Sommario
Le valvole industriali sono sottoposte a prove in pressione, di resistenza e di tenuta, in
accordo alle norme europee EN 12266. Le protezioni contro i pericoli di tali prove devono
essere correttamente progettate, tenendo conto delle conseguenze di un eventuale
cedimento della attrezzatura.
In questa memoria è illustrato lo schema di progetto dei sistemi di protezione per le prove
di valvole ad alta pressione.
1. Introduzione
Le attrezzature prodotte per operare ad una pressione superiore a quella atmosferica
devono essere collaudate prima della messa in servizio definitiva, allo scopo di verificare
la sicurezza per l’uso e la regolarità di funzionamento. Durante un collaudo in pressione
esiste sempre il rischio di un cedimento strutturale. In particolare, le valvole ad alta
pressione necessitano di una fase di collaudo che faccia parte del processo produttivo,
con strutture dedicate allo scopo secondo la tipologia di valvola e la realtà produttiva,
nonché di personale adeguatamente formato che segua procedure dedicate.
In questa memoria si sintetizzano i risultati della progettazione delle strutture di protezione
e delle istruzioni operative relative alla conduzione delle prove per un’azienda produttrice
di valvole ad alta pressione. Dopo l’attuazione delle misure tecnico-gestionali previste,
l’azienda esegue le prove all’interno di strutture di sicurezza, con procedure chiare e
personale formato ed addestrato, con un miglioramento della produzione.
La norma UNI EN 12266 prevede che siano eseguite una prova di resistenza e una
successiva prova di tenuta. La prova di resistenza consiste nel verificare la capacità di
contenimento dell’involucro alla pressione interna. La prova di tenuta deve verificare la
capacità della sede di rispettare il grado di perdita specificato.
Preliminarmente occorre valutare l’energia immagazzinata nella valvola, che è
direttamente proporzionale alla pressione e al volume della valvola stessa. In base
all’energia accumulata nella valvola si dimensionano le strutture di protezione per il
contenimento dei danni all’interno di aree produttive.
Poiché l’eventuale rottura può interessare sia la valvola in prova che i componenti della
sorgente di pressione, oltre alla struttura di contenimento in acciaio, nella quale è
posizionata la valvola, è stata calcolata anche una barriera in cemento armato delimitante
la zona di prova. L’ingresso in tale zona è regolamentato dal responsabile della
conduzione della prova per vietare l’accesso ai non addetti e gestire la presenza degli
ispettori del cliente e/o dell’organismo notificato.
La prova di resistenza è eseguita con acqua, mentre quella di tenuta è eseguita con aria.
Entrambe le prove consistono nel comprimere il fluido contenuto ad una pressione
superiore a quella massima ammissibile e mantenere la condizione per tutto il tempo
necessario all'esame della valvola in ogni sua parte. L’esame ravvicinato della superfice
della valvola può avvenire solo dopo che la pressione è stata ridotta ad un valore
opportuno.
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È importante rilevare che la prova di tenuta è eseguita su un corpo valvola già collaudato
in termini di resistenza meccanica.
2. Quadro Normativo
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pressione nei vasi sanguigni o danneggiare seriamente gli occhi. Al riguardo l’ispezione
con telecamere è importante per tenere gli operatori il più possibile lontano dal sistema in
pressione, inoltre le procedure devono comprendere il divieto di strofinare la mano sulla
valvola o le tubazioni e indossare indumenti protettivi adeguati e gli occhiali di sicurezza.
Se poi alla prova assistono rappresentanti del cliente o di un organismo notificato, il
responsabile della prova deve assicurarsi che sostino in un luogo sicuro.
4. Misure di Protezione
Sono state progettate due misure di protezione. La prima è costituita da un cubicolo di
contenimento in acciaio al carbonio allo scopo di intercettare frammenti o componenti di
valvola proiettati ad alta velocità e getti di liquido/gas; la seconda è costituita da barriere di
protezione in cemento armato allo scopo di proteggere l’addetto al banco di messa in
pressione dalla proiezione di parti e dal distacco di condutture di collegamento con la
sorgente di pressione.
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7. Energia Immagazzinata
L’energia immagazzinata nella sfera equivalente è dell’ordine dei MJ; in particolare nella
prova pneumatica, sebbene la pressione sia inferiore, si ha un energia circa 8 volte
superiore a quella della prova idraulica.
La letteratura tecnica concorda nel ripartire l’energia accumulata in energia cinetica dei
frammenti e energia dell'onda d'urto nelle proporzioni seguenti:
35% in energia cinetica
65% in onda d'urto.
12. Effetti delle Lesioni Secondarie per Impatto sul Corpo Umano
Si tratta delle lesioni causate dall’impatto di missili. Tali missili producono lacerazioni,
penetrazione e trauma contusivo. Sulla base di nomogrammi, disponibili in letteratura
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tecnica, è possibile dare delle stime di pericolosità per l’impatto dei frammenti con varie
parti del corpo umano che danno un probabilità di morte per:
impatto con la testa,
impatto con il corpo e gli arti.
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19. Conclusioni
Sono state dimensionate le protezioni per condurre in sicurezza le prove idrauliche e
pneumatiche di valvole industriali ad alta pressione. Inoltre sono state scritte le procedure
per le diverse fasi della prova in pressione: preparazione, mantenimento e
depressurizzazione, impartendo prescrizioni per il sistema di pressurizzazione, il sistema
di misura della pressione e le modalità di esecuzione. L’adozione di dette procedure ha
non solo migliorato la sicurezza, ma anche la produttività.
Bibliografia
[1] G. Saville, S.M. Richardson, B.J. Skillerne de Bristowe: “Pressure Test Safety”, HSE
Contract Research Report 168, 1998
[2] G. Gurnari, G. Mulè; N. Palumbo “La Valutazione del Rischio nella Prova a Pressione
di Attrezzature Metalliche”, Atti Convegno SAFAP, Cagliari, 2008
[3] Foglio Tecnico INAIL “Prova in Pressione di Liquido”, Atti Convegno SAFAP, Napoli,
2012
[4] UNI EN 12666-1 e 12266-2, “Prove su valvole – Prove in pressione, procedimenti di
prova e criteri di accettazione – Requisiti obbligatori e supplementari” Edizione Aprile
2004
[5] D.Lgs. 81/2008
[6] Raccolta E, DPR 302/56, D.M.329/04, EN 13445-5, AD Merkblatt
[7] Raccolta VSR rev. 95
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