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Decio Azzolini juniore


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Decio Azzolini o Azzolino detto il juniore (Fermo, 11 aprile 1623; † Roma, 8 Decio Azzolini
giugno 1689) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici
Nacque a Fermo l'11 aprile 1623 da Pompeo, di famiglia patrizia, che aveva già dato
alla Chiesa due cardinali, Gerolamo nel XV secolo e Decio seniore nel XVI, e della
moglie Giulia nata Ruffi, anch'ella appartenente alla nobiltà marchigiana.

Lo zio Lorenzo Azzolini (Ch (http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bazzoll.html)),


vescovo di Ripatransone, lo accolse giovanetto nel suo seminario, dove compì studi
letterari. Proseguì gli studi in diritto civile ed ecclesiastico, di teologia e di filosofia Cardinale

dell'università di Fermo, dove si addottorò nel 1641.

Grazie all'amicizia che aveva legato lo zio vescovo, morto nel frattempo, al cardinal
Francesco Barberini, poté recarsi a Roma non appena addottorato per intraprendere
la carriera curiale. In quel periodo ricevette probabilmente l'ordinazione sacerdotale.
Nel 1643 accompagnò il nunzio mons. Giacomo Panciroli nella sua missione
diplomatica in Spagna divenendo in seguito suo segretario. Rientrato a Roma alla fine
della missione il Panciroli fu creato cardinale da Urbano VIII. Nel conclave del 1644
l'Azzolino fu conclavista del suo protettore.

Il nuovo papa Innocenzo X chiamò alla guida della Segreteria di Stato il Panciroli e
l'Azzolino fu nominato segretario della Cifra, l'importante ufficio che codificava e
decodificava tutta la corrispondenza diplomatica della segreteria di stato. Benché
giovanissimo, l'Azzolino negli anni successivi si distinse talmente per acume politico e
finezza diplomatica che in Curia fu soprannominato "l'aquila", guadagnandosi la stima
e la confidenza dello stesso pontefice. Alla protezione del Panciroli si aggiunsero
presto l'appoggio della cognata d'Innocenzo, la potente Olimpia Maidalchini, nei cui
intrighi, dalla sua importante posizione nella Segreteria di stato, l'Azzolino giocò
JACOB FERDINAND VOET ritratto di Decio Azzolino
spesso un ruolo fondamentale. juniore. Berlino, Staatliche Museum

Quando Panciroli morì nel settembre 1651, Azzolino appena ventottenne gestì la Età alla morte 66 anni

Segreteria in veste di prosegretario, fino al ritorno del nuovo segretario di stato il Nascita Fermo
vescovo Fabio Chigi, sino ad allora nunzio in Germania. 11 aprile 1623

Nei due anni seguente fu insignito di numerose altre cariche: fu cameriere d'onore Morte Roma

del papa, segretario del Sacro Collegio, della Congregazione Concistoriale, dei Brevi e 8 giugno 1689

delle lettere ai principi. Nel concistoro del 2 marzo 1654 il pontefice lo insignì della Sepoltura Chiesa Nuova (Roma)
porpora col titolo diaconale di sant'Adriano al Foro. Alla nomina contribuì la denunzia Ordinazione Ordinato, probabilmente a Roma,
delle trame intrattenute con il governo spagnolo dal cardinale Camillo Astalli, che presbiterale intorno alla metà del 1640
aveva rivelato alla corte di Madrid i segreti preparativi condotti dal pontefice, da
Creazione 23 marzo 1654 da Innocenzo X
donna Olimpia e dalla fazione dei Barberini per conquistare il Regno di Napoli,
a Cardinale (vedi)
profittando della grave crisi in cui si dibatteva la Corona spagnola in quella regione.
Ruoli ricoperti
Segretario della
Nel 1655 partecipò al conclave che elesse papa Alessandro VII. Nel conclave
Congregazione Concistoriale
l'Azzolino fu tra i capi del gruppo di cardinali non legati a monarchi europei, che
l'ambasciatore di Madrid duca di Terranova soprannominò Squadrone Volante.[1] Segretario del Collegio
Questa fazione, sostenuta esternamente da Cristina di Svezia, svolse un ruolo Cardinalizio
decisivo nell'appoggio a un candidato antinipotismo. Ma il risultato più notevole Cardinale diacono di
dell'azione di questo gruppo, di cui il nostro fu sempre l'esponente più autorevole, fu Sant'Adriano al Foro
però l'affermazione del principio che gli interessi della Chiesa erano superiori a quelli
Cardinale Segretario di Stato
delle potenze, principio cui l'Azzolino e i cardinali suoi amici (tra i quali Lorenzo
Imperiali, Giberto Borromeo e Luigi Alessandro Omodei) si attennero sempre Prefetto della Congregazione

fermamente. Questo principio non riuscì immediatamente ad affermarsi ma nel della Consulta

tempo riuscì a prevalere. Questa posizione di neutralità nei confronti delle corone non Prefetto della Congregazione
impediva loro di ricercare di volta in volta l'alleanza delle altre fazioni.[2] Lauretana

