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Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 1/41

PROTEZIONI DISTANZIOMETRICHE
OMOLOGATE SECONDO SPECIFICHE DV936, 936-A2, DV7036
(G. Cappai, P.Paulon)

Indice del Capitolo 3


1 SPECIFICHE DV 936-936A2-7036 ........................................................................................... 2
2 PROTEZIONE DISTANZIOMETRICA SIEMENS TIPO 7SA511 – VERSIONE 3.2 ...... 5
2.1 Descrizione della protezione..................................................................................................... 5
2.2 Protezione distanziometrica ...................................................................................................... 6
2.2.1 Blocco di avviamento e selezione delle grandezze di misura............................................. 6
2.2.2 Misura della impedenza...................................................................................................... 8
2.2.3 Temporizzatori ................................................................................................................. 10
2.2.4 Logica di scatto e di ricaduta............................................................................................ 10
2.2.5 Segnalazioni ..................................................................................................................... 11
2.3 Configurazione della protezione secondo DV936 e DV936A2 .............................................. 11
2.4 Procedura per la configurazione e la regolazione della protezione......................................... 13
2.4.1 Interfaccia uomo-macchina .............................................................................................. 21
3 PROTEZIONE DISTANZIOMETRICA AREVA TIPO MICOM P442 ............................ 25
3.1 Descrizione della protezione................................................................................................... 25
3.2 Protezione distanziometrica .................................................................................................... 25
3.2.1 Misura della impedenza.................................................................................................... 27
3.2.2 Ingressi Analogici............................................................................................................. 28
3.2.3 Ingressi Digitali ................................................................................................................ 29
3.3 Antipendolazione .................................................................................................................... 29
3.4 Protezione di massima corrente .............................................................................................. 29
3.5 Protezione di massima corrente di sequenza inversa .............................................................. 30
3.6 Rilevamento della rottura del conduttore primario (Broken Conductor)................................ 30
3.7 Protezione contro i guasti a terra direzionale o adirezionale .................................................. 30
3.8 Protezione di minima e massima tensione .............................................................................. 30
3.9 Protezione contro la Mancata Apertura Interruttore (Anomalia CB & I<) ............................. 30
3.10 Supervisione dei TV (VTS) .................................................................................................... 31
3.11 Supervisione dei TA (CTS) .................................................................................................... 31
3.12 Controllo di sincronismo (controllo tensione) ........................................................................ 31
3.13 Dispositivo di richiusura automatica....................................................................................... 31
3.14 Localizzatore di guasti ............................................................................................................ 31
3.15 Perturbografia ......................................................................................................................... 31
3.16 Registratore di eventi .............................................................................................................. 32
3.17 Autodiagnostica ...................................................................................................................... 32
3.18 Configurazione della protezione secondo DV936 e DV936A2 .............................................. 32
3.19 Procedura per la configurazione e la regolazione della protezione......................................... 34
f

3.19.1 Applicativi disponibili...................................................................................................... 34


3.19.2 Regolazione della MICOM P442 ..................................................................................... 38

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1 SPECIFICHE DV 936-936A2-7036

Nel seguito vengono descritte, a titolo di esempio, due delle protezioni omologate secondo le
specifiche precedenti specifiche DV936 e DV936A2:
• Siemens 7SA511 (versione V2.23),
• ALSTOM Micom P442.
Entrambe le protezioni utilizzano la tecnologia digitale. Le singole funzioni implementate,
diversamente da quanto avviene negli apparati analogici, non sono fisicamente distinte le une
dalle altre. A partire dai segnali convertiti in forma numerica la realizzazione delle funzioni è
ottenuta con programmi di calcolo dedicati. Questa peculiarità permette di inglobare in un unico
apparato più funzioni di protezione e automazione.

La modalità realizzativa delle attuali protezioni distanziometriche è stata tenuta in conto nella
stesura della nuova specifica funzionale DV7036 nella quale sono comunque state previste due
soluzioni impiantistiche di impiego del dispositivo di protezione allo scopo di permettere la
compatibilità con le precedenti specifiche. Le due soluzioni impiantistiche sono le seguenti
(vedi Figura 1) :
• pannello di linea unico integrato che svolge le funzioni di protezione, monitoraggio,
comando, automazione e controllo;
• pannello di linea che svolge le funzioni di protezione e monitoraggio.

1. La prima soluzione è chiamata configurazione completa ed in essa sono state


integrate le funzionalità della protezione distanziometrica descritta nelle specifica
DV7036 (oltre le specifiche DV936 e DV936A2) , del dispositivo di automazione e
controllo (DRA) descritto nella specifica DV1045A2 e del dispositivo di
automazione e controllo (dispositivo di sincronismo) descritto nella specifica
DV1048A2.
La configurazione completa non deve prevedere l’interfacciamento con un
dispositivo di automazione e controllo esterno.

2. La seconda soluzione impiantistica è chiamata configurazione ridotta ed


essenzialmente ricalca le funzionalità di protezione già descritte nelle specifiche
DV936 e DV936A2 integrandole con quelle della specifica DV7036 alle quali ne
affianca altre quali la localizzazione dei guasti, la registrazione cronologica degli
eventi e l’oscilloperturbografia. Questa soluzione prevede l’interfacciamento con il
dispositivo di automazione e controllo esterno (DRA) descritto nel documento di
specifica ENEL DV1045A2.

Inoltre la specifica DV7036 differisce dalla DV936 e DV936A2 poichè

• prevede l’introduzione del protocollo di comunicazione 103 per l’interfacciamento con


il TPT2000

• integra e completa la specifica DV936 e DV936A2 entrando nel dettaglio delle


caratteristiche tecniche delle protezioni

• prevede una specifica di prova più completa.


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UP/LAT UP/LAT
C
A
Comunicazione
M seriale
P
O
Comunicazione
seriale DRA

TPT TPT

configurazione configurazione
completa ridotta

Figura 1 - Schemi a blocchi delle due configurazioni impiantistiche del pannello di linea UP/LAT
L’architettura della UP/LAT specificata nel documento DV7036 deve prevedere i seguenti
moduli funzionali:
• protezione,
• richiusura automatica,
• controllo delle condizioni per la chiusura dell’interruttore,
• elaborazione ausiliaria,
• comando,
• interfaccia uomo-macchina,
• comunicazione,
• registratore di eventi,
• oscilloperturbografo,
• localizzatore di guasto.
L’UP/LAT nella “configurazione completa” deve essere collegabile mediante due distinte
versioni del modulo di comunicazione1:
• con l’apparato di teleoperazione tradizionale (TPT) con collegamento di tipo parallelo
(filato),
• con l’apparato di teleoperazione TPT 2000 con collegamento di tipo seriale (ottico)
tramite protocollo IEC 60870-5-103.

Le differenze tra le due configurazioni sono sia funzionali che impiantistiche. Dal punto di vista
dell’impiego in impianto, la “configurazione completa” ha il vantaggio di ridurre drasticamente
e semplificare i cablaggi con il campo e soprattutto con l’apparato di teleoperazione. Per ciò che
riguarda le differenze di tipo funzionale la “configurazione completa” introduce

1
Le due versioni del modulo di comunicazione non sono alternative, in quanto deve essere possibile il loro utilizzo
contemporaneo.
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completamente dei moduli quali la richiusura automatica, il controllo delle condizioni per la
chiusura dell’interruttore e la comunicazione ed arricchisce con ulteriori funzioni anche altri
moduli già previsti nella “configurazione ridotta” e nelle specifiche DV936/A2. In particolare,
rispetto alla “configurazione ridotta”, si aggiungono:
1. nel modulo di elaborazione ausiliaria, le funzioni:
• mancata apertura dell’interruttore (MAI),
• discordanza poli dell’interruttore (DP),
• minima tensione alternata (27),
• minima tensione ausiliaria (80S),
• correlazione eventi in forma sintetica,
• misure di tensione e corrente,
• contatori,
• sirena;
2. nel modulo di comando, le funzioni:
• comando di chiusura dell’interruttore,
• comandi di apertura degli interruttori delle linee adiacenti;
3. nel modulo di interfaccia uomo-macchina, le funzioni:
• comandi locali dell’interruttore.

