Sei sulla pagina 1di 6

PREVENZIONE E PROTEZIONE

Osservatorio INAIL ­ Articolo

QUALI VERIFICHE SULL’IMPIANTO ELETTRICO


PER LA PROTEZIONE DEGLI ADDETTI IN CANTIERE?
l di Bruno D’Ottavi
dipartimento Servizio controllo a campione impianti di terra – ex ISPESL

Osservatorio a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico


Dipartimento Processi Organizzativi

Le prescrizioni che ancora oggi continuano a essere effettuate nelle verifiche


degli impianti elettrici per la protezione dai contatti indiretti dei lavoratori nei
cantieri edili, che riguardano oltre il 30% dei rapporti di verifica effettuati, e
la mancanza di chiarezza su alcune interpretazioni normative hanno portato
alla necessità di redigere una guida che scaturisce da un’esperienza ormai
quarantennale nella verifica della protezione dai contatti indiretti, che ha lo scopo
di indirizzare il verificatore nel corretto controllo degli impianti di terra nei cantieri
edili. La guida è anche un valido supporto sia per gli installatori, nella realizzazione
e nella corretta installazione degli impianti elettrici, sia per i coordinatori della
sicurezza che possono facilmente individuare i requisiti di sicurezza elettrica
che devono essere inseriti nella redazione dei piani di sicurezza dei cantieri.

DEFINIZIONE DI CANTIERE tazioni alle quali l’impianto è sot- Nei cantieri l’impianto deve essere
Il cantiere edile è il luogo di lavoro toposto durante il suo utilizzo, è esteso anche a valle dei quadri pre-
in cui si eseguono: più alto di altri ambienti lavorativi. se, più precisamente alle prolun-
l lavori di costruzione di nuovi È per queste ragioni che si è sentita ghe, che vanno ad alimentare i vari
edifici; la necessità di una maggiore atten- utilizzatori portatili nelle più remo-
l lavori di riparazione, di trasfor- zione normativa definendo i cantieri te parti del cantiere altrimenti non
mazione, di ampliamento o di ambienti ad applicazione partico- raggiungibili e che si configurano co-
demolizione di edifici esistenti; lare ricadendo, pertanto, anche nel- me completamento dell’impianto
l opere pubbliche; la Parte VII, sez 704, norma CEI 64/8, con prese a spina mobili.
l lavori di movimentazione terra; che è quella che regola l’installazio- Le prolunghe costituiscono la parte
l lavori simili. ne e la progettazione degli impianti più debole, per il rischio di elettro-
Questi lavori necessitano per la loro elettrici utilizzatori. cuzione, di tutto il cantiere sia per
realizzazione di un impianto di ali- percorsi lunghi e tortuosi nelle più
mentazione elettrica temporaneo. IMPIANTO ELETTRICO svariate tipologie di posa, sia per le
Potenzialmente, per le lavorazioni Negli ambienti ordinari l’impianto particolari caratteristiche di utiliz-
eseguite nei cantieri, il rischio di elettrico è inteso come parte fissa e zo essendo soggette a forti solleci-
elettrocuzione, sia per l’ambiente termina alle prese a spina dove poi tazioni meccaniche.
di installazione, sia per le solleci- sono alimentati i vari utilizzatori. È per queste ragioni che nei cantie-

IL SOLE 24 ORE 30 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 19 giugno 2011 ­ N. 11


PREVENZIONE E PROTEZIONE
Osservatorio INAIL ­ Articolo

ri è necessario effettuare il con- in continua evoluzione con gli CAMPO D’INTERVENTO


