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CNR

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE



AEI

ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA

COMITATO
ELETTROTECNICO
ITALIANO

Norma Italiana
Data Pubblicazione



Edizione

N O R M A I T A L I A N A C E I

Classificazione Fascicolo
Titolo
Title

CEI 10-8

1997-06

Seconda
10-8 3085 R

Oli lubricanti per il macchinario rotante di centrali termoelettriche e
idroelettriche

Maintenance and use guide for petroleum lubricating oils for steam turbines

ELETTROTECNICA GENERALE E MATERIALI PER USO ELETTRICO

N
O
R
M
A

T
E
C
N
I
C
A
CEI - Milano 1997. Riproduzione vietata.

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione o variante.

SOMMARIO

La presente Norma si applica agli oli lubricanti minerali nuovi per turbine a vapore, turbine idrauliche,
turbine reversibili, pompe, motori e generatori elettrici e apparati di regolazione, sia indipendenti che con-
nessi con il sistema di lubricazione, delle centrali idroelettriche e termoelettriche. Non si applica invece
a oli contenenti additivi con funzioni denominate "Estreme Pressioni".
La presente Norma costituisce la ristampa senza modiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,

della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2367).

DESCRITTORI

oli lubricanti; macchinario rotante; centrali termoelettriche; centrali idroelettriche;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI

Nazionali

Europei

Internazionali

(IDT) IEC 962:1988-01;

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI

Norma Italiana

CEI 10-8

Pubblicazione

Norma Tecnica

Carattere Doc.



Stato Edizione

In vigore

Data validit

1994-10-1

Ambito validit

Nazionale

Varianti

Nessuna

Ed. Prec. Fasc.

481:1978

Comitato Tecnico

10-Oli

Approvata dal

Presidente del CEI

in Data

1994-9-5



in Data

Sottoposta a

inchiesta pubblica come Documento originale

Chiusa in data

1994-3-15

Gruppo Abb.

1

Sezioni Abb.

B

ICS

CDU
LEGENDA

(IDT) La Norma in oggetto identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
NORMA TECNICA
CEI 10-8:1997-06

Pagina iii

INDICE GENERALE

Rif. Argomento Pag

.
C A P I T O L O

1

OGGETTO E SCOPO



1
C A P I T O L O

2

ISTRUZIONI PER LOFFERTA, LORDINAZIONE E LA CONSEGNA



1
C A P I T O L O

3

PRESCRIZIONI TECNICHE



2
S E Z I O N E

1

GENERALIT



2
S E Z I O N E

2

CARATTERISTICHE FISICHE



2
S E Z I O N E

3

CARATTERISTICHE CHIMICHE



4

Tab. 1

Specifiche Oli Nuovi

.............................................................................................................................................................

5
C A P I T O L O

4

PRELIEVO DEI CAMPIONI



6
S E Z I O N E

1

GENERALIT



6
C A P I T O L O

5

METODI DI CONTROLLO



6
S E Z I O N E

1

PROVE FISICHE



6
S E Z I O N E

2

PROVE CHIMICHE



7
S E Z I O N E

3

PROVA DI ALTERABILIT



8

Tab. 2

Caratteristiche del termometro per la prova di alterabilit

.......................................................................

9

Fig. 1

Esempio di blocco riscaldante in alluminio a 8 fori (4 x 2)

...................................................................

14

Fig. 2

Blocchetto in alluminio per la misura della temperatura
della faccia superiore del termostato

......................................................................................................................

15

Fig. 3

Posizione della provetta nel bagno dolio

...........................................................................................................

15

Fig. 4

Provette

.........................................................................................................................................................................................

16

Fig. 5

Misuratore di portata del tipo a bolla di sapone

............................................................................................

17
APPENDI CE

A

SORVEGLIANZA E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI LUBRIFICAZIONE



18
S E Z I O N E

1

TIPO DI OLIO



18
S E Z I O N E

2

PROPRIET DELLOLIO E DETERIORAMENTO IN SERVIZIO



18
S E Z I O N E

3

CONTROLLO PERIODICO DELLOLIO LUBRIFICANTE



22

Tab. A.1

Prove raccomandate e loro frequenza

...................................................................................................................

23

Tab. A.2

Interpretazione dei risultati delle prove e misure da adottare

.............................................................

25
S E Z I O N E

4

PULIZIA DEL SISTEMA PRIMA DELLAVVIAMENTO



26
NORMA TECNICA
CEI 10-8:1997-06

Pagina iv
S E Z I O N E

5

NOTE SULLA LUBRIFICAZIONE DURANTE LAVVIAMENTO
E IL PERIODO INIZIALE DI MARCIA NORMALE



27
S E Z I O N E

6

TRATTAMENTO DELLOLIO DURANTE IL SERVIZIO



28
S E Z I O N E

7

OPERAZIONI VARIE



29
S E Z I O N E

8

PROTEZIONE CONTRO GLI INCENDI



30
NORMA TECNICA
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C A P I T O L O

1

OGGETTO E SCOPO

1.1.01

Oggetto

La presente Norma si applica agli oli lubricanti minerali nuovi per turbine a va-
pore, turbine idrauliche, turbine reversibili, pompe, motori e generatori elettrici e
apparati di regolazione, sia indipendenti che connessi con il sistema di lubrica-
zione, delle centrali idroelettriche e termo-elettriche.
La presente Norma non si applica a oli contenenti additivi con funzioni denomi-
nate Estreme Pressioni.

1.1.02

Scopo

La presente Norma ha lo scopo di dare istruzioni per lofferta, lordinazione e la
consegna degli oli lubricanti di cui in 1.1.01, di prescriverne le caratteristiche
chimiche e siche, di indicare i metodi da seguire per il prelievo dei campioni e
per il controllo degli oli.
NellAppendice A sono inoltre date alcune raccomandazioni per lesercizio del si-
stema di lubricazione.
C A P I T O L O

2

ISTRUZIONI PER LOFFERTA, LORDINAZIONE E LA CONSEGNA

2.1.01

Corrispondenza alle Norme

Se lofferta e lordinazione contengono la clausola: lolio deve rispondere alle
Norme CEI, lolio nuovo deve rispondere ai requisiti tecnici specicati nella pre-
sente Norma.

2.1.02

Dati da indicare nelle richieste di offerta e nelle ordinazioni

Si devono indicare i seguenti dati:


quantit


tipo di olio (3.1.02)


indicazione di quelle prove di collaudo denite facoltative nella presente
Norma, che risul-tino di interesse per lapplicazione prevista (colore, umidit,
massa volumica, ceneri).

2.1.03

Campioni

Il prelievo dei campioni di olio deve essere effettuato secondo le prescrizioni del
Cap. IV e, salvo accordi diversi, in tre recipienti muniti di sigillo di garanzia e di
cartello indicante tutti i riferimenti opportuni.

2.1.04

Recipienti per la consegna

La consegna delle partite di olio deve essere effettuata in recipienti metallici adat-
ti, muniti di sigillo di garanzia e con lindicazione del fornitore, della marca e del
tipo di olio.