Ed inoltre, rispetto alla specifica DV936/A2, nella “configurazione ridotta” si aggiungono:


• la funzione di protezione di emergenza (massima corrente),
• la funzione di protezione per guasti a terra ad alta resistenza GAR (direzionale di terra),
• il modulo registratore di eventi,
• il modulo oscilloperturbografo,
• il modulo localizzatore di guasto.
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2 PROTEZIONE DISTANZIOMETRICA SIEMENS TIPO 7SA511 – VERSIONE


3.2

2.1 Descrizione della protezione


La protezione è costituita dai seguenti blocchi:

1. Circuiti di ingresso costituiti da


• Circuiti di adattamento dei segnali di misura (tensioni e correnti a frequenza
industriale),
• Circuiti di alimentazione ausiliaria,
• Circuiti per l’acquisizione di segnali logici,
• Circuiti di interfaccia per l’acquisizione delle informazioni sulle regolazioni
(tarature);

2. Circuiti di conversione costituiti da


• Filtraggio,
• Campionamento,
• Conversione A/D;

3. Circuiti di elaborazione costituiti da


• Microprocessori,
• Memorie,
• Programmi di calcolo;

4. Circuiti di uscita costituiti da


• Relè di comando,
• Relè di segnalazione,
• Segnalazioni ottiche,
• Circuiti di interfaccia per la comunicazione seriale;

5. Circuiti di supervisione costituiti da


• Tensione di alimentazione ausiliaria,
• Tensioni e correnti di misura,
• Programmi di elaborazione,
• Circuiti esterni dei trasformatori di misura.

Da un punto di vista funzionale l’apparecchiatura prevede le seguenti funzioni:

1. Protezione distanziometrica
• Avviamento a massima corrente a soglia variabile in funzione della tensione o a
minima impedenza,
• Avviamento a massima corrente sul circuito omopolare,
• Tre gradini di impedenza direzionali e temporizzati (1°, 2°, 3° gradino),
• Due gradini supplementari per il 1° gradino allungato (Z1L, Z1B),
• Logiche di telepilotaggio;

2. Protezione di massima corrente di emergenza


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3. Dispositivo per rilevare le pendolazioni (opzione compatibile con distanziometrica


con avviamento <Z)

4. Localizzatore di guasti

5. Registratore di guasti

6. Protezione per guasti a terra in sistemi a neutro isolato

7. Protezioni per guasti a terra ad elevata resistenza di guasto per reti con neutro a
terra

8. Richiusura automatica

La protezione può essere configurata in funzione delle esigenze dell’utilizzatore.

2.2 Protezione distanziometrica


2.2.1 Blocco di avviamento e selezione delle grandezze di misura
Il blocco di avviamento e selezione delle grandezze di misura ha le seguenti funzioni:
- logica di sblocco,
- avviamento a minima impedenza,
- avviamento a massima corrente inserito nel circuito del neutro,
- selezione delle fasi.

L’attivazione del blocco avviamento determina la seguente sequenza:


- avviamento dei temporizzatori,
- abilitazione al calcolo dell’impedenza di guasto e della direzione,
- abilitazione all’emissione del comando di scatto.

2.2.1.1 Logica di sblocco


Vengono sorvegliati i doppini fase-fase o fase-terra in funzione del valore che assume l’uscita
dell’elemento a massima corrente (I>) inserito nel circuito omopolare; se l’uscita di
quest’ultimo è allo stato logico 1, poiché è interessato il circuito di terra la protezione si avvia
con gli elementi fase-terra; in caso contrario con quelli fase-fase.

2.2.1.2 Funzione di avviamento a minima impedenza (<Z) [codici 7802, 1621¸1626]


L a caratteristica di avviamento a minima impedenza (<Z) nel piano (R, jX) è riportata in
Figura 2 - .
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jX

X+A

Direzione
“avanti”
45°

RA1 RA2 RAE R

X-A

Figura 2 - Caratteristica di intervento dell’elemento di avviamento a minima impedenza

I parametri X+A e X-A definiscono il campo di intervento nella direzione a valle e a monte
rispettivamente del punto di installazione della protezione.
L’estensione della caratteristica di avviamento nel piano è limitata lungo l’asse delle R; in
particolare i parametri RA1, RA2 delimitano il campo per i guasti fase-fase mentre RAE
riguarda i guasti fase-terra.
Il campo di avviamento per i doppini fase-fase ha due diverse regolazioni:
• RA1 per angoli di dell'impedenza misurata inferiori a 45°
• RA2 per angoli di dell'impedenza misurata superiori a 45°.
In questo modo si evita, nel caso di linee lunghe e molto cariche, che il campo di avviamento
interferisca con la zona delle impedenze di carico e quindi si evitano scatti intempestivi in caso
di sovraccarico della linea.
Il parametro RAE, riferito ai guasti fase-terra è regolato in modo indipendente da RA1 e RA2;
di solito ha un valore più elevato per tener conto delle resistenze di guasto che quando
interessano i circuiti di terra sono più elevate. Questa scelta non contraddice quanto detto sopra
perché in caso di sovraccarico di norma non si ha interessamento del circuito omopolare e
quindi sono abilitate solo le funzioni di avviamento fase-fase.

2.2.1.3 Funzione di avviamento a massima corrente inserito nel circuito di terra [codice 1602]
Come già detto nel paragrafo precedente alla logica di avviamento concorre anche una soglia a
massima corrente alimentata dalla corrente di terra.
Quando si eccita solo l’elemento di massima corrente omopolare non si ha l’avviamento della
protezione

2.2.1.4 Selezione delle fasi


Per il calcolo della impedenza di guasto si utilizzano le tensioni e le correnti delle fasi
interessate dal guasto; un corretto avviamento della protezione determina una esatta selezioni
delle fasi .
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Nella Tabella 1 che segue sono riportate le grandezze da utilizzare per il calcolo della
impedenze di guasto per tutti i tipi di guasto a partire dagli elementi che si sono eccitati; per i
guasti bifase a terra e trifase sono evidenziate le diverse opzioni possibili.

Doppini interessati al Doppino selezionato per la Parametro di regolazione per la selezione


guasto misura del doppino di misura
R-N R-N
S-N S-N
T-N T-N
R-S R-S
S-T S-T
T-S T-S
R-N, S-N R-S Guasto bifase a terra=
S-N, T-N S-T Guasto bifase
T-N, R-N T-S
R-N, S-N R-N Guasto bifase a terra=
S-N, T-N S-N Doppino fase-terra della fase che è in anticipo
T-N, R-N T-N
R-N, S-N S-N Guasto bifase a terra=
S-N, T-N T-N Doppino fase-terra della fase che è in ritardo
T-N, R-N R-N
R-S, S-T R-S
S-T, T-R S-T
T-R, R-S T-S
R-N, S-N, T-N T-N Guasto trifase=scelta in funzione dello stato
R-S, S-T, T-R T-R dell’elemento di terra
R-N, S-N, T-N T-R Guasto trifase=doppino fase-fase
R-S, S-T, T-R T-R
R-N, S-N, T-N T-N Guasto trifase= doppino fase-terra
R-S, S-T, T-R T-N

Tabella 1 - Selezione delle grandezze per la misura della distanza, in un sistema con neutro a terra, con funzione di
avviamento a minima impedenza

2.2.2 Misura della impedenza


Il calcolo dell’impedenza di guasto si ottiene dalla soluzione delle seguenti equazioni:

1. doppino fase-fase
⎛ di f 1 di f 2 ⎞
U f − f = L ⋅ ⎜⎜ − ⎟⎟ + R ⋅ (i f 1 − i f 2 )
⎝ dt dt ⎠

2. Doppino fase-terra
⎛ di f X di ⎞ ⎛ R ⎞
U f − N = L ⋅ ⎜⎜ − e ⋅ N ⎟⎟ + R ⋅ ⎜⎜ i f − E ⋅ i N ⎟⎟
⎝ dt X L dt ⎠ ⎝ RL ⎠

RE/RL e XE/XL [codici 1117, 1118] sono operatori che tengono conto della differenza tra i
circuiti fase-fase e quelli fase-terra che si ottengono applicando le seguenti formule:

RE R0 − R1 X E X 0 − X1
= =
RL 3R1 XL 3X 1
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Ove i pedici “1” e “0” indicano la sequenza diretta e la sequenza omopolare


Questi 2 parametri sono di norma regolati allo stesso valore per le linee aeree assumendo il
valoreXE/XL; vengono regolati con valori diversi per le linee in cavo.