trollo dell’impianto sia alla parte stati di avanzamento dei lavori; DELLA VERIFICA
fissa che a quella mobile. l l’indicazione della norma tecni- Il campo d’intervento della verifi-
ca seguita per la realizzazione ca da parte del funzionario ISPESL
LA VERIFICA A CAMPIONE dell’impianto. La norma tecnica è limitato all’impianto di terra e a
Il D.P.R. n. 462/2001 ha attribuito seguita è importante ai fini del- tutto quello che è strettamente
all’ISPESL il controllo a campione la verifica della rispondenza connesso, intendendo per lo stesso
della prima verifica sulla conformi- dell’impianto alla regola del- il sistema di protezione dai contat-
tà alla normativa vigente degli im- l’arte (legge n. 186/1968); ti indiretti.
pianti di protezione dalle scariche l la dichiarazione di aver installa- La verifica deve essere estesa anche
atmosferiche e i dispositivi di mes- to componenti e materiali co- a quelle parti dell’impianto elettri-
sa a terra degli impianti elettrici ai struiti a regola d’arte e adatti al co che, nel corso del controllo del-
sensi dell’art. 3. luogo di installazione. Questa l’impianto di terra, sono di evidente
Ai sensi dell’art. 2, D.P.R. n. 462/ dichiarazione attesta l’idoneità e di immediata osservazione da par-
2001, il datore di lavoro deve denun- dei componenti elettrici instal- te del tecnico verificatore con un
ciare all’ISPESL la messa in esercizio lati in un ambiente soggetto a controllo a vista, per esempio, pro-
degli impianti elettrici di messa a vari tipi di sollecitazioni come tezione dai contatti diretti, prote-
terra e dei dispositivi di protezione quelle atmosferiche (pioggia, zione dalle influenze esterne, in-
contro le scariche atmosferiche che umidità e polveri) o meccani- stallazione dei dispositivi di sezio-
non può essere effettuata prima che derivanti dalle lavorazioni namento e comando ecc.
della verifica eseguita dall’installa- del cantiere come, per esem-
tore che rilascia la dichiarazione di pio, gli urti; RISULTANZE
conformità dalla quale risulta l’ese- l la dichiarazione di aver control- DEI RAPPORTI DI VERIFICA
cuzione delle prove. lato l’impianto ai fini della sicu- Le risultanze dei rapporti di verifi-
La denuncia è effettuata dal dato- rezza e della funzionalità aven- ca eseguiti dall’ISPESL devono es-
re di lavoro all’ISPESL compilando do eseguito le verifiche richie- sere trasmesse all’organo di vigi-
il modulo di inoltro della dichiara- ste dalle norme e dalle lanza, all’ASL e/o all’ARPA (art. 3,
zione di conformità con allegata la disposizioni di legge con riferi- D.P.R. n. 462/2001), per gli adem-
copia della dichiarazione. mento alla Parte 6, norma CEI pimenti di competenza.
64/8, il che certifica l’impianto
DICHIARAZIONE prima della sua messa in eserci- VERIFICA
DI CONFORMITÀ zio, con un esame a vista, per DOCUMENTAZIONE TECNICA
La dichiarazione di conformità, con i quello che è previsto di esami- Propedeutico per iniziare il control-
suoi allegati obbligatori, è il certifi- nare visivamente e con prove lo a campione dell’impianto di terra
cato di omologazione dell’impianto strumentali. Per quanto attiene del cantiere è l’acquisizione, da
elettrico e, pertanto, comprende la alla protezione dai contatti in- parte del tecnico verificatore, della
protezione dai contatti indiretti diretti, questa dichiarazione documentazione tecnica identifica-
(art. 2, D.P.R. n. 462/2001). deve contenere: tiva dell’impianto oggetto del rap-
Per i cantieri gli allegati obbligato- - la misura dell’impianto di terra; porto di verifica.
ri che devono essere presentati in - le prove di continuità dei con- La documentazione è di fondamen-
fase di controllo sono: duttori di protezione; tale importanza in quanto è testi-
l gli schemi elettrici unifilari del- - le prove di scatto degli inter- monianza della consistenza del-
l’impianto elettrico che atte- ruttori differenziali in modo l’impianto al momento del control-
stano l’impianto realizzato dal- strumentale (CEI 64/8, parte 6, lo, nonché riferimento per
la ditta installatrice all’atto del verifiche). l’installatore del lavoro effettua-
rilascio della dichiarazione di Il rapporto di prova con i risultati to, specialmente in cantiere dove
conformità. Gli schemi sono delle verifiche effettuate deve es- l’impianto elettrico è in continuo
molto importanti perché defini- sere consegnato dall’installatore divenire con lo stato di avanza-
scono le responsabilità dell’in- al committente (art. 61.4.3, CEI mento dei lavori e per questo moti-
stallatore in un impianto che è 64/8). vo regna molto il fai da te nella

