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Analisi di Sicurezza - Introduzione
Per sistemi di protezione si intendono i dispositivi che intervengono una volta che
l’anomalia si è gia verificata e che hanno la funzione di limitare le conseguenze e riportare
i parametri di funzionamento nelle normali condizioni di processo.
Analisi di Sicurezza & Normativa
Per la fase di esercizio relativa agli apparecchi a pressione (di gas, vapori o miscele) deve
essere redatta una relazione tecnica (relazione di primo impianto) che ha lo scopo di
dimostrare che le condizioni di esercizio degli apparecchi in esame ed i relativi dispositivi
di controllo/regolazione e di protezione sono confomi alle norme (ossia sono idonei a
mantenere i parametri di esercizio nei limiti di processo, evitando che si creino le
condizioni che possono portare ad un incidente, Raccolta E – E1B5).
L’obbligo della relazione impone di fatto la necessità di una prima analisi di sicurezza
dell’impianto affidata all’utente o al progettista.
Analisi di Sicurezza & Normativa
Applicare misure di protezione riguardo i rischi che non possono essere eliminati;
Per ogni anomalia che può causare una sovrapressione all’interno di una o più
apparecchiature viene calcolata la portata di fluido da scaricare attraverso i
dispositivi di protezione (valvole di sicurezza, dischi a frattura prestabilita, etc)
affinchè non venga superata la pressione/temperatura di progetto
dell’apparecchiatura stessa.
Dimensionamento dei dispositivi
1. anomalie di esercizio: ossia per errori di manovra, disservizi dei controlli automatici
o dei meccanismi di regolazione automatica compresi i dispositivi di riduzione di
pressione con o senza by-pass, apporto di calore da sorgenti esterne non dovuto ad
incendio, etc.;
2. incendio esterno (di sostanze infiammabili, solide o liquide presenti nel locale di
installazione dell’apparecchio o nelle immediate vicinanze e presenti in quantità tali
da poter alimentare un’incendio).
PSV
pe
R. Disk
pi
Valvole di sicurezza (PSV)
corpo valvola
ingresso fluido
Valvole di Sicurezza (PSV)
a peso diretto;
Il metodi di calcolo utilizzabili sono diversi a seconda del fenomeno fisico che genera la
sovrapressione nell’apparecchiatura da proteggere.
Occorre innanzitutto distinguere il caso di efflusso sonico o da quello subsonico del gas; il
primo caso si realizza quando il rapporto tra la pressione p1 nell’apparecchiatura durante
la fase di scarico della valvola e la contropressione p2 (pressione a valle del dispositivo) è
maggiore del valore critico:
k
⎛ p1 ⎞ ⎡ k + 1⎤ k −1
⎜⎜ ⎟⎟ = ⎢ ⎥
⎝ p2 ⎠c ⎣ 2 ⎦
Nel caso di efflusso sonico (di gas o vapore), la norma italiana sull’esercizio (DM 21.5.74 -
Raccolta E cap.E1D2) riporta la formulazione per la verifica della sezione minima
trasversale netta dell’entrata valvola:
q v1
A = ⋅
( 0 . 9 ⋅ K ) ⋅ (113 . 8 ⋅ C ) p1
...segue – PSV & Dimensionamento
⎛ q ⎞ v1
A = ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅
nella formula si considera: ⎝ ( 0 . 9 ⋅ K ) ⋅ (113 . 8 ⋅ C ) ⎠ p1
T1 è la temperatura del fluido all’ingresso della valvola durante la fase di scarico (in K);
v1 è il volume specifico del fluido (in m3/kg) alle condizioni di scarico p1 – T1;
C è il coefficiente di espansione: ⎛ k +1 ⎞
⎜ ⎟
⎛ 2 ⎞ ⎝ k −1 ⎠
C = k ⋅⎜ ⎟
⎝ k + 1 ⎠
Nel caso la pressione interna risulti inferiore al valore critico per lo scarico (di gas o
vapore) a velocità sonica, la portata di scarico è dipendente anche dalla contropressione a
valle della valvola (ossia la p2); in tal caso per il dimensionamento, la norma italiana,
raccomanda di utilizzare la medesima formulazione moltiplicata per un coefficiente di
sicurezza (>1), dichiarato dal costruttore della valvola stessa.