La caratteristica di intervento nel piano (R,jX) è riportata nella Figura 3 - e prevede fino a 5
zone.
j Avviamento × T4 (→);× T5
(↔)
X
X3 T3

X2 T2

X1 T1B
B

~45° X1 T1

R3

R
R1

R1E R2

R1B

Figura 3 - Caratteristica di scatto della protezione distanziometrica

Nel piano (R, jX) ogni zona è definita dall’intersezione delle rette che la delimitano con gli assi;
in particolare l’intersezione con l’asse immaginario rappresenta la reattanza Xn del tratto di
linea da proteggere, mentre quella con l’asse reale rappresenta la resistenza di guasto Rn che si
vuole compensare per guasto all’inizio della linea. Per quest’ultimo parametro è possibile
assegnare valore diversi per guasti fase-terra e guasti fase-fase.
La determinazione della direzione del guasto utilizza la tensione delle fasi sane dallo stesso in
caso di guasti non simmetrici, per guasto trifase è prevista la memoria di tensione.
Nella Tabella 2 - sono riassunte le grandezze elettriche utilizzate per il calcolo dell’impedenza
e della direzione per ogni doppino di guasto selezionato.

Corrente utilizzata per Tensione per la


Doppino di guasto Tensione utilizzata per la
la misura della distanza determinazione della
selezionato misura della distanza
e per la direzione direzione
R-N IR-KE.IE UR-N US-T
S-N IS-KE.IE US-N UT-R
R-N IT-KE.IE UT-N UR-S
R-S IR- IS UR-S US-T-UT-R
S-T IS-IT US-T UT-R-UR-S
T-R IT-IT UT-R UR-S-US-T

Tabella 2 - Grandezze elettriche utilizzate per calcolo della impedenza dei circuiti e della direzione
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KE è un fattore di proporzionalità che tiene conto della diversa impedenza dei circuiti fase-fase
e dei circuiti fase-terra ed è definito dai parametri RE/RL e XE/XL.

2.2.3 Temporizzatori
La protezione prevede delle temporizzazioni indipendenti associate ai singoli gradini, in
particolare:

• T1 e T1B relativi a 1° gradino e al 1° gradino allungato [codici 1305, 1306 e 1405,


1406]
• T2 relativo al 2° gradino [codici 1315 e 1316]
• T3 relativo al 3° gradino [codici 1325]
• T4 relativo al 4° gradino [codici 1203]
• T5 relativo al 5° gradino [codici 1204]

2.2.4 Logica di scatto e di ricaduta


Il comando di scatto per guasti monofase in 1° gradino viene emesso solo per la fase interessata
dal guasto, quando è previsto il funzionamento con il dispositivo di richiusura automatica
[codice 066 ingressi digitali].

La logica di scatto è riassunta dalle seguenti espressioni logiche.


Scatto in 1° gradino = [avviamento × X1(X1B) × R1(R1L) × T1 × direzione avanti]
Scatto in 2° gradino = [avviamento × X2 × R2 × T2 × direzione avanti]
Scatto in 3° gradino = [avviamento × X3 × R3(R1B) × T3 × direzione avanti]
Scatto in 4° gradino = [avviamento × XAvv × R4(RAvv) × T4 × direzione avanti ]
Scatto in 5° gradino = [avviamento × XAvv × RAvv × T5]

E’ prevista la possibilità di invertire la direzione dei singoli gradini


La protezione dispone di 5 relè di comando la cui funzione viene definita assegnando un valore,
scelto tra quelli definiti nella tabella “funzioni dei relè di comando”, ai parametri individuati dai
codici 6401¸6405.
La protezione, dopo aver emesso il comando di scatto, ricade solo quando l’impedenza vista è
esterna alla zona definita per la funzione avviamento a <Z.
La logica di scatto ora descritta porta a comportamenti non selettivi o comunque non tempestivi
in alcune particolari situazioni:
• apertura dell’interruttore di protezione dei circuiti voltmetrici,
• chiusura volontaria di una linea su guasto.
Per le situazioni sopra definite la protezione 7SA511 prevede delle opzioni che vengono
descritte nel seguito.

2.2.4.1 Apertura dell’interruttore di protezione dei circuiti voltmetrici ed attivazione della


protezione di massima corrente di emergenza
I circuiti secondari dei TV che alimentano le protezioni sono protetti contro i corto circuiti da
interruttori magnetotermici. Il loro intervento provoca l’avviamento a minima impedenza e
quindi lo scatto della protezione distanziometrica per effetto della corrente di carico superiore
alla minima di funzionamento anche in assenza di guasti in rete.
Per evitare questo scatto intempestivo è possibile bloccare gli elementi di avviamento a minima
impedenza. quando viene acquisita, tramite un ingresso digitale [codice 014 della tabella
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ingressi digitali], l’informazione di intervento della protezione dei circuiti voltmetrici (Stotz).
Quando interviene il blocco dell’avviamento a minima impedenza, la linea è sprovvista di
protezione, per evitare questa situazione è possibile attivare una protezione di massima corrente
di emergenza. Appena viene ricevuta l’informazione che l’interruttore di protezione dei circuiti
voltmetrici si è aperto, viene bloccata la distanziometrica e attivata la massima corrente di
emergenza.
La protezione ritorna automaticamente sotto il controllo dell’avviamento a minima impedenza
appena viene ripristinata la normalità.
La massima corrente di emergenza è programmata attivando il [codice 2601].
La protezione di riserva può avere:
• 2 soglie (I>, I>>) a tempo dipendente (TI>, TI>>) alimentate dalle correnti di fase [codici
2603, 2605, 2604 e 2606 rispettivamente],
• 1 soglia (IE>) a tempo dipendente TIE> alimentata dalla corrente del neutro [codici2608,
2609].

2.2.4.2 Chiusura volontaria di una linea su guasto


La chiusura di un interruttore con messa in tensione di una linea con cortocircuito preesistente
richiede una rapida apertura dell’interruttore; in caso di guasto trifase molto vicino ciò non è
sempre possibile per la mancanza di informazione di tensione da utilizzare per la
determinazione della direzione della corrente.
La protezione 7SA511 è dotata della funzione chiamata2 “chiusura su guasto”. [codice 1205].
Alla chiusura volontaria dell’interruttore di linea, acquisita tramite un ingresso digitale (codice
011 della tabella ingressi digitali), se, entro un tempo definito si manifesta un avviamento, la
protezione emette il comando di scatto nel tempo del 1° gradino indipendentemente dalla
posizione del guasto.

2.2.5 Segnalazioni
Sono disponibili 11 relè di segnalazione la cui funzione viene definita assegnando un valore ai
parametri individuati dai codici 6201¸6211. Ad ogni relè possono essere assegnate più funzioni
scelte tra quelle previste dalla tabella “valori assegnabili a relè di segnalazione e led di
segnalazione".
Sono disponibili inoltre 16 leds, di cui 14 rossi, la cui funzione è definibile come previsto per i
relè ausiliari di segnalazione ma assegnando il valore ai parametri definiti dai codici
6301¸6314; gli altri 2 leds, uno verde e uno rosso, hanno una funzione non modificabile, e
segnalano unità efficiente e bloccata rispettivamente.

2.3 Configurazione della protezione secondo DV936 e DV936A2


La protezione distanziometrica [codici 7801, 1200] che soddisfa le specifiche DV936 e
DV936A2 deve prevedere le seguenti funzioni:
1. blocco di avviamento e selezione delle fasi,
2. determinazione della distanza e della direzione del guasto,
3. quattro temporizzatori, [codici 1202, 1203, 13xx]
4. un gradino supplementare per il 1° gradino allungato (Z1B), [codici 065, 14xx]
5. logiche di telepilotaggio, [codici 7804, 21xx, 22xx]
6. dispositivo per rilevare le pendolazioni (opzione).