19 giugno 2011 ­ N. 11 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 31 IL SOLE 24 ORE


PREVENZIONE E PROTEZIONE
Osservatorio INAIL ­ Articolo

risoluzione di ampliamenti del- la verifica, verbalizzando la ragio- Deve essere effettuato un control-
l’impianto che devono avere solu- ne che ha portato alla sospensione lo di rispondenza della taratura
zione immediata per la continuità del controllo programmato e fis- dell’interruttore ai dati contenuti
lavorativa. sando sul verbale un nuovo appun- nella documentazione tecnica e
La documentazione deve essere tamento. una verifica del coordinamento tra
costituita da: Anche nel caso non vi sia in cantie- il valore della corrente nominale
l uno schema a blocchi dell’im- re l’assistenza tecnica per effet- dell’interruttore e la portata del
pianto elettrico; tuare le necessarie prove di effi- cavo in modo che risulti soddisfat-
l schemi elettrici unifilari dei cienza dell’impianto, sarà neces- ta la relazione
quadri con relative caratteristi- sario sospendere la verifica con la In < Iz
che; medesima procedura indicata. dove con In è inteso il valore in
l una planimetria dell’impianto Entrambe le visite saranno fattura- Ampère della corrente nominale
di terra; te poichè l’impedimento del con- dell’interruttore e con Iz la porta-
l il certificato di riconoscimento trollo non è addebitabile al tecnico ta del cavo (art. 433.2, CEI64/8).
dei requisiti tecnici professiona- verificatore. Se l’interruttore è di tipo MT diffe-
li della ditta installatrice; renziale occorre effettuare la pro-
l eventuali altre dichiarazioni di INIZIO DEL CONTROLLO va di scatto strumentale del dispo-
conformità successive a quella PUNTO DI CONSEGNA sitivo differenziale (art. 612.6.1,
oggetto di denuncia. DELL’ENTE EROGATORE CEI 64/8).
La documentazione tecnica in origi- La verifica ha inizio nel punto di con- Qualora l’interruttore si trovi nel-
nale deve essere acquisita dal tecni- segna dell’ente erogatore dell’ener- l’area di movimentazione del can-
co ISPESL al rapporto di verifica. gia elettrica (locale contatore). tiere il suo contenitore deve essere
Nel punto di consegna deve essere di tipo ASC. Questa certificazione si
PROGETTAZIONE presente un interruttore di prote- deve trovare direttamente sul con-
DEGLI IMPIANTI zione inizio linea di proprietà del- tenitore, targa del costruttore, o es-
Ai sensi dell’art. 10, decreto del Mi- l’utente (art. 473 e 462.1, CEI 64/8). sere provata tramite certificazione
nistero dello Sviluppo economico n. Non può essere utilizzato come di catalogo attraverso il codice pro-
37/2008, gli impianti di cantiere, protezione di inizio linea l’inter- dotto (art. 704.511.1, CEI 64/8).
qualunque sia la potenza e il tipo di ruttore del distributore in quanto
alimentazione TT o TN , sono esclu- l’ente erogatore non è tenuto a ga- SELETTIVITÀ DIFFERENZIALE
si dall’obbligo di progetto e, per- rantire l’efficienza del proprio di- La selettività differenziale molto
tanto, la documentazione potrà es- spositivo che considera meramen- spesso dimenticata in cantiere è un
sere firmata dal responsabile tecni- te limitatore di potenza (art. 473, principio che riguarda non solo la
co della ditta installatrice. nota CEI 64/8). funzionalità del cantiere ma so-
Giustificazione a questa deroga Inoltre, l’utilizzo dell’interruttore prattutto le condizioni di sicurezza
per la progettazione deve essere del distributore è consentito solo dello stesso.
ricercata proprio nella tempora- per i montanti che collegano i Scatti intempestivi dovuti a man-
neità e nel continuo divenire del- gruppi di misura alle unità immobi- canza di selettività possono com-
l’impianto elettrico al quale non liari, civili abitazioni (art. 473, pri- promettere la sicurezza dei lavora-
può essere legata la responsabilità mo capoverso, CEI 64/8) al realiz- tori del cantiere.
del progettista che vede mutare il zarsi delle condizioni previste alle Si pensi, infatti, a dispersioni che,
suo progetto con l’andamento dei voci a, b, c. in assenza di selettività, facciano
lavori molto spesso senza averne Il dispositivo di protezione inizio intervenire l’interruttore genera-
conoscenza. linea non è necessario sia di tipo le, mettendo fuori servizio l’intero
differenziale se il cavo sotteso allo cantiere, proprio mentre è in uso la
MANCANZA stesso è multipolare. In relazione, gru in rotazione con un carico so-
DI DOCUMENTAZIONE TECNICA però, alla precarietà del tipo di in- speso in manovra di avvicinamento
E/O ASSISTENZA TECNICA stallazione e di posa è consigliabile alla struttura dell’edificio, la man-
In assenza della documentazione l’adozione di dispositivo di prote- canza di alimentazione mette fuori
tecnica, il verificatore sospenderà zione differenziale. controllo dell’operatore la gru. Il

