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Caratteristiche di combustione
Il Numero di Ottano (NO) è un parametro che riguar- 1.2.3 Benzine
da solo il GPL per impiego in autotrazione e costituisce
la misura del suo potere antidetonante, cioè della sua La benzina è una miscela di idrocarburi relativamente
capacità di sopportare compressioni elevate senza deto- leggeri, contenenti da 4 a 12 atomi di carbonio e aventi
nare ovvero senza subire un complesso di fenomeni di un intervallo di distillazione tipico da 30 °C a 220 °C
combustione anomala che provocano violenti transitori circa. Eventualmente combinata con altri prodotti di ori-
di pressione. gine non petrolifera (principalmente composti ossige-
Nel GPL il Numero di Ottano si misura con il meto- nati, come alcoli ed eteri) è usata come combustibile per
do Motor. Si ottiene così una misura (NOM, Numero di l’alimentazione dei motori a combustione interna ad
Ottano Motor) del potere antidetonante del combustibi- accensione comandata. Per estensione il termine benzi-
le nei motori ad accensione comandata. Un valore ade- na si applica anche ad altri prodotti, che hanno un inter-
guato di NOM assicura un accettabile livello prestazio- vallo di distillazione compreso negli stessi limiti sopra
nale del GPL sugli autoveicoli. Poiché ogni idrocarburo indicati, ma destinati ad altre applicazioni.
ha un proprio valore di NOM, la specifica lascia una La benzina viene prodotta in qualità diverse in modo
certa flessibilità composizionale. da soddisfare le varie esigenze dei consumatori, a
Il Potere Calorifico Inferiore (PCI) è un parametro seconda del tipo di motore, delle condizioni climati-
che caratterizza l’uso del GPL come combustibile. Esso che e delle abitudini di guida. Nel corso dell’anno la
rappresenta la quantità di energia liberata dalla combu- formulazione della benzina può essere modificata per
stione di 1 kg di prodotto, una volta sottratto il calore di adeguarla alle variazioni stagionali. Alla benzina fre-
evaporazione dell’acqua eventualmente presente e di quentemente vengono addizionati anche particolari
quella formatasi nella combustione. Il PCI dipende dal prodotti chimici in quantità molto piccole, i cosiddet-
rapporto tra idrogeno e carbonio e quindi dalla compo- ti additivi, con lo scopo di migliorare alcuni aspetti
sizione del GPL. delle sue prestazioni.
dite di efficienza delle marmitte catalitiche. Inoltre, si basse velocità con marcia alta; è quello più frequente-
prevengono le emissioni di alcune specie di inquinanti. mente menzionato perché viene utilizzato per contrad-
Infatti, lo zolfo della benzina viene ossidato e trasfor- distinguere i vari gradi di benzina: il Numero di Ottano
mato in ossidi di zolfo (corrosivi e inquinanti), mentre corrispondente è indicato con la sigla NOR (Numero di
nelle vetture catalizzate si può avere anche la riduzione Ottano Research).
a solfuro di idrogeno, composto maleodorante e tossico. Un ulteriore parametro legato al Numero di Ottano
è la sensitività, che rappresenta la differenza tra i nume-
Caratteristiche di combustione ri di ottano Research e Motor. Definisce il bilancia-
Le migliori caratteristiche antidetonanti sono garan- mento tra NOR e NOM in rapporto alla composizione,
tite dagli idrocarburi paraffinici a catena ramificata, ai processi di produzione e al funzionamento del moto-
seguiti nell’ordine dagli idrocarburi aromatici, nafteni- re. Valori accettabili per questo parametro sono quelli
ci e paraffinici a catena lineare. Elevate caratteristiche inferiori a 10.
antidetonanti sono garantite anche dai composti ossige-
nati, come per esempio il MTBE, largamente utilizzato Caratteristiche di volatilità
proprio per questo motivo. La capacità antidetonante La curva di distillazione è di fondamentale impor-
della benzina viene espressa attraverso il Numero di Otta- tanza per la caratterizzazione della benzina. Si control-
no, che viene misurato su speciali motori da laboratorio, la in produzione agendo sulle caratteristiche dei com-
per confronto con benzine di riferimento. Vi sono varie ponenti e sulla formulazione del prodotto finito, con lo
procedure di prova, pertanto l’indicazione del Numero scopo di ottenere le più appropriate caratteristiche di eva-
di Ottano deve essere accompagnata da un riferimento porazione progressiva, ai fini del corretto funzionamen-
al metodo usato. I due metodi più importanti sono: il to del motore e di un’accettabile guidabilità dei veicoli.
metodo Motor, che esprime la resistenza alla detonazio- I parametri della curva di distillazione generalmente fis-
ne della benzina alle alte potenze, per esempio, marcia sati dalle specifiche di qualità sono indicati nella tab. 2.
autostradale (il Numero di Ottano corrispondente è indi- La tensione di vapore fornisce una misura empirica
cato con la sigla NOM, Numero di Ottano Motor); il della tendenza della benzina a evaporare. Viene control-
metodo Research, che esprime la resistenza della deto- lata in produzione attraverso l’aggiunta della frazione più
nazione in condizioni di avviamento e accelerazione da leggera (C4). La tensione di vapore deve essere superio-
tab. 2. Valori dei parametri della curva di distillazione fissati dalle specifiche di qualità delle benzine
re a un valore minimo per assicurare la partenza a fred- È previsto un controllo (prova di corrosione su lamina
do del veicolo, ma inferiore a un valore massimo per con- di rame) per valutare la tendenza del prodotto ad aggredi-
tenere le perdite evaporative di benzina da depositi, ser- re i materiali del sistema di alimentazione di un veicolo.
batoi, impianti di rifornimento e di alimentazione. L’e- Poiché il solfuro di idrogeno e i mercaptani possono
vaporazione è responsabile dei ‘cali’ di prodotto e anche essere presenti in benzine non adeguatamente desolfo-
di problemi ambientali, con l’emissione di composti orga- rate, è importante controllare il contenuto di questi pro-
nici volatili (VOC, Volatile Organic Compounds) e la con- dotti, che determinano effetti corrosivi sui serbatoi, tra-
seguente formazione di ozono atmosferico nelle città, mite apposite prove (per esempio, Doctor Test).
specie nel periodo estivo. I limiti sono variabili in fun-
zione del paese e della stagione, più alti in inverno e nei Caratteristiche di stabilità
climi freddi, più bassi in estate e nei climi caldi. Il periodo di induzione è una prova empirica che valu-
Il Vapour Lock Index (VLI) è un numero che espri- ta la tendenza di una benzina a degradarsi per autossi-
me la tendenza di una benzina a formare bolle di vapo- dazione e a dare luogo, nel tempo, alla formazione di
re combinando l’evaporato a 70 °C con la tensione di gomme. La determinazione di questa caratteristica serve
vapore, secondo un’equazione di tipo empirico. È impor- a garantire una buona stabilità degli stoccaggi.
tante contenere il valore della tensione di vapore e/o del-
l’evaporato a 70 °C entro limiti che garantiscano il cor-
retto funzionamento del motore. Il limite del VLI è fis- 1.2.4 Solventi idrocarburici
sato in funzione del clima, del paese e della stagione;
valori più alti sono necessari in inverno e nei climi fred- I solventi idrocarburici costituiscono una classe di com-
di, valori più bassi in estate e nei climi caldi. posti derivati dal petrolio greggio. Nella classe dei sol-
La massa volumica (densità) è un parametro di fon- venti si distinguono commercialmente varie tipologie di
damentale importanza per i progettisti di motori, perché prodotto: alifatici, isoparaffinici (che sono chimicamente
consente la definizione dei più appropriati rapporti sempre prodotti alifatici), ciclici, distillati a stretto inter-
aria/combustibile ai vari regimi di funzionamento del vallo di distillazione, aromatici. Alcuni solventi sono
motore. Nello stesso tempo è altrettanto importante nelle composti chimici definiti, altri sono miscele di idrocar-
transazioni commerciali perché permette di ricavare la buri. Le miscele vengono di solito distinte sulla base del-
massa (o il peso) dal volume e viceversa. l’intervallo di distillazione.
Il punto di infiammabilità esprime la temperatura Gli SBS (Special Boiling Solvents) sono miscele
minima del combustibile alla quale i suoi vapori si accen- composte da idrocarburi alifatici C5-C9 (paraffine linea-
dono in contatto con un innesco. È una caratteristica della ri e ramificate, cicloparaffine) aventi intervallo di ebol-
benzina che fornisce indicazioni utili per movimentare lizione 30-160 °C.
in sicurezza il prodotto, soprattutto quando si gestisco- Altri solventi alifatici hanno intervalli di distillazio-
no grossi quantitativi. ne più alti, 150-220 °C, e catene più lunghe, C7-C12.
Questi solventi contengono anche componenti aromatiche.
