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Maggio 2006
Sistemi di distribuzione e
protezione contro i contatti
indiretti ed i guasti a terra
1SDC007102G0901
1 Introduzione
Il guasto a terra, provocato da una perdita di isolamento Questa pubblicazione è divisa in tre parti fondamentali:
tra un conduttore in tensione e una massa, rappresenta • aspetti normativi (definizioni, classificazione dei sistemi
1 Introduzione
una problematica impiantistica che arreca danno alle in- di distribuzione, prescrizioni per la protezione etc.);
stallazioni elettriche e soprattutto rappresenta un pericolo • la soluzione di ABB SACE per la protezione contro i
per le persone; queste ultime infatti potrebbero trovarsi guasti a terra e i contatti indiretti;
in contatto con una parte conduttrice normalmente non • la selettività delle protezioni contro i guasti a terra.
in tensione ma che, a causa del guasto, viene a trovarsi
ad un potenziale pericoloso.
Sono inoltre presenti delle appendici in cui sono appro-
Il presente quaderno di applicazione tecnica intende fonditi ulteriori aspetti relativi alla protezione contro lo
spiegare al lettore i principali aspetti normativi relativi shock elettrico fra i quali la protezione contro i contatti
alla protezione contro i guasti a terra e i contatti indiretti, diretti, la protezione combinata contro i contatti diretti
chiarire le problematiche connesse e illustrare la soluzione e indiretti, considerazioni sul conduttore di neutro e di
offerta da ABB SACE. protezione, etc.
2 Principali definizioni
ne; tali definizioni sono derivate dalla norma CEI 64-8/2 nominale.
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non su- • Parte attiva: conduttore o parte conduttrice in tensione
periore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro,
continua. Parte 2: Definizioni. ma escluso, per convenzione, il conduttore PEN.
• Tensione di contatto: tensione che si stabilisce fra parti • Parte attiva pericolosa: parte attiva che può dare origine
simultaneamente accessibili in caso di guasto dell’iso- in determinate condizioni di influenze esterne a una
lamento. corrente pericolosa.
• Tensione totale di terra: tensione che si stabilisce a • Massa: parte conduttrice di un componente elettrico
seguito di un cedimento dell’isolamento fra masse e che può essere toccata e che non è in tensione in
un punto sufficientemente lontano a potenziale zero. condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione
• Tensione nominale verso terra di un sistema: si intende in condizioni di guasto2.
tensione nominale verso terra Une (vedi Tab.1): • Contatto diretto: contatto di persone con parti attive.
- nei sistemi trifase con neutro isolato o con neutro a • Contatto indiretto: contatto di persone con una massa
terra attraverso impedenza, la tensione nominale; in tensione per un guasto.
- nei sistemi trifase con neutro direttamente a terra, • Parti a portata di mano: conduttori o parti conduttrici
la tensione stellata corrispondente alla tensione situati nella zona che si estende da un punto o da una
nominale diviso 3 ; superficie occupata o percorsa ordinariamente da
- nei sistemi monofase, o a corrente continua, senza persone fino ai limiti che una persona può raggiungere
punti di messa a terra, la tensione nominale; con una mano senza l’uso di attrezzi.
Tab.1
1
Con U0 si indica la tensione tra fase e neutro
2
Una parte conduttrice che può andare in tensione solo perché è in contatto con una
massa non è da considerare una massa.
• Parti simultaneamente accessibili: conduttori o parti • Conduttore di protezione PE: conduttore prescritto per
conduttrici che possono essere toccati simultanea- alcune misure di protezione contro i contatti indiretti
2 Principali definizioni
1
Il simbolo PEN risulta dalla combinazione del simbolo PE per il conduttore di protezione
e del simbolo N per il conduttore di neutro.
• azione di roditori.
Una prima conseguenza della corrente di guasto a terra
è, quindi, quella relativa al danno che l’impianto subisce,
sia a causa delle modeste correnti iniziali d’arco, le quali
difficilmente rivelate dagli sganciatori di sovracorrente
possono permanere per lungo tempo ed innescare un
incendio, sia a causa del cortocircuito che si sviluppa
dopo che è stata compromessa l’integrità dell’impianto
I principali effetti della corrente di guasto a terra sono:
stesso.
• portare in tensione le masse;
Un’altra importante conseguenza della corrente di guasto
a terra è quella relativa al pericolo per le persone derivante
da un contatto indiretto, cioè a seguito del contatto con
masse che sono andate accidentalmente in tensione a
causa del cedimento dell’isolamento.
IK
modo determinante allo stato del neutro del sistema di L1
alimentazione e alla modalità di connessione delle masse L2
verso terra. L3
N
Per scegliere opportunamente il dispositivo di protezione
contro i guasti a terra occorre quindi conoscere il siste-
ma di distribuzione dell’impianto. La norma italiana CEI
64-8/3 (allineata a quella internazionale IEC 60364-3)
classifica i sistemi elettrici con la combinazione di due
lettere.
La prima lettera indica la situazione del sistema di ali- RB RA
RB RA
TN-C TN-S
Rt
IK
4.4 Conclusioni
sistema di principali valore tipico delle correnti
distribuzione applicazioni di guasto a terra Note
TT installazioni domestiche e 10÷100 A Il sistema di distribuzione TT è utilizzato quan-
similari; do non è possibile garantire la distribuzione del
piccole industrie alimenta- conduttore di protezione (PE) e si preferisce
te in bassa tensione affidare all’utente la responsabilità della prote-
zione dai contatti indiretti.
TN industrie e grossi impianti valori simili al guasto monofase Il sistema TN è un sistema con il quale viene
alimentati in media ten- distribuita l’energia alle utenze che dispongono
sione di propria cabina di trasformazione; in questo
caso è relativamente semplice garantire il
conduttore di protezione.
IT industrie chimiche e μA ÷ 2 A in funzione dell’esten- Questo tipo di sistema risulta essere partico-
petrolchimiche, impianti sione dell’impianto; in caso di larmente adatto nei casi in cui deve essere
in cui è fondamentale la doppio guasto a terra la corrente garantita la continuità di servizio in quanto la
continuità di servizio di guasto assume valori tipici presenza di un primo guasto non dà luogo a
dei sitemi TT o TN a secondo correnti di valore elevato e/o pericoloso per le
del collegamento delle masse persone.
rispetto a terra
2000
Durata del passaggio della corrente (t)
1000
500
1 2 3 4
200
100
50
20
10
0.1 0.2 0.5 1 2 5 10 20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10000 mA
Corrente nel corpo Ib
Tab. 1: effetti della corrente alternata sul corpo umano
Zona Effetti
1 Abitualmente nessuna reazione.
In aggiunta agli effetti della zona 3, la probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta fino a circa il 5% (curva c2), al 50%
4 (curva c3), oltre il 50% al di là della curva c3. Effetti pato-fisiologici come arresto cardiaco, arresto respiratorio, gravi ustioni
possono presentarsi con l’aumentare dell’intensità della corrente e del tempo.
t [s]
10
0.1
0.01
10 50 100 U [V] 1000
UT = RTI
è di 5 s. La curva riportata nella figura si riferisce ad un
ambiente ordinario; in ambienti particolari la resistenza
di contatto della persona verso terra diminuisce, di con-
seguenza i valori di tensione sopportabili per un tempo
RT infinito sono inferiori a 25 V.