IL SOLE 24 ORE 32 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 19 giugno 2011 ­ N. 11


PREVENZIONE E PROTEZIONE
Osservatorio INAIL ­ Articolo

braccio, restando libero di ruota- I cavi adatti a questo tipo di posa ma, con derivazioni all’interno di
re, continua la sua corsa impattan- hanno sigla H07RNF (CEI 64/8, art. scatole di derivazioni. Vista la tem-
do, prima di fermarsi, con la strut- 704.522.8.10) o cavi equivalenti. poraneità dell’impianto spesso so-
tura dell’edificio con gli effetti che no usati cavi disponibili in cantiere
si possono immaginare. QUADRI DI DISTRIBUZIONE che hanno sezioni diverse e, per-
La selettività è, quindi, un princi- Dalla consegna il cavo di alimenta- tanto, nei punti di derivazione pos-
pio fondamentale della sicurezza. zione in via aerea o interrata, va ad sono concretizzarsi cambi di sezio-
Questo requisito tecnico risiede attestarsi a un primo quadro di di- ne del cavo di alimentazione.
nella responsabilità dell’installa- stribuzione principale e a eventua- In questi casi occorre verificare
tore che, in assenza di progetto, è li sottoquadri. che la nuova sezione di alimenta-
colui che ha la responsabilità della Il quadro principale e i sottoquadri zione resti coordinata con il dispo-
realizzazione dell’impianto (art. devono essere di tipo ASC sitivo a monte di protezione In < Iz.
536.3, CEI 64/8, e art. 10, D.M. n. (EN60439/4, CEI 17/13-4, CEI 64/ È necessario ricordare che con In è
37/2008). 8, art. 701.511.1) certificati, quin- indicata la taratura del dispositivo di
di, dal costruttore e possedere la protezione del cavo e con Iz la por-
POSA DEI CONDUTTORI documentazione tecnica rilasciata tata del cavo (art. 433.2, CEI 64/8).
Nel cantiere è possibile distinguere dallo stesso costruttore.
essenzialmente due tipi di posa: Gli stessi quadri, corredati della QUADRI PRESE
l la posa fissa; documentazione tecnica prevista Dal quadro di distribuzione genera-
l la posa mobile. dalla norma CEI 17/13, possono es- le (QG) e da eventuali sottoquadri
La posa fissa è quella che alimenta sere di tipo ANS, cioè assemblati partono le alimentazioni necessa-
le utenze fisse del cantiere, princi- dall’installatore che ne diventa il rie per l’utilizzo dell’energia al-
palmente il quadro generale, i sot- costruttore finale, qualora siano l’interno del cantiere che vanno ad
toquadri, i quadri prese, la gru a posti al riparo dagli urti e dalle sol- attestarsi sui quadri prese finali.
torre, i gruppi silos, la molazza, la lecitazioni derivanti dalle lavora- I quadri devono essere tutti di tipo