2
Per questa funzione, si usa spesso anche la dizione inglese “switch onto fault”.
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La configurazione individuata da Enel su Siemens 7SA511 per renderla conforme alla


specifiche DV936 e DV936A2 ha fatto nascere il seguente schema funzionale (vedi Figura 4):

Figura 4 – Configurazione 7SA551 secondo DV 936 / DV 936A2


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2.4 Procedura per la configurazione e la regolazione della protezione.


La procedura di configurazione del dispositivo e l’introduzione dei valori di regolazione
prevede la creazione di un progetto “Digsi”. A tal fine, l’applicativo DIGSI ver. 4.71 prevede:

- Creazione di un nuovo progetto oppure l’apertura di un progetto esistente (vedi Figura


5)

Figura 5 – DIGSI: riferimento a progetto


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- Scelta del dispositivo al quale fare riferimento (vedi Figura 6). Vale la pena notare che
la selezione della versione della protezione avviene per trascinamento sul menù di destra
del “folder”.

Figura 6 - Scelta del dispositivo cui fare riferimento


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- Definizione delle posizioni 12÷16 del codice ordine MLFB, desumibile dal front-end
della protezione (vedi Figura 7).

Figura 7 – Codice MLFB


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- Definizione dei parametri di configurazione da 7100 a 7900 (vedi Figura 8).

Figura 8 - Parametri di configurazione


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- Definizione dei parametri di I/O e dei led da 6100 a 6400 (vedi Figura 9).

Figura 9 – Parametri di I/O e led


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- Definizione dei parametri di taratura da 1100 a 3800 (vedi Figura 10).

Figura 10 – Parametri di taratura

Nel seguito si riporta una descrizione dei parametri da inserire con i relativi codici.

1. Definizione dei parametri operativi [codici 70xx]:


• lingua utilizzata nei dialoghi,
• velocità di trasmissione per la comunicazione seriale,
• modalità di rappresentazione della data,
• Eventi che memorizzano le segnalazioni ottiche,
• scelta del parametro che deve apparire nella prima riga del display durante il
normale esercizio,
• scelta del parametro che deve apparire nella seconda riga del display durante il
normale esercizio,
• scelta del parametro che deve apparire nella prima linea del display dopo un guasto,
• scelta del parametro che deve apparire nella prima linea del display dopo un guasto.

2. Scelta delle funzioni da programmare [codici 78xx]:


• protezione distanziometrica [codice 7801],
• modalità di avviamento della distanziometrica ( <Z, U/I) [codice 7802],
• protezione >I di emergenza[codice 7803],
• telepilotaggio[codice 7804],
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• localizzatore di guasti [codice 7805],


• registratore di guasti [codice 7806],
• protezione contro i guasti a terra (opzione),
• richiusura automatica (opzione),
• funzione antipendolazione (opzione),
• modifica delle tarature da telecomando (opzione).

3. Frequenza nominale del sistema da proteggere [codice 7899]

4. Assegnazione delle funzioni ai 10 ingressi binari [codici 6101¸6110]

5. Assegnazione delle funzioni agli 11 relè di segnalazione [codici 6201¸6211]

6. Assegnazione delle funzioni ai 14 leds di segnalazione [codici 6301¸6314]

7. Assegnazione delle funzioni ai 5 relè di comando [codici 6401¸6405]

8. Impostazione della data e dell’ora [ codici 8102, 8103]

9. Dati generali del sistema:


• centro stella dei TA [codice 1101]
• condizione del centro stella del sistema [codice 1102],
• tensione nominale primaria [codice 1103],
• tensione nominale secondaria [codice 1104],
• corrente nominale primaria [codice 1105],
• utilizzo dell’ingresso della corrente del neutro [codice 1111],
• collegamento del contatto ausiliario dell’interruttore della linea ad un ingresso
binario [codice 1113].

10. Dati generali della linea:


• regolazione del parametro RE/RL [codice 1117],
• regolazione del parametro XE/XL [codice 1118].

11. Regolazione della protezione distanziometrica:


• dati generali:
◦ attivazione della funzione distanziometrica [codice 1201],
◦ direzione del guasto per scatto in 4° gradino [codice 1202],
◦ temporizzazione T4 [codice1203],
◦ temporizzazione 5 [codice 1204],
◦ zona di misura durante la “chiusura su guasto” [codice 1205];
• regolazione 1° gradino (Z1):
◦ R1 (resistenza per guasto fase-fase) [codice 1301],
◦ X1 [codice 1302],
◦ R1E (resistenza per guasto fase-terra) [codice 1303],
◦ direzione di Z1 [codice 1304],
◦ temporizzazione T1 per guasto monofase [codice 1305],
◦ temporizzazione T1 per guasto polifase [codice 1306];
• regolazione 1° gradino allungato (Z1B):
◦ R1B (resistenza per guasto fase-fase) [codice 1401],
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◦ X1B [codice 1402],


◦ R1BE (resistenza per guasto fase-terra) [codice 1403],
◦ direzione di Z1B [codice 1404],
◦ temporizzazione T1B per guasto monofase [codice 1405],
◦ temporizzazione T1Bper guasto polifase [codice 1406];
• regolazione 2° gradino (Z2):
◦ R2 (resistenza per guasto fase-fase) [codice 1311],
◦ X2 [codice 1312],
◦ R2E (resistenza per guasto fase-terra) [codice 1313],
◦ direzione di Z2 [codice 1314],
◦ temporizzazione T2 per guasto monofase [codice 1315],
◦ temporizzazione T2 per guasto polifase [codice 1316];
• regolazione 3° gradino (Z3):
◦ R3 (resistenza per guasto fase-fase) [codice 1321],
◦ X3 [codice 1322],
◦ R3E (resistenza per guasto fase-terra) [codice 1323],
◦ direzione di Z3 [codice 1324],
◦ temporizzazione T3 [codice 1325];
• selezione del tipo di guasto con avviamento a <Z [codice 1503];
• regolazioni generali per l’avviamento:
◦ soglia >IE [codice 1602];
• regolazioni per l’avviamento a minima impedenza:
◦ soglia di minima corrente per avviamento a <Z [codice 1621],
◦ X+A [codice 1622],
◦ X-A [codice 1623],
◦ RA1 [codice 1624],
◦ RA2 [codice 1625],
◦ RAE [codice 1626];
• scelta del tipo di guasto per la misura nel caso di reti con neutro a terra [codice
1700] per:
◦ guasto bifase a terra [codice 1703];
• telepilotaggio [codici21xx, 22xx];
• protezione di >I di emergenza:
◦ attivazione della funzione[codice 2601],
◦ soglia I> di fase [codice 2603],
◦ temporizzazione della soglia I> (T-I>) [codice 2604],
◦ soglia I>> di fase [codice 2605],
◦ temporizzazione della soglia I>> (T-I>>) [codice 2606],
◦ soglia I> del circuito di terra [codice 2608],
◦ temporizzazione della soglia I> del circuito di terra (T-I>) [codice 2609],
◦ scelta della soglia attiva durante la “chiusura volontaria interruttore”[codice
2610].

Oltre alle funzioni connesse alla protezione nel senso stretto del termine si devono ora
programmare le funzioni accessorie: In particolare:
• registratore di guasti:
◦ attivazione del registratore dei guasti [codice 2801],
◦ inizio della registrazione [codice 2802];
• localizzatore di guasti [codici 38xx]:
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◦ istante di inizio della misura per la localizzazione [codice 3802],


◦ reattanza della linea [codice 3803],
◦ lunghezza della linea [codice 3804],
◦ presenza di una linea parallela [codice 3805].

Qualunque sia la modalità operativa di comunicazione tra operatore e dispositivo (tastiera a


bordo o PC), per introdurre un dato, si prevede una “codeword”.
La lettura dei dati senza modifiche può avvenire senza l’introduzione della “codeword”.

E’ importante notare che la protezione distanziometrica Siemens 7SA511, per quanto riguarda
gli scatti, permette di scegliere tre modalità:
1) Dist.: fault detection phase Lx
2) Emerg. o/c prot.:fault detection Lx
3) General device: fault detection phase Lx.
L’impostazione numero 3 permette di attivare entrambi le prime due.
E’ stato rilevato che, inserendo “general device”, lo scatto anticipa l’avviamento di circa 20 ms.
Pertanto, quando l’informazione d’avviamento arriva al richiusore, la posizione d’interruttore
chiuso è già assente non permettendo, secondo la logica interna del DV945/A2, di eseguire la
richiusura per mancanza dell’informazione d’interruttore precedentemente chiuso. Pertanto
devono essere abilitate le prime due modalità di scatto.