Caratteristiche di pulizia Sono commercializzati anche solventi con interval-
Le gomme sono idrocarburi polimerizzati che com- lo di ebollizione 60-300 °C e con più di nove atomi di
promettono il funzionamento del sistema di alimenta- carbonio. I solventi aromatici, eccetto il toluene, sono
zione. Per questo motivo è necessario contenere la for- miscele di isomeri.
mazione di depositi, gomme e lacche su carburatore,
iniettori e valvole di aspirazione. La presenza di gomme Classificazione e produzione
indica presenza di composti pesanti olefinici o non vola- A differenza degli altri prodotti petroliferi i solventi
tili. È sempre più diffuso il ricorso a speciali additivi sono spesso classificati in base alle applicazioni indu-
detergenti per rimuovere i depositi che si possono for- striali (solventi per protettivi, per inchiostri, per pitture
mare su carburatori, iniettori e valvole di aspirazione e vernici, per adesivi, per aerosol, per estrazioni, per puli-
(azione clean up) oppure impedirne la formazione (azio- zia, come mezzo di reazione).
ne keep clean). Per questo motivo non esistono delle specifiche di
riferimento per i solventi, ma ogni settore industriale
Caratteristiche di corrosione formula richieste qualitative in funzione dell’applica-
Nel prodotto possono essere presenti sostanze con zione.
gruppi funzionali acidi. Questi possono causare corro- I prodotti aromatici sono ottenuti per estrazione dalle
sione ed essere precursori della formazione di prodotti frazioni di cracking e di reforming.
di degradazione e ossidazione. L’assenza di acidità è un I prodotti non aromatici sono ottenuti dalla distilla-
indice della buona qualità del prodotto e accresce l’af- zione di frazioni leggere di virgin naphtha o di cherose-
fidabilità d’esercizio della catena logistica. ni desolforati.
le. I requisiti di qualità inclusi in tale specifica sono confor- La presenza di idrocarburi aromatici comporta una
mi a quelli di tutte e tre le specifiche precedenti. maggiore fumosità e un irraggiamento di calore più ele-
Le specifiche di riferimento per il JP-5 e il JP-8 sono vato rispetto alle altre famiglie di idrocarburi. Un teno-
redatte dal Ministero della Difesa statunitense. re di aromatici minimo è comunque necessario per evi-
Il JP-8 è il combustibile per aviazione impiegato dalle tare rotture dei manicotti e delle guarnizioni in materia-
aeronautiche militari dei paesi NATO e viene indicato le elastomerico utilizzate sugli aerei.
anche con il relativo codice NATO (F 34). I mercaptani sono sostanze caratterizzate dalla pre-
Il settore del Jet Fuel, a causa della delicatezza del- senza nella struttura molecolare di uno o più gruppi fun-
l’impiego del prodotto, è stato tra i primi a introdurre zionali CSH. La presenza di quantità significati-
accurate procedure di controllo qualità (JFSCL Guide- ve di zolfo mercaptanico può derivare da un processo di
lines). La specifica di qualità è molto complessa e det- desolforazione non efficace. Oltre a causare cattivi odori,
tagliata e la relativa certificazione deve essere confor- lo zolfo mercaptanico ha effetti negativi sugli elastome-
me a canoni ben definiti e precisi. Inoltre, tutta la movi- ri (manicotti e guarnizioni) e può corrodere alcune parti
mentazione del prodotto, dalla raffineria sino alla del sistema di alimentazione del carburante degli aerei.
consegna all’aereo, è soggetta a prestabilite regole e pro- Limitando lo zolfo mercaptanico si allungano gli inter-
cedure, con controlli intermedi di qualità. valli di manutenzione e si accresce l’affidabilità di eser-
In genere tutte le caratteristiche, incluse nelle specifi- cizio del motore.
che sopra elencate, oltre che da esigenze applicative, deri- La presenza di zolfo è una caratteristica composi-
vano dalla necessità di garantire la massima sicurezza. zionale legata all’origine del greggio e alle lavorazio-
Gran parte del cherosene (in special modo se destina- ni di raffineria. Lo zolfo causa emissioni di ossidi di
to all’aviazione) è prodotta per distillazione atmosferica zolfo, responsabili di inquinamento dell’aria nella zona
del greggio. A tale frazione possono essere aggiunti tagli degli aeroporti; l’effetto ambientale globale degli ossi-
provenienti da altri processi di raffinazione, come per di di zolfo rilasciati ad alta quota è invece ancora in
esempio l’hydrocracking. In genere non vengono impie- fase di studio.
gati tagli da impianti di cracking catalitico o termico. I naftaleni sono idrocarburi con due anelli aromati-
La miscela finale è assoggettata, prima dell’uso, a ci che bruciando provocano una fiamma fumosa e un
processi di desolforazione in cui vengono rimossi i com- elevato irraggiamento termico. Il loro livello deve esse-
posti solforati. re controllato per garantire un’efficace combustione del
Il prodotto per l’aviazione civile, come riportato nelle carburante e massimizzare la vita utile dei combustori e
specifiche di riferimento, deve contenere additivi antios- delle altre parti calde delle turbine.
sidanti e antistatici; quello per l’aviazione militare deve Le olefine possono essere presenti in misura signi-
contenere anche additivi antighiaccio, anticorrosione e ficativa nel Jet Fuel nel caso siano impiegati nella misce-
deattivatori dei metalli. A volte possono essere aggiun- lazione dei componenti da cracking. La loro presenza
ti anche additivi che migliorano il potere lubrificante. deve essere contenuta per evitare problemi di instabilità
e di formazione di gomme, permettendo così adeguati
Caratteristiche tempi di stoccaggio nei serbatoi nonché l’utilizzo del Jet
Vengono di seguito elencate le principali caratteri- Fuel quale liquido di raffreddamento a bordo degli aerei.
stiche del cherosene utilizzato come combustibile per
i motori a turbina, suddivise in base alle funzioni che Caratteristiche di combustione
svolgono. Il Potere Calorifico Inferiore (PCI) è la quantità di
energia liberata all’atto della combustione da 1 kg di pro-
Caratteristiche visive dotto, una volta sottratto il calore di evaporazione latente
All’esame visivo il prodotto deve essere limpido, dell’acqua formatasi nella combustione. Il PCI dipende
‘brillante’ e non deve mostrare presenza di contaminan- dal rapporto tra idrogeno e carbonio, quindi dal tipo di
ti, in modo da assicurare l’assenza di appariscenti pro- idrocarburo prevalente (idrocarburi paraffinici, naftenici
blemi qualitativi (presenza visibile di acqua, impurezze, e aromatici hanno PCI decrescente). Questa caratteristi-
sedimenti solidi). ca serve a garantire il contenuto energetico del prodotto.
Il punto di fumo è una grandezza empirica, che cor-
Caratteristiche composizionali risponde alla massima altezza ottenibile, senza forma-
Nel prodotto possono essere presenti sostanze con zione di fumo, dalla fiamma di uno stoppino immerso
gruppi acidi, capaci di causare la corrosione di serbatoi nel cherosene. Il punto di fumo è correlato al tipo di com-
e tubazioni. posizione idrocarburica: maggiore è il contenuto di aro-
L’assenza di acidità è un indice della buona qualità matici, minore è il punto di fumo; viceversa gli idrocar-
del prodotto e accresce l’affidabilità d’esercizio dei siste- buri paraffinici hanno un punto di fumo elevato. Un punto
mi di alimentazione del carburante negli aerei. di fumo ‘alto’ è indice di una bassa fumosità nell’im-
piego. Il punto di fumo è correlato qualitativamente alla Contrariamente a quanto succede nei motori a com-
trasmissione di calore per irraggiamento dalla fiamma bustione interna, le prestazioni del motore a turbina
alle pareti della camera di combustione e alle palette sono relativamente insensibili alla curva di distillazio-
della turbina. L’irraggiamento esercita una forte influen- ne; sono invece presenti altri vincoli derivanti dalle
za sulla vita operativa utile di tali parti della turbina: seguenti necessità: limitare la presenza di frazioni leg-
maggiore è l’irraggiamento, più frequenti devono esse- gere, per contenere le perdite per evaporazione ad alta
re gli interventi di manutenzione e di sostituzione dei quota; contenere la formazione di emboli di vapore
pezzi. Il punto di fumo fornisce dunque una base empi- (vapour lock) a monte delle pompe del carburante e il
rica per correlare le caratteristiche del carburante e la pericolo di incendio; limitare la presenza di ‘code’ pesan-
vita utile della turbina; su tale base viene ottimizzato il ti, che innalzano il punto di congelamento e possono
progetto della turbina al fine di ottimizzare l’efficienza inoltre causare la formazione di depositi in camera di
di combustione. A un basso punto di fumo inoltre corri- combustione. I parametri della curva di distillazione più
sponde la formazione di particelle carboniose che dan- importanti da controllare sono indicati nella tab. 3.