2.1.05

Miscibilit di oli
Oli anche di diversa gradazione di viscosit, aventi la stessa denominazione com-
merciale e conformi alla presente Norma, devono essere miscibili in tutti i rap-
porti. La miscela deve ancora rispondere alle prescrizioni della presente Norma.
Nota Non in genere consigliabile mescolare oli nuovi di diversa denominazione commerciale, sen-
za avere preventivamente vericato che la miscela corrisponda alla presente Norma.
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C A P I T O L O
3 PRESCRIZIONI TECNICHE
S E Z I O N E
1 GENERALIT
3.1.01 Natura degli oli
Gli oli lubricanti considerati nella presente Norma devono essere oli minerali otte-
nuti per distillazione frazionata del petrolio, opportunamente rafnati e additivati.
Il fornitore deve indicare la funzione degli additivi presenti, (per es. antiossidan-
te, antiruggine, ecc.). Non consentito luso di additivi miglioratori dellindice di
viscosit.
3.1.02 Classi di oli
Le presenti Norme considerano 5 classi di oli denominate rispettivamente Classe
CEI 32, 46, 68, 82, 100, caratterizzate dai limiti di viscosit riportati in 3.2.04.
3.1.03 Limiti ssati nelle prescrizioni tecniche
La rispondenza delle caratteristiche ai limiti ssati deve essere considerata in rife-
rimento alla Norma ISO 4259 riguardante luso dei dati di precisione nella inter-
pretazione dei risultati delle analisi. A questa specica si deve fare riferimento in
caso di controversie.
S E Z I O N E
2 CARATTERISTICHE FISICHE
3.2.01 Colore
Il colore, se richiesto, deve essere indicato dal fornitore e determinato secondo
5.1.02.
3.2.02 Aspetto
Lolio, esaminato secondo 5.1.03, deve risultare esente da sostanze estranee in
sospensione o depositate. La misura del contenuto di acqua, se visibile, pu es-
sere fatta secondo 5.1.04.
3.2.03 Massa volumica
La massa volumica viene determinata secondo 5.1.05 e va riferita a 15 C. Se ri-
chiesto dallacquirente, il valore sar indicato e garantito dal fornitore no alla se-
conda cifra decimale per ogni consegna.
3.2.04 Viscosit cinematica e indice di viscosit
La viscosit cinematica, misurata a 40 C come indicato in 5.1.06, deve essere:
28,8/35,2 mm
2
/sec per gli oli della classe CEI 32 (ISO VG 32)
41,4/50,6 mm
2
/sec per gli oli della classe CEI 46 (ISO VG 46)
61,2/74,8 mm
2
/sec per gli oli della classe CEI 68 (ISO VG 68)
74,8/90,0 mm
2
/sec per gli oli della classe CEI 82
90,0/110 mm
2
/sec per gli oli della classe CEI 100 (ISO VG 100)
Il valore dellindice di viscosit per tutte le gradazioni dovr essere non inferiore
a 80 salvo diversi accordi tra fornitore e cliente. La determinazione si effettua se-
condo 5.1.06.
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3.2.05 Punto di inammabilit
Il punto di inammabilit, misurato come in 5.1.07, non deve essere inferiore a:
177 per oli della classe CEI 32, 46 e 68
210 per oli della classe CEI 82 e 100
3.2.06 Punto di scorrimento
Il punto di scorrimento misurato come in 5.1.08, non deve essere superiore a 6 C.
3.2.07 Demulsivit
Il tempo di separazione dellacqua determinato secondo 5.1.09, non deve essere
superiore a:
30 min, misurati a 54 C, per gli oli delle classi CEI 32, 46, 68
60 min, misurati a 54 C, per gli oli della classe CEI 82
60 min, misurati a 82 C, per gli oli della classe CEI 100
3.2.08 Caratteristiche di schiumeggiamento
Le caratteristiche di schiumeggiamento, determinate secondo 5.1.10, non devono
essere superiori ai seguenti valori:
a) tendenza allo schiumeggiamento, per ciascuno dei tre cicli previsti dal metodo:
450/100/450 cm
3
.
b) stabilit della schiuma, per ognuno dei tre cicli:
0 cm
3
per gli oli delle classi CEI 32, 46, 68
20 cm
3
per gli oli della classe CEI 82
50 cm
3
per gli oli della classe CEI 100
3.2.09 Potere di separazione dellaria
Il tempo di separazione dellaria, misurato come descritto in 5.1.11, alla tempera-
tura di 50 C, deve risultare non superiore a:
5 min per gli oli della classe CEI 32
6 min per gli oli della classe CEI 46
8 min per gli oli della classe CEI 68
10 min per gli oli della classe CEI 82
La prova non si applica agli oli della classe CEI 100.
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S E Z I O N E
3 CARATTERISTICHE CHIMICHE
3.3.01 Acidit minerale, alcalinit, acidit organica
Lolio deve essere esente da acidit minerale e alcalinit, misurate secondo
5.2.02.
Il fornitore deve indicare il valore dellacidit organica misurata secondo 5.2.02,
che pu risultare anche elevata se dovuta agli additivi presenti.
Nota Alcuni additivi organici potrebbero dare reazione alcalina nelle condizioni di prova previste
dal metodo di cui sopra. In tal caso il fornitore dar spiegazione e indicazione del metodo di
prova pi opportuno.
3.3.02 Prova di corrosione su rame
Nelle condizioni di prova indicate in 5.2.03, lolio non deve causare corrosione
sul rame superiore al grado 1.
3.3.03 Alterabilit
La prova di alterabilit si esegue col metodo descritto nella Sez. 3 del Cap. V; il
deposito e lacidit non devono superare i limiti massimi seguenti:
deposito 0,4%
acidit totale 1,8 mg K0H/g di olio.
3.3.04 Caratteristiche di prevenzione dalla ruggine
La prova eseguita secondo il metodo indicato in 5.2.05, ha avuto esito positivo
quando il provino non mostra alcun segno di ruggine.
3.3.05 Ceneri
Il contenuto di ceneri va determinato secondo il metodo indicato in 5.2.06. Su ri-
chiesta, il fornitore deve indicare il valore del contenuto di ceneri.
3.3.06 Controllo additivazione antiossidante
Su richiesta dellacquirente, il fornitore deve indicare i metodi analitici adatti a ve-
ricare la presenza ed eventualmente a determinare quantitativamente gli additivi
antiossidanti presenti.
Il compendio delle caratteristiche richieste viene riportato in Tab. 1.
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Tab. 1 Speciche Oli Nuovi
Note: 1 mm
2
/sec equivale a cSt.
2 Per accordo tra fornitore e cliente possibile accettare un indice di viscosit pi basso
qualora esistano necessit di bassi punti di scorrimento.
3 Per applicazioni a basse temperature e per accordi tra fornitore e cliente il punto di scorri-
mento dovr essere almeno 10 C inferiore alla temperatura dellolio nelle apparecchiature.
4 Per gli oli della classe CEI 100 la prova va eseguita a 82 C.
5 Il Numero di Neutralizzazione iniziale inuenzato dalla presenza di additivi funzionali.
Caratteristica Unit
Classe di viscosit CEI
Metodo di prova
32 46 68 82 100
Colore da riportare ISO 2049 (NOM 87)
Aspetto Esente da sostanze estranee in sospensione o
depositate
5.1.03
Massa volumica kg/dmc da riportare ISO 3675 (NOM 42)
Viscosit cinematica
(1)
mm
2
/sec 28,8
35,2
41,4
50,6
61,2
74,8
74,8
90,0
90,0
110
ISO 3104 (NOM 46)
Indice di viscosit
(2)
min. 80 ISO 2909 (NOM 59)
Punto di inammabilit C min. 177 min. 210 ISO 2592 (NOM 83)
Punto di scorrimento
(3)
C max 6 ISO 3016 (NOM 30)
Demulsivit a 54 C
(4)
Minuti max 30 max 60 ISO 6614 (NOM 88)
Schiumeggiamento, max.:
Sequenza I a 24 C
Sequenza II a 93,5 C
Sequenza III a 24 C
ml
ml
ml
450/0
100/0
450/0
450/20
100/20
450/20
450/50
100/50
450/50
ISO 6247 (NOM 64)
Separazione aria a 50 C minuti max 5 max 6 max 8 max 10 ISO 9120 (NOM 121)
N. Neutralizzazione
(5)
mg KOH/g da riportare ISO 6618 (NOM79)
Acidit minerale e alcalinit mg KOH/g assente ISO 6618 (NOM 79)
Corrosione su rame N max 1 ISO 2160 (NOM 80)
Alterabilit Sez. 3
Acidit totale mg KOH/g max 1,8
Depositi %m max 0,4
Prevenzione ruggine passa ISO 7120 PROC. B
Ceneri %m da riportare ISO 3987 (NOM 60)
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C A P I T O L O
4 PRELIEVO DEI CAMPIONI
S E Z I O N E
1 GENERALIT
4.1.01 Campionatura
La campionatura deve essere effettuata allatto della fornitura in accordo con le
procedure appropriate descritte in ISO 3170, paragra 6.2. e 6.3, utilizzando lat-
trezzatura descritta in 4.7 e 4.8.
La campionatura pu essere estesa a ogni recipiente, sempre nellosservanza di
detta Norma, a discrezione dellacquirente.
4.1.02 Prelievo di pi campioni
Nel caso occorra prelevare pi campioni di una stessa partita, si deve evitare il
pericolo di inquinamenti tra luno e laltro.
Si devono perci usare sonde diverse per ciascun campione oppure, se si vuole
adoperarne una sola, per ogni successivo prelievo essa deve essere lasciata pre-
viamente scolare e poi deve essere lavata con lolio del nuovo campione; questo
olio di lavaggio deve essere scartato prima di prelevare il quantitativo destinato al
campione.
4.1.03 Prelievo di un campione medio
Quando si vuole prelevare un campione medio di una stessa partita, pu essere
usata una stessa sonda durante tutta loperazione di campionamento e si pu
omettere il lavaggio con olio a ogni prelievo di campione.
C A P I T O L O
5 METODI DI CONTROLLO
S E Z I O N E
1 PROVE FISICHE
5.1.01 Generalit
Tutti i campioni prima delle prove devono essere omogeneizzati mediante agita-
zione.
5.1.02 Colore
Si determina secondo ISO 2049 (NOM 87).
5.1.03 Aspetto
Un campione rappresentativo dellolio deve essere esaminato a temperatura am-
biente attraverso uno spessore di 10 cm.
5.1.04 Umidit
Si determina secondo ISO 6296 (NOM 117).
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5.1.05 Massa volumica
Pu essere adoperato qualsiasi metodo ritenuto valido; in caso di contestazione
deve essere adoperato il metodo ISO 3675 (NOM 42).
Tale caratteristica deve essere misurata a 15 C oppure essere riportata a 15 C
mediante la seguente formula:
dove:
C
15
= massa volumica a 15 C
C