2.4.1 Interfaccia uomo-macchina


Il dialogo tra operatore e apparecchiatura può avvenire:
• mediante la tastiera posta sul frontale del dispositivo (di difficile attuazione),
• mediante PC attraverso un collegamento seriale RS232; il PC deve avere un software di
configurazione dedicato denominato DIGSI, la cui attuale versione è la 4.80 Base.

I dati introdotti sono disponibili sia tramite display a 2 righe a bordo dell’apparato, sia tramite
PC. I dati sono visualizzati in due distinte modalità:
1. dati di configurazione dell’apparecchiatura. Tali dati sono valori di input che vengono
utilizzati per l’attivazione delle funzioni e l’allocazione dei circuiti logici di ingresso ed
uscita (segnali provenienti dall’impianto, contatti di comando, di segnalazione, segnalazioni
ottiche),
2. dati generali della linea e valori di regolazione assegnati.

2.4.1.1 Dialogo uomo/macchina utilizzando la tastiera a bordo


La tastiera che equipaggia questa apparecchiatura prevede i seguenti gruppi funzioni:
1. tasti numerici; comprendono:
• i numeri da 0 a 9,
• l’operatore immaginario “i”,
• [.] come separatore decimale,
• [+/-] per cambio del segno,
• [∞];
2. tasti di conferma della definizione del parametro:
• [J/Y] per confermare la domanda che appare sul display,
• [N] per negare la domanda che appare sul display, per richiedere un’alternativa;
3. tasti per scorrere il menu:
• [↑], [↓] pagina successiva o pagina precedente,
CESI
Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 22/41

• [⇑], [⇓] per passare da un blocco di pagine ad un altro;


4. tasto conferma:
• [E] tutti i valori numerici o cambiamenti tramite tasti [J/Y] [N] vanno confermati
con questo tasto;
5. tasti speciali e di controllo:
• [CW] codeword, è richiesta per ogni cambiamento,
• [R] cancella un valore digitato erroneamente,
• [F] chiave funzione,
• [DA] indirizzamento diretto; si utilizza per raggiungere un indirizzo quando è noto il
numero di codice che lo individua;
• [M/S]messaggi/segnalazioni viene utilizzato per interrogare il dispositivi su dati
relativi ad un guasto o dati operativi.

Il dispositivo è equipaggiato con un display a 2 righe ognuna di 16 caratteri.

Per modificare un parametro utilizzando la tastiera si possono seguire due vie:


a) scorrere il menu, quando l’indirizzo del parametro è sconosciuto,
b) raggiungere direttamente l’indirizzo quando è noto.

Per la modifica di un parametro il cui indirizzo è sconosciuto si deve:


1. introdurre la “codeword” secondo la seguente procedura:
a) digitare il tasto [CW],
b) digitare [000000](è la “codeword predefinita),
c) confermare premendo il tasto [E], se il dato è errato appare l’informazione “passwod
errata”. Si può ripetere l’operazione da A;
2. con i cursori [⇑] e [⇓] raggiungere il blocco funzione interessato ad esempio “scelta delle
funzioni da programmare [codice 7800];
3. con i cursori [↑] e [↓] selezionare il parametro da modificare (ad esempio “protezione
distanziometrica”);
4. premendo ripetutamente il tasto [N] per raggiungere il valore da assegnare;
5. premere il tasto [E] per confermare la scelta.

Se nessun altro parametro del blocco deve essere modificato:


6. premere [F] e successivamente [E];
7. quando appare “save new settings” premere [J/Y]; qualora non si vogliano salvare le
regolazioni impostate premere [N], la procedura viene interrotta e rimangono attive le
vecchie regolazioni.

Se invece si deve cambiare blocco di funzioni:


8. premere uno dei cursori [⇑] e [⇓];
9. appare la domanda “end of codeword operationn?” digitare [N] e proseguire con le stesse
modalità a partire dal punto 3.

Per la modifica di un parametro il cui indirizzo è noto:


a) introdurre la “codeword” seguendo la procedura descritta al punto 1,
b) digitare [DA],
c) digitare il codice del parametro ad esempio [7800],
d) digitare [E],
e) procedere con le stesse modalità a partire dal punto 3.
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2.4.1.2 Dialogo uomo/macchina utilizzando PC con software dedicato DIGSI


Prima di procedere alla connessione al dispositivo da interrogare o programmare si deve
installare sul PC il software DIGSI.
Per il dialogo con l’apparecchiatura eseguire le seguenti operazioni:
1. collegare il PC al computer utilizzando la porta seriale sul fronte della protezione,
2. regolare la velocità di trasmissione della protezione in funzione della predisposizione del
PC. Per la visualizzazione e la modifica della velocità di trasmissione [codice 7002] seguire
le procedure descritte al paragrafo Dialogo uomo/macchina tramite tastiera,
3. avviare il programma DIGSI,
4. quando appare la maschera per la identificazione dell’utente qualora non sia già stato
definito, scegliere [new user’s id] e premere [invio],
5. selezionare il direttorio ove memorizzare i dati eventualmente crearne uno nuovo e premere
[invio],
6. selezionare o eventualmente definire il nome della Cabina primaria e premere [invio],
7. selezionare o eventualmente definire il nome della linea; in quest’ultimo caso oltre al nome
della linea definire il codice con il quale la linea è identificata e premere [invio],
8. selezionare il modello corrispondente a quello della protezione da regolare e premere
[invio],
9. selezionare “fault detection ” e premere [invio],
10. selezionare il codice corrispondente al 12 carattere del codice d’ordine e premere [invio],
11. selezionare “opzione A” e premere [invio],
12. selezionare il codice corrispondente al 13 carattere del codice d’ordine e premere [invio],
13. selezionare “opzione B” e premere [invio],
14. selezionare il codice corrispondente al 14 carattere del codice d’ordine e premere [invio],
15. selezionare “opzione C” e premere [invio],
16. selezionare il codice corrispondente al 15 carattere del codice d’ordine e premere [invio],
17. selezionare “opzione D” e premere [invio],
18. selezionare il codice corrispondente al 16 carattere del codice d’ordine e premere [invio],
19. premere il tasto [F8] o in alternativa il tasto “return” della maschera,
20. selezionare “mode of dialogue” e premere [invio],
21. selezionare “relay “ se si vuole agire direttamente sulla protezione o “file” qualora si voglia
memorizzare su un file i valori di regolazione della protezione e premere [invio],
22. selezionare “protection dialogue” e premere [invio],
23. appare ora il menu principale del quale si dovrà utilizzare le funzioni “Configurazione
dell’apparecchiatura: attivazione delle funzioni necessarie, allocazione dei circuiti logici di
ingresso ed uscita ( segnali provenienti dall’impianto, contatti di comando, di segnalazione,
segnalazioni ottiche)” e “Dati generali della linea e valori di regolazione assegnati”,
24. procedere quindi alla assegnazione dei valori di regolazione.
Durante le operazioni definite al punto 24, qualora si sia scelto il dialogo con la protezione al
termine delle modifiche di ogni maschera, quando la si abbandona viene richiesta la
“codeword”; i dati vengono infatti memorizzati nella memoria non volatile della protezione e
da questo momento sono valide le nuove regolazioni
Se invece è stata scelta la modalità “file” si procede alla definizione di tutte le configurazioni e
regolazioni previste; le nuove regolazioni verranno memorizzate quando da un sottomenu si
ritorna al menu principale rispondendo “yes” alla domanda “changes to save”.
Al termine delle operazioni i dati di regolazione sono disponibili in 4 file memorizzati nel
direttorio selezionato all’inizio; in particolare il file:
¾ ANLxxx.AUS contiene le informazioni su:
- scelta delle funzioni operative.
¾ ANLxxx.EIN contiene le informazioni su:
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Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 24/41

