’inquinamento causato da una persona normale (1 olf)
in un ambiente con ventilazione di 10 L/s di aria non
inquinata.
1 decipol = 0,1 olf/(L/s)

66
Ventilazione: carico inquinante e affollamenti medi

Descrizione olf/persona CO2 CO Vapor d’acqua


(L/h per persona) (L/h per persona) (g/h per persona)
Lavoro sedentario:
0 % fumatori 1 19 - 50
20 % fumatori 2 19 11·10-3 50
40 % fumatori 3 19 21·10-3 50
100 % fumatori 6 19 53·10-3 50
In attività:
basso livello: 3 met 4 50 200
medio livello: 6 met 10 100 430
alto livello: 10 met 20 170 750
Ragazzi:
scuola infanzia 2.7 met 1,2 18 90
(3 – 6 anni)
scuole 1 – 1,2 met 1,3 19 50
(14 – 16 anni)

Descrizione persona/m2
gli affollamenti medi a cui riferirsi
Asili nido/scuola infanzia 0,5
Sale assemblee, teatri, auditori 1,5
Sale conferenze 0,5
Scuole (aule) 0,5
Uffici 0,07 67
Ventilazione: Percentuale di insoddisfatti in funzione del tasso di ventilazione (Fanger)

L'insoddisfazione causata da un olf in base al coefficiente di ventilazione, espressa da


un gruppo di persone che qualificano come inaccettabile l'ambiente nel momento in
cui entrano, può essere calcolato con: per q  0,32 L (s olf )
(
PD = 395  exp − 1,83  q0,25 )
per q  0,32 L (s olf )
PD = 100

Un decipol non soddisfa il


15 % delle persone.
Intervengono fenomeni di
adattamento nei primi 15 min di
permanenza per inquinamenti
da biofluenti di origine umana,
per il fumo di tabacco (sino a
1 decipol
livelli moderati).
Vi è scarso adattamento per
inquinamenti da miscele volatili
di materiali edilizi e altre
sostanze!
68
Ventilazione: Percentuale di insoddisfatti in funzione della qualità dell’aria (Ci) (Fanger)

La figura mostra la relazione


Ci = 112  ln (PD ) − 5.98
−4
fra percentuale di persone
insoddisfatte e l’inquinamento
dell’aria da esse percepito,
espresso in decipol. Vi sono
anche riportati tre livelli di
qualità individuati dalle C
categorie A, B e C.
B
A

Livello di qualità Qualità percepita dell’aria Portata richiesta di I valori di portata sono validi
PD [%] decipol ventilazione L/(s olf) solo per aria esterna pulita ed
efficacia di ventilazione v = 1.
A 15 1,0 10
B 20 1,4 7
C 30 2,5 4 69
Ventilazione: carico di inquinamento da strutture edilizie

Nella tabella sono riportati i valori medi di carico di inquinamento causato da strutture
edilizie, compreso arredamento, tendaggi, tappeti, sistemi di ventilazione ecc.

descrizione carico inquinamento olf/m2


valore medio campo di variazione
asilo nido/scuole materne 0,4 0,20 – 0,74
sale assemblee 0,5 0,13 – 1,32
scuole (aule) 0,3 0,12 – 0,54
uffici * 0,3 0,02 – 0,95
uffici ** 0,6 0–3
* dati desunti da 40 edifici ventilati meccanicamente in Danimarca
** dati desunti da un’indagine a livello europeo

Il carico totale di inquinamento si determina sommando i valori in olf per le singole fonti
di inquinamento presenti nell’ambiente stesso.

70
Ventilazione: Sick Building Sindrome (SBS)

Un ambiente può essere classificato secondo i decipol. Gli edifici a


partire dai 10 decipol vengono classificati come soggetti alla Sindrome
dell’Edificio Malato (sick building sindrome).
SBS viene definita come una sindrome caratterizzata da sintomi che
vengono lamentati dalla maggior parte degli occupanti (fra 20 e 60%).

SBS è stata osservata quasi esclusivamente in ufficio e i sintomi


regrediscono al rientro serale e durante il fine settimane.
Per eliminare o contenere l’inquinamento indoor si possono percorrere
due strade diverse. La prima è la bonifica ambientale mentre la seconda è
quella della ventilazione.
Per la bonifica degli ambienti inquinati si deve agire direttamente sulle strutture, sui
rivestimenti e sugli arredi (se fattibile).

Assieme agli interventi di bonifica si ricorrere al rinnovo dell’aria interna con quella
presa all’esterno dopo la sua filtrazione per privarla delle particelle inquinanti.

