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Figura della donna nell'arte

Nella civiltà occidentale durante il Medioevo, in particolare con l’avvento del


Cristianesimo, la donna inizia a essere rappresentatasolamente nell’iconografia
sacra, in particolare viene identificata con il ruolo della Vergine Maria o di altre
Sante, che diventano le protagoniste dell’arte medievale. Basti pensare alla
tavola di Cimabue chiamata“Maestà” dove il volto della donna è inespressivo e
con caratteristiche tipiche dei santi.
Con l’avvento dell’Umanesimo e in seguito del Rinascimento, i temi delle
opere si concentrano sull’uomo che riacquista il centro dell’interesse artistico-
letterario; la donna non è più rappresentata solamente in veste di Santa, ma, si
evolve in aspetti sempre più diversificati, venendo raffigurata in episodi di vita
quotidiana o di natura mitologica che la esaltano. Inzia così a incarnare l’amore,
la forza motrice della vitalità umana vista nella sua dualità: sia come simbolo
dell’amore fisico e sensuale, sia come amore per la filosofia, per l’intelletto e
per la conoscenza. Esempio di questo rinnovamento è la “Nascita di Venere” di
S. Botticelli, dove la donna è raffigurata con sembianze umane e non più
divinizzata, anche se ancora non è semplicemente una donna comune bensì una
divinità pagana, perfetta e lontana dalla società.

Siamo nell’Ottocento quando la figura della donna viene completamente


demistificata. Manet con la sua “Olympia” riprende la tradizione iniziata da
Tiziano, passando per Goya con la “Maja Desnuda“. Questa volta il soggetto è
inequivocabile, nel titolo scompare ogni riferimento al mondo sacro e la
protagonista ostenta sfacciatamente oggetti della sua vita quotidina e della sua
professione senza nemmeno provare a coprirsi.

Se pensiamo invece alle donne che ricordiamo come artiste, ci vengono in


mente pochissimi nomi,questo a mio avviso perchè la mancanza di
riconoscimento di cui soffrono le artiste non dipende dunque da caratteristiche
individuali, ma da una serie di pregiudizi e sociali che hanno di fatto ostacolato
l’espressione artistica delle donne, e, successivamente, il loro ricordo. Infatti
per diventare un artista è necessaria una conoscienza accademica, e competenze
che sono sviluppabili sono frequentando determinate scuole, che sono sempre
state chiuse alle donne sino ai più recenti tempi. Tuttoggi però questo gender
gap continua ad esistere, e Per sostenere la mia già evidente testi, ho deciso di
avvalermi di alcuni dati statistici trovati su internet:

Parlando meramente in termini economici, il valore delle opere


d'arte create da artisti uomini hanno un prezzo maggiore rispetto a
quello delle donne. Gli uomini guadagnano il 24% in più rispetto alle
creative. Il prezzo medio per un artista uomo è di 3700 euro circa,
mentre per una donna ci aggiriamo intorno ai 2900 euro.

Durante un'intervista a 2000 persone, sono state mostrate loro 10


opere d'arte, chiedendo di assegnare un valore.
Incredibilmente, i risultati mostrano che le opere d'arte delle donne
hanno una probabilità 3 volte maggiore di essere sottovalutate
rispetto a quelle degli uomini. Oltre la metà, il 51,60% dell'arte
femminile è stata sottovalutata dagli intervistati, e solo
il 12,20% l'ha sopravvaluta. Al contrario, il 31,80% delle persone ha
sopravvalutato le opere d'arte prodotte da uomini. Nel complesso, la
percezione pubblica del valore dell'arte è che l'arte delle donne vale
meno degli uomini, precisamente 3 volte di meno.

Rispetto a queste evidenze della statistica penso che la LA PARITà DI GENERE NEL
MONDO DELL'ARTE potrebbe essere un piccolo ma fondamentale tassello sociale per
evitare che le donne siano sottovalutate, marginalizzate e sottodimensionate.

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