Pertanto, se si realizza la protezione contro i contatti
indiretti mediante l’interruzione automatica del circuito,
occorre far sì che questa interruzione, qualunque sia il
sistema di distribuzione, avvenga in modo da conseguire
il rispetto della curva di sicurezza.
In pratica non è semplice valutare a priori la tensione di
contatto in quanto essa dipende dalla configurazione
La tensione totale di terra UT è la tensione che si stabilisce tra una dell’impianto; inoltre, anche ad impianto realizzato, la
massa e un punto del terreno sufficientemente lontano. sua valutazione risulta complicata. Per questi motivi
sono stati definiti dei metodi convenzionali che permet-
tono di determinare i tempi di intervento dei dispositivi
di protezione non in funzione della tensione di contatto,
bensì in funzione della tensione nominale dell’impianto
Considerando i valori prudenziali dell’impedenza riportati per i sistemi TN e della tensione totale di terra per i
nei grafici della suddetta norma si può ottenere una curva sistemi TT.
di sicurezza tempo-tensione che fornisce indicazioni
5.2 La protezione contro i contatti indiretti mente elevata può provocare lo sgancio dell’interruttore.
Come si vedrà in seguito, occorre coordinare il dispositivo
5 La protezione contro i contatti indiretti
• relè differenziali.
10s
0.1s
Interruttori automatici con sganciatore termomagnetico
Le protezioni assicurate dagli interruttori automatici con
1E-2s
sganciatore termomagnetico sono: 0.94 kA
• protezione contro i sovraccarichi;
0.1kA 1kA 10kA
• protezione contro i cortocircuiti;
• protezione contro i contatti indiretti.
La protezione contro i sovraccarichi è attuata tramite lo Come si può vedere dal grafico, ipotizzando una cor-
sganciatore termico con una curva di intervento a tempo rente di guasto a terra di 940 A l’interruttore interverrà
dipendente ossia con intervento tanto più rapido quanto al massimo in 5s (valore letto sulla curva a tolleranza
più grande è la corrente di sovraccarico. maggiore).
La protezione contro i cortocircuiti è attuata tramite lo
sganciatore magnetico con una curva di intervento a Interruttori automatici con sganciatore elettronico a mi-
tempo indipendente ossia con tempo di intervento indi- croprocessore
pendente dalla corrente di cortocircuito. Le protezioni assicurate dagli interruttori automatici con
La protezione contro i contatti indiretti può essere attuata sganciatore elettronico sono perfettamente analoghe a
sia tramite lo sganciatore termico sia tramite lo sgancia- quelle assicurate dagli interruttori con sganciatore termo-
tore magnetico in quanto la corrente di guasto a terra magnetico. Le funzioni di protezione implementate dallo
interessa almeno una fase; se tale corrente è sufficiente- sganciatore a microprocessore permettono la protezione
IK
RB RA
RB RA
1E3s L1
In caso di guasto a terra
L2
una parte della corrente L3
100s
di guasto ritorna all’ali- N
10s
mentazione attraverso la
terra e la somma vettoriale
5s
1s delle correnti sarà diversa
da zero:
0.1s
IΔ = IL1 + IL2 + IL3 + IN ≠ 0
Interruttori automatici magnetotermici o elettronici con • tipo A: lo sgancio è assicurato per correnti alternate
sganciatore differenziale integrato sinusoidali differenziali e per correnti differenziali pul-
5 La protezione contro i contatti indiretti
Il principio di funzionamento dello sganciatore differen- Tab. 2: tipologia degli sganciatori differenziali
ziale consiste essenzialmente nel rilevare la corrente di
Corretto funziona-
guasto a terra mediante un trasformatore toroidale che
mento di dispositivi
abbraccia tutti i conduttori attivi compreso il neutro se Forma d’onda delle differenziali
distribuito. correnti differenziali Tipo
AC A B
Fig. 7: principio di funzionamento del relè differenziale
F N
applicate
Alternate improvvisamente + + +
sinusoidali
lentamente
crescenti
applicate
improvvisamente
lentamente crescenti
Continue +
R
T
o l’intervento istantaneo, solitamente è un multiplo della sia in termini di soglie di corrente ma, come nel caso pre-
corrente nominale per cui per verificare quanto imposto cedente, il loro utilizzo è possibile solo quando si riesce a
5 La protezione contro i contatti indiretti
dalla norma occorre utilizzare dei dispersori di terra con realizzare un impianto di terra con un valore di resistenza
valori di resistenza al di sotto dell’unità e quindi difficil- molto basso e spesso inferiore all’unità.
mente realizzabili nella pratica. Merita un discorso a parte la funzione di protezione G
A titolo di esempio si consideri di effettuare la protezione contro i guasti a terra presente negli sganciatori elettronici
impiegando l’interruttore automatico della serie ABB evoluti. Si ricorda che tale protezione è in grado di valu-
SACE Tmax T1B160 In125. tare la somma vettoriale delle correnti che fluiscono nei
Dalla caratteristica d’intervento si rileva, considerando la conduttori attivi (le tre fasi e il neutro). In un circuito sano
condizione più sfavorevole con sganciatori termici a fred- tale somma è pari a zero, ma in presenza di un guasto a
do, che la corrente per la quale l’apparecchio interviene terra parte della corrente di guasto ritornerà alla sorgente
in 5 secondi è di circa 750 A (figura 9). Pertanto: di alimentazione attraverso il conduttore di protezione e
il terreno, non interessando i conduttori attivi.
RA ≤ 50 = 0.06Ω Se tale corrente è superiore al valore impostato per la
750 protezione G l’interruttore aprirà nel tempo impostato
Per assicurare la protezione necessaria si dovrà quindi sul relè elettronico.
necessariamente realizzare un impianto di terra con una Utilizzando la funzione di protezione G la relazione da
resistenza RA ≤ 0.06 Ω, valore molto difficile da ottenere soddisfare per la protezione contro i contatti indiretti
diventa:
nella pratica. RA ≤ 50
I4
Fig.9
dove I4 è il valore in ampere della soglia di intervento
1E4s
della funzione di protezione contro i guasti a terra; es-
1E3s sendo tale valore regolabile da 0.2 a 1 In (a secondo della
tipologia di sganciatore) si capisce come utilizzando la
100s
funzione G si riesca ad ottenere un valore di RA maggiore
10s
rispetto al caso di impiego delle sole funzioni contro le
5s sovracorrenti (L, S e I).
1s Si consideri, ad esempio, di voler effettuare la protezione
contro i contatti indiretti utilizzando l’interruttore Tmax
0.1s
T4N250 In 100 A con sganciatore elettronico PR222DS/P
1E-2s
LSIG (figura 10).