t
= massa volumica misurata alla temperatura t
t = temperatura in C
X = fattore di correzione (valore approssimato 0,00065).
Per maggiore precisione usare il fattore di correzione riportato nella rac-
comandazione ISO R/91.
5.1.06 Viscosit cinematica e indice di viscosit
La viscosit cinematica si determina secondo ISO 3104 (NOM 46) e si esprime in
mm
2
/s
(1)
ed attualmente allo stadio di approvazione denitiva come ISO DIS 7624.
Lindice di viscosit viene calcolato secondo il metodo ISO 2909 (NOM 59).
5.1.07 Punto di inammabilit
Si determina secondo ISO 2592 (NOM 83).
5.1.08 Punto di scorrimento
Si determina secondo ISO 3016 (NOM 30).
5.1.09 Demulsivit
Si determina secondo ISO 6614 (NOM 88).
5.1.010 Caratteristiche di schiumeggiamento
Si determinano secondo ISO 6247 (NOM 64).
5.1.011 Potere di separazione dellaria
Si misura secondo NOM 121 (attualmente in adozione della ISO come 9120).
S E Z I O N E
2 PROVE CHIMICHE
5.2.01 Generalit
Tutti i campioni, prima delle prove, devono essere omogeneizzati mediante agi-
tazione.
5.2.02 Acidit minerale, alcalinit, acidit organica
Si determinano con il metodo ISO 6618 (NOM 79).
(1) mm
2
/s equivale a cSt.
C
15
C
t
1 X t 15 ( ) + [ ] =
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5.2.03 Prova di corrosione su rame
Si esegue a 100 C per 3 ore secondo ISO 2160 (NOM 80).
5.2.04 Prova di alterabilit
Si esegue secondo il procedimento descritto in Sez. 3 del presente Capitolo.
5.2.05 Caratteristiche di prevenzione dalla ruggine
Devono essere vericate secondo il metodo ISO 7120, proc. B.
S E Z I O N E
3 PROVA DI ALTERABILIT
5.4.01 Generalit
Questo metodo stato elaborato dal Comitato di Studio n. 15 Materiali Isolanti
della Commissione Internazionale Grandi Reti Elettriche (C.I.G.R.E.) ed attual-
mente allo stadio di approvazione denitiva come ISO/DIS 7624.
Il suo scopo quello di permettere di valutare la resistenza allossidazione degli
oli oggetto della presente Norma con una prova di breve durata effettuata in con-
dizioni sperimentali rappresentative delle sollecitazioni esistenti in servizio.
5.4.02 Schema del metodo
Una quantit denita di ossigeno viene fatta gorgogliare, con una portata costan-
te di 1 dm
3
/h, attraverso 25 g di olio riscaldato a 120 C e contenente 20 ppm di
ferro e 20 ppm di rame sotto forma di naftenati, per 164 h.
Dopo la prova si determina lacidit volatile, gli acidi solubili in olio e la percen-
tuale di sostanza insolubile in eptano normale.
La titolazione giornaliera degli acidi volatili fornisce indicazioni sullandamento
del processo di ossidazione.
5.4.03 Apparecchiatura
Si fa uso dellapparecchiatura qui sotto indicata:
a) Termostato: esso pu essere costituito da un blocco riscaldante in lega di al-
luminio, o da un bagno dolio, munito di termoregolatore capace di mantene-
re costantemente in ciascuna provetta la temperatura dellolio in esame a 120
0,5 C (a titolo di esempio vedere le Fig. 1 e 3). La temperatura deve essere
letta su un termometro conforme alle speciche della Tab. 3 e inserito in una
provetta in modo che il bulbo disti dal fondo meno di 5 mm.
Questa provetta deve essere riempita di olio no alla linea di immersione del
termometro e sistemata nel termostato in modo analogo a quelle contenenti
lolio da esaminare.
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Tab. 2 Caratteristiche del termometro per la prova di alterabilit
La temperatura della faccia superiore del termostato deve essere mantenuta a 60
5 C. Questa temperatura viene misurata per mezzo di un termometro inserito
in un blocchetto di alluminio (Fig. 2). Tutte le superci di questo blocchetto, sal-
vo quella a contatto diretto con il termostato, sono ricoperte con fogli di amianto
dello spessore di 4 mm. Il blocchetto va sistemato in vicinanza delle provette ver-
so il centro del termostato.
Se si impiega un termostato a blocco di alluminio, le provette devono essere in-
serite nei fori no a una profondit di 150 mm.
La profondit dei fori nella parte riscaldata del blocco deve essere almeno di 125
mm e si utilizzeranno adatti collari metallici attorno alla provetta, passanti attra-
verso lo spessore della piastra isolante, in modo da assicurare un riscaldamento
uniforme su una lunghezza di 150 mm (Fig. 1).
Nel caso del bagno dolio le provette devono essere immerse nellolio per 137
mm e laltezza totale allinterno del termostato deve essere di 150 mm (Fig. 3).
Per entrambi i tipi di termostato le provette devono sporgere 60 mm al di sopra
della sua supercie. Il diametro dei fori deve essere appena sufciente per per-
mettere linserimento delle provette. Se il gioco eccessivo, conveniente inseri-
re attorno alla provetta un anello di gomma morbida avente il diametro di 25
mm; lanello verr quindi pressato contro la faccia del termostato.
b) Provette: sono costituite da un tubo di vetro neutro o al borosilicato fornito di
un giunto smerigliato B 24 e aventi le seguenti dimensioni:
lunghezza totale 210 2 mm
diametro esterno 26 0,5 mm
spessore 1,4 2 mm
altezza della testa 5 0,4 mm
diametro esterno del tubo di introduzione dellossigeno 5 0,4 mm
spessore del tubo di introduzione dellossigeno 0,8 0,1 mm
La provetta chiusa per mezzo di una testa di Drechsel portante il tubo di intro-
duzione dellossigeno, la cui estremit, tagliata in modo da formare un angolo di
30 rispetto allasse del tubo, giunge sino a 2-3 mm dal fondo della provetta stes-
sa (Fig. 4).
Scala
Linea di immersione
Suddivisione della scala
Linee pi lunghe, ogni
Numerazione, ogni multiplo di
Errore massimo della scala
Lunghezza totale
Diametro del gambo
Diametro del bulbo
Lunghezza del bulbo
Distanza del fondo del bulbo dal segno di 98 C
Distanza del fondo del bulbo dal segno di 152 C
Distanza della cima della camera di contrazione dal
fondo del bulbo
Temperatura sopportata dalla camera di espansione
Indicazione sul termometro
98 152 C
100 mm
0,2 C
1 C
2 C
0,2 C
390 400 mm
6 7 mm
inferiore al diametro del gambo
15 20 mm
125 145 mm
335 360 mm
35 mm
180 C
ASTM 41 C
100 MM IMM
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c) Recipienti di assorbimento degli acidi volatili, di costruzione identica a quella
delle provette: le provette e i recipienti di assorbimento devono essere mon-
tati come indicato in Fig. 4 in modo tale che la distanza fra gli assi verticali
dei due recipienti sia di 150 50 mm. Il raccordo fra i recipienti deve essere
il pi breve possibile e realizzato per mezzo di un tubo di vetro collegato ai
terminali dei recipienti con manicotti di gomma al silicone.
d) Crogioli ltranti: crogioli ltranti tipo GOOCH aventi una capacit di circa 35
cm
3
e un setto ltrante in vetro sinterizzato di porosit 4 (diametro dei pori
5-15 m).
Nota Il diametro del poro massimo pu essere determinato per mezzo del metodo descritto in A.1.02
delle Norme CEI 10-1 (1987) Oli per trasformatori.
e) Capsule in porcellana, aventi il volume di 50 cm
3
.
f) Misuratore di portata (ussometro), del tipo a bolla di sapone (Fig.5).
g) Contasecondi, con divisione di 0,2 s.
h) Buretta, avente il volume di 10 cm
3
con divisioni di 0,01 cm
3
.
i) Termometro, conforme alle speciche riportate in Tab. 2.
Nota Il termometro ASTM 41 C conforme a queste speciche.
1) Impianto di alimentazione dellossigeno: lossigeno deve essere essiccato, per
es. facendolo passare attraverso una bottiglia di lavaggio ad acido solforico
concentrato e quindi attraverso una torre di essiccamento riempita con lana di
vetro e calce sodata. Pu comunque essere utilizzato qualsiasi altro sistema di
pari efcacia.
Per rendere pi uniforme il usso di ossigeno, si pu impiegare un recipiente
del volume di almeno 20 dm
3
lasciando fuoriuscire leccesso di ossigeno at-
traverso un conveniente battente di olio minerale.
Lossigeno viene inne dosato in ogni provetta impiegando opportune valvo-
le a spillo o altro mezzo ritenuto conveniente dalloperatore. La portata deve
essere misurata con il ussometro a bolla di sapone montato a valle del reci-
piente di assorbimento.
5.4.04 Reagenti
a) Catalizzatori solubili: naftenato di rame all1% in rame,
naftenato di ferro all1% in ferro.
Queste soluzioni sono ottenute per diluizione di naftenati commerciali in olio
minerale con circa il 5% di atomi di carbonio aromatico. Si pu utilizzare un
olio per turbina ad alto punto di ebollizione.
Non si possono impiegare oli bianchi parafnici a causa della scarsa solubilit
in essi del naftenato di ferro.
Le soluzioni devono essere conservate al buio.
b) Ossigeno: ossigeno commerciale ottenuto per distillazione dallaria liquida.
Purezza minima: 99,4%.
c) Indicatore blu alcali 6B, costituito da una soluzione di 2 g di blu alcali 6 B in
100 cm
3
di alcol etilico al 95%. Si prepara per estrazione in Soxhlet di 2 g di
blu alcali 6 B con etanolo al 95%. Si ltra e si diluisce a 100 cm
3
con etanolo.
Aggiungere 3 cm
3
di HCl 0,1 N e dopo 24 h controllare che lindicatore sia
stato sensibilizzato in modo da ottenere una variazione di colore come richie-
sto in 5.4.9.
d) Soluzione di fenolftaleina, ottenuta sciogliendo 1 g di fenolftaleina in 100 cm
3
di alcol etilico al 95%.
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e) Eptano normale, rispondente alle prescrizioni ASTM per limpiego con il mo-
tore C.F.R. (Cooperative Fuel Research Committee) per la determinazione del
numero di ottano dei carburanti per motori a combustione interna.
Densit a 20 C 0,6836 0,6839 g/cm
2
Indice di rifrazione a 20 C 1,3876 1,3879