neggiano le palette delle turbine e di depositi carbonio- La massa volumica (densità) è correlata al tipo di
si nella camera di combustione. idrocarburi prevalenti nel prodotto e all’intervallo di
Il Luminometer Number (LN) fornisce, relativamente distillazione. La densità aumenta passando dagli idro-
a due fiamme di riferimento, una misura del potere irrag- carburi paraffinici ai naftenici e agli aromatici e viene
giante della fiamma a una temperatura determinata e in utilizzata per le conversioni peso/volume. Inoltre, un ade-
un fissato intervallo di lunghezze d’onda nel visibile. Il guato intervallo di densità garantisce un corretto appor-
Luminometer Number può essere correlato alle caratte- to di energia alla turbina, un’atomizzazione efficace del
ristiche di combustione del cherosene nei motori a tur- carburante nei combustori dei motori e infine sicurezza
bina per aviazione. Infatti alti numeri di LN corrispon- e prestazioni del combustibile quale lubrificante e flui-
dono a una bassa trasmissione di calore per irraggia- do idraulico.
mento dai prodotti di combustione alle pareti della camera Il punto di infiammabilità è la temperatura alla quale
di combustione. Poiché la trasmissione di calore per irrag- i vapori del prodotto, in condizioni specificate, si accen-
giamento esercita una forte influenza sulla temperatura dono in presenza di una fiamma e dipende dalla presenza
del metallo delle superfici esposte della turbina, il LN di frazioni volatili leggere. Quindi il punto di infiam-
costituisce una base per correlare le caratteristiche del mabilità, insieme al punto di congelamento (v. oltre), è
carburante con la vita attesa di questi componenti. uno dei due parametri vincolanti che delimitano l’inter-
vallo di distillazione del cherosene per aviazione.
Caratteristiche di volatilità
La curva di distillazione è di fondamentale impor- Caratteristiche di pulizia
tanza per la caratterizzazione del Jet Fuel. Si controlla La formazione di gomme nei serbatoi e nel sistema
in produzione agendo sul frazionamento dell’impianto di alimentazione va controllata per evitare il pericolo di
di distillazione e sulla formulazione del prodotto. intasamento dei filtri del carburante. A tale scopo si limi-
tab. 3. Valori dei parametri della curva di distillazione fissati dalle specifiche di qualità per i cheroseni
Punto iniziale Temperatura alla quale inizia la distillazione. Dal punto iniziale dipende il punto di infiammabilità
Temperatura a cui distilla il 10% del liquido.
10% distillato Serve ad assicurare la presenza di una frazione leggera adeguata a garantire la vaporizzazione del getto
nella camera di combustione del motore a turbina
Percentuale in volume di liquido distillato a 210 °C.
Distillato
Questo parametro interviene solo nella classificazione fiscale del prodotto: il valore di 90% massimo
a 210 °C
di liquido distillato distingue la classe doganale degli oli medi (cherosene) dagli oli leggeri (benzina)
Percentuale in volume di liquido distillato a 250 °C.
Distillato Anche questo parametro interviene solo nella classificazione fiscale del prodotto: il valore di 65%
a 250 °C minimo di liquido distillato distingue la classe doganale degli oli medi dalla classe doganale
degli oli pesanti (gasolio)
È la temperatura a cui si completa la vaporizzazione del prodotto nella prova di distillazione.
Punto finale Un limite su questo valore serve a controllare la presenza di frazioni pesanti che non permettono
di traguardare il punto di congelamento
È la percentuale di liquido che non vaporizza nell’ambito della prova di distillazione.
Residuo
Serve a limitare la presenza di ‘code’ pesanti dovute a inquinamento da prodotti più pesanti
1.2.6 Gasoli da del tipo e della natura del greggio lavorato, dei pro-
cessi di trasformazione disponibili in raffineria, delle
Il gasolio è una miscela complessa di idrocarburi carat- condizioni termodinamiche di conduzione del processo,
terizzati da 13-20 atomi di carbonio e aventi un inter- del bilanciamento complessivo tra la domanda di gaso-
vallo di distillazione tipico da 160 °C a 380 °C. È usato lio e la domanda degli altri prodotti petroliferi, della spe-
come combustibile per l’alimentazione dei motori a com- cifica di riferimento.
bustione interna ad accensione spontanea (ciclo diesel). Le frazioni idrocarburiche di raffineria idonee per la
La combustione in impianti termici per il riscaldamen- preparazione del gasolio generalmente sono le seguen-
to è un altro impiego molto diffuso del gasolio. ti: a) gasolio da distillazione atmosferica; b) gasolio leg-
Le specifiche del gasolio, in rapporto al tipo d’im- gero da distillazione sotto vuoto; c) gasolio da deparaf-
piego, sono molto diverse. Quelle per l’impiego in auto- finazione; d) gasolio da hydrocracking; e) gasolio da
trazione (diesel) sono molto più severe rispetto a quelle cracking catalitico; f ) gasolio da visbreaking e cracking
per l’uso in impianti di riscaldamento o produzione di termico; g) cherosene.
energia, perciò devono essere esaminate separatamente. Nella gran parte dei casi, i tagli sopra riportati ven-
gono sottoposti a un processo di desolforazione per abbas-
Classificazione e produzione sarne il contenuto di zolfo.
Il gasolio viene generalmente classificato in funzione Il prodotto commerciale può contenere anche, come
della destinazione d’uso. La principale distinzione, come detto sopra, particolari additivi che servono a migliorare
già detto, riguarda l’impiego come combustibile per moto- alcune caratteristiche. I principali additivi hanno le seguen-
ri ad accensione spontanea o per la produzione di calore, ti funzioni: a) migliorare il comportamento alle basse
ma vi sono anche gasoli usati come combustibili per i temperature d’impiego; b) migliorare il potere lubrifi-
motori marini oppure per l’alimentazione di turbine sta- cante; c) migliorare il numero di cetano; d) evitare la for-
zionarie per la produzione di energia elettrica. mazione di schiume; e) aumentare la conducibilità elet-
Il gasolio viene anche classificato in relazione alle trica. Inoltre, allo scopo di mantenere pulito (keep clean)
esigenze ambientali, quasi sempre sulla base del conte- o pulire (clean up) il sistema di alimentazione dei moto-
nuto di zolfo, e alle condizioni climatiche. Infatti, la for- ri, vengono anche aggiunti additivi detergenti.
mulazione del gasolio viene modificata per adeguarla La percentuale complessiva di tutti questi additivi
alle variazioni stagionali, oppure in rapporto all’area geo- non supera, comunque, lo 0,1% in peso.
grafica di utilizzazione.
Il gasolio viene prodotto in raffineria miscelando Caratteristiche
opportunamente varie frazioni idrocarburiche, ottenute Suddivise per le varie funzioni che svolgono, di segui-
applicando le tecnologie disponibili (processi), così come to vengono elencate le principali caratteristiche del gaso-
facendo ricorso ad altri materiali di differente origine, lio, con riferimento alla tipologia più diffusa, cioè quel-
come il biodiesel. Inoltre, con lo scopo di migliorare la per impiego in autotrazione.
alcuni aspetti delle sue prestazioni, quasi sempre ven-
gono addizionati al gasolio anche particolari prodotti Caratteristiche visive
chimici in quantità molto piccole, gli additivi. Il gasolio non deve contenere impurezze solide o
La produzione del gasolio, come di tutti gli altri pro- liquide sospese, cioè deve apparire limpido e ‘brillan-
dotti di origine petrolifera, avviene avendo cura di rispet- te’. La presenza delle suddette impurezze, infatti, potreb-
tare l’insieme di requisiti minimi di qualità prestabiliti, be bloccare il sistema di alimentazione oppure impe-
le specifiche, cioè, come già detto, una lista di caratte- dire il corretto flusso del combustibile attraverso filtri,
ristiche, limiti e metodi di prova. iniettori, ecc.
Per il gasolio per autotrazione le specifiche di riferi- Il colore naturale del gasolio dipende dalla tipologia
mento europee sono contenute nella norma EN 590, men- di componenti petrolifere utilizzate nella formulazione
tre negli Stati Uniti si fa riferimento alle norme ASTM, del gasolio finito. Un colore scuro può essere indice di
che sono quelle più diffuse (v. ancora tab. 1). un contenuto di componenti crackizzati non stabili, o di
Per il gasolio usato nei motori marini, destinato al contaminazione da olio combustibile. Spesso il gasolio
cosiddetto ‘bunkeraggio’ delle navi, si fa generalmente ha una colorazione derivante dall’aggiunta di una sostan-
riferimento a norme internazionali costituite dalle spe- za colorante fissata da norme legali per la riconoscibi-
cifiche ISO 8217 (gradi DMA e DMB). lità visiva del prodotto o per controlli fiscali.
Per il gasolio usato per riscaldamento non ci sono
specifiche di riferimento di valenza sovranazionale, ma Caratteristiche composizionali
solo specifiche di carattere locale. La quantità di ceneri esprime la quantità di materia-
La composizione e le caratteristiche della compo- le metallico presente nel gasolio che può formare depo-
nente idrocarburica di un gasolio possono variare a secon- siti nei motori e nelle caldaie.