Innanzi tutto si verifica che le protezioni di fase non rie-
Ik=750 A
scono a garantire un adeguato e pratico coordinamento
0.1kA 1kA 10kA
con l’impianto di terra in quanto la corrente di intervento
Utilizzando invece lo stesso apparecchio equipaggiato in 5s nei settaggi indicati in figura 10 è 510 A e ciò com-
con sganciatore differenziale ABB SACE RC221 con porta una resistenza di terra massima di 0.1 Ω.
corrente differenziale d’intervento IΔn = 30 mA, si dovrà Fig.10
1E4s
ottenere un valore di resistenza di terra pari a:
RA ≤ 50 = 1666.6Ω 1E3s
0.03
100s
Come verrà mostrato meglio più avanti, l’impiego del
dispositivo differenziale consente di eseguire un impianto 10s
di terra con un valore di resistenza di terra facilmente 5s
realizzabile, mentre l’uso degli interruttori automatici è 1s
5.4 La protezione contro i contatti indiretti In pratica la norma distingue due tipi di circuiti:
5 La protezione contro i contatti indiretti
Tab.4
U0 Tempo di interruzione
[V] [s]
120 0.8
230 0.4
400 0.2
>400 0.1
modo:
U0 10s
Ia ≤ = IkLPE 5s
Zs
1s
3 kA
dove IkLPE è la corrente di guasto fase-PE. Si può quindi
0.1s
affermare che la protezione dai contatti indiretti è verifi-
cata se la corrente di intervento Ia del dispositivo di pro-
tezione (entro 0.4s per U0=230V, o 5s nei casi particolari) 0.1kA 1kA 10kA
è inferiore alla corrente di guasto fase-PE IkLPE che si ha
in corrispondenza della massa da proteggere. Nel caso in esame la corrente che provoca lo sgancio in
Nei sistemi TN sono utilizzabili i seguenti dispositivi per meno di 0.4s è inferiore alla corrente di guasto fase-PE
la protezione dai contatti indiretti: che risulta essere di 3 kA.
• interruttori con sganciatori termomagnetici;
• interruttori con sganciatori elettronici; Protezione contro i contatti indiretti mediante sganciatori
elettronici
• dispositivi differenziali (solo TN-S).
Per gli sganciatori elettronici si possono seguire le stesse
Protezione contro i contatti indiretti mediante sganciatori indicazioni del caso precedente per ciò che riguarda le
termomagnetici funzioni di protezione L (contro il sovraccarico), S (contro
Come precedentemente illustrato, nel sistema di distri- il cortocircuito ritardato) e I (cortocircuito istantaneo).
buzione TN le correnti di guasto a terra risultano essere Naturalmente gli sganciatori elettronici permettono una
abbastanza elevate a causa del basso valore dell’impe- regolazione accurata sia in termini di tempi di intervento
denza dell’anello di guasto, per cui la protezione contro sia in termini di soglie di corrente. La funzione di prote-
i contatti indiretti può essere in molti casi assicurata da zione G contro i guasti a terra migliora le condizioni di
interruttori automatici: basta verificare che la corrente che protezione in quanto consente di far fronte a tutte quelle
situazioni in cui l’impedenza dell’anello di guasto assume Se nello stesso impianto la corrente di guasto fase-PE
valori così elevati da non permettere alle protezioni di fosse stata molto piccola, ad esempio pari a 0.25 kA, non
5 La protezione contro i contatti indiretti
fase di intervenire nei tempi richiesti dalla norma, oppure sarebbe stato possibile utilizzare le protezioni di fase per
è necessario settare le funzioni S e I “alte” per ragioni proteggere dai contatti indiretti infatti la minima corrente
di selettività. Utilizzando la funzione di protezione G la della funzione S che provoca lo sgancio entro 0.4s è
relazione da soddisfare per la protezione contro i contatti I2=1.2×250 più la tolleranza cioè 330 A (valore superiore
indiretti diventa: alla corrente IkLPE). Inoltre le tarature troppo basse per la
Zs . I4 ≤ U0 protezione contro i guasti fase-PE potrebbero impattare
sulla selettività per sovraccorrenti (sovraccarico e cor-
dove I4 è il valore in ampere del settaggio della funzione tocircuito). In questo caso è quindi possibile utilizzare la
di protezione contro i guasti a terra; essendo tale valore funzione G con i settaggi illustrati nella figura 14:
regolabile da 0.2 a 1 In (a secondo del tipo di sganciatore) Fig.15
si capisce come, utilizzando la funzione G, si riesca ad
ottenere la protezione dai contatti indiretti per valori di U
impedenza dell’anello di guasto più grandi (esempio cavi
più lunghi) rispetto alla protezione di fase. T4N 250 PR222DS/P-LSIG In250
L’esempio che segue (figura 14) mostra i possibili settaggi
di un interruttore Tmax T4N250 In 250 A con sganciatore
elettronico PR222DS/P LSI. Id
Fig.14
U 3x(1x95)+1x(1x50)+1G50
Iz = 207.0 A
L = 50 m
T4N 250 PR222DS/P-LSIG In250
Ik LLL = 9.9 kA
Ik LG = 0.2 kA
Id
Ir = 200.0 A
3x(1x95)+1x(1x50)+1G50
L
Iz = 207.0 A
L = 50 m
1E3s
Ik LLL = 9.9 kA
Ik LG = 2.1 kA T4N250 PR222DS/P
100s
Ir = 200.0 A
L 10s
0.25 kA
Ikmin = 2.1 kA
1s
1E3s 0.1s
100s
0.1kA 1kA 10kA
T4N250 PR222DS/P
10s T4N 250 PR222DS/P-LSI In 250 A
1s L: I1=0.8×In t1=9s
S: t=cost I2=6.4×In t2=0.25s
0.1s
I: I3=12×In
G: I4=0.2×In t4=0.1s
0.1kA 1kA 10kA
T4N 250 PR222DS/P-LSI In 250 A La funzione G nei sistemi TN-S consente quindi di risol-
vere tutti quei casi in cui le protezioni di fase non riescono
L: I1=0.8×In t1=9s a garantire l’adeguata protezione.
S: t=cost I2=6.4×In t2=0.25s Occorre tenere presente che nel sistema TN-C non è pos-
I: I3=12×In
sibile utilizzare la funzione G in una linea che alimenta un
carico trifase più neutro. Infatti in questo caso lo sgancia-
In particolare si è scelto di settare la soglia I2 della fun- tore a microprocessore non sarebbe in grado di rilevare
zione S in modo da estinguere il guasto in meno di 0.25s. la corrente di guasto a terra in quanto, in tali condizioni,
Si vuole sottolineare che quello indicato è solo uno dei la somma delle correnti nelle fasi e nel neutro sarebbe
possibili settaggi in quanto si poteva utilizzare la funzione sempre uguale a zero poiché la corrente di guasto rientra
I per la protezione contro i contatti indiretti. nel conduttore di neutro che è anche conduttore di prote-
Iz = 160.3 A
L = 300 m
5.5 La protezione contro i contatti indiretti sta riduzione prima che si produca un secondo guasto,
evitando così l’interruzione dell’alimentazione.
5 La protezione contro i contatti indiretti
nei sistemi IT
Il manifestarsi di un primo guasto a terra modifica il si-
Come si può vedere dalla figura 19, la corrente di guasto stema di distribuzione vanificando i benefici di una rete
a terra in un sistema IT si richiude attraverso le capacità isolata da terra. In particolare possono verificarsi due
verso terra dell’impianto, pertanto la corrente di primo situazioni in presenza di un primo guasto a terra (figura
guasto verso terra risulterà essere di valore estremamente 20):
ridotto al punto da non determinare alcun intervento delle 1. se le masse degli utilizzatori sono connesse ciascuna
protezioni; le tensioni di contatto originate assumeranno al proprio impianto di terra allora il sistema da IT si
di conseguenza valori particolarmente bassi. trasforma in TT;
Fig.19 2. se le masse degli utilizzatori sono connesse ad un unico
L1
L2
impianto di terra allora il sistema da IT si trasforma in
L3 TN;
IK
Fig.20
L1
C3 C2 C1 L2
L3
IK
Rt
IK
dove:
L1
Rt è la resistenza del dispersore al quale sono collegate L2
le masse, in ohm; L3
IK
Id è la corrente di guasto tra un conduttore di fase ed
una massa, in ampere
UL vale 50 V per ambienti ordinari (25 V per ambienti
particolari)
Se questa condizione è rispettata, successivamente al
guasto, sulla massa si ha il permanere di una tensione di
contatto minore di 50 V, sopportabile dal corpo umano
per un tempo indefinito, così come risulta dalla curva di
sicurezza (figura 2).