betoniera ecc. zioni del cantiere. ASC, apparecchiature di serie di
La posa fissa si distingue a sua volta in: Per concretizzarsi questa ipotesi il cantiere (art. 704.511.1, CEI 64/
l posa aerea; quadro deve essere conteneirizza- 8). La protezione dai pericoli deri-
l posa interrata. to, quindi, installato dentro un box vanti dai contatti indiretti deve es-
La posa aerea è realizzata di norma o in un manufatto in cemento (in- sere realizzata tramite interruttori
su palificazione. I conduttori adatti terpretazione CEI 22 giugno 1993, differenziali da 0,03 A per quadri
a questa posa sono cavi multipolari n. 932358). Sul quadro deve essere con a bordo prese fino a 32 A.
con isolamento minimo 450/750 V. posta la targa di identificazione Esigenze diverse da quelle standard
Per la posa interrata il cavo deve del costruttore contenente i dati di di fabbrica possono essere realizza-
avere un isolamento pari a 0,6 cui alla norma 17/13. te dall’installatore seguendo la
/1KV, quindi, con capacità di resi- Anche in questo caso è necessario scheda tecnica predisposta a que-
stere a sollecitazioni meccaniche procedere al riscontro della ri- sto scopo dal fabbricante che deve
di sensibile entità in virtù dello spondenza di quanto installato alla essere compilata dall’installatore
spessore della guaina. La sigla di documentazione tecnica identifi- che assembla il quadro e che ne at-
questi cavi è FG7R e FG7OR 8 (CEI cativa del quadro. testa la rispondenza.
64/8, art. 522.8.1): In entrambi i casi devono essere Nei quadri ASC possono trovarsi in-
I cavi in posa mobile sono quei cavi effettuate le prove di scatto stru- stallate anche prese di amperaggio
che alla fine della giornata lavora- mentali di tutti gli interruttori dif- maggiore fino a 63 A, per utenze per
tiva sono destinati a essere raccolti ferenziali installati (CEI64/8, art. esempio a servizio di gru a torre.
e depositati in baracca. 61.3.6.1). In questo caso la protezione dai
Questi cavi alimentano le apparec- contatti indiretti per queste prese
chiature portatili di cantiere usate SCATOLE DI DERIVAZIONE può essere realizzata con dispositi-
nelle parti più diverse della costru- La distribuzione dal quadro gene- vo differenziale da 0,5 A, al fine di
zione e hanno bisogno per essere rale ai sottoquadri e per finire ai garantire la necessaria selettività
alimentate da prolunghe. quadri prese è effettuata, di nor- con le altre utenze del quadro, re-

19 giugno 2011 ­ N. 11 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 33 IL SOLE 24 ORE