Per quel che riguarda le valvole destinate a scaricare liquidi (surriscaldati o non) il
dimensionamento viene effettuato dal costruttore della valvola (o dall’utente) tenendo
conto delle caratteristiche termodinamiche del fluido da scaricare.
...segue – PSV & Dimensionamento
La normativa italiana, per i recipienti contenenti liquidi in equilibrio con la loro fase
gassosa il valore della portata q in caso di incendio, riporta la seguente formulazione:
0.82
F⋅S
q = 155.000 ⋅
L
S la superficie esposta al fuoco del recipiente a contatto del liquido (in m2);
Per quel che riguarda la superficie esposta al fuoco S si deve considerare quella inclusa in
un’altezza di almeno 8 metri sopra ogni piano sul quale possono accumularsi le sostanze
infiammabili, o nel caso di sfere, quella compresa tra il piano precedente e la quota del
diametro orizzontale massimo oppure 8 metri (prendendo la maggiore tra le due).
Nella superficie S deve includersi, nel caso il serbatoio è installato a distanza inferiore a 7
metri da manufatti suscettibili di incendio, la porzione del recipiente esposto alla
radiazione termica.
...segue – PSV & Dimensionamento
F ⋅ S0.82
q = 155000 ⋅
L
...segue - Caso di incendio esterno
per U ≤ 11 → F=0,3
Il disco di rottura può garantire che in tempi molto brevi (∝ millisecondi) si renda
disponibile una grande superficie di scarico in grado di proteggere in modo efficace
l’apparecchiatura interessata dalla sovrapressione di esercizio.
Il dischi di rottura non hanno meccanismi o parti mobili e quindi sono stagni sia sotto
pressione che sotto vuoto; necessitano di una minore manutenzione rispetto alle valvole.
Miscele Gassose
k
⎛ pr ⎞ ⎡ k + 1⎤ k −1
⎜⎜ ⎟⎟ = ⎢ ⎥
⎝ pa ⎠ c ⎣ 2 ⎦
In condizioni di salto critico ossia di efflusso sonico (di solo gas), la norma
italiana sull’esercizio degli apparecchi a pressione (Raccolta E cap.E1D4)
riporta la seguente formulazione per il dimensionamento della sezione minima
trasversale netta del disco e dei condotti di ingresso e uscita in corrispondenza
del dispositivo a frattura prestabilita:
q Z ⋅T
A = ⋅
0 . 62 ⋅ ( 394 . 9 ⋅ C ) ⋅ p1 M
...segue – R.D. & Dimensionamento
⎛ q ⎞ Z ⋅T
si considera: A = ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅
⎝ 0 . 62 ⋅ 394 . 9 ⋅ C ⋅ p1 ⎠ M
• T è la temperatura del gas a monte del disco durante la fase di scarico (K);
• Z è il fattore di comprimibilità del fluido alla pressione p1-T1 (si assume uguale ad 1 se
non si conosce il valore effettivo);
In caso di salto non critico la pressione risulta inferiore al valore critico pc (caso
di efflusso subsonico del gas), la portata di scarico è dipendente anche dalla
pressione a valle del disco (pa); in tal caso per il dimensionamento del disco, la
norma italiana citata, prescrive di utilizzare la medesima formulazione
moltiplicata per un coefficiente di sicurezza (>1), dichiarato dal costruttore del
dispositivo a frattura prestabilita che si è scelto di utilizzare.
Recipienti in Pressione
&
Tecniche di Analisi dei Rischi
PV & Tecniche di Analisi dei Rischi
FMEA/FMECA
Sono metodi di analisi di affidabilità intesi ad identificare i guasti di componenti o
dispositivi di sicurezza che hanno conseguenze significative sulla funzionalità del
sistema nella applicazione considerata.
Partendo dalle caratteristiche dei guasti degli elementi base del sistema (modi di
guasto) e dalla struttura del sistema, la FMEA determina gli effetti di tali modi di
guasto sulla funzionalità complessiva, la FMECA associa anche una valutazione
numerica di tali effetti (criticità).