Rt
Negli impianti che adottano il sistema IT, si deve pre-
vedere un dispositivo di controllo dell’isolamento per
IT TN
segnalare la presenza della condizione anomala una
volta manifestatosi un primo guasto. Un dispositivo di
controllo dell’isolamento, conforme a CEI EN 61557-8,
è un dispositivo che controlla con continuità l’isolamento Le norme prescrivono che in caso di doppio guasto oc-
di un impianto elettrico. Esso è destinato a segnalare corre interrompere l’alimentazione secondo le seguenti
qualsiasi riduzione significativa del livello di isolamento modalità:
dell’impianto per permettere di trovare la causa di que- a) quando le masse sono messe a terra per gruppi o
1
individualmente, le condizioni per la protezione sono
La norma parla in questo caso di primo guasto a terra; è denominato doppio guasto a
terra il caso di due guasti simultaneamente presenti su due fasi diverse. analoghe a quelle indicate per il sistema TT
Come già visto nei precedenti paragrafi, nella grande da 800 A a 1600 A;
maggioranza dei sistemi elettrici una protezione sicura ed - sganciatore elettronico PR332 e PR333 con prote-
efficace si realizza associando alle protezioni di massima zione integrata differenziale per l’interruttore Tmax
corrente le protezioni contro i guasti a terra congiunta- T7 con correnti ininterrotte nominali da 800 A a 1600 A.
mente ad un buon impianto di terra.
Questa scelta permette di ottenere, oltre alla protezione Tab. 2: interruttori scatolati Tmax con protezione differenziale e contro i
contro i contatti indiretti, anche una protezione sicura e guasti a terra
PR331 PR332
tempestiva contro i guasti a terra di valore modesto ove PR222 PR223 PR332 PR333
sia indispensabile prevenire i pericoli di incendio. In [A] RC221 RC222 RC223 LSIG LSIG LSIG LSIRc
La corretta scelta dei dispositivi di protezione deve per- T1 16 ÷ 160 • • - - - - -
mettere inoltre di realizzare la selettività degli interventi T2 10 ÷ 160 • • - - - - -
contro i guasti a terra oltre a quelli contro le sovracor- T3 63 ÷ 250 • • - - - - -
renti. T4 100 ÷ 320 - • •1 • • - -
Per venire incontro alle esigenze di un’adeguata prote- T5 320 ÷ 630 - • - • • - -
zione contro i guasti a terra ABB SACE ha realizzato le T6 630 ÷ 1000 - - - • • - -
seguenti categorie di prodotto: T7 800 ÷ 1600 - - - - - • •
1
- Interruttori modulari (Tab.1) Solo per T4 250
Caratteristica sganciatore B: 3 In ≤ Im ≤ 5 In •
magnetotermico C: 5 In ≤ Im ≤ 10 In •
Sensibilità nominale IΔn [A] 0.01-0.03-0.1-0.3-0.5-1 0.03-0.1-0.3-0.5-1 0.03-0.1-0.3-0.5-1
Interruttori magnetotermici differenziali DS200 da remoto dello sganciatore differenziale tramite tasto
esterno come mostra la seguente immagine.
6 La soluzione ABB SACE per la protezione contro i guasti a terra
Ut = 195-440V
DDA202
Rtest
DDA204 63A
Sensibilità nominale IΔn [A] 0.01...1 0.01...1 0.03...1 0.03 0.03 0.1...1 0.1...1
Blocchi differenziali DDA 60, DDA 70, DDA 90 da accoppiare agli interruttori magnetotermici S290.
Per l’accoppiamento con gli interruttori S 290 sono disponibili i blocchi differenziali DDA 60 tipo AC, DDA 70 tipo
A e DDA 90 tipo S
Sono inoltre disponibili i differenziali puri con correnti nominali da 80-100-125A con sensibilità da 0,03 a 0,5A tipo
A, AC, A antiperturbazione e A selettivo.
L’offerta dei differenziali puri F200 comprende inoltre i tipi B con taglie da 63A e sensibilità 0,03 - 0,3A e il tipo B
selettivo da 63A con 0,3A di sensibilità.
6.2.2 Sganciatori differenziali per interruttori o due sole fasi in tensione e in presenza di correnti unidi-
6 La soluzione ABB SACE per la protezione contro i guasti a terra
Tab. 4
RC221 RC222 RC223
Taglia T1-T2-T3 T1-T2-T3 T4 e T5 4p T4 4p
Questi relé elettronici per protezione differenziale sono e rappresenta una misura aggiuntiva contro i contatti
indicati per l’impiego in presenza di: diretti anche in presenza di valori di resistenza di terra (ad
6 La soluzione ABB SACE per la protezione contro i guasti a terra
– correnti di terra alternate (tipo AC) esempio in impianti TT) particolarmente elevati.
– correnti di terra alternate e/o pulsanti con componenti Tali differenziali sono del tipo ad azione indiretta ossia il
continue (tipo A). comando di apertura dato dal relè deve provocare l’aper-
La tabella seguente illustra le principali caratteristiche tura dell’interruttore attraverso una bobine di sgancio; tale
tecniche della protezione differenziale: comando è da realizzare a cura dell’utente.
Tab. 5
Relè differenziale da quadro SACE RCQ
Sensibilità IΔn [A] 0.3 - 05 - 0.7 - 1 - 2 - 3 (dip in posizione 0.1)
3 - 5 - 7 10 - 20 - 30 (dip in posizione 1)
Gli interruttori modulari System pro M compact, scatolati
Tempo di intervento [s] 0.06 - 0.1 - 0.2 - 0.3 - 0.4 - 0.5 - 0.8 - 1 - 3 - 5
Tmax e aperti Emax possono essere abbinati anche al
relè differenziale da quadro SACE RCQ con toroide se-
Tipo AC e A
parato (da installare esternamente sui conduttori della
linea) e soddisfano esigenze con soglie fino a 30 A di
6.2.4 Relè differenziale con trasformatore intervento e tempi fino a 5 s
esterno Il relè da quadro SACE RCQ, grazie all’ampia gamma
Gli interruttori ABB SACE possono essere abbinati anche di regolazioni, risulta idoneo per applicazioni nelle quali
ai relè differenziali RCQ e RD2 con toroide separato (da si vuole realizzare un sistema di protezione differenziale
installare esternamente sui conduttori della linea) per coordinato ai vari livelli di distribuzione, dal quadro princi-
soddisfare esigenze in cui le condizioni di installazione pale all’utenza finale. È particolarmente indicato sia dove
sono particolarmente restrittive, come interruttori già è richiesta una protezione differenziale a bassa sensibilità,
installati, spazio limitato nella cella interruttore etc. per esempio in catene selettive parziali (amperometrica)
Date le caratteristiche di regolazione della corrente o totali (cronometrica), sia per applicazioni ad alta sen-
differenziale e dei tempi d’ intervento, i relè differen- sibilità (sensibilità fisiologica) per realizzare la protezione
ziali con trasformatore esterno possono essere inseriti addizionale delle persone contro i contatti diretti.