PREVENZIONE E PROTEZIONE
Osservatorio INAIL ­ Articolo

stando valido per le rimanenti pre- vono avere un grado di protezione Pertanto, occorre che siano testati
se fino a 32 A la protezione da 0,03 IP67 (CEI 64/8, art. 701.51, e CEI per accertarsi della loro efficienza
A (CEI 64/8, art. 704.511.1). 64/8, art. 512.2.1). (art. 465.3.1, CEI 64/8).
Sulle prese a spina di tipo mobile
CAVI DI PROLUNGA occorre verificare la continuità del TRASFORMATORI
L’alimentazione finale ai vari uten- conduttore di protezione in quanto Alcune volte in cantiere non risulta
sili portatili di cantiere è assicura- la sollecitazione a trazione dovuta disponibile il sistema elettrico a
ta partendo dai quadri prese ASC all’inserimento o al disinserimento 380 V, avendo l’ente distributore
finali con cavi in posa mobile più della connessione spina-presa, un sistema elettrico distribuito tri-
generalmente definite prolunghe. quantunque in presenza di pressa- fase 220 V, che non soddisfa l’ali-
Le prolunghe permettono di ali- cavo, provoca spesso il distacco del mentazione degli utilizzatori elet-
mentare le parti più remote del conduttore di protezione o di un trici del cantiere.
cantiere nelle condizioni di posa conduttore di fase privando la pre- In questi casi è necessario far ricor-
più diverse e di sollecitazioni mec- sa o la spina delle necessarie con- so all’utilizzo di un trasformatore
caniche più gravose; è necessario, dizioni di sicurezza. elevatore 220/380 V interponen-
pertanto, che questi cavi abbiano Inoltre, le prolunghe sono spesso dolo a valle della consegna imme-
proprietà che permettano agli opera dell’operaio che deve far diatamente dopo l’interruttore di
stessi di sopportare le condizioni fronte a necessità immediate da ri- utente. Per la protezione dai con-
sopra descritte. solvere e, pertanto, lo stesso predi- tatti indiretti delle eventuali mas-
I cavi in posa mobile rappresentano spone un cavo senza le necessarie se del trasformatore devono essere
uno degli anelli più deboli della ca- cognizioni di sicurezza elettrica. valutate le condizioni del sistema
tena della sicurezza elettrica del Accade spesso che queste prolun- di collegamento. Se queste condi-
cantiere ed è per questa ragione ghe siano attrezzate in modo pre- zioni non riscontrano i criteri di si-
che il controllo dell’impianto elet- cario favorendo il distacco a tra- curezza occorre installare una pro-
trico deve essere esteso anche a zione dei conduttori all’interno dei tezione a monte del trasformatore
questi cavi. morsetti della spina/presa, o che di tipo MT differenziale. La stessa
Le prolunghe devono essere realiz- risulti tagliato il conduttore di pro- può essere utilizzata come prote-
zate con cavi multipolari del tipo tezione sul cavo privando, quindi, zione generale del cantiere qualo-
H07RNF, cavi certificati per le condi- l’utilizzatore alimentato della ne- ra si sia in presenza di autotrasfor-
zioni di posa riscontrabili in cantiere cessaria protezione dai contatti in- matore.
e, quindi, resistenti alle abrasioni e diretti. È possibile passare, così, nell’ali-
all’acqua (art. 704.522.8.10, CEI mentazione del cantiere, da un si-
64/8). DISPOSITIVI DI PROTEZIONE stema trifase 220 V a un sistema
CONTRO IL RIAVVIAMENTO trifase con neutro 380 V.
PRESE A SPINA AUTOMATICO Poiché il neutro è un conduttore
L’altro anello debole della catena Alcuni utilizzatori di cantiere per attivo, in uscita del trasformatore
della sicurezza elettrica è rappre- la sicurezza dell’operatore devono deve essere installato un disposi-
sentato dalle prese a spina mobili, essere dotati di dispositivo che, in tivo di protezione atto a interrom-
per cui montate su cavi di prolunga caso di interruzione dell’energia pere tutti i conduttori attivi com-
nelle quali i conduttori sono solle- elettrica, non ne consentano il preso quello di neutro (art. 462.1,
citati a trazione. riavvio automatico. CEI 64/8).
Le prese a spina di tipo mobile de- Questi utilizzatori sono di norma la Per consentire il funzionamento de-
vono essere di tipo industriale con- sega circolare, la betoniera, la mo- gli interruttori differenziali e, quin-
formi alla norma CEI 23-12. lazza, alcune macchine per la lavo- di, garantire la protezione dai con-
Devono avere un grado di protezio- razione del ferro ecc. tatti indiretti, occorre che il centro
ne minimo IP43 sia a spina inserita Questi dispositivi, per le condizioni stella del trasformatore (neutro) sia
che a spina disinserita. di installazione e per le sollecita- collegato a terra in quanto è possi-
Le prese a spina che possono essere zioni meccaniche di utilizzo, risul- bile paragonare il sistema di tra-
soggette a spruzzi d’acqua o tro- tano spesso inefficienti se non di- sformazione a un sistema TN-S nel
varsi immerse in pozze d’acqua de- sattivati. quale la gestione del neutro è pro-

IL SOLE 24 ORE 34 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 19 giugno 2011 ­ N. 11