71
Ventilazione: Qualità dell’aria esterna

La portata d’aria esterna necessaria per mantenere il livello di qualità dell’aria interna
al valore desiderato dipende dalla sua qualità (aria esterna). Livelli tipici di qualità
percepita dell’aria esterna sono riportati nella seguente tabella.

qualità inquinanti
descrizione dell’aria CO2 CO NO2 SO2 particolato
[decipol] [mg/m3] [mg/m3] [mg/m3] [mg/m3] [mg/m3]
a livello del mare 0 680 0 – 0,2 2 1 < 30
città, aria buona qualità < 0,1 700 1–2 5 – 20 5 – 20 40 – 70
città, aria cattiva qualità > 0,5 700 – 800 4–6 50 – 80 50 – 100 > 100

Attenersi alle seguenti precauzioni:

• ubicare con estrema attenzione le prese dell’aria esterna in posizioni distanti da possibili
inquinamenti di gas, polveri, espulsioni di aria viziata;
• adottare sistemi di filtrazione di alta efficienza;
• provvedere ad un’accurata e periodica pulizia delle diverse sezioni dei gruppi di trattamento
dell’aria;
• prevedere numerosi portelli d’ispezione lungo le canalizzazioni per l’aria al fine di poter
ispezionare e pulire l’interno dei canali;
• provvedere (almeno ogni 6 mesi) ad un’accurata disinfezione dei gruppi di trattamento d’aria
(eseguendo questa operazione a giorni festivi)
• realizzare gli edifici con materiali accuratamente scelti per tenere basso il carico 72
d’inquinamento.
Ventilazione: Efficacia di ventilazione

Un aspetto importante da considerare nel progetto di un impianto di ventilazione e/o


climatizzazione è quello relativo all’immissione dell’aria in ambiente e alle modalità con
cui il flusso dell’aria percorrere l’ambiente e ne rimuove gli inquinanti.

Questa disuniformità può essere espressa


con il concetto di efficacia di ventilazione:
Ce
v = = inquinamento in uscita
Ci inquinamento interno

L’efficacia di ventilazione dipende:


• dalla modalità di immissione,
• dalla posizione delle fonti di inquinamento,
• dalla temperatura dell’aria immessa.

v = 1: perfetta miscelazione

73
Ventilazione: portata d’aria richiesta

L’espressione da impiegare per valutare la portata d’aria esterna necessaria per il


comfort è:
Gh 1 Vh portata d’aria esterna occorrente [L/s]
 =
Vh
Chi − Cho v Gh carico totale di inquinamento [olf]
Chi qualità desiderata dell’aria interna [decipol]
Cho qualità dell’aria esterna [decipol]
eh efficacia di ventilazione [-]

La qualità richiesta dell’aria interna è in funzione delle 3 categorie (vedi slide 69).
La qualità d’aria esterna è definita sulla slide 72.
Il carico inquinante viene stimato come spiegato nelle precedenti slide sommando
quindi i singoli contributi:
- attività degli occupanti: slide 67
- numero di occupanti: slide 67
- arredo e rivestimento: slide 70

L’efficienza di ventilazione dipende dal sistema di distribuzione e deve essere fissata


per stimare la portata d’aria.

74
Esempio
Esempio2.2: portata di aria esterna richiesta
ventilazione

Si calcoli la portata di aria esterna necessaria per un ufficio al centro di Milano con
impianto di condizionamento assumendo una perfetta miscelazione e garantendo un
livello di qualità dell’aria del gruppo C.

 = Gh 1
La portata di aria esterna necessaria si calcola con: Vh
Chi − Cho v

1) Livello di qualità dell’aria interna richiesta è del gruppo C: Chi = 2,5 decipol
2) Livello di qualità dell’aria esterna (città, aria cattiva qualità): Cho = 0,5 decipol
3) Affollamento medio per ufficio: 0,07 persone/m2
4) Carico di inquinante per lavoro sedentario: 1 olf/persona
5) Carico di inquinamento causato da strutture e arredamento: 0,3 olf/m2
Per il carico totale di inquinamento si ottiene:
olf persona olf olf
Gh = 1  0,07 + 0,3 = 0,37
persona m2 m2 m2
Si può calcolare la portata di aria esterna necessaria
 = Gh 1 0,37 olf 1 1 0,37 olf L s 1 L
Vh =   =   = 1,85
Chi − Cho v 2,5 − 0,5 m2 decipol 1 2,5 − 0,5 m2 0,1 olf 1 s  m2

che equivale a circa 26,43 L/s (95,14 m3/h) per persona 75


e circa 2,47 h-1 valutato su un’altezza di 2,7 m
Ventilazione: Normativa Italiana