Il contenuto di zolfo totale è una caratteristica com- Il Potere Calorifico Inferiore (PCI), caratteristica
posizionale legata al tipo di greggio e alle lavorazioni di importante del gasolio per riscaldamento, è la quantità
raffineria. Limitando lo zolfo nel gasolio si prevengono di calore liberata da 1 kg di prodotto alla combustione,
le emissioni di alcune specie di inquinanti. Infatti lo zolfo una volta sottratto il calore latente di evaporazione del-
presente nel combustibile viene ossidato durante la com- l’acqua eventualmente presente. Dipende dal rapporto
bustione e trasformato in ossidi di zolfo, emessi nell’a- tra idrogeno e carbonio e quindi dal tipo di idrocarburo
ria con il gas di scarico. Il tenore di zolfo del gasolio per prevalente (gli idrocarburi paraffinici, olefinici e aro-
autotrazione viene ridotto anche per evitare la forma- matici hanno PCI decrescente a parità di atomi di car-
zione di solfati, con conseguente aumento delle emis- bonio). Il suo valore è variabile in funzione della com-
sioni di particolato nei gas di scarico dei motori diesel. posizione del prodotto.
La presenza di poliaromatici influenza negativamente
la qualità delle emissioni e soprattutto il contenuto di Caratteristiche di volatilità
particolato nelle emissioni dei gas di scarico dei veico- La massa volumica (densità) è un parametro di fon-
li diesel. damentale importanza per i progettisti di motori, perché
Con il termine biodiesel si indica una miscela di este- consente la definizione dei più appropriati rapporti
ri ottenuta da un processo di transesterificazione di acidi aria/combustibile ai vari regimi di funzionamento del
grassi vegetali (olio di colza, girasole, soia) con meta- motore: infatti, masse volumiche inferiori a quella di
nolo. La denominazione chimica del prodotto è Fatty taratura della pompa di iniezione comportano una per-
Acid Methyl Esters (FAME) e con questo acronimo viene dita di potenza, mentre per masse volumiche superiori
comunemente indicato nelle norme. Può essere utiliz- il rapporto aria/combustibile si riduce sensibilmente con
zato come combustibile anche al 100%, ma il suo impie- funzionamento irregolare e incremento della fumosità
go è solitamente limitato al 5%. Il biodiesel ha ottime allo scarico. Nello stesso tempo il valore della massa
proprietà lubrificanti, non contiene zolfo e consente di volumica è altrettanto importante nelle transazioni com-
abbattere globalmente le emissioni di gas serra (biossi- merciali perché permette di ricavare il peso dal volume
do di carbonio) perché, essendo di origine vegetale, rici- e viceversa.
cla questa sostanza. La curva di distillazione è di fondamentale impor-
tanza anche per la caratterizzazione del gasolio. I valo-
Caratteristiche di combustione ri dei parametri della curva di distillazione fissati dalle
Il numero di cetano esprime il ritardo del gasolio ad specifiche di qualità sono indicati nella tab. 4.
accendersi e a iniziare a bruciare rispetto all’istante in Il punto di infiammabilità è la temperatura alla quale
cui comincia a essere iniettato nella camera di combu- i vapori del prodotto, in condizioni specificate, si accen-
stione del motore. Un gasolio con un alto numero di ceta- dono in presenza di una fiamma e dipende dalla presenza
no evidenzia una combustione più dolce e progressiva, di frazioni volatili leggere. Viene richiesto un valore di
ha un basso rumore di combustione, permette un buon punto di infiammabilità sufficientemente alto per assi-
avviamento del motore alle basse temperature e riduce curare la sicurezza in movimentazione, stoccaggio, impie-
le emissioni di fumo bianco all’avviamento e la fumo- go e trasporto.
sità allo scarico. Un numero di cetano insufficiente può
causare difficoltà di accensione ed emissioni elevate. Le Caratteristiche di pulizia
migliori caratteristiche di accensione sono garantite dagli L’acqua è un componente indesiderato in quanto non
idrocarburi paraffinici a catena lineare, seguiti dagli idro- brucia, può bloccare filtri ed elettrovalvole e provocare
carburi paraffinici a catena ramificata, dai naftenici e un’usura precoce della pompa di iniezione nel veicolo.
infine dagli aromatici. Il numero di cetano viene misu- Nelle specifiche è prescritta l’assenza di acqua libera e
rato su speciali motori monocilindrici da laboratorio, per il contenimento dell’acqua sospesa entro limiti ridotti e
confronto con gasoli di riferimento. controllati.
L’indice di cetano è un indicatore che serve a valuta- Le sostanze solide sospese e gli altri contaminanti
re il numero di cetano del gasolio. Si ricava per calcolo (ruggine, sabbia, materiale organico) sono definiti sedi-
da altre caratteristiche del prodotto (densità e alcuni para- menti attuali. Queste sostanze contaminanti danno luogo
metri di distillazione). Dipende dal greggio, dalla curva a problemi operativi come il bloccaggio dei filtri del
di distillazione e dalla composizione idrocarburica. gasolio dei circuiti di alimentazione e l’usura per abra-
Il residuo carbonioso fornisce un’indicazione della sione delle pompe di iniezione.
tendenza del gasolio a formare depositi carboniosi su
iniettori, fasce elastiche e camere di combustione dei Caratteristiche di fluidità
motori diesel, nonché, nel caso del gasolio per riscalda- Le proprietà a freddo definiscono il comportamento
mento, delle emissioni di particelle e depositi carbonio- del gasolio alle basse temperature. Le caratteristiche a
si nei bruciatori delle caldaie. freddo dipendono principalmente dal tipo di idrocarbu-
tab. 4. Valori dei parametri della curva di distillazione fissati dalle specifiche di qualità per i gasoli
ri presenti nel prodotto e dalla curva di distillazione, alla temperatura di esercizio causano problemi operati-
quindi dal tipo di greggio lavorato e dal rapporto tra i vi per bloccaggio dei filtri.
vari componenti di raffineria. Le migliori caratteristiche Il punto di scorrimento è la temperatura più bassa
a freddo sono possedute dagli idrocarburi aromatici e dai alla quale il gasolio è ancora in grado di scorrere. Al di
prodotti leggeri; le peggiori dalle paraffine lineari e dai sotto del punto di scorrimento, il gasolio ha un aspetto
prodotti più pesanti. Le proprietà a freddo costituiscono semisolido e pertanto non può essere pompato e non
un importante fattore della qualità e del valore dei gaso- scorre nelle tubazioni. Il punto di scorrimento può esse-
li per autotrazione. Buone caratteristiche a freddo pos- re ridotto in raffineria con l’impiego di additivi (pour
sono essere ottenute mediante impiego di additivi e/o point depressant).
aggiunte, in fase di miscelazione, di una certa quantità La viscosità, che esprime la resistenza interna di un
di cherosene. fluido allo scorrimento, dipende dalla composizione idro-
Al diminuire della temperatura le paraffine presenti carburica del gasolio e in particolare dalla curva di distil-
nel gasolio iniziano a formare dei cristalli che, duran- lazione (aumenta andando dalle frazioni leggere alle
te la fase iniziale, causano un intorbidamento del pro- pesanti). Essa varia in modo significativo con la tempe-
dotto (punto di nebbia); a temperature più basse i cri- ratura (diminuisce aumentando la temperatura).
stalli aumentano e si ingrandiscono e sono in grado di Per il gasolio per autotrazione il valore della visco-
intasare i filtri degli autoveicoli (v. oltre); infine, a tem- sità deve rientrare in un intervallo che garantisca la lubri-
perature ancora inferiori, si ha la formazione di un gel ficazione delle pompe di iniezione, laddove necessario,
solido che impedisce al prodotto di fluire (punto di e la corretta atomizzazione del carburante da parte degli
scorrimento). iniettori.