PREVENZIONE E PROTEZIONE
Osservatorio INAIL ­ Articolo

pria e non dell’ente erogatore (art. Ai fini della protezione dai contatti necessita di collegamento di terra
413.1.3.1, CEI 64/8). indiretti realizzata a mezzo di in- e, pertanto, mancando la messa a
Il trasformatore deve possedere un terruttori differenziali occorre che terra non deve essere denunciata
grado di protezione elettrico che il centro stella del sistema elettri- all’ISPESL ai fini del controllo.
metta al riparo l’operatore da co sia messo a terra (CEI 64/8, art. Il tecnico dovrà trovare in cantiere
eventuali contatti diretti e avere 413.1.3.1). una relazione di progetto, firmata
protezione contro la penetrazione In caso di gruppo elettrogeno di da un tecnico abilitato iscritto al-
all’interno dell’involucro di corpi piccole dimensioni, per l’alimen- l’albo professionale, redatta sulla
solidi con parti interne attive tazione di un solo apparecchio è base della norma CEI 81/10, dalla
IPXXB (art. 412.2.1, CEI 64/8). possibile realizzare un sistema iso- quale è possibile riscontrare:
Inoltre, deve essere adatto all’am- lato da terra; la protezione dai l la o le masse metalliche da pro-
biente di installazione, quindi, contatti indiretti è assicurata per teggere;
avere protezione contro le influen- separazione elettrica (CEI 64/8, l le dimensioni delle strutture;
ze esterne quali la pioggia e la pol- art. 413.5.1.2) . l le condizioni di posa;
vere (art. 512.2 .1, CEI 64/8). In questo caso è proibito collegarlo l il numero di fulmini a terra an-
a terra, l’apparecchio deve essere nui;
GRUPPO ELETTROGENO collegato equipotenzialmente alla l le caratteristiche orografiche.
L’uso del gruppo elettrogeno in carcassa del gruppo. Tutte queste caratteristiche indivi-
cantiere è previsto nel caso in cui si duano le strutture che devono es-
sia in assenza dell’utenza dell’en- DISPOSITIVI DI PROTEZIONE sere protette.
te erogatore o per aumentare la DA SCARICHE ATMOSFERICHE Definite le strutture il progettista
potenza disponibile dell’ente ero- In un cantiere l’edificio e le grandi dovrà dichiarare se la struttura ri-
gatore insufficiente a gestire tutte masse metalliche installate al- sulta autoprotetta o necessita di
le lavorazioni previste. l’aperto come gru, silos, centrali di impianto di protezione.
Di norma, il gruppo elettrogeno è betonaggio e ponteggi, devono es- In questo ultimo caso dalla relazio-
preso in affitto per il periodo ne- sere protetti contro il rischio di ful- ne dovranno risultare le tipologie
cessario allo svolgimento dei lavori minazione (art. 84, D.Lgs. n. 81/ di protezione che devono essere
e, pertanto, la funzionalità del 2008). adottate e che dovranno essere ri-
gruppo è garantita dalla società Questo rischio deve essere valuta- scontrate dal tecnico verificatore.
fornitrice. to applicando la norma CEI 81/10 La documentazione tecnica ai sen-
Il gruppo elettrogeno, producendo attraverso la quale è possibile veri- si della norma CEI 81/10 dovrà es-
energia in modo autonomo, deve ficare se la struttura deve essere sere acquisita dal tecnico ed esse-
essere configurato in un sistema di protetta o meno. re parte integrante del rapporto di
tipo TN. Se la struttura è autoprotetta non verifica. l

Ora anche su facebook!


Novità legislative, interviste agli esperti, anticipazioni, segnalazioni di eventi,
pubblicazioni, ecc.: questo e altro sulla nuova pagina di Ambiente&Sicurezza su
Facebook, vero e proprio punto di prima informazione accessibile a tutti.
CON AMBIENTE&SICUREZZA
SEMPRE AGGIORNATI E SEMPRE INFORMATI.
DIVENTA
FAN http://www.facebook.com/AmbienteSicurezza

19 giugno 2011 ­ N. 11 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com 35 IL SOLE 24 ORE

Potrebbero piacerti anche