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Cp

Nel caso in cui lo studio di capacità sia eseguito su un processo stabile ed in controllo, i due
indici analizzati sono il Cp e il Cpk.

Normalmente lo studio di capability viene eseguito analizzando un numero contenuto di dati


(tra 30 e 50, o un particolare sottogruppo di dati).

L’indice Cp è definito come:

dove USL ed LSL sono rispettivamente i limiti superiori ed inferiori di specifica e σ la


deviazione standard del processo calcolata su un numero contenuto di dati (tra 30 e 50).

Il Cp identifica quindi il rapporto che sussiste tra la differenza dei limiti di specifica e sei volte
la deviazione standard.

Il valore del Cp risulta tanto più elevato quanto minore è il valore della deviazione standard.
Questo vuol dire che processi con cause comuni di variazione molto piccole hanno un
elevato valore di Cp.

Per capire meglio tale indice, assumiamo il caso in cui la “voice of customer” sia
rappresentata dai limiti USL, LSL e dal target T che per semplicità sarà considerato al
centro dell’intervallo USL-LSL e che il processo sia perfettamente centrato con una media
prossima al target.

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Con queste assunzioni osserviamo diversi casi di valori di Cp ponendo a confronto le
distribuzioni dei dati del processo con i limiti della rispettiva control chart

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come è possibile osservare dalle didascalie dei grafici su ogni grafico è stato calcolato il
numero di dati oltre i limiti di specifica attesi. Tali calcoli valgono solo con le assunzioni fatte
sopra.

Infatti, nel caso riportato nella figura sotto:

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la distribuzione mostra ancora un ottimo Cp pari a 2 ma non è centrata sul target. In questo
caso il numero di dati di scarto è pari al 50%. Il Cp allora è un’indicazione di quale sarebbe
il numero di dati al di fuori dei limiti di specifica se il processo fosse perfettamente centrato al
valore di target definito e se questo fosse al centro dei limiti di specifica.

Quindi il Cp da solo non permette di eseguire una completa process capability perché
mancano informazioni circa la distanza del processo dai limiti di specifica.

Per quest’ultimo caso viene in aiuto il Cpk.

Cpk
Il Cpk è così definito:

Il Cpk, esprime quindi la minima distanza della media del processo dai limiti di specifica
normalizzato a 3 volte la deviazione standard calcolata su un numero contenuto di dati.
All’aumentare di Cpk (bassa deviazione standard o media distante dai limiti di specifica)
diminuiscono i casi oltre i limiti di specifica e quindi di scarto.

Normalmente obiettivi comuni del valore di Cpk sono 1,33 o 1,67 a cui corrispondono delle
distanze della media dai limiti di specifica rispettivamente di 4σ e 5σ e valori di scarto pari a
64ppm e 1ppm.

Si riportano di seguito degli esempi di distribuzioni e del valore del Cpk ad essi associato:

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A parità di media del processo, prime 2 immagini, il valore del Cpk diminuisce all’aumentare
della deviatione stardard σ (Cpk aumenta da sinistra verso destra).

Nella prima e terza figura invece si osserva come a parità di σ, il Cpk diminuisce con la
distanza della media dai limiti di specifica. Nella quinta figura invece è rappresentato il caso
di un Cpk negativo.

Ad esso è associata una distribuzione la cui media è addirittura al di fuori dei limiti di
specifica.

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A titolo di esempio immediato, possiamo rappresentare gli indici Cp e Cpk con questa
semplicissima ed intuitiva immagine:

Se guardiamo l’immagine del bersaglio, si capisce bene la correlazione tra la “dispersione


dei colpi” e il Cp, così come è facilmente correlabile la posizione del gruppo dei proiettili con
l’indice Cpk.

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