Esempio di applicazione - FMEA
HLS HLA
LIC
Vr1 T1
A LLS B
P1
G
Esempio di applicazione - FMEA
Mancata
Mancata apertura Basso livello in T1 alimentazione al TOP 2
sistema B
Cavitazione pompa Blocco pompa P1
TOP 3
P1 per basso livello LLS
Rilascio di liquido
Rilevazione di vapori
Perdita tenuta stelo infiammabile nel
------- infiammabili nel TOP 1
valvola bacino di
bacino
contenimento
Analisi FMECA
impianto
impianto
serbatoio
serbatoio-- generatore
generatoredidi linee
lineediditrasporto
trasporto
accumulatore
accumulatoredidiv.v. vapore
vaporen.1
n.1
dispositivi
dispositivididi dispositivi
dispositivididi dispositivi
dispositivididi
alimentazione
alimentazione allarme
allarme sicurezza
sicurezza
PSV
PSV
...Analisi FMECA
asta
Se si suppone di aver individuato tra i modi
ingresso fluido
...Analisi FMECA
PROBABILITÀ
Probabilità
Probabilità Classe Frequenza
(accadimento/anno)
Gravità
0 1 2 3 4
Evento
0 04 14 24 34 44
1 03 13 23 33 43
2 02 12 22 32 42
3 01 11 21 31 41
4 00 10 20 30 40
CRITICITÀ
Modo di Guasto
Funzione Cause RPN
(solo alcuni)
P G I
Mancata chiusura
PSV Chiusa (o perdita per diverse 3 1 1 11
trafilamento)
errore di
PSV Aperta Mancata apertura
taratura
1 3 4 132
Definito l’evento finale di interesse, che di solito è un guasto del sistema, ad ogni elemento
vengono associati uno o più eventi primari che lo caratterizzano, in relazione alla funzione
da esso svolta e si traccia un albero orientato, con radice nell’evento finale in cui ogni
evento (conseguenza) è connesso agli eventi che provocano (causa).
In questo modo è possibile stimare la probabilità del verificarsi dell’evento finale tramite
l’unione e l’intersezione dei vari eventi primari.
or
and
or
incendio anomalie
esterno di esercizio
or
and
and
dell’elemento stesso a svolgere una funzione richiesta, in condizioni date, per un dato
In termini quantitativi essa è espressa dalla probabilità che l’elemento possa eseguire la
richiesta; in altri termini è l’evento corrispondente alla cessazione del servizio offerto.
Si indica con avaria (damage) lo stato in cui viene a trovarsi l’elemento in seguito al
verificarsi di un guasto.
Affidabilità dei Componenti
R(t)=N(t)/(N(0)
F(t)= 1- R(t)
f(t)= dF(t)/dt=-dR(t)/dt
che ha il significato di probabilità che l’oggetto, in esercizio da t=0, si guasti nell’intervallo dt.
...segue- Affidabilità dei Componenti
Derivando la relazione R(t) rispetto al tempo, dividendo per N(t) e cambiando di segno si
ottiene:
-1/N(t)·dN/dt = - [1/R(t)]·dR/dt
La probabilità di guasto istantaneo per un elemento, prende il nome di tasso di guasto
istantaneo (failure rate) ed è definito come:
1 dN
λ(t) = − ⋅
N( t ) dt
pertanto combinando le espressioni precedenti si ottiene:
1 dN 1 dR f ( t )
λ(t) = − ⋅ =− ⋅ =
N( t ) dt R ( t ) dt R ( t )
Integrando la precedente relazione e tenendo conto che R=1 per t=0, si possono ricavare le
seguenti espressioni generali:
⎛ t ⎞
⎜ ⎟
R(t) = exp ⎜ −
⎜ ∫ λ( τ )d τ ⎟
⎟
⎝ 0 ⎠
⎛ t ⎞
⎜ ⎟
f(t) = λ ( t ) ⋅ exp ⎜ −
⎜ ∫ λ( τ )d τ ⎟
⎟
⎝ 0 ⎠
Il valore atteso del tempo di guasto (mean time to failure) è espresso, infine, dalla relazione:
MTTF =
∫ R ( t ) dt
0
In generale l’andamento nel tempo di λ non è costante; in molti casi di interesse pratico,
l’andamento è quello a forma di vasca da bagno (bathtube) mostrato in figura.