agevolmente anche negli stadi terminali dell’impianto; Il relè SACE RCQ è un differenziale di tipo A e rileva cor-
in particolare, selezionando la corrente differenziale di renti differenziali sia di tipo alternato che pulsante con
intervento IΔn = 0.03 A con intervento istantaneo, l’inter- componenti continue.
ruttore assicura la protezione contro i contatti indiretti
Tab. 5
DC [V] 48…125
Gamma di impiego dei trasformatori chiusi Trasformatore toroidale Ø 100[mm] [A] 0.03…30
Gamma di impiego dei trasformatori apribili Trasformatore toroidale Ø 180[mm] [A] 0.3…30
t4
Caratteristiche tecniche
102
Tensione di funzionamento [V] 230÷400 c.a. (RD2)
48÷150 c.a./c.c. (RD2-48)
Moduli [n°] 2
t=k
Norme CEI EN 62020 10-1
I2t=k
Nel campo delle correnti nominali da 100 A a 6300 A la Gli sganciatori elettronici ABB SACE sono realizzati
protezione contro i guasti a terra viene assicurata dagli utilizzando la tecnologia elettronica a microprocessore.
interruttori ABB SACE in associazione con gli sganciatori Questo consente di ottenere funzioni di protezione che
elettronici: garantiscono un’elevata affidabilità, precisione degli
- PR222DS/P, PR223DS, PR223EF (PR222DS/PD) per interventi e insensibilità all’ambiente esterno.
interruttori automatici scatolati Tmax T4, T5, T6 con Gli sganciatori elettronici a microprocessore sono au-
correnti ininterrotte nominali da 250 A a 1000 A; toalimentati e garantiscono il corretto funzionamento
- PR331, PR332 per interruttori automatici scatolati delle funzioni di protezione anche con una sola fase
Tmax T7 con correnti nominali da 800 A a 1600 A; attraversata dalla corrente. Lo sganciatore di protezio-
- PR331, PR332, PR333 per interruttori automatici aperti ne si compone dei trasformatori amperometrici (tre o
Emax X1 con correnti nominali da 630 A a 1600 A; quattro in base alla polarità dell’interruttore) dell’unità di
- PR121/P, PR122/P, PR123/P per interruttori auto- protezione PR.. e da un solenoide di apertura che agisce
matici aperti Emax con correnti nominali da 400 A a direttamente sul gruppo comando dell’interruttore.
6300A. I trasformatori amperometrici forniscono l’energia ne-
Gli sganciatori suddetti devono essere dotati della cessaria al corretto funzionamento della protezione e il
funzione G per la protezione contro i guasti a terra con segnale necessario a rilevare la corrente.
Vantaggi derivanti dall’impiego degli sganciatori elet- 1.5 è un coefficiente che tiene conto dell’aumento del
tronici nella protezione contro i contatti indiretti valore della resistenza durante il corto circuito;
6 La soluzione ABB SACE per la protezione contro i guasti a terra
Si consideri a titolo di esempio la protezione contro i con- ρ è la resistività del conduttore a 20 °C (per il rame
tatti indiretti in un’utenza terminale di un sistema TN-S. 0.018 Ω mm2/m);
Le caratteristiche dell’impianto sono: m è il rapporto tra la sezione del conduttore di fase
- sistema trifase senza neutro e quella del conduttore di protezione;
- sistema di distribuzione TN-S Ia Ia è la corrente che provoca lo sgancio dell’inter-
- tensione 400 V ruttore nei tempi previsti dalla norma considerando
anche la tolleranza (solitamente il 20%);
- frequenza 50 Hz
S è la sezione del conduttore di fase.
- corrente di cortocircuito Ik = 30 kA
- lunghezza linea L = 200 m
Interruttore T3N250 In 200A con sganciatore termoma-
- corrente di impiego Ib = 187 A
gnetico
- cavo unipolare in rame con isolamento in PVC
sganciatore In = 200 A
- sezione conduttore di fase S= 95 mm2
campo di regolazione termico I1 = 140 – 200 A
- sezione conduttore di protezione SPE = 50 mm2
corrente di intervento in 0.4s Ia =2000 A
- portata del cavo IZ = 207 A
tolleranza sulla corrente di intervento ±20%
Fig. 2
Accertata l’idoneità degli interruttori T3N250 In = 200 A
con sganciatore termomagnetico e T4N250 In = 250 A 1E4s
con sganciatore elettronico PR222DS/P LSIG per quanto
concerne la corrente nominale, il potere di interruzione 1E3s
e la protezione del cavo dal cortocircuito e dal sovrac-
carico, si verifica la massima lunghezza protetta contro i 100s
contatti indiretti1 esaminando in alternativa le prestazioni
dei due interruttori con sganciatore termomagnetico e 10s
elettronico.
La verifica della lunghezza di cavo protetta contro i con-
1s
tatti indiretti viene effettuata conformemente a quanto
proposto dalla Norma CEI 64-8/5 relativamente alla 0.4s
0.1s
verifica della tempestività di intervento dei dispositivi di
protezione contro il cortocircuito, tenendo conto dell’ana-
logia esistente fra il problema della massima lunghezza 1E-2s
1
La verifica della lunghezza massima protetta nasce dall’esplicitare la relazione Zs×Ia≤U0
per la protezione contro i contatti indiretti nei sistemi TN, in funzione della lunghezza del
cavo. Introducendo nella formula la minima corrente che provoca lo sgancio istantaneo
dell’interruttore si ottiene una lunghezza massima alla quale corrisponde una corrente
di cortocircuito minima per guasto fase – terra che può essere eliminata in tempi rapidi
dall’interruttore, garantendo in tal modo la protezione dai contatti indiretti.
La funzione G è di solito prevista con intervento a ritardo La figura che segue illustra le aree di guasto a terra.
breve e pertanto è assicurata la selettività nei confronti Fig. 6
degli sganciatori differenziali posti sul lato carico.
MV LV
A parte le applicazioni in cui è espressamente richiesto
l’interruttore differenziale, la funzione di protezione G può
essere utilizzata per la protezione dai contatti indiretti, se
Restricted Unrestricted
le condizioni impiantistiche lo permettono, e per miglio- Earth Fault Earth Fault
rare la protezione dai guasti a terra rispetto alle normali
Earth Fault o Source Ground Return
protezioni di fase.