Il punto nebbia, cioè la temperatura alla quale nel
gasolio si formano i primi cristalli di paraffina, è un para- Caratteristiche di corrosione
metro indicativo delle caratteristiche a freddo naturali di La prova di corrosione su lamina di rame consente
un gasolio. la valutazione della tendenza del gasolio ad aggredire i
Il CFPP (Cold Filter Plugging Point), che misura la materiali metallici del sistema di alimentazione di un
temperatura limite di filtrabilità, dà un’indicazione della veicolo o di un impianto di combustione.
facilità di un gasolio a passare attraverso un filtro a bassa Il gasolio può contenere sostanze con gruppi fun-
temperatura. Può essere migliorato mediante l’additiva- zionali acidi che possono subire degradazione e ossida-
zione in raffineria con flow improver. Il CFPP simula le zione. Per acidità minerale si intende quella dovuta agli
condizioni di esercizio dei filtri del gasolio installati su acidi inorganici. Per acidità totale si intende quella dovu-
automobili, camion e caldaie. Valori di CFPP superiori ta ad acidi organici e inorganici. L’assenza di acidità
colare elevato, sono presenti in grande quantità nei resi- percentuali di particolato nei fumi e a formare depositi
dui e si mantengono in sospensione in fase liquida nel- nei bruciatori delle caldaie e nelle camere di combustione
l’olio combustibile grazie alla presenza di molecole aro- dei motori diesel delle navi.
matiche complesse (resine). Una perturbazione dell’e-
quilibrio delle fasi può causare la precipitazione degli Caratteristiche di volatilità
asfalteni. La prova di distillazione è generalmente impiegata
Gli asfalteni bruciano con difficoltà e contribuisco- per finalità merceologiche e fiscali. Naturalmente con-
no alle emissioni di particolato carbonioso. La loro pre- sente di caratterizzare solo le frazioni più leggere del-
cipitazione può dare luogo a instabilità e incompatibilità l’olio combustibile. I punti di distillazione solitamente
del prodotto, fenomeni indesiderati specie negli oli com- utilizzati sono indicati nella tab. 5.
bustibili bunker, perché tendono a generare melme in
fondo ai serbatoi oppure a causare seri inconvenienti in Caratteristiche di pulizia
fase di utilizzazione del prodotto. La presenza di acqua riduce la quantità effettiva di
Le ceneri rappresentano il materiale di tipo metal- prodotto combustibile e inoltre è causa di inconvenien-
lico presente nel prodotto (composti metallici e me- ti quali instabilità e arresto della combustione, erosione
tallo-organici, sporcizia, ruggine). Esse possono for- degli ugelli dei bruciatori e delle parti meccaniche.
mare depositi nei motori delle navi e nelle caldaie, osta- L’alluminio e il silicio possono essere presenti come
colando la trasmissione del calore e abbassando i contaminanti dell’olio combustibile, specialmente se il
rendimenti energetici. prodotto è stato preparato utilizzando oli ciclici pesanti
La massa volumica (densità) dipende dalla compo- da cracking catalitico contenenti polvere di catalizzato-
sizione idrocarburica dell’olio combustibile e quindi dal re esausto. La loro presenza negli oli combustibili bunker
tipo di greggio, dal rapporto tra i componenti di raffi- può determinare gravi danni (usura precoce e rigature)
neria impiegati per produrre le basi per olio combusti- alle camicie dei cilindri dei motori diesel delle navi, spe-
bile, dalla relativa curva di distillazione e dalla quantità cialmente se la granulometria delle particelle è elevata,
di flussante impiegata. In genere la massa volumica è mentre nell’olio combustibile per la generazione di calo-
minore per gli oli combustibili BTZ (paraffinici) rispet- re è molto meno critica.
to agli oli combustibili ATZ (più aromatico/asfaltenici). Il sodio è presente nell’olio combustibile in quanto
La massa volumica viene controllata per effettuare le contenuto nell’acqua di mare presente nel greggio di par-
conversioni peso/volume e per il controllo dell’apporto tenza. In raffineria il tenore di sodio viene ridotto e con-
calorico alla combustione. Inoltre, le centrifughe di sepa- trollato mediante la dissalazione del greggio. In asso-
razione dell’acqua a bordo delle navi richiedono, per fun- ciazione al vanadio, il sodio può determinare la forma-
zionare correttamente, una massa volumica del prodot- zione di composti incrostanti dannosi per le camere di
to controllata e sufficientemente inferiore a quella del- combustione dei bruciatori delle centrali termiche e ter-
l’acqua. moelettriche.
Il vanadio si trova nell’olio combustibile in quan-
Caratteristiche di combustione to presente nel greggio di partenza. Il vanadio, in asso-
Il PCI dipende pertanto dal rapporto tra idrogeno e ciazione al sodio, può determinare la formazione di
carbonio e dunque dal tipo di idrocarburo prevalente (paraf- composti incrostanti e corrosivi per i materiali metal-
finici, olefinici e aromatici hanno PCI decrescente). lici dei camini. Tali composti risultano anche dannosi
Il punto di infiammabilità dipende dalla presenza di per la salute.
frazioni volatili leggere. Un valore alto favorisce la sicu- Lo zolfo presente nell’olio combustibile deriva dal
rezza nelle operazioni di trasferimento, stoccaggio e greggio di origine, di cui è considerato un indicatore della
impiego. qualità complessiva, così come degli oli combustibili che
Il residuo carbonioso fornisce un’indicazione della ne derivano, tanto è vero che gli oli combustibili BTZ
tendenza dell’olio combustibile a dare luogo a elevate sono considerati più pregiati degli ATZ. Lo zolfo in fase
tab. 5. Valori dei parametri della curva di distillazione fissati dalle specifiche di qualità per gli oli combustibili
questi casi è impossibile effettuare l’analisi del punto di za alla trazione e al passaggio del vapor d’acqua, trat-
fusione e si ricorre in genere alla determinazione del tengono di più l’olio e sono dotate di maggiore flessibi-
cosiddetto congealing point, che è la temperatura alla lità e plasticità (Costantinides, 1969). Le paraffine macro-
quale la paraffina fusa raffreddata sul bulbo di un ter- cristalline sono prodotte mediante la deparaffinazione
mometro ruotante cessa di scorrere. (v. cap. 8.4) dei distillati provenienti dalla distillazione
Il contenuto in olio è la quantità di olio che rimane sotto vuoto, mentre quelle microcristalline si ottengono
dopo precipitazione a 241 K (32 °C, 0 °F) e filtrazio- dai distillati più pesanti e dai residui della distillazione
ne della paraffina diluita con metiletilchetone. La con- sotto vuoto.
sistenza del prodotto diminuisce all’aumentare del con- Il grado di raffinazione delle paraffine determina il
tenuto in olio e aumenta all’aumentare della quantità di loro contenuto in olio, il punto di fusione, la penetra-
normalparaffine presenti. Tale consistenza è determina- zione, il colore e le proprietà di assorbimento UV.
ta in genere a 298 K (25 °C) o talvolta a temperature Rispetto al loro contenuto in olio, le paraffine pos-
superiori, misurando la penetrazione di un ago per le sono essere suddivise in tre gruppi:
paraffine solide o di un cono per quelle semisolide. Per • cere oleose (slack wax), semisolide, denominate anche
una paraffina il cui contenuto in olio è molto basso, la petrolati (petrolatum) se a struttura microcristallina;
determinazione del tipo e delle quantità degli idrocar- i petrolati a più alto contenuto in olio sono denomi-
buri paraffinici può essere eseguita per via gascromato- nati vaseline (petroleum jelly). Con le denominazio-
grafica. ni di slack wax o petrolato possono essere indicate
L’utilizzo delle cere a contatto con gli alimenti e nel- anche le cere oleose ad alto contenuto di isoparaffi-
l’industria farmaceutica e dei cosmetici è consentito ne (cere morbide o soft wax);
quando esse risultano conformi alle norme specificate • cere deoliate (scale wax), solide, anch’esse indicate
dalla legislazione e dalla farmacopea riguardanti la pos- talvolta come slack wax;
sibile presenza di idrocarburi aromatici, riscontrata • cere a bassissimo contenuto in olio e composte in
mediante l’assorbimento di radiazione UV. prevalenza da normalparaffine (hard wax). Queste
Per brevità non ci si sofferma in questa sede su altre cere, che sono le più dure, con la penetrazione più
caratteristiche delle paraffine, quali l’odore e l’acidità, le bassa, vengono classificate in base a un intervallo di
curve di distillazione sotto vuoto, l’infiammabilità, ecc. temperatura nel quale è compreso il loro punto di
fusione, espresso in gradi Fahrenheit, per esempio
Prodotti e denominazioni 131-135 °F (328-330 K o 55-57 °C).
A seconda delle dimensioni dei cristalli, le cere pos- All’interno di questi tre gruppi si può effettuare
sono essere classificate come macrocristalline e micro- una ulteriore distinzione in base al colore del prodot-
cristalline, caratterizzate da proprietà diverse. Le paraf- to. La cera è denominata greggia (crude wax) quando
fine microcristalline presentano una maggiore resisten- il suo colore è quello del prodotto così come esce dal-
tab. 1. Composizione, denominazione e stato fisico delle cere a pressione e temperatura ambiente
Principali denominazioni
Presenza di iso- e
Prodotti (stato fisico a pressione
normalparaffine
Contenuto e temperatura ambiente)
in olio cera
cera
completamente
cera greggia semiraffinata struttura struttura
iso- normal- raffinata
(crude wax) (semi-refined macrocristallina microcristallina
(fully refined
wax)
wax)
slack wax* petrolato
Cera oleosa sì sì • • •
(semisolido) (semisolido)
scale wax petrolato
Cera deoliata sì sì • • •
(solido) (solido)
Cera a
bassissimo paraffina ceresina o anche
prevalenti
contenuto sì – • • (solido) paraffina
in olio sulle iso-
(paraffin wax) (solido) (ceresin)
(hard wax)
(*) La denominazione slack wax è anche riferita al petrolato e alla scale wax e può comprendere le cere morbide (soft wax) ad alto contenuto
in olio e isoparaffine.
l’impianto di produzione. La cera semiraffinata (semi- persa’. Nella formulazione di protettivi per macchinari
refined wax), ottenuta da una lavorazione parziale, è e di cere per pavimenti sono impiegati slack wax e petro-
caratterizzata da una colorazione che va dal bianco al lati.
giallo scuro (o anche all’arancione scuro), mentre la Si aggiunge paraffina nella produzione della gomma,
cera completamente raffinata (fully refined wax), otte- in particolare dei pneumatici, per facilitarne la lavora-
nuta dal trattamento completo, è incolore (water-white) zione; l’eccesso di cera migra alla superficie della gomma
o biancastra e soddisfa i criteri del test di assorbimento e la protegge dall’ossidazione e dall’azione della luce.
