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L'amore molesto
Tra il corpo di Amalia, che galleggia nel mare in cui è oscuramente annegata, e
il corpo di Delia, sua figlia, esposto alla pioggia di una Napoli plumbea e ostile, si
distende un racconto di cento pagine che ora pare accentuare la frattura tra le due
donne, ora sembra un cordone ombelicale teso a ristabilire un legàme troppo
presto e troppo dolorosamente troncato.
Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c'era con lei la notte in cui è morta?
È stata davvero, come spingono a pensare le ultime ore della sua vita, la donna
che sua figlia si è sempre immaginata, ambigua e incontentabile, pronta a
deviazioni segrete, capace di sfuggire alla sorveglianza ossessiva del marito? Il
percorso che porterà Delia dal funerale della madre all'evocazione sempre più
dettagliata della figura mobile e seducente di lei, allo scioglimento imprevedibile
del racconto, è costellato di sussulti della memoria, sentimenti di repulsione e
d'amore, colpi di scena a volte agghiaccianti, spostamenti carichi d'ansia per una
città che non da tregua e che a ogni angolo nasconde la figura insidiosa di
Caserta, vecchio amico di Amalia, laido e affascinante, vittima e carnefice.
Elena Ferrante governa con sapienza un intreccio che di pagina in pagina, con
un linguaggio sempre più intenso, cattura il lettore dosando fascinazione e orrore.
Il risultato è un libro che scava nel rapporto madre-figlia con crudeltà, con
passione, con nostalgia struggente, con torbida innocenza, trasformando una
vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro.
Elena Ferrante è vissuta a lungo a Napoli. Attualmente risiede in Grecia.
Questo è il suo primo romanzo.