PE
toroide L2
omopolare
L3
L’uso della funzione “doppia G” consente di installare un Se, con la medesima configurazione di figura, il guasto
toroide esterno, come indicato nella figura che segue, si verificasse a valle dell’interruttore Emax, la corrente di
6 La soluzione ABB SACE per la protezione contro i guasti a terra
in modo da rilevare anche i guasti a terra a monte del- guasto interesserebbe sia il toroide sia i sensori di corren-
l’interruttore Emax. In questo caso si sfrutta il contatto te sulle fasi. Per definire quale interruttore deve intervenire
d’allarme della seconda G, in modo da comandare l’in- (interruttore di MT o di BT), è necessario un opportuno
tervento dell’interruttore posto al primario e garantire la coordinamento dei tempi di intervento: in particolare è
disalimentazione del guasto. necessario settare i tempi in modo tale che l’intervento
Fig. 10 dell’interruttore per la funzione G interna sia più veloce
avvolgimento dell’attualizzazione del segnale di allarme proveniente
L1
secondario del
sensori di
dal toroide esterno.
trasformatore
corrente interni
Emax
In tal modo, grazie alla selettività cronometrica esistente
tra le due funzioni di protezione G, prima che l’interruttore
L2
di MT posto sul primario del trasformatore riceva il co-
mando di intervento, l’interruttore sul lato BT è in grado
L3 di eliminare il guasto a terra. Ovviamente, se il guasto
fosse a monte dell’interruttore di BT, si avrebbe soltanto
N l’apertura dell’interruttore posizionato sul lato MT.
toroide
esterno
PE
Riassumendo, per ottenere la selettività differenziale tra Per un corretto coordinamento ai fini della selettività
due dispositivi posti in serie: differenziale è necessario settare opportunamente le
7 La selettività delle protezioni contro i guasti a terra
a) per interruttori differenziali di tipo S a monte, (conformi soglie di corrente e i tempi di intervento tenendo in conto
a CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009 (IEC 61008-1 e IEC le tolleranze. Ovviamente per ciascun interruttore dovrà
61009), di tipo ritardato, bisogna scegliere interruttori essere verificato il vincolo imposto dalle norme per ciò
a valle di tipo non selettivo con IΔn tre volte inferiore; che riguarda la protezione dai contatti indiretti.
b) per sganciatori differenziali elettronici (RC 221/222/223, I possibili settaggi ai fini della selettività sono i seguen-
RCQ, RD2) è sufficiente scegliere il dispositivo a monte ti:
con la regolazione delle soglie di tempo e di corrente
immediatamente maggiori di quelle del dispositivo a • E1N 1250
valle tenendo opportunamente conto delle tolleran- G (Guasto a terra): t=cost - Corrente - 250 [A] - Tempo 0.8 [s]
ze. • T5N 400
NB: per la protezione contro i contatti indiretti nei circuiti RC: Corrente 1 [A] - Tempo 0.3 [s]
di distribuzione dei sistemi TT il massimo tempo di in- • T1B 160
terruzione a IΔn è 1 s. RC: Corrente 0.3 [A] - Tempo instantaneo
Fig. 3 100s
10s
U
1s
0.1s
1E-2s
T1B
1E-3s
1E-4s
E1N 1250 PR121/P-LSIG In-1250A 4p
1E-5s
1E-3kA 1E-2kA 0.1kA 1kA 10kA 100kA 1E3kA 1E4kA
Id
Id
Id
Appendice A
continua – PEN (d.c.)
alternata: masse
collegamento a terra
Sistema TT: un polo del sistema e le masse sono collega- del sistema
TT PE
~ L+
– L- Sistema b)
masse
collegamento a terra
Sistema a) del sistema
masse
TN-C-S
– L-
masse
masse
Appendice B
Protezione contro i contatti diretti Le protezioni totali impediscono sia il contatto acciden-
tale sia quello volontario e sono misure normalmente
Appendice B
Proteggere contro i contatti diretti significa evitare il adottate nel caso di impianti accessibili a persone non
pericolo derivato dal contatto delle persone con parti aventi conoscenze tecniche specifiche (persone non
elettricamente attive. Per evitare un contatto diretto è addestrate).
necessario realizzare un impianto elettrico avente de- Per protezioni parziali si intendono invece quelle misure
terminate caratteristiche in modo da salvaguardare la utilizzate in luoghi accessibili solo dal personale adde-
sicurezza delle persone. strato poiché forniscono una protezione dai contatti
Le due possibilità per raggiungere tale obiettivo sono: accidentali ma non da quelli intenzionali.
• impedire che la corrente passi attraverso il corpo; I pricipali metodi per la protezione contro i contatti diretti
• limitare la corrente che può attraversare il corpo sono:
ad un valore inferiore a quello patofisiologicamente • ricoprire completamente le parti attive con un iso-
pericoloso. lamento che possa essere rimosso solo mediante
É bene ricordare che le misure di protezione devono distruzione (in questo caso la protezione è totale);
essere opportunamente integrate tra loro, in relazione al • porre le parti attive entro involucri o dietro barriere
tipo di impianto e alle condizioni ambientali. tali da assicurare almeno il grado di protezione IP2X
In base a queste considerazioni le misure di sicurezza si od IPXXB, per le superfici orizzontali superiori delle
possono distinguere in: barriere o degli involucri che sono a portata di mano
• protezioni totali; è necessario un indice di protezione di IPXXD o IP4X
• protezioni parziali. (la protezione è totale);
Nelle seguenti tabelle sono riportati i gradi di protezione degli involucri definiti dalle norme CEI EN 60529 - IEC 60529
Protetto contro gli effetti Non deve essere possibile la penetrazione d’ac-
5 Protetto contro la polvere La penetrazione di polvere non è totalmente della immersione tempo- qua in quantità dannosa all’interno dell’involucro
(nessun deposito nocivo) esclusa, ma il quantitativo penetrato non è tale da
7 ranea immerso in condizioni determinate di pressione
nuocere al buon funzionamento del materiale e di durata
Protetto contro gli effetti Il materiale è adatto per rimanere sommerso in
15 cm
80 mm
con un dito lunghezza 80 mm deve mantenere una adeguata
1 distanza dalle parti pericolose
Appendice B
IΔ≥IΔn (dove IΔn è la sensibilità del differenziale).
impedisce solamente il contatto accidentale ma In base alla curva di pericolosità (vedi capitolo 5) la per-
non quello intenzionale, è quindi una protezione sona non subisce nessun effetto dannoso se la corrente
parziale); che attraversa il corpo umano è inferiore o uguale a 30mA
• posizionare le parti attive ad una distanza tale da (IΔn≤ 30mA).
impedire il contatto non intenzionale con queste
parti (protezione parziale);
• utilizzare differenziali aventi una corrente differen- Nella figura 2 invece è riportato il caso in cui il contatto
ziale nominale d’intervento non superiore a 30mA. diretto avvenga su due polarità a potenziale diverso.
La protezione mediante l’utilizzo dell’interruttore dif-
ferenziale viene definita dalle norme come protezione Fig. 2
Appendice C
Protezione contro i contatti indiretti senza Protezione mediante componenti elettrici di Classe II o
con isolamento equivalente
Appendice C
Fig. 1
= isolamento funzionale: in un apparecchio elettrico isola le parti a tensioni diverse e rende perciò possibile
il funzionamento
= isolamento rinforzato ovvero un isolamento unico in grado di assicurare lo stesso grado di protezione che
si avrebbe con l’isolamento principale più l’isolamento supplementare
Appendice C
consiste nel realizzare tramite l’ambiente stesso delle lizzare tramite l’utilizzo di un trasformatore di isolamento o
disposizioni (attraverso distanziamenti, interposizioni e di una sorgente con analoghe caratteristiche di sicurezza,
isolamenti) in modo da impedire i contatti simultanei con una separazione elettrica tra sorgente di alimentazione
parti che possono trovarsi ad un potenziale diverso (es. e utilizzatore.
causato da un cedimento dell’isolamento principale di
parti attive). Questo metodo di protezione a causa della Il trasformatore utilizzato per realizzare tale separazione
sua particolarità non è mai applicabile negli edifici civili non può essere un semplice trasformatore o un autotra-
e similari. sformatore ma deve avere caratteristiche tali da assicu-
rare l’isolamento elettrico (isolamento doppio o rinforzato
Fig.2
tra gli avvolgimenti o uno schermo metallico per evitare il
contatto tra l’avvolgimento primario e secondario).