UV (v. cap. 8.4). Le cere completamente raffinate sono Nell’industria tessile si utilizzano emulsioni di paraffi-
quelle per le quali c’è la maggiore richiesta di merca- ne per ridare alle fibre naturali le sostanze perse duran-
to, mentre le cere grezze in genere non sono commer- te la lavorazione e per lubrificarle.
cializzate. Le cere sono usate inoltre nella produzione di esplo-
Nella tab. 1 sono riassunti la composizione, la deno- sivi come il tritolo, perché ne riducono la sensibilità. Si
minazione e lo stato fisico dei prodotti a condizioni utilizzano cere nella formulazione dei lucidi per le cal-
ambiente. zature e nella fabbricazione di fiammiferi, inchiostri,
matite, pastelli e matite per le labbra. Anche per le impron-
Impieghi delle paraffine te dei denti utilizzate nelle cure odontoiatriche sono usati
Gli impieghi delle paraffine sono numerosi, molto preparati a base di cere.
diversificati e in genere consolidati da tempo. È neces- La superficie dei formaggi è ricoperta di paraffina,
sario spesso miscelare cere di qualità diversa (blending, mentre arance, limoni, mandarini e mele sono molto spes-
effettuato allo stato liquido) e anche, se occorre aumen- so trattati con emulsioni di paraffina in acqua per pro-
tare l’adesività, aggiungere degli additivi (per esempio lungarne la conservazione e per conferire loro un aspet-
cere naturali o paraffine parzialmente ossidate e sapo- to migliore. Le vaseline sono utilizzate anche come bril-
nificate o esterificate) oppure cere sintetiche a elevato lantine e come veicoli per ingredienti attivi in pomate e
peso molecolare (come il polietilene e suoi copolimeri creme nell’industria dei cosmetici e dei medicinali.
con le a-olefine) se si richiedono maggiori adesività e
resistenza meccanica e all’umidità. Di seguito sono elen-
cati solo alcuni tra i più importanti usi (Botteri,1954; Bibliografia citata
Tuttle, 1960; Costantinides, 1969).
L’impiego principale è quello nell’industria della API (American Petroleum Institute) (1976) Technical data
carta, dei cartoni e degli imballaggi, dove le cere paraf- book. Petroleum refining, Washington (D.C.), API,
2v., 1-94.
finiche sono usate come leganti delle fibre di cellulosa
Botteri M. (1954) Cere industriali naturali e sintetiche, Milano,
(sizing), come impermeabilizzanti, ecc. Per valutare in Hoepli, 1-4, 11-31, 152, 224-278.
laboratorio i prodotti ottenuti si utilizzano diverse prove Costantinides G. (1969) Paraffina, in: Girelli A. (a cura di)
tecnologiche, fra cui le determinazioni della lucentezza Petrolio. Grezzo, raffinazione, prodotti, Milano, Tamburini,
(gloss) della superficie, della temperatura a cui due fogli 552-568.
aderiscono fra loro in modo significativo (blocking point) Fieser L.F., Fieser M. (1962) Trattato di chimica organica,
e della temperatura a cui inizia la rottura dello strato di Milano, Manfredi, 36, 448, 459.
paraffina (picking point). Sachanen A.N. (1950) Hydrocarbons in petroleum, in: Brooks
L’elevata costante dielettrica permette l’utilizzo della B.T., Dunstan A.E. (editors) The science of petroleum. A
comprehensive treatise of the principles and practice of the
carta paraffinata come isolante, per esempio nei con- production, refining, transport and distribution of mineral
densatori, e della cera in genere per impregnazioni e oil, London, Oxford University Press, 1938 - ; v. V/1, 68-73.
riempimenti, come nelle pile a secco e negli isolanti dei Tuttle J.B. (1960) The petroleum waxes, in: Guthrie V.B.
cavi di trasmissione di energia elettrica. (editor) Petroleum products handbook, New York, McGraw-
Miscelate con acido stearico, per aumentare il punto Hill, 10-1/10-30.
di fusione, le cere sono usate per la produzione di can-
dele di vari tipi e di lumini. Per opere d’arte, fusioni in Alessandro Belli
fonderie e lavori di oreficeria si utilizza la tecnica ‘a cera Consulente scientifico
te: il centistoke, cSt (1 cSt1 mm2/s), e il centipoise, Punto di infiammabilità (flash point)
cP (1 cP1 mPa·s). Il punto di infiammabilità di un olio è la temperatu-
ra a cui il relativo vapore brucia se esposto a una fiam-
Indice di viscosità ma libera. Un punto minimo di infiammabilità è speci-
Poiché la viscosità dipende dalla temperatura, una ficato normalmente per motivi di sicurezza. Si tratta di
misura della sensibilità relativa alla temperatura è espres- una caratteristica importante per gli oli base.
sa dall’Indice di Viscosità (IV o VI). L’indice di visco-
sità di un olio base viene determinato confrontandone il Colore
cambiamento di viscosità, al variare della temperatura, Il colore di un olio base non ne influenza le proprietà
con quello di due oli di riferimento. Di questi, uno (paraf- in termini di prestazioni. Tuttavia, poiché è facile da misu-
finico) presenta bassa variazione di viscosità con la tem- rare, viene usato spesso per fornire indicazioni di possi-
peratura (per convenzione, a questo olio è stato attribui- bile contaminazione o eccessiva presenza di eteroatomi.
to un VI100), mentre l’altro presenta caratteristiche Il colore è determinato mediante una prova ASTM (Ameri-
opposte (a esso è stato attribuito un VI0). can Society for Testing and Materials) che converte il
L’indice di viscosità è def inito dalla seguente colore di un olio in una scala unitaria:
espressione: VI100(LU)/(LH), dove L è la visco- • pale (chiaro), colore di 4,5 ASTM o più chiaro;
sità a 100 °F dell’olio di riferimento con VI0 e con • red (rosso), più scuro di 4,5 ASTM;
viscosità a 210 °F uguale a quella dell’olio da valutare; • dark (scuro), più scuro di 8,0 ASTM.
H è la viscosità a 100 °F dell’olio di riferimento con In generale, più l’olio base è viscoso, più il suo colo-
VI100 e con viscosità a 210 °F uguale a quella del- re è scuro. Un colore scuro può anche essere indicativo
l’olio da valutare; U è la viscosità a 100 °F dell’olio da di avvenuta degradazione ossidativa. Gli oli base non
valutare. convenzionali sono caratterizzati da una colorazione
Un olio con VI95 presenta variazioni di viscosità estremamente chiara.
con la temperatura inferiori rispetto a un olio con un
VI90. Residuo carbonioso
Il residuo carbonioso di un olio è quanto ne rimane
Stabilità all’ossidazione una volta bruciato. Gli oli base usati per i lubrificanti
La maggior parte degli oli, in condizioni di esposi- devono avere basso residuo carbonioso, in modo che non
zione all’aria, reagisce nel tempo con l’ossigeno. Nel lascino depositi in caso siano esposti alla combustione
campo degli oli base si utilizzano prove di ossidazione, durante l’applicazione.
tra le quali l’IP (Institute of Petroleum) 48, la DSC (Dif-
ferential Scanning Calorimetry) e la TGA (ThermoGravi- Basi riraffinate
metric Analysis). Gli oli base devono avere alta stabilità Le basi riraffinate sono ottenute con idonei proces-
all’ossidazione. Nel caso di impiego di oli base con insuf- si di lavorazione degli oli usati. Il lubrificante, una volta
ficiente stabilità all’ ossidazione, le temperature elevate cessata la sua funzione di lubrificazione, non va disper-
e/o l’impiego prolungato possono portare alla forma- so nell’ambiente ma consegnato presso centri di raccol-
zione di acidi corrosivi e composti insolubili. Ciò può ta autorizzati. Dai centri di raccolta il lubrificante usato
inficiare, per esempio, le prestazioni dei motori con la viene inviato a impianti di combustione idonei o alla
formazione di depositi consistenti nelle gole degli anel- riraffinazione.
li dei pistoni. Gli impianti di riraffinazione adottano processi pro-
duttivi che permettono di ottenere basi lubrificanti che
Punto di nebbia (cloud point) e hanno le stesse caratteristiche di quelle minerali.