R(t) = exp(-λt)
f(t) = λ exp(-λt)
MTTF=1/λ
Affidabilità: sistema serie R1 R2
Un insieme di elementi tali che il guasto di uno implichi il guasto del sistema è detto in serie;
ovvero: il sistema funziona solo se tutti gli elementi funzionano.
L’evento W=“sistema funziona” è dato da:
W=R1∩R2 (∩≡AND)
In termini di probabilità possiamo scrivere che:
P(W)= P(R1) · P(R2|R1)
(la notazione P(R2|R1) denota la probabilità di R2 quando si suppone che R1 si sia
verificato – cioè sia funzionante).
Se gli eventi sono indipendenti (cioè P(R2|R1)=P(R2)) allora :
P(W)= P(R1)·P(R2)
L’affidabilità complessiva di un sistema serie è quindi data dal prodotto delle affidabilità
n
delle singole unità:
Rs(t) = ∏ Ri(t)
i
Siccome le R(t) sono probabilità da ciò segue che l’affidabilità complessiva di questo
sistema decresce al crescere delle unità presenti.
Sistema serie (esempio)
4
1 2 3
4
n ⎛ 4 ⎞
∑
−6
Rs(t) = ∏ Ri(t) = exp⎜⎜ ∑ λi ⋅ t * ⎟⎟ = 0.723 λs =
1
λi = 37 ⋅ 10 (g / h )
i ⎝ 1 ⎠
1
MTTF = = 2703 h ≅ 0,31 Y
λs
R1
Affidabilità: sistema parallelo
R2
Un insieme di elementi tali che ciascuno basta ad assicurare il funzionamento del sistema
stesso è detto in parallelo; ovvero: il sistema è guasto quando entrambe le unità sono
guaste.
L’evento W=“sistema guasto” è dato da:
W=R1UR2 (U≡OR)
In termini di probabilità possiamo scrivere:
P(W)=P(R1UR2)=P(R1)+P(R2)-P(R1∩R2)
Se gli eventi sono indipendenti allora:
P(W)=P(R1)+P(R2)-P(R1)·P(R2)=1-[1-P(R1)]·[1-P(R2)]
L’affidabilità complessiva di un sistema parallelo è esprimibile come:
n
HTS
fluido di
TCS spegnimento
T1 V2
P1 acqua di
raffreddamento
V1
FT & Esempio di applicazione
La temperatura nel recipiente è controllata mediante la sonda TCS, la quale agisce sulla
apertura della valvola V1.
Si vuole studiare il Top Event “raggiungimento della temperatura limite tcr di stabilità
strutturale dell’apparecchio”
FT & Esempio di applicazione
temperatura tcr T
and
E F
mancanza
acqua di mancanza fluido
raffreddamento di spegnimento
or
or
A B C D
FT & Esempio di applicazione
Le relazioni di struttura del sistema possono essere espresse in funzione degli eventi
P(T ) = PE ⋅ PF
PE = 1 − [1 − PA ] ⋅ [1 − PB]
PF = 1 − [1 − PC] ⋅ [1 − PD ]
I criteri che possono essere seguiti in fase di progettazione dei sistemi allo scopo di
ottenere un’elevata affidabilità complessiva consistono in generale:
nel prevedere che i componenti siano utilizzati in esercizio ad un livello di
sollecitazione (meccanica, elettrica, termica, etc.) inferiore a quello per cui essi sono
stati progettati;
nell’uso di tecniche di ridondanza o tolleranza ai guasti (fault tolerance).
Circa il primo criterio dobbiamo osservare che, in generale, l’affidabilità dipende dal livello di
sollecitazione in condizioni di esercizio; essa in particolare, per i componenti in pressione,
diminuisce all’aumentare della temperatura e delle sollecitazioni meccaniche ripetute.
Relativamente al criterio della ridondanza, essa consiste nel far sì che il funzionamento di
un sistema non dipenda criticamente dal funzionamento di tutti i suoi componenti; si dice
che in tal caso i componenti non sono disposti “in serie“ (il guasto di uno di essi produce il
guasto dell’intero sistema) dal punto di vista affidabilistico, ma “in parallelo“ (il sistema è
soggetto a guasto solo quando si sono guastati tutti i suoi componenti).
Analisi di Sicurezza
di
Apparecchiature ed Impianti in Pressione
O&GSA/SAPV-
Y04/cdg