L'amicizia sorta in quegli anni tra la regina svedese e il cardinale Azzolino durò più di Cardinale diacono di
un trentennio, sino alla morte quasi contemporanea di entrambi. Consolidarono la Sant'Eustachio
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loro amicizia i gusti e gli interessi comuni, l'amore per le arti e le lettere e la passione Cardinale presbitero di Santa
per l'astrologia e l' alchimia. Ma soprattutto ebbero in comune un'illimitata ambizione Croce in Gerusalemme
politica, impegnando l'uno a favore dell'altro le proprie relazioni e la consumata arte
Cardinale presbitero di Santa
dell'intrigo. La relazione, nonostante le speculazioni che a quel tempo sorsero, fu una
Maria in Trastevere
relazione di tipo platonico, come confermano alcune lettere che i due si scambiarono e
Cardinale presbitero di Santa
giunte sino a noi. Va detto comunque che l'Azzolino distrusse gran parte della
corrispondenza ricevuta. Prassede

Collegamenti esterni
Il cardinale, generalmente ostile nel suo lucido realismo ai velleitari progetti di
Cristina, appoggiò senza riserve la candidatura di lei al trono di Polonia e riuscì ad (EN) Scheda (http://www.gcatholic.org/hierarchy/da

ottenere anche il sostegno di papa Clemente IX. La regina a sua volta fu la ta/cardI10-2.htm#18064) su gcatholic.org

collaboratrice infaticabile del cardinale apportando allo "squadrone volante" un (EN) Scheda (http://www.catholic-hierarchy.org/bis

contributo spesso decisivo in occasione dei conclavi. Durante il lunghissimo conclave hop/bazzod.html) su catholic-hierarchy.org
del 1669-70 giunse a scrivergli sino a quattro volte al giorno, conducendo in suo (EN) Scheda (http://cardinals.fiu.edu/bios1654.htm
nome le trattative con gli ambasciatori delle potenze straniere. #Azzolini) su Salvador Miranda

L'Azzolino, malgrado i tanti aspetti mondani della sua personalità, fu sempre molto
attento ai problemi della riforma all'interno della Chiesa e della diffusione della fede. Sotto Alessandro VII nel 1667 fu
incaricato di studiare le questioni relative all'attività missionaria in Cina e nel Tonchino e Clemente IX lo prepose alla
Congregazione cardinalizia per l'esame della questione giansenista che, malgrado l'esplicita condanna formulata con la
costituzione apostolica Ad sacram Petri sedem da Alessandro VII il 16 ottobre 1656, era pur sempre fonte di dubbi e di
controversie tra i vescovi francesi: l'Azzolino si condusse con tale spirito di moderazione, che la duchessa di Longueville, Anna
Genoveffa di Borbone, si rivolse a lui per la protezione delle monache di Port-Royal des Champs.

Con il prezioso appoggio del cardinale e dal suo gruppo nel successivo conclave del 1667 all'elezione del cardinale Rospigliosi
divenuto Clemente IX, si guadagnò la nomina alla direzione della Segreteria di stato nel giugno di quell'anno. Qui si prodigò in
una assidua opera di mediazione tra Francia e Spagna, che, se procurò alla diplomazia pontificia un importante successo con
la stipulazione della pace di Aquisgrana, non conseguì però il grande obiettivo per il quale concordemente si prodigavano
Clemente IX, lo stesso segretario di stato e Cristina di Svezia: la formazione di una lega delle potenze cattoliche che
muovesse al soccorso dell'Impero e di Venezia in lotta contro gli Ottomani.

L'anno successivo ottenne l'assegnazione del titolo diaconale di sant' Eustachio e altri importanti benefici.