punto di scorrimento (pour point) La riraffinazione permette di ottenere per ogni 100
Il punto di nebbia di un olio è la temperatura a cui l’o- kg di olio usato circa 60 kg di olio base riraffinato e quin-
lio diventa torbido (cloudy); ciò è determinato dalla prima di il riutilizzo di un prodotto ad alto potenziale inqui-
formazione di cristalli di paraffine. Se la temperatura viene nante trasformandolo nuovamente in materia prima, con
ridotta ulteriormente, sempre più paraffina si cristallizzerà un risparmio sull’importazione di petrolio greggio.
fino al punto in cui l’olio non scorre più. La temperatura Dal punto di vista del processo, la riraffinazione
a cui questo accade è il punto di scorrimento dell’olio. richiede:
Gli oli usati per i lubrificanti devono avere un punto • un trattamento per l’eliminazione dei composti vola-
di scorrimento sufficientemente basso in modo che in tili (solventi, residui di carburante, ecc.). Si usa in
caso di impiego in condizioni di bassa temperatura genere un flash ad alta temperatura;
ambientale rimangano liquidi. Un buon punto di nebbia • un trattamento per l’eliminazione dei composti inso-
assicura che essi rimangano bright and clear (luminosi lubili e dei residui di additivi;
e chiari) in tali condizioni. • operazioni tradizionali come distillazione e hydro-
gasolio da vuoto
frazione A SN leggero
residuo
atmosferico frazione B SN medio
frazione C SN pesante
brightstock
residuo asfaltenico
Basi minerali nuto di azoto e zolfo; può essere ‘mild’ o ‘severe’ e pro-
La fig. 1 illustra lo schema di un’unità per la produ- porzionalmente varia anche il grado di efficacia. Il
zione di basi minerali che utilizza il processo al solven- dewaxing catalitico è in grado di rompere le lunghe cate-
te (solvex), tuttora il più diffuso nel mondo. La distilla- ne delle normalparaffine (o delle isoparaffine poco rami-
zione consente di rimuovere i componenti alto- e basso- ficate), così da ottenere idrocarburi a più basso peso
bollenti, lasciando il residuo idoneo. L’estrazione degli molecolare che risultano più fluidi a freddo. A diffe-
aromatici permette di migliorare l’indice e la stabilità renza di quanto avviene nella deparaffinazione tradi-
termossidativa; elimina inoltre i prodotti più pericolosi zionale, le normalparaffine non vengono quindi allon-
(PNA). A questo scopo si impiegano vari solventi, dal tanate dall’olio base, con vantaggio in termini di resa in
furfurolo al N-metilpirrolidone. Il dewaxing (deparaffi- frazione lubrificante. L’isodewaxing, a differenza del
nazione) elimina i componenti a punto di fusione più alto dewaxing catalitico, non rompe le normalparaffine ma
e migliora le caratteristiche a bassa temperatura. Questo le converte in isoparaffine; il risultato è migliore, in ter-
processo si effettua a bassa temperatura utilizzando una mini sia di indice di viscosità sia di prestazioni genera-
miscela di toluene-metiletilchetone (MEK). L’hydro- li. L’idroisomerizzazione opera ad altissima pressione
finishing rimuove i composti polari migliorando il colo- di idrogeno; il processo è mirato al trattamento delle
re e la stabilità attraverso un trattamento all’idrogeno di normalparaffine ad alto peso molecolare (cere), in cui
media severità. le lunghe catene vengono spezzate per poi essere ricom-
binate in isoparaffine.
Basi non convenzionali
Nelle figg. 2 e 3 sono proposti due schemi alterna-
tivi di produzione di basi non convenzionali che utiliz- 1.2.10 Bitumi
zano in carica materie prime diverse dal classico resi-
duo atmosferico. Tali schemi sono riferiti a processi per Introduzione
la produzione di basi rispettivamente da hydrocracking
e da idroisomerizzazione di cere. L’idrogenazione gene- Generalità e definizione
ralmente riduce il contenuto di aromatici e dà luogo a I bitumi sono materiali solidi o semisolidi a tempe-
oli base con indice di viscosità elevato e basso conte- ratura ambiente, hanno colore che va dal nero al bruno
oli base
Altre due frazioni, che possono essere considerate ti degli asfalteni e di conseguenza si ha una parziale
come ulteriori sottofrazioni degli oli, sono gli aromatici aggregazione delle micelle, che sono di grandi dimen-
e i saturi. La frazione degli aromatici comprende i com- sioni e poco disperse (fig. 2).
posti aromatici e naftenici a più basso peso molecolare Il comportamento colloidale degli asfalteni nel bitu-
e rappresenta la maggiore porzione responsabile della me e il loro grado di aggregazione, dunque, ne influen-
dispersione degli asfalteni; a temperatura ambiente, gli zano la viscosità e le proprietà reologiche. Il bitume con
aromatici sono liquidi viscosi di colore marrone scuro. struttura colloidale del tipo sol presenta comportamen-
I saturi rappresentano la frazione costituita dagli idro- ti elastici alle alte velocità di carico e reazioni viscose di
carburi alifatici, a catena lineare o ramificata, insieme tipo newtoniano alle basse velocità. Se la struttura col-
con alchilnafteni e alchilaromatici. Si presentano come loidale presenta un minor grado di dispersione, la rea-
oli viscosi non polari di colore paglierino; il peso mole- zione viscosa è di solito di tipo leggermente non newto-
colare medio è simile a quello degli aromatici. Questa niano. Infine, per bitumi di tipo gel la viscosità presen-
frazione rappresenta dal 5% al 20% del bitume. ta un comportamento decisamente non newtoniano.
Le tecniche analitiche impiegate per la separazione L’equilibrio fra le fasi è marcatamente influenzato
delle frazioni sopra descritte sono la solubilizzazione dalla temperatura per cui, al variare di questa, è possi-
frazionata, la precipitazione chimica e l’adsorbimento bile osservare nello stesso bitume sia le due situazioni
seguito da desorbimento selettivo; fra queste la più dif- limite, rispettivamente sol e gel, sia una serie continua e
fusa è la cromatografia. Mediante cromatografia su stra- graduale di condizioni intermedie (Bonemazzi e Giava-
to sottile associata a un rilevatore a ionizzazione di fiam- rini, 1999).
ma è possibile, per esempio, determinare il contenuto in
asfalteni, resine, aromatici e saturi. Proprietà fondamentali dei bitumi e loro valutazione
1 °C/min
100 g penetrazione (dmm)
5 °C/min
100 g
25 °C
3,5 g
25,4 mm
fig. 4. Rappresentazione schematica della determinazione della penetrazione (A), del punto di rammollimento
palla e anello (B) e del punto di rottura Fraass (C).
Proprietà meccaniche ad alta temperatura fig. 5. Schema dell’apparecchiatura del reometro a travetto
Le proprietà richieste al bitume a elevata temperatu- inflesso. LVDT (Linear Variable Differential Transformer),
ra sono la consistenza per resistere alle deformazioni sensore di spostamento a trasformatore differenziale.
permanenti e l’elasticità per recuperare le deformazio-
ni a elevate temperature di servizio. Per la valutazione
di queste proprietà si fa riferimento alla determinazione zioni chimiche indotte dai fattori esterni. Il bitume infat-
della viscosità, del punto di ramollimento palla e anello ti risente dell’azione dell’ossigeno, degli agenti atmo-
e del modulo complesso tramite il reometro a taglio dina- sferici, delle radiazioni ultraviolette e del calore ai quali
mico (DSR, Dynamic Shear Rheometer): mediante que- è sottoposto durante le operazioni di stoccaggio, prepa-
sto reometro si misurano la rigidezza G*, l’angolo di razione e posa in opera dei conglomerati e nelle condi-
fase d e la viscosità a elevate temperature. Queste misu- zioni di esercizio della pavimentazione di cui è parte.
re sono state sviluppate nell’ambito del programma SHRP Sotto il profilo reologico, l’invecchiamento comporta
in relazione al problema delle ormaie (impronte lascia- una variazione dello scorrimento e un aumento della rigi-
te dai veicoli sulla pavimentazione stradale): gli studi dità del bitume. Si manifesta con una riduzione della
effettuati hanno dimostrato una correlazione fra la profon- viscosità e della duttilità e un aumento della fragilità a
dità del solco dell’ormaia ad alta temperatura e le carat- bassa temperatura, con la conseguenza che i conglome-
teristiche di rigidezza del legante. rati invecchiati risultano meno resistenti ai fenomeni di
fatica.