- operatore che ha eseguito le operazioni di regolazione,


- la data in cui è stata eseguita la regolazione,
- il tipo di protezione,
- il suo numero di identificazione,
- la Cabina Primaria,
- la linea.
¾ ANLxxx.RAN contiene le informazioni su:
- scelta delle funzioni operative,
- parametri operativi,
- assegnazione delle funzioni ai relè di segnalazione,
- assegnazione delle funzioni ai relè di comando,
- assegnazione delle funzioni agli ingressi digitali,
- assegnazione delle funzioni ai leds di segnalazione,
¾ ANLxxx.PAA contiene le informazioni sulle regolazioni di:
- dati generali dell’impianto,
- protezione distanziometrica,
- massima corrente di emergenza,
- registratore di guasti,
- localizzatore di guasti,
- supervisione delle grandezze di misura.
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Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 25/41

3 PROTEZIONE DISTANZIOMETRICA AREVA TIPO MICOM P442

3.1 Descrizione della protezione


La protezione distanziometrica P442 offre un’ampia gamma di funzioni di protezione per
l’applicazione su molte linee aeree e in cavo, quali:
- protezione distanziometrica del guasto di fase e di terra,
- antipendolazione,
- protezione di massima corrente,
- protezione di massima corrente di sequenza inversa,
- rilevamento della rottura di un conduttore primario (Broken Conductor),
- protezione direzionale del guasto verso terra,
- protezione di minima tensione,
- protezione di massima tensione,
- protezione mancata apertura interruttore (MAI),
- protezione contro le chiusure su guasto (SOTF e TOR),
- supervisione dei TV e TA,
- controllo di sincronismo,
- richiusura automatica,
- misure,
- registrazioni di guasti / eventi / oscilloperturbografie,
- localizzatore di guasti,
- autodiagnostica permanente.

3.2 Protezione distanziometrica


La protezione distanziometrica è caratterizzata da 5 zone di sorveglianza per i guasti polifasi di
forma caratteristica illustrata dalla Figura 11 - . Tutte le zone sono direzionali, in particolare
• Zone Z1, Z2 e Z3 direzionali a valle (lato linea). La Zona Z1 può essere estesa alla Zona
Z1X,
• Zona ZP programmabile con direzione a valle (lato linea) o a monte (lato sbarra),
• Zona 4 direzionale a monte (lato sbarra).
La Zona 3 e la Zona 4 costituiscono i limiti di sorveglianza della protezione (caratteristica di
avviamento).
La direzionalità delle zone è discriminata da una retta fissa inclinata sull’asse -30° +150°.
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Figura 11 - Caratteristica di intervento per i guasti polifasi della protezione distanziometrica MICOM P442

Anche per i guasti a terra sono presenti 5 zone di sorveglianza, con direzionalità e forma
analoga agli elementi di fase, come illustrato nella Figura 12 - .

Figura 12 - Caratteristica di intervento per i guasti monofasi della protezione distanziometrica MICOM P442

A ciascuna zona può essere associato un diverso coefficiente omopolare:


• kZ1 per la zona Z1 (e la zona Z1X),
• kZ2 per la zona Z2,
• kZ3/4 per le zone Z3 e Z4,
• kZp per la zona ZP.
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3.2.1 Misura della impedenza

3.2.1.1 Generalità
Il funzionamento della protezione è basato sull'impiego in parallelo di due differenti algoritmi
di misura:
• gli algoritmi "Rapidi" che utilizzano le grandezze di sovrapposizione, cioè i valori di
transizione che caratterizzano il guasto.
• gli algoritmi "Classici" che utilizzano le grandezze misura che vengono a stabilirsi in
regime di guasto.

Gli algoritmi "Rapidi" sono prioritari sugli algoritmi "Classici". Questi ultimi operano
normalmente nei casi in cui i "Rapidi" non sono applicabili e nel caso di guasti non eliminati
entro due cicli dal rilevamento. Entrambi gli algoritmi sono utilizzati solo per la selezione di
fase e il calcolo della direzione.

3.2.1.2 Misura di distanza e resistenza


Per misurare la distanza e la resistenza apparente del guasto si deve risolvere l’equazione
sull’anello di guasto (vedi Figura 13). All’anello di guasto individuato, si applicano quindi gli
algoritmi rapidi e classici di seguito descritti.

Figura 13 – Anello di guasto da prendere in condiserazione

3.2.1.2.1 Algoritmi rapidi


Si consideri una rete in uno stato di funzionamento stabile (rete sana) All'apparire di un
guasto, viene a stabilirsi un nuovo regime (vedi Figura 14). Se i due regimi sono compresi
nello funzionamento lineare, si può utilizzare il principio di sovrapposizione degli effetti: il
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Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 28/41

regime che si stabilisce dopo l'apparizione del guasto è la somma delle grandezze del regime
prima del guasto e delle grandezze che caratterizzano il guasto stesso. Per verificare lo stato
della rete e quindi dichiararla “sana”, la linea deve essere in tensione prima del guasto.
Per rilevare una transizione si confrontano i valori dei campioni di corrente e tensione
all’istante “t” con i corrispondenti valori memorizzati uno o due periodi precedenti. L’algoritmo
si attiva con una variazione deltaU>10%Un o deltaI>20%In rilevata su un campionamento.

Figura 14 – Regimi stabili


L’algoritmo una volta avviato, impiega tre campionamenti successivi per confermare la
transizione, quattro per selezionare la fase e cinque per stabilire la direzione (vedi Figura 15).

Figura 15 – Individuazione del guasto

3.2.1.3 Algoritmi classici


Questi algoritmi utilizzano i risultati delle misure di distanza e di resistenza relative al regime di
guasto, che sono eseguite in permanenza su tutti gli anelli di misura monofasi e polifasi.

3.2.2 Ingressi Analogici


La scheda trasformatori supporta quattro trasformatori di tensione (tre tensioni di fase e una
tensione lato sbarre per il controllo di tensione) e quattro trasformatori di corrente (tre ingressi
di fase e uno per la compensazione della mutua omopolare).
La frequenza di campionamento è di 24 campioni per periodo.
CESI
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Gli ingressi amperometrici sono in grado di acquisire, tramite predisposizione hardware e


software, una corrente nominale di 1A o 5A.
Il collegamento del centro stella dei TA è previsto lato LINEA. Per rendere perciò compatibile
la protezione con gli impianti ENEL (centro stella lato sbarra) non bisogna realizzare i
collegamenti come da manuale.

3.2.3 Ingressi Digitali


Le protezioni P442xxxxA (quindi con la lettera A finale nel codice identificativo) sono
provviste di ingressi digitali con tensione nominale a 48 Vdc.I segnali digitali sono acquisiti
tramite ingressi opto-isolati e vengono trasferiti, dopo opportuno filtraggio e tramite il bus dati
parallelo, al modulo processore per l'elaborazione
Per essere compatibili con la tensione di impianto (110Vdc) vengono utilizzati due ingressi
optoisolati in serie.

3.3 Antipendolazione
La funzione di antipendolazione permette il blocco di qualsiasi zona della protezione
distanziometrica in seguito ad oscillazioni della potenza nella rete. La pendolazione viene
rilevata misurando la velocità di variazione del punto d’impedenza all’interno di una banda
definita (ΔR e ΔX) come illustrato nella figura Figura 16.

Figura 16 - Caratteristica di intervento della funzione di antipendolazione

Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione il blocco antipendolazione
generalmente non viene attivato su alcuna zona.

3.4 Protezione di massima corrente


La protezione è di tipo trifase a quattro soglie a tempo dipendente o indipendente.
Ha una caratteristica direzionale o adirezionale ed in caso di scatto dell’interruttore di
protezione dei TV, vengono attivate le soglie I>1 VTS e I>2 VTS (non essendo più garantita la
direzionalità).
CESI
Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 30/41

3.5 Protezione di massima corrente di sequenza inversa


La protezione è con una soglia a tempo indipendente con caratteristica direzionale o
adirezionale.
Agisce come protezione di rincalzo che utilizza la componente a sequenza inversa della
corrente durante il guasto (escluso il guasto trifase). La direzionalità viene rilevata dal
confronto con la tensione della sequenza inversa (angolo caratteristico pari a -45°) e viene
inibita dallo scatto dell’interruttore di protezione dei TV.
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione la protezione di massima
corrente di sequenza inversa non viene generalmente attivata.