Punto di congelamento 90,72 C max
Intervallo di distillazione 50% raccolto fra 98,38 e 98,48 C
Incremento di temperatura fra 20% e 80% di distillato 0,20 C max
f) Acido cloridrico, soluzione acquosa 0,1 N.
g) Idrato di potassio, soluzione alcolica 0,1 N.
h) Toluene puro, esente da zolfo.
i) Cloroformio, reagente puro per analisi.
j) Etanolo, miscela azeotropica contenente circa il 5% in volume di acqua.
5.4.05 Pulizia della vetreria
Tutta la vetreria deve essere pulita chimicamente. Un metodo di lavaggio soddi-
sfacente consiste nel lavare successivamente con acetone, acqua corrente, acido
solforico concentrato, acqua corrente e inne acqua distillata; tutti i reagenti usati
devono essere chimicamente puri.
La vetreria viene inne essiccata in stufa ad aria a 105-100 C per almeno 3 h e
poi lasciata raffreddare a temperatura ambiente in essiccatore.
Le provette devono essere conservate nellessiccatore no al momento dellim-
piego.
5.4.06 Preparazione della prova
Il campione di olio, omogeneizzato per agitazione, deve essere ltrato attraverso
un ltro pulito e asciutto di vetro sinterizzato di porosit 4. I primi 25 cm di ltra-
to devono essere scartati.
In un piccolo bicchiere pulito e asciutto si pesano 30 0,04 g di olio. Su vetrini
di orologio si pesano separatamente le quantit nei naftenati in rame e di ferro
necessarie per ottenere nellolio una concentrazione di 20 ppm di ciascun metal-
lo (per esempio 60 0,5 mg di naftenato all1,0% in metallo).
Si immergono i vetrini nei 30 g di olio e si riscalda lolio (per non pi di 5 min a
80 C) in modo da favorire la dissoluzione dei naftenati.
Si omogeneizza per agitazione e si lascia raffreddare a temperatura ambiente pri-
ma di pesare 25 0,04 g di olio in una provetta normalizzata pulita come indica-
to in 5.4.05.
Si regola il termostato in modo da mantenere lolio nel numero richiesto di pro-
vette alla temperatura di 120 0,5 C. Si inserisce la testa di Drechsel nella pro-
vetta e quindi si introduce questultima nel termostato. Si collega ogni provetta
con un recipiente di assorbimento contenente 25 cm
3
di acqua distillata e 5-6
gocce della soluzione di fenolftaleina.
Si inizia il gorgogliamento dellossigeno con una portata di 1 0,1 dm
3
/h.
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5.4.07 Durata della prova
Proseguire lossidazione dellolio per 164 h mantenendo costante la temperatura
dellolio a 120 0,5 C e il usso di ossigeno a 1 0,1 dm
3
/h.
Controllare la temperatura e il usso dellossigeno almeno una volta al giorno.
Frequentemente utile conoscere landamento del processo di ossidazione du-
rante lintera prova. Si pu ottenere una rappresentazione graca se si determina
giornalmente lacidit volatile (vedi 5.4.10) e si riporta su diagramma il risultato
in funzione del tempo in ore.
Nel corso delle titolazioni giornaliere non normalmente necessario rinnovare
lacqua di assorbimento, a meno che il volume totale di liquido nel recipiente di
assorbimento superi i 30 cm
3
.
5.4.08 Determinazione del deposito
Terminato il prescritto periodo di riscaldamento si estrae la provetta dal termosta-
to e si lascia raffreddare lolio per 2 h al buio. Si versa quindi lolio in una bevuta
da 500 cm
2
a tappo smerigliato e si aggiungono a frazioni 300 cm
3
di n-eptano
con i quali sono stati lavati previamente con cura la provetta, il tubo adduttore
dellossigeno e il coperchio.
Se stato usato un termostato a bagno di olio, prima di versare lolio nella bevu-
ta occorre pulire la supercie esterna della provetta con n-eptano.
Si omogeneizza accuratamente il contenuto della bevuta mediante agitazione,
evitando di portare il liquido a contatto del tappo smerigliato.
Si lascia in riposo la bevuta per 24 h al buio, alla temperatura di 20 2 C.
Si ltra sotto debole depressione attraverso un ltro di vetro sinterizzato
(5.4.03.d) precedente-mente essiccato a 110 C no a peso costante.
Allinizio della ltrazione, per impedire che il deposito passi attraverso il ltro,
dovr essere utilizzata soltanto una debole depressione, per es. 20-25 cm di mer-
curio.
Se il ltrato torbido, esso deve essere ltrato una seconda volta sullo stesso ltro.
Tutte le tracce di olio devono essere accuratamente rimosse lavando ripetuta-
mente il deposito sul ltro con n-eptano. Il volume totale di n-eptano usato per
questo scopo deve essere di 150 cm
3
.
Il ltro contenente il deposito viene quindi essiccato a 110 C no a peso costante.
Il deposito che aderisce alla provetta e al tubo adduttore dellossigeno viene
sciolto in piccole quantit di cloroformio (in totale circa 30 cm
3
) che vengono
raccolte in una capsula di porcellana (5.4.03 e) precedentemente essiccata a 110
C no a peso costante.
Il peso del residuo contenuto nella capsula viene aggiunto a quello del residuo
contenuto nel ltro.
Il deposito totale viene espresso come percentuale del peso iniziale di olio.
5.4.09 Determinazione del numero di neutralizzazione
La soluzione eptanica ottenuta dalla ltrazione del deposito raccolta in un ma-
traccio tarato da 500 cm
3
e portata a volume con eptano normale lavando prima
il recipiente che laveva contenuto. Su porzioni di 100 cm
3
della soluzione di olio
in eptano vengono eseguite tre determinazioni del numero di neutralizzazione.
La soluzione da titolare viene preparata, immediatamente prima della prova,
come segue.
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In un cilindro graduato da 200 cm
3
a tappo smerigliato si versano 100 cm
3
di sol-
vente costituito da una miscela di una parte in volume di toluene e due parti di
alcol etilico.
Si aggiungono da 1 a 3 cm
3
della soluzione di blu alcali e una goccia di HCl 0,1
N per sensibilizzare il viraggio. La miscela viene neutralizzata con soluzione 0,1 N
di KOH no a ottenere un colore rosso paragonabile a quello di una soluzione di
10% di nitrato di cobalto (Co(NO
3
)
2
6H
2
O). Il colore deve essere stabile per al-
meno 15 s.
Si aggiungono quindi 100 cm
3
della soluzione di olio in eptano e si agita.
La miscela viene titolata con soluzione 0,1 N di KOH a una temperatura non su-
periore a 30 C.
Si titola pure lacidit di 100 cm
3
delleptano impiegato.
Il numero di neutralizzazione viene calcolato secondo la formula seguente:
dove:
n
1
= cm
3
di soluzione alcolica 0,1 N di KOH impiegati per la neutralizzazione
di 100 cm
2
di eptano normale;
n
2
= cm
3
della soluzione alcolica 0,1 N di KOH impiegati per la neutralizzazio-
ne di soluzione di olio in eptano normale;
N = normalit della soluzione di KOH alcolica.
5.4.10 Determinazione dellacidit volatile
Immediatamente dopo la ne del tempo di ossidazione, il recipiente contenente
lacqua di assorbimento viene disinserito e gli acidi disciolti vengono titolati per
mezzo della soluzione alcolica di KOH 0,1 N.
Esprimere il risultato come mg KOH/g di olio, calcolato per mezzo della formula:
dove:
n = cm
3
della soluzione alcolica 0,1 N di KOH impiegati;
N = normalit della soluzione di KOH alcolica.
5.4.11 Determinazione dellacidit totale
Lacidit totale viene ottenuta sommando lacidit solubile e lacidit volatile, en-
trambe espresse in mg KOH/g di olio.
5.4.12 Numero di prove
La prova deve essere eseguita in doppio, tenendo presente che i catalizzatori de-
vono essere dosati separatamente per ogni singola prova.
NN espresso in mg KOH/g di olio ( )
N n
2
n
1
( )56 1 ,
5
------------------------------------------- =
NN acidit volatile ( ), espressa in mg KOH/g di olio
56 1 n N ,
25
---------------------------- =
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5.4.13 Precisione
I criteri seguenti possono venire impiegati per giudicare la validit dei risultati
(probabilit 95%):
ripetibilit (r): due risultati, ottenuti dallo stesso operatore in un laboratorio,
sono accettabili se non differiscono di oltre la quantit indicata sotto.
riproducibilit, (R): due risultati, ognuno fornito da un diverso laboratorio,
sono accettabili se non differiscono di oltre la quantit indicata sotto.
La precisione delle determinazioni di acidit volatile, solubile e totale sono equi-
valenti.
Per valori di deposito inferiori a 0,05% la precisione dei risultati pu essere infe-
riore in seguito alla presenza di additivi o di loro prodotti di decomposizione
aventi bassa solubilit.
Fig. 1 Esempio di blocco riscaldante in alluminio a 8 fori (4 2)
Acidit totale r R
2,0 13% 37%
< 2,0 17% 51%
Deposito:
> 0,05 25% 68%
Collare in alluminio
Blocchetto in alluminio per la misura
della temperatura della faccia superiore
del termostato (vedi Fig. 4)
Isolamento termico Piastra isolante
Isolamento termico
Blocco riscaldante in alluminio
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Fig. 2 Blocchetto in alluminio per la misura della temperatura della faccia superiore del ter-
mostato
Fig. 3 Posizione della provetta nel bagno dolio
Distanza minima tra i centri
di due provette adiacenti
Isolamento
Blocchetto in alluminio per la
termico
misura della temperatura della
faccia superiore del termostato
Livello
dellolio
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Fig. 4 Provette
Ossigeno
Giunto
Smerigliato
B24
Tubo di ossidazione Tubo di assorbimento
+ Indicatore
Campione olio
26 0,5 mm est.
spessore delle pareti
1,4 0,5 mm
5 0,4 mm est.
spessore delle pareti
0,8 0,1 mm
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Fig. 5 Misuratore di portata del tipo a bolla di sapone
Serbatoio in gomma con
soluzione dacqua saponata
G
r
a
d
u
a
z
i
o
n
e