Con questa protezione, nel caso di un contatto indiretto,
la tensione sulla persona è limitata dall’impedenza di
isolamento del sistema verso terra1 essendo il sistema
isolamento completamente isolato (Fig. 3).
principale
parte Fig.3
attiva
isolamento
funzionale
F
N
PE
isolamento
dell’ambiente
1
Trascurando le correnti capacitive per tratti poco estesi
Appendice D
Protezione combinata contro i contatti Queste caratteristiche sono necessarie per evitare che
il sistema assuma una tensione superiore a quella no-
Appendice D
diretti e indiretti
minale.
Le norme consentono di adottare una protezione com-
binata contro i contatti diretti e indiretti. Per poter rag- Bassissima tensione di protezione (PELV)
giungere tale obiettivo è necessario realizzare un sistema Il sistema a bassissima tensione di protezione ha le
avente determinate caratteristiche. caratteristiche dei punti uno e due precedentemente
La caratteristica principale di questi sistemi è quella di descritti, ma deve avere un punto connesso a terra ne-
avere come tensione nominale del circuito il valore pari cessario per ragioni funzionali o per ragioni di sicurezza
a 50Vca e 120Vcc (sistemi a bassissima tensione). dei circuiti di comando.
Per garantire questo tipo di protezione è necessario Il sistema PELV risulta meno sicuro rispetto al sistema
prendere provvedimenti affinché la tensione nominale SELV poiché il circuito potrebbe assumere tramite la con-
non aumenti in nessun caso, come ad esempio potrebbe nessione a terra una tensione più elevata della tensione
accadere nel caso in cui avvenga un guasto al secondario nominale secondaria (bassissima tensione).
di un trasformatore con primario a U1>50V dovuto ad una È questo uno dei motivi per cui il sistema PELV non è
perdita di isolamento tra i due avvolgimenti, oppure per ammesso quando siano necessarie misure di protezione
contatti con altri circuiti a tensione più alta. più severe (es luoghi conduttori ristretti).
Per avere a disposizione il livello di bassissima tensione
è necessario perciò utilizzare le seguenti sorgenti elet- Considerazioni sui contatti diretti e indiretti (nei sistemi
triche: SELV e PELV)
• un trasformatore di sicurezza conforme alle norme Utilizzando i sistemi di protezione SELV o PELV non
(CEI EN 61558-2-6); sussiste il pericolo di un contatto indiretto in quanto la
• una sorgente che presenta un grado di sicurezza tensione di alimentazione è di un valore ridotto tale da
equivalente a quello del trasformatore di sicurez- non creare pericoli per la persona.
za; Per quanto riguarda i contatti diretti per tensioni nominali
• una sorgente elettrochimica avente caratteristiche fino a 25V in alternata e 60V in continua la protezione è
appropriate; già assicurata grazie alla bassissima tensione di sicurezza
• piccoli gruppi elettrogeni; SELV (condizioni ambientali normali).
• dispositivi elettronici rispondenti a norme appro- Per tensioni superiori (ma sempre inferiori a 50V) occorre
priate (in modo tale che anche in caso di un guasto prevedere un isolamento o rendere le parti attive inac-
interno la tensione ai morsetti di uscita non superi i cessibili al dito di prova.
valori precedentemente descritti)
Questi sistemi vengono denominati:
• SELV (Safety Extra-Low Voltage); Bassissima tensione funzionale (FELV)
• PELV (Protection Extra-Low Voltage); Quando il sistema è a bassissima tensione ma non
• FELV (Functional Extra-Low Voltage). soddisfa le prescrizioni precedentemente descritte nei
sistemi SELV e PELV il sistema viene denominato FELV
Bassissima tensione di sicurezza (SELV) (Functional Extra-Low Voltage).
Il sistema è denominato a bassissima tensione di sicu-
rezza se ha le seguenti caratteristiche: Considerazione sui contatti diretti e indiretti (nei sistemi
1. è alimentato da una sorgente autonoma o di sicu- FELV)
rezza elencate precedentemente; Il sistema FELV può essere alimentato con un trasfor-
matore normale non di sicurezza; è quindi possibile che
2. ha una separazione di protezione verso gli altri siste-
un guasto all’isolamento porti sul circuito secondario la
mi elettrici ovvero un isolamento doppio o rinforzato
tensione del primario.
o uno schermo metallico collegato a terra;
É perciò necessario applicare le misure di sicurezza
3. non ha punti a terra. contro i contatti diretti e indiretti.
Appendice D
• collegare le masse del circuito FELV al conduttore • porre le parti attive entro involucri o dietro barriere
di protezione del sistema primario a patto che sia tali da assicurare almeno il grado di protezione IP2X
applicata la misura di protezione mediante inter- o IPXXB
ruzione automatica del circuito. Infatti, in questo • un isolamento corrispondente alla tensione minima
modo, come si può vedere nella figura 1, in caso di prova richiesta per il circuito primario.
di un doppio guasto interverrà il differenziale del
sistema primario per una IΔ≥ IΔn
• collegare le masse del circuito FELV al conduttore
equipotenziale isolato non connesso a terra (in un
sistema dove sia applicata la misura di protezione
mediante separazione elettrica).
Fig.1
F
Id
N
PE
carico
220V
PE
≤50V
carico
FELV
Appendice E
Considerazioni sul conduttore di neutro e Fig.3
Appendice E
di protezione Senza il neutro la soma delle correnti deve essere zero e questo
comporta una forte dissimmetria delle tensioni stellate.
Conduttore di neutro
L1
Generalità Un
L2
Il conduttore di neutro è un conduttore attivo collegato al L3
punto di neutro del sistema1 in grado di contribuire alla
trasmissione dell’energia elettrica. Le sue altre funzioni IL1 IL2 IL3
sono quelle di:
• rendere disponibile una tensione U0 diversa da
quella esistente tra le fasi U (Fig. 1);
• rendere funzionalmente indipendenti l’uno dall’altro
i carichi monofase (Fig. 2);
• limitare lo spostamento del centro stella in presenza
di carichi trifase dissimmetrici (Fig. 3);
• assolvere anche alla funzione di conduttore di pro- La presenza del neutro vincola il centro stella reale a quello ideale
tezione (PEN) sotto specifiche condizioni (Fig. 4).
Fig.1 L1
Un
L2
L1 Uo
L3
L2
Uo U N
L3
IN
N
IL1 IL2 IL3
PE
Fig.2 Fig.4
Con il neutro distribuito le utenze monofasi sono sempre alimen- Nel sistema TN-C il conduttore di neutro è anche conduttore di
tate dalla tensione U0 protezione
L1
Un
L2
Uo
L3
N L1
L2
L3
PEN
1
Solitamente ma non necessariamente il punto di neutro è connesso al centro stella
del trasformatore o del generatore. In pratica, negli impianti elettrici utilizzatori, il punto
neutro del sistema è quello a potenziale elettrico zero. Infatti, se il sistema è simmetrico,
dal diagramma vettoriale delle tensioni concatenate e stellate, si evince che il punto di
neutro coincide con il baricentro del triangolo. Fisicamente tale punto si rende disponibile
quando si realizza un collegamento tra le fasi denominato a stella. Se il collegamento è
invece a triangolo, si può rendere accessibile il punto di neutro, derivando tra le fasi una
terna di impedenze uguali, collegate a stella.