Alla morte di Clemente IX, nel 1669, il candidato dello squadrone volante alla successione fu il cardinale Pietro Vidoni:
l'Azzolino si adoperò in ogni modo per farlo prevalere, determinando con le sue complicate manovre la lunghezza eccezionale
del conclave. Alla fine prevalse la candidatura del cardinale Emilio Altieri, che prese il nome di Clemente X, nomina che non fu
appoggiata dallo squadrone volante. Malgrado la sconfitta subita l'Azzolino non fu rimosso dalla guida della Segreteria di stato
e continuò ad esplicare la sua opera nelle numerose congregazioni di cui fu chiamato a far parte: Congregazione dell'Indice,
dell'Inquisizione, di Propaganda Fide, della Consulta, dei Riti, della Segnatura della Grazia, Concistoriale e degli affari di Malta.

Come segretario di stato e come membro della speciale Congregazione delle Regalie, nella quale fu ammesso nel 1678,
l'Azzolino dovette occuparsi dei difficili rapporti con la Francia determinati dalla politica ecclesiastica di Luigi XIV. Benché si
attenesse anche in questa occasione a criteri di moderazione, la Francia decise contro di lui l'esclusiva per il futuro conclave.

Durante la permanenza a Roma di Michele Molinos l'Azzolino, come Cristina di Svezia che scelse il prete spagnolo quale
teologo, ne seguì con interesse la predicazione e senza dubbio facilitò con il suo appoggio la diffusione del quietismo.

Prese parte al conclave del 1676 che vide l'elezione di papa Innocenzo XI. Nel 1683 optò per il titolo di cardinale presbitero di
santa Maria in Trastevere e l'anno seguente per quello di santa Prassede.

Cristina di Svezia morendo, nell'aprile 1689, lasciò il cardinale suo erede universale. L'eredità comprendeva, oltre ad
importanti opere d'arte, anche i documenti relativi all'importante carteggio intercorso tra i due. Molte di queste lettere furono
distrutte dal cardinale, si salvarono soltanto le lettere di Cristina, relative al viaggio della regina ad Amburgo e in Svezia nel
1666-68.

Il cardinale morì a Roma di idropisia due mesi dopo la regina svedese, l'8 giugno. I funerali si tennero in Santa Maria in
Vallicella dove fu sepolto nella tomba dei Padri Oratoriani.

Successione degli incarichi

Predecessore: Segretario della Congregazione Concistoriale Successore:

Giuseppe Frenfanelli 17 giugno 1653 - 2 marzo 1654 Federico Ubaldini

Predecessore: Segretario del Collegio Cardinalizio Successore:

Giuseppe Frenfanelli 17 giugno 1653 - 2 marzo 1654 Federico Ubaldini


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Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Adriano al Foro Successore:

Francesco Maidalchini 23 marzo 1654 - 12 marzo 1668 Carlo Cerri

Predecessore: Cardinale Segretario di Stato Successore:

Giulio Rospigliosi 25 giugno 1667 - 9 dicembre 1669 Federico Borromeo

Predecessore: Prefetto della Congregazione della Sacra Consulta Successore:

Giulio Rospigliosi 25 giugno 1667 - 9 dicembre 1669 Federico Borromeo

Predecessore: Prefetto della Congregazione Lauretana Successore:

Giulio Rospigliosi 25 giugno 1667 - 9 dicembre 1669 Federico Borromeo

Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Eustachio Successore:

Friedrich von Hessen-Darmstadt 12 marzo 1668 - 15 febbraio 1683 Felice Rospigliosi

Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme Successore:

Johann Eberhard Nidhard, S.J. 22 dicembre 1681 - 15 febbraio 1683 Pedro de Salazar, O. de M.

Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore:

Carlo Pio di Savoia 15 febbraio 1683 - 13 novembre 1684 Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni

Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore:

Francesco Albizzi 13 novembre 1684 - 8 giugno 1689 Giulio Spinola

Note

1.Componenti dello squadrone volante nel conclave del 1655, secondo quanto riporta Pietro Sforza Pallavicino: Lorenzo Imperiale, Luigi Omodei,
Giberto Borromeo, Benedetto Odescalchi, Carlo Pio di Savoia, Ottavio Aquaviva, Pietro Ottoboni, Francesco Albizzi, Carlo Gualtiero e Decio
Azzolino.

2.In quel conclave oltre alle storiche fazioni di Francia e Spagna, e allo squadrone volante vi erano almeno due altri gruppi quello dei Barberini, i
zelanti e un gruppo non bene organizzato dei cardinali eletti da Innocenzo X indipendenti dal gruppo dell'Azzolino.

Bibliografia

GASPARE DE CARO, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 4, 1962, online (http://www.treccani.it/enciclopedia/decio-azzolini_(Dizionario-
Biografico)/)

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