d
a

0

a

1
0

m
l
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A P P E N D I C E
A SORVEGLIANZA E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI LUBRIFICAZIONE
Nella presente Appendice sono raccolte alcune raccomandazioni riguardanti la
manutenzione dellimpianto di lubricazione. Esse hanno lo scopo di dare infor-
mazioni sulle pi importanti caratteristiche degli oli lubricanti, di fornire una
guida per il controllo degli oli in servizio e linterpretazione delle variazioni os-
servate nelle loro caratteristiche e, inne, di indicare le misure appropriate per
mantenere le caratteristiche dellolio a un livello tale da garantire il corretto fun-
zionamento degli impianti di lubricazione e organi associati.
Le raccomandazioni che seguono riguardano particolarmente la lubricazione
delle turbine e degli alternatori delle centrali termoelettriche e dei grandi impianti
idroelettrici. Esse forniscono tuttavia una guida utile anche nel caso di altro mac-
chinario. I criteri generali esposti possono richiedere, in casi speciali, lintegrazio-
ne da parte di prescrizioni particolari del fornitore del macchinario.
S E Z I O N E
1 TIPO DI OLIO
I tipi di olio da impiegare sono generalmente quelli indicati dal costruttore del
macchinario. Oli nuovi devono avere caratteristiche conformi ai requisiti speci-
cati nella presente Norma.
Ferma restando questa esigenza fondamentale, atta a garantire luso di oli di qua-
lit adeguata, possono essere signicative altre caratteristiche, denite come fa-
coltative nella presente Norma. Per esempio spesso vantaggioso impiegare oli a
elevato indice di viscosit (la loro viscosit risente in misura minore delle varia-
zioni di temperatura) e a pi bassa densit in quanto risulta facilitata la separazio-
ne di acqua e altri contaminanti in sospensione.
In caso di miscelazione di oli si richiama quanto indicato in 2.1.05.
S E Z I O N E
2 PROPRIET DELLOLIO E DETERIORAMENTO IN SERVIZIO
A.2.1 Generalit
Il continuo aumento delle potenze speciche del macchinario ha via via reso pi
gravose le condizioni di lavoro degli oli lubricanti. Lolio soggetto a continui
cicli termici e allazione di quantit variabili di agenti inquinanti quali: acqua, so-
stanze gassose, impurit solide, prodotti di alterazione acidi o insolubili.
In certi impianti, in aggiunta alle normali funzioni di lubricazione e di asporta-
zione del calore, lolio deve anche assolvere compiti diversi legati al funziona-
mento degli organi di regolazione e di controllo della turbina.
La durata dellolio dipende dalla progettazione del sistema di lubricazione, dalle
condizioni di lavoro effettive (temperatura media dellolio, presenza di punti cal-
di, frequenza ed entit dei rabbocchi), dallambiente in cui lavora (presenza di
contaminanti).
In particolare si pu rilevare che:
la temperatura di lavoro costituisce senzaltro il fattore pi importante che inui-
sce sulla durata delle carica. A tal proposito molti sistemi di lubricazione sono
provvisti di adeguati refrigeranti, onde controllare la temperatura media. Al di l
della temperatura media inuiscono sulla durata della carica eventuali punti caldi
localizzati (es. nei cuscinetti, nelle tenute o attraverso gli organi di regolazione),
che possono provocare una ossidazione spinta accompagnata da processi di
crackizzazione con formazione di prodotti resinosi e carboniosi;
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i rabbocchi svolgono un ruolo importante nel determinare la durata della ca-
rica. opportuno che il tasso di rabbocco sia almeno del 5% annuo.
L dove si abbiano rabbocchi particolarmente abbondanti in rapporto alla ve-
locit di degradazione della carica, si realizza una sorta di compensazione per
cui la durata della carica pu risultare prolungata;
la presenza di contaminanti pu essere di origine sia esterna che interna e
causa in genere la formazione di schiume ed emulsioni.
La contaminazione esterna pu derivare dalle condizioni iniziali del sistema
(a tal proposito di fondamentale importanza il lavaggio accurato dello stes-
so prima dellavviamento) o avvenire attraverso le tenute dei cuscinetti o de-
gli sati.
La contaminazione interna si origina invece allinterno del sistema e pu esse-
re costituita da acqua, particelle di usura, prodotti di ossidazione dellolio,
ruggine ecc.
Dallolio si pretende una facile separazione di questi inquinanti e la conservazio-
ne per lungo tempo delle sue propriet lubricanti per cui le principali caratteri-
stiche che esso deve avere sono:
a) stabilit all'ossidazione,
b) capacit di separare le sostanze estranee (acqua, gas, impurit solide, ecc.),
c) protezione anticorrosiva.
A.2.2 Stabilit allossidazione
La stabilit all'ossidazione di un olio va gradualmente diminuendo nel corso della
sua vita in seguito alla azione combinata della temperatura, del contatto con los-
sigeno atmosferico, delleffetto catalitico dei metalli disciolti (prevalentemente
rame e ferro) e dellimpoverimento in additivi antiossidanti.
La concentrazione di questi ultimi si riduce gradualmente sia per effetto della
loro normale azione protettiva sui componenti dellolio, sia a causa di perdite per
volatilit o per dilavamento da parte di acqua. Lossidazione dellolio si manifesta
attraverso un cambiamento del colore, la formazione di composti a reazione aci-
da o insolubili e, nello stadio nale, laumento della viscosit.
La determinazione della acidit permette in genere di riconoscere il momento in
cui opportuna la sostituzione della carica. Essa non pu tuttavia da sola docu-
mentare il decorso del progressivo invecchiamento (A.3.4). Col diminuire della
stabilit all'ossidazione piccole quantit di prodotti di ossidazione (asfalti) si for-
mano in zone critiche del circuito di lubricazione anche se lacidit della massa
dellolio ancora bassa e parte dellinibitore di ossidazione ancora presente.
Lesame saltuario dei residui nel depuratore dellolio permette di vericare la pre-
senza di asfalti e di riconoscere il momento in cui la formazione diventa pi ab-
bondante. In questultimo caso pu essere opportuno lesame delle sostanze in-
solubili in n-eptano come descritto in A.2.2.2.
Il decadimento della resistenza all'ossidazione pu essere messo in evidenza in
modo pi efcace attraverso una prova di ossidazione condotta in condizioni op-
portune per indicare leffetto combinato dellaccumulo di metalli disciolti e lim-
poverimento di antiossidante.
Il metodo descritto in A.2.2.1 soddisfacente per tale scopo. In alternativa, la stabi-
lit residua all'ossidazione pu essere valutata con il metodo ASTM D 2272 (meto-
do della bomba rotante) o con il metodo IP 328 (assorbimento di ossigeno).
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A.2.2.1 Prova della stabilit allossidazione di oli inibiti usati
25 g dellolio in esame sono ossidati a 130 C con un usso di ossigeno di 1
dm
3
/h in assenza di catalizzatori aggiunti, impiegando lapparecchiatura descritta
in 5.4.03. Si titola giornalmente lacidit volatile sviluppata, impiegando il proce-
dimento descritto in 5.4.10.
La prova termina quando lacidit volatile supera il valore di 0,5 mg KOH/g. Il ri-
sultato espresso in ore per raggiungere il suddetto limite di acidit volatile.
A.2.2.2 Sostanze insolubili o precipitabili in n-eptano
100 g di olio sono diluiti con 300 ml di n-eptano. La soluzione risultante opportu-
namente omogeneizzata, viene lasciata riposare per almeno 2 ore e quindi ltrata
attraverso un crogiolo ltrante di porosit 4, precedentemente tarato (peso a).
Il residuo, lavato con successive porzioni di n-eptano nch privo di olio viene
essiccato a peso costante a 105 110 C e pesato (peso b). Il residuo viene quin-
di lavato con 100 ml di una miscela tiepida di parti uguali di cloroformio, acetone
e alcol etilico essiccato a 105 110 C a peso costante e quindi pesato (peso c).
Ne risulta:
percentuale di asfalti b c
percentuale di sostanze insolubili c a
A.2.3 Sostanze estranee
Gli agenti inquinanti pi comunemente trovati nellolio in esercizio sono: acqua,
sostanze gassose, impurit solide e prodotti di ossidazione acidi o insolubili.
A.2.3.1 Acqua
Lacqua causa, soprattutto in presenza di impurit, di formazione di emulsioni
pi o meno stabili. Essa inoltre causa la corrosione di parti ferrose con formazio-
ne di ruggine.
Particelle di ruggine possono essere portate in circolazione dallolio provocando
lusura degli organi lubricati, ritenzione di aria, formazione di schiume e di
emulsioni. Forti quantit di acqua, particolarmente a reazione alcalina, hanno tal-
volta favorito la rimozione di additivi antiossidanti e antiruggine.
pertanto indispensabile eliminare le diverse cause di inltrazione di acqua
(condensazione, imperfette tenute sullalbero delle turbine o dei cassetti di distri-
buzione dei servocomandi).
Per i refrigeranti pratica comune mantenere la pressione dellolio superiore a
quella dellacqua di raffreddamento evitando cos inltrazioni nel sistema. Analo-
gamente si deve evitare la presenza di parti raffreddate al di sopra del livello
dellolio onde evitare fenomeni di condensazione.
necessario spurgare a frequenti intervalli lacqua e le emulsioni. A tale funzione
provvede il sistema di depurazione dellolio installato sul circuito di lubricazio-
ne ma la sua efcacia pu essere compromessa se lolio a seguito di contamina-
zione non conserva idonee caratteristiche di separazione dellacqua. Queste pos-
sono essere vericate con il metodo indicato in 5.1.09.
A.2.3.2 Gas
La presenza di gas, generalmente aria ma talvolta anche idrogeno, pu causare
problemi diversi, in genere aggravati dalla presenza contemporanea di altre im-
purit. Oltre a formazione di schiume pi o meno abbondanti, i gas in dispersio-
ne possono rendere il uido comprimibile con conseguente irregolarit di funzio-
namento degli organi di regolazione. La tendenza dellolio a inglobare gas pu
essere valutata per mezzo delle prove descritte in 5.1.10 e 5.1.11.
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Molto spesso limportanza dei problemi causati dalla presenza di gas pu essere
ridotta adottando opportuni accorgimenti costruttivi atti a ridurre al minimo lin-
globamento di aria e a facilitarne lespulsione dallolio.
A.2.3.3 Impurit solide
Possono essere di natura e di origine diversa. Come gi detto, alcune (scaglie di
laminazione, sabbia, residui di stracci) possono essere presenti nel sistema sin
dal montaggio, altre sono generate durante il servizio come risultato di fenomeni
di usura e corrosione di parti metalliche o dallossidazione dellolio.
Esse interferiscono con il corretto funzionamento dei servocomandi e inuiscono
negativamente su alcune caratteristiche dellolio (schiuma, ritenzione di aria,
emulsionamento) e, se sono abrasive, favoriscono lulteriore usura delle parti in
moto relativo. Lentit della contaminazione particellare pu essere valutata per
mezzo di metodi utilizzanti il microscopio ottico e il conteggio manuale o con
contatori automatici di particelle. Un metodo consigliato lISO/DIS 4406 o AN-
SI/SAE J 1165. Lanalisi delle particelle pu risultare utile per individuare la fonte
della contaminazione.