Si osservi che l’applicazione della teoria di Fanger per la determinazione della corretta
portata d’aria di ventilazione porta a valori considerati elevati rispetto all’attuale
Normativa UNI 10339 come specificato nella seguente tabella.
UNI 10339 Prospetto III – portate di aria esterna in edifici adibiti ad uso civile
Le portate sono riferite alle condizioni normali di 15°C, 101325 Pa, aria secca, massa volumica 1,225 kg/m3

Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note


[L/(s persona)] [L/(s m2)]
Edifici adibiti a residenza e assimilabili
Residenze a carattere continuativo
- Abitazioni civili
• soggiorni, camere da letto 11 -
• cucina, bagni, servizi estrazioni A
- Collegi, luoghi di ricovero, case di pena, caserme, conventi
• sale riunioni 9* -
• dormitori/camere 11 -
• cucina - 16,5
• bagni/servizi estrazioni A
Residenze a carattere saltuariamente
Case per vacanze come residenze continuative

76
Ventilazione: Normativa Italiana
Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note
[L/(s persona)] [L/(s m2)]
Alberghi, pensioni, ecc.
• ingresso, soggiorni 11 - -
• sale conferenze (piccole) 5,5* - -
• auditori (grandi) 5,5* - -
• sale da pranzo 10 - -
• camere da letto 11 - -
• bagni, servizi estrazioni -
Edifici per uffici e assimilabili
• uffici singoli 11 - -
• uffici open space 11 - -
• locali riunione 10* - -
• centri elaborazione dati 7 - -
• servizi estrazioni A
Ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili
• degenze (2-3 letti) 11 - -
• corsie 11 - -
• camere sterili 11 - -
• camere per infettivi - - D
77
Ventilazione: Normativa Italiana
Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note
[L/(s persona)] [L/(s m2)]
• sale mediche/soggiorni 8,5 - -
• terapie fisiche 11 - -
• sale operatorie/sale parto - D
• servizi estrazioni A
Edifici adibiti ad attività ricreative associative di culto assimilabili
Cinema, teatri, sale per congressi
• atri, sale di attesa, bar estrazioni -
• platee, loggioni, aree per il pubblico, sale cinematografiche, 5,5* -
sale teatrali, sale per riunioni senza fumatori
• palcoscenici, studi TV 12,5* -
• sale riunioni con fumatori 10* -
• servizi estrazioni A
• borse titoli 10*
• sale attesa stazioni e metropolitane, ecc. estrazioni A
Mostre, musei, biblioteche, luoghi di culto
• sale mostre, pinacoteche, musei 6* - -
• sale lettura biblioteche 5,5* - -
• depositi libri - 1,5 -
78
Ventilazione: Normativa Italiana
Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note
[L/(s persona)] [L/(s m2)]
• luoghi ci culto 6* - -
• servizi estrazioni A
Bar, ristoranti, sale da ballo
• bar 11 - A
• pasticcerie 6 - A
• sale pranzo ristoranti e self-service 10 - -
• sale da ballo 16,5* - -
• cucine - 16,5 -
• servizi estrazioni A
Attività commerciali e assimilabili
- grandi magazzini: - piano interrato 9 - B
- piani superiori 6,5 - -
- negozi o reparti di grandi magazzini
• barbieri, saloni, bellezza 14 -
• abbigliamento, calzature, mobili, ottici, fioristi, fotografi 11,5 - -
• alimentari, lavasecco, farmacie 9 - -
- zone pubblico banche, quartieri fieristici 10 - -

79
Ventilazione: Normativa Italiana
Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note
[L/(s persona)] [L/(s m2)]
Edifici adibiti ad attività sportiva
Piscine, saune, assimilabili
- piscine (sala vasca) - 2,5 C
• spogliatoi/servizi estrazioni A
- saune - 2,5 C
Palestre e assimilabili
- palazzetti sportivi 6,5* - -
- bowling 10 - -
- palestre
• campi gioco 16,5* - -
• zone spettatori 6,5* - -
- altri locali
• spogliatoi/servizi atleti estrazioni A
• servizi pubblico estrazioni A
Edifici adibiti ad attività scolastiche e assimilabili
- asili nido e scuole materne 4 - -
- aule scuole elementari 5 - -