3.6 Rilevamento della rottura del conduttore primario (Broken Conductor)


La protezione è con una soglia a tempo indipendente.
Lo squilibrio di corrente di carico provocato dall’interruzione di una fase (rottura conduttori,
malfunzionamento organi di manovra) viene rilevato attraverso un relè di corrente di sequenza
inversa. Per migliorare le prestazioni viene misurato il rapporto I inversa / I diretta che ha il
vantaggio di restare costante al variare della corrente.
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione il rilevamento della rottura
del conduttore non viene normalmente utilizzato.

3.7 Protezione contro i guasti a terra direzionale o adirezionale


La protezione prevede tre elementi di protezione:
• ilemento IN>1 e IN>2, protezione direzionale o adirezionale con scatto tripolare.
• Elemento GAR, protezione direzionale per configurazioni con telepilotaggio.
Tutti gli elementi amperometrici di terra funzionano partendo dalla corrente residua derivata
internamente dalla somma delle tre correnti di fase. La direzionalità può essere fatta
confrontando la corrente residua e la tensione residua oppure la corrente della sequenza inversa
con la tensione della sequenza inversa. Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL
Distribuzione viene generalmente attivata la sola soglia IN>1 adirezionale a tempo
indipendente (solo segnalazione).

3.8 Protezione di minima e massima tensione


Due soglie di minima tensione(V<1 eV<2) e due di massima tensione (V>1 e V>2)
configurabili come fase-fase oppure fase-terra, possono fornire scatti o allarmi.
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione la protezione di minima e
massima tensione non sono generalmente attivate.

3.9 Protezione contro la Mancata Apertura Interruttore (Anomalia CB & I<)


La protezione prevede due temporizzatori (MAI1 e MAI2) che si avviano per qualsiasi scatto
della protezione, la ricaduta dei temporizzatori può essere configurata (es., solo<I, interruttore
aperto e I<, reset protezioni e I<). Allo scadere del tempo i temporizzatori attivano due contatti
liberi.
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione la protezione contro la
mancata apertura dell’interruttore non è generalmente attivata.
CESI
Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 31/41

3.10 Supervisione dei TV (VTS)


Esistono due modalità di rilevamento VTS:
• una da esterno attraverso il contatto ausiliario dell’interruttore di protezione del
secondario dei TV
• uno interno attraverso la misura delle tensioni e delle correnti di carico.

ENEL Distribuzione utilizza la segnalazione dal campo con il conseguente blocco istantaneo
degli elementi di protezione distanziometrica. I file di programmazzione “PSL” standard
prevedono che il contatto di segnalazione sia concorde con l’interruttore di protezione. Bisogna
perciò modificare la programmazione della PSL per rendere l’ingresso compatibile con gli
impianti di ENEL Distribuzione.

3.11 Supervisione dei TA (CTS)


La modalità di rilevamento CTS funziona al rilevamento di una corrente omopolare non
associata alla presenza di un tensione omopolare. La supervisione attiva un allarme e il blocco
degli elementi che funzionano con grandezze derivate (Broken conductor, guasto a terra,
sequenza inversa).

Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione la supervisione dei TA non è
generalmente attivata.

3.12 Controllo di sincronismo (controllo tensione)


L’opzione del controllo di sincronismo è utilizzata per autorizzare la chiusura dell’interruttore
solo se le condizioni della rete lato sbarra e lato linea sono accettabili
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione il controllo del sincronismo
non è generalmente attivato.

3.13 Dispositivo di richiusura automatica


Il dispositivo prevede la richiusura automatica a più cicli dell’interruttore di linea.
Vale la pena notare che nelle applicazioni di ENEL Distribuzione il dispositivo di richiusura
automatica è esterno.

3.14 Localizzatore di guasti


Nella memoria delle registrazioni vengono memorizzati i dati (distanza del guasto, impedenza
o percentuale della linea) degli ultimi 5 guasti.
Le misure di localizzazione guasto possono essere alterate dalla presenza di linee parallele. E’
possibile ridurre tali errori utilizzando un ingresso di compensazione mutua alimentato dalla
corrente residua della linea parallela anche se nelle attuali applicazioni non è prevista la
suddetta compensazione

3.15 Perturbografia
La perturbografia ha una area di memoria specificamente riservata per la memorizzazione
delle registrazioni. Il numero di registrazioni che può essere memorizzato dipende dalla durata
selezionata per la registrazione. Di norma si possono memorizzare circa venti registrazioni della
durata di 10,5 secondi ciascuna. Le registrazioni della perturbografia continuano ad essere
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Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 32/41

effettuate finché non verrà esaurita la memoria disponibile. A quel punto, le registrazioni più
vecchie verranno cancellate per far spazio a quelle nuove.
La perturbografia memorizza i campioni effettivi prelevati a un ritmo di 24 campioni per ciclo.
Ciascuna registrazione di perturbografia consta di 8 canali di dati analogici e 32 canali di dati
digitali.

3.16 Registratore di eventi


Il relè registra e data max. 250 eventi in una memoria con back-up a batteria. Una volta esaurito
lo spazio disponibile, l’evento più vecchio viene automaticamente cancellato da quello nuovo.
L’orologio in tempo reale all’interno del relè identifica temporalmente ciascun evento con una
risoluzione di 1 ms.
Le registrazioni degli eventi possono essere visualizzate sul display LCD frontale oppure a
distanza, tramite le porte di comunicazione.
La visualizzazione locale sul display LCD è definita nella colonna del menù intitolata
VISUALIZZAZIONE REGISTRAZIONI. Questa colonna consente di visualizzare le
registrazioni di eventi, guasti e manutenzione.

3.17 Autodiagnostica
L’autodiagnostica prevede i seguenti cicli di base.
• Un controllo completo eseguito alla messa in tensione della protezione, della durata di
alcuni secondi, durante i quali l'apparato non è disponibile. Il completamento con esito
positivo del controllo viene segnalato dall'accensione della segnalazione luminosa frontale
verde "Healthy“ e dal cambiamento di stato del relè "watchdog".
• Un controllo permanente sul funzionamento hardware e software delle aree più critiche. In
caso di individuazione di un'anomalia, la piattaforma software tenterà di registrare l'evento
nella memoria SRAM. Se il problema è dovuto allo stato della batteria, la protezione
continuerà ad operare, mentre se viene localizzato in un'altra area l'apparato predisporrà un
arresto ed un successivo riavviamento. Il tentativo di ripristino della protezione prevede una
durata tipica di circa cinque secondi.

3.18 Configurazione della protezione secondo DV936 e DV936A2


La protezione distanziometrica che soddisfa le specifiche DV936 e DV936A2 deve prevedere le
seguenti funzioni:
1. blocco di avviamento e selezione delle fasi,
2. determinazione della distanza e della direzione del guasto,
3. quattro temporizzatori,
4. un gradino supplementare per il 1° gradino allungato (Z1x),
5. logiche di telepilotaggio,
6. dispositivo per rilevare le pendolazioni (opzione).

La configurazione adottata da Enel su MICOM P442 per renderla conforme alla specifiche
DV936 e DV936A2 ha fatto nascere il seguente schema funzionale di Figura 17
CESI
Rapporto SIST - Area Tecnica Sistemi Pag. 33/41

Figura 17 - Configurazione di MICOM P442 secondo DV 936 / DV 936A2 / DV 1036


CESI
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3.19 Procedura per la configurazione e la regolazione della protezione.


Il SW di programmazione per la protezione è il MICOM S1 ver. 2.08 (vedi
Figura 18)

Figura 18 - Interfaccia grafica della funzione di programmazione della protezione tramite software MICOM S1

Attualmente sono stati concordati tre set di tarature concordate tra ENEL e ALSTOM (vedi
Figura 19).
• 936: (applicazione standard),
• 936 BLOCCO,
• 936 POTT.

Figura 19 - Set di tarature previsti per la protezione distanziometrica MICOM P442

Ogni cartella contiene normalmente due file, uno per la taratura dei parametri (Settings &
Records) e l’altro per la programmazione della configurazione logica (PSL Editor).