Tutte le materie estranee dovrebbero essere eliminate dai dispositivi di depurazio-
ne dellolio no a livelli indicati dal costruttore in base alle esigenze del sistema.
A.2.4 Protezione contro la corrosione
I moderni oli destinati alla lubricazione del macchinario delle centrali elettriche,
e al funzionamento degli organi di controllo e di regolazione, contengono additi-
vi antiruggine, la cui presenza ed efcacia pu essere controllata con il metodo
indicato in 5.2.05.
Gli additivi antiruggine agiscono formando sulla supercie dei metalli bagnati
dallolio uno strato adsorbito che ne impedisce il contatto con acqua eventual-
mente presente nel sistema e quindi ostacola le reazioni elettrochimiche allori-
gine del processo di corrosione. quindi naturale che per effetto di tale mecca-
nismo di azione si verichi una diminuzione della concentrazione di additivi
nellolio. Una parte degli additivi pu per anche essere asportata insieme con
i detriti derivanti da corrosione e da usura o con lacqua, particolarmente se in-
quinata.
La protezione fornita dallolio viene resa meno efcace o del tutto compromessa
per effetto dellesaurimento in additivi e della presenza di impurit insolubili.
quindi buona pratica vericare periodicamente che lolio conservi un minimo
di capacit di protezione contro la corrosione in presenza di acqua. Il metodo
ISO 7120 Proc. A pu essere utilizzato a tale scopo, bench le condizioni di pro-
va adottate siano rappresentative solo di una delle molteplici situazioni in cui si
possono manifestare corrosioni in servizio. In particolare sar opportuno ricorda-
re che lolio, anche nuovo, non in grado di proteggere le parti ferrose su cui
goccioline dacqua e residui solidi possono stazionare per lungo tempo e, natu-
ralmente, le diverse parti del sistema (coperchio del cassone, tubi di ritorno, ecc.)
al di sopra della supercie dellolio ed esposti a umidit allo stato di vapore. La
risposta allesigenza di una protezione totale contro la corrosione pu quindi
solo venire solo dalluso di metalli non corrodibili, di rivestimenti protettivi e di
tutte le misure idonee per tenere anidro il sistema di lubricazione.
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S E Z I O N E
3 CONTROLLO PERIODICO DELLOLIO LUBRIFICANTE
A.3.1 Generalit
Lesercente di centrali elettriche deve preoccuparsi di vericare con periodici
controlli le caratteristiche degli oli onde garantire che lolio sia continuamente
mantenuto in condizioni soddisfacenti.
Tali controlli permettono sovente di mettere in evidenza irregolarit di funziona-
mento del sistema di lubricazione non altrimenti avvertibili.
A.3.2 Campioni dolio
I campioni per i controlli periodici dovrebbero essere per quanto possibile rap-
presentativi dellolio convogliato alle parti da lubricare. Il punto di prelievo do-
vrebbe pertanto essere scelto con questo criterio, per esempio a valle del sistema
di depurazione e dei refrigeranti mentre lolio in circolazione. Lolio stazionante
nella linea di campionamento o nella valvola di prelievo deve essere scartato.
Campioni prelevati da punti diversi del circuito di lubricazione sono talvolta uti-
li per individuare lorigine di una eventuale contaminazione o di guasti o malfun-
zionamenti del sistema.
I campioni devono essere custoditi in contenitori idonei e cio puliti, compatibili
con lolio (se di plastica) e di capacit adeguata (in genere almeno 1 litro).
I contenitori devono essere adeguatamente etichettati; letichetta deve riportare
almeno le seguenti indicazioni:
a) nome dellimpianto
b) macchinario e punto di prelievo
c) tipo di uido prelevato
d) data di prelevamento
e) ore di funzionamento
f) entit dei rabbocchi
g) eventuali note sul funzionamento.
Se del caso, letichetta deve riportare anche le indicazioni previste dalla normati-
va vigente in materia di igiene e sicurezza.
A.3.3 Prove raccomandate e loro frequenza
Le prove che si sono rilevate di maggiore utilit per valutare il grado di alterazio-
ne dei lubricanti in servizio, la presenza di sostanze estranee o lesecuzione di
rabbocchi con oli non idonei sono:
Acidit, stabilit residua allossidazione e sostanze insolubili sono le prove pi si-
gnicative per decidere la necessit di sostituire la carica.
Uno schema completo di controllo periodico ritenuto conveniente per le turbine
a vapore e relativi apparati di regolazione riassunto in Tab. 2.
Aspetto, odore
Colore,
Densit,
Viscosit
Acidit
P. Inammabilit,
Acqua,
Demulsivit
Stab. Residua Ossidazione
Insolubili e loro natura
Potere antiruggine
Schiumeggiamento
Prop. di rilascio aria
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Tab. A.1 Prove raccomandate e loro frequenza
Per le centrali idroelettriche lesperienza ha mostrato che gli intervalli di tempo
fra controlli successivi possono essere raddoppiati.
Per un nuovo impianto o per una nuova carica di lubricante, in aggiunta alle
frequenze indicate nella Tab. 2, opportuno effettuare controlli supplementari
durante i primi tempi di servizio, per es. dopo circa 300 h e dopo 3 mesi.
In determinate situazioni, per es. quando landamento dellalterazione dellolio
ben denito e i risultati sono lontani dai valori critici, possibile semplicare lo
schema suddetto. Viceversa nel caso di risultati anormali, o di condizioni di servi-
zio particolarmente gravose, o di eventi anomali nel servizio, potr diventare ne-
cessario aumentare ulteriormente la frequenza dei controlli.
Si consiglia di registrare le variazioni delle caratteristiche su una scheda (Allegato
A). Inoltre raccomandato di tenere sullimpianto una scheda (Allegato B) su cui
vengono registrati i dati relativi al tipo di olio impiegato, i rabbocchi effettuati e
le date relative.
A.3.4 Interpretazione dei risultati
Il signicato delle caratteristiche dellolio e della loro variazione in servizio gi
stato illustrato nella Sez. 2.
La stabilit all'ossidazione senzaltro una delle propriet pi importanti; la sua
diminuzione negli oli non additivati evidenziata con sufciente sensibilit e
tempestivit dalla variazione del numero di neutralizzazione.
Negli oli contenenti additivi antiossidanti invece, lacidit, dopo una lieve diminu-
zione iniziale, rimane invariata per lunghi periodi di tempo nch ladditivo an-
tiossidante non stato consumato quasi completamente.
A questo punto si assister a un aumento relativamente rapido della acidit. Ben-
ch il rilievo della acidit in funzione del tempo permetta di riconoscere il mo-
mento in cui diventa necessaria la sostituzione dellolio, essa non in grado di
segnalare eventuali condizioni di lavoro anormali in tempo utile per la loro cor-
rezione.
Indicazioni pi signicative sotto questo prolo possono essere ottenute con altri
tipi di misure, quali il dosaggio degli additivi antiossidanti residui, la determina-
zione della concentrazione di metalli disciolti, ecc. Una indicazione globale di
questi effetti pu essere ottenuta attraverso la prova di ossidazione descritta in
Caratteristiche Intervallo di tempo
Aspetto/Odore/Colore
Viscosit
Demulsivit
Stabilit allossidazione
Numero di neutralizzazione
Massa volumica
Punto di inammabilit
Sostanze insolubili
(1)
Caratteristiche antiruggine
Contenuto di acqua
(2)
Conteggio delle particelle
1 settimana
6 mesi
12 mesi
12 mesi
6 mesi
6 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
6 mesi
12 mesi
(1) Solo nel caso in cui lacidit, laspetto e le informazioni dellesercizio (per es. eccessivo accumulo di morchie
nel sistema di depurazione) ne indichino lopportunit.
(2) Esame a vista settimanale.
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A.2.2.1. Lesperienza acquisita mostra che oli per i quali la prova ha una durata in-
feriore a 20 40 ore cominciano a sviluppare acidit e sonoinsolubili in servizio.
I risultati di prove successive, diagrammati in funzione delle ore di servizio
dellolio, forniscono inoltre una rappresentazione graca del decadimento della
resistenza allossidazione nel tempo.
Criteri alternativi dellapprossimarsi della ne della vita utile della carica sono: 10
ore alla prova IP 328 e il 25% del valore iniziale alla prova ASTM D 2272.
Laspetto dellolio in servizio pure un elemento importante per rilevare la
presenza di acqua, residui insolubili e sostanze estranee.
Un attento esame visivo pu essere vantaggiosamente sfruttato per aumentare
lintervallo tra le pi speciche prove di laboratorio.
Un odore particolare, per esempio pungente, di bruciato, di uova marce o di
solventi, pu indicare cambiamenti nellolio causati da degradazione, tempe-
rature elevate, sviluppo di cariche batteriche o contaminazioni.
Il colore di un olio per turbina inizialmente molto chiaro e varia lentamente
negli anni. Un improvviso inscurimento pu essere sintomo di degradazione
termica dellolio o di contaminazione e deve essere indagato.
Massa volumica e viscosit si mantengono generalmente costanti per molto
tempo; le loro variazioni improvvise sono in genere indicative di rabbocchi
con oli di gradazione diversa o di inquinamento con altri prodotti. In certe
turbine idroelettriche ad asse verticale possono pure essere la conseguenza di
perdite di olio da un cuscinetto superiore.
Le caratteristiche di schiumeggiamento, di separazione dellaria e di demulsi-
vit sono soggette a un lieve e lento peggioramento come conseguenza nor-
male dellutilizzo dellolio. Importanti variazioni sono sempre conseguenza di
inquinamento.
Le impurit solide possono provenire dallambiente esterno (macchine che la-
vorino allaperto o in luoghi molto polverosi) o derivare da usure o corrosioni
allinterno del macchinario.
Esse possono essere ulteriore causa di usure e danneggiare le propriet
dellolio (demulsivit, schiumeggiamento e separazione dellaria) e devono
essere rimosse. La loro presenza non accompagnata da un parallelo aumento
dei residui nellimpianto di depurazione pu essere un indice del cattivo fun-
zionamento di questultimo.
La comparsa di depositi, cio di sostanze organiche insolubili il risultato dei
processi di invecchiamento dellolio. Essa si accompagna generalmente a una
modesta stabilit all'ossidazione.
Altri tipi di depositi possono dipendere, in sistemi umidi, dal formarsi di
emulsioni di additivi con acqua e prodotti della corrosione come pure da cre-
scita batterica.
Anche i depositi vanno rimossi poich il loro effetto sullolio analogo a
quello delle impurit solide.
A.3.5 Provvedimenti
Non esiste una prova singola in grado di indicare da sola lo stato dellolio e quin-
di di guidare la scelta di eventuali misure correttive. Sar in genere opportuno
provvedere alla sostituzione dellolio quando, per oli non additivati, il numero di
neutralizzazione supera il valore di 0,5 e, per oli additivati, esso mostra un incre-
mento di 0,2/0,4 rispetto al valore stazionario (A.3.4).
Anche la presenza di asfalti precipitabili dovrebbe essere considerata un indice di
alterazione avanzata.
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Nel caso di oli con ridotta resistenza all'ossidazione, ma prima che si sia vericata
la formazione di quantit apprezzabili di prodotti di alterazione, pu talvolta ri-