80
Ventilazione: Normativa Italiana
Categorie di edifici Portata di aria esterna o di estrazione Note
[L/(s persona)] [L/(s m2)]
- aule scuole medie inferiori 6 - -
- aule scuole medie superiori 7 - -
- aule universitarie 7 - -
• transiti, corridoi - - -
• servizi estrazioni A
- altri locali:
• biblioteche, sale lettura 6 - -
• aule musica e lingue 7 - -
• laboratori 7 - -
• sale insegnanti 6 - -
* salvo le indicazioni di cui 9.1.1.1.
** per gli ambienti di questa categoria non è ammesso utilizzare aria di ricircolo
Note: A – Ricambio richiesto nei servizi igienici:
- edifici adibiti a resistenza e assimilabili 0,0011 m3/s (4 m3/h)
- altre categorie in tabella 0,0022 m3/s (8 m3/h)
il volume è quello relativo ai bagni (antibagni esclusi)
B – Verificare i regolamenti locali
C – Valori più elevati possono essere richiesti per controllo dell’umidità
D – Per questi ambienti le portate d’aria devono essere stabilite in relazione alle prescrizioni vigenti ed
alle specifiche esigenze delle singole applicazioni.

81
Ventilazione: Normativa Italiana

Il prospetto della norme UNI 10399 fornisce nel prospetto VIII i valori degli indici di
affollamento per ogni metro quadrato di superficie calpestabile (da adottarsi solo in assenza di
riferimenti certi)
Classificazione degli edifici per categorie ns [persona/m2]
Edifici adibiti a residenza e assimilabili
- abitazioni civili:
soggiorni, camere letto 0,04
- collegi, luoghi di ricovero, case di pena, caserme, conventi:
• soggiorni 0,20
• sale riunioni 0,60
• dormitori 0,10
• camere letto 0,05
- alberghi, pensioni:
• ingresso, soggiorni 0,20
• sale conferenze (piccole) 0,60
• camere letto 0,05
Edifici per uffici e assimilabili
• uffici singoli 0,06
• uffici open space 0,12
• locali riunione 0,60
• centri elaborazione dati 0,08
82
Classificazione degli edifici per categorie ns [persona/m2]
Ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili
• degenze (2-3 letti) 0,08
• corsi 0,12
• camere sterili e infettive 0,08
• visita medica 0,05
• soggiorni, terapie fisiche 0,20
Edifici adibiti ad attività ricreative, associative, di culto
- cinematografi, teatri, sale congressi
• sale in genere 1,50
• biglietterie,ingresso 0,20 (medio)
• borse titoli e simili 0,50
• sale attesa stazione e metropolitane, ecc. 1,00
- musei, biblioteche,luoghi di culto
• sale in genere 0,30
• luoghi culto 0,80
- bar, ristoranti, sale da ballo
• bare in genere 0,80
• sale pranzo ristoranti 0,60
• sale da ballo 1,00
83
Classificazione degli edifici per categorie ns [persona/m2]
Attività commerciali e assimilabili
- grandi magazzini 0,25
- negozi o reparti di grandi magazzini:
• alimentari, abbigliamento, calzature, mobili, ottici, fioristi, fotografi 0,10
• barbieri, saloni di bellezza, lavasecco, farmacie, zona pubblico banche 0,20
- quartieri fieristici 0,20
Edifici adibiti ad attività sportiva
- piscine, saune e assimilabili
• piscine (sala vasca) 0,30
• saune 0,50
• ingressi 0,20
- palestre e assimilabili
• campi gioco 0,20
• zone spettatori 1,50
• bowling 0,60
• ingressi 0,20

84
Classificazione degli edifici per categorie ns [persona/m2]
Edifici adibiti ad attività scolastiche
- asili nido e scuole materne 0,40
- aule scuole elementari, medie inferiori e superiori 0,45
- aule universitarie 0,60
- altri locali:
• aule musica e lingue 0,50
• laboratori 0,30
• sale insegnanti 0,30

85
Esempio
Esempio2.3: portata di aria esterna richiesta seconda normativa italiana
ventilazione

Si determinino i ricambi ora necessari per un ufficio singolo e open space seconda la
normativa italiana.

La portata di aria esterna necessaria è definita nel prospetto III: V = 11 L


h
s  persona
L’affollamento medio per un ufficio è definito nel prospetto VIII:
• open space : 0,12 persone/m2
una portata di 11 L/s per persona equivale a circa 4,75 m3/(h m2) e circa 1,76 h-1
valutato su un’altezza di 2,7 m

• ufficio singolo: :0,06 persone/m2


una portata di 11 L/s per persona equivale a circa 2,38 m3/(h m2) per persona e
circa 0,88 h-1 valutato su un’altezza di 2,7 m

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