Proprietà meccaniche a bassa temperatura All’invecchiamento contribuiscono due fenomeni
Le prestazioni a bassa temperatura sono associate concomitanti, l’evaporazione delle sostanze volatili e
alla perdita delle proprietà elastiche e meccaniche del l’ossidazione, che aumentano la tendenza delle struttu-
bitume. Per definire la fragilità di un bitume, general- re resino-asfaltiche ad associarsi per dar luogo a confi-
mente, si determina la temperatura più bassa alla quale gurazioni strutturali più complesse con riduzione delle
esso sopporta una data sollecitazione meccanica. Si fa proprietà del legante, come coesione e adesione.
riferimento al punto di rottura Fraass, che misura con- Prove di validazione su strada hanno messo in luce
venzionalmente la temperatura (TFraass) alla quale un film il fatto che l’invecchiamento dei bitumi avviene soprat-
di bitume sottoposto a flessione presenta i primi feno- tutto durante il confezionamento e la stesa del conglo-
meni di rottura. merato (invecchiamento a breve termine), mentre in fase
Per determinare il comportamento a freddo di un di esercizio segue una cinetica molto più lenta (invec-
legante bituminoso in esercizio sono disponibili due appa- chiamento a lungo termine); la lavorazione del bitume
recchiature, sviluppate nell’ambito del programma SHRP: infatti avviene a temperature alte e in atmosfera ossi-
il reometro a travetto inflesso (BBR, Bending Beam dante, mentre durante la fase di esercizio del manto stra-
Rheometer; fig. 5) che consente di registrare, in funzio- dale le condizioni di invecchiamento sono più blande e
ne del tempo, la deflessione di un provino caricato in dipendono soprattutto da fattori climatici e ambientali.
mezzeria, e il misuratore di trazione diretta, che consente La resistenza all’invecchiamento a breve termine dei
di rilevare l’allungamento a rottura di un provino sotto- bitumi è valutata attraverso diverse prove effettuate per
posto a trazione (DTT, Direct Tension Tester). misurare la tendenza del prodotto a indurire nelle varie
fasi operative condotte ad alta temperatura. I metodi più
Invecchiamento noti e usati sono: Rolling Thin Film Oven Test (RTFOT),
Il fenomeno dell’invecchiamento comporta un pro- prova dinamica che simula le condizioni di impasto del
gressivo decadimento nel tempo delle proprietà fisico- legante con gli inerti; Thin Film Oven Test (TFOT), prova
meccaniche del bitume ed è conseguenza di modifica- che simula lo stoccaggio e serve a determinare l’invec-
chiamento in condizioni statiche; Rotating Flask Test sottoposto a sollecitazione ad alta temperatura (ridotte
(RFT), prova per la determinazione dell’invecchiamen- deformazioni permanenti), la capacità del legante di
to in condizioni dinamiche. rispondere elasticamente alle sollecitazioni a bassa tem-
Per la valutazione dell’invecchiamento a lungo ter- peratura (ridotta perdita delle proprietà elastiche), la
mine è utilizzato il metodo Pressure Ageing Vessel (PAV), durata del bitume, ovvero la resistenza all’invecchia-
basato sull’uso di una camera a pressione in grado di mento. Per ciascuna di queste prestazioni si prenderan-
lavorare a pressioni di 21 bar e a temperature fra 80 e no a riferimento i metodi di prova sviluppati nell’am-
115 °C. bito del programma SHRP, già ampiamente adottati in
Le prove di invecchiamento hanno il duplice scopo Europa.
di valutazione della resistenza all’invecchiamento e di
pretrattamento del legante in funzione di ulteriori deter- Strategic Highway Research Program (SHRP)
minazioni al fine di valutarne le capacità di resistenza Negli Stati Uniti, il programma SHRP, promosso dalla
all’ossidazione. Federal Highway Administration alla fine degli anni
Ottanta, ha definito nuove metodologie per valutare le
Normativa proprietà dei leganti bituminosi e verificarne la risposta
In Europa a partire dal 1999 sono entrate in vigore nelle reali condizioni di esercizio. La normativa SHRP
le norme di riferimento per la classificazione e la valu- permette la classificazione in base a criteri che tengono
tazione dei leganti bituminosi elaborate dal comitato tec- conto delle prestazioni richieste dal legante una volta
nico CEN per la normazione in materia di bitumi. messo in opera (Giavarini e Speight, 1991).
La norma (EN) 12591:1999 Bitumen and bitumin- Gli studi effettuati in quest’ambito hanno evidenzia-
ous binders – Specifications for paving grade bitumens to che i deterioramenti (ammaloramenti) più frequenti
è relativa ai bitumi tradizionali per impieghi stradali e nelle pavimentazioni sono dovuti principalmente a tre
opera una classificazione in base alle classi di pene- fenomeni: ormaiamento (formazione di ormaie nelle
trazione. Essa suddivide i bitumi in tre gruppi: pene- pavimentazioni), fessurazione da fatica e fessurazione
trazione a 25 °C compresa tra 20 e 330 dmm, in totale termica, legati alle caratteristiche reologiche del bitume,
9 gradazioni; penetrazione a 25 °C compresa tra 250 e che sono a loro volta funzione della temperatura e della
900 dmm, in totale 4 gradazioni; bitumi molli definiti frequenza di carico.
da un intervallo di viscosità cinematica a 60 °C, in tota- Secondo gli studi SHRP, per la prevenzione dell’or-
le 4 gradazioni. maiamento deve essere verificato che il fattore
La normativa europea sui bitumi modificati, (EN) G*/send1,00 kPa, avendo riconosciuto in questo rap-
14023:2004 Bitumen and bituminous binders – Frame- porto un valido parametro in grado di tradurre il com-
work specification for polymer modified bitumens, si portamento viscoso del materiale: minore è lo sfasamento
basa su una classificazione di tipo descrittivo analoga a tra carico imposto e conseguente deformazione, minore
quella per i bitumi tradizionali e propone uno schema di è l’angolo di fase. Nel modulo complesso del legante
riferimento per le varie classi di prodotto. Le principali risulta maggiore la componente elastica e minore quel-
proprietà cui si fa riferimento sono: recupero elastico, la viscosa, causa dell’ormaiamento. Aumentando la tem-
punto di rottura Fraass, intervallo di plasticità, stabilità peratura di prova diminuisce il valore del modulo com-
dopo stoccaggio, coesione, forza di trazione tramite dut- plesso; in pratica occorre individuare per un legante bitu-
tilometro, punto di infiammabilità, penetrazione e punto minoso un limite superiore di temperatura (temperatura
di rammollimento dopo prova di invecchiamento simu- massima di progetto) oltre il quale non viene più rispet-
lato RTFOT. tata la precedente relazione. I parametri viscoelastici del
Anche per le emulsioni bituminose, la normativa euro- bitume sono ricavati in corrispondenza di una pulsazio-
pea (EN) 13808:2003 Framework specification for bitu- ne di applicazione del carico pari a 10 rad/s (1,59Hz),
minous emulsion propone uno schema di riferimento per sul legante tal quale e dopo invecchiamento alla prova
le varie classi di prodotto e prescrive una caratterizza- RTFOT (con valore G*/send2,20 kPa).
zione dell’emulsione, del bitume recuperato (metodo per Per la prevenzione della fessurazione a fatica deve
evaporazione) e del bitume dopo invecchiamento. essere verificato che G*send5.000 kPa (50 bar). Il
Le suddette specifiche costituiscono un’armonizza- parametro G*send corrisponde alla componente visco-
zione delle diverse specifiche nazionali, ma sono basa- sa del modulo complesso e rappresenta l’energia dissi-
te su metodologie tradizionali e di tipo empirico. Con- pata dal materiale sotto carico, energia che comporta una
temporaneamente alla loro entrata in vigore, quindi, è generazione di fessure. Diminuendo la temperatura di
iniziato un processo per la definizione di una seconda prova aumenta il valore del modulo complesso, per cui
generazione di specifiche basate sulle prestazioni del in pratica si tratta di individuare un limite inferiore di
legante. Le prestazioni individuate sono: la capacità del temperatura (temperatura minima di progetto) oltre il
legante bituminoso di rispondere elasticamente quando quale non si rispetta la precedente relazione. La prova
to da agenti chimici come acidi, basi e sali; data la sua Read J., Whiteoak D. (2003) The Shell bitumen handbook,
plasticità è facilmente adattabile alle irregolarità super- London, Telford.
ficiali delle strutture. Shubkin R.L. (editor) (1993) Synthetic lubricants and high-
performance functional fluids, New York, Marcel Dekker.
Il bitume è usato inoltre per le sue proprietà isolanti
in applicazioni di coibentazione, nel rivestimento e nel-
l’isolamento di apparecchiature elettriche per la sua idro-
repellenza e le sue proprietà dielettriche, nei rivestimenti Bibliografia citata
protettivi per la sua capacità di svolgere funzioni di dife-
Abraham H. (1960-1963) Asphalts and allied substances. Their
sa dalla corrosione e infine nei rivestimenti antirombo occurrence, modes of production, uses in the arts, and methods
nell’industria automobilistica. of testing, New York, Van Nostrand Reinhold, 5v.; v.I.
Il bitume è anche utilizzato nella preparazione di ASTM (American Society for Testing and Materials) (2005)
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