sultare economicamente vantaggiosa la sostituzione di parte della carica con olio
nuovo. sempre opportuno far precedere questa operazione da prove di ossida-
zione intese a valutare il livello qualitativo della miscela risultante. anche possi-
bile il ripristino delle caratteristiche antiossidanti dellolio con laggiunta di con-
centrati di additivi, ma loperazione richiede lassistenza del fornitore dellolio.
La presenza di acqua libera o emulsionata dovrebbe essere oggetto di attenzione
e la causa deve essere individuata ed eliminata. Analoga attenzione necessaria
per quanto riguarda la presenza di scorie metalliche o di ruggine abbondante.
Una cattiva demulsivit o una notevole tendenza allo schiumeggiamento non ri-
chiedono di per se stesse la sostituzione della carica a meno che non siano con-
comitanti con particolari situazioni di servizio quali presenza di acqua non sepa-
rabile o di schiuma persistente.
In Tab. 3 vengono riassunte le prove consigliate, i limiti di guardia per le diverse ca-
ratteristiche, i criteri di interpretazione dei risultati e gli interventi correttivi del caso.
Tab. A.2 Interpretazione dei risultati delle prove e misure da adottare
Prova Soglia di allarme Interpretazioni Correttivi
Aspetto 5.1.03 Torbido Lolio contiene acqua, solidi e/o aria Ricercarne le cause. Controllare dappri-
ma lacqua.
Odore Odore particolare:
pungente, di bru-
ciato, di uova mar-
ce o di solventi
Variazione in seno allolio che pu
essere il risultato di una degradazio-
ne, di elevate temperature raggiun-
te, sviluppo di batteri o di una conta-
minazione
Ricercare le cause. Controllare lacidi-
t, il tenore in acqua e il punto di in-
ammabilit
Colore
ISO 2049
(NOM 87)
Inscurimento rapi-
do e anomalo
Ci signica:
a) una contaminazione o
b) una eccessiva degradazione
Determinare le cause e porvi rimedio
Acidit totale
(ISO 6618)
(NOM 79)
Aumenti di 0,1 0,2
riferiti al valore ini-
ziale nelle prime
20000 ore di funzio-
namento
Aumento di 0,3 0,4
in rapporto al valo-
re iniziale in qualsia-
si momento 0,5 (per
oli non inibiti)
Ci rappresenta un anomalo deterio-
ramento
Possibili cause sono:
a) un sistema molto severo;
b) esaurimento dellantiossidante:
c) impiego di un olio improprio;
d) contaminazione dellolio
Lolio alla ne o si sta approssi-
mando alla ne della sua vita ma
pu essere anche valido quanto ri-
portato ai punti c) e d)
Ricercare le cause. Aumentare la frequen-
za dei controlli. Confrontare i risultati con
quelli della stabilit allossidazione. Con-
sultarsi con il fornitore dellolio circa la
possibilit di una reinibizione
Appurare un incremento dei sedimenti
sui ltri e nella centrifuga. Se cos o
se la stabilit allossidazione al di sot-
to dei limiti di accettabilit, rivedere la
situazione con il fornitore dellolio. Au-
mentare la frequenza dei controlli nel
caso in cui si decida di lasciare in servi-
zio la carica
Sedimenti
A.2.2.2
Apprezzabile Degradazione eccessiva Controllare la stabilit residua allossi-
dazione
Conteggio delle
particelle
ASTM F312
ISO 4407
ISO 4408
Supera i limiti am-
messi
(1)
per esem-
pio 15/12 ISO 4406
o SAE J 1165
La provenienza delle particelle pu
essere:
a) olio di rabbocco;
b) ingresso nel circuito di polvere o
cenere;
c) condizioni di usura nel sistema
Rivedere i limiti con il costruttore e, se
necessario, identicare le particelle. Lo-
calizzare ed eliminare la fonte. Depura-
re lolio dal sistema a mezzo ltrazione
e/o centrifugazione
Viscosit
ISO 3104
(NOM 46)
20% riferita al va-
lore iniziale di vi-
scosit
a) lolio contaminato;
b) lolio molto degradato;
c) si rabboccato con olio non ap-
propriato
Determinare la causa. Se la viscosit
bassa controllare il punto di inamma-
bilit. Controllare la demulsivit. Cam-
biare lolio se necessario
(1) I limiti dipendono dal metodo impiegato (consultare il costruttore del macchinario o il fornitore di olio).
(segue Tabella)
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S E Z I O N E
4 PULIZIA DEL SISTEMA PRIMA DELLAVVIAMENTO
A.4.1 Generalit
Durante il montaggio necessario procedere a una perfetta pulizia di tutte le par-
ti interessate dalla lubricazione, con particolare cura nellasportare le sostanze
impiegate dal costruttore come protettivi antiruggine, ecc. In tale operazione si
devono usare stracci di lino o cotone puliti e senza lacce e impiegare detergenti
idonei (detergenti di cui non dovranno venire lasciati residui nel sistema).
Si devono pure eliminare le scorie e le perle rimaste vicine alle saldature, la sab-
bia di fonderia ed eventuali scaglie metalliche.
Inne necessario vericare i ltri e i relativi accessori, controllare il senso di ro-
tazione delle pompe dellolio e vericare ogni accessorio relativo allimpianto di
lubricazione al ne di rilevarne eventuali difetti.
(seguito Tabella)
Prova Soglia di allarme Interpretazioni Correttivi
Stabilit residua
allossidazione
A.2.2.1
ASTM D 22/2
IP 328
20 40 ore
25% del valore ini-
ziale
Meno di 10 ore
Indica lapprossimarsi della ne della
vita utile
Assieme a un elevato valore di acidi-
t sta a signicare lapprossimarsi
della ne della vita della carica
Ripetere la campionatura. Se si otten-
gono analoghi risultati prevedere una
riadditivazione o la sostituzione della
carica
Contenuto
in acqua
ISO/DP 6296
(NOM 117)
Superiore allo 0,2% Olio contaminato o degradato. Possi-
bili fughe di acqua, cattivo funziona-
mento del sistema di depurazione
Controllare la demulsivit. Se non
sufciente, ricercare la fonte del conta-
minante. Comparare con altre prove i
risultati indicanti il livello di degrada-
zione. Eliminare lacqua e tenere accu-
ratamente sotto controllo il sistema
Prova della
ruggine
ISO 7120
Proc. A
Leggero arruggini-
mento nelle prime
20000 ore di servizio.
Leggero arruggini-
mento dopo 20000
ore di funzionamento.
Il sistema umido e/o sporco, non
correttamente condotto e ladditivo
stato eliminato.
Normale consumo delladditivo in un
sistema umido.
Ricercare le cause e procedere alle ne-
cessarie modiche per la manutenzione e
per il funzionamento. Prelevare un nuo-
vo campione e ripetere il saggio di corro-
sione Consultare il fornitore dellolio nei
riguardi di una riadditivazione se non si
hanno variazioni nella prova.
Consultare il fornitore dellolio per una
riadditivazione
Demulsivit
ISO 6614
(NOM 88)
60 minuti Olio contaminato o degradato Comparare con altre prove i risultati in-
dicanti il livello di degradazione. Non
richiesto alcun intervento se il contenu-
to in acqua accettabile
Prova di schiu-
meggiamento
ISO 6247
(NOM 64)
Supera i seguenti li-
miti
Seq. 1: 600/20
Probabile contaminazione con delle
sostanze solide con un olio non ap-
propriato.
Nelle nuove turbine, lassorbimento
da parte dellolio di residui di pro-
dotti antiruggine pu causare alcuni
problemi.
Controllare accuratamente lolio nel cir-
cuito. Eliminarne la causa. Esaminare
con il fornitore dellolio la possibilit di
una reinibizione
Rilascio dellaria
(NOM 121)
8 min. per VG 32
10 min. per VG 46
12 min. per VG 68
Contaminazione o degradazione Controllare accuratamente lolio nel cir-
cuito. Eliminarne le cause. Comparare i
risultati con altre prove
Punto di inam-
mabilit
ISO 2592
(NOM 83)
Pi di 30 C al di
sotto del valore
dellolio nuovo
Probabile contaminazione Determinarne le cause. Controllare la
viscosit per appurare la presenza di
solventi. Considerare un cambio
dellolio
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A.4.2 Pulizia preliminare mediante olio da eseguire a impianto fermo
Alle operazioni di pulizia manuale menzionate sopra deve seguire un lavaggio
del sistema mediante circolazione di olio di qualit equivalente a quello che ver-
r impiegato nella carica, a evitare che lolio che residuer nel sistema, nonostan-
te le operazioni di drenaggio, possa danneggiare le caratteristiche del lubricante
di esercizio.
Nel caso in cui, per facilitare il lavaggio, venisse utilizzato un olio di viscosit in-
feriore rispetto a quella del lubricante di servizio, si raccomanda di procedere a
un secondo lavaggio mediante una carica di olio del tipo prescritto per il norma-
le esercizio, per asportare i residui del precedente.
Durante le prime fasi del lavaggio necessario fare in modo che nei cuscinetti e
in altri organi delicati, soprattutto quelli di regolazione, non entrino impurit tra-
sportate dallolio; ci si pu ottenere mediante installazioni di ange cieche o de-
rivazioni che isolino gli stessi. Naturalmente, a seconda della dimensione, della
lunghezza dei tubi e della potenzialit delle pompe pu risultare conveniente di-
videre in parti il sistema e pulirle separatamente.
Durante il lavaggio la temperatura dellolio deve essere compresa fra 50 e 80 C, su-
periore quindi alla temperatura di esercizio, allo scopo di provocare una dilatazione
delle tubazioni e di facilitare il distacco delle scorie e di altre sostanze aderenti.
importante che durante questa operazione venga realizzata una opportuna de-
purazione (ltrazione, centrifugazione). Quando sia accertato, vericando ltri e
centrifughe, che non sono pi presenti impurit nel sistema, si ricollegano le par-
ti escluse proseguendo la circolazione dellolio per un periodo adeguato (per es.
3 4 h).
Dopo il lavaggio lolio deve essere scaricato ancora caldo in modo da eliminarlo
il pi completamente possibile e con esso anche le impurit solubili a caldo.
A operazioni nite necessario vericare attentamente tutti i cuscinetti, i serbatoi
e le altre parti soggette a lubricazione e in particolare i dispositivi di regolazione
onde accertarsi che la pulizia sia completa e limpianto di lubricazione pronto a
ricevere lolio per entrare in servizio.
5 NOTE SULLA LUBRIFICAZIONE DURANTE LAVVIAMENTO E
S E Z I O N E
IL PERIODO INIZIALE DI MARCIA NORMALE
A.5.1 Avviamento della macchina
A prescindere dagli aspetti pi specicamente impiantistici e di esercizio, si dan-
no di seguito le raccomandazioni ritenute opportune circa la corretta utilizzazio-
ne del lubricante.
Effettuate le operazioni di pulizia menzionate nella Sez. 4, si procede al riempi-
mento dellimpianto con il lubricante prescritto.
Per quanto il sistema di circolazione sia dotato di proprio ltro, opportuno, du-
rante questa operazione, introdurre lolio attraverso il sistema di depurazione o
altro ltro adeguato.
Lolio viene fatto circolare dapprima a macchina ferma, mediante pompe ausilia-
rie, quindi si avvia la macchina a bassa velocit per un certo tempo ispezionando
che il sistema sia in ordine.
Quando la macchina ha raggiunto la velocit di regime, assicurarsi che esista un
sufciente battente di olio sul livello della bocca di aspirazione della pompa o
del condotto aspirante al ne di evitare ingresso di aria nel sistema.
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A.5.2 Primo periodo di marcia normale
Dopo le prime ore di funzionamento, si regola lerogazione dellacqua di raffred-
damento in modo che lolio si porti alla temperatura consigliata. Durante il fun-
zionamento, registrare le temperature dei supporti e quelle dellolio e dellacqua
allentrata e alluscita del refrigerante.
Riscontrando una improvvisa variazione di temperatura se ne individui la causa e