3.19.1 Applicativi disponibili


3.19.1.1 Settings & Records
L’applicativo «Settings and Records» (vedi
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Figura 18) consente


• il trasferimento dei parametri di taratura dal Personal Computer all'apparato;
• il caricamento sul Personal Computer dei parametri di taratura residenti nell'apparato;
• la stampa fuori linea dei parametri di taratura;
come indicato in Figura 20

Figura 20 – Configurazione parametri


CESI
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3.19.1.2 PSL Editor


L’applicativo “1.2.3.23.3.1.2 PSL Editor “ (vedi
Figura 18) per la gestione degli I/O permette quanto segue
• Configurazione degli ingressi optoisolati, dei contatti di uscita del relè e dei LED
programmabili.
• Condizionamento dei segnali d’uscita (ritardo all’eccitazione / alla diseccitazione,
tempo di riposo, blocco o reset automatico).
• Selezione dei segnali d’avviamento del registratore di guasti (Perturbografia), cioè quali
segnali interni danno inizio alla registrazione del guasto.
come indicato in Figura 21 e Figura 22.

Figura 21 – Configurazione I/O


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Figura 22 - Configurazione I/O


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3.19.2 Regolazione della MICOM P442


3.19.2.1 Dati di sistema (00XX)

0001 Lingua Italiano


0002 Parola Accesso ****
0004 Descrizione MiCOM
0005 Rifer.Install. 936 Z1X vers 3.2
0006 Numero Modello P442??1A??4060B
0008 Numero di serie 123456
0009 Frequenza 50 Hz
000A Livel.Comunicaz. 2
000B Indirizzo Relè 1
000C Plant Status 0000000000000000
000D Control Status 0000000000000000
000E Gruppo Attivo 1
0010 CB Ap/Ch Nessuna Operaz.
0011 Rif.Software 1 A3.2
0020 Stato Opto 0000000000000000
0021 Stato Relè 000000000000000000000
0022 Stato Allarme 1 00000000000000000000000000000001
00D0 Livello Accesso 2
00D1 Ctrl.Par.Accesso 2
00D2 Par.Acc.Liv. 1 ****
00D3 Par.Acc.Liv. 2 ****

3.19.2.2 CB COMANDO (07XX)


0701 Comando CB da Fuori Servizio
Monitoraggio dell’interrutore (CB) Escluso

3.19.2.3 DATA E ORA (08XX)


0801 Data/Ora Lunedì 15 dicembre 2003 00:39:26,947
0806 Stato Batteria Fuori Servizio
0807 Allarme Batteria Attivato

3.19.2.4 CONFIGURAZIONE (09XX)


0901 Config.Base Nessuna Operaz.
0902 Gruppo Parametr. Selez. via Menu
0903 Taratura Attiva Gruppo 1
0904 Memoriz.Modif. Nessuna Operaz.
0905 Copia da Gruppo 1
0906 Copia verso Nessuna Operaz.
0907 Gruppo Param. 1 Attivato
0908 Gruppo Param. 2 Disattivato
0909 Gruppo Param. 3 Disattivato
090A Gruppo Param. 4 Disattivato
090D Prot.Distanz. Attivato
0910 Antipendolazione Disattivato
0911 Prot.Amperom. I> Attivato
0912 Prot.Seq.Inv. Ii Disattivato
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0913 Broken Conductor Disattivato


0914 Prot.Max Io Attivato
0915 GAR Comp.Direz. Disattivato
0916 Prot.Voltmetrica Disattivato
0917 Anomalia CB & I< Disattivato
0918 Supervisione Attivato
0924 Richiusura Disattivato
0925 Definiz.Ingressi Visibile
0926 Definiz.Uscite Visibile
0928 Rapporti TA/TV Visibile
0929 Controllo Regist Visibile
092A Perturbografia Visibile
092B Configur.Misure Visibile
092C Configur.Comunic Visibile
092D Test Attivazione Invisibile
092E Valori Taratura Secondario

3.19.2.5 RAPPORTI TA/TV (0AXX)


0A01 Primar.TV Princ. 132.0kV
0A02 Second.TV Princ. 100.0 V
0A03 Primar.TV Secon. 132.0kV
0A04 Second.TV Secon. 100.0 V
0A07 Primar.TA fase 400.0 A
0A08 Second.TA fase 5.000 A
0A0D Primar.TA CompM 1.000 A
0A0E Second.TA CompM 1.000 A
0A0F C/S Ingresso A-N
0A10 Posiz.TV Princ. Linea

3.19.2.6 GRUPPO 1 DISTANZIOMETRICA (30XX)


3001 GRUPPO 1 Linea
3002 Lunghezza Linea 100.0km
3004 Impedenza Zd 2.400 Ohm ( 820.8mOhm)
3005 Argomento linea 70.00 deg (j 2.255 Ohm)
3006 GRUPPO 1 Zone di Misura
3007 Stato delle Zone 11111
3008 kZ1 Coeff.Comp. 1.000-
3009 kZ1 Argomento 0 deg
300A Z1 2.000 Ohm
300B Z1X 3.000 Ohm
300C R1G Monofase 2.000 Ohm
300D R1Ph Polifase 2.000 Ohm
300E tZ1 0s
300F kZ2 Coeff.Comp. 1.000-
3010 kZ2 Argomento 0 deg
3011 Z2 4.000 Ohm
3012 R2G Monofase 4.000 Ohm
3013 R2Ph Polifase 4.000 Ohm
3014 tZ2 200.0ms
3015 kZ3/4 Coef.Comp 1.000-
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3016 kZ3/4 Argomento 0 deg


3017 Z3 6.000 Ohm
3018 R3G-R4G Monofase 6.000 Ohm
3019 R3Ph-R4Ph Polif. 6.000 Ohm
301A tZ3 600.0ms
301B Z4 8.000 Ohm
301C tZ4 1.000 s
301D ZoneP - Direz. Direz.a Valle
301E kZp Coeff.Comp 1.000-
301F kZp Argomento 0 deg
3020 Zp 5. 000 Ohm
3021 RpG Monofase 5.000 Ohm
3022 RpPh Polifase 5.000 Ohm
3023 tZp 400.0ms
3024 GRUPPO 1 Localizzatore
3025 kZm Comp.Mutua 0-
3026 kZm Argomento 0 deg

3.19.2.7 GRUPPO 1 LOGICA DI SCATTO (31XX)


3101 Modo Programm. Schema Standard
3102 Schema Standard Base + Z1X
3103 Tipo di Guasto Ph_T & Ph_Ph
3104 Modo di Scatto Comunizz. Tripol.
3108 t Inv.Corr.Guast 20.00ms
3109 Logica Sblocco Nessuno
310A Logica SOTF/TOR 00000000110000
310B Tempo. SOTF 110.0 s
310C Z1Est Anomalia Disattivato
3112 GRUPPO 1 Loss of Load
3113 LoL:Stato Disattivato

3.19.2.8 GRUPPO 1 PROTEZIONE MAX I (35XX)


3501 I>1 Caratt. Tempo Indipend.
3502 I>1 Direzione Non Direzionale
3504 I>1 Soglia 6.000 A
3505 I>1 Tempor. 2.500
350A I>1 Tempor.Ricad 0s
350B I>2 Caratt. Tempo Indipend.
350C I>2 Direzione Non Direzionale
350E I>2 Soglia 10.00 A
350F I>2 Tempor. 0s
3514 I>2 Tempor.Ricad 0s
3515 I>3 Stato Disattivato
3518 I>4 Stato Disattivato

3.19.2.9 GRUPPO 1 GUASTO A TERRA (38XX)


3801 IN>1 Caratter. Tempo Indipend.
3802 IN>1 Direzione Non Direzionale
3804 IN>1 Soglia 1.000 A
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3805 IN>1 Tempor. 100.0ms


380A IN>1 Temp.Ricad 0s
380B IN>2 Stato Disattivato

3.19.2.10GRUPPO 1 SUPERVISIONE (46XX)


4601 GRUPPO 1 SUPERVISIONE TV
4602 VTS Tempor. 5.000 s
4603 VTS Sbloc. Ii&Io 250.0mA
4604 VTS Rilev.3ph Disattivato
4607 GRUPPO 1 SUPERVISIONE TA
4608 CTS Stato Disattivato

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