Appendice E
sentare una tensione verso terra ad esempio per una alla portata del conduttore;
sua interruzione per rottura accidentale o per l’intervento c) se la sezione di neutro è inferiore alla sezione di fase,
dei dispositivi unipolari (fusibili o interruttori unipolari). è necessario rilevare le sovracorrenti sul conduttore
Bisogna sottolineare che queste anomalie possono avere di neutro in modo da provocare l’interruzione dei
gravi conseguenze se il conduttore di neutro è utilizzato conduttori di fase, ma non necessariamente di quel-
anche come conduttore di protezione come avviene nei lo di neutro (neutro protetto ma non sezionato).
sistemi TN-C. Per tali sistemi di distribuzione le norme Nel sistema TN-C il conduttore di neutro funge
proibiscono l’utilizzo di qualsiasi dispositivo (unipolare anche da conduttore di protezione e quindi non
e multipolare) che possa sezionare il conduttore PEN può essere sezionabile. Inoltre se fosse interrotto
e stabiliscono le sezioni minime (si veda il paragrafo durante un guasto verso massa, le masse assu-
successivo) al fine di ritenerne trascurabile la rottura per merebbero la tensione nominale verso terra del
cause accidentali. sistema.
Come appena visto, l’interruzione del solo conduttore di
neutro in un circuito quadripolare può alterare la tensione
di alimentazione degli apparecchi monofase che vengono Sistemi IT:
a trovarsi alimentati da una tensione diversa da quella Nel caso in cui il conduttore di neutro sia distribuito1
stellata. Occorre quindi evitare di proteggere il conduttore è necessario rilevare le sovracorrenti sul conduttore
di neutro con dispositivi unipolari. di neutro di ogni circuito in modo da provocare
La protezione sul conduttore di neutro e la sua interruzio- l’interruzione di tutti i conduttori attivi del circuito
ne è differente a seconda dei sistemi di distribuzione: corrispondente, compreso il conduttore di neutro.
• sistemi TT o TN; Non è necessario rilevare le sovracorrenti sul con-
duttore di neutro se è verificato uno dei seguenti
• sistemi IT.
casi:
• il conduttore di neutro è protetto contro i corto-
Sistemi TT o TN:
circuiti da un dispositivo di protezione posto a
a) se la sezione di neutro è uguale o maggiore della monte (per esempio all’origine dell’impianto);
sezione di fase non è necessario rilevare le sovra-
• il circuito è protetto da un dispositivo differen-
correnti sul conduttore di neutro e neanche pre-
ziale avente corrente nominale differenziale non
vedere un dispositivo di interruzione sullo stesso
superiore a 0.15 volte la portata del conduttore
conduttore (neutro non protetto e non sezionato);
di neutro corrispondente. Questo dispositivo
b) non è necessario rilevare le sovracorrenti sul con- deve aprire tutti i conduttori attivi compreso il
duttore di neutro se contemporaneamente sono conduttore di neutro.
soddisfatti i seguenti punti:
• il conduttore di neutro è protetto contro il
cortocircuito dal dispositivo di protezione dei
conduttori di fase del circuito;
1
La Norma sconsiglia la distribuzione del neutro nei sistemi IT, si veda il capitolo 5.
Tab.1
Sistema TT o TN-S Sistema TN-C Sistema IT
N N
(1) (1)
(3)
N
(1)
PEN
PEN
Trifase + PEN – –
PEN
(3) –
PEN
Fase + PEN – – –
START
Appendice E
neutro protetto a Sistema TT/TN Sn≥Sf
no monte no si si
no
si
circuito protetto
da dispositivo differenziale neutro protetto dalla protezione
no contro il corto circuito
dei conduttori di fase no
si si
si
È necessario rilevare le correnti sul È necessario: aprire tutti i È necessario: aprire i È necessario: Non è necessaria la
neutro in modo da aprire tutti i contatti (fase e neutro) contatti di fase - rilevare le correnti sul neutro presenza di un
contatti (fase e neutro) Non è necessario: rilevare Non è necessario: - aprire i contatti di fase dispositivo di protezione
le correnti sul neutro - rilevare le correnti sul neutro Non è necessario: per il neutro
- aprire i contatti del neutro - aprire i contatti del neutro
Determinazione della minima sezione del conduttore di del conduttore di fase è maggiore di 16 mm2 con cavo in
neutro rame o 25 mm2 con cavo in alluminio, se sono verificate
Il conduttore di neutro, se presente, deve avere la stessa entrambe le seguenti condizioni:
sezione del conduttore di fase nei seguenti casi: • la sezione del conduttore di neutro sia almeno di 16
• nei circuiti monofase o bifase qualunque sia la se- mm2 per conduttori in rame e 25 mm2 per conduttori
zione del conduttore di fase; in alluminio;
• nei circuiti trifase quando la sezione del conduttore • non siano presenti forti distorsioni armoniche della
di fase sia minore di o uguale a 16 mm2 in rame o corrente di carico. In presenza di forti distorsioni
25 mm2 in alluminio. armoniche, ad esempio nel caso di apparecchi con
lampade a scarica, la sezione del conduttore di neu-
La sezione del conduttore di neutro può essere inferiore tro non può essere inferiore a quella dei conduttori
alla sezione del conduttore di fase quando la sezione di fase.
Tab.2
Minima sezione
Sezione fase neutro QC (B + 20) θf – θi
S [mm2] SN [mm2] K= In 1+
B + θi
20
Circuiti monofase/bifase
qualsiasi S1
Cu/Al
dove:
Circuito trifase S ≤ 16 S1 • Qc è la capacità termica per unità di volume del mate-
Cu S > 16 16 riale del conduttore in [J/°C·mm3];
• B è l’inverso del coefficiente di temperatura della resi-
Circuito trifase S ≤ 25 S1
stività a 0 °C per il conduttore in [°C];
Al S > 25 25 • ρ20 è la resistività elettrica del materiale del conduttore
a 20 °C in [Ω·mm];
1
nei sistemi di distribuzione TN-C le norme stabiliscono per il conduttore • θi è la temperatura iniziale del conduttore in [°C];
PEN la sezione minima di 10 mm2 se in rame e 16 mm2 se in alluminio.
• θf è la temperatura finale del conduttore in [°C];
• θi e θf dipendono dal materiale isolante e dalla tipologia
Conduttore di protezione di cavo utilizzato; si rimanda alla norma per ulteriori
Determinazione delle sezioni minime approfondimenti.
La sezione minima del conduttore di protezione PE può
essere determinata dalla tabella 3: La tabella 4 riporta i valori più frequenti dei parametri
appena descritti.
Tab.3
Glossario
PEN Conduttore di protezione e di neutro combinato
IΔ Corrente differenziale
IΔn Corrente differenziale nominale
In Corrente nominale
I3 Soglia di intervento magnetico istantaneo
RCD Residual current device – dispositivo differenziale
U0 Tensione di fase (tra fase e neutro)
Un Tensione nominale (tra fase e fase)
Z Impedenza
Ia Corrente di intervento del dispositivo di protezione
R Resistenza
Rt Resistenza dell’impianto di terra
N Neutro
S Sezione del conduttore di fase
SN Sezione del conduttore di neutro
SPE Sezione del conduttore di protezione
SPEN Sezione del conduttore PEN
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