si prendano i provvedimenti del caso.
Dopo le prime 300 h di funzionamento, opportuno depurare tutto lolio contenu-
to nel sistema allo scopo di eliminare le impurit minori eventualmente rimaste.
S E Z I O N E
6 TRATTAMENTO DELLOLIO DURANTE IL SERVIZIO
A.6.1 Generalit
consigliabile depurare continuamente o a intervalli regolari lolio in servizio
allo scopo di eliminare le impurit che pu contenere ed evitare laccumulo di
acqua, la formazione di emulsioni e depositi melmosi, il cui accumulo potrebbe
compromettere il servizio, nonch la circolazione di impurit abrasive.
A.6.2 Depurazione continua
impiegata prevalentemente nel caso di grandi unit. Un procedimento usato
spesso vantaggiosamente consiste in un sistema a circolazione derivata compren-
dente una vasca di decantazione e un ltro di capacit adeguate.
Una parte dellolio in servizio viene prelevata lateralmente dalla parte bassa del
serbatoio e insieme allolio che tracima dal troppo pieno viene inviata attraverso
un ltro alla vasca di decantazione.
Da questa, dopo un periodo di tempo adatto a permettere la decantazione
dellacqua e delle impurit ancora presenti, detto olio viene mandato allimpianto
utilizzatore previo passaggio attraverso una serie di ltri pi ni.
Un altro sistema efcace quello della depurazione continua in derivazione, per
centrifugazione di una parte dellolio circolante, prelevandolo dal serbatoio di
servizio come detto in precedenza.
Lolio depurato ritorna nel serbatoio stesso.
A.6.3 Depurazione discontinua
in genere applicata in impianti con limitate quantit di olio in servizio.
Ogni 250 h circa di funzionamento si consiglia di scaricare il 5% di olio e di ag-
giungere olio depurato no a portare la carica al livello prescritto. Lolio scaricato
potr essere depurato e successivamente riutilizzato.
comunque necessario che almeno una volta allanno tutto lolio in servizio sia
depurato.
Per cuscinetti con lubricazione a anello, la depurazione dellolio pu avvenire
in ciclo chiuso su ogni cuscinetto mediante pompa e ltro sistemati su carrello
prelevando lolio dalla coppa del supporto e rimandandolo nel medesimo.
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S E Z I O N E
7 OPERAZIONI VARIE
A.7.1 Controlli periodici del sistema di lubricazione
Occorre controllare che lacqua di raffreddamento del lubricante non venga a
mancare e regolarne la portata in modo che la temperatura dellolio alluscita del
refrigerante non superi il valore consigliato dal costruttore della macchina.
Una sopraelevazione di temperatura dopo un certo periodo di funzionamento
pu essere indice di ostruzione dei refrigeranti, causata per es. da incrostazioni o
sporcizia; in questi casi si proceder ai necessari interventi.
Il livello dellolio nel serbatoio, come pure la sua pressione, devono essere man-
tenuti costantemente entro i limiti indicati dal costruttore.
Annualmente controllare la tenuta dei refrigeranti e pulirne le superci per evita-
re che i depositi ne alterino lefcacia; controllare gli apparecchi indicatori e regi-
stratori delle pressioni e delle temperature installate sul sistema di lubricazione;
controllare i dispositivi particolari installati sulle turbine a vapore e destinati a
evitare inquinamenti di acqua nellolio per effetto di condensazione.
Accertare periodicamente, secondo le indicazioni della Sez. 3, che lolio si man-
tenga in condizioni soddisfacenti e, se necessario, intervenire con i provvedimen-
ti pi adeguati.
Oltre a quanto gi detto in A.3.5, in caso di rabbocchi si consiglia che lentit di
ciascuno di essi non superi il 10% dellintera carica.
Forti quantit di olio nuovo, a causa del suo minore potere solvente, possono
causare precipitazione di prodotti di ossidazione; il fenomeno viene accentuato
dal fatto che loperazione pu provocare un anormale abbassamento termico nel
sistema a causa della differenza di temperatura fra olio nuovo e olio in servizio.
Sempre allo stesso scopo, opportuno che, allatto del rabbocco, la temperatura
dellolio nel serbatoio non sia inferiore al valore previsto per macchina a regime.
A.7.2 Sostituzione delle cariche di olio
In caso di sostituzione di cariche molto acide si raccomanda di effettuare di nor-
ma, in aggiunta alle indicazioni gi date nella Sez. 4, due lavaggi di cui il primo
con olio di qualit equivalente ma di viscosit inferiore e il secondo con olio del-
lo stesso tipo e viscosit prescritti per il normale servizio.
Lolio usato dovrebbe essere scaricato a temperatura di regime il pi velocemente
possibile, rimuovendo le restrizioni del sistema, onde evitare laccumulo di depo-
siti.
Il serbatoio e le altre parti accessibili devono essere pulite manualmente prima di
introdurre lolio di lavaggio, per evitare inutile circolazione di depositi o di impu-
rit.
Sia nel primo che nel secondo lavaggio la macchina dovrebbe ruotare sotto vira-
tore, mantenendo in funzione il sistema di depurazione.
A operazione nita, serbatoio, cuscinetti, tubazioni, dispositivi di regolazione,
ecc. devono essere accuratamente ispezionati e i residui di olio o le tracce di de-
positi eventualmente rimasti devono essere asportati manualmente con stracci di
lino o cotone puliti e privi di lacce.
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A.7.3 Arresto della macchina
In questa fase necessario mantenere la macchina in rotazione a velocit ridotta
per un opportuno periodo di tempo a evitare surriscaldamenti localizzati dellolio
e disuniforme raffreddamento del rotore, con le conseguenti distorsioni che altri-
menti avrebbero luogo.
inoltre buona norma far circolare lolio anche a macchina ferma nch essa
non abbia raggiunto la temperatura ambiente.
Ci consente di evitare, specie se il funzionamento intermittente, depressioni ri-
petute allinterno del sistema con conseguente entrata di impurit o condensazio-
ne di umidit.
Nei periodi di fermata poi opportuno far circolare il lubricante settimanalmen-
te onde mantenere un velo di olio su ogni parte del circuito.
Nel caso di fermate prolungate (per es. 3 mesi), in particolare per centrali idroe-
lettriche situate in zone umide o fredde, inoltre opportuno effettuare il tratta-
mento di depurazione di tutto lolio prima di riavviare la macchina.
Se le fermate dellimpianto raggiungono un anno o pi, pu essere consigliabile
scaricare tutto lolio di servizio e sostituirlo con altro (avente spiccate propriet
antiruggine), che sar rimosso prima della rimessa in servizio del gruppo.
A.7.4 Pulizia dei serbatoi, fusti e altri contenitori
indispensabile che tutti questi elementi, utilizzati per la conservazione e il tra-
vaso dellolio, siano mantenuti accuratamente puliti e chiusi, provvedendo a un
rigoroso lavaggio qualora abbiano contenuto oli diversi, oli usati o altri liquidi.
Tutti i contenitori devono avere la supercie interna esente da ruggine, non ver-
niciata e non zincata.
Si consiglia che il lubricante venga immagazzinato al coperto, lontano da fonti
di calore o di umidit; se contenuto in fusti, questi vanno sistemati in posizione
orizzontale e col tappo sotto battente.
inoltre opportuno tenere conto dei diversi arrivi di lubricante onde sottoporre
la scorta a una adeguata rotazione che eviti periodi di magazzinaggio troppo pro-
lungati.
S E Z I O N E
8 PROTEZIONE CONTRO GLI INCENDI
Premesso che per quanto riguarda largomento oggetto di questa sezione ne-
cessario fare riferimento alla normativa antincendio ufciale, si danno di seguito
alcune raccomandazioni di carattere generale:
tenere in vicinanza di ogni macchina adatti mezzi di spegnimento di eventuali
incendi dellolio; per piccoli incendi sono efcaci apparecchi mobili a polvere;
collocare ,a conveniente distanza delle macchine, casse di sabbia munite del-
le relative pale, per combattere incendi che si propaghino sul pavimento;
avere disponibili in centrale autorespiratori afnch il personale possa inter-
venire nellopera di spegnimento difendendosi dal fumo che si sviluppa e da
sostanze pericolose per la respirazione;
qualora sia ritenuta opportuna una protezione integrale contro lincendio, adot-
tare impianti ssi con intervento automatico impiegando acqua nebulizzata.
Si tenga comunque presente che opportuno evitare per lestinzione di incendi
su gruppi in moto, luso di getti dacqua che hanno scarsa efcacia e che inoltre,
potendo colpire tubazioni di vapore ad alta temperatura, possono dare luogo a
gravi inconvenienti.
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Allegato A
Olio nuovo
Caratteristiche iniziali
(Bollettino di analisi)
Note
Aspetto
Colore
Massa volumica a 15 C
Viscosit cinem. a 40 C (Cst)
Indice di viscosit
Punto di inammabilit (C)
Punto di scorrimento (C)
Demulsivit a 54 C min.
Schiumeggiamento (cm
3
)
I ciclo
II ciclo
III ciclo
Potere separazione aria (min.)
N.N. mg/KOH/g olio
Corrosione su rame
Propriet antiruggine
Ceneri %
Alterabilit:
Deposito %
Acidit totale mg KOH/g olio
NORMA TECNICA
CEI 10-8:1997-06
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(Allegato A)
Societ ................................................................ Scheda N. ....................................
CONTROLLO PERIODICO OLI LUBRIFICANTI IN SERVIZIO
Centrale ..................................................... Gruppo........................................
Potenza........................................
Cuscinetto e altri organi sistema Regolatore e apparecchiature
principale .................................................. connesse......................................
Olio tipo.................................................... Olio - tipo....................................
Data entrata in servizio.............................
Aggiunte ....................................................
Aspetto Colore
Densit
15 C
NN Acqua Insolubili
Stab.
ossidazione
Demulsivit
Punto
inamm.
Propriet
antiruggine
Altre
note
NORMA TECNICA
CEI 10-8:1997-06
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(Allegato B)
SCHEDA DI SERVIZIO PER LA LUBRIFICAZIONE....................................................
IMPIANTO....................................................................................................................
......................................................................................................................................
(principali dati del gruppo)
Data di entrata in servizio ...........................................................................................
Lubricanti impiegati e quantit in servizio:
Cuscinetti
e altri organi sistema principale................................ kg..........................................
Regolatore
e apparecchiature connesse..................................... ............................................
Sistema di lubricazione............................................ ............................................
Date Operazioni varie e controlli Osservazioni
Fine Documento
NORMA TECNICA
CEI 10-8:1997-06
Totale Pagine 38
La presente Norma stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e benecia del riconoscimento di cui alla legge 1 Marzo 1968, n. 186.
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